Marzo
Aprile
n.2/2010
Notiziario ufficiale
Dal 1964
DELLA LEGA DEL FILO D’ORO
Una lunga storia
di solidarietà
per i sordociechi
Lega del Filo d’Oro - ONLUS
via Montecerno, 1 - 60027 Osimo (AN)
Bimestrale - Poste Italiane SpA - Spedizione in A.P.
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46)
art.1, comma 2 - DCB Milano
L’editoriale
di Rossano Bartoli
Cari amici,
come tutti sanno, nel mese di maggio
si deve presentare la denuncia dei
redditi, attraverso la quale è ora possibile sostenere associazioni non profit come la nostra. Basta decidere di
devolverci il “5xmille” della cifra
totale da versare allo Stato: un piccolo gesto che non costa nulla ai contribuenti, ma che rappresenta per
noi un significativo segnale di attenzione per quello che facciamo e,
soprattutto, un aiuto importante che,
nonostante il forte ritardo con cui
vengono erogati i contributi, ci consente di programmare con più serenità lo sviluppo dei nostri servizi.
Visto il successo degli anni scorsi,
abbiamo organizzato per il 22 maggio la terza “Giornata del Sostenitore”, occasione preziosa di
incontro con coloro che ci seguono
con tanta fiducia e generosità. Chi
desidera conoscere da vicino le
nostre strutture, gli ospiti, i familiari,
gli operatori, le diverse attività e
tutto il lavoro che svolgiamo è atteso
nei nostri Centri di Osimo, Lesmo e
Molfetta. Vi aspettiamo numerosi,
perché la vostra vicinanza è fondamentale per proseguire su un cammino reso ancora più difficile dalle
numerose nuove patologie che si presentano e volto alla ricerca di metodi
diversi per affrontarle, consentendo
così una vita migliore alle persone
che aiutiamo e ai loro familiari.
DAI CENTRI E DALLE SEDI
AT T UA L I TÀ
CONTINUA A PAG.
2
IN COSTANTE AUMENTO L’ARRIVO AL NOSTRO CENTRO DIAGNOSTICO DI BAMBINI AFFETTI DA PATOLOGIE MOLTO GRAVI
I nuovi e complessi problemi richiedono
un impegno forte e duraturo
Si è conclusa la ricerca svolta in collaborazione con l’Ospedale “Bambino Gesù” di Roma.
Gli importanti risultati verranno ampiamente diffusi in Italia e all’estero
L’abbassamento dell’età media di coloro che
arrivano al Centro Diagnostico di Osimo e l’esponenziale aggravamento delle patologie che i
nostri specialisti da diversi anni si trovano ad
affrontare ci hanno spinto a intraprendere – in
collaborazione con l’Ospedale “Bambino Gesù”
di Roma – una lunga e importante indagine per
conoscere questi cambiamenti e studiare strategie
adeguate per affrontarli. La ricerca, resa possibile
grazie alla somma raccolta da Mediafriends
attraverso “La Fabbrica del Sorriso” 2006 e
realizzata avvalendosi della quarantennale esperienza della Lega del Filo d’Oro, ha esaminato
retrospettivamante le caratteristiche di bambini
(293 maschi e 141 femmine) di età compresa fra
i 3 e gli 8 anni, selezionati a campione fra i 1167
seguiti da noi fra il 1968 e il 2007 e provenienti
da tutte le regioni d’Italia (con una prevalenza
delle Marche e delle zone dove l’Associazione è
presente con i Centri e le sedi territoriali). Si sono
volute così...
A PAG.
4
E
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Da nord a sud
numerose e diverse attività
DALL’ASSOCIAZIONE
A PAG.
2
Alcuni pomeriggi per aiutare gli altri
Così gli ospiti adulti della nostra
Comunità Kalorama hanno vissuto
l’esperienza nella Casa Circondariale
“Barcaglione” di Ancona: molti momenti
di incontro con alcuni detenuti, ai quali
hanno insegnato la lavorazione
del midollino, una bellissima occasione
per sentirsi attivi, partecipi e in grado
di “dare una mano” a chi ne ha bisogno.
S T O R I E D I V I TA
CONTINUA A PAG.
5
Ha lottato per la vita,
ora l’aspetta un futuro
finalmente sereno
La primavera ha risvegliato la voglia di fare, di stare insieme, di vivere occasioni indimenticabili. Così nei nostri
Centri e nelle nostre Sedi sono stati organizzati incontri
importanti, momenti di socializzazione, visite culturali e
gite per conoscere la natura.
Compirà dieci anni a maggio, Chiara.
Un compleanno che avrebbe potuto
non esserci. Ma lei, completamente
cieca e con problemi dovuti ad un
grave ritardo psicomotorio, ha deciso
che non era il caso. Ha una sorellina,...
NESSUNO È AUTORIZZATO A RISCUOTERE CONTRIBUTI in nome o per conto della Lega del Filo d’Oro. Chi intende effettuare donazioni può farlo mediante il c/c postale 358606 intestato a: Lega del Filo d’Oro - Osimo (AN)
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AT T UA L I TÀ
SEGUE DA PAG.
1
...analizzare le patologie, l’origine, le cause e la gravità dei danni,
le possibilità di interventi di
recupero, le modificazioni nel
tempo.
I RISULTATI DELLA RICERCA
L’aumento costante di nascite
premature e di gravi sindromi
prenatali (come la “cerebropatia
da prematurità”, quasi triplicata
dagli anni ’70 al decennio
1998/2007 e spesso associata a
malformazioni oculari) alle quali
oggi si cerca di far fronte continuano a causare problemi ben
diversi e ben più gravi di quelli
provocati, come in precedenza,
per esempio da malattie infettive
contratte dalla madre durante la
gravidanza (tipo la rosolia). La
ricerca evidenzia con estrema
chiarezza quanto siano aumentati, nel corso degli anni, i
bambini con sempre maggiore
dipendenza a livello di autonomie personali a causa dei severi e plurimi deficit sensoriali e
cognitivi, ma soprattutto
motori e della frequente presenza di epilessia. La complessità dei problemi è alta in tutto il
periodo preso in esame: il 91%
dei bambini considerati presenta
almeno un severo deficit sensoriale, neuromotorio o cognitivo;
il 51% ne presenta almeno due;
il 23% tutti e tre e quest’ultima
percentuale è aumentata nel
corso dell’ultimo decennio.
luppo delle possibilità (come
residui visivi e/o uditivi) e questo
significa un costante aumento
di personale qualificato,
aggiornamenti professionali
continui, attenti studi di nuovi
tipi di programmi e di trattamenti da parte di tutta la nostra
équipe di specialisti, professionisti, operatori e anche volontari.
guardia, adeguate ai problemi di
oggi, destinati a protrarsi per un
tempo molto lungo, perché
quelli che ora sono bambini
sempre più piccoli saranno giovani e adulti negli anni a venire.
Di questo “oggi” e di questo
“domani” la Lega del Filo
d’Oro intende farsi carico nel
miglior modo possibile.
IL FORTE IMPEGNO
L’apertura dei nuovi Centri in
Italia e la ristrutturazione di
NUMEROSE PRIORITÀ
È assolutamente indispensabile
anche fornire adeguati sostegni
Lo studio dimostra anche come i
bambini prematuri abbiano
sempre problemi più gravi
rispetto perfino ad altri, sia pur
gravissimi, affetti da malattie
genetiche. Sulla base dei risultati
ottenuti si possono ipotizzare
ulteriori sviluppi della ricerca
quali l’estensione della casistica,
altre analisi epidemiologiche e
indagini di valutazione, la stima
delle evoluzioni di ogni caso nel
tempo e della qualità della vita
dei pazienti e delle loro famiglie.
STIAMO LAVORANDO COSÌ
Già da lungo tempo il nostro
Ente ha affrontato queste situazioni nuove attraverso la continua formazione del personale,
l’adeguamento degli ambienti
interni ed esterni, lo studio e la
realizzazione di ausili sempre
più sofisticati. Le diverse problematiche richiedono interventi
plurimi e contemporanei
soprattutto nell’ambito della
riabilitazione motoria e dello svi-
medica in modo sistematico e
interdisciplinare, per riuscire a
identificare non solo i problemi
attuali di tutti questi bambini,
ma anche quelli futuri, che inevitabilmente si aggraveranno con
l’avanzare dell’età. Ed è fondamentale che gli Enti pubblici, le
Istituzioni, le Autorità competenti prendano atto di questi
cambiamenti e sappiano farsi
carico di situazioni così difficili
destinate a protrarsi per molti,
lunghi anni a venire.
TANTE DOMANDE
PER IL FUTURO
quello di Osimo hanno rappresentato un impegno estremamente oneroso, affrontato
dall’Ente grazie soprattutto al
generoso aiuto offerto da tutti i
nostri sostenitori: i Centri offrono ora e offriranno in futuro
soluzioni avanzate e all’avan-
di tipo psicologico, legale, tecnico, pratico alle famiglie, che si
trovano ad affrontare innumerevoli e gravi difficoltà, da quelle
sanitarie a quelle ambientali, da
quelle assistenziali a quelle relazionali. È altrettanto importante
sensibilizzare l’intera classe
Tutti noi ora stiamo cercando le
soluzioni più valide per affrontare il futuro. Le domande che
ci poniamo sono molte: dobbiamo studiare nuove metodologie di intervento? come possiamo aiutare di più e meglio le
famiglie? come riusciremo a
intensificare i rapporti e a sfruttare le nostre esperienze con le
diverse strutture territoriali? Le
risposte verranno dai numerosi
incontri e confronti già programmati fra esperti e tecnici
che operano con noi e molti
altri, italiani e stranieri.
La realizzazione e la diffusione della ricerca ha per noi un
unico scopo, quello per il quale
siamo nati 45 anni fa e per il
quale vogliamo e dobbiamo
lavorare per molto tempo ancora: garantire a tutte le persone
che aiutiamo un futuro sereno e
una vita dignitosa.
CONTINUANO LE POSITIVE ESPERIENZE VISSUTE DAGLI OSPITI ADULTI DELLA COMUNITÀ KALORAMA
Incontrarsi per dare tanto e ricevere molto di più
Nella Casa Circondariale “Barcaglione” di Ancona sono stati trascorsi indimenticabili momenti
di profonda interazione fra le persone sordocieche e i detenuti che hanno lavorato con loro
Il continuo percorso riabilitativo che seguono gli adulti
sordociechi ospiti della
Comunità Kalorama di
Osimo li ha portati, nel corso
degli anni, a vivere molte e
diverse esperienze per conoscere il mondo esterno e sentirsi così parte integrante
della società. Fra le molte iniziative studiate per loro a questo scopo (dal mondo del
lavoro a quello della natura,
dalle visite culturali alle
numerose attività di incontro
e di socializzazione), alcune li
hanno messi a diretto contatto con le Istituzioni Pubbliche: indimenticabili, per
esempio, le giornate trascorse
con le Guardie Forestali e con
i Carabinieri, così come le
visite ai Palazzi delle
Istituzioni a Roma.
SONO STATI
OTTIMI “TUTOR”
La tappa più recente di questo
percorso ha portato alcuni
nostri ospiti per cinque
pomeriggi
nella
Casa
Circondariale “Barcaglione”,
dove hanno insegnato a quattro detenuti la lavorazione
del midollino, attività da sempre esercitata con grande successo alla Comunità Kalorama.
“L’apprendimento delle tecniche
di intreccio – spiega Lorenzo
Gatto, direttore del nostro
Settore Adulti – presenta
caratteristiche particolari di
momento interattivo tra persone. In questo caso specifico le
persone sordocieche hanno
assunto il ruolo di “tutor”, dall’insegnamento della lavorazione fino alla realizzazione di piccoli manufatti. Il rapporto con il
sistema carcerario è stato perciò
vissuto dai nostri ospiti come
luogo in cui “potere e sapere fare
cose nuove”, con un considerevole rinforzo della propria autostima, dove le persone incontrate
non vengono identificate come
detenuti, ma vissute in una positiva interazione sociale”.
LA GRATIFICAZIONE DI
POTER “FARE QUALCOSA
PER GLI ALTRI”
L’esperienza, coordinata dalla
nostra assistente sociale
Raffaella Fusaro e da Don
Giovanni Varagona, cappellano del carcere, si è svolta
negli scorsi mesi di febbraio e
marzo. Il successo è
stato davvero notevole: grandi l’entusiasmo e l’emozione
dei nostri ospiti,
usciti
dal
loro
ambiente quotidiano
per “fare qualcosa
per gli altri”, e dei
detenuti che hanno
preso parte all’iniziativa e molto forte il
coinvolgimento dell’intero staff carcerario, dalla direzione
alle guardie agli assistenti, che ci hanno
chiesto di proseguire
questa esperienza
così positiva con l’insegnamento di altre
attività quali la tessitura e la legatoria.
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PAG I N A 3
AT T UA L I TÀ
IL GRUPPO DI AUTO MUTUO AIUTO DI OSIMO CONSENTE INCONTRI E CONFRONTI E FAVORISCE UNA CRESCITA INSIEME
Fratelli e sorelle, persone “speciali”
I molti supporti forniti da tempo alle famiglie ci hanno portato a individuare problemi diversi
vissuti dagli altri figli non disabili e a cercare di affontarli
Abbiamo spesso parlato degli
innumerevoli problemi a cui i
genitori di figli disabili devono far fronte dal momento
della loro nascita e per tutto
l’arco della loro vita e abbiamo
da molto tempo attivato
numerose iniziative per fornire gli aiuti necessari per far
vivere al meglio questa difficile esperienza. Ma poco o nulla
si è detto degli altri componenti del nucleo familiare, dei
“siblings”, per usare il termine
inglese ormai usato a livello
scientifico. I “siblings” sono i
fratelli e le sorelle dei ragazzi disabili: figure molto “speciali”, spesso “invisibili”, che
vivono – emotivamente e concretamente – esperienze particolari, talvolta difficili, certo
diverse dalle normali relazioni
all’interno di una famiglia.
L’aiuto del gruppo
Dai numerosi incontri che il
nostro Ente ha avuto con i
Informarsi
ora è più facile
Per ottenere maggiori
indicazioni su come
sostenere le attività
della Lega del Filo d’Oro
o effettuare donazioni
con carta di credito
o periodiche
chiamate il nostro
Nel Suo
testamento
si ricordi
delle persone
sordocieche
comportamenti e per il suo
aspetto fisico; il senso di colpa
per questi sentimenti negativi
non sempre compensati dall’amore per lui. Molte anche le
difficoltà vissute durante l’adolescenza e nell’età adulta,
quando il distacco dalla famiglia, la scelta di un partner, il
riconoscimento della propria
identità hanno spesso provocato un sovraccarico di emotività talvolta faticosamente
gestibile.
Un momento di simpatica e sorridente complicità
parenti dei ragazzi che assiste,
è emersa la necessità di attivare a Osimo, già dal 2005, un
gruppo di auto mutuo aiuto
che ha consentito a diversi
fratelli di confrontare le proprie esperienze e di mettere a
fuoco i propri vissuti in una
situazione condizionata dalla
presenza di un fratello o di
una sorella con particolari esigenze sensoriali, comunicative, comportamentali e con la
necessità di particolari attenzioni. Il gruppo ha evidenziato il desiderio, sì, di confrontare esperienze personali, ma
soprattutto la necessità di
sentirsi meno soli e di condividere un grande peso per
alleggerirlo.
L’infanzia,
l’adolescenza, la vita
Un “peso” vissuto fin dall’infanzia, “quando non si riusciva
a capire che cosa stava succedendo, il mistero che aleggiava
fra le parole non dette dai genitori, le loro assenze, i visi tirati e
tristi, i tanti, misteriosi soggiorni
da nonni e zii”. E la fantasia di
questi bambini ingigantiva le
situazioni deformandole: molti, oggi, ammettono che avrebbero preferito spiegazioni
semplici e comprensibili piuttosto che quel silenzio voluto
per proteggerli e per non spaventarli. Poi c’era quella sensazione di disagio alla richiesta di papà e mamma di coinvolgere il fratellino disabile
nei giochi con gli altri amici:
difficile il rapporto, faticoso
l’onere di “prendersi cura” del
fratello e di essere responsabilizzato troppo presto: un vissuto di “eredità scontata” che
ha fatto affrontare ai “siblings”
compiti spesso più grandi di
loro. Perché proprio loro sono
stati considerati i figli “fortunati” e senza problemi. Invece
i problemi c’erano: l’obbligo
di non deludere, di essere
bravo, corretto, responsabile,
capace; l’eccessivo senso del
dovere; l’accettare che le
attenzioni maggiori fossero
sempre riservate al fratello;
l’imbarazzo per certi suoi
Il Suo testamento può diventare qualcosa di
molto importante. Infatti, con un lascito alla
Lega del Filo d’Oro Lei assicura un futuro
migliore a tante persone sordocieche che possono contare solo sul nostro aiuto. Anche grazie ai lasciti siamo riusciti a realizzare i Centri
di riabilitazione di Lesmo e di Molfetta e a far
proseguire i lavori a Termini Imerese e a
Modena. Ma tanti altri progetti aspettano
ancora le risorse necessarie.
Guardare avanti
con serenità
Nel tempo il gruppo di auto
mutuo aiuto ha fornito ai
componenti lo slancio e la
sicurezza per osservare da un
nuovo punto di vista le proprie vite, la consapevolezza
che in certe situazioni si possono leggere anche aspetti
positivi legati alla propria crescita interiore. I “siblings”
hanno scoperto di essere liberi di rapportarsi con i propri
fratelli disabili in un modo
speciale, di non essere preoccupati della diversità perché
sono cresciuti insieme condividendo ogni momento della
vita. Hanno imparato a sentirsi forti e rispettosi delle differenze, a parlare con più delicatezza e con meno disagio
della disabilità, a distinguere i
falsi problemi da quelli veri,
ad affrontare costruttivamente
le difficoltà, a individuare la
loro situazione come un
punto di osservazione privilegiato sulla vita. Hanno imparato a guardare avanti con
serenità e fiducia.
Per avere più informazioni, richieda il
nostro opuscolo lasciti a:
Ufficio Comunicazione
e Raccolta Fondi
071 7231763
Mare o monti
l’importante
è stare insieme
Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento dei soggiorni
vacanza, l'attività storica della
Lega del Filo d’Oro che ha avuto
inizio nell’estate del lontano
1964. Queste vacanze vogliono
offrire alle persone sordocieche e
pluriminorate psicosensoriali
l’opportunità di momenti di
svago, di incontro, di nuove
esperienze e di relazione con
altre persone che vivono una
situazione simile, cercando di
favorire soprattutto coloro che
vivono in condizioni di maggiore isolamento. Durante i soggiorni vengono organizzate delle
uscite culturali, naturalistiche e
ricreative, attività sportive e ludiche e occasioni di socializzazione
e relax.
Viste le richieste sempre crescenti si è deciso di incrementare il
numero dei soggiorni e le opportunità di vacanza. Ecco le proposte per l'estate 2010:
● San Benedetto del Tronto
(Ap) - 5/12 luglio - 10 partecipanti e 21 luglio/4 agosto - 25/30
partecipanti
● Bagno di Romagna (Fc) - 21
agosto/4 settembre - 25/30 partecipanti e 12/19 settembre 10 partecipanti
Tutti i gruppi sono sempre
accompagnati da responsabili e
volontari della Lega del Filo
d’Oro.
Le località scelte offrono molte
opportunità: San Benedetto del
Tronto è una nota località balneare che si affaccia sul mare
Adriatico, con ampie spiagge
sabbiose attrezzate. Bagno di
Romagna è un antico borgo termale situato sull’Appennino
Tosco-Romagnolo (500 m
s.l.m.), circondato dal Parco
Nazionale delle Foreste Casentinesi. Molte le possibilità di
escursioni lungo percorsi attrezzati e le opportunità di svago
grazie alla presenza di numerose
strutture.
La realizzazione di questa attività
è possibile grazie alla numerosa
presenza dei volontari che
hanno il compito di supportare
le persone disabili nella relazione
e comunicazione, nell’accesso
alle informazioni, nella mobilità
e partecipazione alle varie attività, nell’autonomia personale.
Cerchiamo volontari
Chi è interessato può contattare l’Ufficio Volontariato
della sede di Osimo
071 7134085
[email protected]
Per i futuri volontari verrà
organizzato un momento
formativo prima dell’avvio
dell’attività.
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DAI C E N T R I
Alcuni incontri, molti scambi culturali
e... un po’ di divertimento
Nei nostri Centri si vivono significativi momenti di confronto e di socializzazione che aiutano operatori e ospiti
LESMO
Due giornate di marzo hanno lasciato nel cuore degli ospiti del Centro il
ricordo di un’esperienza indimenticabile: lo scambio di visite e di
conoscenza con i bambini della
Scuola Primaria “Maddalena di
Canossa” di Monza. Il primo dei
due interessanti pomeriggi ha visto
due nostri ospiti, Valentina e
Fabrizio, accompagnati da due educatrici, recarsi presso la scuola per
raccontare agli alunni e agli insegnanti, leggendo in braille ciò che
avevano scritto, com’è strutturato il
Centro e le attività che vi si svolgono.
Grande l’attenzione, moltissime le
domande, curiose e intelligenti. Il
secondo incontro si è svolto all’interno della nostra struttura: 32 scolari,
accompagnati dalle loro maestre,
hanno ricambiato la visita, hanno
fatto un giro completo delle palazzine e degli ambienti esterni, ascoltando attenti le spiegazioni dei nostri
rappresentanti; hanno sperimentato,
con gli occhi bendati, i percorsi tra i
vari laboratori, compreso quello
della comunicazione dove Amelio,
nostro ospite da molti anni e “inventore” di numerosi ausili, ha presentato la sua “DattiloMalossi”,
una macchina da lui costruita
per imparare a leggere e scrivere con questo metodo. I bambini hanno dimostrato grande
partecipazione e tanto entusiasmo per aver conosciuto persone “diversamente abili” ma così
attive e simpatiche.
OSIMO
Sono state molto interessanti le
visite di amici stranieri che si sono
svolte al nostro Centro di
Riabilitazione tra la metà di marzo e
l’inizio di maggio. Nell’ambito del
loro Progetto Europeo Leonardo Da
Vinci”, sei operatori finlandesi che
lavorano in importanti strutture
riabilitative del loro Paese sono rimasti quasi una settimana a Osimo; si
sono recati al Centro, alla Comunità
Kalorama e al Laboratorio di San
Biagio; hanno incontrato i direttori e
“5 per mille”: facciamo chiarezza
Le tante domande di chiarimenti ricevute dal nostro Ufficio Comunicazione e
Raccolta Fondi ci hanno convinto ad operare un mini-sondaggio per capire
come venivano recepite le nostre richieste di destinare il 5 per mille sull’Irpef
da parte dei lettori di “Trilli nell’Azzurro”. Le risposte del signor Giacomo P.,
nostro sostenitore da molti anni, sono quelle che riassumono meglio il livello di conoscenza dei nostri intervistati.
Cosa pensava che fosse il 5 per mille?
Inizialmente qualcosa destinata a sostituire l’8 per mille. Adesso so che non è
così. Posso tranquillamente continuare a riservare l’8 per mille secondo le mie
preferenze e il 5 per mille alla Lega del Filo d’Oro. Una cosa non esclude l’altra.
Lei sa che destinare il suo 5 per mille non comporta nessun esborso
aggiuntivo?
Sì, il 5 per mille non è una tassa, come non lo è l’8 per mille. È una scelta che
lo Stato mi consente di fare, devolvendo questa piccola parte delle tasse che
comunque devo pagare a un’organizzazione non profit da me indicata.
Ha trovato complicato destinare il suo 5 per mille sul modello della
dichiarazione dei redditi?
Assolutamente no. Basta una semplice firma nello spazio indicato, aggiungendo il codice fiscale della Lega del Filo d’Oro. In tasca porto qualcuno dei
vostri ‘pro-memoria’ sul 5 per mille, da dare alle persone che incontro per
motivi diversi. Nell’azienda in cui lavoro ho potuto esporre il materiale informativo richiesto alla vostra Associazione: depliant, locandine e ho inviato
messaggi di solidarietà ai nostri indirizzi e-mail. Ho fatto la stessa cosa con
amici e parenti, perché tutti possono aderire. Basta volerlo.
ha lo scopo di
sviluppare le abilità dei ragazzi
seguiti e di fornire le necessarie
informazioni a
chi si occupa di
disabilità e riabilitazione, coinvolgendo anche
le famiglie, per
proseguire
le
diverse attività
studiate fra scuola e casa.
gli staff dei diversi settori; hanno
assistito a molte attività e ascoltato
dettagliate presentazioni di tutto
quanto facciamo. E hanno riportato
in Finlandia un prezioso bagaglio di
nuove conoscenze. Così come
hanno fatto gli undici visitatori
provenienti da Irlanda, Repubblica
Ceca, Germania, Norvegia, Svezia,
Finlandia e Scozia: i Paesi Europei
che, insieme all’Italia rappresentata
dalla Lega del Filo d’Oro, fanno
parte del Gruppo MDVI Euronet,
(Disabilità Multiple e Deficit Visivo)
che si occupa di promuovere la
conoscenza, la comprensione e i
metodi educativi con i bambini e i
ragazzi pluriminorati. Visita alle
nostre strutture anche da parte di
trentacinque rappresentanti delle
dieci nazioni (Svezia, Norvegia,
Danimarca, Finlandia, Irlanda,
Irlanda del Nord, Lussemburgo,
Lituania, Lettonia, oltre, naturalmente, l’Italia) aderenti al nuovo
Progetto “Sound and Picture”, che
MOLFETTA
E’ finalmente aperto il “Bar del
Centro”! Ecco il racconto: “E’ stato
inaugurato con un ricco buffet, è
interamente gestito da un gruppo di
nostri ospiti, è aperto tutti i venerdì
dalle 9,30 alle 11,30 e offre una piacevole colazione a base di caffè,
latte, cornetti e ghiottonerie varie
preparate dai nostri ragazzi. Il mercoledì si esce per acquistare l’occorrente per il menu previsto. Il giovedì
tutti ai fornelli per realizzare le
ricette. Il venerdì Domenico alla
cassa, Anna al banco per servire le
consumazioni, Andrea e Pierluigi
alla preparazione del caffè. E alla
fine di questo “faticoso” lavoro ognuno potrà scegliere come spendere i
soldini che si è guadagnato”.
Con grande soddisfazione di tutti,
aggiungiamo, perché per i nostri
ospiti poter “lavorare guadagnando” è un’enorme gratificazione,
che li aiuta ad acquistare autostima e autonomia.
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PAG I N A 5
STO R I E D I V I TA
Chiara ama la musica, il mare... e gli spaghetti
Storia di una bambina abruzzese, dolce e affettuosa, e di due genitori coraggiosi
SEGUE DA PAG.
1
...Ester (otto anni a dicembre), che ama moltissimo e
due genitori di straordinaria tenacia come mamma
Paola e papà Ponziano.
Non per nulla Chiara è
abruzzese – è nata infatti a
Civitella del Tronto, (TE)
un suggestivo scoglio roccioso al confine con le
Marche, non distante dal
mare – tra gente abituata a
far fronte alle difficoltà con
il coraggio che da millenni
è nel corredo genetico di
questa regione, bella e sfortunata.
“Ero al lavoro – racconta il
papà, che ha lavorato per
un’azienda commerciale e
da sei anni guida camion –
quando dall’ospedale (siamo stati in quelli di Pescara
e di Ascoli) in cui mia
riscontrato in altri genitori
come noi – non sapevamo
come reagire. Per colmo di
sfortuna a Chiara si ruppe
incidentalmente un femore.
Ad ogni modo eravamo
molto abbattuti…”
Non è difficile capire perché. Però, avrete reagito in
qualche modo.
“Tra Italia e Svizzera”
eclampsia (una sindrome
che può condurre al distacco della placenta, n.d.r) e il
parto prematuro, col cesareo, serviva ad evitare i gravissimi rischi per il feto. Più
“Abbiamo dato vita a quei
famosi ‘viaggi della speranza’ di cui tanto spesso si
legge su “Trilli” – ci spiega
Ponziano – andammo ad
Ancona, al ‘Salesi’ dove si
tentò un intervento, purtroppo non riuscito. Poi fu la
volta
del
milanese
moglie era ricoverata per il
parto, mi convocarono d’urgenza perché sembrava che
sia Paola che la bambina
rischiassero addirittura la
vita…”
“Un’infinità di guai”
Immagino lo stato d’animo…
“Bisogna
vivere
quei
momenti per capire. Ad ogni
modo, Chiara venne alla
luce…”
“Aveva appena 27 settimane
e pesava pochissimo – interviene mamma Paola – e,
come avviene in questi casi,
finì in incubatrice e ci rimase due mesi e mezzo, con la
paura costante di perderla.
Ero stata ricoverata per
gestosi complicata da
periodici alla bambina e
durante uno di questi
conobbi una dottoressa che
mi consigliò di sentire un
luminare di Ginevra…”
E ne ebbe qualche vantaggio?
“No. Però trovai in lui un
professionista onestissimo
che, senza rimandarci da
Ponzio a Pilato, con conseguenti difficoltà psicologiche ed economiche – con un
passava il tempo, però, più
mi persuadevo che tutto
sarebbe andato bene, anche
se mi ero accorta che gli
occhi di Chiara non erano
come quelli degli altri bambini. I miei sospetti furono
confermati il giorno stesso
delle dimissioni dall’ospedale, quando mi fu rivelata
la cecità totale della bimba,
per retinopatia da parto
prematuro. Era successo
che la retina, a causa delle
tre crisi respiratorie di cui
era stata vittima Chiara, e
della conseguente carenza
di ossigenazione, era praticamente ‘morta’”.
Un brutto colpo.
“In effetti l’abbiamo presa
molto male, non solo per il
fatto in sé, ma anche perché
– situazione che abbiamo
solo stipendio non si vive in
mezzo agli agi – mi mise di
fronte alla cruda realtà”.
Fine dei pellegrinaggi?
“Non ancora. A Roma tentarono di installare delle protesi all’occhio sinistro di
Chiara per evitare l’infossamento nel cavo orbitale, ma
la bambina si rivelò
allergica al materiale protesico.
Insomma, le abbiamo tentate un po’
tutte…”
“Finalmente
la “Lega e…”
‘Niguarda’, dove fecero delle
indagini molto accurate su
Chiara e si intervenne per
tentare di salvarle almeno
l’occhio sinistro, anche questa volta senza successo…”
“Tornammo a casa che
Chiara aveva quattro mesi e
vi restammo chiedendoci a
chi avremmo potuto rivolgerci. Era un po’ come
arrampicarsi sugli specchi –
continua Paola - il colmo
era, ma l’ho già letto in altre
storie analoghe alla nostra,
che la soluzione non era
lontana da noi, solo che non
lo sapevamo. Nel frattempo
feci fare molti controlli
“…Ma i problemi
sembravano aumentare, anche se Ester,
la nostra secondogenita, è
stata un raggio di sole nel
buio. I parenti cercavano di
aiutarci, ma senza un
costrutto…Tra gli amici ho
dovuto fare una cernita: nel
momento dell’aiuto, anche
solo psicologico, spariscono
d’incanto. E poi le difficoltà
economiche, gli spostamenti, la depressione in cui ero
caduta, Chiara che era sempre più chiusa in se stessa…faccia un po’ lei. Ad un
certo punto, durante un
controllo al ‘Salesi’ lanciai
un s.o.s. e fui ascoltata. Mi
suggerirono di contattare la
Lega del Filo d’Oro, tramite
la dottoressa Ceccarani e il
‘miracolo’ si verificò. Nel
2001 arrivammo a Osimo
per il primo incontro al
Centro Diagnostico e ci
siamo tornati fino al 2009”.
Parliamo di Chiara.
“Parlare di Chiara significa
parlare della “Lega” e dell’équipe eccezionale che non
solo si occupa di nostra
figlia, ma anche di noi,
sostenendoci dal punto di
vista psicologico e insegnandoci a non far perdere alla
bambina i vantaggi acquisiti con i programmi di riabilitazione, studiati appositamente per lei. Chiara sta
avendo dei risultati straordinari, se la si confronta con
la Chiara di qualche anno
fa: ad ogni trattamento se ne
vedono i progressi. Non mi
sembra vero, mi creda. Ha
avuto crisi neurologiche
molto gravi, ma grazie alla
“Lega” è riuscita a superarle, almeno per il momento.
Lì le vogliono un gran bene
tutti…”
“…un mare
d’ affetto”
Ester, la sorellina?
“Le due sono molto attaccate e mi accorgo, che nonostante frequentino la stessa
scuola, ovviamente in due
classi differenti, e vivano
nella stessa casa, quando
Ester è assente per qualche
motivo, Chiara ne soffre la
lontananza. Per il resto, da
quando segue i programmi
di riabilitazione, abbiamo
scoperto che adora qualunque genere musicale (si
diverte alla pianola), ama
gli animali e va matta per
pizza e spaghetti. Ma più di
ogni altra cosa ha il mare
nelle vene: tutto ciò che ha a
che fare con l’acqua, neve
compresa”.
“Starebbe ore sotto la doccia: l’acqua è per lei come
una seconda pelle – dice
Ponziano – e le piace anche
ballare. A volte sembra
assente, ma poi ti accorgi,
stimolandola, che ha sentito
e capito tutto quello che
diciamo. Non ho parole per
esprimere la nostra gratitudine alla “Lega”. La gente
dovrebbe credere di più nelle
cose che contano e aiutare
chi le mette in pratica”.
N.2/2010
PAG I N A 6
DALLE SEDI
Primavera: fervono, come ogni anno, le attività delle sedi
Anche le occasioni di divertimento sono un buon motivo per apprendere, socializzare, migliorare la qualità della vita
OSIMO
La primavera al Castello
Estense di Ferrara è un tuffo
nel passato rinascimentale
della città. C’erano anche i
nostri ragazzi che hanno vissuto come sul set di un film.
Prima l’incontro con due calciatori della Spal - squadra che
porta sulle maglie il nostro
logo - con rispettivo scambio
di gagliardetti (da Osimo veniva anche il cestino realizzato
al Centro di Riabilitazione
contenente materiale informativo sulla “Lega”). Poi la cerimonia di omaggio al Duca, a
cura della Contrada San
Giacomo nella splendida cornice del Castello, tra presentazione di prodotti locali e
oggetti d’artigianato, scene
teatrali, danze e ricostruzioni
di episodi legati al XV secolo.
Durante la sfilata i nostri
amici hanno potuto apprezzare tattilmente i broccati e i velluti indossati dalle dame, dai
cavalieri e dal Duca che ha
acconsentito con signorile
benevolenza a farsi fotografare
insieme al gruppetto di
Osimo. Infine tutti al pranzo
collettivo organizzato dalla
contrada di San Giacomo.
Ultimo scambio della giornata: ai nostri è andato un foulard con lo stemma della contrada e l’invito al Palio che si
terrà a maggio; ai ferraresi un
altro cestino con gadgets della
Lega del Filo d’Oro e la promessa di una nuova amicizia.
ROMA
Uscita inconsueta quella per la
mostra al Vittoriano su
Auschwitz, l’orribile ‘campo di
lavoro’ nel quale la furia nazista mise a morte centinaia di
migliaia di deportati ebrei. La
guida che ha accompagnato i
nostri utenti è essa stessa figlia
di un sopravvissuto, liberato
dagli alleati nel ’46, data che è
nella memoria di alcune persone del nostro gruppo. Tra
foto, filmati, abiti dell’epoca si
è aperto il confronto con ciò
che avevano appreso precedentemente su quel triste episodio della nostra storia e ciò
che in qualche modo entrava
nelle loro storie personali.
Profonda attenzione, ma
anche emozione e commozione per tutti, soprattutto durante il racconto di Giuseppe,
zio di una neonata di pochi
mesi, uccisa, per colmo di
sventura, proprio il giorno
della liberazione.
Teatro, che passione!
L’entusiasmo della volontaria
Alessandra ha contagiato 18
elementi, tra persone sordocieche e volontari, coinvolgendoli nell’allestimento di un
laboratorio teatrale.
L’esperienza, avvenuta all’interno di una palestra, comprendeva una serie di esercizi
fisici eseguiti sia singolarmente (esplorazione della sala), sia
in coppia (esercizi di postura
neutra), e anche tutti insieme
(cerchi e movimenti in fila serrata). Il consenso unanime dei
partecipanti potrebbe favorire,
a breve, la realizzazione di un
percorso più lungo, articolato
tra vari laboratori espressivi
teatrali.
MILANO
Mesi di fermento culturale
Piccoli artisti all’opera
Anche quest’anno tanti piccoli amici, scatenata la fantasia
e le matite colorate, hanno partecipato alla seconda edizione del Cocconcorso.
Gli elaborati, tutti coloratissimi e pieni di creatività, esprimono la volontà di essere vicini ai nostri ospiti sordociechi. Vogliamo ringraziare tutti i partecipanti citando i
nomi dei vincitori per ognuna delle due categorie:
Categoria “Pulcini”
(bambini fino ai 6 anni)
Viola Carminati ,4 anni
San Giovanni Bianco (Bg)
Categoria “Piccoli Amici”
(dai 7 agli 11 anni)
Disegno di Viola
nella sede romana. Si comincia in gennaio con la visita del
gruppo di persone sordocieche acquisite al Museo Storico
dei Vigili del Fuoco. Grande
accoglienza da parte dei
‘ragazzi con l’idrante’ e tanto
entusiasmo dei nostri, al
punto che l’argomento ‘fuoco’
ha preso il sopravvento sulle
altre tematiche: gli incidenti
domestici, le emergenze, i casi
di pericolo causati dalla combustione e il modo di arginarli, in attesa dell’arrivo dei
pompieri, hanno talmente
‘infiammato’ i nostri, da esaurire tutto il tempo a disposizione. Così che, per completare la visita (mancano all’appello le ricostruzioni scenografiche di incendi ‘storici’ e gli
spazi riservati alle specializzazioni del corpo: sommozzatori, elicotteristi ecc.) bisognerà
organizzare un secondo
appuntamento. Ben venga!
Chiara Giovannetti, 7
anni Fabriano (An)
Disegno di Chiara
Cielo plumbeo, ma cuori
impavidi! Alla Merenda di
Primavera (si fa per dire) non
si rinuncia nemmeno con un
tempo inclemente. E allora
tutti al laghetto di Peschiera
Borromeo, sia le persone sordocieche seguite dalla sede di
Milano, sia alcuni ospiti del
nostro Centro di Lesmo,
accompagnati dai volontari,
per passeggiare nel verde e
cimentarsi con la pesca sportiva. La prova di ardimento
consisteva nella cattura di un
pesce siluro di proporzioni
mostruose (150 kg per due
metri di lunghezza!).
Tentativo mancato (sarà stata
colpa della canna?). Ha ripara-
to in corner il buon Giuseppe
con la sua trota salmonata da
8 etti e mezzo! Animali terrestri, invece, per i non pescatori nella piccola fattoria all’interno del parco: accarezzare le
timide caprette e il docile
cervo, apprezzare la regalità
del piumaggio di un pavone
sono sensazioni impagabili.
Prima dell’altrettanto impagabile merenda, si intende!
NAPOLI
Di nuovo tutti in sella, per
la
ripresa
dell’attività
‘Amico Cavallo’. Cambia il
maneggio e non c’è più il
mitico Ringo sostituito da
Red, un bel cavallino dal
pelo fulvo, ma resta l’istruttore Alfonso. I ‘veterani’
hanno ritrovato la loro agilità sulle staffe, i debuttanti
hanno trovato in Red un
amico piuttosto paziente. Il
che non guasta. Alla cavalcata ha fatto poi seguito una
salutare passeggiata al Parco
dei Camaldoli, tra voci, profumi della natura e…giochi
nell’apposita area attrezzata.
L’uscita si è conclusa
all’Eremo dei Camaldoli,
non senza una doverosa
sosta al ristorante.
Il nostro spot
sulle reti Rai
Siamo davvero grati a "Rai
per il Sociale" per aver trasmesso, gratuitamente e su
tutte le reti nazionali, la
nostra nuova campagna
pubblicitaria "Il pubblico
che amo di più", che ancora
una volta vede Renzo
Arbore testimonial dell'Associazione. Questi passaggi
televisivi
rappresentano
un'occasione molto importante per far conoscere al
grande pubblico le nostre
attività e i nostri scopi, perciò ci auguriamo che altri
media seguano l'esempio
della Rai, sostenendoci
generosamente con la loro
disponibilità.
N.2/2010
PAG I N A 7
DALL’ASSOCIAZIONE
VISTI DAL VICINO
Di teste in ordine lui se ne
intende. Tarcisio Fabris fa
il barbiere da quando
aveva 15 anni ed era solo
un apprendista. Adesso ne
conta 79 e ancora manovra
pettine e forbici come il
mitico Figaro, il barbiere di
Siviglia. Friulano di origine, vive a Milano e, per
quanto riguarda il collegamento con la Lega del Filo
d’Oro, è ‘padre d’arte’, nel
senso che ha una figlia,
Pia, infermiera nel nostro
Centro di Lesmo fin dalla
sua apertura. Tra le tante
cose cui provvedere all’inizio c’era anche il problema
del taglio dei capelli. Chi
incaricare? Pia fa il suo
nome ed ecco Tarcisio farsi
avanti, con la sua borsetta
degli strumenti. “Sono qua
– dice – a questi ragazzi ci
penso io!”. E si mette al
lavoro senza pretendere
neanche un centesimo.
“Erano i primi tempi di
Lesmo, qualche anno fa, e
bisognava pur trovare qualcuno che provvedesse ai
capelli di quei ragazzi, considerando che non era impresa
facilissima – racconta Tarcisio, col suo inconfondibile accento friulano –
Avevano, chi più chi meno,
problemi che non riguardano
solo la sordocecità, ma anche
la sfera psicomotoria e, benché all’inizio della mia attività a Lesmo ne avessi da
‘curare’ solo tre o quattro,
qualche volta c’erano dei
problemi. Ricordo in particolare un ospite, il primo a
mettere piede al Centro.
Rientrava da Osimo ed era
piuttosto agitato…sa, il cambiamento di ambiente può
influire molto sui comportamenti di questi ragazzi,
almeno all’inizio, perché le
metodologie che vengono
applicate, con infinita
pazienza e grande competenza dal personale specializzato della “Lega” risolvono i
problemi. L’ho constatato di
persona: avere una figlia
infermiera aiuta a capire
tante cose. Sicchè la prima
volta che mi accinsi a
tagliargli i capelli ci impiegai
la bellezza di due ore e
mezza! Poi i ragazzi sono
diventati una ventina e paradossalmente impiego appena
un quarto d’ora a ragazzo,
perché, come le dicevo
prima, anche per i più ribelli
si adottano piccole strategie.
Ora va tutto bene, i miei
‘clienti’ – detto scherzosamente – sanno quand’è il
momento di mettere a posto
la zazzera e ci stanno volentieri.
Ovviamente durante le
‘grandi manovre’ sono aiutato da una o due assistenti…sono ragazze favolose,
devo proprio dirlo. Le ammiro per la loro professionalità
e soprattutto per la loro fermezza d’animo: se non le si
vede all’opera e se non si ha
la percezione esatta delle dif-
ficoltà poste da questo tipo di
disabilità complessa, non si
ha idea dell’enorme lavoro
che svolgono. Con straordinaria assiduità e con tanto
amore, ripeto. Bisogna avere
delle grandi doti umane per
fare quel mestiere, e io vorrei
che i duri di cuore, quelli che
si ammazzerebbero per una
stupidata, ogni tanto venissero a vedere per che cosa davvero conviene battersi.
Quando passo davanti al
cartellone su cui sono elencate le associazioni e gli enti
che tangibilmente esprimono
la loro solidarietà alla
“Lega”, quando vedo la foto
di Arbore che abbraccia quei
ragazzi mi fermo a riflettere
e il mondo mi sembra meno
cattivo. E’ questa la filosofia
operativa della “Lega”. Ed
ecco perché sono contento e
appagato quando, circa ogni
40 giorni, prendo il mio treno
da Milano e scendo ad
Arcore. Lì c’è un’auto che mi
porta a Lesmo, il resto l’ho
già raccontato. Ormai esiste
un feeling tra me e quei
ragazzi: sarà perché faccio
anche l’allenatore di calcio
per una squadra amatoriale
milanese, con i giovani riesco
a comunicare. Ci vogliono i
ritmi giusti e sa…queste
metodologie le applico anche
ai ragazzi di Lesmo, quando
impugno pettine e forbici. È
una questione di tempismo:
entrare quando il ragazzo è
calmo e ben disposto, stoppare quando magari comincia a dar segni di insofferenza. Dopotutto è il ritmo normale della vita e fin che il
Signore mi conserverà la
salute continuerò a fare
quello che faccio”.
Un filo d’oro con i giovanissimi
Il “Consiglio” dei più giovani
Sensibilizzare i ragazzi
alla solidarietà è sempre un buon investimento. Lo dimostrano
i piccoli ‘politici’ di cui
trasmettiamo il messaggio, usando le loro
stesse parole. Un esempio per i politici adulti?
Speriamolo!
"Noi siamo i ragazzi
del Consiglio Comunale di
Rivalba, un paesino in provincia di Torino. Ci riuniamo,
votiamo e lavoriamo come un
vero consiglio comunale. Tutti
gli anni ci prefiggiamo di raccogliere dei fondi per fare una
donazione a chi è meno fortu-
nato. Abbiamo deciso
per voi perchè ce ne ha
parlato la maestra. Così
abbiamo fatto una delibera e, a Natale, durante la festa del Comune,
abbiamo cucinato e venduto crêpes! Speriamo
di collaborare ancora
con voi in futuro!"
Grazie piccoli, grandi
consiglieri, per la vostra generosità e per la grande lezione
di vita che tanti dovrebbero
imparare!!
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Tarcisio, il “Figaro” del Centro Lesmo
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nostra Associazione direttamente nella tua
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Come
comunicano
le persone
sordocieche
Le persone sordocieche spesso non hanno la possibilità di
utilizzare il linguaggio verbale
e usano, perciò, diversi sistemi alternativi di comunicazione, che dipendono dalle
capacità residue di ognuno e
che permettono loro di interagire con gli altri, di capire e
farsi capire.
In ogni numero di “Trilli
nell’Azzurro” approfondiamo
a turno uno di questi sistemi
di comunicazione:
- Comunicazione comportamentale
- Comunicazione oggettuale
- Comunicazione pittografica
- Comunicazione gestuale e LIS
- Malossi
- Dattilologia
- Tadoma
- Stampatello sulla mano
- Braille
Comunicazione
oggettuale
Le persone con seri problemi di
vista e difficoltà di apprendimento possono utilizzare un sistema di comunicazione legato
alle loro abilità tattili e basato
pertanto sulla rappresentazione
di azioni o di situazioni attraverso gli oggetti. Questi devono
essere riconoscibili e significativi, cioè mantenere una buona
somiglianza tattile con l’oggetto/situazione originale.
Ad esempio, un piccolo piatto e
un piccolo bicchiere possono
essere utilizzati per insegnare al
bambino ad esprimere il bisogno di mangiare o di bere.
N.2/2010
PAG I N A 8
AV V E N I M E N T I
La maratona di
“Due ai fornelli”
E’ durata sette serate in
due mesi la gara di cucina per coppie organizzata dal Comune presso
l’Osteria “San Nicola”
di Tolentino (Mc). Una
vera maratona culinaria
che ha visto bravissimi
cuochi dilettanti cimentarsi nella realizzazione
di gustosi menu giudicati da un’attenta e competente giuria, che ha
poi premiato i “Due ai
fornelli” ritenuti più
abili. La manifestazione
è stata voluta per raccogliere fondi a nostro
favore e ha ottenuto un
vivo successo. Grazie da
tutti noi ai tanti generosi
partecipanti!
La tradizione
rinnovata
Fin dalla prima edizione,
nell’ormai lontano 1996,
il Comitato Organizzatore del Concorso
Fotografico Internazionale “Giuliano Carrara” ha deciso di devolvere alla nostra Associazione parte delle
quote d’iscrizione e l’intero ricavato della vendita del catalogo. La tradizione si rinnova anche
quest’anno e il Concorso
rappresenta per noi un
prezioso sostegno.
Indetta dall’Accademia
della Chionchina e dal
Gruppo Sant’Andrea di
Pistoia e ospitata nel
Palazzo Comunale della
città toscana, la manifestazione sviluppa due
diversi temi, “Libero” e
“Carta e cartone”.
Quest’ultimo invita i concorrenti a rappresentare
attraverso la fotografia la
propria visione del
mondo della carta, dalla
produzione all’utilizzo,
dallo smaltimento al riciclaggio. Tanti gli artisti,
provenienti da diversi
Paesi del mondo, le cui
opere sono apprezzate da
un pubblico davvero
molto numeroso.
Un mare
di generosità
Così possiamo sicuramente definire quel tratto di Adriatico di fronte a
Porto San Giorgio (Fn),
dove si è svolta la suggestiva “Regata di Pa-
squa”, riservata a
Giovani Timonieri di età
compresa fra gli 11 e i
15 anni, organizzata
dall’Associazione
Sportiva Nautica Picena. E il presidente,
Luciano Gaucci, ci
scrive: “35 imbarcazioni,
locali e non, hanno
regatato in tre diverse
prove, con un tempo bellissimo e un ottimo scirocco. Fra i giovani partecipanti, i genitori e il pubblico abbiamo raccolto
fondi per voi attraverso la
vendita di oggetti offerti
da alcune ditte che operano nel settore velico”.
Grazie presidente e grazie a tutti: la generosità
vola anche sulle onde!
Tutti a cena
per sostenerci
stinato ad arredare un
laboratorio dove gli
ospiti potranno svolgere
diverse attività occupazionali indispensabili
per il loro percorso
riabilitativo.
Tanto amore
dopo la tragedia
Si è svolta a Cerignola
(Ba) la “Settimana della
Memoria”, dedicata ai
bambini e alla tragedia
dell’OlocaustoOrganizza
ta dal Centro Sociale
Evangelico in collaborazione con l’Associazione
“Casa Di Vittorio” e la
Regione Puglia e patrocinata dal Comune, la
manifestazione ha fatto
Si è svolta dal 14 al 21 marzo la lunga maratona benefica organizzata da Mediafriends per raccogliere fondi a favore di
alcune associazioni – tra le quali la Lega del Filo d'Oro – che
si occupano di aiutare e curare bambini con problemi in Italia
e nel mondo. Trasmessa su tutte le Reti Mediaset, sul Digitale
Mediaset e su Radio R101, la "Fabbrica del Sorriso" ha riscosso anche quest'anno un grande successo e la somma raccolta
rappresenta per tutti un sostegno davvero prezioso.
conoscere questa terribile pagina di storia
attraverso una mostra
fotografica, la proiezione
di un film, uno spettacolo teatrale e molte testimonianze. Tra queste
ultime la vendita di
litografie tratte da un’-
CI HANNO AIUTATO
Più di duecento persone
hanno partecipato all’annuale cena organizzata a Modena dall’Associazione “Luci di
ComeTe” per sostenere
i lavori di costruzione
del nostro nuovo
Centro socio sanitario
emiliano, che termineranno entro l’estate.
Il presidente di “Luci di
ComeTe”, Bruno Iseppi,
ha comunicato che
quanto è stato raccolto
dalla sua Associazione
durante l’anno sarà de-
● II Circolo Didattico Landolina - Misilmeri (Pa)
● V Classe elementare Scuola Immacolata - Roma
● IV A e IV B Istituto Comprensivo Don Bosco - Noto (Sr)
● Alunni VIII Circolo Plesso Sovito IV - Talsano (Ta)
● Autisti Poste Italiane C.M.P. - Napoli
● Alunni 5a Elementare Scuola Borgo Costa - Porto San Giorgio (Fm)
● Insegnanti Scuola Elementare Classi 2A e 2B - Cellole (Ce)
● Classe 2D Scuola primaria Manzoni - Cernusco S/N (Mi)
● Gruppo Prima Comunione Parrocchia San Pio X - Porto Sant’Elpidio (Fm)
● Scuola dell’Infanzia San Giovanni Bosco - Volla (Na)
● Associazione culturale e coro - Pozzomaggiore (Ss)
● Parrocchia San Gaetano Catanoso - Gioia Tauro (Rc)...
... e tantissime altre persone che ci hanno devoluto i loro contributi o hanno
organizzato manifestazioni a nostro favore
Trilli nell’Azzurro
L A P O STA
Egregio Presidente,
mi è testè pervenuto il Suo
“Grazie” per il mio modesto
contributo che da vent’anni
devolvo alla Lega del Filo
d’Oro: con commozione La
ringrazio e, nel mio piccolo, ne
vado fiero. Purtroppo non mi è
possibile dare di più di quanto
devolvo: ho 93 anni e sono un
pensionato statale che cerca
decorosamente di risolvere i
“capricci” della vita di oggi!
Mi auguro, negli anni prossimi, di poter ancora annoverarmi fra i sostenitori, nella
speranza di raggiungere i fatidici “25 anni” di fedeltà.
Luigi D.P.
Napoli
Siamo noi che ringraziamo
ancora una volta Lei, carissimo Luigi, per la Sua generosità e, soprattutto, per la
Sua attenzione e il Suo affet-
opera di Gioacchino
Loporchio dedicata alla
Shoah, il cui ricavato ci
è stato interamente
devoluto, dimostrando
come da una grande
tragedia possa nascere
l’amore per gli altri.
Grazie!
to. E quando raggiungerà i
famosi “25 anni” festeggeremo davvero con gioia insieme a Lei!
A voi, miei grandi amici,
all’inizio di febbraio, grazie a
Dio, sono andato in pensione!
Nel momento di questo passaggio ho pensato ai ragazzi
assistiti da Voi con immensa
capacità, volontà e amore e ho
così deciso di chiedere ai miei
colleghi, come regalo di pensinamento, una donazione a
favore della “nostra” Associazione. Ho voluto così lanciare un messaggio di solidarietà: nel momento in cui si
raggiunge un traguardo così
importante come la pensione
bisogna assolutamente pensare
agli altri, soprattutto ai bambini e ai ragazzi meno fortunati.
Nel mio “discorso” di commiato ai colleghi mi sono permesso
di ringraziarli anche a nome
vostro e li ho invitati a versarvi un contributo annuale.
Mi auguro che il mio consiglio
venga accolto e spero che questo gesto possa essere imitato
da tanti “pensionandi”: solo
così il sorriso di un bambino
che voi seguite sarà per tutti il
più bel dono da conservare per
sempre!
Francesco G.
Roma
Le sue parole e il suo gesto
ci hanno davvero commosso: è Lei il nostro “grande
amico”, con la sua sensibilità e il suo grande cuore!
E, insieme a Lei, anche noi
ci auguriamo che i suoi colleghi e tanti altri futuri pensionati possano regalare un
sorriso ai nostri piccoli ospiti. Grazie anche da loro, per
oggi e per un futuro che,
con questi aiuti, potrà essere
più sereno.
Spettabile Direzione,
mi ha molto commosso ricevere
l’attestato del “ventennio”: non
ho mai fatto niente di particolare, ho solo cercato, molto modestamente, di essere vicina a chi
aiuta quelli che soffrono, prima
di tutto con la preghiera e poi con
qualche soldino risparmiato con
tanta fatica. Il mio “orticello” non
mi ha mai lasciato tempo da
dedicare agli altri, perchè ho sei
figli e adesso otto nipoti! Ora
sono arrivata a 80 anni, ma, per
quel poco che posso, continuerò a
esservi vicina. Grazie per quel
che fate e per l’attestato, che terrò
bello in vista.
Renata B.
Padova
Grazie a Lei, cara “nonna”
Renata: ci permetta di chia-
marla così perchè anche tutti
i bambini che aiutiamo
adesso sono suoi “nipoti”,
insieme ai suoi otto, e
abbracciano con affetto questa nuova “nonna” Renata,
così dolce e sensibile.
Cari bambini della “Lega”,
siamo due fratelli di 8 e 10
anni e tre cugini appena più
grandi di noi. Per Pasqua
volevamo farvi un piccolo
regalo, così abbiamo aperto i
nostri salvadanai e vi abbiamo mandato un po’ di soldini,
per dirvi che vi pensiamo e vi
vogliamo tanto bene!
Tommy, Cecilia,
Andrea, Leo, Elena
Milano
Siete stati proprio tanto
cari! Grazie da tutti noi:
anche noi vi vogliamo tanto
bene!
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