DELPHI 2003
I nuovi perimetri
GLI ESPERTI CONSULTATI
• Francesco Bonami, direttore artistico della Biennale di Venezia
• Lucio Caracciolo, direttore della rivista Limes
• Umberto Colombo, già Ministro della Ricerca Scientifica e Tecnologica
• Don Gino Rigoldi, presidente Comunità Nuova
• Jean Paul Fitoussi, presidente dell’Osservatorio Francese per la
Congiuntura Economica
• Anna Gervasoni, presidente Aifi
• Michele La Rosa, professore di sociologia all’Università di Bologna
• Renato Mannheimer, professore all’Università Bicocca di Milano
• Caterina Soffici, caporedattore della sezione cultura del Giornale
• Giulio Sapelli, professore di Storia economica all’Università di Milano
• Massimo Teodori, professore di Storia americana all’Università di
Perugia
LA PROSPETTIVA GEOPOLITICA
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Dominante: “guerra asimmetrica” tra stati occidentali e
terrorismo.
Nuovo equilibrio fra libertà (il cui peso diminuisce) e sicurezza
(che acquisisce rilevanza). Conseguenze sulla vita sociale e
individuale.
2003: scoppia guerra Usa-Iraq che si concluderà (rapidamente
e senza grosse perdite umane) con la vittoria dell’America.
Protettorato Usa in Iraq ridisegna Medio Oriente:
– sostituzione dell’Arabia Saudita nel garantire forniture di petrolio;
– base logistica per pressione su Iran (senza crisi entro il 2005).
LE MACROTENDENZE
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Instabilità come dato prevalente: globalmente e localmente.
Tendenza, moderata, a rialzare barriere all’economia globale.
Livello tecnologico condiziona economia e, quindi, ruolo
geopolitico.
Guerra Usa-Iraq: incertezza finanziaria, choc petrolifero,
stasi congiunturale. In caso di pace, spinta a investimenti e
consumi.
Necessità di sicurezza: parziale chiusura dei confini tecnologici
(con impatto sul ritmo di crescita).
Confini tra economia legale e illegale restano debolmente
tracciati.
CONGIUNTURA ECONOMICA MONDIALE
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Progresso globalizzazione e neoprotezionismo: stasi economia.
Sviluppo mondiale dipendente da Stati Uniti. Ripresa (dopo il
2003): normale negli Usa, molle in Europa (2%).
India e Cina, forti tassi di crescita perché “globi”.
Funzionamento della moneta unica, allargamento dell’Ue,
ingresso della Gran Bretagna: Euro diventa riferimento
mondiale.
Politica economica Ue: fiscalità restrittiva, cresce
l’incertezza.
Europa: forza economica paragonabile all’America e all’Asia,
ma perderà terreno in campo tecnologico ed istituzionale.
SOCIETÀ APERTA, SOCIETÀ CHIUSA
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Continuerà lo spostamento dai paesi poveri verso quelli ricchi.
Provenienze: Nord Africa, Sud America, Asia Centrale e del
Sud Est.
Ostilità verso “stati canaglia” si ripercuote su atteggiamenti
verso i popoli (e consenso per soluzioni poliziesche). Diffidenza
generalizzata verso religione e aspetto fisico diversi.
Italia: apertura ai gruppi che si inseriranno in posizioni “servili”,
ostilità verso i ruoli più evoluti o imprenditoriali.
Immigrati:
– intreccio demografico con popolazioni indigene;
– sviluppo di soggettività politica e conflittualità;
– frattura generazionale: meno tolleranza del disagio, più omologazione.
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L’EVOLUZIONE EUROPEA
Ue: apre i propri confini interni, (tenta di) chiudere quelli
esterni.
L’allargamento ad Est: effetti sull’immigrazione clandestina:
– aumentano i flussi (ma non si riducono da noi);
– Ue accentua risposta poliziesca (delegata nuovi membri).
Allargamento: Ue meno integrata politicamente (con frizioni
fra vecchi e nuovi membri). Nel triennio passi avanti su:
– politica estera;
– integrazione militare;
– questione degli immigrati.
Spostamento di funzioni di governo nazionale verso quello
europeo.
SISTEMA DELLE REGOLE E IMPRESE
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Concorrenza stimolata da Euro e Commissione. Interventi su
trasparenza, flessibilità del lavoro, sicurezza transazioni.
Politica nazionale contraddittoria:
- mirerà, in stile liberal, alla individualizzazione del rapporto di lavoro;
- rimangono intervento e presenza in settori di interesse politico.
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Italia:
– restano molte regole, ma anche tendenza a eluderle o violarle (ad
esempio, sul lavoro);
– i nuovi provvedimenti (Bossi-Fini e condono), contribuiranno ad
aggravare il problema.
L’ECONOMIA ITALIANA
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Italia partecipa alla compenetrazione economica dell’Ue (in
modo attivo nel tessile e nell’alimentare), ma resta follower.
La divisione internazionale del lavoro ci vedrà efficacemente
collocati su: piacere, moda, divertimento.
In Italia:
– poca evoluzione finanziaria e strutturale;
– pochi investimenti sulle risorse umane (e difficoltà a identificare
quelle strategiche);
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– innovazione tecnologica per necessità, non strategica;
– poca (e disomogenea) spesa per la ricerca e per la formazione.
Innovazioni tecnologiche diffuse nelle imprese (procurement,
distribuzione, ecc.), ma scarso impatto su produttività.
Net economy: crescita, ma con forte selezione.
ITALIA: AMMINISTRAZIONE E CONSENSO
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Domande più pressanti dei cittadini:
– recupero di garanzie nel lavoro;
– qualità della vita urbana;
– qualità della scuola pubblica.
Attori politici incapaci di soddisfare le attese dei cittadini: il
consenso si abbasserà per tutti, provocando instabilità.
Decentramento: scarso impatto sui costi dei servizi pubblici,
ma miglioramenti consistenti della qualità dei servizi.
Il lavoro torna un attrattore di opinioni e comportamenti.
Maggiore peso del sindacato; collaborazione con altri movimenti.
Crescita movimenti sociali (già esistenti: giovanile e ambientale),
ma anche nuovi (quello, individualistico, di natura etico-sociale).
IL MUTAMENTO SOCIALE
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Maggiori distanze tra:
– la maggioranza socialmente integrata e la minoranza assistita;
– classe media e élite.
Italia: allargamento delle nicchie di povertà (assoluta o
relativa).
Ceto medio-povero: precari, cinquantenni licenziati,
prepensionati con poca contribuzione, giovani descolarizzati
provenienti dalla piccola imprenditoria in difficoltà.
Conflitti sociali:
– per motivi economici più che etnici;
– lavoratori esecutivi del terziario (auto-organizzati).
EMOZIONI, VALORI, COMPORTAMENTI
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Paure legate a:
– l’Islam;
– l’immigrazione;
– la guerra;
– il posto di lavoro;
– il rischio economico.
Interesse predominante: il successo economico. Ma cresce
l’importanza della qualità della vita rispetto al tenore di vita.
In alcuni gruppi sociali, radicalizzazione del bisogno di etica.
Desiderio emergente, il rispetto (nel lavoro, nelle relazioni
familiari, nel consumo).
I CONSUMI
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Massificazione del consumo: vince il modello del “sì logo”.
Aumento della richiesta di tempo libero e dei consumi
collegati: viaggi, ristorazione, manifestazioni culturali.
Due modelli di uso delle tecnologie e della mobilità:
– “ipercircolazione” delle informazioni e “ipermobilità” personale;
– uso intensivo dell’informazione e uso parsimonioso della mobilità.
Sviluppo subfornitura: peggiora il sistema dei trasporti.
L’e-commerce:
– non genererà mobilità aggiuntiva;
– ma aumenterà la complessità commerciale e logistica.
Diffusione Pc e Internet: come la Tv negli anni ‘60 e ‘70.
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