UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA Dipartimento di Medicina CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA Tesi di Laurea L’INFERMIERE E LA VALUTAZIONE DELL’ANSIA PREOPERATORIA. STUDIO OSSERVAZIONALE Relatore: Prof.ssa Galzignato Stefania Correlatore: Prof.ssa Bertinaria Antonella Laureanda: Bizzotto Giorgia Anno Accademico 2014/2015 INDICE CAPITOLO 1: L’ANSIA Pag. 1 1.1 Definizione generale Pag. 1 1.2 Ansia preoperatoria Pag. 2 1.3 Importanza della valutazione, trattamento, e ruolo dell’infermiere Pag. 3 CAPITOLO 2: MATERIALI E METODI Pag. 7 2.1 Criteri di ricerca e selezione della letteratura Pag. 7 2.2 Caratteristiche della letteratura Pag. 9 2.3 Strumenti d’indagine Pag. 9 2.4 Modalità d’indagine Pag. 11 CAPITOLO 3: ANALISI DEI DATI Pag. 13 3.1 Analisi dei dati emersi dal questionario STAI-Y Pag. 13 3.1.1 Ansia e sesso Pag. 14 3.1.2 Ansia e titolo di studio Pag. 15 3.1.3 Ansia e numero d’interventi Pag. 16 3.1.4 Ansia ed età Pag. 16 3.2 Analisi dei risultati emersi dall’osservazione – focus infermiere Pag. 17 CAPITOLO 4: DISCUSSIONE Pag. 19 4.1 Limiti dello studio Pag. 19 4.2 Considerazioni sui risultati Pag. 19 4.3 Implicazioni per la pratica Pag. 21 4.3.1 Proposta per la valutazione dell’ansia preoperatoria Pag. 21 4.3.2 Proposta per il trattamento dell’ansia preoperatoria Pag. 23 4.3.3 Comportamento di ogni giorno Pag. 23 CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA ABSTRACT Problema Il problema esaminato è la valutazione e/o trattamento dell’ansia preoperatoria nei pazienti con intervento elettivo. L’ansia preoperatoria è descritta come uno stato di inquietudine e tensione del paziente, secondaria alla malattia, ricovero, chirurgia.. Questa condizione è presente in gran parte dei pazienti che sono in attesa di un intervento programmato. Le paure più frequenti, che si manifestano in questo periodo, riguardano: la paura di morire, dell’anestesia, del dolore post-operatorio, del risultato dell’intervento chirurgico. È considerata normale, poiché tutte le persone hanno reazioni emotive prima di qualsiasi procedura chirurgica, che possono essere evidenti o mascherate, più o meno intense. La tipologia d’espressione della paura è soggettiva, alcuni individui possono fare molte domande, anche se queste hanno già avuto risposta; altri possono isolarsi, evitare la comunicazione. Valutare l’ansia con uno strumento adeguato permette d’identificare il paziente che potrebbe aver bisogno di un livello più elevato di assistenza nel post-operatorio, nel quale è più alto il rischio di complicazioni quali comparsa di vomito, nausea, e soprattutto dolore. L’infermiere è il professionista che si trova più a contatto con il paziente, perciò deve instaurare un rapporto di fiducia ed empatia, ma soprattutto d’ascolto. Deve offrire al paziente informazioni che aiutino ad alleviare le preoccupazioni, e deve mettere in atto azioni che permettano di diminuire l’ansia preoperatoria. Obiettivo: Lo scopo della tesi è di fare un’analisi osservativa sul comportamento dell’equipe infermieristica nei confronti dei pazienti che devono sottoporsi ad un intervento chirurgico elettivo. In particolare osservare se l’ansia preoperatoria è valutata e/o trattata dall’equipe. Inoltre, se nel diario infermieristico sono presenti indicazioni riguardo allo stato emotivo del paziente. Materiali e metodi: Lo studio si basa su una raccolta dati. Ai pazienti è stato somministrato un questionario STAI-Y per la valutazione dell’ansia di stato e di tratto, e sono stati osservati i rapporti infermiere-paziente. L’utilizzo della scala e l’analisi dei dati ricavati sono stati possibili, poiché c’è stata la collaborazione con una psicologa. Attraverso la ricerca in Pubmed, è stata creata una griglia di osservazione che aveva due soggetti di studio: il paziente e l’infermiere. Limiti dello studio: Il campione raccolto è molto limitato, a causa della riduzione degli interventi, in quanto la raccolta dei dati è stata effettuata nel periodo estivo. Sono stati analizzati donne e uomini in pari numero, ma senza tener conto del tipo d’intervento. I pazienti con età inferiore ai 19 anni non rientravano nello studio. Risultati: Dai dati risulta che l’ansia a livello moderato è presente nel 50% dei pazienti esaminati, e secondo la letteratura, già dal livello moderato è bene mettere in atto azioni per ridurla. A confronto, le donne risultano più ansiose rispetto agli uomini. Fattori predisponenti come età, titolo di studio, numero d’interventi, non hanno rilevato incidenze statisticamente significative. Solamente un infermiere su tredici esaminati ha chiesto al paziente se voleva qualche informazione e si è preoccupato dello stato emotivo. Nel diario infermieristico di ogni singolo paziente non sono state trovate consegne relative allo stato emotivo. CAPITOLO 1: L’ANSIA 1.1 Definizione generale L’ansia è uno stato emotivo umano, universale, che in condizioni normali costituisce una reazione di difesa. Rappresenta un’espressione patologica alla reazione fisiologica d’allarme di fronte ad una situazione di pericolo. 1 Lo stato d’ansia si può esprimere acutamente sotto forma di crisi, oppure in modo persistente e continuo. La sintomatologia ansiosa si può dividere in due forme: una più strettamente psichica (ansia psichica), e un’altra più strettamente somatica e neurovegetativa. L’ansia psichica si esprime con i seguenti sintomi: stato di allarme, apprensione, irrequietezza, paura di morire, paura d’impazzire o di perdere il controllo. 2 L’ansia somatica è per lo più legata ad iperattività del sistema nervoso simpatico; può presentare un’estrema variabilità di sintomi, in associazione o da soli, ad esempio: Sintomi generali: brividi o vampate di calore; sudorazione; sensazioni di mancamento o lipotimie; affaticabilità e debolezza Sintomi cardio polmonari: palpitazioni e tachicardia; dispnea o sensazione di soffocamento; dolore o fastidio al petto Sintomi gastro-intestinali: senso di peso, pienezza, dolore; bruciore allo stomaco; nausea o disturbi addominali; vomito; bolo esofageo; anoressia; diarrea e stipsi Sintomi genito-urinari: minzione frequente; ritenzione urinaria; dismenorrea; impotenza; frigidità; vaginismo Sintomi neurologici: cefalea; vertigini; tremori; parestesie; visione offuscata; instabilità nella stazione eretta o nella marcia; crisi pseudo-epilettiche (di tipo isterico) 3 1 Eandi M, Munizza C, Pradelli L. Sindromi ansiose e depressive. : SEEd; 2007. Colombo G. Elementi di psichiatria. padova: cleup; 2010. p. 190-191 3 Colombo G. Elementi di psichiatria. padova: cleup; 2010. p. 192 2 1 All’interno del significato di ansia, si riconosce la distinzione di due concetti fondamentalmente distinti: ansia di stato e ansia di tratto. Il primo indica uno stato emotivo transitorio di un individuo in una determinata situazione o momento, caratterizzato da sentimenti di tensione, percepiti coscientemente come apprensione, nervosismo e preoccupazione. L’ansia di stato può variare d’intensità e può fluttuare nel tempo, in funzione della minaccia percepita. Il secondo concetto rappresenta una caratteristica della personalità che implica una predisposizione propria dell’individuo a percepire un largo numero di circostanze come dannose, e a rispondere a queste con l’elevazione dell’ansia. Le persone che manifestano un alto grado di ansia di tratto hanno quindi la tendenza a rispondere a situazioni percepite come pericolose, con l’elevazione dell’intensità dell’ansia di stato. 4 1.2 Ansia preoperatoria Il periodo preoperatorio inizia quando si prende la decisione di eseguire un intervento chirurgico e termina quando la persona viene trasferita sul letto operatorio. 5 L’ansia preoperatoria è descritta come uno stato d’inquietudine e tensione del paziente, secondaria alla malattia, ricovero, chirurgia. 6 Questa condizione è presente in gran parte dei pazienti che sono in attesa di un intervento programmato.7 Le paure più frequenti, che si manifestano in questo periodo, riguardano: la paura di morire, dell’anestesia, del dolore post-operatorio, del risultato dell’intervento chirurgico. 8 È considerata normale, poiché tutte le persone hanno reazioni emotive prima di qualsiasi procedura chirurgica, che possono essere evidenti o mascherate, più o meno intense. La tipologia d’espressione della paura è soggettiva, alcuni individui possono fare molte 4 Monzani R, Cappellini B, Mencaglia E. Ansia preoperatoria in day surgery: preanestesia farmacologica versus agopuntura. 2007. 5 Susanne C,Smeltzer, Brenda G,Bare, Janice L,Hinkle, Kerry H,Cheever. Brunner & Suddarth's Textbook of Medical Surgical Nursing. Quarta ed. Rozzano (MI): Casa Editrice Ambrosiana; 2010. p.483-485 6 Maranets I. Preoperative anxiety and intraoperative anesthetic requirements. Anesth Analg 1999(89):13461351. 7 Kinder C. The visual analog scale allows effective measurement of preoperative anxiety and detection of patients' anesthetic concerns. Anesth Analg 2000(90):706-712. 8 Nigussie S, Belachew T, Wolancho W. Predictors of preoperative anxiety among surgical patients in Jimma University Specialized Teaching Hospital, South Western Ethiopia. BMC Surg 2014 Sep 5;14:67-2482-1467. 2 domande, anche se queste hanno già avuto risposta; altri possono isolarsi, evitare la comunicazione.9 Opinioni comuni affermano che l’ansia preoperatoria dipenda da fattori predisponenti, come: Età: i soggetti giovani hanno livelli di ansia più elevati Sesso: le donne risultano essere più ansiose Precedente esperienza con l’anestesia: i pazienti con un’esperienza negativa precedente o con nessuna esperienza con l’anestesia, presentano livelli d’ansia maggiori rispetto ad altri pazienti Tipo d’intervento chirurgico: le procedure di chirurgia toracica e otorinolaringoiatra sono associate a livelli maggiori di ansia, rispetto ad altre procedure di altra natura. 10 1.3 Importanza della valutazione, trattamento, e ruolo dell’infermiere E’ evidente secondo la letteratura l’importanza della valutazione dell’ansia preoperatoria e un suo successivo trattamento per diminuirla. Valutare l’ansia con uno strumento adeguato permette d’identificare il paziente che potrebbe avere bisogno di un livello più elevato d’assistenza nel post-operatorio, nel quale è più alto il rischio di complicazioni quali comparsa di vomito, nausea, e soprattutto dolore. 11 Uno strumento versatile è la Visual Analog Scale (VAS). La letteratura afferma che è semplice ed efficace per misurare l’ansia preoperatoria, e non sono richiesti specifici requisiti per somministrarla.12 Ha il vantaggio di essere semplice, indipendente dal linguaggio e viene facilmente compresa dalla maggior parte dei pazienti. La scala si avvale di una linea orizzontale di 10 cm dove sono descritti due punti che rappresentano l’intensità dell’ansia provata; il paziente dovrà porre un segno per indicare il suo livello d’ansia relativa all’intervento. 9 Susanne C,Smeltzer, Brenda G,Bare, Janice L,Hinkle, Kerry H,Cheever. Brunner & Suddarth's Textbook of Medical Surgical Nursing. Quarta ed. Rozzano (MI): Casa Editrice Ambrosiana; 2010. p. 462 10 Kinder C. The visual analog scale allows effective measurement of preoperative anxiety and detection of patients' anesthetic concerns. Anesth Analg 2000(90):706-712. 11 Sadati L, Pazouki A, Mehdizadeh A, Shoar S, Tamannaie Z, Chaichian S. Effect of preoperative nursing visit on preoperative anxiety and postoperative complications in candidates for laparoscopic cholecystectomy: a randomized clinical trial. Scand J Caring Sci 2013 Dec;27(4):994-998. 12 Pritchard M. Measuring anxiety in surgical patients using a visual analogue scale. Nurs Stand 2010 Nov 17-23;25(11):40-44. 3 Nessuna ansia Massimo livello di ansia Verrà poi misurata la distanza tra l’inizio della scala e il punto segnato dal paziente. Se si registra un tratto uguale o superiore a 5,1 cm l’assistito è definito ansioso.13 Kindler CH, ha sviluppato una VAS per valutare l’ansia preoperatoria. Nel suo studio ha dimostrato che anche con la VAS si può fare una valutazione dell’ansia preoperatoria. In questa scala ci sono 10 semplici domande, che vengono divise in tre aree di concetto: 1. Paura dello sconosciuto; che comprende: attesa dell’operazione, essere in balia dello staff medico, risultati dell’operazione, non sapere cosa sta succedendo. 2. Paura di morire; che comprende: dolore post operatorio, disagio nel risveglio dopo l’operazione, non risvegliarsi dall’anestesia, nausea e vomito post operatorio. 3. Paura per la propria vita; che comprende: danno fisico e/o mentale dopo l’operazione, perdita di coscienza indotta dall’anestesia14 La letteratura afferma che la miglior scala in termini di precisione e affidabilità per la misurazione dell’ansia preoperatoria è la State-Trait Anxiety Inventory (STAI).15 E’ stata la prima scala a valutare separatamente l’ansia di stato e l’ansia di tratto. La costruzione della scala iniziò nel 1964 e inizialmente fu concepita come un unico strumento. Nel tempo sono state apportate varie modifiche; ora si utilizza la STAI- forma Y, la quale valuta in forma separata i due concetti inseriti nella definizione d’ansia.16 Il test dell’ansia di stato è composto da 20 domande alle quali il paziente deve rispondere in modo sincero ponendo la croce al numero che maggiormente rispecchia il suo stato d’animo in quel momento. Mentre, il test dell’ansia di tratto, è composto da 20 domande 13 Facco E, Zanette G, Favero L, Bacci C, Sivolella S, Cavallin F, et al. Toward the validation of visual analogue scale for anxiety. Anesth Prog 2011 Spring;58(1):8-13. 14 Kinder C. The visual analog scale allows effective measurement of preoperative anxiety and detection of patients' anesthetic concerns. Anesth Analg 2000(90):706-712. 15 Vaughn F, Wichowski H, Bosworth G. Does preoperative anxiety level predict postoperative pain? AORN J 2007 Mar;85(3):589-604. 16 Valutazione dell'ansia in generale | www.psychiatryonline.it Available at: http://www.psychiatryonline.it/node/3609. Accessed 5/18/2015, 2015. 4 alle quali il paziente dovrà rispondere in modo sincero ponendo la croce al numero che maggiormente rispecchia il suo stato d’animo abitualmente. Il punteggio varia da 20 a 80. Si ottiene sommando i singoli, tenendo in considerazione che alcune domande hanno la risposta contraria a quella segnata. Più alto è il punteggio, maggiore è il livello d’ansia. 17 I livelli d’ansia vengono così classificati: da 20 a 40: ansia lieve da 41 a 60: ansia moderata da 61 a 80: ansia elevata 18 Questo strumento ha avuto una vastissima diffusione, è stato tradotto in oltre 40 lingue e dialetti ed è stato ampiamente usato per studi transculturali. E’ però uno strumento psicologico, quindi utilizzabile solamente da psicologi. (Allegato 1) Il trattamento può avvenire con varie metodologie facilmente proponibili nella giornata o il giorno prima dell’intervento. Una revisione della letteratura Cochrane del giugno 2013, afferma che l’intervento musicale (ascolto di musica) può avere un effetto benefico sull’ansia preoperatoria. Nello specifico la revisione ha incluso 26 articoli con un totale di 2051 partecipanti. Tutti gli studi hanno utilizzato l’uso di musica preregistrata, e si è visto che in media l’ascolto di musica porta ad una riduzione dell’ansia. Nella revisione sottolineano il risultato di un ampio studio, il quale afferma che l’ascolto della musica è stato più efficace del farmaco sedativo Midazolam nel ridurre l’ansia, e ugualmente efficaci nel ridurre le risposte fisiologiche. 19 Sempre sul trattamento dell’ansia, una revisione sistematica del 2014 ha analizzato 14 studi (12 randomizzati e controllati e 2 pre/post test), includendo un totale di 1752 partecipanti. Le tecniche per la riduzione dell’ansia riguardavano: utilizzo di audiovisivi, visualizzazione guidata, educazione multimediale, siti web, educazione verbale, 17 Spielberger CD. State-Trait Anxiety Inventoy forma Y MANUALE. Firenze: O.S. Organizzazioni Speciali; 1996. 18 Sili A, Fida R, Proietti D, Vellone E, Alvaro R. Decreasing preoperative anxiety by music: experimental study in a vascular surgery unit. Assist Inferm Ric 2013 Jan-Mar;32(1):13-19. 19 Bradt J, Dileo C, Shim M. Music interventions for preoperative anxiety. Cochrane Database Syst Rev 2013 Jun 6;6:CD006908. 5 informazioni con volantini. Otto dei 14 studi hanno dimostrato che l’intervento di educazione verbale preoperatoria riduce significativamente l’ansia. 20 Altri metodi portano dei benefici al paziente, come le pratiche di rilassamento e di immaginazione: rendendo il paziente più calmo e collaborativo.21 Ridurre l’ansia preoperatoria significa aiutare il paziente sia nel vivere meglio l’esperienza chirurgica, sia nella riduzione dell’insorgenza di complicanze post-operatorie. Lo scopo delle attività infermieristiche nel periodo preoperatorio prevede la valutazione di base dell’assistito attraverso l’intervista preoperatoria, la quale include: l’accertamento fisico ed emotivo, la valutazione della presenza di allergie note o di problemi genetici che possono influenzare l’esito chirurgico. Inoltre l’infermiere deve verificare che siano stati eseguiti gli esami pre-ricovero, la prenotazione di appropriati servizi di consulenza e l’attuazione dell’educazione preoperatoria sul recupero dell’anestesia e sulla gestione postoperatoria. 22 L’infermiere è il professionista che si trova più a contatto con il paziente, perciò deve instaurare un rapporto di fiducia ed empatia, ma soprattutto d’ascolto. Deve offrire al paziente informazioni che aiutino ad alleviare le preoccupazioni, e deve mettere in atto azioni che permettano di diminuire l’ansia preoperatoria.23 20 Ayyadhah Alanazi A. Reducing anxiety in preoperative patients: a systematic review. Br J Nurs 2014 Apr 10-23;23(7):387-393. 21 Kekecs Z, Jakubovits E, Varga K, Gombos K. Effects of patient education and therapeutic suggestions on cataract surgery patients: a randomized controlled clinical trial. Patient Educ Couns 2014 Jan;94(1):116-122. 22 Susanne C,Smeltzer, Brenda G,Bare, Janice L,Hinkle, Kerry H,Cheever. Brunner & Suddarth's Textbook of Medical Surgical Nursing. Quarta ed. Rozzano (MI): Casa Editrice Ambrosiana; 2010. p. 483-485 23 Susanne C,Smeltzer, Brenda G,Bare, Janice L,Hinkle, Kerry H,Cheever. Brunner & Suddarth's Textbook of Medical Surgical Nursing. Quarta ed. Rozzano (MI): Casa Editrice Ambrosiana; 2010. p. 492-497 6 CAPITOLO 2. MATERIALE E METODI Lo scopo della tesi è di fare un’analisi osservativa sul comportamento dell’equipe infermieristica nei confronti dei pazienti che devono sottoporsi ad un intervento chirurgico elettivo. In particolare osservare se l’ansia preoperatoria viene valutata e/o trattata dall’equipe. Inoltre, se nel diario infermieristico sono presenti indicazioni riguardo lo stato emotivo del paziente. La raccolta dati è stata effettuata in un’unità operativa di due diversi ospedali: U.O. di ginecologia, situata presso l’ospedale di Mirano. Questo reparto conta 16 posti letto. Opera in regime di day surgery (piccola chirurgia con ricovero diurno) e di ricovero. U.O. di urologia, presso l’ospedale di Dolo. Il reparto conta in totale 30 posti letto, divisi in degenza ordinaria, day surgery (piccola chirurgia con ricovero diurno), e centro di riferimento neurourologico (sezione dedicata a pazienti con problematiche urologiche legate a patologie neurologiche) I pazienti per partecipare allo studio dovevano essere: vigili, orientati, con età maggiore o uguale a 19 anni, di entrambi i sessi, sottoposti ad intervento di elezione, con entrata in reparto il giorno stesso dell’intervento chirurgico, e che abbiano dato il consenso alla partecipazione allo studio. Sono stati esclusi i pazienti non in grado di compilare il questionario, coloro con terapia ansiolitica in corso o che hanno rifiutato di prendere parte allo studio. La valutazione dei pazienti è stata effettuata con l’aiuto degli infermieri di turno, i quali hanno risposto verbalmente a domande sui diversi esaminandi. Le domande avevano come oggetto i criteri che permettevano al paziente di partecipare allo studio. 2.1 Criteri di ricerca e di selezione della letteratura La ricerca bibliografica è stata eseguita con i seguenti strumenti: Database PubMed Google scholar Elementi di Psichiatria, di Giovanni Colombo, anno di pubblicazione: 2010 7 Brunner & Suddarth’s infermieristica medico-chirurgica, quarta edizione, anno di pubblicazione: 2010 Sindromi ansiose e depressive, di Eandi M, Munizza C, Pradelli L, anno di pubblicazione 2007 Aspetti psicologici dell’ospedalizzazione di Martin M, anno di pubblicazione: 2005 Manuale operativo - DS medica Manuale State-Trait Anxiety Inventory forma Y di Charles D. Spielberger; 1996 Il sorriso come terapia, l’importanza del buon umore nella vita quotidiana di Lorenzini Danila, anno di pubblicazione: 2008 Sito psychiatryonline Sito: www.corriere.it/salute/neuroscenze Nel database PubMed sono state usate le seguenti stringhe di ricerca: "Preoperative Care/nursing"[Mesh] Operative/nursing"[Mesh] OR OR "Surgical "Anxiety/surgery"[Mesh] OR Procedures, “preoperative anxiety”. In tutte le ricerche sono stati applicati i seguenti filtri: - Article types: Randomized Controlled Trial / Review / Clinical Trial - Text availability: Abstract - Publication dates: From 2007/01/01 to 2015/12/31, ad esclusione delle ricerca fatta con “preoperative anxiety” dove il periodo di ricerca è stato ristretto: from 2013/01/01 to 2015/12/31 - Ages: Adult: 19 + years Non sono stati presi in considerazione articoli che consideravano la valutazione o trattamento dell’ansia nel paziente pediatrico. Complessivamente sono stati esaminati e inseriti in bibliografia 20 articoli, in quanto i soli riguardanti il tema affrontato nella tesi in modo specifico, ovvero la valutazione dell’ansia preoperatoria ed eventuale trattamento. 19 articoli sono in lingua inglese, 1 in lingua italiana. 11 articoli sono stati visionati a testo intero, 9 sono stati visionati in abstract. 8 Sono state prese in considerazione anche parti di “Elementi di Psichiatria” scritto da Giovanni Colombo, anno di pubblicazione 2010; “Brunner & Suddarth’s infermieristica medico-chirurgica” quarta edizione, anno di pubblicazione: 2010; “Aspetti psicologici dell’ospedalizzazione” scritto da Martin Monica, anno di pubblicazione 2005; Sindromi ansiose e depressive, scritto da Eandi M, Munizza C, Pradelli L, anno di pubblicazione 2007; Manuale operativo – DS medica; Manuale STAI-Y di Spielberg pubblicato nel 1996; Il sorriso come terapia, l’importanza del buon umore nella vita quotidiana, di Lorenzini Danila, pubblicato nel 2008. Inoltre sono stati consultati i siti: www.psychiatryonline.it www.corriere.it/salute/neuroscenze 2.2 Caratteristiche della letteratura: Sono stati presi in considerazione tutti gli articoli che presentano queste caratteristiche: pazienti con età maggiore o uguale a 19 anni, di entrambi i sessi, con intervento di elezione. Gli studi presi in considerazione trattavano di: valutazione ansia preoperatoria; trattamento ansia preoperatoria; valutazione e trattamento ansia preoperatoria. Anno di pubblicazione delle fonti: dal 2005 al 2015. La maggior parte delle fonti vedono come anno di pubblicazione il 2012 o anni più recenti. Sono presenti solamente due fonti che sono state pubblicate in anni precedenti al 2005. 13 dei 20 studi sono randomizzati controllati; sono presenti 2 revisioni bibliografiche. 2.3 Strumenti d’indagine: griglia di osservazione (Allegato 2) Dopo aver esaminato tutte le fonti, ho creato una griglia di osservazione da utilizzare durante la raccolta dati nel reparto di ginecologia di Mirano e di urologia di Dolo. E’ possibile suddividere le informazioni richieste da quest’ultima in due gruppi: informazioni paziente e informazioni infermiere. Per il primo gruppo ho ritenuto importante rilevare: età, sesso, grado di ansia, presenza dei familiari vicini, numero di interventi chirurgici pregressi, ultimo titolo di studio. Per il secondo gruppo, tenendo in considerazione che il mio obiettivo era quello di andare ad osservare se l’infermiere attuava dei metodi per la valutazione dell’ansia e per il suo 9 trattamento, ho ritenuto importante rilevare: con che strumento e da chi veniva fatta la valutazione dell’ansia, se venivano messi in atto interventi di qualsiasi tipo per la sua riduzione indicandone la figura professionale che li eseguiva. Inoltre nella griglia sono elencati degli interventi: intervento musicale, volantino, farmaci, altro; quest’ultimi sono stati ricavati dalla letteratura e inseriti nella griglia poiché considerati strumenti per la riduzione dell’ansia che si potevano applicare nel breve periodo prima dell’intervento. Nella griglia c’è una sezione dedicata alle informazioni relative al paziente e al suo stato di ansia scritte nel diario infermieristico. Scala di valutazione State-Trait Anxiety Inventory forma Y (Allegato 3) E’ stato possibile l’utilizzo della scala, in quanto, ho intrapreso una collaborazione con la dottoressa in psicologia Bertinaria A. che mi ha supportato nell’analisi e nell’interpretazione dei dati ricavati. Per la valutazione dell’ansia del paziente è stato utilizzato il questionario State-Trait Anxiety Inventory forma Y. La scelta di questo strumento è stata fatta considerando le caratteristiche descritte in letteratura, ossia la sua affidabilità, precisione, accuratezza, e semplicità.24 Il questionario è stato somministrato al momento dell’entrata in reparto, ottenendo prima il consenso dal paziente a partecipare allo studio e alla rielaborazione dei dati in forma anonima. E’ stato consegnato facendone una breve presentazione, ma senza sottolineare che valutava l’ansia. Ho sostenuto che si doveva rispondere alle domande del primo foglio pensando a come il paziente si sentiva in quel momento, e a quelle del secondo foglio pensando a come si sentiva abitualmente. Questo suggerimento è stato tratto dal manuale STAI forma Y di Charles D. Spielberger.25 La scala va a valutare separatamente l’ansia di stato e l’ansia di tratto. Si devono sottoporre al paziente in un odine ben preciso per evitare coinvolgimenti di stati d’animo. La scala di stato è più sensibile alle condizioni nelle quali l’esaminato affronta il 24 (1) Vaughn F, Wichowski H, Bosworth G. Does preoperative anxiety level predict postoperative pain? AORN J 2007 Mar;85(3):589-604. 25 Spielberger CD. State-Trait Anxiety Inventoy forma Y MANUALE. Firenze: O.S. Organizzazioni Speciali; 1996. 10 test, perciò viene sempre sottoposta per prima, in quanto il punteggio può essere influenzato dal clima emotivo che si può creare se viene somministrata per prima la scala di tratto. Il test dell’ansia di stato è composto da 20 domande alle quali il paziente deve rispondere in modo sincero ponendo la croce al numero che maggiormente rispecchia il suo stato d’animo in quel momento. Le risposte sono: 1= per nulla; 2= un po’; 3= abbastanza; 4= moltissimo. Il test dell’ansia di tratto, è composto da 20 domande alle quali il paziente dovrà rispondere in modo sincero ponendo la croce al numero che maggiormente rispecchia il suo stato d’animo abitualmente. Le risposte sono: 1= quasi mai; 2= qualche volta; 3= spesso; 4= quasi sempre Il punteggio varia da 20 a 80. Si ottiene sommando i singoli, tenendo in considerazione che alcune domande hanno la risposta contraria a quella segnata. Più alto è il punteggio maggiore è il livello d’ansia. I livelli d’ansia vengono così classificati: da 20 a 40: ansia lieve da 41 a 60: ansia moderata da 61 a 80: ansia elevata 26 2.4 Modalità d’indagine I luoghi di ricerca sono stati i reparti di ginecologia di Mirano e urologia di Dolo. Con l’aiuto degli infermieri di turno è stata condotta una prima valutazione riguardo alle caratteristiche dei pazienti per poter partecipare allo studio; le quali dovevano essere: paziente vigile, orientato, con età maggiore o uguale a 19 anni, sottoposto ad intervento di elezione, con entrata in reparto il giorno stesso dell’intervento chirurgico. Dopo aver individuato i diversi pazienti, è stato chiesto loro l’autorizzazione alla partecipazione allo studio e all’elaborazione dei dati in forma anonima. Sono stati esclusi i pazienti non in grado di compilare il questionario, coloro con terapia ansiolitica in corso o che hanno rifiutato di prendere parte all’analisi. Premettendo che: 26 Sili A, Fida R, Proietti D, Vellone E, Alvaro R. Decreasing preoperative anxiety by music: experimental study in a vascular surgery unit. Assist Inferm Ric 2013 Jan-Mar;32(1):13-19. 11 - Il paziente è stato osservato solamente dal momento in cui è entrato in reparto al momento in cui è stato accompagnato in sala operatoria, poiché la letteratura afferma che anche in questo breve periodo l’infermiere più mettere in atto delle azioni per valutare e trattare l’ansia preoperatoria in modo efficace. 27 - Per questioni etiche, non sono state prese in osservazione le pazienti sottoposte a interruzione volontaria di gravidanza. Ho trascorso 3 giorni per ogni reparto, e ho seguito gli infermieri dedicati all’accettazione del paziente, inoltre ho osservato tutti i rapporti paziente-infermiere che hanno avuto gli esaminandi prima d’entrare in sala operatoria. La STAI-Y è stata sottoposta solamente ai pazienti che hanno acconsentito alla partecipazione allo studio e alla rielaborazione dei dati in forma anonima. Il questionario è stato somministrato nel momento in cui il paziente veniva portato in stanza. 27 Ni CH, Tsai WH, Lee LM, Kao CC, Chen YC. Minimising preoperative anxiety with music for day surgery patients - a randomised clinical trial. J Clin Nurs 2012 Mar;21(5-6):620-625. 12 CAPITOLO 3. ANALISI DEI DATI In totale sono stati esaminati 26 pazienti, 13 donne e 13 uomini. L’età media degli uomini era di 65 anni, mentre quella delle donne era di 52 anni. Sono state prese in considerazione anche variabili sociodemografiche del campione per vedere se l’ansia poteva dipendere da queste. (Tabella I) Tabella I. Riassunto dei dati raccolti sui pazienti con griglia di valutazione Variabili Numero % 13 13 50% 50% 58 / Titolo di studio: Elementari Medie Diploma superiore Laurea 8 6 6 6 31% 23% 23% 23% Tipo di intervento Day surgery Chirurgia maggiore 16 10 62% 38% Interventi chirurgici precedenti Si No 23 3 88% 12% Presenza famigliari Sì no 26 0 Sesso: Maschi Donne Età: (media dei 26 pazienti) 100% 0% 3.1 Analisi dei dati emersi dal questionario STAI-Y I dati raccolti sono stati elaborati con il programma Excel, e consultando il manuale StateTrait Anxiety Inventory forma Y di Charles D. Spielberger. Riconosco che il numero di dati non è sufficiente per affermare delle differenze, ma nel piccolo possiamo comunque notare delle discrepanze. 13 Dall’elaborazione dei dati STAI-Y, emerge che il 50% dei pazienti avverte un livello di ansia di stato moderato, il 46% lieve, il 4% elevata. Inoltre risulta che il 62% dei pazienti ha un livello di ansia di tratto lieve, il 38% moderata, lo 0% elevata. (Tabella II). La letteratura afferma che l’ansia a livello moderato ed elevato deve essere ridotta, per poter ridurre il rischio di comparsa di complicanze post operatorie.28 Tabella II. Percentuale ansia di stato e tratto del totale dei pazienti Ansia di stato Ansia di tratto Ansia lieve 46% 62% Ansia moderata 50% 38% Ansia elevata 4% 0% I seguenti sotto capitoli vogliono analizzare il livello d’ansia e in relazione alle variabili che possono influirla, le quali sono state descritte nel primo capitolo. 3.1.1 Ansia e sesso Analizzando i dati e comparandoli tra le diverse unità operative notiamo che le donne hanno un’ansia più elevata rispetto a quella degli uomini. (Tabella III) Questi dati confermano quanto trovato in letteratura a riguardo. Uno studio effettuato dall’istituto di neuroscienze di Riyadh ha esaminato i livelli d’ansia e i diversi fattori responsabili nei pazienti ricoverati per procedura chirurgica elettiva in cura in un’ospedale pubblico. Emerge che il livello d’ansia delle donne è significativamente superiore rispetto quello degli uomini, e i fattori più comuni che contribuiscono a far aumentare l’ansia sono preoccupazione per la famiglia, paura di complicazioni, dolore post operatorio. 29 28 Manuale Operativo - 13030all1.pdf Available at: http://www.dsmedica.info/cont/4010man/0609/0432/13030all1.pdf. Accessed 8/26/2015, 2015. 29 Jawaid M, Mushtaq A, Mukhtar S, Khan Z. Preoperative anxiety before elective surgery. Neurosciences (Riyadh) 2007 Apr;12(2):145-148. 14 Uno studio retrospettivo del 2014 effettuato analizzando 127 pazienti è andato a valutare lo stato emotivo preoperatorio del paziente; afferma che l’ansia è l’emozione maggiormente presente (72%). Inoltre le donne presentavano più tensione e pianto rispetto agli uomini. 30 Tabella III. Percentuale ansia di stato e tratto analizzata separatamente per donne e uomini Donne STATO TRATTO Uomini STATO Ansia lieve: 21-40 31% 54% 69% paz: 7/13 Ansia lieve: 21-40 62% paz: 4/13 paz: 8/13 paz: 9/13 Ansia moderata 41-60 61% 46% paz 8/13 paz: 6/13 Ansia moderata 41-60 38% 31% paz: 5/13 paz: 4/13 Ansia elevata 61-80 8% 0% paz: 1/13 paz: 0/13 Ansia elevata 61-80 0% 0% paz: 0/13 paz: 0/13 TRATTO Uno studio effettuato dall’istituto di neuroscienze neurologiche del Cnr di Catanzaro in collaborazione con l’Irccs Fondazione Santa Lucia di Roma, afferma che le donne sono per natura più ansiose degli uomini, in quanto hanno fisiologicamente una diversa regolazione della serotonina. L’eccesso di questo ormone innesca stati emotivi ansiosi e difficoltà nel gestire le relazioni sociali. 31 3.1.2 Ansia e titolo di studio Secondo l’autrice Martin, tra i fattori che fanno aumentare il livello d’ansia rientra il titolo di studio: coloro che hanno un livello di scolarità più alto tendono ad avere un’ansia maggiore. 32 Uno studio pubblicato da Assistenza Infermieristica e Ricerca nel 2013 33, ha analizzato diverse variabili sociodemografiche (sesso, età, titolo di studio, stato civile, occupazione, tipo di intervento, interventi chirurgici precedenti) che dalla letteratura sono descritte come fattori che influenzano il livello d’ansia. Dai risultati emerge che nessuna 30 Robleda G, Sillero-Sillero A, Puig T, Gich I, Banos JE. Influence of preoperative emotional state on postoperative pain following orthopedic and trauma surgery. Rev Lat Am Enfermagem 2014 Oct;22(5):785791. 31 Ecco perché le donne sono più ansiose degli uomini (e non è solo un preconcetto) - Corriere.it Available at: http://www.corriere.it/salute/neuroscienze/13_novembre_22/ecco-perche-donne-sono-piu-ansiose-uomininon-solo-preconcetto-2bd495a8-537a-11e3-91e0-82492dd09bca.shtml. Accessed 7/30/2015, 2015. 32 Martin M. Gli aspetti psicologici dell'ospedalizzazione. ; 2005. 33 Sili A, Fida R, Proietti D, Vellone E, Alvaro R. Decreasing preoperative anxiety by music: experimental study in a vascular surgery unit. Assist Inferm Ric 2013 Jan-Mar;32(1):13-19. 15 delle variabili ha evidenziato differenze statisticamente significative per l’aumento dell’ansia. Nella tabella IV sono rappresentati in percentuale il livello d’ansia che avevano i pazienti con il rispettivo titolo di studio. Tabella IV. Relazione ansia di stato con livello d’istruzione Titolo di studio Ansia lieve Ansia moderata Ansia elevata 5^ elementare 50% 50% 0% 3^ media 83% 17% 0% Diploma 17% 83% 0% Laurea 66% 17% 17% 3.1.3 Ansia e numero di interventi Secondo l’autrice Martin, essere al primo intervento incide sull’aumento dell’ansia preoperatoria. Lo Studio di Kinder CH, afferma che gli assistiti non sottoposti precedentemente ad esperienze con l’anestesia hanno un livello d’ansia maggiore rispetto agli altri pazienti. Dai dati risulta che il 75% dei pazienti al loro primo intervento presentava ansia lieve, il 25% presentava ansia moderata, 0% ansia elevata. Mentre il 5% dei pazienti che avevano subito già più di un intervento avevano ansia elevata. Sempre Kindel CH, nello stesso studio, afferma che chi ha avuto esperienze negative con l’anestesia presenta un livello di ansia maggiore.34 Per ipotesi quel 5% potrebbe rientrare in questa categoria. 3.1.4 Ansia e età Kindel CH nel suo studio afferma che i soggetti giovani hanno livelli d’ansia più elevati (età inferiore a 37 anni). 34 Kinder C. The visual analog scale allows effective measurement of preoperative anxiety and detection of patients' anesthetic concerns. Anesth Analg 2000(90):706-712. 16 Dai dati risulta che 3 pazienti su 26 avevano età inferiore ai 37 anni. 23 su 26 avevano età superiore ai 37 anni. Il 100% dei pazienti con età inferiore ai 37 anni, presentava un livello di ansia lieve. Per quanto riguarda i pazienti con età superiore ai 37 anni, il 40% aveva ansia lieve, il 56% ansia moderata, il 4% ansia elevata. La letteratura afferma che la presenza di familiari aiuta il paziente a tranquillizzarsi e a percepire un livello d’ansia ridotto.35 Non è stato possibile paragonare i dati con queste affermazioni in quanto tutti i pazienti avevano la presenza di familiari, quindi, per ovvi motivi manca l’analisi del livello d’ansia dei pazienti privi del supporto morale esterno. 3.2 Analisi dei dati emersi dall’osservazione - focus infermiere. Gli infermieri sono stati osservati durante il processo d’accoglienza e accertamento del paziente, e anche nei successivi contatti con i pazienti esaminati. Sono stati osservati in totale 13 infermieri. 12 infermieri non hanno effettuato nessuna valutazione dell’ansia. 1 infermiere ha effettuato una valutazione senza alcun strumento validato ma servendosi solamente di domande poste al paziente. (Tabella V) Tabella V. L’infermiere e la valutazione dell’ansia NUMERO INFERMIERI ANSIA VALUTATA ANSIA NON VALUTATA 1/13 12/13 MODALITA’ PER LA VALUTAZIONE Domande poste al paziente: Le è tutto chiaro? Vuole che le spieghi qualche cosa del suo intervento? Ha qualche preoccupazione? 35 Yilmaz M, Sezer H, Gurler H, Bekar M. Predictors of preoperative anxiety in surgical inpatients. J Clin Nurs 2012 Apr;21(7-8):956-964. 17 Nessun infermiere ha messo in atto interventi per ridurre l’ansia preoperatoria. Gli interventi che erano stati inseriti nella griglia d’osservazione sono stati riportati in tabella VI con le relative percentuali d’utilizzo. I seguenti interventi sono stati ricavati dalla letteratura e inseriti poiché si potevano eseguire nel breve tempo prima dell’operazione. Tabella VI. L’infermiere e il trattamento dell’ansia. % utilizzo Intervento musicale 0% volantino farmaci altro 0% 0% 0% Risposte a domande poste dal paziente Spiegazione di qualche procedura Chiedere l’intervento del chirurgo o anestesista Parole per tranquillizzare il paziente Ascolto passivo di una registrazione musicale. Differente dalla musicoterapia che richiede un intervento di un terapeuta esperto di musica e un programma personalizzato al paziente. La mia osservazione ha analizzato inoltre la presenza d’informazioni nel diario infermieristico che potevano riflettere lo stato d’animo del paziente (es: paziente ansioso) e qualche possibile riferimento ad un intervento (paziente ansioso avvisato anestesista/chirurgo). Nel diario infermieristico dei 26 pazienti presi in esame non era presente alcun riferimento allo stato d’animo. 18 CAPITOLO 4. DISCUSSIONE 4.1 Limiti dello studio Il campione raccolto risulta molto limitato, a causa della riduzione degli interventi, in quanto la raccolta dei dati è stata effettuata nel periodo estivo. Sono stati analizzati donne e uomini in pari numero, ma senza tener conto del tipo d’intervento. Il rapporto tra paziente senza supporto familiare e livello d’ansia non ha preso forma, in quanto tutti i pazienti avevano i familiari a sostenerli. 4.2 Considerazione sui risultati Dai dati emerge la presenza di un livello di ansia moderato – elevato nella maggior parte dei pazienti, e come afferma la letteratura, le donne esprimono un livello di ansia superiore rispetto a quello degli uomini; infatti il 61% delle donne prese in esame riferisce un livello di ansia moderato, mentre il 62% degli uomini riferisce un livello di ansia lieve. Questo conferma che un intervento chirurgico di qualsiasi natura genera ansia legata a quella precisa condizione. E’ importante non dimenticare che il 50% del totale dei pazienti provava un’ansia di stato moderata, perciò sarebbe stato utile mettere in atto delle azioni che andassero a ridurla per diminuire il rischio delle complicanze che potevano manifestarsi. Dallo studio non si sono evidenziate particolari differenze riguardo la relazione tra ansia e titolo di studio, età, numero di interventi. I dati più importanti, dove si concentra lo scopo della tesi, riguardano la valutazione e il trattamento dell’ansia preoperatoria fatta dall’infermiere. Nell’analisi delle azioni dei 13 infermieri in esame, non si sono verificate condizioni di valutazione o trattamento dell’ansia preoperatoria del paziente. Solamente un infermiere ha chiesto all’assistito se servissero ulteriori spiegazioni per colmare dubbi e preoccupazioni. Mi sono soffermata anche ad analizzare il diario infermieristico per vedere se ci fosse qualche consegna, in riferimento allo stato emotivo del paziente. Nel diario non è stata trovata nessuna consegna relativa al precedente punto. Considerando i limiti di questo studio, si può fare una piccola considerazione: l’ansia preoperatoria più essere definita come la risposta emotiva derivante da un evento minaccioso, che nel nostro caso è rappresentato dall’intervento chirurgico. Inoltre bisogna 19 considerare che il paziente, entrando in ospedale, si trova in un ambiente estraneo, al di fuori del normale contesto della sua vita, il che può disturbare ancora di più la sua integrità psichica. Dai dati emerge che l’ansia preoperatoria è presente nei pazienti e si può valutare in modo semplice ed efficace somministrando la STAI-Y. Quale figura professionale sarebbe più adatta a gestire l’ansia preoperatoria? Vari autori affermano che la figura professionale maggiormente indicata sia l’infermiere, in quanto capace d’instaurare un rapporto di fiducia, empatia ed ascolto con il paziente. Infatti secondo uno studio di Hughes, molti pazienti ritengono di fondamentale importanza instaurare con l’infermiere che lo assiste un rapporto di fiducia e amicizia che indubbiamente contribuisce a ridurre lo stress a cui è sottoposto. Non esiste il paziente standard, perciò gli atteggiamenti dell’infermiere devono essere personalizzati per ognuno degli assistiti; il malato è una persona e non una patologia, e per prendersi cura di lui nella sua globalità i principi fondamentali che devono essere presenti sono il rispetto dell’altro e il riconoscimento della dignità dell’essere umano (Cacace & Cantelmi, 2009). Questo determina anche la necessità di considerare che ogni paziente è se stesso, con la sua storia, i suoi investimenti, le sue conoscenze e aspettative: ogni paziente ha il suo modo di pensare, sentire, comportarsi, e l’infermiere per prendersene cura deve saper individuare le peculiarità individuali di ognuno e mettere in atto azioni che vadano a risolvere i problemi del soggetto. Ad esempio se un paziente desidera ricevere una grande quantità d’informazioni, e l’infermiere gliene fornisce poche, questo può scatenare nel paziente un aumento del livello d’ansia; viceversa il paziente che vuole poche informazioni può essere agitato se gli vengono fornite tante notizie. Gli autori affermano che sarà compito dell’infermiere, per le caratteristiche sopra descritte, capire il tipo di paziente e l’assistenza più adatta ad esso. L’informazione deve essere globale, corretta, approfondita, semplice ed estesa anche ai famigliari, se il paziente ne ha dato il consenso; così si otterrà il triplice risultato di tranquillizzare il paziente, fornirgli un valido aiuto per il periodo post operatorio e garantire una migliore aderenza al piano di cura. L’infermiere è la figura professionale che ha la possibilità di instaurare con il paziente un buon rapporto. Dovrebbe dedicare parte del suo tempo anche alla sfera emotiva dell’assistito. 20 4.3 Implicazione per la pratica Valutare il livello d’ansia del paziente che si deve sottoporre ad intervento chirurgico è un aspetto molto importante, e da tenere in considerazione, in quanto la letteratura afferma che l’ansia incide sul decorso dell’assistito. Ridurre l’ansia in un paziente implica abbassare le probabilità che nel post operatorio si verifichino complicanze, quali: vomito, nausea, e soprattutto dolore post-operatorio.36 In ogni caso anche se non comparissero queste complicazioni è buona norma tranquillizzare una persona ansiosa in modo tale da farle trascorrere un tranquillo decorso ospedaliero. Ho scelto di descrivere come poter valutare l’ansia preoperatoria, e come trattarla. In letteratura sono presenti vari studi che trattano tecniche diverse per ridurre l’ansia, educazione preoperatoria, uso di farmaci, immagini audiovisive. Propongo due tecniche di riduzione dell’ansia: ascolto di musica e volantino unito a spiegazione dell’infermiere, che secondo me risultano essere le più idonee all’inserimento nella routine dei nostri reparti, in quanto efficaci anche nelle ore precedenti all’operazione, quando il paziente è già entrato in reparto, e rapide nella somministrazione. 4.3.1 Proposta per la valutazione dell’ansia preoperatoria Tutti gli articoli citati non specificano quale sia la figura professionale che ha valutato l’ansia preoperatoria. Essendo la STAI-Y uno strumento psicologico che solamente gli psicologi possono utilizzare, dalla mia analisi è emerso il problema di come possa l’infermiere fare una valutazione dell’ansia preoperatoria in modo preciso e accurato se non può utilizzare la STAI-Y. La soluzione si basa su una collaborazione tra infermiere e il servizio di psicologia ospedaliera, sia per quanto riguarda la valutazione dell’ansia preoperatoria, sia per la gestione dei casi più complessi. Nella pratica le due figure professionali possono dar vita ad un progetto dove lo psicologo fa un’attenta valutazione dell’ansia utilizzando la State Trate Anxiety Inventory – forma Y, ne analizza i dati, e comunica all’infermiere i pazienti che hanno bisogno di un intervento di riduzione dell’ansia preoperatoria.. 36 Sadati L, Pazouki A, Mehdizadeh A, Shoar S, Tamannaie Z, Chaichian S. Effect of preoperative nursing visit on preoperative anxiety and postoperative complications in candidates for laparoscopic cholecystectomy: a randomized clinical trial. Scand J Caring Sci 2013 Dec;27(4):994-998. 21 Durante il mio studio ho potuto confermare le qualità di questa scala. I pazienti l’hanno compilata in 10-15 minuti (tenendo presente che hanno compilato sia il test dell’ansia di stato che quello dell’ansia di tratto), non hanno posto domande riguardo la comprensione, nessuno si è rifiutato di compilarla. Secondo il mio parere, in ogni reparto sarebbe opportuno somministrare al paziente il test dell’ansia di stato, in quanto, è la parte che realmente ci interessa, visto che è legata all’intervento chirurgico. Questa soluzione, però, potrebbe essere vista come un limite, poiché difficilmente applicabile nel nostro reparto chirurgico, in quanto non sempre è presente lo psicologo che interagisce con il paziente. Detto questo, il problema si potrebbe risolvere valutando l’ansia con la Visual Analog Scale (VAS), la quale può essere utilizzata dall’infermiere in autonomia in quanto non richiede specifici requisiti per la somministrazione ed è definita dalla letteratura come uno strumento semplice e valido per la misurazione dell’ansia preoperatoria. Un altro modo, non espressamente dettato dalla letteratura, nel quale la figura dell’infermiere può dare il proprio contributo, è l’ascolto del paziente. Bisogna sempre ricordare che il paziente va ascoltato, ma prima d’ascoltare, a volte bisogna chiedere. Secondo il mio parere fare delle semplici domande al paziente per sapere se è preoccupato, se vuole qualche informazione, è un modo informale per indagare lo stato d’animo. In questo modo lo si invita ad esprimere dei pensieri, dei dubbi che, magari, non avrebbe comunicato se non fosse stato spinto a parlare. Molte persone per paura di disturbare, di fare domande poco pertinenti non chiedono e non espongono preoccupazioni, anche se le hanno. E’ importante secondo me, incentivare il paziente a parlare, ad esprimere i propri dubbi ed è fondamentale che l’infermiere rompa il ghiaccio, inizi un discorso che permetta al paziente di aprirsi. Questo atteggiamento può essere utile sia per l’infermiere che così inquadra lo stato d’animo del paziente, e di conseguenza può personalizzare l’assistenza del singolo, sia per l’assistito che se vuole ha la possibilità di esprimere i propri dubbi senza sentirsi fuori luogo. 22 4.3.2 Proposta per il trattamento dell’ansia preoperatoria Se il paziente risulta avere dei livelli d’ansia che è opportuno ridurre si possono mettere in atto degli interventi, come ad esempio un intervento musicale, che consiste nel far ascoltare della musica di vario genere al paziente. Questo è un intervento semplice da poter sottoporre prima dell’intervento. Il tempo medio di ascolto, confermato dalla letteratura è di 15-30 minuti. L’ascolto della musica ha un effetto positivo e statisticamente significativo nella riduzione dei livelli d’ansia preoperatoria. 37 Secondo il mio parere, bisognerebbe inserire questa tecnica nei reparti. È economica, di facile utilizzo e di breve durata. Servirebbero dei dispositivi per l’ascolto di musica, per ovviare al problema dell’acquisto si potrebbe dire al paziente di portarne uno proprio da casa. Un altro modo per ridurre l’ansia, supportato dalla letteratura, è l’utilizzo di opuscoli. Si è notato che sembrano essere utili alla conoscenza della propria situazione e alla procedura chirurgica. Il solo utilizzo di opuscoli è risultato essere efficace se utilizzato prima del ricovero e se questi parlano in modo specifico della procedura chirurgica che verrà svolta. Ma, secondo la letteratura anche l’opuscolo specifico fornito durante la degenza, sembra avere una sua importanza, se però è associato alla seduta d’educazione fatta dall’infermiere. 38 Questo trattamento si può importare nell’ordinarietà dei reparti. Il paziente al suo ingresso potrebbe ricevere degli opuscoli specifici del suo intervento, e l’infermiere potrebbe dedicare del tempo alla spiegazione e alla risoluzione dei dubbi dell’assistito. Questi interventi sono facili da mettere in atto ed economici, richiedono solamente del tempo. Se l’utilizzo di questi trattamenti serve a far star meglio il paziente, vale la pena dedicarci più tempo possibile. 4.3.3 Comportamento di ogni giorno Ognuno di noi ha un’arma potentissima che può ribaltare lo stato emotivo di una persona. Già dalla nascita, se la si usa, rallegra la giornata di ogni genitore, dona allegria, vitalità, felicità. 37 Kenner C, Gillen E, Biley F. Music as intervention in hospitals. The Joanna Briggs Institute 2009. Hodgkinson B, Evans D, O'Neill S. Knowledge retention from preoperative patient information. The Joanna Briggs Institute 2000. 38 23 Quest’arma è il sorriso. Si abbina benissimo con la gentilezza e il rispetto. Molteplici studi dimostrano come la terapia del sorriso, nei pazienti pediatrici, influisce positivamente e con grande effetto nella riduzione del dolore, dell’ansia, della paura. 39- 40 Sicuramente donare un sorriso ad una persona adulta preoccupata per l’intervento chirurgico che dovrà affrontare non gli procurerà effetti negativi. E’ un semplice modo per rassicurare il paziente, ed è sempre ben accettato. Rivolgersi con un tono calmo, parlando lentamente, aiuta l’assistito a tranquillizzarsi, a mettersi a proprio agio. Far ridere una persona riscuote importanti benefici sulla riduzione dello stess.41 Questo implica che con il paziente non si deve sempre dimostrare serietà per essere professionali, ma si può anche avere un comportamento ironico, avendo sempre rispetto nei confronti di ogni persona. Fare un sorriso non costa niente, rivolgersi con gentilezza e pazienza, dovrebbe essere fondamentale nell’assistenza. Questa potente arma, che ognuno di noi può usare, non ha controindicazioni, ha solamente effetti benefici, quindi, visto che donandola non si fa del male, credo che non debba essere negata a nessuno. 39 Dionigi A, Sangiorgi D, Flangini R. Clown intervention to reduce preoperative anxiety in children and parents: a randomized controlled trial. J Health Psychol 2014 Mar;19(3):369-380. 40 Finlay F, Baverstock A, Lenton S. Therapeutic clowning in paediatric practice. Clin Child Psychol Psychiatry 2014 Oct;19(4):596-605. 41 Lorenzini D. Il sorriso come terapia. L'importanza del buon umore nella vita quotidiana. : Sovera Editore; 2008. 24 CONCLUSIONI: Con questo studio ho voluto osservare il comportamento degli infermieri nella valutazione e nel trattamento dell’ansia preoperatoria. Solamente 1 infermiere su 13 ha cercato di instaurare un dialogo con il paziente per capire quali fossero le sue preoccupazioni e il suo stato d’animo. Dai risultati ottenuti mi sono sorte molte domande, alle quali ho cercato di dare una risposta in base a quello che ho visto e alla mia esperienza. Nella realtà l’organizzazione del lavoro quotidiano dell’infermiere, purtroppo, non prevedere il trattamento dell’ansia con strumenti o tecniche, perciò il personale, se non per volontà propria, non va ad agire su questa sfera. Ad aggiungersi c’è anche il problema della sottovalutazione e dei giudizi affrettati. La letteratura descrive molti metodi per ridurre l’ansia, e l’infermiere dovrebbe metterli in pratica, senza giudicare le preoccupazioni del paziente, non è corretto chiedersi se il paziente deve o non deve essere preoccupato. Per quanto riguarda la valutazione se non si è instaurata la collaborazione con lo psicologo, l’infermiere può valutare l’ansia in modo meno preciso rispetto alla STAI-Y, utilizzando la VAS, il quale utilizzo non è riservato solamente ad alcune categorie di professionisti. Non dobbiamo trascurare l’effetto che il nostro comportamento ha sul paziente. Rivolgersi con un tono calmo, rassicurante, può aiutare l’assistito. Si può trasmettere rassicurazione, fiducia, conforto, solamente con un sorriso. Perciò a volte non serve andare a cercare la letteratura più ricercata mettendo in pratica metodi complicati. Si può arrivare allo stesso risultato, sicuramente in modo meno preciso e non numerico, solamente pensando ed agendo con rispetto, sensibilità e umanità. Lo stato emotivo del paziente dovrebbe avere un ruolo più importante nell’organizzazione del lavoro quotidiano dell’infermiere. Si dovrebbero portare nei reparti un po’ più di umiltà, sensibilità, e meno giudizi. Con questo pensiero non voglio generalizzare sulla figura dell’infermiere. Sono sicura che se al personale fossero dati, strumenti, corsi di sensibilizzazione e indicazioni, la gestione dell’ansia preoperatoria sarebbe vista sotto un’altra forma, ci sarebbe meno sottovalutazione e più azione. 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Predictors of preoperative anxiety among surgical patients in Jimma University Specialized Teaching Hospital, South Western Ethiopia. BMC Surg 2014 Sep 5;14:67-2482-14-67. Pritchard M. Measuring anxiety in surgical patients using a visual analogue scale. Nurs Stand 2010 Nov 17-23;25(11):40-44. Robleda G, Sillero-Sillero A, Puig T, Gich I, Banos JE. Influence of preoperative emotional state on postoperative pain following orthopedic and trauma surgery. Rev Lat Am Enfermagem 2014 Oct;22(5):785-791. Sadati L, Pazouki A, Mehdizadeh A, Shoar S, Tamannaie Z, Chaichian S. Effect of preoperative nursing visit on preoperative anxiety and postoperative complications in candidates for laparoscopic cholecystectomy: a randomized clinical trial. Scand J Caring Sci 2013 Dec;27(4):994-998. Sili A, Fida R, Proietti D, Vellone E, Alvaro R. Decreasing preoperative anxiety by music: experimental study in a vascular surgery unit. Assist Inferm Ric 2013 Jan-Mar;32(1):1319. Smeltzer S, Bare B, Hinkle J, Cheever K. Brunner-Suddarth Infermieristica medico-chirurgica. quarta edizione ed.: Casa editrice Ambrosiana; 2010. Spielberger CD. State-Trait Anxiety Inventoy forma Y MANUALE. Firenze: O.S. Organizzazioni Speciali; 1996. Vaughn F, Wichowski H, Bosworth G. Does preoperative anxiety level predict postoperative pain? AORN J 2007 Mar;85(3):589-604. Yilmaz M, Sezer H, Gurler H, Bekar M. Predictors of preoperative anxiety in surgical inpatients. J Clin Nurs 2012 Apr;21(7-8):956-964. ARTICOLI: ANNO 2007 TIPO DI STUDIO Studio randomizzato AUTORE TITOLO RIASSUNTO Monzani R; Cappellini B; Mencaglia E. Ansia preoperatoria in day surgery: preanestesia farmacologica versus agopuntura Valutazione dell’ansia preoperatoria tramite strumenti psicodiagnostici (STAIY) e rilevazioni cliniche. Valutazione del dolore con il sistema VAS. Pazienti divisi in due gruppi che ricevono trattamenti diversi. Uno somministrazione farmacologica di benzodiazepine (midazolam), l’altro trattamento agopunturistico. Confronto tra i due. I risultati affermano che l’efficacia dell’agopuntura è sovrapponibile a quella della preanestesia farmacologica. Lo studio afferma che ai pazienti che manifestano un livello di a ansia più elevato serve una quantità maggiore di anestetico per indurre e mantenere l’anestesia. Lo studi misurava l’ansia preoperatoria. È risultato che le donne, i giovani, coloro che non erano mai stati sottoposti ad anestesia o coloro che hanno avuto una brutta esperienza con questa, avevano livelli d’ansia più elevati. Lo studio vuole identificare tra i pazienti i fattori più comuni che aumentano l’ansia. Dati significativi affermano che i fattori più comuni presentati erano: paura della morte, paura di origine sconosciuta. 1999 Articolo Maranets I Preoperative anxiety and intraoperative anesthetic requirements 2000 Articolo Kindler CH; Harms C; Amsler F; Ihde-Scholl T; Scheidegger D The Visual Analog Scale allows effective measurement of preoperative anxiety and detection of patients’ anesthetic concerns 2014 Studio traversale Nigussie S; Belachew T; Wolancho W. Predictors of preoperative anxiety among surgical patients in Jimma University Specialized Teaching Hospital, South Western Ethiopia 2013 Studio randomizzato Sadati L; Pazouki A; Mehdizadeh A; Shoar S; Tamannaie Z; Chaichian S. Effect of preoperative nursing visit on preoperative anxiety and postoperative complications in candicates for laparoscopoc cholecystectomy 2010 Articolo Pritchard M. Measuring anxiety in surgical patients using a visual analog scale 2011 Articolo 2007 Revisione di letteratura Facco E; Zanette G; Favaro L; Bacci C; Sivolella S; Cavallin F. Vaughn F; Wichowshi H; Bosworth G. Toward the validation of visual analogue scale for anxiety Does preoperative anxiety level predict postoperative pain? Lo studio esamina l’ansia preoperatoria e suddivide in due gruppi i pazienti esaminati. Il gruppo intervento riceve assistenza infermieristica di routine, mentre il gruppo intervento riceve due interviste infermieristiche, la prima il giorno prima dell’intervento, la seconda prima di entrare in sala operatoria. Inoltre confronta tra i due gruppi le complicanze: dolore, nausea, vomito. I risultati affermano che il gruppo intervento in media aveva un livello di ansia ridotto rispetto al gruppo controllo. Anche le complicanze erano ridotte. La visita infermieristica preoperatoria potrebbe ridurre ansia e complicanze. L’infermiere è il professionista che passa più tempo con il paziente, e dovrebbe quindi identificare l’ansia e mettere in atto misure per ridurla. Può utilizzare la VAS per identificare i pazienti ansiosi. Vantaggio della VAS è semplice e non richiede requisiti specifici per la somministrazione. Scala VAS valido strumento per misurare l’ansia. Cutoff 5.1cm per ansia. STAI-Y miglior strumento per valutare l’ansia preoperatoria. 2013 Studio sperimentale Sili A; Fida R; Proietti D; Vellone E; Alvaro R Decreasing preoperative anxiety by music: experimental study in a vascular surgery unit 2013 Revisione bibliografica Cochrane Database Brast J; Dileo C; Shim M. Music interventions for preoperative anxiety 2014 Revisione sistematica Ayyadhah Alanazi A. Reducing anxiety in preoperative patients 2012 Studio randomizzato controllato Ni CH; Tsai WH; Lee LM; Kao CC; Chen YC; Minimising preoperative anxiety with music for day surgery patients 2007 Articolo: Neurosciences (Riyadh) Jawaid M; Mushtaq A; Mukhtar S; Khan Z. Preoperative anxiety before elective surgery Dallo studio emerge che i pazienti del gruppo intervento che hanno ascoltato musica preregistrata, manifestano un livello minore di ansia preoperatoria, rispetto al gruppo controllo, il quale non ha avuto nessun intervento. L’ascolto di musica, riduce l’ansia. Nello studio sono stati inclusi 26 articoli. Tutti usavano l’ascolto di musica preregistrata. I risultati suggeriscono che l’ascolto di musica può avere un affetto benefico sull’ansia preoperatoria. Analizzati 14 studi che riguardavano interventi diversi per ridurre l’ansia preoperatoria. I risultati suggerisco che l’intervento efficace nella riduzione dell’ansia preoperatoria risulta essere l’intervento di educazione del paziente, come affermano 8 dei 14 studi esaminati. I pazienti sottoposti a chirurgia con ricovero giornaliero possono beneficiare in modo significativo di un intervento musicale per ridurre l’ansia preoperatoria. I risultati dello studio affermano che le donne hanno un livello di ansia statisticamente più elevato rispetto a quello degli uomini. I fattori comuni che contribuiscono a far aumentare questo livello 2014 Studio retrospettivo 2012 Studio descrittivo 2009 Articolo (The Joanna Briggs Institute) 2000 Articolo (The Joanna Briggs Institute) sono: preoccupazione per la famiglia, paura di complicazioni, dolore post operatorio. Robleda G; Sillero- Influence of Lo studio, fatto su 127 Sillero A; Puig T; preoperative pazienti, analizza il Gich I; Baños JE. emotional state on rapporto tra stato postoperative pain emotivo preoperatorio e following la prevalenza d’intensità orthopedic and del dolore post trauma surgery operatorio. Emerge che l’ansia è lo stato emotivo più presente e fattore di rischio predittivo per moderato e elevato dolore postoperatorio. Yilmaz M; Sezer Predictors of Lo studio vuole H; Gürler H; Bekar preoperative anxiety identificare i livelli di M. in surgical inpatients ansia preoperatoria nei pazienti sottoposti a chirurgia elettiva. Emerge, una relazione tra presenza di sostegno sociale e gravità del livello d’ansia. Kenner C; Gillen E; Music as an L’articolo è un foglio Biley F. intervention in informativo del Best hospitals practice, basato su 4 revisioni sistematiche. Afferma che l’utilizzo della musica prima dell’atto procedurale può diminuire l’ansia psicologica e ridurre la quantità di sedativi richiesti per gestirla. L’utilizzo di musica può ridurre il dolore dovuto agli interventi chirurgici. Hodgkinson B; Knowledge L’articolo è un foglio Evans D; O’Neill retention from preinformativo del Best S. operative patients practice. Basato su una information revisione sistematica. Analizza varie tecniche per ridurre l’ansia preoperatoria. I risultati affermano che tutti i metodi sono efficaci nella riduzione dell’ansia. 2014 Articolo Dionigi A; Sangiorgi D; Flangini R. Clown intervention to reduce preoperative anxiety in children and parents 2014 Articolo Finlay F; Baverstock A; Lenton S. Therapeutic clowing in peadiatric practice 2014 Studio randomizzato controllato KeKecs Z; Jakubovits E; Varga K; Gombos K; Effects of patient education and therapeutic suggestions on cataract surgery patients. L’intervento del medico pagliaccio ha ridotto l’ansia preoperatoria nei bambini sottoposti a chirurgia e nei loro genitori. La clown terapia aiuta il bambino ad adattarsi all’ambiente ospedaliero e reduce la sensazione di dolore attraverso la distrazione. L’intevento di mettere in atto pratiche di rilassamento e di immaginazione, ha benefici sul paziente rendendolo più calmo e più collaborativo. Allegato 1 Allegato 2 DATA: REPARTO: VALUTAZIONE PZ N. (M/ ETA' F) 1 2 3 4 fatta? Con cosa? da chi? INTERVENTI APPLICATI interv ento volan farma music tino ci ale STAI PZ prese altro INTERVEN all'entra nza ta in famili TO fatto da chi? rep. ari tipo inter n. inter passati ultimo titolo di studio DIARIO Allegato 3 QUESTIONARIO S.T.A.I. FORMA Y-1 Età____________ ISTRUZIONE: sono qui di seguito riportate alcune frasi che le persone spesso usano per descriversi. Legga ciascuna frase e poi contrassegni con una con una crocetta il numero che indica come lei si SENTE ADESSO, CIOE’ IN QUESTO MOMENTO. Non ci sono risposte giuste o sbagliate. Non impieghi troppo tempo per rispondere alle domande e dia la risposta che le sembra descrivere meglio i suoi ATTUALI stati d’animo. 1 = Per nulla 2 = un po’ 3 = abbastanza 4 = moltissimo 1. Mi sento calmo 1 2 3 4 2. Mi sento sicuro 1 2 3 4 3. Sono teso 1 2 3 4 4. Mi sento sotto pressione 1 2 3 4 5. Mi sento tranquillo 1 2 3 4 6. Mi sento turbato 1 2 3 4 7. Sono attualmente preoccupato per possibili disgrazie 1 2 3 4 8. Mi sento soddisfatto 1 2 3 4 9. Mi sento intimorito 1 2 3 4 10. Mi sento a mio agio 1 2 3 4 11. Mi sento sicuro di me 1 2 3 4 12. Mi sento nervoso 1 2 3 4 13. Sono agitato 1 2 3 4 14. Mi sento indeciso 1 2 3 4 15. Sono rilassato 1 2 3 4 16. Mi sento contento 1 2 3 4 17. Sono preoccupato 1 2 3 4 18. Mi sento confuso 1 2 3 4 19. Mi sento disteso 1 2 3 4 20. Mi sento bene 1 2 3 4 QUESTIONARIO S.T.A.I. FORMA Y-2 ISTRUZIONE: sono qui di seguito riportate alcune frasi che le persone spesso usano per descriversi. Legga ciascuna frase e poi contrassegni con una crocetta il numero che indica come lei ABUTUALMENTE si sente. Non ci sono risposte giuste o sbagliate. Non impieghi troppo tempo per rispondere alle domande e dia la risposta che le sembra descrivere meglio COME LEI SI SENTE ABITUALMENTE. 1 = quasi mai 2 =qualche volta 3 = spesso 4 = quasi sempre 1. Mi sento bene 1 2 3 4 2. Mi sento teso e irrequieto 1 2 3 4 3. Sono soddisfatto di me stesso 1 2 3 4 4. Vorrei poter essere felice come sembrano gli altri 1 2 3 4 5. Mi sento un fallito 1 2 3 4 6. Mi sento riposato 1 2 3 4 7. Io sono calmo, tranquillo e padrone di me 1 2 3 4 8. Sento che le difficoltà si accumulano tanto da non poterle 1 superare 9. Mi preoccupo troppo di cose che in realtà non hanno importanza 1 2 3 4 2 3 4 10. Sono felice 1 2 3 4 11. Mi vengono pensieri negativi 1 2 3 4 12. Manco di fiducia in me stesso 1 2 3 4 13. Mi sento sicuro 1 2 3 4 14. Prendo decisioni facilmente 1 2 3 4 15. Mi sento inadeguato 1 2 3 4 16. Sono contento 1 2 3 4 17. Pensieri di scarsa importanza mi passano per la mente e mi 1 infastidiscono 18. Vivo le delusioni con tanta partecipazione da non poter 1 togliermele dalla testa 19. Sono una persona costante 1 2 3 4 2 3 4 2 3 4 20. Divento teso e turbato quando penso alle mie attuali 1 preoccupazioni 2 3 4