InformaServola GENN AIO 2 009 SPI-CGIL Sindacato Pensionati Italiani - Distretto Est - Lega di Servola - via di Servola, 29 - Trieste ( 040830886 CONTRIBUTO VOLONTARIO [email protected] Ma si poteva far meglio? Non tutti i sindacati, come è noto, hanno firmato gli ultimi contratti nazionali di lavoro, né accolto con giudizio positivo i provvedimenti del governo nazionale a contrasto della grave crisi in atto. A tutti i cittadini, ai lavoratori, ai pensionati chiediamo allora di riflettere: si poteva far meglio? Meglio un “piatto di lenticchie” subito? O meglio sarebbe invitare chi è stato troppo accondiscendente ad avviare un confronto serio e spostare risorse da investimenti di- scutibili (come ad es. il famigerato Ponte di Messina), da consulenze e favori vari, da sprechi di varia natura (ce ne sono tanti!), quantomeno ad interventi a sostegno dei cittadini più bisognosi. Ma senza dimenticare che, senza investimenti importanti in ricerca ed innovazione, sicuramente non potremo battere la concorrenza di paesi in cui i costi di produzione sono troppo inferiori a quelli nostri. Ancora, senza dimenticare che se non rivalutiamo il potere d’acquisto dei cittadini, a partire da stipendi e pensioni, la “spirale perversa” ci colpirà sempre più pesantemente: meno potere d’acquisto, meno consumi, meno produzione, significa meno occupazione. E, come sappiamo, il lavoro che non c’è sarà il dramma dell’anno appena iniziato! Noi della Cgil chiediamo a tutti di riflettere, di convincere quei sindacati e quei partiti che si sono dimostrati troppo timidi verso il governo che queste sono le priorità da affrontare per garantire a tutti un futuro più sereno. Non è mai troppo tardi! Il recupero dell’inflazione e le pensioni. Dai sogni e le fantasie (al tempo del Governo Prodi) alla dura realtà (del Governo B.) Con gennaio 2009 le pensioni aumenteranno del 3,3% Una buona notizia? Non proprio, dal momento che • l’Istat certifica un’inflazione che a fine anno si collocherà tra il 4,1 e il 4,5%; • i beni di prima necessità (i più consumati dagli anziani) hanno registrato un aumento superiore al 6%; • quindi subiamo una ulteriore perdita di potere d’acquisto. Oltre ad un meccanismo di rivalutazione più equo, continuiamo a pretendere la restituzione del drenaggio fiscale e un abbassamento delle aliquote Irpef. Ma anche maggior attenzione a chi sta perdendo il lavoro e a chi ha redditi tali da non consentire una vita dignitosa (lo dice la nostra Costituzione, che a sessant’anni dalla sua promulgazione, dimostra ancora tutto il suo valore). Risiera, Luna Park e il rispetto per la memoria Ancora una volta la Giunta Comunale di Trieste ha dimostrato la sua “sensibilità” nei confronti delle vittime del nazismo nel campo di sterminio della Risiera. Ancora una volta la consigliera Susanna Rivolti ha posto il problema all’attenzione del Consiglio Circoscrizionale e del Comune. Ancora una volta luna park e circhi si insediano a fianco delle mura dell’ex lager. Ancora una volta rimbomba il silenzio della Giunta e del Sindaco. Ancora una volta ci affianchiamo e sosteniamo la giusta richiesta dei cittadini democratici ed antifascisti di Servola e di Trieste. Ancora una volta chiediamo rispetto e dignità per le vittime. Ancora una volta ricordiamo al Sindaco che la Risiera è stata indicata dal Presidente della Repubblica (Saragat, 1965) come “Monumento Nazionale” e non “di interesse nazionale” come erroneamente indicato dalla attuale segnaletica. Ancora una volta denunciamo come, aldilà di parole di circostanza, gli atti di questa Giunta non siano coerenti con le parole del Sindaco. U.G. PS. Mi pare di ricordare che, anni orsono, il primo insediamento di un luna park fosse stato definito dal Sindaco come del tutto occasionale e non ripetibile. Ricordo bene? Informa Servola 2 GENNAIO 2009 Ad un anno dai provvedimenti regionali Fondo per l’autonomia possibile (FAP), Reddito di cittadinanza, Carta Famiglia. Quali i risultati? FAP Nel 2007 la Giunta Illy aveva provveduto ad una nuova regolamentazione per dare migliori servizi alle persone con disabilità e con reddito familiare inferiore ai 35.000 euro annui. L’obiettivo era ed è quello di evitare i ricoveri in strutture protette (es. le case di riposo), incentivando e migliorando l’ assistenza a domicilio. Il provvedimento, già ampiamente illustrato in nostri precedenti articoli, contempla la possibilità di erogare un insieme di prestazioni sanitarie, sociali ed economiche in base ad un progetto individualizzato che impegna il personale sanitario alla continuità terapeutica e quello comunale alle prestazioni socio-assistenziali. Dopo un anno di gestione sia gli operatori che il sindacato lo definiscono idoneo a dare un reale sostegno alle persone non autosufficienti, restringendo la necessità di ricoveri protetti. L’Unità Operativa Territoriale di Servola-Valmaura, a tutto novembre 2008, su 140 richieste ricevute ne ha accolte ben 129, con buona soddisfazione dell’utenza. Alcune criticità si sono manifestate: - carenza di collaborazione con alcuni medici di base nella formulazione del piano personalizzato; - il Fondo regionale verso la fine dell’anno va in esaurimento ed il servizio ha difficoltà a reperire le ulteriori risorse necessarie; - difficoltà di salvare la qualità relazionale tra l’utenza, le molte figure professionali e le svariate e frammentate prestazioni domiciliari (pasti, pulizia, cura della persona ecc..). - Sistemazione dell’incrocio Via Flavia-Strada della RosandraVia Caboto - Risanamento Galleria Montebello-Piazza Foraggi - Realizzazione del nuovo depuratore fognario di Servola - Ristrutturazione completa scuola elementare Gregoric Stepancic di via Fianona - Ristrutturazione completa scuole De Marchi e Ivan Grbec di Servola - Ristrutturazione area ed edificio ex cinema-teatro di Servola No, non sono opere inserite nel Bilancio comunale per il prossimo triennio, ma fanno parte dell’elenco comunale dei lavori da realizzare nell’anno 2006, con il dettaglio dei finanziamenti a quel tempo previsti. D’altra parte l’elenco era allegato al consueto Bilancio di previ- Reddito di cittadinanza. Era un sostegno economico istituito dalla amministrazione Illy a favore del cittadino in temporanea difficoltà economica e con un reddito annuo inferiore ai 5.000 euro. Contemplava una sorta di contratto tra il richiedente e l’amministrazione erogatrice del Reddito impegnando le parti a un percorso di inserimento formativo e lavorativo, garantendo un assegno massimo di 416€ mensili, aumentabile a 625€ per gli invalidi civili. Dai dati fornitici dagli uffici preposti risulta che il servizio, sino al marzo 2008, a fronte delle 239 domande pervenute, ha erogato l’assegno a 219 persone per 12 mesi e a 20 persone per tre mesi. Fra gli assegnatari primeggiano le donne sole, spesso con carico familiare. Nel marzo 2008, la giunta Tondo abrogava tale legislazione. Successivamente il servizio ha ricevuto ben 129 domande ulteriori, a dimostrazione del bisogno esistente. La cancellazione del Reddito di cittadinanza porterà quindi centinaia di cittadini, abitanti nella circoscrizione in esame, ad un forte disagio, posto che gli interventi attuabili dal comune coprono in valore circa la metà dell’erogazione abolita. Considerando la fase di crisi economica in cui è entrato il paese risulta difficile comprendere per quale oscura ragione l’amministrazione regionale abbia voluto cestinare il provvedimento volto a dare garanzie di cittadinanza alla po- polazione in stato di disagio, a meno che non si ritenga che la Giunta Tondo voglia cancellare, a prescindere dal loro valore, ogni traccia dei provvedimenti di Illy. E’ pur vero che la legge regionale prevedeva un collegamento forte fra il Servizio socio-assistenziale e il Servizio al lavoro; è pur vero che si prevedeva una uscita relativamente certa dalla erogazione economica col reperimento di un adeguato lavoro; è vero che tale ipotesi è rimasta inevasa in gran parte delle situazioni, ma è anche vero che la scommessa era molto alta e la riuscita dipendeva da un forte impegno delle amministrazioni coinvolte. Carta Famiglia. Fra i provvedimenti sul sociale promulgati dalla giunta Illy si contemplava la “carta famiglia “, finalizzata al sostegno dei nuclei familiari numerosi. L’articolazione dei necessari provvedimenti amministrativi è appena oggi in fase di approvazione dall’attuale Giunta, per cui non è possibile esprimere giudizi sulla sua reale efficacia, cosa che ci riserviamo di fare quanto prima. Cari lettori, i commenti, i giudizi, le osservazioni che vorrete darci, come sempre ci saranno molto utili per perfezionare le nostre valutazioni e migliorare i nostri interventi presso il Comune e il Distretto sanitario. Ve ne ringraziamo in anticipo. L.M. Aria fritta sione triennale e si sa che purtroppo esiste l’evento imprevisto, l’errore di calcolo, il pronostico azzardato; in una parola: l’imponderabile o imprevedibile fattore che vanifica le migliori intenzioni. -Realizzazione del nuovo depuratore fognario di Servola -Sistemazione a parco area ex cinema-teatro di Servola Nel programma per il 2007 scompaiono quattro progetti (così si riduce anche il margine d’errore!) -Realizzazione nuovo depuratore di Servola -Sistemazione a parco area ex cinema-teatro di Servola -Ristrutturazione ex casa di riposo Malusà di via dei Soncini (con altra destinazione d’uso). Questo è l’elenco dei lavori da realizzare nel 2008. Qualcosa dal 2006 è inspiegabilmente sparito, qualche progetto è ricomparso (magari un po’cambiato, infatti dello storico cine teatro non resta quasi nulla), la casa Malusà ospiterà alloggi di edilizia sociale per sfrattati. -Sistemazione dell’incrocio Via Flavia.Strada della RosandraVia Caboto -Risanamento Galleria Montebello-Piazza Foraggi Cosa ci riserverà l’elenco dei lavori da realizzare nel corso del 2009? Forse ricompariranno le ristrutturazioni degli edifici scolasti- ci magari trasformati in alloggi residenziali, il progettato parco nell’area dell’ex cinema potrebbe ospitare un acquario e magari una statua o una fontana con l’aquila a due teste, il progetto per casa Malusà potrebbe essere rivisto e contemplare la realizzazione di un albergo a cinque stelle riservato ai croceristi. Chissà!! Il nuovo depuratore fognario può anche aspettare, “de spuza non se mai morto nisun”. Per la messa in sicurezza dell’incrocio di via Flavia e il risanamento della galleria di Montebello la soluzione secondo me è più semplice: basta passare da un’altra parte, “occhio non vede, cuore non duole”. E come spesso ama ripetere il nostro Sindaco: “…il Bilancio non è altro che un libro dei sogni”. Susanna Rivolti GENNAIO 2009 Informa Servola 3 Nucleare? No, grazie! Ma una soluzione diversa è possibile Produrre energia pulita e possibilmente a basso costo è decisivo per il futuro nostro e dell’intero pianeta, come sostengono da tempo studiosi e scienziati di chiara fama, come il prof. Giorgio Parisi. Sappiamo che le scorte di carbone, petrolio e gas naturale si avviano all’esaurimento, mentre il loro utilizzo contribuisce al riscaldamento globale. Le recenti polemiche accese dal Presidente del Consiglio in campo europeo, con la pretesa di soprassedere agli interventi a difesa dell’ambiente a causa del loro costo eccessivo per le imprese, non solo ci hanno messo ai margini dell’Unione Europea provocando una dura reprimenda da parte del Presidente Sarkozy, ma hanno automaticamente riacceso la questione delle centrali nucleari. Il governo rilancia oggi la costruzione di quattro centrali di terza generazione, notoriamente obsolete e pericolose in termini di sicurezza. Alcuni quesiti sorgono spontanei: dove costruirle, dove smaltire le scorie, dove trovare i soldi? Se tanti problemi ha generato lo smaltimento dei rifiuti ordinari, ad esempio in Campania (ma non solo), figurarsi! Ma quasi nessuno al mondo costruisce più centrali nucleari, perché sono costose e la sicurezza non è garantita, mentre per quelle di quarta generazione bisogna attendere alcuni decenni per la loro costruzione, dato che sono ancora in fase di studio. Inoltre, uranio e plutonio saranno sempre più rari e più costosi. La trasmissione televisiva Report, pochi giorni orsono, ha affrontato il tema “scorie in Italia”. Se non sono state ancora smaltite quelle accatastate “provvisoriamente” da oltre 30 anni, figurarsi quelle “nuove”. Ancora. Una centrale non dovrebbe avere se non minimi insediamenti abitativi nel raggio di un centinaio di chilometri, in modo da poter consentirne l’evacuazione in caso di necessità: è questa una condizione facilmente realizzabile in Italia? Ma si può trovare una diversa soluzione? In Italia c’è possibilità di utilizzare energie rinnovabili? La risposta, a rigor di logica e di interessi ambientali, di sicurezza ed economici, è sicuramente: si! Solare, eolico, persino l’idroelettrico offrono maggiori garanzie: allora perché non li si incentiva? Ad esempio l’eolico: negli Stati Uniti e in Danimarca fornisce attorno al 25% del fabbisogno energetico ed è in crescita. Il solare: in un paese climaticamente favorito come il nostro garantirebbe risparmi incredibili: consumiamo il 40% dell’energia per uso domestico e nel terziario: i pannelli ne garantirebbero la quasi totalità, ancor di più e meglio se accompagnati dall’obbligo per le nuove costruzioni di coibentazioni ed isolamenti efficaci (l’edilizia bioclimatica). Certo con un maggior costo iniziale, ma più che compensato in un breve periodo, quindi con vantaggi certi per la tasca e per l’ambiente. Allora la questione, una volta di più, diviene culturale e politica. Spetta ai governi (ed ai partiti), assieme alla società civile, affrontare di petto la questione ambiente, proporre ai cittadini e incentivare le soluzioni possibili, non presentare, mentendo sapendo di mentire, il nucleare come l’unica e salvifica soluzione possibile. Governi nazionali e locali devono decidere, soprattutto in una fase di ristrettezze economiche, su quale versante indirizzare le risorse. Sapendo che scegliere il nucleare significa azzerare ogni investimento in soluzioni alternative. Credo vada fatta una riflessione seria, onesta e scientifica, scevra dal voler sostenere interessi economici di parte, esistenti ed ovviamente enormi in capo a progettisti, costruttori e al nugolo di manutengoli che li sostengono. Il sindacato e la nostra stampa, attenti agli interessi generali del paese, potrebbero dare un valido contributo al riguardo! Il clima impazzisce, le stagioni sono sparite e la natura si risveglia in autunno anziché in primavera, la temperatura del pianeta sale ed i ghiacci si sciolgono, con tutte le altre conseguenze che quotidianamente ci vengono rappresentate. Non dovrebbe essere difficile convincerci tutti di quale sia la strada giusta, se si hanno a cuore gli interessi collettivi. Giorgio Uboni Fascismo, fascisti e slovenità Un saluto, un augurio e un ringraziamento a Ugo Pierri, che da oggi collabora con noi con i suoi disegni politicoumoristico-satirico-culturali. La Redazione Il Sindaco di Trieste è giustamente molto attento all’immagine della città. Si investono più risorse su programmi di arredo urbano che non sul sostegno ai cittadini più bisognosi; le scritte oscene tracciate sui muri vengono rapidamente cancellate; si perseguono, giustamente, gli incontinenti in pubblico. Ma, caso strano, permangono invece, a testimoniare lo spirito e la cultura di parte della città, le sempre più numerose scritte nazifasciste pesantemente offensive verso la comunità slovena, mentre continuano a mancare i cartelli stradali bilingui laddove sono stati sempre presenti. Altrochè superamento delle diversità e delle contrapposizioni strumentali che hanno tragicamente diviso la nostra città negli anni bui del dopoguerra! A che titolo si parla poi di convivenza pacifica, se non si stronca sul nascere questo razzismo dilagante oggi nel paese. Giorgio Uboni Spi-Cgil Distretto Est P.S.: Questo testo, trasmesso alla stampa, è stato pubblicato nel mese di novembre u.s. sia dal Piccolo che dal Primorski Dnevnik. Abbonati a “Liberetà”! Un intelligente mensile edito dallo SPI nazionale, con le vignette di Bobo-Staino e tanti articoli su argomenti che interessano noi pensionati. Al costo invariato di soli 12€ all’anno, sottoscrivibile presso le nostre Leghe, dove potrai trovare anche tante informazioni, consigli e suggerimenti su assistenza e sanità, previdenza, burocrazia varia ecc. Informa Servola 4 GENNAIO 2009 Genitori, attenti all’alcol nei vostri ragazzi Nella nostra cultura troviamo purtroppo un totale e assodato consenso sociale relativo al consumo di bevande alcoliche. L’iniziazione al bere avviene spesso nell’ ambito familiare, con un consumo di alcol che potremmo definire “Alimentare”, un po’ di vino durante i pasti è una componente della dieta mediterranea… Con il passare del tempo il “controllo” dei familiari viene a mancare, gli adolescenti tendono a sfuggire alle regole imposte dai genitori nella ricerca di un’identità diversa che tende ad avvicinarli ai parametri, sbagliati, del “gruppo” dei loro coetanei. E’ qui che provano e usano le bevande in maniera alternativa, per cercare lo sballo e la trasgressione abusando nella sostanza. Bisogna quindi affrontare il problema del consumo delle sostanze che non sembrano provocare dipendenza e quindi vengono considerate non nocive. Questo concetto, in particolare per quanto riguarda l’alcol, è quanto di più deleterio si possa immaginare per la salute dell’adolescente. L’idea che non provochi dipendenza fisica fa passare in secondo piano una grave dipendenza, quella psicologica, e soprattutto fa dimenticare i gravissimi danni, talvolta irreparabili, provocati al cervello nei giovanissimi. Ma perché bere allora? Sicuramente perché così fan tutti. Perché non farlo ci fa sentire diversi. L’alcol diventa un amico per avere successo e benessere, un sostegno per affrontare le ansie di un’ età difficile come l’adolescenza o la giovinezza. Con l’alcol i giovani cercano di dare delle risposte a un qualcosa di indefinito; per superare le insicurezze di un mondo così frenetico e pieno di problemi. Ma attenzione, l’alcol non li risolve, al contrario li aggrava! L’abuso della sostanza sta diventando una piaga sociale che coinvolge un numero sempre più elevato di adolescenti, le bevute compulsive e autodistruttive del sabato sera , con il loro frequente e tragico epilogo stradale, ne sono il segnale più evidente. La tendenza non risparmia nessuno: le femmine bevono quanto i maschi e il loro numero cresce sempre più velocemente. Di fronte a un fenomeno così preoccupante, è doveroso che i genitori non abbassino la guardia perché, come detto, l’alcol compromette la salute in tutti i casi; ma nel mondo giovanile pregiudica l’apprendimento, ostacola lo sviluppo della personalità, fa precipitare la famiglia nella disperazione Aumentano i rischi anche nei riguardi degli altri, soprattutto a causa degli incidenti provocati dalla guida in stato di ebbrezza. E’ un segnale di vulnerabilità,un autentico allarme rosso da non sottovalutare mai. E’quindi importante che i genitori e gli adulti in genere non banalizzino le prime trasgressioni dei loro ragazzi e abbiano il coraggio di dare loro delle regole e farle rispettare con fermezza e autorevolezza. E’ per questi motivi che la nostra Associazione ha preso a cuore il problema dell’alcol nel mondo dei giovani. In molti alla domanda: “Conosci l’ alcol?” risponderebbero: “Certo che lo conosco!” come non si trattasse di un problema… Spesse volte si entra nel tunnel proprio senza accorger- Ricordiamoci! “Pensare agli altri oltre che a se stessi, al futuro oltre che al presente.” Vittorio Foa “La cosa più tragica non è la malvagità dei cattivi, ma il silenzio dei giusti” Martin Luther King “Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare nella sostanza. Non vuole fare la Marcia su Roma e trasformare l’Aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? … Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private.” Piero Calamandrei, Roma 11 Febbraio 1950 Cari lettori, questo vuol essere un ulteriore invito alla riflessione su due citazioni solo apparentemente distinte tra loro: in realtà il silenzio dei “giusti” è stato pagato lautamente. sene, continuando a rinnegarne l’evidenza. Cerchiamo quindi di lanciare un messaggio per far capire il significato di uso, abuso, dipendenza. Tre parole concatenate che hanno un peso enorme se riusciamo a dare loro la giusta interpretazione. Ciò che appare fondamentale è la creazione di una rete in cui i giovani possano trovare un confronto, un’assistenza, una consulenza, un sostegno e uno stimolo diverso per non affogare nel delirio di un bicchiere. Cerchiamo di creare una comunità consapevole del problema, consapevole dei propri limiti e delle proprie risorse, al di là dei luoghi comuni da bar e osterie… Sarà sicuramente uno degli aspetti più importanti per la prevenzione del disagio giovanile anche nella nostra piccola comunità di paese. Claudio Zaratin Responsabile di AS:TR:A. Cari lettori, nel fare nostro l’appello del Gruppo Astra, non perderemo occasione per far presente alle istituzioni la necessità che alle problematiche della dipendenza venga prestata la massima attenzione, con tutte le iniziative possibili. La Redazione Convenzioni Nei prossimi giorni gli iscritti riceveranno, unitamente alla tessera, l’opuscolo contenente in dettaglio tutte le Convenzioni in essere. I non iscritti potranno rivolgersi alle nostre Leghe per avere delucidazioni in merito ed, eventualmente, aderire al Sindacato. GENNAIO 2009 Informa Servola 5 Una società migliore è possibile Come ad ogni fine anno, è tempo di bilanci, sia consuntivi che preventivi. Di questi ultimi stiamo attualmente avviando la discussione con i Comuni della provincia di Trieste, per capire come potremo affrontare il terribile 2009 che ci si prospetta. Dappertutto troviamo grandi aperture e grandi disponibilità, ma con un grande “ma” che funziona da ottimo alibi: purtroppo ci mancano le risorse, i trasferimenti dallo stato e dalla regione sono ridotti e quindi, ci dispiace, “ma” … Da sindacalisti, siamo portatori di esigenze e di bisogni reali, che richiedono, spesso con drammatica urgenza, risposte chiare e positive. Allora richiediamo ad ogni amministrazione di confrontarsi su due piani concreti. 1) Priorità di intervento: siamo proprio sicuri che, come succede a Trieste, spostare statue e fontane o asfaltare strade non proprio disastrate, sia più urgente del garantire ad ogni cittadino le risorse minime sufficienti per “una vita dignitosa” come proclama la Costituzione? Allora ad ogni seria pubblica amministrazione chiediamo di esplicitare con chiarezza le proprie scelte e le priorità, assumendosene la responsabilità. Chiediamo troppo? 2) Ricerca di maggiori risorse per affrontare le emergenze sociali: la povertà crescente, il bisogno di sanità ed assistenza sempre più diffusi, la casa, i trasporti … Si può fare! E’ chiaro che su questa partita l’interesse dovrebbe essere comune, tanto a Trieste, quanto a Muggia, a Dolina e negli altri comuni della provincia, sia amministrati da centro sinistra che da centro destra. Noi siamo per costruire alleanze, nel- l’interesse dei cittadini. Cominciamo a proporre una seria lotta all’evasione locale, cioè di ICI e Tarsu: a Muggia, in un paio di anni, sono stati recuperati 2.000.000 (sì, due milioni!) di Euro: certo, non tutti i cittadini sono entusiasti, qualcuno monta la protesta. Ma sicuramente non sono quelli che sino ad oggi hanno correttamente pagato il dovuto. Quindi anche il Sindaco di Trieste deve trovare il coraggio per affrontare la questione! Noi glielo chiediamo e saremo al suo fianco in questa battaglia. Così come lui dovrà essere con noi nel chiedere al governo nazionale forte impegno nella caccia all’evasione contributiva e fiscale (Irpef, Irap, Iva ecc.)! Ma anche nel richiedere la copertura totale ai comuni del mancato introito dell’Ici sulla prima casa, improvvidamente abolita per tutti, non solo per i meno abbienti. Ma anche la restituzione alla nostra Regione di tutta la quota Irpef di nostra spettanza sulle pensioni, la cosiddetta compartecipazione, ingiustamente trattenuta a Roma e reclamata a gran voce dalla precedente Giunta Illy. Poi il capitolo sprechi: sono tanti, un elenco interminabile. Ne citiamo solo alcuni di cui, stranamente, si parla poco o comunque si evitano con fastidio: le consulenze e le società di comodo, di cui non si sente proprio il bisogno. Anzi, spesso fanno danni, come l’assegnazione di presidenze a politici “trombati”: penso alla “Esatto”. Costituita all’atto del superamento delle esattorie, dopo la costituzione di Equitalia da parte dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps, oggi non avrebbe un ruolo se non le avessero assegnato funzioni tutto sommato improprie come la rilevazione dell’andamento dei prezzi e dell’inflazione nei negozi Due nuovi punti di aggregazione a Servola! Salutiamo con piacere e con favore l’inaugurazione del “Circolo Falisca”, situato presso la Casa del Popolo “Zora Perello”. Altrettanto vale per il Gruppo triestino di Emergency, che ha aperto la sua sede laddove prima si trovava “el vecio tabachin de Marietina”. Buon lavoro a tutti e un auspicio di fruttuosa collaborazione, per ridare nuova vitalità alla nostra Servola. La Redazione e tutti i compagni dello Spi. cittadini: risultato, sbagliando tutto, ha creato un pandemonio. Trieste non è più nell’elenco delle città campione ed è sorto un bel contenzioso tra il Comune e i rilevatori esautorati. Ma tutti ricordano anche il caos creato qualche anno fa, poi coperto da un velo di imbarazzato silenzio, quando Esatto ha richiesto a tutti i triestini copia delle ricevute dei pagamenti della tassa rifiuti degli ultimi cinque anni! C’è poi il capitolo delle consulenze, troppo spesso inutili, ma cospicui favori per amici e … “conoscenti”. Tutto questo mentre negli uffici professionalità e potenzialità umane di alto livello vengono umiliate e non sono utilizzate per quel contributo di qualità che potrebbero fornire. Un altro discorso merita il mancato avvio, esclusi Dolina e parzialmente Muggia, della raccolta differenziata dei rifiuti: capitolo decisivo in materia di ecologia e ambiente, ma anche di possibili risparmi per la collettività. Ricordiamo che a Trieste la tassa è mediamente doppia rispetto agli altri comuni! Questo per salvaguardare gli utili prodotti dall’inceneritore, che l’AcegasAps versa al Comune e che dovrebbero andare principalmente ad interventi nel sociale, ma che invece … seguono altre strade, non tutte limpide o condivisibili. Allora, se queste ed altre molteplici risorse fossero recuperate o meglio utilizzate, come noi chiediamo, molti di quei tagli ai servizi che vengono annunciati dal Comune, sarebbero facilmente evitabili. Così come non sarebbero necessari quegli aumenti, come quelli annunciati sulle rette per le case di riposo pubbliche, ai quali ci impegniamo ad opporci tenacemente. Chiediamo troppo? U.G. Parole come pietre! Conflitto di Interessi? No, meglio dire: interessi privati in atti di ufficio! Garantismo o Giustizialismo? No, meglio dire: individuare chi viola le leggi ed applicare tutte le sanzioni previste! Leggi ad Personam? No, meglio dire: uso del potere a fini personali, contro quelli della collettività! Informa Servola 6 GENNAIO 2009 Otto per mille (otto per chi?) Mentre esce questo numero, molti di noi stanno già pensando al poco piacevole impegno della dichiarazione dei redditi. Oltre ai grattacapi privati che per ciascuno di noi derivano da questa incombenza, vogliamo sottoporvene un altro di carattere etico e civile. Parliamo cioè della destinazione dell’otto per mille, meccanismo che, in base alla Legge 222 del 20 maggio 1985 consente allo Stato di destinare una quota del gettito complessivo dell’IRPEF ad una delle sei organizzazioni confessionali ammesse alla spartizione di quei fondi: Chiesa cattolica, Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno, Assemblee di Dio in Italia, Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, Chiesa Evangelica Luterana in Italia e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Il meccanismo sembra semplice: il contribuente sceglie di destinare l’otto per mille del suo imponibile ad uno dei soggetti che hanno stipulato una convenzione con lo Stato italiano, per scopi sociali, benefici o come sostegno alle attività religiose. Chi non fa’ la scelta, pensa magari di lasciare la somma allo Stato, sempre per scopi sociali o per la Protezione Civile: non è proprio così. Le quote dell’otto per mille che non vengono esplicitamente destinate (circa il 65% dei contribuenti non da indicazioni) sono ridistribuite tra i soggetti concordatari secondo le stesse percentuali con le quali sono stati beneficiari di una scelta esplicita. Facciamo un esempio: se l’87% delle destinazioni è a beneficio della Chiesa cattolica, anche l’87% di quel 65% che non ha optato andrà alla Chiesa cattolica. Da notare che alcune di queste organizzazioni, la Chiesa Valdese, le Assemblee di Dio in Italia e la Chiesa Cristiana Avventista, non hanno sottoscritto questo meccanismo e hanno rinunciato alla propria quota di ridistribuzione, ritenendo tutto ciò poco corretto. E’ da ammirare, perché queste quote verranno devolute realmente allo Stato. Ancora, se vi interessa che la vostra quota sia destinata a scopi umanitari, dovete sapere che per quanto riguarda la Chiesa Cattolica meno del 20% dei 991 milioni di euro (dati dell’anno 2007) è stato utilizzato a tal fine (nonostante ogni anno un intensiva campagna di spot televisivi – che sono quasi l’unica fonte di informazione per la maggioranza dei contribuenti – sottolinei la destina- zione umanitaria dell’8 per mille destinato alla Chiesa), mentre le altre Chiese (tipo quella Valdese) destinano l’intera somma a scopi sociali e nulla al proprio sostentamento. Se poi vorrete controllare come vengono utilizzati i vostri soldi, avrete difficoltà a reperirne traccia nei bilanci del Vaticano, dato che la fetta più grossa pare serva a sostentare l’apparato del clero. Anche lo stato non è eccessivamente trasparente nel comunicare la destinazione della propria quota, solo in parte rimessa alla Protezione Civile, mentre una buona parte viene devoluta ad organi controllati dalla Conferenza Episcopale Italiana. Potete trovare invece on-line bilanci ufficiali ed esaurienti di altri enti (il miglior esempio di completezza e trasparenza lo troviamo nel sito della Chiesa Valdese). E’ bene quindi informarsi e valutare i vari aspetti, per effettuare una scelta coerente alla nostra volontà reale. L’importante perciò è firmare per chi si vuole, ma indicando esplicitamente il beneficiario, poiché la nostra firma determina anche la ripartizione della quota “non esplicitamente destinata”. v.f. È scomparso Giorgio Marzi Il 24 dicembre scorso ha avuto luogo la cerimonia funebre per onorare la scomparsa di Giorgio Marzi. Folta la partecipazione di cittadini, associazioni, autorità, sia nazionali che provenienti dalla Slovenia. Tra gli interventi, quello del sindaco di Muggia, a titolo sia personale che dell’Amministrazione comunale. Canti politici e della Resistenza sono stati portati dal Coro Partigiano. Noi riportiamo qui il discorso di Edvin Svab, già sindaco di Dolina, svolto in italiano e sloveno, a nome dell’Anpi. “L’ultimo saluto alle sue ceneri non può essere l’estremo commiato della sua fede verso l’uomo buono e verso tutte le genti senza distinzioni, nelle cui file si trova il popolo dei lavoratori, che vogliono la pace e che hanno come fine un pezzo di pane onestamente guadagnato e prosperità. Questi e altri nobili valori portava in sè Giorgio e realizzava nella propria vita con mezzi democratici e poi anche armato di fucile quando la parola critica non giovava più. Giorgio Marzi comunista, combattente partigiano, Presidente dell’ANPI-VZPI provinciale, acquisì e conobbe gli eterni valori popolari dapprima nella propria famiglia progressista e in seguito da uomo democratico, maturo, esperto. Attivo, arricchiva se stesso e gli altri di questi valori. La sua grandezza stava nel fatto che non imponeva a nessuno le proprie nobili caratteristiche personali, ma le seminava con l’esempio del proprio comportamento e così le distribuiva pure tra la gente. Il suo rispetto dell’essere umano, al di là della diversa appartenenza etnica o di idee, è stato sempre pervaso da un senso profondo di nobiltà d’animo. E su queste basi costruiva le proprie scelte, la propria fede in un mondo migliore, la propria combattività senza compromessi, senza scelte sbagliate, ipocrite o conservatrici. Fu entusiasta sostenitore della convivenza tra gli uomini, tra le genti diverse, qui da noi tra Sloveni e Italiani. Il presidente Giorgio Marzi fu degno e genuino rappresentante dell’antifascismo triestino e mondiale. Il suo orientamento si basava sulla conclusione, derivante da innumerevoli dimostrazioni, che il fascismo è un pericoloso e nocivo nemico della libertà sia per l’individuo singolo sia per la società intera, senza distinzioni di appartenenza etnica. Tale scelta impegnò la sua condotta retta, la sua vita irreprensibile fino all’ultimo respiro..” Noi membri dell’ANPI-VZPI dovremo impegnarci seriamente per colmare il vuoto lasciato dalla perdita del compianto compagno Marzi. Noi antifascisti lo ricorderemo sempre. Per l’affermazione dei valori per i quali il defunto Giorgio ha impegnato tanta forza vitale, il Direttivo del Comitato Provinciale dell’ANPI-VZPI ha proposto al Comune di Muggia di onorare l’emerito cittadino nella forma più adeguata. Edvin Svab” Lo SPI-Cgil si unisce con rispetto al saluto rivolto dagli intervenuti alla moglie, compagna Lina, alle figlie Marina e Laura, a tutti i famigliari esprimendo, assieme a ANPI – VZPI, ANPPIA, ANED, ai combattenti partigiani, antifascisti e molti cittadini le più profonde e sentite condoglianze. Zdravo tovariš predsednik! Salve compagno Presidente! GENNAIO 2009 Informa Servola SU E ZO PER SERVOL A Pepi no fa gli auguri Cari mii. La fazo sai curta ogi. No voio esser come sempre pedante, ma ve par proprio che sia el caso de andar avanti a farse tuti sti “Auguri! Auguri …” auguri de cossà? In sti momenti po! Mi sarò passà per muss, ma sto ano no go proprio pensà de farghe auguri a nissun, me parera de ciorlo in giro. Mi comincio a no capir più niente, condizion normale, come che disi quela crodiga de Marici che invezze sa tuto. Tute ste ciacole sti alarmi de catastrofi , sto meter in agitazion la gente me lassa assai perplesso. No rivo capir se xe tuto vero o se la roba xe anche ben studiada e pilotada e sinceramente farme cior per el fioco, comincia a farme sai girar. La parola che più vien doprada xe crisi. Crisi nel lavor, crisi nei consumi, crisi nell’immigrazian, crisi delle borse. E intanto el governo pensa ben, che a risolver i problemi ghe penserà la Social Card. 40 euro al mese, una carta de povertà che fa pianzer i poveri per la difficoltà de gaver i requisiti per ciaparla e ghe coverzi la coscienza de chi governa e a chi el popoci lo ga ben coverto, che xe convinto che quei do spiccioli ghe risolvi i problemi a chi che ciapa la metà della somma che segna el limite de povertà. Co te vedi che xe de una parte pensionati che devi lassar l’oio sul banco dela coperativa perché no ghe basta i soldi e dell’altra parte i ciol zogadori de balon pagai miliardi, fa do partide, i se rompi e i sta fermi ani, a mi me vien el futer. E dopo te vedi dirigenti e politici che ciapa cifre che no se sa come scriverle e che co i va in pension i ciapa una liquidazion che xe el bilancio de un picio comun. Mio fio, quel lole, nol sa se el ciaperà la liquidazion, forsi i ghe la “ottimizzerà” per aumentarghe la pension, che sarà el trenta per cento de meno de l’ultima paga. Mi son tanto rabià perché vedo brava gente che con tanta dignità, dopo una vita che ga strucà e zucà lavorando e vivendo sempre in emergenza e mai in sbregabalon, adesso se trova a poco via de girar el capoto, come che se fazeva una volta. E cussì, xe chi de una parte disi ocio, atenti, e dell’altra comprè, investì, fazè girar la bilancia economica per tirar su el paese. De novo?!? Ma quante volte doveremo tirar su sto paese? E sempre noi po, quei che ga le pensioni minime, el lavorator dipendente, el piccolo artigian o commerciante, quel che no pol trapolar, giogar in borsa, risciar el troppo poco, perché senza quel no ghe re- sta altro che andar dei frati a Montuzza. Ben altri saria i modi de affrontar la situazion, cominciando a taiar de l’alto, no del basso. A mi me ga telefonà uno, un giorno, per saver come che investo i mii soldi. Ghe go dito che prima gavevo el muf in Svizzera, ma che i soldi de ciocolata me li ga magnai el cucù dela banca e go spostà tutto ai Carabi ma adesso li go spostà via dele isole Vergini, perché ormai le ghe ga vendù a troppi la stessa rosa come che diria De Andrè e me go comprà una piantagion de zucche a Dubai. “ E rendi?”, me ga domandà el mato, “Come no, ghe le vendo alla fata de Cenerentola, a Venzone per la sagra e a quei che ga una zucca come banca. No devo esser sta credibile perché el me ga serà el telefono in tel muso. Cossa volè che noi minimi investimo?Giusto le cagoie in corte co la carriola! I “bot” no li femo gnanche a Capodanno, perché i soldi per quei che se fa in banca, i xe za curti per meterli dove 7 che i devi andar, e quei che se fa sciopar, no go mai capì cossa che xe de divertente a tirali. El butar via i soldi per far un diese minuti de spuza, scandal e un disastro de scovaze? Brusarghe le robe ai altri? Risciar de farghe mal a chi no ga ne pena ne colpa e far diventar mate tute le povere bestie che no capissi e che se terrorizza ? Che mondo stupido! La crisi xe vera e sai pesante, no posso gnanche dormir se penso a tuti quei che perdi el lavor o vivi co l’incubo de perderlo e sa za che altro no troverà cussì facilmente. Crisi che noi piccoli no gavemo sicuro combinà. Se quei che ga zoga, intrallazà, riscià sulle teste dei altri che ga fato el danno e adesso, come che se disi, socializza le perdite e privatizza i utili. Cioè in quel posto la ciapemo sempre noi. Mi po sarò anche sempio, ma tuti sti soldi che vien persi o guadagnai ogni giorno in borsa i xe veri o i xe finti? Reali o virtuali? De carta o numeri senza impalcadura?Co i xe persi i li brusa? Perché go come l’impression che i se zoga col monopoli, ma se se perdi lori no i ghe li rimetti mai. Ben bon basta, che stago za mal. E semo pena in gennaio. Pepi Kukerle Informa Servola 8 La ricetta del mese di gennaio Passate le feste, finalmente. Una volta vi ricordate come si aspettavano le feste comandate per avere una tavola più ricca di quella dei soliti giorni? E bastava poco per fare festa, un aroma, un profumo, un rumore speciale, come “el clociar” dell’impasto delle fritole nella “piadina de ceramica”. Il mondo era diverso e i nostri desideri erano calibrati su quello che i nostri orizzonti conoscevano o sui racconti di chi aveva girato un po’ più in là dalle nostre usuali strade. Anche le botteghe erano ben differenti, non povere, ma essenziali. Oggi si ha tutto l’anno la possibilità di trovare tutto il superfluo possibile, dimenticando a volte che le cose migliori sono le più semplici e tradizionali. Ecco una parola che GENNAIO 2009 Servola in cusina molti ritengono superata: tradizione. Si và troppo spesso alla ricerca di cose straordinarie, malati di esotismo come siamo, dimenticando che la maggior parte delle volte è con il cibo della nostra tradizione che possiamo fare le figure più belle , sia in famiglia che con i nostri ospiti. E magari spendendo poco, il che non guasta, presentando il piatto giusto nella stagione giusta. Se poi il piatto riesce alla perfezione………Buon appetito! Schinco in forno (4 persone) Ingredienti: 2 schinchi di maiale freschi con tutta la loro cotenna ( o uno per persona se sono di piccola dimensione o se gli appetiti sono robusti) ; carota, sedano, cipolla puliti e ridotti a tocchetti per circa 600 gr.; 300 cc. di birra; olio di oliva; foglie di alloro ; sale e pepe Preparazione: mettete un filo di olio in una pentola e fatevi rosolare gli schinchi su tutti i lati fino ad ottenere una bella doratura.Accendete il forno e portatelo a 200°. Mettete tutte le verdure in una teglia non troppo grande, che andrà in forno, e trasferitevi gli scinchi, unendo le foglie di alloro. Fate dorare per 20/25 minuti sempre a 200°, girandoli di tanto in tanto. Bagnare con la birra e rimettere in forno per almeno 1 ora e mezza , girandoli di tanto in tanto e bagnandoli con il fondo di cottura. A metà del tempo aggiungete il sale e un pizzico di pepe. La carne andrà servita con patate “in tecia” o arroste e accompagnando con le verdure del fondo di cottura. Marghet Il risveglio del Villaggio In questo autunno molto piovoso, nel nostro tranquillo borgo qualcosa è successo. Due associazioni servolane stanno cercando di movimentare e dare un po’ di vita a questo rione organizzando feste, ritrovi, gite e manifestazioni in modo che le persone possano socializzare, visto che ormai questo succede sempre più di rado. Ad esempio in novembre per festeggiare San Martino l’Associazione Servola Insieme ha organizzato un incontro per degustare castagne e ribolla nel locale dove era situato il negozio di manifatture del signor Guerrino. La prima settimana di dicembre invece, il “Gruppo Servolano Maschere di Lalo” ha organizzato al “Caffè de Marchi” la settimana della birra, durante la quale si sono esibiti, una sera per ciascuno, il “Mago de Umago”, l’imitatore Flavio Furian e l’orchestra “Vecia Trieste”. C’è stata pure una serata dedicata al Karaoke, che si è protratta fino a tardi per la gioia dei presenti. A proposito dell’esibizione dell’esilarante “Mago de Umago”, alla quale ho assistito perso- nalmente, e della sua spalla, il simpatico Gianfry che lo accompagna anche suonando alla tastiera, devo dire che mi sono divertita moltissimo alle loro battute incalzanti e alle storpiature di canzoni famose cantate in dialetto e in chiave ironica. La sua cadenza istriana e il suo modo di fare burbero, rude ed anche sarcastico, sempre pronto ad inveire contro sprechi ed eccessi della gente, lo rendono simpatico a grandi e bambini. Molto divertente è il suo modo personale di leggere l’oroscopo più in chiave pessimistica che in positivo, specialmente quando arriva il momento del segno zodiacale per il quale prova una vera e propria repulsione, cioè lo “Scorpione”. Sempre lo stesso comico ha proposto al pubblico presente un altro personaggio, “la siora Jolanda”, caricatura della classica donna triestina di mezza età che vuole essere ancora piacente e che si presenta al pubblico con i capelli lisci e rossi all’ultima moda, ed un paio di occhialoni bianchi stile anni ’70. Anche qui gli argomenti trattati con grande ironia sono la vita di tutti i giorni, i problemi di coppia e la politica. Quello che fa più ridere di questo personaggio, oltre alle battute, è il suo timbro di voce mentre racconta le sue vicende di vita passate e presenti, intercalando spesso con i suoi “ciao amore!”, “ciao tesoro!” in tono un po’ falso che a me personalmente ricorda delle persone che conosco nella realtà! Per finire, il 6 di dicembre a Servola sono arrivati ben due San Nicolò. Uno di questi ha fatto il giro del rione accompagnato da due angeli vestiti di bianco, ed ha distribuito dei dolci ai bambini nel ricreatorio comunale. L’altro San Nicolò invece è arrivato nel locale “ex manifatture” del signor Guerrino ed ha anch’egli distribuito con successo sacchetti di dolci ai bambini che si sono presentati numerosi. Di seguito è stato organizzato uno spettacolo di marionette alla trattoria “Bella Trieste”. Visto il successo di queste manifestazioni, sicuramente in futuro non mancheranno altre occasioni per stare insieme e divertirsi. Tatiana Hanno collaborato a questo numero: MARINA COCCOLO, VLADI FURLAN, PEPI KUKERLE, MARGHET, MATIS, LIDIA MENDOLA, UGO PIERRI, SUSANNA RIVOLTI, TATIANA SANNA, EDVIN SVAB, GIORGIO UBONI Stampa: Tipografia Arzioni - Trieste