Gennaio 2014 Mantidi Lovers Italia Newsletter MANTIDI LOVERS ITALIA NEWSLETTER Si parte! Per l'anno nuovo, abbiamo introdotto qualche novità all'interno della Nostra Newsletter... In questo numero parleremo di mantidi sudamericane, scopriremo le caratteristiche degli habitat delle nostre beniamine, e molto altro ancora... Buona Lettura!!! Ilaria Porcu, William Di Pietro, Mantidi Lovers Italia In questo numero: - Novità in casa Mantidi Lovers Italia - Viaggiando con MLI : “La Macchia Mediterranea italiana” ( di William Di Pietro) - Scheda di Allevamento: Stagmomantis theophila (di William Di Pietro) - Eventi del mese di Febbraio (di Ilaria Porcu) E-mail: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Gennaio 2014 Mantidi Lovers Italia Newsletter - Novità nel nostro allevamento La femmina di Parasphendale affinis si appresta a deporre La mattina di Lunedì 20 gennaio 2014, dalle 02:30 alle 04:30 circa, una delle nostre due femmine di Parasphendale affinis si preparava a deporre. In realtà la deposizione stava avvenendo già qualche ora prima, ma, per poter riprendere meglio il tutto, ho spostato e aperto il contenitore, con il risultato che la femmina ha smesso immediatamente. Quasi contemporaneamente, anche una delle due femmine di Stagmomantis theophila si accingeva a figliare, e, per immortalarla, ho commesso i medesimi errori di cui sopra. Alla fine, comunque, entrambe hanno portato a termine il delicato processo, e dopo 8 ore mi sono svegliato con due ooteche nuove di zecca da mettere in incubazione. Tornando alla Parasphendale, sono riuscito a realizzare un video delle prime fasi (il link lo trovate in fondo a queste righe). Ci scusiamo in anticipo per la qualità delle immagini; a nostro avviso, resta comunque un documento di notevole importanza. All'inizio, la femmina cerca freneticamente un luogo adatto alla deposizione, percorrendo la teca o il contenitore in lungo e in largo, con l'addome costantemente abbassato. Nel frattempo, quest ultimo inizia a pulsare, in modo che il secreto delle ghiandole colleteriche si mescoli agli ioni Calcio. Le pulsazioni addominali, in questa specie, durano una decina di minuti circa. Dopodichè, il secreto colleterico inizierà a fuoriuscire dalla piastra genitale, e la deposizione avrà inizio; la sostanza colleterica, una volta a contatto con l'aria, secca velocemente. Le femmine adulte di Parasphendale affinis producono ooteche fusiformi, lunghe da 3 a 1 cm, e con un diametro compreso tra 2 ed 1 cm. Possiedono un notevole strato colleterico isolante, che consente agli embrioni di svilupparsi correttamente malgrado le escursioni termiche e di umidità tipiche della Savana Africana. Le tempistiche per la schiusa sono di circa un mese a 30°C e 70-80% di umidità. In foto: Parasphendale affinis, deposizione ooteca (Copyright: Mantidi Lovers Italia). Link al video: https://www.youtube.com/watch?v=DA4UKJUP26A E-mail: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Gennaio 2014 Mantidi Lovers Italia Newsletter Due lieti eventi in casa Mantidi Lovers Italia L'11 gennaio 2014 si è schiusa la prima ooteca di Stagmomantis theophila. Abbiamo raccolto 40 neanidi vivi, circa 5 moribondi e 5 morti. Durante i primi 15 giorni di vita, la mortalità è stata parecchio alta: solo 12 hanno infatti effettuato la seconda muta. Ad oggi, la situazione è stabile. Il 26 di gennaio si è schiusa una seconda ooteca di Stagmomantis theophila. Sinceramente non siamo riusciti a contare quanti neanidi sono morti alla nascita. Abbiamo separato circa 90 (più o meno 10) neanidi; anche per questi, la mortalità è stata altissima, e già il giorno dopo sono rimasti in 40 circa. Stasera scopriremo quanti ne restano... Stay tuned! Foto: Stagmomantis theophila L1 (Autore Foto: Mantidi Lovers Italia – Copyright). E-mail: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Gennaio 2014 Mantidi Lovers Italia Newsletter - VIAGGIANDO CON MLI Premessa Questo è il primo di una serie di “Viaggi” virtuali; impareremo a conoscere ed apprezzare le caratteristiche degli habitat in cui vivono le mantidi. Come ben sappiamo, l'Ordine mantodea comprende 15 famiglie distribuite nelle zone temperate e tropicali di tutto il Globo. In queste famiglie risiedono altrettante specie, ciascuna perfettamente adattata ad occupare una precisa nicchia ecologica in un determinato areale. Focalizzeremo l'attenzione sugli elementi di un habitat, accennando infine alle specie che ivi vivono. Spero che questo lavoro possa tornare utile sia agli allevatori che agli addetti ai lavori. La macchia mediterranea Italiana (Foto Macchia Mediterranea sul Monte Capanne, la montagna più alta dell'Isola d'Elba Autore foto Contradictus) L'eccessivo sfruttamento antropico per ricavare legna da ardere, pascoli e campi da arare, ha fatto si che la foresta sempreverde mediterranea occupi modesta estensione lungo i litorali Italiani. Al suo posto, si possono trovare frequenti forme di vegetazione arbustiva sempreverde, costituita dalle stesse piante che componevano le scomparse foreste. Tali arbusteti costituiscono appunto la “Macchia”. E-mail: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Gennaio 2014 Mantidi Lovers Italia Newsletter La Macchia è ben identificabile sulla base di alcuni tratti distintivi: • Predominio di arbusti (od alberi allo stato di arbusto) “Sclerofilli”, ovvero con foglie persistenti poco ampie, coriacee e lucide (ad es. Mirto, Corbezzolo, Tino, Leccio, Alloro). • Altezza media della vegetazione di 2-3 metri circa. • Ricchezza di liane, che contribuiscono a creare un intreccio inestricabile. • Vegetazione talmente compatta che poco è lo spazio in cui possa svilupparsi altra vegetazione erbacea. La densità, l'altezza e la composizione della Macchia possono variare notevolmente in un paesaggio; inoltre, a seconda dello stato di degrado, può dare vita a formazioni di struttura meno complessa, come la Gariga. Macchia primaria e secondaria Non tutta la Macchia ha la stessa origine e la stessa storia. Alcune, ad esempio, derivano da Leccete sfruttate in modo razionale per permetterne la ricostituzione; altre, invece, sono il risultato di uno sfruttamento ben più radicale, per sostituirvi dei coltivi (vite e olivo), o semplicemente irrazionale. Il risultato è una progressiva degradazione della vegetazione e del suolo fino al denudamento, con conseguente affioramento della roccia. Con l'abbandono di alcuni pascoli e coltivazioni, potè lentamente ricostituirsi la vegetazione scomparsa in forma di arbusteti sempreverdi, in tutto simili a quelli che si trovavano nel sottobosco della primitiva foresta; questo tipo di Macchia è secondaria, perchè formatasi dove l'uomo ha abbandonato o trascurato una landa. Al contrario, le Macchie “primarie” si trovano nelle zone o nelle regioni in cui la foresta di Leccio non è al climax attuale, né lo era in un passato abbastanza lontano; ad esempio, ai limiti continentali o altitudinali dell'area di sviluppo del Leccio, le piante restano di statura più bassa. Non è quasi mai semplice distinguere una Macchia primaria da una secondaria. (“La flora”, Touring Club Italiano, 1958). Macchia alta e Macchia bassa La macchia alta è dominata da specie a portamento quasi arboreo, alte 4 metri circa. I generi più rappresentativi sono Quercus (Leccio e Sughera), Phillyrea (Ilatro e Ilatro sottile), Arbutus unedo (Corbezzolo), alcune specie del genere Juniperus (Ginepro) ed il Lentisco. Queste macchie in certi casi possono evolvere verso il climax della foresta mediterranea sempreverde. La macchia bassa, è invece composta da specie a portamento arbustivo, con chiome che raggiungono al massimo i 2-3 metri d'altezza. Nella composizione floristica possono entrare specie delle garighe, come l'euforbia arborea, le ginestre e altre cespugliose quali i cisti e il rosmarino. Questa macchia in realtà è una forma di passaggio alla vegetazione di gariga (Wikipedia). Clima Con un'escursione termica annua (ovvero la differenza tra la temperatura media del mese più caldo, e quella del mese più freddo) inferiore a 20 gradi, il clima è tipicamente Oceanico. La Macchia mediterranea si sviluppa in zone caratterizzate da inverni miti ed umidi ed estati calde, aride e con scarse precipitazioni. Per questo motivo, la vegetazione va in riposo due volte l'anno: in inverno ed in estate. La stagione vegetativa è quindi E-mail: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Gennaio 2014 Mantidi Lovers Italia Newsletter limitata alle sole stagioni intermedie. Caratteristiche del suolo I suoli sono rocciosi, aridi e poco profondi. La vegetazione svolge un'importante funzione di difesa dall'azione degli agenti atmosferici, evitando fenomeni di dissesto, tra cui dilavamento, erosione, frane ed alluvioni; in altre parole, assicura un'efficace regolamentazione idrogeologica. Il ciclo vitale delle mantidi Nella Macchia mediterranea italiana (e nella Gariga), si possono rinvenire ben 9 specie di Mantodei. Tra queste, sette sono termofile e xerofile, mentre due (Mantis religiosa ed Ameles spallanzania) sono estremamente adattabili, con popolazioni in grado di superare i gelidi inverni dell'Italia Continentale e vivere in ambienti estremamente antropizzati. In ogni caso, per conoscere meglio i Mantodei Italiani, rimando alla lettura dell'Opuscolo sulle Mantidi Nostrane, il cui link è disponibile in fondo a questo articolo. In questa sede, ci resta da sottolineare come le strategie riproduttive delle mantidi varino da specie a specie, e, a parità di specie, da una popolazione all'altra. Esistono infatti specie, come Empusa pennata, che producono due generazioni l'anno, e svernano sottoforma di neanidi in diapausa; nessuna popolazione di questa specie produce ooteche svernanti. Al contrario, certe popolazioni di Ameles spallanzania producono ooteche svernanti, mentre altre continuano a nascere anche in pieno inverno; è il caso delle A.spallanzania sarde, che, al contrario di quelle milanesi, non smettono di nascere neppure a Dicembre!!! Una Macchia, tante nicchie In alcune località, molte delle specie sopra citate vivono a pochi cm l'una dall'altra, senza competere o intralciarsi in alcun modo. Come fanno? Semplicemente occupando nicchie ecologiche differenti (Nicchia Ecologica = tutte le condizioni fisiche, chimiche e biologiche che permettono ad una specie di esistere in quel particolare ambiente). (Foto: Empusa pennata maschio subadulto - Autore Foto: Gilles San Martin) Ad esempio, Empusa pennata è una mantide specializzata nella caccia agli insetti volanti, che vive e si riproduce nella parte alta della vegetazione; pertanto, non entrerà mai in competizione con Geomantis larvoides, specie notoriamente terricola, che insegue attivamente le prede e depone le ooteche tra le fenditure del suolo. Inoltre, ogni specie, si mimetizza meglio su alcune piante, e peggio su altre; per fare un esempio, Mantis religiosa predilige le Graminacee e le Rosacee, ma, in assenza di queste, può trovare un surrogato. Ameles E-mail: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Gennaio 2014 Mantidi Lovers Italia Newsletter spallanzania vive in agguato su piante di Lavanda, sostituite nel Nord Italia con il Rovo. Sulla base delle precedenti considerazioni, risulta evidente come un habitat apparentemente tanto frammentato, possa ospitare una così elevata biodiversità di Mantodei. Link dell'Opuscolo sulle Mantidi Nostrane: https://skydrive.live.com/view.aspx? cid=E95F142E9F30A989&resid=E95F142E9F30A989%21259&app=WordPdf Fonti: Wikipedia; “La Flora”, Touring Club Italiano, Vol II, 1958; Mantidi Lovers Italia, 2012. E-mail: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Stagmomantis theophila (Rehn, 1904) In Foto: Stagmomantis theophila femmina adulta (Autore: Mantidi Lovers Italia - Copyright) Difficoltà di allevamento: * (Facile=*, Media=**, Difficile=***) Tassonomia: Famiglia Mantidae, Sottofamiglia: Stagmomantinae Provenienza: Ecuador, presso Otongachi (Provincia di Pichincha, a Nord Est di Quito). Descrizione: I neanidi, alla nascita, sono piuttosto slanciati e misurano 1 cm circa. Il corpo è verde, mentre gli occhi composti, di forma globulare, sono verde acqua. La testa è triangolare, più larga che lunga. I caratteri sessuali secondari compaiono negli ultimi stadi, e rendono questa specie davvero unica nel suo genere: le coxe raptatorie delle femmine, infatti, sono dotate di grossi tubercoli beige in punta e blu alla base. Tali strutture, nei maschi L7 o adulti, sono molto meno sviluppate ed appena abbozzate. Le femmine adulte raggiungono i 7 cm circa, ed hanno un corpo verde acido/marrone chiaro; le tegmine sono leggermente più chiare del corpo, mentre le alae sono trasparenti, con un disegno a scacchiera rossa e gialla limone. L'addome, infine, è verde acido/giallo, e ricorda nel complesso le tinte vivaci delle foglie d'acero in autunno: quando la mantide è ben nutrita appare rigonfio, con le zone di sutura tra gli urosterniti e gli urotergiti di colore rosso/marroni. I maschi adulti misurano 6-6,5 cm circa, e sono gracili e slanciati. Il corpo è verde scuro, con tegmine iridescenti, che coprono e superano la lunghezza dell'addome. Le alae sono trasparenti, e conferiscono a questi ultimi spiccate abilità di volo. Valgono infine tutti i caratteri sessuali primari tipici dell'Ordine Mantodea, ovvero 8 sterniti addominali nei maschi e 6 nelle femmine, lunghe antenne ed ocelli molto sviluppati nei maschi, corte antenne ed ocelli appena abbozzati nelle femmine. Ciclo vitale: I maschi impiegano 6 mesi per diventare adulti, e, giunti alla maturità, vivono altri 4-5 mesi. Le femmine raggiungono la maturità dopo 7 mesi; dopodichè, vivono altri 8-10 mesi. Allevamento: Si tratta di mantidi legate a climi caldi ed umidi. La mortalità tra gli L1 è altissima, e si riduce notevolmente a partire dalla seconda muta. I neanidi vanno allevati Gennaio 2014 Mantidi Lovers Italia Newsletter singolarmente in piccoli recipienti da 0,2 litri, con un substrato di vermiculite da mantenere sempre umida e nessun altro tipo di arredamento. Ideali sono i bicchierini infrangibili con le pareti zigrinate, che forniscono alle mantidi una superficie su cui arrampicare. Un tappo ricavato incollando del TNT (tessuto non tessuto) all'orlo di un secondo bicchierino completerà l'opera. L'appetito, così come il cannibalismo, compaiono dopo 1-2 giorni dalla nascita: si possono somministrare 3-5 Drosophila hydei ogni 2-3 giorni. Crescendo, le mantidi vanno spostate in recipienti via via più grandi, sempre arredati come siegato poco sopra. A partire dallo stadio L4-L5, potete introdurre nuovi tipi di prede nella dieta, tra cui Musca domestica, Plodia interpunctella e blatta lateralis di dimensioni adeguate. Per favorire la maturazione delle uova, a partire dallo stadio presubadulto, le femmine devono consumare 5-6 prede settimanali, mentre ai maschi due sono più che sufficienti. Per evitare problemi di muta, soltanto gli individui adulti possono vivere in terrarietti o samla/fauna box arredati in modo più o meno naturalistico, con rami, cortecce e piante. Come già accennato, sono mantidi legate a climi caldo/umidi; i neanidi risultano più delicati e suscettibili a disidratazione rispetto agli adulti, che si mostrano invece molto opportunisti. Comunque, i seguenti parametri di allevamento sono adatti ad individui di tutti gli stadi: temperatura diurna di 25-26°C, notturna di 22-23 °C ed umidità 70-80%. Riproduzione: Maschi e femmine ben nutriti potranno accoppiarsi a partire da 20-25 giorni dopo l'ultima muta. Le femmine non si mostrano per niente aggressive nei confronti dei partner, a patto che siano sazie. Per stimolare l'accoppiamento, ponete il maschio ad una ventina di cm dalla femmina, strofinando dapprima una penna sul suo addome, e poi sulle antenne di lui; così facendo, il potere attrattivo dei feromoni stimolerà la copula. In alternativa, ponete il maschio 10 cm dietro la compagna, e, ad intervalli regolari, soffiate delicatamente; in questo modo imiterete il vento, che (secondo alcuni studi) in natura gioca un ruolo chiave per l'accoppiamento di molti Mantodei. Non forzate in alun modo il maschio, o questo scapperà a gambe levate; lasciate che sia lui ad initeressarsi ai movimenti ondeggianti della femmina, e che scelga una strategia di avvicinamento opportuna. La copula dura 8-12 ore; il maschio, una volta rifocillato, può accoppiarsi nuovamente già a partire da due giorni dopo l'amplesso. La prima ooteca viene deposta a distanza di 15 giorni dalla copula, mentre le successive ad intervalli di 20-30 giorni. Le ooteche sono marroni scuro, fusiformi, con i lati zigrinati e dimensioni di 3-1 cm di lunghezza e 2-1,5 di diametro; sulla superficie dorsale spicca una striscia più chiara di sostanza colleterica. Dopo la deposizione, andrebbero incubate a 26°C e 70-80% di umidità; l'ideale sarebbe di spostarla in una scatoletta per grilli, con fori addizionali sul coperchio e vermiculite SEMPRE umida (e mai zuppa) sul fondo. Un cavetto riscaldante ben termostatato fornirà il calore necessario. Dalla prima ooteca escono dalle 50 alle 100 neanidi; nelle ooteche successive, le uova sono progressivamente meno. La mortalità degli L1 è molto elevata, e si attenua con la seconda muta. Curiosità: Questa specie è stata per la prima volta importata nel 2011, da un allevatore inglese che ha rinvenuto alcune ninfe durante una spedizione in Ecuador, presso Otongachi. Secondo l'autore, Stagmomantis theophila sarebbe molto comune ai lati delle strade, su una varietà di piante erbacee alte 1,5-2 m e Malvacee. Le ninfe si trovavano sempre appostate nella porzione superiore della vegetazione, nascoste tra gli steli o sotto le foglie più alte; trovandosi “ad altezza occhi”, la loro raccola è stata molto semplice. Non è stata infine rinvenuta alcuna S.theophila nella foresta, ma potrebbero semplicemente non essere state viste perchè troppo in alto e/o celate dalla vegetazione. E-mail: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro Gennaio 2014 Mantidi Lovers Italia Newsletter - EVENTI E APPUNTAMENTI - Questa è una nuova rubrica della Newsletter che abbiamo deciso di introdurre da quest'anno, per conoscere e far conoscere anche a voi, i principali eventi ed appuntamenti sia museali che fieristici. Vuole essere anche un modo per farvi dire la vostra, attraverso commenti, immagini e tenervi sempre aggiornati sia a livello nazionale che internazionale, per quanto possibile. APPUNTAMENTI DI FEBBRAIO: - a cura di Tommasinelli c'è un mostra : “Zanne, corazze e veleni. Le strategie di sopravvivenza di insetti, ragni, anfibi, rettili” Dal 7 dicembre 2013 al 15 giugno 2014 presso il Museo di Storia Naturale Doria di Genova Una delle poche mostre con animali vivi. - Una fiera sicuramente già conosciuta: “Esotika Arezzo ” Dal 22 Febbraio 2014 al 23 Febbraio 2014 ad Arezzo presso il Centro Eventi e Congressi. Per saperne di più ecco il sito web: www.esotikaarezzo.com Attendiamo vostre notizie, foto e commenti... *AVETE TROVATO ERRORI, INESATTEZZE, VOLETE PROPORCI COLLABORAZIONI O SEMPLICEMENTE SIETE DESIDEROSI DI SAPERE INFORMAZIONI SU QUESTI MERAVIGLIOSI INSETTI?? SCRIVETECI A [email protected], AGGIUNGETECI A FACEBOOK AL PROFILO Mantidi Italia, O ENTRATE A FAR PARTE DELLE NOSTRE COMMUNITY: Forum: mantidiloversitalia.forumfree.it Gruppo Facebook: https://www.facebook.com/groups/mantidi/ E-mail: [email protected] Ilaria Porcu & William Di Pietro