Organizzazione
Politica Europea
Corso 2012-13
Lezione 2 :Origini e traiettorie
di sviluppo
ALCUNE DEFINIZIONI DELL’UNIONE EUROPEA
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Objet politique non-identifié (J.Delors)
Né uno stato né un’organizzazione
internazionale (Peterson)
“in-betweeness” (Laffan)
Meno di una federazione, più di un regime
internazionale (Wallace)
Un esperimento unico, che incorpora il
nazionale nell’europeo e l’europeo nel
nazionale (Laffan)
Uno dei temi di studio più elusivi nelle
scienze sociali (Shakelton e Peterson)
La UE e lo stato
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Sottolineano la novità e in qualche misura
l’unicità .
Il che non esclude che la UE possa essere
studiata con le categorie e i modelli elaborati
per studiare i sistemi politici convenzionali
(quelli degli stati-nazione), e i processi
politici che li caratterizzano (scienza
politicapolitica comparata e l’analisi delle
politiche pubbliche)
Non state-building ; ma affinità con tale
processo: formazione di un centro e definizione
di confini (Bartolini)
IL SISTEMA DEGLI STATI E L’AVVIO DEL PROCESSO DI
INTEGRAZIONE EUROPEA
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IL SISTEMA DEGLI DEGLI STATI (Ordine postwestfaliano)
Ordine mondiale (arena internazionale) consiste di
stati territoriali sovrani che non riconoscono
un’autorità suprema.
Gli stati risolvono le proprie controversie con la
diplomazia o con la forza.
Il modello dello stato sovrano rappresenta una
rottura con l’ordine medioevale: con le pretese
universalistiche del Papato e dell’Impero, con la
frammentazione del potere politico all’interno
Sovranità
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La sovranità è l’attributo fondamentale degli stati territoriali:
Essa consiste nell’istituzionalizzazione dell’autorità politica in
domini giurisdizionali mutuamente esclusivi
la sovranità ha :
un “versante esterno” per cui lo stato non riconosce altra
autorità esterna sopra di sé , e gli stati si riconoscono
reciprocamente come sovrani ( la minimizzazione degli ostacoli
all’autonomia degli stati è una “priorità” collettiva).
Un “versante interno” , per cui lo stato non ammette all’interno
del proprio territorio altra autorità politica con esso
concorrente
Lo stato
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Lo stato moderno è un’entità autonoma
(sovrana) centralizzata, le cui parti
sono formalmente coordinate (di norma
in modo gerarchico), caratterizzata dal
monopolio tendenziale della forza e
coincide con un territorio delimitato da
confini.
Lo stato e il processo di
integrazione europea
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Il processo di integrazione europea segna una
parziale rottura rispetto al sistema degli stati .
Attraverso la condivisione o la “messa in
comune”(pooling) di sovranità da parte degli stati :
è emersa una entità politica (polity) che non è un
superstato ma è qualitativamente diversa da
un’organizzazione internazionale convenzionale
gli stati nazionali non sono scomparsi ma hanno
subito una significativa ridefinizione
Alcuni aspetti della UE che la rendono qualitativamente differente
dalle organizzazioni internazionali tradizionali
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-il DIRITTO COMUNITARIO ha efficacia diretta per i cittadini e le
organizzazioni nazionali e può essere fatta valere, davanti ai
tribunali nazionali, nei confronti dello stesso governo
nazionale. Inoltre essa ha un rapporto di supremazia rispetto
alla legislazione nazionale, e rende nulla la legislazione
nazionale che sia con essa in contrasto.
-vi è un BILANCIO COMUNITARIO finanziato anche da risorse
proprie, non direttamente conferite dagli stati.
-vi è un PARLAMENTO EUROPEO DIRETTAMENTE ELETTO DAI
CITTADINI dell’Unione, che nel corso del tempo è divenuto, per
una vasta gamma di materie, un vero legislativo.
Come spiegare la nascita e lo sviluppo di
questa entità politica nuova e particolare?
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Modello esplicativo che fa riferimento a:
PROBLEMI
problemi che caratterizzano lo scenario europeo
alla fine della II Guerra Mondiale
SOLUZIONI-modelli istituzionali disponibili
PREFERENZE DEGLI STATI- che
rispecchiano la definizione degli interessi
degli stati, quali sono di volta definiti dalle
élites di governo nazionali, e sono di natura
geo-politica ed economica. Esse hanno
guidato gli stati nelle negoziazioni dei trattati
.
PROBLEMI DELL’ EUROPA ALLA FINE
DELLA II GUERRA MONDIALE
che fanno da sfondo al decollo del processo di integrazione europea
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“problema tedesco”- assicurare la pace in Europa attraverso il “recupero”
politico ed economico della Germania
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consolidamento del blocco occidentale (spazio geo-politico in cui decolla il
processo di integrazione europea)
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problemi economiciricostruzione delle economie europee in
particolare dell’industria
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cooperazione nella gestione delle crisi
economiche internazionali
Anche lo sviluppo successivo del processo di
integrazione europea avverrà sullo sfondo di problemi
condivisi:
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PROBLEMI LEGATI ALLA CRESCITA DELL’INTERDIPENDENZA E ALLA CRISI DI
TERRITORIALITA’ DELLO STATO
Che determinano la perdita di capacità dello stato di governare i processi che incidono sul
suo territorio
Crescita di interdipendenza:
A livello economico:
volume crescente del commercio mondiale
produzione basata sulle imprese multinazionali
internazionalizzazione dei mercati finanziari
A livello militare:
nuove tecnologie militari
A livello ecologico
Legata allo sviluppo delle nuove tecnologie di comunicazione
Legata ai fenomeni di criminalità internazionale
Legata ai fenomeni di terrorismo internazionale
Legata ai fenomeni di migrazioni internazionali
Tutti questi fenomeni generano pressioni alla cooperazione tra stati per la gestione
congiunta di problemi che non possono trovare risposte efficaci a livello nazionale.
SOLUZIONI – Sono i modelli istituzionali disponibili
nell’immediato dopoguerra
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Modello federale :Stati Uniti d’Europa (Manifesto di
Ventotene)
Forme di cooperazione intergovernativa tradizionale.
In campo economico:
Area di Libero Scambio (abolizione delle
tariffe doganali e delle restrizioni quantitative tra gli
s.m.).
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Unione Doganale (area di libero scambio
con armonizzazione delle barriere doganali e delle
restrizioni quantitative nel commercio verso i paesi
terzi)
Funzionalismo
: è una strategia più che un modello
:risponde alla domanda “come
?”piuttosto che “verso che cosa?” ed è
compatibile con più esiti finali
 Prevede l’ integrazione per settori
funzionali
 E’ la soluzione di Jean Monnet, quella
che prevale e dà origine alla prima
comunità, la CECA.
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ALLE ORIGINI DELLE COMUNITA’
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Cosa ha determinato l’avvio negli anni
Cinquanta del processo di integrazione
europeo con uno specifico modello
istituzionale?
Strategia esplicativa basata su:
-Preferenze degli stati-che spiegano in ultima
analisi perché una soluzione istituzionale ha
prevalso sulle altre
Moravsick – The Choice for Europe ”intergovernativismo liberale”
PREFERENZE DI NATURA
GEOPOLITICA
Relative alle preoccupazioni degli stati per la propria
sicurezza, ma anche alle loro concezioni del proprio ruolo
nella politica internazionale.
 Riguardano:
 la percezione della minaccia da parte di una delle
superpotenze , l’Unione Sovietica
 la preoccupazione per un possibile riarmo unilaterale della
Germania
 l’interesse a mantenere uno status di grande potenza
 l’interesse a mantenere e riconfigurare la relazione con le
proprie ex-colonie
Ma anche :
 la diffusione di ideali federalisti tra le élite politiche
o dall’altra parte la prevalenza tra le élites di orientamenti di
tipo nazionalista
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PREFERENZE DI NATURA ECONOMICA
 Dipendono dalla struttura dell’economia :
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dal peso del settore agricolo vs. industria e terziario ;dalla
struttura del settore agricolo (piccola impresa contadina
vs.grandi imprese) (es. Francia vs UK).
Dalla struttura dell’industria per dimensioni di impresa e
composizione per settori industriali , e dalla sua capacità di
competitività sul mercato europeo. Industria britannica
fortemente competitiva (e interessata a un ampia area di libero
scambio) , mentre la media industria tedesca teme la
competizione inglese e nordeuropea.
Dalla relativa indipendenza o dipendenza da altri paesi europei
per l’approvvigionamento energetico (es. Regno Unito ha
risorse carbonifere proprie, mentre industria francese dipende
dal carbone tedesco). Il Belgio ha un vasto settore carbonifero,
e ha bisogno di forza lavoro.
Dalla destinazione dei flussi commerciali (es. il Regno Unito
commercia con le ex-colonie mentre i sei sono
prevalentemente orientati al mercato europeo)
Dalla capacità di lobbying sui governi nazionali dai gruppi che
rappresentano gli interessi economici (es. forza della lobby
agricola francese e della Federation of British Industry che
rappresenta gli interessi industriali nel Regno Unito)
VICENDA DELLA CED E LE SUE CONSEGUENZE
SULLO SVILUPPO SUCCESSIVO DELLE COMUNITA
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Scenario- guerra fredda; conflitto in Corea e impegno USA nel Sud
est asiatico, pressioni americane per una difesa europea che integri le
forze armate tedesche
195OPiano Plévin- per un esercito europeo che includa la Germania,
con un Ministero della difesa europeo
1952 Trattato per la Comunità Europea di Difesa firmato dai 6
.Quadro istituzionale analogo a quello della CECA
Struttura di comando unificata.
Esercito europeo in cui sono inquadrate tutte le forze armate
tedesche mentre gli altri stati conservano anche forze proprie.
1954fallisce perché il trattato non è ratificato dal Parlamento
francese
Abbandono dell’obiettivo dell’Unione Politica e rafforzamento
strategia funzionalista
MODELLO ORIGINARIO DELLA
CEE
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COMBINAZIONE DI ELEMENTI (istituzioni e
procedure) SOVRANAZIONALI (Commissione, Corte
di Giustizia) E INTERGOVERNATIVI(voto
all’unanimità in Consiglio dei Ministri)
MANCANZA DI UNA CHIARA DIVISIONE DEI POTERI
(il potere legislativo ed esecutivo sono condivisi )
“DEFICIT DEMOCRATICO” legato al ruolo nel
processo decisionale comunitario di istituzioni che
non hanno una legittimazione democratica diretta
MODELLO ORIGINARIO
COMUNITARIO
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Combinazione di elementi sopranazionali e intergovernativi.
Definizioni:
Un’istituzione (organismo, procedura) si dice sopranazionale quando essa implica
l’esistenza di un potere sopra od oltre quello degli stati nazionali, in qualche misura
autonomo rispetto ai governi nazionali. Quando gli s.m. creano un organismo o una
procedura sopranazionale essi delegano una certa gamma di compiti che si aspettano che
siano svolti senza che esso debba di volta in volta operare con la loro approvazione.
Inevitabilmente ciò pone dei vincoli alla sovranità degli stati, in quanto non hanno pieno
controllo sugli esiti decisionali delle istituzioni o delle procedure che hanno posto in
essere. (Es: Commissione, Corte di Giustizia, il VMQ)
Un’istituzione si dice intergovernativa quando un organismo o una procedura è dominata
dai governi degli stati membri ( e dalla protezione degli interessi nazionali). (Es: la
procedura di voto all’unanimità in Consiglio dei Ministri, la procedura di modifica dei
Trattati )
L’equilibrio tra elementi sopranazionali e intergovernativi è uno dei parametri a cui
commisurare lo sviluppo istituzionale della Comunità e poi dell’Unione Europea.
Dimensioni di sviluppo
Lo sviluppo del processo di
integrazione europea può essere
riassunto considerando due direttrici di
sviluppo
 Allargamento (widening)
 Approfondimento (deepening)
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ALLARGAMENTO
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Aumento degli stati membri, dai sei fondatori
(Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Italia e
Olanda) agli attuali 27.
I teorici neo funzionalisti parlano a questo proposito
di “spill-over geografico” , inteso come la capacità di
attrazione del modello dell’integrazione europea al di
fuori dei confini degli stati membri, che sarebbe il
meccanismo che spiega l’allargamento.
“ondate di allargamento”1973,1986,1995,2004,2007
I criteri di Copenhagen 1993
Criteri per l’accesso. Definiti dal Consiglio
Europeo di Copenhagen 1993
 Criterio politico democrazia
 Criterio economicoeconomia di mercato
 Criterio dell’acquisrecepimento
dell’acquis communautaire
Politica Europea di vicinato (ENP)
Dimensioni del processo di integrazione europea

Approfondimento :

“Una crescita nell’ampiezza e nel grado di integrazione europea in termini di costruzione delle istituzioni, legittimità democratica e
politiche europee “

Due dimensioni autonome nel senso che una crescita della sfera di
intervento della UE non necessariamente porta a un’integrazione più
profonda

Appronfondimento può essere di tipo :

-politico-funzionale- settori di politica pubblica

-istituzionale-legittimità e efficacia decisonale di istituzioni
Allargamento vs. approfondimento
E’ un dilemma o i due obiettivi possono
essere perseguiti simultaneamente ?
 Fino a quando?Le questioni “esistenziali”
di quanto ampia debba essere la UE e
cosa debba fare nel mondo restano senza
una risposta univoca. I 27 paesi hanno 27
risposte diverse (Scmidt 2009)

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