Martedì 12 Luglio 2005 Anno II - Numero 49 On line SPECIALE/MADE IN ITALY NON FARTI INCANTARE. ACQUISTA MADE IN ITALY Confartigianato lancia la Campagna per la tutela dei prodotti italiani La difesa della competitività dei prodotti italiani inizia dalla corretta informazione dei consumatori. Ne è convinta Confartigianato che ha promosso l a campagna per la tutela del made in Italy “N ON FARTI INCANTARE . A CQUISTA MADE IN I TALY”. Si tratta di una serie di manifesti e di opuscoli informativi che, in questi giorni, sono in distribuzione, in tutta Italia, presso le Associazioni territoriali di Confartigianato e le imprese artigiane che hanno rapporti diretti con i consumatori, come, ad esempio, le tintolavanderie. L’iniziativa è stata presentata oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa dal Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini, dal Vicepresidente Vicario Tullio Uez e dal Segretario Generale Cesare Fumagalli. SOMMARIO I vantaggi per chi acquista made in Italy pag. 2 Il Rapporto sullo stato di salute delle imprese made in Italy pag. 2 Il sondaggio presso artigiani e piccole imprese pag. 3 La La contraffazione sottrae Al alle aziende italiane 6 miliardi € l’anno pag. 4 Roma, 12 luglio 2005 IMPRESA ARTIGIANA On Line - Pagina 2 “Ai consumatori italiani – ha spiegato Guerrini – proponiamo un’alleanza anti-crisi. Il nostro obiettivo consiste nel rifondare la cultura del made in Italy, inducendo il consumatore a scegliere con convinzione i nostri prodotti, a diffidare delle ‘imitazioni’ a basso prezzo. Un consumatore più informato, responsabile e consapevole è l’arma migliore per contrastare i fenomeni della concorrenza sleale dei Paesi emergenti, delle contraffazioni, delle importazioni illegali di merci a costi irrisori e a scarso valore aggiunto”. “Del resto – ha aggiunto Guerrini - secondo un’indagine di Eurobarometro, il 94% dei consumatori dell’UE cerca un prodotto di buona qualità e l’84% dei consu- matori è disposto a pagare di più per una qualità migliore. Inoltre, il 69% dei consumatori europei ricerca prodotti caratterizzati dal paese d’origine”. Secondo Guerrini “i consumatori possono quindi essere i migliori alleati delle imprese e dei lavoratori per difendere e valorizzare la capacità produttiva, la professionalità, la creatività, la cultura, i saperi tradizionali e l’innovazione tecnologica propri del tessuto produttivo dell’artigianato e delle piccole imprese”. Come ha spiegato il Presidente di Confartigianato, chi sceglie un prodotto italiano, acquista anche una serie di VANTAGGI: I VANTAGGI PER CHI ACQUISTA MADE IN ITALY 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. Garanzia di qualità superiore Prezzo corrispondente al reale valore del prodotto Etichetta con informazioni su origine e composizione Riconoscibilità del produttore Igiene e sicurezza del prodotto Possibilità di personalizzazione del prodotto Scelta di un’ampia gamma di prodotti Lunga durata del prodotto Assistenza post-vendita Manutenzione e riparazione Rispetto delle normative sul lavoro e di tutela dell’ambiente Lavorazione tradizionale secondo vocazioni territoriali Sostegno dell’economia italiana Si evita il rischio di sanzione fino a 10.000 € per l’acquisto di merci contraffatte Il Rapporto presentato da Confartigianato Come sta il made in Italy? Male il sistema moda. Alimentare in stallo. Bene la meccanica di produzione Le produzioni made in Italy sono concentrate nei seguenti settori: - Alimentare; - Sistema moda (tessile, abbigliamento, calzature, pelli, cuoio e occhialeria); - Sistema casa (mobili e arredo); - Meccanica, macchine ed apparecchi; - Lavorazione metalli, plastica e chimica. Nell’ambito della presentazione della Campagna “ NON FARTI INCANTARE . A CQUISTA MADE IN I TALY ” , il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli ha presentato i dati di un Rapporto che fotografa l’andamento delle imprese italiane e analizza i risultati di un sondaggio condotto su un campione di 1.500 aziende artigiane e piccole imprese appartenenti ai settori del made in Italy. Complessivamente, nel 2004, le aziende italiane di questi settori – che danno lavoro a 2.760.000 addetti - hanno realizzato 165,9 miliardi di € di export, con un aumento del 3,3% rispetto ai 160,5 miliardi € di esportazioni realizzate nel 2002. Dal 2002 al 2004, il sistema moda è stato il settore che ha evidenziato i risultati peggiori, passando da 25,9 miliardi € di saldo attivo nel 2002 a 22,3 miliardi IMPRESA ARTIGIANA On Line- Pagina 3 € registrati nel 2004. Perdite molto consistenti si sono riscontrate soprattutto nella maglieria (- 20,5%) nelle calzature e nei prodotti di cuoio (entrambe - 6,5%). Solo il settore dell’abbigliamento ha registrato risultati positivi (+ 4,1%). Roma, 12 luglio 2005 Il settore dell’alimentazione presenta una condizione di stallo (da 6,5 miliardi € di saldo attivo del 2002 ai 6,4 miliardi € del 2004). Valori positivi si registrano invece nel comparto meccanica di produzione (da 31,7 miliardi € di saldo attivo del 2002 ai 35,7 miliardi € del 2004). Il sondaggio presso artigiani e piccole imprese Gli ostacoli alla competitività: prodotti a basso prezzo e delocalizzazione Le imprese artigiane e le piccole imprese rappresentano il 69% del totale delle aziende operanti nei settori di punta del made in Italy. Sono pari a 231.687 unità produttive, con 874.108 addetti. Notevole il loro grado d’apertura commerciale. Il 30,5% circa delle imprese artigiane operanti nei settori made in Italy esporta e l’export rappresenta il 32% del loro fatturato. Le esportazioni si rivolgono principalmente verso i paesi appartenenti all’area comunitaria. In particolare, la penetrazione commerciale in Europa interessa il 98,7% delle aziende del settore moda, il 97,1% di quelle alimentari, il 90,9% di quelle meccaniche e l’84,3% di quelle operanti nel sistema casa. Più in dettaglio, il 38,5% del fatturato estero totale delle imprese made in Italy deriva da mercati comunitari (33% sistema casa – 38% meccanica – 41.5% sistema moda e 64,4% alimentare) ed è proprio sul mercato comunitario che le nostre imprese ripongono maggior fiducia per una ripresa. Secondo il sondaggio realizzato da Confartigianato, il principale ostacolo che condiziona l’attività d’impresa è rappresentato dalla concorrenza dei prodotti a basso prezzo (indicato dal 51,5% degli imprenditori). Al secondo posto (14,5% degli imprenditori intervistati) viene indicata la delocalizzazione delle produzioni in Paesi a basso costo di manodopera. Segue al terzo posto (con l’8,6% delle risposte) il problema legato alla copiatura di brevetti e marchi e al quarto posto (7% delle risposte) il mancato rispetto delle direttive internazionali. Come reazione alla concorrenza dei Paesi esteri, la maggioranza degli imprenditori intervistati (34,4%) non ritiene di dover attuare alcun cambiamento nelle proprie politiche imprenditoriali. Mentre il 31,7% intende puntare sulla diversificazione del prodotto, il 14,9% sulla ricerca di nuovi mercati e il 7,9% pensa di ridur- re la produzione. Dal Governo e dagli organismi competenti, la maggioranza degli imprenditori intervistati (39%) si aspetta l’imposizione di specifici standard qualitativi sui prodotti importati (standard comunitari di riferimento). Il 30,6% chiede invece di rafforzare i dazi doganali sui prodotti esteri, il 9,4% di aumentare gli investimenti diretti all’estero e il 9,4% sollecita maggiore impulso all’innovazione tecnologica. Per quanto riguarda gli andamenti congiunturali 20032004, primo semestre 2005 e le previsioni per il secondo semestre 2005, gli imprenditori indicano un differente impatto della crisi sui diversi settori merceologici considerati. In particolare, per quanto riguarda gli ordinativi, le imprese segnalano una riduzione generalizzata per tutti i settori. Per ciò che concerne il volume d’affari, le imprese intervistate indicano un trend regressivo per il sistema moda e il sistema casa, stazionario per la meccanica. Bassa la propensione all’investimento da parte delle aziende (mediamente solo il 14,2% delle imprese ha investito). Un dato che, insieme con l’esiguo valore delle acquisizioni effettuate, rispecchia la situazione di crisi in atto nei settori del made in Italy. Degli investimenti effettuati dalle imprese, il 34% è stato destinato alla sostituzione e al rinnovo delle attrezzature aziendali, mentre oltre un quarto al potenziamento dalla capacità produttiva. Il 22% degli investimenti ha riguardato invece l’innovazione e l’automazione dei processi. La metà degli investimenti effettuati dalle imprese intervistate (50,4%) è stata effettuata con ricorso all’autofinanziamento. A seguire, per il 37,4% mediante prestiti concessi da istituti di credito ed affini, mentre il 12,2 % ha fatto ricorso ad entrambe le modalità. Roma, 12 luglio 2005 IMPRESA ARTIGIANA On Line - Pagina 4 Dinamica delle Esportazioni nei settori Made in Italy – 2000/2004 (variazioni%) ALIMENTAZIONE Alimentari Bevande SISTEMA MODA Tessile Abbigliamento Maglieria Cuoio e articoli in cuoio Calzature Altro SISTEMA CASA Mobili e arredo Altro EDITORIA MECCANICA, MACCHINE, APPARECCHI Meccanica e macchine Apparecchi ALTRO Altre lavorazioni dei metalli Altre lavorazioni della plastica e chimica Altro TOT. MADE IN ITALY var. % 2000/2002 var. % 2002/2004 var. % 2000/2004 17,4 17,8 17,0 1,1 -0,9 7,9 -4,2 -0,8 3,6 -1,9 1,1 1,6 0,7 8,7 4,5 4,0 5,8 6,0 6,6 6,2 5,3 4,0 1,7 0,9 2,7 -7,7 -4,4 -3,5 -17,0 -5,7 -9,7 -11,9 -0,1 -6,3 4,8 4,2 7,5 9,4 2,3 14,2 21,1 7,4 13,8 3,3 19,4 18,9 20,1 -6,7 -5,3 4,1 -20,5 -6,5 -6,5 -13,6 1,0 -4,8 5,6 13,3 12,3 13,7 8,3 21,1 29,1 14,1 19,8 7,5 Fonte: Confartigianato – Elaborazioni su dati ISTAT – COWEB Statistiche del commercio estero La contraffazione sottrae alle aziende italiane 6 miliardi € l’anno L’’industria del falso’ è tra le cause principali della crisi delle nostre imprese del settore manifatturiero. Quello della contraffazione è un business colossale che gira a pieno regime ed è sempre più globalizzato. Negli ultimi 10 anni è cresciuto nella misura esponenziale del 1700 per cento sui mercati mondiali. Sottrae alle aziende italiane 6 miliardi di euro l’anno. Erode circa l’8% del valore dell’intero commercio mondiale, provocando la perdita di oltre 120.000 posti di lavoro nella sola Unione Europea. Dalle borse griffate agli occhiali da vista, dai prodotti di lusso ai profumi, passando per i prodotti farmaceutici fino alle contraffazioni alimentari: ogni anno l’Italia ‘brucia’ 1 miliardo e mezzo € in termini di evasione dell’Iva. I settori più esposti al mercato dei falsi sono quelli CREDITO della moda - tessile-abbigliamento-calzature, oreficeria - cioè le attività di punta del ‘made in Italy’. Ma nessun settore può dirsi al sicuro dalle contraffazioni. Un esempio per tutti: addirittura la ceramica di Vietri sul Mare, una delle nostre produzioni più famose nel mondo, è stata copiata e viene venduta come autentica. Stesso stile, stessi disegni e un prezzo del prodotto finito che costa quanto nella cittadina della costiera amalfitana gli artigiani pagano la materia prima. La denuncia arriva dai maestri d’arte del Salernitano: negli ultimi due anni, hanno registrato un calo di vendite del 40%, soprattutto nei confronti degli americani. E così molte botteghe potrebbero presto chiudere. Spesso le merci contraffatte vengono importate, ma in molti casi la produzione avviene in Italia, proprio in quei distretti produttivi famosi nel mondo per la tipicità e la qualità delle nostre produzioni. Ma non c’è soltanto un problema di griffe copiate. A colpire pesantemente l’artigianato e le piccole impre- IMPRESA ARTIGIANA On Line- Pagina 5 se italiane è anche il fenomeno dei prodotti che circolano con il marchio made in Italy e che invece sono completamente realizzati all’estero. Per questo Confartigianato sollecita l’approvazione definitiva della proposta di legge per l’istituzione del marchio “Doc 100% Italia” che introduce marchi per la riconoscibilità e la tutela della qualità dei prodotti italiani. La proposta di legge, infatti, prevede la cre- Roma, 12 luglio 2005 azione del marchio per identificare i prodotti interamente realizzati in Italia, compresi i semilavorati grezzi; l’obbligatorietà dell’etichettatura di provenienza dei prodotti extra Ue; la carta d’identità dei prodotti finiti made in Italy; l’applicazione dei principi di legge a tutti i marchi collettivi e alle denominazioni ed etichettature previsti nelle legislazioni regionali per la tutela della qualità delle produzioni territoriali. IMPRESA ARTIGIANA On Line – Quotidiano della Confartigianato Imprese Direzione, Redazione e Amministrazione: Roma – Via S. Giovanni in Laterano, 152 Direttore responsabile: Lorenza Manessi Tel. 06-70374411- 402 fax 06-70452293 e-mail [email protected] CONFARTIGIANATO IMPRESE – Via S. Giovanni in Laterano 152 – 00184 Roma – Registrazione Tribunale di Roma n. 342/2004 del 05/08/2004