NUMERO 170 - 05 AGOSTO 2014
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Tema caldo
Il replicante per investire come i guru
di Wall Street
Pillole ETF
DeAWM amplia gamma ETF core a basso costo
UBS ETF supera soglia 20 mld $ in gestione
Nuove Emissioni
Investire come Buffett e Soros
Nuovi ETF per andare short (con leva 3)
su Treasury, Bund e Btp
Focus Banca IMI
Forti venti e mare mosso sulle Borse
ETF in cifre
ETF Plus: migliori, peggiori
e più scambiati a uno e sei mesi
Commento agli ETF
Discesa del Dax mette il turbo agli ETF
short a leva sulla Borsa di Francoforte
È disponibile la nuova app di ETF news per il tuo Ipad, è gratis!
a cura di Titta Ferraro
TEMA CALDO
Il replicante per investire come i guru di Wall Street
Se diventare ricchi come Warren Buffett e George Soros
appare una chimera, di certo si può provare a emulare
le loro strategie in Borsa. La strada è quella di investire
sugli stessi titoli su cui i maggiori guru mondiali stanno
puntando con maggiore decisione. Comprare singolarmente i vari titoli presenti nel portafoglio di Buffett & Co.
risulta però decisamente dispendioso; la via alternativa
è rappresentata dalla replica di un indice comprendente una selezione di
tali titoli: operazione
Ha fatto il suo debutto meno dispendiosa e
sul NYSE l’attesissimo alla portata anche dei
iBillionaire ETF che piccoli risparmiatori.
permette di prendere
posizione sulle azioni
preferite da miliardari
quali Warren Buffett
2
Copiare Buffett & co.
per far meglio dell’S&P 500
Oltreoceano l’inizio
di agosto ha portato
all’atteso debutto sul Nyse dell’iBillionaire ETF che prevede proprio l’esposizione alle azioni presenti nei portafogli degli investitori miliardari più noti degli Stati Uniti.
Lanciato in collaborazione con Direxion Investments,
l’ETF Direxion iBillionaire Index (IBLN) consente di uniformarsi alle decisioni di investimento dei più importanti
guru di Wall Street a un costo totale annuo dello 0,65%,
inferiore rispetto a quello previsto dall’altro replicante
simile già presente dal 2012 a New York, l’ETF Global X Guru Index (GURU), che presenta un TER dello
0,75% e vanta masse gestite per oltre mezzo miliardo di
dollari. L’iBillionaire e il Guru hanno caratteristiche simili
in quanto sono entrambi fondi equal weight, ossia i titoli
al loro interno hanno lo stesso peso al fine di evitare
un’eccessiva concentrazione del rischio su singoli titoli.
L’ETF Guru si rifà però alle posizioni assunte da 75
hedge fund di grandi dimensioni, mentre l’ETF iBillionaire prende come riferimento le posizioni dei venti più
famosi miliardari.
Il nuovo ETF proposto da Direxion si rifà all’indice iBillionaire, un benchmark azionario inaugurato nel novembre 2013 con la missione di democratizzare Wall
Street seguendo le strategie di investimento dei maggiori investitori miliardari tra cui spiccano Warren Buffett, Carl Icahn, George Soros, Daniel Loeb e David
Tepper. Big della finanza che nel lungo periodo si sono
mostrati in grado di sovraperformare costantemente l’indice S&P 500. Dal suo lancio l’iBillionaire Index segna
un +12,38%, rispetto al +8,89% dell’S&P 500 (dati al
04/08/2014).
30 grandi azioni Usa, forte peso dell’hitech
Nell’indice sono ricompresi i 30 titoli dell’S&P 500 su
cui gli investitori miliardari hanno stanziato più fondi a
livello aggregato secondo quanto risultante dal deposito 13F, un report SEC (la Consob statunitense) che
contiene il dettaglio delle partecipazioni trimestrali degli
investitori istituzionali (oltre i 100 mln di dollari). L’indice
è equamente ponderato e al momento, tra i 30 titoli al
suo interno, comprende nomi ben noti come Apple, 21st
Century Fox, Dollar General, AIG, eBay, Dow Chemical, MasterCard, Coca Cola, FedEx, Microsoft, Gap e
Google. La tecnologia occupa la maggior fetta dell’indice, con un peso del 33,33% rispetto al 19% che occupa
nell’S&P 500, seguita da beni voluttuari ed energia con
il 16,67% per entrambi. In totale, questi primi tre settori
rappresentano i due terzi dell’indice.
iBillionaire Index vs S&p 500
25%
iBillionaire index
S&P 500
20%
15%
10%
5%
0%
-5%
Ago
Set
Ott
2013
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
2014
Fonte: Bloomberg
NEWS DAL MONDO ETF
News
DeAWM amplia gamma di ETF core a basso costo
Deutsche Asset & Wealth Management (DeAWM), la divisione di asset
management del Gruppo Deutsche Bank, ha aggiunto un nuovo ETF alla sua
gamma “core” a basso costo introdotta lo scorso febbraio. Si tratta del db
x-trackers MSCI World Index Ucits ETF (DR), quotato al London Stock Exchange
e che presenta una replica fisica dell’indice Msci World. Il TER è dello 0,19%
annuo. Nel 2014 la gamma core low cost di Deutsche Bank ha attirato afflussi per
oltre 600 milioni di euro.
Amundi SGR: Vincenzo Sagone nominato Co-head della ETF Business Unit
Amundi SGR ha annunciato l’ingresso di Vincenzo Sagone come Co-head della
ETF Business Unit, sotto la responsabilità di Gabriele Tavazzani, condirettore
generale e responsabile commerciale e marketing della società di asset
management. Sagone andrà ad affiancare Antonio Volpe, già co-Head della stessa
Business Unit, per lo sviluppo della distribuzione alla clientela italiana degli ETF e
dei fondi indicizzati di Amundi. Sagone, dal 2010 nel gruppo Crédit Agricole, si è
occupato di avviare in Crédit Agricole Cheuvreux Italia l’attività di market making
ed execution degli Amundi ETF e di gestire, in collaborazione con Amundi Sgr, la
partenza e lo sviluppo del business ETF di Amundi per il mercato italiano.
UBS ETF: superata soglia dei 20 miliardi di dollari in gestione
UBS ETF, la divisione ETF di UBS Global Asset Management, ha superato nel
primo semestre 2014 i 20 miliardi di dollari di asset in gestione, in progresso del
20% rispetto alla fine del 2013 (dati di ETFGI aggiornati al 30 giugno 2014). In sei
mesi UBS ETF ha registrato 3,35 miliardi di dollari di net new asset rispetto ai 2,3
miliardi di tutto il 2013. Guardando al mercato italiano, Il primo semestre del 2014
ha visto crescere notevolmente gli AuM di UBS su Monte Titoli, trend confermato
anche a luglio. Alla fine di questo mese, infatti, grazie a una nuova raccolta da
inizio anno di circa $ 400 milioni, gli AuM hanno quasi raggiunto quota 1 miliardo
di dollari, +63% rispetto alla fine del 2013. “Gli investitori stanno apprezzando
l’elevata qualità della replica e i costi estremamente competitivi della nostra gamma
di ETF, che sono strettamente connessi alla forte expertise di UBS Global Asset
Management nel campo della gestione passiva, dove ha in gestione oltre 200
miliardi”, ha rimarcato Simone Rosti, responsabile Italia di UBS ETF.
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Deutsche Asset
& Wealth Management
Il primo ETF fisico in Europa sull’indice
di azioni A cinesi CSI300
db x-trackers Harvest CSI300 Index UCITS ETF (DR)
ISIN
LU0875160326
TER
Dividendi
Replica
1,10%
Distribuzione
Diretta
Internet: www.dbxtrackers.it
Numero verde: 800 90 22 55
Prima dell’adesione leggere il documento di quotazione, il prospetto ed il KIID del comparto
rilevante.
Avvertenze – Potete ottenere gratuitamente tali documenti presso Deutsche Bank AG, Via Turati 27, 20121 Milano e sul
sito www.dbxtrackers.com. db x-trackers è un marchio commerciale di proprietà di Deutsche Bank AG. Gli ETF descritti
nel presente opuscolo informativo sono azioni di db x-trackers, una società d’investimento costituita ai sensi del diritto
lussemburghese nella forma di Société d’Investissement à Capital Variable (SICAV). Deutsche Bank AG e lo sponsor
degli indici non rilasciano alcuna dichiarazione o garanzia circa i rendimenti che possono essere ottenuti dall’utilizzo del
relativo indice. Le informazioni contenute nel presente documento sono destinate esclusivamente all’utilizzo in Italia. La
pubblicazione del presente documento non costituisce una modalità di offerta al pubblico da parte di Deutsche Bank AG
e non costituisce o intende fornire alcun giudizio, da parte della stessa, sull’opportunità dell’eventuale investimento ivi
descritto. Deutsche Asset & Wealth Management racchiude in sé tutte le attività di asset management and wealth
management condotte da Deutsche Bank AG e dalle sue filiali e succursali. Deutsche Asset & Wealth Management
fornisce prodotti e servizi alla propria clientela tramite una o più soggetti giuridici che possono essere indentificati dai
clienti all’interno dei contratti, accordi, materiali di offerta o altra documentazione pertinente a tali prodotti o servizi.
a cura di Titta Ferraro
NUOVE EMISSIONI
Rischio Fed e non solo. Nuovi ETF per andare
short (con leva 3) su Treasury, Bund e Btp
Gli Stati Uniti tornano a correre dopo il passo falso
invernale dovuto all’effetto meteo. E l’economia a
stelle e strisce si mostra anche più in salute di quanto
preventivato dal mercato (+4% il Pil annualizzato nel
secondo trimestre dal -2,1% dei primi tre mesi 2014)
rendendo sempre più concreta la prospettiva di un
rialzo dei tassi della Federal Reserve che nei prossimi
mesi andrà a ultimare il tapering azzerando gli acquisti
di asset. Attualmente il consensus Bloomberg vede il
primo rialzo del costo del denaro nel secondo trimestre
del 2015 con livello dei fed funds salire fino all’1% alla
fine del prossimo anno. Ma non è escluso che la stretta
monetaria arrivi anche prima; infatti il numero uno
manterrà tale impostazione ultraespansiva ancora a
della Fed, Janet Yellen, ha fatto intendere lo scorso
lungo finché la ripresa economica non prenderà vigore
mese che l’incremento del costo del denaro potrebbe
e l’inflazione tornerà ad avvicinarsi al target del 2%. I
materializzarsi prima del previsto se le indicazioni in
rendimenti del Bund tedesco, complici anche le ultime
arrivo dal mercato del lavoro dovessero continuare a
tensioni geopolitiche, hanno aggiornato i minimi storici
sorprendere in positivo. Normalizzazione della politica
così come i bond periferici, inclusi i Btp italiani.
monetaria che dovrebbe favorire un ulteriore rialzo dei
Oltre ai classici strumenti per prendere posizione
tassi di interesse reali oltreoceano, attualmente al 2,5%
in maniera lineare sui titoli di Stato statunitensi e
circa per il Treasury decennale, già aumentati rispetto ai
dell’eurozona, sul mercato
minimi storici nella primavera del
ETFPlus di Borsa italiana
2013. Svolta di politica monetaria
Si avvicina il momento del primo sono presenti anche prodotti
che appare invece lontana in
rialzo dei tassi da parte della strutturati per beneficiare del
Europa con la Bce che è fresca
Fed. Sul mercato ETFPlus hanno ribasso dei prezzi dei bond
del taglio dei tassi di giugno e
A Milano anche un poker di ETC su rame e palladio
Sempre Boost ETP ha rafforzato nelle scorse settimane la propria gamma di ETC.
Il 23 luglio hanno fatto il loro debutto quattro nuovi strumenti che permettono di
prendere posizione su rame e palladio. Due ETC leva tre sul metallo rosso: il Boost
Copper 3x Leverage Daily ETP (Isin IE00B8JVMZ80) e il Boost Copper 3x Short
Daily ETP (Isin IE00B8KD3F05); sul palladio, che quest’anno risulta tra i migliori
metalli in scia alla carenza di approvvigionamento derivante dalle sanzioni contro la
Russia e dal prolungato sciopero dei minatori in Sud Africa, sono stati invece quotati
un leva 2 long (Boost Palladium 2x Leverage Daily ETP) e uno short -1X (Boost
Palladium 1x Short Daily ETP).
“Il rame è considerato un campanello d’allarme del clima economico globale mentre il
palladio ha un’importante valenza, essendo ampiamente usato nei convertitori catalitici
che riducono le emissioni, contribuendo a rallentare il riscaldamento globale”, ha
rimarcato Hector McNeil, Co-CEO di Boost ETP, in occasione della quotazione dei 4
nuovi ETC.
4
fatto il loro debutto a inizio
agosto i primi ETP obbligazionari
short 3X su Treasury, Bund e Btp
a cura di Titta Ferraro
NUOVE EMISSIONI
governativi. In particolare su Italia e Germania ci sono
due ETF short con leva 2, il Lyxor ETF Double Short
BTP e Lyxor ETF Double Short BTP, che permettono
di replicare all’inverso con leva 2 l’andamento del future
sui titoli di stato italiani e tedeschi con scadenza a 10
anni.
Gli ETP obbligazionari
leva tre restituiscono
un ritorno -3X sul
movimento giornaliero
dell’indice sottostante
che presenta una
posizione lunga in
contratti future di
Treasury, Bund e Btp
5
Boost lancia i primi 3X
short obbligazionari
Novità assoluta sono i
replicanti obbligazionari
short leva tre portati a
Milano da Boost ETP
che permettono di
posizionarsi al ribasso
su Treasury, Bund e
Btp. Poiché la normativa
UCITS permette una
leva massima di 2x, gli strumenti a leva tre non rientrano
nella categoria dei fondi comuni risultando quindi
Exchange-traded Notes (ETN); dei prodotti finanziari con
molte similitudini con gli ETF poichè replicano anch’essi
l’andamento di un determinato indice e sono scambiati sui
mercati regolarizzati come le azioni e possono riguardare
diverse tipologie d’investimento (azioni, obbligazioni,
commodity, valute, volatilità, etc), ma giuridicamente
gli ETN differiscono dagli ETF poiché sono titoli senza
scadenza (simili alle obbligazioni zero coupon con
scadenza illimitata) emessi da una società veicolo.
I nuovi ETP proposti da Boost ETP, società di WisdomTree
specializzata in ETP short e a leva, replicano nel dettaglio
gli indici che forniscono esposizione ai rendimenti dei
future sulle obbligazioni governative italiane e tedesche
a 10 anni e sui treasuries americani a 10 anni. I tre
nuovi ETP restituiscono un ritorno -3x sul movimento
giornaliero dell’indice di riferimento. Ad esempio l’ETP
stragrande maggioranza degli ETP obbligazionari S&L
sul Treasury si rifà all’indice BNP Paribas US Treasury
detenuti a livello globale. A livello europeo invece, gli Etp
Note 10Y Future che replica l’andamento di una
sul debito pubblico tedesco e italiano sono i più richiesti,
posizione lunga in contratti future 10-Year US Treasury
rispettivamente con 1,1 miliardi di dollari e 216 milioni
Note di tipo front-month che hanno sottostante fisico
dollari di masse gestite al 30 giugno 2014. Sul debito
rappresentato dai titoli di Stato USA e la cui scadenza
pubblico americano, italiano e tedesco sono predominanti
è compresa tra gli 6,5 e i 10 anni. I contratti frontle posizioni short che rappresentano, rispettivamente, il
month sono i contratti future mensili la cui scadenza è
90%, l’82% e il 97% degli ETP S&L obbligazionari. “La
più ravvicinata. Ogni trimestre, prima della scadenza
forte tendenza ribassista degli investitori S&L sui titoli
del contratto front-month in essere, l’indice sostituisce
a reddito fisso si riflette in flussi in uscita da posizioni
quest’ultimo con il contratto che giunge a termine nel mese
long per 1,1 miliardi di dollari. A seguito di queste
immediatamente successivo, adottando la metodologia
redemption, il 92% degli AUM in ETP obbligazionari
front-month rolling.“Crediamo che gli ETP obbligazionari
S&L è detenuto in posizioni short”, ha specificato Viktor
a leva tripla short siano un’interessante novità nel
Nossek, responsabile della ricerca di
mercato italiano degli
Boost ETP.
ETP, essendo prodotti
Non va dimenticato che la performance
d’investimento
molto
degli ETP a leva viene calcolata sulla
richiesti ma finora non
base dei rendimenti giornalieri composti,
disponibili – ha rimarcato
pertanto i rendimenti misurati su periodi
Hector McNeil, Co-CEO
maggiori di un giorno possono discostarsi
di Boost ETP - . Visto
da quelli offerti dall’indice di riferimento
le aspettative di crescita
(effetto compounding). Questa tipologia
dei tassi d’interesse nel
di prodotti a leva risulta quindi idonea a
breve termine gli ETP
investitori sofisticati che comprendono i
obbligazionari a tripla
rendimenti a leva e composti, investitori
leva short di Boost
professionali (consulenti finanziari e
daranno agli investitori
gestori individuali) o investitori attivi
l’opportunità di migliorare
che monitorano regolarmente le loro
i propri rendimenti o
posizioni.
proteggersi dall’aumento
dei tassi”.
Con masse in gestione I tre nuovi leva 3 short proposti da Boost ETP
Sottostante
Isin
TER
di 7,9 miliardi di dollari, Nome
Bnp Paribas Long Term Btp Future
IE00BKS8QM96
0,60%
gli ETP S&L (short & Boost Btp 10y 3x Short Daily
Bnp Paribas Bund Future
IE00BKS8QN04 0,30%
leveraged) che replicano Boost Bund 10y 3x Short Daily
il
debito
americano Boost Us Treasuries 10y 3x Short Daily Bnp Paribas Us Treasury Note 10y Future IE00BKS8QT65 0,30%
Fonte: ETF News
rappresentano
la
FOCUS BANCA IMI
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L’APPROFONDIMENTO
DI BANCA IMI
Forti venti e mare mosso sulle Borse
6
Gli indici europei risentono dell’inasprimento
delle sanzioni alla Russia che si ripercuoteranno
inevitabilmente sulle economie occidentali, di alcuni
dati macro inferiori alle attese che rimarcano i timori
sulla ripresa dell’Eurozona e di alcune trimestrali
europee contrastanti che ribadiscono quanto emerso
con i risultati dei primi tre mesi dell’anno, ovvero un
quadro societario ancora condizionato dalla debole
ripresa economica. In tale contesto le Piazze europee
mostrano un trend incerto e falliscono il rimbalzo dai
supporti che hanno appena testato; si allontanano
dai massimi anche gli indici statunitensi dopo il
nuovo record dell’S&P500 a un soffio dai 2.000
punti, grazie alle trimestrali e dai dati
macro superiori alle attese. Il FTSE Mib
conferma una volatilità eccessiva sulla
scia degli improvvisi cambi di rotta dei
Bancari.
A livello globale, il Fondo monetario
ha tagliato le stime al 3,4% dal 3,7%
per l’anno in corso. Il taglio riflette
la debolezza del primo trimestre,
particolarmente elevata negli Stati
Uniti e a un outlook meno ottimistico per diversi
Paesi emergenti. Nella seconda metà dell’anno la
crescita dovrebbe accelerare, ma non abbastanza da
annullare la fiacchezza riscontrata nel primo trimestre.
Di contro, la congiuntura dovrebbe migliorare nel
prossimo anno, per il quale sono state confermate
le previsioni di crescita del 4%. Secondo il FMI i
rischi al ribasso restano una delle preoccupazioni più
importanti insieme all’aumento di quelli geopolitici
che potrebbero comportare un nuovo picco dei prezzi
L’inasprimento delle
sanzioni alla Russia
e i deboli riscontri
macro per l’Eurozona
hanno penalizzato
i listini del Vecchio
continente
petroliferi.
Tra i rischi si annovera anche quello di un aumento
superiore alle attese dei tassi statunitensi a lungo
termine, di un’inversione della recente compressione
degli spread di rischio e della volatilità dei mercati
finanziari. Inoltre peggiorano notevolmente le tensioni
geopolitiche in Ucraina-Russia e in Medio Oriente,
aumentando fortemente la volatilità dei mercati. Gli
operatori temono le ripercussioni dopo la decisione
di Europa e Stati Uniti di inasprire le sanzioni alla
Russia che incidono soprattutto sui titoli di società
con più elevata esposizione al paese russo. Tale
situazione si riflette negativamente anche sul DAX
poiché la Germania dipende per il 42% dal gas russo
e per il 35% dal petrolio. In tale contesto, i tedeschi
chiedono agli altri paesi europei la condivisione del
FOCUS BANCA IMI
7
peso dei contraccolpi sull’economia che si avranno,
mentre la Gran Bretagna sta spingendo per la linea
dura contro Mosca data un’esposizione all’energia
russa molto inferiore, pari a solo il 12% in termini di
petrolio e nessuna dipendenza per il gas.
In merito ai fondamentali dell’Euro Stoxx, scendono
leggermente i P/E dell’anno in corso a 15,3x a
moderato premio rispetto alla media 2007-13 e
vengono nuovamente riviste leggermente al ribasso
le stime di crescita degli utili da parte del consenso
al 18% sia per l’anno in corso che per il 2015, con
un PEG (rapporto crescite/multipli) che intorno
a 1. Secondo il FMI nella zona euro quest’anno
la situazione resta disomogenea, nonostante una
previsione di crescita pari all’1,1%. Il FMI ha rivisto
al ribasso anche le stime per la Francia, a 0,7% da
1%, mentre sono state corrette al rialzo quelle per la
Germania all’1,9% contro l’1,7% previsto ad aprile, e
per la Spagna all’1,2% rispetto allo 0,9% indicato tre
mesi fa. La disomogeneità della crescita nell’area
euro viene imputata alla difficile situazione dei bilanci
pubblici e privati e all’alto livello di disoccupazione in
alcune economie. Si abbassa a Neutrale il giudizio
sull’Eurostoxx.
A livello settoriale europeo, si evidenzia la volatilità
sui bancari, il settore si è indebolito fortemente a
metà luglio sulla scia di indiscrezioni in merito a
un’eventuale ristrutturazione del debito del Banco
Espirito Santo portoghese, che aveva alimentato
ulteriormente i timori sul settore con ipotetici rischi
di contagio, placatisi successivamente e ritornati
prepotentemente attuali in questi giorni dopo i risultati
che hanno registrato una perdita di 3,6 mld di euro nel
primo semestre e l’annuncio dell’aumento di capitale.
A pesare sull’indice settoriale erano stati anche gli
annunci di warning della prima banca norvegese DNB
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e di Erste Bank. A questo si sono aggiunti risultati
deludenti di alcuni istituti condizionati dai rapporti
finanziari con la Russia. Dopo un forte scivolone, le
tensioni sul comparto si sono ridimensionate e il settore
ha tentato il rimbalzo dai supporti pur rimanendo
fortemente volatile e soggetto a repentini cambi di
fronte. Il comparto conferma una certa rischiosità
anche alla vigilia degli stress test dell’autunno; per tali
motivi si abbassa il giudizio sul comparto a Neutrale.
Perde forza il settore Industriale, che risente dei
L’APPROFONDIMENTO
DI BANCA IMI
deboli dati macro europei che pongono nuovi dubbi
su una decisa ripresa in Europa; a tal proposito, si
rivede il giudizio a Neutrale. Moderata positività sulle
Utility che mantengono forza relativa: pur mostrando
crescite degli utili contenute sul prossimo biennio
confermano P/E a sconto. Positività sui Tecnologici,
che nonostante multipli a premio confermano le
migliori crescite settoriali per il prossimo biennio.
Moderata positività per le Costruzioni che vantano
attese di crescita degli utili elevate. Entrambi i settori
Multipli, crescite e PEG dei principali indici azionari (€)
Valore
Euro Stoxx
Euro Stoxx 50
Stoxx 600
DAX
CAC 40
FTSE 100
Ibex 35
FTSE MIB
FTSE All Share
SMI
S&P500
NASDAQ Composite
Dow Jones Industrial
Nikkei 225
Hang Seng
Sensex 30
Bovespa
RTS Interfax
320,54
3.171,55
341,34
9.598,17
4.344,77
6.788,07
10.879,81
20.939,08
22.206,51
8.530,09
1.978,91
4.444,91
16.982,59
15.529,40
24.428,63
25.991,23
57.695,00
1.208,83
P/E (x)
Var. EPS %
PEG
2014E
2015E
2016E
2014E
2015E
2016E
Media 2015-16E
15,33
14,25
15,40
13,41
14,39
14,08
18,17
16,66
16,98
16,95
16,63
21,59
14,94
17,99
9,83
17,75
12,39
181,17
13,00
12,43
13,53
11,83
12,56
13,09
14,73
12,75
12,91
14,95
14,88
18,07
13,84
16,10
9,05
15,34
10,92
174,97
11,65
11,29
12,25
10,68
11,44
11,99
12,90
10,90
11,04
13,88
13,43
15,79
12,45
14,61
8,25
12,91
9,78
165,39
18,13
11,95
8,97
9,81
11,42
6,81
29,72
30,44
33,75
1,46
9,00
24,96
8,00
21,38
5,18
15,62
22,15
6,40
17,92
14,63
13,79
13,43
14,60
7,57
23,33
30,72
31,48
13,39
11,81
19,38
7,93
11,75
8,57
15,71
13,46
3,54
11,60
10,17
10,32
10,69
9,79
8,83
14,18
16,92
16,85
7,69
10,54
16,28
8,22
10,03
7,59
18,81
11,71
5,79
14,76
12,40
12,06
12,06
12,20
8,20
18,76
23,82
24,17
10,54
11,18
17,83
8,07
10,89
8,08
17,26
12,59
4,67
(P/E 14E su
var. EPS 2015-16E)
1,04
1,15
1,28
1,11
1,18
1,72
0,97
0,70
0,70
1,61
1,49
1,21
1,85
1,65
1,22
1,03
0,98
38,81
Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un
valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo
Fonte: FactSet
FOCUS BANCA IMI
8
restano soggetti a particolare volatilità dovuti ai
multipli elevati e a beta superiori alla media.
Analizzando i singoli indici, si ribadisce il giudizio
Moderatamente positivo sul FTSE100 che quota
a multipli di utile a sconto rispetto al benchmark
europeo a fronte di crescite inferiori rispetto alla media
delle altre piazze. Si ribadisce moderata positività
nel medio periodo per l’indice Ibex, sulla scia dei
miglioramenti dell’economia. La Banca di Spagna ha
infatti rivisto al rialzo le stime di crescita del PIL 2014
a 1,3% da 1,2% e di
In aumento la quello 2015 a 2,0% da
volatilità del Dax che 1,7%. Dati confortanti
risente dell’elevata anche sul mercato del
esposizione alle lavoro dove il tasso di
è sceso
forniture russe di disoccupazione
24,5% nel secondo
petrolio e gas, oltre alle altrimestre
dal 25,9%
indicazioni fornite dalla dei primi tre mesi
Bundesbank circa la dell’anno,
secondo
stagnazione economica i dati dell’istituto
nel secondo trimestre nazionale di statistica
si tratta del tasso più
basso registrato dal secondo trimestre 2012. L’indice
conferma multipli a premio rispetto al benchmark
europeo giustificati da attese di crescita degli utili
decisamente superiori alla media; questa situazione
continua a provocare forte volatilità, accentuata anche
dall’elevato peso dei finanziari (oltre il 41%). Aumenta
la volatilità sul DAX che risente dell’esposizione
elevata alle forniture russe di petrolio e gas e
di eventuali ritorsioni dopo l’inasprimento delle
sanzioni a Mosca, oltre alle indicazioni fornite dalla
Bundesbank, che si attende una fase di stagnazione
dell’economia tedesca nel corso del 2° trimestre.
Per tali motivi il giudizio sull’indice viene rivisto a
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Neutrale, con probabilità di ulteriori ritracciamenti nel
breve. Deboli dati macro per il CAC rivisto anch’esso
a un giudizio Neutrale, data la dinamica dei consumi
debole e le revisioni al ribasso del FMI sulle stime di
PIL per l’anno in corso allo 0,7%.
Volatilità alle stelle sugli indici domestici, che
sembrano sulll’ottovolante registrando repentini cambi
di fronte anche a livello intraday con oscillazioni
di grande rilievo sui titoli sottostanti. Il FTSE Mib
fallisce il rimbalzo dopo il ritracciamento avvenuto tra
metà giugno e metà luglio e vede alternare sedute
euforiche ad altre caratterizzate da massicce prese
di beneficio. La fragilità della ripresa resta il maggior
timore degli investitori dopo il biennio di forte
recessione, interrotto solo da un +0,1% registrato
nell’ultimo trimestre del 2013. Il trend dell’indice
nel breve resta debole e le probabilità di ulteriori
ritracciamenti di un certo rilievo restano molto
elevate; pertanto, si preferisce abbassare a Neutrale
il giudizio. Alcuni dati macro particolarmente deboli
hanno portato il FMI a dimezzare le stime di crescita
del PIL allo 0,3% dallo 0,6% dell’ultima proiezione di
aprile, mentre sono state confermate le previsioni
del 2015 all’1,1%. Bankitalia ha tagliato le stime 2014
allo 0,2% dallo 0,7% e Confindustria ha prospettato
un anno flat. La stima del Governo ufficialmente resta
allo 0,8%, anche se il premier Renzi ha ammesso
che non verrà raggiunto; pertanto, è probabile che
venga rivisto in seguito.
I principali indici statunitensi si allontanano dai massimi
registrati nelle ultime sedute, dopo il record a 1.991
dell’S&P500, a un soffio dalla soglia psicologica dei
2.000 punti. Allo stato attuale non si evidenziano
segnali di ipercomprato, il ritracciamento sembra
composto e la volatilità sale ma senza raggiungere
eccessi preoccupanti, anche se occorre ricordare
L’APPROFONDIMENTO
DI BANCA IMI
che la salita statunitense è costante, piuttosto
ripida e priva di ritracciamenti di rilievo. Pertanto, in
ottica prudenziale viene rivisto al ribasso il giudizio
sull’indice a Neutrale. In ogni caso, la propensione
al rischio al momento si conferma sostenuta ancora
dall’ingente liquidità, dalle operazioni di M&A che
hanno raggiunto gli 1,1 trilioni di dollari da inizio
anno (record) e dalla stagione dei risultati societari.
I gruppi che compongono l’S&P500 hanno riportato
fino ad ora risultati superiori alle attese nel 71% dei
casi, con una crescita media degli utili pari all’11%
e dei ricavi pari al 5,1%. La riunione della Fed ha
confermato la politica accomodante e non ha fornito
nuove delucidazioni in merito alla tempistica sul primo
rialzo dei tassi atteso per metà 2015, che dipenderà
dal mercato del lavoro e in modo particolare dalla
dinamica dei salari. Le stime attuali prevedono tassi
bassi ancora a lungo e stimati poco sopra all’1% a
fine 2015 e al 2,5% per fine 2016.
Relativamente ai fondamentali dell’S&P500, i multipli
di PE risultano a moderato premio rispetto alla media
degli ultimi anni, oscillando intorno ai 16,7x rispetto
ai 15x consueti, anche se le trimestrali generalmente
superiori alle attese confermano utili in costante
crescita, mediamente in aumento del 10% tra l’anno
prossimo e il 2016. A livello settoriale statunitense,
si ribadisce Moderata Positività per il Tecnologico
che, nonostante le rilevanti performance lo abbiano
condotto nuovamente vicino ai livelli di fine 2000,
conferma multipli a sconto sia in termini di utili che di
EBIT e una media di crescita degli utili a doppia cifra
per il prossimo biennio. Moderata positività anche
sull’Energia, sostenuta dai livelli elevati del petrolio e
dalla riduzione delle scorte in USA: il settore mostra
multipli a sconto in termini di EBIT a fronte di crescite
comunque rilevanti per il prossimo biennio.
OSSERVATORIO ETF
I MIGLIORI A 1 MESE
La pagina dei numeri di ETF News
Europa - Indice EuroStoxx 50
Usa - Indice S&P 500
2050
2000
3300
1950
1900
1850
3100
1800
1750
2900
feb-14 mar-14
apr-14
mag-14
CHIUSURA
Eurostoxx50
Ftse Mib
Dax30
Ftse100
3073
20362
9210
6679
3 MESI
-2,83
-5,91
-3,60
-1,68
giu-14
lug-14
ago-14
VARIAZIONE%
6 MESI
12 MESI
4,24
7,76
0,93
4,01
9,85
22,15
9,58
0,90
Far East - Indice Nikkei
1700
feb-14 mar-14
apr-14
CHIUSURA
Dow Jones
S&P 500
Nasdaq
Russell 2000
16563
1931
3892
1120
mag-14
giu-14
lug-14
ago-14
VARIAZIONE%
6 MESI
12 MESI
3 MESI
-0,12
2,34
8,14
-1,24
6,79
9,68
11,80
1,09
5,33
12,60
23,42
5,19
Commodity - Indice CRB
320
17000
16000
300
15000
280
14000
13000
feb-14 mar-14
apr-14 mag-14
CHIUSURA
Giappone
Cina
Russia
Brasile
15523
925
1213
55829
3 MESI
7,03
12,33
5,14
5,52
giu-14
lug-14
ago-14
VARIAZIONE%
6 MESI
12 MESI
10,47
9,48
-6,49
19,03
6,97
18,76
-9,61
15,33
260
feb-14
mar-14
apr-14
CHIUSURA
Crb
Petrolio Wti
Oro
Cacao
294
98
1294
353
mag-14
3 MESI
giu-14
-4,77
-1,81
-0,72
-28,34
lug-14
ago-14
VARIAZIONE%
6 MESI
12 MESI
2,11
0,78
3,34
-19,86
3,07
-8,41
-1,30
-25,63
Nelle tabelle sono riportati solamente gli Etf quotati sul segmento ETFplus di Borsa Italiana Spa. I dati sono elaborati su base quindicinale. Il trend indicato nelle ultime due colonne è dato
dall’incrocio di due medie mobili. Per quella di breve periodo, l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a 5 giorni perfora verso l’alto quella a 20 giorni mentre
è negativa ogni volta che la media a 5 giorni perfora verso il basso quella a 20 giorni. Per quello di medio termine l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a
20 giorni perfora verso l’alto quella a 50 giorni mentre è negativa ogni volta che la media a 20 giorni perfora verso il basso quella a 50 giorni.
9
Db X-Trackers Shortdax X2
Etfs Dax X2 Short Fund
Lyxor Etf Daily Shortdax X2
Db X-Trk Dj Euro 50 2X Inv
Lyxor Ucits Etf Euro Stoxx 5
I MIGLIORI A 6 MESI
Lyxor Etf Turkey
Rbs Market Access DJ Titans 20
Ishares Msci Turkey
Db X-Trackers Cnx Nifty Ucit
Db X-Trackers Msci Brazil
I PEGGIORI A 1 MESE
Etfs Dax X2 Long Fund
Db X-Tr Levdax Daily Ucits
Lyxor Etf Levdax
Lyxor Etf Ftsemib Daily Lev
Amundi Etf Leveraged Euro St
I PEGGIORI A 6 MESI
Etfx Ftse Mib Super Sh St 2X
Lyxor Etf Ftsemib Daily 2Xsh
Db X-Trackers S&P 500 2X Inv
Lyxor Ucits Etf Daily Double
Db X-Tr Hsi Short Index-2C
I PIÙ SCAMBIATI / QUANTITÀ
Lyxor Etf Ftsemib Daily Lev
Lyxor Etf Ftsemib Daily 2Xsh
Lyxor Etf Ftse Mib
Ishares S&P 500-Inc
Lyxor Etf Msci Emer Mkts-A
I PIÙ SCAMBIATI / VALORE
Lyxor Etf Ftsemib Daily 2Xsh
Lyxor Etf Ftsemib Daily Lev
Lyxor Etf Ftse Mib
Ishares Msci World-Inc
Ishares Ftse Mib-Inc
PREZZO €
VOLUMI
PER % 1 MESE
PER % 6 MESI
TREND BT
TREND MT
11,3
14,04
11,64
8,13
11,495
25151
18885
156576
9840
49005
17,46
17,29
16,93
11,68
11,44
-5,24
-6,09
-5,40
-15,36
-15,20










50,32
164,46
28,13
96,31
38,11
10261
235
7239
590
3344
7,88
7,59
8,30
-1,59
3,18
43,20
42,74
41,68
32,53
28,78










196,76
75,07
70,63
9,62
209,06
1962
7427
46157
2176040
305
-16,76
-16,73
-15,88
-12,99
-11,74
-2,08
-1,48
-0,63
13,18
10,80










24,915
11,58
4,1025
40,43
6,655
20533
1700019
274507
14035
5941
8,97
9,09
6,21
-1,96
-3,62
-23,15
-22,75
-20,57
-18,23
-16,29
=
=








9,62
11,58
20,49
14,36
8,22
2176040
1700019
1006093
446009
373126
-12,99
9,09
-6,71
-1,25
1,80
13,18
-22,75
7,41
11,04
18,36

=
=
=






11,58
9,62
20,49
27,06
12,48
19946430
18732920
17954870
9020090
8400710
9,09
-12,99
-6,71
-1,90
-5,24
-22,75
13,18
7,41
9,82
9,19
=

=
=
=





Fonte: Bloomberg - dati aggiornati al 04/08/2014
OSSERVATORIO ETF
Il Commento agli ETF
oltre -16% anche per il Db x-trackers
La discesa della Borsa di Francoforte, che
Levdax Daily Ucits, mentre il Lyxor ETF
nelle scorse sedute ha toccato i minimi
levDax ha lasciato sul terreno il 15,88%. A
da metà aprile in scia ai timori legati
sei mesi cali marcati invece per gli ETF a
all’inasprimento delle sanzioni verso la
leva al ribasso su Ftse Mib ed S&P 500.
Russia e in generale alla debolezza della
Tra i prodotti più
congiuntura europea, ha
scambiati per numero di
dato linfa agli ETF che
La
discesa
ai
minimi
pezzi spiccano ancora
vanno short sull’azionario
da aprile da parte una volta i prodotti
tedesco. Sul mercato
ETFPlus di Borsa Italiana
del Dax ha favorito legati a Piazza Affari.
gli strumenti migliori a un
gli ETF short a leva Il Lyxor UCITS Etf Ftse
mese risultano quindi il
sull’indice tedesco. A Mib Daily Leverage
primeggia con una
db x-trackers Shortdax
sei
mesi
si
conferma
media giornaliera di
X2 (+17,4%), seguito a
il balzo dei replicanti 2,17 milioni di pezzi.
ruota dall’Etfs Dax x2
sulla Turchia Seguono il Lyxor
short fund (+17,29%) e dal
UCITS Etf Ftse Mib
Lyxor ETF Daily Short Dax
Daily 2X Short con
X2 (+16,9%). A sei mesi
transazioni medie per 1,70 milioni di pezzi e
svetta svetta ancora un tris di replicanti
poi il Lyxor UCITS Etf Ftse Mib con scambi
sulla Turchia capitanato dal Lyxot ETF
per 1,01 milioni di pezzi. Tra i più scambiati
Turkey con oltre +43%, seguito dall’Rbs
per controvalore emerge il Lyxor UCITS
Market Access DJ Titans 20 (+42,7%) e
Etf Ftse Mib Daily Short con transazioni
dall’iShares Msci Turkey (+41,7%). Ai piedi
per 19,9 milioni di euro. Seconda e terza
del podio gli ETF che si rifanno agli indici
piazza rispettivamente per il Lyxor UCITS
azionari di India e Brasile.
Etf Ftse Mib Leveraged con 18,7 milioni di
Volgendo lo sguardo ai peggiori dell’ultimo
euro e per il Lyxor UCITS Etf Ftse Mib con
mese spicca il calo degli ETF leva 2 sul
transazioni per 17,9 milioni di euro.
Dax. L’Etfs Dax 2X Long fund (-16,75),
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