Marzo Aprile n.2/2010 Notiziario ufficiale Dal 1964 DELLA LEGA DEL FILO D’ORO Una lunga storia di solidarietà per i sordociechi Lega del Filo d’Oro - ONLUS via Montecerno, 1 - 60027 Osimo (AN) Bimestrale - Poste Italiane SpA - Spedizione in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 2 - DCB Milano L’editoriale di Rossano Bartoli Cari amici, come tutti sanno, nel mese di maggio si deve presentare la denuncia dei redditi, attraverso la quale è ora possibile sostenere associazioni non profit come la nostra. Basta decidere di devolverci il “5xmille” della cifra totale da versare allo Stato: un piccolo gesto che non costa nulla ai contribuenti, ma che rappresenta per noi un significativo segnale di attenzione per quello che facciamo e, soprattutto, un aiuto importante che, nonostante il forte ritardo con cui vengono erogati i contributi, ci consente di programmare con più serenità lo sviluppo dei nostri servizi. Visto il successo degli anni scorsi, abbiamo organizzato per il 22 maggio la terza “Giornata del Sostenitore”, occasione preziosa di incontro con coloro che ci seguono con tanta fiducia e generosità. Chi desidera conoscere da vicino le nostre strutture, gli ospiti, i familiari, gli operatori, le diverse attività e tutto il lavoro che svolgiamo è atteso nei nostri Centri di Osimo, Lesmo e Molfetta. Vi aspettiamo numerosi, perché la vostra vicinanza è fondamentale per proseguire su un cammino reso ancora più difficile dalle numerose nuove patologie che si presentano e volto alla ricerca di metodi diversi per affrontarle, consentendo così una vita migliore alle persone che aiutiamo e ai loro familiari. DAI CENTRI E DALLE SEDI AT T UA L I TÀ CONTINUA A PAG. 2 IN COSTANTE AUMENTO L’ARRIVO AL NOSTRO CENTRO DIAGNOSTICO DI BAMBINI AFFETTI DA PATOLOGIE MOLTO GRAVI I nuovi e complessi problemi richiedono un impegno forte e duraturo Si è conclusa la ricerca svolta in collaborazione con l’Ospedale “Bambino Gesù” di Roma. Gli importanti risultati verranno ampiamente diffusi in Italia e all’estero L’abbassamento dell’età media di coloro che arrivano al Centro Diagnostico di Osimo e l’esponenziale aggravamento delle patologie che i nostri specialisti da diversi anni si trovano ad affrontare ci hanno spinto a intraprendere – in collaborazione con l’Ospedale “Bambino Gesù” di Roma – una lunga e importante indagine per conoscere questi cambiamenti e studiare strategie adeguate per affrontarli. La ricerca, resa possibile grazie alla somma raccolta da Mediafriends attraverso “La Fabbrica del Sorriso” 2006 e realizzata avvalendosi della quarantennale esperienza della Lega del Filo d’Oro, ha esaminato retrospettivamante le caratteristiche di bambini (293 maschi e 141 femmine) di età compresa fra i 3 e gli 8 anni, selezionati a campione fra i 1167 seguiti da noi fra il 1968 e il 2007 e provenienti da tutte le regioni d’Italia (con una prevalenza delle Marche e delle zone dove l’Associazione è presente con i Centri e le sedi territoriali). Si sono volute così... A PAG. 4 E 6 Da nord a sud numerose e diverse attività DALL’ASSOCIAZIONE A PAG. 2 Alcuni pomeriggi per aiutare gli altri Così gli ospiti adulti della nostra Comunità Kalorama hanno vissuto l’esperienza nella Casa Circondariale “Barcaglione” di Ancona: molti momenti di incontro con alcuni detenuti, ai quali hanno insegnato la lavorazione del midollino, una bellissima occasione per sentirsi attivi, partecipi e in grado di “dare una mano” a chi ne ha bisogno. S T O R I E D I V I TA CONTINUA A PAG. 5 Ha lottato per la vita, ora l’aspetta un futuro finalmente sereno La primavera ha risvegliato la voglia di fare, di stare insieme, di vivere occasioni indimenticabili. Così nei nostri Centri e nelle nostre Sedi sono stati organizzati incontri importanti, momenti di socializzazione, visite culturali e gite per conoscere la natura. Compirà dieci anni a maggio, Chiara. Un compleanno che avrebbe potuto non esserci. Ma lei, completamente cieca e con problemi dovuti ad un grave ritardo psicomotorio, ha deciso che non era il caso. Ha una sorellina,... NESSUNO È AUTORIZZATO A RISCUOTERE CONTRIBUTI in nome o per conto della Lega del Filo d’Oro. Chi intende effettuare donazioni può farlo mediante il c/c postale 358606 intestato a: Lega del Filo d’Oro - Osimo (AN) N.2/2010 PAG I N A 2 AT T UA L I TÀ SEGUE DA PAG. 1 ...analizzare le patologie, l’origine, le cause e la gravità dei danni, le possibilità di interventi di recupero, le modificazioni nel tempo. I RISULTATI DELLA RICERCA L’aumento costante di nascite premature e di gravi sindromi prenatali (come la “cerebropatia da prematurità”, quasi triplicata dagli anni ’70 al decennio 1998/2007 e spesso associata a malformazioni oculari) alle quali oggi si cerca di far fronte continuano a causare problemi ben diversi e ben più gravi di quelli provocati, come in precedenza, per esempio da malattie infettive contratte dalla madre durante la gravidanza (tipo la rosolia). La ricerca evidenzia con estrema chiarezza quanto siano aumentati, nel corso degli anni, i bambini con sempre maggiore dipendenza a livello di autonomie personali a causa dei severi e plurimi deficit sensoriali e cognitivi, ma soprattutto motori e della frequente presenza di epilessia. La complessità dei problemi è alta in tutto il periodo preso in esame: il 91% dei bambini considerati presenta almeno un severo deficit sensoriale, neuromotorio o cognitivo; il 51% ne presenta almeno due; il 23% tutti e tre e quest’ultima percentuale è aumentata nel corso dell’ultimo decennio. luppo delle possibilità (come residui visivi e/o uditivi) e questo significa un costante aumento di personale qualificato, aggiornamenti professionali continui, attenti studi di nuovi tipi di programmi e di trattamenti da parte di tutta la nostra équipe di specialisti, professionisti, operatori e anche volontari. guardia, adeguate ai problemi di oggi, destinati a protrarsi per un tempo molto lungo, perché quelli che ora sono bambini sempre più piccoli saranno giovani e adulti negli anni a venire. Di questo “oggi” e di questo “domani” la Lega del Filo d’Oro intende farsi carico nel miglior modo possibile. IL FORTE IMPEGNO L’apertura dei nuovi Centri in Italia e la ristrutturazione di NUMEROSE PRIORITÀ È assolutamente indispensabile anche fornire adeguati sostegni Lo studio dimostra anche come i bambini prematuri abbiano sempre problemi più gravi rispetto perfino ad altri, sia pur gravissimi, affetti da malattie genetiche. Sulla base dei risultati ottenuti si possono ipotizzare ulteriori sviluppi della ricerca quali l’estensione della casistica, altre analisi epidemiologiche e indagini di valutazione, la stima delle evoluzioni di ogni caso nel tempo e della qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie. STIAMO LAVORANDO COSÌ Già da lungo tempo il nostro Ente ha affrontato queste situazioni nuove attraverso la continua formazione del personale, l’adeguamento degli ambienti interni ed esterni, lo studio e la realizzazione di ausili sempre più sofisticati. Le diverse problematiche richiedono interventi plurimi e contemporanei soprattutto nell’ambito della riabilitazione motoria e dello svi- medica in modo sistematico e interdisciplinare, per riuscire a identificare non solo i problemi attuali di tutti questi bambini, ma anche quelli futuri, che inevitabilmente si aggraveranno con l’avanzare dell’età. Ed è fondamentale che gli Enti pubblici, le Istituzioni, le Autorità competenti prendano atto di questi cambiamenti e sappiano farsi carico di situazioni così difficili destinate a protrarsi per molti, lunghi anni a venire. TANTE DOMANDE PER IL FUTURO quello di Osimo hanno rappresentato un impegno estremamente oneroso, affrontato dall’Ente grazie soprattutto al generoso aiuto offerto da tutti i nostri sostenitori: i Centri offrono ora e offriranno in futuro soluzioni avanzate e all’avan- di tipo psicologico, legale, tecnico, pratico alle famiglie, che si trovano ad affrontare innumerevoli e gravi difficoltà, da quelle sanitarie a quelle ambientali, da quelle assistenziali a quelle relazionali. È altrettanto importante sensibilizzare l’intera classe Tutti noi ora stiamo cercando le soluzioni più valide per affrontare il futuro. Le domande che ci poniamo sono molte: dobbiamo studiare nuove metodologie di intervento? come possiamo aiutare di più e meglio le famiglie? come riusciremo a intensificare i rapporti e a sfruttare le nostre esperienze con le diverse strutture territoriali? Le risposte verranno dai numerosi incontri e confronti già programmati fra esperti e tecnici che operano con noi e molti altri, italiani e stranieri. La realizzazione e la diffusione della ricerca ha per noi un unico scopo, quello per il quale siamo nati 45 anni fa e per il quale vogliamo e dobbiamo lavorare per molto tempo ancora: garantire a tutte le persone che aiutiamo un futuro sereno e una vita dignitosa. CONTINUANO LE POSITIVE ESPERIENZE VISSUTE DAGLI OSPITI ADULTI DELLA COMUNITÀ KALORAMA Incontrarsi per dare tanto e ricevere molto di più Nella Casa Circondariale “Barcaglione” di Ancona sono stati trascorsi indimenticabili momenti di profonda interazione fra le persone sordocieche e i detenuti che hanno lavorato con loro Il continuo percorso riabilitativo che seguono gli adulti sordociechi ospiti della Comunità Kalorama di Osimo li ha portati, nel corso degli anni, a vivere molte e diverse esperienze per conoscere il mondo esterno e sentirsi così parte integrante della società. Fra le molte iniziative studiate per loro a questo scopo (dal mondo del lavoro a quello della natura, dalle visite culturali alle numerose attività di incontro e di socializzazione), alcune li hanno messi a diretto contatto con le Istituzioni Pubbliche: indimenticabili, per esempio, le giornate trascorse con le Guardie Forestali e con i Carabinieri, così come le visite ai Palazzi delle Istituzioni a Roma. SONO STATI OTTIMI “TUTOR” La tappa più recente di questo percorso ha portato alcuni nostri ospiti per cinque pomeriggi nella Casa Circondariale “Barcaglione”, dove hanno insegnato a quattro detenuti la lavorazione del midollino, attività da sempre esercitata con grande successo alla Comunità Kalorama. “L’apprendimento delle tecniche di intreccio – spiega Lorenzo Gatto, direttore del nostro Settore Adulti – presenta caratteristiche particolari di momento interattivo tra persone. In questo caso specifico le persone sordocieche hanno assunto il ruolo di “tutor”, dall’insegnamento della lavorazione fino alla realizzazione di piccoli manufatti. Il rapporto con il sistema carcerario è stato perciò vissuto dai nostri ospiti come luogo in cui “potere e sapere fare cose nuove”, con un considerevole rinforzo della propria autostima, dove le persone incontrate non vengono identificate come detenuti, ma vissute in una positiva interazione sociale”. LA GRATIFICAZIONE DI POTER “FARE QUALCOSA PER GLI ALTRI” L’esperienza, coordinata dalla nostra assistente sociale Raffaella Fusaro e da Don Giovanni Varagona, cappellano del carcere, si è svolta negli scorsi mesi di febbraio e marzo. Il successo è stato davvero notevole: grandi l’entusiasmo e l’emozione dei nostri ospiti, usciti dal loro ambiente quotidiano per “fare qualcosa per gli altri”, e dei detenuti che hanno preso parte all’iniziativa e molto forte il coinvolgimento dell’intero staff carcerario, dalla direzione alle guardie agli assistenti, che ci hanno chiesto di proseguire questa esperienza così positiva con l’insegnamento di altre attività quali la tessitura e la legatoria. N.2/2010 PAG I N A 3 AT T UA L I TÀ IL GRUPPO DI AUTO MUTUO AIUTO DI OSIMO CONSENTE INCONTRI E CONFRONTI E FAVORISCE UNA CRESCITA INSIEME Fratelli e sorelle, persone “speciali” I molti supporti forniti da tempo alle famiglie ci hanno portato a individuare problemi diversi vissuti dagli altri figli non disabili e a cercare di affontarli Abbiamo spesso parlato degli innumerevoli problemi a cui i genitori di figli disabili devono far fronte dal momento della loro nascita e per tutto l’arco della loro vita e abbiamo da molto tempo attivato numerose iniziative per fornire gli aiuti necessari per far vivere al meglio questa difficile esperienza. Ma poco o nulla si è detto degli altri componenti del nucleo familiare, dei “siblings”, per usare il termine inglese ormai usato a livello scientifico. I “siblings” sono i fratelli e le sorelle dei ragazzi disabili: figure molto “speciali”, spesso “invisibili”, che vivono – emotivamente e concretamente – esperienze particolari, talvolta difficili, certo diverse dalle normali relazioni all’interno di una famiglia. L’aiuto del gruppo Dai numerosi incontri che il nostro Ente ha avuto con i Informarsi ora è più facile Per ottenere maggiori indicazioni su come sostenere le attività della Lega del Filo d’Oro o effettuare donazioni con carta di credito o periodiche chiamate il nostro Nel Suo testamento si ricordi delle persone sordocieche comportamenti e per il suo aspetto fisico; il senso di colpa per questi sentimenti negativi non sempre compensati dall’amore per lui. Molte anche le difficoltà vissute durante l’adolescenza e nell’età adulta, quando il distacco dalla famiglia, la scelta di un partner, il riconoscimento della propria identità hanno spesso provocato un sovraccarico di emotività talvolta faticosamente gestibile. Un momento di simpatica e sorridente complicità parenti dei ragazzi che assiste, è emersa la necessità di attivare a Osimo, già dal 2005, un gruppo di auto mutuo aiuto che ha consentito a diversi fratelli di confrontare le proprie esperienze e di mettere a fuoco i propri vissuti in una situazione condizionata dalla presenza di un fratello o di una sorella con particolari esigenze sensoriali, comunicative, comportamentali e con la necessità di particolari attenzioni. Il gruppo ha evidenziato il desiderio, sì, di confrontare esperienze personali, ma soprattutto la necessità di sentirsi meno soli e di condividere un grande peso per alleggerirlo. L’infanzia, l’adolescenza, la vita Un “peso” vissuto fin dall’infanzia, “quando non si riusciva a capire che cosa stava succedendo, il mistero che aleggiava fra le parole non dette dai genitori, le loro assenze, i visi tirati e tristi, i tanti, misteriosi soggiorni da nonni e zii”. E la fantasia di questi bambini ingigantiva le situazioni deformandole: molti, oggi, ammettono che avrebbero preferito spiegazioni semplici e comprensibili piuttosto che quel silenzio voluto per proteggerli e per non spaventarli. Poi c’era quella sensazione di disagio alla richiesta di papà e mamma di coinvolgere il fratellino disabile nei giochi con gli altri amici: difficile il rapporto, faticoso l’onere di “prendersi cura” del fratello e di essere responsabilizzato troppo presto: un vissuto di “eredità scontata” che ha fatto affrontare ai “siblings” compiti spesso più grandi di loro. Perché proprio loro sono stati considerati i figli “fortunati” e senza problemi. Invece i problemi c’erano: l’obbligo di non deludere, di essere bravo, corretto, responsabile, capace; l’eccessivo senso del dovere; l’accettare che le attenzioni maggiori fossero sempre riservate al fratello; l’imbarazzo per certi suoi Il Suo testamento può diventare qualcosa di molto importante. Infatti, con un lascito alla Lega del Filo d’Oro Lei assicura un futuro migliore a tante persone sordocieche che possono contare solo sul nostro aiuto. Anche grazie ai lasciti siamo riusciti a realizzare i Centri di riabilitazione di Lesmo e di Molfetta e a far proseguire i lavori a Termini Imerese e a Modena. Ma tanti altri progetti aspettano ancora le risorse necessarie. Guardare avanti con serenità Nel tempo il gruppo di auto mutuo aiuto ha fornito ai componenti lo slancio e la sicurezza per osservare da un nuovo punto di vista le proprie vite, la consapevolezza che in certe situazioni si possono leggere anche aspetti positivi legati alla propria crescita interiore. I “siblings” hanno scoperto di essere liberi di rapportarsi con i propri fratelli disabili in un modo speciale, di non essere preoccupati della diversità perché sono cresciuti insieme condividendo ogni momento della vita. Hanno imparato a sentirsi forti e rispettosi delle differenze, a parlare con più delicatezza e con meno disagio della disabilità, a distinguere i falsi problemi da quelli veri, ad affrontare costruttivamente le difficoltà, a individuare la loro situazione come un punto di osservazione privilegiato sulla vita. Hanno imparato a guardare avanti con serenità e fiducia. Per avere più informazioni, richieda il nostro opuscolo lasciti a: Ufficio Comunicazione e Raccolta Fondi 071 7231763 Mare o monti l’importante è stare insieme Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento dei soggiorni vacanza, l'attività storica della Lega del Filo d’Oro che ha avuto inizio nell’estate del lontano 1964. Queste vacanze vogliono offrire alle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali l’opportunità di momenti di svago, di incontro, di nuove esperienze e di relazione con altre persone che vivono una situazione simile, cercando di favorire soprattutto coloro che vivono in condizioni di maggiore isolamento. Durante i soggiorni vengono organizzate delle uscite culturali, naturalistiche e ricreative, attività sportive e ludiche e occasioni di socializzazione e relax. Viste le richieste sempre crescenti si è deciso di incrementare il numero dei soggiorni e le opportunità di vacanza. Ecco le proposte per l'estate 2010: ● San Benedetto del Tronto (Ap) - 5/12 luglio - 10 partecipanti e 21 luglio/4 agosto - 25/30 partecipanti ● Bagno di Romagna (Fc) - 21 agosto/4 settembre - 25/30 partecipanti e 12/19 settembre 10 partecipanti Tutti i gruppi sono sempre accompagnati da responsabili e volontari della Lega del Filo d’Oro. Le località scelte offrono molte opportunità: San Benedetto del Tronto è una nota località balneare che si affaccia sul mare Adriatico, con ampie spiagge sabbiose attrezzate. Bagno di Romagna è un antico borgo termale situato sull’Appennino Tosco-Romagnolo (500 m s.l.m.), circondato dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Molte le possibilità di escursioni lungo percorsi attrezzati e le opportunità di svago grazie alla presenza di numerose strutture. La realizzazione di questa attività è possibile grazie alla numerosa presenza dei volontari che hanno il compito di supportare le persone disabili nella relazione e comunicazione, nell’accesso alle informazioni, nella mobilità e partecipazione alle varie attività, nell’autonomia personale. Cerchiamo volontari Chi è interessato può contattare l’Ufficio Volontariato della sede di Osimo 071 7134085 [email protected] Per i futuri volontari verrà organizzato un momento formativo prima dell’avvio dell’attività. PAG I N A 4 N.2/2010 DAI C E N T R I Alcuni incontri, molti scambi culturali e... un po’ di divertimento Nei nostri Centri si vivono significativi momenti di confronto e di socializzazione che aiutano operatori e ospiti LESMO Due giornate di marzo hanno lasciato nel cuore degli ospiti del Centro il ricordo di un’esperienza indimenticabile: lo scambio di visite e di conoscenza con i bambini della Scuola Primaria “Maddalena di Canossa” di Monza. Il primo dei due interessanti pomeriggi ha visto due nostri ospiti, Valentina e Fabrizio, accompagnati da due educatrici, recarsi presso la scuola per raccontare agli alunni e agli insegnanti, leggendo in braille ciò che avevano scritto, com’è strutturato il Centro e le attività che vi si svolgono. Grande l’attenzione, moltissime le domande, curiose e intelligenti. Il secondo incontro si è svolto all’interno della nostra struttura: 32 scolari, accompagnati dalle loro maestre, hanno ricambiato la visita, hanno fatto un giro completo delle palazzine e degli ambienti esterni, ascoltando attenti le spiegazioni dei nostri rappresentanti; hanno sperimentato, con gli occhi bendati, i percorsi tra i vari laboratori, compreso quello della comunicazione dove Amelio, nostro ospite da molti anni e “inventore” di numerosi ausili, ha presentato la sua “DattiloMalossi”, una macchina da lui costruita per imparare a leggere e scrivere con questo metodo. I bambini hanno dimostrato grande partecipazione e tanto entusiasmo per aver conosciuto persone “diversamente abili” ma così attive e simpatiche. OSIMO Sono state molto interessanti le visite di amici stranieri che si sono svolte al nostro Centro di Riabilitazione tra la metà di marzo e l’inizio di maggio. Nell’ambito del loro Progetto Europeo Leonardo Da Vinci”, sei operatori finlandesi che lavorano in importanti strutture riabilitative del loro Paese sono rimasti quasi una settimana a Osimo; si sono recati al Centro, alla Comunità Kalorama e al Laboratorio di San Biagio; hanno incontrato i direttori e “5 per mille”: facciamo chiarezza Le tante domande di chiarimenti ricevute dal nostro Ufficio Comunicazione e Raccolta Fondi ci hanno convinto ad operare un mini-sondaggio per capire come venivano recepite le nostre richieste di destinare il 5 per mille sull’Irpef da parte dei lettori di “Trilli nell’Azzurro”. Le risposte del signor Giacomo P., nostro sostenitore da molti anni, sono quelle che riassumono meglio il livello di conoscenza dei nostri intervistati. Cosa pensava che fosse il 5 per mille? Inizialmente qualcosa destinata a sostituire l’8 per mille. Adesso so che non è così. Posso tranquillamente continuare a riservare l’8 per mille secondo le mie preferenze e il 5 per mille alla Lega del Filo d’Oro. Una cosa non esclude l’altra. Lei sa che destinare il suo 5 per mille non comporta nessun esborso aggiuntivo? Sì, il 5 per mille non è una tassa, come non lo è l’8 per mille. È una scelta che lo Stato mi consente di fare, devolvendo questa piccola parte delle tasse che comunque devo pagare a un’organizzazione non profit da me indicata. Ha trovato complicato destinare il suo 5 per mille sul modello della dichiarazione dei redditi? Assolutamente no. Basta una semplice firma nello spazio indicato, aggiungendo il codice fiscale della Lega del Filo d’Oro. In tasca porto qualcuno dei vostri ‘pro-memoria’ sul 5 per mille, da dare alle persone che incontro per motivi diversi. Nell’azienda in cui lavoro ho potuto esporre il materiale informativo richiesto alla vostra Associazione: depliant, locandine e ho inviato messaggi di solidarietà ai nostri indirizzi e-mail. Ho fatto la stessa cosa con amici e parenti, perché tutti possono aderire. Basta volerlo. ha lo scopo di sviluppare le abilità dei ragazzi seguiti e di fornire le necessarie informazioni a chi si occupa di disabilità e riabilitazione, coinvolgendo anche le famiglie, per proseguire le diverse attività studiate fra scuola e casa. gli staff dei diversi settori; hanno assistito a molte attività e ascoltato dettagliate presentazioni di tutto quanto facciamo. E hanno riportato in Finlandia un prezioso bagaglio di nuove conoscenze. Così come hanno fatto gli undici visitatori provenienti da Irlanda, Repubblica Ceca, Germania, Norvegia, Svezia, Finlandia e Scozia: i Paesi Europei che, insieme all’Italia rappresentata dalla Lega del Filo d’Oro, fanno parte del Gruppo MDVI Euronet, (Disabilità Multiple e Deficit Visivo) che si occupa di promuovere la conoscenza, la comprensione e i metodi educativi con i bambini e i ragazzi pluriminorati. Visita alle nostre strutture anche da parte di trentacinque rappresentanti delle dieci nazioni (Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Irlanda del Nord, Lussemburgo, Lituania, Lettonia, oltre, naturalmente, l’Italia) aderenti al nuovo Progetto “Sound and Picture”, che MOLFETTA E’ finalmente aperto il “Bar del Centro”! Ecco il racconto: “E’ stato inaugurato con un ricco buffet, è interamente gestito da un gruppo di nostri ospiti, è aperto tutti i venerdì dalle 9,30 alle 11,30 e offre una piacevole colazione a base di caffè, latte, cornetti e ghiottonerie varie preparate dai nostri ragazzi. Il mercoledì si esce per acquistare l’occorrente per il menu previsto. Il giovedì tutti ai fornelli per realizzare le ricette. Il venerdì Domenico alla cassa, Anna al banco per servire le consumazioni, Andrea e Pierluigi alla preparazione del caffè. E alla fine di questo “faticoso” lavoro ognuno potrà scegliere come spendere i soldini che si è guadagnato”. Con grande soddisfazione di tutti, aggiungiamo, perché per i nostri ospiti poter “lavorare guadagnando” è un’enorme gratificazione, che li aiuta ad acquistare autostima e autonomia. N.2/2010 PAG I N A 5 STO R I E D I V I TA Chiara ama la musica, il mare... e gli spaghetti Storia di una bambina abruzzese, dolce e affettuosa, e di due genitori coraggiosi SEGUE DA PAG. 1 ...Ester (otto anni a dicembre), che ama moltissimo e due genitori di straordinaria tenacia come mamma Paola e papà Ponziano. Non per nulla Chiara è abruzzese – è nata infatti a Civitella del Tronto, (TE) un suggestivo scoglio roccioso al confine con le Marche, non distante dal mare – tra gente abituata a far fronte alle difficoltà con il coraggio che da millenni è nel corredo genetico di questa regione, bella e sfortunata. “Ero al lavoro – racconta il papà, che ha lavorato per un’azienda commerciale e da sei anni guida camion – quando dall’ospedale (siamo stati in quelli di Pescara e di Ascoli) in cui mia riscontrato in altri genitori come noi – non sapevamo come reagire. Per colmo di sfortuna a Chiara si ruppe incidentalmente un femore. Ad ogni modo eravamo molto abbattuti…” Non è difficile capire perché. Però, avrete reagito in qualche modo. “Tra Italia e Svizzera” eclampsia (una sindrome che può condurre al distacco della placenta, n.d.r) e il parto prematuro, col cesareo, serviva ad evitare i gravissimi rischi per il feto. Più “Abbiamo dato vita a quei famosi ‘viaggi della speranza’ di cui tanto spesso si legge su “Trilli” – ci spiega Ponziano – andammo ad Ancona, al ‘Salesi’ dove si tentò un intervento, purtroppo non riuscito. Poi fu la volta del milanese moglie era ricoverata per il parto, mi convocarono d’urgenza perché sembrava che sia Paola che la bambina rischiassero addirittura la vita…” “Un’infinità di guai” Immagino lo stato d’animo… “Bisogna vivere quei momenti per capire. Ad ogni modo, Chiara venne alla luce…” “Aveva appena 27 settimane e pesava pochissimo – interviene mamma Paola – e, come avviene in questi casi, finì in incubatrice e ci rimase due mesi e mezzo, con la paura costante di perderla. Ero stata ricoverata per gestosi complicata da periodici alla bambina e durante uno di questi conobbi una dottoressa che mi consigliò di sentire un luminare di Ginevra…” E ne ebbe qualche vantaggio? “No. Però trovai in lui un professionista onestissimo che, senza rimandarci da Ponzio a Pilato, con conseguenti difficoltà psicologiche ed economiche – con un passava il tempo, però, più mi persuadevo che tutto sarebbe andato bene, anche se mi ero accorta che gli occhi di Chiara non erano come quelli degli altri bambini. I miei sospetti furono confermati il giorno stesso delle dimissioni dall’ospedale, quando mi fu rivelata la cecità totale della bimba, per retinopatia da parto prematuro. Era successo che la retina, a causa delle tre crisi respiratorie di cui era stata vittima Chiara, e della conseguente carenza di ossigenazione, era praticamente ‘morta’”. Un brutto colpo. “In effetti l’abbiamo presa molto male, non solo per il fatto in sé, ma anche perché – situazione che abbiamo solo stipendio non si vive in mezzo agli agi – mi mise di fronte alla cruda realtà”. Fine dei pellegrinaggi? “Non ancora. A Roma tentarono di installare delle protesi all’occhio sinistro di Chiara per evitare l’infossamento nel cavo orbitale, ma la bambina si rivelò allergica al materiale protesico. Insomma, le abbiamo tentate un po’ tutte…” “Finalmente la “Lega e…” ‘Niguarda’, dove fecero delle indagini molto accurate su Chiara e si intervenne per tentare di salvarle almeno l’occhio sinistro, anche questa volta senza successo…” “Tornammo a casa che Chiara aveva quattro mesi e vi restammo chiedendoci a chi avremmo potuto rivolgerci. Era un po’ come arrampicarsi sugli specchi – continua Paola - il colmo era, ma l’ho già letto in altre storie analoghe alla nostra, che la soluzione non era lontana da noi, solo che non lo sapevamo. Nel frattempo feci fare molti controlli “…Ma i problemi sembravano aumentare, anche se Ester, la nostra secondogenita, è stata un raggio di sole nel buio. I parenti cercavano di aiutarci, ma senza un costrutto…Tra gli amici ho dovuto fare una cernita: nel momento dell’aiuto, anche solo psicologico, spariscono d’incanto. E poi le difficoltà economiche, gli spostamenti, la depressione in cui ero caduta, Chiara che era sempre più chiusa in se stessa…faccia un po’ lei. Ad un certo punto, durante un controllo al ‘Salesi’ lanciai un s.o.s. e fui ascoltata. Mi suggerirono di contattare la Lega del Filo d’Oro, tramite la dottoressa Ceccarani e il ‘miracolo’ si verificò. Nel 2001 arrivammo a Osimo per il primo incontro al Centro Diagnostico e ci siamo tornati fino al 2009”. Parliamo di Chiara. “Parlare di Chiara significa parlare della “Lega” e dell’équipe eccezionale che non solo si occupa di nostra figlia, ma anche di noi, sostenendoci dal punto di vista psicologico e insegnandoci a non far perdere alla bambina i vantaggi acquisiti con i programmi di riabilitazione, studiati appositamente per lei. Chiara sta avendo dei risultati straordinari, se la si confronta con la Chiara di qualche anno fa: ad ogni trattamento se ne vedono i progressi. Non mi sembra vero, mi creda. Ha avuto crisi neurologiche molto gravi, ma grazie alla “Lega” è riuscita a superarle, almeno per il momento. Lì le vogliono un gran bene tutti…” “…un mare d’ affetto” Ester, la sorellina? “Le due sono molto attaccate e mi accorgo, che nonostante frequentino la stessa scuola, ovviamente in due classi differenti, e vivano nella stessa casa, quando Ester è assente per qualche motivo, Chiara ne soffre la lontananza. Per il resto, da quando segue i programmi di riabilitazione, abbiamo scoperto che adora qualunque genere musicale (si diverte alla pianola), ama gli animali e va matta per pizza e spaghetti. Ma più di ogni altra cosa ha il mare nelle vene: tutto ciò che ha a che fare con l’acqua, neve compresa”. “Starebbe ore sotto la doccia: l’acqua è per lei come una seconda pelle – dice Ponziano – e le piace anche ballare. A volte sembra assente, ma poi ti accorgi, stimolandola, che ha sentito e capito tutto quello che diciamo. Non ho parole per esprimere la nostra gratitudine alla “Lega”. La gente dovrebbe credere di più nelle cose che contano e aiutare chi le mette in pratica”. N.2/2010 PAG I N A 6 DALLE SEDI Primavera: fervono, come ogni anno, le attività delle sedi Anche le occasioni di divertimento sono un buon motivo per apprendere, socializzare, migliorare la qualità della vita OSIMO La primavera al Castello Estense di Ferrara è un tuffo nel passato rinascimentale della città. C’erano anche i nostri ragazzi che hanno vissuto come sul set di un film. Prima l’incontro con due calciatori della Spal - squadra che porta sulle maglie il nostro logo - con rispettivo scambio di gagliardetti (da Osimo veniva anche il cestino realizzato al Centro di Riabilitazione contenente materiale informativo sulla “Lega”). Poi la cerimonia di omaggio al Duca, a cura della Contrada San Giacomo nella splendida cornice del Castello, tra presentazione di prodotti locali e oggetti d’artigianato, scene teatrali, danze e ricostruzioni di episodi legati al XV secolo. Durante la sfilata i nostri amici hanno potuto apprezzare tattilmente i broccati e i velluti indossati dalle dame, dai cavalieri e dal Duca che ha acconsentito con signorile benevolenza a farsi fotografare insieme al gruppetto di Osimo. Infine tutti al pranzo collettivo organizzato dalla contrada di San Giacomo. Ultimo scambio della giornata: ai nostri è andato un foulard con lo stemma della contrada e l’invito al Palio che si terrà a maggio; ai ferraresi un altro cestino con gadgets della Lega del Filo d’Oro e la promessa di una nuova amicizia. ROMA Uscita inconsueta quella per la mostra al Vittoriano su Auschwitz, l’orribile ‘campo di lavoro’ nel quale la furia nazista mise a morte centinaia di migliaia di deportati ebrei. La guida che ha accompagnato i nostri utenti è essa stessa figlia di un sopravvissuto, liberato dagli alleati nel ’46, data che è nella memoria di alcune persone del nostro gruppo. Tra foto, filmati, abiti dell’epoca si è aperto il confronto con ciò che avevano appreso precedentemente su quel triste episodio della nostra storia e ciò che in qualche modo entrava nelle loro storie personali. Profonda attenzione, ma anche emozione e commozione per tutti, soprattutto durante il racconto di Giuseppe, zio di una neonata di pochi mesi, uccisa, per colmo di sventura, proprio il giorno della liberazione. Teatro, che passione! L’entusiasmo della volontaria Alessandra ha contagiato 18 elementi, tra persone sordocieche e volontari, coinvolgendoli nell’allestimento di un laboratorio teatrale. L’esperienza, avvenuta all’interno di una palestra, comprendeva una serie di esercizi fisici eseguiti sia singolarmente (esplorazione della sala), sia in coppia (esercizi di postura neutra), e anche tutti insieme (cerchi e movimenti in fila serrata). Il consenso unanime dei partecipanti potrebbe favorire, a breve, la realizzazione di un percorso più lungo, articolato tra vari laboratori espressivi teatrali. MILANO Mesi di fermento culturale Piccoli artisti all’opera Anche quest’anno tanti piccoli amici, scatenata la fantasia e le matite colorate, hanno partecipato alla seconda edizione del Cocconcorso. Gli elaborati, tutti coloratissimi e pieni di creatività, esprimono la volontà di essere vicini ai nostri ospiti sordociechi. Vogliamo ringraziare tutti i partecipanti citando i nomi dei vincitori per ognuna delle due categorie: Categoria “Pulcini” (bambini fino ai 6 anni) Viola Carminati ,4 anni San Giovanni Bianco (Bg) Categoria “Piccoli Amici” (dai 7 agli 11 anni) Disegno di Viola nella sede romana. Si comincia in gennaio con la visita del gruppo di persone sordocieche acquisite al Museo Storico dei Vigili del Fuoco. Grande accoglienza da parte dei ‘ragazzi con l’idrante’ e tanto entusiasmo dei nostri, al punto che l’argomento ‘fuoco’ ha preso il sopravvento sulle altre tematiche: gli incidenti domestici, le emergenze, i casi di pericolo causati dalla combustione e il modo di arginarli, in attesa dell’arrivo dei pompieri, hanno talmente ‘infiammato’ i nostri, da esaurire tutto il tempo a disposizione. Così che, per completare la visita (mancano all’appello le ricostruzioni scenografiche di incendi ‘storici’ e gli spazi riservati alle specializzazioni del corpo: sommozzatori, elicotteristi ecc.) bisognerà organizzare un secondo appuntamento. Ben venga! Chiara Giovannetti, 7 anni Fabriano (An) Disegno di Chiara Cielo plumbeo, ma cuori impavidi! Alla Merenda di Primavera (si fa per dire) non si rinuncia nemmeno con un tempo inclemente. E allora tutti al laghetto di Peschiera Borromeo, sia le persone sordocieche seguite dalla sede di Milano, sia alcuni ospiti del nostro Centro di Lesmo, accompagnati dai volontari, per passeggiare nel verde e cimentarsi con la pesca sportiva. La prova di ardimento consisteva nella cattura di un pesce siluro di proporzioni mostruose (150 kg per due metri di lunghezza!). Tentativo mancato (sarà stata colpa della canna?). Ha ripara- to in corner il buon Giuseppe con la sua trota salmonata da 8 etti e mezzo! Animali terrestri, invece, per i non pescatori nella piccola fattoria all’interno del parco: accarezzare le timide caprette e il docile cervo, apprezzare la regalità del piumaggio di un pavone sono sensazioni impagabili. Prima dell’altrettanto impagabile merenda, si intende! NAPOLI Di nuovo tutti in sella, per la ripresa dell’attività ‘Amico Cavallo’. Cambia il maneggio e non c’è più il mitico Ringo sostituito da Red, un bel cavallino dal pelo fulvo, ma resta l’istruttore Alfonso. I ‘veterani’ hanno ritrovato la loro agilità sulle staffe, i debuttanti hanno trovato in Red un amico piuttosto paziente. Il che non guasta. Alla cavalcata ha fatto poi seguito una salutare passeggiata al Parco dei Camaldoli, tra voci, profumi della natura e…giochi nell’apposita area attrezzata. L’uscita si è conclusa all’Eremo dei Camaldoli, non senza una doverosa sosta al ristorante. Il nostro spot sulle reti Rai Siamo davvero grati a "Rai per il Sociale" per aver trasmesso, gratuitamente e su tutte le reti nazionali, la nostra nuova campagna pubblicitaria "Il pubblico che amo di più", che ancora una volta vede Renzo Arbore testimonial dell'Associazione. Questi passaggi televisivi rappresentano un'occasione molto importante per far conoscere al grande pubblico le nostre attività e i nostri scopi, perciò ci auguriamo che altri media seguano l'esempio della Rai, sostenendoci generosamente con la loro disponibilità. N.2/2010 PAG I N A 7 DALL’ASSOCIAZIONE VISTI DAL VICINO Di teste in ordine lui se ne intende. Tarcisio Fabris fa il barbiere da quando aveva 15 anni ed era solo un apprendista. Adesso ne conta 79 e ancora manovra pettine e forbici come il mitico Figaro, il barbiere di Siviglia. Friulano di origine, vive a Milano e, per quanto riguarda il collegamento con la Lega del Filo d’Oro, è ‘padre d’arte’, nel senso che ha una figlia, Pia, infermiera nel nostro Centro di Lesmo fin dalla sua apertura. Tra le tante cose cui provvedere all’inizio c’era anche il problema del taglio dei capelli. Chi incaricare? Pia fa il suo nome ed ecco Tarcisio farsi avanti, con la sua borsetta degli strumenti. “Sono qua – dice – a questi ragazzi ci penso io!”. E si mette al lavoro senza pretendere neanche un centesimo. “Erano i primi tempi di Lesmo, qualche anno fa, e bisognava pur trovare qualcuno che provvedesse ai capelli di quei ragazzi, considerando che non era impresa facilissima – racconta Tarcisio, col suo inconfondibile accento friulano – Avevano, chi più chi meno, problemi che non riguardano solo la sordocecità, ma anche la sfera psicomotoria e, benché all’inizio della mia attività a Lesmo ne avessi da ‘curare’ solo tre o quattro, qualche volta c’erano dei problemi. Ricordo in particolare un ospite, il primo a mettere piede al Centro. Rientrava da Osimo ed era piuttosto agitato…sa, il cambiamento di ambiente può influire molto sui comportamenti di questi ragazzi, almeno all’inizio, perché le metodologie che vengono applicate, con infinita pazienza e grande competenza dal personale specializzato della “Lega” risolvono i problemi. L’ho constatato di persona: avere una figlia infermiera aiuta a capire tante cose. Sicchè la prima volta che mi accinsi a tagliargli i capelli ci impiegai la bellezza di due ore e mezza! Poi i ragazzi sono diventati una ventina e paradossalmente impiego appena un quarto d’ora a ragazzo, perché, come le dicevo prima, anche per i più ribelli si adottano piccole strategie. Ora va tutto bene, i miei ‘clienti’ – detto scherzosamente – sanno quand’è il momento di mettere a posto la zazzera e ci stanno volentieri. Ovviamente durante le ‘grandi manovre’ sono aiutato da una o due assistenti…sono ragazze favolose, devo proprio dirlo. Le ammiro per la loro professionalità e soprattutto per la loro fermezza d’animo: se non le si vede all’opera e se non si ha la percezione esatta delle dif- ficoltà poste da questo tipo di disabilità complessa, non si ha idea dell’enorme lavoro che svolgono. Con straordinaria assiduità e con tanto amore, ripeto. Bisogna avere delle grandi doti umane per fare quel mestiere, e io vorrei che i duri di cuore, quelli che si ammazzerebbero per una stupidata, ogni tanto venissero a vedere per che cosa davvero conviene battersi. Quando passo davanti al cartellone su cui sono elencate le associazioni e gli enti che tangibilmente esprimono la loro solidarietà alla “Lega”, quando vedo la foto di Arbore che abbraccia quei ragazzi mi fermo a riflettere e il mondo mi sembra meno cattivo. E’ questa la filosofia operativa della “Lega”. Ed ecco perché sono contento e appagato quando, circa ogni 40 giorni, prendo il mio treno da Milano e scendo ad Arcore. Lì c’è un’auto che mi porta a Lesmo, il resto l’ho già raccontato. Ormai esiste un feeling tra me e quei ragazzi: sarà perché faccio anche l’allenatore di calcio per una squadra amatoriale milanese, con i giovani riesco a comunicare. Ci vogliono i ritmi giusti e sa…queste metodologie le applico anche ai ragazzi di Lesmo, quando impugno pettine e forbici. È una questione di tempismo: entrare quando il ragazzo è calmo e ben disposto, stoppare quando magari comincia a dar segni di insofferenza. Dopotutto è il ritmo normale della vita e fin che il Signore mi conserverà la salute continuerò a fare quello che faccio”. Un filo d’oro con i giovanissimi Il “Consiglio” dei più giovani Sensibilizzare i ragazzi alla solidarietà è sempre un buon investimento. Lo dimostrano i piccoli ‘politici’ di cui trasmettiamo il messaggio, usando le loro stesse parole. Un esempio per i politici adulti? Speriamolo! "Noi siamo i ragazzi del Consiglio Comunale di Rivalba, un paesino in provincia di Torino. Ci riuniamo, votiamo e lavoriamo come un vero consiglio comunale. Tutti gli anni ci prefiggiamo di raccogliere dei fondi per fare una donazione a chi è meno fortu- nato. Abbiamo deciso per voi perchè ce ne ha parlato la maestra. Così abbiamo fatto una delibera e, a Natale, durante la festa del Comune, abbiamo cucinato e venduto crêpes! Speriamo di collaborare ancora con voi in futuro!" Grazie piccoli, grandi consiglieri, per la vostra generosità e per la grande lezione di vita che tanti dovrebbero imparare!! WWW. Tarcisio, il “Figaro” del Centro Lesmo Visita il sito www.legadelfilodoro.it E, se vuoi ricevere le ultime notizie sulla nostra Associazione direttamente nella tua e-mail clicca su Come comunicano le persone sordocieche Le persone sordocieche spesso non hanno la possibilità di utilizzare il linguaggio verbale e usano, perciò, diversi sistemi alternativi di comunicazione, che dipendono dalle capacità residue di ognuno e che permettono loro di interagire con gli altri, di capire e farsi capire. In ogni numero di “Trilli nell’Azzurro” approfondiamo a turno uno di questi sistemi di comunicazione: - Comunicazione comportamentale - Comunicazione oggettuale - Comunicazione pittografica - Comunicazione gestuale e LIS - Malossi - Dattilologia - Tadoma - Stampatello sulla mano - Braille Comunicazione oggettuale Le persone con seri problemi di vista e difficoltà di apprendimento possono utilizzare un sistema di comunicazione legato alle loro abilità tattili e basato pertanto sulla rappresentazione di azioni o di situazioni attraverso gli oggetti. Questi devono essere riconoscibili e significativi, cioè mantenere una buona somiglianza tattile con l’oggetto/situazione originale. Ad esempio, un piccolo piatto e un piccolo bicchiere possono essere utilizzati per insegnare al bambino ad esprimere il bisogno di mangiare o di bere. N.2/2010 PAG I N A 8 AV V E N I M E N T I La maratona di “Due ai fornelli” E’ durata sette serate in due mesi la gara di cucina per coppie organizzata dal Comune presso l’Osteria “San Nicola” di Tolentino (Mc). Una vera maratona culinaria che ha visto bravissimi cuochi dilettanti cimentarsi nella realizzazione di gustosi menu giudicati da un’attenta e competente giuria, che ha poi premiato i “Due ai fornelli” ritenuti più abili. La manifestazione è stata voluta per raccogliere fondi a nostro favore e ha ottenuto un vivo successo. Grazie da tutti noi ai tanti generosi partecipanti! La tradizione rinnovata Fin dalla prima edizione, nell’ormai lontano 1996, il Comitato Organizzatore del Concorso Fotografico Internazionale “Giuliano Carrara” ha deciso di devolvere alla nostra Associazione parte delle quote d’iscrizione e l’intero ricavato della vendita del catalogo. La tradizione si rinnova anche quest’anno e il Concorso rappresenta per noi un prezioso sostegno. Indetta dall’Accademia della Chionchina e dal Gruppo Sant’Andrea di Pistoia e ospitata nel Palazzo Comunale della città toscana, la manifestazione sviluppa due diversi temi, “Libero” e “Carta e cartone”. Quest’ultimo invita i concorrenti a rappresentare attraverso la fotografia la propria visione del mondo della carta, dalla produzione all’utilizzo, dallo smaltimento al riciclaggio. Tanti gli artisti, provenienti da diversi Paesi del mondo, le cui opere sono apprezzate da un pubblico davvero molto numeroso. Un mare di generosità Così possiamo sicuramente definire quel tratto di Adriatico di fronte a Porto San Giorgio (Fn), dove si è svolta la suggestiva “Regata di Pa- squa”, riservata a Giovani Timonieri di età compresa fra gli 11 e i 15 anni, organizzata dall’Associazione Sportiva Nautica Picena. E il presidente, Luciano Gaucci, ci scrive: “35 imbarcazioni, locali e non, hanno regatato in tre diverse prove, con un tempo bellissimo e un ottimo scirocco. Fra i giovani partecipanti, i genitori e il pubblico abbiamo raccolto fondi per voi attraverso la vendita di oggetti offerti da alcune ditte che operano nel settore velico”. Grazie presidente e grazie a tutti: la generosità vola anche sulle onde! Tutti a cena per sostenerci stinato ad arredare un laboratorio dove gli ospiti potranno svolgere diverse attività occupazionali indispensabili per il loro percorso riabilitativo. Tanto amore dopo la tragedia Si è svolta a Cerignola (Ba) la “Settimana della Memoria”, dedicata ai bambini e alla tragedia dell’OlocaustoOrganizza ta dal Centro Sociale Evangelico in collaborazione con l’Associazione “Casa Di Vittorio” e la Regione Puglia e patrocinata dal Comune, la manifestazione ha fatto Si è svolta dal 14 al 21 marzo la lunga maratona benefica organizzata da Mediafriends per raccogliere fondi a favore di alcune associazioni – tra le quali la Lega del Filo d'Oro – che si occupano di aiutare e curare bambini con problemi in Italia e nel mondo. Trasmessa su tutte le Reti Mediaset, sul Digitale Mediaset e su Radio R101, la "Fabbrica del Sorriso" ha riscosso anche quest'anno un grande successo e la somma raccolta rappresenta per tutti un sostegno davvero prezioso. conoscere questa terribile pagina di storia attraverso una mostra fotografica, la proiezione di un film, uno spettacolo teatrale e molte testimonianze. Tra queste ultime la vendita di litografie tratte da un’- CI HANNO AIUTATO Più di duecento persone hanno partecipato all’annuale cena organizzata a Modena dall’Associazione “Luci di ComeTe” per sostenere i lavori di costruzione del nostro nuovo Centro socio sanitario emiliano, che termineranno entro l’estate. Il presidente di “Luci di ComeTe”, Bruno Iseppi, ha comunicato che quanto è stato raccolto dalla sua Associazione durante l’anno sarà de- ● II Circolo Didattico Landolina - Misilmeri (Pa) ● V Classe elementare Scuola Immacolata - Roma ● IV A e IV B Istituto Comprensivo Don Bosco - Noto (Sr) ● Alunni VIII Circolo Plesso Sovito IV - Talsano (Ta) ● Autisti Poste Italiane C.M.P. - Napoli ● Alunni 5a Elementare Scuola Borgo Costa - Porto San Giorgio (Fm) ● Insegnanti Scuola Elementare Classi 2A e 2B - Cellole (Ce) ● Classe 2D Scuola primaria Manzoni - Cernusco S/N (Mi) ● Gruppo Prima Comunione Parrocchia San Pio X - Porto Sant’Elpidio (Fm) ● Scuola dell’Infanzia San Giovanni Bosco - Volla (Na) ● Associazione culturale e coro - Pozzomaggiore (Ss) ● Parrocchia San Gaetano Catanoso - Gioia Tauro (Rc)... ... e tantissime altre persone che ci hanno devoluto i loro contributi o hanno organizzato manifestazioni a nostro favore Trilli nell’Azzurro L A P O STA Egregio Presidente, mi è testè pervenuto il Suo “Grazie” per il mio modesto contributo che da vent’anni devolvo alla Lega del Filo d’Oro: con commozione La ringrazio e, nel mio piccolo, ne vado fiero. Purtroppo non mi è possibile dare di più di quanto devolvo: ho 93 anni e sono un pensionato statale che cerca decorosamente di risolvere i “capricci” della vita di oggi! Mi auguro, negli anni prossimi, di poter ancora annoverarmi fra i sostenitori, nella speranza di raggiungere i fatidici “25 anni” di fedeltà. Luigi D.P. Napoli Siamo noi che ringraziamo ancora una volta Lei, carissimo Luigi, per la Sua generosità e, soprattutto, per la Sua attenzione e il Suo affet- opera di Gioacchino Loporchio dedicata alla Shoah, il cui ricavato ci è stato interamente devoluto, dimostrando come da una grande tragedia possa nascere l’amore per gli altri. Grazie! to. E quando raggiungerà i famosi “25 anni” festeggeremo davvero con gioia insieme a Lei! A voi, miei grandi amici, all’inizio di febbraio, grazie a Dio, sono andato in pensione! Nel momento di questo passaggio ho pensato ai ragazzi assistiti da Voi con immensa capacità, volontà e amore e ho così deciso di chiedere ai miei colleghi, come regalo di pensinamento, una donazione a favore della “nostra” Associazione. Ho voluto così lanciare un messaggio di solidarietà: nel momento in cui si raggiunge un traguardo così importante come la pensione bisogna assolutamente pensare agli altri, soprattutto ai bambini e ai ragazzi meno fortunati. Nel mio “discorso” di commiato ai colleghi mi sono permesso di ringraziarli anche a nome vostro e li ho invitati a versarvi un contributo annuale. Mi auguro che il mio consiglio venga accolto e spero che questo gesto possa essere imitato da tanti “pensionandi”: solo così il sorriso di un bambino che voi seguite sarà per tutti il più bel dono da conservare per sempre! Francesco G. Roma Le sue parole e il suo gesto ci hanno davvero commosso: è Lei il nostro “grande amico”, con la sua sensibilità e il suo grande cuore! E, insieme a Lei, anche noi ci auguriamo che i suoi colleghi e tanti altri futuri pensionati possano regalare un sorriso ai nostri piccoli ospiti. Grazie anche da loro, per oggi e per un futuro che, con questi aiuti, potrà essere più sereno. Spettabile Direzione, mi ha molto commosso ricevere l’attestato del “ventennio”: non ho mai fatto niente di particolare, ho solo cercato, molto modestamente, di essere vicina a chi aiuta quelli che soffrono, prima di tutto con la preghiera e poi con qualche soldino risparmiato con tanta fatica. Il mio “orticello” non mi ha mai lasciato tempo da dedicare agli altri, perchè ho sei figli e adesso otto nipoti! Ora sono arrivata a 80 anni, ma, per quel poco che posso, continuerò a esservi vicina. Grazie per quel che fate e per l’attestato, che terrò bello in vista. Renata B. Padova Grazie a Lei, cara “nonna” Renata: ci permetta di chia- marla così perchè anche tutti i bambini che aiutiamo adesso sono suoi “nipoti”, insieme ai suoi otto, e abbracciano con affetto questa nuova “nonna” Renata, così dolce e sensibile. Cari bambini della “Lega”, siamo due fratelli di 8 e 10 anni e tre cugini appena più grandi di noi. Per Pasqua volevamo farvi un piccolo regalo, così abbiamo aperto i nostri salvadanai e vi abbiamo mandato un po’ di soldini, per dirvi che vi pensiamo e vi vogliamo tanto bene! Tommy, Cecilia, Andrea, Leo, Elena Milano Siete stati proprio tanto cari! Grazie da tutti noi: anche noi vi vogliamo tanto bene! Notiziario ufficiale della Lega del Filo d’Oro Associazione Nazionale riconosciuta con D.P.R. n. 516 del 19.5.1967 ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) Via Montecerno, 1 - 60027 Osimo (AN) tel. 07172451 - fax 071717102 c/c postale 358606 INTERNET: www.legadelfilodoro.it POSTA ELETTRONICA E-Mail: [email protected] Direttore editoriale Mario Trapanese Direttore responsabile Rossano Bartoli Redazione Alessandra Broccolo, Gianluca de Tollis, Lorenzo Gatto, Antonio Mellone, Alessandra Piccioni, Elena Quagliardi, Daniela Ruini, Clara Viola Segreteria di redazione Anna Maria Catena, Maria Laura Volpini Progetto grafico R.C.D. & Partners Coordinamento editoriale, stampa e distribuzione Postel S.p.A. Impaginazione Margaret Ferro - Proart s.a.s. Questo numero è stato chiuso in tipografia il 20/04/2010 ed è stato tirato in 349.000 copie. Autorizzazione del Tribunale di Ancona 29.7.1981 n.15. Bimestrale - Poste Italiane SpA - Spedizione in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 2 - DCB Milano Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana Per garantire la privacy I dati sono trattati per le attività di raccolta fondi, sia in formato cartaceo che elettronico, da Responsabili ed incaricati a ciò preposti e possono essesre comunicati a società di marketing diretto che effettuano l’invio di nostro materiale. Per esercitare i diritti di cui all’articolo 7 del D. Lgs. 196/2003 (tra cui modificare o cancellare i dati ) scrivere al Responsabile Comunicazione e Raccolta Fondi ( Responsabile del trattamento) presso Lega del Filo d’Oro Onlus Via Montecerno,1 60027 Osimo - AN (Titolare del trattamento).