PROVINCIA DI TORINO
Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
3.4.2 LE POLITICHE PER LE PARI OPPORTUNITÀ
La Provincia di Torino ha, nel corso degli anni passati, istituito diversi organismi finalizzati alla
realizzazione della parità tra uomo e donna. Questi sono:
Il Comitato Pari Opportunità della Provincia di Torino, istituito nel 1988, e presieduto dal
Presidente della Provincia. Il Comitato è un organismo propositivo e consultivo, previsto dal
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro degli Enti Locali, per diffondere i principi di parità e pari
opportunità all'interno della Provincia e per la verifica delle iniziative assunte per favorire reali
pari opportunità di lavoro e di sviluppo professionale. Obiettivo primario è quello di favorire le
effettive pari opportunità fra donne e uomini nell'ambito lavorativo e di sviluppo professionale,
prendendo anche in considerazione la posizione delle lavoratrici nella famiglia.
Il/la Consulente di Fiducia, con funzioni di assistenza e consulenza ai/alle dipendenti
provinciali che subiscono atti o comportamenti lesivi della dignità della persona, prevista dal
“Regolamento di attuazione del codice di comportamento per la tutela della dignità sul lavoro
delle lavoratrici e dei lavoratori della Provincia di Torino”94,.
La Commissione Consiliare di Pari opportunità della Provincia di Torino (istituita nel 1995),
composta da rappresentanti sia di maggioranza, sia di minoranza e con presenza per Statuto di
entrambi i sessi, con qualità di organismo di parità garante della realizzazione dei principi e
degli obiettivi di parità e di pari opportunità dichiarati dall’Ente a livello statutario. La
Commissione ricopre compiti di indirizzo, promozione e partecipazione alla vita politica sul
territorio provinciale e formula proposte agli Assessori competenti, per favorire la valorizzazione
delle donne ed attivare forme di incentivazione nei diversi settori e ambiti di intervento della
Provincia.
La figura di Consigliere/a di Parità, preposta al controllo e alla tutela delle discriminazioni nel
lavoro in ragione del sesso, secondo quanto stabilito dalla normativa nazionale95, che ne
definisce ruolo e funzioni anche a livello regionale e provinciale.
Tale figura ha compiti di:
-
rilevare le situazioni di disparità tra i sessi sul lavoro e promuovere azioni correttive e
di garanzia contro le discriminazioni,
collaborare con le Direzioni Provinciale e Regionale del Lavoro per rilevare violazioni
alla normativa in materia di parità.,
promuovere progetti di azioni positive e individuare le risorse comunitarie, nazionali e
locali finalizzate allo scopo,
promuovere politiche di sviluppo sul territorio in materia di pari opportunità,
sostenere le politiche attive del lavoro e la formazione per la realizzazione delle pari
opportunità,
collaborare con gli Assessorati al Lavoro e gli Organismi di Parità degli Enti Locali.
La Consulta delle Elette della Provincia di Torino. Istituita nel 2003, la Consulta delle elette
della Provincia di Torino è un luogo di confronto, scambio di esperienze, sede decisionale. È lo
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strumento attraverso il quale la Provincia riesce ad adottare iniziative che valorizzino l'impegno
di ogni eletta all'interno della propria assemblea elettiva, dando così maggiore visibilità alla
presenza femminile nei luoghi di decisione. L'attività della "Consulta delle elette" va anche nella
direzione di incoraggiare sempre più donne a partecipare alla vita pubblica, a candidarsi nelle
assemblee elettive, a proporsi come soggetti competenti in grado di governare bene
nell'interesse delle comunità locali.
L’Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia di Torino, con delega propria e
autonomia finanziaria, istituito nella Giunta insediatasi nell’estate 2004. L’Assessorato persegue
la finalità di incidere sulle situazioni che tuttora rappresentano un ostacolo alla piena
realizzazione della parità e dell'uguaglianza di opportunità tra donne e uomini, promuovendo un
quadro organico di azioni positive volte a favorire la promozione e l'applicazione delle pari
opportunità in modo trasversale su tutte le tipologie e ambiti d'intervento dell'Ente.
Il Servizio Pari Opportunità e Politiche dei Tempi, che rappresenta l’organismo istituzionale
della Provincia di Torino di riferimento per tutte le azioni e iniziative che la Provincia di Torino
definisce e attua a favore delle pari opportunità tra donne e uomini, e che ha principalmente
funzioni di direzione, coordinamento e supporto.
A fianco e in collaborazione con gli organismo istituzionali di parità e pari opportunità opera il
Gruppo Tecnico Interarea sulle Pari Opportunità96, a cui partecipano rappresentanti del
Servizio Risorse Umane, Servizio Pari Opportunità, Comitato Pari Opportunità, Organizzazioni
Sindacali.
Il fine cui questi organi mirano è quindi quello di realizzare la parità tra uomo e donna, ma
anche di promuovere la cultura del rispetto e della valorizzazione delle differenze, favorendo
politiche di inclusione: l’obiettivo era (ed è) ambizioso e la Provincia di Torino lo ha realizzato
nel biennio in questione attraverso un ventaglio di progetti e azioni concrete:
CENTRO RISORSE SERVIZI PARI OPPORTUNITÀ
Nel maggio 2005 la Provincia di Torino - con Delibera della Giunta Provinciale n. 276982 del
31.05.2005 - contestualmente all’adozione del documento di indirizzo “Promuovere le pari
opportunità per migliorare e aumentare l’occupazione femminile”, ha deliberato la costituzione
del Progetto-Struttura “Centro Risorse e Servizi Pari Opportunità - Mercato del Lavoro”, dando
avvio a un’iniziativa di analisi specifica e settoriale sulle pari opportunità inerenti il mercato del
lavoro delle donne, per comprendere le cause strutturali della scarsa occupazione femminile e
proporre adeguati interventi che favoriscano l’occupazione e migliorino le condizioni lavorative
delle donne attraverso interventi locali, ricerche, analisi, studi. Date le sue finalità, il Centro
Risorse si configura come struttura trasversale d’area interassessorile tra Assessorato al
Lavoro, attività di Orientamento per il Mercato del Lavoro, Assessorato alle Pari Opportunità e
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Relazioni
Internazionali,
Assessorato
alla
Solidarietà
Sociale,
Politiche
Giovanili,
Programmazione Sanitaria.
L’istituzione del Centro Risorse, predisposto per fasi successive di sviluppo annuali, è ritenuto
strategico per lo sviluppo delle politiche di genere e di coordinamento territoriale e pertanto è
stato successivamente inserito nel Programma “In Pari” Piano Territoriale Pluriennale Pari
Opportunità 2006-2009.
Nell’arco di un triennio (2005-2007), il Centro intende sviluppare tre livelli di operatività (di
supporto informativo, gestionale operativo, politico-programmatico) per il perseguimento di
alcuni specifici obiettivi che possono costituire fattori di valorizzazione della stessa
programmazione provinciale nel suo complesso e che consistono in:
1.
perseguire il collegamento con le linee strategiche della Provincia di Torino;
2.
promuovere la costruzione di reti integrate di servizi;
3.
favorire la cooperazione tra i processi in atto in un quadro complessivo di coerenza
strategica;
4.
promuovere il collegamento con la cittadinanza;
5.
migliorare la conoscenza a livello locale dell’attività della Provincia di Torino;
6.
affermare una interpretazione delle pari opportunità che superi la dimensione di genere;
7.
perseguire l’inserimento dell’azione del Centro in un contesto e in una strategia di sviluppo
locale;
8.
promuovere un processo di individuazione, messa in rete e scambio di buone prassi;
9.
implementare l’azione del Centro attraverso la promozione dell’attività progettuale;
10. promuovere il processo di miglioramento e razionalizzazione di servizi, risorse, reti.
Nel corso del 2005, il Centro Risorse ha dato avvio alle seguenti attività
-
programma informatico-informativo “Thesaurus di genere”, che si è concretizzato nei
seguenti prodotti:
redazione di una raccolta ragionata delle “parole di parità e pari opportunità” che si
propone come “indice tematico di genere”
costruzione di uno spazio web dedicato al Centro Risorse all’interno del sito
istituzionale della Provincia di Torino come luogo di informazione, diffusione e scambi
di conoscenze ed esperienze in forma dinamica e interattiva
-
costruzioni di materiali di sintesi sul tema delle pari opportunità, in connessione al mondo
del lavoro delineando un quadro delle politiche a favore delle donne, in particolare in
rapporto alla loro posizione nel mondo del lavoro e ponendo le strategie della Provincia di
Torino in relazione al più ampio contesto comunitario, nazionale, regionale.
redazione di un documento di ricerca e analisi che sintetizza il contesto normativo, le
linee programmatiche e le proposte strategiiche a livello comunitario, nazionale,
regionale, provinciale e che presenta un quadro della situazione della componente
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femminile nel mondo del lavoro, con particolare attenzione all’ambito provinciale di
Torino.
redazione di un documento di approfondimento “Organizzazione del lavoro, flessibilità e
conciliazione: opportunità e vincoli per le donne”, che presenta alcune riflessioni sulla
posizione delle donne in un mercato del lavoro in mutamento.
S.O.S. DONNA
Per contrastare il fenomeno dei neonati abbandonati e offrire alle mamme in difficoltà
un’alternativa e una consulenza, la Provincia di Torino ha attivato nel 1996 il Servizio S.O.S
Donna, in collaborazione con il Centro Italiano Femminile (C.I.F.). Si tratta di un numero verde
(800-231310), istituito presso il Servizio Maternità ed Infanzia della Provincia di Torino,
chiamando il quale è possibile trovare risposta a domande specifiche e al bisogno di
comunicazione delle donne. Attraverso il numero verde è possibile anche entrare a far parte di
in una rete di esperti (assistente sociale, psicologo, ginecologo) e di strutture(consultori, servizi
sociali di zona, ospedali).
Nel corso del 2004 ci sono stati 300 contatti. Le telefonate più significative sono state circa 45 e
tra queste vi sono stati 7 casi di donne che hanno affermato di voler lasciare il nascituro. 2 di
queste donne sono state seguite individualmente, altre 2 sono state seguite dal servizio di
territorio mentre nelle altre situazioni le donne hanno mutato la propria decisione nel corso della
gravidanza.
Nel corso del 2005 invece il totale delle telefonate ricevute è stato intorno alle 500, di cui circa
50 significative e strettamente pertinenti al tema. Tra queste, in particolare, vi sono stati:
-
5 casi di donne (4 straniere 1 italiana) che hanno affermato di voler lasciare il nascituro;
4 di queste hanno maturato la decisione di lasciare il nascituro e sono state seguite o
individualmente o dal servizio di territorio. Nell’altra situazione la donna ha mutato idea
nel corso della gravidanza e ha tenuto il bambino.
-
6 Ragazze madri in difficoltà economica, per perdita del lavoro.
DONNE VITTIME DELLA PROSTITUZIONE E DELLA TRATTA
800 290 290 - Call center, a favore delle vittime della tratta
Nasce nel 2000 ed è un numero verde nazionale a cui possono rivolgersi tutte le donne vittime
della tratta e dello sfruttamento sessuale. E’ strutturato con una postazione centrale a Roma e
quindici decentrate sul territorio nazionale nelle aree più colpite dal fenomeno.
Il Progetto della Provincia di Torino, denominato Call Center, si inserisce in questo quadro
nazionale e copre il territorio delle Regioni Piemonte e Valle d’Aosta. L'organizzazione e la
gestione operativa della postazione telefonica locale, collegata col numero verde nazionale è
stata affidata all'Associazione Gruppo Abele.
Nel progetto sono coinvolte enti ed associazioni che operano sul territorio e che si occupano
sostenere le donne vittime di tratta nei percorsi di inserimento sociale o di contrasto alla
criminalità organizzata. La Provincia di Torino svolge un'attività di monitoraggio e
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coordinamento fra i diversi attori, partecipanti al progetto, con i quali ha stipulato Convenzioni.
Qui di seguito sono riportati alcuni numeri significativi dell’attività:
213 contatti nel 2004 di cui 30 ragazze, 15 clienti con la ragazza a fianco; 21 clienti soli; 65
enti/associazioni; 22 questura/forze dell’ordine; 31 altre postazioni numero verde; 29 di altre
persone coinvolte (cittadini/parenti). 215 contatti nel 2005 di cui 35 ragazze, 6 clienti con la
ragazza fianco, 35 clienti soli, 69 enti/associazioni, 33 della questura/forze dell’ordine, 13 altre
postazioni numero verde, 24 di altre persone coinvolte (cittadini/parenti).
18-25 anni l’età media delle ragazze prese in carico dal call center
59 richieste per chiedere aiuto e uscire dalla condizione di sfruttamento nel 2004, scese a 33
nel 2005 (altre richieste riguardano informazioni, regolarizzazione, lavoro, supporto psicologico,
aiuto economico…).
95 le persone di origine africana (per la maggior parte di nazionalità nigeriana) che hanno
contattato nel 2005 il Call center; la gran parte delle restanti 120 chiamate sono arrivate da
persone originarie dell’Est europeo.
LI.FE Libertà al femminile
Life Libertà al femminile è un progetto della Provincia di Torino finanziato dal Programma di
iniziativa comunitaria Equal. Il progetto Life si rivolge a donne in uscita da situazioni di
sfruttamento sessuale e di segregazione che sconfinano nella tratta e nella schiavitù. Attraverso
la costituzione di una rete stabile di attori istituzionali, economici e sociali, il progetto si è posto
l’obiettivo dell’integrazione sociale, lavorativa e abitativa di 15 donne vittime di tratta a
scopo di sfruttamento sessuale. In altre parole con Equal Li.Fe è stata costruita e
sperimentata una metodologia trasferibile per favorire l’integrazione sociale delle donne
vittime della tratta, in particolare favorendo non solo l’accoglienza, ma anche la formazione,
l'inserimento lavorativo ed abitativo.
Questo progetto si è sviluppato lungo l’arco temporale di 36 mesi e cioè dal giugno del 2002 al
giugno del 2005.
Il partenariato locale del
Progetto Equal Life è composto da: Confcooperative Unione
Provinciale di Torino; Ufficio per la Pastorale dei Migranti - Arcidiocesi di Torino; Associazione
TAMPEP-Onlus;
Casa di Carità Arti e Mestieri; Città di Torino - Divisione Servizi Socio-
Assistenziali; Associazione Compagnia delle Opere; Città di Moncalieri Centro Servizi per
Cittadini Stranieri; Associazione Gruppo Abele; Università degli Studi di Torino; C.I.C.S.E.N.E
(Centro Italiano per Cooperazione e Sviluppo Edilizio delle Nazioni Emergenti).
Al partenariato locale si affianca un partenariato transnazionale coordinato dalla Provincia di
Torino con il supporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale, sottoscritto dai partner
olandesi e austriaci e la Provincia di Pisa per affrontare in modo sistematico e sovranazionale il
problema della tratta delle donne a scopo di sfruttamento sessuale.
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PROGETTO EMERGENDO 2005
Il progetto Emergendo intende sperimentare azioni innovative a favore delle donne migranti
vittime del traffico di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale. La Provincia di Torino, (con
il coinvolgimento della Provincia di Pisa, Provincia di Genova, Provincia di Ascoli Piceno,
Provincia di Teramo, Tecla, S&T), agisce al contempo sui sistemi per l'inclusione sociolavorativa del target attraverso un approccio globale e innovativo. In particolare, il progetto
prevede diverse azioni: la ricerca e l’intervento sul trafficking nella prostituzione sommersa, i
percorsi individualizzati di empowerment ed inclusione sociale nonché di inserimento nel
mercato del lavoro e all'autonomia, accordi territoriali tra gli attori-chiave per l'inclusione sociale.
Centrale in questo senso, appare il processo di mainstreaming costante ed integrato a livello
orizzontale e verticale in chiave locale, nazionale e transnazionale. All’interno del progetto
Emergendo sono state messe in campo anche attività transnazionali con l’obiettivo non solo di
creare un confronto e uno sviluppo parallelo di approcci innovativi con il trafficking e per
l’inclusione socio-lavorativa, ma anche la messa in comune di contatti e opportunità nei paesi di
origine della vittime del trafficking che consentano all’occorrenza percorsi di rientro volontario e
assistito
WOMEN ALPNET:
COMPETENZE FEMMINILI,
ALPI E ENTI LOCALI
Le competenze femminili e le Alpi. O anche, l’integrazione delle donne nella vita economica e
sociale delle regioni dello Spazio Alpino. Women AlpNet è un progetto della Provincia di Torino
che coinvolge una rete di attori pubblici e
privati, basato sull’idea che la promozione ed il
sostegno all'attiva partecipazione delle donne
nei processi di sviluppo economico possa
contribuire ad un più equilibrato e sostenibile
sviluppo delle aree alpine e permettere di
ridurre le attuali disparità nelle condizioni di vita
della popolazione residente.
In particolare, l’obiettivo di Women AlpNet (una
rete di istituzioni locali e di Centri Risorse per le
Fonte: Archivio Fotografico Provincia di Torino
“Andrea Vettoretti”
Donne
per
promuovere
la
partecipazione
femminile allo sviluppo sostenibile dello Spazio
Alpino) è di sviluppare approcci e servizi di qualità comuni al fine di promuovere le competenze
e le potenzialità delle donne. L’esperienza di Women AlpNet, oltre ad aver puntato sul ruolo dei
Centri Risorse Donne e su diversi modelli di mainstreaming di genere (integrazione sistematica
dei bisogni rispettivi di donne e uomini in tutte le politiche pubbliche), si pone come un valido
esempio di cooperazione tra regioni di differenti Paesi dell’Arco alpino a favore di uno sviluppo
sostenibile del territorio attraverso il rafforzamento delle competenze femminili.
Il progetto Women AlpNet, finanziato dall'iniziativa comunitaria Interreg III B Spazio Alpino,
coinvolge la Provincia di Lecco (che è capofila), la Provincia Autonoma di Trento, la Regione
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
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Lombardia, il Centro di Iniziativa Europea di Milano, la società S&T di Torino, l'Associazione
Frau & Arbeit di Salisburgo, l'Union Régionale des Associations Centre d'Information pour les
Femmes et les Familles (Uraciff) di Lione, il laboratorio di ingegneria della formazione e
innovazione (LIFI) Università della Svizzera italiana di Lugano e il Centro di Sviluppo Regionale
di Capo d'Istria.
La cooperazione transfrontaliera ha consentito alla Provincia di Torino di analizzare e studiare i
diversi modelli di funzionamento dei Centri Risorse Donna nei paesi coinvolti, per poter
trasferire le migliori pratiche nella definizione di un Centro Risorse da realizzare a livello
provinciale. Questo progetto è quindi terminato, secondo le previsioni, nel mese di dicembre
2005 a Lecco, con l’esposizione dei risultati finali del progetto e la creazione di una rete fra i
Centri Risorse Donne.
PARITÀ IN MOVIMENTO, LA RIVISTA ON-LINE
Si possono fare politiche di pari opportunità anche attraverso internet. Si possono avvicinare le
donne alle istituzioni anche attraverso riviste online. È il caso di Parità in Movimento la proposta
virtuale della Provincia di Torino, la rivista elettronica del Servizio Pari Opportunità e Politiche
dei Tempi. Il sito (www.provincia.torino.it/parita/index.htm) è caratterizzato da due elementi: la
connessione diretta con la rivista on line nazionale DonneInViaggio e la web community, che in
12 mesi ha accolto 5000 nuove persone. Parliamo di un totale di 8000 iscritte alla newsletter,
che utilizzano il sito web Parità in Movimento come punto di riferimento per ricevere
informazioni istituzionali e notizie dal territorio. Attraverso Parità in Movimento la Provincia di
Torino non solo favorisce lo scambio di informazioni e la messa in rete delle esperienze
dell’associazionismo femminile, del territorio, del mondo del lavoro e delle istituzioni, ma
garantisce anche visibilità a tutti i progetti della Provincia in materia di Pari Opportunità,
politiche sociali e lavoro. Nel corso del 2005 le attività sono proseguite e si è provveduto ad
aggiornare ed ammodernare continuamente il sito.
UNA RETE NELLO SVILUPPO LOCALE
Diffondere tra gli attori dello sviluppo locale la conoscenza delle tematiche di pari opportunità e
integrare i bisogni rispettivi di donne e uomini in tutte le politiche: era questo l’obiettivo del
progetto Rete di Parità nello Sviluppo Locale, attraverso il quale la Provincia di Torino ha
costituito i Tavoli di Parità all’interno dei Patti Territoriali della Provincia. Si tratta di gruppi di
lavoro tematici che hanno il compito di veicolare la prospettiva di genere nei luoghi della
concertazione per lo sviluppo locale sostenibile.
L'introduzione della tematica delle pari opportunità nelle strategie di sviluppo locale e di
governance si è rivelata una metodologia positiva. Tenuto conto dei risultati e dell'effettivo
impatto che questo progetto ha riportato sul territorio, la Provincia ha inserito il Progetto “Rete di
parità nello sviluppo locale” nella propria progettazione strategica di pari opportunità.
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Tutte le informazioni e le notizie utili alla Rete vengono diffuse attraverso il sito internet del
progetto www.retediparita.it, utile strumento al servizio dei/delle partecipanti della Rete anche
per condividere le esperienze sviluppate all’interno di ciascun patto territoriale.
Il 2 novembre 2005, inoltre, vi è stata la presentazione del Progetto Interregionale “Integrare le
Pari Opportunità nella formazione e nel lavoro”. Questo progetto, nato su impulso della Regione
Piemonte e sviluppatosi attraverso il confronto e la cooperazione con diverse Regioni e
Province Autonome, è volto all'individuazione di un modello di intervento efficace per strutturare
in modo corretto i contenuti dei moduli Pari opportunità previsti all'interno della formazione
professionale.
I partner del progetto sono: la Regione Piemonte come ente capofila, la Regione Toscana, la
Regione Lazio, la Regione Sardegna, la Provincia autonoma di Bolzano, la Regione Marche, la
Regione autonoma Valle d'Aosta, con il coinvolgimento del Dipartimento di Pari Opportunità
presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
8 MARZO – PROTAGONISTE SEMPRE
Anche ripensare la Festa delle Donne può diventare un modo per fare politiche di pari
opportunità. Al motto “protagoniste sempre non solo per un giorno”, la Provincia di Torino ha
trasformato l’8 marzo da semplice cerimonia di memoria a nuovo modo di comprendere il ruolo
della donna. Nell’anno 2004, il mese di marzo si è tinto di rosa e la Festa è tornata nelle piazze
di Torino e Provincia, in quei luoghi di transito e di vita collettiva in cui oggi è ancora possibile
riflettere rispetto alle responsabilità, private e sociali, delle donne, sulle loro capacità di portare
la sensibilità femminile all'interno della politica, del commercio, dell'impegno civile. Le iniziative
hanno coinvolto, in alcuni casi per tutto il mese di marzo 2004, anche le piazze e i luoghi di
incontro dei Comuni Beinasco, Chivasso, Collegno, Condove, Gassino Torinese, Moncalieri,
Oulx, Ivrea, Pinerolo, Rivalta e Rivoli, in un susseguirsi di mostre, concerti, convegni e momenti
di incontro e scambio di esperienze e conoscenze interculturali e intergenerazionali.
Nel 2005 invece, partendo dalle considerazioni che è nell’autonomia economica che la donna
trova la propria emancipazione e che nel lavoro delle donne vengono ricomprese, da sempre, le
attività di cura è stato scelto il tema “I lavori delle donne”. Nella giornata del 6 marzo, il cortile
del Maglio ed il Laboratorio del Sermig in Piazza Borgo Dora 61 hanno accolto occasioni di
confronto, scambio, incontro e visibilità di quanto il Comune e la Provincia di Torino e le realtà
associative territoriali esprimano in termini di progettualità e impegno per la promozione di
azioni volte a realizzare in concreto, nella quotidianità, condizioni di pari opportunità nel lavoro
tra donne e uomini. Sul territorio provinciale inoltre si sono svolte molte iniziative analoghe,
realizzate con il contributo della Provincia di Torino, in particolar modo nei comuni di Alpignano,
Bricherasio, Castellamonte, Collegno, Giaveno, Ivrea, Moncalieri, OrioCanavese, Pecetto,
Pianezza, Pinerolo, Rivalta, Sant’Antonino di Susa, San Sebastiano Po e Torre Pellice .
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 278
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IL PIANO DI AZIONI POSITIVE
Con l’approvazione nel 2003 del “Piano d’Azioni Positive della Provincia di Torino” la
Provincia ha voluto dare un forte segnale del suo impegno nella direzione della rimozione di
quegli ostacoli che, di fatto, impediscono la piena realizzazione di condizioni paritarie nel lavoro
tra uomini e donne all’interno dell’Amministrazione.
Il Piano di Azioni Positive della Provincia di Torino si inserisce all'interno di una strategia già
radicata nell’Amministrazione provinciale per arricchirla di nuove iniziative, che, promuovendo
un’attenzione
specifica
all’introduzione
di
elementi
di
“flessibilità
conciliativa”
e
di
organizzazione innovativa del lavoro, operi per il miglioramento della qualità del lavoro e di vita
delle lavoratrici: l’attenzione si rivolge a misure di sostegno per interventi a favore della
conciliazione, della valorizzazione professionale e della promozione di carriera delle donne,
promuovendo un’attenzione specifica all’introduzione di interventi innovativi di organizzazione
del lavoro (job sharing, part time, telelavoro, servizi di conciliazione) e di forme di facilitazione
(come, ad esempio, il car sharing).
L’impegno promosso dalla Provincia di Torino attraverso il Piano di Azioni Positive intende
andare al di là di formali dichiarazioni di intenti, attivando iniziative concrete, di tipo integrato,
anche sperimentali, che siano in grado di produrre effetti significativi a favore delle lavoratrici
dell’Ente e, insieme, attuando una forte azione di sensibilizzazione di tutto il personale,
compresa la componente maschile, nonché promuovendo verso l’esterno l’immagine di un Ente
attento alle politiche di genere e che le assume come valore nella propria pianificazione
strategica.
Il Piano di Azioni Positive, di durata triennale, propone una serie di iniziative, da realizzarsi sotto
il coordinamento dell’Assessore alle Pari Opportunità e il controllo del Comitato Pari
Opportunità della Provincia:
1. Realizzare una lettura di genere della composizione del personale della Provincia di
Torino
2. Definire indicatori di valutazione
3. Determinare un sistema di adozione, monitoraggio e valutazione del tasso di incremento
di gender mainstreaming nelle politiche dell'ente e nei suoi strumenti di programmazione
(Pianificazione Strategica, Relazione Previsionale Programmatica, Piano di Sostenibilità
Ambientale, Documento di Pianificazione Territoriale, ecc.)
4. Identificare azioni di sperimentazione/applicazione del Piano di Azioni Positive
5. Fissare un modello di trasferibilità del Piano di Azioni Positive al fine di renderlo
disponibile per gli altri enti locali
6. Realizzare un opuscolo di informazione da diffondere tra i/le dipendenti dell'ente
FRIENDLY, ESEMPIO DI CONCILIAZIONE
Il progetto Friendly, promosso dal Comitato Pari Opportunità della Provincia di Torino, finanziato
sul FSE 2000-2006 Obiettivo 3 Misura E1 del Programma operativo Regionale della Regione
Piemonte, si è concluso nel maggio 2004 e aveva come obiettivo quello di promuovere la
cultura di pari opportunità e di diffondere le buone prassi che migliorano il contesto lavorativo
per le lavoratrici della Provincia. Del resto passa anche da qui la possibilità di realizzare una
vera conciliazione fra responsabilità di lavoro e responsabilità familiari, premessa indispensabile
per favorire realmente la progressione di carriera delle donne che lavorano.
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 279
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Il progetto Friendly è consistito, inizialmente, in un’indagine attraverso la quale si è fatta opera
di sensibilizzazione dei temi delle pari opportunità e si è, al contempo, raccolto informazioni
sulle esigenze dei/delle dipendenti dell’ente in materia di conciliazione. Da qui si sono tratte
anche riflessioni sulle possibili forme flessibili degli orari e degli spazi di lavoro e sui servizi di
conciliazione (come ad esempio l’asilo aziendale). Attraverso il progetto Friendly, si sono così
anche realizzate alcune azioni che erano previste nel Piano di Azioni Positive della Provincia .
Nell’ottobre del 2005 la Regione Piemonte, attraverso il Fondo Sociale Europeo, ha finanziato il
progetto Friendly2 che introduce la sperimentazione di formule organizzative che, attraverso
l’integrazione di diversi strumenti di flessibilità, siano in grado di rispondere in modo adeguato e
“flessibile” alle specifiche esigenze di conciliazione delle/dei dipendenti della provincia.
COORDINAMENTO CITTADINO DONNE VITTIME DI VIOLENZA
L’obiettivo ancora una volta è quello di creare sinergie e sviluppare una vera conoscenza del
fenomeno che vede le donne e i bambini vittime di violenza. Promosso dal Comune di Torino, il
Coordinamento Cittadino Donne Vittime di Violenza coinvolge la Provincia di Torino insieme ad
altri enti, associazioni e organizzazioni senza scopo di lucro, per armonizzare gli interventi sul
territorio.
Il Coordinamento si impegna a garantire una continuità di rapporto con l’Amministrazione
Provinciale, Regionale e Nazionale, nonché gli organismi europei ed internazionali e a
collaborare con tutte le realtà del territorio metropolitano, regionale, nazionale ed europeo.
ACCORDO DI COOPERAZIONE IN NOME DEI DIRITTI
Nell’aprile 2004 la Provincia di Torino ha approvato l’adesione dell’Accordo di Cooperazione tra
istituzioni, enti e organizzazioni per diffondere una cultura della conoscenza e del rispetto dei
diritti delle donne e delle bambine. L’Accordo trae ispirazione dalla campagna mondiale
promossa dall’Associazione Amnesty International "Mai più violenza sulle donne" per fermare la
violenza e dar voce a tutte quelle donne, i cui diritti sono stati violati in carcere, nei centri di
detenzione, nelle loro case, all'interno della loro comunità o nei posti di lavoro.
Grazie all’Accordo è nato un tavolo di lavoro e confronto permanente del Piemonte su questi
temi.
UNA RETE TRA PROVINCE E COMUNI
La Provincia di Torino ha siglato un Protocollo d’Intesa promosso dalle Province di Genova,
Siena e Modena per sostenere, qualificare e promuovere lo sviluppo di tutte le risorse femminili,
per confrontare le pratiche di bilancio di genere. Ancora una volta la strada è quella della rete e
del lavoro di cooperazione tra amministrazioni pubbliche, province e comuni. L’obiettivo rimane
sempre quello di realizzare nei fatti le pari opportunità e l'uguaglianza sostanziale fra uomini e
donne, attraverso la valorizzazione della differenza di genere, la formazione e l’orientamento, il
rafforzamento del luogo, counseling. Il Protocollo, siglato dalla Provincia di Torino nel 2004, va
nella stessa direzione della nuova programmazione FSE 2000/2006 che ha introdotto una
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Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
profonda innovazione in tema di pari opportunità. Con questo Protocollo d’Intesa e la rete di
pubbliche amministrazioni che ne consegue, si tenta di non disperdere energie e di consolidare
le esperienze in atto, creando occasioni di scambio di informazioni e di buone prassi.
CITTÀ IN TEMPO
Città in tempo è un progetto della Provincia di Torino che ha l’obiettivo, per la prima volta in
Italia, di coordinare i Piani e gli interventi che riguardano le tematiche dei tempi e degli orari
urbani espressi da un gruppo di comuni che hanno deciso di coordinarsi, costituendo così una
rete e dando vita ad un territorio definito anche sulla base della comunicazione.
Sul piano della gestione, si è trattato dunque di adattare gli strumenti, ormai largamente
sperimentati nelle esperienze dei Piani degli orari urbani, a uno spazio di intervento e di
decisione differente.
Sullo sfondo del progetto rimane l’ambizione di migliorare la qualità della vita, attraverso la
qualità dei servizi e la loro reale accessibilità (ovvero, orari urbani flessibili e più vicini ai tempi
delle famiglie). I più recenti sviluppi di questo percorso evolutivo hanno visto, nel corso
dell’anno 2005, lo sviluppo di attività formative per un apposito gruppo di lavoro formato da
funzionari provinciali e da rappresentanti delle amministrazioni comunali; scopo di tali attività è
stato quello di fornire ai partecipanti gli strumenti e le conoscenze necessarie alla
predisposizione di progetti complessi che richiedono capacità decisionali strategiche
I progetti, nati all’interno del gruppo di lavoro costituito dalla Provincia di Torino e dai Comuni di
Chieri, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Rivoli, Settimo Torinese, Venaria, e
sostanziato dalla lettera d’intesa sottoscritta nel mese di dicembre, sono da intendersi quali
prime azioni sperimentali di coordinamento e cooperazione. Si tratta dei risultati di una prima
fase comune di lavoro alla quale si intende dare seguito attraverso nuove azioni di
coordinamento e collaborazione che abbiano ad oggetto materie di “area vasta” quali ad es. i
trasporti, la Scuola, la cultura etc, etc.
COORDINAMENTO PROVINCIALE BANCHE DEL TEMPO
Il Tempo depositato in Banca
La Banca del Tempo è un "istituto di credito" molto particolare, dove non si deposita denaro
bensì tempo e disponibilità. È un luogo che agisce come centro di raccolta della domanda e
dell'offerta di tempo, come regolatore di nuovi sistemi di reciprocità, considerando questa come
una forma di aiuto tra soggetti paritari. I soci della Banca attuano uno scambio reciproco di
prestazioni e di tempo offrendo ciò che sono in grado di fare e ricevendo ciò di cui hanno
bisogno.
Si tratta di una forma di collaborazione, e non di volontariato, con la quale ci si aiuta ad
affrontare anche le incombenze e gli impegni della vita quotidiana e familiare. In breve chi, ad
esempio, sa suonare il pianoforte può offrire due ore di lezione in cambio di altrettante ore di
piccoli aiuti domestici.
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L'esperienza del Coordinamento Provinciale Banche del Tempo ha avuto inizio nel dicembre del
1996, allo scopo di promuovere, informare e coordinare le esperienze di Banca del Tempo
presenti sul territorio provinciale. Questo progetto ha vinto la III^ edizione (9 maggio 2000) del
Premio "100 progetti al Servizio del Cittadino" promosso dalla Presidenza del Consiglio dei
Ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica. Da allora si è registrato un incremento
significativo delle Banche del Tempo in provincia: si è passati infatti dalle 5 iniziali del 1997 alle
15 del 2004. La presenza del coordinamento ha favorito inoltre l'avvio delle prime esperienze di
confronto tra banche del tempo italiane e quelle estere, in particolare con quelle europee.
Nel corso del 2004 grazie ad un finanziamento regionale è stato realizzato anche il progetto
“tempoinlinea” che prevede la realizzazione di un sistema informatico in grado di connettere i
saperi offerti e/o richiesti dai vari associati delle BdT del territorio provinciale e favorire, di
conseguenza, una miglior integrazione tra le Banche del Tempo esistenti. Maggiori informazioni
all'indirizzo www.tempoinlinea.it
La struttura tecnica operativa che gestisce il Coordinamento provinciale e tutte le azioni di
politica dei tempi è l’Ufficio Tempo, istituito nel 1997, con compiti di segreteria e di
coordinamento delle diverse iniziative sulle Banche dei Tempi e politiche dei tempi ed è la
struttura tecnico operativa che gestisce il Coordinamento provinciale e tutte le azioni di politica
dei tempi promosse dalla Provincia.
Nel corso del 2005, inoltre, si è tenuto il Convegno Nazionale “Banche del Tempo”
PROGETTO DIAMOCI DA FARE
Nel 2005 è stato intrapreso il progetto intitolato “Diamoci da Fare” nell’ambito delle “Azioni
integrate per l’educazione alla reciprocità e alla condivisione delle responsabilità familiari nella
Provincia di Torino”, volto alla promozione della condivisione e reciprocità del lavoro domestico
e di cura all’interno della famiglia, che propone un modello educativo gender sensitive rivolto
agli studenti delle scuole. Tale progetto, della durata di quattro anni, prevede attività di
informazione e sensibilizzazione sulla reciprocità e condivisione del lavoro di cura tra donne e
uomini e la sperimentazione e monitoraggio del modello educativo incentrato sull’equa
distribuzione dei carichi e delle responsabilità familiari tra donne e uomini. Per la sua
realizzazione è previsto lo svolgimento dei seguenti moduli:
Modulo 1: Dotare l’Assessorato alle Pari Opportunità della Provinciali di una linea di attività,
dedicata alle questioni relative alla reciprocità e condivisione del lavoro domestico e di cura.
Modulo 2: Promuovere un approccio critico e costruttivo riguardo al ruolo tradizionalmente
attribuito alle donne, al fine di fare emergere le criticità e le incongruenze del modello
tradizionale rispetto alle attuali condizioni socio economiche di uomini e donne attraverso la
progettazione e l’avvio del nuovo modello educativo gender sensitive nelle scuole
individuate.
Modulo 3: Informare e sensibilizzare la popolazione sulla necessaria reciprocità e
condivisione del lavoro di cura fra donne e uomini. Continuazione del nuovo modello
educativo gender sensitive nelle scuole individuate ( sperimentazione di un modello
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educativo, all’interno di un plesso scolastico predefinito coinvolgendo insegnanti, famiglie e
alunni).
Modulo 4: Sperimentare e monitorare un modello educativo che promuova l’equa
distribuzione dei carichi e delle responsabilità familiari tra donne e uomini;
Modulo 5: Trasferire le metodologie e diffondere i risultati per diventare punto di riferimento
pilota anche per le altre Province del Piemonte
SESSANTESIMO ANNIVERSARIO DEL VOTO ALLE DONNE
La Provincia di Torino ha deciso di fare delle celebrazioni del sessantesimo anniversario del
primo voto femminile il fulcro di una strategia di empowerment della cultura di parità. In questa
logica e’ stato realizzato un ciclo di incontri denominato “un genere di parole” dedicato alla
presentazione di esperienze, ricerche, studi, creazioni artistiche in un’ottica di genere.
Nel 2005 e’ stato realizzato l’incontro di apertura: “Madre italiana, duecento anni di stereotipi”,
con Marina D’Amelia, Tilde Giani, Stefanella Campana.
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LE RISORSE FINANZIARIE E I RELATIVI IMPIEGHI, DEDICATI ALLE :
POLITICHE PER LE PARI OPPORTUNITA'
dell'Asse 4: LA PROVINCIA E IL SUO SISTEMA SOCIALE E CULTURALE
Provenienza risorse
2004
2005
da altri soggetti:
Unione Europea
Stato Italiano
Regione Piemonte
0,00
0,00
117.468,54
40.000,00
85.160,00
6.000,00
da risorse proprie o acquisite dall'Ente Provincia :
prevalentemente tributi e tariffe
49.741,87 195.743,26
risparmi di gestione
145.460,20
12.950,00
proventi di vendite di beni del patrimonio
0,00
0,00
ricorso al credito bancario
0,00
0,00
Totale risorse acquisite
397.830,61 254.693,26
Destinazione impieghi
2004
2005
311.188,74
75.512,26
cosiddetti "correnti":
attività di natura ordinaria gestite direttamente
attività di natura ordinaria gestite indirettamente (trasferimenti ad
altri Enti e/o soggetti)
86.641,87 176.231,00
cosiddetti "in conto capitale":
investimenti gestiti direttamente
0,00
2.950,00
investimenti gestiti indirettamente (trasferimenti /conferimenti ad
altri Enti e/o soggetti, ivi comprese le partecipazioni azionarie)
0,00
0,00
Totale impieghi realizzati
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397.830,61 254.693,26
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3.4.2 Le politiche per le pari opportunità