Rete di controllo della
sussidiarietà
Piano d'Azione
2010
Innovazione sociale:
la responsabilità sociale
delle imprese
Partner capofila
Governo regionale del Paese basco
Innovazione sociale:
la responsabilità sociale delle imprese
Partner
IT
La relazione è stata redatta dal
gruppo di lavoro sull'innovazione sociale
guidato dal governo regionale dei Paesi Baschi, Spagna.
Il contenuto non riflette il punto di vista ufficiale del Comitato delle regioni.
Maggiori informazioni sull'Unione europea e sul Comitato delle regioni sono disponibili sui rispettivi siti:
http://www.europa.eu e http://www.cor.europa.eu.
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Innovazione sociale
Sintesi
1.
Contesto
Il gruppo di lavoro sull'innovazione sociale guidato dal Paese basco si è concentrato sullo studio della
responsabilità sociale delle imprese (RSI). Oggi, secondo i termini indicati nella comunicazione
COM(2006)0136 intitolata Il partenariato per la crescita e l'occupazione: fare dell'Europa un polo di
eccellenza in materia di responsabilità sociale delle imprese, che affronta tale questione, la
Commissione ritiene che la RSI sia un aspetto del modello sociale europeo, il quale costituisce uno
strumento per difendere la solidarietà, la coesione e le pari opportunità nel quadro di una più intensa
concorrenza internazionale. L'obiettivo dichiarato è quello di convertire l'UE in un "polo di
eccellenza" in materia di responsabilità sociale e di garantire che le sue politiche da un lato e le
imprese europee dall'altro contribuiscano realmente allo sviluppo sociale.
Nella sua analisi della sussidiarietà, il gruppo di lavoro ritiene che le regioni siano le più idonee a
promuovere e ad attuare gli obiettivi definiti dall'Unione europea. I membri del gruppo di lavoro
ritengono altresì che sia necessario definire meccanismi di cooperazione tra i diversi attori coinvolti
nell'attuazione della RSI nella stessa regione e applicare in modo efficace la sussidiarietà orizzontale.
2.
Membri del gruppo e loro migliori pratiche
Il gruppo di lavoro costituito dalla regione Fiandre (Belgio), dalla regione (voivodato) Wielkopolska
(Polonia) e dalla regione Veneto (Italia) è stato diretto dal Paese basco. I membri del gruppo di lavoro
hanno presentato le seguenti buone pratiche:



Fiandre: Sviluppo urbano sostenibile; Piano C: rafforzare la gestione sostenibile dei materiali;
Fiandre in azione.
Wielkopolska: Wielkopolska leader nella responsabilità sociale delle imprese; Immagine sociale
delle imprese moderne - promozione della responsabilità sociale delle imprese nella
Wielkopolska; EQUAL - Economia sociale nella pratica.
Paese basco: Izaite (associazione delle imprese basche per la sostenibilità); Xertatu (l'iniziativa
istituzionale più avanzata guidata dal settore pubblico nel Paese basco); FIARE (acronimo di
Fundación Inversión y Ahorro Responsable, istituita per promuovere i risparmi e gli investimenti
socialmente responsabili sia da parte dei privati che delle istituzioni).
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3.
Conclusioni
Il gruppo di lavoro propone di incoraggiare lo sviluppo di un nuovo modello innovativo e
partecipativo di governance europea, che tenga in considerazione l'effetto trasversale della RSI nella
realizzazione delle politiche dell'UE e consenta il coordinamento o la promozione di azioni a
numerosi livelli, tenendo conto del principio di sussidiarietà.
La RSI è un concetto di vasta portata che comprende numerosi ambiti di attività e può essere
identificato in una vasta gamma di azioni in diversi Stati dell'UE.
Il gruppo di lavoro propone in particolare di:

incentivare lo sviluppo della cooperazione regionale e dell'effettiva attuazione dell'Alleanza per la
RSI e dei suoi tre punti principali:
o
o
o





1
sensibilizzare in materia di RSI,
integrare la RSI e sviluppare coalizioni aperte per la cooperazione,
offrire un ambiente favorevole alla RSI;
aumentare le risorse per l'innovazione sociale, al fine di promuovere la creazione di reti di agenti,
la collaborazione pubblico-privati, lo sviluppo di metodologie comuni per misurare le iniziative e
1
il loro impatto, nuove infrastrutture in grado di sostenere l'innovazione sociale ecc. ;
istituire e utilizzare sistemi di indicatori globali che agevolino il controllo dei progressi realizzati
in termini di qualità della vita, innovazione e sostenibilità in Europa e che integrino indicatori
economici, la coesione sociale e l'efficienza nell'uso, nella produzione e nella gestione delle
risorse;
recuperare i valori del modello sociale europeo e diffonderli a tutti i livelli dell'Unione;
introdurre nuovi modelli organizzativi in cui le persone fanno pieno uso della loro creatività e
delle loro capacità relazionali, che le imprese potranno utilizzare per migliorare la competitività e
sviluppare la loro capacità di innovazione;
incoraggiare l'innovazione sociale e la ricerca in materia di RSI e il suo sviluppo al fine di
generare un corpo di conoscenze che vadano a vantaggio della stessa società attraverso lo
sfruttamento e l'utilizzazione dei suoi risultati.
L'Unione dell'innovazione. Documento di lavoro. SEC(2010) 1161 definitivo.
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Indice
1.
2.
2.1
2.2
2.3
3.
4.
4.1
4.1.1
4.1.2
4.1.3
4.2
4.2.1
4.2.2
4.2.3
4.3
4.3.1
4.3.2
4.3.3
5.
Membri del gruppo............................................................................................................ 6
Attuale contesto sociale: problemi principali, preoccupazioni, posizione attuale ............ 6
Nuovi valori e innovazione sociale ................................................................................... 7
Verso una società sostenibile in tutti i settori.................................................................... 9
Contesto politico: la RSI nell'Unione europea .................................................................. 9
Analisi della sussidiarietà e importanza della RSI a tutti i livelli ................................... 11
Migliori pratiche ............................................................................................................. 13
Fiandre ............................................................................................................................ 14
Politica di sviluppo urbano sostenibile............................................................................ 14
Piano C: rafforzare la gestione sostenibile dei materiali ................................................. 22
Vlaanderen in Actie (ViA) - Fiandre in azione (strategia) .............................................. 28
La regione Wielkopolska ................................................................................................ 32
La regione Wielkopolska leader nella RSI...................................................................... 32
Immagine sociale delle imprese moderne - promozione della responsabilità
sociale delle imprese nella regione Wielkopolska .......................................................... 35
EQUAL - Economia sociale nella pratica ....................................................................... 37
Paese basco ..................................................................................................................... 40
Izaite................................................................................................................................ 40
Xertatu............................................................................................................................. 44
FIARE ............................................................................................................................. 49
Conclusioni e raccomandazioni politiche ....................................................................... 54
Il presente documento è composto da 58 pagine.
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1.




2.
Membri del gruppo
Governo regionale del Paese basco (partner capofila)
Regione Wielkopolska
Regione Veneto
Regione Fiandre
Attuale contesto sociale: problemi principali, preoccupazioni, posizione attuale
L'attuale crisi globale che ci troviamo ad affrontare ha messo in evidenza alcuni dei punti deboli
dell'attuale sistema economico e ci ha spinto a mettere in discussione alcuni dei suoi principi
fondamentali.
La situazione attuale rafforza la nostra convinzione che sia necessario perseguire una strategia tesa a
valorizzare i nostri punti di forza e i nostri sforzi e a migliorare la cooperazione tra gli attori a tutti i
livelli di governance, uniti dall'esigenza di progredire verso una società più sostenibile. A tale scopo è
essenziale cambiare modello, per raggiungere un'intesa che riaffermi il desiderio della nostra società
di uscire dalla crisi, oltre all'esigenza di cambiare il nostro modello di crescita economica e sociale.
I principali requisiti per raggiungere tale obiettivo sono i seguenti:


una trasformazione diretta alla realizzazione di un nuovo modello di crescita economica e sociale,
basato sulle persone e su nuovi valori;
un grande partenariato pubblico-privato-sociale promosso e guidato da questo processo di
trasformazione.
Le cause della presente crisi hanno radici molto più profonde rispetto alle crisi del passato. Hanno un
carattere strutturale e sistemico e sono strettamente legate a una crisi di valori, allo sviluppo della
società della conoscenza e a una carenza di risorse naturali ed energetiche. Si può affermare che per
uscire dalla crisi occorreranno modifiche sostanziali del modello di economia di mercato e il settore
pubblico svolgerà un ruolo importante.
Se si guarda alla crisi come a un'opportunità di cambiamento, si avrà la consapevolezza necessaria per
affrontare una sfida importante, come quella della promozione della responsabilità sociale.
Per responsabilità civica si intende l'impegno o l'obbligo che i membri della società (in quanto
individui o membri di un gruppo) si assumono gli uni nei confronti degli altri e della società nel suo
insieme, ma il suo significato va ben al di là. Il significato del termine si può ampliare fino a
includervi il cambiamento nel modello di gestione aziendale che ci occorre oggi. È stato l'attuale
modello di gestione aziendale ad averci portato alla situazione odierna e questo problema colpisce
tutti i tipi di impresa, sia privata che pubblica.
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Avendo perso fiducia nel sistema, i cittadini stanno diventando sempre più esigenti e si aspettano un
maggior grado di trasparenza nelle informazioni che ricevono, oltre a un accesso diretto alle
informazioni pertinenti sulle attività delle imprese. Queste esigenze accresciute hanno ripercussioni
anche sulla pubblica amministrazione, in quanto responsabile dell'elaborazione delle politiche e della
gestione dei beni pubblici.
In tal senso, occorrono miglioramenti continui nel senso di un'amministrazione responsabile sia nelle
imprese dello stato che in quelle private, dato che i problemi in materia di trasparenza e gestione
responsabile sono gli stessi in entrambe le sfere.
Nel caso delle imprese statali, inoltre, ciò comporta un obbligo intrinsecamente legato alla loro stessa
natura, in ragione del loro carattere pubblico e del fatto che sono state create per servire il bene
comune della società a cui appartengono. Sebbene in futuro le politiche di governo responsabile
dovranno essere applicate a tutte le imprese, le amministrazioni pubbliche devono essere le prime a
dare l'esempio.
Oltre a interventi urgenti per controbilanciare gli effetti più immediati della crisi, stabilizzare i sistemi
finanziari, stimolare la domanda e proteggere i gruppi più vulnerabili, è necessario affrontare le sfide
del nuovo ciclo economico che ci attendono dietro l'angolo, per garantire quella ripresa sostenuta e
duratura che i regolamenti europei più recenti suggeriscono.
Sarà difficile affrontare queste sfide future senza collocarle adeguatamente in un contesto in
mutamento, caratterizzato dall'emergere di nuovi paradigmi tra cui: la preminenza della tecnologia e
delle reti di comunicazione, l'emergere della società della conoscenza e dei suoi nuovi modelli
organizzativi, la carenza di materie prime e fonti energetiche a livello globale, importanti movimenti
migratori e invecchiamento della popolazione, il ruolo crescente delle donne nella governance
pubblica e privata e l'emergere di modelli di cooperazione nei partenariati pubblico-privato-sociale.
Per affrontare queste sfide future con una ragionevole garanzia di successo, occorrono azioni a medio
e lungo termine, basate principalmente sull'innovazione e sulla responsabilità sociale.
2.1
Nuovi valori e innovazione sociale
Riteniamo che gli elementi fondamentali che permetteranno di superare con successo la crisi e
costituiranno le basi per il futuro siano i valori.
Per compiere progressi verso una società sostenibile, come affermato in numerosi regolamenti, oggi
più che mai occorre che tutti gli attori e autorità europei coordinino le loro attività nel quadro di
progetti che consentano una stretta cooperazione a tutti i livelli: un partenariato
pubblico/privato/sociale che garantisca misure a medio e lungo termine per il cambiamento e la
trasformazione, attraverso l'attuazione di politiche lungimiranti come quella in materia di innovazione
sociale.
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La grave crisi ambientale, la carenza sia di materiali che di fonti energetiche e le speculazioni relative
sulle materie prime nascono tutte dall'attuale sistema economico, basato su consumi incontrollati e
crescenti che richiedono un impiego sempre più elevato di risorse naturali limitate e, quindi, non
rinnovabili (quanto meno non a breve termine).
La combinazione tra gli effetti più negativi del cambiamento climatico e la netta diminuzione della
disponibilità di combustibili fossili potrebbe innescare il crollo della civiltà. La prospettiva di risorse
energetiche sempre più scarse ci obbliga pertanto a intraprendere azioni per garantire il
raggiungimento dell'obiettivo "20/20/20" di riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra e di
aumento dell'utilizzo delle energie rinnovabili - come ribadito nella strategia Europa 2020 - attraverso
misure ambientali che includono l'esigenza di una responsabilità sociale delle imprese.
Tutte queste tendenze stanno facendo emergere una nuova economia della conoscenza, in cui le
imprese hanno modificato radicalmente la loro posizione strategica. Da qualche tempo, il centro di
gravità ha iniziato ad allontanarsi dalle risorse naturali e dalla disponibilità di capitale e lavoro,
spostandosi verso i talenti, la scienza, la tecnologia e le idee innovative commercializzabili, al fine di
generare valore aggiunto e sviluppare nuove imprese.
La chiave dello sviluppo futuro risiede pertanto nella conoscenza e nell'innovazione che, come è
possibile osservare in molti paesi del mondo, stanno diventando strumenti essenziali per offrire un
modello di società della conoscenza avanzata che sia competitiva da un punto di vista economico,
equilibrata da un punto di vista sociale e impegnata a favore dell'ambiente e della sostenibilità.
Tuttavia, al di là delle implicazioni economiche che producono effetti sull'intero sistema produttivo,
tali tendenze incidono anche in modo importante sulla stessa società, la quale è soggetta a tensioni che
devono essere risolte in modo adeguato prima che sia possibile compiere progressi. Il concetto di
innovazione sociale è emerso, pertanto, dalla necessità e dall'opportunità di generare valore per una
trasformazione sociale costruttiva e non regressiva.
L'innovazione sociale (come definita nella sezione 4.2 dell'iniziativa faro Europa 2020 L'Unione
dell'innovazione, COM(2010) 546 definitivo) consiste nel trovare nuovi modi di soddisfare esigenze
di natura sociale non soddisfatte in modo adeguato dal mercato o dal settore pubblico. Presuppone
l'introduzione di cambiamenti nel comportamento, necessari per affrontare le principali sfide cui
dovrà far fronte la nostra società. Le innovazioni di natura sociale conferiscono ai cittadini le
competenze di cui hanno bisogno e creano nuove relazioni sociali e modelli di collaborazione.
È quindi emerso un nuovo ambiente competitivo, basato sui precetti del valore e della sostenibilità, in
cui un atteggiamento più responsabile da parte delle imprese e dell'amministrazione è un requisito
essenziale (un nuovo stile basato sulle relazioni, la vicinanza, la trasparenza, l'etica e l'impegno).
Per chiarire questo punto, dobbiamo concludere dicendo che un'impresa (o organizzazione)
responsabile dal punto di vista sociale integra i valori o principi della sostenibilità (costante ricerca
dello sviluppo economico, dell'integrità ambientale e del benessere sociale), una visione di lungo
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periodo, la diversità (di opinioni, cultura, punti di vista, età e genere nella propria organizzazione e
nelle interazioni con il proprio ambiente), l'apertura al dialogo con i soggetti interessati, l'integrità e la
responsabilità.
2.2
Verso una società sostenibile in tutti i settori
La sostenibilità, in quanto valore, ha carattere trasversale: dietro il progetto di trasformazione si pone
l'esigenza di un cambiamento nel modello di crescita economica e nel modello sociale, che tenga in
considerazione la natura di lungo periodo di tutti i piani e le azioni e che integri aspetti aziendali,
occupazionali, politico-istituzionali e ambientali, ecc.
L'individualismo e la mancanza di un'etica individuale/condivisa, dal punto di vista del valore, ha
portato a una notevole eterogeneità nella gestione delle moderne imprese. Questo contesto favorisce
taluni comportamenti di gestione incapaci di conciliare gli obiettivi di redditività e l'esigenza di
conseguire ricavi con la necessità di contribuire al bene collettivo. Tale situazione mette in luce la
necessità di realizzare misure che incentivino la responsabilità personale e collettiva.
Per questi motivi, la situazione attuale ci offre l'opportunità di iniziare a definire un altro futuro più
stabile, basato su un nuovo modello sociale in cui il sistema finanziario offra sostegno all'economia,
ma non ne costituisca la forza trainante, e in cui la crescita sia valutata sulla base di criteri ecologici e
sociali, non soltanto finanziari.
D'altro canto, in tale contesto, è probabile che i confini settoriali tendano a scomparire: i settori
pubblico, privato e no profit/ONG tendono ad assumere caratteri ibridi, creando un continuum in cui i
diversi sistemi si fondono. Con l'emergere del cosiddetto "quarto settore", si fanno strada nuove
concezioni d'impresa (sociale o privata, ma anche con un importante obiettivo sociale) che rendono
impossibili le distinzioni, e si rendono disponibili modalità diverse per raggiungere lo stesso obiettivo.
La RSI si sta evolvendo, trasformandosi da obbligo a impegno volontario.
2.3
Contesto politico: la RSI nell'Unione europea
La storia della responsabilità sociale delle imprese risale ai principi che disciplinano l'OCSE
(pubblicati nel 1976 con il sostegno del movimento sindacale) e prosegue con la dichiarazione
tripartita dell'OIL dei principi che riguardano le imprese multinazionali in occasione del Global
Compact avviato nel 2000 da Kofi Annan.
I principi sottesi hanno portato alla definizione di un insieme di raccomandazioni che i governi
trasmettono alle imprese e che riguardano, in particolare, l'occupazione e i rapporti con le parti sociali,
i diritti umani, l'ambiente, la lotta alla corruzione, gli interessi dei consumatori, la concorrenza e
persino l'evasione fiscale.
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Da allora sono state avviate numerose iniziative per definire meccanismi di controllo di tali codici di
buona condotta, oltre a etichette di certificazione per attestare l'impegno delle imprese a favore della
RSI.
Nel 2001, in particolare, l'Unione europea ha pubblicato un Libro verde, seguito da un Libro bianco e
dall'istituzione di un forum sulla RSI tra i vari soggetti interessati, al fine di promuovere il quadro e la
strategia europei a favore della responsabilità sociale delle imprese.
Oggi, come indicato nella comunicazione COM(2006) 136 definitivo intitolata Il partenariato per la
crescita e l'occupazione: fare dell'Europa un polo di eccellenza in materia di responsabilità sociale
delle imprese, la Commissione ritiene che la RSI sia un aspetto del modello sociale europeo, il quale
costituisce un mezzo per difendere la solidarietà, la coesione e le pari opportunità nel contesto di una
più intensa concorrenza internazionale. L'obiettivo dichiarato è quello di trasformare l'UE in un "polo
di eccellenza" in materia di responsabilità sociale e di garantire che le sue politiche estere e le imprese
europee contribuiscano realmente allo sviluppo sociale.
La comunicazione della Commissione attinge ad alcuni elementi delle iniziative precedenti e si
incentra sugli sforzi necessari a istituire un'alleanza europea per la RSI. Tale alleanza intende offrire
un ombrello politico alle nuove o esistenti iniziative in materia di RSI da parte delle grandi imprese,
delle PMI e dei loro partner. Non è pensato per essere uno strumento giuridico né qualcosa che le
imprese, la Commissione o altre autorità pubbliche debbano sottoscrivere, ma un processo politico
che aiuta a rafforzare la realizzazione della RSI tra le imprese europee.
Il Parlamento europeo ha approvato varie relazioni e proposte aventi, da un lato, lo scopo di favorire
la RSI (per esempio, le risoluzioni del 1999 e 2003 e, in particolare, la relazione Howitt adottata nel
marzo 2007) e, dall'altro, di rafforzare gli standard sociali e ambientali negli accordi commerciali
dell'Unione europea (la relazione Désir dell'ottobre 2001 e le successive relazioni di Harlem Désir e
Marie Panayatopoulos-Cassiotou adottate nel maggio 2007 meritano una menzione speciale).
Dalla pubblicazione del Libro verde sulla RSI nel 2001 e dalla sua comunicazione del 2006 e
successivi documenti, la Commissione europea considera anch'essa la RSI una politica strategica per
l'economia europea, intesa inizialmente come apporto volontario da parte delle imprese alla
sostenibilità ambientale e alla crescita sostenibile, con la creazione di posti di lavoro di qualità e di
coesione sociale, e più recentemente come contributo da parte delle imprese a politiche pubbliche
specifiche, comprese le politiche ambientali, sociali, della formazione, della sanità pubblica e della
coesione, ecc.
L'obiettivo fondamentale della strategia Europa 2020, che costituisce la pietra angolare della ripresa
economica, consiste nel promuovere una crescita "intelligente, sostenibile e inclusiva", rafforzata
dall'obiettivo della coesione economica, sociale e regionale. La crescita sostenibile, pertanto, è
diventata un modello di riferimento per migliorare la competitività e garantire elevati livelli
occupazionali e una migliore qualità della vita.
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La strategia Europa 2020 include le iniziative faro del piano europeo per l'innovazione (iniziativa faro
Europa 2020 L'Unione dell'innovazione), una politica industriale concepita per l'epoca della
globalizzazione e un'agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro. Ciò evidenzia il fatto che
la RSI è un aspetto essenziale dello sviluppo dell'innovazione sociale, della competitività e della
creazione, nonché dell'adattamento dell'occupazione ai nuovi requisiti sociali.
In tale contesto, le regioni e i comuni sono attori essenziali negli sforzi per rafforzare la responsabilità
sociale e devono pertanto accettare la responsabilità di guidarne l'attuazione nella società. Assumere
tale funzione guida significa promuovere il coinvolgimento delle imprese e degli attori sociali nel
quadro della RSI e garantire che i suoi vantaggi siano compresi e apprezzati. Nella diffusione di nuovi
valori e nello sviluppo di azioni a favore della responsabilità sociale, le regioni e i comuni dispongono
di poteri propri, alcuni dei quali sono esclusivi, mentre altri sono condivisi con gli Stati membri. Detti
poteri spaziano dalla pianificazione ed elaborazione dei propri regolamenti all'attuazione,
all'esecuzione e al controllo degli standard statali e anche internazionali.
3.
Analisi della sussidiarietà e importanza della RSI a tutti i livelli
Il principio di sussidiarietà è un concetto dinamico, che consente ai soggetti preposti di prendere le
decisioni al livello di governo più adatto a gestire una politica. Tale concetto sarà ora descritto nel
dettaglio.
Il presente gruppo di lavoro ritiene chela RSI richieda tutta l'influenza che l'UE può esercitare. La sua
attuazione a largo raggio aumenterà la competitività delle imprese e apporterà vantaggi alla società
nel suo complesso. In tale contesto, sarebbe auspicabile che l'UE prendesse coscienza dei valori e dei
vantaggi offerti dalla RSI in quanto mezzo per superare la crisi e in quanto nuova opportunità per
cambiare il nostro modello di società, trasformandolo in un modello più sostenibile, competitivo e
inclusivo.
La RSI è stata caratterizzata dalla sua natura volontaria e per questo motivo non sosteniamo
l'adozione, da parte dell'UE, di una legislazione europea che ne imponga l'attuazione, considerato che
il carattere "coercitivo" di una legge sarebbe contrario alla natura stessa della RSI. D'altro canto, le
azioni a livello dell'UE non dovrebbero limitare le iniziative che potrebbero derivare dalla RSI, dato
che ciò eliminerebbe i fattori "innovativi" associati e la gamma di opportunità diverse che potrebbero
emergere, vale a dire proprio ciò che conferisce alla RSI il suo valore aggiunto.
In questo contesto, l'UE dovrebbe compiere uno sforzo per mettere in luce l'importanza della RSI,
offrendo e diffondendo procedure od orientamenti sulle modalità di attuazione della RSI, al fine di
garantire la partecipazione dei soggetti interessati, delle imprese e delle autorità pubbliche a tale
progetto e assicurarsi che comprendano ciò che comporta. Ciò costituirebbe un chiaro valore aggiunto
per i cittadini europei.
In seguito a un'analisi approfondita della sussidiarietà, abbiamo raggiunto la conclusione che le
regioni europee vogliono e possono contribuire pienamente alla realizzazione degli obiettivi e delle
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politiche definiti dall'Unione. Nell'esercizio delle nostre responsabilità, elaboriamo strategie e
conduciamo iniziative che hanno ripercussioni dirette sul raggiungimento degli obiettivi europei.
È su questo che si fonda il contributo apportato da regioni e città al rispetto degli obiettivi definiti
nella strategia Europa 2020. Noi, gli enti regionali, siamo disposti a raccogliere la sfida degli obiettivi
minimi stabiliti dall'UE per la RSI e ci assumiamo l'impegno di andare ancora oltre.
È chiaro che le regioni e le città si trovano nella posizione di poter promuovere e stimolare il
raggiungimento degli obiettivi proposti a livello dell'Unione. Questo è chiaramente positivo per l'UE
nel suo insieme, dato che l'Unione non sarebbe in grado di farlo da sola. Di conseguenza, i partenariati
e la governance multilivello tra i diversi livelli di autorità sono un fattore essenziale ai fini di
un'interpretazione e un'applicazione costruttive del principio di sussidiarietà.
Come mostrano le pratiche individuate nelle Fiandre, nella regione Wielkopolska e nel Paese basco,
gli enti regionali e locali europei hanno perfettamente applicato il principio di sussidiarietà e hanno
svolto un lavoro notevole per pubblicizzare e sensibilizzare all'avvio di azioni di RSI nei rispettivi
territori. In quest'ottica, il Comitato delle regioni ha un'importanza essenziale in quanto forza trainante
per il sostegno e la promozione della RSI.
Le regioni e i comuni sono il livello di governo più adatto per l'elaborazione di piani specifici e per la
definizione di soluzioni intelligenti per combattere il cambiamento climatico, tenendo presenti le
condizioni locali, oltre agli usi della popolazione, le loro prassi e la loro capacità di coordinare tale
politica con le politiche contigue più importanti, sia locali che di altra natura. Il decentramento offre
grande flessibilità quando si tratta di modificare le politiche locali in base al mutamento delle
circostanze locali. Pertanto, le regioni e i comuni sono essenziali per attuare con successo tali
politiche e garantire che esse vengano applicate e raggiungano i risultati desiderati.
A tale scopo, è necessario che le regioni stesse assumano il ruolo di coordinamento delle azioni della
RSI nel proprio territorio, ruolo che può essere svolto dal governo della stessa regione oppure da
organi o reti di coordinamento istituiti a tal fine, in modo da poter riunire le azioni condotte dalle
amministrazioni, dalle imprese, dalle ONG, dalle banche, dalle associazioni, ecc. Tale articolazione
prende il nome di "sussidiarietà orizzontale".
Ai sensi del principio di sussidiarietà orizzontale, è necessario sviluppare meccanismi di cooperazione
tra i vari soggetti interessati coinvolti nell'attuazione della RSI nella stessa regione. Un esempio
chiaro di sussidiarietà orizzontale è l'Agenzia basca per l'innovazione Innobasque. Questa agenzia
riunisce periodicamente tutti i soggetti baschi coinvolti nella RSI del settore sia pubblico che privato
per scambiare esperienze e collaborare nella medesima direzione.
Un altro modello di riferimento nell'applicazione di questo concetto di sussidiarietà, specificamente
per quanto attiene alla politica di promozione dei concetti e delle migliori pratiche in materia di
gestione, è la Fondazione Euskalit, istituita sotto l'egida del governo basco dai principali operatori
economici baschi. Euskalit ha sviluppato un catalogo completo di azioni di sensibilizzazione e
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diffusione, formazione, sostegno all'azione e, infine, valutazione e riconoscimento dell'eccellenza
nella gestione. Grazie a questa politica, oggi il Paese basco ha la più alta concentrazione in Europa di
premi europei di eccellenza e un alto livello di sensibilizzazione pubblica, con persone che si
impegnano per conseguire l'eccellenza ogni giorno, in organizzazioni dell'industria, nell'istruzione,
nella sanità, ecc.
4.
Migliori pratiche
La tabella seguente riassume i principali ambiti di applicazione e la natura politica della RSI negli
esempi di buone pratiche selezionati dalle tre regioni.
Con l'ausilio di questi criteri e di un confronto con la situazione attuale della RSI in Europa, è stata
effettuata un'analisi di sussidiarietà e sono state avanzate raccomandazioni presentate al Comitato
delle regioni (CdR):
Regione
Parole chiave
Fiandre
Sviluppo urbano Sviluppo sostenibile
sostenibile
Atteggiamento aperto
Coesione sociale
Governo trasparente
Rafforzamento
Costruzioni ed edilizia residenziale
della gestione
sostenibili
sostenibile dei
Gestione sostenibile dei materiali
materiali
Politica ambientale innovativa
Fiandre in azione Strategia a lungo termine
Ambiente sociale sostenibile
Pari opportunità nei servizi sociali
Wielkopolska
Wielkopolska
Attività socialmente responsabili delle
leader nella RSI imprese
Sensibilizzazione in materia di RSI
Sviluppo sostenibile delle imprese
Immagine sociale Promozione della RSI e cooperazione
delle imprese
tra imprenditori, ONG e leader sociali
moderne Immagine sociale delle imprese
promozione della moderne
RSI
Importanza
della RSI
Ambientale
sociale
Ambientale
Sociale
economica
Sociale
economica
Sociale
Natura giuridicopolitica* della RSI
Organo governativo?
Governo multilivello
Partenariato pubblicoprivati
Approccio dal basso
verso l'alto
Sussidiarietà
orizzontale
Accordo di
cooperazione
socioeconomica
Volontaria?
Sotto l'egida del settore
pubblico
Cofinanziata dall'FSE e
con il coinvolgimento
degli enti regionali
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EQUAL Inclusione sociale innovativa
Economia sociale Pari opportunità
nella pratica
Centri di economia sociale
Collocamento sociale
Imprese dell'economia sociale
Reinserimento
Paese basco
Izaite
Sviluppo sostenibile delle imprese
Sostenibilità ambientale
Sensibilizzazione in materia di RSI
Cooperazione per la RSI
Xertatu
Iniziativa istituzionale in tema di RSI
Cooperazione pubblico-privati per la
RSI
Promozione della RSI nelle PMI
La RSI nella cultura e nella gestione
aziendali
FIARE
Risparmi e investimenti sociali e
responsabili
Sviluppo sostenibile
Innovazione sociale e ambientale
Solidarietà e coesione sociale
Trasparenza
Banche etiche
Sociale
Sociale
ambientale
economica
Economica
Economica
Partenariato locale non
governativo
Cofinanziamento dei
Fondi europei
Organo governativo
Associazione di
imprese private con
collaborazione
istituzionale
Iniziativa istituzionale
nel settore pubblico
Collaborazione
pubblico-privati
*5 criteri per la natura giuridica e politica nella regione:
1. Livello normativo / 2. organo governativo / 3. Inclusa in un programma governativo / 4. Volontaria
/ 5. Ǿ
Nelle pagine seguenti è riportata una descrizione dettagliata di ogni buona pratica menzionata in
precedenza, secondo le indicazioni prescritte dal CdR.
4.1
Fiandre
4.1.1
Politica di sviluppo urbano sostenibile
Informazioni generali
All'inizio di questo secolo, il governo fiammingo ha riconosciuto in una nota politica l'esigenza di una
visione politica organica a lungo termine per lo sviluppo delle città delle Fiandre. Nel corso di un
processo biennale che ha coinvolto più di mille esperti e rappresentanti dei gruppi interessati, sono
state affrontate numerose questioni fondamentali, sulla base di quattordici relazioni che hanno riunito
tutte le conoscenze disponibili sulle dinamiche urbane nella regione delle Fiandre. Il risultato più
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rilevante di tale processo è stato un Libro bianco, come era previsto nella nota politica del 2000. La
domanda che ha ispirato il Libro bianco è la seguente: "Qual è il modo migliore per governare le città,
utilizzandole e trasformandole per realizzare tutte le possibilità sociali, economiche, culturali e
politiche, affinché la regione delle Fiandre possa essere all'avanguardia dello sviluppo sostenibile?" Il
Libro bianco contiene numerosi riferimenti al concetto di sviluppo sostenibile e riflette un approccio
integrato e multilivello:
"Gli aspetti locali vanno considerati insieme agli aspetti globali, e questi ultimi andrebbero riportati in
un quadro locale, in una prospettiva di sviluppo sostenibile. La città sarà in grado di affrontare questa
sfida solo se riuscirà a decifrare, e a utilizzare, gli elementi costitutivi del suo DNA. Si tratta di
affrontare il carattere urbano sulla base di un atteggiamento aperto, di coesione, di densità, di
diversità, di giustizia sociale e di democrazia. Per noi, sono questi gli elementi della sostenibilità. La
città e il carattere urbano costituiscono il punto di partenza della ristrutturazione sociale e politica"
(pag. 20).
"Alla regione Fiandre occorre un dibattito sociale approfondito su una nuova politica urbana. Tale
politica non dovrebbe essere sostenuta soltanto dallo sviluppo storico e dal carattere specifici delle
città fiamminghe, ma deve tenere conto, inoltre, degli sviluppi urbani irreversibili relativi a
cambiamenti di vasta portata verificatisi a livello mondiale. La necessità di questa politica è
giustificata dalla seguente affermazione: la città e il carattere urbano non sono fenomeni obsoleti; al
contrario, possono fornire le fondamenta per uno sviluppo dinamico, orientato al futuro e sostenibile.
In questo senso, la politica urbana diventa il banco di prova e la conclusione di ogni buon progetto
sociale. Tale punto di vista si basa sull'interpretazione di numerosi sviluppi contemporanei importanti
e richiede una nuova prospettiva per lo spazio urbano e la cultura urbana. Occorre un nuovo
atteggiamento" (pag. 86).
La politica urbana definisce e sostiene il ruolo della città in trasformazione in uno spazio urbano
allargato, nel quadro della grid city /città rete) fiamminga. Richiede il proprio livello politico
(l'amministrazione comunale nel senso più ampio del termine: governo comunale, governo cittadino,
forme di consultazione nelle regioni urbane, ecc.) in consultazione con gli abitanti della città, gli
utenti della città, le organizzazioni sociali e di gestione locali e il settore privato. La politica urbana si
concentra sullo sviluppo e sulla realizzazione di un programma urbano. A questo livello, è inoltre
importante conseguire un maggiore coordinamento, per rafforzare sia la specificità che la sostenibilità
dei programmi.
Il programma urbano, pertanto, è in primo luogo una visione ispiratrice per il futuro, che promuove la
coesione sulla base della diversità (locale) e contestualizza la città nel mondo e nel paese. Al pari del
carattere urbano, il programma urbano si basa su un'interazione tra dimensione spaziale e dimensione
socioculturale.
Tale programma si fonda su una serie di elementi: a) la propria "collezione" (storia, patrimonio, fonti,
identità nazionale, ecc.); b) le pratiche sociali esistenti e auspicate (sociali, economiche, culturali e
politiche); c) i processi creativi; d) un'espressione, un'immagine, una posizione ed e) le linee
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strategiche principali per i programmi politici. Il programma si basa su principi chiari: giustizia
sociale, sviluppo sostenibile, democrazia partecipativa, approccio organico e governo trasparente. La
pianificazione e la progettazione portano alla realizzazione concreta del programma (pag. 97).
Chiediamo di prestare attenzione ai nuovi atteggiamenti e innovazioni che riguardano i contenuti che
sosteniamo. In particolare, abbiamo cercato di sviluppare una visione coesa e solida: una visione che
scelga un carattere urbano e sia sostenuta da principi forti e coesivi, ossia densità, diversità e
democrazia. Ciò significa che le città possono sostenere uno sviluppo sostenibile reale e, di
conseguenza, il futuro della regione Fiandre (pag. 225).
Il Libro bianco è stato pubblicato nel 2003 e ha conferito una forza propulsiva alla nuova politica
urbana nelle Fiandre. Il precedente (2004-2009) e l'attuale (2009-2014) governo fiammingo hanno
raccolto la sfida e hanno iniziato e continuato ad attuare gli approcci suggeriti nel Libro bianco. Gli
esercizi di valutazione hanno fornito elementi per operare alcuni adeguamenti tesi a migliorare
l'efficacia. I tratti e i temi principali dello sviluppo di questa politica urbana sono stati inseriti anche in
altre strategie sviluppate e approvate dal governo fiammingo:


la prima strategia regionale per lo sviluppo sostenibile (adottata nel 2006)
il piano Fiandre in azione (adottato nel 2006), che costituisce altresì la base dell'attuale accordo
governativo (2009-2013).
Tale sviluppo politico a livello del governo regionale fiammingo deve essere inquadrato nel contesto
dei più ampi sviluppi europei verificatisi nell'ultimo decennio in materia di politiche urbane. In
particolare, la Carta di Lipsia sulle città europee sostenibili, adottata nel 2007, ha rappresentato un
passo importante. La Carta riconosce, tra l'altro, che le "città posseggono qualità culturali e
architettoniche uniche, forti strumenti di inclusione sociale e possibilità eccezionali per lo sviluppo
economico. Sono centri di conoscenza e fonti di crescita e innovazione". Nel giugno 2010 i ministri
per lo sviluppo urbano dell'Unione hanno approvato la dichiarazione di Toledo riguardante gli attuali
problemi urbani. La dichiarazione ribadisce gli impegni precedentemente assunti in materia di
politiche urbane. Tali politiche sono un elemento importante nell'attuazione della strategia Europa
2020 e della strategia di sviluppo sostenibile europeo, per realizzare uno sviluppo urbano più
intelligente, più sostenibile e più inclusivo.
Obiettivi dell'iniziativa politica
Gli obiettivi principali sono stati definiti nelle due note politiche fiamminghe sullo sviluppo urbano
del 2004 e del 2009. La prima era un documento più sintetico, con l'obiettivo di dare una visione
d'insieme abbastanza generale, e descriveva la politica regionale urbana quale ambito della più ampia
politica urbana, che comprendeva l'apporto e la partecipazione dei soggetti interessati a livello di
società, degli enti locali, dei soggetti privati, dei cittadini, degli abitanti e dei consumatori.
L'amministrazione regionale doveva spostare la sua attenzione verso la formazione e il sostegno alle
città. La politica urbana regionale doveva contribuire alla politica urbana fiamminga attraverso
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l'innovazione, gli investimenti, la comunicazione, lo sviluppo delle conoscenze e la raccolta di dati.
Doveva inoltre rafforzare il coinvolgimento dei cittadini e le capacità delle amministrazioni locali.
Il punto focale dell'attuale iniziativa politica urbana (2009-2014) è la forza delle città in quanto motori
dell'innovazione sociale, economica e culturale, ma senza trascurare le debolezze che esistono a
livello urbano. Il problema centrale resta il fragile equilibrio tra le funzioni delle città in quanto spazi
e centri di vita e tale equilibrio deve essere rafforzato a beneficio degli abitanti delle città.
L'idea di "lavorare in città sostenibili e creative in una regione urbana verde e dinamica" è stata
tradotta in nove obiettivi strategici:









città più attraenti;
sviluppo di una politica di pianificazione urbana;
impegno per rendere le città società aperte e accoglienti;
città come centri importanti di creatività e imprenditorialità;
città più verdi;
mobilità intelligente per le città;
città con maggiori opportunità di partecipazione e coinvolgimento ai loro abitanti;
politica urbana regionale più solida ed efficace in partenariato con le città ben governate;
sostegno alle città a partire da tutti i settori politici (13) di competenza del governo fiammingo.
Descrizione dell'iniziativa politica
L'iniziativa in materia di politica urbana contiene in quattro strumenti principali: 1) il "fondo delle
città", 2) il "contratto cittadino", 3) i "progetti di rinnovamento urbano" e 4) l'"osservatorio delle
città".
Il "fondo delle città"
Il fondo è diventato operativo il 1° gennaio 2003 ed è stato istituito per sostenere le tredici città più
grandi delle Fiandre ("città-centri") per quel che riguarda le politiche urbane sostenibili al fine di:
1.
2.
3.
aumentare la vivibilità della città (anche a livello di quartiere);
combattere la tendenza crescente verso una società dualistica;
migliorare la qualità della governance democratica.
Tutte le 13 città avevano già un primo accordo per il periodo 2003-2007 e ne hanno concluso un
secondo per il periodo 2008-2013. Una commissione di vigilanza ha eseguito la revisione del
funzionamento del fondo nel 2005. I risultati della valutazione hanno avuto ripercussioni sui negoziati
per gli accordi per il periodo 2008-2013, in quanto si è prestata maggiore attenzione a definire gli
effetti sociali e selezionare gli indicatori per controllare tali sviluppi. Una nuova revisione (dopo una
verifica durante il 2011) è prevista per la fine del 2013.
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Il "contratto cittadino"
Alla fine del 2007 il governo fiammingo ha siglato un contratto cittadino con ciascuna delle 13 città centri. I contratti in questione coprono un periodo di sei anni (2007-2012) e sono stati sottoposti a una
revisione intermedia nel 2009. Essi rispecchiano la visione globale di ogni città in merito allo
sviluppo sostenibile e il sostegno finanziario e amministrativo che le città ricevono dal governo
regionale fiammingo. I contratti contengono impegni sia parte del governo fiammingo che da parte
della città. Ogni contratto è composto da due parti: una generale (il cui tema centrale è "vivere nella
città") e uno più specifico relativo alla città in questione. I contratti sono stati introdotti su richiesta
delle città, in quanto favoriscono un approccio più inclusivo nei confronti dei progetti urbani da parte
del governo fiammingo. essi sono un mezzo per una governance multilivello più efficiente e
"orientata al cliente" all'interno della regione delle Fiandre. L'approccio sarà sviluppato ulteriormente
in collaborazione con le città, per includere nuovi temi oltre che per integrare tale approccio nel
funzionamento strutturale dell'amministrazione fiamminga.
"Progetti di rinnovamento urbano"
In base a un decreto del 2002, il governo fiammingo concede sovvenzioni a progetti urbani aventi
carattere multifunzionale. Questi progetti, inoltre, dovrebbero avere un effetto leva e rafforzare le
dinamiche locali. Sono finanziabili i progetti nelle città-centri e in altre 21 città. Il governo fiammingo
sta sovvenzionando progetti di rinnovamento urbano sulla base di sette criteri di qualità relativi
all'impatto spaziale, alla pianificazione e progettazione, alla partecipazione e al partenariato pubblicoprivati. I criteri di selezione sono ambiziosi ed esigenti. I progetti devono fungere da strumento di
promozione per una città o un'area cittadina, e migliorare in modo significativo la qualità generale
della vita in un'area. Devono essere definiti in consultazione con gli abitanti di quell'area e le parti
sociali locali e devono dimostrare di contare su un contributo finanziario minimo del 30 % da parte
del settore privato. Uno degli aspetti essenziali dei progetti urbani è il ruolo di gestione della città
stessa: la città deve garantire, oltre alla redditività economica e finanziaria, che il progetto apporti
anche un valore aggiunto dal punto di vista sociale. Le sovvenzioni per il rinnovamento urbano non
soltanto hanno offerto incentivi finanziari e qualitativi per i progetti urbani, ma hanno anche generato
una dinamica positiva e il riconoscimento necessario.
Negli ultimi anni è stato compiuto un passo avanti straordinario in termini di qualità dei progetti di
rinnovamento urbano, in particolare per quanto attiene alla qualità della progettazione e degli elementi
di base della pianificazione. Questo salto in avanti in termini qualitativi è riconducibile a vari fattori,
ma il fattore più importante in termini di esperienza, competenze e qualità è indubbiamente il metodo
del "finanziamento dell'idea concetto". Varie piccole città, che spesso dispongono di minori capacità
di pianificazione ed esperienza progettuale rispetto alle città più grandi, hanno presentato negli ultimi
anni progetti di vasta portata e potenzialmente innovativi, che però mancavano appunto dell'elemento
aggiuntivo della qualità per poter ottenere sovvenzioni. È qui che entra in scena il "finanziamento
dell'idea". I progetti che cui manca poco per essere considerati ottimi, o hanno il potenziale per essere
eccellenti o molto importanti, possono fare appello a conoscenze, esperienza, talento e mezzi
finanziari per elaborare una proposta di progetto migliorata. All'interno di team istituiti a livello locale
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sono nominati "esperti" con esperienza in progetti urbani di migliore qualità. Insieme essi possono
formulare una descrizione più dettagliata dei problemi e selezionare un'agenzia di progettazione. Tale
agenzia è incaricata dello "studio di progettazione", che esplora le possibilità di pianificazione urbana,
infrastrutturali e architettoniche per lo sviluppo di uno spazio urbano di alta qualità. Alcuni dei
finanziamenti sono inoltre utilizzati per richiedere consulenze in tema di comunicazione,
partecipazione e sviluppo di forme efficienti di partenariato pubblico-privati.
La valutazione è effettuata da una commissione esterna multidisciplinare. Tali progetti hanno un
impatto positivo sui quartieri. L'attuale sistema sarà ulteriormente valutato e adattato per migliorare la
qualità e la flessibilità.
L'"osservatorio delle città"
L'"osservatorio delle città" è uno strumento di apprendimento per tutti coloro che sono coinvolti o
interessati alle politiche urbane. Le cifre fornite dall'osservatorio delle città offrono indicazioni
riguardo alla vivibilità delle città fiamminghe e al grado di sostenibilità del loro sviluppo. Si tratta
pertanto non solo di un mezzo per misurare la situazione e i progressi, ma anche di uno strumento di
comunicazione, in quanto offre informazioni per sviluppare nuovi piani o proposte politiche
(strategiche). Attualmente comprende circa 200 indicatori (relativi a 10 ambiti politici) che sono stati
sviluppati secondo un approccio partecipativo (accademici, esperti, amministrazioni locali e regionali,
gruppi e parti interessate principali).
L'osservatorio delle città sarà ulteriormente aggiornato e integrato con indicatori aggiuntivi e
diventerà ancora più importante quale strumento per la definizione di politiche basate su dati concreti.
Elementi aggiuntivi
Negli ultimi anni, alcuni problemi specifici sono stati analizzati e sviluppati ulteriormente: lo sviluppo
di approcci partecipativi e la cooperazione urbana-suburbana.
L'attuale politica urbana persegue alcuni obiettivi operativi aggiuntivi, il cui elemento centrale
riguarda la maggiore cooperazione: tra le città, tra una città e le sue aree suburbane, con altri soggetti
interessati e settori politici (ad esempio, il ministero dell'Ambiente, che offre accordi volontari di
cooperazione con i comuni e le province), con altri livelli politici (la regione di Bruxelles, il livello
federale, i contatti transfrontalieri, l'Europa).
Ruolo dell'ente locale o regionale
Nella politica urbana fiamminga, ogni livello politico ha un suo ruolo ben definito.
Lo sviluppo della politica urbana regionale non è stato sicuramente caratterizzato da un approccio
dall'alto verso il basso, ma si è basato, piuttosto, sull'interazione. La politica attuale è il risultato di un
processo continuo che coinvolge tutti i soggetti interessati e i partner, compresi il livello locale,
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comunale, e l'Associazione dei comuni e delle città fiamminghi (VVSG), l'organizzazione che
rappresenta ufficialmente gli enti locali. Inoltre, il processo di definizione delle politiche nelle Fiandre
ha una robusta tradizione di consultazione, che emerge dalla presenza di numerosi consigli consultivi
strategici. Per l'impatto delle politiche a livello locale, l'istituzione consultiva ufficiale è il Consiglio
consultivo strategico sulla governance pubblica (Vlabest). In ogni decisione del governo fiammingo
deve essere indicato se tale decisione ha un impatto sul livello locale di governo.
Oltre che dello sviluppo delle politiche, l'amministrazione regionale (il dipartimento fiammingo degli
interni) è responsabile della gestione del programma per le politiche urbane. Il "team urbano" di tale
agenzia collabora strettamente con gli enti locali.
Risorse
Bilancio totale per le politiche urbane a livello regionale (parte del bilancio per il dipartimento degli
interni):
2009:
2010:


137 milioni di EUR
142 milioni di EUR
Fondo delle città: 127,7 milioni di EUR (per legge è prescritto un tasso di incremento annuo del
3,5 %)
Progetti di rinnovamento urbano: 125 milioni di EUR (nessun incremento)
Gestione
All'interno del dipartimento degli interni, la politica urbana è gestita da uno specifico "team urbano"
(organico: 8 persone)
Compiti:






preparazione, attuazione, sostegno e valutazione della politica urbana regionale;
gestione del Fondo delle città;
sostegno ai progetti di rinnovamento urbano;
sviluppo e gestione dell'osservatorio delle città;
coordinamento del seguito dato ai contratti cittadini;
valorizzazione di un'immagine positiva attraverso campagne di comunicazione ("A casa in città")
e un concorso a premi.
Bilancio 2009


Costi operativi per il team urbano (amministrazione): 277 000 EUR
Bilancio per la comunicazione: 134 000 EUR
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Il team urbano è sostenuto dal Centro delle conoscenze per le città fiamminghe, un'iniziativa delle 13
città-centri e dell'Associazione dei comuni e delle città fiamminghe (VVSG). Tale iniziativa è stata
formalizzata attraverso la firma del protocollo di cooperazione nel 2008. Il centro ha i seguenti
compiti:



rendere più accessibili le conoscenze ed esperienze disponibili all'interno delle città (condivisione
delle conoscenze);
rafforzare la cooperazione tra le città per sostenere una governance urbana locale innovativa,
efficace ed efficiente;
avviare azioni politiche a tutti i livelli di governo per rafforzare le politiche orientate agli aspetti
urbani.
Prima delle elezioni regionali della metà del 2009, il Centro delle conoscenze per le città fiamminghe
e l'Associazione dei comuni e delle città fiamminghi (VVSG) avevano pubblicato un memorandum
per città innovative e attraenti quali motori della prosperità fiamminga.
Ostacoli
La politica urbana regionale non è ancora una politica regionale completamente integrata (orizzontale)
nei confronti delle città e dei comuni fiamminghi. Altre politiche settoriali regionali restano
importanti e creano oneri di pianificazione e rendicontazione a livello locale. Il livello regionale non
accetta sempre gli esiti dei processi partecipativi locali. Occorre una consultazione più strutturale.
Alcune opportunità di finanziamento (per i progetti di rinnovamento) non sono ancora strutturali. I
criteri relativi alla sostenibilità mancano di contenuti/approcci integrati e un maggiore controllo
potrebbe essere utile. Approcci innovativi a livello locale potrebbero essere diffusi in modo più
efficace e vi è l'esigenza di rafforzare ulteriormente le capacità.
Risultati e realizzazioni
Lo sviluppo e l'attuazione dei vari strumenti di politica urbana hanno portato alla nascita di un pool di
esperti attivamente coinvolti nei progetti urbani nell'ambito di governi, città, settori, istituti, imprese e
associazioni. Tali conoscenze ed esperienze sono forse il risultato e la caratteristica più importanti
della politica urbana passata e attuale.
La politica urbana regionale costituisce un approccio realmente positivo e costruttivo, ma non è altro
che quello che un buon governo dovrebbe fare: sostenere e agevolare il rinnovamento urbano come
esercizio congiunto o condiviso. La politica regionale ha rafforzato la cooperazione o persino
obbligato gli attori a cooperare, oltre ad aver stimolato i processi partecipativi a livello locale. Ha
gatto anche emergere anche dei punti deboli. Di conseguenza, la politica urbana fiamminga non solo
espone l'innovazione, ma l'ha anche promossa nel quadro della buona governance locale.
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Elementi chiave del successo
Numerosi fattori saranno importanti per ottenere risultati positivi in futuro:






la capacità di una buona gestione dei progetti e dei processi a livello locale;
città con un vigoroso approccio di buona governance (visione, responsabilità, consenso, scala)
hanno più successo nell'attuazione della politica urbana;
l'esigenza di più partenariati con il livello regionale e di minore controllo da parte di quest'ultimo;
un approccio più integrato (transettoriale) a livello regionale;
continuità riguardo ai meccanismi di finanziamento e al quadro regolamentare;
una valutazione maggiore (obiettivi misurabili, criteri chiari).
Potenziale di riproduzione del modello
Sebbene la politica urbana fiamminga sia piuttosto recente, essa si fonda anche su un ruolo
tradizionalmente (storicamente) forte degli enti locali (comuni e città). Lo sviluppo della politica
urbana fiamminga e delle sue funzioni istituzionali nell'ultimo decennio è anche il risultato
dell'evoluzione (socioeconomica e culturale) della società fiamminga. Sviluppi analoghi sono evidenti
anche in altre regioni dell'Europa occidentale. Pertanto taluni elementi della politica urbana
fiamminga si potrebbero replicare laddove sono compatibili con le tradizioni di governance locale e
regionale.
4.1.2
Piano C: rafforzare la gestione sostenibile dei materiali
Informazioni generali
Ispirandosi alla politica di gestione della transizione olandese (VROM 2003), il governo fiammingo
ha deciso, nel 2004, di sperimentare la gestione della transizione nella propria politica ambientale. Per
avviare il processo sono stati assunti alcuni esperti olandesi (il prof. Jan Rotmans e il suo team). Il
primo processo fiammingo di transizione ad adottare tale approccio è stato avviato nel 2004, nel
settore della costruzione e dell'edilizia residenziale sostenibili (DuWoBo, www.duwobo.be) e i
ricercatori olandesi sono stati direttamente coinvolti nel processo. Il secondo processo, nell'ambito
della gestione sostenibile dei materiali, il Piano C, ha seguito un approccio di gestione della
transizione analogo ed è iniziato nel 2006, ma senza il coinvolgimento olandese.
Il Piano C è stato finanziato dal governo fiammingo e dall'Agenzia pubblica delle Fiandre per i rifiuti
nel 2006 come esperimento di politica ambientale innovativa. La politica delle Fiandre nell'ambito dei
rifiuti applicata all'epoca stava raggiungendo il suo limite ed era emersa l'esigenza reale di una forte
spinta innovativa verso la gestione integrata dei rifiuti. Il Piano C intende andare oltre l'approccio
tecnologico e sviluppare una prospettiva di sistema a lungo termine e un approccio integrato nei
confronti della sostenibilità. Il progetto perseguirà tale obiettivo coinvolgendo nel processo tutti i
soggetti interessati.
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La regione delle Fiandre è fortemente dipendente da risorse che sono diventate sempre più scarse e
quindi più costose con il trascorrere del tempo. Le politiche esistenti (mantenimento dello status quo)
nelle Fiandre non saranno in grado di risolvere i problemi che si profilano all'orizzonte. Occorre un
cambiamento sostanziale di modello o una "transizione" a livello sociale. Al contempo, tale
transizione offre alcune opportunità interessanti alla regione delle Fiandre. Il Piano C è oggi un
partner prezioso per la politica economica e di innovazione fiamminga, più precisamente nel quadro
del piano Fiandre in azione (www.flandersinaction.be).
Sotto la pressione, da un lato, della crisi finanziaria ed economica e, dall'altro, della crisi del clima e
dell'ambiente, i governi, compreso quello fiammingo, stanno mostrando un rinnovato interesse in una
strategia industriale dell'eco-innovazione, che sembra offrire opportunità di investimento, posti di
lavoro e tutela dell'ambiente, tutto allo stesso tempo. La crescita economica oggi dipende ancora in
maniera eccessiva dalla crescita del PIL. Questa logica del "cresci o muori" è una delle forze trainanti
alla base del ciclo del "produrre per produrre" e del "consumare per consumare". I consumatori
vengono ancora spinti eccessivamente a consumare sempre di più. I prodotti sono pensati in modo tale
da spingere i consumatori a consumare ancora e ancora. In questo modo, nella nostra società
continuano a mancare gli elementi di stimolo per azioni sostenibili. I consumatori e i produttori
continuano a non essere consapevoli dei rischi latenti legati all'uso estensivo dei materiali.
Ciononostante, un piccolo cambiamento si sta facendo strada e vi sono sempre più esempi evidenti di
atteggiamenti sostenibili, anche se non sono ancora disponibili informazioni accurate sufficienti per
trasformare un atteggiamento sostenibile in azioni sostenibili. Per questo motivo, occorrono anche
processi di produzione più trasparenti.
Obiettivi del progetto/iniziativa politica
I materiali (materie prime) sono l'elemento portante della nostra economia: sono la base della nostra
produzione e dei nostri modelli di consumo. È stato dimostrato in modo conclusivo che tali modelli
devono cambiare se si vuole preservare la sostenibilità del pianeta, pertanto è impossibile ignorare
l'importanza dei materiali. La gestione dei materiali deve diventare più sostenibile; più
specificamente, le pressioni ambientali provocate dall'uso dei materiali e dal depauperamento delle
risorse vanno ridotte, e in fretta. Le conseguenze del carico sempre più elevato che grava sul nostro
ambiente diventano più chiare ogni giorno.
La sfida sarà quella di sviluppare una politica orientata alla gestione sostenibile dei materiali in un
periodo di crescente prosperità, in un'epoca in cui l'obiettivo è avere un'economia in crescita, con una
produzione e un consumo sempre più elevati su scala globale. E naturalmente questa transizione
dovrebbe evitare di esportare le nostre pressioni ambientali, prestando attenzione alla dimensione
mondiale del fenomeno.
L'obiettivo del Piano C è realizzare una società in cui tutti i materiali siano rinnovabili e
biodegradabili, oppure completamente riutilizzabili o riciclabili. I prodotti devono integrare vari
funzioni. Le unità di materiale per persona/funzione devono diminuire di un fattore di 10 e la società
fiamminga deve ridurre la propria dipendenza complessiva dall'importazione di materiali,
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perseguendo invece la massima conservazione di materiali pregiati in un ciclo regolato. L'innovazione
tecnologia e la standardizzazione sono essenziali, come lo è l'utilizzo di Internet e delle TIC. È inoltre
essenziale rafforzare e coinvolgere le comunità locali, regionali e internazionali e i gruppi interessati.
Le innovazioni tecnologiche devono essere sostenute da un cambiamento nel modo di pensare a
livello della società e la base di questo nuovo modo di pensare è la responsabilità condivisa per tutti. I
politici, gli imprenditori e i cittadini devono assumersi le proprie responsabilità. Quando ciò avverrà
la società potrà diventare l'humus per una transizione verso l'innovazione nell'impiego sostenibile dei
materiali.
Per questo cambiamento di mentalità e comportamento occorre una strategia diversificata. Sono
essenziali incentivi quali le sovvenzioni e gli incentivi fiscali, i buoni esempi, un contesto
istituzionale, sociale e culturale favorevole e il sostegno alle comunità affinché siano in grado di
aiutarsi da sole. In questo modo si può contribuire a cambiare le abitudini delle persone.
L'informazione e la sensibilizzazione sono importanti per raggiungere lo scopo, ma è stato dimostrato
che miglioramenti sostanziali si ottengono principalmente con i progetti che stabiliscono un esempio e
gli esperimenti. In questo modo, la società sarà pronta ad agire in modo consapevole, per effetto della
convinzione e non del senso di colpa. L''azione individuale e quella collettiva saranno le pietre
angolari per la realizzazione di questi piani.
I consumatori dovranno adattare le loro esigenze: la qualità sarà più importante del fatto di acquistare
l'ultimo televisore, stereo, ecc. I prodotti, invece, dovranno possedere standard elevati ed essere di alta
qualità, per poter essere utilizzati più a lungo. La società deve diventare meno materialistica: dal
consumo si deve passare all'uso o all'applicazione. Ciò comporta, inoltre, una maggiore responsabilità
dei produttori. Una maggiore durata delle macchine si può ottenere se i produttori instaurano con i
loro clienti un rapporto improntato alla fiducia. Quando l'economia non si basa sul vendere quanto più
possibile, ma su un buon rapporto con i clienti, i produttori possono concentrare l'attenzione sulle
tecnologie rispettose dell'ambiente.
Uno degli elementi principali di tali tecnologie deve essere il principio del ciclo chiuso, o dalla "culla
alla culla". Al momento si fa un uso eccessivo delle soluzioni di fine ciclo per affrontare i problemi
ambientali. Il Piano C intende chiudere un ciclo di materiali di alta qualità con il riutilizzo intensivo. I
materiali usa e getta diventeranno un'eccezione e i materiali saranno utilizzati in modo efficiente e
responsabile.
Queste transizioni mentali e tecnologiche porteranno a nuove industrie e servizi, con un ruolo per
l'ente regionale. Il settore dei servizi sarà rafforzato, facendo nascere nuove opportunità di lavoro. Il
leasing si allargherà ad ambiti diversi da quello dei veicoli.
Descrizione del progetto/dell'iniziativa politica
Il Piano C è una rete per la gestione sostenibile delle materie prime. La rete è composta da membri
provenienti da vari settori della società: imprese, consumatori, enti pubblici, scienziati, ecc. Il Piano C
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persegue una vera e propria rivoluzione del nostro modo di pensare e agire: il piano B non sarà
sufficiente, occorre un Piano C. La rete impiega un approccio dal basso verso l'alto per realizzare la
propria visione e i membri possono avanzare suggerimenti, ad esempio durante le giornate della rete
che coinvolgono da 100 a 150 partecipanti. Le idee possono essere sviluppate attraverso una
piattaforma on-line, gruppi di lavoro e contatti bilaterali. I partecipanti condividono tutte le loro
conoscenze e competenze per elaborare una visione a lungo termine e una dichiarazione di missione
che allarghi gli orizzonti mentali. Il Piano C intende concedere alle persone la possibilità di
sperimentare metodi rispettosi delle materie prime nelle imprese. Alcuni esperimenti potranno fallire,
ma altri potranno dare buoni esempi ad altre imprese e cambiare il modo di pensare dell'intera società.
Il Piano C intende andare al di là dello scambio di conoscenze che caratterizza altre reti e operare
sulla base di un sistema attivo gestito in base alle idee, dove gruppi di soggetti sperimentano nuove
forme di innovazione.
Il Piano C è un "esperimento di politica ambientale innovativa". Ciò comporta che sia stato concepito
come un esercizio di relativamente basso profilo, con un sostegno limitato da parte della politica
ufficiale e con fondi ridotti. Ciononostante, il processo è riuscito a sviluppare un'agenda completa per
la transizione (con una visione per il futuro e dei percorsi di transizione) e si trova attualmente nella
fase di sviluppo e realizzazione di esperimenti di transizione.
Ruolo dell'ente locale o regionale
Le Fiandre hanno oggi un grande potenziale, sia nella ricerca in nuovi materiali che nella capacità di
assorbimento del settore (grandi imprese innovative, alta tecnologia). Le fondamenta delle Fiandre
quale regione della conoscenza nell'ambito dei materiali sono state gettate, sebbene non abbiano la
stessa visibilità di altri settori di punta come le biotecnologie e la microelettronica. Per favorire
l'ulteriore crescita sarà essenziale compiere uno sforzo collettivo per aumentare la visibilità, rafforzare
i legami trasversali e creare una base finanziaria migliore.
L'approccio dal basso verso l'alto di questo progetto costituisce un buon esempio di sussidiarietà
orizzontale. La gestione del progetto richiede un forte impegno da parte della regione, oltre che degli
enti locali, e il sostegno del governo e la regolamentazione devono pertanto essere definiti quanto più
vicino possibile ai cittadini coinvolti.
Risorse
Al momento il Piano C è finanziato dal governo fiammingo. Il Piano C sta esplorando altre
opportunità di finanziamento, ma il governo fiammingo deve restare il principale contributore per
consentire a tale progetto di realizzare i suoi obiettivi principali.
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Gestione
Il processo di gestione della transizione è un partner maturo per la politica di innovazione sostenibile.
Gli attori che operano in un ambito politico ben consolidato come la politica di innovazione dovranno
essere convinti dei vantaggi dell'introduzione di nuovi approcci allo sviluppo delle politiche, quali la
gestione della transizione, al fine di diventare più efficienti. Pertanto il Piano C collabora con pionieri
che sperimentano in innovazione; quello che funziona può poi essere utilizzato da parte di un gruppo
di soggetti più ampio. Il governo fiammingo è l'elemento neutrale che sostiene i pionieri. In questo
modo, il processo può essere un'attività all'interno della società, influenzata da diversi attori della
società stessa. L'innovazione diventa un progetto collettivo in cui ogni parte coinvolta può apportare
un contributo, al meglio delle proprie capacità.
Il Piano C si articola in varie fasi. Nel corso del primo anno il progetto ha preso il via con lo sviluppo
di una visione e di una dichiarazione di missione, a partire da cui sono state definite le altre fasi.
Nella prima fase, le imprese pioniere lavorano a esperimenti e innovazioni. Quando inizieranno a
diventare remunerative (immagine e profitti), altre imprese le copieranno, oppure questo nuovo
comportamento potrà essere integrato nelle politiche attraverso l'intervento normativo del governo. Al
contempo, altri canali come i siti delle reti sociali, la stampa e la televisione faranno opera di
sensibilizzazione alla sostenibilità.
In una seconda fase si giungerà all'uso sostenibile dei materiali, dato che tutte le imprese adotteranno
metodi di produzione sostenibili. I progetti della prima fase costituiranno la base di tale transizione e
nuovi esperimenti saranno seguiti dalla maggior parte delle imprese, sensibilizzate grazie alla
comunicazione e alle buone pratiche.
Il Piano C ha il seguente calendario:
2010:
2010:
2015:
2020:
2025:
Realizzazione della prima generazione di esperimenti integrati
Le dimensioni interna ed esterna della sostenibilità verranno comunicate alla
comunità delle imprese
La massa critica di imprese opererà in modo sostenibile
Realizzazione della seconda generazione di esperimenti
Tutte le imprese produrranno in modo sostenibile
La regolamentazione deve essere allineata per consentire di realizzare questi obiettivi.
Ostacoli
Il processo si trova ovviamente ad affrontare talune tensioni e limitazioni. Queste spaziano dal
problema del consolidamento del processo (compresi i finanziamenti stabili e una struttura gestionale
stabile) alla questione di come selezionare, avviare gli esperimenti e apprendere da essi, come
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raggiungere i cittadini e coinvolgere i consumatori e come collegarsi a e influenzare processi pubblici
come la tradizionale politica di innovazione economica.
Sebbene il Piano C cerchi di uscire dall'ambito della politica ambientale, uno dei limiti principali del
progetto è dato dal fatto che esso ha difficoltà a integrarsi con altri ambiti politici, in particolare
ambiti politici "difficili" come la tradizionale politica di innovazione economica.
Risultati e realizzazioni
Nell'arco di alcuni anni, il progetto è riuscito a sviluppare un'agenda completa per la transizione. Il
Piano C si basa su una visione futura del sistema, con immagini di transizione e percorsi di
transizione, e sta avviando progetti ed esperimenti. Si tratta di un progetto relativamente ben
conosciuto in ambito ambientale che ha coinvolto alcune centinaia di persone. I risultati tangibili del
progetto hanno sortito anche altri effetti: stimolare la riflessione a lungo termine sullo sviluppo
sostenibile in entrambi gli ambiti, creare una base di conoscenze più ampia sull'innovazione e le
transizioni dei sistemi, formare reti migliori tra organizzazioni e individui che in precedenza si
conoscevano a malapena e introdurre nuovi tipi di processi partecipativi nella formulazione delle
politiche.
Più concretamente, il Piano C ha fatto registrare progressi in quattro modi:




l'elaborazione di una visione collettiva riguardo alla gestione sostenibile dei materiali;
lo sviluppo di approcci e procedure rinnovati (strumenti);
lo sviluppo di un portafoglio di concetti, attività ed esperienze sperimentali. Per esempio: leasing
per ambienti domestici e di lavoro confortevoli, siti industriali sostenibili, leasing chimico,
festival sostenibili, produzione e consumo locali, "batteria-rete" e migliore trattamento di bonifica
delle discariche (landfill mining);
lo sfruttamento delle possibilità offerte da Internet e dalle reti sociali.
Elementi chiave del successo
L'adozione di un approccio dal basso verso l'alto e l'avvio dell'innovazione a partire dagli esperimenti
sono gli elementi chiave del successo. Per rafforzare il progetto, il coordinatore di progetto del Piano
C ha definito sei elementi principali per il suo successo:




il Piano C deve ottenere un ruolo legittimo e chiaro negli attuali processi e progetti politici al di là
dei diversi ambiti politici;
il Piano C deve beneficiare di un ambiente neutrale e di finanziamenti di base;
il Piano C deve rafforzare gli elementi di complementarità tra la transizione dei materiali e
l'attuale politica in tema di materiali;
il Piano C ha bisogno della cooperazione tra reti di transizione e dell'allineamento e
dell'apprendimento tra processi di transizione;
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

il Piano C necessita di una maggiore ricerca di base, sulla transizione alla gestione sostenibile dei
materiali;
al Piano C occorre un modello di sovvenzioni che privilegi gli esperimenti pratici e i processi di
innovazione.
Potenziale di riproduzione del modello
Questo sistema di gestione della transizione si può replicare facilmente in altre regioni e il metodo
può essere utilizzato anche come trampolino di lancio per altre transizioni, in altri ambiti politici.
4.1.3
Vlaanderen in Actie (ViA) - Fiandre in azione (strategia)
Informazioni generali
Le Fiandre guardano al 2020. In tale anno la regione vuole assumere una posizione di leadership tra le
regioni con migliori risultati a livello europeo: certamente un obiettivo ambizioso, ma che comunque
avrà molte possibilità di successo, se la comunità fiamminga riuscirà a sfruttare appieno a tale scopo
tutte le notevoli risorse di cui dispone.
Rispetto alla maggior parte dei suoi vicini europei, le Fiandre sono e restano una regione prospera e
con grandi capacità di lavoro. Il PIL e la produttività del lavoro della regione sono elevati. Il sistema
scolastico fiammingo è eccellente e gode di grande reputazione e la società fiamminga gode dei
benefici di uno Stato previdenziale avanzato. Tuttavia, le Fiandre non si possono permettere di essere
un'isola all'interno dell'Europa. Il mondo cambia molto rapidamente e la società fiamminga deve
misurarsi con una serie di sfide molto importanti: la crisi economica e finanziaria, il problema
energetico, l'invecchiamento della sua popolazione, l'ascesa di nuove superpotenze economiche, il
cambiamento climatico e i problemi legati alla mobilità. Le Fiandre non si possono permettere di
restare inerti. Queste sfide importanti a livello sociale impongono l'adozione di una strategia a lungo
termine. Tutti i settori della società sono concordi nel sottolineare l'urgente necessità di tale piano.
Con questa strategia, tutti i partner intendono avviare una dinamica sociale che stimoli il cambiamento
che vegli a - e assicuri - un futuro affidabile e attraente per gli abitanti delle Fiandre. Nell'ambito di
tale processo, la creazione di maggiore prosperità è una delle prime condizioni necessarie. Le Fiandre
devono sviluppare la loro economia guardando al futuro e, a tale scopo, devono migliorare i loro
standard di competitività e creare posti di lavoro di migliore qualità. Le imprese fiamminghe devono
diventare totalmente innovative e rafforzare la loro influenza e il loro impatto nell'arena
internazionale. Vi è un grande bisogno di un'economia competitiva, non solo per affrontare e
raccogliere le sfide che attendono la regione adesso e in futuro, ma anche per essere in grado di
realizzare l'obiettivo di creare un ambiente sociale aperto, caloroso, sollecito e sostenibile.
In una società fiamminga di questo tipo nel 2020 non vi sarà spazio per la povertà, la disuguaglianza
sociale o l'esclusione. Ogni cittadino fiammingo deve poter contribuire alla prosperità e al benessere e
raccoglierne i benefici. Questo tipo di società inclusiva non può fallire nell'obiettivo di realizzare una
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maggiore protezione sociale, maggiori opportunità di sviluppo personale e pari opportunità e
partecipazione al mondo dell'istruzione e del lavoro. L'obiettivo si realizzerà con la creazione di un
sistema sanitario e previdenziale accessibile e progredito, secondo a nessuno altro. Al contempo,
tuttavia, le Fiandre devono anche sviluppare una società sostenibile. I cittadini fiamminghi devono
abituarsi a essere innovativi in tutti i settori di attività e imparare ad adottare un punto di vista critico
nei confronti delle loro abitudini di consumo, delle costruzioni tradizionali, delle forme abituali di vita
e di uso del tempo libero, e dei loro tradizionali modelli di mobilità. Nel 2020 bisognerà assicurarsi
che l'impatto della nostra maggiore prosperità abbia solo effetti minimi sull'ambiente naturale.
È con questo piano in mente che le Fiandre stanno lavorando attivamente per il loro futuro, con una
strategia orientata al cambiamento strutturale e sostenibile. Il governo fiammingo e le parti sociali
hanno unito le forze nell'iniziativa del Patto 2020. Questo nuovo piano per il futuro delle Fiandre
ridefinisce i contorni della nostra società ed è costituito da venti obiettivi definiti in modo chiaro e
quantificabile, in aggiunta a cinque azioni innovative in ambiti in cui le Fiandre sono già una presenza
modello, ma dove, domani, potranno realmente fare la differenza. Il Patto 2020 intende altresì unire e
rappresentare tutta la popolazione fiamminga. Per questo motivo, è stato sottoscritto dal governo
fiammingo, dalle associazioni dei datori di lavoro e dei sindacati, dal Consiglio sociale ed economico
delle Fiandre (SERV), dalle Associazioni riunite, dal comitato direttivo ViA e dall'amministrazione
fiamminga. Il piano resterà in vigore per varie legislature e farà sentire i suoi effetti sull'intera società
fiamminga. Il piano è concepito per stimolare l'emergere nelle Fiandre di imprenditori aperti e di
cittadini che si impegnino per imparare e conoscere, in quanto membri della società
dell'apprendimento, trasformando la regione in una piattaforma centrale intelligente all'interno
dell'Europa e favorendo al contempo lo sviluppo delle Fiandre quale fulcro dell'assistenza sanitaria
innovativa. Inoltre, il piano delinea i contorni delle Fiandre quale rete ecologica di città, una regione
di città "verdi".
Descrizione del progetto/dell'iniziativa politica
Nel 2006 il governo fiammingo ha avviato un progetto ambizioso: Vlaanderen in Actie (ViA) Fiandre in azione In tale occasione, il forum socioeconomico ha convocato tutte le parti sociali
interessate - gli esponenti più rappresentativi della società - a partecipare ad una serie di tavole
rotonde. In seguito a questa azione riuscita, la regione ha guadagnato rapidamente un notevole
impulso. Ma le ambizioni non si sono fermate qui. In occasione del forum del 2007, le Fiandre hanno
rivolto risolutamente la loro attenzione al futuro, al 2020. Il governo fiammingo e le parti sociali
hanno assunto l'iniziativa per la definizione di un nuovo piano per il futuro delle Fiandre: il Patto
2020. Il 20 gennaio 2009, quasi un migliaio di parti interessate riunite ad Hasselt sono state informate
del nuovo piano. Il piano avrà un esito positivo, perché è ambizioso e perché si distingue per la
portata della visione che lo caratterizza. L'asticella è stata piazzata molto in alto: entro il 2020, le
Fiandre dovranno assumere il posto che spetta loro tra le prime regioni d'Europa a livello economico,
sociale e sul piano ambientale. Firmando il documento, i partecipanti hanno confermato la loro
disponibilità a impegnarsi e a compiere ogni sforzo possibile per assicurare la futura prosperità e il
benessere delle Fiandre, cementando un impegno comune per la realizzazione degli obiettivi. Gli
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obiettivi definiti nel Patto potranno essere raggiunti unicamente se questo tipo di piattaforma sociale
godrà di un ampio sostegno.
Il forum ViA del 20 gennaio 2009 non è stato né un punto di partenza, né di arrivo. È stato, piuttosto,
un punto di comparazione dopo un periodo di intensa consultazione, iniziato con il forum
socioeconomico del dicembre 2007 e proseguito nel 2008 con quattro gruppi di lavoro ViA su
tematiche quali il talento, la logistica e la mobilità, l'internazionalizzazione e l'innovazione,con
ulteriori gruppi di lavoro organizzati nel e tavole rotonde riunite nel 2010. Nel 2011 è prevista ancora
una volta la consultazione dei soggetti interessati attraverso tavole rotonde che affronteranno vari
argomenti.
Il punto di massimo della nostra ambizione sarà toccato nel 2020. Per allora, le Fiandre dovrebbero
essersi trasformate in una regione di punta nell'ambito dell'economia, dell'innovazione, dell'inclusione
sociale, dell'ambiente e della sostenibilità, una presenza esemplare straordinaria in Europa, non
semplicemente una regione confusa nel gruppo. Con il Patto 2020, le Fiandre caleranno tutti gli assi di
cui dispongono per vincere la partita decisiva. La responsabilità ultima del raggiungimento di questo
risultato spetterà a tutti i soggetti sociali e all'intera popolazione fiamminga.
Obiettivi del progetto/iniziativa politica
Fiandre in azione è un'iniziativa basata su azioni assolutamente innovative. Il piano d'azione si pone
un obiettivo ben più ambizioso del lento miglioramento di pochi punti percentuali di crescita. Punta
invece a un'evoluzione che cambi radicalmente il paesaggio fiammingo e la società delle Fiandre.
Costituisce inoltre il percorso più rapido verso le posizioni di testa in Europa. Non si ottengono
progressi decisivi adottando misure ordinarie. L'innovazione richiede interventi drastici che facciano
realmente la differenza, in modo da rafforzare e infondere nuova vita nell'economia fiamminga e nella
sua società, sotto una serie di aspetti cruciali. Le autorità, l'industria, la società civile e i cittadini
devono tutti rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro per realizzare le cinque innovazioni cruciali
seguenti negli ambiti indicati:





l'imprenditore aperto;
la società dell'apprendimento nelle Fiandre;
il polo intelligente d'Europa;
il centro di medicina "Fiandre";
la regione urbana verde e dinamica.
L'obiettivo ultimo non è ancora prossimo alla realizzazione, ma il cammino per conseguirlo è già stato
tracciato chiaramente. Tutti pronti a partecipare allo sforzo? Se sarà così, questa grande sfida si
trasformerà rapidamente in azioni realizzabili e porterà a risultati tangibili.
Il Patto 2020 sopra menzionato definisce venti obiettivi ambiziosi con una chiara quantificazione
degli obiettivi. I firmatari intendono ottenere progressi in cinque ambiti principali:
Pagina 30/58





maggiore prosperità e benessere;
un'economia competitiva e sostenibile;
più lavoratori occupati in modo remunerativo, in posti di lavoro più adatti e per carriere
lavorative medie più lunghe;
un'elevata qualità della vita;
un'amministrazione efficiente ed efficace.
Ruolo dell'ente locale o regionale
Il ruolo del governo fiammingo è perfettamente chiaro: ha avviato questo piano ambizioso e lo
sostiene pienamente. Il governo fiammingo, inoltre, ha sottoscritto il Patto 2020 e contribuirà pertanto
alla realizzazione di questo piano ambizioso. Riunirà i soggetti socioeconomici interessati, per
ascoltare il loro punto di vista riguardo al Patto. L'accordo di coalizione e tutti i documenti politici,
inoltre, si basano sugli obiettivi di Fiandre in azione.
Risorse
Il progetto Fiandre in azione è finanziato dal governo fiammingo.
Gestione
Come citato in precedenza, il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati delle Fiandre è molto
importante. Oltre a un forum socioeconomico nel 2007 e uno nel 2009, nel 2008 sono stati istituiti
gruppi di lavoro su numerosi temi. Ogni singolo gruppo di lavoro ha riunito tra i cento e i
centocinquanta partecipanti. I partecipanti erano persone con una vasta conoscenza pratica o politica
di un ambito specifico. A ogni gruppo di lavoro ViA hanno inoltre partecipato uno o più esperti
(esponenti di spicco della società, accademici) per presiedere le discussioni. I partecipanti, riuniti in
sessioni di discussione critica, hanno affrontato i temi dei gruppi di lavoro. Le proposte e discussioni
hanno consentito di raccogliere decine di idee interessanti. Il gruppo direttivo centrale di ViA ha
raccolto gli esiti dei gruppi di lavoro. Gli esperti ed esponenti di spicco della società si sono riuniti nel
gruppo direttivo per formulare cinque importanti azioni innovative. Si tratta di azioni concrete e
strumenti politici che sono stati elaborati e progettati per guidare le Fiandre in una posizione
preminente.
Le consultazione proseguite nel 2010, continueranno in tutto l'arco del 2011, sotto forma di tavole
rotonde riguardanti vari argomenti tra cui la logistica intelligente, la crescita delle imprese,
l'e-government, ecc.
Chi sono esattamente i soggetti interessati a questo piano? In primo luogo, il governo fiammingo e le
organizzazioni dei datori di lavoro e dei sindacati riunite nel Consiglio sociale ed economico delle
Fiandre (SERV). Le Associazioni riunite hanno anch'esse siglato il Patto. Questa organizzazione
confederale rappresenta centinaia di associazioni della società civile, tra cui il movimento
ambientalista, l'unione delle famiglie, il forum delle minoranze etniche e culturali, i servizi sanitari
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nazionali e la rete fiamminga, un forum di espressione per i segmenti più poveri della società. Il
presidente di ViA ha firmato per conto degli esponenti di spicco della società e, infine, anche il
governo fiammingo ha apposto la propria firma al Patto 2020.
Ostacoli
Gli obiettivi del progetto sono ambiziosi e coinvolgono l'intero governo fiammingo. La scadenza del
2020 si avvicina a grandi passi, pertanto vi sono alcuni ostacoli che è necessario tenere d'occhio. In
primo luogo, tutte le iniziative politiche devono essere allineate al progetto ViA. L'amministrazione
deve evitare di creare pratiche burocratiche eccessive durante la fase di realizzazione del progetto. Il
progetto dovrà inoltre allinearsi al programma Europa 2020. Infine, sarà difficile dimostrare i risultati
del progetto ViA in ragione della sua ampiezza.
Risultati e realizzazioni
Al momento sono vari i progetti in corso per raggiungere gli obiettivi definiti dal Patto 2020. Il
Progetto II è uno dei progetti più piccoli integrati nel progetto fiammingo globale.
Elementi chiave del successo
L'ambizione e la vastità della sua visione contribuiranno alla riuscita del progetto. Il fatto che il
governo fiammingo sostenga il progetto con tanto vigore, ne aumenterà in modo sostanziale le
possibilità di successo. L'impegno dei soggetti interessati in tutte le fasi del progetto rafforza il
supporto a favore di Fiandre in azione.
Potenziale di riproduzione del modello
Il progetto è creato su misura per il contesto specifico che caratterizza la regione delle Fiandre. La
riproduzione del progetto richiederà pertanto il suo adattamento alla situazione di altre regioni.
4.2
La regione Wielkopolska
4.2.1
La regione Wielkopolska leader nella RSI
Informazioni generali
Il progetto è stato condotto dall'associazione dei datori di lavoro della regione Wielkopolska, con la
partecipazione dell'ente regionale (ufficio del maresciallo della regione Wielkopolska) dal dicembre
2008 al marzo 2010.
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Obiettivi del progetto/iniziativa politica
Il principale obiettivo del progetto era la diffusione del concetto di responsabilità sociale delle
imprese tra i soggetti interessati, ovvero i datori di lavoro e i lavoratori delle imprese, le
organizzazioni dei datori di lavoro e la comunità locale (inclusi gli studenti) della regione
Wielkopolska. L'organo di attuazione intendeva diffondere la conoscenza della RSI e sensibilizzare
all'importanza dello sviluppo sostenibile delle imprese, oltre a promuovere le buone pratiche nella
regione. Si trattava di una risposta alla scarsa conoscenza della responsabilità sociale tra le piccole e
medie imprese, dato che il concetto era spesso conosciuto solo in teoria. Il progetto si è dimostrato
uno strumento efficiente per fornire una dimostrazione di attività socialmente responsabili delle
imprese e incoraggiare gli imprenditori a metterle in pratica.
Gli obiettivi specifici erano i seguenti:




Organizzazione di un concorso intitolato Wielkopolska leader nella responsabilità sociale delle
imprese 2009
Organizzazione di conferenza nella regione per promuovere il concetto di RSI
Promozione delle buone pratiche di imprese della Wielkopolska - i vincitori del concorso
Promozione della cooperazione tra le imprese in termini di scambio di esperienze e buone
pratiche in materia di RSI.
Descrizione del progetto/dell'iniziativa politica
Il progetto si è articolato in due fasi. La prima fase è durata da febbraio a maggio 2009 e ha
riguardato l'organizzazione del concorso intitolato Wielkopolska leader nella responsabilità sociale
delle imprese 2009, che aveva lo scopo di offrire un riconoscimento alle imprese che hanno attuato le
buone pratiche in tema di RSI nelle tre categorie previste dal concorso:



attenzione al mercato locale del lavoro;
attenzione alle condizioni di lavoro dei dipendenti;
attenzione all'ambiente naturale.
Diverse decine di imprese della Wielkopolska hanno partecipato al concorso, in rappresentanza di
varie industrie tra cui quella alimentare, metallurgica, edilizia, media, informatica, delle
telecomunicazioni, chimica e servizi di diverso tipo.
In tutte le imprese che hanno partecipato al concorso è stato effettuato un audit sotto forma di
intervista condotta da un revisore sulla base di un questionario predefinito. Successivamente, la
commissione del concorso ha scelto i vincitori di ciascuna delle categorie summenzionate.
La commissione comprendeva: un docente dell'Università di economia di Poznan, un deputato del
Parlamento europeo, il presidente del consiglio dell'associazione dei datori di lavori della
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Wielkopolska, il presidente del consiglio di una società e un revisore. Il concorso è stato organizzato
sotto l'egida del maresciallo della Wielkopolska, Marek Woźniak.
Inoltre, è stata effettuata una ricerca sulla portata dell'attuazione della RSI nelle strategie aziendali
sulla base dei questionari inviati alle imprese partecipanti. La maggioranza delle imprese, se
esaminate sotto il profilo delle strategie e delle attività responsabili dal punto di vista sociale e
ambientale, hanno ottenuto risultati modesti.
Nella seconda fase del progetto, durata da giugno 2009 a marzo 2010, è stata organizzata una serie di
convegni. L'obiettivo era promuovere il concetto di RSI in tutto il territorio della Wielkopolska. La
conferenza inaugurale si è tenuta il 5 giugno 2009 a Poznan, il capoluogo della regione, presso
l'Università di economia di Poznan, dove sono stati annunciati ufficialmente i vincitori del concorso.
I partecipanti alla conferenza comprendevano rappresentanti di varie imprese della regione,
accademici, rappresentanti dei media, studenti, oltre a rappresentanti della comunità locale. Al primo
convegno ne sono seguiti 11 convegni in diverse città della Wielkopolska per promuovere sia il
concetto di RSI che le imprese vincitrici.
Ruolo dell'ente locale o regionale
Il progetto è stato cofinanziato dal Fondo sociale europeo nel quadro dell'asse Capitale umano del
programma operativo e ha visto la partecipazione dell'Ufficio regionale del lavoro, autorità di
attuazione del programma.
La prima fase del progetto è stata organizzata sotto l'egida del maresciallo della regione, Marek
Woźniak.
Risorse
Il progetto è stato finanziato in parte dal Fondo sociale europeo, nel quadro dell'asse Capitale umano
del programma operativo.
Gestione
Il progetto è stato gestito e attuato dall'associazione dei datori di lavoro della Wielkopolska, che
riunisce i rappresentanti dei datori di lavoro e degli imprenditori della regione. Essa rappresenta gli
interessi dei membri aderenti di fronte agli enti locali, regionali e centrali, oltre che dinanzi ai
sindacati e ai dipendenti. L'associazione elabora pareri e collabora al processo legislativo.
Il team di gestione del progetto era costituito da quattro persone.
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Risultati e realizzazioni
Si è fornita una piattaforma per promuovere le imprese che incorporano il concetto di RSI nelle loro
strategie e attività, oltre allo scambio di buone pratiche in quest'ambito. Si è mostrato alle imprese che
integrare un'immagine responsabile dell'impresa è una risorsa importante, che andrebbe diffusa e che
potrebbe costituire un buon trampolino di lancio per promuovere l'impresa.
Elementi chiave del successo
Si è fornita una piattaforma per lo scambio di buone pratiche: mettere le imprese in contatto le une
con le altre, attuare le linee guida in tema di RSI e promuovere tali imprese.
Potenziale di riproduzione del modello
Il potenziale maggiore di replica di questo progetto si trova nelle regioni/paesi in cui il concetto di
responsabilità sociale delle imprese non è ancora diffuso e in cui l'importanza di includere strategie e
attività responsabili a livello sociale e ambientale non è conosciuta o messa in pratica, oppure dove,
anche se le imprese seguono gli orientamenti principali in tema di RSI riguardo alla protezione
dell'ambiente e alla politica sociale e dell'istruzione e li mettono in pratica nelle loro strategie, esse
non ne informano le comunità locali, i media, i clienti e gli enti locali e regionali, che potrebbero
promuovere ulteriormente la RSI e costituire un mezzo eccellente per promuovere determinate
imprese.
4.2.2
Immagine sociale delle imprese moderne - promozione della responsabilità sociale delle
imprese nella regione Wielkopolska
Informazioni generali
Il progetto è stato realizzato dalla Camera di commercio polacca degli esportatori, degli importatori e
della cooperazione e dal Centro per la promozione e lo sviluppo delle iniziative dei cittadini (PISOP)
da gennaio a dicembre 2009.
Obiettivi del progetto/iniziativa politica
L'obiettivo principale del progetto è promuovere la responsabilità sociale delle imprese tra gli
imprenditori, le ONG e i leader sociali della Wielkopolska.
Descrizione del progetto/dell'iniziativa politica
Per raggiungere l'obiettivo sono state eseguite le seguenti azioni:
1. Ricerca analitica in merito alla conoscenza del concetto di RSI da parte delle imprese della
regione e in merito a quali attività sono realizzate.
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In seguito sono state selezionate 10 buone pratiche tra le imprese della Wielkopolska che hanno
attuato il concetto di RSI. In ogni impresa è stata effettuata un'indagine dettagliata relativa alle attività
in tema di RSI.
La relazione analitica e i dati ottenuti attraverso l'indagine sono stati utilizzati successivamente
durante la campagna promozionale.
2. Campagna nei media locali - La campagna, che intendeva promuovere la RSI nelle TV e radio
locali e nella stampa locale, si è rivolta principalmente ai leader sociali e agli imprenditori.
Il concetto di responsabilità sociale delle imprese e gli esempi di buone pratiche selezionati sono stati
ampiamente pubblicizzati dagli organi di stampa.
3. Sito Web - I programmi radio summenzionati, gli spot pubblicitari televisivi e gli articoli sui
giornali sono stati pubblicati sul sito Web del progetto: www.asbiznesu.pl (disponibile esclusivamente
in polacco). Il sito Web contiene, inoltre, informazioni essenziali in tema di RSI, oltre a dati completi
sul progetto.
4. Convegno sulla responsabilità sociale delle imprese - Il convegno finale è stato organizzata il 2 e
3 dicembre 2009. Nella prima giornata i lavori sul tema Responsabilità sociale delle imprese:
l'immagine sociale delle imprese moderne si sono incentrati in particolare delle esigenze dei datori di
lavoro, mentre nella seconda giornata i lavori sul tema Responsabilità sociale delle imprese:
un'opportunità di cooperazione efficiente con le imprese hanno trattato soprattutto gli aspetti relativi
alle ONG e ai leader sociali.
I partecipanti alla conferenza hanno potuto acquisire familiarità con il concetto di responsabilità
sociale delle imprese, i tipi di attività in materia di RSI e gli esempi di buone pratiche offerti dalle
imprese della Wielkopolska, della Polonia e di altri paesi.
Ruolo dell'ente locale o regionale
Il progetto è stato cofinanziato dal Fondo sociale europeo nel quadro dell'asse Capitale umano del
programma operativo e ha visto la partecipazione dell'Ufficio regionale del lavoro che rappresenta
l'autorità di attuazione del programma.
Risorse
Il progetto è stato finanziato in parte dal Fondo sociale europeo, nel quadro dell'asse Capitale umano
del programma operativo.
Pagina 36/58
Gestione
Il progetto è stato gestito dalla Camera di commercio polacca degli esportatori, degli importatori e
della cooperazione, un'organizzazione nazionale auto-regolamentata, (ossia che esercita un certo
grado di autorità regolamentare su un particolare settore di attività), istituita dalle imprese più attive
della Wielkopolska. Tale organizzazione offre informazioni complete, servizi di formazione e
consulenza e servizi per promuovere l'innovazione.
Il Centro per la promozione e lo sviluppo delle iniziative dei cittadini (PISOP) è un'organizzazione
non governativa attiva nella Wielkopolska. Le operazioni del Centro riguardano principalmente lo
sviluppo e il sostegno ad altre ONG e organismi del governo locale/regionale. Il sostegno si articola
su più livelli: offre informazioni riguardo alle opportunità di finanziamento, funge da organismo di
formazione e consulenza e stimola la cooperazione tra imprese che operano nello stesso settore e tra
settori diversi.
Risultati e realizzazioni



Esecuzione di estese ricerche in tema di RSI presso le imprese della Wielkopolska
Una vasta campagna promozionale nei media locali
Sviluppo di contatti tra imprese diverse, offrendo una piattaforma per lo scambio di buone
pratiche
Elementi chiave del successo
Gli elementi chiave del successo sono stati l'esecuzione di ricerche dettagliate, che hanno consentito
di ottenere tutte le informazioni necessarie sulle pratiche adottate in materia di RSI dalle imprese,
oltre alla realizzazione di una campagna mediatica che ha fornito una buona pubblicità al concetto di
RSI, alle imprese che lo hanno attuato e al progetto stesso.
Potenziale di riproduzione del modello
Il potenziale maggiore di replica del modello si trova nelle regioni/paesi in cui il concetto di
responsabilità sociale delle imprese non è ancora diffuso e in cui l'importanza di includere strategie e
attività responsabili a livello sociale e ambientale non è conosciuta o messa in pratica, e dove la RSI
necessita pertanto di un livello elevato di promozione.
4.2.3
EQUAL - Economia sociale nella pratica
Informazioni generali
Il progetto è stato elaborato nel 2007 dall'ONG Fondazione mutualistica Barka in partenariato con
associazioni sociali, i comuni della Wielkopolska e l'Accademia polacca delle scienze.
Pagina 37/58
Il gruppo obiettivo del progetto era costituito dalle categorie sociali più deboli, caratterizzate da un
basso livello di mobilità e da un rischio elevato di disoccupazione, per le quali i metodi standard di
reinserimento utilizzati fino a quel momento si erano dimostrati inefficaci. L'idea, pertanto, era quella
di elaborare un programma innovativo di inclusione sociale.
L'approccio adottato intendeva conseguire la piena integrazione nella società, fornendo alle persone
escluse a livello sociale alloggi, istruzione e posti di lavoro in imprese dell'economia sociale e in
centri di integrazione.
Obiettivi del progetto/dell'iniziativa politica
Obiettivo principale: sviluppo di un sistema di sostegno innovativo per le iniziative dell'economia
sociale in tre comunità: rurale, urbana (città), urbana (quartieri cittadini), al fine di migliorare la
situazione delle persone escluse socialmente e agevolare la loro inclusione.
Obiettivi specifici
1.
2.
3.
4.
Attuazione di varie forme di cooperazione locale e integrazione socioprofessionale attraverso la
formazione di sei partenariati locali.
Formazione di "leader dell'economia sociale" (dipendenti di organismi dell'economia sociale e
persone con esperienza diretta dell'esclusione sociale) attraverso gruppi di auto-istruzione.
Sviluppo di meccanismi efficienti di sostegno per le persone che rientrano nel mercato del
lavoro attraverso l'istituzione di "centri dell'economia sociale", a sostegno delle cooperative
sociali e della formazione di imprese sociali.
Facilitazione di comunicazioni efficienti tra partner e promozione dei progetti attraverso un
sistema informativo efficace.
Descrizione del progetto/dell'iniziativa politica
L'obiettivo del progetto era quello di istituire un sistema innovativo per la reintegrazione dei gruppi
socialmente esclusi, sulla base delle precedenti esperienze di lavoro della fondazione Barka in tale
settore. Il progetto era costituito da numerosi pilastri: la prima parte riguardava in particolare
l'istituzione di partenariati locali attraverso la nomina di leader e la formazione di 100 leader locali nel
settore dell'economia sociale. Il secondo elemento riguardava la formazione e la gestione di gruppi di
auto-istruzione nonché la formazione di gruppi di integrazione. Sono stati istituiti tre "centri
dell'economia sociale", con funzioni di uffici locali dei partenariati e di strutture di sostegno per gli
organismi operanti nel quadro dell'economia sociale. Hanno inoltre svolto le funzioni di agenzie del
lavoro e fornito consulenze in tema di percorsi lavorativi. I soggetti interessati hanno altresì
sviluppato attività di promozione del progetto e strumenti per l'informazione e la comunicazione tra di
loro.
Il progetto è stato inoltre oggetto di cooperazione internazionale.
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Ruolo dell'ente locale o regionale
L'Ufficio del maresciallo della Wielkopolska ha fornito una sovvenzione per la dotazione iniziale dei
centri di integrazione sociale, le organizzazioni istituite per svolgere compiti di reinserimento
professionale e sociale. Gli enti regionali hanno sostenuto numerose iniziative della fondazione Barka.
Risorse
Bilancio: 8 889 273,00 Zloty (PLN) pari a circa 2 222 318,25 EUR).
Il progetto è stato cofinanziato nel quadro dell'iniziativa EQUAL.
Gestione
La Fondazione Barka è un'organizzazione non governativa istituita in risposta ai crescenti problemi
sociali manifestatisi durante gli anni della trasformazione seguita al crollo della cortina di ferro. Il suo
obiettivo è quello di offrire sostegno allo sviluppo sociale dei gruppi esclusi e di creare le condizioni
per consentire alle persone che ne fanno parte di ricostruire le loro esistenze attraverso la creazione di
un sistema di aiuto reciproco, istruzione e imprenditorialità, in linea con una società dei cittadini. Tale
missione ha favorito la creazione di un sistema alternativo di sostegno, che riunisce persone
appartenenti ai gruppi più deboli, per dare loro la possibilità di ricostruire le loro vite, migliorare le
loro competenze professionali e trovare la propria strada nella nuova realtà socioeconomica.
L'obiettivo consiste nel creare un sistema di sostegno per il processo di integrazione dei gruppi
esclusi. Il sistema copre circa 5 000 persone all'anno (comprese persone in crisi esistenziale, gruppi
informali di cittadini, organizzazioni non governative e rappresentanti del governo a livello nazionale
e locale).
Istituzione di attuazione: Fondazione del fondo per la cooperazione, Ufficio di coordinamento
dell'istruzione del personale
Risultati e realizzazioni





Sviluppo del meccanismo di formazione dei partenariati locali.
Sviluppo di un sistema di formazione dei leader dell'economia sociale e di metodi di lavoro
innovativi da utilizzare nei gruppi di auto-istruzione.
Sviluppo di un modello operativo per i centri dell'economia sociale - strutture di sostegno
all'impiego. Si prevede la creazione di 100 posti di lavoro.
Promozione, vendita e scambio di prodotti delle imprese sociali a livello nazionale ed europeo.
Creazione delle condizioni che consentono al partenariato di operare in modo efficace,
sviluppando un meccanismo di informazione e comunicazione tra i partner, oltre a un
meccanismo promozionale.
Pagina 39/58
Elementi chiave del successo



Un approccio innovativo che prevede la fornitura di alloggi, istruzione e centri per il lavoro e
l'integrazione.
Appropriazione e coinvolgimento diretto da parte del gruppo obiettivo, a partire dalla nomina e
formazione di leader dell'economia sociale provenienti dai gruppi che soffrono di esclusione
sociale.
Buona comunicazione tra tutti i partner.
Potenziale di riproduzione del modello
Il potenziale di riproduzione del modello è elevato, persino in regioni con un background economico e
una politica sociale molto diversi, dato che l'esclusione sociale è un problema onnipresente in Europa
e molti soggetti sono alla ricerca di strumenti efficienti e innovativi.
4.3
Paese basco
4.3.1
Izaite
Informazioni generali
Izaite è l'associazione delle imprese basche per la sostenibilità, istituita da un numero significativo di
grandi imprese basche impegnate a favore dello sviluppo sostenibile (la loro idea di base) e della
responsabilità sociale delle imprese, con un'attenzione particolare alla sostenibilità ambientale.
Queste imprese hanno elaborato una guida all'applicazione della responsabilità sociale delle imprese
nelle aziende, gruppi di lavoro per la sua diffusione e campagne di sensibilizzazione alla RSI, che esse
definiscono negli stessi termini della Commissione europea.
Gli attuali membri dell'associazione sono: i membri fondatori gruppo ACB-Arcelor, BBK, Energía
Portátil S.A., Euskaltel, Fagor, gruppo Eroski, Iberdrola, ITP e Ofita, mentre tra le adesioni più recenti
vi sono Caja Laboral, CESPA, Kutxa, Reinox metal, Metro Bilbao, Vicinay e A&B laboratorios; i
suoi partner istituzionali sono Euskalit e IHOBE.
Obiettivi dell'iniziativa politica
Concetti essenziali
Il concetto essenziale su cui Izaite basa le proprie attività è: "lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo
che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di
soddisfare i propri bisogni " (Commissione mondiale per l'ambiente e lo sviluppo, relazione
Brundtland, 1987).
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Izaite basa la propria strategia su tale concetto e cerca di dotarsi della capacità di sviluppare piani
d'azione e apportare valore aggiunto in tre ambiti:



crescita economica;
politica ambientale;
politica sociale.
Missione
L'obiettivo di questa associazione è istituire un forum per il dialogo e l'apprendimento, per lo scambio
di esperienze in merito a iniziative e pratiche responsabili e per la promozione della sostenibilità delle
imprese.
Visione
Izaite ambisce a essere riconosciuta a livello di comunità autonoma come associazione di riferimento
nella promozione dello sviluppo sostenibile.
I valori su cui si basa sono i seguenti:






coerenza nelle sue azioni e credibilità;
diversità attraverso l'accorpamento di varie tipologie di organizzazioni;
condivisione del lavoro, delle informazioni e delle responsabilità;
accessibilità alle informazioni pertinenti (trasparenza);
definizione di un esempio a livello locale;
effetto moltiplicatore.
A tale scopo, le attività che promuove mirano a:







mettere in comune le esperienze in materia di sviluppo sostenibile;
promuovere la formazione e diffusione delle informazioni relative allo sviluppo sostenibile;
organizzare eventi relativi allo sviluppo sostenibile;
costituire alleanze, sviluppare progetti e collaborare con il governo, il settore dell'istruzione e il
settore dell'imprenditoria in materia di sviluppo sostenibile;
produrre pubblicazioni relative allo sviluppo sostenibile;
garantire il riconoscimento pubblico delle imprese all'avanguardia in quest'ambito;
discutere, analizzare e formulare raccomandazioni riguardo alla normativa in tema di sviluppo
sostenibile.
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Requisiti delle imprese che vogliono aderire all'associazione
Izaite è un'associazione aperta, costituita da imprese private che si interessano di sostenibilità. I
requisiti che un'impresa deve possedere per aderire all'associazione sono i seguenti:








manifestare un fermo impegno a favore della sostenibilità;
disporre di un sistema di gestione ambientale (ISO 14001 e/o EMAS) e di prevenzione dei rischi
(OHSAS 18001, UNE 81900 o simile);
accettare la strategia ambientale basca per lo sviluppo sostenibile 2002-2020;
valorizzare le principali attività ambientali dei fornitori;
accettare lo statuto dell'associazione;
avere la sede sociale nel Paese basco;
impegnarsi a un livello minimo di partecipazione;
accettare l'impegno di Izaite a favore della sostenibilità.
Descrizione dell'iniziativa relativa al progetto
Originariamente nato da un'iniziativa privata, l'obiettivo perseguito è quello di contribuire
all'eccellenza delle imprese come iniziativa imprenditoriale, al progresso della società e allo sviluppo
sostenibile.
L'associazione coordina costantemente le sue attività con la strategia basca di sviluppo sostenibile e
con la strategia di eccellenza e gestione, fornendo il sostegno del settore imprenditoriale all'attività
dell'amministrazione (politiche pubbliche).
All'intera iniziativa è stata attribuita una dimensione globale, in linea con iniziative internazionali in
questo ambito (e con il principio di sussidiarietà).
Ruolo dell'ente locale o regionale
Ciascuna delle politiche basche in materia di sostenibilità ha un ruolo definito.
Gli organi decisionali dell'associazione Izaite operano in maniera indipendente rispetto agli enti locali
e regionali, sebbene agiscano sempre in linea con le politiche locali e regionali, oltre che con i
regolamenti europei, e nel rispetto del principio di sussidiarietà.
L'assemblea generale è il massimo organo dell'associazione ed è composta dai rappresentanti delle
imprese aderenti. Le decisioni adottate dall'assemblea generale sono vincolanti per tutti gli aderenti.
Il consiglio di amministrazione gestisce le attività di Izaite per il raggiungimento dei suoi obiettivi e
può esercitare a tale scopo tutti i poteri di cui dispone, nei limiti definiti dallo statuto e dalla legge e
nel rispetto della normativa vigente. Ha inoltre facoltà di agire in giudizio e difendere Izaite in tutte le
sedi competenti.
Pagina 42/58
4.3.1.1 Comitati


Analisi: questo comitato si occupa di individuare, analizzare e proporre modelli, standard e
iniziative nei settori della responsabilità sociale delle imprese e della sostenibilità e di segnalare,
condividere e migliorare le competenze e buone pratiche in materia di sostenibilità tra tutti gli
aderenti.
Comunicazioni: l'obiettivo di questo comitato è diffondere, pubblicizzare e pubblicare (su
quotidiani, riviste, libri, supporti audiovisivi, siti Web, ecc.), sia presso l'opinione pubblica in
generale che presso la comunità degli imprenditori, materiale significativo e pertinente relativo
alla sostenibilità e alla stessa associazione, nonché organizzare eventi (promozione, diffusione,
premi, ecc.).
Risorse
Informazioni non disponibili.
Gestione
Izaite non dispone di un proprio organico. Il lavoro è svolto dagli stessi membri attraverso gruppi di
lavoro specifici che presentano il loro lavoro al consiglio di amministrazione per l'approvazione
finale.
Ostacoli
Lo scenario attuale richiede un modo nuovo di gestire le organizzazioni. Oltre a dimostrare la propria
efficienza economica, ciò richiede anche un maggiore contributo da parte della società.
Izaite ritiene che la sostenibilità sia un concetto permanente, intrinseco al mondo economico, da
promuovere attraverso l'applicazione di pratiche responsabili nella gestione delle organizzazioni.
L'associazione lavora alla questione sin dalla sua istituzione.
Risultati e realizzazioni



Pubblicazione di una guida alla RSI, al fine di consentire a qualunque impresa che voglia creare
valore aggiunto per i propri gruppi di interesse di integrare la RSI con facilità nella sua strategia
commerciale, incorporando le dimensioni sociale e ambientale nella propria struttura, cultura e
processi.
Predisposizione di una metodologia per promuovere la RSI nella catena logistica, per consentirne
la gestione da parte delle PMI.
Organizzazione di vari seminari all'anno su vari aspetti della responsabilità sociale, corredati di
esempi di buone pratiche aziendali da parte dei membri di Izaite e di organizzazioni analoghe.
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

Diagnosi della responsabilità sociale delle imprese: Euskalit offre questo servizio grazie alla sua
collaborazione con Izaite, che fornisce la guida all'autovalutazione della RSI (basata sulla
metodologia sviluppata da EFQM) e valutatori con esperienza nell'ambito della RSI che
coadiuvano le organizzazioni che ne facciano richiesta nella loro autovalutazione.
Una politica di alleanze e coalizioni per compiere progressi nei progetti e nelle attività in materia
di RSI.
Elementi chiave del successo
I seguenti elementi sono essenziali nel successo di Izaite:


riunisce imprese di tutti i settori, dalle grandi imprese alle PMI, che svolgono la propria attività in
una delle tre province basche;
approva una serie di attività essenziali in linea con la strategia, che affrontano questioni che
spaziano dalla diffusione e valutazione alla dinamica del lavoro fino alla creazione di alleanze e
coalizioni.
Potenziale di riproduzione del modello

Sono due le attività principali potenzialmente replicabili con facilità nelle altre regioni europee.
1. Il servizio diagnostico della responsabilità sociale delle imprese: Euskalit (Fondazione basca
per la promozione della qualità) offre questo servizio grazie alla sua collaborazione con
Izaite, che fornisce la guida all'autovalutazione della RSI (basata sulla metodologia sviluppata
da EFQM) e valutatori con esperienza nell'ambito della RSI che coadiuvano le organizzazioni
che ne facciano richiesta nella loro autovalutazione.
2. La guida all'applicazione della RSI per le imprese e la metodologia promozionale nella catena
logistica, valide per qualunque tipo di organizzazione.
4.3.2
Xertatu
Informazioni generali
Xertatu è l'iniziativa istituzionale più avanzata del settore pubblico nel Paese basco.
Xertatu opera nella provincia della Biscaglia, una delle tre province basche, dove vive circa metà della
popolazione delle province (1,1 milioni di abitanti).
All'inizio del 2000, come in molte altre località, in Biscaglia sono stati avviati numerosi progetti per
promuovere la RSI.
Il progetto Xertatu è iniziato nel 2003 allo scopo di riunire gli sforzi al fine di adottare un approccio
congiunto nei confronti della RSI.
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Xertatu concentra le sue attività sulle piccole e medie imprese della Biscaglia.
Obiettivi dell'iniziativa relativa al progetto
L'obiettivo di Xertatu è promuovere una cultura della responsabilità sociale delle imprese (RSI) in
Biscaglia e di agevolarne l'applicazione nelle imprese, in particolare nelle piccole e medie imprese.
La sua idea è quella di essere un marchio paneuropeo per la cooperazione pubblico-privati nell'ambito
della promozione della RSI, riconosciuto per l'eccellenza dei risultati in termini di imprese che fanno
diventare la RSI parte integrante della loro strategia e delle loro azioni. Tale visione è caratterizzata da
un approccio che si articola in tre parti:



RSI nella cultura e nella strategia aziendali: Xertatu considera la RSI un cambiamento della
cultura d'impresa, cambiamento che comporta l'introduzione della RSI nella strategia aziendale in
un contesto di eccellenza della gestione.
RSI, innovazione e competitività: il lavoro di Xertatu per promuovere la RSI si concentra
sull'innovazione, la differenziazione e il rafforzamento della competitività delle imprese della
Biscaglia, sulla base della convinzione che il perseguimento della RSI offra alle imprese vantaggi
sia tangibili che intangibili.
RSI e sviluppo regionale sostenibile: Xertatu intende sensibilizzare le imprese in merito al loro
ruolo nello sviluppo sostenibile, dato che un ambito socialmente strutturato, in armonia con
l'ambiente, offre un luogo piacevole dove vivere e favorisce lo sviluppo degli affari.
I valori e principi di Xertatu sono i seguenti:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Cooperazione e disponibilità a lavorare in modo congiunto e coordinato con le organizzazioni
aderenti, oltre che con gli altri soggetti interessati, attivi nella promozione della RSI.
Trasparenza, riferita sia i meccanismi che si rivolgono alle persone, alla società e alle imprese,
sia alle comunicazioni tra organizzazioni aderenti.
Partecipazione dei vari soggetti interessati.
Volontarietà, attraverso il coinvolgimento non limitato e non a scopo di lucro delle
organizzazioni.
Apertura all'adesione ad altri partenariati per la promozione della RSI sulla scena europea e
mondiale.
Servizio, con l'impegno a fornire alle imprese strumenti pratici e un sostegno efficace per lo
sviluppo della RSI.
Realismo, per promuovere un'analisi critica dell'impatto economico, sociale e ambientale
dell'impresa in ciascuno dei suoi singoli ambiti di attività, partendo dal presupposto che la
sostenibilità economica dell'impresa è una condizione necessaria per la sopravvivenza, oltre a
creare occupazione di qualità e ricchezza.
Prossimità, per avanzare di pari passo con le imprese e imparare dalle loro esperienze
quotidiane.
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Descrizione dell'iniziativa relativa al progetto
Nel periodo 2004-2008 ha posto in essere un'iniziativa pubblico-privati, diretta da un gruppo
composto da più soggetti interessati (Xertatu Taldea) con poteri decisionali ed esecutivi.
Xertatu è un'iniziativa basata sulle azioni, che adotta vari meccanismi per promuovere la RSI, sulla
base di piani d'azione definiti da Xertatu Taldea (si veda il punto Gestione).
Xertatu opera sulla base di piani d'azione annuali approvati da Xertatu Taldea:



L'esecuzione delle attività è distribuita tra le varie organizzazioni (o altri soggetti al di fuori di
Xertatu Taldea) in linea con la loro visibilità e idoneità.
I progressi compiuti nel piano d'azione sono riesaminati da Xertatu Taldea.
Lo sforzo economico è sostenuto principalmente dal consiglio provinciale della Biscaglia.
Principali attività
Attività di diffusione:




www.xertatu.net
bollettini in formato elettronico
seminari
opuscolo Xertatu distribuito a un gruppo di 700 imprese
Attività di riconoscimento:


individuazione e pubblicazione delle buone pratiche
tre edizioni di un elenco di imprese impegnate a favore della RSI (41 imprese)
Attività per fornire strumenti e aiuti nella loro applicazione:


sviluppo di una metodologia diagnostica e di miglioramento continuo nell'ambito della RSI
(xertatu:adi)
attuazione in 167 imprese
Attività di assunzione e ricerca:


7 studi sulla conoscenza della RSI e la disponibilità a integrarla da parte delle PMI della
Biscaglia (2004-2010)
partecipazione al progetto Vaderegio sulla RSI per l'individuazione e lo scambio di buone
pratiche da parte dei governi regionali
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Ruolo dell'ente locale o regionale
Il consiglio provinciale della Biscaglia (dipartimento per la promozione economica) guida il progetto
Xertatu, è la sua principale fonte di finanziamento, realizza alcune delle attività e ha fornito servizi di
segreteria tecnica per Xertatu Taldea.
Risorse
Bilancio totale



Periodo 2003-2005: circa 150 000 EUR all'anno
Periodo 2006-2008: circa 400 000 EUR all'anno
Periodo 2009-2010: circa 200 000 EUR all'anno
Gestione
Xertatu è gestito da Xertatu Taldea, un gruppo pubblico-privati che si occupa principalmente di
responsabilità sociale delle imprese ed è costituito da numerosi soggetti attivi nella promozione della
RSI per il lavoro e la cooperazione.
Riunisce varie organizzazioni e istituzioni coinvolte nella promozione della RSI, sotto la guida del
dipartimento per la promozione economica del consiglio provinciale della Biscaglia. Si occupa di
organizzazioni che appartengono a vari soggetti interessati operanti nell'ambito della RSI, che
collaborano in seno a Xertatu Taldea sulla base.
Sulla base del riconoscimento e del rispetto reciproci, costituisce un gruppo di natura operativa ed
esecutiva, oltre a offrire un forum per il dialogo, lo scambio e la discussione.
Le organizzazioni coinvolte sono:
il dipartimento per la promozione economica del governo provinciale della Biscaglia, la Camera di
commercio di Bilbao, l'Università di Deusto, la Fondazione Novia Salcedo (ONG), Cebek
(associazione dei datori di lavoro), Foro Bizkaia RSE (forum della Biscaglia per la RSI), Euskalit
(fondazione basca per la gestione della qualità), l'associazione Egiera (ONG), Economisti senza
frontiere (ONG), Comisiones Obreras de Euskadi (associazione sindacale), Norbolsa (impresa),
Imagine (impresa), Tecoplas (impresa), Urbegi (impresa), Bilbao Metropoli 30, ASLE (associazione
di imprese di proprietà dei dipendenti) e Izaite (associazione delle imprese basche per la sostenibilità).
Dal 2009 le principali attività avviate da Xertatu Taldea proseguono, ma il gruppo in quanto tale non è
attivo.
Le funzioni di segreteria tecnica di Xertatu sono assunte dal consiglio provinciale della Biscaglia
(dipartimento per la promozione economica).
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Ostacoli
Xertatu sconta le difficoltà legate alla percezione della RSI nella società:



in ragione dell'inefficacia del concetto stesso (indefinito, debole, manipolato, corrotto, ecc.);
in ragione della crisi di legittimità delle (grandi) imprese (multinazionali e finanziarie) in quanto
istituzioni;
in ragione della crisi del sistema economico.
Oggi è più che mai difficile parlare alle imprese di responsabilità aziendale. I sondaggi di opinione
condotti con cadenza annuale da Xertatu presso le imprese indicano che nel 2009 e 2010 la tendenza
positiva del periodo 2004-2008 (e ancora più favorevole nel 2004-2006 e con un rapido
miglioramento nel 2006-2008) si è interrotta. Nel periodo 2009-2010 si è registrata una brusca
inversione di tendenza negli atteggiamenti delle imprese nei confronti della RSI sotto tutti gli aspetti:
conoscenza della RSI, importanza e priorità attribuita alla RSI, pressione esercitata da questa sfida,
fattibilità, applicazione e sistematizzazione della sua applicazione, ecc.
È chiaro che il contesto di crisi rende molto difficile il consolidamento di una cultura della RSI.
Altri ostacoli organizzativi sono stati:




le difficoltà iniziali nella condivisione degli obiettivi e del linguaggio tra organizzazioni molto
diverse tra loro (i partecipanti a Xertatu Taldea);
la coesistenza con altre iniziative di promozione della RSI, che trasmettono messaggi diversi e
provocano confusione nelle imprese;
la difficoltà di far consolidare la convinzione che la RSI sia positiva per la sopravvivenza a lungo
termine delle imprese;
un allineamento insufficiente della promozione della RSI rispetto alle strategie regionali
pubbliche per le imprese, al fine di contribuire in modo efficiente al raggiungimento degli
obiettivi fondamentali per la regione.
Risultati e realizzazioni
Risultati nelle imprese



167 imprese stanno utilizzando Xertatu:adi, uno strumento diagnostico e di miglioramento
continuo nel quadro della RSI.
Numerose PMI in Biscaglia ricevono periodicamente informazioni in tema di RSI ed è stato
creato un contesto di interesse all'interno delle imprese nei confronti della RSI.
Oltre 40 imprese della Biscaglia sono state premiate per le buone pratiche.
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Risultati tra gli attori



Esiste un dialogo intenso sulla RSI tra gli operatori più attivi nella promozione di tale concetto in
Biscaglia.
Molti operatori economici della Biscaglia hanno acquisito una profonda conoscenza della RSI.
Il progetto Xertatu ha ottenuto il riconoscimento della Commissione europea, oltre che di
amministrazioni locali e nazionali, quale buona pratica ai fini della promozione della RSI.
Elementi chiave del successo
I seguenti elementi sono essenziali nel successo di Xertatu:





La capacità di generare fiducia e un dialogo costruttivo tra molte organizzazioni pubbliche e
private.
L'orientamento all'azione. La capacità di evitare di impantanarsi in dibattiti sui concetti e di
concentrarsi, invece, sull'apprendimento frutto dell'esperienza.
Lo sviluppo di azioni attraverso i soggetti più adatti in ogni singolo caso.
Il sostegno continuativo del consiglio provinciale della Biscaglia e la capacità di ottenere il
riconoscimento attraverso la sua leadership.
L'elaborazione di proposte su misura per le PMI della Biscaglia.
Potenziale di riproduzione del modello
Il potenziale di Xertatu di essere replicato in altre regioni europee è alto. Qualunque amministrazione
regionale, locale o provinciale (come nel caso in questione) che gestisca il processo nel rispetto del
principio di sussidiarietà, ha il potere di coinvolgere gli attori principali (pubblici e privati) nell'avvio
di azioni di RSI in linea con le strategie pubbliche regionali, affinché le imprese possano contribuire
efficientemente al raggiungimento degli obiettivi fondamentali della regione.
4.3.3
FIARE
Informazioni generali
FIARE (Fundación Inversión y Ahorro Responsable) è stata creata per promuovere il risparmio e gli
investimenti socialmente responsabili sia da parte dei privati che delle istituzioni.
È una banca che si impegna a:
1.
2.
operare in modo tale che l'economia aiuti le persone, contribuire alla solidarietà, alla coesione
sociale e allo sviluppo sostenibile, rifiutare il principio del solo profitto finanziario e sostenere
iniziative innovative dal punto di vista sociale e ambientale;
finanziare iniziative economiche finalizzate al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
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


3.
la creazione di posti di lavoro, in particolare l'occupazione sociale;
lo sviluppo sostenibile (energie rinnovabili, agricoltura biologica, biodiversità);
la solidarietà internazionale e il commercio equo e solidale;
offrire informazioni trasparenti e complete sulle sue operazioni interne in tema di promozione
del risparmio e sull'uso delle risorse.
Obiettivi dell'iniziativa relativa al progetto
FIARE ha raccolto la sfida di esplorare la possibilità di creare una banca etica sostenuta da
organizzazioni spagnole coinvolte nella lotta contro la povertà e l'esclusione sociale, la cooperazione
internazionale, l'istruzione e l'economia sociale.
FIARE è un processo condiviso che riunisce cittadini responsabili nell'istituzione di un circuito di
intermediazione (risparmio-credito) che:




contribuisca alla solidarietà, alla coesione sociale e allo sviluppo sostenibile;
respinga la ricerca del solo profitto finanziario;
promuova la creazione di iniziative innovative dal punto di vista sociale e ambientale;
risponda alle sfide del riconoscimento del diritto al credito per persone e organizzazioni
vulnerabili.
Descrizione dell'iniziativa relativa al progetto
Uno degli obiettivi centrali delle banche etiche è quello di finanziare l'economia sociale e la
solidarietà e, in generale, le iniziative del "terzo settore". Le banche etiche mettono a disposizione le
loro competenze e i finanziamenti agli imprenditori e ai disoccupati di lungo periodo che desiderano
avviare un'attività economica, agli agricoltori che vogliono passare all'agricoltura ecologica, ai
dirigenti di imprese per l'inserimento sociale, agli organismi sociali che offrono servizi sociali non
prestati dall'amministrazione pubblica, ecc.
Tradizionalmente, tutti questi soggetti hanno avuto notevoli difficoltà a trovare fonti di finanziamento
presso il sistema bancario tradizionale e nell'attuale crisi economica, causata proprio dalle difficoltà
crescenti poste dal sistema finanziario per l'accesso al credito, ponendo i soggetti summenzionati, i
posti di lavoro che essi creano e i servizi di interesse sociale che forniscono in una situazione di
grande precarietà. E questo è vero nonostante le dichiarazioni rese di tanto in tanto dai responsabili
dei grandi istituti finanziari con cui negano di essere responsabili della crisi.
La stessa Commissione europea ha riconosciuto la situazione il 2 luglio 2009, alla presentazione della
Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce uno strumento europeo di
microfinanziamento per l'occupazione e l'integrazione sociale (strumento di microfinanziamento
Progress) nel quadro del programma Progress, istituito nel 2007 e destinato all'occupazione e alla
solidarietà sociale.
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Tale programma offre microfinanziamenti (in termini europei, prestiti inferiori a 25 000 EUR) a
microimprese e persone che hanno perso il lavoro, tenendo conto del fatto che è palesemente
impossibile per loro ottenere tali somme di denaro nel quadro del sistema bancario tradizionale.
La crisi sistemica, che ha portato al parossismo di un mercato senza regole, ha fatto rinascere il
dibattito sulle forme di organizzazione economica basate sulla preminenza degli interessi sociali
comuni, che per decenni erano state messe da parte dalle ideologie neoliberali che ci hanno condotto
alla situazione attuale. Un esempio di questo dibattito pubblico è la risoluzione sull'economia sociale
adottata dal Parlamento europeo il 19 febbraio 2009.
In tale risoluzione, il Parlamento europeo afferma che "il modello sociale europeo è fondato in
particolare sulla base di servizi, beni e posti di lavoro di elevato livello creati dall'economia sociale,
nonché sulle capacità di anticipazione e di innovazione sviluppate dai suoi promotori".
Il Parlamento europeo aggiunge che "l'economia sociale evidenzia un modello di impresa che non può
essere identificato né sulla base delle sue dimensioni né del settore di attività, bensì sulla base del
rispetto di valori comuni come il primato della democrazia, della partecipazione degli attori sociali,
della persona e degli obiettivi sociali sul capitale, la difesa e l'applicazione dei principi di solidarietà e
responsabilità, la conciliazione degli interessi degli utenti con l'interesse generale, il controllo
democratico da parte dei suoi membri, l'adesione volontaria e aperta, l'autonomia di gestione e
l'indipendenza rispetto ai poteri pubblici, l'allocazione della maggior parte delle eccedenze a favore
del perseguimento di obiettivi di sviluppo sostenibile e dei servizi resi ai membri nel rispetto
dell'interesse generale".
Ruolo dell'ente locale o regionale
Nel contesto dell'attuale crisi economica e tenuto conto delle minacce per la coesione sociale che
attualmente affliggono le società, ci si chiede quale debba essere il ruolo degli amministratori locali
nello sviluppo e promozione di progetti cooperativi di sostegno nell'ambito delle banche etiche nel
nostro ambiente.
Con riferimento al principio di sussidiarietà, si dice spesso che i comuni sono le amministrazioni
pubbliche più vicine ai cittadini. Si può pertanto affermare che essi dovrebbero avere la maggiore
consapevolezza dei problemi della società. Se si concorda, come hanno fatto la Commissione e il
Parlamento europeo, sul fatto che vi sia effettivamente una mancanza di accesso al credito per ampie
fasce sociali che sarebbero in grado di mettere in movimento iniziative economiche atte a creare posti
di lavoro rispettosi dell'ambiente, fornire i servizi sociali necessari e, in questo modo, migliorare la
coesione sociale, la conclusione logica è che le nostre amministrazioni locali dovrebbero contribuire
in maniera entusiastica ai processi di costruzione sociale di una banca etica e di sostegno, come è il
caso di FIARE.
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Tuttavia, non bisogna farsi illusioni, in quanto le amministrazioni locali, al pari delle altre
amministrazioni, sono guidate da partiti con ideologie molto diverse che costituiscono la base delle
loro attività quotidiane. Non si può pensare che chi è favorevole all'assenza di regole per il mercato o
ritiene che le autorità pubbliche non debbano intervenire creando la regolamentazione necessaria a
governare l'economia, sia propenso a contribuire all'emancipazione dei processi sociali. E ciò a
dispetto del fatto che, in questo caso, istituti finanziari di proprietà privata siano stati salvati con fondi
pubblici ottenuti con le imposte versate da quegli stessi cittadini che ora subiscono gli effetti della
crisi economica che tali istituti hanno provocato.
È una situazione che non deve sorprendere e i cittadini dovrebbero esigere che tutte le
amministrazioni locali guidate da coloro che hanno aderito ai valori di solidarietà e inclusione sociale
diventino soggetti attivi nel processo di costruzione sociale di una banca etica e di sostegno. Il
coinvolgimento di decine di enti locali nella costruzione della Banca popolare etica in Italia è un
esempio di come sia possibile intervenire in questo ambito.
La legislazione spagnola consente la promozione di cooperative da parte delle amministrazioni locali,
nel significato più ampio del termine.
La situazione economica locale non può costituire una scusante, dato che lo sforzo richiesto è
pressoché simbolico e non superiore a quanto è già stato fatto da centinaia di persone ed organismi
sociali che, negli ultimi anni, hanno aderito al progetto FIARE.
Tuttavia, il fatto che il 2009 si sia concluso con l'adesione del comune di Sabadell quale partner con
un ruolo di collaborazione, la prima delle amministrazioni locali spagnole a compiere tale passo, è un
segnale incoraggiante. Si spera che nel 2010 questo esempio sia seguito dai governi locali che
sostengono la solidarietà, l'inclusione sociale e la coesione.
Risorse
Sintesi (novembre 2010)
Depositi totali: 23 476 736,69 EUR
Crediti totali: 13 698 000,00 EUR
Capitale azionario totale: 1 964 554,00 EUR
Uffici in Spagna: 3
Sportelli informativi in Spagna: 34
Reti regionali permanenti: 9
Organico: 8
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Gestione
FIARE è stato concepito come progetto collettivo sin dall'inizio, ma solo nel 2009 è stata messa in
moto la campagna per il capitale azionario, con un aumento significativo della sua base sociale. La
risposta di molte persone e organizzazioni impegnate nella trasformazione della società è stata molto
positiva e oggi esiste una rete sociale molto solida.
Queste persone e organizzazioni hanno compiuto un passo avanti qualitativo importante, ma
soprattutto hanno fatto compiere un passo avanti essenziale per un progetto come FIARE.
L'esperienza di molti anni di lavoro in ogni angolo della Spagna per la creazione di una società più
giusta, umana e sostenibile è gradualmente diventata parte integrante del progetto.
L'immagine che ne risulta è quella di una rete sociale solida ed eterogenea, coinvolta nella costruzione
di uno strumento finanziario al servizio dei suoi obiettivi.
Sin dall'inizio, è stato adottato un approccio di base, per essere vicini alla società che si vuole
trasformare.
L'intenzione è quella di contribuire intensificando e rafforzando il lavoro di tutti i cittadini attivi,
convinti dell'urgente necessità di cambiare il modo di vivere attuale.
Numero di lavoratori: il gruppo FIARE è gestito da un organico di otto persone
Compiti
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

preparazione, attuazione, sostegno ai progetti di rinnovamento urbano
sviluppo e coordinamento
creazione di un'immagine positiva
Bilancio 2009


costi operativi per il team (amministrazione): 300 000 EUR all'anno
bilancio per la comunicazione: 25 000 EUR all'anno
Ostacoli
L'attuale situazione economica fa sì che le iniziative controcorrente come questo progetto crescano
con estrema lentezza. Questa strategia avrà successo se si ricompenseranno gli organismi che si
conformano ai suoi principi, invece di punire quelle che non si adeguano. Da questa prospettiva, il
sostegno ai vari livelli di amministrazione per il progetto FIARE è di grande aiuto ai fini del
superamento di questo ostacolo.
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Risultati e realizzazioni
1 600 persone e organizzazioni formano una base coesa grazie a una struttura composta da gruppi
locali e reti regionali.
Sono più di 600 le organizzazioni collegate giuridicamente al progetto
25 milioni di EUR di risparmi raccolti, oltre 1 200 operazioni
15 milioni di EUR di crediti concessi, oltre 120 operazioni
2 milioni di EUR di capitale azionario dopo due anni di esercizio.
Elementi chiave del successo





La creazione di una struttura iniziale di reti regionali che ha generato sufficiente legittimità nelle
fasi iniziali del progetto.
I legami tra pubbliche amministrazioni (governo basco, consigli provinciali).
Un clima di scontento tra i cittadini nei confronti del comportamento del settore finanziario.
Una struttura associativa che sta maturando a livello statale.
Un secondo livello di cittadini (collegato ai livelli inferiori) che si riunisce in una rete permanente
composta da persone fisiche.
Potenziale di riproduzione del modello
Il modello si può replicare agevolmente dal punto di vista della tecnica organizzativa. Richiede una
rete sociale solida e una promozione iniziale che, per evitare la presenza di investitori dominanti, deve
essere sostenuta finanziariamente dall'amministrazione per poter proseguire.
L'esistenza di modelli quali la Banca popolare etica e FIARE mostra che è assolutamente possibile
sviluppare il progetto in altri paesi. Infatti, queste due organismi, insieme ad altre cooperative
francesi, belghe e tedesche, stanno valutando la possibilità di istituire una cooperativa europea.
5.
Conclusioni e raccomandazioni politiche
Come si è potuto dedurre dalle buone pratiche identificate dalle regioni, la RSI è ancora associata
principalmente alla sostenibilità ambientale.
Dato che gli aspetti sociali, economici e anche interni della RSI sono stati relegati in secondo piano, vi
è la chiara esigenza di promuovere il concetto come un unicum in cui, ai sensi dell'Alleanza europea
per la RSI, la responsabilità sociale delle imprese sia riconducibile, a tutti i livelli, ai valori
fondamentali della società in cui desideriamo vivere.
A tale scopo occorre una leadership a tutti i livelli di governance europea, anche con il
coinvolgimento di università, amministrazioni e imprese, oltre che della società civile in generale, a
favore di un nuovo inizio basato sui valori. Nel quadro di tale leadership, l'innovazione sociale deve
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favorire le pratiche di RSI e garantire il coinvolgimento dei soggetti più importanti in questo processo
che, oltre a essere sostenibile, genera ricchezza e colloca le imprese e, ovviamente, le regioni, in un
contesto di importanti vantaggi competitivi.
Per questo motivo, ogni regione europea ha un ruolo fondamentale da svolgere nel migliorare non
solo i propri risultati economici e ambientali, ma anche quelli sociali a breve e lungo termine,
attraverso lo sviluppo nelle sue imprese di prodotti innovativi e servizi sociali, con nuove qualifiche
professionali adattate ai nuovi requisiti e attraverso l'impegno dei soggetti interessati.
Tuttavia, anche se a ogni livello di governo non mancano idee su come trasformare in realtà le azioni
a favore della RSI, come sottolineato nel documento COM(2010) 546 definitivo sull'Unione
dell'innovazione, le innovazioni sociali non stanno ancora producendo gli effetti attesi. Occorre
maggiore impegno a favore della sperimentazione a tutti i livelli di governance e, a tale scopo, c'è
bisogno di intermediari competenti, di incentivi efficaci e di reti che accelerino e facilitino
l'apprendimento reciproco. Come già affermato, sebbene vi siano già infrastrutture in grado di favorire
innovazioni aziendali di questo genere in tutta Europa, non esistono equivalenti per l'innovazione
sociale.
Oggi la RSI è essenziale per tutte le regioni: è importante per aiutare chi lavora nelle imprese di
queste regioni a definire uno scopo e un ambiente di lavoro più significativo e positivo. Per i clienti e i
consumatori, è importante per consentire di rivolgere maggiore attenzione agli aspetti sociali e
ambientali dei prodotti e servizi che consumano. La RSI è importante per le comunità locali in cui
operano le imprese, perché esse vogliono essere certe di convivere con organizzazioni che
condividono gli stessi valori e le medesime preoccupazioni. È importante per gli investitori che
avvertono l'esigenza di promuovere una condotta aziendale responsabile. È importante per le persone
che vivono in altre zone del mondo, che si aspettano che le imprese europee agiscano nel rispetto dei
valori e dei principi europei e internazionali. E, infine, è importante per i nostri figli e per le
generazioni future, che sperano di vivere in un mondo che rispetti le persone e la natura.
La RSI è un concetto di ampio respiro, che racchiude molti ambiti di attività e può essere visto in una
vasta gamma di azioni in molti Stati dell'UE; l'UE deve agire se vuole diventare un modello di
riferimento a livello mondiale in quest'ambito, contribuendo in tal modo allo sviluppo sostenibile e, al
contempo, al rafforzamento del potenziale di innovazione e competitività dell'Europa.
In tal senso, siamo lieti della proposta della Commissione europea di elaborare una nuova iniziativa
politica in materia di responsabilità sociale delle imprese, che pone l'accento su questioni di crescente
interesse quali l'attività imprenditoriale e i diritti umani e la diffusione delle informazioni aziendali
relative alle questioni ambientali, sociali e ai posti di lavoro, la governance (2011).
Riteniamo altresì che l'intenzione della Commissione europea di monitorare le iniziative volontarie
dell'industria dell'UE finalizzate alla sostenibilità delle risorse sia una mossa positiva, come lo è la
possibilità di valutare, prima del 2012, l'opportunità di lanciare un'iniziativa sull'impronta ecologica
dei prodotti.
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In tale contesto, il Comitato delle regioni, in quanto massima assemblea politica dei rappresentanti
regionali e locali dell'UE, dovrebbe svolgere un ruolo importante quale custode del principio di
sussidiarietà, affinché lo sviluppo di questo nuovo ambiente non cancelli le pratiche esistenti in
materia di RSI in varie regioni dell'UE, ma anzi valorizzi le migliori pratiche. L'UE deve diffondere e
promuovere i principi e valor applicati dagli enti regionali e locali, per promuovere la
sensibilizzazione sociale.
Al contempo, il Comitato delle regioni deve sollecitare la Commissione europea affinché si assicuri
che tutti i soggetti interessati e le istituzioni politiche collaborino e orientino le loro politiche nella
medesima direzione, verso un obiettivo comune condiviso da tutti. Attraverso l'allineamento (che
non significa necessariamente armonizzazione) degli obiettivi e delle priorità a livello europeo,
statale, regionale e locale, saremo in grado di intensificare e favorire lo sviluppo della RSI.
Analogamente, il CdR è l'istituzione che si trova nella posizione migliore per sensibilizzare l'opinione
pubblica e fornire informazioni ai cittadini. Ciò è essenziale per assicurare un cambiamento reale nel
modello sociale, nella direzione della crescita e della sostenibilità. Tenuto conto del principio di
sussidiarietà, è essenziale incoraggiare abitudini sostenibili tra i cittadini e mostrare loro i vantaggi
della RSI per la loro qualità della vita e il bene comune.
Vi sono numerosi regolamenti e/o norme relativi alla promozione, attuazione e diffusione di azioni di
responsabilità sociale, che disciplinano e misurano le azioni in tema di RSI; ora all'UE occorrono
quindi politiche che sostengano e incentivino sia la responsabilità sociale che le azioni di investimento
nella responsabilità sociale, per favorire l'adozione di iniziative ideate per uno scopo comune.
Se le regioni investono anche in attività e progetti che contribuiscono allo sviluppo di organizzazioni
socialmente responsabili, le fonti di finanziamento e, in breve, gli investimenti, devono essere
allineati, per ottenere migliori risultati, tenuto conto della scarsità di fondi disponibili a causa della
crisi economica mondiale.
Tuttavia, come afferma il suddetto documento COM(2010) 546 definitivo, per soddisfare le mutevoli
esigenze e aspettative degli utenti dei servizi pubblici in uno scenario di austerità di bilancio, il settore
pubblico deve promuovere l'innovazione come mai prima d'ora. Per questo motivo, la scarsità di
risorse in tutta l'Unione europea può essere bilanciata dalla promozione di una maggiore sensibilità
nei confronti dell'innovazione nel settore pubblico. Ciò dipenderà dalla creazione di una massa critica
di leader del settore pubblico, con una capacità sufficiente per gestire l'innovazione. Il Comitato delle
regioni deve porre un accento particolare su questo punto.
Per trasformare l'UE in una Unione dell'innovazione a pieno titolo, occorreranno una stretta
collaborazione e un'attuazione efficiente a tutti i livelli (UE, nazionale, regionale e locale), per un
numero considerevole di anni e in maniera continuativa.
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I ruoli e le responsabilità di ciascuno dei soggetti interessati, pertanto, devono essere definiti
chiaramente al rispettivo livello, come indicato nella recente comunicazione sulla Unione
dell'innovazione, e si devono porre in essere meccanismi di controllo rigorosi per evitare errori.
Per questo motivo, è essenziale che l'UE coinvolga le regioni e i comuni nei processi decisionali
dell'Unione, sia all'atto della definizione delle strategie principali che determinano il quadro di azione
delle organizzazioni che intendono adottare un atteggiamento responsabile a livello sociale, sia
durante l'approvazione degli obiettivi da raggiungere. Se le regioni non si sentiranno coinvolte nel
processo decisionale europeo, potrebbero essere spinte ad agire per conto proprio, con il rischio che in
Europa si perdano il potenziale e il know-how di regioni e comuni in quest'ambito.
Al contempo, è necessario che l'UE tenga conto della dimensione regionale e locale durante
l'applicazione delle sue politiche, attingendo alle relazioni di impatto regionali e lasciando a regioni ed
enti locali sufficiente spazio di manovra e flessibilità.
È giunto il momento di agire insieme: da un livello "locale e regionale" a un livello "statale, europeo e
intercontinentale". Dobbiamo adottare un approccio "dal basso verso l'alto".
Possiamo infine concludere, sulla base di un'analisi della situazione attuale e degli elementi tratti dagli
esempi di buone pratiche comunicati dalle regioni, che il Comitato delle regioni può presentare alla
Commissione europea raccomandazioni quali:

promuovere la cooperazione regionale e l'instaurazione efficace dell'Alleanza per la RSI e delle
sue tre attività principali:
o
o
o



2
sensibilizzare e migliorare le conoscenze in tema di RSI ed elaborare relazioni sui suoi
risultati;
aiutare a integrare la RSI e a sviluppare coalizioni aperte per la cooperazione;
garantire un ambiente favorevole per la RSI (per esempio attraverso la garanzia di minimi
legali).
Aumentare le risorse per l'innovazione sociale, al fine di promuovere la creazione di reti di attori,
la collaborazione pubblico-privati, lo sviluppo di metodologie comuni per valutare le iniziative e
2
il loro impatto, oltre a nuove infrastrutture in grado di sostenere l'innovazione sociale, ecc.
Istituire e utilizzare sistemi di indicatori globali, preferibilmente con una suddivisione a livello
regionale, che agevolino il controllo dei progressi realizzati in termini di qualità della vita,
innovazione e sostenibilità in Europa e che integrino indicatori economici, coesione sociale e
l'efficienza nell'uso, nella produzione e nella gestione delle risorse.
Recuperare i valori del modello sociale europeo e diffonderli a tutti i livelli dell'Unione.
L'Unione dell'innovazione. Documento di lavoro di accompagnamento. SEC(2010) 1161 definitivo
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

Introdurre nuovi modelli organizzativi basati sulle persone, che sfruttino tutte le loro capacità
creative e relazionali e che le imprese possano utilizzare per migliorare la competitività e
sviluppare la capacità di innovazione.
Promuovere l'innovazione sociale e la ricerca in materia di RSI e del suo sviluppo per generare un
insieme di conoscenze che vadano a vantaggio della stessa società attraverso lo sfruttamento e
l'impiego dei suoi risultati.
È essenziale che il Comitato delle regioni esorti la Commissione europea a esercitare la propria
leadership istituzionale attraverso la cooperazione di tutti gli attori della società europea, per generare
una nuova "dinamica di fiducia".
Grazie alla loro capacità di promuovere il cambiamento e realizzare miglioramenti nel sistema, i
governi regionali hanno l'opportunità di fungere da esempio di buone pratiche per il settore privato.
Se il Comitato delle regioni avrà successo nel promuovere la leadership delle istituzioni europee e nel
mostrare il proprio interesse e impegno a favore dell'ottimizzazione di modelli di governance e di
pratiche responsabili a livello sociale, le buone pratiche porteranno a buoni servizi per il bene comune
di tutti i nostri cittadini.
In sintesi, si propone di promuovere un nuovo modello innovativo e partecipativo di governance
europea, che tenga in considerazione l'effetto trasversale della RSI nella realizzazione delle politiche
dell'UE e consenta il coordinamento o la promozione di azioni a molti livelli diversi, nel rispetto del
principio di sussidiarietà.
_____________
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Per ulteriori informazioni rivolgersi à:
Rete di controllo della sussidiarietà
[email protected]
www.cor.europa.eu/subsidiarity
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Innovazione sociale