AT H E S I S foto g r a f i a e. . . t r a Pa d ova e Rov i g o - A n n o I I I n . 2 - F E B B R A I O 2 010 N e w s .it N www.athesis-news.it PATROCINI www.athesis77.it www.turismocultura.it www.centuriazione.it www.csvpadova.org Provincia di Rovigo Comune di Rovigo Comune di Boara Pisani Comune di Stanghella EDITORIALE Abbiamo fino ad ora presentato fotografi che, per età ed esperienza, possiamo definire maturi. Come preannunciato siamo giunti al primo appuntamento con fotografi “giovani”, in riferimento all’età. E’ una opportuna precisione in quanto non vogliamo togliere loro nulla. “Giovani” è solo in senso anagrafico in quanto i fotografi che andremo a presentare hanno già alle loro spalle una maturità fotoamatoriale e, in diversi casi professionale, che li ha già consacrati come autori in grado di sapersi ben esprimere con la fotografia. Di questi autori non presenteremo lavori antologici, ma foto riguardanti un unico progetto. SOMMARIO DE FORME n.16, 2004 - foto di Enrico Andreotti EDITORIALE copertina pag. 2 GAINA, 1990 di Graziano Zanin pag. 8 GALANI, 2009 - foto di Enrico Andreotti pag. 9 DE FORME, dalle forme, l’idea, la metafora di Giorgio Rigon pag. 3 GalIverna, 1991 foto di Graziano Zanin pag. 10 DE FORME n.17, 2004 - foto di Enrico Andreotti pag. 3 DE FORME, Enrico Andreotti di Graziano Zanin pag. 11 DE FORME n.25, 2004 - foto di Enrico Andreotti pag. 4 DE FORME n.102, 2004 - foto di Enrico Andreotti pag. 12 DE FORME n.42, 2004 - foto di Enrico Andreotti pag. 5 DE FORME porta dell’inconscio di Rosetta Menarello pag. 13 DE FORME, concetti in progress di Fausto Raschiatore pag. 6 DE FORME n.34, 2004 - foto di Enrico Andreotti DE FORME n.10, 2004 - foto di Enrico Andreotti pag. 6 DE FORME n.35, 36. 2004 - foto di Enrico Andreotti pag. 14 Tratto da EL CAO DEL ZHùCARO di Graziano e Micol Zaninpagg. 7-10 APPUNTAMENTI di Valentina Cavaliere pag. 13 pag. 15 Angioletta Masiero 0425 1682458 333 8770361 angioletta_masiero@ vodafone.it direttore responsabile Giovanni Bettin 049 615668 [email protected] www.bettingiovanni.it articolista - fotografia Franco De Checchi 049 616727 [email protected] articolista ricerca storica Giulio Menegazzo 049 8800877 [email protected] fotografia - articolista Graziano Zanin 0425 95018 - 335 1698 074 [email protected] direttore redazione Carlo Campi 0425 23406 [email protected] diffusione - pittura Gianfranco Cordella 0426 23475 gianfranco.cordella@ alice.it fotografia - musica Gustavo Millozzi 338 4242618 [email protected] fotografia - articolista Mauro Agnoletto: 329 1106932 [email protected] articolista Giovanni Casna 0425 486149 [email protected] fotografia - pubblicità Ilaria Ghirotti 0425 95324 - 347 5713450 [email protected] articolista consulenza legale Luigi Polo 049 5387424 luigi_polo@hotmail. com articolista ricerca storica Enrico Andreotti 049 9520308 - 338 5464134 [email protected] www.enricoandreotti. com fotografia Maurizio Cavaliere 339 6818181 cavaliere.valentina@ libero.it fotografia - spedizione Stefania Berlose 339 6818181 cavaliere.valentina@ libero.it pubblicità - convenzioni Valentina Cavaliere 320 2499318 cavaliere.valentina@ libero.it Mostre Enrico Maragno 347 2229656 dottormaragno@gmail. com articolista - fotografia Rosetta Menarello 345 4581792 [email protected] articolista - scuola poesia Massimo Rainato 348 5117782 [email protected] cinema - webmaster Luigi Rossi 0049 2327 33815 [email protected] articolista - scrittore Anno III n.2 - febbraio 2010 - Athesis.News.it, periodico di cultura e informazione. Editore: Arti Grafiche Stanghella di Floride Benetazzo Via Canaletta Inferiore, 84 - 35048 Stanghella PD - Tel. 0425 95018 - 335 1698 074 - 335 1698092 - www.athesis-news.it Pubblicazione mensile registrata presso il Tribunale di Padova con iscrizione n. 2138 Registro Stampa del 05/05/2008 - Iscrizione ROC: 17255 Direttore responsabile: Angioletta Masiero. Direttore editoriale: Graziano Zanin. Redazione: Mauro Agnoletto, Maurizio Cavaliere, Fiorenzo Moretto, Enrico Maragno, Rosetta Menarello, Giulio Menegazzo, Massimo Rainato, Luigi Rossi e Antonello Zambon. Collaborazioni: Associazione Culturale Athesis, Enrico Andreotti, Stefania Berlose, Giovanni Bettin, Carlo Campi, Valentina Cavaliere, Giovanni Casna, Gianfranco Cordella, Franco De Checchi, Ilaria Ghirotti, Gustavo Millozzi, Luigi Polo, Micol Zanin. 2 - Athesis.News.it - Febbraio 2010 DE FORME dalle forme, l’idea, la metafora Mi è difficile associare la locuzione «de forme», coniata da Enrico Andreotti come titolo alla mostra, al semplice fonema italiano “deforme”. Penso piuttosto a «de formis», amplio a «de formis cogitatum», arrivo a “de formis cogitatum et verbis translatio”, cioè «dalle forme, l’idea e la metafora”. Le invenzioni fotografiche di Andreotti sono finalizzate a dare forma visuale ad esercizi del pensiero, a riletture, in chiave allegorica, del sogno angoscioso e della percezione metafisica. Sarebbe tuttavia riduttivo fermarci alle semplici suggestioni che il linguaggio metaforico ci comunica. Mi piace riflettere su alcuni aspetti che fanno efficace sul piano estetico e moderna l’opera del nostro Autore. Questi aspetti riguardano lo stile e la rigorosa selezione dei moduli linguistici. di Giorgio Rigon LO STILE “lo stile è una certa qual grandiosità ottenuta con sacrifici volontari, espressione attraverso la semplificazione” , precisa Maurice Denis nel formulare la necessità dello stile pittorico. Concetto chiave di quest’asserto è quindi la “semplificazione”, criterio operativo che fa parte delle “Nouvelles Théories” dello stesso Denis sull’onda trascinatrice degli studi sulla psicologia della forma, pilotati dagli studiosi tedeschi del primo ‘900. La semplificazione è il pensiero costante di Andreotti, egli la ottiene, sì con la disposizione dell’uomo e dell’oggetto-forma in un’atmosfera di isolamento fatta di luci e di ombre profondissime, ma anche, e soprattutto, con la straordinaria capacità di disporre le “gesticolazioni” in una sorta di intelligenza plastica che condensa l’immagine e dona alle composizioni “il massimo dell’esistenza - per dirla con le parole di Athesis.News.it - Febbraio 2010 - 3 André Lhote - … l’artista, nello stesso tempo in cui immagina l’azione, dispone delle curve ritmiche sulle quali si disporranno docilmente le gesticolazioni più articolate…”. Ed è stile anche la scelta di Andreotti che contrappone al tono basso e cupo dell’ambiente l’evidenza luministica del soggetto. Il nostro Autore sembra avere assimilato l’insegnamento dell’Alberti su la “Recezione dei lumi” , che favorisce la resa plastica delle forme in funzione della posizione e della qualità della fonte illuminante, talché, quasi per magia, le forme balzano plasticamente in primo piano, monumentalizzate nella loro fisicità o nell’enfasi di un sentimento. I MODULI LINGUISTICI Nell’opera di Andreotti ravviso essenzialmente due moduli linguistici ricorrenti: il simbolismo e la sintesi binaria dell’essere e del tempo. IL SIMBOLISMO Quella che al tempo di Dante era la poetica dell’allegoria (per ogni figura un referente 4 - Athesis.News.it - Febbraio 2010 preciso), ha ceduto il posto al simbolismo moderno, ove notiamo come la suggestione simbolica non indirizzi ad un significato preciso, bensì ad un alone o a un ventaglio di significati possibili, tutti imprecisi ed egualmente validi, secondo il grado di acutezza, di sensibilità e di disposizione sentimentale del lettore. Assistiamo persino al singolare apparire di opere, anche in campo pubblicitario, la cui indeterminatezza obbliga lo spettatore a concorrere al loro completamento, ad una sorta di partecipazione attiva senza la quale l’atto stesso dell’interpretazione non può dirsi compiuto. La fotografia, di per sé, nasce con la caratteristica della “definitezza” e della fedeltà al dato visivo, in quella di Andreotti, il grado di apertura è conferito dall’ambiguità delle forme scelte, dallo squilibrio di natura formale, dalla violazione alle leggi della prospettiva e delle proporzioni che, tuttavia, sono scrupolosamente realizzate in sede di ripresa, mai attraverso manipolazioni con tecniche digitali. L’ESSERE E IL TEMPO Il rappresentare di Enrico Andreotti è in forma di allegoria: “L’Uomo”, soggettoattore, nella sua dimensione irrazionale o subconscia, interagisce con le forme, forme intese come parti monumentalizzate del proprio stesso corpo o forme simbolo che, enfatizzate nella loro concretezza, diventano feticci, idoli, amuleti, talismani, simulacri di uno stato mentale. Il volto dell’uomo si presenta con una maschera d’angoscia, ti apostrofa con l’inquietudine di chi ha rivolto, a sé stesso prima che a te, il quesito sulla propria esistenza e di non avere trovato risposta. Per accostarsi alle immagini di Enrico Andreotti suggerisco la chiave di lettura della “Filosofia dell’Esistenza” forgiata da Martin Heidegger , poiché è evidente che, nel rappresentare l’uomo in rapporto binario con le forme, il fotografo lo vede attraverso il filtro di alcune correnti di pensiero ormai storicizzate. “L’uomo è un essere finito, gettato sulla terra a guardare al mondo come ad un insieme di utensili tra i quali scegliere in relazione alle situazioni contingenti”, afferma Heidegger. Sartre, dal canto suo, ribatte: “Il mondo può essere visto come un insieme di utensili. Ma il mondo non è l’esistenza e, quando l’uomo non ha più scopi, il mondo resta privo di senso” . Forse non era nelle intenzioni di Andreotti di riferire le proprie simbologie a precise correnti di pensiero, ma qui possiamo affermare che i suoi personaggi sembrano insidiati dalla “Angoscia” del tedesco Heidegger e dalla “Nausea” del francese Sartre. D’altra parte, nella Filosofia dell’Essere, le due sensazioni non sono lontane l’una dall’altra. da “Fotoit” ottobre 2004 Athesis.News.it - Febbraio 2010 - 5 DE FORME Concetti in progress Con questo studio l’autore intende stimolare il fruitore all’osservazione e all’interpretazione, come esplicitamente dichiarato. Ma non solo. Enrico Andreotti va oltre: con la sua indagine fotografica a forte connotazione concettuale sollecita il lettore affinché l’esame delle fotografie contenute in “De Forme” non si limiti all’aspetto estetico, ma si soffermi sui contenuti. Egli si augura che l’analisi coinvolga la sfera emotiva più intima di ognuno di noi, quella più personale, che sprigiona pulsioni, stimoli, impulsi più reconditi. Per mezzo di quest’analisi approfondita, e tramite la ragione, è possibile ottenere la sintesi di una “lettura” introspettiva di significati profondi, d’istintivi punti di vista, che - in quanto sentiti e naturali - saranno intrisi di emotività, paure, passioni. All’autore piace collezionare interpretazioni, raccogliere riflessioni. È uno degli obiettivi dell’indagine: (ri)leggere le diverse interpretazioni del fruitore. È una proposta coinvolgente, ma anche un modo per legittimare un programma, una ricerca, l’insieme di una serie di previsualizzazioni progettuali. Non a caso il lavoro è in progress... È una continua lettura della società, in tutte le sue angolazioni. “Lo scopo” dice Enrico Andreotti, “è quello di realizzare immagini simboliche che possano suggerire interpretazioni o suscitare emozioni diverse a seconda di chi le guarda, per portare il soggetto a uno stato di lettura più profondo, quindi a una lettura surreale e anche introspettiva...”. Uno studio stimolante, dunque, curato nell’organizzazione compositiva, di taglio logico nella forma e nei contenuti, costruito con equilibrio, in un bianco e nero gestito con armonia tonale e sensibilità narrativa: in esso è prevalente l’aspetto surreale, così 6 - Athesis.News.it - Febbraio 2010 di Fausto Raschiatore come è presente quello esistenziale. Connotazioni che danno visibilità alla creatività di Andreotti e che dialogano fra loro, tra realtà e irrealtà, concretezza e astrattezza, esistente immaginario. Entità diverse e complesse cariche di significati, coniugate dall’autore in un gioco misurato di approdi linguistici studiati in ogni particolare, nel quadro di una tessitura iconica di valenza culturale, tra accattivanti interconnessioni ricche di illusioni e metafore. Oggetti e soggetti “vestiti” di una particolare specificità dell’autore che evocano, sulla base della collocazione nell’ambito dell’immagine, interpretazioni di eventi, fatti e situazioni del nostro tempo. Dal mensile “FOTOCULT” Gennaio/Febbraio 2006 frajare: consumare abbondantemente; el fraja schei, butta via i soldi. francare: affrancare; nei giochi con le carte: scartare una carta che non può essere presa da un altro giocatore. franchéto: soldino. franco: soldo; ciaparse on franco, guadagnare qualcosa. franzéta: frangia, orlatura; frangetta dei capelli. frapolare: spiegazzare, stropicciare. frascón: ramo di sostegno dei nuovi tralci di vite o di piante rampicanti; brontolone. frati: sorta di sandali o zoccoli di foggia fratesca. fratina, franzéta: frangetta dei capelli. fratón: frattazzo; frate grande e grosso; al plurale, sorta di sandali (frati) larghi di suola e tozzi. fratóna (in): con prezzemolo e olio; a me piase el bacalà in fratona! fratonare: lisciare la malta col fratón; (volg.) sodomizzare. frédo: freddo; a go ciapà na imbrocà (o intabarà) de frédo!, ho preso molto freddo. fregada: atto dello sfregare; fregatura, imbroglio; (volg.) congiunzione carnale con una donna. fregadura, fregada: fregatura. fregnare: frignare frégola: briciola; quantità minima; el xé fòra par la fregola!, per approfittarne!; el rancura anca le fregole, anche le briciole!; no’l te dà gnanca na fregola de pan!, non ti ha dato nemmeno un pezzetto di pane, è uno spilorcio; el xé in fregola, è in calore. fregolón: (s. m.) pertica del fornaio. fregolóso, sfregolóso: friabile (detto del pane). fregolòto: grossa briciola; tizzone semispento che si sbriciola ma non brucia. fréjo: piccola finestra senza scuri; sfregio, graffio; cancellatura. 53 freschin: il lezzo del pesce; el can el sa da freschin!, il cane puzza, odora di pesce andato a male. frève, frèva: febbre; agitazione, fretta; el ga la freve papalina che’l te magna on galo e anca na galina, avere fame di carne (che un tempo mangiavano solo i papi). frevéta: febbriciattola, febbre bassa. frevón: febbrone, febbre molto alta. fricaciò: (s. m.) fricassea; spezzatino variamente aromatizzato; patate in fricaciò, patate lesse prezzemolate. fritàja: frittata; (fig.) situazione ingarbugliata; morto schiacciato; a go combinà na bèa fritàja!, ho combinato un bel guaio! frìtola: frittella; organo sessuale femminile; ragazza dall’aspetto un po’ frivolo. frìzare: friggere; assa che’l se friza in te’l so ojo, lascialo friggere nel suo olio, non curarti di lui. fròldo: (s. m.) ansa di fiume. fromàjo, formajo: formaggio. froménto, forménto: frumento. frontìn: frontale; visiera (del berretto). fruà, fruada: logoramento, logorio. fruà: (agg. e p. p.) liso, consumato; te si parfin fruà a forsa de laorare, sei sfiancato per troppo lavoro. fruada, fruà: logoramento, logorio. fruare: consumare, logorare. frula: giocattolo costituito da due spaghi od elastici infilati dentro i fori d’un bottone che, tirati, lo fanno frullare. frùo: uso, consumo; consumazione. frusta!, fute!: (escl.) via! (detto al gatto). frusta: consumata; col corpo se frusta, l’anema se justa, quando si invecchia, si è più propensi a pensare all’anima. frustà: consumato, sfilacciato; el ga i daman frustà, i polsini sfilacciati. frutaro: albero fruttifero, frutteto. frutaròo, frutaruòlo: fruttivendolo; “va’ a l’inferno, frutarolo / ca te vendi i pumi marzi / le patate col caròo / va’ a l’inferno frutaròo, va’ all’inferno, fruttivendolo, che vendi le mele marce, le patate col tarlo, va’ all’inferno fruttivendolo (cantilena popolare). fufagnare, frafugnare, funfignare, stropiciare, strafugnare: sgualcire. fufiti: colpetti di nocca sulla testa. fufognare: farfugliare. fuga: fretta, foga; el xé ‘nda via de fuga, è partito di corsa. fugasson: impacciato, imbranato. fugaza: focaccia. fuìn: (s. m.) faina. fùlgare: nell’espressione on fulgare, un gran numero. fumà: (p. p.) fumato; fumata, nube di fumo; fumatina, boccata di fumo; quanto tabacco sta nella pipa per una fumata; che’l toso l’è proprio fumà, quel ragazzo ha fumato troppa marijuana. fumadina: fumatina. fumadóre: fumatore. fumàra, fumàna: nebbia; considerevole quantità di fumo o di polvere; esalazione di vapore; na fumara de bote, botte da orbi. fumarón: nebbione; consistente nube di fumo; te si drìo fare on fumarón, stai creando confusione., stai enfatizzando un problema. fumegada, infumegada: affumicata; il rimanere esposti all’azione del fumo. fumegara: densa coltre di fumo. fumegare, infumegare: affumicare. fuminante, fulminate, furminante: fiammifero; a go dà on fuminante a la casona, ho bruciato la baracca; el salta via come on fuminante, si accende subito di rabbia, è un tipo nervoso. funfignare, fufagnare, frafugnare, stropiciare, strafugnare: sgualcire. fuòghi: fuochi d’artificio; i ga fato Athesis.News.it - Febbraio 2010 - 7 i fuoghi, hanno fatto uno spettacolo pirotecnico. fuògo, fogo: fuoco; fuogo de S. Antonio, erpes; el xé come el fuogo, ha la febbre. fuòra, fòra: fuori; veto fuòra?, esci? furbìa: spolverata; dàghe na furbìa su sto calto, spolvera su questa mensola. furbire: spolverare, pulire, detergere; gheto furbìo l’armaro?, hai pulito l’armadio?; el parla forbìo, parla con termini ricercati. furbochio, furbonchio: furbo, assai scaltro. furegare: rovistare, cercare, frugare; stuzzicare; cossa sito drìo furegare?, cosa stai cercando?; el me fùrega drìo, mi tocca dappertutto. fureghin, fureghìti: detto di chi s’intrufola e fruga dappertutto, attento a concludere ogni tipo di affare lucroso. furegón: attizzatoio; arnese per stasare un condotto, una tu- batura; chi fruga sempre dappertutto. furéto: scricciolo; topolino; bambino vivace. furfa: atto del frugare. furfare: rovistare, frugare; el furfa dapartuto!, si intromette dove può. furini: (s. m.) vermetti della pasta. furizo, sfurizo: (s. m.) ghiottoneria. furlàn: friulano; persona stravagante o poco sociale o tirchia. furo: (agg.) ghiottone; ladro; èssare furi de na roba, esserne avidi per qualche cosa. fusàro: fabbricante o venditore di fusi. fusìle: fucile. fustegare: rovistare, frugare; molestare; fa’ de manco de fustegare el dente massearo!, non tormentare il dente! fustìn: fustino. fusto: recipiente per liquidi. fute!, frusta!: (escl.) via! (detto al gatto). G ga: (v. verb.) ha. gabada: imbroglio, truffa; presa in giro, canzonatura. gabana: giaccone; vecchio pastrano militare; cappotto; persona trasandata ma abbastanza astuta. gabardina: soprabito o impermeabile molto leggero. gabare: gabbare, imbrogliare. gabina: cabina. gabiòto: gabbia molto grande; canile dove dorme il cane; casa bassa e piccola. gadòsa: gazzosa. gaéno, goéno: tipo pazzo e poco affidabile. gaìna: gallina; chi da gaìna nasse in tera ruspa, ognuno è figlio del proprio padre; le done le ga el zervèo de gaìna, le don- 54 8 - Athesis.News.it - Febbraio 2010 ne hanno il cervello come le galline (dicevano così!); gaìna vecia fa bon brodo. gajarda (a la): spavaldamente. gajardéto: abbastanza vigoroso. gajardo: forte, possente; senza remore; l’è na dona gajarda, spregiudicata, di bel portamento. gajòfo: gaglioffo, buono a nulla, cialtrone; imbroglione. gajolin: contadino vestito a festa; el fa el gajolin, fa il galletto. galà: (uovo) fecondato. galàn, crostolo (crustui (pl.) grostoli, sfrappole, lattughe, lasagne, galani... costolo. Dolci di Carnevale corrispondenti alle antiche frictilia dei Romani, fatti con la stessa pasta delle lasagne e che venivano fritte nel grasso di maiale durante le feste di primavera; par Carnevàe se magna i galàni, per Carnevale si mangiano i crostoli. galana: tartaruga; manrovescio; te dago na galana, ti do un manrovescio. galantòmo: galantuomo. galasso: gallo vecchio, brutto; donnaiolo. galdèga: festa al termine di un lavoro. galinaro: pollivendolo; allevatore di polli; ladro di galline. galiòto: furfante, canaglia. galiverna, caliverna: brina, galaverna. galo...?: (interr.) ha...?; galo fame?, ha fame? galo: gallo; du gali in ponaro no i pòle andàre d’acordo!, due galli nello stesso pollaio non possono andare d’accordo (fig.); el primo galo ca canta ga fato i ovi, la prima persona che accusa è proprio quella che ha commesso il fatto. gamba: gamba; l’è in gamba!, è arzillo; l’è indrìo come la quinta gamba del musso, è uno sprovveduto; “a lo so mì, da che gamba che ‘l va zoto! ”, conosco i suoi difetti!; me prestito na gamba de salata?, mi presti dell’insalata? gambiara: curva, svolta di strada o di fiume. gambo: stelo. gamèa: (s. f.) latta, pentola, terrina; (fig.) schiaffo; el ga dà na gamèa, l’ha schiaffeggiato. gamelòto: grosso recipiente di latta usato per il bucato o per cuocere patate o altro per i maiali. ganassa: mandibola; mascella; la parte della trebbiatrice che batte la paglia; laorare de ganasse, mangiare avidamente; el ga do ganasse come el Bombasin! gandega, ganzèga: festa casalinga organizzata alla fine di un lavoro edilizio. ganzo: gancio; furbo, tipo dritto; te si on ganzo, sei un dritto; te si on ganzo da da becàn, sei doppiamente furbo. garabina: carabina. garafa: caraffa. garavana: carovana, carrozzone di giostrai; infiammazione delle ghiandole sottomascellari del cavallo; ruolotte. garba: (s. f.) stelo. garbéto: diminutivo di garbo, acerbo. garbin: vento che porta sereno; libeccio. garbo, indrìo, crùo: acerbo, non maturo; (contr.: fato). 55 Athesis.News.it - Febbraio 2010 - 9 56 10 - Athesis.News.it - Febbraio 2010 De Forme, Enrico Andreotti Nasce ad Este (PD) nel 1977 e si avvicina alla fotografia nel 1999. Inizia le sue prime esperienze fotografiche con i suggerimenti di Graziano Zanin, con il quale negli anni a seguire instaura una stretta collaborazione nel campo della fotografia e dell’editoria, ed inserendosi nelle attività fotografiche e informatiche dell’Associazione Culturale Athesis. Si dedica con slancio allo studio della fotografia sia come tecnica sia come mezzo espressivo. Accantonati gli studi di giurisprudenza, dal 2001 si dedica al professionismo collaborando con un avviato studio fotografico, pubblica l’opuscolo Appunti fotografici (Stanghella, linea ags edizioni, 2001) e tiene diversi corsi di fotografia con l’utilizzo di attrezzature tradizionali e digitali. Percorre altresì le tappe classiche della fotografia sviluppando padronanza nel trattamento del bianconero in camera oscura. Contemporaneamente sviluppa conoscenze d’elaborazione digitale dell’immagine divenendo, in breve, esperto nel settore. Inizia esperienze di impaginazione elettronica e collabora alla cura editoriale di diversi pubblicazioni: Storia illustrata della scuola italiana a cura della Direzione Didattica di Albignasego (Stanghella, linea ags edizioni 2001); Quaderni di archeologia del Polesine vol. II a cura di Enrico Maragno (Stanghella, linea ags edizioni 2002); Corti rurali Mondo contadino (Stanghella, linea ags edizioni 2002); Rivederci nell’America (Stanghella, linea ags edizioni 2003), Boara Pisani tra storia, cronaca, cultura e fede… (Stanghella, linea ags edizioni 2003), Villadose Romana (Stanghella, linea ags edizioni 2005), Boara Polesine tra storia, cronaca, culture e fede … (Stanghella, linea ags edizioni 2005). di Graziano Zanin Nel 2002 apre un proprio studio ad Anguillara Veneta (PD) dove svolge attività di fotografia nonché d’editoria su cartaceo ed elettronica in collaborazione con la moglie Micol Zanin. Ai corsi fotografici affianca quindi quelli informatici per enti pubblici e provati. Nel 2003 lo troviamo relatore in corsi rivolti a fotografi ed a insegnanti della scuola dell’obbligo ai quali propone ritocco fotografico con Adobe Photoshop e editoria elettronica con Adobe InDesign. Gusto estetico, padronanza e conoscenza tecnica di linguaggi di programmazione (HTML, JAVASCRIPT, ASP) lo portano a realizzare siti web, tra i quali, quello dell’associazione culturale Athesis che cura con particolare dedizione anche per la mole molto consistente di immagini proposte. Il suo innato amore per la fotografica e l’esperienza acquisita nel corso di pochi, ma intensi anni di studio e ricerca, porta Enrico Andreotti a collaborare alla realizzazione di diverse mostre: (Ritratto di donna, 2000, Giochi d’un tempo, 2001; Mondo contadino, 2002). Sempre nel 2002 espone la sua personale fotografia Stazione “alcune fermate…”, frutto di una ricerca pluriennale sulla stazione dei pullman di Rovigo. Una fortuita coincidenza consacra il lavoro alla storia documentale in quanto la stazione stessa cessa la sua attività e viene smantellata proprio a ridosso della mostra. Ancora una personale, Matrimoni nel 2003 e quindi la personale De Forme del 2004 che gode di un successo di critica e di pubblico particolarmente significativo. Il lavoro, molto apprezzato dal punto di vista compositivo e tecnico, è una miniera di stimoli per interpretazioni che, come si deduce dalle presentazioni di Rigon e Zanin, danno un’ampia possibilità ai fruitori di calarsi in diverse letture, volenAthesis.News.it - Febbraio 2010 - 11 do, anche particolarmente impegnative. La conferma dello spessore del lavoro-ricerca di Andreotti, che si protrae negli anni, oltre alle diverse mostre che lo hanno ospitato, è data anche dagli articoli a lui dedicati dalle riviste Fotoit (ottobre 2004) e Fotocult (gennaio-febbraio 2006) rispettivamente firmato da Giorgio Rigon e Fausto Raschiatore. La ricerca concettuale di De forme non è comunque la sola che prende l’animo dell’Autore. Il 2005 lo vede collaboratore di attività riguardanti la Fiaf e particolarmente impegnato nel settore della fotografia sociale che lo porte a dedicare la sua attenzione e sensibilità alla Casa Madre Dolores nella quale sono ospitate anziane suore e alla Piccola Casa di Padre Leopoldo. Varie stimolazioni, collaborazioni per edizioni di volumi o per mostre collettive lo trovano puntuale nell’ampliamento della ricerca, che dura da tempo, sui personaggi, sulle manifestazioni e luoghi di Rovigo e sul territorio circostante. 12 - Athesis.News.it - Febbraio 2010 Mostre personali: Stazione “alcune fermate…” Stanghella (Padova), Museum, 2002 De Forme (1a Serie) Stanghella (Padova), Museum, 2004 Cerea (Verona), 2004. Mostra ON LINE, 2005 su www.fotografionline.com S. Martino di Ven.zze (Ro), Trattoria Alla Busa, 2006 Padova, Godenda Photo Gallery, 2006 Schio (Vi), Circolo fotografico Scledense, 2006 Boara Pisani (Padova), Galleria Athesis-Petrarca, 2006 De Forme (2a Serie) Stanghella (Padova), Galleria Athesis, 2005 Pontecchio (Rovigo), 2005 Villa Balzana di Arcugnano (VI), Osteria La Quercia fotoclub, 2005 Stanghella (Padova), Galleria Athesis, 2005 Padova, 2006 presso Università Popolare Rovigo, galleria Athesis-Borsa, 2009 La Piccola Casa di Padre Leopoldo” Rovigo, Piccola Casa di Padre Leopoldo, 2006 La Morte del Bosegato Stanghella (Padova), Pinacoteca FAVARO, 2006 DeForme porta dell’inconscio di Rosetta Menarello Il titolo, coniato dallo stesso autore “DE FORME” e, con riferimento al latino “de formis cogitatum”, ci conduce alla definizione di un “discorso” sulle forme che dalla realtà visibile si fanno idee e metafore. Andreotti è un giovane fotografo che scopre l’arte dello scatto nel 1999 ed attraverso un lavoro approfondito è giunto a livelli di alto professionismo. Dal 2002 dirige un proprio studio ad Anguillara Veneta dove attualmente svolge attività di fotografia classica e digitale nonché d’editoria tradizionale ed elettronica in collaborazione con la moglie Micol Zanin. Il personale senso estetico e le capacità introspettive l’anno condotto a realizzare opere di innegabile valore artistico che richiedono all’osservatore un’operazione di profonda riflessione. Oggetti e persone si correlano per creare situazioni fantasiose, in bilico tra il reale e l’inconscio, aprendo finestre sull’anima ed esplorando sogni segreti. C’è in questo artista un consolidato senso della ricerca perché egli sembra frugare negli spazi dell’IO per trovare forme, sguardi, oggetti che sappiano rievocare angosce sepolte o gioie represse che il lampo di un flash ha il potere di riportare alla realtà. “De forme” è un percorso da seguire per consolidare la certezza che il confine tra il concreto, il vero e l’inconsistenza del fantastico è spesso una nostra illusione. E’ questa la sensazione che prova chi “legge” le opere realizzate da Enrico Andreotti, fotografo di percorsi interiori, affioranti alla realtà attraverso gli occhi di chi li sa cogliere ed apprezzare. Athesis.News.it - Febbraio 2010 - 13 14 - Athesis.News.it - Febbraio 2010 APPUNTAMENTI Le informazioni sono tratte dalla stampa, da internet e da segnalazioni degli interessati. FOTOGRAFIA di Valentina Cavaliere PADOVA Centro Culturale Altinate – San Gaetano, via Altinate 71 L’OBIETTIVO E LA CITTA’ Colletiva di fotografi fino al 21/02/2010 Orario: orario continuato 10-18. Chiuso il lunedì. Info: ingresso libero di Enrico Maragno 12/02/2010 al 25/03/2010 BOARA PISANI, PD Gal. ATHESIS - PETRARCA Hotel Ristorante Petrarca (di fronte casello autostr. Boara) GIOCHI DI LUCE E DI COLORE di Vinicio Ferrigato Fino al 15/02/2010 ROVIGO, Caffé Borsa Associazione Culturale Athesis CUOR DI RUGBY di Luciano Pavanello 01/02/2010 al 01/03/2010 BOARA PISANI, PD Gal. ATHESIS - PETRARCA Hotel Ristorante Petrarca (di fronte casello autostr. Boara) PASSEGGIANDO PER I COLLI EUGANEI di Enrico Maragno 16/02/2010 al 15/03/2010 PADOVA Libreria La Feltrinelli, via S. Francesco 7 SCREAMING THE FACEZOOM OF NEW YORK di Giovanni Nardi 10/01/2010 al 05/02/2010 Orario: tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30 Info: 049 8754630 Ingresso gratuito CONCADIRAME, Osteria de Argeo Associazione Culturale Athesis TRADIZIONALMENTE MAIALE di Maurizio Cavaliere e Graziano Zanin 01/02/2010 al 12/02/2010 Setata maiale con incontro autori 11/02/2009 necessita conferma CONCADIRAME, Osteria de Argeo Associazione Culturale Athesis CAMPI INCOLTI PADOVA Lambda Gallery, via Monte Solarolo 20 CONTEMPORANEA Collettiva dell’Associazione Culturale “Marghera Fotografia” 10/01/2010 al 05/02/2010 Orario: dal lunedì al venerdì 9-13, 15-19. Sabato 10-12.30 Info: 347 2572537 PITTURA CONCADIRAME, Trattoria da Argeo Associazione Culturale Athesis GIOCHI DI LUCE E DI COLORE di Vinicio Ferrigato 25/02/2010 al 08/04/2010 STANGHELLA Ristorante Elisir Associazione Culturale Athesis DELTA E DINTORNI di Silzio Zago Fino al 28/02/2010 PADOVA Musei Civici agli Eremitani CARAVAGGIO LOTTO RIBERA 19/11/2009 al 28/03/2010 Orari: martedì a domenica 9.00 – 19.00 Info e prevendita: 049 2010102 Comune di Padova L’obbiettivo e la città 2010 i fotografi e i teleoperatori raccontano... Athesis.News.it - Febbraio 2010 - 15 Rivista Athesis.News.it: Informazioni: 0425 95018 - mail: [email protected]. IN DISTRIBUZIONE presso: Solesino PD: Edicola e tabaccheria n.5 Vanzetto - 0429 709168 Solesino PD: Edicolalandia piazza Matteotti Stanghella PD: Edicola Barbin-Marangon - 0425 958659 Stanghella PD: Ass. Cult. Athesis Tribano PD: Cartolibreria Rossi - 049 5342960 Padova: Edicola piazza Giovanni XXIII - zona Stanga Quanti fossero interessati a distribuire la rivista: 0425 95018 Mail: [email protected] www.athesis-news.it Anguillara V.ta PD: foto-grafica - Viale Chiesa, 28 - 049 9520308 Boara Pisani PD: Ed. Casna - Via XI Novembre, 20 - 0425 486149 Boara Pisani PD: Salone Marika - Via Fermi, 14 Buso Rovigo: Artepan di O. Melato - Via D. Angeli 13 - 0425 490194 Rovigo: Edicolandia s.n.c. C.C. Aliper - 0425 362066 Monselice PD: Edicola Carpanedo, Largo Carpanedo Monselice PD: Edicola Marinetti piazza Mazzini Monselice PD: Edicola San Giacomo s.n.c., via San Giacomo, 5 Monselice PD: Edicola Ospedale Nr. 22/02 CONVENZIONI: Per convenzioni con i soci dell’”Associazione Culturale Athesis” e con gli “Amici di Athesis.News.it”. Le ditte interessate a stipulare convenzioni sono invitate a contattare l’incaricato (sig.ra Stefania) Mail a: [email protected]. Fotoottica Rossini - Solesino PD: sconto 15% - Arcobaleno Bottega Equo Solidale prodotti alimentari biologici, artigianato e bombiere - Solesino PD: sconto 10% - Gioielleria Girardin - Solesino PD: sconto 15% - Ortopedia sanitaria Dolese Monselice PD, via Cadorna, 42: sconto 10% - www. ags-edizioni.it sconto 30% pubblicazioni, sconto 10% stampati. Volume di 216 pagine con oltre 200 foto rugby rodigino/nazionale carta patinata di grosso spessore copertina cartonato con sovraccoperta In distribuzione www.ags-edizioni.it - Tel. 0425 95018 Prezzo di copertina € 40 Esibendo la presente rivista € 30 (possibile sconto per quantitativi) www.ristorantehotelpetrarca.it MOSAICO g r o u p www.tpsgroup.it CENTRO SERVIZI ASSICURATIVI E FINANZIARI www.mosaico-group.it Via L. 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