G UI R PEER EDUC DA PE ATO R [email protected] L’EDUCAZIONE TRA PARI GUIDA PER I PEER EDUCATOR INSIEME PER LA SICUREZZA FATTI...VIVO www.sanita.puglia.it Informazioni Educazione Salute Collana: Gli allegri Briganti Presentazione Niente paura …. è solo un modo per essere protagonisti delle proprie scelte. Come è possibile riuscire a schiacciare, con sole due dita, una nocciolina posta in un sacchetto vuoto? aniloiccon anucla eneitnoc non otouv è ottehccas nu es: elibissopmi È “Attraverso la formazione ho acquisito nuove conoscenze, ho conosciuto l’importanza dell’educazione tra pari e sono riuscita a mettermi alla prova, sfidando le mie insicurezze e timidezze e cercando di potenziare la mia capacità di comunicare costruttivamente.” (Francesca S.,Peer Educator) La Peer Education è una strategia educativa che racchiude un insieme di metodi che mirano alla prevenzione ed alla formazione basandosi sulla partecipazione di alcuni membri di un gruppo che vengono formati per svolgere un ruolo di educatore e tutor per il gruppo dei propri coetanei. Mira a favorire la comunicazione tra adolescenti riattivando lo scambio di informazioni e di esperienze interne al gruppo dei pari. Si tratta di un intervento che mette in moto un processo di comunicazione globale, caratterizzato da un’esperienza profonda ed intensa e da un forte atteggiamento di ricerca di autenticità e di sintonia tra i soggetti coinvolti. Questa pratica va oltre il momento educativo e diviene una vera e propria occasione per il singolo giovane, il gruppo dei pari o la classe scolastica, per discutere liberamente e sviluppare momenti intensi di confronto. L’intento del progetto è accrescere la capacità di acquisire e sviluppare competenze in grado di farci mettere nella condizione di risolvere i problemi che si incontrano a scuola e nella vita quotidiana. Più precisamente intendiamo riferirci alle life skills e che possono essere brevemente riassunte nei seguenti punti: •capacità di problem solving: individuando soluzioni originali e del tutto personali, pensiero critico e creativo •comunicazione efficace: capacità di esprimersi in modo appropriato nelle diverse situazioni •empatia, capacità di “decentrarsi” per riconoscere le emozioni ed i sentimenti degli altri, ma anche gestire le proprie emozioni ed eventuali stati di tensione •efficacia personale: convinzione di poter organizzare efficacemente una serie di azioni e di poter gestire le nuove situazioni •efficacia collettiva: condivisione da parte di un gruppo di idee e valori che consentono di raggiungere obiettivi comuni PROGETTO Prevenzione dei comportamenti di uso/abuso di alcol e sostanze psicotrope e di promozione della sicurezza stradale Il progetto prevede la realizzazione, da parte di alcuni ragazzi “Peer Educator” nei confronti della classe, di interventi informativi e di condivisione delle strategie di soluzione sui seguenti temi: •alterazioni psicofisiche delle prestazioni alla guida indotte dall’alcol e dalle sostanze d’abuso •danni psicofisici indotti dall’alcol e dalle sostanze d’abuso •il rischio e la consapevolezza delle proprie azioni •illustrazione del sito web www.droganograzie.it Si svolgeranno alcuni incontri con gli Operatori ASL e quattro con la classe per la formazione, l’attuazione (lezioni frontali e attività pratiche) e le conclusioni del progetto. L’intervento si concluderà con la compilazione di un questionario di monitoraggio per la verifica dei risultati: uno a cura dei Peer Educator, l’altro a cura della classe. Verrà rilasciato un attestato di partecipazione per crediti scolastici. Con precisione parleremo di: Uso dei dispositivi di sicurezza individuali (uso corretto del casco e delle cinture di sicurezza). capacità di resistere alla pressione dei pari quando inducono ad attuare comportamenti di guida pericolosa. Diminuire-eliminare la quantità di alcol bevuta e l’assunzione di droghe. Promuovere la scelta del ‘Guidatore Designato’. Chi è il Peer Educator Vi sono delle abilità che consentono di raggiungere fasi successive di sviluppo e che dureranno poi tutta la vita, questo avviene in maniera piacevole e sicuramente salutare. Le capacità che si acquisiscono rappresentano un importante bagaglio personale che può essere incrementato, o al contrario disperso, a vantaggio, o svantaggio, del proprio benessere. La scelta della Peer Education è motivata dalla convinzione che il riconoscimento del tuo protagonismo sia la chiave per la riuscita di programmi di prevenzione che riguardano te e i tuoi pari. Il Peer Educator dovrebbe avere, o essere disponibile a possedere, delle specifiche attitudini: •disposizione ad un atteggiamento non giudicante (astenersi dalla critica, non esiste giusto o sbagliato) •potenzialità di leadership (influenzare gli altri per raggiungere obiettivi condivisi) •capacità di ascolto e disponibilità a lavorare in gruppo (non aver fretta di arrivare alle conclusioni) •capacità di prendere decisioni: elaborare il processo decisionale (valutare le differenti opzioni e le conseguenze delle scelte possibili) •avere pensiero critico: analizzare informazioni ed esperienze in modo oggettivo, valutandone vantaggi e svantaggi, al fine di arrivare a una decisione più consapevole •effettuare una comunicazione efficace: sapersi esprimere, sia sul piano verbale che non verbale, con modalità appropriate. Questo significa essere capaci di manifestare opinioni e desideri, bisogni e paure, esser capaci, in caso di necessità, di chiedere consiglio e aiuto. •capacità di gestire le emozioni: mettersi in relazione e interagire con gli altri in modo positivo per il benessere psico-sociale, sia con gli amici che in famiglia e riconoscere le proprie forze e debolezze, i propri desideri e le proprie insofferenze per un migliore riconoscimento di situazioni stressanti. •gestione dello stress riconoscere le cause di tensione e di stress della vita quotidiana e nel controllarle, sia tramite cambiamenti nell’ambiente o nello stile di vita, sia tramite la capacità di rilassarsi, in modo che gli stress inevitabili non diano luogo a problemi di salute •empatia mettersi nei panni dell’altro :la capacità di immaginare come possa essere la vita per un’altra persona anche in situazioni con le quali non si ha familiarità. •assertività: affermare il proprio punto di vista senza prevaricare su gli altri o essere prevaricato. •saper assumere rischi: affermare le proprie idee e comunicare le proprie aspettative. Il Peer Educator deve riuscire a costruire un modello di ascolto tale da: •mettere i compagni nella condizione di poter riflettere individualmente, tra loro e con un adulto; •raccogliere il loro punto di vista e rappresentarne le possibili evoluzioni sul piano reale •unire il momento conoscitivo con quello relativo al comportamento dei compagni. Regole Gli incontri di formazione per gli aspiranti Peer Educator si frequentano regolarmente : - un solo incontro è possibile? meglio di no visti i soli tre incontri in programma! oggi non posso venire, mando un sostituto? meglio aggiornarsi dai compagni o piuttosto chiamare l’operatore che ha dato la sua disponibilità. quindi la vostra presenza a tutti gli incontri è fondamentale per una buona riuscita del progetto. - Che funzione hanno gli insegnanti? Sono disponibili a concedere le ore per il confronto in classe e ovviamente deve essere chiarito al gruppo classe che non è un escamotage per “saltare la lezione”, Gli insegnanti saranno presenti per facilitare il lavoraccio che farete in classe. …. inteso come impegnativo e faticoso. Procediamo con ordine Primo incontro tra Operatori ASL e Peer Educator; presentazione del pro- getto (2 ore) Primo incontro gestito dai Peer Educator alla classe (alla presenza dell’in- segnante referente); presentazione del progetto in aula (1 ora attività progettuale e giochi: Logicamente?) Secondo incontro tra Operatori ASL e Peer Educator; riscontro e condivi- sione giochi attività progettuale(2 ore) gestito dai Peer Educator alla classe (alla presenza dell’insegnante referente); svolgimento giochi in aula-palestra e debriefing (1 ora - Giochi: Passeggiata della fiducia e Treno cieco) 1 ora attività progettuale Secondo incontro tra Operatori ASL e Peer Educator attività progettuale e condivisione giochi. Terzo incontro gestito dai Peer Educator alla classe (alla presenza dell’insegnante referente); svolgimento gioco-lezione debriefing (1 ora- Gioco: Le so tutte) Terzo incontro tra Peer Educator e classe per conclusioni (Gioco: Sei cappelli per pensare) Quarto incontro Vediamola diversamente Dai uno sguardo alla seguente figura. C’è un uomo che tiene un ciocco di legno nella sua mano. Che cosa succede al ciocco di legno quando l’uomo apre la sua mano? rispondi prima di girare pagina Se l’uomo è sulla terra... ...il ciocco CADRA’ per terra a causa della gravità. Se l’uomo è sott’acqua... ...il ciocco RISALIRA’ in superficie perché il suo peso specifico è minore di quello dell’acqua. Se l’uomo è nello spazio... ....il ciocco NON SI MUOVERÀ perché non sarà soggetto ad alcuna forza. Risposta corretta: dipende da dove si trova l’uomo Giochi: Logicamente? Questi giochi servono a sviluppare la capacità di vedere le cose da altri punti di vista 1. Esci la ghirlanda dalla coppa con sole due mosse: 2. La sedia La sedia rappresentata in figura con i fiammiferi è rivolta verso destra, sei in grado di girarla verso sinistra muovendo solo due fiammiferi? 3. Da cinque a quattro quadrati Nell’immagine potete vedere cinque quadrati, muovendo solo due stuzzicadenti dovrete riuscire a farne rimanere quattro. I pezzi devono rimanere tutti, non vale farli sparire. 4. Triangolo da uno a cinque Avete un triangolo composto da nove fiammiferi, dovete cambiare la posizione di cinque di questi fiammiferi in modo tale da creare cinque triangoli equilateri. 5. I quadrati Siete in grado di trasformare la figura composta da quattro quadrati in una con solamente tre quadrati e allineati? Avete a disposizione solo quattro mosse. 6.Unite i nove punti con 4 linee senza mai staccare la penna dal foglio: Come fare a mettere una giraffa nel frigorifero? Risposta corretta: aprite il frigorifero, metteteci dentro la giraffa, chiudete il frigorifero. (Questa domanda serve a capire se cercate di rendere complicata una cosa semplice.) Come fare per mettere un elefante nel frigorifero? Risposta sbagliata: aprite il frigorifero, mettete l’elefante dentro, chiudete il frigorifero. Risposta corretta: aprite il frigorifero, togliete la giraffa, mettete l’elefante nel frigorifero, chiudete il frigorifero. (Questa domanda valuta l’abilità nel considerare le implicazioni delle vostre precedenti azioni.) Il Re Leone ha organizzato un’assemblea con gli animali: tutti gli animali sono presenti tranne uno. Quale? Risposta corretta: L’elefante. L’elefante è infatti nel frigorifero. (Questa domanda valuta la vostra memoria. Anche se non avete risposto correttamente alle prime tre domande, potete sicuramente rispondere alla prossima.) Dovete superare un fiume, ma è popolato di alligatori. Che cosa intendete fare? Risposta corretta: nuotate per attraversare il fiume, tanto tutti gli alligatori stanno partecipando all’assemblea. (Questa domanda valuta se siete capaci di imparare velocemente dai vostri errori.) Sapresti dire quanti mesi hanno 28 giorni? Che cosa hanno in comune tra di loro i galli, le galline e i polli, a differenza degli altri animali da fattoria come i tacchini, le oche, le anatre e i conigli? Sei l’unico uomo sopravvissuto sulla terra dopo l’apocalisse, ma all’improvviso senti una voce. Chi potrebbe essere? Sono seduta a tavola e sul tavolo ci sono dieci mosche. Con uno schiacciamosche ne uccido 3, quante mosche rimangono sul tavolo? Il signor Aldo dichiara: “Due giorni fa avevo 39 anni e quest’anno ne compirò 41”. Come si può giustificare una tale affermazione? In città le luci sono spente e una persona vestita di nero attraversa improvvisamente la strada. Sullo stesso tragitto sfreccia un’auto con i fari spenti e a tutta velocità, che riesce però a frenare evitando l’uomo. Come ha fatto il conducente a vederlo e a non investirlo? Quando domani sarà ieri, allora saremo più vicini a sabato, come oggi lo siamo a domenica. Che giorno è oggi? Chi è venuto prima, l’uovo o la gallina? Tre macchine partono da Salerno e devono arrivare a Napoli. Premettendo che hanno la stessa velocità e compiono lo stesso percorso, perché 2 impiegano 1 ora e 20,mentre l’altra impiega 80 minuti? Al bordo di una barca è appesa una scala di corda con 2 pioli sott’acqua e 8 fuori. I pioli distano 17 cm l’uno dall’altro e la marea cresce di 28 cm all’ora. Quanti anelli saranno sommersi dopo 45 minuti? SOLUZIONI 1) 12, perché tutti i mesi dell’anno sono composti da almeno 28 giorni. 2) La doppia L (elle) 3) Una donna! 4) Tre, perché le altre volano via. 5) Il signor Aldo è nato il 31 Dicembre e il giorno in cui sta parlando è il 1° Gennaio. Quindi il 30 Dicembre aveva ancora 39 anni e il giorno dopo ne ha compiuti 40 e ne compirà 41 alla fine dell’anno in corso. 6) In città era giorno! 7) Oggi è martedì! 8) L’uovo. Le uova di dinosauri ad esempio esistevano già molto tempo prima della gallina! 9) 1 ora e 20 minuti e 80 minuti sono la stessa cosa! 10) Sempre 2: la barca viene sollevata dalla marea. Giochi: Logicamente SOLUZIONI 1 la ghirlanda 2. La sedia 3. Da cinque a quattro quadrati 4. Triangolo da uno a cinque Avete un triangolo composto da nove fiammiferi, dovete cambiare la posizione di cinque di questi fiammiferi in modo tale da creare cinque triangoli equilateri. 5. I quadrati Siete in grado di trasformare la figura composta da quattro quadrati in una con solamente tre quadrati e allineati? Avete a disposizione solo quattro mosse. 6. Unite i nove punti con 4 linee senza mai staccare la penna dal foglio: Strumenti Operativi Gioco: Passeggiata della fiducia Intervento: a coppie Obiettivi: sviluppo il senso di fiducia per affinare la percezione che si ha del mondo con cui si entra in relazione. Durata: dieci minuti Materiali: bende o foulard Il conduttore divide il gruppo in coppie, a un componente della coppia viene messa una benda sugli occhi così da non vedere, mentre l’altro fa da accompagnatore. La guida fa sperimentare al cieco i vari oggetti (anche portati da casa), facendoglieli toccare o annusare. Dopo qualche minuto le parti si invertono e si ripete l’attività. Note: il debriefing si centra sul tema della fiducia reciproca: sperimenta entrambe le circostanze del dare e ricevere fiducia, per poi esplorarne le implicazioni. Si crea un elenco di sensazioni e di emozioni provate nel ruolo di chi dà fiducia e nel ruolo di chi riceve fiducia. I ragazzi possono così riflettere sulla responsabilità connessa al farsi carico di un’altra persona e sull’affidarsi a qualcuno. Gioco: Treno cieco (Zielony International Planned Parenthood Federation European Neywork, 2004) Obiettivi: sviluppo della fiducia reciproca Durata: dieci minuti Materiali: bende o foulard Luogo: palestra Il conduttore divide il gruppo in due sottogruppi: i ragazzi di ciascun sottogruppo si dispongono in fila, con le mani sulle spalle di chi sta davanti, con tutti gli occhi coperti da bende tranne chi è alla fine della fila. Chi è in coda, infatti, fa da guida e decide gli spostamenti che comunica al compagno davanti a lui stringendogli la spalla destra se vuole che la fila vada verso destra, o la spalla sinistra in caso contrario, entrambe le spalle se vuole che la fila proceda dritto. Ciascuno trasmette questa decisione a chi sta davanti. Note: la difficoltà nell’essere guidati e nel guidare si somma a quella della presenza di due treni di persone che ovviamente non devono urtarsi. Il debriefing si centra sul tema della fiducia reciproca: esplora le sensazioni legate all’essere guidati e al guidare e alla dipendenza. I ragazzi possono così riflettere sulla responsabilità connessa asl farsi carico di un’altra persona e sull’affidarsi a qualcuno. Variazione: l’insegnante può indicare il passo di marcia Le so tutte Gioco: (modificato da Legumi, 2004) In breve: si tratta di risolvere un problema Obiettivi: organizzare il gruppo in modo cooperativo Durata: trentacinque minuti Il conduttore divide il gruppo di alunni in due sottogruppi, cui propone lo stesso problema da risolvere, “Mettere in ordine cronologico i seguenti eventi storici: nascita di Napoleone, fine della Prima Guerra Mondiale, presa della Bastiglia, incoronazione di Carlo Magno, caduta del muro di Berlino, assalto a Porta Pia, crollo di Wall Street, fine della Seconda Guerra Mondiale, scoperta dell’America”. In un sottogruppo, il problema viene risolto prima individualmente (in dieci minuti), poi insieme agli altri (in venti minuti). Diversamente, l’altro sottogruppo ha trenta minuti per discutere del problema liberamente e raggiungere una soluzione comune. Dopo trenta minuti, i due sottogruppi in plenaria discutono dei loro risultati e di quali vantaggi o svantaggi sono derivati dal risolvere il problema in gruppo. Soluzione: incoronazione di Carlo Magno (800), scoperta dell’America (1492), nascita di Napoleone (15 agosto 1769), presa della Bastiglia (1789), breccia di Porta Pia (1870), fine della Prima Guerra Mondiale (1918), crisi di Wall Street (1929), fine della Seconda Guerra Mondiale (1945), abbattimento del muro di Berlino (1989). Variazioni: comprensione di un passo di un testo narrativo preventivamente letto (Testo: A zonzo per le vie dell’antica Atene, Paolo Venti). mettere in ordine cronologico gli eventi importanti di un determinato periodo storico (Testo: Giulio Cesare e i suoi cari compari, Toby Broun) Gioco: Sei cappelli per pensare Obiettivi: esplorare una questione da molti punti di vista Durata: settantacinque minuti Materiali: lavagna a fogli mobili, pennarelli Il conduttore spiega al gruppo classe che devono pensare a un problema da punti di vista via via diversi, raffigurati da cappelli di vario colore, e chiarisce la funzione di ciascun cappello: quando indossa un cappello, il gruppo affronta la questione esclusivamente dalla prospettiva particolare rappresentata da qual determinato cappello. I sei cappelli per pensare sono: -^- cappello bianco: è il cappello della razionalità, dei fatti e delle cifre. Indossare questo cappello vuol dire analizzare i dati in modo logico e raccogliere le informazioni necessarie per poter decidere, senza fornire interpretazioni o esprimere opinioni. Dal cappello bianco ci si aspetta un’analisi dei punti di forza e di quelli di debolezza, un’analisi dei costi e dei benefici, ecc.; -^- cappello rosso: è il cappello dell’emotività e dell’intuizione. Indossare il cappello rosso consente di esprimere di getto le proprie emozioni rispetto al problema, senza sostenerle con la logica; -^- cappello nero: è il cappello di giudizio critico. Funziona da “avvocato del diavolo” che, basandosi sul ragionamento, valuta i rischi, i problemi e le difficoltà che potrebbero presentarsi e muove delle critiche costruttive e fondate sui fatti; -^- cappello giallo: è il cappello della positività. Indossarlo implica impegnarsi a rilevare, da un punto di vista logico, i vantaggi e le opportunità connesse all’idea in discussione e alle proposte avanzate, offre suggerimenti e proposte concrete, verifica la fattibilità; -^- cappello verde: è il cappello della creatività, delle idee nuove e insolite, delle soluzioni originali, del pensiero laterale; -^- cappello blu: è il cappello della gestione generale. Come un direttore d’orchestra, è il cappello che organizza le idee, le mette a fuoco e le sintetizza, stabilisce quali sono i problemi e definisce obiettivi e metodi, integrando i contributi prodotti con gli altri cappelli e decidendo le soluzioni da intraprendere. Il gruppo classe sceglie il cappello con il quale cominciare e la discussione si articola in base a tale scelta. La riflessione si avvia, ad esempio, con il cappello bianco, il che consente di raccogliere informazioni sulla questione; si passa al cappello verde, per far emergere delle idee, al cappello giallo, per vagliarne gli aspetti positivi, e a quello nero, che ne indica le aree critiche; il cappello rosso aiuta a esprimere emozioni e sensazioni e il cappello blu a decidere come procedere. E’ cura del conduttore creare e mantenere una discussione lucida, oltre che vigilare affinché i ragazzi si attengano alle regole sulla funzione simbolica dei cappelli comunicate inizialmente. Il fatto di concentrarsi su una specifica modalità di pensiero alla volta e di adottare tutti quanti una medesima prospettiva favorisce la collaborazione tra i ragazzi e consente lo sviluppo di una visione complessa e bilanciata, attutendo le componenti conflittuali. Dopo aver sviluppato ed esaminato criticamente una serie di soluzioni, i ragazzi ne sceglieranno una. Note: la tematica dei Sei cappelli per pensare consente di esaminare tutti gli aspetti di un problema, in modo coeso e condiviso, e giungere a una visione di esso generale e ben articolata, oltre che sviluppare una maggiore consapevolezza rispetto al proprio assetto mentale prevalente. Il conduttore crea un clima di fiducia e di gioco che facilita la partecipazione di tutto il gruppo classe e rinforza le proprie capacità di comunicazione e di ascolto. Brainstorming Il brainstorming è forse la più conosciuta tra le tecniche di lavoro di gruppo. Ha lo scopo iniziale il far emergere quante più idee od opinioni è possibile su un tema circoscritto; al termine di questa fase generativa, le idee prodotte sono selezionate e valutate e vengono prese delle decisioni condivise dall’intero gruppo. Per esempio brainstorming sulla parola ‘rischio’ ci porterà alle percezioni e ai significati che il gruppo classe assegna a questa parola. Obiettivi: esplorare le opinioni su un tema, rinforzare la capacità di comunicazione e ascolto. Scopo è trovare e far emergere il più alto numero di idee possibile su un argomento precedentemente definito, stimolando la mente per un approccio mentale elastico e creativo. Durata: sessanta minuti. Materiali: lavagna a fogli mobili, pennarelli QUESTIONARIO DI GRADIMENTO Ti chiediamo gentilmente di compilare questo breve questionario di gradimento: ci aiuterà a capire se le tue aspettative sono state soddisfatte e in che modo migliorare l’intervento. Il questionario è anonimo. 1) Il corso nel suo complesso ti è sembrato: Negativo 1 2 3 4 5 Positivo Inutile 1 2 3 4 5 Utile 2) Le tematiche affrontate sulla sicurezza stradale e l’uso dei dispositivi di sicurezza: NEGLI INCONTRI CON OPERATORI SANITARI [ ] sono state sufficientemente approfondite [ ] non sono state sufficientemente approfondite. Perché?_____________________________________________________ IN CLASSE [ ] il corso è durato troppo poco per un approfondimento in classe [ ] si è preferito parlare d’altro, senza entrare troppo nel vivo delle tematiche [ ] altro_____________________________________________________ 3) La tecnica utilizzata (incontro con adulti e condivisione con i compagni) ti è sembrata: [ ] adeguata [ ] inadeguata Perché?_____________________________________________________ 4) Le aspettative che avevi all’inizio del corso in che percentuale sono state soddisfatte? [ ] 0 [ ] 10 [ ] 20 [ ] 30 [ ] 40 [ ] 50 [ ] 60 [ ] 70 [ ] 80 [ ] 90 [ ] 100 Cosa ti è piaciuto e cosa non ti è piaciuto __________________________ ___________________________________________________________ 6) Hai suggerimenti, critiche o proposte da fare? ___________________________________________________________ ___________________________________________________________ 7) Ritieni che questo tipo di formazione sia necessaria e che quindi debba essere riproposta anche nei prossimi anni? [ ] SI [ ] NO 8) Alla fine di questo percorso ritieni di aver acquisito una maggiore consapevolezza delle tue risorse e capacità personali? [ ] SI [ ] NO 9) Hai guidato negli ultimi mesi? se si cosa: bici…. moto…. skete…. macchina.... 10) dopo questo percorso utilizzando qualsiasi mezzo di trasporto, come conducente o passeggero è cambiato qualcosa? [ ] SI [ ] NO cosa ________________________________ 11) Hai ritenuto positiva la presenza del docente in aula? [ ] SI [ ] NO [ ] l’isegnante non era in aula Grazie della collaborazione SCHEDA DI MONITORAGGIO INCIDENTI STRADALI ALCOL E DROGA CORRELATI REGISTRAZIONE INCONTRI PEER EDUCATION Scuola _______________________ Date incontri (4) --- --- --- --Città _______________________ Nome Insegnante _________________ N° ALUNNI PRES. IN CLASSE OBIETTIVI DELLA 1 GIORNATA OBIETTIVI DELLA 2 GIORNATA OBIETTIVI DELLA 3 GIORNATA ATTIVITÀ REALIZZATE CLIMA GENERALE IN CLASSE DURANTE L’INCONTRO PARTECIPAZIONE RUOLO DELL’INSEGNANTE: CONFLITTI E LORO GESTIONE CAPACITÀ DI ANALISI DI SINTESI TEMI APERTI PER I PROSSIMI INCONTRI PRO CONTO FORZE TRAINANTI FORZE FRENANTI ! NOTE: Azienda Sanitaria Locale Brindisi Dipartimento di Prevenzione: Ufficio Promozione della Salute. Dipartimento per le Dipendenze Patologiche. a cura di Rossella Signorile, Liborio Rainò. Testi: Rossella Signorile, Liborio Rainò, Carmela Morelli, Laura Muraglia, Antonietta Mancini, Sara Zongoli, Cinzia Nocco. con la collaborazione di: S in P - Sociologia in Progress COMUNE DI BRINDISI COMANDO POLIZIA MUNICIPALE Questa guida è realizzata con il supporto finanziario del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Brindisi In copertina : Immagine realizzata dal gruppo dei Peer Educator dell’IISS E Majorana di Brindisi a.s. 2013-2014