Riassunto dello studio
«Integrazione e lavoro»
Campi d’azione, attori e settori da sviluppare per
migliorare la situazione degli stranieri sul mercato
del lavoro
Raccomandazioni della
Commissione federale degli stranieri
Novembre 2003
Il posto di lavoro è uno dei principali luoghi d’integrazione.
Perciò la Commissione federale degli stranieri CFS ha
commissionato uno studio approfondito sull’integrazione
e il lavoro. In base a tale studio, la Commissione ha
formulato delle raccomandazioni volte a migliorare
l’integrazione degli stranieri sul mercato del lavoro svizzero.
Quest’opuscolo contiene
− un riassunto dello studio
− il sommario dello studio
− le raccomandazioni della CFS
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esemplari dello studio « Integrazione e lavoro » (64 pagine) in tedesco
esemplari dello studio « Integrazione e lavoro » (64 pagine) in francese
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riassunto
Integrazione e lavoro
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Riassunto
Il mandato
La Commissione federale degli stranieri (CFS) ha
scelto «Integrazione nel mondo del lavoro» come tema
dell’anno per il 2003. Nella seduta plenaria della CFS del
14 e 15 maggio 2003, il tema è stato trattato in modo approfondito. In questo contesto, la facilitazione dell’accesso al mercato del lavoro e la questione della mobilità
professionale sono state messe in primo piano. I risultati
della discussione saranno presentati ad un più vasto pubblico, in occasione della sessione annuale della CFS in
autunno del 2003. Nell’ottica del tema annuale e della
seduta plenaria, la CFS ha commissionato uno studio che
dovrebbe dare una visione generale sulla ricerca e sulla
letteratura in Svizzera, inerente alla problematica e alle
possibilità d’azione. Inoltre, dovranno essere evidenziati
sistematicamente i settori d’attività e le possibilità d’azione, nonché l’ulteriore bisogno di ricerca. Nella seduta
plenaria, lo studio ha costituito il punto di partenza del
dibattito sul tema dell’anno. Con il rapporto, realizzato
in versione tedesca e francese, esso si presenta ora in forma leggermente più elaborata e ampliata.
L’obiettivo
Il rapporto ha lo scopo di creare una base per un ulteriore dibattito sulla tematica complessiva «Integrazione e lavoro». Per evidenziare le strade che conducono
all‘integrazione è necessario, innanzi tutto, descrivere, in
modo sistematico, i fattori che complicano l’accesso al
mercato del lavoro e la mobilità professionale. È sensato
documentare, inizialmente, la posizione degli stranieri
nel mondo del lavoro, con l’aiuto di alcuni dati statistici
di riferimento (capitolo 2). Da una prospettiva orientata
ai problemi, vengono descritti quali svantaggi sussistono
nei diversi gruppi di problemi e quali ostacoli devono essere superati riguardo all‘integrazione (capitolo 3). In
una prospettiva orientata all’azione, vengono messi in
evidenza i settori d’intervento e, nel quadro di questi ultimi, con un ordine di esposizione, le possibilità concrete
d’azione e i provvedimenti (capitolo 4). Come base di un
ulteriore dibattito, vengono presentate in sommario, infine, dei settori d’intervento, attori e punti di partenza
per il miglioramento della situazione degli stranieri sul
mercato del lavoro (capitolo 5).
Impiego e integrazione
L’accesso all’impiego e la mobilità professionale
sono degli indicatori importanti dell’integrazione strutturale degli stranieri in Svizzera. Da una parte, la loro integrazione nel mercato del lavoro dipende da fattori inerenti all‘integrazione giuridica (più precisamente, allo
stato di soggiorno) e all’integrazione culturale (la lingua,
in particolare). Inversamente, l’integrazione nel mercato
del lavoro si ripercuote invece positivamente su tali fattori, per esempio per la possibilità di poter migliorare le
competenze linguistiche sul posto di lavoro.
Ineguaglianze nel mondo del lavoro
Nell’impiego e nella mobilità professionale sono
documentate numerose ineguaglianze tra stranieri e
svizzeri. L’ineguaglianza delle chance nel mercato del lavoro può fondarsi sulle qualifiche differenti, ma anche su
pregiudizi e sulla discriminazione. Bisogna differenziare
tre diversi gruppi di problemi:
Le ineguaglianze e discriminazioni « A M O N T E D E L
M E R C A T O D E L L A V O R O » hanno, come conseguenza, che gli stranieri arrivino sul mercato del lavoro con premesse differenti e sfavorevoli. Ciò può
essere determinato dalla lingua, dalla formazione
scolastica e dallo stato di soggiorno, ecc.
Le ineguaglianze e discriminazioni « A L L A P E R I F E si manifestano, da una parte, nella transizione tra la formazione iniziale e l’attività professionale: al momento
della scelta della professione, dell‘orientamento
professionale, della formazione professionale, nell’ambito di soluzioni transitorie e nei posti di tirocinio. Esse sussistono, dall’altra parte, al momento
del passaggio dalla disoccupazione all’impiego e
riguardano il collocamento o l’accesso ai programmi di formazione e d’impiego.
RIA DEL MERCATO DEL LAVORO»
Infine, sussistono delle ineguaglianze e discriminazioni « N E L M E R C A T O D E L L A V O R O » . Con ciò si fa
riferimento all’ineguaglianza di trattamento fondata o discriminatoria di cui sono vittime i lavoratori stranieri e quelli indigeni, in tutti i campi
dell’impiego. Essa concerne l’assunzione, la promozione, la retribuzione e sussiste riguardo alla tutela
del lavoro, all’impiego e al licenziamento. Anche
la molestia razzista o il mobbing devono essere pre-
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riassunto
Integrazione e lavoro
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si seriamente in considerazione come forme di discriminazione nel mercato del lavoro.
Nei tre gruppi di problemi, devono essere esaminati
a fondo i fattori che giocano un ruolo centrale per l’accesso all’impiego e alla mobilità professionale. Le condizioni quadro vigenti in ambito legale, più precisamente
la legislazione inerente agli stranieri, alla formazione
professionale e all’assicurazione contro la disoccupazione, non sono oggetto di un’analisi approfondita in questo rapporto.
Gruppi di problemi
«a monte del mercato del lavoro»
la lingua riveste un ruolo importante al
momento della decisione dell’assunzione o della
promozione. Una grande importanza viene attribuita, prima di tutto, alle conoscenze (orali e scritte) della lingua del luogo. Altri aspetti della competenza linguistica, quali la lingua d’origine o la
padronanza di altre lingue straniere, vengono spesso trascurati in questo contesto. La mancanza di conoscenze linguistiche rappresenta un grosso handicap, non solo al momento dell’assunzione e della
promozione, ma anche in tutti i settori del mondo
del lavoro.
lescenti d’origine straniera e ai loro genitori. Ciò,
perché, per esempio, le informazioni sono disponibili solo nella lingua del luogo o i consulenti non
hanno familiarità con i problemi specifici di giovani giunti da poco.
SOLUZIONI
TEMPORANEE
E
OFFERTE
TRAN-
sono proprio gli adolescenti d’origine
straniera a scegliere, spesso sopra la media, una
soluzione temporanea e a non intraprendere una
formazione nell’insegnamento secondario di 2°
grado, dopo la scuola obbligatoria. La pressione
demografica crescente e la scarsità di posti di tirocinio, come pure la necessità di colmare lacune
scolastiche e linguistiche sono, tra l’altro, i motivi.
SITORIE:
LINGUA:
F O R M A Z I O N E S C O L A S T I C A : i bambini d’origine
straniera sono sovrarappresentati nelle scuole con
esigenze di base (scuola media formativa) e vengono sempre più spesso assistiti in modo speciale, a
livello pedagogico, come lo mostra lo sviluppo dal
1980. Già nella scuola obbligatoria viene preparato
il terreno che sarà decisivo per l’ulteriore avanzamento professionale.
Gruppi di problemi
«alla periferia del mercato del lavoro»
SCELTA DELLA PROFESSIONE E ORIENTAMENTO
il processo di scelta della professione costituisce per tutti gli adolescenti, indipendentemente dalla loro nazionalità, una fase
decisiva sul cammino verso la vita professionale.
I genitori hanno un ruolo importante, in questo
contesto. Spesso, i genitori d’origine straniera non
sono in grado, però, di sostenere adeguatamente
i loro figli, poiché essi conoscono troppo poco il
sistema svizzero di formazione professionale e il
mercato del lavoro o non sono coscienti dell’importanza che riveste la formazione postobbligatoria in
Svizzera. Anche le istituzioni d’orientamento professionale, però, non sono spesso in grado di andare incontro, in modo adeguato, ai bisogni degli ado-
PROFESSIONALE:
FORMAZIONE PROFESSIONALE E POSTI DI TI-
gli adolescenti d’origine straniera hanno
maggiori difficoltà a trovare un posto di tirocinio,
s’impegnano spesso sopra la media nella formazione elementare e sviluppano dei modelli specifici riguardo ai campi professionali scelti. Ciò non risiede
soltanto nelle loro premesse più sfavorevoli, considerate in modo complessivo, ma anche nella procedura di reclutamento indirettamente discriminatoria e in test attitudinali che sfavoriscono, in modo
particolare, gli adolescenti arrivati da poco. Anche
i pregiudizi da parte delle imprese di formazione
hanno come conseguenza che gli adolescenti di origine straniera non si vedano attribuire il posto di tirocinio desiderato, nonostante la qualifica richiesta.
Il comportamento auto-limitatore degli adolescenti costituisce un ulteriore ostacolo.
ROCINIO:
quando gli uffici di collocamento statali o privati registrano le caratteristiche di coloro che cercano un posto di lavoro, che non sono
importanti per il posto, o sono disposti ad attribuire
dei posti che sono legati a restrizioni discriminatorie, contravvengono al principio di non discriminazione e precludono l’accesso al mercato del lavoro
delle persone implicate.
COLLOCAMENTO:
Gruppi di problemi «nel mercato del lavoro»
A S S U N Z I O N E : la discriminazione, al momento dell’assunzione, è grave poiché preclude l’accesso all’impiego. Al momento dell’assunzione, ci si può
trovare di fronte a discriminazioni indirette, delle
quali spesso non si è per nulla coscienti. Se, per
esempio, un’impresa non mette a concorso i posti di
lavoro, ma li attribuisce a membri della famiglia o
conoscenti di collaboratori, questa procedura può
rendere più difficile l’accesso a questa impresa agli
appartenenti a nazionalità che non sono rappre-
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Integrazione e lavoro
sentati nell’impresa. La discriminazione si può documentare anche a diversi livelli della procedura di
candidatura. Spesso, la discriminazione appare già
al primo contatto quando, per esempio, si comunica ai richiedenti dell’impiego che il posto è già stato attribuito, solo per il motivo che il nome dia l’impressione di essere di provenienza straniera. Nel
colloquio di candidatura, dei pregiudizi possono
comportare l’esclusione di persone che vengono
percepite come «diverse». Anche un comportamento auto-limitatore da parte di stranieri può giocare un ruolo al momento della candidatura.
i lavoratori d’origine straniera possono essere colpiti nel senso che sono esclusi, sin
dall’inizio, da un piano sistematico di carriera. Ciò
si può spiegare dal fatto che le prospettive future
delle persone implicate siano incerte a causa del loro stato di soggiorno non chiaro. Ci sono, però, anche altri meccanismi d’esclusione efficaci. A parità di
qualifiche, gli stranieri hanno chance inferiori per il
raggiungimento di posizioni più elevate dei lavoratori svizzeri, come lo mostra l’esempio dei frontalieri. Se questi ultimi venissero promossi secondo il
modello degli svizzeri, il 36% di loro dovrebbero occupare delle posizioni quadro, mentre sono solo il
29%.
PROMOZIONE:
PERFEZIONAMENTO, FORMAZIONE DI RECUPERO:
la mancanza di informazioni sulle possibilità di perfezionamento e di offerte di formazione superiore
limita le possibilità di un’ulteriore evoluzione professionale, la promozione e il cambiamento di posto di lavoro. In assenza di possibilità di perfezionamento, si può manifestare una discriminazione
diretta da parte del datore di lavoro. Sussiste pure
il problema che i diplomi stranieri, che sarebbero
necessari per un perfezionamento, non siano riconosciuti. Anche il finanziamento della formazione
rappresenta, a volte, un problema.
L I C E N Z I A M E N T O : è vero che i licenziamenti, basati su caratteristiche personali, che non hanno alcuna relazione con il rapporto di lavoro (per es.: il
colore della pelle) sono chiaramente abusivi secondo il codice svizzero delle obbligazioni. Sussiste, tuttavia, una zona grigia nella quale avvengono tali licenziamenti. Se, per esempio, si spiega a un
venditore dalla pelle scura che la clientela non l’accetta o se una donna viene licenziata perché non si
conforma alla proibizione di indossare un foulard,
come prescritto dal regolamento dell‘impresa.
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Prospettive d’azione
Gli svantaggi di cui sono vittime gli stranieri, relativamente all’accesso nel mercato del lavoro e alla mobilità professionale, sono spesso parzialmente giustificate in
modo concreto e possono essere attribuiti alle differenti
condizioni di partenza. In parte, gli svantaggi sono l’espressione della discriminazione diretta e indiretta di
questi lavoratori a monte del mercato del lavoro, alla periferia del mercato di lavoro e nelle imprese. Per facilitare l’accesso al mercato del lavoro e la mobilità professionale degli stranieri sarebbero necessari, da una parte, dei
provvedimenti in grado di eliminare la discriminazione e,
dall’altra, provvedimenti che abbiano lo scopo di migliorare le premesse dei gruppi svantaggiati. Queste due prospettive non costituiscono un’alternativa, ma sono necessarie e si completano. L’integrazione non è possibile
finché sussistono delle barriere discriminatorie. La sola
eliminazione di queste barriere non conduce, tuttavia,
automaticamente all‘integrazione. Sono invece necessarie al riguardo dei provvedimenti positivi d’incoraggiamento atti a sconfiggere le ineguaglianze esistenti.
Settori d’intervento
Da una prospettiva orientata all’azione si possono
descrivere tre campi d‘intervento:
Il primo risiede nel passaggio dalla formazione scolastica a quella professionale e al mercato del lavoro.
Il secondo si applica al perfezionamento, all’incentivazione della qualifica e all’uscita dalla disoccupazione.
Il terzo concerne l’integrazione nella vita quotidiana dell’impresa.
In seguito, si procederà, relativamente a questi campi d’intervento, ad un’analisi delle misure volte a facilitare l’accesso al mondo del lavoro e a migliorare la mobilità professionale.
Facilitare l’accesso ai giovani
Facilitare l’accesso al mondo professionale ai giovani d’origine straniera significa apportare una consulenza
e un sostegno a gruppi mirati, proponendo loro offerte di
formazione professionale e soluzioni transitorie flessibili.
Scelta della professione e
orientamento professionale
Una formazione postobbligatoria contribuisce, in
modo notevole, alle ulteriori chance di successo nel mercato del lavoro. Ciò significa, da una parte, che gli adolescenti e i loro genitori debbano essere sensibilizzati sul-
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riassunto
Integrazione e lavoro
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l’importanza di una formazione secondaria di 2° grado e,
dall’altra parte, che le informazioni necessarie, relative
all’offerta e alle possibilità di formazione, siano disponibili in forma adeguata. È importante per i giovani d’origine straniera avere un piano di carriera chiaro e realistico, per il quale essi hanno bisogno di sostegno. In modo
particolare, devono essere adottate misure per sostenere
le giovani immigrate che devono spesso lottare con un
doppio svantaggio, per via della loro origine e del sesso,
nella scelta e la ricerca di una professione. Misure:
Informazione, consulenza, inquadramento per
adolescenti di origine straniera
Progetti di scelta di una professione per giovani
immigrate
Informazione, consulenza per genitori d’origine
straniera
Soluzioni temporanee e offerte transitorie
Le offerte di soluzioni temporanee sono dirette a
adolescenti, che dopo aver terminato la scuola obbligatoria, non possono prendere direttamente parte ad una
formazione professionale. Si può fare una differenziazione tra offerte basate piuttosto su una direzione scolastica o piuttosto su una direzione pratica. Si tratta, inoltre, di differenziare le offerte del sistema pubblico di
formazione dalle offerte nell’ambito dell’assicurazione
disoccupazione (programmi d’integrazione professionale, semestri di motivazione). Di offerte transitorie ce ne
sono in gran quantità. Manca, in questo contesto, la trasparenza e la coordinazione delle offerte e quindi esse
dovrebbero essere migliorate. Misure:
Corsi d’integrazione
Altre offerte scolastiche (10° anno di scuola)
Preapprendimenti
Classi pratiche, anni di pratica
Semestri di motivazione, programmi d’integrazione
professionale
Offerte di cultura generale dell’insegnamento
secondario di 2° grado
Per facilitare l’integrazione di adolescenti di lingua
straniera dotati nelle offerte di cultura generale dell’insegnamento secondario di 2° grado, devono essere prese
delle misure adeguate nelle scuole medie e nelle scuole
di diploma. Misure:
Procedura d’ammissione flessibile
Offerte d’incoraggiamento e di sostegno
Formazione professionale e posti di tirocinio
La nuova regolamentazione della formazione professionale comporta dei miglioramenti, anche per gli adolescenti d’origine straniera. In questo importante settore
d’attività sono, tuttavia, necessari ulteriori sforzi. Misure:
Formazioni elementari
Formazioni elementari con accompagnamento,
formazioni elementari plus
Tirocini più estesi
Posti di formazione nelle imprese di immigrati
Stage professionali
Imprese d‘addestramento
Programmi di scambio per tirocinanti
Qualificazione di persone chiave
Criteri di selezione nell’ambito dell’attribuzione
di posti di tirocinio
Iniziative di reclutamento
Promuovere le qualifiche individuali, facilitare la
ricerca dei posti di lavoro
Con i provvedimenti in questo ambito d’intervento
si perseguono due obiettivi: in primo luogo, l’obiettivo
volto a migliorare i presupposti degli stranieri nel mercato del lavoro e l’incentivazione delle qualifiche individuali
e, in secondo luogo, la diminuzione della disoccupazione.
Promozione della lingua
Promozione della qualifica significa, prima di tutto,
promozione della lingua. Oltre all’offerta generale di
corsi di lingua per coloro che sono di lingua straniera, dovrebbero essere proposte, in modo mirato, delle misure
volte a promuovere la lingua a persone che sono alla ricerca di un posto di lavoro, che sono in formazione o che
sono attive professionalmente. Oltre alla promozione
della lingua del posto, si devono intraprendere misure
atte a migliorare le competenze nella lingua d’origine.
Si tratta, in particolare, d’incentivare anche il plurilinguismo come valore. Misure:
Promozione della lingua orientata sul tirocinio
Promozione della lingua orientata sulla professione
Corsi di lingua per disoccupati
Promozione della lingua nella lingua d‘origine
Presa in conto delle capacità nell’ambito delle lingue
straniere al momento delle decisioni di selezione
Perfezionamento e formazione di recupero
La formazione orientata verso le qualifiche è una
misura importante per il miglioramento delle chance per
stranieri nel mercato del lavoro. Queste opportunità pos-
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riassunto
Integrazione e lavoro
sono anche essere migliorate grazie a delle offerte orientate sulla professione, più precisamente mediante formazione di recupero. Misure:
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Test di attitudine adeguati
Statistiche relative alla pratica d‘assunzione
Promozione
Perfezionamento orientato sulle qualifiche, in
ambito aziendale
Perfezionamento orientato sulle qualifiche,
all’esterno delle imprese
Formazione di recupero
Anche per l’attribuzione di posti all’interno, devono
essere determinanti dei criteri oggettivi per le decisioni
che toccano il personale. Inoltre, la mobilità all’interno
dell’azienda deve essere incentivata in modo mirato. Misure:
Collocamento
Nel settore chiave del collocamento devono essere
intrapresi degli sforzi per garantire un’uguaglianza di
trattamento a tutti coloro che sono alla ricerca di un posto di lavoro presso il collocamento. Misure:
Direttive nella pratica inerente la promozione
Programmi di mentoring
Statistiche relative alla pratica inerente la promozione
Licenziamento
Direttive di comportamento inerenti al collocamento
Offerte d’informazione e consulenza conformi a
gruppi mirati
Programma di formazione e d’impiego
Per le persone d’origine straniera, che sono alla
ricerca di un lavoro, i programmi di formazione e d’impiego, nell’ambito dell’assicurazione contro la disoccupazione, possono essere legati a effetti positivi riguardanti
il mercato del lavoro. Per stranieri senza formazione è
offerta, in particolare, la chance d’acquisire qualifiche di
base, specialistiche e professionali. Misura:
Da una parte, si devono prendere delle misure atte
ad offrire una protezione contro il licenziamento abusivo, dall’altra parte, si devono combattere i rapporti di
lavoro irregolari, nei quali non sussiste alcuna protezione contro la perdita del lavoro per le persone implicate.
In ambito aziendale, si deve far conoscere, in modo particolare, quando un licenziamento è abusivo e come si
può procedere in questo caso. Misura:
Informazione all’interno dell’impresa in materia di
licenziamento e protezione contro il licenziamento
Misure che devono essere estese
Programma di formazione e d’impiego che permetta di accedere a delle qualifiche
Promuovere l’integrazione nell’impresa
L’integrazione avviene nella vita quotidiana dell‘impresa. È nell’interesse delle imprese promuovere attivamente l’integrazione e, pertanto, utilizzare meglio le
potenzialità dei collaboratori e di evitare i conflitti. Una
valida politica aziendale di uguaglianza incomincia dalla
procedura d’assunzione, passa attraverso la pratica della
promozione fino alla protezione contro il licenziamento
abusivo.
Procedure di reclutamento e di assunzione
Le misure mirano, da una parte, alla garanzia di
procedure non discriminatorie, dall’altra parte, si esigono misure positive che cercano d’impedire gli svantaggi
di determinati gruppi di lavoratori. Misure:
Iniziative di reclutamento
Realizzazione di profili di posti di lavoro
Direttive di reclutamento e di selezione
Oltre ai campi d’intervento, è indispensabile accompagnare le misure con l’informazione e la sensibilizzazione, offrire una formazione alle persone chiave di ogni settore, come la verifica delle condizioni quadro legali.
Strumenti di promozione e d’applicazione
delle misure
Diversi strumenti possono sostenere la promozione
e l’applicazione delle misure d’integrazione e di non discriminazione:
C O D I C I D I C O M P O R T A M E N T O , che guidano alla
promozione dell’uguaglianza delle chance e a un
comportamento che sia esente da discriminazione.
A C C O R D I A Z I E N D A L I E C C L , nei quali possono
essere fissati per iscritto i principi dell’uguaglianza
delle chance e della non discriminazione.
C E R T I F I C A Z I O N E E R A T I N G , che creano per le imprese degli incentivi che permettono loro d’impegnarsi per l’uguaglianza delle chance.
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riassunto
Integrazione e lavoro
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«MANAGING DIVERSITY»,
una forma di management del personale che concepisce la diversità
come una chance.
Facilitare l’accesso al mercato del lavoro:
una prospettiva
Alfine di promuovere un accesso facilitato agli stranieri, si tratta di migliorare i loro presupposti e d’impedire svantaggi ingiustificati. Nel rapporto vengono messi
in evidenza i settori d’intervento e viene effettuata
un’ampia analisi di misure che vanno in questa direzione.
Quest’analisi non è conclusiva. Per agire efficacemente,
sarà importante sistematizzare e valutare ulteriormente
le misure evidenziate. Si devono anche citare gli attori responsabili e si deve concretizzare il loro ruolo. Il punto
della situazione esposto deve servire ad oggettivare il
dibattito politico. Il convegno nazionale «Integrazione
attraverso il lavoro?» della Commissione federale degli
stranieri del 7 novembre 2003 deve incitare ad un dibattito costruttivo.
Integrazione e lavoro
Raccomandazioni
della Commissione federale degli stranieri CFS per
migliorare l’integrazione delle persone migranti sul
mercato del lavoro
Novembre 2003
Introduzione
Le questioni relative all’integrazione nel mondo del lavoro e sul posto di lavoro ci concernono
tutti. Il posto di lavoro è uno dei principali luoghi d’integrazione. Questo vale per gli Svizzeri
quanto per gli stranieri. Avere un impiego significa anche essere riconosciuti socialmente. In
Svizzera, un posto lavoro su quattro è occupato da una persona con passaporto straniero.
Un’ora lavorativa su quattro è effettuata da una persona migrante e gran parte della forza
innovatrice proviene da persone immigrate nel nostro Paese. Questi fatti non devono tuttavia
ingannare: la manodopera di origine straniera è confrontata con maggiori difficoltà per quel
che concerne l’accesso al mercato del lavoro o la mobilità professionale. I motivi sono numerosi.
Nell’anno in corso, la Commissione federale degli stranieri si è chinata in maniera approfondita sul tema dell’accesso al mercato del lavoro e dell’integrazione sul posto del lavoro. Ne sono scaturite due pubblicazioni. Da un lato il terzo numero di “terra cognita – Rivista svizzera
dell’integrazione e della migrazione”, dedicato al tema integrazione e lavoro. D’altro lato, la
CFS presenta lo studio “Integrazione e lavoro: campi d’azione, attori e settori da sviluppare
per migliorare la situazione degli stranieri sul mercato del lavoro“. In base a tale studio, la
CFS ha formulato delle raccomandazioni volte a promuovere l’accesso delle persone straniere
al mondo del lavoro e al mercato del lavoro, a consentire di migliorare le loro qualifiche e a
promuoverne l’integrazione in seno alle imprese.
Dal punto di vista della CFS, incombe alla responsabilità di diverse istanze attive nel settore di
farsi forti per migliorare la situazione degli stranieri con autorizzazione sul mercato del lavoro.
Le istituzioni statali come le parti sociali e infine le singole imprese sono chiamate a fornire il
loro contributo. Con le presenti raccomandazioni, la CFS invita queste istanze ad impegnarsi
in questo settore. Esaminerà con loro delle possibilità e dei mezzi da mettere in opera.
Principi
• Parità di trattamento tra manodopera svizzera e straniera
Diversi cambiamenti negli ambiti più disparati dell’economia influiscono sulla situazione di
tutti i lavoratori in ambito professionale. I lavoratori svizzeri come i migranti possono incontrare difficoltà dal profilo dell’accesso al mercato del lavoro o della mobilità professionale.
Spesso è addirittura piuttosto la situazione sociale a giocare un ruolo determinante per quel
che concerne le opportunità di ritrovare rapidamente un impiego una volta disoccupati o di
farsi una buona posizione professionale. Se in seguito parleremo di manodopera straniera o
di persone migranti, ciò non significa pertanto che problemi identici o analoghi non possano
colpire anche i cittadini svizzeri.
Compito della CFS è quello di occuparsi delle questioni specifiche alle persone migranti e di
elaborare proposte per una convivenza pacifica tra persone di origini diverse. Le raccomandazioni per migliorare la posizione delle persone migranti sul mercato del lavoro intendono con-
tribuire a una buona coabitazione della popolazione svizzera e straniera nonché a garantire la
pace e la coesione sociale nel nostro Paese.
• Parità di opportunità e non-discriminazione nella formazione e
nella vita professionale
La parità di diritti e di opportunità nella formazione e nell’esercizio della professione presuppone l’applicazione del principio di non-discriminazione. Esso deve reggere tutti i livelli della
formazione e tutti i settori dell’attività professionale. La sensibilizzazione in tal senso riveste
pertanto un’importanza del tutto centrale.
Le istituzioni formative (scuola elementare, scuola media, formazione professionale) sono
pertanto tenute ad applicare in maniera mirata gli acquisiti della “pedagogia interculturale”.
Ciò facendo, occorre valutare positivamente le risorse dei bambini e giovani provenienti dal
mondo della migrazione, non da ultimo le loro competenze sociali, il loro plurilinguismo e le
qualifiche dal profilo della formazione pratica.
Nel contesto dell’orientamento professionale, occorre sistematizzare gli sforzi in vista di una
consulenza all’insegna della parità di opportunità. Analogamente, occorre prevedere ulteriori
offerte di consulenza (p.e. per persone in cerca d’impiego) dettate da una sensibilizzazione
specifica alla situazione delle persone immigrate.
Il principio della parità di trattamento e della non-discriminazione riveste un’importanza centrale anche a livello delle imprese e aziende. Ciò concerne tutti i settori e tutti gli stadi della
vita professionale: l’assunzione, la formazione e il perfezionamento aziendale, la promozione
(avanzamento) in seno all’impresa e il termine dei rapporti d’impiego.
Tre assi d’intervento per migliorare l’integrazione
delle persone migranti sul mercato del lavoro
In base a questi principi, da intendersi come presupposti per migliorare la posizione della manodopera straniera, la CFS formula delle raccomandazioni concrete che si raggruppano attorno a tre assi d’intervento:
•
Facilitare ai giovani l’accesso al mondo del lavoro
•
Promuovere le qualifiche individuali e facilitare la ricerca di un impiego
•
Promuovere l’integrazione nell’impresa
Facilitare ai giovani l’accesso al mondo del lavoro
•
Prevedere un cosiddetto “mentoring/coaching” per i giovani provenienti dal mondo della
migrazione
L’accompagnamento individuale dei giovani che presentano delle difficoltà ha dato buoni
frutti. I giovani di origine straniera che riscontrano problemi al momento della transizione
dalla scuola alla ricerca di un impiego o di un posto d’apprendistato vanno accompagnati
e appoggiati in maniera mirata. Programmi di “mentoring” e offerte di “coaching” si sono rivelati portatori di successo. Le direzioni delle scuole, i dipartimenti dell’educazione,
gli uffici competenti in materia di formazione professionale a livello cantonale e federale
sono chiamati a realizzare e a rendere facilmente accessibili siffatti provvedimenti destinati
a questi giovani.
•
Rendere possibile il recupero di una formazione
La formazione è la base che consente di accedere e di integrarsi nel mondo del lavoro. Le
disposizioni della nuova legge sulla formazione professionale (art. 12 nLFPr; art. 6 OFPr)
volte a consentire il recupero di una formazione professionale vanno applicate in maniera
mirata. Soprattutto per giovani con difficoltà di apprendimento o per (giovani) adulti
giunti in Svizzera durante o dopo l’adolescenza, il recupero di una tale formazione costi-
tuisce un’opportunità di acquistare delle qualifiche in vista di un’attività professionale. I
dipartimenti cantonali dell’educazione, le istituzioni formative e le associazioni professionali sono chiamati ad allestire appositi programmi, offerte transitorie e semestri di motivazione a livello secondario I e II.
Promuovere le qualifiche individuali e facilitare la ricerca di un impiego
•
Promuovere le conoscenze linguistiche orientate alla professione e riconoscere il plurilinguismo
Delle buone conoscenze linguistiche sono un presupposto importante per l’integrazione
professionale. Gli immigrati con scarse conoscenze di una lingua nazionale svizzera dovrebbero pertanto avere la possibilità di frequentare dei corsi linguistici in ambito professionale. È inoltre d’uopo riconoscere quale qualifica speciale il plurilinguismo di molti lavoratori stranieri. Le parti sociali sono invitate a realizzare dei contratti collettivi di lavoro,
risp. a completare quelli esistenti, in modo che sia tenuto conto del promovimento delle
conoscenze linguistiche. I superiori sono inoltre chiamati a riconoscere il plurilinguismo
quale risorsa importante.
•
Parità di opportunità per l’occupazione di posti lavoro e posti di apprendistato, indipendentemente dall’origine e dalla nazionalità
Numerose persone di origine straniera sono discriminate, direttamente o indirettamente,
per quel che concerne l’occupazione di posti lavoro o posti di apprendistato. Ora, i bandi
di concorso e le assunzioni devono basarsi sul principio della parità di opportunità, facendo astrazione dall’origine e dalla nazionalità dei candidati. Al momento di pubblicare i
bandi di concorso o di valutare le offerte, i responsabili del personale e i superiori devono
tenere conto in maniera esplicita delle candidature di persone provenienti dal mondo della migrazione.
Promuovere l’integrazione nell’impresa
•
Sviluppare una cultura d’impresa improntata al rispetto reciproco
Delle condizioni di lavoro all’insegna della parità di opportunità e un clima d’impresa aperto favoriscono l’accettazione reciproca tra i collaboratori ed influiscono positivamente
sull’immagine dell’impresa. I dirigenti e i responsabili del personale sono pertanto invitati
ad impegnarsi a favore di una cultura d’impresa improntata al rispetto e all’accettazione
nei confronti delle persone di origini e nazionalità diverse.
•
Facilitare l’accesso all’impresa per le persone immigrate e i nuovi arrivati
Programmi di patronato (padrini/madrine) e di “mentoring” si sono rivelati assai efficaci
dal profilo del promovimento dell’integrazione. Per l’appoggio ai nuovi arrivati (immigrati
o no) nell’impresa si potrebbero prevedere dei sistemi di patronato (attribuzione di un padrino o di una madrina), così da conseguire una rapida integrazione nella realtà quotidiana del lavoro e nella cultura d’impresa. I datori di lavoro sono chiamati ad adottare siffatti
provvedimenti, rivelatisi assai efficaci per il promovimento dell’integrazione nelle imprese.
Commissione federale degli stranieri CFS
Quellenweg 9
CH-3003 Berna-Wabern
[email protected]
www.eka-cfe.ch
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Riassunto dello studio «Integrazione e lavoro» Raccomandazioni