Valchiavenna
30 Sabato, 26 marzo 2011
Notizie flash
■ Scuola di Piuro
Per i bambini della
Primaria è ora
di “fare un bel rumore”
con le percussioni
Bambini, è l’ora di fare un bel rumore.
La scuola primaria di Piuro punta sulle
percussioni e gli alunni sono decisamente
soddisfatti, del resto alzi la mano chi
non ha provato da piccolo a suonare
la “batteria” utilizzando le pentole in
cucina... In questo periodo gli scolari
delle classi seconda e quarta dell’istituto
frequentato dai bambini di Prosto,
Borgonuovo e Santa Croce sono impegnati
in un laboratorio diretto da Roberto
Lisignoli, insegnante della Civica scuola
di musica della provincia di Sondrio e
batterista del gruppo rock “Tirlindana”.
Già nei primi incontri con il mondo delle
percussioni gli allievi hanno messo in
campo un notevole entusiasmo. I suoni
prodotti con batteria, tamburelli e altri
piccoli strumenti hanno permesso alle
due classi di unire un’attività musicale
inedita e un’esperienza valida anche sotto
altri punti di vista. “Questo laboratorio
affianca una giusta dose di conoscenza
teorica e una parte prettamente pratica
-sottolinea l’insegnante Rosita Della
Bella -. È basato su un’attività che
offre stimoli importanti e permette ai
bambini di esprimere le proprie attività
individuali e di lavorare in gruppo. Ogni
settimana gli alunni non vedono l’ora
dell’appuntamento con le percussioni. La
valenza formativa va al di là dell’aspetto
musicale. In queste lezioni si attivano
anche competenze trasversali, a
cominciare dall’attenzione rivolta ai
messaggi dell’insegnante”. Per il futuro si
pensa alla possibilità di costruire alcuni
semplici strumenti. Lisignoli punta sui
metodi seguiti dalla “Civica”. Nelle lezioni
della scuola i laboratori contribuiscono
alla crescita integrale del bambino come
momento formativo e forniscono le basi
in vista di un eventuale studio di uno
strumento. Visto l’entusiasmo messo in
campo in aula, tutto lascia pensare alla
presenza di qualche futuro batterista fra
gli alunni di Piuro.
s.bar.
Chiavenna. Ricco il calendario con le prossime iniziative.
La festa per l’Unità
d’Italia non si esaurisce.
La ricorrenza del 17 marzo avrà
una continuazione: segnale di
forte coesione della comunità
C
Programmi fino a giugno
Le celebrazioni per l’Unità d’Italia proseguono il 31 marzo,
quando alle ore 10.30 ci sarà la cerimonia di spostamento del
busto dedicato al canonico Francesco Novi, attualmente situato
all’interno dell’omonimo asilo da lui fondato. Il 2 aprile alle
ore 16.00 sarà inaugurata una mostra documentale curata dal
“C4” e dedicata al Risorgimento. La mostra sarà aperta all’ex
convento dei Cappuccini fino al 1° maggio. Il 5, 8 e 14 maggio
spazio alle proiezioni di film a tema. In programma “La notte di
San Lorenzo”, “Senso” e “Noi credevamo” al cineteatro Victoria.
Il 7 aprile sarà l’istituto alberghiero Caurga ad organizzare un
momento conviviale a tema, aperto al pubblico. Le celebrazioni,
organizzate in collaborazione tra Comune, Comunità Montana,
Centro Studi Storici, Società Operaia, C4, scuole, cineteatro
Victoria e pasticcerie di Chiavenna, si concluderà il 1° giugno
con il “Gran Concerto” della “Musica Cittadina”. Dal 2 aprile al
1° maggio alcuni ristoranti della zona proporranno menù sul
Tricolore e nelle vetrine della città saranno esposti i lavori degli
studenti, dedicati all’Unità. Il Centro Studi Storici ha curato
un opuscolo con le figure e i percorsi locali del Risorgimento,
stampato in 5mila copie e distribuito agli studenti.
hiavenna non ha
voluto mancare
all’appuntamento:
«Queste vogliono essere
celebrazioni non solo
dell’Unità d’Italia, ma
anche dell’unità di tutte
le associazioni e i gruppi
presenti sul territorio di
Chiavenna che hanno deciso
di collaborare» - così si
esprime Raffaella Palmi,
assessore alla Cultura del
Comune di Chiavenna, che
ha presentato il calendario
degli eventi organizzati per
festeggiare il 150° dell’Unità
d’Italia. Il 17 marzo, dopo
l’alzabandiera di fronte
al monumento ai Caduti
e l’esecuzione dell’Inno
di Mameli da parte della
“Musica Cittadina” di
Chiavenna, il corteo si è
trasferito nella vicina piazza
Bertacchi per i discorsi
ufficiali. È stata inaugurata
una targa celebrativa, a cui
ha fatto seguito l’intervento
del sindaco, la presentazione
di due percorsi legati al
Risorgimento a Chiavenna
e Verceia e l’enorme torta
finale offerta dai pasticceri
della città. Coesione sociale,
rispetto delle regole,
accoglienza dello straniero
alla ricerca di un futuro
migliore. Sono questi i valori
che il sindaco di Chiavenna
Maurizio De Pedrini ha
voluto ricordare nel suo
intervento. Un discorso
tenuto di fronte ad una
piazza gremita nonostante
la pioggia incessante caduta
su Chiavenna per tutta
la mattinata. La giornata
si è aperta con l’adunata
di fronte al Monumento
ai Caduti, monumento
eretto nel 1926 a ricordo
di chi ha perso la vita nella
Prima Guerra Mondiale,
ma poi diventato simbolo
per tutte le guerre che
hanno coinvolto l’Italia.
Il sindaco ha voluto
ringraziare tutti i presenti
per la partecipazione: «Il
simbolo di questa festa
sono le tre bandiere tricolori
che ricordano i giubilei del
1911, del 1961 e del 2011.
Un simbolo che vuole
essere anche un ponte tra
le generazioni di chi ha
costruito questo paese e di
chi ne è il futuro». In piazza,
infatti, oltre a cittadini
comuni anche molte penne
nere degli Alpini e intere
scolaresche.
D. PRA.
Allevamento. Successo per la mostra ovicaprina
Un settore che
richiama i giovani.
C
inquanta allevatori, cinquecentoventi capi. È stata
un’edizione dai grandi numeri per la mostra del settore
ovicaprino dell’Apoc della Valchiavenna. Domenica
mattina, il piazzale di Pratogiano ha ospitato gli allevatori
giunti a Chiavenna da tutta la valle. Nella partecipazione c’è
tutta la dimostrazione della centralità di questo settore - quello
del classico violino, solo per citare il prodotto più importante
- per l’allevamento e la tradizione gastronomica della zona.
Mentre gli allevatori hanno avuto l’opportunità di confrontare
il proprio lavoro con quello dei colleghi, molti cittadini hanno
preso parte all’iniziativa con il ruolo di spettatori. La bella
giornata di sole ha favorito la partecipazione del pubblico
all’iniziativa promossa dallo staff del presidente Andrea
Morelli. Sia come giudice, sia come esperto del settore era
presente Michele Corti, ex assessore all’Agricoltura della
Regione Lombardia. Anche i rappresentanti degli enti locali
hanno preso parte alla manifestazione. «Il bilancio è positivo
sia per gli allevatori, sia per la cittadinanza che ha avuto a
disposizione una bella occasione per osservare il lavoro svolto
- ha sottolineato il vicepresidente della Comunità montana
della Valchiavenna, Davide Trussoni -. È molto significativa
la presenza di numerosi giovani, a cominciare dal presidente
Andrea Morelli. Questa partecipazione è un segnale rilevante
per la prosecuzione dell’attività in questo settore. Attraverso le
leggi specifiche di questo comparto continueremo a sostenere
l’allevamento ovicaprino, che oltre ad avere un ruolo prezioso
per i prodotti permette di ottenere risultati significativi sul
piano della tutela del territorio montano».
Si punta
soprattutto sulle
nuove generazione
per un’attività
produttiva che ha
un certo seguito e
buone prospettive.
PER IL FUTURO
Largo ai giovani fra gli
allevatori della valle del Mera.
In Valchiavenna per molti
ragazzi la passione principale
è l’allevamento, e la conferma
più significativa arriva da
Andrea Morelli, presidente
della sezione di Apoc da alcuni
mesi. Morelli ha iniziato la
propria esperienza sei anni fa.
«E una passione di famiglia
- premette -. A vent’anni ho
cominciato a dedicare tempo
ed energie all’allevamento
e a confrontarmi con altri
appassionati per acquisire
competenze. Poi ho aperto
una stalla e ho preso parte
alle prime mostre. Quando c’è
stato il rinnovo del consiglio
mi sono fatto avanti e mi
ha fatto piacere raccogliere
la fiducia della maggioranza
degli iscritti». Morelli lavora
nell’azienda di famiglia del
settore frutta e verdura, ma
le ore trascorse in stalla sono
molte. «Si tratta di un secondo
lavoro - spiega Morelli -, non
è soltanto un passatempo.
Per l’allevamento delle mie
quaranta capre di razza frisa
sono necessarie molte ore
di lavoro alla settimana. Ma
questo aspetto non rappresenta
un problema». Non si tratta
di un caso eccezionale: sono
molti i giovani attivi in questo
comparto. “è una passione
sana - rimarca Morelli - e tra
gli obiettivi dell’associazione
c’è il coinvolgimento di un
numero maggiore di ragazzi,
per portare avanti questa
tradizione così importante
per il nostro territorio”. In
collaborazione con il Circolo
Culturale Collezionistico
C4 durante la giornata era
esposta, sotto i portici del
Municipio di Chiavenna, una
mostra di cartoline e immagini
d’epoca dedicate al mondo
dell’allevamento.
S. BAR.
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