PROVINCIA DI TORINO Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale 3.4.2 LE POLITICHE PER LE PARI OPPORTUNITÀ La Provincia di Torino ha, nel corso degli anni passati, istituito diversi organismi finalizzati alla realizzazione della parità tra uomo e donna. Questi sono: Il Comitato Pari Opportunità della Provincia di Torino, istituito nel 1988, e presieduto dal Presidente della Provincia. Il Comitato è un organismo propositivo e consultivo, previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro degli Enti Locali, per diffondere i principi di parità e pari opportunità all'interno della Provincia e per la verifica delle iniziative assunte per favorire reali pari opportunità di lavoro e di sviluppo professionale. Obiettivo primario è quello di favorire le effettive pari opportunità fra donne e uomini nell'ambito lavorativo e di sviluppo professionale, prendendo anche in considerazione la posizione delle lavoratrici nella famiglia. Il/la Consulente di Fiducia, con funzioni di assistenza e consulenza ai/alle dipendenti provinciali che subiscono atti o comportamenti lesivi della dignità della persona, prevista dal “Regolamento di attuazione del codice di comportamento per la tutela della dignità sul lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori della Provincia di Torino”94,. La Commissione Consiliare di Pari opportunità della Provincia di Torino (istituita nel 1995), composta da rappresentanti sia di maggioranza, sia di minoranza e con presenza per Statuto di entrambi i sessi, con qualità di organismo di parità garante della realizzazione dei principi e degli obiettivi di parità e di pari opportunità dichiarati dall’Ente a livello statutario. La Commissione ricopre compiti di indirizzo, promozione e partecipazione alla vita politica sul territorio provinciale e formula proposte agli Assessori competenti, per favorire la valorizzazione delle donne ed attivare forme di incentivazione nei diversi settori e ambiti di intervento della Provincia. La figura di Consigliere/a di Parità, preposta al controllo e alla tutela delle discriminazioni nel lavoro in ragione del sesso, secondo quanto stabilito dalla normativa nazionale95, che ne definisce ruolo e funzioni anche a livello regionale e provinciale. Tale figura ha compiti di: - rilevare le situazioni di disparità tra i sessi sul lavoro e promuovere azioni correttive e di garanzia contro le discriminazioni, collaborare con le Direzioni Provinciale e Regionale del Lavoro per rilevare violazioni alla normativa in materia di parità., promuovere progetti di azioni positive e individuare le risorse comunitarie, nazionali e locali finalizzate allo scopo, promuovere politiche di sviluppo sul territorio in materia di pari opportunità, sostenere le politiche attive del lavoro e la formazione per la realizzazione delle pari opportunità, collaborare con gli Assessorati al Lavoro e gli Organismi di Parità degli Enti Locali. La Consulta delle Elette della Provincia di Torino. Istituita nel 2003, la Consulta delle elette della Provincia di Torino è un luogo di confronto, scambio di esperienze, sede decisionale. È lo Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T. TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 271 PROVINCIA DI TORINO Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale strumento attraverso il quale la Provincia riesce ad adottare iniziative che valorizzino l'impegno di ogni eletta all'interno della propria assemblea elettiva, dando così maggiore visibilità alla presenza femminile nei luoghi di decisione. L'attività della "Consulta delle elette" va anche nella direzione di incoraggiare sempre più donne a partecipare alla vita pubblica, a candidarsi nelle assemblee elettive, a proporsi come soggetti competenti in grado di governare bene nell'interesse delle comunità locali. L’Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia di Torino, con delega propria e autonomia finanziaria, istituito nella Giunta insediatasi nell’estate 2004. L’Assessorato persegue la finalità di incidere sulle situazioni che tuttora rappresentano un ostacolo alla piena realizzazione della parità e dell'uguaglianza di opportunità tra donne e uomini, promuovendo un quadro organico di azioni positive volte a favorire la promozione e l'applicazione delle pari opportunità in modo trasversale su tutte le tipologie e ambiti d'intervento dell'Ente. Il Servizio Pari Opportunità e Politiche dei Tempi, che rappresenta l’organismo istituzionale della Provincia di Torino di riferimento per tutte le azioni e iniziative che la Provincia di Torino definisce e attua a favore delle pari opportunità tra donne e uomini, e che ha principalmente funzioni di direzione, coordinamento e supporto. A fianco e in collaborazione con gli organismo istituzionali di parità e pari opportunità opera il Gruppo Tecnico Interarea sulle Pari Opportunità96, a cui partecipano rappresentanti del Servizio Risorse Umane, Servizio Pari Opportunità, Comitato Pari Opportunità, Organizzazioni Sindacali. Il fine cui questi organi mirano è quindi quello di realizzare la parità tra uomo e donna, ma anche di promuovere la cultura del rispetto e della valorizzazione delle differenze, favorendo politiche di inclusione: l’obiettivo era (ed è) ambizioso e la Provincia di Torino lo ha realizzato nel biennio in questione attraverso un ventaglio di progetti e azioni concrete: CENTRO RISORSE SERVIZI PARI OPPORTUNITÀ Nel maggio 2005 la Provincia di Torino - con Delibera della Giunta Provinciale n. 276982 del 31.05.2005 - contestualmente all’adozione del documento di indirizzo “Promuovere le pari opportunità per migliorare e aumentare l’occupazione femminile”, ha deliberato la costituzione del Progetto-Struttura “Centro Risorse e Servizi Pari Opportunità - Mercato del Lavoro”, dando avvio a un’iniziativa di analisi specifica e settoriale sulle pari opportunità inerenti il mercato del lavoro delle donne, per comprendere le cause strutturali della scarsa occupazione femminile e proporre adeguati interventi che favoriscano l’occupazione e migliorino le condizioni lavorative delle donne attraverso interventi locali, ricerche, analisi, studi. Date le sue finalità, il Centro Risorse si configura come struttura trasversale d’area interassessorile tra Assessorato al Lavoro, attività di Orientamento per il Mercato del Lavoro, Assessorato alle Pari Opportunità e Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T. TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 272 PROVINCIA DI TORINO Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale Relazioni Internazionali, Assessorato alla Solidarietà Sociale, Politiche Giovanili, Programmazione Sanitaria. L’istituzione del Centro Risorse, predisposto per fasi successive di sviluppo annuali, è ritenuto strategico per lo sviluppo delle politiche di genere e di coordinamento territoriale e pertanto è stato successivamente inserito nel Programma “In Pari” Piano Territoriale Pluriennale Pari Opportunità 2006-2009. Nell’arco di un triennio (2005-2007), il Centro intende sviluppare tre livelli di operatività (di supporto informativo, gestionale operativo, politico-programmatico) per il perseguimento di alcuni specifici obiettivi che possono costituire fattori di valorizzazione della stessa programmazione provinciale nel suo complesso e che consistono in: 1. perseguire il collegamento con le linee strategiche della Provincia di Torino; 2. promuovere la costruzione di reti integrate di servizi; 3. favorire la cooperazione tra i processi in atto in un quadro complessivo di coerenza strategica; 4. promuovere il collegamento con la cittadinanza; 5. migliorare la conoscenza a livello locale dell’attività della Provincia di Torino; 6. affermare una interpretazione delle pari opportunità che superi la dimensione di genere; 7. perseguire l’inserimento dell’azione del Centro in un contesto e in una strategia di sviluppo locale; 8. promuovere un processo di individuazione, messa in rete e scambio di buone prassi; 9. implementare l’azione del Centro attraverso la promozione dell’attività progettuale; 10. promuovere il processo di miglioramento e razionalizzazione di servizi, risorse, reti. Nel corso del 2005, il Centro Risorse ha dato avvio alle seguenti attività - programma informatico-informativo “Thesaurus di genere”, che si è concretizzato nei seguenti prodotti: redazione di una raccolta ragionata delle “parole di parità e pari opportunità” che si propone come “indice tematico di genere” costruzione di uno spazio web dedicato al Centro Risorse all’interno del sito istituzionale della Provincia di Torino come luogo di informazione, diffusione e scambi di conoscenze ed esperienze in forma dinamica e interattiva - costruzioni di materiali di sintesi sul tema delle pari opportunità, in connessione al mondo del lavoro delineando un quadro delle politiche a favore delle donne, in particolare in rapporto alla loro posizione nel mondo del lavoro e ponendo le strategie della Provincia di Torino in relazione al più ampio contesto comunitario, nazionale, regionale. redazione di un documento di ricerca e analisi che sintetizza il contesto normativo, le linee programmatiche e le proposte strategiiche a livello comunitario, nazionale, regionale, provinciale e che presenta un quadro della situazione della componente Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T. TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 273 PROVINCIA DI TORINO Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale femminile nel mondo del lavoro, con particolare attenzione all’ambito provinciale di Torino. redazione di un documento di approfondimento “Organizzazione del lavoro, flessibilità e conciliazione: opportunità e vincoli per le donne”, che presenta alcune riflessioni sulla posizione delle donne in un mercato del lavoro in mutamento. S.O.S. DONNA Per contrastare il fenomeno dei neonati abbandonati e offrire alle mamme in difficoltà un’alternativa e una consulenza, la Provincia di Torino ha attivato nel 1996 il Servizio S.O.S Donna, in collaborazione con il Centro Italiano Femminile (C.I.F.). Si tratta di un numero verde (800-231310), istituito presso il Servizio Maternità ed Infanzia della Provincia di Torino, chiamando il quale è possibile trovare risposta a domande specifiche e al bisogno di comunicazione delle donne. Attraverso il numero verde è possibile anche entrare a far parte di in una rete di esperti (assistente sociale, psicologo, ginecologo) e di strutture(consultori, servizi sociali di zona, ospedali). Nel corso del 2004 ci sono stati 300 contatti. Le telefonate più significative sono state circa 45 e tra queste vi sono stati 7 casi di donne che hanno affermato di voler lasciare il nascituro. 2 di queste donne sono state seguite individualmente, altre 2 sono state seguite dal servizio di territorio mentre nelle altre situazioni le donne hanno mutato la propria decisione nel corso della gravidanza. Nel corso del 2005 invece il totale delle telefonate ricevute è stato intorno alle 500, di cui circa 50 significative e strettamente pertinenti al tema. Tra queste, in particolare, vi sono stati: - 5 casi di donne (4 straniere 1 italiana) che hanno affermato di voler lasciare il nascituro; 4 di queste hanno maturato la decisione di lasciare il nascituro e sono state seguite o individualmente o dal servizio di territorio. Nell’altra situazione la donna ha mutato idea nel corso della gravidanza e ha tenuto il bambino. - 6 Ragazze madri in difficoltà economica, per perdita del lavoro. DONNE VITTIME DELLA PROSTITUZIONE E DELLA TRATTA 800 290 290 - Call center, a favore delle vittime della tratta Nasce nel 2000 ed è un numero verde nazionale a cui possono rivolgersi tutte le donne vittime della tratta e dello sfruttamento sessuale. E’ strutturato con una postazione centrale a Roma e quindici decentrate sul territorio nazionale nelle aree più colpite dal fenomeno. Il Progetto della Provincia di Torino, denominato Call Center, si inserisce in questo quadro nazionale e copre il territorio delle Regioni Piemonte e Valle d’Aosta. L'organizzazione e la gestione operativa della postazione telefonica locale, collegata col numero verde nazionale è stata affidata all'Associazione Gruppo Abele. Nel progetto sono coinvolte enti ed associazioni che operano sul territorio e che si occupano sostenere le donne vittime di tratta nei percorsi di inserimento sociale o di contrasto alla criminalità organizzata. La Provincia di Torino svolge un'attività di monitoraggio e Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T. TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 274 PROVINCIA DI TORINO Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale coordinamento fra i diversi attori, partecipanti al progetto, con i quali ha stipulato Convenzioni. Qui di seguito sono riportati alcuni numeri significativi dell’attività: 213 contatti nel 2004 di cui 30 ragazze, 15 clienti con la ragazza a fianco; 21 clienti soli; 65 enti/associazioni; 22 questura/forze dell’ordine; 31 altre postazioni numero verde; 29 di altre persone coinvolte (cittadini/parenti). 215 contatti nel 2005 di cui 35 ragazze, 6 clienti con la ragazza fianco, 35 clienti soli, 69 enti/associazioni, 33 della questura/forze dell’ordine, 13 altre postazioni numero verde, 24 di altre persone coinvolte (cittadini/parenti). 18-25 anni l’età media delle ragazze prese in carico dal call center 59 richieste per chiedere aiuto e uscire dalla condizione di sfruttamento nel 2004, scese a 33 nel 2005 (altre richieste riguardano informazioni, regolarizzazione, lavoro, supporto psicologico, aiuto economico…). 95 le persone di origine africana (per la maggior parte di nazionalità nigeriana) che hanno contattato nel 2005 il Call center; la gran parte delle restanti 120 chiamate sono arrivate da persone originarie dell’Est europeo. LI.FE Libertà al femminile Life Libertà al femminile è un progetto della Provincia di Torino finanziato dal Programma di iniziativa comunitaria Equal. Il progetto Life si rivolge a donne in uscita da situazioni di sfruttamento sessuale e di segregazione che sconfinano nella tratta e nella schiavitù. Attraverso la costituzione di una rete stabile di attori istituzionali, economici e sociali, il progetto si è posto l’obiettivo dell’integrazione sociale, lavorativa e abitativa di 15 donne vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale. In altre parole con Equal Li.Fe è stata costruita e sperimentata una metodologia trasferibile per favorire l’integrazione sociale delle donne vittime della tratta, in particolare favorendo non solo l’accoglienza, ma anche la formazione, l'inserimento lavorativo ed abitativo. Questo progetto si è sviluppato lungo l’arco temporale di 36 mesi e cioè dal giugno del 2002 al giugno del 2005. Il partenariato locale del Progetto Equal Life è composto da: Confcooperative Unione Provinciale di Torino; Ufficio per la Pastorale dei Migranti - Arcidiocesi di Torino; Associazione TAMPEP-Onlus; Casa di Carità Arti e Mestieri; Città di Torino - Divisione Servizi Socio- Assistenziali; Associazione Compagnia delle Opere; Città di Moncalieri Centro Servizi per Cittadini Stranieri; Associazione Gruppo Abele; Università degli Studi di Torino; C.I.C.S.E.N.E (Centro Italiano per Cooperazione e Sviluppo Edilizio delle Nazioni Emergenti). Al partenariato locale si affianca un partenariato transnazionale coordinato dalla Provincia di Torino con il supporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale, sottoscritto dai partner olandesi e austriaci e la Provincia di Pisa per affrontare in modo sistematico e sovranazionale il problema della tratta delle donne a scopo di sfruttamento sessuale. Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T. TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 275 PROVINCIA DI TORINO Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale PROGETTO EMERGENDO 2005 Il progetto Emergendo intende sperimentare azioni innovative a favore delle donne migranti vittime del traffico di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale. La Provincia di Torino, (con il coinvolgimento della Provincia di Pisa, Provincia di Genova, Provincia di Ascoli Piceno, Provincia di Teramo, Tecla, S&T), agisce al contempo sui sistemi per l'inclusione sociolavorativa del target attraverso un approccio globale e innovativo. In particolare, il progetto prevede diverse azioni: la ricerca e l’intervento sul trafficking nella prostituzione sommersa, i percorsi individualizzati di empowerment ed inclusione sociale nonché di inserimento nel mercato del lavoro e all'autonomia, accordi territoriali tra gli attori-chiave per l'inclusione sociale. Centrale in questo senso, appare il processo di mainstreaming costante ed integrato a livello orizzontale e verticale in chiave locale, nazionale e transnazionale. All’interno del progetto Emergendo sono state messe in campo anche attività transnazionali con l’obiettivo non solo di creare un confronto e uno sviluppo parallelo di approcci innovativi con il trafficking e per l’inclusione socio-lavorativa, ma anche la messa in comune di contatti e opportunità nei paesi di origine della vittime del trafficking che consentano all’occorrenza percorsi di rientro volontario e assistito WOMEN ALPNET: COMPETENZE FEMMINILI, ALPI E ENTI LOCALI Le competenze femminili e le Alpi. O anche, l’integrazione delle donne nella vita economica e sociale delle regioni dello Spazio Alpino. Women AlpNet è un progetto della Provincia di Torino che coinvolge una rete di attori pubblici e privati, basato sull’idea che la promozione ed il sostegno all'attiva partecipazione delle donne nei processi di sviluppo economico possa contribuire ad un più equilibrato e sostenibile sviluppo delle aree alpine e permettere di ridurre le attuali disparità nelle condizioni di vita della popolazione residente. In particolare, l’obiettivo di Women AlpNet (una rete di istituzioni locali e di Centri Risorse per le Fonte: Archivio Fotografico Provincia di Torino “Andrea Vettoretti” Donne per promuovere la partecipazione femminile allo sviluppo sostenibile dello Spazio Alpino) è di sviluppare approcci e servizi di qualità comuni al fine di promuovere le competenze e le potenzialità delle donne. L’esperienza di Women AlpNet, oltre ad aver puntato sul ruolo dei Centri Risorse Donne e su diversi modelli di mainstreaming di genere (integrazione sistematica dei bisogni rispettivi di donne e uomini in tutte le politiche pubbliche), si pone come un valido esempio di cooperazione tra regioni di differenti Paesi dell’Arco alpino a favore di uno sviluppo sostenibile del territorio attraverso il rafforzamento delle competenze femminili. Il progetto Women AlpNet, finanziato dall'iniziativa comunitaria Interreg III B Spazio Alpino, coinvolge la Provincia di Lecco (che è capofila), la Provincia Autonoma di Trento, la Regione Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T. TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 276 PROVINCIA DI TORINO Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale Lombardia, il Centro di Iniziativa Europea di Milano, la società S&T di Torino, l'Associazione Frau & Arbeit di Salisburgo, l'Union Régionale des Associations Centre d'Information pour les Femmes et les Familles (Uraciff) di Lione, il laboratorio di ingegneria della formazione e innovazione (LIFI) Università della Svizzera italiana di Lugano e il Centro di Sviluppo Regionale di Capo d'Istria. La cooperazione transfrontaliera ha consentito alla Provincia di Torino di analizzare e studiare i diversi modelli di funzionamento dei Centri Risorse Donna nei paesi coinvolti, per poter trasferire le migliori pratiche nella definizione di un Centro Risorse da realizzare a livello provinciale. Questo progetto è quindi terminato, secondo le previsioni, nel mese di dicembre 2005 a Lecco, con l’esposizione dei risultati finali del progetto e la creazione di una rete fra i Centri Risorse Donne. PARITÀ IN MOVIMENTO, LA RIVISTA ON-LINE Si possono fare politiche di pari opportunità anche attraverso internet. Si possono avvicinare le donne alle istituzioni anche attraverso riviste online. È il caso di Parità in Movimento la proposta virtuale della Provincia di Torino, la rivista elettronica del Servizio Pari Opportunità e Politiche dei Tempi. Il sito (www.provincia.torino.it/parita/index.htm) è caratterizzato da due elementi: la connessione diretta con la rivista on line nazionale DonneInViaggio e la web community, che in 12 mesi ha accolto 5000 nuove persone. Parliamo di un totale di 8000 iscritte alla newsletter, che utilizzano il sito web Parità in Movimento come punto di riferimento per ricevere informazioni istituzionali e notizie dal territorio. Attraverso Parità in Movimento la Provincia di Torino non solo favorisce lo scambio di informazioni e la messa in rete delle esperienze dell’associazionismo femminile, del territorio, del mondo del lavoro e delle istituzioni, ma garantisce anche visibilità a tutti i progetti della Provincia in materia di Pari Opportunità, politiche sociali e lavoro. Nel corso del 2005 le attività sono proseguite e si è provveduto ad aggiornare ed ammodernare continuamente il sito. UNA RETE NELLO SVILUPPO LOCALE Diffondere tra gli attori dello sviluppo locale la conoscenza delle tematiche di pari opportunità e integrare i bisogni rispettivi di donne e uomini in tutte le politiche: era questo l’obiettivo del progetto Rete di Parità nello Sviluppo Locale, attraverso il quale la Provincia di Torino ha costituito i Tavoli di Parità all’interno dei Patti Territoriali della Provincia. Si tratta di gruppi di lavoro tematici che hanno il compito di veicolare la prospettiva di genere nei luoghi della concertazione per lo sviluppo locale sostenibile. L'introduzione della tematica delle pari opportunità nelle strategie di sviluppo locale e di governance si è rivelata una metodologia positiva. Tenuto conto dei risultati e dell'effettivo impatto che questo progetto ha riportato sul territorio, la Provincia ha inserito il Progetto “Rete di parità nello sviluppo locale” nella propria progettazione strategica di pari opportunità. Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T. TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 277 PROVINCIA DI TORINO Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale Tutte le informazioni e le notizie utili alla Rete vengono diffuse attraverso il sito internet del progetto www.retediparita.it, utile strumento al servizio dei/delle partecipanti della Rete anche per condividere le esperienze sviluppate all’interno di ciascun patto territoriale. Il 2 novembre 2005, inoltre, vi è stata la presentazione del Progetto Interregionale “Integrare le Pari Opportunità nella formazione e nel lavoro”. Questo progetto, nato su impulso della Regione Piemonte e sviluppatosi attraverso il confronto e la cooperazione con diverse Regioni e Province Autonome, è volto all'individuazione di un modello di intervento efficace per strutturare in modo corretto i contenuti dei moduli Pari opportunità previsti all'interno della formazione professionale. I partner del progetto sono: la Regione Piemonte come ente capofila, la Regione Toscana, la Regione Lazio, la Regione Sardegna, la Provincia autonoma di Bolzano, la Regione Marche, la Regione autonoma Valle d'Aosta, con il coinvolgimento del Dipartimento di Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. 8 MARZO – PROTAGONISTE SEMPRE Anche ripensare la Festa delle Donne può diventare un modo per fare politiche di pari opportunità. Al motto “protagoniste sempre non solo per un giorno”, la Provincia di Torino ha trasformato l’8 marzo da semplice cerimonia di memoria a nuovo modo di comprendere il ruolo della donna. Nell’anno 2004, il mese di marzo si è tinto di rosa e la Festa è tornata nelle piazze di Torino e Provincia, in quei luoghi di transito e di vita collettiva in cui oggi è ancora possibile riflettere rispetto alle responsabilità, private e sociali, delle donne, sulle loro capacità di portare la sensibilità femminile all'interno della politica, del commercio, dell'impegno civile. Le iniziative hanno coinvolto, in alcuni casi per tutto il mese di marzo 2004, anche le piazze e i luoghi di incontro dei Comuni Beinasco, Chivasso, Collegno, Condove, Gassino Torinese, Moncalieri, Oulx, Ivrea, Pinerolo, Rivalta e Rivoli, in un susseguirsi di mostre, concerti, convegni e momenti di incontro e scambio di esperienze e conoscenze interculturali e intergenerazionali. Nel 2005 invece, partendo dalle considerazioni che è nell’autonomia economica che la donna trova la propria emancipazione e che nel lavoro delle donne vengono ricomprese, da sempre, le attività di cura è stato scelto il tema “I lavori delle donne”. Nella giornata del 6 marzo, il cortile del Maglio ed il Laboratorio del Sermig in Piazza Borgo Dora 61 hanno accolto occasioni di confronto, scambio, incontro e visibilità di quanto il Comune e la Provincia di Torino e le realtà associative territoriali esprimano in termini di progettualità e impegno per la promozione di azioni volte a realizzare in concreto, nella quotidianità, condizioni di pari opportunità nel lavoro tra donne e uomini. Sul territorio provinciale inoltre si sono svolte molte iniziative analoghe, realizzate con il contributo della Provincia di Torino, in particolar modo nei comuni di Alpignano, Bricherasio, Castellamonte, Collegno, Giaveno, Ivrea, Moncalieri, OrioCanavese, Pecetto, Pianezza, Pinerolo, Rivalta, Sant’Antonino di Susa, San Sebastiano Po e Torre Pellice . Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T. TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 278 PROVINCIA DI TORINO Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale IL PIANO DI AZIONI POSITIVE Con l’approvazione nel 2003 del “Piano d’Azioni Positive della Provincia di Torino” la Provincia ha voluto dare un forte segnale del suo impegno nella direzione della rimozione di quegli ostacoli che, di fatto, impediscono la piena realizzazione di condizioni paritarie nel lavoro tra uomini e donne all’interno dell’Amministrazione. Il Piano di Azioni Positive della Provincia di Torino si inserisce all'interno di una strategia già radicata nell’Amministrazione provinciale per arricchirla di nuove iniziative, che, promuovendo un’attenzione specifica all’introduzione di elementi di “flessibilità conciliativa” e di organizzazione innovativa del lavoro, operi per il miglioramento della qualità del lavoro e di vita delle lavoratrici: l’attenzione si rivolge a misure di sostegno per interventi a favore della conciliazione, della valorizzazione professionale e della promozione di carriera delle donne, promuovendo un’attenzione specifica all’introduzione di interventi innovativi di organizzazione del lavoro (job sharing, part time, telelavoro, servizi di conciliazione) e di forme di facilitazione (come, ad esempio, il car sharing). L’impegno promosso dalla Provincia di Torino attraverso il Piano di Azioni Positive intende andare al di là di formali dichiarazioni di intenti, attivando iniziative concrete, di tipo integrato, anche sperimentali, che siano in grado di produrre effetti significativi a favore delle lavoratrici dell’Ente e, insieme, attuando una forte azione di sensibilizzazione di tutto il personale, compresa la componente maschile, nonché promuovendo verso l’esterno l’immagine di un Ente attento alle politiche di genere e che le assume come valore nella propria pianificazione strategica. Il Piano di Azioni Positive, di durata triennale, propone una serie di iniziative, da realizzarsi sotto il coordinamento dell’Assessore alle Pari Opportunità e il controllo del Comitato Pari Opportunità della Provincia: 1. Realizzare una lettura di genere della composizione del personale della Provincia di Torino 2. Definire indicatori di valutazione 3. Determinare un sistema di adozione, monitoraggio e valutazione del tasso di incremento di gender mainstreaming nelle politiche dell'ente e nei suoi strumenti di programmazione (Pianificazione Strategica, Relazione Previsionale Programmatica, Piano di Sostenibilità Ambientale, Documento di Pianificazione Territoriale, ecc.) 4. Identificare azioni di sperimentazione/applicazione del Piano di Azioni Positive 5. Fissare un modello di trasferibilità del Piano di Azioni Positive al fine di renderlo disponibile per gli altri enti locali 6. Realizzare un opuscolo di informazione da diffondere tra i/le dipendenti dell'ente FRIENDLY, ESEMPIO DI CONCILIAZIONE Il progetto Friendly, promosso dal Comitato Pari Opportunità della Provincia di Torino, finanziato sul FSE 2000-2006 Obiettivo 3 Misura E1 del Programma operativo Regionale della Regione Piemonte, si è concluso nel maggio 2004 e aveva come obiettivo quello di promuovere la cultura di pari opportunità e di diffondere le buone prassi che migliorano il contesto lavorativo per le lavoratrici della Provincia. Del resto passa anche da qui la possibilità di realizzare una vera conciliazione fra responsabilità di lavoro e responsabilità familiari, premessa indispensabile per favorire realmente la progressione di carriera delle donne che lavorano. Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T. TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 279 PROVINCIA DI TORINO Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale Il progetto Friendly è consistito, inizialmente, in un’indagine attraverso la quale si è fatta opera di sensibilizzazione dei temi delle pari opportunità e si è, al contempo, raccolto informazioni sulle esigenze dei/delle dipendenti dell’ente in materia di conciliazione. Da qui si sono tratte anche riflessioni sulle possibili forme flessibili degli orari e degli spazi di lavoro e sui servizi di conciliazione (come ad esempio l’asilo aziendale). Attraverso il progetto Friendly, si sono così anche realizzate alcune azioni che erano previste nel Piano di Azioni Positive della Provincia . Nell’ottobre del 2005 la Regione Piemonte, attraverso il Fondo Sociale Europeo, ha finanziato il progetto Friendly2 che introduce la sperimentazione di formule organizzative che, attraverso l’integrazione di diversi strumenti di flessibilità, siano in grado di rispondere in modo adeguato e “flessibile” alle specifiche esigenze di conciliazione delle/dei dipendenti della provincia. COORDINAMENTO CITTADINO DONNE VITTIME DI VIOLENZA L’obiettivo ancora una volta è quello di creare sinergie e sviluppare una vera conoscenza del fenomeno che vede le donne e i bambini vittime di violenza. Promosso dal Comune di Torino, il Coordinamento Cittadino Donne Vittime di Violenza coinvolge la Provincia di Torino insieme ad altri enti, associazioni e organizzazioni senza scopo di lucro, per armonizzare gli interventi sul territorio. Il Coordinamento si impegna a garantire una continuità di rapporto con l’Amministrazione Provinciale, Regionale e Nazionale, nonché gli organismi europei ed internazionali e a collaborare con tutte le realtà del territorio metropolitano, regionale, nazionale ed europeo. ACCORDO DI COOPERAZIONE IN NOME DEI DIRITTI Nell’aprile 2004 la Provincia di Torino ha approvato l’adesione dell’Accordo di Cooperazione tra istituzioni, enti e organizzazioni per diffondere una cultura della conoscenza e del rispetto dei diritti delle donne e delle bambine. L’Accordo trae ispirazione dalla campagna mondiale promossa dall’Associazione Amnesty International "Mai più violenza sulle donne" per fermare la violenza e dar voce a tutte quelle donne, i cui diritti sono stati violati in carcere, nei centri di detenzione, nelle loro case, all'interno della loro comunità o nei posti di lavoro. Grazie all’Accordo è nato un tavolo di lavoro e confronto permanente del Piemonte su questi temi. UNA RETE TRA PROVINCE E COMUNI La Provincia di Torino ha siglato un Protocollo d’Intesa promosso dalle Province di Genova, Siena e Modena per sostenere, qualificare e promuovere lo sviluppo di tutte le risorse femminili, per confrontare le pratiche di bilancio di genere. Ancora una volta la strada è quella della rete e del lavoro di cooperazione tra amministrazioni pubbliche, province e comuni. L’obiettivo rimane sempre quello di realizzare nei fatti le pari opportunità e l'uguaglianza sostanziale fra uomini e donne, attraverso la valorizzazione della differenza di genere, la formazione e l’orientamento, il rafforzamento del luogo, counseling. Il Protocollo, siglato dalla Provincia di Torino nel 2004, va nella stessa direzione della nuova programmazione FSE 2000/2006 che ha introdotto una Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T. TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 280 PROVINCIA DI TORINO Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale profonda innovazione in tema di pari opportunità. Con questo Protocollo d’Intesa e la rete di pubbliche amministrazioni che ne consegue, si tenta di non disperdere energie e di consolidare le esperienze in atto, creando occasioni di scambio di informazioni e di buone prassi. CITTÀ IN TEMPO Città in tempo è un progetto della Provincia di Torino che ha l’obiettivo, per la prima volta in Italia, di coordinare i Piani e gli interventi che riguardano le tematiche dei tempi e degli orari urbani espressi da un gruppo di comuni che hanno deciso di coordinarsi, costituendo così una rete e dando vita ad un territorio definito anche sulla base della comunicazione. Sul piano della gestione, si è trattato dunque di adattare gli strumenti, ormai largamente sperimentati nelle esperienze dei Piani degli orari urbani, a uno spazio di intervento e di decisione differente. Sullo sfondo del progetto rimane l’ambizione di migliorare la qualità della vita, attraverso la qualità dei servizi e la loro reale accessibilità (ovvero, orari urbani flessibili e più vicini ai tempi delle famiglie). I più recenti sviluppi di questo percorso evolutivo hanno visto, nel corso dell’anno 2005, lo sviluppo di attività formative per un apposito gruppo di lavoro formato da funzionari provinciali e da rappresentanti delle amministrazioni comunali; scopo di tali attività è stato quello di fornire ai partecipanti gli strumenti e le conoscenze necessarie alla predisposizione di progetti complessi che richiedono capacità decisionali strategiche I progetti, nati all’interno del gruppo di lavoro costituito dalla Provincia di Torino e dai Comuni di Chieri, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Rivoli, Settimo Torinese, Venaria, e sostanziato dalla lettera d’intesa sottoscritta nel mese di dicembre, sono da intendersi quali prime azioni sperimentali di coordinamento e cooperazione. Si tratta dei risultati di una prima fase comune di lavoro alla quale si intende dare seguito attraverso nuove azioni di coordinamento e collaborazione che abbiano ad oggetto materie di “area vasta” quali ad es. i trasporti, la Scuola, la cultura etc, etc. COORDINAMENTO PROVINCIALE BANCHE DEL TEMPO Il Tempo depositato in Banca La Banca del Tempo è un "istituto di credito" molto particolare, dove non si deposita denaro bensì tempo e disponibilità. È un luogo che agisce come centro di raccolta della domanda e dell'offerta di tempo, come regolatore di nuovi sistemi di reciprocità, considerando questa come una forma di aiuto tra soggetti paritari. I soci della Banca attuano uno scambio reciproco di prestazioni e di tempo offrendo ciò che sono in grado di fare e ricevendo ciò di cui hanno bisogno. Si tratta di una forma di collaborazione, e non di volontariato, con la quale ci si aiuta ad affrontare anche le incombenze e gli impegni della vita quotidiana e familiare. In breve chi, ad esempio, sa suonare il pianoforte può offrire due ore di lezione in cambio di altrettante ore di piccoli aiuti domestici. Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T. TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 281 PROVINCIA DI TORINO Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale L'esperienza del Coordinamento Provinciale Banche del Tempo ha avuto inizio nel dicembre del 1996, allo scopo di promuovere, informare e coordinare le esperienze di Banca del Tempo presenti sul territorio provinciale. Questo progetto ha vinto la III^ edizione (9 maggio 2000) del Premio "100 progetti al Servizio del Cittadino" promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica. Da allora si è registrato un incremento significativo delle Banche del Tempo in provincia: si è passati infatti dalle 5 iniziali del 1997 alle 15 del 2004. La presenza del coordinamento ha favorito inoltre l'avvio delle prime esperienze di confronto tra banche del tempo italiane e quelle estere, in particolare con quelle europee. Nel corso del 2004 grazie ad un finanziamento regionale è stato realizzato anche il progetto “tempoinlinea” che prevede la realizzazione di un sistema informatico in grado di connettere i saperi offerti e/o richiesti dai vari associati delle BdT del territorio provinciale e favorire, di conseguenza, una miglior integrazione tra le Banche del Tempo esistenti. Maggiori informazioni all'indirizzo www.tempoinlinea.it La struttura tecnica operativa che gestisce il Coordinamento provinciale e tutte le azioni di politica dei tempi è l’Ufficio Tempo, istituito nel 1997, con compiti di segreteria e di coordinamento delle diverse iniziative sulle Banche dei Tempi e politiche dei tempi ed è la struttura tecnico operativa che gestisce il Coordinamento provinciale e tutte le azioni di politica dei tempi promosse dalla Provincia. Nel corso del 2005, inoltre, si è tenuto il Convegno Nazionale “Banche del Tempo” PROGETTO DIAMOCI DA FARE Nel 2005 è stato intrapreso il progetto intitolato “Diamoci da Fare” nell’ambito delle “Azioni integrate per l’educazione alla reciprocità e alla condivisione delle responsabilità familiari nella Provincia di Torino”, volto alla promozione della condivisione e reciprocità del lavoro domestico e di cura all’interno della famiglia, che propone un modello educativo gender sensitive rivolto agli studenti delle scuole. Tale progetto, della durata di quattro anni, prevede attività di informazione e sensibilizzazione sulla reciprocità e condivisione del lavoro di cura tra donne e uomini e la sperimentazione e monitoraggio del modello educativo incentrato sull’equa distribuzione dei carichi e delle responsabilità familiari tra donne e uomini. Per la sua realizzazione è previsto lo svolgimento dei seguenti moduli: Modulo 1: Dotare l’Assessorato alle Pari Opportunità della Provinciali di una linea di attività, dedicata alle questioni relative alla reciprocità e condivisione del lavoro domestico e di cura. Modulo 2: Promuovere un approccio critico e costruttivo riguardo al ruolo tradizionalmente attribuito alle donne, al fine di fare emergere le criticità e le incongruenze del modello tradizionale rispetto alle attuali condizioni socio economiche di uomini e donne attraverso la progettazione e l’avvio del nuovo modello educativo gender sensitive nelle scuole individuate. Modulo 3: Informare e sensibilizzare la popolazione sulla necessaria reciprocità e condivisione del lavoro di cura fra donne e uomini. Continuazione del nuovo modello educativo gender sensitive nelle scuole individuate ( sperimentazione di un modello Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T. TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 282 PROVINCIA DI TORINO Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale educativo, all’interno di un plesso scolastico predefinito coinvolgendo insegnanti, famiglie e alunni). Modulo 4: Sperimentare e monitorare un modello educativo che promuova l’equa distribuzione dei carichi e delle responsabilità familiari tra donne e uomini; Modulo 5: Trasferire le metodologie e diffondere i risultati per diventare punto di riferimento pilota anche per le altre Province del Piemonte SESSANTESIMO ANNIVERSARIO DEL VOTO ALLE DONNE La Provincia di Torino ha deciso di fare delle celebrazioni del sessantesimo anniversario del primo voto femminile il fulcro di una strategia di empowerment della cultura di parità. In questa logica e’ stato realizzato un ciclo di incontri denominato “un genere di parole” dedicato alla presentazione di esperienze, ricerche, studi, creazioni artistiche in un’ottica di genere. Nel 2005 e’ stato realizzato l’incontro di apertura: “Madre italiana, duecento anni di stereotipi”, con Marina D’Amelia, Tilde Giani, Stefanella Campana. Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T. TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 283 PROVINCIA DI TORINO Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale LE RISORSE FINANZIARIE E I RELATIVI IMPIEGHI, DEDICATI ALLE : POLITICHE PER LE PARI OPPORTUNITA' dell'Asse 4: LA PROVINCIA E IL SUO SISTEMA SOCIALE E CULTURALE Provenienza risorse 2004 2005 da altri soggetti: Unione Europea Stato Italiano Regione Piemonte 0,00 0,00 117.468,54 40.000,00 85.160,00 6.000,00 da risorse proprie o acquisite dall'Ente Provincia : prevalentemente tributi e tariffe 49.741,87 195.743,26 risparmi di gestione 145.460,20 12.950,00 proventi di vendite di beni del patrimonio 0,00 0,00 ricorso al credito bancario 0,00 0,00 Totale risorse acquisite 397.830,61 254.693,26 Destinazione impieghi 2004 2005 311.188,74 75.512,26 cosiddetti "correnti": attività di natura ordinaria gestite direttamente attività di natura ordinaria gestite indirettamente (trasferimenti ad altri Enti e/o soggetti) 86.641,87 176.231,00 cosiddetti "in conto capitale": investimenti gestiti direttamente 0,00 2.950,00 investimenti gestiti indirettamente (trasferimenti /conferimenti ad altri Enti e/o soggetti, ivi comprese le partecipazioni azionarie) 0,00 0,00 Totale impieghi realizzati Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T. 397.830,61 254.693,26 TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 284