DIPARTIMENTO FARMACEUTICO INTERAZIENDALE - Direttore: PAOLA SCANAVACCA Coordinamento di Farmacovigilanza Farmacovigilanza La segnalazione delle sospette reazioni indesiderate a farmaci nella provincia di Ferrara anno 2010 Redazione a cura di: Responsabili di Farmacovigilanza Angela Benini - Rossella Carletti Direttori di U.O. Anna Campi - Paola Scanavacca Con la collaborazione di: Marcella Barotto - Anna Bin - Sofia Castellani Marcello Delfino - Daniela Fedele - Anna Marra Pubblicazione realizzata a cura dell’Ufficio Stampa e Comunicazione Azienda USL Ferrara 2010 FARMACOVIGILANZA Si ringraziano i Professionisti Sanitari che hanno inviato segnalazioni di sospette reazioni indesiderate a farmaci durante l’anno 2010 Azienda USL di Ferrara MEDICI DEI SERVIZI TERRITORIALI Raffaella Bivi, Annalisa Califano, Renato Cardelli, Massimo Cornale, Chiara Cuoghi, Aldo De Togni, Angela Garbini, Monica Mascellani, Annamaria Mallia, Patrizia Mazzi, Giuliana Mengoli, Marina Merli, Rita Previato. MEDICI DEI PRESIDI OSPEDALIERI Pier Luigi Ballardini, Cristiana Ciccoli De Felice, Stefania Guarino, Cristina Host, Bruno Lenzi, Laura Malagutti, Yasmina Modena, Luigi Maria Piacentini. MEDICI DI MEDICINA GENERALE Marco Artioli, Adalberto Cavallari, Giorgio Cavazzini, Paola Loretta Codeluppi, Federico Finatti, Antonio Fornasari, Fabio Magri, Flavio Mantovani, Pier Paolo Mazzucchelli, Giovanna Pennacchio, Lina Sabbioni. PEDIATRI DI LIBERA SCELTA Gabriele Guerzoni. INFERMIERI Roberta Romagnoli, Gabriele Rodondi. Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara MEDICI OSPEDALIERI E UNIVERSITARI: Giuseppe Atti, Andrea Bergamini, Paolo Bertolazzi, Gabriella Borsetti, Roberta Burnelli, Luisa Maria Caniatti, Francesco Cavazzini, Stefano Ceruti, Matteo Colina, Rosario Cultrera, Chiara Delli Gatti, Paola De Paris, Maria Alessandra Di Stefano, Paolo Fabi, Massimo Gallerani, Rita Gamberini, Monica Indelli, Massimiliano Lanza, Elisa Misurati, Yasmina Modena, Pierluigi Moranti, Sabrina Moretti, Maurizio Moroni, Alfredo Negri, Melissa Padovan, Leonella Perini, Rita Previati, Maria Antonietta Proto, Rocco Quatrale, Alessandra Santini, Anna Scotti, Maria Chiara Sensi, Loredana Simone, Fotini Sioulis, Monica Sprocati, Giorgio Squarzoni, Franco Tomasi, Benedetta Urbini, Chella Vavalle, Amedeo Zurlo. 1 2010 INDICE Introduzione pag. 4 Analisi delle segnalazioni pag. 6 I nostri progetti di Farmacovigilanza attiva in ospedale e nel territorio pag. 15 Il caso clinico: news in tema di sicurezza dei farmaci nelle segnalazioni dei Professionisti Sanitari della provincia di Ferrara pag. 33 - Sospetta frattura atipica da alendronato pag. 34 - Finasteride e carcinoma mammario pag. 37 Modulo per la segnalazione di sospetta reazione indesiderata a farmaci (ADR) pag. 41 FARMACOVIGILANZA 3 4 FARMACOVIGILANZA 2010 INTRODUZIONE La Farmacovigilanza è un aspetto fondamentale della tutela della salute, tanto fondamentale quanto, spesso, sottovalutato, lo dimostra il fatto che ancora oggi l’Italia è ben al di sotto del tasso di segnalazione stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità - OMS (30 segnalazioni/100.000 abitanti). La Farmacovigilanza è per molti aspetti il solo mezzo che abbiamo per controllare il comportamento di un farmaco una volta che è entrato nell’impiego clinico corrente, vista anche la difficoltà attuale nel condurre studi postmarketing, di Fase IV. Il sistema della segnalazione spontanea rimane il caposaldo della Farmacovigilanza e molte delle misure regolatorie adottate (esempio: restrizioni nell’utilizzo di un farmaco, ritiro dal commercio, introduzione di particolari precauzioni d’uso) hanno origine proprio dalle segnalazioni dei medici e degli altri professionisti sanitari. La Farmacovigilanza deve essere intesa come un sistema dinamico ed attivo, in grado di identificare precocemente gli eventuali problemi di sicurezza legati alle terapie farmacologiche; all’interno di questo sistema è fondamentale la condivisione di informazioni, metodologie e percorsi, per una continua ed attenta sorveglianza dei rischi noti e potenziali dei farmaci. Per raccogliere ed analizzare le informazioni che provengono dalla segnalazione spontanea, nel 2001 è stata attivata la Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF). Alla RNF (che contiene il data base delle segnalazioni italiane) possono accedere i Responsabili di Farmacovigilanza delle Regioni, delle ASL, delle Aziende Ospedaliere, degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) e delle Aziende Farmaceutiche. La RNF ha permesso di creare un sistema di 2010 collaborazione tra l’AIFA e i Responsabili territoriali che ha portato al miglioramento delle attività di Farmacovigilanza (dalla raccolta delle segnalazioni spontanee alle comunicazioni delle nuove prove sulla sicurezza dei farmaci). Per permettere la condivisione di informazioni di sicurezza e per aumentare la possibilità di identificare in maniera precoce i segnali d’allarme, è stato creato un unico data base europeo delle reazioni avverse, denominato Eudravigilance. I due sistemi sono attualmente collegati per lo scambio di informazioni in tema di Farmacovigilanza e delle conoscenze sul rischio da farmaci. Si prevede che la rete europea Eudravigilance sarà ulteriormente potenziata come punto unico di raccolta delle segnalazioni e fonte di informazioni, in seguito al recepimento delle recenti normative disposte dall’UE (Direttiva 2010/84 e Regolamento 1235/2010). Nella nostra provincia il Coordinamento di Farmacovigilanza Interaziendale si è impegnato per diffondere la cultura della segnalazione tra i professionisti sanitari e, in generale, la cultura della Farmacovigilanza, mettendo a punto un sistema di supporto informativo ed informatico alla segnalazione che ha avuto un indiscutibile successo e che ha contribuito ad elevare il nostro tasso di segnalazione ad un valore superiore a quello regionale e nazionale (50,7/100.000 abitanti). Questo deve essere per tutti noi un riconoscimento ed uno stimolo, soprattutto per il ruolo che svolgiamo come professionisti delle Aziende sanitarie della provincia di Ferrara in questo importante capitolo della tutela della salute. FARMACOVIGILANZA 5 6 FARMACOVIGILANZA 2010 ANALISI DELLE SEGNALAZIONI L’OMS indica come Gold Standard per un sistema di Farmacovigilanza efficiente, un tasso di segnalazione pari a 30 segnalazioni ogni 100.000 abitanti. In provincia di Ferrara il Gold Standard è stato ampiamente superato, nonostante si registri nel 2010 un decremento rispetto al 2009, determinato, in particolare, da una specifica area (vaccini pediatrici). Nel Grafico 1 sono riportati i valori del tasso di segnalazione della provincia di Ferrara, regionale e nazionale. Grafico 1 Tasso di segnalazione in italia, regione Emilia-Romagna e provincia di Ferrara. 2010 Nella Tabella 1 è riportato il tasso di segnalazione dei presidi ospedalieri della provincia di Ferrara. In questo contesto, il Gold Standard OMS è di 25 segnalazioni/100000 giornate di degenza e si può notare nel corso dell’ultimo triennio un progressivo avvicinamento al Gold Standard. Tabella 1 Tasso di segnalazione dei Medici Ospedalieri. Nel 2010 la maggior parte delle schede di sospetta ADR sono prevenute da medici ospedalieri Grafico 2, in incremento se confrontate a quelle del 2009 Grafico 3. Una consistente diminuzione ha riguardato le segnalazioni a vaccini da pediatri di comunità, attribuibile alla conclusione del progetto di Farmacovigilanza attiva finalizzato al monitoraggio delle potenziali reazioni avverse al vaccino HPV (impiegato per la prima volta nella campagna vaccinale 2008-2009). FARMACOVIGILANZA 7 8 FARMACOVIGILANZA 2010 Grafico 2 Percentuale segnalazioni per fonte provincia di Ferrara anno 2010. Grafico 3 Fonti di segnalazione provincia di Ferrara anni 2009-2010. 2010 FARMACOVIGILANZA Grafico 4 Andamento del numero di segnalazioni a farmaci e vaccini nella provincia di Ferrara. I dati del Grafico 4 riportano le segnalazioni a farmaci e vaccini a partire dal novembre 2001, data di istituzione della RNF. Per quanto riguarda le segnalazioni per sesso/età, si conferma l’andamento degli anni precedenti che vede prevalere le segnalazioni di ADR nel sesso femminile Grafico 5, pur evidenziandosi, nel 2010, un incremento di segnalazioni inerenti il sesso maschile. L’età maggiormente coinvolta è quella da zero a 3 anni; la diminuzione relativa alla fascia 10-19 anni, è dovuta alla conclusione del progetto di Farmacovigilanza attiva per il monitoraggio delle potenziali ADR al vaccino HPV, menzionato in precedenza. 9 10 FARMACOVIGILANZA 2010 Grafico 5 Numero di segnalazioni per sesso e fascia di età, provincia di Ferrara, anno 2010. La gravità delle segnalazioni di sospetta reazione avversa Secondo l’OMS in un sistema di farmacovigilanza efficace, almeno il 30% delle segnalazioni deve riguardare ADR gravi. Si riporta nella Tabella 2, l’andamento delle segnalazioni di sospetta ADR grave nell’anno 2010: si è registrata, per la provincia di Ferrara, una percentuale di ADR gravi pari al 26,4%, valore vicino a quello del Gold Standard. Per quanto riguarda l’Azienda USL, a fronte di un calo del numero totale di ADR, si è avuto un incremento delle segnalazioni di ADR gravi rispetto all’anno 2009. Per l’Azienda Ospedaliera, si è avuto un andamento opposto, pur mantenendo una percentuale di ADR gravi superiore al Gold Standard dell’OMS. 2010 FARMACOVIGILANZA Tabella 2 ADR gravi nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria e nei Presidi Ospedalieri AUSL. Secondo la normativa vigente (L. 95/2003), una reazione viene definita grave quando: • è fatale, • ha provocato o prolungato l’ospedalizzazione, • ha provocato invalidità grave o permanente, • ha messo in pericolo la vita del paziente, • ha provocato anomalie congenite e difetti alla nascita in neonati le cui madri avevano assunto i farmaci sospetti in gravidanza. Peraltro è auspicabile segnalare tutte le ADR clinicamente rilevanti, come previsto da apposito campo di inserimento nella RNF. Devono essere segnalate tutte le reazioni avverse gravi ed inattese (non riportate nella scheda tecnica del farmaco). Inoltre vanno segnalate tutte le reazioni avverse, anche quelle non gravi ed attese, per i vaccini e per i farmaci sottoposti a monitoraggio intensivo. A quest’ultima categoria appartengono i farmaci di nuova registrazione o quelli di uso consolidato, per i quali siano state autorizzate nuove indicazioni o formulazioni. L’AIFA pubblica periodicamente l’elenco dei farmaci sottoposti a monitoraggio intensivo (http://www.agenziafarmaco.gov.it). 11 12 FARMACOVIGILANZA 2010 L’accesso al Pronto Soccorso indica di norma una reazione che ha avuto una sua rilevanza clinica ed è per questo che va considerata come un’ospedalizzazione. I criteri per considerare l’accesso al PS come ospedalizzazione sono: • Il ricovero o proposta di ricovero del paziente. • Il trattamento farmacologico i.m. o e.v. in PS. • La permanenza del paziente in PS per un periodo prolungato (4 ore) per necessità di trattamento e/o osservazione e non per tempi di attesa. E’ possibile indicare la segnalazione come non grave se, dalle informazioni presenti sulla scheda, si evince in modo chiaro che l’accesso al Pronto Soccorso è immotivato. La Tabella 3 riporta il dettaglio delle reazioni avverse gravi segnalate nella provincia di Ferrara nell’anno 2010. 2010 FARMACOVIGILANZA Tabella 3 Dettaglio delle sospette ADR gravi nella provincia di Ferrara anno 2010. ** continua a pag. 12 >>> 13 14 FARMACOVIGILANZA 2010 segue da pag. 11 >>> ** Questa ADR ha portato all’aggiornamento della scheda tecnica per le specialità medicinali contenenti Finasteride. 2010 I NOSTRI PROGETTI DI FARMACOVIGILANZA ATTIVA IN OSPEDALE E NEL TERRITORIO Il Ministero della Salute promuove, già dal 2008, iniziative finalizzate a migliorare le conoscenze sul rapporto beneficio – rischio per farmaci nella fase di post-marketing. In tale contesto, sono stati attivati progetti di Farmacovigilanza che hanno coinvolto le Aziende Sanitarie delle Regioni. L’obiettivo principale è quello di migliorare la qualità e la sicurezza delle terapie farmacologiche, soprattutto nel caso di terapie che vengono prescritte per la prima volta e che si affiancano all’uso cronico di altri farmaci. Nella provincia di Ferrara sono stati attivati progetti finalizzati allo studio delle ADR e alla valutazione dell’uso di farmaci in ospedale e nel territorio. Nell'occasione della pubblicazione di questo opuscolo, vengono illustrati di seguito i primi risultati dei progetti ottenuti nel corso del 2010. Monitoraggio epidemiologico di reazioni ed eventi avversi da farmaci in Pronto Soccorso Molti eventi avversi correlati all’uso di farmaci non vengono identificati fino a quando il paziente non li segnala ad un medico e, spesso, il primo contatto per tali segnalazioni è rappresentato dal Pronto Soccorso (PS) ospedaliero; di conseguenza, il PS costituisce un osservatorio primario per il monitoraggio delle ADR provenienti dal territorio e riveste un ruolo fondamentale nella classificazione della gravità degli eventi. L’obiettivo primario del progetto è di analizzare gli accessi al PS attribuibili ad ADR/ADE nell’Azienda FARMACOVIGILANZA 15 16 FARMACOVIGILANZA 2010 Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, valutandone tipo, frequenza ed eventuale prevedibilità, classi farmacologiche maggiormente responsabili di tali eventi, tipologia della popolazione coinvolta. Allo stesso tempo, il progetto è volto ad aumentare la sensibilità negli operatori del PS alla segnalazione, così da creare un osservatorio su ADR/ADE che causano il ricorso alle strutture ospedaliere. I pazienti principalmente coinvolti nella segnalazione di ADR nel periodo febbraio–novembre 2010 sono di sesso femminile (84,8%) Grafico 6, con un’incidenza di ADR/ADE per 1000 accessi al PS pari a 1,2. Grafico 6 Segnalazioni per sesso. 2010 Grafico 7 Segnalazioni per fascia di età. Il ricorso al PS interessa maggiormente la popolazione adulta con età inferiore a 65 anni (63,6%), Grafico 7 ed al 27,3% dei casi segnalati è stato assegnato un codice triage giallo Grafico 8. Considerando la definizione di gravità della reazione secondo le Linee Guida dell’AIFA, le ADR gravi registrate in PS hanno raggiunto il 48%: tra queste, l’87,5% ha richiesto ospedalizzazione, mentre il 12,5% ha messo in pericolo la vita del paziente Grafico 9. FARMACOVIGILANZA 17 18 FARMACOVIGILANZA 2010 Grafico 8 Segnalazioni per gravità di accesso al PS (codice triage). BIANCO 3,0% GIALLO 27,3% VERDE 69,7% Grafico 9 Gravità delle reazioni. 2010 Da un’attenta analisi dei dati, il 24,2% degli eventi è stato giudicato potenzialmente evitabile per pregressa sensibilità del soggetto (precedenti allergie o reazioni allo stesso farmaco) o per interazioni tra farmaci Grafico 10. La politerapia rappresenta, infatti, una delle cause di accesso al PS tanto che quasi la metà dei pazienti (48,5%) analizzati stava assumendo un numero di farmaci superiore a 2 al momento dell’insorgenza dell’evento, con una media di 2,9 farmaci per paziente Grafico 11. Grafico 10 Giudizio sull’evitabilità dell’ADR. INCERTA 18,2% EVITABILE 24,2% NON EVITABILE 57,6% FARMACOVIGILANZA 19 20 FARMACOVIGILANZA 2010 Grafico 11 Numero di farmaci assunti per paziente. Raggruppando le segnalazioni pervenute secondo la classificazione SOC (System Organ Class), si osserva una netta prevalenza delle patologie della cute e del sottocutaneo (24 segnalazioni), a cui seguono i disturbi del sistema immunitario Grafico 12. Come riporta la Tabella 4, i principi attivi che hanno maggiormente contribuito all’insorgenza di ADR appartengono alla classe degli antibiotici e degli analgesici. 2010 Grafico 12 Tipologia di reazione secondo la classificazione SOC. Tabella 4 I primi 3 principi attivi responsabili di ADR. FARMACO N. SEGNALAZIONI Diclofenac 3 Amoxicillina / Acido clavulanico 2 Moxifloxacina 2 Oltre a confermare come il PS rappresenti effettivamente un osservatorio fondamentale per la rilevazione di ADR/ADE, in questa fase preliminare il progetto ha permesso di valorizzare la peculiarità di quest’area, in quanto si è potuta rilevare una maggiore sensibilizzazione alla segnalazione dei medici delle Unità FARMACOVIGILANZA 21 22 FARMACOVIGILANZA 2010 Operative di Pronto Soccorso e Medicina d’UrgenzaEmergenza dell’Azienda Ospedaliera; questo si è concretizzato in un notevole incremento del numero di segnalazioni di ADR e nel progressivo coinvolgimento dei segnalatori in una rete permanente di farmacovigilanza, con rapida messa a disposizione dei risultati del sistema. Bibliografia – Carrasco-Garrido P, et al. Trends of adverse drug reactions related-hospitalizations in Spain (2001-2006). BMC Health Serv Res. 2010;10:287-293. – Yee JL et al. Drug-related emergency department visits in an elderly veteran population. Ann Pharmacother. 2005;39:1990-1995. – Wu TY, Jen MH, Bottle A, Molokhia M, Aylin P, Bell D, Majeed A. Ten-year trends in hospital admissions for adverse drug reactions in England 1999-2009. J R Soc Med. 2010;103:239250. 2010 FARMACOVIGILANZA Le interazioni tra farmaci (IF) nei pazienti cronici. Analisi delle prescrizioni farmaceutiche con l’impiego di banche dati nell'AUSL di Ferrara. Al fine di contribuire al miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva e ad integrazione dei dati di prescrizione farmaceutica, è stata condotta un'analisi retrospettiva relativa al periodo 2009 - 2010, rivolta alla riduzione delle "potenziali" interazioni farmacologiche (IF) note (presenti nella scheda tecnica dei farmaci ed in letteratura). L’analisi dei dati potrà consentire ai prescrittori di individuare i pazienti a maggior rischio di IF e di minimizzare i rischi delle terapie. Sono state rilevate tutte le IF controindicate, maggiori, moderate e minori(*). Data la loro severità, sono state esaminate in particolare le interazioni controindicate e maggiori. (*) Controindicata - l'interazione è da evitare. Maggiore - l'interazione può essere una minaccia per la vita e/o richiedere intervento medico per ridurre o prevenire seri effetti avversi. Moderata - l’interazione può produrre un aggravamento delle condizioni del paziente e/o richiedere una modifica della terapia. Minore - l’interazione può avere effetti clinici limitati. Le manifestazioni possono includere un incremento della frequenza o della gravità degli effetti avversi ma generalmente non è richiesta una rilevante modifica della terapia. (Micromedex Drug-Reax ® di THOMSON REUTERS) E' stato effettuato il record linkage della banca dati delle prescrizioni farmaceutiche con la banca dati delle interazioni farmacologiche Micromedex DrugReax® di THOMSON REUTERS. In particolare, nel 2010 è stato ampliato l'archivio delle prescrizioni farmaceutiche territoriali AFT (ricette SSN) inserendo anche i dati relativi alla distribuzione per conto (DPC) ed all'erogazione diretta (ED) (Azienda USL e Azienda Ospedaliera) Grafico 13. 23 24 FARMACOVIGILANZA 2010 Ai fini della rilevazione delle potenziali IF, sono state considerate esclusivamente quelle relative ai farmaci consegnati dalle farmacie ospedaliere in ED e dalle farmacie aperte al pubblico, nell’arco di 30 giorni. Dall'esame dei dati del 2010 risulta che: • sul totale delle IF rilevate, il 77,3% è di IF moderate, il 17,8% di IF maggiori, il 4,5% di IF minori e lo 0,4% di IF controindicate Grafico 14; • sul totale dei pazienti coinvolti nelle IF rilevate, il 36,7% è potenzialmente a rischio di IF maggiori e l’1,9% è potenzialmente a rischio di IF controindicate Grafico 15; • secondo la classificazione ATC1, i farmaci coinvolti nel maggior numero di IF sono quelli dei gruppi: C Apparato cardiovascolare (35,2%), N Sistema nervoso centrale (24,1%), B Sangue ed organi emopoietici (20,9%), M Sistema muscolo-scheletrico (5,9%); Grafico 13 Integrazione di banche dati per la rilevazione delle potenziali interazioni (IF) note. 2010 Grafico 14 Tipologia delle IF rilevate - 2010. Grafico 15 Pazienti potezialmente coinvolti in IF - 2010. FARMACOVIGILANZA 25 26 FARMACOVIGILANZA 2010 Grafico 16 Politerapia per fasce di età nella popolazione ≥ 65 anni - 2010. • il 40,7% degli anziani ≥ 65 anni è in terapia con 4 o più farmaci, quindi a maggior rischio di insorgenza di IF e di sviluppare una reazione avversa a farmaci (ADR) Grafico 16. Il dato su cui focalizzare l’attenzione è la percentuale di IF maggiori (17,8%) che possono mettere a rischio la vita del paziente. Poichè l'archivio delle IF rilevate è molto vasto, è stato elaborato un elenco in formato elettronico delle sole IF controindicate e maggiori (anno 2010). 2010 FARMACOVIGILANZA L'elenco è a disposizione a richiesta ed è consultabile nel sito web AUSL di Farmacovigilanza all’indirizzo: http://www.ausl.fe.it/azienda/dipartimenti/ farmaceutico/farmacovigilanza/farmacovigilanza o nel sito web AUSL dedicato alla Medicina Generale, al link Farmacovigilanza. Inoltre, per mettere a disposizione del prescrittore uno strumento tecnico, consultabile, finalizzato a migliorare l'appropriatezza della terapia, è stato predisposto un tabulato personalizzato per medico e paziente con indicate le potenziali IF controindicate e maggiori (anno 2010). Il report è relativo ai soli pazienti cronici in terapia con 7 o più farmaci, quindi ad alto rischio di sviluppare ADR. Per fornire ai MMG informazioni più aggiornate sui pazienti critici, nel corso del 2011 saranno predisposti tabulati trimestrali personalizzati per medico e paziente nei quali lo studio delle interazioni sarà incentrato sulla popolazione assistita di ipertesi, di diabetici e sui pazienti con asma e BPCO. Bibliografia – Fux R, Greiner D, Geldmacher M, Mörike K, Gleiter CH. Multiple drug prescribing by general practitioners in a German region: implications for drug interactions and patient safety. Int J Clin Pharmacol Ther 2006; 44: 539-547. – Onder G, Petrovic M, Tangiisuran B, et al. Development and validation of a score to assess risk of adverse drug reactions among in-hospital patients 65 years or older: the gerontonet ADR risk lscore. Arch Intern Med 2010; 170:1142-8. – Whinner H. Reazioni indesiderate a farmaci nell'anziano. Adverse Drug Reaction 2006; 170:681-684. 27 28 FARMACOVIGILANZA 2010 Politerapia ed eventuali rischi: il caso delle interazioni tra FANS, ACE - inibitori (o sartani) + Diuretici (Triple Whammy - TW). Una delle problematiche connesse all’impiego di politerapie in pazienti cronici, è l’insufficienza renale iatrogena nota come Triple Whammy (TW). Questa definizione è stata impiegata, per la prima volta, da ricercatori australiani per descrivere la potenziale reazione avversa che può manifestarsi in pazienti in trattamento farmacologico con: Fans (o inibitori Cox 2), Diuretici ed ACE - inibitori (o Sartani). Maggiormente a rischio sono gli anziani, fisiologicamente più “vulnerabili”. Da un punto di vista strettamente farmacologico le molecole coinvolte nel TW agiscono, con meccanismi differenti, sul sistema di filtrazione glomerulare. In particolare, gli ACE inibitori, inibendo la conversione dall’angiotensina I in angiotensina II (forma attiva), possono ridurre o abolire la filtrazione glomerulare, inducendo insufficienza renale grave e progressiva, soprattutto in pazienti che già presentano una ridotta funzionalità renale (soggetti anziani). I sartani, agendo direttamente sul recettore dall’angiotensina II, hanno il medesimo profilo di rischio a carico del meccanismo di filtrazione glomerulare. I FANS e gli inibitori delle Cox - 2 inibiscono la sintesi delle Prostaglandine (PG) che, a loro volta, hanno un ruolo fondamentale nell’assicurare un’adeguata perfusione renale, soprattutto in presenza di patologie concomitanti, come lo scompenso cardiaco. Le problematiche legate a TW, quindi, sono riconducibili all’alterazione di una serie di meccanismi fisiologi- 2010 FARMACOVIGILANZA ci: inibizione, a livello del glomerulo, del tono sia del sistema arteriolare afferente (controllato dalle PG) che di quello delle arteriole efferenti (modulato dall’angiotensina). I diuretici, infine, determinano una riduzione del volume plasmatico e, di conseguenza, una ridotta perfusione renale. Il progetto è stato anticipato da uno studio-pilota, retrospettivo, condotto nel 2008 in collaborazione con i medici della Medicina di Gruppo Estense di Ferrara. Per l’estrazione dei dati relativi ai farmaci interagenti, abbiamo consultato la banca-dati delle prescrizioni farmaceutiche territoriali (flusso AFT – Assistenza Farmaceutica Territoriale). Lo studio pilota ha coinvolto 6000 assistiti ed ha evidenziato che 510 pazienti risultavano potenzialmente a rischio di sviluppare TW. La verifica delle diagnosi di dimissione, attraverso l’archivio provinciale dei DRG(*), ha evidenziato che, tra i 510 pazienti, si erano verificati 49 ricoveri per eventi di tipo cardiovascolare, di cui: • 10.2% per insufficienza renale. • 24.48% per scompenso cardiaco. (*) Il rekord-linkage dei dati di prescrizione farmaceutica territoriale con l'archivio provinciale dei DRG è stato eseguito dall’U.O. Sistema Informativo, Committenza e Mobilità - AUSL Fe. 29 30 FARMACOVIGILANZA 2010 Il progetto attuale, sempre incentrato sulla medesima Medicina di Gruppo, ha esteso l’analisi agli anni 2009 2010. Tramite la consultazione banca dati AFT, si è provveduto ad individuare: • quali e quanti pazienti, sopra i 65 anni di età, risultano potenzialmente esposti a TW; • se vi siano state modifiche nelle prescrizioni in seguito alle segnalazioni derivanti dallo studio pilota; • se vi siano state ospedalizzazioni correlabili a TW (consultazione Banca dati DRG provinciale). Il numero dei pazienti in carico alla Medicina di Gruppo al 2010 è di 7541 unità. L’analisi dei dati di prescrizione farmaceutica ha dimostrato che 858 pazienti sono potenzialmente a rischio di sviluppare TW. Questi ultimi, in particolare, hanno età superiore ai 65 anni, quindi possono essere esposti maggiormente ad insorgenza di reazioni avverse, sia per le condizioni fisiologiche dell’età, sia per la frequente assunzione cronica di più farmaci Grafico 16. I dati di ospedalizzazione per patologia correlabile a TW sono stati analizzati considerando la popolazione complessiva di pazienti ricoverati negli anni 2008, 2009 e 2010. Successivamente sono stati presi in considerazione i possibili ricoveri riconducibili a TW: all’interno di quest’ultima popolazione, sono stati individuati, in collaborazione con i medici della Medicina di Gruppo che ha aderito allo studio, i pazienti che possono aver sviluppato TW. In particolare, si è riscontrato che, nell’anno 2010 FARMACOVIGILANZA Grafico 17 Ricoveri da TW vs ricoveri per scompenso cardiaco/insufficienza renale nella Medicina di Gruppo Estense. 2008, su 97 ricoveri per insufficienza renale penso cardiaco, 31 ricoveri potevano essere cibili a TW (32%). Nel 2009, su 81 ricoveri, 20 potevano essere cibili a TW (24.69%). Nel 2010, su 97 ricoveri, 22 potevano essere cibili a TW (22.68%) Grafico 17. e scomriconduriconduricondu- Per il futuro, il progetto si svilupperà coinvolgendo reparti di geriatria/lungodegenza presenti negli ospedali periferici. Interesse è anche rivolto alle Residenze Sanitarie Assistite (RSA), presso le quali si pensa di verificare le prescrizioni che possano indurre TW. 31 32 FARMACOVIGILANZA 2010 Un importante sviluppo riguarda l’ampliamento del progetto, che verrà esteso alla popolazione dell’intera provincia di Ferrara per la rilevazione di tutti i pazienti potenzialmente a rischio di TW. Inoltre, sarà valutato se le cause dei ricoveri siano riconducibili all’ADR in studio tramite la consultazione delle cartelle cliniche dei pazienti. Bibliografia – ADRAC. ACE inhibitor, diuretic and NSAID: a dangerous combination. Aust Adv Drug React Bull 2003; 22: 14-15. – ADRAC. Thomas M. Diuretics, ACE inhibitors and NSAIDs - the triple whammy. MJA 2000; 172: 184-5. – Boyd IW, Mathew TH, Thomas MC. COX-2 inhibitors and renal failure: the triple whammy revisited. MJA 2000; 173: 274 (corr. MJA 2000; 173: 504). – Katarzyna K, et al. Drug combinations and impaired renal function – the “triple whammy”. British Journal of Clinical Pharmacology 2004; 59:239-243. – Lapi F, Vannacci A, Mugelli A. Attenzione al Triple Whammy! Una patologia iatrogena ancora sottovalutata. G Gerontol 2007; 55: 62-64. – Levato F, Catapano L, Campi A, Benini A. Insufficienza renale iatrogena – Triple Whammy. Esperienze in un setting di medicina generale. Relazione presentata al 63° congresso nazionale FIMMG – Metis, 5-12 ottobre 2008. – Topliss D., Gold M, Beware the triple whammy! ADRAC. Aust Adv Drug Reactions Bull 2006; Oct 25.18. 2010 FARMACOVIGILANZA News in tema di sicurezza dei farmaci nelle segnalazioni dei Professionisti Sanitari della provincia di Ferrara Un caso locale di sospetta frattura atipica patologica diafisi femore Dott.ssa Anna Scotti Finasteride e carcinoma mammario nell’uomo. Prima segnalazione di sospetta ADR in Italia. Dott. Pier Paolo Mazzucchelli 33 34 FARMACOVIGILANZA 2010 Un caso locale di sospetta frattura atipica patologica diafisi femore Segnalazione di sospetta reazione avversa pervenuta dalla Dott.ssa Anna Scotti U.O. Medicina Fisica Riabilitativa A.O.U. Arcispedale S.Anna Ferrara La reazione di sospetta reazione avversa riguarda una paziente di 79 anni affetta da osteoporosi, diagnosticata nel 2003 e da allora in trattamento con alendronato al dosaggio di 70 mg alla settimana. Dopo un periodo di alcuni mesi di dolore riferito al terzo medio della coscia bilateralmente, che aumentava con il carico, nel Giugno 2010 la paziente ha riportato una frattura diafisaria del femore destro mentre scendeva le scale. La frattura si presentava scomposta con accavallamento dei monconi ed ha necessitato un trattamento in trazione seguito da intervento chirurgico di osteosintesi con chiodo T2 bloccato. Durante il ricovero la paziente è stata sottoposta a consulenza endocrinologica ed accertamenti per sospetta frattura patologica che hanno mostrato normali valori di paratormone, vitamina D, calcio plasmatici, ormoni tiroidei, anche i livelli di ANA ed anti DNA ed antimitocondrio risultavano nella norma. Escludendo altre cause di frattura patologica è stata, quindi, sospesa la somministrazione di alendronato. La paziente è stata inoltre sottoposta a scintigrafia bifasica dei femori che ha mostrato un focale accumulo al terzo medio della diafisi femorale sinistra sul profilo corticale esterno. Tale zona di ipercaptazione corrispondeva alla RMN con mezzo di contrasto, ad una minima irregolarità corticale senza alterazioni focali. L’alendronato è un bifosfonato che agisce come inibitore specifico del riassorbimento osseo mediato dagli osteoclasti senza effetto diretto sulla formazione dell’osso. L’alendronato si localizza in maniera preferenziale nei siti di riassorbimento attivo. E’ impiegato nel trattamento dell’osteoporosi postmenopausale, riducendo il rischio di fratture vertebrali e dell’anca. Il trattamento prolungato con bifosfonati e la soppressione del turnover osseo può influenzare la capacità di rimodellamento dell’osso, portando all’accumulo di micro danni e compromettendo la struttura dell’osso. Un certo numero di case report ha suggerito che tratta- 2010 menti prolungati con bifosfonati potrebbero essere associati con fratture del femore atipiche, con un meccanismo d’azione non del tutto noto. Si definiscono tali le fratture subtrocanteriche, caratterizzate da rima trasversa ed obliqua, ispessimento della corticale con restringimento del canale midollare, aumentata radiopacità della corticale ed avvengono spesso in seguito a traumi a bassa energia. Si tratta di fratture molto rare che rappresentano <1% di tutte le fratture dell’anca e del femore. Queste fratture possono essere complete o incomplete e anche bilaterali. Molti pazienti riportano un dolore prodromico nell’area colpita, settimane-mesi prima che si verifichi la frattura completa e sembrano correlate ad una terapia prolungata con bifosfonati. Una recente analisi post-hoc ha valutato l’effetto dei bifosfonati sulle fratture sottotrocanteriche o diafisarie del femore riesaminando i casi provenienti da tre ampi RCT, di cui due valutavano l’uso di alendronato orale ed uno l’uso di acido zoledronico che hanno incluso più di 14000 pazienti con oltre 51000 anni-persona di follow-up corrispondenti ad oltre 10 anni di trattamento. I dati provenienti dai 3 RCT indicano che il rischio di fratture sottotrocanteriche o diafisarie del femo- FARMACOVIGILANZA re associato all’impiego dei bifosfonati è estremamente basso, anche nelle donne con osteoporosi trattate fino a 10 anni. Non è stato evidenziato un aumento del rischio associato con l’impiego di alendronato o di acido zoledronico per 3-4 anni e con alendronato per terapie a lungo termine, tuttavia lo studio non aveva una potenza sufficiente per trarre conclusioni definitive. Nel marzo 2010 la FDA ha notificato i primi risultati della revisione di tutti i case report e studi disponibili dichiarando di non aver individuato un aumento del rischio delle donne in terapia con bifosfonati. E’ stata condotta, inoltre, una revisione sistematica di case report e case series, per valutare la potenziale predisposizione di alcuni pazienti alle fratture atipiche femorali in corso di trattamento con bifosfonati. I risultati della revisione hanno evidenziato che le fratture atipiche femorali compaiono ad ogni età con una età media di 68 anni, il dolore prodromico di durata e severità variabili e le fratture possono comparire spontaneamente anche in assenza di traumi a bassa energia. L’ispessimento corticale non è da attribuirsi all’utilizzo dei bifosfonati ma è un fattore predisponente alle fratture atipiche. Sebbene le fratture atipiche siano comparse 35 36 FARMACOVIGILANZA 2010 maggiormente in soggetti che facevano uso di alendronato, ciò è da attribuire non ad una specifica attività di questo bifosfonato ma ad un maggior utilizzo di esso. La revisione ha evidenziato che circa la metà dei pazienti ha avuto una frattura atipica dopo 5 anni di trattamento ed un quarto dopo 3 anni. L’utilizzo di glucocorticoidi ed inibitori di pompa protonica è stato associato con un aumentato rischio di frattura. Nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) è riportata per l’alendronato, al 01 aprile 2011, una reazione avversa relativa a frattura patologica (quella segnalata). Nella banca dati inglese MHRA (Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency) sono riportate 2 segnalazioni di frattura patologica correlabili all'impiego di alendronato (al 24 febbraio 2011). Applicando l’algoritmo di Naranjo per l’attribuzione del nesso di causalità, emerge una relazione farmaco-reazione di tipo probabile. L’EMA con un comunicato stampa del 15 aprile 2011 in seguito ad una revisione di sicurezza della classe dei bifosfonati, ha concluso che le rare fratture atipiche del femore sono un effetto di classe di tali farmaci. Bibliografia – Black DM et al. Bisphosphonates and fractures of subtrochanteric or dyaphyseal femur. N Engl J Med 2010. – Giusti A. et al. Atypical fractures of the femur and bisphosphonates therapy A systematic review of case/case series studies. Bone 47 (2010) 169-180. – http://www.fda.gov/AboutFDA/CentersOffices/CDER/ucm213437.htm – Product Information: FOSAMAX(R) oral tablets, solution, alendronate sodium oral tablets, solution. Merck & Co., Inc, Whitehouse Station, NJ, 2010. 2010 FARMACOVIGILANZA Finasteride e carcinoma mammario nell’uomo. Prima segnalazione di sospetta ADR in Italia. Segnalazione pervenuta dal Dott. Pier Paolo Mazzucchelli Medico di Medicina Generale Distretto Ovest - AUSL Ferrara La segnalazione di sospetta reazione avversa carcinoma mammario nell’uomo, riguarda un paziente di 84 anni affetto da Iperplasia Prostatica Benigna (IPB) in terapia con Finasteride alla dose di 5 mg/die. Il paziente risulta affetto inoltre da demenza senile tipo Alzheimer, malattia da reflusso gastroesofageo (GERD), tolleranza al glucosio ridotta e cardiopatia ischemica ed è in trattamento con acido acetilsalicilico 100 mg cpr, isosorbide-5mononitrato 50 mg cps a rilascio prolungato, tamsulosina cloridrato 0.4 mg cps, sucralfato 1 g, prulifloxacina 600 mg, pramipexolo 0.18 mg. La diagnosi di IPB e l’inizio del trattamento con Finasteride (Finastid®) avvengono nel mese di Dicembre 2001. Nel mese di Agosto 2007 viene riscontrato un tumore alla mammella, curato con mastectomia totale. Tuttavia il paziente continua ad assumere Finasteride. Finasteride è un farmaco indicato per il trattamento ed il controllo dell’Iperplasia Prostatica Benigna (IPB) (Scheda tecnica Finastid®). Agisce inibendo selettivamente la 5-alfa-reduttasi, enzima intracellulare che metabolizza il testosterone trasformandolo in diidrotestosterone (DHT), molecola a maggiore attività androgenica. Il carcinoma alla mammella nell’uomo è una patologia molto rara con un’incidenza stimata nella popolazione generale di 1 caso ogni 100.000 persone-anno. In letteratura sono presenti alcuni casi di ginecomastia e carcinoma alla mammella in pazienti maschi trattati con Finasteride. E’ noto che l’aumento del rapporto tra concentrazione di estrogeni e androgeni è associato ad un aumentato rischio di carcinoma alla mammella in entrambi i sessi. Il meccanismo farmacodinamico attraverso cui agisce la Finasteride potrebbe rendere plausibile l’associazione farmaco-reazione avversa: l’inibizione della 5-alfa-reduttasi, infatti, oltre ad abbassare i livelli di diidrotestosterone, provoca un aumento delle concentrazioni di 37 38 FARMACOVIGILANZA 2010 testosterone ed estradiolo. Secondo quanto riportato dal Drug Safety Update, a Novembre 2009, in tutto il mondo, erano stati segnalati 50 casi di carcinoma alla mammella in pazienti maschi che assumevano 5 mg/die di Finasteride per il trattamento dell’IPB e 3 casi in pazienti maschi che assumevano 1 mg/die di Finasteride per il trattamento dell’alopecia di tipo androgenetico. Tuttavia, secondo gli autori del bollettino, i risultati degli studi clinici presenti in letteratura non mostrerebbero un aumento significativo del rischio di insorgenza di carcinoma mammario fra i trattati per più di un anno con Finasteride (7,8 per 100 000 pazienti-anno (95 % CI 3,7-16,4) rispetto ai trattati con placebo (3,8 per 100.000 pazienti anno (1,2-11,9). Inoltre, in seguito all’uso off label del farmaco nelle donne, sono stati registrati altri 4 casi di cancro al seno (1 con la dose di 5 mg e 3 con quella da 1 mg). Nelle donne, il tempo di esordio è stato più breve che negli uomini (da 6 mesi ad 1 anno), suggerendo che nel sesso femminile, rispetto a quello maschile, sono sufficienti dosi inferiori, somministrate per periodi più limitati, per raggiungere gli stessi livelli di rischio di sviluppare carci- noma mammario. Da una ricerca condotta nella banca dati biomedica Micromedex, emerge che la relazione fra assunzione di Finasteride e insorgenza di carcinoma alla mammella nei pazienti maschi è sconosciuta ma non può essere esclusa. Infatti, in uno studio comparativo controllato con placebo in cui venivano coinvolti 3047 uomini per una durata di 4-6 anni, si sono verificati quattro casi di carcinoma della mammella fra i trattati con 5 mg di Finasteride e nessun caso fra coloro che assumevano placebo. In un altro studio analogo della durata di 4 anni, al contrario, sono emersi due casi di carcinoma della mammella fra i trattati con placebo e nessuno fra coloro che assumevano Finasteride. Nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza, questa è la prima segnalazione di carcinoma mammario in paziente maschio trattato con Finasteride (al 14-04-2011). Applicando l’algoritmo di Naranjo per l’attribuzione del nesso di causalità, emerge una relazione farmaco-reazione di tipo probabile. Nelle schede tecniche che accompagnano i farmaci contenenti Finasteride attualmente in commercio in Italia, tale reazione avversa è riportata fra gli effetti indeside- 2010 rati noti (aggiornamento RCP del 29-04-2010). Le varie fonti di documentazione raccomandano di avvertire i pazienti di segnalare al proprio medi- FARMACOVIGILANZA co curante qualsiasi cambiamento a livello dei tessuti mammari, come noduli, dolore e secrezioni dei capezzoli. Bibliografia – Gradishar WJ, et al. Diseases of the breast. 2nd ed. Philadelphia 2000; 661-7. – Green L et al. Gynecomastia and breast cancer during finasteride therapy.N Engl J Med 1996; 335:823. – MHRA, Drug safety update 3, (5) December 2009. – MHRA Public assessment report, December 2009. The risk of male breast cancer with finasteride. www.mhra.gov.uk (accesso del 13.07.2010). – Roussouw JE et al. Risks and benefits of estrogen plus progestin in healthy postmenopausal women: principal results From the Women's Health Initiative randomized controlled trial. JAMA 2002; 288 (£): 321-33. 39 2010 FARMACOVIGILANZA Compila la scheda in ogni sua parte 41 42 FARMACOVIGILANZA Note 2010 2010 FARMACOVIGILANZA Note 43 44 FARMACOVIGILANZA Note 2010