“L’arcobaleno” Notiziario Trimestrale a cura dell’Associazione “Giacomo Cusmano” O.N.L.U.S. di A n g u i l l a r a S a b a z i a ( R M ) Associazione di Volontariato O.N.L.U.S. a sostegno nel limite del possibile della Comunità Psicoterapeutica G.C. di Anguillara Sabazia e disponibile a richieste di carità da qualsiasi parte provengano, attraverso attività culturali, ricreative, sportive, assistenziali, turistiche e promozioni sociali. www.associazionecusmanoanguillara.net Dicembre 2009 - ANNO VI° N.° 21 L’EDITORIALE Carissimi Amici La fine dell'anno ci offre l'occasione per tirare le somme di quanto si è fatto e di quanto si poteva fare. Come Presidente dell'Associazione "Giacomo Cusmano Onlus", Associazione che non persegue alcun fine di lucro, è apolitica, apartitica, ed è fondata sul volontariato, ma non visto come assistenzialismo, ma come confronto fra esseri umani, fa riferimento a quei valori che nella società di oggi si rischia di perdere. Devo prima di tutto porgere i miei più sentiti ringraziamenti a tutti quelli, che con il proprio impegno e con la loro partecipazione, ci hanno permesso di raggiungere quello che è il primo dei nostri obiettivi: fare in modo che il Progetto Psicoterapeutico Giacomo Cusmano gestito dalla Congregazione delle Suore Serve dei Poveri così attive in questo territorio nel sostenere tutti quelli che vivono nel disagio, sia supportata, accettata, condivisa anche da chi, laico o credente, vede in queste opere un grande gesto d'amore degno del più profondo rispetto e sostegno. Inutile dire che crediamo di poter fare sempre di più e meglio. Ma poi, ci accorgiamo che tutto ciò, seppur piccolo, si sia realizzato, è stato il frutto di tanti piccoli e grandi gesti di amore e di apertura verso il più bisognoso. Ho avuto la fortuna di costatare personalmente che le persone sono molto migliori di quanto sembra e di quanto i moderni mezzi di comunicazione mi facevano pensare. Mi sono permesso di chiamarvi "Amici" in apertura di queste mie righe, perché ho sempre pensato che gli amici fossero quelli con cui condividere non solo i bei momenti, ma anche i momenti più bui, le proprie paure e le proprie debolezze e non solo in quest'anno ma in tutti gli anni passati ho trovato tanti amici che ci hanno ascoltato e seguito sia nel momento della gioia sia nel momento del bisogno. GRAZIE! Grazie di averci fatto scoprire il mondo nel suo piccolo, anche con tutte le difficoltà che ci fa affrontare E’ bello perché è fatto di quella comunità di persone che spesso in altri articoli ho citato. La comunità è infatti, quell'insieme di persone A Voi, cari amici benefattori, un caloroso applauso per quanto avete fatto con noi!! che inizialmente condividono uno spazio, poi inevitabilmente nel tempo condividono storie con tutti gli alti e bassi che inevitabilmente intervengono. Come avremmo potuto affrontare i giorni più bui senza l'aiuto dei nostri "Amici"? Come avremmo potuto organizzare un pranzo, fare una festa, un evento, una lotteria senza una partecipazione massiccia e condivisa dei nostri "Amici"? La comunità si fonda quindi sul senso della "fiducia" io devo pensare che mi posso "affidare" agli altri e che avrò delle persone che parteciperanno nel lavoro, nell'impegno, nella festa e nei momenti più difficili. Mi esorto e Vi esorto a "non aver paura" come ci ricordava il Santo Padre Giovanni Paolo II, ma non vi nascondo che mi hanno colpito moltissimo anche le parole del nuovo Pontefice Benedetto XVI, che appena insediato disse "sono un umile lavoratore nella Vigna del Signore" e quindi mi stimolo e vi stimolo nel continuare nelle piccole opere di tutti i giorni. Sant'Agostino ricorda che "la misura dell'amore è amare senza misura" è solo nella quotidianità di piccoli gesti che si possono poi fare anche delle intere opere. Termino augurando a tutti Voi anche da parte di tutti i membri dell'Associazione Giacomo Cusmano " Onlus " i più sentiti e fervidi Auguri di Buon Natale e un Felice Anno Nuovo. Amedeo Corso 2 www.associazionecusmanoanguillara.net Notizie dalla Redazione DESIDERATA Finchè è possibile senza doverti abbassare, sii in buoni rapporti con tutte le persone. Di la verità con calma e chiarezza e ascolta gli altri, anche i noiosi e gli ignoranti; anche loro hanno una storia da raccontare. Evita le persone volgari ed aggressive, esse opprimono lo spirito. Se le paragoni agli altri corri il rischio di far crescrere in te orgoglio e acredine, perchè sempre ci saranno persone più in basso o più in alto di te. Gioisci dei tuoi risultati così come dei tuoi progetti. Conserva l’interesse per il tuo lavoro, per quanto sia umile è ciò che realmente possiedi per cambiare le sorti del tempo. Sii prudente nei tuoi affari, perchè il mondo è pieno di tranelli. Ma ciò non accechi la tua capacità di distinguere la virtù, molte persone lottano per grandi ideali e dovunque la vita è piena di eroismo. Sii te stesso, soprattutto non fingere negli affetti e neppure sii cinico riguardo all’amore, poichè a dispetto di tutte le aridità e disillusioni esso è perenne come l’erba. Accetta benevolmente gli ammaestramenti che derivano dall’età lasciando con un sorriso sereno le cose della giovinezza. Coltiva la forza dello spirito per difenderti contro l’improvvisa sfortuna. ma non tormentarti con l’immaginazione. Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine. Al di là di una disciplina morale, sii tranquillo con te stesso. Tu sei figlio dell’universo, non meno degli alberi e delle stelle, tu hai diritto di essere qui. E che ti sia chiaro o no, non vi è dubbio che l’universo ti si stia schiudendo come dovrebbe. Perciò sii in pace con Dio, comunque tu lo concepisca e qualunque siano le tue lotte e le tue aspirazioni, conserva la pace con la tua anima per nella rumorosa confusione della vita. Con tutti i suoi inganni, i lavori ingrati e i sogni infranti, è ancora un mondo stupendo. fai attenzione, cerca di essere felice. Trovata nell’antica chiesa di San Paolo a Baltimora, datata 1692 (anonimo) I nostri Sponsor alla VII° Edizione del Pranzo di Beneficenza “6 Dicembre 2009” S u p e r m e r c a t o D I C O , B a r K r y s t a l , I D E A A C Q U A R I O , Ta b a c c h e r i a A c h i l l i , Bar della Stazione, Hotel MASSIMINO, Pizzeria Riccioni, Pellicceria Manzara, O ’ Z O N E , C e n t r o C a s a , N o n S o l o M o d a , T O Y S E R , E n o t e c a I l M a g o , F I O R A RT E , PA P I Vi n i , O t t i c o d e l L a g o , M a r i a C a l z a t u r e , A z i e n d a A g r i c o l a M o r l u p i , Spermercato DI per Di di Stefanelli, Ferramenta TOMAR, Rossana Gioielli, B o u t i q u e F i o r u c c i P a o l a , M a r i p o s a , P a r r u c c h i e r e I t a l o R i c c i , G i o i e l l e r i a Ta n i n i , Emozioni Moda, Serena Catarci Ceramiche, Luciana Brancaleoni, L i n a Z i b e l l i n i , I l F o r n o d i L i a n a , Ti n a M e s s i n a , I n t r a M o e n i a , Maria Cavalieri, Chelo, Famiglia Pallozzi, Augusto Giontella, Per le Vostre donazioni alla nostra Associazione: Associazione Giacomo Cusmano “O.N.L.U.S.” di Anguillara Sabazia Cod. IBANIT32I0605538880000000000398 Banca delle Marche, Via Anguillarese, Anguillara Sabazia (Si rilascia ricevuta di donazione, Telefonare al n.°.3405503725) Le donazioni si possono detrarre dalla Dichiarazione dei Redditi ai sensi dell’art 14 della L.14-5-2005) n. 80 Codice Fiscale: 972.924.605.87 Aiutare una persona che si conosce è un gesto grande, Aiutare una persona che non si conosce è un gesto immenso. “L’arcobaleno” Notiziario Trimestrale a cura dell’Associazione G.Cusmano “ONLUS” di Anguillara Sabazia (RM) Direttore Responsabile: Francesca Pistoia Impaginazione e Grafica: Roberto Fava Editore:Associazione Giacomo Cusmano “ONLUS” di Anguillara S. (RM) Autorizzazione:Tribunale di Civitavecchia n.° 13/05 Sede legale: Via Goldoni 22, Tel. 3405503725 / Fax 069996070 Redazione: Roberto Fava Tel 3385270321 Distribuzione gratuita e-mail: [email protected] SitoInternet: www.associazionecusmanoanguillara.net Notizie dalla Redazione ....l’altro,.... il tossicodipendente.... ella nostra esperienza quotidiana, "l'altro" è colui N che si comporta in maniera diversa da noi. Quanti altri incontriamo durante la giornata? diversi. Nella nostra cerchia lavorativa o puramente nel contesto sociale, abbiamo tanti vissuti in cui la nostra coscienza che crede di avere tra i suoi principi "la verità assoluta", decide di etichettare quello o quella in funzione del suo comportamento o atteggiamento che assume Con questa nostra verità che può essere più o meno condivisa anche da molti altri che ci circondano, per la morale che ci sostiene e per le leggi in vigore, si può emarginare un' individuo che abbiamo sott'occhio, collocandolo su un piano non solo inferiore ma anche malvagio. La percezione dell'altro, del diverso, è considerato pur sempre come qualcosa di estraneo che provoca diffidenza. L'altro potrebbe essere dunque una figura che manifesta prepotenza, violenza, l'ubriacarsi abitualmente, un tabagista, un portatore di handicap, un tossicodipendente, un clochard, un depresso, uno che dimostra una condotta particolarmente antisociale, ecc.ecc. Altri emarginati possono essere invece i malati, gli anziani, particolari tipi di handicap, verso i quali invece istintivamente si struttura una sorta di comprensione, di compassione di sentimento riparativo e protettivo. Quando ci troviamo nell'ambito o a contatto con una di queste figure (specialmente il primo gruppo), subentra in noi in forma automatica, la sensazione di essere alle prese con l'altro, il diverso che deve stare lontano da noi, che non ha nulla a che vedere con i nostri principi, i nostri valori e che soprattutto, rappresenta una inaccettabile deviazione e in qualche modo, cerchiamo di evitarlo emarginandolo senza renderci conto che esprimendoci cosi, si attaccano solo i fattori esteriori e non quelli interio- www.associazionecusmanoanguillara.net ri, facendoci fare un errore fondamentale che ci porta a concentrare gli sforzi sui nemici sbagliati. Particolare attenzione però la dedichiamo per il tossicodipendente, per colui che si droga e a cui riserviamo un particolare atteggiamento: esso è un deviato, un diverso per eccellenza, in quanto con lui condanniamo anche l'uso di ciò che usa "la droga" per diverse motivazioni:perché è nociva alla salute, perché conduce a comportamenti socialmente irritanti ed è moralmente inaccettabile perché sovverte i valori tradizionali. Oggi gli studi di autorevoli Psicologi ed esperti hanno portato a delle conclusioni sull'argomento che ci devono far riflettere. Colui che si droga è considerato un malato a tutti gli effetti e come tale va curato. Nella sua mente già nella preadolescenza e nel contesto di vita familiare e sociale in cui vive, si sviluppano le condizioni per diventare un tossicodipendente. Nella sua crescita poi, i meccanismi di devianza o meglio il peggioramento del suo stato mentale, piega il giovane a diventare schiavo della droga, alla dipendenza, intendendo quel bisogno di riempirsi la vita con qualcosa che viene percepito come essenziale: non posso vivere senza. Alla droga sono stati insiti due significati magici: il primo, è la possibilità di acquistare l'onnipotenza, il secondo è la sensazione che basti tanto poco ed uno sforzo minimo per dominare, se non il mondo, almeno il proprio mondo, sia tangibile che interiore. Vivere nella droga però porta in sé tutti i segni 3 della distruzione e della morte. La droga è egoismo, violenza, aggressività, perdita di tutte le relazioni e soffocamento di tutto ciò che della personalità è proiezione e visione altruistica del tempo, del sentimento del corpo, dell'intelligenza. E' dunque certamente un malato, colui che rinuncia alla crescita morale, alla presa di coscienza delle proprie capacità e possibilità, che si isola nell'illusorio, nel magico, nel falso che solo può rappresentare una vita infelice, che rinuncia ad una vita affettiva normale con i propri familiari e soprattutto di formarsi a sua volta una famiglia con dei figli sani a cui trasmettere le proprie idee i propri vissuti le proprie esperienze in cambio per un pugno di roba che arricchisce certamente qualche trafficante senza scrupoli che sicuramente non avrà nessun rimorso per aver venduto veleno. Ecco perché non bisogna fermarci a giudicare il soggetto esteriormente ma riflettere sulla sua problematica che l'ha portato a questa situazione e aiutarlo a guarire. Noi in quel momento vediamo solo un fotogramma di un film che non vedremo mai, “il loro passato”. Le possibilità di guarire dal problema droga oggi ci sono. Sono le Comunità Terapeutiche o Psicoterapeutiche come la nostra Comunità G.Cusmano di Anguillara, che, con percorsi mirati individuali riescono riportare alla vita, persone che altrimenti sono destinate a vivere nell'emarginazione, andando ad arricchire solamente gente senza scrupoli, i narcotrafficanti che sono tra gli esseri più spregevoli che vivono sulla terra. Come detto sopra, proviamo ad adottare un diverso atteggiamento per queste persone con la comprensione, la compassione, con un sentimento riparativo e protettivo. Aiutiamoli! Tendiamo loro una mano. La droga è dilagante e ogni giovane adolescente, anche nel nostro entourage familiare o di amicizia, può essere attirato in questo tranello e allora…….. f.r. 4 www.associazionecusmanoanguillara.net I ragazzi delle Classi 5°A e 5°B .... ........per i Ragazzi della Cusmano na lodevolissima iniziativa “culturale e di U impegno sociale” è stata condotta dagli alunni delle classi 5°A e 5°B dell’Istituto Comprensivo “San Francesco” di Anguillara Sabazia nel corso dell’anno scolastico 2008/2009. I Ragazzi seguiti dai loro Insegnanti hanno preparato un’opuscolo in cui sono state raccolte le poesie redatte e scaturite da una riflessione sui vari aspetti della vita emotiva e sociale: gli affetti verso i familiari e gli amici, le difficoltà della vita, i temi sociali e argomenti in libertà. Nella premessa all’opuscolo è stato fatto emergere il valore della poesia, come linguaggio potente, perchè forte è la sua capacità evocativa. Il percorso didattico proposto ha permesso ai ragazzi di prendere confidenza con le tecniche di questo linguaggio, consentendo loro di avvicinarsi alle opere dei grandi poeti e di apprezzarne il valore e la bellezza. Abbiamo detto iniziativa culturale e di impegno sociale, perchè oltre al lato poetico espresso, i ragazzi con i loro Insegnanti hanno voluto essere vicini alla Comunità e ai ragazzi ospiti della struttura, proponendo la vendita dell’opuscolo (senza fini di lucro) e donando il ricavato alle Suore Serve dei Poveri che la gestiscono. Di fronte ad un simile gesto, specialmente questo, in cui giovani ragazzi e ragazze adolescenti, si offrono di aiutare ragazzi e ragazze (che non conoscono) meno fortunate di loro e che della loro adolescenza hanno solo brutti ricordi, (solitudine, droga, emarginazione), la gratitudine è sincera. Insieme a loro, ringraziamo gli Insegnanti che li hanno seguiti e stimolati in questo percorso. Gli Insegnanti che sono anche genitori, comprendono molto bene gli argomenti affrontati e con la loro professionalità e competenza dovranno continuare a sostenere questi giovani poeti nel loro percorso scolastico e nella conoscenza delle problematiche della vita e di quanto sia difficile viverla quando ti manca la cultura, l’amore, la famiglia e gli affetti. Al Dirigente Scolastico Dott.ssa Laura Lauri e agli Insegnanti, grazie di cuore. I Ragazzi della Cusmano rispondono Per chi ha scritto questo libricino, “un grazie”, perchè il Vostro contributo non è stato piccolino. L’avete fatto con il cuore e a noi è Chiunque volesse aiutare la Comunità Psicoterapeutica G..Cusmano di Anguillara S. (RM) e le Suore della Congregazione Serve dei Poveri che la gestiscono con somme di denaro, generi alimentari, prodotti per l’igiene della casa, può farlo attraverso la nostra Associazione ( vedi dettagli a pag 2 ) o direttamente presso la Comunità. Grazie per la Vostra generosità Notizie dalla Redazione arrivato un gesto d’amore. Noi non ci conosciamo, ma il Vostro aiuto lo accettiamo e siamo contenti nel vedere che l’amore ha potere. Credere in Voi che siete le nuove generazioni ci riempe il cuore di gioia, di emozioni e i nostri pensieri si fanno più seri. Noi non vogliamo più essere come ieri. Noi siamo un monito, un’avvertimento per Voi che non dovete mai andare controvento. Grazie con tutto il cuore Alla Dott.ssa Laura Lauri e a tutti gli Insegnanti che hanno contribuito con i ragazzi e le ragazze alla stesura di questo bellissimo libretto di Poesie. Grazie a tutti f.r. Terzo mondo Sono solo in questo universo. Vorrei qualcuno che mi aiuti a realizzare il mio desiderio: essere un bambino normale; con una casa dove non passa la pioggia, ma con l’acqua che arrivi nella mia dimora. Vedo arrivare al villaggio degli stranieri che mi curano mi sfamano e diventano miei amici... Ora in questo immenso universo non sarò mai più solo Federico Gettanelli Riportiamo una poesia tratta dall’opuscolo Notizie dalla Redazione www.associazionecusmanoanguillara.net Benedetti i gruppi di auto-aiuto dell'Associazione Famiglie del Progetto Psicoterapeutico "Giacomo Cusmano" ono circa dieci mesi che freS quento i gruppi di autoaiuto dedicati ai familiari dei ragazzi che si trovano nella comunità "Giacomo Cusmano " La comunità, infatti, non solo accoglie e aiuta le persone che non riescono a uscire dalla dipendenza di alcool o droghe, ma per fortuna accoglie e aiuta tutte le famiglie coinvolte, a volte distrutte e straziate da questa immane tragedia. Io personalmente recandomi ad Anguillara tutti i venerdì, nonostante il lavoro, la casa, i figli ancora piccoli e mia madre malata, ne ho trovato un gran beneficio ed ho cambiato il mio comportamento non solo verso le dipendenze, ma verso la vita di tutti i giorni: è cambiato il mio modo di pormi verso gli amici o solo verso le persone che s'incontrano giornalmente davanti alla scuola che frequentano i miei figli, al supermercato, in famiglia Questo accade perché ho cominciato a riflettere su di me, su cosa mi fa star male e bene, su cosa voglio, ed è aumentata la mia autostima. Ho scoperto molti aspetti di me stessa che non conoscevo, non sapevo o temevo di avere, cosicché finalmente mi pongo degli obiettivi che puntino a elevare la mia coscienza. A ogni gruppo è come se tutti noi rifacessimo i conti con noi stessi facendo il punto della situazione: è come se ci staccassimo dal nostro essere e iniziamo a guardare dentro noi stessi, in tal modo possiamo capire come siamo fatti, possiamo capire perché abbiamo preso delle cattive abitudini (cattive nel senso che non sono utili per noi, anzi sono dannose, e per di più le facciamo automaticamente, senza riflettere, diciamo i nostri vizi): possiamo capire perché abbiamo preso dei modi di fare e di reagire, possiamo affrontare le nostre paure più recondite, più nascoste senza che prima ci fossimo affatto accorti di averle, quasi un non ammettere di avere delle debolezze. In questi incontri poi non si capisce solo di essere fragili, ma anche di essere fortissimi e possiamo arrivare a sapere che si può reagire alle nostre limitazioni, che possiamo decidere di affrontarle e di superarle piuttosto che cadere nella frustrazione, nelle sconfitte, nella tristezza, nella solitudine. Frequentare, i gruppi è necessario al fine di vedere cosa abbiamo raggiunto rispetto a quanto ci siamo proposti, stimolandoci a vicenda, ricordandoci le nostre promesse, dandoci coraggio per mostrare a tutti in primis a noi stessi, con soddisfazione i risultati raggiunti. Tornando nuovamente ogni venerdì al gruppo di auto-aiuto che ormai è diventato"il nostro gruppo ". Perché è frequentato da persone come noi e per questo ci ha accolto e compreso, possiamo porci dei nuovi obiettivi che ci portino costantemente a migliorare e a raggiungere mete che non eravamo stati capaci neppure di immaginare. Solo partecipando agli incontri con continuità potremo sentirci parte del gruppo e avere la possibilità di confrontarci partendo tutti da ciò che ci accomuna e che in qualche modo ha rotto il proprio equilibrio che c'èra tra i membri della nostra famiglia, e specchiandoci l'un l'altro capiremo quali sono le nostre e altrui lacune, senza accusarci ne sentirsi in colpa più del tempo necessario per prendere atto dei nostri errori, facendo in modo, con il confronto, la condivisione e con il dialogo, di guardarci dal fuori per operare su noi stessi e correggere certi nostri atteggiamenti, colmare certe lacune, risollevandoci tutti e aiutando noi stessi e gli altri a elevarci spiritualmente. Micol Fravili 5 Cose per caso P arlando con la mia cara amica Anna che abita a Roma, ma spesso viene ad Anguillara a trovarmi, ho saputo che i suoi tre nipotini vanno a scuola con i figli di Francesco Totti << Campione della Roma>>. Subito ho capito che, conoscendo il Suo modo di essere vicino ai problemi del prossimo, poteva questa essere una ottima occasione per farci conoscere come Associazione G.Cumano . Ho pregato la mia amica di farsi portavoce, di parlare di noi e dei problemi della Comunità. La risposta è stata immediata. Ci è arrivato un bellissimo pallone con la firma: “TOTTI 10”. Abbiamo fatto una lotteria con questo dono e subito abbiamo venduto 90 biglietti a 5 Euro l’uno (l’estrazione è avvenuta il 14-11-2009). Il ricavato è stato di 450 Euro, devoluto come sempre interamente alla Comunità. Non solo Romanisti, ma Laziali, Interisti, Juventini ecc. hanno aderito a questa lotteria dando il loro contributo per una bellissima motivazione. L’Associazione G.Cusmano di Anguillara Sabazia, ringrazia di cuore Francesco Totti e tutti quelli che hanno reso possibile questo evento. Grazie Francesco, grazie di cuore. M.G.C. 6 www.associazionecusmanoanguillara.net Ero entusiasta e pensavo che in fondo, essendo una pianta, non mi avrebbe fatto poi così male. mio rapporto con le Izialsostanze stupefacenti, iniall'età di 14 anni, quando per la prima volta vengo a contatto a livello visivo con la cocaina. Già, perché la mia comitiva, era composta da quelli del palazzo, tutti più grandi di me i quali si facevano regolarmente le canne e utilizzavano saltuariamente la cocaina. All'età di 15 anni, durante l'autogestione, all'inizio del secondo anno di Liceo, iniziai anch'io a fumare l'erba. Ero entusiasta e pensavo che in fondo, essendo una pianta, non mi avrebbe fatto poi così male. Come ho gia detto, all'interno della mia comitiva, la droga era la normalità e tutti ma proprio tutti ne facevano uso tranne io. Però alla fine, iniziai anche io incuriosito. Con il passare del tempo, diventò sempre più un'abitudine ed ormai non era più una novità, quindi decisi di prendere anche io la cocaina e ad una festa, chiesi agli altri di farmi provare. Di primo impatto non mi piaceva più di tanto, ma con l'uso che cominciava ad avere una cadenza regolare, la cosa mi intrigò. In breve tempo, passai da una volta al mese ad una volta alla settimana, solitamente il Venerdì o il Sabato. A 16 anni, cominciai a spacciare fumo ed erba, questo perché non ero più in grado di sostenere economicamente la spesa. Per 2 anni, con quello che facevo, non ebbi più problemi, riuscendo a pagare vizi e stravizi. Dopo un po di tempo non fu più così ed allora il tipo di sostanza che vendevo cambiò. Prendevo cocaina e quello che riusciva ad avanzarmi dalla vendita, la usavo per me; mi ero costruito un bel giro ed i soldi non mancavano, ma cercavo sempre di più la sostanza, perché in quel momento, senza la cocaina non mi sentivo in grado di fare niente. Ero convinto che le persone non se ne accorgessero, non mi sentivo un "tossico" ma la realtà era diversa. I miei rapporti con la famiglia e con tutti coloro che erano al di fuori del giro, erano praticamente cancellati. I soldi non erano più sufficienti, non mi controllavo più e cominciavo a chiedere soldi in casa. Non sapevo più cosa fare, fino a quando, un giorno, mio padre mi disse di fare una scelta: o mi cacciava di casa o entravo in comunità. Contro la mia volontà, alla fine andai al SERT, che mi aiutò ad entrare in Comunità. La vita in Accoglienza Fu così che il 25 aprile del 2005 entrai nella prima fase del programma riabilitativo della Comunità Psicoterapeutica G.Cusmano: Mi sembrava tutto strano ed ero ancora sotto l'effetto delle sostanze dal giorno prima, le persone erano abbastanza gentili al mio arrivo ed un'Operatrice mi stava aspettando per spiegarmi le regole basilari e cosa si faceva la dentro. Il ricordo più brutto è stato quando dopo aver terminato l'incontro, mio padre e la mia ragazza se ne andarono. I primi giorni furono i più duri, perché da due anni a quel giorno non ero mai stato più di un giorno senza farmi. Capì molto lentamente come funzionavano le regole e dopo circa 2 settimane, entrai nel meccanismo: le regole e i valori erano le cose fondamentali in questa fase del programma. Con le regole non ho mai avuto grandi problemi, in realtà esse non erano altro che le normali regole fondamentali all'interno di un nucleo familiare come per esempio: alzarsi ad un determinato orario, rifarsi il letto o fare le pulizie della stanza. Quelle più particolari con le quali ho avuto più problemi, erano quelle sul confronto e tutto ruotava intorno ad esso. Per quanto riguarda i valori, hanno sempre fatto parte di me e non ho avuto proble- Notizie dai Ragazzi mi a metterli in pratica e a farli miei. Con gli altri residenti, il mio rapporto all'inizio era molto confidenziale, ma con il passare dei giorni mi rendevo conto che c'era chi stava li per altri mille motivi, tranne quello di cercare di applicarsi per la disintossicazione. Il tempo era il loro nemico. Infine le mie amicizie con i residenti si ridussero a poche persone che sono poi quelle con le quali ho finito il programma. Altro discorso è quello inerente agli Operatori: ero in confidenza solo con Teresa e Roberto e gli altri non li ho mai sopportati, in alcuni momenti si prendevano troppa confidenza e pretendevano troppo, se cercavi di dirgli qualcosa si arrabbiavano. Quindi sostanzialmente in accoglienza non ebbi un buon rapporto con gli operatori. I gruppi erano il momento che preferivo di più, perché erano il luogo di confronto diretto con gli altri, un momento in cui discutere dei problemi che si incontravano in quei mesi in Accoglienza. Molte volte, logicamente, essendo guidati dagli Operatori, si affrontavano dei problemi del gruppo che sorgevano in settimana. La cosa importante che successe in quel momento fu il tornare a parlare con mio padre, il ritorno della tranquillità a casa e la possibilità di vedere la mia ragazza che in quei mesi mi aiutò ad andare avanti e a non mollare venendomi a trovare tutti i fine settimana. Passaggio in Comunità Dopo 5 mesi fu il momento di passare alla seconda fase del programma: la Comunità. segue a pag. 7 Notizie dai Ragazzi Al momento del mio arrivo, mi resi subito conto che l'aria era diversa, molto più seria rispetto all'Accoglienza. Mi fecero un'intervista, prima di entrare e superata mi presentarono a pranzo. Ero molto spaesato perché la situazione era molto differente sotto tutti i punti di vista. Anche qui all'inizio il rapporto con gli altri residenti, fu un rapporto molto confidenziale e poco serio, ritrovando molte persone che erano con me in Accoglienza. Il discorso cambiò quando cominciarono i confronti sia quelli che facevo io sia quelli che mi facevano gli altri. Le persone con le quali avevo un miglior rapporto erano: Antonio e Danilo con i quali ci confrontavamo sempre. Comunque anche con le altre persone che erano li con me c'era molto confronto e molta voglia di crescere. Chi aveva superato l'Accoglienza in una certa maniera si ritrovava in Comunità con maggiore preparazione ad affrontare un discorso serio. La relazione con gli altri l'ho costruita strada facendo, capendo molte cose di me stesso e degli altri. Con gli Operatori i miei rapporti erano ottimi al contrario dell'Accoglienza, già il fatto di dover chiedere dei colloqui per parlare con loro, di non poter parlare da residente direttamente con loro, mi mettevano in ordine le idee e creavo in me un certo rigore. Le gerarchie le ho sempre apprezzate e in effetti la loro funzione all'interno della Comunità era fondamentale. Più il mio ruolo in Comunità è stato importante, più il mio rapporto con loro si è consolidato. Tutt'ora con chi mi sono trovato meglio ho mantenuto nel tempo un buon rapporto; gli Operatori con i quali mi sono trovato meglio sono stati Renato e Roberto, ma anche Francesco che la pensava diversamente da me è una di quelle persone alle quali devo molto. Quando iniziai a fare i gruppi, mi resi conto che la situazione era completamente differente: i gruppi erano molto più profondi e si andava a lavorare su cosa si viveva in determinate circostanze, sui propri sentimenti; questi erano www.associazionecusmanoanguillara.net i gruppi dinamici. Ma non solo questi erano i gruppi. Importanti erano anche quelli di fascia nei quali si affrontavano tutte le situazioni vissute e nelle quali poi si ritrovavano i motivi della tossicodipendenza. La bellezza di questi gruppi era la conoscenza di se stessi e gli altri senza rischiare di essere giudicati ed esclusi per le proprie debolezze e diversità. Qui finalmente cominciai ad intravedere dei piccoli cambiamenti; vidi la mia famiglia il 26 dicembre del 2005. Francesca l'avevo già vista circa un mese prima, veniva ogni 2 settimane a trovarmi. Anche qui mi aiutò in maniera fondamentale. La famiglia si rincontrava dopo aver affrontato un incontro nel quale si affrontavano tutti i problemi scoperti, tirati fuori e elaborati, durante i mesi in Comunità, nei quali non ho avuto nessun contatto con loro. Dopo aver effettuato gli incontri, si passa al momento più bello e atteso in Comunità, il week-end. Nei week-end, si ritornava in contatto con la vita reale dopo 1 anno di chiusura e di lavoro su se stessi. Non vedevo l'ora di rivedere la mia ragazza che mi ha sempre seguito e aspettato; venni accompagnato da Antonio, uno dei miei migliori amici. Non ricordo veramente cosa facemmo quel week-end, ma mi ricordo che fu il più bello e non lo scorderò mai. Affrontai tanti problemi, uno su tutti era riabituarsi a stare in mezzo alle persone da lucido. Evitammo infatti per i primi periodi, i luoghi affollati che mi rendevano nervoso, insofferente e spaesato. Durante i week-end, ho cercato di verificare e testare tutti i valori che mi erano stati trasmessi in Comunità, soprattutto con la mia famiglia. Volevo cercare di ricostruire un'unità, credendomi 7 io la sola causa della sua frammentarietà. Nel corso del tempo cominciai a capire che i fronti sui quali dovevo lavorare in modo diverso necessitavano di uno spazio proprio; era impossibile affrontare e conciliare più situazioni insieme, capivo sempre di più che dovevo separare la mia famiglia dalla mia ragazza in modo tale da non mischiare le dinamiche e non far trovare Francesca in situazioni che non le appartenevano. Passaggio al Reinserimento sociale Nel settembre del 2006, passai alla terza ed ultima fase del programma residenziale: il Reinserimento Sociale. Anche qui trovai i miei amici e la mia fascia di persone con le quali avevo affrontato il percorso fino a quel momento. Il Reinserimento fu il più duro e durò tre mesi, ma fu anche il più divertente. L'impatto iniziale fu molto accogliente e durò per tutto il periodo; la cosa che mi faceva più effetto era che non ci fossero gli Operatori all'interno della struttura. Era una situazione insolita ed anche là ancora una volta le cose cambiavano in maniera radicale. Regole nuove, autogestione e da parte degli Operatori solo il ruolo di supervisione e di intervento nel momento opportuno. I gruppi si svolgevano una volta alla settimana, in weekend si andava tre settimane su quattro e a me mi venne concesso di ritornare all'università un volta alla settimana. Con chi era con me il rapporto era segue a pag. 8 8 www.associazionecusmanoanguillara.net molto diretto e nessuno aveva peli sulla lingua, molte volte si discuteva ma poi tutto ritornava a posto. Il ruolo di Capogruppo fu molto importante, perché significava tornare indietro e rendermi conto dei progressi fatti e dare aiuto a chi stava come me quando entrai in Comunità. Ma non era solo questo: il Capogruppo rappresentava un restituire un qualcosa a chi ti aveva aiutato per riprendere in mano una situazione difficile da risolvere. Ma per me ha rappresentato anche un ruolo di profonda responsabilità sugli utenti dell'Accoglienza; loro come me all'inizio avevano dei comportamenti dei quali non si rendevano nemmeno conto perché ancora erano sotto l'effetto della sostanza. Tutto questo comportava un'attenzione costante da parte nostra, cosi da aiutare gli Operatori a controllare la situazione e non creare situazioni non idonee al posto. Il ruolo di capogruppo consisteva anche nel controllare che i ragazzi andassero a svolgere i loro compiti, comunicare agli Operatori se qualcosa non andava, ma anche occuparsi di tutto ciò che serviva all'interno della struttura. Fu una parte del Programma che mi diede molto, ma anche all'interno di essa ci furono delle cose che non mi andarono a genio; le mie Operatrici Stefania e Susanna sono state sempre disponibili con me e mi hanno aiutato in questa parte del programma che ho sempre considerato come la più importante e difficile. Infatti qui eravamo in continuo contatto con l'esterno e le tentazioni erano molte, era quindi ovvio e necessario non abbassare la guardia, chiedendo alle Operatrici e al gruppo. Proprio per questo il gruppo e i gruppi cambiavano e si affrontavano dei discorsi inerenti le prime esperienze che si facevano all'esterno, Notizie dai Ragazzi ma funzionavano anche come momento per prendere delle decisioni organizzative tra di noi. Infatti anche qui, come nelle altre fasi del programma portavamo in gruppo dei problemi che emergevano all'interno della nostra convivenza. Sicuramente il passo che si faceva in questi gruppi era diverso perché si affrontavano le situazioni che vivevamo all'esterno e i nostri sentimenti che non si potevano esprimere in maniera emotiva ma bisognava cominciare a razionalizzare. In sostanza ciò che ci offriva il gruppo era diverso, si parlava di ciò che provavamo in determinate circostanze ma ne davamo una risposta razionale, cercandone lì e non nell'aspetto emotivo la soluzione. L’amicizia Questa parte del programma che era una verifica ti faceva notare ciò che andava o meno con l'esterno. Passaggio alla fase residenziale Nel momento del distacco, che avvenne nel dicembre 2006, non mi resi conto di niente e rientrare in sintonia con questa realtà esterna fu veramente molto difficile. Non era proprio come mi avevano insegnato in comunità: dentro, tutti noi eravamo protetti e per riuscire all'interno del programma dovevamo conoscerci e non nascondere niente, in modo tale da poter essere aiutati; fuori, la situa- zione era diversa, anzi proprio brutta!. Mi resi conto che le persone sono pronte a fregarti subito, che pochi sono quelli che ti aiutano senza secondi fini e che il mondo da ragione non al più intelligente, ma al più furbo. Insomma mi sono reso conto che fuori è una vera e propria giungla e sopravvivere non è facile. Nonostante tutto in questo anno e poco più di non residenzialità me la sono cavata bene anche se le difficoltà che incontro sono ancora molte. Tante altre le ho superate mettendo in pratica ciò che mi è stato insegnato. La cosa più bella è alzarsi la mattina, faticare tutto il giorno e tornare a casa stanchi, da non reggersi in piedi, mettersi a dormire sapendo di aver fatto il proprio dovere. Prima che avrei fatto tutto questo non lo avrei mai neanche immaginato. Le regole e i valori al di fuori li ho guardati e li guardo da un altro punto di vista: i miei valori sono sempre gli stessi e cerco di essere coerente con essi, ma a volte non ci riesco in tutto questo e per questo mi capita anche con le regole che non sempre rispetto. Ovviamente le regole che non rispetto, non sono quelle che mi ha dato la Comunità, ma quelle che sono all'esterno, quindi piccole regole di convivenza quotidiane. In precedenza ho accennato che in fase residenziale mi venne concesso di tornare a studiare e così ho fatto. Il 12 Dicembre del 2007 mi sono laureato completando così un percorso lasciato un po di anni fa: prima di terminare avevo già iniziato a lavorare con una ditta di conservazione e restauro. Il mio impatto con il mondo del lavoro è stato buono anche perché sono entrato in punta di piedi, ma ultimamente ho capito come vanno le cose e sto cambiando atteggiamento. Poi ci sono i contratti a progetto, che un mese lavori e l'altro no, insomma che non riguarda solo me è un vero e segue a pag. 9 Notizie dai Ragazzi proprio problema e per aver appena iniziato mi ci sono trovato subito in mezzo. Comunque le persone con cui lavoro sono molto collaborative e non ci sono mai state dinamiche, ma semplice confronto quando si parla di lavoro. In tutto questo ho costruito o meglio ricostruito delle amicizie con persone positive, poi della comunità mi sono portato le amicizie di due persone, Antonio e Danilo, con i quali usciamo e condividiamo la passione per la pesca. A lavoro e negli altri ambienti le relazioni con gli altri sono molto superficiali perché mi sono reso conto che gli altri non si interessano più di tanto alla tua vita. A tutto ciò eravamo preparati in tutto il periodo comunitario e quindi quando mi trovai di fronte a ciò ero già preparato. Prospettive a lungo termine Ho appena iniziato, dopo un' anno, a pensare alle aspettative che pian piano stanno prendendo forma e si stanno materializzando. Avendo scelto il lavoro di restauratore, che è un lavoro difficile, l'idea sarebbe quella di mettermi in proprio ed aprirmi una ditta a nome mio, riuscire ad andare via da casa con Francesca, sposarmi con Lei e fare una famiglia. Per ora penso di andare avanti in tutto ciò. Relazioni affettive In questo anno ho rivisto molte cose di questo argomento che per me è stato uno dei più complicati. Io e Francesca siamo sempre insieme e siamo innamorati, certo litighiamo molto e in alcuni casi, mi rendo conto di essere egoista e questa cosa non mi fa onore. La cosa più bella del nostro rapporto è il continuo confronto che avviene tra noi sulle cose che vanno o che non vanno, questo ci aiuta molto e ci avvicina portando la discussione facendola divenire positiva. In tutto questo tempo abbiamo anche perso un bambino, che non è stato fatto con l'intenzione, però era arrivato e www.associazionecusmanoanguillara.net nonostante le difficoltà eravamo pronti ad accoglierlo. Io ero contentissimo e vedevo Francesca molto più calma del solito, felice e rilassata ed io ero sempre molto a fianco a Lei per qualsiasi cosa gli servisse. Poi però ci fu la notizia della perdita del bambino e fu un periodo molto duro per me, ma molto di più per Francesca. Ora va molto meglio perché siamo riusciti a trovare un nostro equilibrio, riuscendo ad affrontare i problemi insieme ed al contrario di prima sono io a dovergli stare vicino e riprendere quindi il mio ruolo. Infatti durante tutto il periodo della Comunità ed il periodo appena uscito Lei era sempre vicino a me ed era uno dei miei punti fermi. Accettare che Lei abbia dovuto fare tutto da sola, senza mai potersi aprire completamente è sempre stato un peso. Finalmente posso cominciare ad essere io la colonna portante. Questa sistemazione dei ruoli è per me un grosso passo molto importante, mi da molta sicurezza e mi fa star bene. Con la mia famiglia le cose si sono sicuramente sistemate ed ho instaurato un bel rapporto, ma differente con ognuno di essi. Con mio padre con il quale non parlavamo più si è creata un'ottima sintonia che prima non esisteva, anche se Lui mi ha sempre aiutato, ma come ho detto nell'ultimo periodo non mi parlava più. Con mia Madre, il rapporto che si è creato è molto conflittuale, è bravissima, mi ha sempre aiutato, solamente quando parliamo, discutiamo e ci mettiamo a confronto. Non accetta ciò che gli dico e anche se le faccio notare che è così Lei non lo accetta. Con mio fratello il discorso è diverso e più complicato. Infatti non si creato un vero e proprio rapporto, ma solo discussioni a non finire; in questi anni è cresciuto e negli anni preceden- 9 ti ha dovuto affrontare delle situazioni non piacevoli per la sua età a causa mia. Quindi se è arrabbiato con me non posso dargli torto, anzi lo capisco e cerco sempre di stargli vicino, ma lui è ancora molto diffidente nei miei confronti. Comunque con il tempo spero che le cose si sistemino. Rapporto con la propria spiritualità La mia spiritualità non è mai esistita o meglio quando ero piccolo andavo in chiesa e credevo in quello che facevo, poi verso una certa età ho smesso di andare in chiesa e di credere, per una serie di avvenimenti tra i quali la morte di mio nonno.Nel periodo della fase residenziale, Accoglienza e Comunità, ogni fine settimana andavamo a Messa e questo in quel periodo ha contribuito a far tornare in me la fede e quindi credere in qualcosa che sicuramente esiste ed è al di sopra di noi. Così tutto questo mi ha aiutato ad andare avanti e a trovare la forza in più. Anche se sono tornato a credere non pratico, perché penso che non bisogna recarsi in un posto prestabilito per pregare, se uno vuole lo fa anche a casa sua in silenzio ed in privato. F.M. 10 www.associazionecusmanoanguillara.net Notizie Varie Pranzo di Beneficenza di Natale “6 Dicembre 2009” VII° Edizione a VII° edizione del pranzo di beneficenza L organizzato dalla nostra Associazione, si è svolta nel magnifico salone di Villa Clodia a Manziana, dove i proprietari Nicola e Oretta hanno deliziato gli ospiti con la loro disponibilità e competenza per la sapiente apparecchiatura dei tavoli e la scelta del menù. Solerti camerieri hanno poi servito in abbondanza le prelibate portate. Presenti al pranzo Suor Francisca, Suor Francesca e Suor Elmidia della Congregazione delle Suore Serve dei Poveri che gestiscono la Comunità. Tra i presenti, anche alcuni rappresentanti dell’Amministrazione Comunale di Anguillara S., il Vice Sindaco S.Paolessi, l’Assessore ai S.Sociali R.Guiducci e all’Ambiente A.Piccioni. Era presente anche il Sindaco di Formello G. Sandri e il Consigliere Regionale B. Minnucci. Al termine si è svolta la tradizionale lotteria che vantava ben 135 premi di notevole valore, offerti da Amici e Sostenitori dell’Associazione, Commercianti di Anguillara, Trevignano e Manziana, tra cui il primo premio che corrispondeva ad una splendida collana di perle marine a gradazione, con chiusura in oro bianco, 1 rubino, 8 piccoli diamanti, taglio a rosa, realizzata a mano ai primi del 1900, per un valore stimasto e certificato di 650 Euro. Sono state venduti ben 300 biglietti. Come preludio alla lotteria è stato messo in palio un cimelio piuttosto ambito “ un pallone autografato dal calciatore della Roma Francesco Totti”. Come riportiamo in altra pagina del Notiziario, il pallone era già stato messo in premio in una precedente manifestazione che ci aveva permesso di raccogliere una particolare somma di denaro che abbiamo devoluto alla Comunità, ma la vincitrice di fede romanista, nonostante se lo fosse aggiudicato, ha voluto ridonarlo all’Associazione con un gesto davvero encomiabile per permetterci un’ulteriore possibilità di raccolta fondi. Il Pallone è stato vinto dalla Pittrice Sig.ra Pat Hegedeus, nostra consolidata benefattrice. Il proseguo della lotteria ha trattenuto con suspance gli ospiti incollati ai propri posti in attesa dell’ultima estrazione premiando una vincitrice che ha ritirato il premio con vera commozione. Il saluto di commiato agli intervenuti e il ringraziamento più sentito a tutti, ha sancito il termine della manifestazione che ci ha confermato anche questa volta la consapevolezza che siete veramente in tanti ad avere fiducia nei componenti dell’Associazione che rappresentiamo e nella Comunità Psicoterapeutica G. Cusmano di Anguillara Sabazia(RM). f.r. Notizie Varie www.associazionecusmanoanguillara.net 11 30-11-2009 Festa dell’Associazione G.Cusmano n’agape fraterna. Mi piace descrivere U con queste parole ciò che le Suore della Congregazione Serve dei Poveri, Suor Francisca, Suor Francesca e Suor Elmidia che gestiscono la Comunità Psicoterapeutica G.Cusmano ci hanno offerto Sabato 31 Ottobre. Una refezione in comune in uso presso gli antichi cristiani, un vero convitto fra amici che ci hanno fatto rivivere con il loro calore e disponibilità in occasione della festa che annualmente ci riservano insieme ai ragazzi ospiti della struttura. Presenti oltre al Vicario del Vescovo Don Cipriano e ai Vice Parroci locali, anche il Sig. Sindaco Dott. Antonio Pizzigallo con alcuni dei suoi collaboratori, il Comandante della Polizia Municipale di Anguillara F. Guidi, il Sig. Sindaco di Formello Dott. Domenico Sandri. Un ragazzo ha preso la parola a nome di tutti e nella sua esposizione, ha ringraziato tutti gli ospiti per l’aiuto che ognuono dei presenti e per la posizione che ricopre, da nei confronti della Comunità. Il Sindaco di Anguillara, nella Sua risposta ha ringraziato per l’invito e ha confermato che la Sua Amministrazione sarà vicina come nel passato alla Comunità. Anche Amedeo, nel Suo intervento, ha voluto ribadire che anche per il futuro il nostro impegno come Associazione sarà continuo, e pieno di entusiasmo. Ha ringraziato i ragazzi per l‘operosità dimostrata nella preparazione del pranzo e le Suore per la considerazione che ci dimostrano. Prima della benedizione del pasto, Don Cipriano ha ricordato quanto sia difficile affontare le problematiche della vita, ma con l’aiuto della fede, le mete possono essere raggiunte. A commiato del pranzo, Roberto ha inviato un messaggio a nome dei membri dell’Associazione G.Cusmano diretto ai ragazzi: Un messaggio di auguri sinceri per il Vostro futuro e questi auguri che vi trasmettiamo partono da una constatazione. Noi da 6 anni come Associazione divulghiamo un giornalino che si chiama “l'Arcobaleno”, un notiziario che forse qualcuno di voi conosce e lo ha letto. In questo notiziario, riportiamo le attività della nostra Associazione, notizie varie sulla problematica droga come informazione e prevenzione e principalmente dedichiamo ogni volta una parte di questo giornalino per pubblicare una “Autovalutazione di un graduato”. Questa Autovalutazione è il racconto di un ragazzo che ha concluso il periodo passato in questa Comunità e che fa un bilancio del suo trascorso di vita, compreso tutte le difficoltà che ha incontrato nei circa tre anni di permanenza in questa struttura. Ebbene in tutte le Autovalutazioni che abbiamo pubblicato che sono 20 fino ad oggi e in tutte le altre che ho letto c'è un denominatore comune che le caratterizza. La grande tenacia dimostrata con i fatti da tutti i graduati nel voler superare le difficoltà che si sono presentate in questa loro difficile fase della vita che hanno attraversato, per portare a termine il percorso di recupero, di riabilitarsi e di riconquistare la fiducia in loro stessi, dei familiari e della società, di questa loro sfida contro tutti coloro che non credevano nella loro persona.Noi ci auguriamo che anche in Voi che siete qui oggi, risieda e cresca giorno per giorno e sempre di più questa voglia, questa tenacia per raggiungere questi obiettivi. Per noi dell'Associazione, la più grande soddisfazione sarà quella di vedervi conseguire la graduazione e di sapervi reinseriti in questo mondo liberi da ogni schiavitù e padroni della vostra persona e personalità, per formare o per ritornare in una famiglia di cui essere fieri e felici. Questo sarà la ricompensa più ambita che riceveremo da parte Vostra e che ci stimolerà e ci consentirà di portare avanti il nostro servizio di volontariato per aiutare sempre nel limite del possibile altri ragazzi come voi che chiederanno aiuto a questa Comunità. Se Dio lo vuole naturalmente. Auguri di nuovo e in bocca al lupo a tutti. f.r. Mentre andiamo in stampa, un bellissimo albero di Natale è arrivato in Comunità da parte del delegato al Turismo del Comune di Anguillara S., Augusto Giontella. www.associazionecusmanoanguillara.net VERIFICHE IMPIANTI MESSA A TERRA (D.M. Att. Prod . del 23/12/02) IGIENE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO CONTROLLI AMBIENTALI (D. Lgs. 626/94) AUTOCONTROLLO ALIMENTI SISTEMA HACCP (D. Lgs. 155/97) Sede Legale, Uffici, Lab oratori: Via S. Stefano, 6/b –Tel. 06.9968439 - Fax 06.9968335 00061 Anguillara Sabazia (Roma) www.tutto626.it Ditta ZIBELLINI ANTONIO IMPIANTI ELETTRICI E TECNOLOGICI Via delle Ginestre 13, 00061 – Anguillara Sabazia Tel. 06 99 900 412/413 3356110962 – 3285434844 I nostri SPONSOR