Relatrice
Dott.ssa
Fiammetta Perrone
Responsabile Nazionale Commissione
Donne Politiche Sociali Pari Opportunità
STATUTO NAZIONALE
FIDAPA – BPW ITALY
ART. 4 COM. 4
Le socie possono essere raggruppate in seno alla FIDAPA,
secondo le particolari attività svolte, in gruppi
professionale a carattere locale e nazionale.
REGOLAMENTO NAZIONALE
ART. 2 (COMMISSIONI – COMITATI – GRUPPI DI LAVORO)
COMMISSIONI NAZIONALI
Le commissioni Nazionali sono gruppi di studio che collaborano con gli
Organi della Federazione per il migliore svolgimento dei temi e delle
attività della Federazione Nazionale ed Internazionale.
Il Consiglio Nazionale, su proposta del Consiglio Distrettuale, nomina,
con provvedimento motivato, dopo avere valutato le competenze
professionali che devono essere documentalmente provate, la
RESPONSABILE NAZIONALE
Le Componenti, una per Distretto, in base alle competenze
professionali, sono nominate dal Consiglio di Distretto di
appartenenza.
Le Commissioni si riuniscono almeno una volta all’anno e, comunque,
tutte le volte che la Responsabile lo ritenga opportuno.
LA RESPONSABILE DI COMMISSIONE
Concorda con le componenti Distrettuali un programma di
massima;
Propone le linee programmatiche al Comitato di Presidenza
Nazionale che, valutate le proposte, provvede a coordinare tali
iniziative per evitare sovrapposizioni di temi e date;
Comunica il Programma al Comitato di Presidenza Nazionale e
alle Presidenti Distrettuali.
LA RESPONSABILE NAZIONALE
INFORMA
La Vicepresidente Nazionale, se le iniziative riguardano l’argomento
del tema Nazionale
La past Presidente Nazionale, se le iniziative riguardano l’argomento
del tema Internazionale
COLLABORA
Con le responsabili Nazionali delle Commissioni, per un adeguato
scambio di esperienze e di lavoro di gruppo
COMUNICA
Alla responsabile Nazionale Pubbliche Relazioni e rapporti con la
Stampa;
Alla responsabile Nazionale Commissione Rapporti con la BPW
International;
Alla responsabile Nazionale rapporti con il coordinamento Europeo
SISTEMA DI RETE FIDAPA - BPW
LE COMMISSIONI NAZIONALI
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Commissione Legislazione
Commissione Arte e Cultura
Commissione Ambiente e Turismo
Commissione Igiene e Sanità
Commissione Rapporti con la BPW International
Commissione Rapporti con il Coordinamento Europeo
Commissione Progetti
Commissione Pubbliche Relazioni e Rapporti con la stampa
Commissione Affari Commercio e Tecnologia
Commissione Agricoltura
Commissione Sviluppo Formazione e Impiego
Commissione Young BPW
Commissione Riforma e Dispersione Scolastica
Commissione Carta dei Diritti della Bambina
Commissione Donne, Politiche Sociali e Pari Opportunità
PUNTI PROGRAMMATICI
COMMISSIONE NAZIONALE DONNE POLITICHE
SOCIALI E PARI OPPORTUNITA’ BIENNIO 2011-2013
RETE DI DONNE E RETE DI ISTITUZIONI
La presenza di molte Socie all’interno di Commissioni Pari Opportunità
Comunali, Provinciali e Regionali, nei Comitati Pari Opportunità delle
Università, di ASL, di Ordini Professionali e il positivo rapporto creato con le
Consigliere di Parità e le Istituzioni territoriali dovrà favorire il
consolidamento delle Reti Distrettuali e Nazionali, al fine di rafforzare
l’efficacia delle azioni che verranno intraprese nel biennio per promuovere
una cultura della Parità di Genere. La rete è il nostro punto d’incontro, che
ottimizza le risorse umane ed economiche, fornisce risposte innovative,
attiva le risorse del territorio e costruisce un percorso condiviso
Realizzazione di un elenco delle Socie che operano nelle suddette Commissioni,
consultabile in ogni Distretto
PARI OPPORTUNITA’
Collaborazione FIDAPA BPW e coordinamento Presidenti Regionali
Pari Opportunità (capofila Regione Friuli Venezia Giulia) per
partecipare alla PETIZIONE PER LA DOPPIA PREFERENZA DI
GENERE nei vari sistemi elettorali delle singole Regioni:
“l’elettore può esprimere, nelle apposite righe della scheda, uno o
due voti di preferenza, scrivendo il cognome ovvero il nome ed il
cognome dei due candidati, compresi nella lista stessa. Nel caso di
espressione di due preferenze, una deve riguardare un candidato
di genere maschile e l’altra un candidato di genere femminile della
stessa lista, pena l’annullamento della seconda preferenza”
PROVVEDIMENTI REGIONALI A FAVORE DELLE DONNE
DISTRETTO NORD OVEST
REGIONE LIGURIA
D. R. 01. 08.2003, n. 930 - Agevolazioni e sostegno economico a favore di famiglie e
donne disoccupate; L.R. n. 70 del 16.12.1988 – istituzione Commissione P.O.
REGIONE LOMBARDIA
Decreto Direzione Generale Sanità n. 23454 del 30/12/2004 - Gratuità del parto
indolore; L.R. n. 8 del 29 aprile 2011 – Istituzione Consiglio per le Pari Opportunità
(16. 01.2012)
REGIONE PIEMONTE
L. R. 18.05.2004 n.12 – art. 8 sostituito dall’art. 33 della L. R. 04.12.2009 n.30 Regolamento D.G.R. 07.12.2010. n. 17 – 1180 e determinazione 27.01.2011, n. 18
Fondo di garanzia per l’accesso al credito a favore dell’imprenditoria femminile e
giovanile
REGIONE VALLE D’AOSTA
L. R. 13.03.02, n. 21 - Modificazioni alla legge elettorale 12 gennaio 1993, n. 3 (norme
per l’elezione del Consiglio Regionale della Valle d’Aosta) " presenza di entrambi i
generi" . Sentenza Corte Costituzionale n. 49/2003: rigetto eccezione di
incostituzionalità; L.R. n. 53 del 23.12.2009 – Consulta Regionale per le P.O.
DISTRETTO NORD EST
REGIONE EMILIA ROMAGNA
L. R. 14.08.1989, n. 27 – Norme concernenti la realizzazione di
politiche di sostegno alle scelte di procreazione ed agli
impegni di cura verso i figli
REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
L. R. n. 23/1990, legge istitutiva Commissione Regionale P.O.;
codice delle P.O. tra uomo e donna, a norma della L.
246/2005
TRENTINO – Provincia Autonoma di Trento
Legge Provinciale 09.03.2010, n. 6 – Interventi per la
prevenzione delle violenze di genere e per la tutela delle
donne che ne sono vittime
REGIONE VENETO
DGR 21.09.2010, n.2262 – Programma di realizzazione di un
sistema di interventi per favorire la conciliazione dei tempi
di vita e di lavoro; L.R. n. 62 del 30.12.1987 – Commissione
P.O.; D.G.R. n. 209 del 12.09.2006 – istituzione Comitato P.O
DISTRETTO CENTRO
REGIONE LAZIO
L. R. 13.12.1996, n. 51 – Interventi a favore dell’imprenditoria femminile nella
Regione Lazio; L.R. n. 42/2003 – interventi a sostegno della famiglia
concernenti l’accesso ai servizi educativi e formativi della prima infanzia;
Regolamento Regionale n. 1 del 06.09.2002 – Comitato P.O.
REGIONE MARCHE
L. R. 11.11.2008, n.32 – Interventi contro la violenza sulle donne
REGIONE TOSCANA
L. R. 08.02.2008, n.5 – Norme in materia di nomine e designazioni e di
rinnovo degli organi amministrativi di competenza della Regione
REGIONE UMBRIA
L. R. 15.04.2009, n. 6 – Istituzione del Centro per le pari opportunità e
attuazione delle politiche di genere nella Regione Umbria
DISTRETTO SUD OVEST
REGIONE CAMPANIA
L. R. 27.03.2009, n.4 – Norme per l’elezione del Consiglio
Regionale e del Presidente della Giunta Regionale e Sentenza
Corte Costituzionale n. 04/010 rigetto eccezione di
incostituzionalità. Piano strategico triennale per l’attuazione
delle politiche per le P.O. e per i Diritti per tutti (2008-2010);
L.R. n. 11/2007 sulla dignità e la cittadinanza sociale
REGIONE CALABRIA
L. R. 21.08.2007, n.20 – Disposizioni per la promozione ed il
sostegno dei centri di antiviolenza e delle case di accoglienza
per donne in difficoltà. Piano di intervento per le PO del 19
aprile 2007 (Consigliera Regionale di Parità)
DISTRETTO SUD EST
REGIONE ABBRUZZO
Commissione P.O. istituita dalla L.R. n. 88 del 18.05.2000
REGIONE BASILICATA
L. R. 26.11.1991, n. 27 – Norme relative alla costituzione della
commissione regionale per le parità e le pari opportunità tra
uomo e donna
REGIONE MOLISE
L. R. 13.04.2000, n. 23 – Nuova disciplina della Commissione
Regionale per la parità e le pari opportunità
REGIONE PUGLIA
L. R. 21.03.2007, n. 7 – Norme per le politiche di genere e i
servizi di conciliazione vita-lavoro in Puglia; L.R. 9 giugno 1980
n. 70 – Consulta Regionale femminile; L.R. n. 16 del
30.04.1990 – Commissione Regionale delle P.O.; DGR n 110
06.02.2006 – Comitato P.O.
DISTRETTO SICILIA
REGIONE SICILIA
DDG 09.02.2005, n. 99022 – Istituzione presso l’Assessorato
dell’Agricoltura e delle Foreste dell’Osservatorio Regionale per
l’imprenditoria femminile
DISTRETTO SARDEGNA
REGIONE SARDEGNA
L. R. 07.08.2007, n. 8 – Norme per l’istituzione di centri
antiviolenza e case di accoglienza per le donne vittime di
violenza. L.R. n. 39 del 13 giugno 1989 - istituzione
Commissione Regionale per le P.O.
SCUOLA ESTIVA DELLA DIFFERENZA
La promozione di una Cultura delle Pari Opportunità passa
anche attraverso interventi di alta formazione. La FIDAPA
collaborerà con l’Università del Salento, con il Comitato per
le Pari Opportunità dell’Università, l’Università degli Studi
Roma Tre e la comunità delle Benedettine del Monastero di
San Giovanni di Lecce, alla realizzazione della Scuola Estiva
della Differenza in questo anno Accademico (prima
settimana di settembre). L’obiettivo è quello di offrire una
formazione mirata a valorizzare la riflessione di genere su
questioni di grande attualità: la flessibilità del lavoro, la cura,
l’etica, il dialogo tra culture, il corpo, la politica.
COMITATI UNICI DI GARANZIA (CUG) PER LE PARI
OPPORTUNITA’, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE
DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI
(G.U. n. 134 dell’11 giugno 2011)
La lotta contro le discriminazioni sul luogo di lavoro si può
avvalere, oggi, di uno strumento efficace e completo. I CUG
lavoreranno per prevenire e combattere le discriminazioni
dovute non soltanto al genere, ma anche all’età, alla
disabilità, all’origine etnica, alla lingua, alla razza e, per la
prima volta, all’orientamento sessuale. La FIDAPA
sensibilizzerà le Pubbliche Amministrazione a costituire, al
proprio interno, il CUG, finalizzato al benessere lavorativo e
all’istaurarsi di una cultura del rispetto, della dignità dei
lavoratori e delle lavoratrici.
PIU’ DONNE IN POLITICA
Sostenere le donne per una politica di avvicinamento agli
organismi Nazionali, Europei ed Internazionali.
Realizzazione di un elenco delle Socie che ricoprono cariche
politiche, che possa essere consultabile dai Distretti.
Corsi di formazione politica in collaborazione con le Università
e le Istituzioni.
CONCILIAZIONE VITA - LAVORO
Analisi nei singoli Distretti dell’applicazione della
normativa e dei servizi che rispondono
all’esigenze di conciliazione espresse dalle
lavoratrici del territorio.
Interventi di potenziamento di una rete qualificata
e differenziata di servizi socio-educativi per
l’infanzia.
Collaborare alla realizzazione di ludoteche nelle
sezioni femminili del carcere.
Sensibilizzare
all’utilizzo
di
strumenti
di
conciliazione come i congedi parentali.
QUOTE ROSA NEI CDA
Azioni
di
informazione,
di
sensibilizzazione e di animazione
territoriale per colmare i gap
conoscitivi della Legge n. 120 del
12 luglio 2011, G. U. n. 174 del 28
luglio 2011, sulle quote rosa dei
CDA delle società quotate in borsa
e nelle società a gestione pubblica.
MOBBING
Promuovere incontri sulla tutela delle donne
contro le discriminazioni sul lavoro, in
collaborazione con la Consigliera di Parità.
Elaborazione di un codice di condotta per la
prevenzione delle discriminazioni di
genere, le molestie sessuali, il mobbing nei
luoghi di lavoro.
Costruzione di una banca dati di azioni in
giudizio e relative sentenze in tema di
discriminazione sul lavoro.
ATTIVITA’ DI PREVENZIONE E CONTRASTO
DELLA VIOLENZA DI GENERE
Promuovere e sostenere, d’intesa con le Istituzioni territoriali,
campagne informative contro la violenza di genere.
Collaborazione con i centri anti-violenza presenti sul territorio.
Promuovere con le scuole un percorso di approfondimento e di
dibattito interdisciplinare ed interistituzionale.
Stimolare le classi alla realizzazione di opuscoli informativi, di
manifesti, per contrastare l’uso di immagini violente e
irrispettose della dignità femminile.
Il materiale prodotto potrà essere utilizzato nelle campagne di
prevenzione del 25 novembre, giornata internazionale
contro la violenza alle donne.
FERM
ARELA
VIOLE
NZA!
INSIE
MESI
PUO’
Commissione donne, politiche
sociali, pari opportunità
Terlizzi
Distretto sud est Anno Sociale 2009-2011
Liceo Statale “T. FIORE”
PROGETTO FIDAPA-BPW ITALY
25 NOVEMBRE 2011
GIORNATA INTERNAZIONALE
CONTRO LA VIOLENZA ALLE
DONNE
STALKING
La legge n. 38 del 23 aprile 2009, inserita nella Road Map della FIDAPA, è
diventata una campagna di prevenzione allo stalking, col fine di portare
la donna, vittima di atti e di reati, a saper riconoscere il problema, ad
assicurare un livello di informazione diffuso ed efficace, a saper adottare
precauzioni e comportamenti atti a scoraggiare gli atti di molestia e ad
essere ferme nel dire di “NO” in modo chiaro.
Grazie al via libera del Consiglio d’Europa, presto le donne vittime di stalking
e molestie sessuali potrebbero vedere riconosciuto il loro diritto di difesa
anche in tutti i 27 Stati membri dell’Unione Europea.
Stesura di opuscoli informativi;
Informazione sulla rete dei servizi presenti sul territorio.
DONNA – ALIMENTAZIONE - ALCOL
Chi soffre di anoressia e di bulimia ha una visione distorta della propria
immagine. È un’emergenza che coinvolge non solo adolescenti, ma oggi
anche donne cinquantenni. Una patologia che può avere una stretta
correlazione all’uso di sostanze alcoliche.
Una comprensione precoce dell’indicatore del disturbo può essere utile per
un intervento tempestivo.
Impariamo a riconoscere, capire, sorvegliare e non sottovalutare gli
atteggiamenti di una figlia, di un figlio, di un’amica, di un amico e di noi
stesse.
Seminari e campagne di sensibilizzazione
Opuscoli informativi
Collaborazione col mondo scolastico
MIGRANTI DONNE E BAMBINI
La presenza di stranieri nel nostro Paese richiama l’attenzione al bisogno di
assistenza sanitaria, di tutela e di integrazione. Particolare attenzione la
FIDAPA presterà ai minori “NON ACCOMPAGNATI”, fenomeno in forte
crescita che apre il dibattito sulla tutela dei diritti dei minori, che
coinvolge le famiglie, i Servizi Sociali, i Tribunali, soprattutto nella
gestione del loro passaggio alla maggiore età.
Seminari e dibattiti in collaborazione con il Tribunale per i minorenni, i
centri Migrantes ed Amnesty International.
VIOLENZA DOMESTICA
La Commissione proporrà, tramite la Presidente Nazionale,
mozioni legislative, per i casi di violenza sulle madri, perché
venga considerato, nei percorsi giudiziari, il reato di
maltrattamento per violenza assistita perpetrata sui minori.
È importante far prevedere legislativamente che, nei casi di
violenza sulle madri, venga introdotto un obbligo di
comunicazione al Tribunale per i minorenni da parte del
Giudice della separazione (se i fatti sono stati resi noti in fase
di separazione) o del PM del Tribunale Ordinario (se i fatti
sono stati denunciati e hanno dato avvio a procedimento
penale).
TUTELA DEI BAMBINI MALTRATTATI
Il Terzo Piano per l’Infanzia (G.U. n. 106 del 09 maggio 2011) prevede azioni
ed interventi legislativi, programmatici ed operativi, che impegnano tutti
nella promozione e nella tutela dei diritti dei bambini ed adolescenti, in
attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo.
La prevenzione costituisce l’elemento chiave in tema di violenza ed abuso,
una prevenzione che parte da un contesto educativo, familiare o
scolastico, capace di dare ascolto al bambino e ai suoi bisogni nelle
differenti fasi evolutive.
Promozione di laboratori sulle emozioni.
Collaborazione con Save The Children, Stop Sexual Turism, Unicef, Tribunali
per i minorenni, Servizi Sociali.
INTERNET SICURO
Negli ultimi anni si è avuto un aumento di segnalazioni alla
polizia postale di: social network con contenuti pedopornografici; di acquisto di smarts drugs ; di giochi on line.
Promuovere incontri con le famiglie, gli insegnanti, in ambito
scolastico per aiutare i genitori su come controllare la
navigazione su internet dei propri figli e sensibilizzare ad un
uso critico e sicuro delle nuove tecnologie.
IL GARANTE DELL’INFANZIA
La legge n. 112 del 12 luglio 2011 istituisce l’Autorità Garante
per l’Infanzia e l’Adolescenza, per assicurare la piena
attuazione e la tutela dei diritti e degli interessi delle
persone di minore età in conformità a quanto previsto
dalle convenzioni Europee ed Internazionali.
Tra le varie funzioni vanno evidenziate quelle di
sensibilizzazione e diffusione della conoscenza dei diritti
dell’infanzia, in collaborazione con tutte le organizzazioni
e le reti Nazionali ed Internazionali, con le Associazioni e
le Organizzazioni non governative.
Stimolare un confronto ed uno scambio di esperienze tra
orientamenti Regionali dei Garanti.
2012 ANNO EUROPEO
DELL’INVECCHIAMENTO ATTIVO
2012 – Un Anno europeo per iniziare a costruire una società migliore per tutte le età
PARITA’ SALARIALE
Nella Carta delle Donne della Commissione Europea
viene ribadita la parità sul mercato del lavoro e
l’uguale indipendenza per donne e uomini, mediante
la strategia “Europa 2020”, la parità salariale per
ridurre il cosiddetto “Gender Pay Gap”, parità nei
processi decisionali. Da tre anni la FIDAPA BPW
collabora alla campagna Europea dell’Equal Pay Day,
il giorno dell’uguale retribuzione uomo-donna. Il 15
aprile è il giorno in cui, mediamente, in Europa la
donna raggiunge lo stesso trattamento economico
annuo dell’uomo, praticamente quattro mesi e
quindici giorni dopo.
Promozione di manifestazioni, seminari, tavole rotonde,
articoli di stampa in tutte le Sezioni e Distretti.
Il programma della Commissione Donne, Politiche Sociali e Pari
Opportunità della FIDAPA BPW ITALY si situa in linea con
quelli di:
MINISTERO DEL LAVORO – POLITICHE SOCIALI – PARI
OPPORTUNITA’
COMMISSIONE EUROPEA
Tale programma assume l’impegno di rafforzare la
collaborazione con gli Stati membri dell’ E.U. attraverso le
sedi FIDAPA di tutta Europa.
Notevoli progressi, nell’attuazione della
parità tra i generi, sono stati compiuti
grazie alle normative, ai provvedimenti
specifici volti a promuovere la condizione
femminile, ai programmi di azione comunitaria ed internazionale.
Tuttavia le disuguaglianze rimangono e possono aggravarsi,
poiché l’incremento della concorrenza economica su scala
mondiale richiede una forza lavoro più mobile e flessibile.
Tali esigenze possono pregiudicare maggiormente le donne ed
aumentare la differenza di trattamento.
CAMPAGNA EQUAL PAY DAY
(15 aprile)
L’iniziativa si prefigge gli obiettivi di:
 stimolare il dibattito sulle differenze di retribuzione tra uomini e
donne;
 sensibilizzare e mobilitare tutti i soggetti interessati;
 creare trasparenza nei rapporti di lavoro;
 ridurre il divario retributivo di genere.
Nell’analisi del differenziale retributivo vanno considerati:
 settore di attività (lavoratori dipendenti e/o autonomi, privati e
pubblici);
 età,;
 Qualifica professionale.
LA STORIA DELLA GIORNATA DELLA PARITA’
RETRIBUTIVA
 Lanciata dalla BPW / USA nel 1988 come la campagna “RED
PURSE”;
 2008 introdotta in Europa dalla BPW – Germania con la
prima “EQUAL PAY DAY”;
 Equal Pay Day si è estesa in tutta Europa nel 2009/2010;
 2010 Campagna Internazionale di sensibilizzazione della
BPW International lanciata a New York al CSW;
 2010 l’U.E. organizza la giornata della parità retributiva il 15
aprile (data fissa);
 2011 l’U.E. segue la formula di calcolo e organizza la prima
giornata della parità retributiva il 5 maggio (disparità
retributiva media in Europa 17,5%).
COS’E’ LA GIORNATA DELLA PARITA’
RETRIBUTIVA?
 L’EPD indica fino a che giorno dell’anno le donne devono
lavorare per ottenere la stessa retribuzione che gli uomini
hanno percepito l’anno precedente;
 L’EPD è un giorno calcolato che si basa sulla disparità
retributiva di ciascuna Nazione;
 Lo scopo è far anticipare l’EPD sempre di più ogni anno
secondo lo sviluppo della disparità retributiva della Nazione;
IL SIMBOLO DELLA
GIORNATA
DELLA PARITA’ SALARIALE
 Nel giorno dell’EPD le donne e gli uomini sostenitori
indossano una borsa rossa;
 ROSSO sta per cifre rosse;
 La borsa rossa sta per cifre rosse nelle tasche delle donne.
IL LOGO




Numeri rossi nei nostri stipendi;
Meno entrate/reddito al di sotto della linea;
Cifre rosse nelle tasche delle donne;
Ideato da Natalie Schommler in Germania, disponibile gratis
per un uso non commerciale.
QUALI PROVVEDIMENTI HA PRESO L’UE?
Secondo la legge dell’UE è illegale discriminare le donne dal punto di
vista lavorativo e retributivo:
• La parità retributiva per la parità lavorativa è uno dei principi
fondamentali dell’UE


L’articolo 141 del trattato reclama la parità retributiva per un lavoro di pari valore
La direttiva 75/117 stabilisce i principi dei mezzi per la parità, per lo stesso genere di
lavoro o per lavori di pari valore, l’eliminazione di tutte la discriminazioni dal punto
di vista del sesso con riferimento a tutti gli aspetti e le condizioni di retribuzione.
•
La direttiva le 2002 sul trattamento paritario, riguardante
l’accesso al lavoro, la formazione e la promozione professionale,
e le condizioni di lavoro è valida per la retribuzione e chiede agli
Stati Membri di stabilire un Ente per la Parità per promuovere il
trattamento paritario.
Queste direttive sono incorporate nella sola direttiva 2006/54 (la
direttiva riformulata) sulle Pari Opportunità e sui trattamenti
paritari.
•
LA DISPARITA’ RETRIBUTIVA DI GENERE
ATTRAVERSO IL CICLO DELLA VITA
 Forme stereotipate dei ruoli delle donne e
degli uomini sin da bambini;
 Donne e uomini ancora tendono a lavorare in
settori diversi. Le donne spesso lavorano dove
le paghe sono, in media, più basse di quelle
degli uomini;
 La disparita retributiva di genere esiste anche
se le donne rappresentano più del 59% di tutti i
laureati;
 Le capacità e le competenze delle donne sono
sottovalutate soprattutto in quei settori in cui
l’uomo predomina;
 La disparità retributiva di genere aumenta
quando le donne hanno dei figli, delle
responsabilità familiari e lavorano part time;
 La disparità riduce i guadagni di una vita e le
pensioni delle donne.
Considerato che il salario minimo è uguale per
tutti, perché vige un contratto collettivo e di
categoria, il problema è
Il salario accessorio, ossia i premi di presenza, i
premi di produttività, i premi di mobilità che le
donne non ricevono. Il premio va dato ai
lavoratori che sono sul posto di lavoro.
L’anello di debolezza del sistema, in Italia
rispetto agli altri paesi Europei, è rappresentato
dal tempo di cura della casa, dei bambini, di
adulti malati, di disabili o di anziani, a carico
delle donne, la carenza di servizi di supporto
e il loro costo elevato, la riduzione del lavoro
a tempo pieno
PROGRAMMA DI COORDINAMENTO




ATTRAVERSO
AZIONI DI SISTEMA CHE TENGANO CONTO DEL L’ORGANIZZAZIONE DEL
LAVORO, DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI E DEL
SISTEMA PREMIANTE AZIENDALE E CHE PROMUOVANO NUOVE PRASSI
PER FAVORIRE LA CONCILIAZIONE E CONDIVISIONE DEI TEMPI DI CURA E
DI LAVORO;
AZIONI INTENSIVE CHE CONTINUINO NEL TEMPO;
AZIONI CHE TENGANO CONTO DELLE INDICAZIONI DELLE STRATEGIE
NAZIONALI E COMUNITARIE, IN PARTICOLARE DEL PIANO ITALIA 2020,
DELLA CARTA DELLE PARI OPPORTUNITA’;
AZIONI CONCORDATE DA UNA RETE FORMALIZZATA DA PROTOCOLLI
D’INTESA TRA ASSOCIAZIONI DI GENERE, ORGANOZZAZIONI SINDACALI,
ENTI PUBBLICI, ASSOCIAZIONI DI MIGRANTI E ORGANI PROFESSIONALI.
LA CAMPAGNA SENSIBILIZZAZIONE
è un’azione di sistema ed un atto di
responsabilità con cui la FIDAPA
BPW, inserita in contesti Internazionali, denuncia a
chiare lettere che la disparità di trattamento è una
violazione dei Diritti umani che ci invita fare rete
affinché queste norme diventino realtà e siano in
grado di cambiare la cultura stessa della diversità.
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Le Commissioni