laicità della scuola
news
Giugno 2014
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Notiziario on line del Coordinamento per la laicità della scuola
aderente alla Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni
(http://www.torinolaica.it/). Redazione: Marco Chiauzza,
Grazia Dalla Valle, Daniel Noffke, Jean-Jacques Peyronel,
Cesare Pianciola, Stefano Vitale.
Fanno parte del Coordinamento:
Associazione 31 Ottobre per una scuola laica e pluralista,
CEMEA Piemonte, CGD Piemonte, CIDI Torino,
COOGEN Torino, FNISM, Sezione di Torino "Frida Malan",
MCE Torino.
Portavoce del Coordinamento:
prof. Fulvio Gambotto (339 5435162)
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Editoriale
La storia non insegna veramente mai nulla?
Le elezioni del 25 maggio scorso - cui troppo spesso i nostri
media hanno guardato da un punto di vista strettamente
italocentrico e un po' miope - ci hanno lasciato un quadro
politico europeo significativamente mutato. Il dato più
rilevante è certamente l'allargamento della rappresentanza
parlamentare della variegata famiglia di quei movimenti che,
più che euroscettici, andrebbero ormai francamente
riconosciuti come antieuropeisti, perlopiù collocati nell'ambito
dell'estrema destra ovvero nell'alveo dei populismi
ideologicamente promiscui. Conseguenza indiretta di tale
affermazione è il ridimensionamento di popolari e socialisti, i
due partiti più convintamente europeisti, che saranno più
ancora che in passato costretti ad allearsi in una grigia
coalizione centrista, con il rischio di un impaludamento della
politica europea, non certo auspicabile in una fase in cui
sarebbero invece necessarie scelte coraggiose.
Ma più direttamente l'allargamento dell'area antieuropeista è
il segnale delle chiusura di una larga parte dei cittadini europei
all'interno dei recinti delle piccole patrie. Poco importa se tali
confini siano poi variamente e confusamente declinati: strane
alleanze si delineano infatti fra chi mette in discussione lo
stato nazionale rivendicando improbabili identità regionali o
localistiche; chi auspica il riaffermarsi dei vecchi nazionalismi
contro la presunta dittatura continentale delle autorità europee;
e chi infine proprio la "Fortezza Europa" vorrebbe difendere
ad oltranza dall'invasione dello straniero, considerato nemico
irriducibile sul piano della concorrenza sociale ed economica
ma anche su quello dei presunti rischi per le identità culturali e
religiose. Il tutto sullo sfondo dei soliti irrazionali miti
identitari poco o nulla storicamente fondati (fra gli altri, il
mito pseudoceltico è ancora quello che funziona meglio: celti i
padani, celta la croce di Lorena del nazionalismo francese,
celta infine l'Europa cui si richiamano movimenti neonazisti
un po' in tutto il continente).
E all'evocazione di pseudoidentità corrisponde ovviamente
la simmetrica costruzione del nemico, dell'"Altro" per
definizione. Naturalmente ognuno ha il proprio "Altro", ma
tutti comunque ne hanno uno, esterno o interno: dando per
scontati i soliti extracomunitari, per molti - anche a sinistra - i
nemici sono ora i Tedeschi (non il governo tedesco, bensì
proprio i Tedeschi: non vi ricorda qualcosa di giusto giusto
100 anni fa?); ma qualcuno ha già cominciato ad evocare
nuovamente i banchieri ebrei (Tedeschi ed Ebrei insieme:
curioso, non vi pare?); e poi i Massoni (congiura giudeomassonica?), e chi più ne ha più ne metta... Chi si ricorda più
del vecchio Spinoza, secondo cui la prosperità di Amsterdam
dipendeva dal fatto che "vi convivono in perfetta concordia
uomini di tutte le nazioni e di tutte le religioni"?
Recentemente ho avuto occasione di assistere ad una
conversazione fra due importanti intellettuali italiani. Il primo,
che ha vissuto da ragazzo l'esperienza dell'ultimo conflitto
mondiale, ha osservato: "Io non ci sarò più, ma credo che la
guerra tornerà in Europa"; ma l'altro lo ha corretto: "Guarda
che la guerra in Europa c'è già". La storia non insegna
veramente mai nulla?
Marco Chiauzza
***
In evidenza:
→ ATTIVITÀ ALTERNATIVE: POSIZIONI A CONFRONTO
Da leggere i documenti del Convegno Nazionale, Roma 17 maggio
2014, Attività alternativa: tra obbligo per lo stato e diritto negato,
sul sito dell'Associazione 31 Ottobre:
documento conclusivo (...“l'attivazione delle opzioni
alternative scelte è nella realtà molto difficoltosa. Per questo
l'Associazione 31 Ottobre, per una scuola laica e pluralista
ritiene necessario che il Ministero dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca ponga in essere le seguenti
azioni”: seguono 9 punti)
intervento sen. Malan
Ass. Per la Scuola della Repubblica (“Non esiste una materia
alternativa all’IRC: esiste un’ora (o due ore nella Scuola
dell’Infanzia e Elementare) dell’orario scolastico obbligatorio
usurpata dal privilegio concordatario. Un’ora che deve essere
collocata in orario aggiuntivo”)
Annagrazia Stammati – COBAS (“assegnare cattedre annuali,
costituendo un’area disciplinare per la Materia alternativa
dove siano incluse le classi disciplinari utilizzate per i
progetti di Attività alternativa all’IRC presenti nelle scuole,
utilizzando lo stesso criterio già attuato nel sostegno...”)
circolare attività alternative ("Ipotesi di decreto o circolare
ministeriale: Riordino delle Attività alternative all’IRC
attraverso l’istituzione dell’apposita area disciplinare nelle
scuole materna, primaria, secondaria di I e di II grado" )
→ La libertà religiosa nell’Italia multiculturale
convegno promosso dalla
Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI)
in collaborazione con la
Commissione delle chiese evangeliche per i rapporti con lo
Stato (CCERS)
Roma, 9-10 giugno 2014
Nel quadro di un costante impegno per la libertà religiosa e per
la rapida approvazione parlamentare di una nuova legge sulla
materia, la FCEI organizza un Convegno teso a fare il punto
sulle criticità in materia di libertà religiosa e per sensibilizzare
esponenti dei principali partiti italiani a impegnarsi per una
revisione delle norme su di un tema di grande rilievo civile e
democratico.
http://www.associazione31ottobre.it/Convegno liberta religiosa
2014-1.pdf
→ TORINOPRIDE. Come ogni anno, anche quest'anno a
Torino si celebrerà il Pride con una serie di iniziative che
culmineranno nella manifestazione del 28 giugno, con
partenza alle 15,30 da Porta Susa. Lo slogan di quest'anno (La
diversità e un diritto, l'uguaglianza è un dovere) punta
l'attenzione su due aspetti, distinti ma complementari. Da una
parte la rivendicazione del diritto alla diversità, ovvero
all'autodeterminazione di scelte di orientamenti e
caratteristiche personali. Dall'altra il riferimento alla
necessità che le istituzioni, a tutti i livelli, diano corpo e
sostanza al principio di uguaglianza, espresso a chiare lettere
dalla Costituzione Italiana.
Tra gli obiettivi:
“FORMAZIONE/EDUCAZIONE: tutela al diritto di corretta
formazione e informazione senza atti di censura o
discriminazioni volti a creare una cultura di vero
riconoscimento di ogni espressione libera della persona, anche
al fine di favorire il contrasto e il superamento delle varie
forme di bullismo, in specie di quello omolesbotransfobico”.
http://www.torinopride.it/
→ Università Popolare – Torino: DA MARTEDÌ 3 GIUGNO
SONO APERTE LE ISCRIZIONI AL NUOVO ANNO
ACCADEMICO 2014-2015.
Si segnalano i corsi:
 Fra filosofia e religione. Una riflessione sui grandi temi
dell’umanità. Sede: Istituto Tecnico Industriale Statale
“Amedeo Avogadro”. Docenti: Marco Chiauzza e Mariachiara
Giorda.
 Viaggio nella filosofia di Rousseau, Kant, Fichte e
Schelling. Sede: Palazzo Campana. Docente: Giuseppe Bailone.
http://www.unipoptorino.it/
→ Un editoriale di Attilio Tempestini su italialaica.it: Chiesa
cattolica e sindaco, sotto la Mole.
http://www.italialaica.it/news/articoli/51209
→ UAAR: I comuni chiedano l’8 per mille statale per scuole e
calamità naturali
Fare pressione sul sindaco della propria città affinché presenti
domanda per l’8 per mille statale indicando come progetto da
finanziare o un intervento di edilizia scolastica o un intervento
per far fronte a calamità naturali.
È questo l’impegno — e l’invito — dell’Unione degli Atei e
degli Agnostici Razionalisti (UAAR) nell’ambito della
campagna Occhiopermille di quest’anno.
Un impegno tanto più significativo ed urgente alla luce dei dati
sullo stato in cui versa l’edilizia scolastica del nostro Paese
diffusi dal Censis il 31 maggio scorso.
Le pubbliche amministrazioni hanno tempo fino al 30
settembre per presentare richiesta e fare così in modo che
almeno l’8 per mille statale sia usato laicamente e a beneficio
di tutti.
http://www.uaar.it/news/2014/06/05/comuni-chiedano-8-permille-statale-per-scuole-calamita-naturali-2/?
utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=comunichiedano-8-per-mille-statale-per-scuole-calamita-naturali-2
→ Cidi : Invalsi: liberi tutti?
di Mario Ambel, su "Insegnare" on-line
"Strano (e sempre un po' triste) paese, questo! Fino a un mese
o due fa, parlare male dell'Invalsi o anche solo avanzare
critiche e perplessità per migliorarne il funzionamento e i
rapporti con le scuole era considerato una sorta di Lesa
Maestà. Si rischiava immediatamente l'accusa di tradimento
dell'onor patrio e di estremismo. E ovviamente di
conservatorismo di sinistra...”
http://www.insegnareonline.com/rivista/editoriali/invalsi-liberi
→ “Anche in Italia l’eutanasia sia un diritto civile”. Appello
a Renzi di Francesco Lizzani, Chiara Rapaccini, Carlo Troilo e
Mina Welby.
http://temi.repubblica.it/micromega-online/presidente-renzibasta-strage-degli-innocenti-anche-in-italia-leutanasia-sia-undiritto-civile/
→ Su “école”: OFFICINA/ L’analfabetismo di ritorno a cura
di Marisa Notarnicola.
http://ecoleultimiarticoli.wordpress.com/
→ FIRMATE E FATE FIRMARE!
Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni:
Appello al Consiglio Comunale della Città di Torino per
esprimersi rispetto alla volontà di stanziare ancora fondi per le
scuole private paritarie e per lo svolgimento di referendum
consultivi.
Per adesioni on line all'Appello:
http://www.petizionepubblica.it/?pi=P2013N45551
***
Il libro
Piero Gobetti, Matteotti, Edizioni di Storia e Letteratura,
Roma 2014, pp. 80, € 9,00
Il 1924 fu un anno decisivo nel tormentato periodo che portò
al consolidamento della dittatura fascista. Alle elezioni del 6
aprile, in un clima di violenze e di brogli, i fascisti ottennero il
65% dei voti e, per la legge maggioritaria Acerbo, i due terzi
dei seggi alla Camera. Il deputato socialista Giacomo
Matteotti, che aveva pronunciato un coraggioso discorso in cui
denunciava illegalità e intimidazioni, fu sequestrato da una
squadraccia fascista e ucciso il 10 giugno. I suoi resti saranno
ritrovati nella campagna romana solo il 16 agosto. Si aprì una
crisi del fascismo al potere che durerà parecchi mesi. Le
principali opposizioni non parteciparono ai lavori parlamentari
e formarono il cosiddetto Aventino, nella prospettiva che il Re
esigesse le dimissioni di Mussolini e fossero indette nuove
elezioni. Ciò non avvenne e con il discorso del 3 gennaio 1925
Mussolini riprese in mano la situazione, imprimendo
un'accelerazione alla dittatura che eliminò quel che ancora
rimaneva dell'assetto giuridico e istituzionale liberale.
Gobetti era un critico impietoso del socialismo italiano ed era
lontano dal riformismo di Matteotti (segretario del Partito
Socialista Unificato, che era nato nel 1922 raccogliendo l'ala
riformista del PSI). Ma pubblicò su “La Rivoluzione Liberale”
un saggio, che diventò poi il piccolo libro Matteotti, in cui
rivalutava la concretezza del dirigente socialista contro il
massimalismo inconcludente e lo ritraeva come l'antitesi di
Mussolini, come il campione della serietà politica contro la
demagogia e il populismo. Soprattutto, Gobetti fece di
Matteotti l'esempio di una opposizione antifascista radicale e
intransigente, nella sua ispirazione etica lontana da calcoli di
interesse e da meschini tatticismi. «Sentiva – scrive Gobetti –
che per combattere utilmente il fascismo nel campo politico
occorreva opporgli esempi di dignità con resistenza tenace.
Farne una questione di carattere, di intransigenza, di
rigorismo. […] Come segretario del Partito Socialista Unitario
aveva condotto la lotta contro il fascismo con la più ferma
intransigenza. […] E fu Matteotti a stroncare non appena se ne
parlò ogni ipotesi collaborazionista della Confederazione del
Lavoro: non si poteva collaborare col fascismo per una
pregiudiziale di repugnanza morale, per la necessità di
dimostrargli che restavano quelli che non si arrendono».
Marco Scavino, che già aveva pubblicato una riedizione del
saggio gobettiano, con introduzione e ampia cronologia (Il
Melangolo, Genova 1994), ha ora scritto una Postfazione alla
riedizione anastatica del Matteotti per le Edizioni di Storia e
Letteratura, che colloca con molta precisione lo scritto di
Gobetti nell'evoluzione del suo pensiero politico e si conclude
con queste parole: «non è certo casuale che, fra gli scritti di
Gobetti, sia stato proprio questo a essere recuperato e
ristampato per primo, vent’anni più tardi, sul finire della
seconda guerra mondiale e della dittatura fascista, dapprima in
Svizzera e poi in Italia, negli ambienti antifascisti di matrice
socialista, azionista e liberaldemocratica. Evidentemente
quell’opuscolo, breve e incisivo, non solo era stato conservato,
ma era rimasto bene impresso nella memoria di alcuni gruppi,
come espressione di quell’opposizione intransigente al regime,
raccolta soprattutto attorno alle organizzazioni dei lavoratori,
di cui Matteotti era stato protagonista. E che Gobetti, da parte
sua, aveva saputo raccontare, interpretare ed esaltare in
maniera così efficace». Un libro che potrà essere consigliato
agli studenti per ricordare la tragedia di novant'anni fa e per
capire alcune radici profonde dell'antifascismo.
Cesare Pianciola
***
Il film:
Anita B.
Regia di Roberto Faenza
Interpreti principali: Eline Powell, Robert Sheehan,
Andrea Osvart, Antonio Cupo, Moni Ovadia, Nico
Mirallegro, Guenda Goria.
Italia 2014 – 88'
Disponibile dal 24 giugno anche in DVD
Ho visto il film Anita B del regista torinese Roberto Faenza, di
cui si è parlato in rete a causa del rifiuto della sua proiezione
nelle sale di varie città italiane. Pare che il motivo addotto
dagli esercenti sia : “basta con Auschwitz”. Come dire: passata
la “Giornata della memoria” si deve tirare una tenda su quella
tematica. Un po’ come si fa con le statuette del presepio che
vengono riposte in una scatola fino al prossimo Natale.
Roberto Faenza in un’intervista difendeva la sua opera
sostenendo che non si tratta di una rievocazione dei campi di
sterminio, ma di un film solare, il ritorno alla vita di una
ragazza con la sua prepotente voglia di vivere dopo le
sofferenze subite.
In realtà Auschwitz è presente per tutto il film, ma nel
sottofondo, come spiegazione, come ragione di tutto ciò che
avviene “dopo”.
Il film, ispirato al romanzo Quanta stella c'è nel cielo
(Garzanti, Milano 2009) di Edith Bruck in particolare nella
rappresentazione di Anita, giovane donna fiera e determinata,
è bellissimo e dovrebbe andare in tutte le sale. È bellissimo
per la dolcezza dei sentimenti che esprime, per la grande
capacità del regista di entrare nella complessa psicologia dei
due protagonisti, fuori da ogni stereotipo, eppure così
emblematici di quella società ebraica vissuta negli anni
dell’immediato dopoguerra, in quel particolare territorio che
era la Cecoslovacchia del 1945. Bellissimo per la ricostruzione
dei luoghi di vita, per le problematiche affrontate con
brevissimi tocchi ma tali da sollecitare riflessioni utili per chi
quegli anni non li ha direttamente vissuti. (L’accenno alla
vicenda dei tedeschi dei Sudeti, l’anelito verso la Palestina
degli ebrei in particolare ungheresi“non amati” dal regime
comunista della Cecoslovacchia, osteggiati nel loro ingresso
in Palestina dagli inglesi del vecchio protettorato britannico,
avversati dai palestinesi che vi abitavano. Siamo negli anni
che precedono l’istituzione dello Stato d’Israele).
Non sono una critica cinematografica, mi limito a dire che
questo film dovrebbe essere presentato anche nelle scuole,
soprattutto per come riesce a far percepire emotivamente una
pagina si storia perlopiù ignorata, quella che riguarda la vita
vissuta nell’immediato dagli ebrei sopravvissuti ai campi di
sterminio, in un mondo sospeso tra le tradizioni di una
comunità decimata ma ritrovata, una società diffidente, e
orizzonti indeterminati per il proprio futuro...
Antonia Sani
Io sto con la sposa (Regia e sceneggiatura: Gabriele Del
Grande, Antonio Augugliaro, Khaled Soliman Al Nassiry)
Un viaggio senza frontiere
Mercoledì 28 maggio la trasmissione pomeridiana di radio 3
“Fahrenheit” ha dato informazioni su una impresa che vale la
pena di essere conosciuta.
Un regista italiano e un giornalista siriano si sono trovati di
fronte ad un problema: un gruppo di profughi siriani e
palestinesi giunti in Italia avrebbero voluto giungere in Svezia
dove speravano di trovare accoglienza. Bisognava aiutarli, ma
come fare?
L’idea è stata quella di organizzare un corteo nuziale, complice
una amica che si è prestata a fare la sposa. Non si chiedono
documenti ad un corteo nuziale, e così è stato. Il gruppo ha
viaggiato dall’Italia attraverso Francia, Germania e Danimarca
ed è giunto in Svezia. Da questa impresa è stato ricavato un
film che gli autori sperano di presentare al prossimo festival di
Venezia.
Maggiori informazioni sul sito: www.iostoconlasposa.com,
dove è anche possibile vedere il trailer del film.
Buona fortuna anche al film.
Grazia Dalla Valle
***
Informativa ai sensi della 196/03. Gli indirizzi presenti nel nostro archivio provengono
dalla mailing list delle associazioni aderenti al Coordinamento o da elenchi e servizi di
pubblico dominio pubblicati in Internet. Si ricorda che è sufficiente inviare un messaggio
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dall'archivio. Si garantisce la massima riservatezza dei dati e la possibilità di
richiederne, in ogni momento, la rettifica o la cancellazione in conformità alla legge
196/03 sulla tutela dei dati personali.
Supplemento a “école”, Registrazione Tribunale di Como n. 1/2001 del 10 gennaio 2001,
direttrice responsabile Celeste Grossi.
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