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GIUGN
O 200
SPI-CGIL Sindacato Pensionati Italiani - Distretto Est - Lega di Servola - via di Servola, 29 - Trieste
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( 040830886
CONTRIBUTO VOLONTARIO
Ecologia, ambiente, salute,
ma anche risparmio
Quattro parole chiave, sulle quali abbiamo
avviato nel numero precedente una riflessione
che dovrà coinvolgere tutta la cittadinanza. Siamo
partiti con una nota relativa all’intenzione del
governo nazionale di avviare la costruzione di
centrali nucleari, snobbando le fonti energetiche
alternative. Passiamo oggi ad esaminare la
raccolta differenziata, altro tassello decisivo per
una corretta politica ambientale e di tutela della
salute, sapendo anche che in regione le discariche
esistenti si stanno esaurendo! Aggiungiamo
anche che l’Ente Locale, quale titolare di diritti
e doveri in capo al “benessere della comunità”
è tenuto ad avviare concrete azioni formative ed
informative, per responsabilizzare e creare un
forte senso civico nel cittadino, il cui impegno è
decisivo per la riuscita dei progetti di impatto ed
impegno collettivo.
Ma anche a noi del Sindacato compete svolgere la
nostra parte.
Incenerisco, e ci guadagno...
Altro che raccolta differenziata!
A proposito di pensioni
L’INPS ci conferma che la cosiddetta quattordicesima mensilità, istituita dal Governo Prodi a sostegno delle pensioni più basse, verrà posta in pagamento come previsto con la rata di Luglio.
Ci aspettiamo ora che il Governo in carica, oltre a confermarla per i
prossimi anni, la estenda ai titolari di pensioni medio-alte, come richiesto con forza dai pensionati, anche con le manifestazioni nazionali
del 5 marzo e del 4 aprile a Roma.
disegno
di Ugo Pierri
L’inceneritore è uno dei fiori all’occhiello della giunta
comunale triestina e del sindaco in prima persona.
L’assessore Rovis dichiara
che:
“… abbiamo la fortuna di
disporre di un termovalorizzatore che tra l’altro, producendo energia dai rifiuti, riduce di circa il 50% il costo
dello smaltimento e abbassa
quindi le bollette della Tarsu
… (Il Piccolo, 1.2.08).
Ma se vediamo i costi medi
annui dell’asporto rifiuti in
località diverse emerge una
sorpresa molto sgradevole
per i triestini:
Gorizia
€ 124
Udine
€ 149
Pordenone € 163
Bologna
€ 175
Bolzano
€ 153
Firenze
€ 131
Genova
€ 175
Milano
€ 195
Roma
€ 219
Torino
€ 179
Trento
€ 156
Monfalcone € 145
Muggia
€ 148
S.Dorligo
€ 160
Trieste:
€ 231 !!!
(Precisiamo trattarsi di
dati medi e non perfettamente omogenei. NdR)
Con squisita ironia, l’assessore afferma che, per
questo anno 2009, a Trieste, “… la Tarsu non aumenterà…” (Il Piccolo,
4.2.09).
Nel frattempo il Piccolo
(27.2.09) ci informa che un
gruppo di 11 cittadini ha
fatto causa al Comune per
l’aumento del 27,3% effettuato nel 2007, vincendo in
prima istanza al Consiglio
di Stato: l’aumento non
era giustificato né legittimato!
Vediamo ora cosa prescrivono le direttive europee
e la legge italiana (Dlgs.
152/06, art. 205):
“… deve essere assicurata
una raccolta differenziata
di almeno il
35% entro il 31.12.06;
45% entro il 31.12.08;
65% entro il 31.12.12.
Per i comuni inadempienti
il costo del conferimento
a discariche o inceneritori viene aumentato del
20%.”
E Trieste come va?
Male, anzi, malissimo!
Siamo passati appena al
20,25% dal 17% del 2004.
segue a pagina 7
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Informa Servola
GIUGNO 2009
Sport per tutti … o quasi!
A proposito del Campo sportivo di Cologna “Il Draghicchio”
Un segnale di allarme ci è stato portato da diversi cittadini con un lungo
testo, del quale riprendiamo i soli
concetti di fondo.
Si tratta di un argomento, lo sport
e l’educazione sportiva, che deve
coinvolgere i genitori ma anche gli
anziani dello Spi, a salvaguardia dei
valori da trasmettere ai giovani di
oggi.
La critica principale che emerge è
rivolta in particolare al Comune di
Trieste e all’Assessorato alle attività
sportive, troppo attenti a manifestazioni occasionali come meeting e
feste, che fanno immagine, piuttosto
che impegnati a diffondere una sana
cultura sportiva di base e fornire
impianti di buon livello dove poter
svolgere con continuità la propria
attività amatoriale, sia da parte dei
più giovani che di quelli … più in
età.
Con troppa attenzione a Cologna
al tennis, che fa cassa, molta meno
all’atletica, come sempre esaltata a
parola, ma cenerentola nei fatti. Così
come succede per tanti altri sport
minori, come il baseball a Opicina
ecc. ecc.
La redazione.
“Nell’immaginario sportivo si può
pensare che lo sport sia una attività
adatta a persone capaci di virtuosismi da campioni olimpionici e che
solamente alcuni siano in grado di
esibire tali virtù.
Questo immaginario cozza violentemente con chi ha a che fare con
settori giovanili o amatoriali per i
quali lo sport diventa un complementare all’insegnamento della moralità e della socializzazione, in cui
tutti si devono riconoscere quando,
quotidianamente, sono chiamati a
compiere il proprio dovere con onestà, lealtà e impegno morale.
In un polo sportivo come quello di
Cologna, che porta il nome di quel
grande atleta che è stato Gregorio
Draghicchio, l’attività sportiva dovrebbe venir vissuta nella pienezza
della vera passione. Questo atleta,
che ha fatto sognare una intera generazione, dovrebbe essere motivo
di sfida al qualunquismo e al disinteresse che purtroppo hanno preso
piede e causano tanto rammarico a
chi crede nello sport come momento
di crescita fisica e morale.
Allora, venendo al concreto.
Il campo offre la sgradevole sensazione di abbandono in termini di
manutenzione e di cura dell’igiene,
principi fondamentali da rispettare
laddove vive una comunità di persone, nonché sintomo di un malessere
della società che sta perdendo di vista i valori fondanti di una vita in
comune, solidale ed educante.
L’attrezzatura si presenta insufficiente e inidonea anche per quanto
riguarda la sicurezza. La pista di
atletica presenta infatti carenze che
influiscono negativamente sugli arti
degli atleti. La recinzione dell’impianto presenta rotture in diverse
parti della rete (contenti i cinghiali
…), a questo si aggiunge una carenza di custodia atta a prevenire inopportune intrusioni ed atti vandalici.
Sarebbero opportuni un più democratico coinvolgimento e la sensibilizzazione di coloro che usufruiscono
dell’impianto, sia come associazioni
che come singoli. Bisogna ridare importanza e prestigio ad una struttura
che tutti i giorni accoglie centinaia
di persone che interpretano lo sport
non solo come attività fisica, che
reca beneficio alla salute personale, ma anche come punto d’incontro
dove poter scambiare opinioni, idee,
parlare della quotidianità, insomma
socializzare, pratica non sempre facile data la vita frenetica che ormai
tutti conduciamo.
Infine, una osservazione di carattere
più generale: riguardo alle carenze
riguardo allo sport non professionistico o non di alto livello agonistico
Trieste purtroppo è seconda solo
a pochi; in regione siamo praticamente al fondo.
Le carenze sono pesanti anche rispetto al numero di impianti sportivi
disponibili e alla loro gestione; per
una città che vorrebbe essere, ma
non lo è, di esempio di vita sociale ben sorretta dalle istituzioni, ben
lungo è ancora il cammino da compiere”.
Un gruppo di sportivi
P.S.: In punto apprendiamo che il
Coni, considerando la pista di atletica di Cologna pericolosa e quindi
inagibile per le gare, avrebbe invitato associazioni, genitori, ragazzi
ed atleti a orientarsi verso i campi
di Gorizia, con gli ovvi problemi di
costi ed organizzazione che ne conseguono. NdR.
Informa Servola
GIUGNO 2009
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Virtuosi non si nasce!
... e il Comune di Trieste tace!
Con questo titolo ammiccante, i comuni di Muggia e S.Dorligo hanno indetto
due incontri con i cittadini sul tema del
risparmio e delle risorse energetiche
rinnovabili.
Il tema coinvolge la vivibilità nel territorio, quindi la difesa dell’ambiente
e della salute, ma anche la tasca dei
cittadini.
Infatti si è discusso di nuove tecniche
costruttive e di coibentazione delle
case, di installazione di pannelli solari, di risparmio energetico ecc., il tutto
anche in relazione al previsto aumento
del costo del petrolio e al suo progressivo esaurimento (entro 30-40 anni).
Rivolgendosi agli Uffici comunali oppure all’Ecosportello presso la Provincia, i cittadini potranno ottenere indicazioni riguardo alle scelte più opportune
rispetto alla propria abitazione, nonché
informazioni sui diversi incentivi pubblici che competono a chi applica forme di risparmio energetico o ricorre
alle fonti rinnovabili di energia.
Su questi temi Informaservola ritiene necessario impegnarsi con sempre
maggiore energia (!), dedicandovi
ampi spazi nel giornale e negli interventi sindacali verso le istituzioni pubbliche.
La Redazione
Ricordando Alma
Godina Ghirardi
Alma non c’è più. Se n’è andata dalla
sua casa, che da qualche anno era diventata tutto il suo mondo, nell’abbraccio amorevole dei suoi cari, lasciando
un gran vuoto dietro di se. Si è portata
via la memoria di un secolo intensamente vissuto, storia personale che si è
intrecciata con accadimenti che hanno
rivoluzionato il mondo e la vita di tante
persone. E’ stata fino all’ultimo la cronista narrante dei giorni passati, dei legami tra le persone del nostro Villaggio,
delle storie familiari, dei drammi e delle gioie, degli avvenimenti che nessuno
ora ci potrà più ricordare.
Ci mancherà il suo equilibrio, la profonda e multiforme cultura, l’essere acuta e saggia, austera ma sempre pronta
alla battuta, allo scherzo e all’allegria,
accogliente e piena di comprensione,
anche nei momenti più grigi della vita.
Ci mancherà per tanto, per tutto. Ci resteranno i suoi insegnamenti di vita, il
tocco leggero delle sue carezze, quella
voce ancora oggi melodiosa nel canto
di vecchie canzoni, i suoi occhi brillanti
e tutto il suo amore.
Nell’andarsene ha portato con se le
gioie ed i grandi dolori, a volte tragici, della sua storia personale governata
da grande protagonista. Ricordi vividi
che l’hanno accompagnata con lucidità e rimpianto, fino all’ultimo momento . Arrivederci Alma, “anima” nostra,
come il tuo nome recita e grazie.
Ricordando
Devana
Devana era a Servola e all’interno
di tutta la comunità slovena, ma non
solo, una persona
molto conosciuta.
Nata 74 anni fa ha scelto la strada
dell’insegnamento relativamente tardi. Nonostante questo ha
lasciato un segno indelebile in
tutte le scuole in cui ha insegnato. Insegnante severa ma sempre
molto giusta, proprio per questo
è stata molto apprezzata da tutti
i suoi alunni, che le sono ancora
oggi riconoscenti per quello che
hanno imparato durante il periodo scolastico.
Devana è stata molto attiva anche
nella cultura in senso lato, tanto
nel coro partigiano triestino Pinko
Tomazic che nel coro femminile
del circolo culturale Ivan Grbec
di Servola, di cui è stata per un
breve periodo anche presidente.
Negli ultimi anni si è dedicata
anche allo studio dell’Esperanto,
così come per tutta la sua vita si è
dedicata alle lotte per i diritti delle donne, mentre negli ultimi anni
le erano particolarmente a cuore
sia la causa pacifista che i movimenti per la pace.
Devana credeva profondamente
alla visione di una Trieste multietnica e multiculturale, punto
d’incontro tra due popoli. Slovena vera fu però lei ad “inventarsi”
iniziative culturali che avvicinavano alla scuola slovena anche
gli italiani. Infatti il suo pensiero
era che solamente conoscendo
una cultura, che
fino ad allora ti
era sconosciuta,
potevi iniziare
ad apprezzarla. E coerentemente
con questa sua visione Devana
insegnava lo sloveno presso l’asilo italiano di Servola.
Anche politicamente è stata sempre molto attiva, prima nel PCI e
poi in Rifondazione comunista;
sempre col sorriso sulle labbra,
riusciva sempre a sorprendere
con alcune battute ironiche che
centravano sempre il bersaglio.
In questo ultimo periodo le persone più vicine a Devana la accompagnavano quotidianamente
nel viaggio lungo questo tunnel,
che si e’ rivelato, come molti
temevano fin dall’inizio, senza
uscita. Tutti, quando abbiamo saputo della morte di Devana, eravamo combattuti al nostro interno
tra due sentimenti. Sicuramente
tristi e senza quella seppur minima speranza a cui ci eravamo
aggrappati; però da un altro lato
ci siamo sentiti anche sollevati.
Tutti quelli che la conoscevano
avevano infatti apprezzato quella
sua forza interiore e quella gioia
di vivere, che erano in aspro contrasto con questi suoi ultimi mesi
di vita.
Al marito Redento, al figlio Igor
e a tutti i parenti le più sentite
condoglianze.
MC
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Informa Servola
GIUGNO 2009
In via del Pane bianco
l’anima dell’antica Servola
Sarebbe bello potersi concedere il
tempo di riflettere attentamente sul
significato delle parole. E in questo
modo approfondire il senso di quello
che spesso si legge e si pronuncia distrattamente, senza riuscire a evocare
le sensazioni e la magia che le parole
contengono. Come sarebbe possibili,
altrimenti, tirare diritto percorrendo la
servolana via del Pane bianco, senza
lasciarci prendere dai ricordi dell’infanzia evocati da tale nome?
Accanto alle indimenticabili merende,
via del Pane Bianco porta alla mente
tavole imbandite e tovaglie rigorosamente immacolate, campi di grano in
technicolor, aromi e ricordi personali
e domestici che fanno impallidire i ricordi della “Recherche” proustiana e i
famosi mulini decantati dalla pubblicità. Ma via del Pane bianco è in realtà
qualcosa di più, l’aorta vera e propria
dell’antica servola, una stradina contorta che percorre il borgo quasi di traverso, l’anima di un paese che al pane
ha dato tanto e che al pane deve altrettanta fama. Un tempo le baghette ser-
volane furono servite addirittura al desco dei sovrani di Austria e Ungheria,
a testimonianza delle capacità di impasto e cottura di farine, acque e lieviti
delle donne del posto. Di quell’epopea
serba memoria quel Museo etnografico sorvolano che don Dusan Jakomin,
parroco sloveno della località,ha inaugurato nel 1975. Davanti al centro culturale un’enorme lingottiera di ghisa
che don Dusan ebbe modo di acquisire per il valore simbolico di una lira
dall’allora direzione della Ferriera, lo
scomodo simbolo servolano che, ironia della sorte, permette ancora a tanti
lavoratori di procacciarsi un pane duro
ma dignitoso. Via del Pane bianco,
però, non è fatta solo di pane e acciaio.
Le sue casette linde, i suoi giardinetti
curati e variopinti, i suoi angoli degni
del più rustico villaggio ne fanno per
molti versi un’oasi di rara tranquillità.
Nelle sue immediate vicinanze c’è tutta la storia di un paese che la crescita
urbana ha trasformato dopo il secondo
dopoguerra: il circolo culturale sloveno Ivan Grbec, la casa parrocchiale
don Jakob Ukmar, la nuova Casa del
popolo intitolata a Zora Perello, l’area
che un tempo ospitava quel Cine Teatro del borgo che la gente continua a
rimpiangere.
Il denso reticolo di androne e piccole
corti invita ancora a trascorrere il tempo assieme, al recupero di una dimensione di vicinato che rappresenta l’inestimabile valore aggiunto in un’epoca
dove nei caseggiati del centro si fatica
a salutare il proprio dirimpettaio. Il
“presepe”sorvolano merita una particolare tutela, attraverso un Piano regolatore attento a preservare l’area da
indirizzi abitativi mastodontici e innaturali.
Maurizio Lozei
(NdR.: Questo articolo, che pubblichiamo per gentile concessione dell’autore, è comparso in... Australia
sul “Bollettino Giuliano”. Da Silver
Mazzoni, un servolano emigrato a
Sydney, abbiamo saputo della sua esistenza e lo ringraziamo della collaborazione. A buon rendere.)
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GIUGNO 2009
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Affido familiare, come e perché
Cari lettori, riprendiamo dai
nostri giornaletti Informamuja
e Dolinski Breg questo interessante articolo, invitandovi
a meditare al riguardo e, per
chi lo potesse, sostenere tutti
quei progetti che affrontano
un tema umanamente così delicato ed importante. Anche a
Trieste è possibile.
I Comuni di Muggia e di Dolina hanno deciso di inserire
nel Piano di Zona 2006/2008
il “Progetto affidi” un progetto innovativo per l’Ambito dei
due comuni, sia rispetto alle
politiche locali sia rispetto a
quelle regionali.
Il progetto intende perseguire
l’individiazione e la promozione delle diverse forme di
affido familiare nel rispetto
delle diverse forme di affido
familiare nel rispetto delle
esigenze del bambino e della
sua famiglia, offrendo un’opportunità alternativa a favore
dei minori attualmente in comunità.
L’affido nasce da una scelta
personale, che si basa su un
sincero sentimento di solida-
rietà sociale e si può realizzare solamente grazie all’incontro tra la disponibilità di
famiglie o singoli e l’impegno
e la responsabilità pubblica
dell’Amministrazione locale.
Grazie alla collaborazione
con il privato sociale è stata
quindi avviata una campagna di sensibilizzazione nei
territori di Muggia e Dolina,
finalizzata alla promozione di
una cultura della solidarietà possibile e concretamente
realizzabile.
Obiettivo di questo opuscolo e delle altre iniziative sviluppate appositamente per il
nostro territorio, è quello di
fornire informazioni precise
sull’opportunità dell’affido,
e di contribuire a suscitare e
alimentare sentimenti e atteggiamenti quali “accoglienza”,
“emozioni”, “disponibilità”.
Abbiamo riportato la presentazione del “progetto affidi”
contenuta nella guida informativa sull’affido familiare,
curato dal Servizio sociale dei
comuni di Muggia e di Dolina, con l’intento di sostenere
l’iniziatiava e di fornire, contestualmente, le informazioni
utili per una ampia divulgazione del progetto.
Bambini infelici, soli, sfruttati o troppo responsabilizzati,
sono una cruda realtà che ci
dovrebbe coinvolgere emotivamente; purtroppo, siamo
costantemente invitati a distogliere la nostra attenzione e non sentire richieste di
aiuto, per non farci distrarre
dai futili o grandi problemi
quotidiani. La strisciante indifferenza dilaga e trapela dai
comportamenti di massa.
In questa nostra società, che
non riesce affiancare al cambiamento tecnologico una
proporzionale crescita civile e
culturale, possiamo intraprendere piccole iniziative quotidiane che possono contribuire
al miglioramento del tessuto
sociale. La disponibilità da
parte di famiglie o soggetti
singoli ad accogliere ed ospitare temporaneamente ragazzi
minori, selezionati e segnalati
dal Servizio sociale dei due
Comuni, può concretamente contribuire a migliorare la
Il testamento
biologico
Dopo le infuocate giornate che
hanno caratterizzato gli ultimi
giorni di Eluana Englaro, le acque si sono placate.
L’urgenza è scomparsa, l’argomento giace nei cassetti della
memoria. Ma non per noi.
In attesa che il Parlamento decida qualcosa, ci permettiamo di
ricordare, senza voler urtare la
suscettibilità e la coscienza di
nessuno, che forse sarebbe opportuna una norma che garantisca ai cittadini la libertà di scelta,
confermando il diritto alla salu-
te, ma senza obbligare nessuno
a sottostare a trattamenti sanitari
non voluti.
Costituzione Italiana, art. 32: “…
La legge non può in ogni caso
violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”
Sappiamo che molte associazioni
hanno prodotto dei possibili “Testamenti Biologici”.
Presso le nostre sedi potrete ottenere maggiori informazioni,
nonché trovare l’elaborato predisposto da “A buon diritto”, “Luca
Coscioni”, Fammiscegliere”.
Abbonati a “Liberetà”!
Un intelligente mensile edito dallo SPI nazionale, con le vignette di
Bobo-Staino e tanti articoli su argomenti che interessano noi pensionati. Al costo invariato di soli 12€ all’anno, sottoscrivibile presso le
nostre Leghe, dove potrai trovare anche tante informazioni, consigli e
suggerimenti su assistenza e sanità, previdenza, burocrazia varia ecc.
nostra società ... senza dover
ricorrere ad azioni eroiche.
La vicina Slovenia, dove
l’istituto dell’affido risulta già
prassi consolidata, insegna.
Miranda V.
Per ulteriori
informazioni
Comune di Muggia: Servizio
sociale, Sportello unico per
minori, martedì dalle 11.30
alle 13.00; tel. 040/3360362
Comune di Dolina: Sportello
unico per minori, mercoledì dalle 14.30 alle 16.30; tel.
040/8329210
Lo Spi
alla tv
Lo Spi è presente alla tv con due trasmissioni,
nelle quali vengono trattati temi di attualità, con
la partecipazione di responsabili istituzionali e
di associazioni che operano nel territorio. Seguiteci e suggerite gli argomenti che vorreste
veder trattati. Le trasmissioni vanno in onda
su Telefriuli il mercoledì alle ore 13.30 e in
replica il giovedì alle 12, e su Telenordest
(ma non ancora sulla collegata Antenna3) il
martedì alle ore 19.15 e in replica il mercoledì
alle 7.15.
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Informa Servola
GIUGNO 2009
L’amarcord del pensionato
Pur essendo un sindacato dei pensionati, siamo fortemente sensibili alle
problematiche giovanili. Si investe abbastanza nella loro educazione e formazione ?; si garantiscono un lavoro ed un
reddito che consentano una dignitosa
prospettiva di vita, il formare una famiglia? Scoperte, invenzioni, innovazione, nuove iniziative imprenditoriali
devono essere soprattutto produzione
giovanile.
Ma troppo scarse sono le risorse che
l’Italia investe a questi fini: proprio per
questo nelle rilevazioni internazionali siamo sempre più indietro! E questi
sono i problemi della politica di oggi da
noi.
Poi interviene l’amarcord, pensiamo
Vorrei avere un figlio,
ma dove lo sistemo in ore
di lavoro e quanto mi costa?
Un tempo si diceva che “una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un
ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio”. Ora
si dovrebbe fare un’aggiunta: una famiglia deve avere un asilo nido
al quale affidare i figli.
Come spiega l’Istat venti italiane su cento, quando diventano madri,
lasciano il lavoro. Sette per cento vengono licenziate, tredici perché non ce la fanno a conciliare il lavoro e la famiglia. Che sia per
questo che la classifica Eurostat delle donne al lavoro rispetto alla
popolazione tra i 15 e i 64 anni vede l’Italia ultimissima col 46%,
staccata di 7 punti dalla Romania, 13 da Cipro, 16 dal Portogallo, 20
dagli Stati Uniti, 25 dalla Svizzera e addirittura 27 dalla Danimarca?
Probabile.
Nel resto dell’Europa e del mondo occidentale, segnalano nel loro
libro “La rivoluzione nella culla” i demografi F. Billari e G. Dalla
Zuanna, “si fanno più figli dove le donne partecipano di più al mercato del lavoro. In termini tecnici, dunque, esiste una correlazione
territoriale positiva tra numero di figli per donna e tasso di attività
femminile”. Da noi no. Anche per la totale assenza dell’aiuto pubblico. Soprattutto in alcune aree. Un esempio per fare un confronto. Il
centro storico di Venezia (60.300 abitanti) dispone di sette asili nido,
cioè uno ogni 8.614 anime. La città di Messina (254.000 abitanti) ne
ha solo due, uno ogni 127.000 anime. Quindici volte di meno!
Ti posso raccontare come si arrangia mia figlia che ha tre figli, una di
otto anni, uno di cinque e l’ultimo di un anno e mezzo. Il papà lavora
in fabbrica a turni, poi fa l’artigiano con la partita Iva. La mamma
lavora tutti i pomeriggi, compreso il sabato. Tre figli, tre stipendi! Il
piccolo va all’asilo nido al pomeriggio (quando la mamma lavora),
ma esiste solo privato: euro 300 mensili!
In questi anni di frequentazione di asili nido pubblici e privati, in
qualità di nonno, ho visto di tutto. Un esempio: ho visto genitori
che portavano il bebè con il SUV e si vantavano di essere esenti dal
pagamento della retta, grazie al reddito di famiglia presentato (leggi
evasori fiscali).
I due più grandi frequentano al mattino rispettivamente la scuola elementare e la scuola per l’infanzia: e poi? Entrano in campo i
nonni che li portano alle attività sportive ( circa euro 100 mensili
cadauno), li portano ai giardinetti, alle feste di compleanno e così
via fino all’ora di cena, quando si ritrovano finalmente tutti assieme
con mamma e papà.
Ancora un libro, pubblicato di recente “Famiglia. Sostantivo plurale. Amarsi, crescere e vivere nella famiglia del terzo millennio” di
Paola Di Nicola edito da Franco Angeli. “I tempi della famiglia sono
compressi perché oggi tutto ruota intorno al lavoro” spiega “si sta insieme spesso al tempo della cena, della TV, anche se con la moltiplicazione delle televisioni anche questa abitudine è in declino……..La
società riconosce di più il lavoro produttivo che quello riproduttivo,
intendendo per questo la cura e l’accudimento. E’ anche per questo
che le italiane non fanno figli”.
Giuliano Della Nora
ai nostri tempi: ma, i nostri giovani,
sapranno ancora arrampicarsi sugli alberi, mangiarsi ciliegie, amoli, ronglò,
more de gelso…? E pescare con la togna guati e bavose? Il mondo è cambiato, abbiamo raccolto qualche ricordo di
allora e qualche testimonianza di oggi.
Scriveteci e raccontateci i vostri “amarcord”.
Co’ ierimo
putei…
Parlando con mio padre dei suoi ricordi d’infanzia, mi
ha raccontato di com’era Servola quando lui era bambino. Ero curiosa di sapere se c’erano delle campagne
o terreni anche abbandonati, dove si potesse andare a
giocare o a rubare ciliegie senza essere visti dal contadino, per il gusto di fare una cosa proibita. Così ho
saputo che nella zona di Via Marco Praga, dove adesso sorgono una scuola ed un campo di basket, c’era
un terreno con vitigni, alberi di fico e di ciliegie, così
come in Via dei Vigneti. Un terreno da sempre privato
e recintato è quello del Dottor Freiberger, che si può
dire un parco per la sua ampiezza ed il gran numero
d’altissimi alberi d’acacie ed ippocastani che si trovano al suo interno. Questo è quello che si riesce a
scorgere dall’esterno della recinzione alta circa due
metri, ma ci saranno sicuramente anche vitigni ed alberi di fico. Di questa bella vista può godere solo chi
ha il permesso di entrare e chi abita nelle palazzine
sopra a questo parco di Via del Roncheto. Tra gli alberi svolazzano festosi uccellini che sanno di trovarsi
in un’oasi di verde e tranquillità. Da bambino, mio padre, ebbe l’occasione di entrare nel parco, perché in
quel periodo suo padre e suo nonno lavoravano per il
proprietario, occupandosi di segare il legname e della
raccolta dell’uva e della vendemmia. Un’altra zona
ricca di vegetazione era compresa tra la Via Roncheto e le Vie Silvula e Salvi che scendono verso la Via
Baiamonti. Dagli anni ’50 circa, molto di questo verde
è stato rimpiazzato da moltissime case condominiali e
private, ma scendendo giù per la via di Silvula, sul
lato sinistro si può ancora intravedere, dietro una fitta
sterpaglia di rovi, un terreno coltivato con alcuni filari
di viti e qualche albero. Tra la Via Banelli e la ripida
Via Calcara c’è un’altra zona verde che mi è piaciuta
molto per la sua tranquillità. All’incrocio tra le due vie
si trova un terreno abbastanza grande con molti alberi
di fico e altra vegetazione ed una vecchia casa che è
stata disabitata per molti anni. Dalla strada si riesce a
vedere un albero di ciliegie molto alto; devo dire che
è uno dei più belli che abbia mai visto! Alla fine di
questa traversata servolana, mi viene da pensare che
sicuramente tanti anni fa i bambini del rione andavano
per le campagne e passavano molto più tempo all’aria
aperta, mentre nei giorni nostri vedi al massimo qualche bambino che va in bicicletta d’estate. Tra tutti i
frutti che si possono trovare in campagna, penso che
le ciliegie siano le più apprezzate da tutti ed essendo
molto care sono fortunati quelli che possiedono un albero nel proprio giardino.
Tatiana
Informa Servola
GIUGNO 2009
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Incenerisco, e ci guadagno...
Altro che raccolta differenziata!
segue dalla prima pagina
Vediamo qualche altro riferimento: Padova 43,7 (sempre del Gruppo AcegasAps);
Gorizia 45,47; Pordenone 47,33; Udine
32,86. Ma sono dati al 2007, superati da
miglioramenti talora anche molto significativi a fine 2008 (Gorizia annuncia il
63%, Padova il 55!). Muggia è al 24%,
ma con il nuovo appalto per l’asporto
dovrebbe rapidamente migliorare, San
Dorligo, che ha adottato giustamente la
raccolta spinta, porta e porta, ha superato il 40%, Monfalcone il 63%.
Ecco quindi smentita clamorosamente
dai fatti la politica comunale!
> Non viene praticata la raccolta differenziata spinta, per cui la bolletta è condizionata, oltre che dal numero di componenti del nucleo, soprattutto dalla superficie dell’abitazione (Tarsu: è una tassa),
anziché principalmente dalla quantità di
immondizie realmente conferita dai singoli nuclei familiari (Tia: è una tariffa).
> Si inviano i rifiuti indifferenziati (cioè
tutto quello che si getta nei cassonetti) all’inceneritore, per farlo lavorare a pieno
regime e produrre utili (ma anche fumi,
più o meno nocivi o malsani).
> Ma neppure si riesce a sapere con esattezza come si selezioni il materiale conferito e cosa venga effettivamente bruciato,
visto anche che non in tutta la città sono
contemporaneamente presenti le campane vetro-plastica-lattine. Ed è questa una
richiesta di buon senso, condivisa dal comune, ma non esaudita.
> Gli utili prodotti dall’inceneritore, derivanti dall’ingiustificata tariffa imposta
per il conferimento, impinguano le casse
comunali, ma sono soprattutto il frutto
della pesante ed iniqua tassa imposta
ai cittadini, che deve venir assolutamente riportata ai valori medi del resto del paese.
La proposta.
Criticare il comune di Trieste su questo
argomento dovrebbe essere quasi come
lo sparare sulla Croce Rossa, se non fosse
che purtroppo i cittadini tacciono, come
se non si trattasse di un indebito prelievo
di denaro dalle loro tasche!
E’ indispensabile
> passare alla raccolta differenziata spinta, possibilmente porta a porta, almeno
laddove le condizioni abitative e stradali lo consentono, realizzando un sistema
capace di misurare le quote individuali o
condominiali di conferimento. Estendendo e traendo le opportune conclusioni da
sperimentazioni di quartiere, come quella
già avviata nel comprensorio di Rozzol
Melara;;
> introdurre quindi la più equa tariffa TIA
in luogo della iniqua tassa TARSU;
> estendere comunque le isole ecologiche (l’insieme di tutti i cassonetti e campane di vario tipo) a tutta la città, per consentire ai cittadini di effettuare la prima,
fondamentale differenziazione.
Così limitando il costoso conferimento
all’inceneritore, vendendo nel contempo con oculatezza e trasparenza la dif-
Ricordiamoci!
Immigrati?
La lezione peggiore e più pericolosa da trarre da questa crisi è che
essa sia figlia della globalizzazione e che quindi per evitare una
nuova crisi occorra rendere le nostre comunità un po’ più chiuse.
Tito Boeri
Lui!
Detesto tutti quelli che credono alle bugie del Capo e tutti
quelli che apprezzano i suoi comportamenti.
Slogan in voga negli anni ‘30
ferenziata (carte, cartoni, lattine, plastica
ecc.) alle imprese del settore e il servizio
di incenerimento alle altre comunità interessate (sia regionali che slovene) , per
garantire la redditività dell’impianto;
Esistono soluzioni parallele o alternative?
La crisi economica incombente ha già
provveduto a limitare l’uso di ingombranti e costosi imballaggi inutili, nonché
ad avviare la vendita di diversi prodotti in
forma sfusa (latte, vino, detersivi ecc.).
Infine, esistono anche sistemi diversi di
eliminazione dei rifiuti. Sono ancora sperimentali, ma una grande azienda come
AcegasAps potrebbe avviare una sua ricerca, contribuendo così alla soluzione
di un problema di interesse generale nel
campo della difesa dell’ambiente e della
salute dei cittadini: ne abbiamo un grande bisogno!
Giorgio Uboni
PS. La materia è molto complessa e qui
ne esponiamo una sintesi. Per chi fosse
interessato ad approfondire, è disponibile il dossier elaborato dallo SPI CGIL di
Trieste, Distretto Est.
Esistono ancora
scusanti?
Dopo una lunga gestazione durata ben nove anni (anni,
non mesi, NdR), finalmente la Giunta regionale ha emanato il decreto con il quale si individuano le località in
cui sono da collocare i cartelli stradali bilingui. Un
passaggio chiave per il riconoscimento dei diritti della
comunità slovena. Rimane ora da darne – e richiederne
da parte dei cittadini – la completa e totale applicazione.
Per quanto ci riguarda, siamo disponibili ad inoltrare richieste che ci venissero rappresentate.
Informa Servola
8
GIUGNO 2009
SU E ZO PER SERVOL A
È estate, fa caldo, Pepi è andato in montagna, ma tornerà
presto.
Con gli auguri più sentiti per
tutti, Pepi Kukerle ci scrive:
Ma Pepi se ciol anca una
“pausa di riflessione sotto el
figher”, dove aspettando che
La ricetta
di giugno
Ma avete visto quante ciliegie
ci sono quest’anno? E a tutti i
prezzi. Visto che di solito per
farne una scorpacciata bisogna quasi quasi accendere un
mutuo, sarà il caso di approfittarne. Ho avuto per moltissimi anni un meraviglioso
albero di ciliegio, maestoso,
spettacolare, splendido nella
sua fioritura primaverile e che
ci regalava tre qualità di ciliegie, visto che era stato innestato con tre qualità diverse:
le rosa croccanti e acidule, le
rosse classiche e le durone,
grosse e sode, quasi nere, dal
succo bluastro e aromatiche
come quelle zaratine. L’albero ne produceva talmente tante che ne regalavamo a cesti
e ne facevamo marmellate per
el figo ghe caschi in bocca
zercherà de ragionar sui massimi sistemi, filosofeggerà,
analizzerà i risultati delle ultime elezioni zercando de capir
se la gente xe fora come pergoli con o senza i gerani, nol
parteciperà al G8, sebbene invitato dai più grandi politici,
Servola in cusina
l’inverno. Ma una buona parte
costituivano il punto di attrazione per uccelli e insetti che
banchettavano a lungo. Tra le
tante ricette per utilizzare le
ciliegie, questo mese vi voglio
suggerire un dolce, semplice
semplice, facile facile: la torta
rovesciata.
Provate a farla anche con altri
tipi di frutta a seconda della
stagione, è sempre un successo.
Ingredienti: 1 kg. di ciliegie
snocciolate; 140 gr. burro;140
gr. farina; 140 gr. zucchero; 2
uova; _ bustina di Pane degli
angeli; una bustina di zucchero vanigliato; un pizzico di
sale; una fialetta di rum, latte,
burro e farina per lo stampo.
studierà in modo approfondito l’insostenibile leggerezza
del fasol Borlotto che quando
el strombetta par che el soni
un controfagotto....Pepi ga
una crisi esistenziale, al momento nol sa se xe el mondo
che xe completamente insempiado o se xe lui che nol va
più ben per sto mondo....Alla
prossima!Chissà.....chi che
vivi lo saverà.
Buona estate a tutti!
Pepi Kukerle
Procedimento: montate il
burro morbido con lo zucchero, lo zucchero vanigliato,
il sale, il rum. Aggiungete le
uova una alla volta, poi la farina e il lievito sciolto in due
cucchiai di latte. Dovreste
ottenere una pasta morbida.
Ungete lo stampo con burro e cospargetelo di farina.
Mettete le ciliegie sul fondo
dello stampo distese tutte in
uno strato, versateci sopra la
pasta a cucchiaiate livellandola con il dorso del cucchiaio.
Mettete in forno caldo a 180°
per un’ora. Una volta sfornata
fatela raffreddare leggermente
e giratela sul piatto di portata
facendo un po’ d’attenzione.
Servitela tiepida magari cosparsa di zucchero a velo o
con un po’ di panna montata.
Marghet
NOTIZIE UTILI
Vuoi che le medicine ti aiutino a to di superficie per i condomini di Pog- le domande, con arretrati dal 1.1.2008, è
gi S.Anna, via Frescobaldi, via Paisiello, stato prorogato al 30 giugno. Affrettatevi!
stare meglio, spendendo meno?
I farmaci equivalenti sono un vantaggio
per tutti. Infatti, un farmaco in commercio da più di 20 anni perde il brevetto,
per cui altre aziende possono produrlo e
commercializzarlo con la dizione “equivalente”.
Presso le farmacie è in distribuzione un
interessante opuscolo divulgativo, che
ognuno di noi dovrebbe consultare! Anche in Internet: www.agenziafarmaco.it
Il diritto di superficie
In occasione dell’offerta presentata dal
Comune di Trieste di riscatto del dirit-
via Forlanini, ecc. il Sindacato Pensionati
CGIL di Domio informa che maggiori informazioni, assistenza sindacale e legale si
possono ottenere presso l’APU di Trieste,
via Pondares 8, tel. 040/3788276. Condizioni agevolate per gli iscritti CGIL.
Bonus elettrico statale
Causa una campagna informativa insufficiente ed una burocrazia eccessiva, come
per la social card, anche il bonus ha avuto una adesione totalmente inferiore alle
previsioni governative.
Pertanto il termine di presentazione del-
Informazioni e assistenza presso le nostre
Leghe.
Sei andato in pensione
con un incentivo all’esodo?
In alcuni casi, essendo andati in pensione tra la fine del 1997 e il 3 luglio 2006,
gli ex dipendenti di sesso maschile che
avevano un’età compresa tra i 50 e i 55
anni di età, possono avere un rientro del
50% sull’Irpef che è stato loro trattenuto
all’epoca. Sussistendo ulteriori e complesse limitazioni, invitiamo gli eventuali
interessati a rivolgersi alle nostre Leghe.
Hanno collaborato a questo numero:
GIUSEPPE BONAZZI, MARINA COCOLO, GIULIANO DELLA NORA, VLADI FURLAN, MARGHET,
PEPI KUKERLE, UGO PIERRI, TATIANA, GIORGIO UBONI, MIRANDA VODOPIVEC
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Tipografia Arzioni - Trieste
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