Notizie lampo Roma “Io dissuado”... dai comportamenti scorretti alla guida L’11 ottobre appuntamento nella Capitale con la campagna sulla sicurezza stradale promossa da Fondazione Ania (ASAPS)-La Fondazione Ania per la sicurezza stradale promuove “Io Dissuado”, nuova campagna che ha l’obiettivo di “dissuadere” gli automobilisti da comportamenti scorretti, come l’alta velocità e l’alcool. Nell’ambito della campagna si inserisce l’appuntamento romano dell’11 ottobre in via dei Cerchi alle 9.30, momento clou durante il quale di formerà la più lunga e simbolica catena di “dissuasori di velocità”. E per farlo la Fondazione Ania ha bisogno dell’aiuto di tutti. Chi volesse partecipare all’evento in programma nella Capitale può registrarsi attraverso il sito internet www.iodissuado.it sul quale è disponibile anche un blog dedicato. Obiettivo del progetto è quello di aumentare il numero dei comportamenti virtuosi in auto per affrontare concretamente l’emergenza sicurezza. Ogni giorno in Italia, infatti, si verificano 633 incidenti stradali, che provocano 893 feriti e 14 morti, ben 5.131 vittime nel solo 2007. Nello stesso anno, nel nostro Paese si sono registrati 500 morti in più della Francia, 1.300 in più della Spagna, 2.000 in più del Regno Unito e 180 in più della Germania. (ASAPS) In Italia dilagano le auto intestate a prestanome Numerosi italiani e stranieri sono “proprietari” di centinaia di veicoli Favorita la commissione di reati, la pirateria e gravi disagi per chi ha la sventura di un incidente con un veicolo col proprietario fantasma auto nuove o usate a persone che si limitano a fornire un loro documento per poche decine di euro. Questo sistema permette una serie di variazioni sul tema reato veramente pericolose. Intanto si potranno commettere reati contro il patrimonio (furti, rapine ecc.) o truffe circolando con una macchina pulita. Cioè una vettura che non risulta segnalata con targa e numero di telaio negli archivi ricerche delle forze dell’ordine. Risaliti al proprietario questo risulterà uno sprovveduto o (complice) senza patrimoni aggredibili. Queste vetture spesso sono prive di assicurazione o con assicurazione falsa. Ecco che si incrementa in questo modo il fenomeno della pirateria stradale. Dopo il sinistro scappo. Rilevano la targa? Vadano poi a parlare con il barbone della stazione, con la casalinga di Bergamo, col drogato della Garbatella. Sono stati accertati anche casi di intestazioni a persone giuridiche prestanome, poi risultate residenti in indirizzi di campi nomadi. Non solo. Il sistema dell’intestatario prestanome compiacente può permettere anche di effettuare truffe in serie con auto fantasma. Uno dei metodi consiste nell’ “immatricolare” grosse berline con conformità e dichiarazioni di vendita false, intestate al solito prestanome. Dopo qualche mese, guarda caso, la vettura verrà rubata in province lontane o all’estero. Scatterà il meccanismo per riscuotere dall’assicurazione il prezzo della vettura inesistente. Cosa fare? Intanto in un sistema che permette la verifica incrociata di tutti i dati esistenti non è possibile che un soggetto si intesti centinaia di auto senza che scatti un allerta presso gli uffici della Motorizzazione e del PRA. Per esempio dopo l’intestazione di 3 veicoli dovrebbe scattare in automatico una segnalazione alla polizia per gli aspetti criminali e alla Guardia di Finanza per gli accertamenti fiscali. Serve poi un sistema di verifica negli STA (Sportello Automatico dell’Automobilista) nei quali in modo velocissimo e senza filtri di controllo si possono ottenere anche duplicati di targhe e carte di circolazione con una semplice denuncia di smarrimento. Spesso quei documenti vanno a vestire altri veicoli. Va infine tutelato il disgraziato automobilista che può incappare in un incidente con una vettura intestata a un prestanome, senza assicurazione o con assicurazione falsa. Per lui inizierà un girone infernale per ottenere il rimborso, solo parziale e in tempi lunghi, dall’apposito Fondo vittime della strada. Insomma a tutto c’è un limite anche al numero di veicoli posseduti. Giordano Biserni Presidente Asaps Milano Mille auto “pirata” sulle strade di Genova. Bergamo: 23 auto fantasma per falsi incidenti. Roma: il pirata che ha ucciso il giovane motociclista viaggiava su un’auto intestata a un prestanome. Questi tre titoli degli ultimi giorni di cronaca, riconducono ad un unico denominatore. In Italia sta dilagando il sistema di intestare auto a prestanome. Una volta centinaia di veicoli sono intestati al barbone della stazione di Milano, un’altra alla casalinga di Bergamo, a Genova migliaia di auto a 3 romeni. Insomma il sistema permette ai furbetti della strada di aggirare il sistema per far girare a vuoto le indagini delle forze di polizia. Come può accadere tutto questo? In modo molto semplice, intestando 56 “Sicurezza stradale: cultura e tecnologia per un futuro senza incidenti”, convegno organizzato il 6 ottobre scorso in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Appuntamento inserito nell’ambito del forum Mobilitytech (ASAPS), – Il 6 ottobre scorso si è svolto il convegno dal titolo “Sicurezza stradale: cultura e tecnologia per un futuro senza incidenti”, organizzato in collaborazione con la Direzione Generale per la Sicurezza Stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il seminario ha avuto luogo nell’ambito di Mobilitytech, Forum Internazionale sull’innovazione tecnologica per lo sviluppo della mobilità e del trasporto. L’evento, giunto alla sua quarta edizione, ha Notizie lampo ottenuto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica ed è stato promosso da Comune di Milano, Expo 2015, in collaborazione con ATM Milano, Regione Lombardia e Provincia di Milano. Cultura e tecnologia appaiono infatti come le uniche forme possibili per contrastare un fenomeno che rappresenta una priorità di intervento nel nostro paese, come d’altronde in tutti quelli dell’Unione europea, anche, e non solo, per cercare di raggiungere l’obiettivo comunitario del 2010. Ha introdotto e moderato il convegno Pietro Marturano della Direzione Generale per la Sicurezza Stradale - Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. (ASAPS) Forlì “Fai un pit stop per salvarti la vita”, terza edizione con l’iniziativa sulla sicurezza stradale voluta dalla Polizia Municipale in collaborazione con Aci, Asaps e Radio Bruno (ASAPS) – “Fai un pit stop per salvarti la vita”, torna anche quest’anno l’iniziativa per promuovere la sicurezza stradale organizzata dalla Polizia Municipale di Forlì, in collaborazione con l’Aci, Asaps e Radio Bruno. La campagna di informazione e controllo, giunta quest’anno alla terza edizione, è rivolta soprattutto ai giovani e si inserisce nell’attività di prevenzione dell’incidentalità puntando a promuovere comportamenti responsabili e corretti alla guida. Rispetto dei limiti di velocità, no all’abuso di bevande alcoliche, no all’assunzione di droghe, attenzione alle proprie condizioni fisiche nel momento in cui ci si pone alla guida di un mezzo: questi i messaggi principali che vengono trasmessi attraverso il progetto. L' iniziativa si è svolta il 4 settembre dalle 23 in Viale Vittorio Veneto, nelle vicinanze di Porta San Pietro, dove è stata realizzata una corsia delimitata che ha simulato una sosta ai “box” dove alcuni giovani volontari hanno consegnato agli automobilisti un pieghevole informativo e un etilometro monouso in omaggio. Durante questa attività sono stati effettuati dalla Polizia Municipale veri e propri controlli invitando gli utenti a sottoporsi ad un test preliminare per la verifica delle condizioni psicofisiche legate all’uso di alcool. Qualora i test sono risultati positivi si è proceduto all’esame con etilometro e alla contestazione delle relative sanzioni. Quest’anno ha partecipato al progetto anche l’Asaps che ha distribuito propri opuscoli informativi sui rischi legati alla guida in stato di ebbrezza. L’iniziativa rientrava all’interno di un progetto di intensificazione dei servizi serali e notturni nei week-end estivi, principalmente lungo le direttrici che portano alla riviera romagnola e al divertimento giovanile. (ASAPS) La Spezia Brucia appartamento, poliziotti salvano abitanti Proposto encomio solenne La Spezia -Sarebbe stato un corto-circuito a dar via ad un rogo che poteva sfociare nel dramma. Erano le 18.30 e scatta l’allarme in un appartamento in via Lunigiana 171: a prendere fuoco è il salotto della casa, poi le altre stanze fino a surriscaldare il soffitto ed arrivare alla camera da letto dell’appartamento al piano superiore. L’intervento dei poliziotti di quartiere Massimo Orlandi e Natascia Pigoni è stato a dir poco provvidenziale: i due agenti transitavano nella zona di competenza, quando hanno visto del fumo avvolgere il palazzo di proprietà di un ex professore 68enne, ivi residente. Il timore più grande era la presenza, poco distante dall’incendio, del tubo del gas che avrebbe potuto provocare un’esplosione paurosa se fosse venuto in contatto col combustibile: così i due poliziotti, mostrando un coraggio non da tutti, sono entrati all’interno del palazzo per cercare la valvola del gas, mentre la situazione stava peggiorando. Tutte le persone sono state evacuate ma c’èra chi aveva problemi di deambulazione all’ultimo piano. In mezzo al fumo nero, hanno salito le scale fino in cima e si sono trovati davanti due signore anziane nel panico, una delle quali in sedia a rotelle. Con loro la badante di una delle due: Orlandi ha deciso di caricarsi sulle spalle la disabile, la collega ha preso in consegna l’altra anziana mentre la colf li ha seguiti. Sono usciti dal palazzo tutti sani e salvi e nel frattempo è iniziato il lavoro di bonifica della zona da parte dei Vigili del Fuoco, concluso ben oltre le 21. Ovviamente l’intero appartamento coinvolto nell’incendio non era inagibile e alla famiglia è stato garantito un alloggio temporaneo. Grande merito a chi ha prestato soccorso tanto che il Questore Gaetano D’Amato chiederà al Ministero un encomio solenne per i due bravi poliziotti di quartiere protagonisti del salvataggio. www.cittadellaspezia.com Il lavoro delle forze dell’ordine...… vanificato! Foggia, ubriaco investe un bimbo e scappa: è già libero FOGGIA - E’ già libero il foggiano arrestato dai carabinieri con l’accusa di guida in stato di ebbrezza e omissione di soccorso, perchè avrebbe investito con la moto un bambino di 4 anni in via Lanza, ferendolo in maniera non grave. Il giudice monocratico, nel processo per direttissima, ha convalidato l’arresto di Francesco Lo Spoto, foggiano di 25 anni, scarcerandolo perchè ha ritenuto cessate le esigenze cautelari e rinviando il processo e la sentenza a fine settembre perchè il legale ha chiesto termini 57 Notizie lampo a difesa. Il pm chiedeva gli arresti domiciliari, l’avv. Carlo Alberto Mari la scarcerazione. Il motociclista, già noto alle forze dell’ordine e arrestato anche per rapina negli anni passati, rispondendo alle domande del magistrato ha sostenuto che il bambino è sbucato all’improvviso e lui non è riuscito ad evitarlo. Perchè non si è fermato? Perchè è stato preso dal panico, la risposta del motociclista che ha anche negato che fosse ubriaco al momento dell’investimento, dicendo di aver bevuto soltanto una birra. Ma il tasso alcolemico riscontrato è di 2.5 milligrammi per litro, ben al di sopra della soglia limite di 0.5 milligrammi: una sola birra può farlo lievitare così? Il bambino sta bene e se la caverà in pochi giorni. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Foggia, Lo Spoto, mentre era con la sua moto «Honda 600» in via Lanza- piazza Giordano, ha investito il piccolo che era con i genitori, scappando. I numeri di targa sono stati rilevati dai soldati della pattuglia interforze che era in zona: quando Lo Spoto è rincasato, i carabinieri l’hanno sottoposto al test alcolemico e dopo l’esito positivo arrestato. da La gazzetta del Mezzogiorno Ferrara La Provincia sperimenta il Tutor anche sulle strade di sua competenza E’ il primo esperimento in Italia (ASAPS) – La provincia di Ferrara ha deciso di impiegare il Tutor, il sistema di rilevazione di velocità, fuori dallarete autostradale. La decisione di impiegare l’apparecchio, in grado di misurare la velocità media di un veicolo in un determinato tratto stradale, anche sulle arterie di competenza provinciale, arriva in seguito all’elevato numero di vittime, soprattutto tra i giovani, registrato sulle strade ferraresi. Ferrara è la prima provincia in Italia che compie il grande passo: finora solo nelle autostrade o nelle tratte statali era stato installato il “grande fratello” della velocità. In via sperimentale, sono stati sistemati alcuni “vigili elettronici”, che in futuro potranno anche controllare la velocità in alcune zone, ad esempio nel ravennate. Mai, prima d’ora, un’amministrazione era stata così risolutiva. “Il nostro territorio è stanco dei continui incidenti — ha spiegato Marcella Zappaterra, presidente della Provincia — e, grazie a uno studio accurato che abbiamo condotto, ci siamo resi conto che buona parte degli scontri avvengono per comportamenti scorretti di chi è alla guida, in primis l’eccesso di velocità. Così, una volta ‘mappate’ le strade più pericolose, 58 abbiamo definito dove partire con la sperimentazione”. Il tratto scelto per la sperimentazione è la via del Mare, da Denore di Ferrara a Tresigallo. Due chilometri di strada provinciale che, forse già da inizio 2010, saranno sorvegliati 24 ore su 24: qualche mese fa, proprio in questo tratto, era morto un ragazzo in moto. “Ridurre l’incidentalità è un obbligo che abbiamo come amministratori — ha evidenziato Zappaterra — e se la sperimentazione dovesse dare buoni risultati, non escludo di allargare il progetto a tutti i ‘buchi neri’ della nostra viabilità”. Cervia (RA) Sesto “Memorial Stefano Biondi” Appuntamento il 5 ottobre al Kartodromo 2Happy Valey" (ASAPS) - Per il sesto anno consecutivo, il 5 ottobre 2009 al kartodromo Happy Valley, si è svolta la gara di go-kart in memoria di Stefano Biondi, agente della Polizia Stradale di Modena Nord morto tragicamente in servizio il 20 aprile 2004 durante un inseguimento. Quest’anno, nell’ambito della manifestazione, si è svolto anche il 1° Moto e auto raduno, Memorial Stefano Biondi, partito alle 10.30 da Piazza Garibaldi per arrivare a casa della famiglia Biondi. La manifestazione, organizzata dai colleghi della Sezione di Polizia Stradale di Ravenna, ha voluto rappresentare un momento di divertimento in cui tutti coloro che hanno conosciuto Stefano hanno potuto ritrovarsi e trascorrere una giornata di sana competizione in compagnia e allegria, ma soprattutto nel ricordo di un agente della Stradale che ha perso eroicamente la vita per adempiere al proprio dovere. La gara, che ormai è diventata un appuntamento fisso al kartodromo Happy Valley di Cervia (RA), è la dimostrazione dei sentimenti di affetto e amicizia che sono ancora vivi in tutte le persone che hanno vissuto vicino a Stefano Biondi. La partecipazione alla “sfida sui kart”, riservata esclusivamente agli appartenenti alle varie forze di polizia e le donne che si sono iscritte, sono state inserite nelle batterie maschili. Alla manifestazione hanno pertecipato il Prefetto di Ravenna, i Questori di Ravenna e di Forlì, il Dirigente del compartimento Polizia Stradale Emilia-Romagna, il Presidente della Provincia di Ravenna, il Sindaco di Cervia e diversi funzionari e dirigenti delle varie forze di Polizia. All’appuntamento era presente anche la famiglia di Stefano Biondi e alcuni campioni delle due e quattro ruote. Al termine della manifestazione sportiva, che ha avuto il patrocinio dell’Asaps, si è svolta la consegna dei vari riconoscimenti per tutti i partecipanti alla competizione e una cena al ristorante Ca’ Nori, sempre a Cervia. (ASAPS)