Agricoltura e biodiversità nella Rete Natura
2000: criticità ed esperienze positive
Susanna D’Antoni - ISPRA
Roma, 26-27 marzo 2015
Aree agricole e Rete natura 2000
 2.585 SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e ZPS
(Zone a Protezione Speciale)
 Aree agricole 45% del territorio Nazionale (30 ml ha)
 Aree agricole 30% della supf. Natura 2000 (6,4 ml ha)
(36% con prati-pascolo = circa 1,7 ml ha)
 Più di 200.000 aziende agricole svolgono attività
all’interno dei siti Natura 2000
 A livello europeo 255 specie e 57 habitat tutelate
sono a strettamente associati alle pratichegricole
Natura 2000 e Agricoltura
Art. 2.3 Direttiva Habitat:
Le misure adottate a norma della presente direttiva tengono
conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle
particolarità
regionali e locali.
Quindi le misure di conservazione delle specie e degli habitat
legate agli agroecosistemi devono essere definite e attuate in
considerazione delle suddette esigenze riferite al settore
dell’agricoltura
Le specie dipendenti all’agricoltura
In Europa le pratiche agricole tradizionali hanno creato nel corso dei secoli un’ampia
diversità di habitat con comunità di piante ed animali molto ricche di specie diverse: 255
specie e 57 habitat tutelate sono a strettamente associati alle pratichegricole.
 L'11% delle specie è concentrata principalmente nelle zone agricole
 La maggior parte delle specie (200) è associata principalmente alle praterie
 22 specie ai seminativi estensivi, 33 richiedono entrambi i sistemi agricoli
Fonte: Farming for Nature 2000, EC, 2013
Lo stato di conservazione degli habitat
Habitat dipendenti dall’agricoltura n=57
7%
Habitat NON dipendenti dall’agricoltura
n=130
17%
52%
24%
Molti di questi habitat sono diminuiti negli ultimi tempi e il loro stato
potrebbe essere migliorato mediante la realizzazione di buona
gestione agricola
(dati aggiornati a livello nazionale sullo stato di conservazione – Rapporto
ISPRA 194/2014)
I servizi di Rete Natura 2000
I servizi di Rete Natura 2000 (sequestro del carbonio, turismo e fornitura
d’acqua) sono cruciali per il benessere umano
hanno un notevole valore economico pari a 200‐300 miliardi di euro l’anno!
Ogni anno la perdita di biodiversità costa all’UE 450 miliardi pari al 3% del
PIL
Il costo di gestione di Natura 2000 per UE è pari 5,8 mld/anno
(http://ec.europa.eu/environment/nature/natura2000/financing/index_en.ht
m).
Perché custodire la Biodiversità in ambienti agricoli
Un ambiente ricco di Biodiversità indica uno stato di buona salute dell’ambiente e della
qualità della vita dell’uomo perché:
 Se lo stato dell’acqua, dell’aria, del suolo, è buono anche i prodotti della terra sono buoni
e salubri!
 Se le catene alimentari sono composte da tanti organismi diversi, l’ecosistema è più
resistente ad invasioni di parassiti, specie invasive, epidemie..
 Le specie coltivate dipendono da centinaia di migliaia di specie selvatiche (impollinatori,
decompositori, batteri simbionti e non, ecc.) - valore impollinatori 5mld euro/anno per
agricoltori in UE (Operation Pollinator)
 Un ambiente ricco di biodiversità ha anche un valore estetico , attrae turisti e da
benessere a chi ci vive quindi offre “multifunzionalità”
 L’economia dell’uomo si basa per il 40% direttamente sulle risorse naturali e la
biodiversità
(Fonte: Hillel&Rosenzweig, 2009 - The Role of Biodiversity in Agronomy. Taylor&Francis Group, LLC)
Criticità per il sostegno dell'agricoltura in Natura 2000
attraverso il PSR
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Scarsa informazione riguardo ai benefici, in aree agricole (scarso utilizzo
indennità Misura 213, ecc.)
Maggiore conoscenza implicazioni negative (valutazione d’incidenza, vincoli,
ecc.)
Scarsità/Mancanza di dati completi sulla conoscenza sullo stato di
conservazione della biodiversità nella Rete Natura 2000 in Italia e di misure di
conservazione
Scarsa integrazione tra le amministrazioni competenti nel settore
biodiversità e agricoltura, ai vari livelli.
Marginalità politica, rappresentativa e gestionale delle aree N2000 e delle
attività economiche ad esse legate (agricoltura, allevamento)
Scarsa comunicazione o poco efficace, scarsi incentivi economici, molte
difficoltà per agricoltori e allevatori
Farming for Natura 2000
A chi è indirizzata la guida?
Alle amministrazioni pubbliche responsabili della PAC e del PSR e
agli enti gestori dei siti Natura 2000
•
Quale è l’obiettivo che si prefigge la CE?
Aiutare le amministrazioni pubbliche e i gruppi di interesse nello
sviluppo e nella promozione di sistemi di produzione agricola
all'interno di aree Natura 2000 che aiutino a mantenere e
migliorare lo stato di conservazione di specie e habitat di
importanza comunitaria
•
http://ec.europa.eu/environment/nature/natura2000/management/guidance_en.htm
Buone pratiche per definizione misure di conservazione
per aree agricole in Natura 2000 (da gdl UE) 1/2

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Identificare i target di conservazione di habitat e specie dipendenti
dall’agricoltura, in base alla valutazione delle minacce, dello stato e trend,
definendo obiettivi di conservazione sito-specifici
Stabilire le misure di conservazione ed il relativo costo per ciascun sito
Natura 2000, negoziate con le parti coinvolte
Integrare gli obiettivi di conservazione nelle politiche e nei programmi
strategici per garantire finanziamenti adeguati (PSR, LIFE, FEASR, FESR..)
Prevedere misure di conservazione attuabili dalle aziende agricole
dentro Natura 2000 e AAPP coerenti con le Misure del PSR
Monitorare l’efficacia delle misure di conservazione, rispetto agli obiettivi
prefissati e rivedere il sistema nel caso in cui non siano stati raggiunti
….altre buone pratiche dall'Europa 2/2
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è essenziale un impegno di fondi a lungo termine per assicurare il successo
delle azioni di conservazione;
gli agricoltori devono essere coinvolti dall’inizio in tutte le attività di
pianificazione del sito Natura 2000;
i piani di gestione devono essere semplici, pratici e con chiari obiettivi;
è necessario far comprendere che un uso efficace e produttivo dei terreni
agricoli, che garantisce un reddito sufficiente agli agricoltori, può essere
effettuato nel rispetto degli obiettivi di conservazione della natura;
è essenziale organizzare corsi di formazione/informazione tra pari
è necessaria una maggiore informazione sulle migliori pratiche agricole
rispettose dell’ambiente
Un nuovo approccio…..nuovo modello di comunicazione
 Non paghiamo l’agricoltore per un danno subito ma paghiamo
l’agricoltore virtuoso per il servizio pubblico che eroga con la
sua attività in relazione alla conservazione dei siti natura 2000
 Serve un valore economico ai servizi eco-sistemici fornito dagli
agricoltori virtuosi che operano in siti Rete Natura 2000
Un pacchetto integrato di fondi per Natura 2000
E’ essenziale:
1.
2.
garantire la sostenibilità
economica del sistema
agricolo per evitare
l’abbandono del territorio
supportare le pratiche di
gestione necessarie per
la conservazione degli
habitat e delle specie
chiave
Buone pratiche
A livello nazionale:
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
Marche: Accordi agro-ambientali d’area
Parco fluviale del Po tratto Vercellese/Alessandrino e
Riserva - Naturale del Torrente Orba: realizzazione del
marchio “Fornitore di qualità ambientale”
Comunità montana/consorzio bonifica Valle del Serchio:
progetto “custodia del territorio”
A livello internazionale:

Lussemburgo: programma ‘Conservazione attraverso
l’uso’

USA e UE: Operation Pollinator

Svezia: agricoltori e birdwatcher
Marche: Accordi Agroambientali
in aree protette, Siti Natura 2000
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
Rete N2000 regionale: 80 SIC - 29 ZPS, Supf. 136.900 ha ~ 14%
territorio reg.
Accordi Agroambientali d’Area: insieme di impegni sottoscritti da
imprenditori agricoli di un limitato territorio a fronte di compensazioni
effettuate a valere sulle misure agroambientali del PSR 2007-2013
L’accordo coinvolge ed aggrega intorno alla specifica criticità, un
insieme di soggetti pubblici e privati nell’ambito di un progetto
condiviso, in grado di attivare una serie di interventi coordinati, volti al
superamento o alla mitigazione della criticità stessa
Per la costituzione di un A.A. d’Area è fondamentale il “Soggetto
promotore” (riferimento per AdG) che presenta il progetto e, in caso di
approvazione, coordina la presentazione dei progetti definitivi da parte
dei singoli beneficiari
Marche: Accordi Agroambientali d’Area
Alcuni elementi utili per la riuscita di un accordo



Le scelte degli agricoltori non basate solo su incentivi economici, ma anche
da altri fattori, ad es. la percezione effettiva degli effetti delle pratiche
agricole sull’ambiente.
E’ essenziale il coinvolgimento e la partecipazione alle decisioni di coloro che
più direttamente sono interessati dalle misure ambientali.
Ogni intervento per ridurre l'impatto ambientale delle pratiche agricole, può
determinare risultati significativi se adottato su una superficie adeguata e
contigua dandone valenza territoriale.
Le misure di conservazione per essere efficaci devono essere adeguate agli obiettivi
ambientali, tenendo conto del contesto socio-economico
Marche: Accordi Agroambientali d’Area – PSR 2007-2013
Nell’ambito degli accordi per la Tutela della Biodiversità il
“pacchetto” di misure PSR è costituito da:

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

Misura 111 “Azioni nel campo della formazione professionale
e dell’informazione”
Misura 125 “Infrastrutture connesse allo sviluppo e
adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura”
Misura 211 “Indennità per svantaggi naturali a favore di
agricoltori delle zone montane”
Misura 213 “Indennità Natura 2000 ed indennità connessa
alla Direttiva 2000/60/CE”
Misura 214 “Pagamenti agroambientali”
Misura 216 “Sostegno agli investimenti non produttivi”
Marche: Accordi Agroambientali d’Area
“Tutela della Biodiversità”
Soggetti promotori dei progetti esecutivi presentati e approvati :

Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Parco Regionale del Conero

Parco Naturale Gola della Rossa e di Frasassi

Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello

Riserva Naturale Statale Montagna di Torricchio

Monte Catria, Monte Acuto e Monte della Strega
Fondi PSR riservati agli Accordi Biodiversità: 10.460.000 Euro di cui 4.550.000 Euro
per la Misura 213 - 100 domande di agricoltori sulla Misura 213
Per info: [email protected] http://www.agri.marche.it/
http://psr2.agri.marche.it
Parco Fluviale del Po e Orba:Marchio di Fornitore
di Qualità Ambientale
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
Aziende in 48 Comuni del Parco Fluviale del Po e 3 Comuni della Riserva Naturale
del Torrente Orba, che impostano processi produttivi nel rispetto dell’ambiente
naturale.
Tipologia aziende: strutture ricettive e i ristoranti, aziende agricole e
accompagnatori turistici e naturalistici
Specifici disciplinari per ogni categoria di attività: stabiliscono le azioni per il
miglioramento della qualità ambientale del territorio.
Progetto di azione concordato con il Parco: sottoscritto dall’azienda valido per
cinque anni
La concessione del Marchio avviene tramite un’apposita determinazione
dirigenziale e il suo uso è regolato da Convenzione tra l'Ente-Parco e il beneficiario.
Il controllo del rispetto dei disciplinari è garantito dall’Ente-Parco, che si avvale di
tecnici specializzati nelle materie di interesse.
Parco Po-Orba: i requisiti per le aziende agricole

Tecniche di coltivazione a basso impatto ambientale (biologiche, biodinamiche
e/o integrate)

Conservazione e miglioramento della biodiversità

Riduzione degli impatti sulla fauna durante le operazioni colturali

Riduzione dei consumi irrigui

Miglioramento della qualità delle acque di rilascio

Recupero dei fabbricati con attenzione alle caratteristiche locali

Riduzione dei consumi energetici

Impegno a collaborare attivamente al progetto di lotta contro le zanzare
L’Ente Parco fornisce indicazioni riguardo le misure del PSR per sostenerne i costi e
promuove i prodotti di qualità
Info: www.parcodelpoalessandriavercelli.it
Progetto “Custodia del territorio”
Media Valle del Serchio (2007-20097)
Comprensorio di Bonifica n. 4 Valle del Serchio: 115.000 ha – 1.500 km
reticolo idrogr. - 2 prov (lucca e Pistoia), 5 Comunità montane, 35 comuni
Obiettivi del progetto:
• Aumentare l’efficacia delle attività di bonifica da parte della CM MV Serchio
minimizzando i costi
• garantire una corretta gestione di prevenzione e primo intervento anche nelle
aree meno accessibili con il coinvolgimento di chi vive quei luoghi
• incentivare gli operatori agricoli a rimanere sul territorio riconoscendogli la
funzione di custode del territorio
Gli attori del progetto:
• Ente Gestore
• Imprenditori Agricoli Professionali
• Società Cooperative locali del settore Agricolo Forestale
Progetto custodia del territorio:
schema e procedure per attivazione
Bando pubblico
Espressione della manifestazione di interesse da parte dell’azienda
Selezione dei soggetti in base ai criteri espressi dalla legge della
Montagna, primo fra tutti la vicinanza dell’azienda agricola alla zona
di intervento
Affidamento convenzionato dei lavori
 Convenzione: Obblighi del custode del territorio: Monitoraggio e
controllo del reticolo idraulico ed opere assegnate; Reporting all’Ente
Gestore (settimanale); Eventuali interventi manutentori di piccola entità;
Impiego di lavoro proprio e/o dei familiari; Utilizzazione di macchine ed
attrezzature di proprietà o possesso; Impiego di materiali e mezzi a basso
impatto ambientale
 Compensi per il custode del territorio: parte fissa (monitoraggio e controllo
dello stato dei luoghi) fino ad un massimo di 6.000,00 €/anno; parte variabile
dipende da interventi concordati tra le parti
Progetto custodia del territorio: alcuni risultati
64 manifestazioni di interesse
• Appennino Pistoiese: 23
• Garfagnana: 30
• Media Valle del Serchio: 11
20 convenzioni:
• Appennino Pistoiese: 9 custodi
• Garfagnana: 8 custodi
• Media Valle del Serchio: 3 custodi
• circa 354 km di reticolo e 49.000 ha di territorio
Primo anno: circa 200 segnalazioni di interventi che hanno portato all’esecuzione di
lavori per un valore di oltre € 250.000
Secondo anno : solo ai custodi che avevano dimostrato efficienza e capacità di
collaborazione con i tecnici
Progetto custodia del territorio: alcuni risultati
Punti di forza:
 diversificazione del reddito;
 reddito fisso minimo garantito;
 ottimizzazione nell’uso delle risorse aziendali (lavoro e/o macchine);
 trasferimento di conoscenze locali all’interno dell’Amministrazione Pubblica;
 aumento della conoscenza del territorio, dei luoghi e loro peculiarità;
 maggiore visibilità e reputazione sul territorio;
 creazione di “reti” con altre aziende
Punti di debolezza:
 difficoltà nell’uso degli strumenti tecnologici ed informatici;
 mancanza di una formazione specifica
Info: www.bonificavalleserchio.it/2010/05/20/ecco-il-progetto-custodia-delterritorio/
Lussemburgo: ‘Conservazione attraverso l’uso’
I terreni agricoli costituiscono circa la metà del territorio del
Lussemburgo (55%). Il settore principale è la produzione di
latte e di carni bovine.
Programma del Ministero dell’Ambiente, obiettivi:
 Incoraggiare gli allevatori all’interno delle aree protette/siti Natura
2000, a convertire la propria attività verso pratiche di pascolo a
basso costo e a basse intensità con razze bovine locali (Galloway,
Angus, Limousine e bovini Highland)
 Rendere l’attività di allevamento in queste aree economicamente ed
ecologicamente sostenibile
Programma ‘Conservazione attraverso l’uso’ (2)
Cosa prevede:
Analisi economica gratuita
dell’azienda agricola
Adesione al programma:
stipula di un accordo
Assistenza marketing e
vendita delle carni
Il programma è gestito dal Ministero
dell’Ambiente in collaborazione con il
Ministero delle Politiche Agricole
I vantaggi della conversione per l’allevatore


Riduzione sostanziale dei costi di investimento e dei costi di
gestione della fattoria: razze locali ben adattate possono
rimanere nei campi tutto l’anno, hanno bisogno di poche cure e
una scarsa alimentazione integrativa
Aumento della redditività: la
carne di bovini rustici spesso si
vende a sei volte il valore del
manzo convenzionale
L’accordo allevatore - Ministero dell’Ambiente

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

Durata : 5 anni
Stabilisce le condizioni a cui il pascolo deve essere effettuato (max
0,5‐ 0,8 UBA/ha, no fertilizzanti o pesticidi, divieto di aratura, taglio del
fieno solo se specificato, ecc.. )
L’allevatore riceve sovvenzione annuale ‘biodiversità’ (in aggiunta ai
suoi normali pagamenti unici), per compensare il mancato guadagno
per conversione al pascolo a bassa intensità (produttività inferiore)
Può anche pagare per ogni ulteriore attività di gestione orientata alla
conservazione della natura che l’allevatore potrebbe essere chiamato a
svolgere
Promozione e vendita della carne di razze locali
Il Ministero dell’Ambiente promuove i prodotti per la
commercializzazione


Ai ristoranti che accettano di mettere le carni sul loro menu: pubblicità
gratuita (volantini, opuscoli, editoriali periodici e comunicati stampa)
Il Ministero coordina la filiera tra l’agricoltore e i ristoranti per quanto
riguarda: trasporti, macellazione e sezionamento della carcassa,
garantendo all’agricoltore una vendita costante dei suoi animali ad un
prezzo corretto, e ai ristoranti una fornitura di carne sempre disponibile
Risultati (1)

Nel 2012 erano attivi 42 accordi che coinvolgevano circa 50 agricoltori

La superficie totale coperta dai 42 progetti è 1.594 ha
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L’80% delle aziende coinvolte sono ora economicamente sostenibili e
redditizie. Non sono dipendenti dai sussidi, né oberate da costosi esborsi
per gli investimenti
Partecipano al programma 20 ristoranti. Il loro feedback è stato molto
positivo
Il Ministero ha già negoziato accordi con una serie di macellai che vendono
direttamente la carne ai clienti
La carne ha una reputazione già solida come prodotto di provenienza
locale, sano, sostenibile e di alta qualità
Risultati (2)

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

Il Ministero spera di coprire 5.000 ha, attraverso l’integrazione del
programma nel prossimo PSR 2014-2020, in collaborazione con il
Ministero Agricoltura
Sta preparando un’etichetta, un “certificato di origine”, che sarà
accompagnata da una campagna commerciale per promuovere le carni
Ha iniziato negoziati con il più grande supermercato del Lussemburgo
(catena Cactus), interessato ad avere i diritti esclusivi di vendita della carne
I sondaggi mostrano che i clienti sono molto interessati all’acquisto di
prodotti alimentari di provenienza locale, in cui si possa risalire alle origini, e
che sono disposti a pagare un extra per questo prodotto
Fattore limitante: bilancio e risorse umane del Ministero Ambiente. Il costo
annuo per gli accordi attualmente in corso è di circa 1,5 milioni di euro.
Operation pollinator 1/2
Più del 80% dei tipi di colture europee dipendono direttamente da
impollinatori => valore stimato 22 mld € l'anno per agricoltura in UE (IUCN)
http://www.syngenta.com
“Operation Pollinator”: lanciata nel 2010 in
USA e UE per aumentare sui terreni agricoli il
numero di insetti impollinatori cruciali per
molti habitat naturali e per la produttività della
maggioranza delle colture alimentari (Frutta,
Semi oleosi di colza, Ortaggi, colture foraggere..)
Prevede: creazione di habitat idonei a
impollinatori in aree poco produttive (es. i bordi
campo), semina di essenze attrattive che danno
rifugio anche a altri insetti, mammiferi, uccelli,
rettili, ecc..
Operation pollinator 2/2
Dal monitoraggio è risultato che la creazione di habitat per gli impollinatori
ha determinato in tre anni:

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
aumento dei bombi fino al 6 volte i valori iniziali,
incremento farfalle fino a 12 volte i valori iniziali,
altri insetti impollinatori più di 10 volte i valori iniziali,
Il riconoscimento da parte dei consumatori dell'impegno degli agricoltori che
partecipano al progetto ha determinato fidelizzazione dei clienti per il buon
cibo prodotto con la cura per l'ambiente.
Agricoltori e birdwatcher
In Svezia agricoltori e birdwatcher collaborano per la protezione degli uccelli
delle terre agricole. Il progetto ha coinvolto 200 aziende per una superficie
complessiva di 30.000 ha e prevede:

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formazione degli agricoltori nel riconoscere le
specie
creazione nei campi di “ambienti di cova” (aree
non coltivate)
evitare prodotti fitosanitari lungo i margini dei
campi

adozione di tempi di sfalcio adeguati

installazione di abbeveratori
Grazie per l’attenzione !!
Maggiori info su:
www.lamiaterravale.it
Scarica

Presentazione-Conv_RICOPRI-D_Antoni