In marcia verso i 120 mila abitanti
PAMELE BATT1STEL
twitter: ©dbattistel
Chi pensava che da qui a qualche anno Trento avrebbe raggiunto e superato la soglia dei
150 mila abitanti dovrà ricredersi. Certo, la popolazione
continua ad aumentare - al 31
dicembre 2013 i residenti nel
capoluogo erano 117.285 - e presto si s u p e r e r a n n o i 120 mila
abitanti, ma l'incremento si sta
via via facendo meno intenso.
E se le impressioni date da alcuni parametri dovessero confermarsi, tra qualche anno - per
la prima volta nella sua storia Trento potrebbe addirittura invertire il trend. Il che significa
che non serviranno più nuovi
asili e nuove scuole, che altre
aree edificabili non saranno più
necessarie e che, caso mai complice l'invecchiamento della popolazione - sarà più utile
pensare a nuove Rsa.
Conoscere i dati sulla composizione della popolazione, dunque, non è uno sterile esercizio
di curiosità, ma un fondamentale strumento di pianificazione. In questo senso da anni il
Comune di Trento raccoglie e
pubblica i dati dell'Annuario
statistico.
La prospettiva.
«I numeri - ha spiegato ieri l'assessore Fabiano Condini - ci dicono che la città continua a crescere, ma nel contempo alcuni
indicatori lasciano intendere
che il trend molto probabilmente cambierà. Un saldo naturale
negativo, il fatto che il numero
di stranieri non aumenta, il calo dei matrimoni e la crisi dell'edilizia sono tutti segnali che
lasciano presupporre come, da
qui a qualche anno, la crescita
della popolazione cittadina si
fermerà».
La popolazione.
Guardiamoli, allora, questi dati. Come detto, dalla fotografia
a fine 2013 i trentini residenti
sul territorio comunale sono
117.285, non equamente divisi
tra i due sessi. Le femmine sono infatti il 52 per cento, mentre i maschi si fermano al 48%.
Rispetto al 2012 la popolazione
è cresciuta di 1.745 unità (pari
all'I,5 per cento), nonostante
un saldo naturale negativo. Significa, in pratica, che sono
m o r t e più p e r s o n e (1.039) rispetto ai nuovi nati (1.027).
Le migrazioni.
Dunque, se la popolazione aumenta lo si deve all'arrivo di
persone da fuori (saldo migratorio). I nuovi iscritti all'Anagrafe di piazza Fiera (esclusi i nuovi nati) sono stati 3.705, di cui
1.481 (pari al 40 per cento) con
cittadinanza straniera. Ci sono
state, invece, 2.577 cancellazioni, di cui 676 di stranieri (26,2
per cento). Come saldo risultano altri 629 residenti, che sono
il risultato di operazioni di correzione e controllo c o n d o t t e
dall'anagrafe comunale a seguito del Censimento svoltosi nell'ottobre 2011.
Ma da dove vengono i nuovi
trentini? In parecchi casi si tratta di trasferimenti da altre regioni d'Italia, quali Veneto (117
persone), Sicilia (105), Campania (96). Ci sono, comunque, anche parecchi stranieri, principalmente dal Pakistan (+ 83),
Romania (68), Albania (36
Ucraina (33), Moldova (31).
contrario, i trentini che lasciano la città lo fanno principalmente per trasferirsi in altri paesi del Trento, a partire da Pergine Valsugana (30 persone) e
Caldonazzo (30), ma anche Lavis (26), Terlago (24), Galliano
(18).
Fasce d'età.
L'età media della popolazione
residente è di 43,6 anni, ma differenziata tra italiani e stranieri. Per i primi l'età media è di
45,1 anni, per i secondi di appena 32.
L'analisi per fasce di età, ovvero per gli intervalli temporali
che consentono di caratterizzare le diverse tappe della vita,
rivela che i bambini in età da 0
a 14 anni sono il 14,2% (16.678)
con una diminuzione di -173 unità; i giovani nella fascia da 15 a
29 anni sono il 15,7% (18.452)
con un incremento di +113 unità; gli adulti nella fascia centrale da 30 a 44 anni sono il 20,4%
(223.960) con una diminuzione
di •393 unità, mentre gli adulti
nella classe 45 - 64 anni sono il
28,5% (33.411) con un incremento di +186 unità. Infine, gli anziani con 65 anni e oltre risultano essere il 21,2% (24.820) con
un incremento di +437 unità.
L'indice di vecchiaia, cioè il rapporto percentuale tra la popolazione con 65 anni e oltre e
quella tra 0 e 14 anni, permette
di misurare l'incidenza della popolazione anziana su quella giovanile. I valori superiori a 100
indicano uno squilibrio nel senso di un maggior peso degli appartenenti alla popolazione anziana. Questo indice assume valori assai diversificati in ambito cittadino: infatti a livello comunale il dato riferito all'anno
2013 è uguale a 148,8 mentre i
valori delle circoscrizioni passano da valori decisamente più
elevati, come nel caso di S. Giuseppe - S. Chiara (246,3) e 01trefersina (193) a valori molto
minori, come quelli di Gardolo
(97,3) e Meano (83,7). Negli anni questo indicatore, a livello
comunale, è in costante aumento passando da un valore di 133
nei20Q4_al48,8jiel 2013.
Stranieri.
Al 31 dicembre 2013 sono iscritte all'Anagrafe 13.591 persone
con nazionalità straniera, con
una sostanziale stabilità (-0,6%,
pari a -79 persone) rispetto al
2012 (13.670). Essi costituiscono F11 ,6% della popolazione cittadina, con un'incidenza sul totale dei residenti maggiore rispetto allo stesso dato calcolato a livello provinciale. Infatti,
confrontando i dati riferiti all'anno 2012, si riscontra che il
valore per il Comune di Trento
è pari all' 11,7 per cento, mentre il valore provinciale è del 9,2
per cento.
Come si può capire facendo un
veloce giro tra i quartieri, varia
di molto l'incidenza della popolazione straniera nelle varie circoscrizioni. La percentuale di
non italiani raggiunge il record
a Gardolo (20,8 per cento), seguito da Centro Storico - Piedicastello con il 17,6 per cento.
All'opposto le zone con minore presenza di stranieri sono Villazzano (2,7%) e Meano (4,0%).
Nel corso del decennio l'incidenza percentuale degli stranieri sul totale della popolazione residente è passata dal 5,7
per cento del 2004 all'attuale
11,6 per cento. Nell'anno 2013
ci sono state 408 acquisizioni
di cittadinanza italiana, delle
quali 181 maschi e 227 femmine.
Le famiglie.
La famiglia «tradizionale» con
figli è la categoria con il peso
percentuale maggiore, anche se
nel corso del tempo questo è
diminuito notevolmente (dal
30,7% del 2004 al 25,0% del
2013). Al contrario la percentuale di donne e uomini soli è
aumentata sensibilmente, così
come la percentuale di coppie
conviventi senza figli (da 2,5 a
3,0%) e con figli (da 1,4 a 2,6%).
Comune | Presentate a Palazzo Thun le iniziative dei quattro «Piani giovani di zona» per il 2014
Ventun progetti per crescere
Ventun progetti per crescere insieme: è
questa la proposta del Piano giovani di
zona, frutto di un lavoro in rete che ha
coinvolto anche quest'anno
l'amministrazione comunale, le tante
realtà associative attive sul territorio
della nostra città e i giovani che si sono
messi direttamente in gioco inviando le
loro idee.
Avvicinamento al lavoro, cittadinanza
attiva, ambiente, arte e cultura, sport
sono gli ambiti di riferimento delle
azioni descritte nella pubblicazione
curata dalle «Politiche giovanili» del
Comune e che nel corso dell'anno si
concretizzeranno in corsi, laboratori,
eventi.
Sfogliando la pubblicazione
impreziosita dalla creatività di Ilaria
Turco, volontaria in servizio civile che
ne ha ideato la grafica di copertina e
alcune foto, si scoprono progetti che
spaziano dalla musica alla fotografia,
dallo sport al teatro, raccontando un
mondo giovanile vivace e interessato a
crescere nella e con la città. L'opuscolo
è disponibile presso le Politiche
giovanili, l'Ufficio relazioni con il
pubblico, le biblioteche e
circoscrizioni.
I Piani giovani di zona, rivolti a ragazzi
e giovani dagli 11 ai 29 anni, sono uno
strumento per favorire la
partecipazione dei giovani e della
collettività alla costruzione delle
politiche giovanili territoriali, creando
spazi di comunicazione, conoscenza,
confronto, analisi e valutazione con i
mondi dei giovani stessi e con gli attori
del territorio, soggetti politici, sociali,
economici. Vengono finanziati fino ad
un massimo del 50 per cento del
disavanzo dal contributo provinciale.
Nel comune di Trento sono attivi
quattro Piani giovani di zona: Piano 1
(Gardolo e Meano), Piano 2 (Centro
Storico, Piedicastello, Bondone e
Sardagna), Piano 3 (S. Giuseppe/S.
Chiara, Oltrefersina), Piano 4
(Argentario, Povo e Villazzano).
Le circoscrizioni di Mattarello, Ravina
e Romagnano fanno riferimento al
Piano giovani di zona «Arcimaga» che
ha il Comune di Aldeno come capofila.
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