Dipartimento della Programmazione Ordinamento del SSN Direzione Generale della Programmazione ex Ufficio III “Safety Walkaround, esperienze regionali a confronto ” Regione BASILICATA Dott. Aldo DI FAZIO Referente Regionale Responsabile UO Medicina Legale e Gestione del Rischio - ASM Roma, 27 marzo 2012 Dipartimento della Programmazione Ordinamento del SSN Direzione Generale della Programmazione ex Ufficio III SAFETY WALK AROUND (SWR): FORMAZIONE SUL CAMPO ED IMPLEMENTAZIONE DI NUOVE PROCEDURE. L’ESPERIENZA NELL’ASM dal 2007 AD OGGI. Roma, 27 marzo 2012 Qualità — Sicurezza un legame inscindibile La sicurezza dei pazienti: una delle dimensioni determinanti la qualità delle cure… Clinical Risk Management Incident reporting Identificazione Briefing sulla sicurezza Revisione cartelle cliniche Safety Walk Round (giri per la sicurezza) Analisi Root Causes Analisis FMEA implementazione Audit clinico monitoraggio Safety Walk Round (SWR) un valido strumento di identificazione del rischio clinico ma anche … una luce Sulla Cultura dell’apprendimento e della condivisione Nel 2004 Frankel pubblicò una guida in cui illustrò come procedere nell‟applicazione del metodo, fornì una lista di domande utilizzare ed introdusse anche alcuni indicatori per misurare l‟efficacia dello strumento. Nella guida si sottolinea che ogni organizzazione dovrà, poi, adattare tale modello alle proprie esigenze. Il PSWR si concentra su un Questionario e la relativa raccolta dati ed ha una durata molto circoscritta nel tempo. 6 Ministero della Salute Sicurezza dei pazienti e gestione del rischio clinico Manuale per la formazione degli operatori sanitari. 7 Safety Walkaround Questo metodo consiste in “visite” che i referenti della sicurezza, effettuano nelle unità operative per identificare con il personale i problemi legati alla sicurezza. Il personale viene invitato ad evidenziare eventi, fattori causali o concomitanti, quasi eventi, problemi potenziali e possibili soluzioni. Un valore aggiunto importante deriva dal fatto che le informazioni raccolte in questo processo spesso hanno già la soluzione nella descrizione dell'evento e quindi possono portare talvolta alla introduzione di una immediata modifica che migliora da subito il processo assistenziale e la sicurezza. •Aldo Di Fazio - U.G.R. ASM Matera •8 Safety Walkaround I referenti identificano delle priorità fra gli eventi e l’équipe clinico-assistenziale sviluppa soluzioni condivise con tutto lo staff. La cultura della sicurezza del paziente rientra in un più ampio cambio culturale che prevede un rapporto aperto e diretto tra i vari operatori ed un clima di integrazione e collaborazione. Deve essere chiaro a chi effettua la visita, ma soprattutto allo staff in prima linea che oggetto dell’indagine non sono i comportamenti individuali, ma i sistemi in atto per la sicurezza del paziente. Il sistema proposto stimola il personale ad osservare comportamenti e pratiche con un occhio critico, riconoscere i rischi da un nuovo punto di vista. Questa modalità ha il vantaggio di essere a basso costo, consente di identificare i rischi e i cambi necessari nel contesto specifico, non richiede personale, strutture o infrastrutture •9 Safety Walk Round uno strumento ancora poco diffuso in italia il modello di Allan Frankel il modello Materano GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO Eventi formativi Modello “unico” per l’acquisizione del consenso informato Attività sul campo “Safety Walkaround” Chek list operatoria: Boarding Card UGR Produzione di Linee di Indirizzo • • • • Consenso informato Documentazione sanitaria Gestione del rischio Gestione del contenzioso Affiancamento e consulenza Percorso gestione cadute in corso di degenza Organizzazione e conduzione di audit / RCA Clinici, organizzativi, incontri con pazienti, etc 11 1. fare formazione sul campo (sulle tematiche del rischio clinico); 2. identificare i rischi specifici; 3. cercare soluzioni alternative partendo dalla esperienza della “prima linea”; 4. migliorare i profili comunicativi all'interno delle realtà coinvolte ed il grado di “benessere organizzativo” e quindi lavorativo; 5. individuare figure professionali particolarmente interessate alle tematiche della gestione del rischio da coinvolgere quali referenti nelle singole strutture di volta in volta coinvolte. 12 Durata Modalità Obbiettivi Accreditamento 13 Il SWR viene attivato su richiesta dell'U.O. interessata e tutte le attività si svolgono nei locali dell'U.O. candidata, coinvolgendo normalmente circa 30 operatori sanitari di cui 10 medici e 20 infermieri. Ogni anno le varie UU.OO. ricevono un piccolo opuscolo informativo sul SWR e richiedono di candidarsi all‟attività, che quindi non viene imposta ma vissuta come scelta degli operatori. 14 15 incontro iniziale (della durata di circa tre ore) durante il quale si presenta il progetto e si somministra un questionario iniziale. L‟incontro consente di discutere alcune slides sulle tematiche della gestione del rischio e di esporre i principali elementi dell’attività che si sta per iniziare. I partecipanti vengono invitati a proporre argomenti di analisi da approfondire nel corso del SWR, si costituiscono i primi gruppi di lavoro che poi avranno modo di sviluppare argomenti di approfondimento nel corso del SWR e ne illustreranno le proposte nell’incontro finale. 16 È il core dell’attività, un periodo di circa tre settimane durante il quale il risk manager aziendale ed altri specialisti di volta in volta coinvolti (direzione strategica, psicologo del lavoro, farmacista, servizio infermieristico assistenziale, rappresentanti dei cittadini) frequentano l'U.O. in varie fasce orarie ed affiancano il personale nelle attività ordinarie. Nel corso delle varie giornate si ha la possibilità di osservare da vicino le criticità della «prima linea» e di riflettere su possibili soluzioni che spesso vengono applicate in modo diretto ed immediato. Diviene semplice anche discutere di strumenti sulla gestione del rischio clinico già in uso in altre UO del PO e magari poco noti o diffusi. 17 Ascoltare ed affiancare; Osservare; Conoscere il personale ed il funzionamento dell’UO; Implementare le procedure per la gestione del rischio proposte dall’Azienda; Conoscere le modalità organizzative dell’UO; Approccio globale alle principali attività medico-assistenziali alla compilazione della documentazione clinica ed alle procedure per l’acquisizione del C.I. 18 incontro finale in cui gli operatori dell'U.O. coinvolta possono illustrare al gruppo le criticità emerse e le proposte di procedure per la soluzione delle stesse. Durante tale incontro si individuano i referenti del rischio clinico (almeno un medico ed un infermiere) e si consegna un questionario finale; Gli operatori coinvolti in regola con le presenze ottengono i crediti ECM. Il risk manager aziendale invia all'U.O. e alla Direzione Strategica un report finale sui risultati dell'attività svolta. 19 Il progetto, inserito nel novero delle attività condotte dall‟Unità di Medicina Legale e Gestione del Rischio (UGR) istituita nel 2006, è stato avviato in forma sperimentale nel 2007 iniziando nel Comparto Operatorio e nell‟Unità Operativa di Cardiologia (2008) e, a partire dal 2009, realizzato in forma definitiva nell‟U.O. di Pronto Soccorso. I risultati positivi ottenuti sin dalle prime edizioni, hanno spinto l‟ASL materana ad implementare il Safety Walk Around anche in altre U.O. dell‟ospedale: nel 2010 in Geriatria e Neurologia, e nell‟aprile del 2011, in Medicina. 20 Anno Unità Operativa 2007 Comparto Operatorio 2008 Comparto operatorio, Cardiologia 2009 Cardiologia, Pronto Soccorso 2010 Neurologia, Geriatria 2011 Medicina Interna 21 Grazie all‟attività svolta si sono elaborati tre strumenti Aziendali in ambito di Gestione Interprofessionale, tutti del Rischio caratterizzati e Comunicazione da coinvolgimento multiprofessionale e plurispecialistico: Boarding Card (check list del percorso perioperatorio); Percorso cadute (scheda di valutazione del rischio e scheda di registrazione degli eventi); Segnalazione dei "Quasi Eventi". Altre attività sono invece nate nelle singole UU.OO. e vivono e si sviluppano all‟interno di esse. (Es: carrello dell’emergenza; STU in ambiente cardiologico, comunicazione al paziente in Triage, passaggio di consegne in OBI ed in Rianimazione, etc.) 22 A distanza di almeno sei mesi dal termine dell’esperienza, un gruppo rappresentativo di operatori scelto trasversalmente tra le varie UO coinvolte, viene invitato dal Responsabile dell’UO di Psicologia, a partecipare ad un Focus Group per confrontarsi sugli esiti del SWR. Sono quindi state raccolte ed elaborate le risposte dei Questionari e gli esiti del Focus. I dati ottenuti permettono di capire quali sono le potenzialità che il SWR può sviluppare nell’ambito di una realtà in cui la gestione del rischio clinico è in fase di crescita. 23 Il SWR mette il focus sul singolo operatore e gli dà la possibilità di porre al centro i problemi da Lui riscontrati e di poterli condividere con gli altri componenti del medesimo Gruppo di lavoro. Ne nasce quindi la possibilità di creare piccoli Gruppi di lavoro che possono migliorare l’ambiente di lavoro ed i profili di sicurezza. Gli esiti in termini di benessere organizzativo, sono caratterizzati dalla immediata risoluzione di piccoli e/o complessi problemi organizzativi e/o comunicativi che rendono i rapporti fra i diversi Professionisti della Sanità molto più sereni, riducono sensibilmente il numero di near-miss, insistono sul concetto di passaggio dalla cultura della colpa a quello della sicurezza, migliorando notevolmente sia i livelli comunicativi che la qualità e la sicurezza del paziente durante la sua degenza. 24 Il SWR è uno strumento semplice e diretto per cui viene compreso facilmente dagli stakeholder (sia operatori sanitari che cittadini) che possono da subito impossessarsi degli elementi per farlo funzionare. È una piastra base su cui, se si riesce a creare un “ambiente favorevole”, gli operatori (ed i pazienti), costantemente accompagnati, possono “divertirsi” a disegnare nuove percorsi e nuove soluzioni congrue al contesto. 25 1. Confidenzialità e semplicità. 2. Gestione di tutto il percorso all'interno dell'UO coinvolta dando ampio risalto ed enfasi al personale Sanitario "residente". 3. L'accreditamento ECM. 4. Isorisorse. 26 . Grande impegno nella preparazione dell’attività e nella scelta delle figure da coinvolgere L’estrema delicatezza con cui va costruito l’ambiente di lavoro con il Gruppo, che deve essere al tempo stesso sia attento ai particolari che semplice e confidenziale 27 28 L’esperienza materana: Questionari L’ indagine sperimentale 1) Ha già frequentato corsi di formazione sul tema del Rischio clinico ? M EDICI UO MEDICINA Anno 2011 SI 73% 27% NO Nessuna risposta 0% I NFERMIERI SI 52% 48% NO Nessuna risposta 0% 30 2) Che conoscenza ha di questa tecnica di rilevazione del rischio definita Safety Walk Around ? M EDICI Per nulla 60% UO PS Anno 2010 Poco 40% Abbastanza 0% Molto 0% I NFERMIERI Per nulla 45% Poco 55% Abbastanza 0% Molto 0% 31 3)Come considera la sua preparazione/competenza sul tema del rischio clinico ? M EDICI Scarsa 25% 25% Sufficiente UO Neurologia Anno 2010 Buona 50% Elevata 0% Nessuna risposta 0% I NFERMIERI 38% 62% Scarsa Sufficiente Buona 0% Elevata 0% Nessuna risposta 0% 32 4) Come definisce il suo personale grado di interesse per il tema del rischio clinico ? M EDICI UO PS Anno 2010 Per nulla 0% 70% Poco 20% Abbastanza 10% Molto I NFERMIERI Per nulla 0% 36% Poco 55% 9% Abbastanza Molto 33 5) Quanto ritiene che siano rilevanti questi temi sul piano teorico/speculativo ? M EDICI Poco 0% UO Neurologia Anno 2010 Abbastanza 0% 100% Molto Nessuna risposta 0% I NFERMIERI Poco 37% 13% 50% Abbastanza Molto Nessuna risposta 0% 34 6) Quanto ritiene che siano rilevanti questi temi sul piano pratico/operativo ? M EDICI UO Neurologia Anno 2010 Poco 0% 100% Abbastanza 0% Molto Nessuna risposta 0% I NFERMIERI 75% Poco 0% Abbastanza 25% Molto Nessuna risposta 0% 35 7) Ritiene che il suo ambiente di lavoro sia aperto e sensibile a questi temi ? M EDICI UO PS Anno 2010 Per nulla 0% 30% Poco 0% 70% Abbastanza Molto I NFERMIERI Per nulla 0% 64% 27% 9% Poco Abbastanza Molto 36 8) Ritiene che ci saranno miglioramenti/correttivi nel lavoro/organizzazione della sua U.O. dopo questa iniziativa? M EDICI UO Neurologia Anno 2010 SI 100% NO 0% Nessuna risposta 0% I NFERMIERI SI 100% NO 0% Nessuna risposta 0% 37 9) Ritiene che ci saranno peggioramenti/provvedimenti negativi nella sua U.O. dopo questa iniziativa ? M EDICI 10% 90% UO PS Anno 2010 SI NO Nessuna risposta 0% I NFERMIERI SI 0% 100% NO Nessuna risposta 0% 38 13) Le piacerebbe avere un ruolo di riferimento nella sua U.O. per seguire le tematiche del clinical risk management ? M EDICI 30% UO PS Anno 2010 SI 70% NO Nessuna risposta 0% I NFERMIERI 18% 82% SI NO Nessuna risposta 0% 39 1) Quale è stato il suo gradimento nei confronti dell’attività svolta? M EDICI UO MEDICINA Anno 2011 Scarso 0% 40% 60% Sufficiente 0% Buono Elevato Nessuna risposta 0% I NFERMIERI Scarso 0% 82% 18% Sufficiente 0% Buono Elevato Nessuna risposta 0% 40 2) E’ disponibile a ripetere questo tipo di esperienza in futuro? M EDICI 67% Per nulla 0% Poco 0% 33% UO PS Anno 2010 Abbastanza Molto Nessuna risposta 0% I NFERMIERI 63% Per nulla 0% Poco 0% 37% Abbastanza Molto Nessuna risposta 0% 41 3)Ritiene che possa essere utile effettuare questo tipo di attività anche per gli Operatori di altre U.O.? M EDICI UO MEDICINA Anno 2011 SI 100% NO 0% Nessuna risposta 0% I NFERMIERI SI 100% NO 0% Nessuna risposta 0% 42 4) Ritiene che sia necessario un approfondimento formativo sulle tematiche trattate? M EDICI UO Neurologia Anno 2010 SI 100% NO 0% Nessuna risposta 0% I NFERMIERI SI 100% NO 0% Nessuna risposta 0% 43 5) Alla luce dell’esperienza svolta, quanto ritiene che siano rilevanti questi temi sul piano teorico/speculativo ? M EDICI UO MEDICINA Anno 2011 Per nulla 0% 78% Poco 0% 22% Abbastanza Molto Nessuna risposta 0% I NFERMIERI Per nulla 0% 63% Poco 25% 12% Abbastanza Molto Nessuna risposta 0% 44 6) Alla luce dell’esperienza svolta, quanto ritiene che siano rilevanti questi temi sul piano pratico/operativo ? M EDICI 36% 64% UO Neurologia Anno 2010 Poco 0% Abbastanza Molto Nessuna risposta 0% I NFERMIERI 48% Poco 0% Abbastanza 52% Molto Nessuna risposta 0% 45 7) Ha ricevuto informazioni sull’esito dell’attività di SWR svolta. M EDICI 20% 80% UO PS Anno 2010 SI NO Nessuna risposta 0% I NFERMIERI 5% SI 95% NO 0% Nessuna risposta 46 8) Ritiene che i risultati dell’attività svolta saranno presi in considerazione dai Responsabili della sua U.O.? M EDICI UO MEDICINA Anno 2011 SI 100% NO 0% Nessuna risposta 0% I NFERMIERI SI 100% NO 0% Nessuna risposta 0% 47 9) Ritiene che i risultati dell’attività svolta saranno presi in considerazione dai Responsabili della sua Struttura Ospedaliera (Direzione Sanitaria; Gestione del Rischio; Centro Studi)? M EDICI UO MEDICINA Anno 2011 SI 100% NO 0% Nessuna risposta 0% I NFERMIERI 5% SI 95% NO Nessuna risposta 0% 48 10) A sua conoscenza sono stati introdotti miglioramenti/correttivi nel lavoro e/o organizzazione della sua U.O. dopo questa iniziativa? M EDICI UO PS Anno 2010 Per nulla 0% 33% Poco 56% Abbastanza 11% Molto Nessuna risposta 0% I NFERMIERI Per nulla 0% 75% 25% Poco 0% Abbastanza Molto Nessuna risposta 0% 49 50 Età 15 13 12 10 10 20-29 5 30-39 1 0 40-49 0 20-29 30-39 40-49 50-59 50-59 >60 >60 Tipo di mansione infermiere 25 22 infermiere coordinatore medico 20 dirigente medico 15 responsabile UBI 10 dirigente reparto 5 5 0 N 36 2 infermiere infermiere coordinatore 1 medico direttore UO 1 dirigente medico responsabile UBI 1 dirigente reparto 1 direttore UO 1 assistenza al paziente 2 assistenza al paziente non risp non risp 51 Come considera il progetto? 18 20 eccellente 13 15 molto buono soddisfacente 10 5 0 scarso 3 eccellente 1 molto buono soddisfacente 1 scarso no risp no risp Come giudica le attività? 20 17 16 15 molto utili in parte utili 10 per niente utili 5 1 2 no risp 0 molto utili in parte utili per niente utili no risp 52 Il progetto ha risposto alle sue aspettative? 30 25 molto 20 in parte per niente 10 1 1 no risp 0 0 molto in parte per niente no risp Miglioramento proprio benessere 1 8 7 2 7 3 6 6 4 4 4 5 3 2 2 2 2 6 2 7 1 8 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 9 10 10 53 Miglioramento livello soddisfazione 1 2 9 10 6 3 7 6 4 5 5 1 0 2 1 2 6 2 7 8 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 9 10 10 Utilità 1 8 8 2 7 3 6 6 5 4 4 2 2 5 3 1 1 6 2 1 7 8 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 9 10 10 54 Consiglierebbe di partecipare al progetto? 40 33 30 sì 20 no 10 non risp 2 1 0 sì no non risp Perchè? 20 19 non risp 15 utile Porta a miglioramenti 8 10 5 5 0 2 1 Interessante 1 Pratica clinica non so non risp utile Porta a miglioramenti Interessante Pratica clinica non so 55 56 Il modello ASM del SWR si allontana molto da quello registrato da Frankel e da quelli in generale condotti negli USA e basati sulla compilazione di questionari ad hoc predisposti. Il modello ASM concentra la sua attenzione sul profilo formativo e culturale cercando di svolgere un ruolo di supporto e affiancamento alla «prima linea» ormai sempre più compressa e in affanno. 57 Dall‟analisi dei risultati ottenuti dai Questionari compilati nelle varie UUOO coinvolte è possibile riscontrare un comune orientamento di valori e visione. I professionisti condividono la centralità del tema della sicurezza e manifestano un elevato grado di interesse. L‟ambiente di lavoro viene percepito come sensibile al tema della sicurezza dei pazienti per cui si riscontrano aspettative positive sugli sviluppi futuri. La disponibilità e l‟entusiasmo che i professionisti hanno mostrato, inoltre, è uno stimolo a proseguire. 58 59