Ottobre 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletter MANTIDI LOVERS ITALIA NEWSLETTER Anche questo mese ce l’abbiamo fatta! Non senza fatica, la Newsletter di Ottobre 2013 è ora online! In questo numero analizzeremo le problematiche della cattura in natura di mantidi nostrane, e vedremo i primi risultati del nostro progetto di censimento! Tutto qui? No ovviamente, c’è molto altro! Buona lettura dunque! Ilaria & William IN QUESTO NUMERO - Vetrina delle meraviglie - Progetto di censimento - Mantidi di cattura - Entomodena: pareri ed impressioni di Marco.V Email: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Ottobre 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletter Vetrina delle meraviglie Neomantis sp. Si tratta di mantidi di piccole dimensioni (2,5-3 cm), originarie dell'Australia. Appartengono alla famiglia Iridopterygidae. Analogamente alle mantidi di vetro (Sinomantis sp. Fam. Iridopterygidae), l'esoscheletro è semitrasparente, lasciando intravedere gli organi interni ed il transito del cibo. Il genus comprende tre specie – Neomantis australis (Saussure & Zehntner, 1895), N.hyalina (Tindale, 1924) ed N.robusta (Beier, 1935), tutte pressochè sconosciute al mondo terraristico. Autore foto: Malcolm Tattersall La Mantide serpente... Un altro bell'Iridopterygidae australiano (Sydney e dintorni): Kongobatha diademata, comunemente chiamata “Snake mantis” per la forma slanciata degli stadi ninfali a riposo. Si tratta di una specie medio piccola – le femmine raggiungono i 3,5-4 cm, mentre i maschi 2-2.5 cm massimi. E' una specie veloce ed aggressiva, in grado di inseguire, attendere o attaccare prede più grandi ed apparentemente forzute di lei, come mosche carnarie o blatte subadulte. E' pressochè sconosciuta in Europa, ma molto apprezzata dagli allevatori Australiani. Purtroppo non abbiamo potuto reperire alcuna foto senza copyright, non ce ne vogliate!!! Email: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Ottobre 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletter Progetto di censimento di Mantodei in natura, i primi risultati (di William Di Pietro) Sono passati quasi due mesi, da quando abbiamo deciso di sfruttare gli strumenti offerti da Google per creare mappe e tabelle, in cui registrare i dati georeferenziati dei ritrovamenti di mantodei in natura. La partecipazione degli utenti del gruppo Facebook “Amanti di Mantidi” e del forum di Mantidi Lovers Italia sono state essenziali per questo progetto. Purtroppo, l’idea ci è venuta troppo tardi (rispetto al ciclo vitale delle mantidi nostrane), con tutte le conseguenze del caso: - Le segnalazioni riguardano nella maggior parte dei casi animali adulti o subadulti. - Non sono disponibili dati riguardanti gli stadi di sviluppo precoci - La quantità dei dati, soprattutto per alcune specie, è davvero scarsa, e toccherà aspettare l’anno prossimo per poter trarre qualche conclusione degna di nota! Ciò nonostante, si può già fare qualche ragionamento sulla base dei relativamente pochi dati in nostro possesso! Analizzeremo qui di seguito lo stato della mappa specie per specie di cui abbiamo ricevuto segnalazioni. Ameles decolor (Charpentier, 1825) Link alla mappa: https://mapsengine.google.com/map/u/0/edit?mid=zrtC0YY9bpdM.kvPDKawYZBAg&authuser=0&hl=it Email: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Ottobre 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletter Osservazioni: Ovviamente nessuna: non disponiamo di abbastanza dati per questa specie. Ameles spallanzania (Rossi, 1792) Link alla mappa: https://mapsengine.google.com/map/u/0/edit?mid=zrtC0YY9bpdM.kJ5iwDDqOwd4 Nonostante le poche segnalazioni, appare evidente come l’areale di questa specie notoriamente mediterranea, abbia in realtà confini molto più settentrionali, che corrispondono più o meno alla linea ferroviaria Milano-Novara. A.spallanzania è una specie dall’estrema plasticità fenotipica, sia in termini di dimensioni che di colore; tale peculiarità, ha in passato tratto molti autori in inganno: sono state istituite diverse unità tassonomiche (ad esempio A.abjecta), tutte assimilabili alla grande variabilità di Ameles spallanzania. I maschi maturi volano in modo piuttosto casuale ed, attratti dalle luci casalinghe, finiscono dentro alle abitazioni od attaccati alle zanzariere chiuse. Gli individui e le ooteche da me osservati in provincia di Milano, vivono (senza competere) in stretto contatto con Mantis religiosa. Le ooteche da me osservate, sono state deposte nelle stesse ubicazioni di Mantis religiosa (vedi); ciò confermerebbe le mie ipotesi circa le preferenze sui siti di deposizione per le ooteche svernanti. Non escludo comunque la presenza di ooteche in posizioni maggiormente “esposte”, come quella parzialmente schiusa, rinvenuta da Iolanda Beltramo, su un rosmarino di un giardino privato. Email: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Ottobre 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletter Iris oratoria (Linnaeus, 1758) Link alla mappa: https://mapsengine.google.com/map/u/0/edit?mid=zrtC0YY9bpdM.kAafctFtMLw&authuser=0&hl=it Osservazioni: Come si può notare dalla mappa, abbiamo ricevuto un'unica segnalazione nei pressi di Latina. Ciò nonostante, il segnalatore è stato particolarmente costante nel seguire l'ontogenesi dell'individuo in questione. Si tratta di una femmina subadulta il 15 agosto 2013, e ritrovata poi adulta il 16 settembre 2013. E' stata avvistata l'ultima volta il 28 settembre 2013, ma colpo di scena: il 30 è stata rinvenuta un'ooteca sul cipresso in cui era solita appostarsi, presumibilmente sua. Valrebbe la pena di tornare sul luogo la primavera prossima ad intervalli regolari, per osservare come evolve la situazione (senza intervenire in alcun modo). Mantis religiosa (Linnaeus, 1758) Email: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Ottobre 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletter Link alla mappa: https://mapsengine.google.com/map/edit?mid=zrtC0YY9bpdM.k2ZbsTJE_t28 Osservazioni: Si riconferma la specie più vicina in assoluto alle attività umane. Abita un’enorme varietà di ambienti: prati incolti, aperta campagna, vegetazione perifluviale, vegetazione cespugliosa di macchia, vegetazione spontanea a ridosso dei muretti delle case, condomini, balconi, etc. A parità di provenienza, mostra un’enorme plasticità fenotipica in entrambi i sessi. I maschi adulti possono apparire accaniti volatori (anche se in modo del tutto scordinato e senza una precisa direzione) o flemmatici insetti alquanto restii al decollo. A Sedriano, le femmine sono stranamente corte (5,5-6 cm) rispetto a quelle osservate in altre parti d’Italia. Interessante notare come, nonostante il brutto tempo, i maschi adulti si rinvengano al Nord fino al 7 ottobre 2013. Ovviamente, non escludo che al Sud e Isole gli accoppiamenti si protraggano fino ad inizio novembre (mancano dati). Le ooteche compaiono al Nord per la prima volta verso il 10 di Settembre 2013 (a Livorno Ferraris (VC)). Curiosamente, tutte quelle da me osservate in natura, sono state deposte sul bordo inferiore della lastra di granito che sovrasta un muretto, al coperto, piuttosto che in altre posizioni (ad esempio casuali) (vedi foto). Ipotizzo che le femmine, durante le prime notti al freddo, abbiano percepito la presenza di sacche d’aria più calda ed al riparo dagli agenti atmosferici, preferendo quindi tali ubicazioni per far svernare la loro progenie. Un’altra spiegazione si potrebbe trovare in un comportamento del tutto istintivo, e quindi ereditabile geneticamente generazione per generazione. Ho monitorato per una decina di giorni una femmina che, verso il 10 ottobre 2013, ha deposto un’ooteca (vedi foto); l’ho avvistata l’ultima volta intorno a lunedì 14 ottobre 2013. Email: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Ottobre 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletter Conclusioni & Ringraziamenti Abbiamo visto come, con questi pochi dati, possiamo già estrapolare fatti ed informazioni interessanti circa l'ecologia e l'etologia delle mantidi in natura o nei luoghi antropizzati. Ovviamente, quanto osservato, potrebbe non corrispondere a verità assoluta; per confermare o smentire certe evidenze (o false evidenze), servirebbe un numero consistente di osservazioni da cui ricavare dei trend statistici (con tutte le varianze del caso). Ciò nonostante, restiamo personalmente soddisfatti delle mappe e delle tabelle costruiti in questi ultimi 2 mesi, anche grazie all'aiuto ed alla pazienza dei segnalatori, che ringraziamo di cuore. Ci auguriamo di far crescere questo progetto ed ampliarlo anche in altri Paesi, od inaugurare le mappe di altre specie! Come promemoria, lasciamo di seguito la lista dei dati necessari qualora voleste contribuire alla crescita del progetto con i vostri ritrovamenti: -QUANTITA' -STADIO -SESSO -LUOGO -DATA -QUANTITA' OOTECHE SCHIUSE -QUANTITA' OOTECHE NUOVE -NOTE (ad esempio punti di riferimento vicini al luogo di ritrovamento) -FOTO (in formato jpg e possibilmente a fuoco) -NOME E COGNOME DEL SEGNALATORE (in caso di minorenni, il cognome sarà puntato - ad esempio Luca R. invece di Luca Rossi) Come già detto, le foto dovranno essere a fuoco e soprattutto non saranno tollerati francobolli. Non saranno altresì tollerati troll o segnalazioni inverosimili. In caso di ritrovamenti straordinari (ad esempio di specie date per estinte o non ancora descritte), oltre ai dati sopraindicati, saranno necessari campioni vivi o morti (conservati in alcool 90%), meglio se maschili, ma all'occorrenza andranno bene temporaneamente anche femmine, neanidi, ninfe, adulti oppure ooteche. SONO ESCLUSE DA QUESTO CENSIMENTO LE SPECIE CHE STATE ALLEVANDO Una volta accertate le vostre segnalazioni, provvederemo a registrarle in mappa ed in tabella; potrete caricare le vostre foto direttamente sul forum con una filigrana che ne Email: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Ottobre 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletter attesti la vostra proprietà, oppure mandarcele via email o Facebook: provvederemo noi a caricarle sul nostro account Altervista ed a registrare la o le segnalazioni su Maps e Drive. Links alle mappe: Ameles decolor: https://mapsengine.google.com/map/u/0/edit?mid=zrtC0YY9bpdM.kvPDKawYZBAg&auth user=0&hl=it Ameles spallanzania: https://mapsengine.google.com/map/u/0/edit?mid=zrtC0YY9bpdM.kJ5iwDDqOwd4 Iris oratoria: https://mapsengine.google.com/map/u/0/edit?mid=zrtC0YY9bpdM.kAafctFtMLw&authuser=0&hl=it Mantis religiosa: https://mapsengine.google.com/map/u/0/edit?mid=zrtC0YY9bpdM.k2ZbsTJE_t28 Email: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Ottobre 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletter Ho trovato una mantide, posso allevarla? (di William Di Pietro) Queste righe nascono dall'esigenza di dare un criterio alle cose. Moltissime persone, in questi ultimi giorni, hanno postato sul gruppo messaggi del tipo: "Ho trovato una mantide ed ora la sto allevando, come devo comportarmi?", oppure "Ho salvato una mantide dal freddo, sembra che si stia riprendendo", o ancora peggio: "Ho portato a casa una mantide, e prima di morire ha deposto un'ooteca: e adesso cosa faccio?". Analizziamo brevemente cosa non va di questi approcci un pò troppo istintivi ed arrangiati alla "terrariofilia", fornendo inoltre una linea guida ed utili consigli su come comportarsi con le mantidi nostrane. Innanzitutto, la terrariofilia è un hobby che prevede l'utilizzo di conoscienze scientifico biologiche quali un minimo di tassonomia= cosa sto allevando?!? - e di ecologia delle specie allevate (cosa mangiano, a che parametri fisici vivono), con il fine ultimo della loro riproduzione. Che si tratti di una costosissima specie tropicale comprata in fiera, piuttosto che di una comunissima Mantis religiosa di cattura, non ci si dovrebbe MAI improvvisare allevatori, poichè da noi dipenderà la vita dell'animale che andremo ad ospitare. Potrebbe sembrare banale, ma evidentemente non lo è: le informazioni si cercano prima di allevare, e non viceversa! Soprattutto nel caso delle mantidi nostrane, ci sono alcuni punti chiave da considerare. Esse sono perfettamente adattate al clima temperato italiano, percui frasi del tipo "Ho salvato una mantide dal freddo" sono assolutamente immotivate e prive di qualsiasi fondamento. Le mantidi italiane producono, a seconda della specie, una o due generazioni all'anno; la durata del ciclo vitale varia, al variare della latitudine, da aprile a novembre (nelle regioni più calde si arriva a dicembre). Come risaputo, la vita dei maschi è più breve, ed il loro unico scopo è quello di accoppiarsi con quante più femmine possibile; per queste ultime, invece, il discorso cambia: dopo la o le copula/e, hanno l'importante compito di cercare luoghi adatti (in termini ottimale esposizione al freddo, al vento, alle rigide/miti temperature, umidità, luce, etc etc) alla deposizione delle ooteche. Sarà proprio il loro prezioso contenuto ad assicurare un continuum al patrimonio genetico del maschio e della femmina; in altri termini, sarà proprio grazie alle ooteche svernanti che le mantidi potranno rinascere la prossima primavera, evitando l'estinzione. Qui dovrebbe sorgere spontaneo un quesito: "Ma allora le specie nostrane non andrebbero allevate?" Tralasciando qualsiasi tipo di discorso legale o giuridico (non è questo l'articolo adatto), prelevare una mantide in natura comporta una riduzione della variabilità genetica di quella specie nell'ecosistema in cui è avvenuto il prelievo. In parole povere, è come se uccideste la mantide in questione, precludendo ai suoi geni, o meglio, alle sue varianti geniche (gli alleli), la possibilità di perpetuarsi nelle generazioni successive. In questo modo, il numero di mutazioni resistenti a particolari malattie, parassiti, etc, etc diminuisce considerevolmente in una popolazione. La vostra risposta sarà sicuramente: "Ma per un individuo che allevo non si estingue mica l'intera specie!!!" E' vero, nessuna obiezione; considerando però il numero sempre crescente di appassionati che si accostano alla mantidofilia, si impiega davvero poco a passare da "singolo caso isolato" a vera e propria moda. In definitiva, è corretto allevare mantidi nostrane? Dando per scontato che ci siamo informati alla perfezione, e sappiamo vita morte e miracoli della specie in questione, l'allevamento è fattibile, a patto che: 1) Le mantidi vengano prelevate allo stadio di neanide o ninfa, e che si soddisfino tutte le loro esigenze in fatto di cibo, spazio, temperatura, umidità, etc etc. 2)A meno che non dobbiate condurre studi scientifici e vi servano quindi un numero spropositato di individui, 5 neanidi ed una coppia adulta o sub adulta sono più che sufficienti. Email: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Ottobre 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletter 3) Si rispettino le esigenze di spazio, evitando incidenti di muta. 4) Non si sovralimentino. 5) Una volta adulte, dopo l'indurimento dell'esoscheletro e la maturazione delle gonadi, si provveda artificialmente alla ricerca dei un partner, o, in alternativa, si liberino. Temporalmente, la comparsa dello stadio adulto, si verifica verso agosto per le specie ad una generazione annuale, ed a metà giugno per le specie a due generazioni annuali. A partire da 20 giorni dopo l'ultima muta, saranno pronte ad accoppiarsi. E' consigliabile farle copulare quanto prima e più volte possibile. Maschi e femmine dovranno provenire dalla stessa popolazione o da popolazioni limitrofe, per evitare flussi genici vari ed eventuali. Ad esempio, incrociare un maschio di Mantis religiosa catturato in Sardegna con una femmina nativa di Milano, è come introdurre la mantide sarda direttamente in natura, creando un vero e proprio flusso genico all'interno della popolazione milanese. 6) Catturate solo in luoghi ove potrete tornare facilmente per liberare le femmine gravide, ed eventualmente i maschi. E' inutile portare a casa da vacanze in luoghi remoti una femmina, se non si dispone di maschi della stessa popolazione. Allo stesso tempo, portando maschi spaiati da lontano, saremo costretti ad accoppiarli con mantidi native. Purtroppo, quest'estate, anche noi ci siamo cascati, incrociando un maschio del Conero con una femmina Milanese, riliberata subito dopo l'amplesso. 7)In caso doveste ritrovarvi con ooteche, attaccatele con una punta di colla a freddo in una postazione riparata e sopraelevata, vicino a dove avete catturato la madre; se tale luogo dovesse essere particolarmente trafficato, esposto al caos urbano o semplicemente lambito da diversi tipi di inquinamento / interventi di sfalcio annuali, portatela/e nell'area verde più vicina. 8) Non provate a schiudere in casa ooteche di specie nostrane senza esporle ad un periodo di freddo invernale: potrebbero infatti nascere neanidi molto deboli e/o poco vitali. Sarete inoltre costretti ad allevarli fino alla prossima primavera, e poi liberarli. Come abbiamo visto, quindi, allevare mantidi nostrane può rivelarsi un'avventura entusiasmante, a patto che si rispettino gli equilibri ecologici delle specie/popolazioni e degli ambienti. Spero di non essere apparso tedioso ai più esperti ed ostrogoto ai principianti. Mi auguro altrestì di aver fornito la linea guida promessa all'inizio di queste poche righe. Email: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Ottobre 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletter ENTOMODENA Settembre 2013 (Resoconto di Marco V.) Anche quest’anno ho potuto partecipare alla fiera di Entomodena, che due volte all’anno si tiene a Campogalliano, in provincia di Modena. Si tratta essenzialmente di una fiera per appassionati entomologi e collezionisti, non per allevatori; non ha senso quindi lamentare la scarsità di insetti d' allevamento. Tra i vari acquisti, i seguenti sono quelli di interesse mantidoso: - Coppia di Hymenopus coronatus adulta acquistata nella bancarella di un famoso commerciante, che importa ogni genere di insetti, dai fasmidi alle mantidi, dai coleotteri al cibo vivo. - Tra i tanti insetti morti acquistati, una femmina di Iris polystictica polystictica cinese per 10,50 euro (!!!). - Altro insetto per la mia collezione: un maschio di Empusa pennicornis pennicornis dalla Georgia, acquistato nello stesso luogo dell’Iris polystictica polystictica. Sono seguiti diversi acquisti non mantidologici: • 3 larve l3 di Dorcus alexis. • Coppia morta di Brachyta interrogationis. • Maschio di Cerambyx cerdo cerdo. • Maschio di Cerambyx scopolii. • 5 Pachytodes cerambyciformis • 2 femmine di Pachyta quadrimaculata. • 1 femmina di Pachyta lamed. Tanti sono gli altri insetti visti (e non solo, tra crani, animali imbalsamati, pinze, spilli…); tra quelli d’interesse mantidologico, spiccano soprattutto: Heterochaeta orientalis, Gonatista grisea, Hymenopus coronatus, Sphodromantis gastrica; tra i fasmidi, quelli del genere Phyllium. Tornando alle mantidi, c'erano anche le solite specie: Creobroter melagris, Creobroter gemmatus, Sphodromantis lineola e Hierodula membrnacea. Novità di quest'anno, sono le riproduzioni in legno di mastodontici insetti. Molti i rivenditori di libri, anche se con dispiacere non ho trovato il fantastico libro “Mantids of Euro.Mediterranean area” che da tanto tempo cercavo. Diciamo che è stata comunque una giornata fruttuosa: è fantastico vedere quante persone in Italia (e non solo) amino questi fantastici animali. Email: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Ottobre 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletter Di seguito qualche foto scattata dal sottoscritto agli insetti vivi. Ortotteri e coleotteri. Varie Hierodula e Creobroter. Email: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Ottobre 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletter Femmina di Hymenopus coronatus. Iris polystictica polystictica femmina. Email: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Ottobre 2013 Mantidi Lovers Italia Newsletter Vi ricordiamo che è ancora online il nostro opuscolo sulle mantidi nostrane, scaricabile e stampabile direttamente dal seguente link: https://skydrive.live.com/?cid=E95F142E9F30A989&id=E95F142E9F30A989%21184#!/vie w.aspx? cid=E95F142E9F30A989&resid=E95F142E9F30A989%21259&app=WordPdf Vi auguriamo una Buona Lettura! Ilaria & William, Mantidi Lovers Italia. *AVETE TROVATO ERRORI, INESATTEZZE, VOLETE PROPORCI COLLABORAZIONI O SEMPLICEMENTE SIETE DESIDEROSI DI SAPERE INFORMAZIONI SU QUESTI MERAVIGLIOSI INSETTI?? 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