I SIE sono strumenti finanziari gestiti dalla Commissione
Europea per rafforzare la coesione economica, sociale e
territoriale, riducendo il divario tra le regioni più avanzate e
quelle in ritardo di sviluppo
Relazione a cura di Anna Nisivoccia per Cittadini5StelleSalerno
I SIE si suddividono in:
 FSE ( Fondo Sociale Europeo)
 FESR ( Fondo Europeo di Sviluppo Regionale)
 Fondo di Coesione
 FEASR ( Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo
Rurale)
 FEAMP ( Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la
Pesca)
Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, serie L 347, del 20/12/2013 sono
stati pubblicati i regolamenti sui SIE
http://europa.formez.it/content/politica-coesione-2014-2020-nuovi-regolamenti-suifondi-strutturali-e-investimento-europei
FSE (Fondo Sociale Europeo)
 Finanzia interventi nel campo sociale.
 Ha il compito di intervenire su tutto ciò che concorre a
sostenere l'occupazione mediante interventi sul capitale
umano: prevenire e combattere la disoccupazione,
creazione di figure professionali e di formatori.
 I beneficiari sono soprattutto giovani, donne, adulti,
disoccupati di lunga durata, occupati a rischio di
espulsione dal mercato del lavoro e gruppi a rischio di
esclusione sociale.
FESR (Fondo Europeo di Sviluppo
Regionale)
 Finanzia gli interventi infrastrutturali nei settori della
comunicazione, energia, istruzione, sanità, ricerca ed
evoluzione tecnologica.
Fondo di coesione
 Cofinanzia azioni in materia di ambiente e infrastrutture di
trasporto d'interesse comune per promuovere la coesione
economica e sociale e la solidarietà tra gli Stati membri.
 Finanzia altresì studi preparatori riguardanti i progetti
ammissibili e la loro realizzazione, misure di assistenza
tecnica come studi comparativi, valutazioni di impatto e
azioni di sorveglianza, nonché dopo l'entrata in vigore del
regolamento (CE) n. 1264/1999, azioni di informazione e di
pubblicità.
FEASR (Fondo Europeo Agricolo per
lo Sviluppo Rurale )
 E’ un fondo strutturale dell’Unione Europea relativo al
sostegno allo sviluppo rurale.
FEAMP (Fondo Europeo per gli Affari
Marittimi e la Pesca)
 E’ un fondo strutturale dell’Unione Europea relativo al
sostegno allo sviluppo marittimo e della pesca.
Bilancio
 Nel contesto del bilancio unionale 2014-2020 la politica di
coesione investirà 325 miliardi di euro negli Stati membri e
nelle loro regioni e città per realizzare gli obiettivi su scala
unionale in tema di crescita e occupazione nonché per affrontare
le problematiche legate al cambiamento climatico, alla
dipendenza energetica e all'esclusione sociale. Tenendo conto del
contributo nazionale degli Stati membri e dell'effetto di leva
degli strumenti finanziari, l'impatto complessivo dovrebbe
superare i 500 miliardi di euro. La riforma della politica di
coesione massimizzerà l'impatto di questi investimenti adattati
ai bisogni individuali delle regioni e città. Gli elementi chiave
della riforma sono:
Ricentrare la politica di coesione dell'UE per
massimizzare l'impatto sulla crescita e l'occupazione: la
riforma in 10 punti
1. Investire in tutte le regioni dell'UE
2. Indirizzare le risorse sui settori chiave per la crescita
3. Stabilire obiettivi chiari, trasparenti e misurabili e parametri di
responsabilità e di risultato
4. Definire di condizioni prima che i finanziamenti vengano convogliati
5. Definire una strategia comune per assicurare un migliore coordinamento
ed evitare le sovrapposizioni
6. Ridurre la burocrazia e semplificare l'uso degli investimenti unionali
7. Accrescere la dimensione urbana della politica
8. Rafforzare la cooperazione transfrontaliera
9. Assicurare che la politica di coesione sia meglio correlata alla più ampia
governance economica dell'UE
10. Incoraggiare l'uso degli strumenti finanziari per dare alle PMI maggiore
sostegno e accesso al credito
Investire in tutte le regioni dell'UE
Investire in tutte le regioni dell'UE e adattare il livello
di sostegno e il contributo nazionale (tasso di
cofinanziamento) ai loro livelli di sviluppo:
 regioni meno sviluppate (PIL < 75% della media UE27)
 regioni in transizione (PIL dal 75% al 90% della media
UE-27)
 regioni più sviluppate (PIL > 90% della media UE-27)
Indirizzare le risorse sui settori
chiave per la crescita
 Gli investimenti a valere sul FESR verranno concentrati su
4 priorità chiave: innovazione e ricerca, agenda digitale,
sostegno alle piccole e medie imprese (PMI) ed economia a
bassa emissione di carbonio.
 Circa 100 miliardi di euro saranno consacrati a questi
settori, dei quali almeno 23 miliardi di euro serviranno a
sostenere il passaggio a un'economia a bassa emissione di
carbonio (efficienza energetica ed energie rinnovabili).
 Circa 66 miliardi di euro saranno consacrati alla priorità
Reti transeuropee di trasporto nonché a progetti per
l'infrastruttura ambientale chiave per il tramite del Fondo
di coesione.
 Grazie all’FSE la politica di coesione recherà un contributo
significativo alle priorità unionali nel campo
dell'occupazione, ad esempio mediante azioni di
formazione e di apprendimento permanente, di istruzione
e di inclusione sociale (almeno il 20% dell'FSE dovrà essere
impiegato per questo obiettivo).
 La nuova iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, del
valore di almeno 6 miliardi di euro, correlata all'FSE,
sosterrà l'implementazione della garanzia per i giovani.
Stabilire obiettivi chiari, trasparenti e
misurabili e parametri di responsabilità e
di risultato
 I paesi e le regioni dovranno annunciare sin dall'inizio
quali obiettivi intendono raggiungere e identificare
esattamente in che modo misureranno i progressi
compiuti in direzione di tali obiettivi.
 Per i programmi che presentano migliori risultati
potranno essere resi disponibili finanziamenti
addizionali (attraverso la cosiddetta "riserva di
efficacia ed efficienza") verso la fine del periodo.
Definire di condizioni prima che i
finanziamenti vengano convogliati
 Le strategie di "specializzazione intelligente" volte a
identificare i punti di forza particolari e le potenzialità,
le riforme favorevoli all'imprenditoria, le strategie dei
trasporti, le misure per migliorare i sistemi di appalti
pubblici, il rispetto delle normative ambientali, le
strategie di lotta contro la disoccupazione e contro la
dispersione scolastica o quelle a promozione della
parità tra i generi e della non-discriminazione sono
tutte precondizioni irrinunciabili.
Definire una strategia comune per
assicurare un migliore coordinamento ed
evitare le sovrapposizioni
 Un quadro strategico comune costituirà la base per un
migliore coordinamento tra i Fondi strutturali e di
investimento europei.
 Tale quadro consentirà inoltre di assicurare un migliore
collegamento con altri strumenti unionali come Orizzonte
2020, il meccanismo per collegare l'Europa e il programma
per l'occupazione e l'innovazione sociale.
Ridurre la burocrazia e semplificare l'uso
degli investimenti unionali
 Un insieme comune di regole per tutti i Fondi
strutturali e di investimento europei nonché regole di
contabilità più semplici, oneri di rendicontazione più
mirati e un maggior uso delle tecnologie digitali ("ecohesion").
Accrescere la dimensione urbana della
politica
 Stanziando un importo minimo delle risorse a valere
sul FESR per progetti integrati nelle città, al di là degli
altri tipi di spesa consacrata alle zone urbane.
Rafforzare la cooperazione
transfrontaliera
 Agevolare la costituzione di un maggior numero di progetti
transfrontalieri.
 Assicurare inoltre che strategie macroregionali come quella
danubiana e del Baltico siano sostenute dai programmi
nazionali e regionali.
Assicurare che la politica di coesione sia meglio
correlata alla più ampia governance economica
dell'UE
 I programmi dovranno essere coerenti con i programmi di riforma
nazionali e dovrebbero affrontare le riforme pertinenti identificate
nelle raccomandazioni per paese nel contesto del semestre europeo.
 Se del caso la Commissione può chiedere agli Stati membri, facendo
leva sulla cosiddetta clausola di "condizionalità macroeconomica", di
modificare i programmi per sostenere le principali riforme strutturali.
 In ultima istanza la Commissione può sospendere l'erogazione dei
finanziamenti se le raccomandazioni economiche venissero violate
ripetutamente e gravemente.
Incoraggiare l'uso degli strumenti finanziari per
dare alle PMI maggiore sostegno e accesso al
credito
 I prestiti, le garanzie e il capitale netto/di ventura
riceveranno un sostegno dai fondi dell'UE sulla base di
regole comuni, allargando le possibilità del loro uso e
erogando incentivi (ad esempio, tassi di
cofinanziamento più elevati).
 L'accento posto sui prestiti piuttosto che sulle
sovvenzioni dovrebbe migliorare la qualità dei progetti
e scoraggiare la dipendenza dalle sovvenzioni.
http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-13 1011_it.htm
STRATEGIA EUROPA 2020
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPA2020
Europa 2020 presenta tre priorità che si rafforzano a
vicenda:
 – crescita intelligente: sviluppare un'economia basata
sulla conoscenza e sull'innovazione;
 – crescita sostenibile: promuovere un'economia più
efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più
competitiva;
 – crescita inclusiva: promuovere un'economia con un
alto tasso di occupazione che favorisca la coesione
sociale e territoriale.
L'UE deve decidere qual è l'Europa
che vuole nel 2020
A tal fine, la Commissione propone i seguenti obiettivi principali
per l'UE:
– il 75% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni deve avere un
lavoro;
– il 3% del PIL dell'UE deve essere investito in R&S;
– i traguardi "20/20/20" in materia di clima/energia devono essere
raggiunti (compreso un incremento del 30% della riduzione delle
emissioni se le condizioni lo permettono);
– il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il
40% dei giovani deve essere laureato;
– 20 milioni di persone in meno devono essere a rischio di povertà.
Per L’Italia c’è il rischio che, sui piani attuali, la
regola sulla riduzione del debito sia stata violata.
(2014 Documenti programmatici di bilancio dell’area euro: valutazione globale della
situazione di bilancio e prospettive
http://ec.europa.eu/economy_finance/economic_governance/sgp/pdf/dbp/communicat
ion_to_euro_area_member_states_2013_dbp_en.pdf)
 Per garantire che ciascuno Stato membro adatti la strategia
Europa 2020 alla sua situazione specifica, la Commissione
propone che gli obiettivi dell'UE siano tradotti in obiettivi e
percorsi nazionali.
 Questi obiettivi sono rappresentativi delle tre priorità
(crescita intelligente, sostenibile e inclusiva), ma la loro
portata è più ampia: per favorirne la realizzazione occorrerà
tutta una serie di azioni a livello nazionale, europeo e
mondiale. La Commissione presenta sette iniziative faro
per catalizzare i progressi relativi a ciascun tema
prioritario:
– "L'Unione dell'innovazione" ( facilitare l’accesso ai finanziamenti per la ricerca e
l'innovazione)
– "Youth on the move" ( migliorare l'efficienza dei sistemi di insegnamento e agevolare
l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro)
– "Un'agenda europea del digitale" ( accelerare la diffusione dell'internet ad alta velocità e
sfruttare i vantaggi di un mercato unico del digitale per famiglie e imprese)
– "Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse" ( contribuire a scindere la crescita
economica dall'uso delle risorse, economia a basse emissioni di carbonio, fonti di energia
rinnovabile, modernizzare settore trasporti, promuovere l'efficienza energetica)
– "Una politica industriale per l'era della globalizzazione" ( migliorare il clima
imprenditoriale, specialmente per le PMI, e favorire lo sviluppo di una base industriale
solida e sostenibile in grado di competere su scala mondiale)
– "Un'agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro" ( modernizzare i mercati
occupazionali, consentire alle persone di migliorare le proprie competenze in tutto l'arco
della vita al fine di aumentare la partecipazione al mercato del lavoro, conciliare meglio
l'offerta e la domanda di manodopera, mobilità dei lavoratori)
– "Piattaforma europea contro la povertà" ( garantire coesione sociale e territoriale in
modo tale che i benefici della crescita e i posti di lavoro siano equamente distribuiti e che
le persone vittime di povertà e esclusione sociale possano vivere in condizioni dignitose e
partecipare attivamente alla società)
 Il Consiglio europeo si assumerà la piena titolarità della nuova
strategia, di cui costituirà l'elemento centrale. La Commissione valuterà
i progressi verso il conseguimento degli obiettivi, agevolerà gli scambi
politici e presenterà le proposte necessarie per orientare gli interventi e
far progredire le iniziative faro dell'UE. Il Parlamento europeo avrà un
ruolo determinante per mobilitare i cittadini e fungerà da colegislatore
per le iniziative principali.
 Questo approccio di partenariato dovrebbe essere
esteso ai comitati dell'UE, ai parlamenti nazionali e
alle autorità nazionali, locali e regionali, alle parti
sociali, alle parti interessate e alla società civile,
affinché tutti partecipino al conseguimento dei
traguardi fissati.
E’ necessario un dialogo tra governo nazionale, regionale e locale.
In molti paesi dell'UE, le autorità regionali o locali sono responsabili di settori legati alla
strategia Europa 2020, quali istruzione e formazione, imprenditorialità, mercato del
lavoro o le infrastrutture.
E 'fondamentale che tutti i livelli di governo siano consapevoli della necessità di attuare
efficacemente la strategia Europa 2020 sul terreno in modo da realizzare una crescita
economica intelligente, inclusiva e sostenibile, e che ogni gioca la sua parte per
introdurre le modifiche necessarie.
Il Comitato delle regioni aiuta a mobilitare le autorità regionali e locali, che in molti paesi
dell'Unione europea hanno poteri in settori legati alla strategia Europa 2020, quali
l'istruzione, l'innovazione, i trasporti e il cambiamento climatico.
Il Comitato delle regioni ha creato una piattaforma di monitoraggio Europa 2020 e la
Commissione europea fornisce una piattaforma di networking online per coinvolgere e
consentire alle autorità locali e regionali di contribuire al raggiungimento degli obiettivi
di Europa 2020.
Bilancio 2014-20
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per le regioni meno sviluppate: 182,171,800,000€
per il fondo di coesione: 63,399,700,000€
per le regioni più sviluppate: 54,350,500,000€
per le regioni in transizione: 35,381,100,000€
per la cooperazione territoriale europea, cooperazione transfrontaliera:
7,548,400,000€
 per l’occupazione giovanile ( dotazione supplementare): 3,211,200,000€
 per la cooperazione territoriale europea, cooperazione transnazionale:
2,075,000,000€
 per le regioni scarsamente popolate ultraperiferiche e settentrionali:
1,555,400,000€
Totale: 349,693,100,000€
https://cohesiondata.ec.europa.eu/
I Fondi Strutturali a disposizione dell’Italia per il prossimo
settennato:
-per le regioni meno sviluppate: 22,324,600,000€ ( Calabria, Campania, Sicilia, Puglia)
-per le regioni più sviluppate: 7,692,200,000€
-per le regioni in transizione: 1,102,000,000€ ( Abruzzo, Basilicata, Molise, Sardegna)
-per la cooperazione territoriale europea, cooperazione transfrontaliera: 890,000,000€
-per l’occupazione giovanile ( dotazione supplementare): 567,500,000€
-per la cooperazione territoriale europea, cooperazione transnazionale: 246,700,000€
-FESR: 20,992,070,961€
-FSE: 6,960,542,469€
-FEASR: 10,4 mld
-Fondo per gli indigenti: 659 mln
-Fondo Sviluppo e Coesione: 55 mld ( di cui l’80% al Centro-Sud e 205 al Centro-Nord)
-Cofinanziamento nazionale: 24 mld
-Programmi Operativi Regionali pari al 30% del cofinanziamento complessivo
https://cohesiondata.ec.europa.eu/country?country=Italy#
https://cohesiondata.ec.europa.eu/
http://www.intelligenzasocial.com/fondi-strutturali-2014-2020-bozza-partenariato/
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Fondi Strutturali e di Investimento Europei ( SIE o ESI)