IL DISSESTO IDROGEOLOGICO E LA
CARTOGRAFIA GEOLOGICO
AMBIENTALE
Prof. Aldo Ciampoli
I.T.C.G. S. Bandini
di Siena
IL DISSESTO IDROGEOLOGICO
PRINCIPALI TIPI DI DISSESTO IDROGEOLOGICO:
Crolli
Ribaltamenti
Scorrimenti
Espansioni laterali
Eolica
Idrica
STUDI AI FINI PREVENTIVI:
PREVISIONE E PREVENZIONE:
Sono previsti dalla legge 225/92
Documento di riferimento per la determinazione delle priorità e
delle gradualità temporali degli interventi attuativi
Sono decise in base alla carta-base per il rischio idrogeologico
I programmi hanno validità triennale
I programmi di previsione e prevenzione stabiliscono le opere
ingegneristiche che devono essere realizzate
PRINCIPALI OPERE INGEGNERISTICHE
PER CONTROLLARE L’ASPORTAZIONE DI
TERRENO ATTRAVERSO LE PIENE:
•Briglie:costruzione di gradini lungo il corso del fiume che diminuiscono
la velocità della corrente e l’asportazione di materiali.
•Argini artificiali:Trattengono le eventuali esondazioni, devono essere
costruiti calcolando uno spazio di sfogo per le acque.
•Serbatoi di piena e scolmatori:servono a diminuire le ondate di piena ,
convogliandole in appositi canali,scolmatori, o in serbatoi.
•Sistemi di contenimento:servono a contenere l’ondata attraverso la
costruzione di canali artificiali o bacini artificiali.
•Opere di rimboschimento al fine di consolidare il terreno e di aumentare
l’assorbimento dell’acqua e di evitare asportazione di terreno.
PRINCIPALI OPERE INGEGNERISTICHE
PER CONTROLLARE L’ASPORTAZIONE
DI TERRENO DELLE FRANE:
•Evitare costruzioni, poiché queste possono causare grandi cedimenti e
cambiamenti del comportamento del terreno provocando frane e smottamenti.
•Evitare sbancamenti ai fini costruttivi appesantendo versanti già a rischio
ed evitare attraverso essi un aumento della pendenza.
•Incanalamento artificiale delle acque al fine di evitare la loro circolazione
attraverso terreni instabili e procedere qui con un rimboschimento della
della vegetazione.
•Costruzione di muri di sostegno e gabbionate cercando di evitare
smottamenti e caduta di materiali in zone particolarmente antropizzate.
Per realizzare un piano d’ intervento in caso
di frane o alluvioni è necessario :
• Analizzare il territorio.
• Sviluppare numerose carte tematiche.
• Costruire il plastico del suddetto territorio.
• Predisporre secondo la legge 225/92 piani
d’ intervento al fine di salvaguardare l’ambiente
e tutelare la vita delle persone.
•Costituzione geologica
del monte Toc
•Avanzata degradazione
del monte
•Eccessiva piovosità
•Sbancamenti
•Costruzione di strade e canali
•Disboscamento
•Errori valutativi dei tecnici
Questa immagine
rappresenta la diga
costruita nella valle
del Vajont in
condizioni normali
prima della
terribile catastrofe.
Una gigantesca frana di
materiali rocciosi, provenienti
dal pendio dove appoggia la
Costruzione, cade
nel bacino della diga
del Vajont.
La grandissima pressione
esercitata dalla caduta dei
materiali rocciosi provocò uno
spostamento di 50 milioni di
metri cubi di acqua che si
innalzarono di 200 metri e
si propago una parte verso il
lago, l’altra verso la diga che
resistette all’onda d’urto ma
venne scavalcata.
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La situazione della valle del
Vajont dopo la gigantesca
inondazione dovuta alla
terribile frana.
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Il dissesto idrogeologico