UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA
Dipartimento di Medicina
CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA
Tesi di Laurea
L’INFERMIERE E LA VALUTAZIONE DELL’ANSIA
PREOPERATORIA.
STUDIO OSSERVAZIONALE
Relatore: Prof.ssa Galzignato Stefania
Correlatore: Prof.ssa Bertinaria Antonella
Laureanda: Bizzotto Giorgia
Anno Accademico 2014/2015
INDICE
CAPITOLO 1: L’ANSIA
Pag. 1
1.1 Definizione generale
Pag. 1
1.2 Ansia preoperatoria
Pag. 2
1.3 Importanza della valutazione, trattamento, e ruolo dell’infermiere
Pag. 3
CAPITOLO 2: MATERIALI E METODI
Pag. 7
2.1 Criteri di ricerca e selezione della letteratura
Pag. 7
2.2 Caratteristiche della letteratura
Pag. 9
2.3 Strumenti d’indagine
Pag. 9
2.4 Modalità d’indagine
Pag. 11
CAPITOLO 3: ANALISI DEI DATI
Pag. 13
3.1 Analisi dei dati emersi dal questionario STAI-Y
Pag. 13
3.1.1 Ansia e sesso
Pag. 14
3.1.2 Ansia e titolo di studio
Pag. 15
3.1.3 Ansia e numero d’interventi
Pag. 16
3.1.4 Ansia ed età
Pag. 16
3.2 Analisi dei risultati emersi dall’osservazione – focus infermiere
Pag. 17
CAPITOLO 4: DISCUSSIONE
Pag. 19
4.1 Limiti dello studio
Pag. 19
4.2 Considerazioni sui risultati
Pag. 19
4.3 Implicazioni per la pratica
Pag. 21
4.3.1 Proposta per la valutazione dell’ansia preoperatoria
Pag. 21
4.3.2 Proposta per il trattamento dell’ansia preoperatoria
Pag. 23
4.3.3 Comportamento di ogni giorno
Pag. 23
CONCLUSIONI
BIBLIOGRAFIA
ABSTRACT
Problema
Il problema esaminato è la valutazione e/o trattamento dell’ansia preoperatoria nei pazienti
con intervento elettivo.
L’ansia preoperatoria è descritta come uno stato di inquietudine e tensione del paziente,
secondaria alla malattia, ricovero, chirurgia..
Questa condizione è presente in gran parte dei pazienti che sono in attesa di un intervento
programmato.
Le paure più frequenti, che si manifestano in questo periodo, riguardano: la paura di
morire, dell’anestesia, del dolore post-operatorio, del risultato dell’intervento chirurgico.
È considerata normale, poiché tutte le persone hanno reazioni emotive prima di qualsiasi
procedura chirurgica, che possono essere evidenti o mascherate, più o meno intense. La
tipologia d’espressione della paura è soggettiva, alcuni individui possono fare molte
domande, anche se queste hanno già avuto risposta; altri possono isolarsi, evitare la
comunicazione.
Valutare l’ansia con uno strumento adeguato permette d’identificare il paziente che
potrebbe aver bisogno di un livello più elevato di assistenza nel post-operatorio, nel quale è
più alto il rischio di complicazioni quali comparsa di vomito, nausea, e soprattutto dolore.
L’infermiere è il professionista che si trova più a contatto con il paziente, perciò deve
instaurare un rapporto di fiducia ed empatia, ma soprattutto d’ascolto.
Deve offrire al paziente informazioni che aiutino ad alleviare le preoccupazioni, e deve
mettere in atto azioni che permettano di diminuire l’ansia preoperatoria.
Obiettivo:
Lo scopo della tesi è di fare un’analisi osservativa sul comportamento dell’equipe
infermieristica nei confronti dei pazienti che devono sottoporsi ad un intervento chirurgico
elettivo. In particolare osservare se l’ansia preoperatoria è valutata e/o trattata dall’equipe.
Inoltre, se nel diario infermieristico sono presenti indicazioni riguardo allo stato emotivo
del paziente.
Materiali e metodi:
Lo studio si basa su una raccolta dati. Ai pazienti è stato somministrato un questionario
STAI-Y per la valutazione dell’ansia di stato e di tratto, e sono stati osservati i rapporti
infermiere-paziente. L’utilizzo della scala e l’analisi dei dati ricavati sono stati possibili,
poiché c’è stata la collaborazione con una psicologa. Attraverso la ricerca in Pubmed, è
stata creata una griglia di osservazione che aveva due soggetti di studio: il paziente e
l’infermiere.
Limiti dello studio:
Il campione raccolto è molto limitato, a causa della riduzione degli interventi, in quanto la
raccolta dei dati è stata effettuata nel periodo estivo.
Sono stati analizzati donne e uomini in pari numero, ma senza tener conto del tipo
d’intervento. I pazienti con età inferiore ai 19 anni non rientravano nello studio.
Risultati:
Dai dati risulta che l’ansia a livello moderato è presente nel 50% dei pazienti esaminati, e
secondo la letteratura, già dal livello moderato è bene mettere in atto azioni per ridurla. A
confronto, le donne risultano più ansiose rispetto agli uomini. Fattori predisponenti come
età, titolo di studio, numero d’interventi, non hanno rilevato incidenze statisticamente
significative.
Solamente un infermiere su tredici esaminati ha chiesto al paziente se voleva qualche
informazione e si è preoccupato dello stato emotivo.
Nel diario infermieristico di ogni singolo paziente non sono state trovate consegne relative
allo stato emotivo.
CAPITOLO 1: L’ANSIA
1.1 Definizione generale
L’ansia è uno stato emotivo umano, universale, che in condizioni normali costituisce una
reazione di difesa. Rappresenta un’espressione patologica alla reazione fisiologica
d’allarme di fronte ad una situazione di pericolo. 1
Lo stato d’ansia si può esprimere acutamente sotto forma di crisi, oppure in modo
persistente e continuo.
La sintomatologia ansiosa si può dividere in due forme: una più strettamente psichica
(ansia psichica), e un’altra più strettamente somatica e neurovegetativa.
L’ansia psichica si esprime con i seguenti sintomi: stato di allarme, apprensione,
irrequietezza, paura di morire, paura d’impazzire o di perdere il controllo. 2
L’ansia somatica è per lo più legata ad iperattività del sistema nervoso simpatico; può
presentare un’estrema variabilità di sintomi, in associazione o da soli, ad esempio:
 Sintomi generali: brividi o vampate di calore; sudorazione; sensazioni di
mancamento o lipotimie; affaticabilità e debolezza
 Sintomi cardio polmonari: palpitazioni e tachicardia; dispnea o sensazione di
soffocamento; dolore o fastidio al petto
 Sintomi gastro-intestinali: senso di peso, pienezza, dolore; bruciore allo stomaco;
nausea o disturbi addominali; vomito; bolo esofageo; anoressia; diarrea e stipsi
 Sintomi genito-urinari: minzione frequente; ritenzione urinaria; dismenorrea;
impotenza; frigidità; vaginismo
 Sintomi neurologici: cefalea; vertigini; tremori; parestesie; visione offuscata;
instabilità nella stazione eretta o nella marcia; crisi pseudo-epilettiche (di tipo
isterico) 3
1
Eandi M, Munizza C, Pradelli L. Sindromi ansiose e depressive. : SEEd; 2007.
Colombo G. Elementi di psichiatria. padova: cleup; 2010. p. 190-191
3
Colombo G. Elementi di psichiatria. padova: cleup; 2010. p. 192
2
1
All’interno del significato di ansia, si riconosce la distinzione di due concetti
fondamentalmente distinti: ansia di stato e ansia di tratto.
Il primo indica uno stato emotivo transitorio di un individuo in una determinata situazione
o momento, caratterizzato da sentimenti di tensione, percepiti coscientemente come
apprensione, nervosismo e preoccupazione. L’ansia di stato può variare d’intensità e può
fluttuare nel tempo, in funzione della minaccia percepita.
Il secondo concetto rappresenta una caratteristica della personalità che implica una
predisposizione propria dell’individuo a percepire un largo numero di circostanze come
dannose, e a rispondere a queste con l’elevazione dell’ansia. Le persone che manifestano
un alto grado di ansia di tratto hanno quindi la tendenza a rispondere a situazioni percepite
come pericolose, con l’elevazione dell’intensità dell’ansia di stato. 4
1.2 Ansia preoperatoria
Il periodo preoperatorio inizia quando si prende la decisione di eseguire un intervento
chirurgico e termina quando la persona viene trasferita sul letto operatorio. 5
L’ansia preoperatoria è descritta come uno stato d’inquietudine e tensione del paziente,
secondaria alla malattia, ricovero, chirurgia. 6
Questa condizione è presente in gran parte dei pazienti che sono in attesa di un intervento
programmato.7
Le paure più frequenti, che si manifestano in questo periodo, riguardano: la paura di
morire, dell’anestesia, del dolore post-operatorio, del risultato dell’intervento chirurgico. 8
È considerata normale, poiché tutte le persone hanno reazioni emotive prima di qualsiasi
procedura chirurgica, che possono essere evidenti o mascherate, più o meno intense. La
tipologia d’espressione della paura è soggettiva, alcuni individui possono fare molte
4
Monzani R, Cappellini B, Mencaglia E. Ansia preoperatoria in day surgery: preanestesia farmacologica
versus agopuntura. 2007.
5
Susanne C,Smeltzer, Brenda G,Bare, Janice L,Hinkle, Kerry H,Cheever. Brunner & Suddarth's Textbook of
Medical Surgical Nursing. Quarta ed. Rozzano (MI): Casa Editrice Ambrosiana; 2010. p.483-485
6
Maranets I. Preoperative anxiety and intraoperative anesthetic requirements. Anesth Analg 1999(89):13461351.
7
Kinder C. The visual analog scale allows effective measurement of preoperative anxiety and detection of
patients' anesthetic concerns. Anesth Analg 2000(90):706-712.
8
Nigussie S, Belachew T, Wolancho W. Predictors of preoperative anxiety among surgical patients in Jimma
University Specialized Teaching Hospital, South Western Ethiopia. BMC Surg 2014 Sep 5;14:67-2482-1467.
2
domande, anche se queste hanno già avuto risposta; altri possono isolarsi, evitare la
comunicazione.9
Opinioni comuni affermano che l’ansia preoperatoria dipenda da fattori predisponenti,
come:
 Età: i soggetti giovani hanno livelli di ansia più elevati
 Sesso: le donne risultano essere più ansiose
 Precedente esperienza con l’anestesia: i pazienti con un’esperienza negativa
precedente o con nessuna esperienza con l’anestesia, presentano livelli d’ansia
maggiori rispetto ad altri pazienti
 Tipo
d’intervento
chirurgico:
le
procedure
di
chirurgia
toracica
e
otorinolaringoiatra sono associate a livelli maggiori di ansia, rispetto ad altre
procedure di altra natura. 10
1.3 Importanza della valutazione, trattamento, e ruolo dell’infermiere
E’ evidente secondo la letteratura l’importanza della valutazione dell’ansia preoperatoria e
un suo successivo trattamento per diminuirla.
Valutare l’ansia con uno strumento adeguato permette d’identificare il paziente che
potrebbe avere bisogno di un livello più elevato d’assistenza nel post-operatorio, nel quale
è più alto il rischio di complicazioni quali comparsa di vomito, nausea, e soprattutto
dolore. 11
Uno strumento versatile è la Visual Analog Scale (VAS). La letteratura afferma che è
semplice ed efficace per misurare l’ansia preoperatoria, e non sono richiesti specifici
requisiti per somministrarla.12
Ha il vantaggio di essere semplice, indipendente dal linguaggio e viene facilmente
compresa dalla maggior parte dei pazienti. La scala si avvale di una linea orizzontale di 10
cm dove sono descritti due punti che rappresentano l’intensità dell’ansia provata; il
paziente dovrà porre un segno per indicare il suo livello d’ansia relativa all’intervento.
9
Susanne C,Smeltzer, Brenda G,Bare, Janice L,Hinkle, Kerry H,Cheever. Brunner & Suddarth's Textbook of
Medical Surgical Nursing. Quarta ed. Rozzano (MI): Casa Editrice Ambrosiana; 2010. p. 462
10
Kinder C. The visual analog scale allows effective measurement of preoperative anxiety and detection of
patients' anesthetic concerns. Anesth Analg 2000(90):706-712.
11
Sadati L, Pazouki A, Mehdizadeh A, Shoar S, Tamannaie Z, Chaichian S. Effect of preoperative nursing
visit on preoperative anxiety and postoperative complications in candidates for laparoscopic
cholecystectomy: a randomized clinical trial. Scand J Caring Sci 2013 Dec;27(4):994-998.
12
Pritchard M. Measuring anxiety in surgical patients using a visual analogue scale. Nurs Stand 2010 Nov
17-23;25(11):40-44.
3
Nessuna ansia
Massimo livello di ansia
Verrà poi misurata la distanza tra l’inizio della scala e il punto segnato dal paziente. Se si
registra un tratto uguale o superiore a 5,1 cm l’assistito è definito ansioso.13
Kindler CH, ha sviluppato una VAS per valutare l’ansia preoperatoria. Nel suo studio ha
dimostrato che anche con la VAS si può fare una valutazione dell’ansia preoperatoria. In
questa scala ci sono 10 semplici domande, che vengono divise in tre aree di concetto:
1. Paura dello sconosciuto; che comprende: attesa dell’operazione, essere in
balia dello staff medico, risultati dell’operazione, non sapere cosa sta
succedendo.
2. Paura di morire; che comprende: dolore post operatorio, disagio nel
risveglio dopo l’operazione, non risvegliarsi dall’anestesia, nausea e vomito
post operatorio.
3. Paura per la propria vita; che comprende: danno fisico e/o mentale dopo
l’operazione, perdita di coscienza indotta dall’anestesia14
La letteratura afferma che la miglior scala in termini di precisione e affidabilità per la
misurazione dell’ansia preoperatoria è la State-Trait Anxiety Inventory (STAI).15
E’ stata la prima scala a valutare separatamente l’ansia di stato e l’ansia di tratto. La
costruzione della scala iniziò nel 1964 e inizialmente fu concepita come un unico
strumento. Nel tempo sono state apportate varie modifiche; ora si utilizza la STAI- forma
Y, la quale valuta in forma separata i due concetti inseriti nella definizione d’ansia.16
Il test dell’ansia di stato è composto da 20 domande alle quali il paziente deve rispondere
in modo sincero ponendo la croce al numero che maggiormente rispecchia il suo stato
d’animo in quel momento. Mentre, il test dell’ansia di tratto, è composto da 20 domande
13
Facco E, Zanette G, Favero L, Bacci C, Sivolella S, Cavallin F, et al. Toward the validation of visual
analogue scale for anxiety. Anesth Prog 2011 Spring;58(1):8-13.
14
Kinder C. The visual analog scale allows effective measurement of preoperative anxiety and detection of
patients' anesthetic concerns. Anesth Analg 2000(90):706-712.
15
Vaughn F, Wichowski H, Bosworth G. Does preoperative anxiety level predict postoperative pain? AORN
J 2007 Mar;85(3):589-604.
16
Valutazione dell'ansia in generale | www.psychiatryonline.it Available at:
http://www.psychiatryonline.it/node/3609. Accessed 5/18/2015, 2015.
4
alle quali il paziente dovrà rispondere in modo sincero ponendo la croce al numero che
maggiormente rispecchia il suo stato d’animo abitualmente.
Il punteggio varia da 20 a 80. Si ottiene sommando i singoli, tenendo in considerazione che
alcune domande hanno la risposta contraria a quella segnata. Più alto è il punteggio,
maggiore è il livello d’ansia. 17
I livelli d’ansia vengono così classificati:
da 20 a 40: ansia lieve
da 41 a 60: ansia moderata
da 61 a 80: ansia elevata 18
Questo strumento ha avuto una vastissima diffusione, è stato tradotto in oltre 40 lingue e
dialetti ed è stato ampiamente usato per studi transculturali. E’ però uno strumento
psicologico, quindi utilizzabile solamente da psicologi. (Allegato 1)
Il trattamento può avvenire con varie metodologie facilmente proponibili nella giornata o il
giorno prima dell’intervento.
Una revisione della letteratura Cochrane del giugno 2013, afferma che l’intervento
musicale (ascolto di musica) può avere un effetto benefico sull’ansia preoperatoria. Nello
specifico la revisione ha incluso 26 articoli con un totale di 2051 partecipanti. Tutti gli
studi hanno utilizzato l’uso di musica preregistrata, e si è visto che in media l’ascolto di
musica porta ad una riduzione dell’ansia. Nella revisione sottolineano il risultato di un
ampio studio, il quale afferma che l’ascolto della musica è stato più efficace del farmaco
sedativo Midazolam nel ridurre l’ansia, e ugualmente efficaci nel ridurre le risposte
fisiologiche. 19
Sempre sul trattamento dell’ansia, una revisione sistematica del 2014 ha analizzato 14
studi (12 randomizzati e controllati e 2 pre/post test), includendo un totale di 1752
partecipanti. Le tecniche per la riduzione dell’ansia riguardavano: utilizzo di audiovisivi,
visualizzazione guidata, educazione multimediale, siti web, educazione verbale,
17
Spielberger CD. State-Trait Anxiety Inventoy forma Y MANUALE. Firenze: O.S. Organizzazioni
Speciali; 1996.
18
Sili A, Fida R, Proietti D, Vellone E, Alvaro R. Decreasing preoperative anxiety by music: experimental
study in a vascular surgery unit. Assist Inferm Ric 2013 Jan-Mar;32(1):13-19.
19
Bradt J, Dileo C, Shim M. Music interventions for preoperative anxiety. Cochrane Database Syst Rev 2013
Jun 6;6:CD006908.
5
informazioni con volantini. Otto dei 14 studi hanno dimostrato che l’intervento di
educazione verbale preoperatoria riduce significativamente l’ansia. 20
Altri metodi portano dei benefici al paziente, come le pratiche di rilassamento e di
immaginazione: rendendo il paziente più calmo e collaborativo.21
Ridurre l’ansia preoperatoria significa aiutare il paziente sia nel vivere meglio l’esperienza
chirurgica, sia nella riduzione dell’insorgenza di complicanze post-operatorie.
Lo scopo delle attività infermieristiche nel periodo preoperatorio prevede la valutazione di
base dell’assistito attraverso l’intervista preoperatoria, la quale include: l’accertamento
fisico ed emotivo, la valutazione della presenza di allergie note o di problemi genetici che
possono influenzare l’esito chirurgico. Inoltre l’infermiere deve verificare che siano stati
eseguiti gli esami pre-ricovero, la prenotazione di appropriati servizi di consulenza e
l’attuazione dell’educazione preoperatoria sul recupero dell’anestesia e sulla gestione postoperatoria. 22
L’infermiere è il professionista che si trova più a contatto con il paziente, perciò deve
instaurare un rapporto di fiducia ed empatia, ma soprattutto d’ascolto.
Deve offrire al paziente informazioni che aiutino ad alleviare le preoccupazioni, e deve
mettere in atto azioni che permettano di diminuire l’ansia preoperatoria.23
20
Ayyadhah Alanazi A. Reducing anxiety in preoperative patients: a systematic review. Br J Nurs 2014 Apr
10-23;23(7):387-393.
21
Kekecs Z, Jakubovits E, Varga K, Gombos K. Effects of patient education and therapeutic suggestions on
cataract surgery patients: a randomized controlled clinical trial. Patient Educ Couns 2014 Jan;94(1):116-122.
22
Susanne C,Smeltzer, Brenda G,Bare, Janice L,Hinkle, Kerry H,Cheever. Brunner & Suddarth's Textbook
of Medical Surgical Nursing. Quarta ed. Rozzano (MI): Casa Editrice Ambrosiana; 2010. p. 483-485
23
Susanne C,Smeltzer, Brenda G,Bare, Janice L,Hinkle, Kerry H,Cheever. Brunner & Suddarth's Textbook
of Medical Surgical Nursing. Quarta ed. Rozzano (MI): Casa Editrice Ambrosiana; 2010. p. 492-497
6
CAPITOLO 2. MATERIALE E METODI
Lo scopo della tesi è di fare un’analisi osservativa sul comportamento dell’equipe
infermieristica nei confronti dei pazienti che devono sottoporsi ad un intervento chirurgico
elettivo. In particolare osservare se l’ansia preoperatoria viene valutata e/o trattata
dall’equipe.
Inoltre, se nel diario infermieristico sono presenti indicazioni riguardo lo stato emotivo del
paziente.
La raccolta dati è stata effettuata in un’unità operativa di due diversi ospedali:
U.O. di ginecologia, situata presso l’ospedale di Mirano. Questo reparto conta 16
posti letto. Opera in regime di day surgery (piccola chirurgia con ricovero diurno) e
di ricovero.
U.O. di urologia, presso l’ospedale di Dolo. Il reparto conta in totale 30 posti letto,
divisi in degenza ordinaria, day surgery (piccola chirurgia con ricovero diurno), e
centro di riferimento neurourologico (sezione dedicata a pazienti con problematiche
urologiche legate a patologie neurologiche)
I pazienti per partecipare allo studio dovevano essere: vigili, orientati, con età maggiore o
uguale a 19 anni, di entrambi i sessi, sottoposti ad intervento di elezione, con entrata in
reparto il giorno stesso dell’intervento chirurgico, e che abbiano dato il consenso alla
partecipazione allo studio. Sono stati esclusi i pazienti non in grado di compilare il
questionario, coloro con terapia ansiolitica in corso o che hanno rifiutato di prendere parte
allo studio.
La valutazione dei pazienti è stata effettuata con l’aiuto degli infermieri di turno, i quali
hanno risposto verbalmente a domande sui diversi esaminandi. Le domande avevano come
oggetto i criteri che permettevano al paziente di partecipare allo studio.
2.1 Criteri di ricerca e di selezione della letteratura
La ricerca bibliografica è stata eseguita con i seguenti strumenti:
Database PubMed
Google scholar
Elementi di Psichiatria, di Giovanni Colombo, anno di pubblicazione: 2010
7
Brunner & Suddarth’s infermieristica medico-chirurgica, quarta edizione, anno di
pubblicazione: 2010
Sindromi ansiose e depressive, di Eandi M, Munizza C, Pradelli L, anno di
pubblicazione 2007
Aspetti psicologici dell’ospedalizzazione di Martin M, anno di pubblicazione: 2005
Manuale operativo - DS medica
Manuale State-Trait Anxiety Inventory forma Y di Charles D. Spielberger; 1996
Il sorriso come terapia, l’importanza del buon umore nella vita quotidiana di
Lorenzini Danila, anno di pubblicazione: 2008
Sito psychiatryonline
Sito: www.corriere.it/salute/neuroscenze
Nel database PubMed sono state usate le seguenti stringhe di ricerca:
"Preoperative
Care/nursing"[Mesh]
Operative/nursing"[Mesh]
OR
OR
"Surgical
"Anxiety/surgery"[Mesh]
OR
Procedures,
“preoperative
anxiety”.
In tutte le ricerche sono stati applicati i seguenti filtri:
- Article types: Randomized Controlled Trial / Review / Clinical Trial
- Text availability: Abstract
- Publication dates: From 2007/01/01 to 2015/12/31, ad esclusione delle
ricerca fatta con “preoperative anxiety” dove il periodo di ricerca è stato
ristretto: from 2013/01/01 to 2015/12/31
- Ages: Adult: 19 + years
Non sono stati presi in considerazione articoli che consideravano la valutazione o
trattamento dell’ansia nel paziente pediatrico.
Complessivamente sono stati esaminati e inseriti in bibliografia 20 articoli, in quanto i soli
riguardanti il tema affrontato nella tesi in modo specifico, ovvero la valutazione dell’ansia
preoperatoria ed eventuale trattamento.
19 articoli sono in lingua inglese, 1 in lingua italiana.
11 articoli sono stati visionati a testo intero, 9 sono stati visionati in abstract.
8
Sono state prese in considerazione anche parti di “Elementi di Psichiatria” scritto da
Giovanni Colombo, anno di pubblicazione 2010; “Brunner & Suddarth’s infermieristica
medico-chirurgica” quarta edizione, anno di pubblicazione: 2010; “Aspetti psicologici
dell’ospedalizzazione” scritto da Martin Monica, anno di pubblicazione 2005; Sindromi
ansiose e depressive, scritto da Eandi M, Munizza C, Pradelli L, anno di pubblicazione
2007; Manuale operativo – DS medica; Manuale STAI-Y di Spielberg pubblicato nel 1996;
Il sorriso come terapia, l’importanza del buon umore nella vita quotidiana, di Lorenzini
Danila, pubblicato nel 2008.
Inoltre sono stati consultati i siti: www.psychiatryonline.it
www.corriere.it/salute/neuroscenze
2.2 Caratteristiche della letteratura:
Sono stati presi in considerazione tutti gli articoli che presentano queste caratteristiche:
pazienti con età maggiore o uguale a 19 anni, di entrambi i sessi, con intervento di
elezione. Gli studi presi in considerazione trattavano di: valutazione ansia preoperatoria;
trattamento ansia preoperatoria; valutazione e trattamento ansia preoperatoria.
Anno di pubblicazione delle fonti: dal 2005 al 2015. La maggior parte delle fonti vedono
come anno di pubblicazione il 2012 o anni più recenti. Sono presenti solamente due fonti
che sono state pubblicate in anni precedenti al 2005.
13 dei 20 studi sono randomizzati controllati; sono presenti 2 revisioni bibliografiche.
2.3 Strumenti d’indagine:
griglia di osservazione (Allegato 2)
Dopo aver esaminato tutte le fonti, ho creato una griglia di osservazione da utilizzare
durante la raccolta dati nel reparto di ginecologia di Mirano e di urologia di Dolo.
E’ possibile suddividere le informazioni richieste da quest’ultima in due gruppi:
informazioni paziente e informazioni infermiere.
Per il primo gruppo ho ritenuto importante rilevare: età, sesso, grado di ansia, presenza dei
familiari vicini, numero di interventi chirurgici pregressi, ultimo titolo di studio.
Per il secondo gruppo, tenendo in considerazione che il mio obiettivo era quello di andare
ad osservare se l’infermiere attuava dei metodi per la valutazione dell’ansia e per il suo
9
trattamento, ho ritenuto importante rilevare: con che strumento e da chi veniva fatta la
valutazione dell’ansia, se venivano messi in atto interventi di qualsiasi tipo per la sua
riduzione indicandone la figura professionale che li eseguiva.
Inoltre nella griglia sono elencati degli interventi: intervento musicale, volantino, farmaci,
altro; quest’ultimi sono stati ricavati dalla letteratura e inseriti nella griglia poiché
considerati strumenti per la riduzione dell’ansia che si potevano applicare nel breve
periodo prima dell’intervento.
Nella griglia c’è una sezione dedicata alle informazioni relative al paziente e al suo stato di
ansia scritte nel diario infermieristico.
Scala di valutazione State-Trait Anxiety Inventory forma Y (Allegato 3)
E’ stato possibile l’utilizzo della scala, in quanto, ho intrapreso una collaborazione con la
dottoressa
in
psicologia
Bertinaria
A.
che
mi
ha
supportato
nell’analisi
e
nell’interpretazione dei dati ricavati.
Per la valutazione dell’ansia del paziente è stato utilizzato il questionario State-Trait
Anxiety Inventory forma Y. La scelta di questo strumento è stata fatta considerando le
caratteristiche descritte in letteratura, ossia la sua affidabilità, precisione, accuratezza, e
semplicità.24
Il questionario è stato somministrato al momento dell’entrata in reparto, ottenendo prima il
consenso dal paziente a partecipare allo studio e alla rielaborazione dei dati in forma
anonima. E’ stato consegnato facendone una breve presentazione, ma senza sottolineare
che valutava l’ansia. Ho sostenuto che si doveva rispondere alle domande del primo foglio
pensando a come il paziente si sentiva in quel momento, e a quelle del secondo foglio
pensando a come si sentiva abitualmente.
Questo suggerimento è stato tratto dal manuale STAI forma Y di Charles D. Spielberger.25
La scala va a valutare separatamente l’ansia di stato e l’ansia di tratto.
Si devono sottoporre al paziente in un odine ben preciso per evitare coinvolgimenti di stati
d’animo. La scala di stato è più sensibile alle condizioni nelle quali l’esaminato affronta il
24
(1) Vaughn F, Wichowski H, Bosworth G. Does preoperative anxiety level predict postoperative pain?
AORN J 2007 Mar;85(3):589-604.
25
Spielberger CD. State-Trait Anxiety Inventoy forma Y MANUALE. Firenze: O.S. Organizzazioni
Speciali; 1996.
10
test, perciò viene sempre sottoposta per prima, in quanto il punteggio può essere
influenzato dal clima emotivo che si può creare se viene somministrata per prima la scala
di tratto.
Il test dell’ansia di stato è composto da 20 domande alle quali il paziente deve rispondere
in modo sincero ponendo la croce al numero che maggiormente rispecchia il suo stato
d’animo in quel momento. Le risposte sono: 1= per nulla; 2= un po’; 3= abbastanza; 4=
moltissimo.
Il test dell’ansia di tratto, è composto da 20 domande alle quali il paziente dovrà rispondere
in modo sincero ponendo la croce al numero che maggiormente rispecchia il suo stato
d’animo abitualmente. Le risposte sono: 1= quasi mai; 2= qualche volta; 3= spesso; 4=
quasi sempre
Il punteggio varia da 20 a 80. Si ottiene sommando i singoli, tenendo in considerazione che
alcune domande hanno la risposta contraria a quella segnata. Più alto è il punteggio
maggiore è il livello d’ansia.
I livelli d’ansia vengono così classificati:
da 20 a 40: ansia lieve
da 41 a 60: ansia moderata
da 61 a 80: ansia elevata 26
2.4 Modalità d’indagine
I luoghi di ricerca sono stati i reparti di ginecologia di Mirano e urologia di Dolo.
Con l’aiuto degli infermieri di turno è stata condotta una prima valutazione riguardo alle
caratteristiche dei pazienti per poter partecipare allo studio; le quali dovevano essere:
paziente vigile, orientato, con età maggiore o uguale a 19 anni, sottoposto ad intervento di
elezione, con entrata in reparto il giorno stesso dell’intervento chirurgico. Dopo aver
individuato i diversi pazienti, è stato chiesto loro l’autorizzazione alla partecipazione allo
studio e all’elaborazione dei dati in forma anonima. Sono stati esclusi i pazienti non in
grado di compilare il questionario, coloro con terapia ansiolitica in corso o che hanno
rifiutato di prendere parte all’analisi.
Premettendo che:
26
Sili A, Fida R, Proietti D, Vellone E, Alvaro R. Decreasing preoperative anxiety by music: experimental
study in a vascular surgery unit. Assist Inferm Ric 2013 Jan-Mar;32(1):13-19.
11
-
Il paziente è stato osservato solamente dal momento in cui è entrato in reparto al
momento in cui è stato accompagnato in sala operatoria, poiché la letteratura
afferma che anche in questo breve periodo l’infermiere più mettere in atto delle
azioni per valutare e trattare l’ansia preoperatoria in modo efficace. 27
-
Per questioni etiche, non sono state prese in osservazione le pazienti sottoposte a
interruzione volontaria di gravidanza.
Ho trascorso 3 giorni per ogni reparto, e ho seguito gli infermieri dedicati all’accettazione
del paziente, inoltre ho osservato tutti i rapporti paziente-infermiere che hanno avuto gli
esaminandi prima d’entrare in sala operatoria. La STAI-Y è stata sottoposta solamente ai
pazienti che hanno acconsentito alla partecipazione allo studio e alla rielaborazione dei dati
in forma anonima. Il questionario è stato somministrato nel momento in cui il paziente
veniva portato in stanza.
27
Ni CH, Tsai WH, Lee LM, Kao CC, Chen YC. Minimising preoperative anxiety with music for day
surgery patients - a randomised clinical trial. J Clin Nurs 2012 Mar;21(5-6):620-625.
12
CAPITOLO 3. ANALISI DEI DATI
In totale sono stati esaminati 26 pazienti, 13 donne e 13 uomini. L’età media degli uomini
era di 65 anni, mentre quella delle donne era di 52 anni. Sono state prese in considerazione
anche variabili sociodemografiche del campione per vedere se l’ansia poteva dipendere da
queste. (Tabella I)
Tabella I. Riassunto dei dati raccolti sui pazienti con griglia di valutazione
Variabili
Numero
%
13
13
50%
50%
58
/
Titolo di studio:
 Elementari
 Medie
 Diploma superiore
 Laurea
8
6
6
6
31%
23%
23%
23%
Tipo di intervento
 Day surgery
 Chirurgia maggiore
16
10
62%
38%
Interventi chirurgici precedenti
 Si
 No
23
3
88%
12%
Presenza famigliari
 Sì
 no
26
0
Sesso:
 Maschi
 Donne
Età: (media dei 26 pazienti)
100%
0%
3.1 Analisi dei dati emersi dal questionario STAI-Y
I dati raccolti sono stati elaborati con il programma Excel, e consultando il manuale StateTrait Anxiety Inventory forma Y di Charles D. Spielberger.
Riconosco che il numero di dati non è sufficiente per affermare delle differenze, ma nel
piccolo possiamo comunque notare delle discrepanze.
13
Dall’elaborazione dei dati STAI-Y, emerge che il 50% dei pazienti avverte un livello di
ansia di stato moderato, il 46% lieve, il 4% elevata.
Inoltre risulta che il 62% dei pazienti ha un livello di ansia di tratto lieve, il 38% moderata,
lo 0% elevata. (Tabella II).
La letteratura afferma che l’ansia a livello moderato ed elevato deve essere ridotta, per
poter ridurre il rischio di comparsa di complicanze post operatorie.28
Tabella II. Percentuale ansia di stato e tratto del totale dei pazienti
Ansia di
stato
Ansia di
tratto
Ansia lieve
46%
62%
Ansia
moderata
50%
38%
Ansia elevata
4%
0%
I seguenti sotto capitoli vogliono analizzare il livello d’ansia e in relazione alle variabili
che possono influirla, le quali sono state descritte nel primo capitolo.
3.1.1 Ansia e sesso
Analizzando i dati e comparandoli tra le diverse unità operative notiamo che le donne
hanno un’ansia più elevata rispetto a quella degli uomini. (Tabella III)
Questi dati confermano quanto trovato in letteratura a riguardo. Uno studio effettuato
dall’istituto di neuroscienze di Riyadh ha esaminato i livelli d’ansia e i diversi fattori
responsabili nei pazienti ricoverati per procedura chirurgica elettiva in cura in un’ospedale
pubblico. Emerge che il livello d’ansia delle donne è significativamente superiore rispetto
quello degli uomini, e i fattori più comuni che contribuiscono a far aumentare l’ansia sono
preoccupazione per la famiglia, paura di complicazioni, dolore post operatorio. 29
28
Manuale Operativo - 13030all1.pdf Available at:
http://www.dsmedica.info/cont/4010man/0609/0432/13030all1.pdf. Accessed 8/26/2015, 2015.
29
Jawaid M, Mushtaq A, Mukhtar S, Khan Z. Preoperative anxiety before elective surgery. Neurosciences
(Riyadh) 2007 Apr;12(2):145-148.
14
Uno studio retrospettivo del 2014 effettuato analizzando 127 pazienti è andato a valutare lo
stato emotivo preoperatorio del paziente; afferma che l’ansia è l’emozione maggiormente
presente (72%). Inoltre le donne presentavano più tensione e pianto rispetto agli uomini.
30
Tabella III. Percentuale ansia di stato e tratto analizzata separatamente per donne e
uomini
Donne
STATO
TRATTO
Uomini
STATO
Ansia lieve:
21-40
31%
54%
69%
paz: 7/13
Ansia lieve:
21-40
62%
paz: 4/13
paz: 8/13
paz: 9/13
Ansia moderata
41-60
61%
46%
paz 8/13
paz: 6/13
Ansia moderata
41-60
38%
31%
paz: 5/13
paz: 4/13
Ansia elevata
61-80
8%
0%
paz: 1/13
paz: 0/13
Ansia elevata
61-80
0%
0%
paz: 0/13
paz: 0/13
TRATTO
Uno studio effettuato dall’istituto di neuroscienze neurologiche del Cnr di Catanzaro in
collaborazione con l’Irccs Fondazione Santa Lucia di Roma, afferma che le donne sono per
natura più ansiose degli uomini, in quanto hanno fisiologicamente una diversa regolazione
della serotonina. L’eccesso di questo ormone innesca stati emotivi ansiosi e difficoltà nel
gestire le relazioni sociali. 31
3.1.2 Ansia e titolo di studio
Secondo l’autrice Martin, tra i fattori che fanno aumentare il livello d’ansia rientra il titolo
di studio: coloro che hanno un livello di scolarità più alto tendono ad avere un’ansia
maggiore. 32 Uno studio pubblicato da Assistenza Infermieristica e Ricerca nel 2013 33, ha
analizzato diverse variabili sociodemografiche (sesso, età, titolo di studio, stato civile,
occupazione, tipo di intervento, interventi chirurgici precedenti) che dalla letteratura sono
descritte come fattori che influenzano il livello d’ansia. Dai risultati emerge che nessuna
30
Robleda G, Sillero-Sillero A, Puig T, Gich I, Banos JE. Influence of preoperative emotional state on
postoperative pain following orthopedic and trauma surgery. Rev Lat Am Enfermagem 2014 Oct;22(5):785791.
31
Ecco perché le donne sono più ansiose degli uomini (e non è solo un preconcetto) - Corriere.it Available at:
http://www.corriere.it/salute/neuroscienze/13_novembre_22/ecco-perche-donne-sono-piu-ansiose-uomininon-solo-preconcetto-2bd495a8-537a-11e3-91e0-82492dd09bca.shtml. Accessed 7/30/2015, 2015.
32
Martin M. Gli aspetti psicologici dell'ospedalizzazione. ; 2005.
33
Sili A, Fida R, Proietti D, Vellone E, Alvaro R. Decreasing preoperative anxiety by music: experimental
study in a vascular surgery unit. Assist Inferm Ric 2013 Jan-Mar;32(1):13-19.
15
delle variabili ha evidenziato differenze statisticamente significative per l’aumento
dell’ansia.
Nella tabella IV sono rappresentati in percentuale il livello d’ansia che avevano i pazienti
con il rispettivo titolo di studio.
Tabella IV. Relazione ansia di stato con livello d’istruzione
Titolo di
studio
Ansia lieve
Ansia
moderata
Ansia elevata
5^ elementare
50%
50%
0%
3^ media
83%
17%
0%
Diploma
17%
83%
0%
Laurea
66%
17%
17%
3.1.3 Ansia e numero di interventi
Secondo l’autrice Martin, essere al primo intervento incide sull’aumento dell’ansia
preoperatoria. Lo Studio di Kinder CH, afferma che gli assistiti non sottoposti
precedentemente ad esperienze con l’anestesia hanno un livello d’ansia maggiore rispetto
agli altri pazienti.
Dai dati risulta che il 75% dei pazienti al loro primo intervento presentava ansia lieve, il
25% presentava ansia moderata, 0% ansia elevata. Mentre il 5% dei pazienti che avevano
subito già più di un intervento avevano ansia elevata.
Sempre Kindel CH, nello stesso studio, afferma che chi ha avuto esperienze negative con
l’anestesia presenta un livello di ansia maggiore.34 Per ipotesi quel 5% potrebbe rientrare in
questa categoria.
3.1.4 Ansia e età
Kindel CH nel suo studio afferma che i soggetti giovani hanno livelli d’ansia più elevati
(età inferiore a 37 anni).
34
Kinder C. The visual analog scale allows effective measurement of preoperative anxiety and detection of
patients' anesthetic concerns. Anesth Analg 2000(90):706-712.
16
Dai dati risulta che 3 pazienti su 26 avevano età inferiore ai 37 anni. 23 su 26 avevano età
superiore ai 37 anni.
Il 100% dei pazienti con età inferiore ai 37 anni, presentava un livello di ansia lieve.
Per quanto riguarda i pazienti con età superiore ai 37 anni, il 40% aveva ansia lieve, il 56%
ansia moderata, il 4% ansia elevata.
La letteratura afferma che la presenza di familiari aiuta il paziente a tranquillizzarsi e a
percepire un livello d’ansia ridotto.35 Non è stato possibile paragonare i dati con queste
affermazioni in quanto tutti i pazienti avevano la presenza di familiari, quindi, per ovvi
motivi manca l’analisi del livello d’ansia dei pazienti privi del supporto morale esterno.
3.2 Analisi dei dati emersi dall’osservazione - focus infermiere.
Gli infermieri sono stati osservati durante il processo d’accoglienza e accertamento del
paziente, e anche nei successivi contatti con i pazienti esaminati.
Sono stati osservati in totale 13 infermieri.
12 infermieri non hanno effettuato nessuna valutazione dell’ansia.
1 infermiere ha effettuato una valutazione senza alcun strumento validato ma servendosi
solamente di domande poste al paziente. (Tabella V)
Tabella V. L’infermiere e la valutazione dell’ansia
NUMERO INFERMIERI
ANSIA VALUTATA
ANSIA NON VALUTATA
1/13
12/13
MODALITA’ PER LA VALUTAZIONE
Domande poste al paziente:

Le è tutto chiaro?

Vuole che le spieghi qualche cosa
del suo intervento?

Ha qualche preoccupazione?
35
Yilmaz M, Sezer H, Gurler H, Bekar M. Predictors of preoperative anxiety in surgical inpatients. J Clin
Nurs 2012 Apr;21(7-8):956-964.
17
Nessun infermiere ha messo in atto interventi per ridurre l’ansia preoperatoria.
Gli interventi che erano stati inseriti nella griglia d’osservazione sono stati riportati in
tabella VI con le relative percentuali d’utilizzo. I seguenti interventi sono stati ricavati
dalla letteratura e inseriti poiché si potevano eseguire nel breve tempo prima
dell’operazione.
Tabella VI. L’infermiere e il trattamento dell’ansia.
% utilizzo
Intervento
musicale
0%
volantino
farmaci
altro
0%
0%
0%
 Risposte a domande poste dal
paziente
 Spiegazione di qualche
procedura
 Chiedere l’intervento del
chirurgo o anestesista
 Parole per tranquillizzare il
paziente
Ascolto passivo di una
registrazione musicale.
Differente dalla
musicoterapia che richiede
un intervento di un
terapeuta esperto di musica
e un programma
personalizzato al paziente.
La mia osservazione ha analizzato inoltre la presenza d’informazioni nel diario
infermieristico che potevano riflettere lo stato d’animo del paziente (es: paziente ansioso)
e qualche possibile riferimento ad un intervento (paziente ansioso avvisato
anestesista/chirurgo).
Nel diario infermieristico dei 26 pazienti presi in esame non era presente alcun riferimento
allo stato d’animo.
18
CAPITOLO 4. DISCUSSIONE
4.1 Limiti dello studio
Il campione raccolto risulta molto limitato, a causa della riduzione degli interventi, in
quanto la raccolta dei dati è stata effettuata nel periodo estivo.
Sono stati analizzati donne e uomini in pari numero, ma senza tener conto del tipo
d’intervento. Il rapporto tra paziente senza supporto familiare e livello d’ansia non ha preso
forma, in quanto tutti i pazienti avevano i familiari a sostenerli.
4.2 Considerazione sui risultati
Dai dati emerge la presenza di un livello di ansia moderato – elevato nella maggior parte
dei pazienti, e come afferma la letteratura, le donne esprimono un livello di ansia superiore
rispetto a quello degli uomini; infatti il 61% delle donne prese in esame riferisce un livello
di ansia moderato, mentre il 62% degli uomini riferisce un livello di ansia lieve.
Questo conferma che un intervento chirurgico di qualsiasi natura genera ansia legata a
quella precisa condizione. E’ importante non dimenticare che il 50% del totale dei pazienti
provava un’ansia di stato moderata, perciò sarebbe stato utile mettere in atto delle azioni
che andassero a ridurla per diminuire il rischio delle complicanze che potevano
manifestarsi.
Dallo studio non si sono evidenziate particolari differenze riguardo la relazione tra ansia e
titolo di studio, età, numero di interventi.
I dati più importanti, dove si concentra lo scopo della tesi, riguardano la valutazione e il
trattamento dell’ansia preoperatoria fatta dall’infermiere.
Nell’analisi delle azioni dei 13 infermieri in esame, non si sono verificate condizioni di
valutazione o trattamento dell’ansia preoperatoria del paziente. Solamente un infermiere ha
chiesto all’assistito se servissero ulteriori spiegazioni per colmare dubbi e preoccupazioni.
Mi sono soffermata anche ad analizzare il diario infermieristico per vedere se ci fosse
qualche consegna, in riferimento allo stato emotivo del paziente. Nel diario non è stata
trovata nessuna consegna relativa al precedente punto.
Considerando i limiti di questo studio, si può fare una piccola considerazione:
l’ansia preoperatoria più essere definita come la risposta emotiva derivante da un evento
minaccioso, che nel nostro caso è rappresentato dall’intervento chirurgico. Inoltre bisogna
19
considerare che il paziente, entrando in ospedale, si trova in un ambiente estraneo, al di
fuori del normale contesto della sua vita, il che può disturbare ancora di più la sua integrità
psichica. Dai dati emerge che l’ansia preoperatoria è presente nei pazienti e si può valutare
in modo semplice ed efficace somministrando la STAI-Y. Quale figura professionale
sarebbe più adatta a gestire l’ansia preoperatoria?
Vari autori affermano che la figura professionale maggiormente indicata sia l’infermiere,
in quanto capace d’instaurare un rapporto di fiducia, empatia ed ascolto con il paziente.
Infatti secondo uno studio di Hughes, molti pazienti ritengono di fondamentale importanza
instaurare con l’infermiere che lo assiste un rapporto di fiducia e amicizia che
indubbiamente contribuisce a ridurre lo stress a cui è sottoposto.
Non esiste il paziente standard, perciò gli atteggiamenti dell’infermiere devono essere
personalizzati per ognuno degli assistiti; il malato è una persona e non una patologia, e per
prendersi cura di lui nella sua globalità i principi fondamentali che devono essere presenti
sono il rispetto dell’altro e il riconoscimento della dignità dell’essere umano (Cacace &
Cantelmi, 2009).
Questo determina anche la necessità di considerare che ogni paziente è se stesso, con la sua
storia, i suoi investimenti, le sue conoscenze e aspettative: ogni paziente ha il suo modo di
pensare, sentire, comportarsi, e l’infermiere per prendersene cura deve saper individuare le
peculiarità individuali di ognuno e mettere in atto azioni che vadano a risolvere i problemi
del soggetto.
Ad esempio se un paziente desidera ricevere una grande quantità d’informazioni, e
l’infermiere gliene fornisce poche, questo può scatenare nel paziente un aumento del
livello d’ansia; viceversa il paziente che vuole poche informazioni può essere agitato se gli
vengono fornite tante notizie. Gli autori affermano che sarà compito dell’infermiere, per le
caratteristiche sopra descritte, capire il tipo di paziente e l’assistenza più adatta ad esso.
L’informazione deve essere globale, corretta, approfondita, semplice ed estesa anche ai
famigliari, se il paziente ne ha dato il consenso; così si otterrà il triplice risultato di
tranquillizzare il paziente, fornirgli un valido aiuto per il periodo post operatorio e
garantire una migliore aderenza al piano di cura.
L’infermiere è la figura professionale che ha la possibilità di instaurare con il paziente un
buon rapporto. Dovrebbe dedicare parte del suo tempo anche alla sfera emotiva
dell’assistito.
20
4.3 Implicazione per la pratica
Valutare il livello d’ansia del paziente che si deve sottoporre ad intervento chirurgico è un
aspetto molto importante, e da tenere in considerazione, in quanto la letteratura afferma
che l’ansia incide sul decorso dell’assistito. Ridurre l’ansia in un paziente implica
abbassare le probabilità che nel post operatorio si verifichino complicanze, quali: vomito,
nausea, e soprattutto dolore post-operatorio.36 In ogni caso anche se non comparissero
queste complicazioni è buona norma tranquillizzare una persona ansiosa in modo tale da
farle trascorrere un tranquillo decorso ospedaliero.
Ho scelto di descrivere come poter valutare l’ansia preoperatoria, e come trattarla.
In letteratura sono presenti vari studi che trattano tecniche diverse per ridurre l’ansia,
educazione preoperatoria, uso di farmaci, immagini audiovisive. Propongo due tecniche di
riduzione dell’ansia: ascolto di musica e volantino unito a spiegazione dell’infermiere, che
secondo me risultano essere le più idonee all’inserimento nella routine dei nostri reparti, in
quanto efficaci anche nelle ore precedenti all’operazione, quando il paziente è già entrato
in reparto, e rapide nella somministrazione.
4.3.1 Proposta per la valutazione dell’ansia preoperatoria
Tutti gli articoli citati non specificano quale sia la figura professionale che ha valutato
l’ansia preoperatoria. Essendo la STAI-Y uno strumento psicologico che solamente gli
psicologi possono utilizzare, dalla mia analisi è emerso il problema di come possa
l’infermiere fare una valutazione dell’ansia preoperatoria in modo preciso e accurato se
non può utilizzare la STAI-Y.
La soluzione si basa su una collaborazione tra infermiere e il servizio di psicologia
ospedaliera, sia per quanto riguarda la valutazione dell’ansia preoperatoria, sia per la
gestione dei casi più complessi.
Nella pratica le due figure professionali possono dar vita ad un progetto dove lo psicologo
fa un’attenta valutazione dell’ansia utilizzando la State Trate Anxiety Inventory – forma Y,
ne analizza i dati, e comunica all’infermiere i pazienti che hanno bisogno di un intervento
di riduzione dell’ansia preoperatoria..
36
Sadati L, Pazouki A, Mehdizadeh A, Shoar S, Tamannaie Z, Chaichian S. Effect of preoperative nursing
visit on preoperative anxiety and postoperative complications in candidates for laparoscopic
cholecystectomy: a randomized clinical trial. Scand J Caring Sci 2013 Dec;27(4):994-998.
21
Durante il mio studio ho potuto confermare le qualità di questa scala. I pazienti l’hanno
compilata in 10-15 minuti (tenendo presente che hanno compilato sia il test dell’ansia di
stato che quello dell’ansia di tratto), non hanno posto domande riguardo la comprensione,
nessuno si è rifiutato di compilarla.
Secondo il mio parere, in ogni reparto sarebbe opportuno somministrare al paziente il test
dell’ansia di stato, in quanto, è la parte che realmente ci interessa, visto che è legata
all’intervento chirurgico.
Questa soluzione, però, potrebbe essere vista come un limite, poiché difficilmente
applicabile nel nostro reparto chirurgico, in quanto non sempre è presente lo psicologo che
interagisce con il paziente. Detto questo, il problema si potrebbe risolvere valutando l’ansia
con la Visual Analog Scale (VAS), la quale può essere utilizzata dall’infermiere in
autonomia in quanto non richiede specifici requisiti per la somministrazione ed è definita
dalla letteratura come uno strumento semplice e valido per la misurazione dell’ansia
preoperatoria.
Un altro modo, non espressamente dettato dalla letteratura, nel quale la figura
dell’infermiere può dare il proprio contributo, è l’ascolto del paziente.
Bisogna sempre ricordare che il paziente va ascoltato, ma prima d’ascoltare, a volte
bisogna chiedere.
Secondo il mio parere fare delle semplici domande al paziente per sapere se è preoccupato,
se vuole qualche informazione, è un modo informale per indagare lo stato d’animo. In
questo modo lo si invita ad esprimere dei pensieri, dei dubbi che, magari, non avrebbe
comunicato se non fosse stato spinto a parlare. Molte persone per paura di disturbare, di
fare domande poco pertinenti non chiedono e non espongono preoccupazioni, anche se le
hanno. E’ importante secondo me, incentivare il paziente a parlare, ad esprimere i propri
dubbi ed è fondamentale che l’infermiere rompa il ghiaccio, inizi un discorso che permetta
al paziente di aprirsi.
Questo atteggiamento può essere utile sia per l’infermiere che così inquadra lo stato
d’animo del paziente, e di conseguenza può personalizzare l’assistenza del singolo, sia per
l’assistito che se vuole ha la possibilità di esprimere i propri dubbi senza sentirsi fuori
luogo.
22
4.3.2 Proposta per il trattamento dell’ansia preoperatoria
Se il paziente risulta avere dei livelli d’ansia che è opportuno ridurre si possono mettere in
atto degli interventi, come ad esempio un intervento musicale, che consiste nel far
ascoltare della musica di vario genere al paziente. Questo è un intervento semplice da poter
sottoporre prima dell’intervento. Il tempo medio di ascolto, confermato dalla letteratura è
di 15-30 minuti. L’ascolto della musica ha un effetto positivo e statisticamente
significativo nella riduzione dei livelli d’ansia preoperatoria. 37
Secondo il mio parere, bisognerebbe inserire questa tecnica nei reparti. È economica, di
facile utilizzo e di breve durata. Servirebbero dei dispositivi per l’ascolto di musica, per
ovviare al problema dell’acquisto si potrebbe dire al paziente di portarne uno proprio da
casa.
Un altro modo per ridurre l’ansia, supportato dalla letteratura, è l’utilizzo di opuscoli. Si è
notato che sembrano essere utili alla conoscenza della propria situazione e alla procedura
chirurgica. Il solo utilizzo di opuscoli è risultato essere efficace se utilizzato prima del
ricovero e se questi parlano in modo specifico della procedura chirurgica che verrà svolta.
Ma, secondo la letteratura anche l’opuscolo specifico fornito durante la degenza, sembra
avere una sua importanza, se però è associato alla seduta d’educazione fatta
dall’infermiere. 38
Questo trattamento si può importare nell’ordinarietà dei reparti. Il paziente al suo ingresso
potrebbe ricevere degli opuscoli specifici del suo intervento, e l’infermiere potrebbe
dedicare del tempo alla spiegazione e alla risoluzione dei dubbi dell’assistito.
Questi interventi sono facili da mettere in atto ed economici, richiedono solamente del
tempo.
Se l’utilizzo di questi trattamenti serve a far star meglio il paziente, vale la pena dedicarci
più tempo possibile.
4.3.3 Comportamento di ogni giorno
Ognuno di noi ha un’arma potentissima che può ribaltare lo stato emotivo di una persona.
Già dalla nascita, se la si usa, rallegra la giornata di ogni genitore, dona allegria, vitalità,
felicità.
37
Kenner C, Gillen E, Biley F. Music as intervention in hospitals. The Joanna Briggs Institute 2009.
Hodgkinson B, Evans D, O'Neill S. Knowledge retention from preoperative patient information. The
Joanna Briggs Institute 2000.
38
23
Quest’arma è il sorriso. Si abbina benissimo con la gentilezza e il rispetto.
Molteplici studi dimostrano come la terapia del sorriso, nei pazienti pediatrici, influisce
positivamente e con grande effetto nella riduzione del dolore, dell’ansia, della paura. 39- 40
Sicuramente donare un sorriso ad una persona adulta preoccupata per l’intervento
chirurgico che dovrà affrontare non gli procurerà effetti negativi. E’ un semplice modo per
rassicurare il paziente, ed è sempre ben accettato.
Rivolgersi con un tono calmo, parlando lentamente, aiuta l’assistito a tranquillizzarsi, a
mettersi a proprio agio. Far ridere una persona riscuote importanti benefici sulla riduzione
dello stess.41 Questo implica che con il paziente non si deve sempre dimostrare serietà per
essere professionali, ma si può anche avere un comportamento ironico, avendo sempre
rispetto nei confronti di ogni persona.
Fare un sorriso non costa niente, rivolgersi con gentilezza e pazienza, dovrebbe essere
fondamentale nell’assistenza.
Questa potente arma, che ognuno di noi può usare, non ha controindicazioni, ha solamente
effetti benefici, quindi, visto che donandola non si fa del male, credo che non debba essere
negata a nessuno.
39
Dionigi A, Sangiorgi D, Flangini R. Clown intervention to reduce preoperative anxiety in children and
parents: a randomized controlled trial. J Health Psychol 2014 Mar;19(3):369-380.
40
Finlay F, Baverstock A, Lenton S. Therapeutic clowning in paediatric practice. Clin Child Psychol
Psychiatry 2014 Oct;19(4):596-605.
41
Lorenzini D. Il sorriso come terapia. L'importanza del buon umore nella vita quotidiana. : Sovera Editore;
2008.
24
CONCLUSIONI:
Con questo studio ho voluto osservare il comportamento degli infermieri nella valutazione
e nel trattamento dell’ansia preoperatoria.
Solamente 1 infermiere su 13 ha cercato di instaurare un dialogo con il paziente per capire
quali fossero le sue preoccupazioni e il suo stato d’animo.
Dai risultati ottenuti mi sono sorte molte domande, alle quali ho cercato di dare una
risposta in base a quello che ho visto e alla mia esperienza.
Nella realtà l’organizzazione del lavoro quotidiano dell’infermiere, purtroppo, non
prevedere il trattamento dell’ansia con strumenti o tecniche, perciò il personale, se non per
volontà propria, non va ad agire su questa sfera. Ad aggiungersi c’è anche il problema
della sottovalutazione e dei giudizi affrettati.
La letteratura descrive molti metodi per ridurre l’ansia, e l’infermiere dovrebbe metterli in
pratica, senza giudicare le preoccupazioni del paziente, non è corretto chiedersi se il
paziente deve o non deve essere preoccupato.
Per quanto riguarda la valutazione se non si è instaurata la collaborazione con lo psicologo,
l’infermiere può valutare l’ansia in modo meno preciso rispetto alla STAI-Y, utilizzando la
VAS, il quale utilizzo non è riservato solamente ad alcune categorie di professionisti.
Non dobbiamo trascurare l’effetto che il nostro comportamento ha sul paziente. Rivolgersi
con un tono calmo, rassicurante, può aiutare l’assistito. Si può trasmettere rassicurazione,
fiducia, conforto, solamente con un sorriso. Perciò a volte non serve andare a cercare la
letteratura più ricercata mettendo in pratica metodi complicati. Si può arrivare allo stesso
risultato, sicuramente in modo meno preciso e non numerico, solamente pensando ed
agendo con rispetto, sensibilità e umanità.
Lo stato emotivo del paziente dovrebbe avere un ruolo più importante nell’organizzazione
del lavoro quotidiano dell’infermiere. Si dovrebbero portare nei reparti un po’ più di
umiltà, sensibilità, e meno giudizi.
Con questo pensiero non voglio generalizzare sulla figura dell’infermiere.
Sono sicura che se al personale fossero dati, strumenti, corsi di sensibilizzazione e
indicazioni, la gestione dell’ansia preoperatoria sarebbe vista sotto un’altra forma, ci
sarebbe meno sottovalutazione e più azione.
BIBLIOGRAFIA
Valutazione dell'ansia in generale | www.psychiatryonline.it Available at:
http://www.psychiatryonline.it/node/3609. Accessed 5/18/2015, 2015.
Ecco perché le donne sono più ansiose degli uomini (e non è solo un preconcetto) Corriere.it Available at: http://www.corriere.it/salute/neuroscienze/13_novembre_22/eccoperche-donne-sono-piu-ansiose-uomini-non-solo-preconcetto-2bd495a8-537a-11e3-91e082492dd09bca.shtml. Accessed 7/30/2015, 2015.
Manuale Operativo - 13030all1.pdf Available at:
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inpatients. J Clin Nurs 2012 Apr;21(7-8):956-964.
ARTICOLI:
ANNO
2007
TIPO DI
STUDIO
Studio
randomizzato
AUTORE
TITOLO
RIASSUNTO
Monzani R;
Cappellini B;
Mencaglia E.
Ansia preoperatoria
in day surgery:
preanestesia
farmacologica
versus agopuntura
Valutazione dell’ansia
preoperatoria tramite
strumenti
psicodiagnostici (STAIY) e rilevazioni cliniche.
Valutazione del dolore
con il sistema VAS.
Pazienti divisi in due
gruppi che ricevono
trattamenti diversi. Uno
somministrazione
farmacologica di
benzodiazepine
(midazolam), l’altro
trattamento
agopunturistico.
Confronto tra i due.
I risultati affermano che
l’efficacia
dell’agopuntura è
sovrapponibile a quella
della preanestesia
farmacologica.
Lo studio afferma che ai
pazienti che manifestano
un livello di a ansia più
elevato serve una
quantità maggiore di
anestetico per indurre e
mantenere l’anestesia.
Lo studi misurava
l’ansia preoperatoria. È
risultato che le donne, i
giovani, coloro che non
erano mai stati
sottoposti ad anestesia o
coloro che hanno avuto
una brutta esperienza
con questa, avevano
livelli d’ansia più
elevati.
Lo studio vuole
identificare tra i pazienti
i fattori più comuni che
aumentano l’ansia. Dati
significativi affermano
che i fattori più comuni
presentati erano: paura
della morte, paura di
origine sconosciuta.
1999
Articolo
Maranets I
Preoperative anxiety
and intraoperative
anesthetic
requirements
2000
Articolo
Kindler CH;
Harms C;
Amsler F;
Ihde-Scholl T;
Scheidegger D
The Visual Analog
Scale allows
effective
measurement of
preoperative anxiety
and detection of
patients’ anesthetic
concerns
2014
Studio
traversale
Nigussie S;
Belachew T;
Wolancho W.
Predictors of
preoperative anxiety
among surgical
patients in Jimma
University
Specialized
Teaching Hospital,
South Western
Ethiopia
2013
Studio
randomizzato
Sadati L; Pazouki
A; Mehdizadeh A;
Shoar S;
Tamannaie Z;
Chaichian S.
Effect of
preoperative nursing
visit on preoperative
anxiety and
postoperative
complications in
candicates for
laparoscopoc
cholecystectomy
2010
Articolo
Pritchard M.
Measuring anxiety
in surgical patients
using a visual
analog scale
2011
Articolo
2007
Revisione di
letteratura
Facco E; Zanette G;
Favaro L; Bacci C;
Sivolella S;
Cavallin F.
Vaughn F;
Wichowshi H;
Bosworth G.
Toward the
validation of visual
analogue scale for
anxiety
Does preoperative
anxiety level predict
postoperative pain?
Lo studio esamina
l’ansia preoperatoria e
suddivide in due gruppi i
pazienti esaminati. Il
gruppo intervento riceve
assistenza
infermieristica di
routine, mentre il gruppo
intervento riceve due
interviste
infermieristiche, la
prima il giorno prima
dell’intervento, la
seconda prima di entrare
in sala operatoria.
Inoltre confronta tra i
due gruppi le
complicanze: dolore,
nausea, vomito.
I risultati affermano che
il gruppo intervento in
media aveva un livello
di ansia ridotto rispetto
al gruppo controllo.
Anche le complicanze
erano ridotte. La visita
infermieristica
preoperatoria potrebbe
ridurre ansia e
complicanze.
L’infermiere è il
professionista che passa
più tempo con il
paziente, e dovrebbe
quindi identificare
l’ansia e mettere in atto
misure per ridurla. Può
utilizzare la VAS per
identificare i pazienti
ansiosi. Vantaggio della
VAS è semplice e non
richiede requisiti
specifici per la
somministrazione.
Scala VAS valido
strumento per misurare
l’ansia. Cutoff 5.1cm
per ansia.
STAI-Y miglior
strumento per valutare
l’ansia preoperatoria.
2013
Studio
sperimentale
Sili A; Fida R;
Proietti D; Vellone
E; Alvaro R
Decreasing
preoperative anxiety
by music:
experimental study
in a vascular surgery
unit
2013
Revisione
bibliografica
Cochrane
Database
Brast J; Dileo C;
Shim M.
Music interventions
for preoperative
anxiety
2014
Revisione
sistematica
Ayyadhah Alanazi
A.
Reducing anxiety in
preoperative
patients
2012
Studio
randomizzato
controllato
Ni CH; Tsai WH;
Lee LM; Kao CC;
Chen YC;
Minimising
preoperative anxiety
with music for day
surgery patients
2007
Articolo:
Neurosciences
(Riyadh)
Jawaid M; Mushtaq
A; Mukhtar S;
Khan Z.
Preoperative anxiety
before elective
surgery
Dallo studio emerge che
i pazienti del gruppo
intervento che hanno
ascoltato musica
preregistrata,
manifestano un livello
minore di ansia
preoperatoria, rispetto al
gruppo controllo, il
quale non ha avuto
nessun intervento.
L’ascolto di musica,
riduce l’ansia.
Nello studio sono stati
inclusi 26 articoli. Tutti
usavano l’ascolto di
musica preregistrata. I
risultati suggeriscono
che l’ascolto di musica
può avere un affetto
benefico sull’ansia
preoperatoria.
Analizzati 14 studi che
riguardavano interventi
diversi per ridurre
l’ansia preoperatoria. I
risultati suggerisco che
l’intervento efficace
nella riduzione
dell’ansia preoperatoria
risulta essere
l’intervento di
educazione del paziente,
come affermano 8 dei 14
studi esaminati.
I pazienti sottoposti a
chirurgia con ricovero
giornaliero possono
beneficiare in modo
significativo di un
intervento musicale per
ridurre l’ansia
preoperatoria.
I risultati dello studio
affermano che le donne
hanno un livello di ansia
statisticamente più
elevato rispetto a quello
degli uomini. I fattori
comuni che
contribuiscono a far
aumentare questo livello
2014
Studio
retrospettivo
2012
Studio
descrittivo
2009
Articolo
(The Joanna
Briggs Institute)
2000
Articolo
(The Joanna
Briggs Institute)
sono: preoccupazione
per la famiglia, paura di
complicazioni, dolore
post operatorio.
Robleda G; Sillero- Influence of
Lo studio, fatto su 127
Sillero A; Puig T;
preoperative
pazienti, analizza il
Gich I; Baños JE.
emotional state on
rapporto tra stato
postoperative pain
emotivo preoperatorio e
following
la prevalenza d’intensità
orthopedic and
del dolore post
trauma surgery
operatorio. Emerge che
l’ansia è lo stato
emotivo più presente e
fattore di rischio
predittivo per moderato
e elevato dolore
postoperatorio.
Yilmaz M; Sezer
Predictors of
Lo studio vuole
H; Gürler H; Bekar preoperative anxiety identificare i livelli di
M.
in surgical inpatients ansia preoperatoria nei
pazienti sottoposti a
chirurgia elettiva.
Emerge, una relazione
tra presenza di sostegno
sociale e gravità del
livello d’ansia.
Kenner C; Gillen E; Music as an
L’articolo è un foglio
Biley F.
intervention in
informativo del Best
hospitals
practice, basato su 4
revisioni sistematiche.
Afferma che l’utilizzo
della musica prima
dell’atto procedurale
può diminuire l’ansia
psicologica e ridurre la
quantità di sedativi
richiesti per gestirla.
L’utilizzo di musica può
ridurre il dolore dovuto
agli interventi chirurgici.
Hodgkinson B;
Knowledge
L’articolo è un foglio
Evans D; O’Neill
retention from preinformativo del Best
S.
operative patients
practice. Basato su una
information
revisione sistematica.
Analizza varie tecniche
per ridurre l’ansia
preoperatoria. I risultati
affermano che tutti i
metodi sono efficaci
nella riduzione
dell’ansia.
2014
Articolo
Dionigi A;
Sangiorgi D;
Flangini R.
Clown intervention
to reduce
preoperative anxiety
in children and
parents
2014
Articolo
Finlay F;
Baverstock A;
Lenton S.
Therapeutic clowing
in peadiatric
practice
2014
Studio
randomizzato
controllato
KeKecs Z;
Jakubovits E;
Varga K; Gombos
K;
Effects of patient
education and
therapeutic
suggestions on
cataract surgery
patients.
L’intervento del medico
pagliaccio ha ridotto
l’ansia preoperatoria nei
bambini sottoposti a
chirurgia e nei loro
genitori.
La clown terapia aiuta il
bambino ad adattarsi
all’ambiente ospedaliero
e reduce la sensazione di
dolore attraverso la
distrazione.
L’intevento di mettere in
atto pratiche di
rilassamento e di
immaginazione, ha
benefici sul paziente
rendendolo più calmo e
più collaborativo.
Allegato 1
Allegato 2
DATA:
REPARTO:
VALUTAZIONE
PZ
N. (M/ ETA'
F)
1
2
3
4
fatta?
Con cosa?
da chi?
INTERVENTI APPLICATI
interv
ento volan farma
music tino
ci
ale
STAI PZ prese
altro
INTERVEN all'entra nza
ta in famili
TO fatto
da chi?
rep.
ari
tipo inter
n. inter
passati
ultimo
titolo di
studio
DIARIO
Allegato 3
QUESTIONARIO S.T.A.I.
FORMA Y-1
Età____________
ISTRUZIONE: sono qui di seguito riportate alcune frasi che le persone spesso usano per
descriversi. Legga ciascuna frase e poi contrassegni con una con una crocetta il numero
che indica come lei si SENTE ADESSO, CIOE’ IN QUESTO MOMENTO. Non ci
sono risposte giuste o sbagliate. Non impieghi troppo tempo per rispondere alle domande e
dia la risposta che le sembra descrivere meglio i suoi ATTUALI stati d’animo.
1 = Per nulla
2 = un po’
3 = abbastanza
4 = moltissimo
1. Mi sento calmo
1
2
3
4
2. Mi sento sicuro
1
2
3
4
3. Sono teso
1
2
3
4
4. Mi sento sotto pressione
1
2
3
4
5. Mi sento tranquillo
1
2
3
4
6. Mi sento turbato
1
2
3
4
7. Sono attualmente preoccupato per possibili disgrazie
1
2
3
4
8. Mi sento soddisfatto
1
2
3
4
9. Mi sento intimorito
1
2
3
4
10. Mi sento a mio agio
1
2
3
4
11. Mi sento sicuro di me
1
2
3
4
12. Mi sento nervoso
1
2
3
4
13. Sono agitato
1
2
3
4
14. Mi sento indeciso
1
2
3
4
15. Sono rilassato
1
2
3
4
16. Mi sento contento
1
2
3
4
17. Sono preoccupato
1
2
3
4
18. Mi sento confuso
1
2
3
4
19. Mi sento disteso
1
2
3
4
20. Mi sento bene
1
2
3
4
QUESTIONARIO S.T.A.I.
FORMA Y-2
ISTRUZIONE: sono qui di seguito riportate alcune frasi che le persone spesso usano per
descriversi. Legga ciascuna frase e poi contrassegni con una crocetta il numero che indica
come lei ABUTUALMENTE si sente. Non ci sono risposte giuste o sbagliate. Non
impieghi troppo tempo per rispondere alle domande e dia la risposta che le sembra
descrivere meglio COME LEI SI SENTE ABITUALMENTE.
1 = quasi mai
2 =qualche volta
3 = spesso
4 = quasi sempre
1. Mi sento bene
1
2
3
4
2. Mi sento teso e irrequieto
1
2
3
4
3. Sono soddisfatto di me stesso
1
2
3
4
4. Vorrei poter essere felice come sembrano gli altri
1
2
3
4
5. Mi sento un fallito
1
2
3
4
6. Mi sento riposato
1
2
3
4
7. Io sono calmo, tranquillo e padrone di me
1
2
3
4
8. Sento che le difficoltà si accumulano tanto da non poterle 1
superare
9. Mi preoccupo troppo di cose che in realtà non hanno importanza
1
2
3
4
2
3
4
10. Sono felice
1
2
3
4
11. Mi vengono pensieri negativi
1
2
3
4
12. Manco di fiducia in me stesso
1
2
3
4
13. Mi sento sicuro
1
2
3
4
14. Prendo decisioni facilmente
1
2
3
4
15. Mi sento inadeguato
1
2
3
4
16. Sono contento
1
2
3
4
17. Pensieri di scarsa importanza mi passano per la mente e mi 1
infastidiscono
18. Vivo le delusioni con tanta partecipazione da non poter 1
togliermele dalla testa
19. Sono una persona costante
1
2
3
4
2
3
4
2
3
4
20. Divento teso e turbato quando penso alle mie attuali 1
preoccupazioni
2
3
4
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