Autonomous citizens
in United Europe
Socrates
Grundtvig
L’
UE e
l’
ALLARGAMENTO
Opuscolo realizzato da:
Youth Europe Service
nell’
ambito del programma SOCRATES –GRUNDTVIG 2
Azione n. 06-ITA01-S2G01-00306-1
ALLARGAMENTO DELL’
UE
20 MITI E FATTI DA SFATARE IN
MATERIA DI ALLARGAMENTO
20 MITI E FATTI DA SFATARE IN
MATERIA DI ALLARGAMENTO
Dopo tanti decenni di divisioni e di conflitti, l’
Unione Europea sta unificando pacificamente l’
Europa. I sei paesi
fondatori dell’
UE sono diventati 27 Stati membri. Negli ultimi quindici anni, la spinta gravitazionale dell’
UE ha
contribuito a trasformare i regimi comunisti dell’
Europa centrale e orientale in democrazie moderne ed efficienti.
Lo stesso impulso ha ispirato ultimamente riforme radicali in Turchia, in Croazia e negli altri paesi dei Balcani
occidentali.
Tutti gli europei traggono vantaggio dalla vicinanza con paesi caratterizzati da democrazie stabili e da economie
di mercato floride. Una gestione oculata del processo allargamento da parte dell’
UE è fondamentale per
promuovere in tutta Europa la pace, la democrazia, lo Stato di diritto e benessere.
Molti, tuttavia, sono i cittadini dell’
UE che mettono in discussione i motivi dell’
allargamento.
Oltre ad adottare politiche adeguate, per venire incontro alle preoccupazioni dei cittadini, occorre contrapporre ai
miti fatti concreti, questo è i’
obiettivo della presente nota.
TROPPO RAPIDO?......................................................3
CI HA INDEBOLITI?.....................................................4
TROPPO CARO?.........................................................5
TROPPO PERICOLOSO?...........................................7
TROPPI MEMBRI?...................................................... 8
QUALI SONO GLI EVENTUALI VANTAGGI?...........10
TROPPO RAPIDO?
1. L’
allargamento del 2004 è stato troppo rapido?
• Nonostante l’
adesione simultanea di dieci nuovi membri nel maggio 2004, la riunificazione
dell’
Europa no è avvenuta da un giorno all’
altro. L’
adesione dei paesi dell’
Europa centrale e
orientale, di Cipro e di Malta ha avuto luogo dopo quindici anni dopo dalla caduta del muro di
Berlino. Tempo in qui questi paesi hanno subito una profonda trasformazione democratica ed
economica che il ha preparati ad entrare nell’
UE e ha ulteriormente migliorato la situazione
dell’
Europa.
2. L’
ultimo allargamento è stato preparato bene?
• Mai, nella storia dell’
UE, un allargamento era stato preparato cosi bene come quello del 2004.
Grazie a cosiddetti “
accordi europei”
, nel 2001 è stata creata una zona di libero scambio per l’
83%
degli scambi bilaterali, che ha permesso evitare una crisi commerciale nel 2004. Per poter aderire
all’
UE, un paese deve avere una democrazia stabile, rispettare i diritti umani, avere un’
economia
di mercato competitiva ed essere in grado di applicare integralmente la normativa dell’
UE.
3. E’
imminente un altro “allargamento big bang”?
• Non si profila un altro big bang. La Bulgaria e Romania aderiranno nel 2007, seguite in secondo
tempo dalla Croazia. Gli altri paesi dei Balcani e la Turcia hanno una prospettiva di adesione a
lungo termine.
• La Commissione gestisce oculatamente processo di adesione, che dura diversi anni e consente ai
paesi di preparasi a soddisfare le rigorosi condizioni stabilite dall’
UE, in modo che la loro
integrazione risulti vantaggiosa per tutti.
4. Il processo non è antidemocratico?L’
UE non dovrebbe consultare la pubblica opinione?
• Tutte le decisioni fondamentali vengono prese da tutti gli organi competenti democraticamente
eletti in ciascuno Stato membro e nell’
Unione.
CI HA INDEBOLITI?
5. L’
allargamento non ha paralizzato il funzionamento dell’
UE?
• L’
adesione di dieci nuovi membri non ha rallentato il processo decisionale. Le istituzioni dell’
UE
continuano a funzionare: i nuovi membri del Parlamento europeo partecipano attivamente ai suoi
gruppi politici, la Commissione Barroso opera in modo efficiente con 25 commissari e il processo
decisionale del Consiglio ha mantenuto la stessa efficacia.
6. L’
allargamento non impedirà un ulteriore approfondimento dell’
UE
• La storia dell’
UE dimostra che l’
ampliamento dell’
Unione è perfettamente compatibile con la sua
ulteriore integrazione. Grazie a allargamento dell’
UE si è sviluppato il mercato unico, si è creata la
zona Schengen all’
interno della quale si può viaggiare senza passaporto, si è adottato l’
euro e si è
elaborata tutta la serie di altre nuove politiche. Come quella in materia di sicurezza interna,
rafforzando al tempo stesso la politica esterna, settore in qui l’
ultimo allargamento ha aumentato il
peso dell’
UE sulla scena mondiale.
• Il trattato costituzionale intende rendere l’
UE più efficiente e democratica, rafforzando il ruolo
mondiale. Questi obiettivi tuttora validi, dovrebbero essere conseguiti prossimamente con il
completamento della riforma istituzionale.
7. L’
UE può ancora assorbire altri membri?
• La capacita di assorbimento, misurata dalla possibilità per l’
UE di continuare e funzionare bene pur
accogliendo nuovi membri, è un concetto funzionale, non geografico.
• Ferma restando l’
importanza della capacità di assorbimento, nell’
interesse dell’
Europa odierna non
possiamo aspettare il futuro allargamento per migliorare il funzionamento dell’
UE. Dobbiamo
migliorare il funzionamento dell’
UE attuale in modo da promuovere crescita economica,
competitività, creazione di posti di lavoro e protezione sociale a vantaggio dei nostri cittadini.
TROPPO CARO?
8. L’
allargamento non ha provocato un massiccio afflusso di lavoratori nei vecchi stati membri?
• Lo scenario apocalittico che prevedeva un afflusso di lavoratori dall’
Europa orientale e centrale si è
rilevato infondato.
• L’
Irlanda , il Regno Unito e la Svezia hanno aperto fin dall’
inizio(1 maggio 2004), con buoni risultati, i
rispettivi mercati occupazionali ai lavoratori dell’
Europa centrale e orientale.
• Queste esperienze positive hanno indotto anche la Finlandia, il Portogallo e la Spagna ad aprire i
rispettivi mercati del lavoro.
• Altri paesi come il Belgio e la Francia, hanno optato per un’
apertura parziale.
• Nel 2005 si è registrato un incremento occupazionale medio dell’
1%, nei nuovi e nei vecchi Stati
membri. L’
allargamento favorisce la migrazione legale, più facile da controllare, mentre in molti Stati
membri il vero problema è l’
immigrazione clandestina, che proviene prevalentemente dai paesi terzi.
9. L’
allargamento non ha avuto effetti negativi sulle nostre condizioni di lavoro, provocando
inoltre un dumping sociale.
• Le possibilità di occupazione legale offerte nel vecchi Stati membri dall’
allargamento del 2004 hanno
contribuito a ridurre l’
economia sommersa( e il mercato nero del lavoro). Oltre a rischiare meno di
essere sfruttati e di vedersi imporre condizioni inaccettabili, i lavoratori legali pagano le tasse e
versano i contributi previdenziali.
• Il fatto che il nuovi membri debbano adottare le norme dell’
UE in materia di sanità, sicurezza e altri
aspetti della vita lavorativa migliora inoltre le condizioni di lavoro in questi paesi e contribuisce ad
instaurare un’
equa concorrenza fra le imprese. Niente dimostra che l’
allargamento abbia provocato
un dumping sociale. Non solo, grazie alle nuove adesioni gli standard sociali armonizzati si stanno
progressivamente diffondendo in tutta l’
UE.
10. L’
allargamento non ha favorito l’
esternalizzazione e la delocalizzazione delle
imprese
• Gli studi confermano che la delocalizzazione delle imprese dai vecchi Stati membri a
quelli nuovi resta un fenomeno marginale.
• La destinazione principale delle delocalizzazioni, inoltre, non è l’
Europa centrale e
orientale, ma l’
Asia.
• Investire nell’
Europa centrale e orientale anziché in Cina o in India può aiutare
l’
industria europea a tutelare l’
occupazione e stimolare la crescita in tutta Europa.
11. L’
allargamento non ha falsato il funzionamento del mercato interno?
• Le distorsioni del mercato interno sono il frutto di una trasposizione e di
un’
applicazione carenti da parte dei vecchi Stati e dei nuovi membri.
• Aprendo il mercato di 75 milioni di consumatori alle imprese dei vecchi Stati membri,
l’
allargamento ha stimolato la concorrenza sul mercato interno, e pertanto ha reso le
imprese europee più competitive sui mercati mondiali.
12. L’
allargamento non costa troppo?
• La riunificazione dell’
Europa è costata l’
equivalente di un caffé ad ogni cittadino dei
vecchi Stati membri, un costo in parte recuperato poiché i cittadini di nuovi Stati
membri acquistano i maggior parte delle merci importate dai vecchi membri. La quota
del bilancio dell’
Unione destinata ai nuovi membri rappresenta solo lo 0,15% del
prodotto interno lordo dell’
UE. Questi stanziamenti servono in gran parte a potenziare
le infrastrutture, con vantaggi per le imprese dell’
intera UE.
TROPPO PERICOLOSO?
13. L’
allargamento non ha provocato un aumento dell’
immigrazione clandestina e
della criminalità organizzata?
• L’
allargamenti ci permette di estendere ai nuovi Stati membri le norme dell’
UE sulla
cooperazione giudiziaria e di polizia e di rendere più efficace la lotta contro criminalità
e terrorismo. Un’
azione dell’
UE in materia di sicurezza e giustizia garantisce al
cittadino una tutela migliore di quanto non possano fare singoli stati.
14. L’
allargamento non ha messo a repentaglio la sicurezza alimentare e
l’
ambiente?
• La sicurezza alimentare e la salute degli animali sono state al centro del negoziati di
adesione. L’
UE ha adottato misure rigorose per garantire il rispetto dei suoi standard
da parte dei nuovi membri. Gli stabilimenti di trasformazione alimentare non conformi
anno dovuto chiudere prima dell’
adesione, e solo quelli che rispettavano i requisiti
sono stati autorizzati a vendere loro prodotti in tutto il mercato interno.
• Col passare degli anni, l’
UE ha definito standard ambientali esternamente rigorosi in
termini dell’
aria e dell’
acqua, di tutela dell’
ambiente marino, di salvaguardia della
natura e di sicurezza nucleare, con vantaggi per tutti i cittadini europei.
• L’
allargamento,quindi, aumenta la sicurezza ambientale, anziché diminuirla.
TROPPI MEMBRI?
15. Quando ci fermeremo? Non dovremmo delimitare una volta per tutte le
frontiere dell’
UE?
• A norma del trattato UE, tutti i paesi europei che rispettano i valori della democrazia, dei diritti
umani e dello Stato di diritto possono chiedere di diventare membri dell’
Unione europea. Ciò non
significa però che tutti i paesi europei debbano chiedere di aderire o che l’
UE debba accogliere
tutte le candidature.
• Per evitare pressioni eccessive sulla capacità di assorbimento dell’
UE, la Commissione Barroso
ha consolidato gli impegni assunti nei confronti dei paesi per i quali il processo di allargamento è
in atto:questo riguarda la Turchia, la Croazia e gli altri paesi dei Balcani occidentali.
16. Per quale motivo la Turchia dovrebbe aderire all’
UE?
• L’
Europa ha bisogno di una Turchia stabile, democratica e prospera, che adotti i nostri valori, il
nostro stato di diritto, e le nostre politiche comuni. Per poter entrare a far parte dell’
UE, la Turchia
deve soddisfare integralmente criteri molto rigorosi. Se garantirà il rispetto dello Stato di diritto e
dei diritti umani in tutto il suo territorio, la Turchia potrà aderire all’
UE e rafforzare ulteriormente
suo ruolo di “
ponte”fra diversi civiltà.
17. Perchè dovremmo accogliere un paese non cristiano?
• L’
UE non è una comunità fondata sulla religione. L’
Unione si basa su valori comuni come il
rispetto della dignità umana, lo Stato di diritto, la tolleranza e la non discriminazione. Uno dei
nostri punti di forza in quanto comunità di valori è che siamo uniti nella diversità.
• Nell’
UE vivono attualmente circa 12 milioni di musulmani –molti dei quali come cittadini –insieme
a gente di tante altre confessioni e a non credenti. La liberta di culto, la tutela delle minoranze e
la non discriminazione costituiscono tuttavia criteri politici fondamentali.
18. Perché ammettere la Turchia e non l’
Ucraina?
• L’
Ucraina e la Turchia si trovano in stadi diversi dei loro rapporti con l’
UE. Le
prospettive di adesione e la vocazione europea della Turchia sono tutt’
altro che
recenti, contrariamente alle aspirazioni europee dell’
Ucraina.
19. La criminalità e l’
instabilità non sono troppo diffuse nei Balcani occidentali?
• I Balcani occidentali hanno fatto notevoli sforzi per porre fine all’
instabilità create negli
anni 90’da un decennio di guerre e conflitti interni. La prospettiva europea di questi
paesi è il modo migliore di consolidare ulteriormente la stabilità e la sicurezza regionali
nell’
interesse del continente europeo. Il risoluto e costante impegno dell’
UE aiuterà la
regione a risolvere le questioni ancora in sospeso come lo status del Kosovo.
QUALI SONO GLI EVENTUALI VANTAGGI?
20. L’
allargamento comporta qualche vantaggio per i privati cittadini dell’
UE?
• In primo luogo, tutti abbiamo tratto vantaggio della stabilità e dello sviluppo a cui hanno
contribuito negli anni i successivi allargamenti.
• In secondo luogo, aumento della domanda di beni di consumo nei nuovi membri ha avuto
conseguenze positive per i cittadini dei vecchi Stati membri, poiché le imprese hanno venduto
beni, servizi e know-how su questi mercati dinamici contribuendo in tal modo alla creazione e al
mantenimento di posti di lavoro nel loro paese.
• Gli scambi tra vecchi e nuovi membri sono quadruplicati nell’
ultimo decennio. I vecchi Stati
membri registrano da lungo tempo un’
eccedenza commerciale rispetto ai nuovi, altro fattore che
ha contribuito al mantenimento dei posti di lavoro.
• L’
allargamento può comportare diversi aspetti positivi per il cittadino, perché consente di viaggiare
più agevolmente e perché migliora le condizioni di studio all’
estero e in contesto in cui operano le
imprese. L’
finanziamenti del fondi strutturali UE destinati a ponti e autostrade in Spagna,
Portogallo, Polonia, Estonia e Slovenia, fanno si che l’
allargamento risulti vantaggioso.
Socrates
Grundtvig
Autonomous
citizens in
United Europe
Progetto realizzato da:
Youth Europe Service
Azione n. 06-ITA01-S2G01-00306-1
nell’
ambito del programma
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