Maggio 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletters MANTIDI LOVERS ITALIA NEWSLETTER Con un po’ di ritardo, anche questo mese è uscita la Mantidi Lovers Italia Newsletter! Finalmente, in questo numero iniziamo ad occuparci anche di Mantidi italiane. Buona Lettura! Ilaria & William IN QUESTO NUMERO - Le chicche del mese - Convergenza evolutiva - Opuscolo mantidi nostrane Email: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Maggio 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletters LE CHICCHE DEL MESE Yersinia mexicana, la cugina Americana delle nostre Pseudoyersinia. Descritta da Saussure nel 1859, è dedicata ad Alexander Yersin, entomologo svizzero vissuto nella prima metà dell'Ottocento. Sono endemiche del Messico, dove frequentano ambienti semiaridi o aridi (praterie e deserti di Cactacee). Proprio come le nostre Ameles e Pseudoyersinia, appartiene alla famiglia Amelinae (Pseudoyersinia significa proprio “Simile a Yersinia”). In ogni caso, sono mantidi di piccole dimensioni: le femmine adulte raggiungono i 2,5 cm, mentre i maschi adulti restano sugli 1,8 cm; entrambi i sessi sono brachitteri. Il corpo, beige, è più o meno slanciato, con occhi color ocra scuro e tubercoli oculari. Ciò che salta all'occhio guardando la foto, è che sono estremamente simili alle nostrane Pseudoyersinia. Per quanto concerne l'allevamento, non sono molto difficili da mantenere: 50-60% di umidità e 25-27°C sono i parametri ideali; passando alla stabulazione, le ninfe andranno assolutamente nutrite con Drosophila e mantenute in bicchierini da 0,2 l, senza arredamenti se non carta assorbente lungo un bordo. Come al solito bisogna evitare ristagni d'aria, specialmente umida. Per gli adulti, si potranno allestire teche comunitarie semiaride, o continuare l'allevamento in rack dei singoli individui; nel caso sceglieste la prima opzione, dovrete fornire spazio ed ostacoli visivi a sufficienza, in modo che gli insetti non si incontrino pericolosamente. In Messico, sono molto diffuse ed apprezzate tra gli allevatori, mentre in Europa restano pressochè sconosciute. Fonte Immagine: ikeer Cm. Brunneria borealis, la mantide stecco. La mantide di Brunner, descritta da Samuel Hubbard Scudder, è originaria degli Stati Uniti Meridionali. Il corpo, lungo 9-10 cm è simile in tutto a quello di un insetto stecco del genere Bacillus; le raptatorie sono lunghe e strette, quasi come le altre paia di zampe. Si tratta di una specie partenogenetica obbligata, con maschi pressochè assenti. Le femmine, brachittere, sono molto voraci, e spesso approfittano dei conspecifici per un “Pasto facile”. Questa caratteristica specie vive nelle praterie, dove si mimetizza alla perfezione; ivi, le Email: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Maggio 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletters temperature raggiunte sono di 23 (invernali)-37 (estive)°C diurni e di circa 20-23°C notturni, con umidità del 50-65%. Le ooteche, simili a quelle di Mantis ma più slanciate, hanno tempi di incubazione davvero lunghi: da 4 mesi a un anno, e liberano un numero massimo di 30 ninfe! Queste, andranno nutrite dapprima con Drosophila, per poi passare a prede via via più grandi, fino a locuste o blatte adulte. Insomma, una bella specie davvero comune negli USA, ma alquanto rara in Europa! Fonte Immagine: Fjguyote Email: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Maggio 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletters La convergenza evolutiva, questa sconosciuta. PREMESSA: Per rendere maggiormente comprensibile l’articolo ai non addetti ai lavori, consiglio di leggere qui (http://it.wikipedia.org/wiki/Nomenclatura_binomiale) la Nomenclatura Binomia o Binomiale di Linneo. Tale sistema, rappresenta il metodo di classificazione degli organismi viventi tutt’oggi adottato, seppur con qualche variazione rispetto all’originale (es. sottoclassi, sott’ordini, etc etc). In futuro me ne occuperò in modo più specifico con le mantidi. Il phylum degli Artropodi (dal greco Artros= “Articolate”, Podos=”Zampe”), conta una varietà infinita di animali, tutti accomunati dal possedere un corpo a segmentazione metamerica (a segmenti) più o meno evoluta (modificata nel corso dei millenni), ed un esoscheletro chitinoso. Le Mantidi (Ordine Mantodea), sono un taxa di insetti affini agli Ortotteri (grilli e cavallette), ed ai Fasmidi (Insetti stecco e insetti foglia). Evolutivamente parlando, derivano dallo stesso antenato che ha generato le Blatte (Ordine Blattodea), circa 320 milioni di anni fa. Una delle caratteristiche che rendono questo gruppo di insetti tanto unico quanto emblematico, sono sicuramente le zampe anteriori, dette anche zampe raptatorie. Queste, si sono evolute a partire da una forma ancestrale simile a quella delle zampe centro posteriori, in un’ottica di infallibilità nella caccia. La struttura di questo tipo di arto, è ben riassunta nelle immagini sotto, dove potete notare come le varie parti (Trocantere, Coxa, Femore, etc) si siano modificati nel corso del tempo. Sebbene questo tipo di zampa rappresenti la caratteristica più famosa delle mantidi, non è esclusivo del solo Ordine Mantodea. E’ infatti ampiamente diffusa SOLO ed ESCLUSIVAMENTE tra gli Artopodi, che, a seconda della Classe o Ordine in questione, e della nicchia ecologica occupata, l’hanno perfezionata in modo leggermente diverso, ma ugualmente efficace. In questa sede, presenterò una breve carrellata di specie che Email: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Maggio 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletters possiedono tale tipo di zampa. Darò brevi cenni sulla biologia/ecologia e sul loro ciclo vitale. NB: La zampa raptatoria degli insetti è formata dalle medesime parti, indipendentemente dall’Ordine: cambiano soltanto le proporzioni reciproche dei segmenti che le costituiscono. Per quanto riguarda i crostacei, invece, la nomenclatura è leggermente diversa. Fonte Immagine: British Museum of Natural History. Belostomatidae Insetti appartenenti all’Ordine Rhynchota. Le dimensioni sono comprese tra i 2,5 ed i 12 cm, e ciò fa di questa famiglia la più grande dell’Ordine. “Le zampe anteriori sono raptatorie, con femori larghi e robusti; tibie e femori, opponendosi; funzionano come tagliole. Le zampe medie e posteriori sono invece di tipo natatorio, con segmenti appiattiti e portanti frange di setole; i tarsi posteriori sono composti da 2 o 3 segmenti” (Wikipedia). L’addome è dotato di un sifone respiratorio, simile a quello di Nepa. Sono ampiamente distribuiti ed utilizzati per l’alimentazione umana in diversi continenti (Asia, Centro America, Australia). Il nome comune, in inglese è Tadpole Killers, in riferimento al fatto che sono abili cacciatori di girini, ed abitano quindi acque calme o ferme. Fonte Immagine: Wikimedia Commons Nepidae Comunemente chiamati scorpioni d’acqua, come i Belostomatidi appartengono all’Ordine Rhynchota. Il capo è piuttosto piccolo in confronto al resto del corpo, privo di ocelli e con occhi piccoli. “Le antenne sono brevi, composte da tre articoli e alloggiate in riposo in fossette del cranio Email: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Maggio 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletters situate sotto gli occhi. Il rostro è breve e robusto, composto da tre segmenti e talvolta ricurvo” (Wikipedia). L’addome presenta il sifone caratteristico dell’intero Ordine. Le dimensioni variano tra 1 e 5 cm. Anche questi insetti vivono in acque a corso lento o stagni, sulle cui piante acquatiche fanno aderire le uova; effettivamente, qualche anno fa, ho trovato due Nepa cinerea in una morta lombarda fittamente plantumata. Gli adulti sono alati, e, in caso di prosciugamento del corso d’acqua, possono volare attivamente in cerca di nuovi habitat. Oltre a questa specie pressoché cosmopolita, in Italia si può rinvenire un altro curioso Nepide, la Ranatra fusca: la sua estrema somiglianza con Mantis religiosa può far pensare ad un individuo ben adattato alla vita acquatica, quando invece abbiamo a che fare con tutt’altro tipo di insetto. Immagine: Ranatra chinensis (Fonte: OpenCage). Mantispidae Famiglia di Neurotteri comprendente circa 400 specie tropicali e subtropicali. Vengono spesso confuse con le mantidi; il nome inglese è infatti Mantidflies (Mantidi Mosche). Raggiungono massimo i 3 cm, e sono cacciatori attivi. Le modalità riproduttive sono uniche: a seconda della specie, le larve sono parassitoidi specializzati nel divorare uova o larve di ragni, api, vespe, coleotteri, etc. L’aspetto più interessante è la foresia, ovvero il meccanismo attraverso cui le ninfe di Mantispa raggiungono i cocoon (le sacche ovigere di ragno): salgono sull’opistosoma della madre e si lasciano trasportare attraverso la ragnatela. Nel caso invece delle specie parassitoidi, semplicemente estroflettono all’interno dell’addome ospite un tubicino orale, mediante il quale suggono emolinfa. Immagine: Mantispa aphavexelte (Fonte: H. Dumas). Naucoridae Altri membri dell’Ordine Rhynchota. Sono di medio piccole dimensioni (>5 mm), e, come gli altri membri dell’Ordine: “Le zampe anteriori sono raptatorie, con femori marcatamente larghi e appiattiti, quelle posteriori sono di tipo natatorio. Tarsi composti da un segmento nelle zampe Email: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Maggio 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletters anteriori e due segmenti in quelle posteriori e medie” (Wikipedia). Le abitudini sono molto simili a quelle degli altri Nepiformi. Immagine: Ilyocoris cimicoides (Fonte: Siga). Phymata crassipes Si tratta di un Emittero della famiglia Reduviidae, proprio come i tanto amati Platymeris sp. mombo. Si tratta di una cimice di piccole dimensioni (<1 cm), diffusa soprattutto in Europa. Cattura le prede per mezzo di piccole zampe raptatorie; dopodichè le immobilizza, mentre ne succhia i liquidi con l’apparato boccale di tipo pungente succhiatore tipico degli Emitteri. Immagine: Phymata crassipes (Fonte: Hectonichus). Squillidae E’ una famiglia di Crostacei comprendente circa 46 generi, distribuiti in tutti i mari. La più conosciuta è senz’altro la panocchia, o canocchia, ampiamente diffusa nel Mar Mediterraneo. Può raggiungere i 20 cm, e vive da 10 a 200 m di profondità, anche in ambienti eurialini (foci o canali). Si riconosce, oltre che per i due ocelli sul telson, anche per le zampe raptatorie, utilizzate di notte per cacciare o riprodursi. Di giorno vive solitaria in gallerie appositamente scavate; a tal proposito, è molto comune nei fondali fangosi dell’Adriatico. Si nutre specialmente di piccoli pesci, che caccia con le “Chele Raptatorie”. In questo caso, infatti, avendo a che fare con un Crostaceo, la zampa raptatoria non è formata dalla sequenza Coxa, Trocantere, Femore, Tibia, Tarso, ma da “Pezzi” analoghi con una nomenclatura diversa. Immagine: Squilla mantis (Fonte: Wikimedia Commons). Conclusioni Esistono altri artropodi predatori, come i cosiddetti “Gladiatori” (Mantophasmatodea), che però non hanno una vera e propria zampa raptatoria. Ci tengo a precisare che gli animali citati non hanno alcuna discendenza comune, e sono quindi il frutto di una convergenza evolutiva. Per capirci meglio, i delfini e i pesci non discendono dallo stesso antenato; bensì, uguali pressioni selettive hanno premiato forme simili, che si sono quindi rivelate vincenti in entrambi i gruppi. Ecco quindi il significato più puro del termine analogo, contrapposto ad omologo. Omologo è riferito a una struttura od organo che, in due specie diverse, ha la stessa origine embrionale, ma può essere utilizzato per scopi diversi: la mano dell’uomo e Email: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Maggio 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletters l’ala del pipistrello (chirottero, dal greco Chiros= Mano, Pterus= ala, ovvero Mano alata), sono due strutture omologhe; al contrario, strutture analoghe assolvono la stessa funzione ma hanno origini embrionali diverse, come la zampa raptatoria delle mantidi e delle mantispe, delle ranatre e delle mantispe, etc. Email: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro