previdenza
La rivista per la vostra
pianificazione patrimoniale
Contratto intergenerazionale
Equilibri che cambiano
Età di pensionamento flessibile
Aprile 2016
La riforma «Previdenza per la vecchiaia 2020»
in breve
Costituire un’azienda a 62 anni
Pierre-Alain Gras si mette di nuovo in gioco
Prodotti eccellenti per guardare
avanti con serenità
Investire in fondi della previdenza in titoli è un’alternativa interessante al risparmio con il metodo
tradizionale del Conto di previdenza 3a. E questa è una scelta appetibile in particolare su un o
­ rizzonte
temporale di lungo periodo. La Credit Suisse Privilegia Fondazione di previdenza 3° pilastro propone
sette gruppi d’investimento. Approfittate dei seguenti vantaggi.
Maggiori opportunità di rendimento: nel lungo
termine, la previdenza in titoli offre un’opportunità di
rendimento superiore al livello dei tassi d’interesse
del Conto di previdenza 3a.
Regolamentazione e vigilanza delle autorità:
i gruppi d’investimento CSF Mixta-LPP sono
soggetti a una rigorosa regolamentazione di legge
e a un controllo da parte di un’autorità di vigilanza
nazionale indipendente.
Ampia gamma di prodotti con un’elevata
trasparenza: potete scegliere tra sette gruppi
d’investimento con diverse quote azionarie. Oltre
alla commissione forfetaria non vengono addebitati
diritti di custodia né commissioni di emissione
o di riscatto.
Gestione professionale del portafoglio:
il gestore del portafoglio prende le decisioni
d’investimento concrete nell’ambito della vostra
strategia d’investimento. Il rischio è ripartito
su numerosi investimenti collettivi e il portafoglio
viene monitorato costantemente.
Valutazione «molto buona» per Credit Suisse
Nel raffronto di titoli 3a della «Handelszeitung» (condotto in data 3 dicembre 2015), tutte le soluzioni in titoli del
3° pilastro di Credit Suisse sono state valutate come «molto buone» o «buone». I gruppi d’investimento CSF Mixta-LPP
Basic e CSF Mixta-LPP Index 45 rientrano persino tra gli otto vincitori del test. Sono stati raffrontati complessivamente
circa 90 prodotti di assicuratori e banche. Il verdetto: «Credit Suisse è l’unica banca che può fregiarsi della valutazione
‹molto buono›».
Per ulteriori informazioni sulla previdenza in titoli visitate il sito: credit-suisse.com/previdenzaintitoli
Serge Fehr
Responsabile
Private & Wealth
Management Clients
Editoriale
Sommario
Care lettrici, cari lettori
Contratto intergenerazionale sul banco di prova
Un programma fitness per la nostra
previdenza per la vecchiaia.
4
Domande e risposte sulla previdenza
Il pianificatore finanziario Antonio Gatti
fornisce informazioni.
8
Sempre più persone in Svizzera godono
di buona salute fino in età avanzata e,
quindi, di un’aspettativa di vita più lunga.
E questa è un’ottima notizia. D’altro canto,
questa circostanza pone la previdenza
per la vecchiaia dinanzi a grandi sfide. Un
numero sempre minore di lavoratori attivi
deve pagare per un numero crescente di
pensionati e il capitale di risparmio deve
durare più a lungo. Con la riforma «Previdenza per la vecchiaia 2020», il Consiglio
federale intende contrastare la pressione
finanziaria e, al contempo, mantenere il
livello di prestazioni. Nel presente numero
troverete maggiori informazioni sulle conseguenze di questa riforma.
Una maggiore flessibilità al momento del
pensionamento implica anche una maggiore responsabilizzazione. Chi deve decidere su tanti aspetti, necessita anche di
più consulenza. Nella nuova rubrica un
esperto risponde alle domande ricorrenti
poste dai clienti sui temi della previdenza.
Pierre-Alain Gras di Ginevra nell’intervista racconta perché a 62 anni non voleva
ancora andare in pensione. Al contrario,
quando ha avuto un’altra opportunità di
fondare un’azienda, non ha esitato a
lungo. Gras afferma: «Finché quello che
faccio mi piace, continuo».
Vi auguriamo buon divertimento e ispirazione con questa lettura. Il vostro
consulente sarà naturalmente lieto di
rispondere alle vostre domande su temi
previdenziali.
Età di pensionamento flessibile:
10
per voi, quando?
Ciò che vuole realizzare la Confederazione
con «Previdenza per la vecchiaia 2020».
Dalla casa unifamiliare all’appartamento in condominio
Primo immobile: vendere o affittare?
12
«Alla base di tutto c’è la voglia di 14
cambiamento in ambito professionale»
All’età di 62 anni, Pierre-Alain Gras ha
fondato una nuova azienda.
Il presente documento è stato redatto a scopo informativo e a uso
esclusivo del destinatario. Non si fornisce alcuna garanzia circa
l’affidabilità e la c­ ompletezza del documento e si declina qualsiasi re­
sponsabilità per e­ ventuali perdite derivanti dal suo utilizzo. Le condizioni
riportate si ­riferiscono al momento della pubblicazione. Fanno fede le
condizioni r­iportate nelle documentazioni di prodotto di volta in volta
valide. Con ­r iserva di modifiche in qualsiasi momento. Il presente documento non può essere distribuito negli Stati Uniti né consegnato a US
Person (ai sensi della R
­ egulation S dello US Securities Act del 1933
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Serge Fehr
Responsabile Private & Wealth
Management Clients
previdenza | 3
Contratto intergenerazionale sul banco di prova
Oggi troppi pensionati devono essere finanziati da un numero troppo esiguo di
lavoratori attivi. Ne consegue che la previdenza per la vecchiaia e il contratto
­intergenerazionale devono essere adeguati alle condizioni delle società moderne.
Il progresso tecnico e medico consentono di trovare soluzioni eque per tutte le
generazioni, se siamo disposti a gestire le caratteristiche della nostra fascia di età
in modo più flessibile e con maggior responsabilità personale.
4 | previdenza
Gli adeguamenti sono
ora inevitabili per assicurare
l’equità e l’accettazione
­sociale del contratto
­intergenerazionale.
I datori di lavoro e le persone con attività
lucrativa finanziano congiuntamente la previdenza per la vecchiaia con AVS e cassa
pensione. Entrambi i pilastri sono obbligatori. Chi desidera conservare il tenore di
vita abituale, oggi deve provvedere personalmente ad accantonare i fondi necessari
a tale scopo. Il terzo pilastro, il risparmio
individuale per la vecchiaia, è fiscalmente
privilegiato, ma facoltativo. Con questi tre
pilastri, in Svizzera si è riusciti a eliminare
ampiamente la povertà legata alla vecchiaia.
Gradualmente, questo sistema previdenziale
accuratamente calibrato sta tuttavia raggiungendo i suoi limiti.
Il quadro demografico cambia
Nel boom economico del dopoguerra la previdenza per la vecchiaia si finanziava quasi da
sola. C’era lavoro e c’erano giovani a sufficienza.
I salari crescevano di anno in anno, quindi
­l’incidenza dei contributi obbligatori era
­p ressoché nulla. Oggi il quadro demografico è
notevolmente cambiato: circa la metà della
­p opolazione in Svizzera ha più di 50 anni.
­Inoltre, viviamo decisamente più a lungo.
Circa la metà delle persone in Svizzera ha
più di 50 anni
50+
previdenza | 5
Secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica, l’aspettativa di vita media si è sviluppata
nel seguente modo: per le donne era pari a
79,2 anni nel 1981 e a 85,2 anni nel 2014.
Per gli uomini è salita nel medesimo arco
di tempo da 72,4 a 81,0 anni. Inoltre, oggi
una famiglia non ha più quattro o cinque
figli, ma solo uno o due.
Un’aspettativa di vita più lunga e la diminuzione del tasso di natalità hanno fatto sì
che il rapporto tra beneficiari di rendita e
lavoratori attivi sia fortemente cambiato.
Nel 2040 tale rapporto sarà probabilmente
di uno a due. A titolo di confronto, alla fine
del XIX secolo, questo rapporto era di uno
a dieci. Tuttavia, non c’è motivo di allarmarsi.
Grazie al progresso tecnico, la nostra economia è diventata molto più produttiva. Il
progresso medico ha fatto sì che sempre
2014: 85,2 anni
2014:
Jahre
più persone in Svizzera godano di buona
salute fino in età avanzata. In altre parole,
le persone che esercitano un’attività lucrativa oggi possono e spesso vogliono lavorare
di più e più a lungo. Queste sono buone
premesse per affrontare le sfide future.
Gli adeguamenti sono inevitabili
Quali sono queste sfide? In primo luogo, occorre evitare che l’onere diventi eccessivo
per i giovani lavoratori. L’attenzione è pertanto focalizzata sulla flessibilizzazione
dell’età di pensionamento. Se si eliminano
i rigidi limiti di età, le persone che svolgono
un’attività lucrativa possono rimanere nel
processo lavorativo più a lungo e contribuire
quindi a ridurre gli elevati costi della previdenza per la vecchiaia. Anche le prestazioni
devono essere adattate alle mutate condizioni. Nell’attuale scenario di tassi bassi le
casse pensioni non sono più in grado di realizzare i favolosi rendimenti annuali di un
2014: 81 anni
1981: 79,2 anni
1981: 72,4 anni
Aspettativa di vita delle donne
6 | previdenza
Aspettativa di vita degli uomini
tempo. Gli adeguamenti sono ora inevitabili
per assicurare comunque l’equità e l’accettazione sociale del contratto intergenerazionale.
Rimane ancora irrisolto anche il problema relativo a come soddisfare il crescente e costoso fabbisogno di assistenza sanitaria di
una società sempre più senescente. Diventa
sempre più difficile reclutare personale infermieristico adeguatamente formato poiché si
profila in generale una carenza di personale
specializzato. Anche il settore del volontariato cambierà e rivestirà un ruolo sempre più
importante, soprattutto per quanto riguarda
l’assistenza ai bisognosi di cure.
Il Consiglio federale ha presentato un pacchetto di misure denominato «Previdenza per
la vecchiaia 2020» con cui assicurare il nostro
sistema previdenziale nel lungo termine.
Questa riforma viene ancora dibattuta dal
Consiglio nazionale e dal Consiglio degli
­ tati. È ampiamente riconosciuto ormai che
S
sono finiti i tempi in cui la previdenza per
la vecchiaia pareva autofinanziarsi. Cresce
altresì la consapevolezza che se desideriamo
vivere una vecchiaia serena e avere un comportamento equo nei confronti delle prossime
generazioni, non possiamo affidarci soltanto
allo Stato. La responsabilizzazione rivestirà
un ruolo sempre più rilevante.
Ulteriori informazioni sul pacchetto di riforme «Previdenza
per la vecchiaia 2020» sono disponibili alle pagine 10 e 11.
Saremo lieti di fornirvi una consulenza anche in occasione
di un colloquio personale. Richiedete un colloquio di
consulenza personale con il tagliando allegato o rivolgetevi
direttamente al vostro consulente.
Numero di figli
per famiglia
1981:
da 4 a 5
2014:
da 1 a 2
previdenza | 7
Meglio oggi che domani:
domande sulla vostra
previdenza
Il ruolo dei pensionati è cambiato: sono in forma, desiderano rimanere
­professionalmente attivi più a lungo o intraprendere qualcosa di nuovo. Inoltre,
aumenta l’aspettativa di vita e sorgono nuovi interrogativi sulla trasmissione
del patrimonio alla generazione successiva. In questa rubrica trovate le domande
ricorrenti dei clienti su questo argomento. Risponde Antonio Gatti, da 17 anni
­pianificatore finanziario presso Credit Suisse.
1
Ho raggiunto l’età di pensionamento AVS ed esercito tuttora un’attività lucrativa a
tempo parziale. Posso ancora
beneficiare di una previdenza
privilegiata sul piano fiscale?
Sì, è possibile. Gli uomini raggiungono l’età AVS ordinaria a 65 anni,
le donne a 64 anni. Se continuano
a lavorare dopo tale età, possono
ancora versare contributi fino all’età di 70 ovvero 69 anni nel pilastro 3a, detraendo questi contributi
dal reddito imponibile. È possibile
investire fino a tale età anche nella
cassa pensione, a condizione che il
regolamento lo preveda e il reddito
lordo da lavoro ammonti almeno a
21 150 franchi. L’ammontare dei
contributi del pilastro 3a dipende
dalla scelta di continuare o meno a
versare contributi a una cassa pensione. Nel primo caso, il contributo
annuo del pilastro 3a ammonterà
nel 2016 a un massimo di 6768
franchi. Se non vi è più alcuna affiliazione a una cassa pensione, può
essere versato il 20% del reddito
netto da lavoro, per un massimo
di 33 840 franchi. Occorre tenere
8 | previdenza
presente per tempo che i riscatti di
prestazioni delle casse pensioni per
gli anni di contribuzione mancanti
non saranno più possibili a partire
dall’età di pensionamento AVS.
Questi devono essere effettuati prima
di questa scadenza.
2
Antonio Gatti è responsabile
del settore Financial Planning di
Private & Wealth Management
della regione Zurigo.
A 62 anni desidero ridurre
gradualmente l’attività lavorativa. La mia cassa pensione offre soluzioni di
pensionamento parziale.
Cosa devo considerare?
Dato che il regolamento della cassa
pensione prevede il pensionamento
parziale, in linea di principio nulla
ostacola questo desiderio. Tuttavia,
si pongono sempre domande complesse, come p. es. quella relativa al
momento giusto per percepire una
rendita. Conviene riscuotere direttamente la rendita perché l’aliquota di
conversione della cassa pensione in
futuro potrebbe essere più bassa? O
è meglio riscuoterla alla fine perché
l’aliquota di conversione aumenta
con l’età? Anche le fasi intermedie
dovrebbero essere ben pianificate.
Nell’ottica del diritto fiscale, soprattutto il pensionamento parziale con
liquidazioni in capitale richiede un
esame accurato poiché la prassi fiscale varia molto da un cantone
all’altro. In alcuni cantoni è richiesta
una determinata riduzione del grado
di occupazione e il numero delle fasi
intermedie è limitato. Per questo
motivo, non si può rispondere alla
domanda senza un esame più approfondito. La maggiore flessibilità implica anche la necessità di chiarire
in dettaglio le conseguenze in materia
fiscale e previdenziale.
3
Desideriamo donare ai
nostri figli il capitale per
l’acquisto di una proprietà
di abitazioni. Ma se poi
avessimo ­b isogno di denaro per f­ inanziare la permanenza in una casa di
cura?
Il desiderio di aiutare i figli nell’acquisto di una proprietà di abitazioni
è comprensibile. Tuttavia, come accennato, il fabbisogno di capitale
per la terza fase della vita aumenta
sulla base della maggiore aspettativa di vita e anche dei crescenti costi
di cura. Le donazioni non possono
essere più annullate in un secondo
momento. Un’alternativa è la concessione di prestiti senza interessi,
di cui si può successivamente richiedere la restituzione integrale o parziale – a seconda delle necessità – o
che possono essere convertiti gradualmente in donazioni. I prestiti a
tasso zero consentono quindi spesso un trasferimento più flessibile del
patrimonio. Per i figli ciò significa
che il desiderio di un’abitazione propria può essere realizzato senza che
in futuro i genitori dipendano finanziariamente da loro.
4
Ho creato una piccola
azienda e mia figlia desidera acquisirla. I miei due altri
figli non lavorano al suo
­interno. Come possiamo
­regolamentare la cessione
salvaguardando il capitale
quanto più possibile?
È comprensibile voler salvaguardare il valore dell’azienda al momento
della cessione alla figlia. Inoltre,
non si desidera accollare oneri troppo gravosi alla beneficiaria che acquisisce l’azienda e dispone inizialmente di poco capitale. D’altra
parte, è anche comprensibile che
gli altri figli debbano godere di un
trattamento paritario secondo il diritto successorio. A ciò si aggiunge
il fatto che, nella maggior parte dei
casi, anche la previdenza per la
vecchiaia dei genitori deve essere
garantita nell’ambito della regolamentazione della successione. La
semplice donazione non è quindi
praticamente mai un’opzione reale.
Spesso le PMI hanno accumulato
denaro, non effettivamente necessario per l’attività e tuttavia non
­o ttimizzato in precedenza sotto il
profilo fiscale, p. es. con riscatti
nella cassa pensione. Inoltre, gli
immobili aziendali, che dovrebbero
di preferenza essere iscritti nel
­p atrimonio privato, gravano spesso
inutilmente sul valore dell’azienda.
Almeno 5 anni prima della cessione
dovrebbe quindi essere eseguita
una pianificazione finanziaria e
­f iscale. Vi sono numerose possibilità per una cessione dell’azienda
salvaguardando il capitale, fra cui
­finanziamento bancario, finanziamento con un prestito dei genitori
o versamento ottimizzato sotto il
profilo fiscale della liquidità non
­n ecessaria per l’attività con riscatti
di prestazioni della cassa pensione.
Combinando correttamente le
­s variate misure, si può in genere
trovare una soluzione sostenibile
per tutte le persone coinvolte.
Avete anche voi domande concrete sul pensionamento o su altri temi di previdenza?
Non esitate a contattare il vostro consulente.
previdenza | 9
Età di pensionamento flessibile:
per voi, quando?
Mantenere il livello di prestazioni della previdenza per la vecchiaia svizzera e trovare
al contempo l’equilibrio finanziario: questo è l’obiettivo della riforma «Previdenza per
la vecchiaia 2020» del Consiglio federale.
La riforma «Previdenza per la vecchiaia 2020»
rappresenta un profondo adattamento del
­s istema previdenziale alle mutate condizioni
quadro di una società in costante invecchiamento. Un punto di questo pacchetto di
­r iforme riguarda il passaggio dall’«età di pensionamento» all’«età di riferimento» e quindi
alla configurazione individuale del pensionamento. Concretamente, ciò significa che non
vi è più un’età di pensionamento fissa: l’attività lucrativa può essere strutturata in modo
flessibile all’interno di un quadro predefinito.
In futuro, tutti i lavoratori – in accordo con il
proprio datore di lavoro – potranno decidere
10 | previdenza
autonomamente quando andare in pensione
in una fascia d’età compresa tra i 62 e i 70 anni.
Al riguardo, sono anche possibili fasi intermedie. Il pensionamento anticipato sarà possibile solo a partire dai 62 anni (oggi già
a partire dai 58 anni). Viene inoltre abolita
la diversa età di pensionamento in base al
genere e l’età di riferimento viene fissata in
generale a 65 anni.
Una generazione si reinventa
Con questa flessibilizzazione, l’uscita graduale
dalla vita lavorativa in base alle proprie ­
esigenze diventa realtà. Ciò si addice a una
generazione il cui ruolo sta cambiando. I baby
boomer, ossia i nati negli anni Cinquanta, non
ne vogliono sapere di ritirarsi. Sono persone
attive che desiderano continuare a lavorare a
tempo pieno o parziale oppure rimettersi ancora una volta in gioco sul piano professionale.
Non sono solo fisicamente in forma, ma traggono vantaggio anche dal progresso tecnologico. Sempre più professioni possono essere
esercitate oggi con un portatile o addirittura
con un’app. I giovani imprenditori nelle start-up
e i baby boomer ne traggono vantaggio in ugual
misura. Possono offrire il loro know-how professionale e la loro esperienza senza grande
dispendio e realizzare nuove idee.
Trovare l’equilibrio finanziario
La flessibilizzazione dell’età di pensionamento
non è comunque solo la risposta alla nuova
immagine di una generazione. Dovrebbe anche
ridurre l’onere finanziario per le persone che
esercitano un’attività lucrativa perché lo sviluppo
demografico implica un continuo incremento
della pressione sulla previdenza obbligatoria.
La «Previdenza per la vecchiaia 2020» prevede
quindi ulteriori leve, come per esempio la riduzione dell’aliquota di conversione. Si tratta della
percentuale di capitale di risparmio corrisposto
annualmente ai pensionati come rendita. Si
­prevede una riduzione dell’aliquota minima di
conversione dello 0,2% annuo entro un termine
di quattro anni.
Il pacchetto del Consiglio federale è attualmente
al vaglio del Parlamento. Poiché contiene vari
punti destinati a suscitare le critiche dei partiti
politici, sarà presumibilmente necessaria una
votazione popolare tramite referendum.
Si ­dibatte duramente sui dettagli, ma è già evidente la tendenza generale verso una maggiore
flessibilità e personalizzazione della previdenza
per la vecchiaia. Ciò significa anche che ognuno
dovrà cominciare a dedicarsi prima e più
­intensamente alla pianificazione della propria
terza età. Un piano lungimirante e una consulenza competente assumono quindi particolare
importanza.
Pensate per tempo al vostro pensionamento. Richiedete
oggi stesso un colloquio di consulenza personale con
il tagliando allegato o fissate un appuntamento direttamente
con il vostro consulente.
previdenza | 11
Dalla casa unifamiliare all’appartamento in condominio
Durante la vecchiaia, quando la casa diventa troppo grande, molti cercano alternative.
Il trasloco da una casa unifamiliare a un appartamento di proprietà comporta
­complesse questioni riguardanti il finanziamento, di cui occorre essere consapevoli.
I figli sono usciti di casa, il pensionamento è sempre più
vicino. Molte coppie in questa situazione desiderano
­lasciare la propria casa e cercare un appartamento in
posizione centrale. Se si trova un immobile appropriato,
tutto deve risolversi rapidamente perché le abitazioni
­interessanti sono molto ambite. Sorgono subito alcune
domande. Potremo permettercelo anche dopo il pensionamento? Dobbiamo vendere subito la casa o è preferibile tenerla e affittarla? Quali possibilità ci sono per
finanziare un nuovo immobile? Una consulenza fondata
aiuta, di fronte alla complessità del tema, a non p­ erdere
la visione d’insieme.
Vendere o affittare?
Per quanto riguarda il cambiamento d’immobile, vi sono
tre possibilità: vendere il vecchio immobile prima di acquistare quello nuovo. In questo modo i mezzi propri
derivanti dalla vendita vengono imputati direttamente al
nuovo immobile, evitando un doppio onere ipotecario.
Se si preferisce aspettare a vendere per realizzare un
prezzo migliore, sarà necessario ricorrere a un finanziamento transitorio. Poi, per l’acquisto dell’immobile
­s ervono temporaneamente ulteriori fondi liberi e – se
non si dispone di sufficiente liquidità – un’ulteriore
­ipoteca. Una terza possibilità consiste nel cedere l’immobile in affitto per ridurre l’onere della doppia ipoteca
con i proventi della locazione.
Se si prevede di trasferire, un giorno, l’immobile ai propri figli, la terza variante appare quella più conveniente.
Questa può rivelarsi vincente anche nel lungo termine,
come mostra l’esempio di calcolo a pagina 13 a destra.
I proventi della locazione coprono all’incirca l’onere
12 | previdenza
dell’ipoteca e delle spese accessorie sulla casa. Anche
se la coppia va in pensione tra pochi anni e le entrate
si riducono a 98 000 franchi, l’onere rimane al di sotto
di un terzo del reddito (sostenibilità del 30,66%). Per
quanto ciò appaia interessante sotto il profilo finanziario,
occorre essere consapevoli del rischio di locazione e di
sfitto nonché del fatto che la proprietà di due immobili
ha conseguenze anche sul piano fiscale.
La questione dei mezzi propri
Se si opta per una vendita futura o una locazione occorre apportare sufficienti mezzi propri. In linea di massima, il capitale proprio vincolato all’immobile attuale
può essere trasferito in quello nuovo. Questa opportunità
è prevista se l’onere del primo immobile è inferiore
all’80%. È quindi possibile aumentare l’ipoteca, ma
­e ntro il pensionamento deve essere nuovamente ammortizzata al 66%. N
­ aturalmente si possono conferire
anche altri mezzi propri, derivanti per esempio dalla
­liquidazione di titoli o da fondi previdenziali divenuti
­d isponibili.
Nel caso di cambiamento della proprietà ­abitativa,
il finanziamento può diventare complesso.
Contattate il vostro consulente e fissate un
appuntamento per analizzare accuratamente
la vostra situazione personale.
Esempio di calcolo della sostenibilità nel caso di un secondo
immobile
Situazione
Reddito annuo lordo totale
Ipotesi reddito lordo dopo il pensionamento (ca. 70%)
CHF 140 000
CHF 98 000
Casa unifamiliare abitata finora
Valore commerciale della casa unifamiliare CHF 1 mio.
Ipoteca CHF 660 000 (66%, nei limiti della prima ipoteca, perciò nessun ammortamento)
Calcolo della sostenibilità
Costo annuo degli interessi (calcolato a un tasso del 5%)
Spese accessorie annue: 1% del valore commerciale
Ammortamento annuo
Costi annui
Canone libero realizzabile CHF 3500 al mese
Totale costi annui al netto delle entrate da locazione
CHF 33 000
CHF 10 000
CHF 0
CHF 43 000
CHF 42 000 annui
CHF 1 000
Appartamento in condominio nuovo (secondo immobile)
Valore commerciale del nuovo appartamento in condominio CHF 680 000
Ipoteca CHF 445 000 (anticipo: 65,44%)
Calcolo della sostenibilità
Costo annuo degli interessi (calcolato a un tasso del 5%)
Spese accessorie annue: 1% del valore commerciale
Ammortamento annuo
Totale costi annui
CHF 22 250
CHF 6 800
CHF 0
CHF 29 050
Totale costi annui di entrambi gli immobili
CHF 30 050
In rapporto al reddito attuale, i costi ammontano al 21,46%, vale a dire che, in base al criterio del 33%, sono sostenibili. Nella terza età il reddito è più basso, ragion per cui la sostenibilità è stata calcolata in modo lungimirante
anche per questa situazione. Con un reddito congiunto sotto forma di rendita pari a 98 000 franchi, si ottiene per
la coppia una sostenibilità del 30,66%. Di conseguenza, entrambi gli immobili sono sostenibili anche in quiescenza.
previdenza | 13
«Alla base di tutto c’è la voglia di
cambiamento in ambito professionale»
Nel corso della sua vita, Pierre-Alain Gras ha già portato al successo molte
aziende. All’età di 62 anni ha avuto ancora una volta l’opportunità di ricominciare
daccapo, e non se l’è lasciata sfuggire.
Alla sua età, la maggior parte
delle persone va in pensione.
Lei, invece, ha fondato per
la terza volta nella sua vita
un’azienda. Perché?
Alla base di tutto c’è sempre la voglia di un cambiamento in ambito
professionale. I soldi non sono la
cosa più importante. Nel mio settore, la medicina, si deve lavorare in
modo preciso e rapido; in ultima
analisi, forniamo risultati per i pazienti. E finché mi piace quello che
faccio, continuo.
La sua azienda «Test SA»
è un laboratorio che esegue
test medici di ogni genere.
Com’è nata questa idea?
Dopo aver conseguito il diploma in
farmacia nel 1975, ho proseguito il
mio perfezionamento professionale
e nel 1981 ho aperto il mio primo
laboratorio privato. Due anni più tardi sono stato contattato da una
grande clinica privata e lì ho continuato a gestire il mio laboratorio,
14 | previdenza
con orari impegnativi, lavorando
non solo nei giorni feriali, ma anche
di notte e durante il fine settimana.
Ma è stata una sfida entusiasmante.
Dico sempre che la vita è come una
stazione: i treni arrivano sempre, si
deve solo decidere se prenderne
uno o rimanere. Io ne ho sempre
preso uno.
Ha poi venduto il suo primo
laboratorio a un grande gruppo.
Lì sono rimasto solo due anni. Per
me è difficile accettare di condividere la leadership con qualcun altro. In
seguito, ho ottenuto la licenza di
agente di calcio presso la FIFA.
Agente di calcio?
Sì, il pallone è una mia grande passione. La mia società è lo Schalke 04.
Lo Schalke 04 viene considerato
in Germania una squadra della
classe operaia. Ci si riconosce?
Certo che sì! Anche se ho studiato
per undici anni, devo sapere lavorare
duramente. Nulla è regalato, si deve
sempre lottare.
È per questo che ha aperto un
nuovo laboratorio anziché
diventare procuratore di calcio?
Avevo ancora un’idea in mente alla
quale il gruppo non credeva. Pertanto, nel 2003 ho aperto il primo
laboratorio completamente digitalizzato, in cui il medico eseguiva tutto
direttamente al computer. La società ha continuato a crescere e alla
fine ho venduto anche questa struttura. Questo era nel 2008. Ero
­diventato responsabile per la Svizzera
romanda e, successivamente, membro del comitato direttivo. E poi ne
sono uscito. In realtà volevo occuparmi finalmente di calcio, ma poi
ho conosciuto Frédéric Rimaz e
­insieme abbiamo fondato «Test SA».
All’epoca avevo 62 anni.
Quando è stato più facile creare
qualcosa di nuovo, da giovane
o adesso?
Questo non ha niente a che fare con
l’età quanto piuttosto con il contesto
generale. Negli ultimi vent’anni circa,
come imprenditore è stato difficile
ottenere dei crediti. Tutte le banche
volevano solo gestire patrimoni.
Adesso con Credit Suisse ho trovato
una banca che sostiene espressamente gli imprenditori svizzeri. Così
le cose sono più semplici. A livello
amministrativo, invece, tutto è diventato più complicato. Ci sono sempre
più scartoffie, controlli e burocrazia
che scoraggiano gli imprenditori.
Allora perché è rimasto
fino a oggi?
Semplice: esistono due tipi di esseri
umani: gli imprenditori e gli altri. Io faccio parte del primo gruppo. Forse ce
l’ho nel sangue: già mio bisnonno aveva fondato una fabbrica di conserve a
Carouge.
Lei lavora con le tecnologie
di ultimissima generazione. Non
le risulta difficile con l’età?
Mi perfeziono costantemente e la
nuova tecnologia mi è di grande aiuto. Per esempio, oggi un’analisi delle feci comprendente 22 parametri
si esegue in un’ora e i principali
p arassiti, virus e batteri vengono
­
­rilevati automaticamente. Una volta
l’esame richiedeva una settimana e
non era comunque completo.
È uno stacanovista?
Assolutamente no. Ho sempre
c ercato di delegare il lavoro per
­
a­ vere più tempo per le cose essenziali.
In che senso?
Bisogna avere un hobby, e la famiglia
è importante. Ho una moglie fantastica. E bevo volentieri una birra con
gli amici. È fondamentale riuscire a
staccare dal lavoro.
Quali progetti ha nel cassetto?
Ho ancora qualche idea. Vedremo
cosa riuscirò a realizzare. Ho già
­t radotto in realtà molti sogni: ho assistito a una finale dei Mondiali a
Roma, festeggiato i 60 anni con la
famiglia e gli amici a Zermatt e visitato q­ uattro continenti. Cosa si può
chiedere di più? Al momento non mi
viene in mente null’altro.
Profilo
Pierre-Alain Gras è nato nel 1950 a Carouge (Canton Ginevra). Ha studiato farmacia e svolto una
formazione supplementare di cinque anni che lo ha abilitato alla conduzione di un laboratorio. Insieme
a Frédéric Rimaz dirige da tre anni «Test SA» a Ginevra, il suo terzo laboratorio. Da settembre 2015
è inoltre pensionato. Pierre-Alain Gras è sposato, padre di tre figli e nonno di cinque nipoti.
Sigla editoriale
Editore Credit Suisse AG, Casella postale 2, 8070 Zurigo Direzione del progetto Desirée Germann (responsabile), Nicole Fuchs
Collaborazione Markus Kunz Concetto/layout/redazione Primafila AG, Zurigo Traduzione/revisione testi Credit Suisse
Language & Translation Services Immagini Copertina e pagina 4: Corbis, pagina 10: Getty Images Foto Basile Bornand
Illustrazione Daniel Bürgisser, Gregory Gilbert-Lodge Stampa Galledia AG, Flawil Internet credit-suisse.com/pensionamento
previdenza | 15
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