AT H E S I S foto g r a f i a e. . . t r a Pa d ova e Rov i g o - A n n o V I n . 1 G e n n a i o 2 01 3 N e w s .it N www.athesisnews.it PATROCINI www.athesis77.it www.turismocultura.it www.centuriazione.it www.csvpadova.org Provincia di Rovigo Comune di Rovigo Comune di Boara Pisani Comune di Stanghella Angioletta Masiero 0425 1682458 333 8770361 angioletta_masiero@ vodafone.it direttore responsabile Giovanni Casna 0425 486149 [email protected] fotografia Graziano Zanin 0425 95018 335 1698 074 [email protected] direttore redazione Maurizio Cavaliere 339 6818181 cavaliere.valentina@ libero.it fotografia Gustavo Millozzi 338 4242618 [email protected] fotografia - articolista Valentina Cavaliere 320 2499318 [email protected] Mostre Enrico Andreotti 049 9520308 338 5464134 [email protected] www.enricoandreotti.com fotografia Gianfranco Cordella 0426 23475 gianfranco.cordella@ alice.it fotografia - musica Stefania Berlose 339 6818181 cavaliere.valentina@ libero.it distribuzione convenzioni Enrico Maragno 347 2229656 [email protected] articolista - fotografia Luigina Badiale 334 1642088 [email protected] revisore testi Rosetta Menarello 345 4581792 [email protected] articolista - scuola poesia Carlo Campi 0425 23406 [email protected] diffusione - pittura Luigi Polo 049 5387424 [email protected] articolista ricerca storica Luigi Rossi 0049 2327 33815 [email protected] articolista - scrittore Massimo Rainato 348 5117782 [email protected] cinema - webmaster Anno VI - n. 1 Gennaio 2013 - Athesis.News.it, periodico di cultura e informazione. Editore: Arti Grafiche Stanghella di Floride Benetazzo Via Canaletta Inferiore, 84 - 35048 Stanghella PD - Tel. 0425 95018 - 335 1698 074 - 335 1698092 www.ags-edizioni.it - www.athesis-news.it E-mail: [email protected] Pubblicazione mensile registrata presso il Tribunale di Padova con iscrizione n. 2138 Registro Stampa del 05/05/2008 Iscrizione ROC: 17255 Direttore responsabile: Angioletta Masiero. Direttore editoriale: Graziano Zanin. Redazione: Stefania Berlose, Luigina Badiale, Maurizio Cavaliere, Massimo De Stefani, Enrico Maragno, Rosetta Menarello, Massimo Rainato, Luigi Rossi e Antonello Zambon. Collaborazioni: Associazione Culturale Athesis, Mauro Agnoletto, Enrico Andreotti, Giovanni Bettin, Carlo Campi, Valentina Cavaliere, Giovanni Casna, Gianfranco Cordella, Franco De Checchi, Giulio Menegazzo, Gustavo Millozzi, Luigi Polo, Mario Renan, Milo Vason, Micol Zanin. Quanti desiderassero collaborare, a titolo gratuito, con la rivista sono invitati a farlo presente a: [email protected] 2 - Athesis.News.it - Gennaio 2013 EDITORIALE Si chiude con questo numero un ciclo che ha visto protagonista nel sostenere questa pubblicazione la piccola casa editrice linea ags edizioni di Floride Benetazzo. Purtroppo la contingenza attuale e le leggi in vigore non permetteno ai piccoli di sopravvivere e quindi chiude commercialmente un riferimento che ha agevolato, per quanto possibile, anche gli artisti e gli operatori culturali del territorio. La pubblicazione comunque continuerà grazie alla disponibilità della suddetta editrice di donare la rivista e il patrimonio di esperienza maturato in questi anni all’Associazione Culturale Athesis, che continuerà l’impegno intrapreso, e ad altra ditta commerciale che continuarà a spamparla. Un abbraccio caloroso all’Editrice che tanto ha fatto per questa iniziativa. Per quanti intendono collaborare, ovviamente a titolo gratuito, si riconferma la disponibilità ad allargare la squadra. Nel febbraio 2010 dedicammo spazio ad una lavoro, DeForme, di Enrico Andreotti che sottolineava con evidente personalità una ricerca in bianconero sulla simbologia di mani, visi e oggetti ripresi con angolatura e focale fotografica molto personale. Un lavoro che testimoniava un’attenzione verso la fotografia come arte particolarmente adatta a parlare del contemporaneo. Nello stesso tempo potevamo riscontrare una raffinata tecnica e padronanza del messo espressivo. Andreotti è ulteriormente cresciuto e ha testimoniato con ulteriori lavori una sensibilità verso il sociale che è maturata in opere di raffinata delicatezza. E’ con grande piacere e partecipazione, Enrico è da sempre collaboratore della rivista, che gli dedichiamo lo spazio di questo numero per presentare parte delle fotografie che inserite nella preziosa pubblicazione edita dall’ULLS di Rovigo. ENRICO ANDREOTTI di Graziano Zanin Innvovare e prendersi cura è un progetto fotografico, sfociato nella pubblicazione di un libro, che abbraccia quasi un intero anno di reportage realizzato all’interno delle strutture ospedaliere Santa Maria della Misericordia di Rovigo e San Luca di Trecenta, nel 2012. Il risultato testimonia la partecipazione professionale e umana verso una documentazione di vita, nascita e sofferenza, concepita e voluta con trasporto emotivo, realizzata in punta di piedi nel rispetto profondo verso chi gioiva per un lieto evento o chi si affidava alla struttura ospedaliera per guarire. Il risultato, oltre alla compostezza delle immagini, ci offre un quadro di speranza sot- tolineato da un ambiente e da espressioni che dimostrano, per quanto possibile nel contesto, serenità e fiducia nelle persone che aiutano il prossimo. Più che sofferenza si intravvede speranza, a volte si coglie l’”angelo custode” che ci rassicura e veglia sul paziente. Il reportage è un bel tassello di un impegno di Enrico che fotografa certamente con la mente, ma anche col sentimento. Il prossimo lavoro fotografico, sempre riguardante il sociale e al quale si dedica da diversi anni, rafforzerà ancora più la nostra conoscenza di un fotografo che riesce ad impressionare la “pellicola” (sensore), con la luce e con il cuore. Nato ad Este (PD) nel 1977, mi avvicino alla fotografia nel 1999 supportato dai preziosi suggerimenti di Graziano Zanin, fotografo BFI, presidente dell’ Associazione Culturale Athesis. Dal 2001 Accantonati gli studi di giurisprudenza, cerco di trasformare la passione in professione, collaborando con alcuni studi fotografici della mia zona. Inizio a dirigere diversi corsi di fotografia con l’ utilizzo di attrezzature tradizionali e digitali e pubblico, assieme a Graziano Zanin, l’opuscolo Appunti fotografici (Stanghella, linea ags edizioni, 2001). La mia formazione segue le tappe classiche della fotografia tradizionale, sviluppo e stampa del bianconero in camera oscura, ma contemporaneamente credo fermamente nell’avvento del digitale e lo comincio a seguire dagli arbori studiando da subito tecniche di sviluppo e software che ne permettevano e ne permettono tutt’ora un’ accurata gestione. Inizio contemporaneamente esperienze nel campo della grafica e dell’ impaginazione elettronica collaborando alla cura editoriale di diverse pubblicazioni: Storia illustrata della scuola italiana a cura della Direzione Didattica di Albignasego; Quaderni di archeologia del Polesine vol. II a cura di Enrico Maragno, Corti rurali Mondo contadino, Rivederci nell’America, Boara Pisani tra storia, cronaca, cultura e fede…, Villadose Romana, Boara Polesine tra storia, cronaca, culture e fede … (Tutte a cura della casa editrice Linea Ags Edizioni di Stanghella - Pd). Nel 2002 il grande salto: apro, assieme a mia moglie Micol, foto-grafica: studio di fotografia e grafica ad Anguillara Veneta (PD). Nel 2003 ai corsi fotografici affianco quelli informatici per enti pubblici e privati, sviluppo corsi rivolti a fotografi ed a insegnanti della scuola dell’obbligo ai quali propongo il ritocco fotografico con Adobe Photoshop e l’editoria elettronica con Adobe InDesign. Continuo a curare alcuni temi fotografici personali, realizzo alcune piccole esposizioni e la prima personale di fotografia: Stazione “alcune fermate…” nel 2002, frutto di una ricerca pluriennale sulla stazione dei pullman di Rovigo. Una fortuita coincidenza consolida il lavoro alla storia documentale in quanto la stazione stessa cessa la sua attività e viene smantellata proprio a ridosso della mostra. Nel 2004 prende forma (è proprio il caso di dirlo) un lavoro che mi ha dato e continua a darmi parecchia soddisfazione - De Forme - una ricerca fotografica “creativa”, molto apprezzata dal punto di vista compositivo e tecnico ma anche grazie ai vari stimoli interpretivi che le foto forniscono ai diversi interlocutori. Oltre all’esposizione in diverse mostre fotografiche De Forme è stata inoltre recensita sulle riviste Fotoit (ottobre 2004) e Fotocult (gennaio-febbraio 2006) con articoli rispettivamente firmati da Giorgio Rigon e Fausto Raschiatore. Da allora continuo la mia ricerca nel campo della fotografia “simbolico-creativa”. La mia concentrazione negli ultimi anni si è rivolta molto anche alla fotografia sociale e a quella di reportage perchè amo raccontare quello che mi circonda: le persone, i lavori e le storie di tutti i giorni. La “NORMALITÀ”. Athesis.News.it - Gennaio 2013 - 3 4 - Athesis.News.it - Gennaio 2013 Athesis.News.it - Gennaio 2013 - 5 6 - Athesis.News.it - Gennaio 2013 Athesis.News.it - Gennaio 2013 - 7 8 - Athesis.News.it - Gennaio 2013 Athesis.News.it - Gennaio 2013 - 9 10 - Athesis.News.it - Gennaio 2013 Athesis.News.it - Gennaio 2013 - 11 12 - Athesis.News.it - Gennaio 2013 Athesis.News.it - Gennaio 2013 - 13 NON TUTTO è CHIARO, VISIBILE di Stefania Innaurato Non tutto è chiaro, visibile. Per me non esiste frase migliore per spiegare brevemente il diabete insulino-dipendente in età pediatrica. Come si può rendere manifesta un’iperglicemia cronica, conseguente alla totale mancanza di insulina endogena, se non vedendo un bambino abitualmente eseguire 5 o più controlli glicemici al giorno e le conseguenti iniezioni di insulina? Se non conoscendola, come si potrebbe leggere nel sorriso di questa bambina - e di tanti altri come lei - la pesantezza delle continue “verifiche” dettate dai controlli della glicemia (una volta troppo alta ed un’altra troppo bassa), il peso delle regole che la malattia impone, o ancora la fierezza di vivere una vita comunque normale con il diabete che “l’accompagna sempre” nella scuola, nello sport, in vacanza, nelle feste con gli amici e in ogni prova della sua vita? Se non conoscendoli, come si potrebbe leggere nel volto di questi genitori – e di tanti altri come loro – il senso di accudimento enfatizzato da una malattia così pressante che “lavora subdolamente dentro”, l’impotenza che si manifesta quando, nonostante tutti gli sforzi possibili, il “diabete fa di testa sua e le glicemie inspiegabilmente salgono?” Se non conoscendoli, come si potrebbe leggere nel volto di questi stessi genitori - e di altri come loro - la sofferenza nel vedere il proprio figlio “pungersi” più volte al giorno, o il sorriso ricolmo di bene con cui si impegnano ad allegerire la quotidianità di quei momenti, mentre talvolta si vorrebbe solo gridare di rabbia? Come si può se non vivendoli, leggere nei volti di queste persone l’intimità e la profonda alleanza che si viene naturalmente a creare tra la famiglia e il pediatra-diabetologo? 14 - Athesis.News.it - Gennaio 2013 Nella mia seppur relativa esperienza, quotidianamente porto con me l’IMPEGNO e la GIOIA nel vedere e nel sentire tutto questo come pediatra che si occupa di bambini con diabete insulino-dipendente. Un IMPEGNO e una GIOIA che si manifestano non solo durante la “classica visita trimestrale”, ma soprattutto attraverso momenti di educazione terapeutica rivolti ai genitori o ai bambini, o in occasione di confronti genitori-medico “last-minut” nei corridoi o nella sala-giochi della Pediatria, o al cellulare, o ancora in circostanze più piacevoli come una pizzata collettiva. È un IMPEGNO talvolta pressante, ma infinitamente piccolo rispetto a quello che i pazienti e le loro famiglie vivono ogni giorno, dato che la gestione della malattia dipende per la gran parte del tempo da loro. È una GIOIA grande vedere come il naturale attaccamento alla vita dei bambini può rendere estremamente leggera la fatica quotidiana imposta dalla malattia, tanto che spesso sono loro stessi a dire che “dopo tutto il diabete non è così male!”. Avrei potuto dare una chiave di lettura “più tecnica e sanitaria” a questa foto, spiegando ad esempio che il diabete insulino-dipendente è l’endocrinopatia autoimmune più frequente in età pediatrica e colpisce bambini fin dal primo anno di vita. E invece la profondità che traspare negli occhi di questa mia dolce e forte paziente e dei suoi genitori, e la fiducia recirpoca che ci lega, mi portano a non considerare né la distanza di una scrivania di ambulatorio, né quella formale del camice bianco che orgogliosamente indosso e che in momenti come questi mi dà la possibilità di sentirmi più ricca non solo professionalmente come “dottoressa Innaurato”, ma soprattutto umanamente e semplicemente come “Stefania”. Athesis.News.it - Gennaio 2013 - 15 16 - Athesis.News.it - Gennaio 2013 Athesis.News.it - Gennaio 2013 - 17 INNOVARE E PRENDERSI CURA (vol.2) di Annalisa Boschini Batte forte il cuore della sanità veneta: batte a Rovigo, dove la tecnologia ha incontrato l’arte, la creatività e la voglia di raccontare un ospedale. Un ospedale che da “vecchio” è diventato nuovo, con l’impegno di quasi 3000 persone tra dipendenti e maestranze. Come dalla malattia si guarisce spesso diventando più giovani e leggeri dentro, con lo stesso spirito è stato realizzato il volume “innovare e prendersi cura. Grazie a uno staff di giovani, tra cui spicca l’abilità e il grande talento di Enrico Andreotti, fotografo, l’ospedale di Rovigo oggi è dentro un libro che racconta le emozioni, le storie, i tramonti e il futuro della nostra sanità, immersa, non dimentichiamolo mai, nella nostra cultura e nel nostro territorio. Le foto e brevi testi essenziali ed eleganti hanno raccontato la magia eterna dell ‘uomo che cura, della cura che si fa vita, ma anche lo struggente silenzio di un addio, l’esultare per un primo vagito, la rabbia che porta con sé il dolore, la modernità che cede il passo alla potenza di una carezza. Il nuovo ingresso dell’Ospedale di Rovigo colmo di luce reca nei moderni padiglioni operatori, nella radiologia colorato, tra i corridoi dipinti della pediatria L’entrata è ser vita da una veloce viabilità e dai nuovi parcheggi: per gli utenti i pazienti, i familiari in arrivo basta seguire le indicazioni presenti lungo il percorso. Il progetto di ampliamento dell’ ospedale cittadino “Santa Maria della Misericordia” ha preso la forma della razionalità e dell’accoglienza. 18 - Athesis.News.it - Gennaio 2013 Si è trattato di un percorso impegnativo e forte per la comunità, cominciato già nel 2005 con la realizzazione del nuovo Pronto Soccorso, della divisio ne di medicina nucleare, seguito dalla realizzazione della nuova sede del dipartimento trasfusionale, del polo tecnologico per la diagnostica avanzata, cresciuto con lo sviluppo delle reti informatiche, della formazione continua del personale, del restauro e miglioramento di numerosi reparti di degenza e con il recente avvio della struttura dedicata all’endoscopia digestiva e respiratoria, l’acquisto della Tac Pet, all’inaugurazione del nido aziendale. Questo cammino è stato studiato con la più grande motivazione e il massimo desiderio di offrire alla comunità le migliori soluzioni cliniche e assistenziali e si è completa ora con la realizzazione della nuova ala del presidio ospedaliero provinciale dedicata alla piastra polifunzionale per le nuove sale operatorie, affiancata dalla rivoluzione logistica di tutto l’ospedale, che, ruotando su se stesso, irradia ingressi e ser vizi nell’area a sud, ser vita da una viabilità adeguata. Le immagini di innovare e prendersi cura raccontano che tutto questo è realtà. Athesis.News.it - Gennaio 2013 - 19 PER UN AMICO CONIGLIETTO Seduto sul sedile posteriore dell’auto, Tommaso picchiettava con ner vosa destrezza sui tasti del videogame che tagliuzzava l’atmosfera silenziosa dell’abitacolo. Il papà guidava attento e serio mentre la mamma, accanto a lui, ogni tanto gli rivolgeva brevi domande dove ricorrevano parole come: certificato, analisi, prenotazioni… Erano partiti dal Delta da quasi un’ ora mentre la nebbia del primo mattino copriva il mondo con la lieve morbidezza del suo velo opalescente. Tommaso avrebbe voluto dormire ancora ma all’ ospedale lo aspettavano per quell’inter vento alle adenoidi che erano ormai pronte per essere tolte di mezzo. Otto anni, un videogioco e la paura attutita dalle rassicuranti parole della mamma che si era girata per fargli uno dei suoi stupendi sorrisi. - Siamo arrivati. In perfetto orario. Tutto bene Tommasino? Il bambino sbirciò fuori dal finestrino e catturò la sagoma imponente dell’ospedale. Percorsero l’ampia rotatoria e furono rapidamente al parcheggio. Il cuore accelerò mentre apriva la portiera per uscire. Adesso si sentiva strano… aveva paura, una paura che gli ronzava al centro del petto come un’ape che presto lo avrebbe punto. La mamma gli cercò la mano e la protesse con la sua in una sorta di nido cal- 20 - Athesis.News.it - Gennaio 2013 di Rosetta Menarello do e morbido. L’ape si fermò. Erano arrivati già davanti all’ingresso principale. Il papà li precedeva tirando il trolley rosso e a Tommaso ricordò per un attimo le vacanze al mare. La grande porta a vetri si spalancò con un fruscio gradevole, come un sipario che si apriva su un palcoscenico dove gli attori erano le persone che entravano e uscivano dall’ospedale. La mamma lo guidava con dolcezza e decisione ripetendogli parole che lui non ascoltava perché la paura era tornata a ronzargli nel petto. Avrebbe voluto essere di nuovo a casa, nell’azzurra leggerezza della sua stanza, al tepore del piumone mentre percorrevano il lungo corridoio che conduceva al reparto. La mamma gli diceva parole che lui non ascoltava. E come in uno dei suoi videogames, il tempo fu una rapida successione di numeri che scorrevano rapidissimi. E lui si ritrovò sdraiato su un lettino a guardare il soffitto che si srotolava come un veloce nastro punteggiato di lucine. - Che bravo Tommaso, non avere paura, vedrai che fra poco tutto sarà finito e tu respirerai benissimo senza quelle brutte adenoidi ! Lui si sentiva stretto da una specie di tagliola, di quelle che nei libri di fiabe catturano le volpi ma pensò al papà che gli ripeteva: - Devi essere un uomo, non devi avere paura di niente, mai! Allora sentì un po’ di coraggio entrargli nelle braccia con la puntura dell’ago che l’infermiera gli infilò nel braccio. Adesso sopra di lui stazionava un argenteo disco, luminoso, accecante. Chiuse gli occhi e si sentì leggero, quasi volante. Gli sembrò che una lucina danzante lo accompagnasse rassicurante lungo un sentiero erboso, d’un verde morbido ed intenso. Intorno a lui, che già era avvolto dal letargo dell’anestesia, si mossero i medici, misteriose presenze ammutolite da mascherine che lasciavano la parola agli occhi. Il tintinnio dell’attrezzatura chirurgi- ca animava il momento solenne in cui la vita era affidata alla fermezza delle mani di un medico. La ferrista, sicura e decisa, passava asettici bisturi e cannule drenanti mentre il tempo sbriciolava faville e lucciole che rischiaravano il sonno di Tommaso. - Sveglia, bello, sveglia! - Bisbigliò una voce mentre il lieve picchiettio di una mano sulla guancia lo riportò alla realtà. La grande luce era sparita e al suo posto era apparso un cielo animato da nuvole morbide e rosate dove alcuni bambini giocavano a far volare colorati aquiloni. Accanto a lui sorrideva il coniglietto di pelouche che il papà si era ricordato di portargli perché gli facesse compagnia… Athesis.News.it - Gennaio 2013 - 21 TERRISAURUM ... tintonaménto: il tentennare; indugio. tintonare: tentennare; bighellonare; non portare a termine un lavoro. tintudài: nell’espressione e tintudài, l’è sempre cuèla!, è sempre la solita solfa! tirà, tegnù, tegnóso, codegaro: tirchio; l’è tirà, tirchio. tirà: (v.) preso; tirato; tirchio; quanti schei gheto tirà, quanto hai preso?; l’è tirà come on violin, teso come le corde del violino. tira: interesse anche amoroso; spasimare; compromettere. tirabussón: cavatappi. tiraca: bretella; pane troppo molle. tiradèlo: abbastanza teso; piuttosto stretto; abbastanza tirchio. tiradóre: sparatore, cacciatore; tirella, parte dei finimenti del cavallo. tiradura: tiratura; il tirare, il tendere. tirafilo: legno o ferro che tiene teso un filo di ferro al punto voluto (nei vigneti o per altri usi); mulinello. tiràjo: tiraggio del camino; forza di trazione di animali o macchine. tiramòla: gomma americana; persona indecisa o ambigua; indecisione. tirante: tenditore; tirante; molla o congegno applicato ad una porta perché si richiuda da sola; tirante degli stivali; tirella, parte dei finimenti del cavallo; tiraggio dell’aria in un camino; fascino. tirapene: temperamatite. tirapiè: tirapiedi; pedale, strumento dei calzolai. tirare: tirare; ritirare; attirare; gettare; sparare; strattonare; strappare...; tirare dii porchi, bestemmiare; tirare el segon, respirare affannosamente; el tira el fià in do òlte, respira a fatica; tirare de longo, continuare; tirare le lache, morire; tirare le rasìe, bestemmiare; tirare le récie, origliare, alzare le orecchie per ascoltare; tirare zo uno, ritrarre uno; farsi dire; tirare zo i santi e madone, bestemmiare; tìrate in là!, fatti in là!; el ghe tira, ha la voglia d’amore; a tira più on pelo de gnòca che on paro de buò (modo di dire); gheto tirà i schei? (è domanda consueta delle mogli); la ga tirà i cavìji a so madona!, alla suocera; cossa tiènto tironà?, perché mi tiri?; mi no me tira par la jacheta nissuni, non ho debiti. tirazó: piccola tettoia ad un solo spiovente, provvisoria o permanente, affiancata ad un edificio, per usi rustici. tirèla: tirella, parte dei finimenti del cavallo; tralcio nuovo che dà uva. tiro: l’insieme dei buoi e/o vacche aggiogati all’aratro. tirón: strattone, strappo; boccata, tirata. tiròta: pane di polenta. tiròto: strappo. tivaro: (s. m.) creta di fosso. tìvio: tiepido; (contr.: caldo de bojo); oppure: fredo jazà. tó: tuo, tua; tuoi, tue. toàja: tovaglia. toajolìn: tovagliolino. toajòlo: tovagliolo. tocéto, pocéto: diminutivo di tòcio. tochéto, tochetìn: pezzetto; piccolo periodo di tempo. tociare: intingere. tòcio, pòcio: intingolo; “se’l mare el fusse tòcio, / e i munti de poenta / o mama, che tociade: / poenta e bacalà. / Parché non m’ami più?” (canzone popolare). tòco: pezzo; periodo di tempo; bestemmia; tirare a sorte; a te speto da on bel tòco, da tempo; l’è on tòco in là, un po’ scemo!; dame on tòco de formàjo!; essare in tòchi, distrutti; l’è on tòco de dona!, una gran figliola!; l’è on toco de semo!, è un 22 - Athesis.News.it - Gennaio 2013 di Graziano Zanin somaro; l’è bon come on tòco de pan, è buono come il pane; l’è on toco de gnoca, è un bel pezzo di ragazza. todésco: tedesco. tògo: bello, interessante, piacevole (detto sia di persona che di cosa). toh!: (imp.) prendi! tòla: asse; tavola; tavolo; muso de tola, sfacciato; na stolà de mati, un’allegra comitiva; tòla da lavare, asse per lavare al mastello o al fiume. tolà: tavolato, assito; soppalco; tavolata. tolare: ricoprire di assi, di tavole. tolaza: asse o tavola malfatta o malridotta. toléta: assicella; tavola di piccole dimensioni; tagliere per usi di cucina; mensolina; tavoletta del water. tolièro, taulièro, taolièro: tavoliere, arnese in legno circolare con manico, per versarvi la polenta e poi tagliarla a fette con lo spago. tolón: tavolona, tavolone; pancone; grossa asse di legno. tolóna: grossa o lunga asse; tavolona. tòlta: nell’espressione l’è na tòlta in giro, è una presa in giro. tomana: ottomana. tomàra: tomaia. tomare: tomaia. tombìn: tombino, chiusino; loculo cimiteriale. tombinare: chiudere con tombini. tómbola: capitombolo, ruzzolone; tombola, gioco da tavolo. tombolìn: premio di consolazione a chi fa tombola per secondo. tombolón (de): ruzzoloni. tombolón, tombola: capitombolo, ruzzolone. tón: tonno; tuono; èssare bon come el ton, buono come il tonno; el ga dà el ton, gli ha impartito una dura lezione. tondada: tosatura, taglio dei capelli; tosatura di una siepe o della chioma di un albero; ar- rotondare, conferire una forma tondeggiante. tondèlo: tondino, oggetto di forma rotonda; legna da ardere ricavata dai rami sottili. tondìn: tondino, trafilato a sezione rotonda usato nelle armature metalliche delle costruzioni in cemento armato; lima rotonda usata per affilare i coltelli. tóndo: tondo; cerchio, circolo; circuito; rotondo, rotondeggiante. tònega: tonaca; cocolla. tonezare: rumore dei tuoni, tuonare. tonfa: (s. f.) pugno; a te dago na tonfa ca te fago vegnere sàngoe da naso! tónfo: pugno; tuffo; tonfo, rumore sordo di cosa che cade. tòni: tuta da lavoro. tontonare: tergiversare; perdere tempo; anche baucàre; el xé sempre lì che’l tontona, sta perdendo tempo. tontonón: posapiano; perditempo. tóo: tuo; il tuo; “del too dàmene, del mio no stare a domandàrmene” (modo di dire). topè: ciuffo di capelli posticci; parrucchino. tòpete: interiezione usata per sottolineare un evento repentino e improvviso. topinara, tupinara: talpa; toràra: apparecchiatura per la monta del toro. torciada: torchiatura; quantità di vinacce contenute nel torchio. torciadura: torchiatura, l’operazione del torchiare. torciare: torchiare; el ga torcià fin i gramostini. tòrcio: torchio; vino ricavato dalla torchiatura delle vinacce; on tempo rivava el tòrcio tirà dal musso. tòre/rse, tuòre/rse: prendere/rsi (p. p. tolto); tòrsela a coa alta!, (imp.) vattene (a mani vuote)!; tòrsela co uno, prendersela; tore i òci, abbagliare; tore su, raccogliere; el s’à tòlto na rebechina piena de velen!, una rompiballe; “tòtela, Signore, ca no la merito!” (così si usa pregare per la moglie tediosa). toresàn: piccione torraiolo o selvatico. torión: torrione. tórno: attorno; nei dintorni, presso. torotèa: personaggio; girovago, cantastorie; strumento del cantastorie; xé rivà el torotèa / xé rivà el torotèa / siora parona la vegna de qua / che no so miga indiavolà. torsego: torsolo; l’è amaro come el torsego. tortejón: bruco, tignola del melo. tósa: ragazza. tosada, tosadura: tosadura; potatura; taglio di capelli. tosadura, tosada: tosadura; potatura; taglio di capelli. tosàre: tosare; tagliare i capelli; potare. tosato, toséto: ragazzino; l’è ancora on tosato ma el se dà da fare. toso: ragazzo; fidanzato; la se ga catà on bravo toso. tost: toast. tòtano: uccello di valle; calamaro; al plurale tòtani, testicoli; no stare a romparme i tòtani! totò, tutù; sederino; filastrocca recitata tenendo il bambino a cavalcioni su una gamba, come se fosse a cavallo di un asinello: totò totò musséta / la mama vièn da méssa / có le tetine piène / da dare al so putìn / el putìn no le vòle / ciàma l’Adriana / che sóna la campana / che sóna el campanón / butalo zo pa’l balcón, (variante): la mama ghe le tole / el papà ghe dà on basin / caro caro el me putin!”, o ancora: so popà ghe dà el momón / e so mama on scapazon!, o ancora: el papà ghe le fa tòre / la màma ghe fa la sùpa / el papà ghe la magna tùta. tovajòlo: tovagliolo. trabucìn: sgabuzzino, stambugio; botteguccia. tracagnòto: tarchiato, trasandato. trafegare, traficare: trafficare; commerciare, vendere. tràfugo: commercio, traffico; confusione. trafugón: trafficone. trafùjo: sotterfugio; tafferuglio, confusione. tragoardare: vedere di profilo. tràja: freno nei carri agricoli o a trazione animale costituito da un palo all’occorrenza utilizzato anche per bloccare le ruote. tramaciare: tramare, macchinare; complottare. tramacio: tramaglio; trama, macchinazione; imbroglio. trambalón, strambalón (in): traballante; l’imbriago el camina in trambalon, procede barcollando. tramezà: diviso mediante un tramezzo. tran: tram: autobus. trapanada: trapanazione. trapèo: oggetto insieme futile e poco adeguato, ordigno, attrezzo inutile; cavallo, solitamente non di prima scelta, che si aggiunge al tiro di un carico pesante o in salita. tràpola: cianfrusaglia; macchina o congegno che non funziona o che funziona male. trare: tirare; lanciare; sparare; i ga trato el formento, lo hanno buttato controvento (per mondarlo dalla pula); i tra a indovinare, tentano di indovinare; i va a trare, vanno a caccia; a tra el tron, tuona; trare el vin, spillare il vino dalla botte; el ga trato na scoreza, ha fatto una pernacchia; el cavalo trae de culo, il cavallo scalcia. traspièra: controluce. trasportà: portato, che inclinazione, disposizione. tratanto: altrettanto. tratévole: affabile, cortese. trato: modo di comportarsi. travàjo: travaglio; affanno; molestia; lavoro. travasada: svinatura; travaso del vino o di altro liquido; passare delle cose, spostare degli oggetti da un posto ad un altro. travasaménto: il travasare; turbamento, rimescolamento. travasare: svinare; travasare, versare un liquido da un recipiente ad un altro. travaso: svinatura; trasferimento del vino dalla damigiana alle bottiglie; pevera. Athesis.News.it - Gennaio 2013 - 23 travèrsa: (s. f.) grembiule; le bronze coerte le brusa le traverse; attenzione agli infidi, ai furbacchioni, ai mattacchioni. traversón: grembiule degli scolari; grossa traversa di legno; grembiulone. travéto: travetto, travicello. travón: grossa trave. tre: tre per il femminile; al maschile fa tri; el vole tre òche par on paro. trèa: tria; avere la trèa a muinèo, averla vinta in ogni caso. trèbia: trebbiatrice; trebbiatura. trédase, trédese: tredici. tredesìna: preghiere da recitarsi per tredici giorni consecutivi per ottenere grazie da S. Antonio di Padova (la festa si celebra il 13 giugno). trégno: di colore olivastro. tremaròa: tremarella. tremàzo: tremore, spavento; sussulto. tremolón: tremarella; tremito. tremón, tremòto: scuotimento; scossa (in particolare scossa di terremoto). trentasiè: trentasei. trentatrì: trentatre. trentìn: moneta austriaca da trenta centesimi. trepiè: treppiedi. tresènto: trecento. tressète: tressette, gioco di carte. tretanto: altrettanto. tri: tre per il maschile al gemminile fa tre; varda che tri òrgani!, che tre scemi! triboare: soffrire, patire; el trìboa el fredo, patisce freddo; el ga finìo de tribolare, ha finito di soffrire, è morto in seguito ad una penosa malattia. tridacarne: tritacarne. tridare: tritare; el ga tridà el sale. tridèlo, spezanèa: tritume di granturco usato come alimento per il pollame; insieme di grani ròttisi durante la sgranatura meccanica e che passano attraverso il vaglio. trido: triduo, ciclo di preghiere che dura tre giorni in preparazione a una festa o per chiedere una grazia. trimo: filare; solco realizzato col vomere bilaterale o semplicemente con la zappa; on trimo de patare meriche. trinca (de): nuovo di zecca. trincada: trincata, abbondante bevuta. trincare: bere e mangiare in modo ragguardevole. trinciàre: falciare stoppie ed erba medica. tripe: (s. plur.) trippa, stomaco dei ruminanti; me nono me disea: “forza e coràjo che a magnare tripe ghe voe el formàjo”. tripéta: pancetta, pancia piuttosto prominente. tripiè: treppiedi; arnese per sostenere pentole, paioli sul focolare. tripón: grossa pancia, pancione; persona con la pancia grossa. tristo: pallido, patito; malinconico; scadente, di scarsa qualità; sgradevole; te sì tristo, sbasìo, sei pallido, basito. trivelada: trivellatura, atto ed effetto del trivellare. trivelin: succhiello. tròdo, trodolo: sentiero. trodolo, tròdo: sentiero. trognare: (del maiale) grugnire; (del cavallo) sbuffare; (fig.) brontolare, borbottare. trombonà: spacconata, millanteria. trón: tuono; cannone; quando el tron riva, el pericolo xé passà. quando si sente il tuono il temporale è già passato; el ga paura del tron, ha paura del tuono; quando te senti el tròn xé to nono in zieo ca zoga a bale, quando senti il tuono è tuo nonno che gioca a bocce. tronà: scoppio di tuono; colpo di cannone. tronaménto: serie di tuoni e lampi. tronare: tuonare. troncada: troncamento; atto ed effetto del troncare, del tranciare. trónchela!: finiscila! tronchéto: stivaletto, sorta di stivaletto con la suola di legno. trónco: fradicio; troncato; morto. tronfio: pieno; superbo; poco aggraziato. troza: scarto da potatura di vite. 24 - Athesis.News.it - Gennaio 2013 trozo: viottolo. tròzoa: (s. f.) tralcio nodoso di vite. trula!: (escl.) vattene! trulalèro-trulalà: parole senza significato usate per canticchiare. tu: tuo, tuoi. tugà: botta; darghe la tugà, (met.) possedere carnalmente; el conejo el ga dà la tugà a la conéja, l’ha posseduta. tulièro, panàra, panàro: tafferia, specie di vassoio di legno piano per rovesciare la polenta. tuòre, tore: prendere (p. p. tolto); la ga tòlta, l’ha sposata; el tuore l’è dolze, el dare suspirà (modo di dire); tuòrse rancura, affrettarsi. tuòre/rse, tòre/rse: prendere/rsi (p. p. tolto); na parola no la xé ben dita se no la xé ben tuolta, la parola è detta bene solo per chi l’accetta; setimo no rubare, otavo tuotene!, detto popolare solesinese; bisogna lassarli andàreco i và, e tuorli co i vien, prendere quel che viene, accontentarsi; tuòrlo: tonfano, avvallamento dell’alveo di un fiume che provoca un’azione risucchiatrice dell’acqua. tuòtano: allocco, barbagianni. tuòtela!: (imp.) vattene!; tuòtela a gambe, fuggi via più veloce che puoi. tupinara, topinara: talpa. turbiadèlo: abbastanza torbido. turbiaménto: intorbidamento, annebbiamento. turbiara: foschia. turbiare: intorbidare. turbiarse: intorbidarsi; adirarsi. turbiéto: abbastanza torbido. tùrbio: torbido; offuscato, coperto; imbronciato. turbión: foschia intensa e improvvisa; improvviso formarsi di nubi. turnè: tournée, giro. tutaldì: ogni giorno, tutto il giorno; tutaldì a far gnente. tutù: automobile. tutò: sederino. U ua: uva; ua d’oro, uva bianca dei Colli Eugenei da vino e da tavola; ua mericana, uva fragola. ucheare: urlare. uchèla: ugola. uchelada, uchelà: urlata; il chiamare a gran voce; il gridare. uchelaménto, urlaménto: urlio, grande schiamazzo. uchelare: urlare, gridare, schiamazzare. uchèo: urlo. uciaj, ociàj: occhiali. udare: versare; udame on goto, versami un bicchiere di vino. udo, odo: vuoto. uéta: uva passa. ufa (a): a sbafo; magnare a ufa, a sbafo. ufiziale: ufficiale; funzionario, esecutore di mandati. ugàneo: euganeo. uichén: week-end, fine settimana. uìschi: whysky, tipo di acquavite. ulivaro: olivo. ulmi: olmi. ùltima (in): alla fine; in conclusione. umbèrta: tipo di pettinatura che prevede i capelli tagliati a spazzola. umentare: aumentare, crescere. ùndese, òndese, òndase: undici. unìo: unito. unquò, onquò, anquò: (avv. e s.m.) oggi; al giorno d’oggi. unzión: unzione; il massaggiare con un unguento; bastonatura. upà, opà, apà, popà: papà. ùpio, opio: oppio. ùpio: acero campestre. urca!, órca!: esclamazione di stupore o di disappunto. urci!: interiezione con cui si scaccia un cane o un maiale; anche, in senso spregiativo, nei confronti di persona. urinàe, càntaro, bocale da pisso, orinàe: orinale; pitaro, vaso da notte. urlaménto, uchelaménto: urlio, grande schiamazzo. urmare: picchiare. uropèo: europeo. urtà, urtada: urto, spinta; scuotimento. urtonare: urtare, spingere; farsi largo a spintoni. usà, ùsa: usato; avezzo, abituato; te voi darme roba ùsa par nova. usanza: abitudine, consuetudine. uscada: scarica di botte; danno da una grandinata sui raccolti. uscare: battere; picchiare; a te usco!, ti picchio. usmare: fiutare. uso: abituato; usato; l’è uso a robare. usso: uscio; a porta usso, comodo. usta: fiuto del cane da caccia; andare a usta, procedere per tentativi. ustrìaco: austriaco. ùtaro: utero. utèntico: autentico; genuino; identico. utista: autista. utomòbile: automobile. utorità: autorità; autorevolezza. utorizazión: autorizzazione. utunale: crisantemo. ùtuno, autuno: autunno. uturazión: otturazione di dente. V va’: vai; va’ a Este a petenare i orsi; va’ a farte frizare; va’ a mónzare le ciòche; va’ a pascolare le òche; va’ a patrasso!; va’ a morire!; va’ a remengo ti, to mare, to pare e to zia; va’ a supiare el naso a le gaìne; va’ in canón; va’ a cagare! va’ in casin!; va’ in malòrsega!; va’ in mona!; va’ in òstia!; espressioni sostanzialmente a “vai a quel paese” o “non rompere le scatole”; va’ a urto coa sacheta, va’ a chiedere l’elemosina. vaca: vacca; (fig.) prostituta; baco da seta che non fa il bozzolo. vacada: vaccata, porcheria. vacarìa: azione turpe, riprovevole. vacaro: mandriano. vacaza: vacca vecchia, brutta; donnaccia. vachìsia: indolenza, pigrizia, apatia. vacóna: vacca di grossa taglia; prostituta. va-e-vièn: andirivieni. vagantivo: terreno che per vari motivi non può essere coltivato; terreno di libero uso. valdrapa: gualdrappa. valése: palude; valle; stagno; vallivo; paludoso; chi abita in territorio paludoso. vàlgola: valvola. valisa: valigia. valisaro: valigiaio. valivo: vallivo, paludoso; terreno depresso. valtri, voialtri, voaltri: voi. vampadóre, svampadóre: fosso, canale o scolo per smaltire l’acqua dal terreno. vampare: smaltire, far defluire l’acqua in eccesso dai campi o da un bacino. vangadura: vangatura, operazione del vangare. vangoardista: avanguardista, chi era inquadrato nell’organizzazione fascista dell’avanguardia. vanièza: aiuola dell’orto. vantàjo: vantaggio; la rancura l’è bona, el vantajo l’è mejo (modo di dire). vantarse: pavoneggiarsi; anche stimarse; la se vanta on mucio, si pavoneggia. vanti: avanti; prima, prima di. vanzà: avanzato; spinto innanzi. vanzadura: avanzo, rimasuglio; mozzicone; torsolo. vanzare: avanzare; risparmiare; procedere; essere creditore; a vanzo dii schei da ti, mi devi dei soldi. vanzaùre: avanzi di cucina. vara ti!: interiezione esprimente stupore, meraviglia. vardabòn: quartabuono, strumento dei falegnami. vardare: guardare; varda, ciò!; ‘arda lu!; vardè che roba!; l’è sempre lì che’l se varda!, che si rimira; vardare uno co la coa de l’ocio, di sbieco; “vàrdalo ben / vàrdalo tuto / l’omo senza schei Athesis.News.it - Gennaio 2013 - 25 / quanto che l’è bruto!”; bisogna vardarghe su, pensarci bene. vardèa, vardeìna: correggia per battere il fagiolo essiccato sull’aia. varechìna: candeggina; el ga tentà de veenarse bevendo la varechina. varédo, varézo (in): in via di maturazione. varezàre: iniziare a maturare. varézo, varédo(in): in via di maturazione. varghéta: vera, anello nuziale. vargo: varco, apertura in una siepe o altra recinzione; ponticello sopra un fossato. vargògna: vergogna; pudore; ritrosia. vargognarse: vergognarsi; avere pudore, soggezione. vargognìn: timido, ritroso; el xé un putéo tanto vargognin. vargognóso: vergognoso, che si comporta in maniera vergognosa; che prova vergogna; timido, ritroso. varòlo: vaiolo; segno lasciato dalla vaccinazione contro il vaiolo. varsuro, versóre, versuro: aratro, vomere. vàtene-e-vièntene: andirivieni; el xé tuto on vàtene e vièntene!, è un viavai continuo! vè!: beh!; ehi!; certamente. vecéto: vecchietto. Vècia: l’Epifania. vècia: vecchia; befana; strega; luminello; riverbero; favilla che si alza dai ceppi sui focolare; (nelle carte da briscola) il fante di spade. vècie: vecchie; fichi rinsecchiti sull’albero. Veciéta: l’Epifania, la Befana. veciéta: vecchietta. vecìn: vecchio, stantio; odore o sapore di roba stantia. vècio: vecchio; “dona zòvane e vin vècio!”; “la vecia in balo la pare bona na olta sola”; l’è vecio come el bosegatin de che-la védoa; vècio cofà la rùcola, come la ruca; strasse, ossi e fero vècio dagheli a chel vècio a chel vècio de Suisin (lavori tipici di Solesino); gaina vècia fa bon brodo. veciòto: vecchiotto, piuttosto vecchio; attempato. veciume: vecchiume. védare: vedere (p. p. visto); a no go pì visto!; no se ghe vede gnanca a biastemare. vedeléto: vitellino. vedelìn: vitellino nei primi giorni di vita. vedèlo de mare: vitello di mare. vedèlo: vitello. vedelón: vitellone. vedelòto: vitello molto grosso, ben cresciuto. végna: vite; el pianze come na vegna! vegnére: venire, arrivare; (met.) avere l’orgasmo; a xé mèjo vegnére che rivare (modo di dire); vegnerghe la batarela, avere il batticuore; a vegno unquò òto, verrò tra otto giorni; a ghe xé vegnù le so robe, ha il ciclo mestruale. vegnéta: vite piccola. vegnùa: (s. f.) arrivo. végro: incolto, riferito a terreno. véja: veglia. véla: in un podere, campo a forma triangolare o trapezoidale, solitamente in posizione di confine. velada, spolvarina: soprabito; càvate che-la velada!, levati quel soprabito! veladina: soprabito leggero; impermeabile leggero. velampràn: soprabito goffo, malfatto o malridotto. velamprina, svelamprina: abito, indumento in genere, leggero, svolazzante, di poco valore. veléta: veletta; velo usato dalle donne per coprirsi la testa in chiesa. velión: veglione. velucia: (s. f.) vilucchio; a te sì come la velucia! (o la gramegna), non la smetti mai!, sei appicicoso. veludà: vellutato. veludìn: vellutino, velluto leggero. véna: vena, arteria; vena d’acqua, sorgiva; sto vin el ga na vena de dolzin, è amabile; el ga na vena de dolze, ha tendenze omosessuali. vènare, vèndare: venerdì; nè de vènare nè de marte, nè se spo- 26 - Athesis.News.it - Gennaio 2013 sa nè se parte (modo di dire). venàre: segnare con venature. vèndare: vendere. vendéma, vendemada: vendemmia. vendemare: vendemmiare. ventà: colpo di vento. ventàre: ventilare il grano o altri cereali gettandoli in aria con la pala per separare i chicchi dalla pula e da altra impurità. venténa, vinténa: ventina. ventesèlo: venticello, brezza. ventrón: addome di persona obesa, di gran mangione. véra: (s. f.) anello nuziale. vèra: scrofa; (met.) prostituta, troia. vèrdare: aprire; anche vèrzare (p. p. vèrto); vèrzi i balcuni!, apri le finestre!; i lo ga vèrto, l’hanno operato. verdèa: legno più corto del bataùro quello che percuote i legumi. verdesìn: verdiccio, verde sbiadito; palliduccio. verdolìn: verdolino, verdognolo; palliduccio. verdón: pallido; banconota di grosso taglio. vére: avere, possedere. veretina: anellino solitamente da fidanzamento. veretón: grossa ghiera; anello infisso in un muro per legarvi i cavalli; anello nelle fiancate di un molo per legarvi le imbarcazioni; battente, anello applicato all’uscio per bussare. vergà: vergato, righettato. vergognarse: vergognarsi; avere pudore, timore, soggezione. vergogne: (s. f.) eufemismo che sta per organi genitali. vermara: (s. f.) vermicaio. vermenezo: vermicaio. vermolina: vermifugo, antielmintico. vernisa, vernise, vernisia: vernice; el ga le scarpe de vernisa, ha le scarpe di pelle lucida (verniciata a caldo con olio di lino o a freddo con vernice prodotta con poliuretani). vernisà: verniciatura; verniciato. vernisada, vernisà, vernisadura: verniciatura. vernisare: verniciare. vèro: maiale; l’è on vèro!, un porco! véro: vetro; finestra; i ga spacà on véro co na sassà. verònica: biglia di vetro. vérse: riaversi. versoréto: piccolo aratro solitamente tirato da un cavallo. versuro, versóre, varsuro: aratro. vèrta: (agg. e p. p.) aperta; (s. f.) inizio di primavera; spacco. vertaùra: apertura. vèrzare: aprire. verziscàtole: apriscatole. vesccia: bacchetta. vesccià: bacchettata. vésco/vischi: vescovo/i; mandàreon fiòo in ti i vischi, mandarlo in collegio. vessiga, vissiga: vescica; borsa dell’acqua calda; borsa da ghiaccio. vèsta: veste; abito talare. vestàja, vestàlia: vestaglia; abito leggero; grambiule. vestitìn: vestitino. véta: gugliata; vetta, il bastone più corto del correggiato. vetoréto: diminutivo di vetóre. vetùro, vetóre: recipiente in legno, lungo dai due ai quattro metri, per il trasporto e la pigiatura dell’uva. vezare: avvezzare, abituare. vezéje: tralci di vite potata; pezzetti minuscoli di pioppa. vézo: avvezzo, abituato. via (perdarse): distrarsi. viajàre: viaggiare. viàjo: viaggio. vianèe: interiora; a me rùmega le vianèe, mi brontola l’intestino. viatàra: gallinella d’acqua. viaza: viaccia. vida: vite; bullone. vidènte: evidente. vidilia: vigilia; a la vidilia de Nadae a magnàvino bìgoj co le sardèe. vidóna, vidón: grossa vite; bullone. viè più: molto. vigìlie: turni di guardia lungo gli argini di un fiume in piena. vigogna (de meza): di media qualità. vilàn: screanzato; contadino; carta canta, vilàn dorme, un accordo scritto rende il sonno tranquillo a tutti (proverbio); per i latini: verba volant, scripta manent. vilanada: villanata, azione da villano. vilanón: villanaccio, zoticone. vilanòto: abbastanza villano, piuttosto rozzo; villano rifatto. vilòta: ballo rusticano. vìmena: ramo di salice; a te dago na svimenà!, una bacchettata! vin: vino; vin grosso, robusto, schietto; vin pìcoo, vinello, bevanda ottenuta aggiungendo acqua alle vinacce fermentate; a bevarìa on’ombra de vin, berrei un bicchiere di vino; domandaghe a l’osto s’el ga vin bon; un dì on contadin, onesto e gran pataca, gà dito vin al vin e l’è falìo de paca, un giorno un contadino, onesto e benestante, è stato sincero ed è subito andato in rovina. vinare: avvinare, lavare con vino una botte per eliminare l’odore del legno. vinaròa: pigiatrice dell’uva, colatoio. vinazà: avvinazzato. vinazo: vinaccio, vino di sapore sgradevole, acidulo. vincare: piegare, flettere. vincaùra, svincaùra, svincadura: articolazione, giuntura. vìncola: elemento metallico che forma l’intelaiatura dell’ombrello. vingiòstro: inchiostro. vinténa, venténa: ventina. vinti: venti. vintiuno: ventuno. vìnzare: vincere, superare. viòla: schiaffo, ceffone. violapa: gialappa. viparìn: viperino. visàre: avvisare, avvertire. visccio: edera, pianta arrampicante, vischio; appiccicoso. vìscolo: discolo; ragazzo molto vivace e disubbidiente, impertinente. visentìn: vicentino. vìssare: viscere. vissiga, vessiga: vescica. vissigón: grossa vescica. vissinèo, vissinelo: vento vorticoso. viste: (plur.) accortezza; ingegnosità, attenzioni. vistire: abbigliamento, vestiario; modo di vestire; spesa per il vestiario. vita, schena, schina: schiena, vita; esistenza; a go male a la vita, ho la schiena che mi duole; a me vien i sgrisoluni zo par el filon de la vita, ho i brividi; che bruta vita che’l fa!; la vita, in sostanza, l’è on giro de danza, la vita, in sostanza, è un giro di danza. vitetèrna: eternità, lungo periodo. vitorina: littorina. vitrina: vetrina. vitrinéta: vetrinetta. viva: nell’espressione tegnére in viva, mantenere in vita. vivaciare: vivacchiare. vivadóre: strumento per dorare a fuoco. vizìlia: vigilia. vizìn: vicino. vizinare: avvicinare, accostare. voaltri, voialtri, valtri: voi. vodare, vudare: versare; vuotare, svuotare. vòdo, vuòdo, vudo: vuoto; sciocco, insipido. voére: volere; l’erba vojo no cresse gnanca in te’l giardin del re; lo ghèto volesto? Tientelo; mal ca se vuole, no duole; gheto volesto la bici? Desso pedala; volere roma e toma, pretendere ogni cosa; quando el Signore no’ voe, gnanca i Santi no’ poe, se Dio non vuole nemmeno i Santi possono compiere miracoli. vòga: lena, ardore, entusiasmo. voialtri, valtri: voi. vòja, vuòja: voglia. vojàza: voglia matta di qualcosa. vojéta: voglietta. vojóso: voglioso, bramoso. volanda: (s. f.) aquilone. volentièra: volentieri. volta, olta: volta; ghe jera na ‘olta...;...e volta via,...e via dicendo; “volta e rivolta / e torna a rivoltar / sono gli scarriolanti / che vanno a lavorar...” (canzone popolare). ... Athesis.News.it - Gennaio 2013 - 27 una piccola casa, un grande cuore Editore: Arti Grafiche Stanghella di Floride Benetazzo Stanghella PD - Via Canaletta Inferiore, 84 Tel. 0425 95018 - 335 1698 074 - 335 1698092 - www.athesis-news.it 28 - Athesis.News.it - Gennaio 2013 San Valentino insieme a noi... FISIOSPORT di Fisiomed Due Elle s.n.c. Via Silvio Pellico, 2 VESCOVANA (PD) a centro metri dal Centro di STANGHELLA Tel. 0425 958348 - Fax 0425 459398 - E-mail:[email protected] Francesco Chiapperin Promotore finanziario Agenzia: via F.lli Cervi, 25 Monselice PD Tel. 0429 783232 Fax: 0429 783242 Athesis.News.it - Gennaio 2013 - 29 APPUNTAMENTI Le informazioni sono tratte dalla stampa, da internet e da segnalazioni degli interessati. FOTOGRAFIA BOARA PISANI Museo Veneto della Fotografia ROSSO AL VENTO di Maurizio Cavaliere dal 30/11/2012 al 08/01/2013 ingresso libero aperto tutti i mercoledì dalle 21.00 alle 23.00 BOARA PISANI Galleria Athesis - Hotel Ristorante Petrarca ROVIGO Casa Serena TERRA ED ACQUA collettiva 30/11/2012 al 08/01/2013 ingresso libero ROVIGO Galleria 4A - AUSER CITTA’ DELLE ROSE, via Bonati 10 TERRISAURUM-FIOCCHI 3/12/2012 al 20/12/2012 ingresso libero orario apertura Auser PITTURA BOARA PISANI Ristorante Petrarca IERI E OGGI PITTURA E NON SOLO Mariagrazia Baratella 15/10/ - 17/11/2012 BOARA PISANI Museo Veneto della Fotografia MOMENTI IN BIANCO E NERO di Toni Gnan dal 30/01/2013 al 11/03/2013 ingresso libero aperto tutti i mercoledì dalle 21.00 alle 23.00 30 - Athesis.News.it - Gennaio 2013 ROVIGO Casa Serena POLESINE B&W di Daniele Soncin dal 30/01/2013 al 11/03/2013 ingresso libero ROVIGO Galleria 4A - AUSER CITTA’ DELLE ROSE, via Bonati 10 MADEIRA di Maurizio Cavaliere dal 30/01/2013 al 11/03/2013 ingresso libero orario apertura Auser BOARA PISANI Ristorante Hotel Petrarca CHI VIVRà VEDRà di Carlo Campi dal 30/01/2013 - 11/03/2013 ingresso libero di Valentina Cavaliere PITTURA STANGHELLA Ristorante Pizzeria Elisir IERI E OGGI PITTURA E NON SOLO di Mariagrazia Baratella 19/11/2012 - 20/12/2012 ingresso libero chiuso il giovedì STANGHELLA Ristorante Pizzeria Elisir LA FORMA DEL COLORE di Adelina Albiero dal 30/01/2013 - 11/03/2013 ingresso libero chiuso il giovedì ROVIGO Casa Serena LE POLICROME ARMONIE di Giusi Merlin dal 25/01/2013 - 11/03/2013 ingresso libero Rivista Athesis.News.it: Informazioni: 0425 95018 - mail: [email protected] - www.athesis-news.it DISTRIBUZIONE GRATUITA Nr. 56/13 SOMMARIO OSPEDALE Santa Maria della Misericordia di Rovigo, 2012, foto di Enrico Andreotti copertina EDITORIALE pag. 2 ENRICO ANDREOTTI di Graziano Zanin pag. 3 OSPEDALE Santa Maria della Misericordia di Rovigo - PIASTRA OPERATORIA, 2012, foto di Enrico Andreotti pag. 4 OSPEDALE Santa Maria della Misericordia di Rovigo - PIASTRA OPERATORIA, 2012, foto di Enrico Andreotti pag. 4 OSPEDALE Santa Maria della Misericordia di Rovigo - RADIOLOGIA, 2012, foto di Enrico Andreotti pag. 5 OSPEDALE Santa Maria della Misericordia di Rovigo - PIASTRA OPERATORIA, 2012, foto di Enrico Andreotti pag. 5 OSPEDALE Santa Maria della Misericordia di Rovigo - STROKE UNIT, 2012, foto di Enrico Andreotti pag. 6 OSPEDALE Santa Maria della Misericordia di Rovigo - ATTIVITà DI MONITORAGGIO, 2012, foto di Enrico Andreotti pag. 7 OSPEDALE Santa Maria della Misericordia di Rovigo - OSTETRICIA, 2012, foto di Enrico Andreotti pag. 8 OSPEDALE Santa Maria della Misericordia di Rovigo - OSTETRICIA, 2012, foto di Enrico Andreotti pag. 9 OSPEDALE Santa Maria della Misericordia di Rovigo - PATOLOGIA NEONATALE, 2012, foto di Enrico Andreotti pag. 9 OSPEDALE Santa Maria della Misericordia di Rovigo - amb. diabetologia infantile, 2012, foto di Enrico Andreotti pag. 15 OSPEDALE Santa Maria della Misericordia di Rovigo - PIASTRA OPERATORIA TONSILLECTOMIA, 2012, foto di Enrico Andreotti pagg. 16-17 INNOVARE E PRENDERSI CURA di Annalisa Boschini pag. 18 OSPEDALE Santa Maria della Misericordia di Rovigo, 2012, foto di Enrico Andreotti pag. 19 PER UN AMICO CONIGLIETTO di Rosetta Menarello pag. 20 OSPEDALE Santa Maria della Misericordia di Rovigo - AMBULATORIO PEDIATRICO P. S., 2012, foto di Enrico Andreotti pag. 21 TERRISAURUM di Graziano Zanin APPUNTAMENTI di Valentina Cavaliere pag. 22 pag. 29 OSPEDALE Santa Maria della Misericordia di Rovigo - VISITA IN PEDIATRIA, 2012, foto di Enrico Andreotti pag. 10 OSPEDALE Santa Maria della Misericordia di Rovigo - AMBULATORIO PEDIATRICO P. S., 2012, foto di Enrico Andreotti pag. 10 OSPEDALE Santa Maria della Misericordia di Rovigo, 2012, foto di Enrico Andreotti pag. 11 OSPEDALE Santa Maria della Misericordia di Rovigo - PIASTRA OPERATORIA TONSILLECTOMIA, 2012, foto di Enrico Andreotti pagg. 12-13 non tutto è chiaro, visibile di Stefania Innaurato pag. 14 Athesis.News.it - Gennaio 2013 - 31 Via F.lli Cervi, 25 Monselice PD Tel. 0429 784359 392 9658344 E mail: [email protected] ROVIGO Viale Porta Adige, 59 Tel. 0425 30059 SOLESINO PD 0429 770097 Per. Ind. TURRA Impianti Elettrici 339 4394688 - 338 3399477 SOLESINO (PD) E-mail: [email protected] polenta - gnocchi pasta all’uovo www.carlocrivellin.com S. Martino di Venezze - RO Tel. +39.0425.99.076 www.trattoriaallabusa.it [email protected] BOARA PISANI 0425 485321 ROVIGO Via Einaudi, 95 Tel. 0425367091 www.rovigobanca.it [email protected] G Gioielleria SOLESINO PD) www.girardingioielleria.it 32 - Athesis.News.it - Gennaio 2013