InformaServola GIUGN O 200 SPI-CGIL Sindacato Pensionati Italiani - Distretto Est - Lega di Servola - via di Servola, 29 - Trieste [email protected] 9 ( 040830886 CONTRIBUTO VOLONTARIO Ecologia, ambiente, salute, ma anche risparmio Quattro parole chiave, sulle quali abbiamo avviato nel numero precedente una riflessione che dovrà coinvolgere tutta la cittadinanza. Siamo partiti con una nota relativa all’intenzione del governo nazionale di avviare la costruzione di centrali nucleari, snobbando le fonti energetiche alternative. Passiamo oggi ad esaminare la raccolta differenziata, altro tassello decisivo per una corretta politica ambientale e di tutela della salute, sapendo anche che in regione le discariche esistenti si stanno esaurendo! Aggiungiamo anche che l’Ente Locale, quale titolare di diritti e doveri in capo al “benessere della comunità” è tenuto ad avviare concrete azioni formative ed informative, per responsabilizzare e creare un forte senso civico nel cittadino, il cui impegno è decisivo per la riuscita dei progetti di impatto ed impegno collettivo. Ma anche a noi del Sindacato compete svolgere la nostra parte. Incenerisco, e ci guadagno... Altro che raccolta differenziata! A proposito di pensioni L’INPS ci conferma che la cosiddetta quattordicesima mensilità, istituita dal Governo Prodi a sostegno delle pensioni più basse, verrà posta in pagamento come previsto con la rata di Luglio. Ci aspettiamo ora che il Governo in carica, oltre a confermarla per i prossimi anni, la estenda ai titolari di pensioni medio-alte, come richiesto con forza dai pensionati, anche con le manifestazioni nazionali del 5 marzo e del 4 aprile a Roma. disegno di Ugo Pierri L’inceneritore è uno dei fiori all’occhiello della giunta comunale triestina e del sindaco in prima persona. L’assessore Rovis dichiara che: “… abbiamo la fortuna di disporre di un termovalorizzatore che tra l’altro, producendo energia dai rifiuti, riduce di circa il 50% il costo dello smaltimento e abbassa quindi le bollette della Tarsu … (Il Piccolo, 1.2.08). Ma se vediamo i costi medi annui dell’asporto rifiuti in località diverse emerge una sorpresa molto sgradevole per i triestini: Gorizia € 124 Udine € 149 Pordenone € 163 Bologna € 175 Bolzano € 153 Firenze € 131 Genova € 175 Milano € 195 Roma € 219 Torino € 179 Trento € 156 Monfalcone € 145 Muggia € 148 S.Dorligo € 160 Trieste: € 231 !!! (Precisiamo trattarsi di dati medi e non perfettamente omogenei. NdR) Con squisita ironia, l’assessore afferma che, per questo anno 2009, a Trieste, “… la Tarsu non aumenterà…” (Il Piccolo, 4.2.09). Nel frattempo il Piccolo (27.2.09) ci informa che un gruppo di 11 cittadini ha fatto causa al Comune per l’aumento del 27,3% effettuato nel 2007, vincendo in prima istanza al Consiglio di Stato: l’aumento non era giustificato né legittimato! Vediamo ora cosa prescrivono le direttive europee e la legge italiana (Dlgs. 152/06, art. 205): “… deve essere assicurata una raccolta differenziata di almeno il 35% entro il 31.12.06; 45% entro il 31.12.08; 65% entro il 31.12.12. Per i comuni inadempienti il costo del conferimento a discariche o inceneritori viene aumentato del 20%.” E Trieste come va? Male, anzi, malissimo! Siamo passati appena al 20,25% dal 17% del 2004. segue a pagina 7 2 Informa Servola GIUGNO 2009 Sport per tutti … o quasi! A proposito del Campo sportivo di Cologna “Il Draghicchio” Un segnale di allarme ci è stato portato da diversi cittadini con un lungo testo, del quale riprendiamo i soli concetti di fondo. Si tratta di un argomento, lo sport e l’educazione sportiva, che deve coinvolgere i genitori ma anche gli anziani dello Spi, a salvaguardia dei valori da trasmettere ai giovani di oggi. La critica principale che emerge è rivolta in particolare al Comune di Trieste e all’Assessorato alle attività sportive, troppo attenti a manifestazioni occasionali come meeting e feste, che fanno immagine, piuttosto che impegnati a diffondere una sana cultura sportiva di base e fornire impianti di buon livello dove poter svolgere con continuità la propria attività amatoriale, sia da parte dei più giovani che di quelli … più in età. Con troppa attenzione a Cologna al tennis, che fa cassa, molta meno all’atletica, come sempre esaltata a parola, ma cenerentola nei fatti. Così come succede per tanti altri sport minori, come il baseball a Opicina ecc. ecc. La redazione. “Nell’immaginario sportivo si può pensare che lo sport sia una attività adatta a persone capaci di virtuosismi da campioni olimpionici e che solamente alcuni siano in grado di esibire tali virtù. Questo immaginario cozza violentemente con chi ha a che fare con settori giovanili o amatoriali per i quali lo sport diventa un complementare all’insegnamento della moralità e della socializzazione, in cui tutti si devono riconoscere quando, quotidianamente, sono chiamati a compiere il proprio dovere con onestà, lealtà e impegno morale. In un polo sportivo come quello di Cologna, che porta il nome di quel grande atleta che è stato Gregorio Draghicchio, l’attività sportiva dovrebbe venir vissuta nella pienezza della vera passione. Questo atleta, che ha fatto sognare una intera generazione, dovrebbe essere motivo di sfida al qualunquismo e al disinteresse che purtroppo hanno preso piede e causano tanto rammarico a chi crede nello sport come momento di crescita fisica e morale. Allora, venendo al concreto. Il campo offre la sgradevole sensazione di abbandono in termini di manutenzione e di cura dell’igiene, principi fondamentali da rispettare laddove vive una comunità di persone, nonché sintomo di un malessere della società che sta perdendo di vista i valori fondanti di una vita in comune, solidale ed educante. L’attrezzatura si presenta insufficiente e inidonea anche per quanto riguarda la sicurezza. La pista di atletica presenta infatti carenze che influiscono negativamente sugli arti degli atleti. La recinzione dell’impianto presenta rotture in diverse parti della rete (contenti i cinghiali …), a questo si aggiunge una carenza di custodia atta a prevenire inopportune intrusioni ed atti vandalici. Sarebbero opportuni un più democratico coinvolgimento e la sensibilizzazione di coloro che usufruiscono dell’impianto, sia come associazioni che come singoli. Bisogna ridare importanza e prestigio ad una struttura che tutti i giorni accoglie centinaia di persone che interpretano lo sport non solo come attività fisica, che reca beneficio alla salute personale, ma anche come punto d’incontro dove poter scambiare opinioni, idee, parlare della quotidianità, insomma socializzare, pratica non sempre facile data la vita frenetica che ormai tutti conduciamo. Infine, una osservazione di carattere più generale: riguardo alle carenze riguardo allo sport non professionistico o non di alto livello agonistico Trieste purtroppo è seconda solo a pochi; in regione siamo praticamente al fondo. Le carenze sono pesanti anche rispetto al numero di impianti sportivi disponibili e alla loro gestione; per una città che vorrebbe essere, ma non lo è, di esempio di vita sociale ben sorretta dalle istituzioni, ben lungo è ancora il cammino da compiere”. Un gruppo di sportivi P.S.: In punto apprendiamo che il Coni, considerando la pista di atletica di Cologna pericolosa e quindi inagibile per le gare, avrebbe invitato associazioni, genitori, ragazzi ed atleti a orientarsi verso i campi di Gorizia, con gli ovvi problemi di costi ed organizzazione che ne conseguono. NdR. Informa Servola GIUGNO 2009 3 Virtuosi non si nasce! ... e il Comune di Trieste tace! Con questo titolo ammiccante, i comuni di Muggia e S.Dorligo hanno indetto due incontri con i cittadini sul tema del risparmio e delle risorse energetiche rinnovabili. Il tema coinvolge la vivibilità nel territorio, quindi la difesa dell’ambiente e della salute, ma anche la tasca dei cittadini. Infatti si è discusso di nuove tecniche costruttive e di coibentazione delle case, di installazione di pannelli solari, di risparmio energetico ecc., il tutto anche in relazione al previsto aumento del costo del petrolio e al suo progressivo esaurimento (entro 30-40 anni). Rivolgendosi agli Uffici comunali oppure all’Ecosportello presso la Provincia, i cittadini potranno ottenere indicazioni riguardo alle scelte più opportune rispetto alla propria abitazione, nonché informazioni sui diversi incentivi pubblici che competono a chi applica forme di risparmio energetico o ricorre alle fonti rinnovabili di energia. Su questi temi Informaservola ritiene necessario impegnarsi con sempre maggiore energia (!), dedicandovi ampi spazi nel giornale e negli interventi sindacali verso le istituzioni pubbliche. La Redazione Ricordando Alma Godina Ghirardi Alma non c’è più. Se n’è andata dalla sua casa, che da qualche anno era diventata tutto il suo mondo, nell’abbraccio amorevole dei suoi cari, lasciando un gran vuoto dietro di se. Si è portata via la memoria di un secolo intensamente vissuto, storia personale che si è intrecciata con accadimenti che hanno rivoluzionato il mondo e la vita di tante persone. E’ stata fino all’ultimo la cronista narrante dei giorni passati, dei legami tra le persone del nostro Villaggio, delle storie familiari, dei drammi e delle gioie, degli avvenimenti che nessuno ora ci potrà più ricordare. Ci mancherà il suo equilibrio, la profonda e multiforme cultura, l’essere acuta e saggia, austera ma sempre pronta alla battuta, allo scherzo e all’allegria, accogliente e piena di comprensione, anche nei momenti più grigi della vita. Ci mancherà per tanto, per tutto. Ci resteranno i suoi insegnamenti di vita, il tocco leggero delle sue carezze, quella voce ancora oggi melodiosa nel canto di vecchie canzoni, i suoi occhi brillanti e tutto il suo amore. Nell’andarsene ha portato con se le gioie ed i grandi dolori, a volte tragici, della sua storia personale governata da grande protagonista. Ricordi vividi che l’hanno accompagnata con lucidità e rimpianto, fino all’ultimo momento . Arrivederci Alma, “anima” nostra, come il tuo nome recita e grazie. Ricordando Devana Devana era a Servola e all’interno di tutta la comunità slovena, ma non solo, una persona molto conosciuta. Nata 74 anni fa ha scelto la strada dell’insegnamento relativamente tardi. Nonostante questo ha lasciato un segno indelebile in tutte le scuole in cui ha insegnato. Insegnante severa ma sempre molto giusta, proprio per questo è stata molto apprezzata da tutti i suoi alunni, che le sono ancora oggi riconoscenti per quello che hanno imparato durante il periodo scolastico. Devana è stata molto attiva anche nella cultura in senso lato, tanto nel coro partigiano triestino Pinko Tomazic che nel coro femminile del circolo culturale Ivan Grbec di Servola, di cui è stata per un breve periodo anche presidente. Negli ultimi anni si è dedicata anche allo studio dell’Esperanto, così come per tutta la sua vita si è dedicata alle lotte per i diritti delle donne, mentre negli ultimi anni le erano particolarmente a cuore sia la causa pacifista che i movimenti per la pace. Devana credeva profondamente alla visione di una Trieste multietnica e multiculturale, punto d’incontro tra due popoli. Slovena vera fu però lei ad “inventarsi” iniziative culturali che avvicinavano alla scuola slovena anche gli italiani. Infatti il suo pensiero era che solamente conoscendo una cultura, che fino ad allora ti era sconosciuta, potevi iniziare ad apprezzarla. E coerentemente con questa sua visione Devana insegnava lo sloveno presso l’asilo italiano di Servola. Anche politicamente è stata sempre molto attiva, prima nel PCI e poi in Rifondazione comunista; sempre col sorriso sulle labbra, riusciva sempre a sorprendere con alcune battute ironiche che centravano sempre il bersaglio. In questo ultimo periodo le persone più vicine a Devana la accompagnavano quotidianamente nel viaggio lungo questo tunnel, che si e’ rivelato, come molti temevano fin dall’inizio, senza uscita. Tutti, quando abbiamo saputo della morte di Devana, eravamo combattuti al nostro interno tra due sentimenti. Sicuramente tristi e senza quella seppur minima speranza a cui ci eravamo aggrappati; però da un altro lato ci siamo sentiti anche sollevati. Tutti quelli che la conoscevano avevano infatti apprezzato quella sua forza interiore e quella gioia di vivere, che erano in aspro contrasto con questi suoi ultimi mesi di vita. Al marito Redento, al figlio Igor e a tutti i parenti le più sentite condoglianze. MC 4 Informa Servola GIUGNO 2009 In via del Pane bianco l’anima dell’antica Servola Sarebbe bello potersi concedere il tempo di riflettere attentamente sul significato delle parole. E in questo modo approfondire il senso di quello che spesso si legge e si pronuncia distrattamente, senza riuscire a evocare le sensazioni e la magia che le parole contengono. Come sarebbe possibili, altrimenti, tirare diritto percorrendo la servolana via del Pane bianco, senza lasciarci prendere dai ricordi dell’infanzia evocati da tale nome? Accanto alle indimenticabili merende, via del Pane Bianco porta alla mente tavole imbandite e tovaglie rigorosamente immacolate, campi di grano in technicolor, aromi e ricordi personali e domestici che fanno impallidire i ricordi della “Recherche” proustiana e i famosi mulini decantati dalla pubblicità. Ma via del Pane bianco è in realtà qualcosa di più, l’aorta vera e propria dell’antica servola, una stradina contorta che percorre il borgo quasi di traverso, l’anima di un paese che al pane ha dato tanto e che al pane deve altrettanta fama. Un tempo le baghette ser- volane furono servite addirittura al desco dei sovrani di Austria e Ungheria, a testimonianza delle capacità di impasto e cottura di farine, acque e lieviti delle donne del posto. Di quell’epopea serba memoria quel Museo etnografico sorvolano che don Dusan Jakomin, parroco sloveno della località,ha inaugurato nel 1975. Davanti al centro culturale un’enorme lingottiera di ghisa che don Dusan ebbe modo di acquisire per il valore simbolico di una lira dall’allora direzione della Ferriera, lo scomodo simbolo servolano che, ironia della sorte, permette ancora a tanti lavoratori di procacciarsi un pane duro ma dignitoso. Via del Pane bianco, però, non è fatta solo di pane e acciaio. Le sue casette linde, i suoi giardinetti curati e variopinti, i suoi angoli degni del più rustico villaggio ne fanno per molti versi un’oasi di rara tranquillità. Nelle sue immediate vicinanze c’è tutta la storia di un paese che la crescita urbana ha trasformato dopo il secondo dopoguerra: il circolo culturale sloveno Ivan Grbec, la casa parrocchiale don Jakob Ukmar, la nuova Casa del popolo intitolata a Zora Perello, l’area che un tempo ospitava quel Cine Teatro del borgo che la gente continua a rimpiangere. Il denso reticolo di androne e piccole corti invita ancora a trascorrere il tempo assieme, al recupero di una dimensione di vicinato che rappresenta l’inestimabile valore aggiunto in un’epoca dove nei caseggiati del centro si fatica a salutare il proprio dirimpettaio. Il “presepe”sorvolano merita una particolare tutela, attraverso un Piano regolatore attento a preservare l’area da indirizzi abitativi mastodontici e innaturali. Maurizio Lozei (NdR.: Questo articolo, che pubblichiamo per gentile concessione dell’autore, è comparso in... Australia sul “Bollettino Giuliano”. Da Silver Mazzoni, un servolano emigrato a Sydney, abbiamo saputo della sua esistenza e lo ringraziamo della collaborazione. A buon rendere.) Informa Servola GIUGNO 2009 5 Affido familiare, come e perché Cari lettori, riprendiamo dai nostri giornaletti Informamuja e Dolinski Breg questo interessante articolo, invitandovi a meditare al riguardo e, per chi lo potesse, sostenere tutti quei progetti che affrontano un tema umanamente così delicato ed importante. Anche a Trieste è possibile. I Comuni di Muggia e di Dolina hanno deciso di inserire nel Piano di Zona 2006/2008 il “Progetto affidi” un progetto innovativo per l’Ambito dei due comuni, sia rispetto alle politiche locali sia rispetto a quelle regionali. Il progetto intende perseguire l’individiazione e la promozione delle diverse forme di affido familiare nel rispetto delle diverse forme di affido familiare nel rispetto delle esigenze del bambino e della sua famiglia, offrendo un’opportunità alternativa a favore dei minori attualmente in comunità. L’affido nasce da una scelta personale, che si basa su un sincero sentimento di solida- rietà sociale e si può realizzare solamente grazie all’incontro tra la disponibilità di famiglie o singoli e l’impegno e la responsabilità pubblica dell’Amministrazione locale. Grazie alla collaborazione con il privato sociale è stata quindi avviata una campagna di sensibilizzazione nei territori di Muggia e Dolina, finalizzata alla promozione di una cultura della solidarietà possibile e concretamente realizzabile. Obiettivo di questo opuscolo e delle altre iniziative sviluppate appositamente per il nostro territorio, è quello di fornire informazioni precise sull’opportunità dell’affido, e di contribuire a suscitare e alimentare sentimenti e atteggiamenti quali “accoglienza”, “emozioni”, “disponibilità”. Abbiamo riportato la presentazione del “progetto affidi” contenuta nella guida informativa sull’affido familiare, curato dal Servizio sociale dei comuni di Muggia e di Dolina, con l’intento di sostenere l’iniziatiava e di fornire, contestualmente, le informazioni utili per una ampia divulgazione del progetto. Bambini infelici, soli, sfruttati o troppo responsabilizzati, sono una cruda realtà che ci dovrebbe coinvolgere emotivamente; purtroppo, siamo costantemente invitati a distogliere la nostra attenzione e non sentire richieste di aiuto, per non farci distrarre dai futili o grandi problemi quotidiani. La strisciante indifferenza dilaga e trapela dai comportamenti di massa. In questa nostra società, che non riesce affiancare al cambiamento tecnologico una proporzionale crescita civile e culturale, possiamo intraprendere piccole iniziative quotidiane che possono contribuire al miglioramento del tessuto sociale. La disponibilità da parte di famiglie o soggetti singoli ad accogliere ed ospitare temporaneamente ragazzi minori, selezionati e segnalati dal Servizio sociale dei due Comuni, può concretamente contribuire a migliorare la Il testamento biologico Dopo le infuocate giornate che hanno caratterizzato gli ultimi giorni di Eluana Englaro, le acque si sono placate. L’urgenza è scomparsa, l’argomento giace nei cassetti della memoria. Ma non per noi. In attesa che il Parlamento decida qualcosa, ci permettiamo di ricordare, senza voler urtare la suscettibilità e la coscienza di nessuno, che forse sarebbe opportuna una norma che garantisca ai cittadini la libertà di scelta, confermando il diritto alla salu- te, ma senza obbligare nessuno a sottostare a trattamenti sanitari non voluti. Costituzione Italiana, art. 32: “… La legge non può in ogni caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.” Sappiamo che molte associazioni hanno prodotto dei possibili “Testamenti Biologici”. Presso le nostre sedi potrete ottenere maggiori informazioni, nonché trovare l’elaborato predisposto da “A buon diritto”, “Luca Coscioni”, Fammiscegliere”. Abbonati a “Liberetà”! Un intelligente mensile edito dallo SPI nazionale, con le vignette di Bobo-Staino e tanti articoli su argomenti che interessano noi pensionati. Al costo invariato di soli 12€ all’anno, sottoscrivibile presso le nostre Leghe, dove potrai trovare anche tante informazioni, consigli e suggerimenti su assistenza e sanità, previdenza, burocrazia varia ecc. nostra società ... senza dover ricorrere ad azioni eroiche. La vicina Slovenia, dove l’istituto dell’affido risulta già prassi consolidata, insegna. Miranda V. Per ulteriori informazioni Comune di Muggia: Servizio sociale, Sportello unico per minori, martedì dalle 11.30 alle 13.00; tel. 040/3360362 Comune di Dolina: Sportello unico per minori, mercoledì dalle 14.30 alle 16.30; tel. 040/8329210 Lo Spi alla tv Lo Spi è presente alla tv con due trasmissioni, nelle quali vengono trattati temi di attualità, con la partecipazione di responsabili istituzionali e di associazioni che operano nel territorio. Seguiteci e suggerite gli argomenti che vorreste veder trattati. Le trasmissioni vanno in onda su Telefriuli il mercoledì alle ore 13.30 e in replica il giovedì alle 12, e su Telenordest (ma non ancora sulla collegata Antenna3) il martedì alle ore 19.15 e in replica il mercoledì alle 7.15. 6 Informa Servola GIUGNO 2009 L’amarcord del pensionato Pur essendo un sindacato dei pensionati, siamo fortemente sensibili alle problematiche giovanili. Si investe abbastanza nella loro educazione e formazione ?; si garantiscono un lavoro ed un reddito che consentano una dignitosa prospettiva di vita, il formare una famiglia? Scoperte, invenzioni, innovazione, nuove iniziative imprenditoriali devono essere soprattutto produzione giovanile. Ma troppo scarse sono le risorse che l’Italia investe a questi fini: proprio per questo nelle rilevazioni internazionali siamo sempre più indietro! E questi sono i problemi della politica di oggi da noi. Poi interviene l’amarcord, pensiamo Vorrei avere un figlio, ma dove lo sistemo in ore di lavoro e quanto mi costa? Un tempo si diceva che “una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio”. Ora si dovrebbe fare un’aggiunta: una famiglia deve avere un asilo nido al quale affidare i figli. Come spiega l’Istat venti italiane su cento, quando diventano madri, lasciano il lavoro. Sette per cento vengono licenziate, tredici perché non ce la fanno a conciliare il lavoro e la famiglia. Che sia per questo che la classifica Eurostat delle donne al lavoro rispetto alla popolazione tra i 15 e i 64 anni vede l’Italia ultimissima col 46%, staccata di 7 punti dalla Romania, 13 da Cipro, 16 dal Portogallo, 20 dagli Stati Uniti, 25 dalla Svizzera e addirittura 27 dalla Danimarca? Probabile. Nel resto dell’Europa e del mondo occidentale, segnalano nel loro libro “La rivoluzione nella culla” i demografi F. Billari e G. Dalla Zuanna, “si fanno più figli dove le donne partecipano di più al mercato del lavoro. In termini tecnici, dunque, esiste una correlazione territoriale positiva tra numero di figli per donna e tasso di attività femminile”. Da noi no. Anche per la totale assenza dell’aiuto pubblico. Soprattutto in alcune aree. Un esempio per fare un confronto. Il centro storico di Venezia (60.300 abitanti) dispone di sette asili nido, cioè uno ogni 8.614 anime. La città di Messina (254.000 abitanti) ne ha solo due, uno ogni 127.000 anime. Quindici volte di meno! Ti posso raccontare come si arrangia mia figlia che ha tre figli, una di otto anni, uno di cinque e l’ultimo di un anno e mezzo. Il papà lavora in fabbrica a turni, poi fa l’artigiano con la partita Iva. La mamma lavora tutti i pomeriggi, compreso il sabato. Tre figli, tre stipendi! Il piccolo va all’asilo nido al pomeriggio (quando la mamma lavora), ma esiste solo privato: euro 300 mensili! In questi anni di frequentazione di asili nido pubblici e privati, in qualità di nonno, ho visto di tutto. Un esempio: ho visto genitori che portavano il bebè con il SUV e si vantavano di essere esenti dal pagamento della retta, grazie al reddito di famiglia presentato (leggi evasori fiscali). I due più grandi frequentano al mattino rispettivamente la scuola elementare e la scuola per l’infanzia: e poi? Entrano in campo i nonni che li portano alle attività sportive ( circa euro 100 mensili cadauno), li portano ai giardinetti, alle feste di compleanno e così via fino all’ora di cena, quando si ritrovano finalmente tutti assieme con mamma e papà. Ancora un libro, pubblicato di recente “Famiglia. Sostantivo plurale. Amarsi, crescere e vivere nella famiglia del terzo millennio” di Paola Di Nicola edito da Franco Angeli. “I tempi della famiglia sono compressi perché oggi tutto ruota intorno al lavoro” spiega “si sta insieme spesso al tempo della cena, della TV, anche se con la moltiplicazione delle televisioni anche questa abitudine è in declino……..La società riconosce di più il lavoro produttivo che quello riproduttivo, intendendo per questo la cura e l’accudimento. E’ anche per questo che le italiane non fanno figli”. Giuliano Della Nora ai nostri tempi: ma, i nostri giovani, sapranno ancora arrampicarsi sugli alberi, mangiarsi ciliegie, amoli, ronglò, more de gelso…? E pescare con la togna guati e bavose? Il mondo è cambiato, abbiamo raccolto qualche ricordo di allora e qualche testimonianza di oggi. Scriveteci e raccontateci i vostri “amarcord”. Co’ ierimo putei… Parlando con mio padre dei suoi ricordi d’infanzia, mi ha raccontato di com’era Servola quando lui era bambino. Ero curiosa di sapere se c’erano delle campagne o terreni anche abbandonati, dove si potesse andare a giocare o a rubare ciliegie senza essere visti dal contadino, per il gusto di fare una cosa proibita. Così ho saputo che nella zona di Via Marco Praga, dove adesso sorgono una scuola ed un campo di basket, c’era un terreno con vitigni, alberi di fico e di ciliegie, così come in Via dei Vigneti. Un terreno da sempre privato e recintato è quello del Dottor Freiberger, che si può dire un parco per la sua ampiezza ed il gran numero d’altissimi alberi d’acacie ed ippocastani che si trovano al suo interno. Questo è quello che si riesce a scorgere dall’esterno della recinzione alta circa due metri, ma ci saranno sicuramente anche vitigni ed alberi di fico. Di questa bella vista può godere solo chi ha il permesso di entrare e chi abita nelle palazzine sopra a questo parco di Via del Roncheto. Tra gli alberi svolazzano festosi uccellini che sanno di trovarsi in un’oasi di verde e tranquillità. Da bambino, mio padre, ebbe l’occasione di entrare nel parco, perché in quel periodo suo padre e suo nonno lavoravano per il proprietario, occupandosi di segare il legname e della raccolta dell’uva e della vendemmia. Un’altra zona ricca di vegetazione era compresa tra la Via Roncheto e le Vie Silvula e Salvi che scendono verso la Via Baiamonti. Dagli anni ’50 circa, molto di questo verde è stato rimpiazzato da moltissime case condominiali e private, ma scendendo giù per la via di Silvula, sul lato sinistro si può ancora intravedere, dietro una fitta sterpaglia di rovi, un terreno coltivato con alcuni filari di viti e qualche albero. Tra la Via Banelli e la ripida Via Calcara c’è un’altra zona verde che mi è piaciuta molto per la sua tranquillità. All’incrocio tra le due vie si trova un terreno abbastanza grande con molti alberi di fico e altra vegetazione ed una vecchia casa che è stata disabitata per molti anni. Dalla strada si riesce a vedere un albero di ciliegie molto alto; devo dire che è uno dei più belli che abbia mai visto! Alla fine di questa traversata servolana, mi viene da pensare che sicuramente tanti anni fa i bambini del rione andavano per le campagne e passavano molto più tempo all’aria aperta, mentre nei giorni nostri vedi al massimo qualche bambino che va in bicicletta d’estate. Tra tutti i frutti che si possono trovare in campagna, penso che le ciliegie siano le più apprezzate da tutti ed essendo molto care sono fortunati quelli che possiedono un albero nel proprio giardino. Tatiana Informa Servola GIUGNO 2009 7 Incenerisco, e ci guadagno... Altro che raccolta differenziata! segue dalla prima pagina Vediamo qualche altro riferimento: Padova 43,7 (sempre del Gruppo AcegasAps); Gorizia 45,47; Pordenone 47,33; Udine 32,86. Ma sono dati al 2007, superati da miglioramenti talora anche molto significativi a fine 2008 (Gorizia annuncia il 63%, Padova il 55!). Muggia è al 24%, ma con il nuovo appalto per l’asporto dovrebbe rapidamente migliorare, San Dorligo, che ha adottato giustamente la raccolta spinta, porta e porta, ha superato il 40%, Monfalcone il 63%. Ecco quindi smentita clamorosamente dai fatti la politica comunale! > Non viene praticata la raccolta differenziata spinta, per cui la bolletta è condizionata, oltre che dal numero di componenti del nucleo, soprattutto dalla superficie dell’abitazione (Tarsu: è una tassa), anziché principalmente dalla quantità di immondizie realmente conferita dai singoli nuclei familiari (Tia: è una tariffa). > Si inviano i rifiuti indifferenziati (cioè tutto quello che si getta nei cassonetti) all’inceneritore, per farlo lavorare a pieno regime e produrre utili (ma anche fumi, più o meno nocivi o malsani). > Ma neppure si riesce a sapere con esattezza come si selezioni il materiale conferito e cosa venga effettivamente bruciato, visto anche che non in tutta la città sono contemporaneamente presenti le campane vetro-plastica-lattine. Ed è questa una richiesta di buon senso, condivisa dal comune, ma non esaudita. > Gli utili prodotti dall’inceneritore, derivanti dall’ingiustificata tariffa imposta per il conferimento, impinguano le casse comunali, ma sono soprattutto il frutto della pesante ed iniqua tassa imposta ai cittadini, che deve venir assolutamente riportata ai valori medi del resto del paese. La proposta. Criticare il comune di Trieste su questo argomento dovrebbe essere quasi come lo sparare sulla Croce Rossa, se non fosse che purtroppo i cittadini tacciono, come se non si trattasse di un indebito prelievo di denaro dalle loro tasche! E’ indispensabile > passare alla raccolta differenziata spinta, possibilmente porta a porta, almeno laddove le condizioni abitative e stradali lo consentono, realizzando un sistema capace di misurare le quote individuali o condominiali di conferimento. Estendendo e traendo le opportune conclusioni da sperimentazioni di quartiere, come quella già avviata nel comprensorio di Rozzol Melara;; > introdurre quindi la più equa tariffa TIA in luogo della iniqua tassa TARSU; > estendere comunque le isole ecologiche (l’insieme di tutti i cassonetti e campane di vario tipo) a tutta la città, per consentire ai cittadini di effettuare la prima, fondamentale differenziazione. Così limitando il costoso conferimento all’inceneritore, vendendo nel contempo con oculatezza e trasparenza la dif- Ricordiamoci! Immigrati? La lezione peggiore e più pericolosa da trarre da questa crisi è che essa sia figlia della globalizzazione e che quindi per evitare una nuova crisi occorra rendere le nostre comunità un po’ più chiuse. Tito Boeri Lui! Detesto tutti quelli che credono alle bugie del Capo e tutti quelli che apprezzano i suoi comportamenti. Slogan in voga negli anni ‘30 ferenziata (carte, cartoni, lattine, plastica ecc.) alle imprese del settore e il servizio di incenerimento alle altre comunità interessate (sia regionali che slovene) , per garantire la redditività dell’impianto; Esistono soluzioni parallele o alternative? La crisi economica incombente ha già provveduto a limitare l’uso di ingombranti e costosi imballaggi inutili, nonché ad avviare la vendita di diversi prodotti in forma sfusa (latte, vino, detersivi ecc.). Infine, esistono anche sistemi diversi di eliminazione dei rifiuti. Sono ancora sperimentali, ma una grande azienda come AcegasAps potrebbe avviare una sua ricerca, contribuendo così alla soluzione di un problema di interesse generale nel campo della difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini: ne abbiamo un grande bisogno! Giorgio Uboni PS. La materia è molto complessa e qui ne esponiamo una sintesi. Per chi fosse interessato ad approfondire, è disponibile il dossier elaborato dallo SPI CGIL di Trieste, Distretto Est. Esistono ancora scusanti? Dopo una lunga gestazione durata ben nove anni (anni, non mesi, NdR), finalmente la Giunta regionale ha emanato il decreto con il quale si individuano le località in cui sono da collocare i cartelli stradali bilingui. Un passaggio chiave per il riconoscimento dei diritti della comunità slovena. Rimane ora da darne – e richiederne da parte dei cittadini – la completa e totale applicazione. Per quanto ci riguarda, siamo disponibili ad inoltrare richieste che ci venissero rappresentate. Informa Servola 8 GIUGNO 2009 SU E ZO PER SERVOL A È estate, fa caldo, Pepi è andato in montagna, ma tornerà presto. Con gli auguri più sentiti per tutti, Pepi Kukerle ci scrive: Ma Pepi se ciol anca una “pausa di riflessione sotto el figher”, dove aspettando che La ricetta di giugno Ma avete visto quante ciliegie ci sono quest’anno? E a tutti i prezzi. Visto che di solito per farne una scorpacciata bisogna quasi quasi accendere un mutuo, sarà il caso di approfittarne. Ho avuto per moltissimi anni un meraviglioso albero di ciliegio, maestoso, spettacolare, splendido nella sua fioritura primaverile e che ci regalava tre qualità di ciliegie, visto che era stato innestato con tre qualità diverse: le rosa croccanti e acidule, le rosse classiche e le durone, grosse e sode, quasi nere, dal succo bluastro e aromatiche come quelle zaratine. L’albero ne produceva talmente tante che ne regalavamo a cesti e ne facevamo marmellate per el figo ghe caschi in bocca zercherà de ragionar sui massimi sistemi, filosofeggerà, analizzerà i risultati delle ultime elezioni zercando de capir se la gente xe fora come pergoli con o senza i gerani, nol parteciperà al G8, sebbene invitato dai più grandi politici, Servola in cusina l’inverno. Ma una buona parte costituivano il punto di attrazione per uccelli e insetti che banchettavano a lungo. Tra le tante ricette per utilizzare le ciliegie, questo mese vi voglio suggerire un dolce, semplice semplice, facile facile: la torta rovesciata. Provate a farla anche con altri tipi di frutta a seconda della stagione, è sempre un successo. Ingredienti: 1 kg. di ciliegie snocciolate; 140 gr. burro;140 gr. farina; 140 gr. zucchero; 2 uova; _ bustina di Pane degli angeli; una bustina di zucchero vanigliato; un pizzico di sale; una fialetta di rum, latte, burro e farina per lo stampo. studierà in modo approfondito l’insostenibile leggerezza del fasol Borlotto che quando el strombetta par che el soni un controfagotto....Pepi ga una crisi esistenziale, al momento nol sa se xe el mondo che xe completamente insempiado o se xe lui che nol va più ben per sto mondo....Alla prossima!Chissà.....chi che vivi lo saverà. Buona estate a tutti! Pepi Kukerle Procedimento: montate il burro morbido con lo zucchero, lo zucchero vanigliato, il sale, il rum. Aggiungete le uova una alla volta, poi la farina e il lievito sciolto in due cucchiai di latte. Dovreste ottenere una pasta morbida. Ungete lo stampo con burro e cospargetelo di farina. Mettete le ciliegie sul fondo dello stampo distese tutte in uno strato, versateci sopra la pasta a cucchiaiate livellandola con il dorso del cucchiaio. Mettete in forno caldo a 180° per un’ora. Una volta sfornata fatela raffreddare leggermente e giratela sul piatto di portata facendo un po’ d’attenzione. Servitela tiepida magari cosparsa di zucchero a velo o con un po’ di panna montata. Marghet NOTIZIE UTILI Vuoi che le medicine ti aiutino a to di superficie per i condomini di Pog- le domande, con arretrati dal 1.1.2008, è gi S.Anna, via Frescobaldi, via Paisiello, stato prorogato al 30 giugno. Affrettatevi! stare meglio, spendendo meno? I farmaci equivalenti sono un vantaggio per tutti. Infatti, un farmaco in commercio da più di 20 anni perde il brevetto, per cui altre aziende possono produrlo e commercializzarlo con la dizione “equivalente”. Presso le farmacie è in distribuzione un interessante opuscolo divulgativo, che ognuno di noi dovrebbe consultare! Anche in Internet: www.agenziafarmaco.it Il diritto di superficie In occasione dell’offerta presentata dal Comune di Trieste di riscatto del dirit- via Forlanini, ecc. il Sindacato Pensionati CGIL di Domio informa che maggiori informazioni, assistenza sindacale e legale si possono ottenere presso l’APU di Trieste, via Pondares 8, tel. 040/3788276. Condizioni agevolate per gli iscritti CGIL. Bonus elettrico statale Causa una campagna informativa insufficiente ed una burocrazia eccessiva, come per la social card, anche il bonus ha avuto una adesione totalmente inferiore alle previsioni governative. Pertanto il termine di presentazione del- Informazioni e assistenza presso le nostre Leghe. Sei andato in pensione con un incentivo all’esodo? In alcuni casi, essendo andati in pensione tra la fine del 1997 e il 3 luglio 2006, gli ex dipendenti di sesso maschile che avevano un’età compresa tra i 50 e i 55 anni di età, possono avere un rientro del 50% sull’Irpef che è stato loro trattenuto all’epoca. Sussistendo ulteriori e complesse limitazioni, invitiamo gli eventuali interessati a rivolgersi alle nostre Leghe. Hanno collaborato a questo numero: GIUSEPPE BONAZZI, MARINA COCOLO, GIULIANO DELLA NORA, VLADI FURLAN, MARGHET, PEPI KUKERLE, UGO PIERRI, TATIANA, GIORGIO UBONI, MIRANDA VODOPIVEC Stampa: Tipografia Arzioni - Trieste