ANAAO TOSCANA
Venerdì, 24 aprile 2015
ANAAO TOSCANA
Venerdì, 24 aprile 2015
Anaao Toscana
24/04/2015 Corriere Fiorentino Pagina 7
G. Ce.
La meningite colpisce anche un' anziana
24/04/2015 Il Tirreno (ed. Grosseto) Pagina 33
3
Sanità, c' è agitazione dentro al Pd
24/04/2015 Il Tirreno (ed. Lucca) Pagina 17
5
«Legittima la fattura per la tomoterapia»
24/04/2015 Il Tirreno (ed. Lucca) Pagina 17
7
Meningite, decine in fila per vaccinarsi
24/04/2015 Il Tirreno (ed. Lucca) Pagina 27
9
Polimeni: da giugno i lavori dell' Asl Sindaci perplessi
24/04/2015 Il Tirreno (ed. Pisa) Pagina 15
11
Defibrillatori, il 118 a Cecchini «Faccia domanda d' accredito»
24/04/2015 Il Tirreno (ed. Pistoia­Montecatini) Pagina 17
12
Vaccini anche dai medici e dai pediatri
24/04/2015 Il Tirreno (ed. Pistoia­Montecatini) Pagina 18
13
Chiesti chiarimenti al laboratorio Lebsc
24/04/2015 Il Tirreno (ed. Pistoia­Montecatini) Pagina 23
14
Meningite, è psicosi: Asl presa d' assalto
24/04/2015 Il Tirreno (ed. Viareggio) Pagina 13
16
«Un virus più rapido del vaccino E nei giovani non trova...
24/04/2015 Il Tirreno (ed. Viareggio) Pagina 13
19
Si ammala una donna di 69 anni
24/04/2015 Il Tirreno (ed. Viareggio) Pagina 16
21
L' Asl di Lucca: la Versilia ci paghi le cure ai suoi malati
24/04/2015 Il Tirreno (ed. Viareggio) Pagina 23
23
Un patto per la donazione d' organi
24/04/2015 La Nazione (ed. Arezzo) Pagina 9
BALDI ANGELA
Meningite, l' unità di crisi al lavoroMesi per vaccinare anche gli...
24/04/2015 La Nazione (ed. Arezzo) Pagina 9
24/04/2015 La Nazione (ed. Empoli) Pagina 5
27
L' ennesimo falso allarme: ragazzo in ospedale
ROSSI ENRICO
Enrico stringe mani, io penso ai fatti'
24/04/2015 La Nazione (ed. Livorno) Pagina 7
24/04/2015 La Nazione (ed. Livorno) Pagina 10
30
«Un ambulatorio anti­bullismo»
MAGISTRELLI DINO
La sanità in somme e sottrazioni
24/04/2015 La Nazione (ed. Massa Carrara) Pagina 5
24/04/2015 La Nazione (ed. Massa Carrara) Pagina 7
33
«Buco Asl, il cerchio si stringe attorno a Rossi»
VALTRIANI ANDREA
Assistenza ai malati croniciCalano i costi e la mortalità
24/04/2015 La Nazione (ed. Pisa­Pontedera) Pagina 5
24/04/2015 La Nazione (ed. Pisa­Pontedera) Pagina 29
37
«Buttare il montascale? No, basta ripararlo»
24/04/2015 La Nazione (ed. Pisa­Pontedera) Pagina 31
38
Meningite, falso allarmeDiciottenne ricoverato
24/04/2015 La Nazione (ed. Pistoia­Montecatini) Pagina 4
39
Ressa per la vaccinazione«Ci hanno mandato viaperché erano...
BESSI SARA
Meningite, assalto al Dipartimento «Saranno chiamati 20mila...
24/04/2015 La Nazione (ed. Prato) Pagina 2
24/04/2015 La Nazione (ed. Prato) Pagina 3
44
Chi dirigerà l' ospedale?
24/04/2015 La Repubblica (ed. Firenze) Pagina 1
45
Allarme meningite ancora un caso
La meningite C colpisce ancora donna di 69 anni in ospedale
41
43
Linee telefoniche per le prenotazioni
24/04/2015 La Repubblica (ed. Firenze) Pagina 9
34
35
Santa Chiara, le code si accorciano Ma è caos alle macchinette dei...
24/04/2015 La Nazione (ed. Prato) Pagina 2
31
32
Tensione sotto l' Ospedale del Cuore
24/04/2015 La Nazione (ed. Pisa­Pontedera) Pagina 4
28
29
Prelievi ematici:cambiano gli orari
24/04/2015 La Nazione (ed. Lucca) Pagina 21
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Verso l' accordocoi medici
24/04/2015 La Nazione (ed. Empoli) Pagina 7
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MICHELE BOCCI
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Pagina 7
Corriere Fiorentino
Anaao Toscana
La meningite colpisce anche un' anziana
Una donna di Pontassieve ricoverata a Ponte a Niccheri. Già 21 casi in Toscana dall'
inizio dell' anno.
I casi di contagio da meningococco C in
Toscana salgono a 17, 21 complessivi. Una
donna di 69 anni residente a Pontassieve è
infatti ricoverata all' ospedale Santissima
Annunziata di Ponte a Niccheri dove le è stata
diagnosticata l' infezione.
La donna è ricoverata da mercoledì sera, le
sue condizioni sono stabili e il fatto che sia nel
reparto di malattie infettive e non in terapia
intensiva lasciano ben sperare sulle possibilità
che possa riprendersi. Non è ancora chiaro se
il ceppo del Meningococco C che ha infettato
la sessantanovenne sia l' ST11, quello ritenuto
responsabile della morte di 4 persone in
Toscana per la sua particolare virulenza.
Ciò che è certo, però, è che la donna è stata
ricoverata con chiari segni di sepsi, gli stessi
che sarebbero provocati proprio dal ceppo
«maledetto».
Bisognerà dunque attendere ulteriori esami
epidemiologici, nel frattempo una trentina di
persone ­ tra cui tredici sanitari ­ sono stati
sottoposti alla profilassi antibiotica e presto,
secondo quanto disposto in questi giorni dall'
assessorato alla sanità, dovranno anche
vaccinarsi.
È il quinto caso di meningococco C nella
provincia di Firenze, dove non ci sono stati
però decessi, ma l' allerta in tutta la regione
continua ad essere alta: anche i calciatori dell' Empoli hanno chiesto alla società di potersi sottoporre
alla vaccinazione. Di tutti i casi attualmente noti in Italia, almeno il quaranta per cento di questi si sono
registrati in Toscana. La vicenda è tenuta sotto controllo anche dall' Istituto Superiore di Sanità, lunedì ­
in concomitanza con l' approvazione della delibera ­ partirà ufficialmente la campagna messa a punto
dalla Regione che prevede vaccinazioni a tappeto per i ragazzi toscani che non hanno ancora compiuto
21 anni e per tutti gli under 45 residenti nelle zone di competenza delle Asl di Firenze, Empoli, Prato,
Pistoia, Lucca, Pisa e Arezzo che potranno riceverla gratuitamente.
In queste ore le aziende stanno mettendo a punto una vera e propria task force: l' Asl 10, ad esempio,
ha predisposto l' utilizzo di 16 presidi sparsi per tutto il territorio dell' azienda e già ordinato almeno 30
mila dosi, oltre a coinvolgere pediatri e medici di famiglia e a potenziare il servizio telefonico di
prenotazione tramite Cup (840.003.003 da fisso, 199 175 955 dal cellulare).
L' obiettivo è quello di concludere le vaccinazioni entro giugno soprattutto per coloro che non hanno
compiuto 21 anni e che saranno chiamati direttamente dalle proprie Asl di riferimento. Gli effetti si
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Corriere Fiorentino
Anaao Toscana
vedranno però solo nel lungo periodo, anche dall' assessorato non escludono che potrebbero verificarsi
ancora altri casi di contagio, anche perché l' improvviso calo di temperature registrate nelle scorse ore
in alcune zone non aiuta e l' unica arma immediata contro la meningite da meningococco C in questo
momento può essere soltanto il caldo.
G. Ce.
G. Ce.
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24 aprile 2015
Pagina 33
Il Tirreno (ed. Grosseto)
Anaao Toscana
Sanità, c' è agitazione dentro al Pd
Patti territoriali e futuro del Sant' Andrea al centro delle richieste ai candidati.
MASSA MARITTIMA Il Pd interroga se stesso
sulla sanità. In piena campagna elettorale, non
c' è momento migliore per ottenere risposte da
chi governa o intende farlo: così gli esponenti
di spicco del partito nelle Colline Metallifere
chiedono spiegazioni e rassicurazioni ai propri
candidati in corsa per il consiglio regionale,
Enrico Rossi compreso. Su pneumologia, ad
esempio; ma anche sui patti territoriali.
«Essi sono il primo e più grande strumento di
difesa delle attività territoriali e del presidio
ospedaliero d i M a s s a M a r i t t i m a » d i c e
Giacomo Termine, presidente della Società
della Salute Colline Metallifere. Queste parole
le indirizza ai quattro candidati maremmani Pd
per il consiglio regionale: Barbara Pinzuti,
Leonardo Marras, Valentina Culicchi,
Francesco Rustici e ovviamente al
governatore Rossi.
Anche Termine (che è anche il sindaco di
Monterotondo) è dello stesso partito, così
come Piero Boccuni, segretario del Pd di
Massa Marittima. E anche lui chiede qualcosa
ai candidati a proposito delle ultime novità su
pneumologia e il trasferimento da Massa a
Grosseto dell' unità complessa. «Nonostante
le molte rassicurazioni, non ci resta che con
una certa solitudine e senso di impotenza per i nostri appelli caduti nel vuoto, prendere atto di questa
decisione unilaterale» dice Boccuni, per poi prendere spunto per le sue domande. «Se fare politica non
è solo correre per elezioni ma interessarsi ai problemi reali dei territori, vi chiedo: volete valorizzare le
risorse che abbiamo o la priorità per voi saranno i capoluogo? Diteci come la pensate sul ruolo delle
nostre strutture sanitarie».
Termine invece, da presidente Sds, allarga il campo delle domande a tutta la riforma sanitaria voluta
dallo stesso Rossi, con la conseguente nascita delle aree vaste. Da qui la prima preoccupazione.
«Qualora si presentassero dei conflitti di competenza tra le zone distretto e i dipartimenti ospedalieri e
territoriali della nuova azienda di area vasta, è fondamentale che vengano ascoltate e valorizzate le
istanze provenienti dalle prime rispetto alle seconde».
Sono i presidi territoriali a preoccupare Termine, nel caso specifico il Sant' Andrea. Da qui, «la centralità
dei patti territoriali come riferimento fondamentale quando si discute di sanità nelle nostre zone. È
importante che essi siano valorizzati e monitorati. In particolar modo per le Colline Metallifere essi sono
il primo e più grande strumento di difesa». Infine, le preoccupazioni legate alla distribuzione delle
risorse economiche per i servizi sanitari, dato che «continua a essere pesantemente sbilanciato in
favore dei centri urbani più grandi della regione con effetti negativi per la restante popolazione».
(a.f.)
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Il Tirreno (ed. Grosseto)
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Pagina 17
Il Tirreno (ed. Lucca)
Anaao Toscana
«Legittima la fattura per la tomoterapia»
L' Asl 2 replica al direttore dell' azienda versiliese che non intende pagare le prestazioni
addebitate.
LUCCA Le prestazioni di tomoterapia per i
pazienti versiliesi sono state effettuate su
persone indirizzate all' ospedale di Lucca dai
professionisti dell' Asl 12 e sono state fatturate
in base alle indicazioni arrivate dalla Regione.
Lo afferma la direzione dell' Asl 2 che replica a
quanto sostenuto dal dg dell' Asl 12 Brunero
Baldacchini in una sua lettera al collegio dei
revisori: cioè che non intende pagare il conto
da 330mila euro perché a suo avviso gli esami
sarebbero stati svolti senza essere stati
richiesti dall' azienda sanitaria versiliese. Non
solo. Secondo Bertocchini ­ che ha aperto un
contenzioso con l' Asl 2 ­ non c' è alcuna
convenzione tra le due aziende per le
prestazioni di tomoterapia.
Diversa invece la posizione dell' Asl lucchese
che ricorda come il macchinario(uno dei due in
Toscana, l' altro è a Careggi) sia entrato in
funzione nel settembre 2010 e svolga attività
per pazienti anche di altre aziende e
addirittura di altre regioni.
«In particolare ­ spiega l' Asl ­ nel corso del
2012, anno a cui si riferisce il contenzioso,
sono stati effettuati 1812 trattamenti di
tomoterapia a cittadini lucchesi (mentre quelli
con acceleratore lineare sono stati 7.536) e
938 trattamenti di tomoterapia (4.955 con acceleratore lineare) a pazienti provenienti dal territorio della
Versilia. Per pazienti di altre Aziende dell' Area vasta sono state invece fatte 254 prestazioni di
tomoterapia e 418 con acceleratore lineare.
«Per quanto riguarda nello specifico i rapporti con la Versilia ­ aggiunge l' Asl 2 ­ i trattamenti eseguiti
nel corso del 2012 sono stati presi in carico dall' Azienda sanitaria lucchese per l' effettuazione di
prestazioni radioterapiche, tra cui quelle di tomoterapia, perché a questa struttura sono stati indirizzati
dal professionisti dell' Azienda Usl 12, a seguito di valutazione nei Gom (Gruppi Oncologici
Multidisciplinari) della stessa Azienda versiliese, che non ha a disposizione macchinari di questo tipo.
«Ciò ­ continua l' azienda lucchese ­ sulla base di una convenzione siglata il 30 giugno 2011 (che faceva
seguito ad un' altra firmata nel 2010) in cui l' Asl 2 si impegnava a garantire all' Asl 12 "una consulenza
altamente specialistica di radioterapia per l' attività del dipartimento di coordinamento tecnico
oncologico della Usl 12 tramite l' equipe di radioterapia coordinata dal direttore Marcello Mignogna".
«Nella delibera si diceva anche: "La consulenza viene fornita su richiesta del responsabile del
dipartimento di coordinamento tecnico oncologico o del responsabile dell' accoglienza Istituto Toscano
Tumori della Usl 12».
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Il Tirreno (ed. Lucca)
Anaao Toscana
Secondo l' Asl di Lucca quindi «nell' ambito di questa attività di consulenza sono stati quindi individuati i
pazienti per le prestazioni radioterapiche, tra cui anche quelle di tomoterapia, ed è stato ovviamente lo
specialista, di concerto con i colleghi versiliesi, a stabilire il tipo di trattamento più opportuno per ogni
singolo caso. E' stata anche fatta successivamente un' analisi accurata che ha consentito di confermare
l' appropriatezza dal punto di vista sanitario di tutti i trattamenti, che sono quindi stati eseguiti in maniera
corretta ed adeguata alle esigenze dei pazienti versiliesi».
«Non essendo tale prestazione inclusa nel nomenclatore tariffario ­ conclude l' Asl di Lucca ­ su
specifica indicazione della Regione Toscana, nel 2012 con apposita delibera (la numero 686 del 21
dicembre) l' Asl 2 ha definito la tariffa "a costo" di tale prestazione, conformemente alle prescrizioni
delle delibera regionale 802 del 13 luglio 1999 e nelle more dell' aggiornamento del nomenclatore. Le
prestazioni di tomoterapia sono state quindi legittimamente fatturate all' azienda Usl 12 e ­ con le stesse
modalità ­ alle altre Aziende sanitarie di Area vasta, regionali e anche extraregionali e in qualche caso
sono già state liquidate».
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24 aprile 2015
Pagina 17
Il Tirreno (ed. Lucca)
Anaao Toscana
Meningite, decine in fila per vaccinarsi
Presi d' assalto gli ambulatori alla Casa della salute del Campo di Marte. Medici e
pediatri tempestati di chiamateLinea diretta per le informazioniIL N UMERO.
L' azienda sanitaria per ogni informazione o
chiarimento sulla meningite, ha messo a
disposizione una linea diretta attiva dal lunedì
al venerdì dalle 10 alle 12 al numero 0583
449993.
A rispondere è il personale del dipartimento
della prevenzione che è in grado di dare tutte
le indicazioni utili ai cittadini su questo
argomento.
Lunedì dalle 9 alle 12,30 sarà aperto l'
ambulatorio per le vaccinazioni al Centro
sanitario di Capannori, in piazza Aldo Moro.
L' accesso per il momento resta libero.
LUCCA Decine di giovani in coda alla Casa
della Salute del Campo di Marte per vaccinarsi
contro la meningite C. Ieri mattina, già prima
dell' orario di apertura dell' ambulatorio, situato
al secondo piano dell' edificio C nell' ambito
della Medicina dello sport, erano numerose le
persone in attesa. E il numero è
immediatamente cresciuto con il passare dei
minuti.
La preoccupazione suscitata dai due casi che
si sono registrati a Lucca, soprattutto da quello
dell' impiegata 27enne ricoverata a Pescia che
negli ultimi giorni aveva frequentato locali e
discoteche molto affollati, ha indotto tanti
giovani a richiedere la vaccinazione ancor prima del piano che l' Asl sta approntando ­ su indicazione
della Regione ­ per la fascia 11­20 anni.
E così gli ambulatori 2 e 8 si sono dedicati alle vaccinazioni: non sono quelle degli adolescenti, che
erano programmate dopo l' invio delle lettere da parte del dipartimento della prevenzione, ma anche di
tutte le altre persone che si sono presentate spontaneamente.
Si è andati avanti a oltranza, al di là dell' orario previsto, dato che le procedure richiedono comunque un
po' di tempo, visto che ogni persona deve essere registrata e inserita nella rete telematica dell' azienda
sanitaria.
L' Asl 2 ­ come anticipato ieri dal nostro giornale ­ stima che siano oltre 6000 i giovani nella fascia di età
11­20 anni che devono essere vaccinati. E si sta lavorando su più fronti per organizzare il servizio.
Nella tarda mattinata di ieri c' è stato un nuovo incontro nella sede della Regione a Firenze nel corso del
quale sono state ribadite le linee guida, gli indirizzi forniti dall' assessorato ed è stato assicurato che i
vaccini non mancheranno.
Per organizzare al meglio il servizio è necessario coinvolgere pediatri e medici di famiglia, che peraltro
in questi giorni sono stati tempestati di telefonate, al pari degli uffici dell' Asl, da parte di persone che
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Il Tirreno (ed. Lucca)
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chiedevano informazioni e in molti casi volevano essere rassicurate.
Il coinvolgimento dei medici di base è quanto mai opportuno alla luce dell' indicazione della Regione di
offrire il vaccino anche alla fascia di età 21­45 anni, limitandolo però "ai soggetti frequentatori delle
comunità in cui si è verificato il caso di meningite".
Dove per comunità si intende ­ come è stato chiarito a Firenze nella riunione di ieri ­ tutte quelle persone
che hanno avuto contatti stretti di tipo prolungato con i soggetti che poi si sono ammalati.
In attesa che le vaccinazioni siano possibili anche negli studi dei medici e dei pediatri convenzionati, l'
Asl continuerà l' attività nei suoi presidi. Lunedì mattina sarà aperto l' ambulatorio del distretto sanitario
di Capannori, che con ogni probabilità sarà raddoppiato così come è successo alla Casa della salute
del Campo di Marte, per far fronte a tutte le richieste.
Fabrizio Tonelli ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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Il Tirreno (ed. Lucca)
Anaao Toscana
Polimeni: da giugno i lavori dell' Asl Sindaci
perplessi
Tensione alla conferenza zonale con il direttore generale «Ma le decisioni sulla
riorganizzazione non sono definitive»
di Luca Dini wCASTELNUOVO Un pomeriggio
di fuoco per Joseph Polimeni. Il direttore
generale dell' Asl è stato al centro delle
domande dei sindaci durante la Conferenza
dell' articolazione zonale della Valle del
Serchio. Polimeni ha presentato il piano di
riorganizzazione e ristrutturazione sulle
strutture ospedalieri della zona sollevando
diversi mormorii, ma rassicurando infine che
tali decisioni non sono definitive visto che i
primi interventi partiranno da fine giugno.
Entro tale data, i sindaci avranno modo di
visionare i bilanci dell' azienda per farsi un'
idea più chiara sulle scelte proposte. Si torna a
parlare anche dell' ospedale unico che sembra
sempre più un miraggio lontano.
La situazione dell' Asl 2 di Lucca è tutt' altro
che florida complici anche i pesanti tagli alla
sanità, circa 8 milioni e 500mila euro che
hanno costretto alle azioni sia trasversali, per
un totale di 4 milioni di euro, che specifiche
ovvero 450.000 euro di "recupero economico"
sulla Valle del Serchio.
Gli investimenti in programma sono molteplici:
dal centro Alzheimer di Coreglia, che sarà
spostato non prima del giugno 2019, alla
nuova sala chirurgica per il blocco parto dell'
ospedale di Barga, luglio 2016, dalle nuove sale operatorie e adeguamento delle esistenti a
Castelnuovo, da gennaio 2019, alla casa della salute di Fornoli che si trasferirà in una nuova struttura.
Ancora, l' ammodernamento tecnologico della radiodiagnostica di Castelnuovo, il completamento della
sede del dipartimento di prevenzione di Gallicano (entro giugno 2018), l' implementazione del nuovo
centro socio sanitario di Castelnuovo, il completamento della sede dialisi della Valle del Serchio ed
infine la ristrutturazione del centro residenziale della Villetta. Tema molto caldo visto che l' attuale
struttura risulta non a norma per il servizio che ospita, ovvero anziani con scarsa mobilità. Sarà chiusa
ad ottobre e i degenti saranno ricollocati nelle rsa private accreditate o in quelle aziendali,. Anche il
centro socio sanitario di via Puccini a Castelnuovo sarà completamento dimesso, ma saranno cercati
nuovi locali nel capoluogo e nel frattempo si trasferirà al Santa Croce. Altri recuperi economici
deriveranno dall' accentramento della dialisi a Barga e dall' accorpamento, in due fasi, del Dh
oncologico a Castelnuovo ed ancora dalla riconversione di 10 posti letto di riabilitazione a Barga e dall'
accentramento delle funzioni del dipartimento di prevenzione a Gallicano.
Tra i sindaci, Nicola Poli, sindaco di Minucciano: «Ci è stata presentata una relazione molto insufficiente
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Il Tirreno (ed. Lucca)
Anaao Toscana
non si capisce quali investimenti siano effettivamente già pronti e quali necessitino di finanziamenti.
Quanto ci vorrà per la riapertura della Rsa di Villetta? Vorrei conoscere la spesa pro capite per Lucca e
per la Valle e come avviene il risparmio economico accentrando la dialisi a Barga». Il sindaco di San
Romano, Pier Romano Mariani, si augura non siano scelte unilaterali già fatte, Tagliasacchi
(Castelnuovo) propone un nuovo metodo di lavoro, ricerca di risorse europee ed un confronto politico
con la Regione. Polimeni ha sottolineato come adesso in Valle esiste un unico presidio ospedaliero che
poggia su due strutture, ma che per il salto di qualità servirebbe l' ospedale unico. Non ci fosse il
problema della localizzazione.
Problema già risolto dal voto, sottolinea Puglia (Vagli), e intanto «abbiamo ritardato di un anno il piano
di fabbricazione», rincara la dose Angelini (Pieve Fosciana).
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Il Tirreno (ed. Pisa)
Anaao Toscana
la polemica.
Defibrillatori, il 118 a Cecchini «Faccia domanda d'
accredito»
PISA Continua il braccio di ferro tra il
cardiologo Maurizio Cecchini e il 118 sull'
accreditamento dei corsi di formazione per i
Dae, defibrillatori semiautomatici esterni. Il
primo si fa scudo della Gazzetta Ufficiale n.
129 del 6 giugno 2011, per ribadire che pure le
Università possono tenere corsi; e per
aggiungere che la norma lì pubblicata
prescrive due cose: «Il 118 deve farsi carico
della diffusione dei Dae, del loro censimento,
della loro regolare manutenzione (cosa che
non hanno mai fatto)».
Inoltre «il 118 deve farsi carico della
formazione: sono pagati per farlo, fa parte del
loro orario di lavoro.
Eppure ­ a parte i loro corsi interni per la
formazione dei volontari del soccorso ­ non
hanno mai tenuto corsi gratuiti nelle scuole,
nelle fabbriche, in palestre e via dicendo». È
guerra di numeri: «Lo Stato ha fornito alla
Regione Toscana 494.004 euro per l' acquisto
e l' installazione delle macchine salvavita»,
prosegue il medico. Che chiede: «Dove sono
finiti questi soldi stanziati nel 2011?». Cecchini
vanta i suoi risultati: «A Pisa la percentuale di
sopravvivenza ottenuta col Dae e i miei corsi è
stata del 66,6% a fronte di una media
mondiale di circa il 50. Ho installato 261 Dae in sette anni e formato oltre 6.000 persone in 240 corsi,
tutti gratuiti». Con frecciatina: «In più di 30 anni che faccio questi corsi non ho avuto alcun medico o
infermiere che si sia proposto di darmi una mano. Il motivo è semplice, non c' è da guadagnare! In tutta
Europa, oltre che in America, non è necessario alcun patentino per usare un Dae: in Italia sì. E il motivo
è economico».
Dalla direzione del 118 si ribadisce che la Regione, in attesa del bando definitivo con i criteri per l'
accreditamento, ha subordinato al parere positivo dello stesso 118 l' inserimento negli albi degli
operatori Blsd (Basic life support ­ defibrillation). Pertanto fino a quando Cecchini non farà domanda, i
suoi corsisti non saranno negli elenchi ufficiali per il semplice motivo che il 118 non li conosce. E lo
stesso vale per la mappa dei defibrillatori sul sito della Cecchini cuore Onlus, non inserita nel
censimento. Il sottinteso è: Cecchini faccia domanda di accredito e se lo neghiamo polemizzi, non
prima.
(g.c.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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Il Tirreno (ed. Pistoia­
Montecatini)
Anaao Toscana
Vaccini anche dai medici e dai pediatri
Meningite: disponibilità delle associazioni a collaborare dopo il boom di richieste dei
cittadini.
PISTOIA Con l' attivazione ieri di due nuovi
numeri telefonici aziendali ­ disponibili dalle
8,30 alle 13 ­ si vanno gradualmente
risolvendo le difficoltà legate alla prenotazione
(pe tacere della richiesta di informazioni) di
vaccinazioni contro la meningite. Ieri, informa l'
Asl, sono stati prenotati 200 appuntamenti per
la vaccinazione contro il meningococco di tipo
C. E, intanto, sempre dall' azienda sanitaria,
arriva un' altra notizia incoraggiante: i pediatri
di libera scelta e i medici di famiglia, si fa
sapere dall' Asl, avrebbero infatti espresso la
volontà a collaborare alla campagna di
vaccinazione.
Una possibilità che, si spera, possa riportare
la situazione alla normalità, dal momento che
la preoccupazione per i recenti casi di
meningite ha portato a un boom di richieste di
vaccinazioni contro il meningococco C. Un
boom che ha messo in non poca difficoltà il
personale sanitario e, parallelamente, che ha
fatto spazientire molti cittadini. Il caso più
evidente è stato quello delle prenotazioni
telefoniche che, fino all' introduzione dei nuovi
numeri, era praticamente impossibile. Chi
provava a chiamare ai numeri e negli orari
indicati, infatti, doveva avere una gran fortuna
ad avere risposta, tante erano le chiamate. Non solo, ma questo costituiva un intralcio anche per il
personale sanitario, chiamato contemporanemente a rispondere e a fare le vaccinazioni (mentre a
gestire i nuovi numeri è stato chiamato ­ come logica vuole ­ il personale amministrativo). E momenti di
tensione, negli scorsi giorni, si sono registrati anche tra le persone in attesa della vaccinazione. In
particolare si sarebbe sfiorata la lite negli ambulatori di Quarrata e Le Fornaci.
Questi comunque i numeri dove prenotare la vaccinazione antimeningococco C (gratuitaper chi ha gli
11 e i 18 anni): 0572 942804 per la Valdinievole, 0573 353209 per la zona pistoiese, dal lunedì al
venerdì dalle 8,30 alle 13.
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Il Tirreno (ed. Pistoia­
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comitato acqua bene comune.
Chiesti chiarimenti al laboratorio Lebsc
AGLIANA Il Comitato Acqua Bene Comune ha
chiesto chiarimenti al laboratorio Lebsc di
Bologna, dopo gli esiti delle analisi svolte da
Asl e Arpat sull' acqua di Agliana. Esiti che,
come chiarito nei giorni scorsi dal
responsabile del Dipartimento Arpat di Pistoia
Claudio Coppi e dal sindaco Giacomo
Mangoni, tolgono ogni dubbio sulla potabilità
delle acque erogate nel Comune della Piana.
Risultati diametralmente opposti a quelli del
laboratorio Lebsc che, incaricato di fare le
analisi dal comitato, aveva rilevato la presenza
nell' acqua di una concentrazione elevata di
Pcb (policlorobifenili). «Dopo la conferenza
stampa in cui i risultati delle analisi
commissionate a Lebsc sono stati smentiti ­
spiega Rosanna Crocini (Comitato Acqua
Bene Comune) ­ abbiamo chiesto chiarimenti
al laboratorio di Bologna.
Per adesso da loro non abbiamo ricevuto
nessuna smentita ufficiale rispetto ai primi esiti
diffusi. Il laboratorio sta svolgendo ulteriori
verifiche e noi restiamo in attesa di
comunicazioni». (t.a.
)
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Meningite, è psicosi: Asl presa d' assalto
Lunghe file e proteste in via Lavarone in cerca di vaccini. La campagna però parte dalle
terze medie della Pier CironiSALUTE»LE CONTROMISURE.
di Maria Lardara wPRATO L' appello dell'
azienda sanitaria non ha fatto breccia e l'
allarme sta diventando così psicosi.
Un intero dipartimento, quello di via Lavarone,
al Soccorso, preso d' assalto tra chi cercava
informazioni e chi voleva prenotare un
appuntamento per il vaccino contro la
meningite, (il meningococco C). «Non
presentatevi fisicamente in via Lavarone»
aveva detto Aldo Fedi, direttore della
prevenzione, al Tirreno, ma non è stato
ascoltato. Non è stata una mattinata facile per
gli operatori del dipartimento Asl tanto che il
personale sanitario h a d o v u t o d i s t r i b u i r e
opuscoli informativi alle decine e decine di
persone in fila, soprattutto genitori con figli
dagli undici ai vent' anni, ovvero il target di
popolazione interessata dalla campagna di
vaccinazione gratuita. Che prenderà il via
lunedì 27 coinvolgendo inizialmente gli
studenti delle classi terze delle medie, perché i
quattordicenni sono considerati i soggetti a
maggiore rischio. E infatti la Asl è stata l' Asl a
impartire istruzioni sulle modalità di
vaccinazione: in questo senso, azienda
sanitaria e scuole stanno facendo fronte
comune per snellire il più possibile le
operazioni. L' istituto comprensivo Pier Cironi guidato dal dirigente scolastico Alessandro Giorni (prato
Est) è uno dei primi a diramare le informazioni che servono alle famiglie, pubblicando sul proprio sito
internet e sulle pagine dei social network un avviso per i genitori: oggi gli studenti di terza riceveranno
individualmente una lettera con l' indicazione del giorno e dell' orario della vaccinazione.
«Si invitano le famiglie a presentarsi presso la Asl nel giorno e orario indicato ­ si legge sul sito ­ nella
lettera individuale che verrà consegnata agli alunni in classe il giorno 24 aprile. La campagna investirà
le classi terze delle scuole secondarie di primo grado, per poi estendersi alle classi seconde e prime».
Sul sito web del Tirreno (www.iltirreno.it/prato) tutte le informazioni sulla vaccinazione: gli studenti
saranno avvertiti a scuola, gli adulti dovranno prenotare.
Intanto però l' Asl è in difficoltà. Le file d' attesa sono risultate talmente lunghe che qualcuno ha dovuto
desistere. E' il caso di una donna che, dopo aver apettato pazientemente per un paio d' ore, ha mollato
e se ne è andata: «Dovevo rientare al lavoro ­ ha detto al Tirreno ­ ma non si fa così». Per accelerare le
operazioni, l' Asl sta perfezionando in queste ore l' accordo con un gruppo di pediatri e medici d i
famiglia (per la fascia di età tra i 16 e vent' anni) che aderiranno alla campagna e i cui nominativi
(insieme agli ambulatori sul territorio dove sarà possibile vaccinarsi) saranno resi noti nelle prossime
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l' intervista ­ PARLA L' ESPERTO.
«Un virus più rapido del vaccino E nei giovani non
trova difese»
di Ilaria Bonuccelli Rapido. Più veloce del
vaccino.
Della sua capacità di stimolare «nell'
organismo la memoria immunologica E di
attivare le difese». Per questo il batterio di
meningite in circolazione in questi mesi in
Toscana ­ meningococco C, clone ST11 ­ è
così aggressivo. Soprattutto con i ragazzi.
Colpisce anche adulti e anziani ­ l' ultimo caso,
la donna di Pontassieve ha 69 anni ­ ma i casi
più gravi e i decessi si sono verificati fra i
pazienti più giovani, ammette Valtere
Giovannini, responsabile del dipartimento
Sanità della Regione. Ed è per questo che la
Regione caldeggia, fra bambini e adolescenti,
anche la ri­vaccinazione.
Una "rinfrescata alla memoria immunologica",
per assicurarsi una reazione immediata in
caso di contagio.
Giovannini, però, non parla di emergenza
meningite. In altri anni si è arrivati anche a 24
casi: per ora siamo solo a 21, di cui 17 da
meningococco C. I decessi dall' inizio dell'
anno, però, sono già stati 4, con una
percentuale del 25%, contro la media del 10­
12%. E di persone giovani.
Dottor Giovannini, perché la meningite è così aggressiva con i giovani?
«L' iper reattività nei pazienti più giovani non è un elemento sorprendente. Più l' organismo è forte, più
prova a reagire, più la perdita è disastrosa: quando si verifica è rapida e drammatica.
Lo abbiamo sperimentato anche per altre patologie, come la febbre suina».
Sembra un controsenso. Sia perché i giovani dovrebbero essere più forti, sia perché molti risultano
vaccinati. E non risulta che ci sia bisogno di un richiamo perché il vaccino sia efficace.
«Il controsenso è solo apparente. Intanto, molti bambini sono vaccinati ma non tutti (in Toscana il
vaccino gratuito per la meningite C è disponibile dal 2006). Inoltre, il batterio in circolo in questi mesi in
Toscana ha una rapidità di azione tale che non consente alla memoria immunologica di essere così
pronta come pronta è la virulenza del batterio. Mi spiego. I tempi della vaccinazione sono di norma lenti:
7,8 o anche 12 giorni. Danno modo all' organismo di attivare le difese immunologiche».
Invece ora non sta funzionando?
« Con questo meningococco così aggressivo, così immediato, non si dà tempo alla memoria
immunologica, anche in chi è già vaccinato, di attivare le difese. Quindi i tempi di reazione sono più
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lenti. Perciò rafforzare la dose, ripetere il vaccino sarebbe bene: ci si assicura una risposta più forte, più
pronta, partendo da una soglia immunologica più alta».
Essere vaccinati è inutile?
«No: ci sono già difese immunitarie attivate. E a chi ha un figlio ancora non è vaccinato consiglio di
provvedere subito. Da 0 a 20 anni (fino al compimento del 21° anno) è una precauzione da prendere
senza indugi».
Ma perché i giovani sono considerati più a rischio?
«Oltre che per le ragioni già elencate, perché in inverno stanno più a contatto in luoghi chiusi dove il
contagio è più frequente: penso ad esempio alle scuole.
Una volta c' erano anche le caserme, ora meno per ovvi motivi».
Però verrebbe da pensare che gli anziani si ammalino più facilmente, visto che potrebbero essere più
deboli.
«Gli anziani possono infettarsi come gli altri, anche se la gravità della patologia di solito è minore. Per
costituzione e natura, non corrono rischi acuti come i giovani nei casi di meningite».
Questo che cosa significa?
«Che è diversa la reazione rispetto al contatto con ceppi violenti di meningite: muoiono meno. La
mortalità, nella meningite, è inversamente correlata all' età: più si è vecchi, meno si muore».
Perché?
«La risposta è sempre la stessa: la memoria immunologica.
La meningite arriva (in numeri che si notano) con stagioni influenzali brutte. Quando l' influenza picchia
forte picchia forte anche l' influenza».
E allora?
«Di solito gli anziani sono vaccinati contro l' influenza. E non sono vaccinati solo contro il ceppo dell'
anno in corso, ma contro i ceppi di molti anni. Il loro sistema immunitario ha avuto modo di sviluppare
contatti con ceppi diversi e di formarsi una "memoria" immunologica importante che i bambini, ad
esempio, non hanno. O che i giovani hanno in minima parte. Per cui anche se non sono protetti
espressamente contro la meningite hanno un sistema immunitario più forte. Oltretutto, il ceppo di
meningite che oggi circola in Toscana, in Italia era in giro da anni».
Questo spiega perché gli anziani sono meno a rischio e i ragazzi più indifesi. Ma perché
vaccinare la popolazione fino a 45 anni, allora?
«Perché cerchiamo di coprire la popolazione in funzione del rischio potenziale. Vaccinando la
popolazione fino a 45 anni, cerchiamo di ottenere quello che si definisce "effetto gregge": immunizzare
anche gli anziani di domani, i futuri portatori sani.
Ugualmente, vaccinando i ventenni proteggiamo anche i trentenni. L' obiettivo è arrivare a non avere
quasi più portatori».
Ci sono luoghi più a rischio?
« A livello di vaccinazione e anche di profilassi non ha senso parlare di luoghi fisici, ma di comunità
"esposte". Per comunità di relazione intendiamo gruppi di persone con le quali il paziente può essere
entrato a contatto.
Nella valutazione del rischio devono essere considerati i tempi e l' intensità del soggiorno».
Ma chi stabilisce, allora, se c' è bisogno della profilassi?
«Il medico. È l' unica persona in grado di valutare la situazione. Per sapere se conviene il vaccino e se
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serve la profilassi perché si corre un rischio reale mi rivolgerei al medico di famiglia».
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Si ammala una donna di 69 anni
Salgono a 21 i casi in Toscana: anche l' ultimo è causato dal batterio C, il più virulento.
FIRENZE Alle 22,45 di mercoledì sera, all'
ospedale di Ponte a Niccheri arriva una donna
di Pontassieve. Ha 69 anni, è in stato
confusionale. Al pronto soccorso riscontrano
che ha mal di testa, non riesce ad articolare
bene le parole, ha la febbre a 39, dolori
muscolari. La accompagna il marito, molto
preoccupato. Non a torto. Nella notte, arriva il
responso: «sospetta meningite batterica». La
mattina c' è la conferma.
Ricovero nel reparto di malattie infettive, per
meningite da meningococco C.
Dall' inizio dell' anno ha già colpito 17 persone,
causando 4 decessi. Con la paziente di
Pontassieve, i casi di meningite, in Toscana,
da gennaio diventano 21. Secondo le
statistiche, oltre ai 17 da meningococco C, ce
ne sono stati 2 da meningococco di tipo B, 1 di
tipo W e 1 non tipizzato. Non è ancora il
record per la Toscana (un anno è arrivata a 24
casi), ma i decessi sono più alti della media: il
20­25% contro il 10­15%.
L' ultimo caso non sembra destare particolari
preoccupazioni, anche se la donna quando è
arrivata al pronto soccorso «presentava chiari
segni di sepsi (setticemia)». Immediata è
scattata la profilassi (antibiotici) per una
trentina di persone, di cui 13 sanitari.
In contemporanea, l' Asl 10 ha adottato misure straordinarie per potenziare la campagna di
vaccinazione nel proprio territorio, visto che quello di Pontassieve è il quinto caso di meningite che si
verifica nell' area dell' azienda fiorentina dall' inizio dell' anno. L' Asl, infatti, ha attivato 16 presidi
socio­sanitari per effettuare (potenzialmente) 11mila vaccinazioni alla settimana e coprire 95mila
pazienti in un paio di mesi, fra maggio e giugno. La priorità, secondo le indicazioni della Regione,
dovrebbe essere data ai bambini e giovani da 11 a 20 anni (fino al compimento del 21° anno) che nell'
Asl fiorentina sono 60mila. Il suggerimento è di sottoporre a una seconda dose di vaccino anche chi sia
già stato vaccinato, per rafforzare le difese immunitarie.
La popolazione da "coprire" in tutto il distretto sanitario fiorentino sale, però, a 320mila persone se si
considerano i residenti da 11 a 45 anni, comprendendo anche la fascia da 21 a 45 anni, appunto che la
Regione considera a rischio.
Per riuscire a vaccinare quasi centomila persone in due mesi ­ si legge in una nota dell' Asl 10 ­ l'
azienda sanitaria di Firenze «ha attivato il proprio personale medico, infermieristico e sanitario,
attingendo anche ai contratti a tempo determinato, garantendo l' apertura pura il pomeriggio di 16
presidi sanitari».
L' Estar ­ la centrale operativa regionale per le forniture ­ garantisce l' approvvigionamento di vaccino.
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Per l' Asl 10 le prenotazioni possono essere fatte chiamando il Cup da numero fisso 840 003 003 o il
199 175 955 da cellulare, oppure sul sito www.asf.toscana.it.
(i.b.)
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L' Asl di Lucca: la Versilia ci paghi le cure ai suoi
malati
Bufera tra le due aziende sanitarie sui rimborsi per le terapie «Fatture legittime, regolare
il conto da 330mila euro»
VIAREGGIO Le prestazioni di tomoterapia per
i pazienti versiliesi sono state effettuate su
persone indirizzate all' ospedale di Lucca dai
professionisti dell' Asl 12, e sono state fatturate
in base alle indicazioni arrivate dalla Regione.
Lo afferma la direzione dell' Asl di Lucca, che
replica a quanto sostenuto dal direttore
generale dell' azienda sanitaria versiliese
Brunero Baldacchini in una sua lettera al
collegio dei revisori: cioè che non intende
pagare il conto da 330mila euro perché a suo
avviso gli esami sarebbero stati svolti senza
essere stati richiesti dall' Asl Versilia. Non
solo. Secondo Baldacchini ­ che ha aperto un
contenzioso con l' Asl 2 ­ non c' è alcuna
convenzione tra le due aziende per le
prestazioni di tomoterapia.
Diversa invece la posizione dell' Asl lucchese
che ricorda come il macchinario (uno dei due
in Toscana, l' altro è a Careggi) sia entrato in
funzione nel settembre 2010 e svolga attività
per pazienti anche di altre aziende e
addirittura di altre regioni.
«In particolare ­ spiega l' Asl ­ nel corso del
2012, anno a cui si riferisce il contenzioso,
sono stati effettuati 1812 trattamenti di
tomoterapia a cittadini lucchesi (mentre quelli
con acceleratore lineare sono stati 7.536) e 938 trattamenti di tomoterapia (4.955 con acceleratore
lineare) a pazienti provenienti dal territorio della Versilia. Per pazienti di altre Aziende dell' area vasta
sono state invece fatte 254 prestazioni di tomoterapia e 418 con acceleratore lineare».
«Per quanto riguarda nello specifico i rapporti con la Versilia ­ aggiunge l' Asl 2 ­ i trattamenti eseguiti
nel corso del 2012 sono stati presi in carico dall' Azienda sanitaria lucchese per l' effettuazione di
prestazioni radioterapiche, tra cui quelle di tomoterapia, perché a questa struttura sono stati indirizzati
dal professionisti dell' azienda Usl 12, a seguito di valutazione nei Gom (Gruppi oncologici
multidisciplinari) della stessa Azienda versiliese, che non ha a disposizione macchinari di questo tipo».
«Ciò ­ continua l' azienda lucchese ­ sulla base di una convenzione siglata il 30 giugno 2011 (che faceva
seguito ad un' altra firmata nel 2010) in cui l' Asl 2 si impegnava a garantire all' Asl 12 «una consulenza
altamente specialistica di radioterapia per l' attività del dipartimento di coordinamento tecnico
oncologico della Usl 12 tramite l' equipe di radioterapia coordinata dal direttore Marcello Mignogna».
Secondo l' Asl di Lucca quindi «nell' ambito di questa attività di consulenza sono stati quindi individuati i
pazienti per le prestazioni radioterapiche, tra cui anche quelle di tomoterapia, ed è stato ovviamente lo
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specialista, di concerto con i colleghi versiliesi, a stabilire il tipo di trattamento più opportuno per ogni
singolo caso. Non essendo tale prestazione inclusa nel nomenclatore tariffario ­ conclude l' Asl di Lucca
­ su specifica indicazione della Regione Toscana, nel 2012 con apposita delibera (la numero 686 del 21
dicembre) l' Asl 2 ha definito la tariffa "a costo" di tale prestazione, conformemente alle prescrizioni
delle delibera regionale 802 del 13 luglio 1999 e nelle more dell' aggiornamento del nomenclatore. Le
prestazioni di tomoterapia sono state quindi legittimamente fatturate all' azienda Usl 12 e ­ con le stesse
modalità ­ alle altre Aziende sanitarie di Area vasta, regionali e extraregionali».
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il progetto "una scelta in comune"
Un patto per la donazione d' organi
Il proprio consenso potrà essere dato con una firma in municipio.
CAMAIORE Donazione di organi e tessuti, da
oggi è più facile. Dal 27 aprile sarà attivo il
progetto "Una scelta in Comune", servizio che
prevede l' opportunità per i cittadini
maggiorenni di dichiarare la propria volontà al
consenso o al diniego sulla donazione di
organi e tessuti, firmando un semplice modulo,
al momento del rilascio o del rinnovo della
carta di identità. La dichiarazione sarà poi
trasmessa in tempo reale al Sit (Sistema
Informativo Trapianti) costola tecnologica del
Centro Nazionale Trapianti.
Il Comune di Camaiore è il quarto in Toscana
(ventitreesimo in Italia) a dotarsi di questo
strumento di civiltà che permetterà ai cittadini
di affidare in modo sicuro la propria volontà su
un tema tanto delicato. Il personale dell' ufficio
anagrafe e stato civile si è reso disponibile per
l' iniziativa e ha affrontato un percorso di
formazione per poter trattare in modo corretto
l' argomento. La dichiarazione è modificabile
in qualsiasi momento.
Ogni anno sono più di 4000 le richieste per
una carta d' identità presso il Comune di
Camaiore. Il progetto lanciato da Regione in
collaborazione con Organizzazione Toscana
Trapianti, Anci Toscana, Federsanità Anci,
Centro Nazionale Trapianti e Aido, ha visto numeri estremamente positivi: dal 1999 al 2014 sono circa
147.000 le dichiarazioni tramite Asl. Negli ultimi due anni, grazie ai ventitré comuni italiani attivi, se ne
sono raccolte ben 51.000, con un aumento vicino al 50%. Di queste, quasi il 95%, sono consensi alla
donazione di organi e tessuti.
«La cosa più importante è promuovere la discussione nelle famiglie "in tempo di pace", quando una
volontà informata può essere espressa in modo chiaro ai propri congiunti. Per questo vi invito ad
informarvi e a discuterne per poter sfruttare a pieno questa opportunità che il Comune di Camaiore ha
attivato. Proprio come recita lo slogan dell' iniziativa, 'Informati, decidi e firma' le parole del testimonial
dell' iniziativa Nicola Vizzoni.
«L' attivazione di "Una scelta in Comune" è un' ottima notizia per le finalità dell' Aido perché permette di
aumentare il numero dei potenziali donatori» ha detto il Presidente dell' Aido Versilia, Marco Salvetti.
L' aspetto dell' informazione è cruciale per l' iniziativa: saranno disponibili presso l' ufficio anagrafe
brochure dove trovare tutte le risposte alle domande sulla tematica. Inoltre sulla homepage del sito del
Comune di Camaiore si potrà trovare un link con tutte le informazioni necessarie.
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La Nazione (ed. Arezzo)
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Meningite, l' unità di crisi al lavoroMesi per vaccinare
anche gli adulti
Primo incontro per organizzare la campagna: si parte dai giovani.
di ANGELA BALDI L' UNITA' di crisi aziendale
si è riunita ieri nel primo pomeriggio e fino a
sera è stata al lavoro. Obiettivo stabilire il
piano operativo, dopo aver individuato le
priorità.
Che restano, dopo l' uscita della delibera
regionale, quelle di concentrarsi sulla fascia
giovane 11­20 anni. E' da qui che partirà la
campagna delle vaccinazioni a tappeto contro
la meningite di tipo c. E se la Regione ha
allargato alla fascia 21­45 anni la possibilità di
vaccinarsi gratuitamente nelle asl colpite da
casi di meningite, c' è da dire che i tempi si
allungano per le vaccinazioni degli adulti. E
molto dipenderà dal numero effettivo di coloro
che ne faranno richiesta. Inutile quindi intasare
i c e n t r a l i n i d e l l ' a z i e n d a sanitaria c h e
rispondono di non avere ancora indicazioni
operative per la vaccinazione degli adulti.
CI VORRANNO mesi per vacciniare oltre
100mila persone, qualora tutta la popolazione
tra 21 e 45 anni adesso avente diritto
gratuitamente ne facesse richiesta. Sono
40mila solo ad Arezzo e oltre 28mila in
Valdarno. In ogni caso la priorità resta il distretto valdarnese.
Da qui si partirà con le prime vaccinazioni dei 9mila ragazzi tra 11 e 20 anni. Poi si proseguirà con i
coetanei di tutta la provincia. Quindi partirà la campagna adulti, in collaborazione con i medici d i
famiglia. E ieri si è lavorato proprio all' accordo.
«Abbiamo costituito una sorta di unità di crisi aziendale che si riunisce nel pomeriggio ­ ha detto ieri il
direttore del dipartimento prevenzione della Asl8 di Arezzo il dottor Domenico Sallese ­ l' atteggiamento
dopo la delibera regionale che è uscita lunedì è quello di concentrarsi sulla fascia 11­20 anni. Massima
priorità per la zona del Valdarno. Per gli adulti della fascia 20­45 anni l' offerta sarà gratuita e volontaria,
per procedere alle vaccinazioni attiveremo la collaborazione tra i medici di base e la direzione
aziendale. Così come già fatto con i pediatri che ci aiuteranno a gestire la fascia 11­20 anni che
chiameremo direttamente.
Per quanto riguarda gli adulti però, ricordiamo che adesso è inutile intasare i centralini della Asl, perchè
per le vaccinazione gratuite della fascia dai 20 ai 45 anni ci vorrà ancora un po' di tempo.
LA PRIORITÀ sono i giovani, partiremo con i 9mila ragazzi tra gli 11 e 20 anni del Valdarno, quelli
esposti alla zona del contagio e poi con i coetanei del territorio, in tutta provincia sono 30mila i ragazzi
in questa fascia di età. Ci vorranno almeno 3 mesi con il dispiegamento di forze e la collaborazione dei
pediatri per vaccinarli tutti.
Quindi ci dedicheremo agli adulti, sempre partendo dal Valdarno.
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24 aprile 2015
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La Nazione (ed. Arezzo)
Anaao Toscana
Con la collaborazione dei medici di famiglia possiamo pensare di agire in parallelo con le vaccinazioni
dei giovani, ma i numeri della popolazione che potrebbe richiedere gratuitamente il vaccino restano lo
stesso alti e potrebbero volerci anche più di 3 o 4 mesi, impiegando magari tutta la fine dell' anno. L'
offerta gratuita infatti per la fascia 21­45 anni riguarda tutto il 2015».
BALDI ANGELA
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La Nazione (ed. Arezzo)
Anaao Toscana
Verso l' accordocoi medici
COSA ha stabilito la delibera messa a punto
dalla Regione per prevenire la diffusione del
meningococco C in Toscana, e che verrà
approvata dalla giunta regionale lunedì
prossimo? In primis l' offerta attiva e gratuita
del vaccino antimeningococco C a tutti i
ragazzi dall' 11esimo anno di vita fino al
compimento del 20esimo anno. Nella fascia di
età 21­45 anni, per tutto il 2015 il vaccino sarà
disponibile gratuitamente per chi lo richiederà,
nelle Asl in cui si è verificato un caso di
meningite C. Sarà possibile vaccinarsi negli
ambulatori pubblici territoriali e dai medici e
pediatri di famiglia, i ragazzi verranno chiamati
direttamente, gli adulti dovranno farne
richiesta.
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La Nazione (ed. Empoli)
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EMERGENZA MENINGITE GLI ESAMI HANNO ESCLUSO L' INFEZIONE.
L' ennesimo falso allarme: ragazzo in ospedale
ANCORA un falso allarme meningite.
Dalle prime ore di ieri mattina, un ragazzo di
18 anni proveniente dalla zona di San Miniato
è ricoverato all' ospedale San Giuseppe. Per
fortuna non si tratta di infezione delle meningi:
gli accurati accertamenti clinici ai quali è stato
sottoposto il giovane hanno escluso in maniera
certa che possa trattarsi di meningite.
In ogni caso, il diciottenne dovrà rimanere al
San Giuseppe almeno fino a stamani, fino cioè
al completamento delle 24 ore dal momento
dell' insorgenza dei primi, preoccupanti
sintomi.
Gli specialisti lo ripetono: non è il primo falso
allarme meningite in zona, e non sarà
probabilmente l' ultimo della serie. Nel caso
del giovane di San Miniato, la febbre molto alta
aveva fatto immediatamente scattare il timore
dell' infezione, ma come detto al termine degli
esami il pericolo è stato scongiurato. Come
accaduto nel caso di un dodicenne di
Fucecchio, anche lui ricoverato pochi giorni fa
all' ospedale di Empoli perché accusava
sintomi a prima vista compatibili con quelli
della meningite.
E mentre si registra in Toscana un nuovo caso di contagio da batterio di tipo C una donna di 69 anni di
Pontassieve è ricoverata all' ospedale fiorentino della Santissima Annunziata , si attendono nei prossimi
giorni le dimissioni dallo stesso ospedale di una 57enne di Cerreto Guidi, anche lei ammalatasi di
meningite provocata dal batterio di tipo C. Un ceppo particolarmente virulento è ormai l' ipotesi su cui
lavorano infettivologi e ricercatori sia dell' Asl 11 che dell' Istituto superiore di sanità a Roma , battezzato
ST 11, ha imperversato nell' Empolese con effetti letali: in due mesi si sono dovuti contare tre morti
(Giovanni Locci, 13 anni, Mattia Brendaglia, 17, e Marta Corti, 34) e due persone ammalate poi guarite
(la donna di Cerreto e una studentessa ventenne empolese). Il famigerato ST 11 è lo stesso
responsabile di un' epidemia in Messico, nella città di Tijuana: sette vittime su 19 casi dal 30 gennaio al
30 marzo 2013. Si.Bo.
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La Nazione (ed. Empoli)
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L' ATTACCO DI DONZELLI DOPO LA VISITA ALL' EX SAFFA DI FUCECCHIO.
Enrico stringe mani, io penso ai fatti'
«ABBIAMO scelto di venire a verificare di
persona la situazione dell' ex Saffa di
Fucecchio per marcare la differenza tra chi
sceglie le passerelle elettorali e chi invece si
interessa da tempo ai problemi concreti del
territorio. Tra chi preferisce andare a stringere
mani senza sporcarsi le mani affrontando il
tema della concorrenza sleale causata dalle
imprese cinesi nell' Empolese Valdelsa».
È QUANTO denuncia il capogruppo regionale
di Fratelli d' Italia e candidato governatore
Giovanni Donzelli (FdI ­ Liste civiche per
Giorgia Meloni), dopo il sopralluogo all' ex
fabbrica di fiammiferi nel cuore di Fucecchio,
insieme ai responsabili locali di Fratelli d'
Italia.
«La zona è piena di piccoli capannoni al cui
interno vivono e lavorano cittadini cinesi in
condizioni di assoluta indigenza», denuncia
Donzelli. «Non mi risulta che sia mai stato
effettuato un controllo della Asl, da queste
parti, ma solo la rimozione di alcune auto
abbandonate. È così che le amministrazioni
locali intendono contrastare l' illegalità diffusa?
Da molto tempo si parla di progetti per riqualificare l' area, ma attualmente la situazione vede nuclei
familiari di cinesi lavorare senza alcuna tutela. Se un esercente italiano commette irregolarità anche
lievi, è costretto a pagare multe salatissime che possono metterne in ginocchio l' azienda, mentre agli
abusivi cinesi è consentito tutto. Ecco la Fucecchio che Enrico Rossi ha scelto di non vedere».
ROSSI ENRICO
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La Nazione (ed. Livorno)
Anaao Toscana
COLLESALVETTI.
Prelievi ematici:cambiano gli orari
COLLESALVETTI LUNEDÌ 27 aprile cambieranno gli
orari di alcuni servizi assicurati dal centro socio­sanitario
di Collesalvetti (Via don Bosco). L' accettazione­
prenotazione per prelievi ematici ambulatoriali sarà
assicurata dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 10.
Rimangono invariati gli orari degli altri servizi tra i quali:
la seduta vaccinale si tiene il lunedì nella stanza 7 con
orario 8.45­11.30; i prelievi domiciliari, prenotabili con
impegnativa medica, sono il martedì, mercoledì, giovedì
a Collesalvetti e il venerdì a Stagno; l' attività medica
distrettuale (orientamento nel percorso assistenziale,
autorizzazioni, certificazioni medico­legali/ esenzioni
ticket) i l m e r c o l e d ì 9 . 3 0 ­ 1 1 . 3 0 e i l s a b a t o s u
appuntamento. Sul sito www.usl6.toscana.it l' orario
completo dei servizi.
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24 aprile 2015
Pagina 10
La Nazione (ed. Livorno)
Anaao Toscana
ROSIGNANO LA RICHIESTA AVANZATA DA MARCO AGOSTINI DEI RIFORMISTI.
«Un ambulatorio anti­bullismo»
«Il fenomeno è in forte aumento in tutta la nostra provincia»
ROSIGNANO UN SERVIZIO ambulatoriale
pediatrico per bambini e adolescenti vittime di
fenomeni di bullismo. Lo chiede Marco
Agostini, capogruppo consiliare riformista,
presidente della commissione consiliare
sociale, politiche scolastiche. «Il bullismo
colpisce tutte le fasce di età e non riguarda
solo fenomeni di emarginazione. Negli ultimi
due anni nella provincia di Livorno c' è stato un
acutizzarsi di manifestazioni più o meno latenti
di un fenomeno che, come spiega un recente
studio, conferma la predisposizione a disturbi
psicosomatici in chi ne è vittima. La Bassa Val
di Cecina si è sempre espressa in favore delle
politiche socio ­ educative e di prevenzione.
Andrebbe fatta anche una riflessione sulla
realizzazione di un servizio ambulatoriale»,
premette Marco Agostini. Per il capogruppo
riformista l' ambulatorio dovrebbe prendere in
carico il problema soprattutto dal punto di vista
della vittime «che in una fase delicata come
quella adolescenziale possono avere
conseguenze invalidanti e pericolose». Marco
Agostini ricorda che il territorio e la Asl Bassa
Val di Cecina sostengono un progetto con un numero dedicato, il 43002, a cui possono essere segnalati
episodi di bullismo «e anche spaccio di droga» nelle scuole, attivo a Livorno e nella provincia. E, nel
proporre un servizio ad hoc, Agostini prende ad esempio il Fatebenefratelli di Milano, primo ambulatorio
in Italia per aiutare le vittime del bullismo, attivo dall' 8 settembre, che offre un servizio multidisciplinare
aperto a genitori, ragazzi e gli insegnanti.
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24 aprile 2015
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La Nazione (ed. Lucca)
Anaao Toscana
CONFERENZA DEI SINDACI COSA CAMBIERA' IN VALLE DEL SERCHIO.
La sanità in somme e sottrazioni
Pioggia di critiche: «Troppi tagli ai servizi per le decisioni dall' alto»
AFFOLLATA articolazione zonale della
Conferenza dei sindaci a Castelnuovo, con la
presenza di numerosi dipendenti Asl, oltre che
dei sindaci, l' Asl 2 c o n i l s u o d i r e t t o r e
generale Polimeni, con una impostazione
ragioneristica di investimenti (uscite) e di tagli
(entrate), ha messo sul tavolo la sua proposta,
con 9 voci che riguardano gli investimenti e 6
che invece di tagli apportati alla sanità nella
Valle del Serchio. Nel primo elenco la nuova
sede del centro Alzheimer di Coreglia
(investimento 1.670.000 euro, in funzione entro
giugno 2019); l' adeguamento della nuova sala
chirurgica nel Blocco Parto a Barga (900 mila
euro, entro luglio 2015); l' adeguamento delle
sale operatorie di Castelnuovo (3.500.000
euro, entro gennaio 2019); la casa della salute
di Fornoli, in un' unica sede (1.300.000, entro
giugno 2017); l' ammodernamento della
radiologia diagnostica di Castelnuovo con
rinnovo del parco macchine, tra cui il moderno
ortopantomografo (275mila euro, entro luglio
2015); l' accentramento delle attività del
dipartimento di prevenzione a Gallicano
(846mila euro, entro giugno 2018); potenziamento del sistema di smaltimento delle acque reflue dell'
ospedale di Castelnuovo (650 mila euro entro dicembre 2019); nuovo centro sociosanitario a
Castelnuovo (1.800.000 euro, entro dicembre 2018; completamento sede dialisi a Barga per la Valle
(750mila euro entro ottobre 2015).
LE SEI riorganizzazioni, chiamate così in modo eufemistico, riguardano la chiusura della Rsa Villetta
Uno (entro giugno 2015, con un risparmio di 150 mila euro all' anno); chiusura del centro socio sanitario
di via Puccini a Castelnuovo (entro settembre 2015, risparmio di 40 mila euro annui); chiusura della
dialisi di Castelnuovo (entro settembre 2015, risparmio 50mila euro); day hospital di Castelnuovo
(settembre 2015, 100mila euro recupero annuo); settore riabilitazione (giugno 2015, 50 mila euro di
risparmio); accentramento a Gallicano di alcune funzioni (entro giugno 2015, risparmio 60 mila euro).
Critici su questo intervento i sindaci Bonini, Puglia, Poli, Mariani, Tagliasacchi, Puppa, Angelini.
Dino Magistrelli.
MAGISTRELLI DINO
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24 aprile 2015
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La Nazione (ed. Massa
Carrara)
Anaao Toscana
IL CASO MILITANTI DI OPPOSTE FAZIONI SI CONFRONTANO SUL MURO SOTTO L' OPA.
Tensione sotto l' Ospedale del Cuore
MASSA ATTIMI DI tensione, ieri pomeriggio
lungo l' Aurelia, all' altezza dell' Ospedale del
Cuore (Opa).
L' altro ieri militanti di estrema sinistra avevano
disegnato una sorta di murale per ricordare la
Liberazione, con scritte, ritratti e simboli.
Come talvolta accade, durante la notte mani
ignote, probabilmente di diverso colore
politico, hanno aggiunto altre scritte, di tipo
molto diverso. Ieri pomeriggio i militanti di
sinistra si sono ripresentati davanti al
muraglione per cancellare le seconde scritte e
ripristinare il «murales». Si sono mossi alla
luce del sole ma siamo a pochi passi dall'
Ospedale del cuore, con un via­vai continuo di
malati gravi, parenti, dottori e infermieri. Per
evitare che il confronto a distanza tra militanti
di opposte fazioni degenerasse, magari
coinvolgendo l' ospedale, a quanto pare una
pattuglia di carabinieri si è fermata e ha
cercato di identificare i militanti di sinistra che
scrivevano a grandi lettere sul muro. C' è stato
qualche attimo di tensione, poi è intervenuta
anche la Polizia. Alla fine i militanti sono tornati
alla «Casa Rossa» dove hanno organizzato una sorta di assemblea.
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24 aprile 2015
Pagina 7
La Nazione (ed. Massa
Carrara)
Anaao Toscana
REGIONE LA PROCURA NON IMPUGNA L' ASSOLUZIONE DI DELVINO, FERRI E MUGNAI
ALL' ATTACCO.
«Buco Asl, il cerchio si stringe attorno a Rossi»
MASSA «PER IL CRAC da 420 milioni della
Asl 1 di Massa Carrara neppure la procura
individua responsabilità per l' ex direttore
generale Antonio Delvino, al punto da non
tentare nemmeno di impugnare la sentenza di
assoluzione con formula piena emessa dal
gup nel febbraio 2014. Il cerchio continua a
stringersi attorno a Rossi e al ruolo della
Regione».
Parole del vicepresidente della commissione
Sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai,
oggi candidato di Forza Italia alla presidenza
della Regione e del consigliere regionale
azzurro Jacopo Ferri che ha presieduto la
commissione regionale d' inchiesta sui fatti
della Asl 1. Dichiarazioni che arrivano all'
indomani della decisione con cui i pm di
Massa hanno scelto di non impugnare la
sentenza di assoluzione dalle accuse di falso
in bilancio per l' ex direttore generale della Asl
1 Antonio Delvino. «Quando nel gennaio
scorso le motivazioni della sentenza misero
nero su bianco aggiungono Ferri e Mugnai che
il fatto, il falso in bilancio, sussiste ma non fu
Delvino a commetterloe dopo l' assoluzione dell' altro ex direttore generale chiamato in causa da Rossi,
ovvero Alessandro Scarafuggi, il carciofo delle responsabilità si è sfogliato fino a lasciar scoperto il
ruolo della Regione».
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24 aprile 2015
Pagina 4
La Nazione (ed. Pisa­
Pontedera)
Anaao Toscana
IL MODELLO UN NUOVO APPROCCI: I RISULTATI.
Assistenza ai malati croniciCalano i costi e la
mortalità
LA SANITÀ è sempre più vicina ai malati,
grazie al nuovo metodo di gestione dei malati
cronici sperimentato negli ultimi anni, con
grande successo, dall' Asl 5 . G r a z i e a u n
continuo monitoraggio che parte dai medici
generici e arriva direttamente agli specialisti di
Asl la mortalità dovuta a patologie croniche,
spesso invalidanti, è diminuita del 17% per
cause legate a scompenso cardiaco e del 15%
per chi è afflitto da diabete.
Un risultato impressionante che va a
sommarsi alla semplificazione dell' accesso
alle visite specialistiche, alla riduzione dei
ricoveri e al miglioramento della qualità della
vita dei malati cronici. Le patologie prese in
esame sono il diabete, lo scompenso
cardiaco, la bronco pneumopatia cronica
ostruttiva (Bpco) e l' ictus. Asl si occupa, per
questi casi, di seguire regolari controlli
cadenzati nel tempo, riducendo così le
compicanze invalidanti. Sotto esame il 63%
della popolazione pisana (ben 189.531
pazienti), seguita da 282 medici di famiglia e
della guardia medica, oltre a 114 specialisti.
OVVIAMENTE vengono seguiti i pazienti stabili, con patologie cronicizzate, ed è previsto col passare
del tempo la copertura del 100% della popolazione. Per diffondere l' informazione di questo nuovo
modo di prendersi cura delle persone, Asl stà portando avanti una serie di incontri con la popolazione,
insieme a medici e infermieri, ma anche associazioni di volontariato che ogni giorno operano sul nostro
territorio in maniera eccellente. «Questo modello si sta rivelando fondamentale commenta Rocco
Damone, direttore generalle Asl5 e poggia sulla base solida dei medici di famiglia. La presa in carico
dei pazienti riduce sensibilmente la spesa pubblica della sanità. Inoltre il medico di famiglia, grazie a
una gestione informatica della scheda medica del paziente, riesce ad avere tutte le informazioni
necessarie a intervenire in casi difficili praticamente in tempo reale».
Andrea Valtriani.
VALTRIANI ANDREA
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24 aprile 2015
Pagina 5
La Nazione (ed. Pisa­
Pontedera)
Anaao Toscana
A CISANELLO.
Santa Chiara, le code si accorciano Ma è caos alle
macchinette dei ticket
Anziani in difficoltà: gli apparecchi non accettano le nuove banconote.
CODE E RESSA ai Cup, sportelli intasati, panico e
rabbia davanti alle casse automatiche per pagare i
ticket, caos e assenza di informazioni. Scenari che
troppe volte, come La Nazione ha ampiamente
documentato, sono diventati rituali quasi quotidiani nei
Cup di Cisanello e di Santa Chiara dell'Azienda
Ospedaliera Pisana. Ripetute anche le lamentele di
utenti e pazienti sfiduciati e angosciati dalla solita
sequenza di intoppi prima di arrivare alla sudata visita
medica. IERI MATTINA La Nazione è tornata ai Cup,
accanto ai cittadini in coda. Dimezzate le file per gli
utenti nell'edificio 15 del Santa Chiara con una media di
attesa fra i 10 e i 15 minuti. Qui, ieri, le sette impiegate
dei sette sportelli in funzione rispondevano con piena
soddisfazione alle richieste dei pazienti muniti di
numerino elimina­code. Restano invece critiche le ore di
punta, fra le 9 e le 11 soprattutto nei padiglioni 30 A e 30
E di Cisanello. La situazione migliora solo fra venerdì e
sabato, quando agli sportelli arriva un numero inferiore
di utenti. L'inferno dei Cup diventerà presto un ricordo,
almeno secondo il piano di riorganizzazione che l'Aoup sta mettendo in atto. L'obiettivo finale è quello di
decentrare le richieste, smistando gli utenti ciascuno nei reparti di destinazione. Un decentramento che
è già realtà per le unità operative del servizio endoscopico: i pazienti di gastroenerologia o chirurgia
generale, ad esempio, eseguono già le loro pratiche direttamente nelle accettazioni dei reparti. Questo
sistema sarà esteso, poco a poco, a tutti i reparti e si potrà così dire addio alle code. Rivoluzione in
vista anche per le «infernali» macchinette paga ticket. Presto saranno sostituite con un parco macchine
nuovo e fra pochi giorni la «cassa pilota» sarà testata nell'edificio 15 del Santa Chiara. Un ostacolo,
soprattutto per gli anziani, restano proprio le macchinette. Delle due casse su tre funzionanti (una fu
scassinata e rotta alcune settimane fa), una non accetta le banconote nuove e l'altra non dà resto. (a
Cisanello, invece, cartelli scritti a penna segnalano che le macchinette non leggono le tessere sanitarie).
A facilitare la vita agli utenti, ci sono però due giovani del servizio civile che indirizzano e
accompagnano i pazienti per buona parte del loro iter all'interno del Cup. Tutto sarà più facile quando
arriveranno le nuove casse. «SARANNO aggiornate spiega Concetta Panaro, direttore Uo gestione
prestazioni attività ospedaliere, e Adriana Salvadori, responsabile punti ticket : accettano le banconote
da 10 euro e seguiranno procedure ancora più facili per gli utenti». Chi non è munito di tessera sanitaria
o del codice a barre potrà comunque digitare il proprio nome e cognome o il codice fiscale o il codice
ricevuto durante la prenotazione telefonica per regolarizzare la propria posizione economica davanti alle
macchinette. Queste saranno posizionate negli stessi punti in cui si trovano ora, mentre «una nuova di
zecca spiega la dottoressa Panaro sarà posta vicino a ginecologia e pediatria per facilitare le mamme
con i passeggini o le donne incinte». Da circa un mese, dunque, la vita nei Cup di Santa Chiara e
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La Nazione (ed. Pisa­
Pontedera)
Anaao Toscana
Cisanello è migliorata per molti. La dottoressa Panaro spiega: «Abbiamo lavorato a lungo con l'azienda
alla riorganizzazione dei Cup e non abbiamo finito. I primi risultati si vedono con il dimezzamento
effettivo delle file. Un apporto importante ci arriva dai giovani che indirizzano e guidano gli utenti
evitando loro errori o perdite di tempo. C'è ancora molto da fare, ma siamo sulla strada giusta».
Eleonora Mancini
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24 aprile 2015
Pagina 29
La Nazione (ed. Pisa­
Pontedera)
Anaao Toscana
CITTADINI ANTI­SPRECHI.
«Buttare il montascale? No, basta ripararlo»
Storia di un padre con una figlia disabile: «Incredibile, l' Asl preferisce comprarlo nuovo»
«IL MONTASCALE è guasto?
O lo riporta in Sicilia e lo fa aggiustare dall' Asl che l' ha
consegnato.
O lo fa riparare a sue spese. O gliene diamo uno
nuovo». Questo ha risposto un addetto dell' ufficio
protesi dell' Asl 5 a Concetto Aulino, siciliano abitante da
venti anni a Pontedera, in via Tosco Romagnola, e
padre di una giovane donna disabile di 37 anni. «Farò
sistemare a mie spese il montascale che usiamo per
nostra figlia dice Concetto Ma le risposte che mi sono
state date all' ufficio protesi dell' Asl 5, nella sede che si
trova vicino all' ospedale Lotti, non mi sono sembrate
giuste. Perché consegnare un attrezzo nuovo quando
riparando quello che abbiamo in uso si possono
risparmiare molti soldi? Perché se la riparazione costa 3
lire ne dobbiamo spendere 6 per comprarne uno
nuovo?».
«E' VERO, il montascale che abbiamo ora e che si è
guastato aggiunge Concetto Aulino ci è stato dato circa
venticinque anni fa dalla Asl di Catania, dove abitavamo
prima di trasferirci a Pontedera. Ha funzionato benissimo fino a circa due mesi fa quando ho notato che
anche dopo averlo tenuto in carica per alcune ore si scaricava all' improvviso e dopo pochissimo tempo
dalla ricarica. Prima ho contattato un tecnico per cercare di capire quale intervento poteva essere fatto e
se ne valeva la pena.
Il tecnico mi ha detto di rivolgermi alla Asl. Così ho contattato l' ufficio protesi per chiedere se potevano
aggiustarlo. E le risposte che ho avuto sono quelle che ho già detto». IL SIGNOR Aulino è rimasto
sorpreso dalle risposte ricevute e da buon padre di famiglia suggerisce alla Asl che sarebbe meglio far
aggiustare il montascale già in uso alla sua famiglia per la figlia disabile spendendo meno soldi pubblici
rispetto alla cifra occorrente per acquistarne uno nuovo. Magari altre persone non c' avrebbero pensato
un attimo a buttare il vecchio. Lui no. E ha deciso di farlo aggiustare a sue spese. Una storia
paradossale, in un certo senso anche specchio del nostro Paese di questi anni. Paese governato da
regole assurde dove il sistema sanitario nazionale ma governato dalle Regioni impone alla Asl di un'
altra Regione di non riparare un oggetto consegnato da una Asl di una Regione diversa. Dobbiamo
ringraziare tutti i cittadini che, come il signor Aulino, ogni volta ci ricordano che non è giusto approfittare
delle regole assurde e che si può risparmiare. Gabriele Nuti.
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24 aprile 2015
Pagina 31
La Nazione (ed. Pisa­
Pontedera)
Anaao Toscana
SAN MINIATO.
Meningite, falso allarmeDiciottenne ricoverato
ANCORA un falso allarme meningite. Dalle
prime ore di ieri mattina, un ragazzo di 18 anni
proveniente dalla zona di San Miniato è
ricoverato all' ospedale San Giuseppe. Per
fortuna non si tratta di infezione delle meningi:
gli accurati accertamenti clinici ai quali è stato
sottoposto il giovane hanno escluso in maniera
certa che possa trattarsi di meningite.
In ogni caso, il diciottenne dovrà rimanere al
San Giuseppe almeno fino a stamani, fino cioè
al completamento delle 24 ore dal momento
dell' insorgenza dei primi, preoccupanti
sintomi.
Gli specialisti lo ripetono: non è il primo falso
allarme meningite in zona, e non sarà
probabilmente l' ultimo della serie. Nel caso
del giovane di San Miniato, la febbre molto alta
aveva fatto immediatamente scattare il timore
dell' infezione, ma come detto al termine degli
esami il pericolo è stato scongiurato. Come
accaduto nel caso di un dodicenne di
Fucecchio, anche lui ricoverato pochi giorni fa
all' ospedale di Empoli perché accusava
sintomi a prima vista compatibili con quelli
della meningite.
E mentre si registra in Toscana un nuovo caso di contagio da batterio di tipo C una donna di 69 anni di
Pontassieve è ricoverata all' ospedale fiorentino della Santissima Annunziata , si attendono nei prossimi
giorni le dimissioni dallo stesso ospedale di una 57enne di Cerreto Guidi, anche lei ammalatasi di
meningite provocata dal batterio di tipo C. Un ceppo particolarmente virulento è ormai l' ipotesi su cui
lavorano infettivologi e ricercatori sia dell' Asl 11 che dell' Istituto superiore di sanità a Roma , battezzato
ST 11, ha imperversato nell' Empolese con effetti letali: in due mesi si sono dovuti contare tre morti
(Giovanni Locci, 13 anni, Mattia Brendaglia, 17, e Marta Corti, 34) e due persone ammalate poi guarite
(la donna di Cerreto e una studentessa ventenne empolese). Il famigerato ST 11 è lo stesso
responsabile di un' epidemia in Messico, nella città di Tijuana: sette vittime su 19 casi dal 30 gennaio al
30 marzo 2013.
Si.Bo.
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24 aprile 2015
Pagina 4
La Nazione (ed. Pistoia­
Montecatini)
Anaao Toscana
Ressa per la vaccinazione«Ci hanno mandato
viaperché erano finite le scorte»
Meningite, l' Asl però rassicura: «Piano potenziato»
SI SONO MESSI in fila all' alba, due ore prima
che aprisse l' ambulatorio ma, a metà mattina,
molti sono stati rimandati a casa perché le
scorte dei vaccini erano finite.
Nuova disavventura, ieri, al distretto Asl d i
Quarrata, per alcuni dei cittadini che si sono
presentati per la somministrazione del vaccino
contro il meningococco di tipo C. A raccontarla
è un' insegnante di Quarrata, di 41 anni, che
ieri mattina, insieme ai due figli di 11 e 5 anni,
ha atteso per ore invano nell' ambulatorio di
via Marco Polo.
«Quello che sta succedendo è assurdo
racconta la professoressa Stamattina (ieri per
chi legge, ndr) la gente si è presentata davanti
agli ambulatori alle 6 di mattina, molto prima
che aprissero. Si è fatta una lista scritta, per
essere tutti sicuri che sarebbe stato rispettato
l' ordine di precedenza.
Alle 8,20, quando sono state aperte le porte,
sono arrivati i carabinieri che hanno distribuito
loro stessi i numerini, attenendosi alla lista.
Come ogni giovedì, hanno distribuito 22
bigliettini. Io ero il numero 17, ma quando sono
arrivati a chiamarmi, mi hanno informato che i vaccini erano finiti e che saremmo dovuti tornare un' altra
volta. Io mi sono arrabbiata e come me altri cittadini, anche perché ci avevano assicurato che avrebbero
proseguito le vaccinazioni anche oltre la lista iniziale.
Ci hanno spiegato che avevano chiesto anche a Pistoia e a Prato, ma che, per far arrivare le scorte, ci
sarebbe voluto tempo. A quel punto ce ne siamo andati, dopo aver perso una mattina di lavoro io, e la
scuola i miei figli. Mi chiedo: come si fa a rimanere senza scorte? O a non saperlo in anticipo?».
DA PARTE SUA L' ASL rassicura sul regolare rifornimento degli ambulatori e che le vaccinazioni
proseguiranno sia regolarmente, sia con le aperture straordinarie dei 70 ambulatori dedicati. Intanto,
con l' attivazione dei due numeri telefonici, disponibili dalle 8,30 alle 13, ieri sono stati prenotati 200
appuntamenti per la vaccinazione.
Oltre agli ambulatori territoriali il vaccino sarà somministrato, nei prossimi giorni, anche in ambito
ospedaliero, sempre per rafforzare la campagna contro la meningite messa a punto dalla regione
Toscana. L' altra novità sostanziale è che anche i pediatri di libera scelta e i medici di famiglia
collaboreranno alla campagna vaccinale.
Per prenotare l' appuntamento, esclusivamente per la vaccinazione antimeningococco C, per ora
riservata gratuitamente ai giovani tra gli 11 e i 18 anni, i cittadini possono chiamare i seguenti numeri di
telefono messi a disposizione: per la zona Valdinevole 0572 942804, per la zona pistoiese 0573 353209
dal lunedì al venerdì dalle ore dalle ore 8.30 alle 13.
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24 aprile 2015
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La Nazione (ed. Pistoia­
Montecatini)
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24 aprile 2015
Pagina 2
La Nazione (ed. Prato)
Anaao Toscana
SANITÀ E PROBLEMI.
Meningite, assalto al Dipartimento «Saranno
chiamati 20mila giovani»
Code in via Lavarone. Il direttore Fedi rassicura: «Più personale»
di SARA BESSI «FACCIAMO un appello a
medici e infermieri dell' azienda: chi vuole, può
dare un supporto per potenziare ulteriormente
le sedute per le vaccinazioni contro il
meningococco C.
Abbiamo già rafforzato il servizio al
Dipartimento di via Lavarone, ma l' esigenza di
velocizzare i tempi sta crescendo proprio per l'
impazienza della gente. Poi ci saranno anche i
medici di medicina generale e i pediatri di
libera scelta che potranno sostenere l' azione
vaccinale: proprio domani pomeriggio (oggi,
ndr) dovremo stringere un accordo con questi
ultimi, anche a seguito dell' accordo regionale.
Già una parte dei pediatri hanno dato la loro
disponibilità alla campagna di vaccinazioni».
Aldo Fedi, responsabile del Dipartimento di
prevenzione dell' Asl 4, è ben consapevole
della pressione alla quale viene sottoposto il
servizio per la vaccinazione antimeningococco
C. E da lunedì 27 aprile parte il piano
straordinario potenziando il servizio in atto nell'
Asl 4, dopo che la Regione ha introdotto l'
offerta attiva e gratuita di una dose di vaccino
tetravalente ACWY per tutti i ragazzi da 11 anni fino ai 20. E' inoltre reso disponibile il vaccino
antimeningococco tetravalente ACWY per la fascia di età compresa fra i 21 e i 45 anni. Per effettuare le
vaccinazioni è necessaria la presenza di un medico e di un infermiere: già la Zona distretto ha reperito
un medico e un paio di infermieri dal territorio.
Nella giornata di ieri il Dipartimento di via Lavarone è stato preso d' assalto da molti pratesi in fila non
solo per la somministrazione del vaccino, ma anche per gli appuntamenti e per le informazioni.
A QUESTO riguardo il direttore Fedi lancia un invito a tutti gli utenti: «Mi rendo conto perfettamente
della preoccupazione e che ci sia il desiderio di vaccinare i figli dagli 11 ai 20 anni prima possibile, ma
invito a non presentarsi direttamente al Dipartimento. Dobbiamo poter lavorare senza intralci. Per la
fascia maggiormente a rischio, quella dagli 11 ai 20 anni, abbiamo avviato le chiamate attive: nell' arco
di poco tempo saranno contattati ben 20.000 giovani per la vaccinazione, indicando ora e giorno in cui si
debbono presentare. Con le scuole puntiamo prima di tutto ad intervenire sui ragazzi della classe terza
delle medie, la fascia più a rischio, utilizzando i canali di collegamento che già esistono», aggiunge
Fedi. Già domani, ai ragazzi dell' Istituto comprensivo Pier Cironi sarà consegnata una lettera con le
indicazioni su giorno e orario in cui debbono presentarsi per sottoporsi alla profilassi contro la
meningite. La campagna investirà le classi terze delle scuole secondarie di primo grado, per poi
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24 aprile 2015
Pagina 2
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La Nazione (ed. Prato)
Anaao Toscana
estendersi alle classi seconde e prime.
«L' OBIETTIVO è di vaccinare tutti in tempi consoni ma è necessario poter lavorare al massimo senza
dover stare a rispondere a richieste pressanti conclude Fedi è per questo che invito i cittadini a
prenotare in altro modo o ad attendere la chiamata attiva per i giovanissimi».
BESSI SARA
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24 aprile 2015
Pagina 2
La Nazione (ed. Prato)
Anaao Toscana
PIANO STRAORDINARIO PARTE DA LUNEDì 27 APRILE. TUTTE LE INFORMAZION
Linee telefoniche per le prenotazioni
DA LUNEDÌ 27 APRILE sarà potenziato il piano di
vaccinazione antimeningococco C. Ecco le informazioni
utili da sapere per scongiurare la ressa al Dipartimento
di prevenzione.
L' Asl 4, attraverso le scuole sta già programmando le
sedute vaccinali per gli alunni che frequentano gli Istituti
di istruzione secondaria di primo grado iniziando dalle
terze medie ed a seguire la seconda e la prima media.
Gli appuntamenti proseguiranno per tutte le classi degli
istituti di secondaria di secondo grado. Agli interessati
sarà comunicato il giorno, l' orario e la sede di
vaccinazione. Per chi non frequenta la scuola o un
Istituto scolastico fuori dalla Provincia è necessaria la
prenotazione.
Dal 27 aprile si possono avere informazioni sulla
vaccinazione presso il pediatra di libera scelta (per i
ragazzi nella fascia di età 11­14 anni) o il medico di
medicina generale (per i ragazzi nella fascia di età 15­
20 anni); inoltre per informazioni e prenotazioni sarà
attiva una linea telefonica dedicata da lunedì a giovedì
ore 8­12 (telefono 0574 805990).
Nelle sedi distrettuali di Poggio a Caiano, Montemurlo e Vaiano saranno attivate linee telefoniche
dedicate da lunedì a venerdì dalle 10.30 alle 12.30: Poggio a Caiano 0574 805991; Vaiano 0574805992;
Montemurlo 0574805993.
L' Asl effettuerà il piano vaccinale dando priorità alla fascia di età 11­20 anni. Per la fascia fra i 21 e i 45
anni, l' eventuale prenotazione del vaccino è effettuata con la stessa modalità, telefonando ai numeri
attivi dal 27 aprile. Il piano vaccinale straordinario prevede un incremento delle sedute ambulatoriali
nelle seguenti sedi: Dipartimento di via Lavarone da lunedì a venerdì ore 14­17, il sabato ore 9­12;
distretto Montemurlo da lunedì a venerdì ore 14.30 17.30; distretto Poggio a Caiano da lunedì a venerdì
ore 14.30 17.30; distretto Vaiano da lunedì a venerdì ore 14.30 17.30. Per ulteriori informazioni 0574
805052 da lunedì a venerdì ore 8­18.
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24 aprile 2015
Pagina 3
La Nazione (ed. Prato)
Anaao Toscana
RIASSETTO DELL' ASL.
Chi dirigerà l' ospedale?
NEL RIASSETTO delle Asl con la riforma
r e g i o n a l e d e l l a sanità, P r a t o p o t r e b b e
assistere al ritorno anche di qualche figura di
spicco.
Se al primo luglio (sempre che non slittino i
tempi previsti), dovrebbero azzerarsi tutti gli
incarichi, Prato resta ancora «scoperto» della
figura del direttore di presidio del «Santo
Stefano». Da quando Luca Bianciardi ha
lasciato il ruolo per andare a ricoprire il ruolo
di direttore sanitario dell' Istituto «Rizzoli» di
Bologna, il compito è stato assunto ad interim
da Simona Carli, che attualmente riveste
anche il ruolo di direttore sanitario oltre che
direttore generale. Infatti dal primo di maggio il
direttore generale Edoardo Majno lascia la
direzione dell' Asl p r a t e s e p e r a n d a r e a
ricoprire l' incarico regionale della direzione
area vasta Nord. E in questo intreccio di
poltrone, c' è chi avrebbe diritto al rientro a
Prato quale direttore di presidio ospedale:
Joseph Polimeni, a suo tempo vincitore del
concorso da direttore di presidio, e
attualmente dg dell' Asl di Lucca. Un diritto
che non si sa se potrà essere superato per l' esperienza maturata da Polimeni ai massimi vertici della
dirigenza nel settore sanitario.
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24 aprile 2015
Pagina 1
La Repubblica (ed.
Firenze)
Anaao Toscana
LA SANITÀ.
Allarme meningite ancora un caso
IL CASO di meningite numero 21 in Toscana, il
diciassettesimo dovuto al meningococco C, è
una donna di 69 anni di Pontassieve. Come a
beffare le autorità sanitarie, la malattia torna a
colpire, per la seconda volta, una persona che
ha molti più anni del limite massimo indicato
per la vaccinazione, anche quella facoltativa,
cioè 45.
La paziente è ricoverata da mercoledì notte a
Ponte a Niccheri in malattie infettive. La
prognosi è riservata. L' ufficio di igiene della
Asl di Firenze ha rintracciato i contatti della
paziente. La profilassi è stata fatta a una
trentina di persone, familiari, conoscenti e
sanitari.
BOCCI A PAGINA IX.
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24 aprile 2015
Pagina 9
La Repubblica (ed.
Firenze)
Anaao Toscana
La meningite C colpisce ancora donna di 69 anni in
ospedale
È ricoverata in prognosi riservata Firenze punta a 95mila vaccini.
IL CASO di meningite numero 21 in Toscana, il
diciassettesimo dovuto al meningococco C, è
una donna di 69 anni di Pontassieve. Come a
beffare le autorità sanitarie, la malattia torna a
colpire, per la seconda volta, una persona che
ha molti più anni del limite massimo indicato
per la vaccinazione, anche quella facoltativa,
cioè 45.
La paziente è ricoverata da mercoledì notte a
Ponte a Niccheri in malattie infettive. La
prognosi è riservata. L' ufficio di igiene della
Asl di Firenze ha rintracciato i contatti della
paziente.
La profilassi è stata fatta a una trentina di
persone, cioè ai familiari e a conoscenti, oltre
al personale sanitario che l' ha curata.
Si stanno facendo le analisi sul batterio per
capire se è del clone ST 11, quello
particolarmente virulento che ha provocato tutti
gli altri casi in Toscana.
L' azienda sanitaria fiorentina è una delle sette
interessate dalla campagna straordinaria di
vaccinazione decisa dalla Regione. Mentre il
farmaco verrà proposto a tutti i giovani toscani
tra gli 11 e i 20 anni, nelle Asl di Pisa, Arezzo,
Lucca, Prato, Pistoia, Empoli (dove si sono
vaccinati i giocatori della squadra di calcio) e
appunto Firenze, sarà disponibile su richiesta dei cittadini che hanno tra i 21 e i 45 anni.
Mentre nella prima categoria rientrano 300mila persone, nella seconda il numero sale fino a 800mila. Ci
vorranno mesi per somministrare tutte le dosi, anche grazie all' aiuto di pediatri e medici di famiglia.
Le Asl si stanno organizzando per offrire il farmaco ai cittadini. I servizi vengono rinforzati.
Ad esempio quelli riguardanti la reale necessità del vaccino e i tempi di somministrazione.
A Firenze anche grazie a personale assunto a tempo determinato vengono rinforzati sedici distretti (tra
città e provincia) dove si lavorerà per cinque pomeriggi alla settimana per fare le vaccinazioni. Inoltre è
stata potenziata la capacità di risposta del Cup. Si contano di fare 11 mila vaccinazioni alla settimana,
95 mila in tutto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA L' ALLARME Un altro caso in Toscana di meningite C; e intanto
continua la campagna di vaccinazioni.
MICHELE BOCCI
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