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Luglio - Agosto
n.4/2012
Dal 1964
Notiziario ufficiale
Una lunga storia
di solidarietà
per i sordociechi
DELLA LEGA DEL FILO D’ORO
Lega del Filo d’Oro - ONLUS
via Montecerno, 1 - 60027 Osimo (AN)
L’editoriale
di Rossano Bartoli
AT T UA L I TÀ
NEL
Cari amici,
la nostra Associazione ha sempre
ritenuto fondamentale il coinvolgimento delle famiglie nel lungo
cammino riabilitativo percorso
dagli ospiti dei Centri e dagli
utenti seguiti dalle sedi territoriali. Il Comitato dei Familiari offre
all’Ente un importante supporto,
facendosi portavoce dei genitori
che vivono accanto a figli con
tanti problemi e cercando di proporre valide risposte alle numerose richieste.
Anche per venire incontro alle esigenze di un maggior numero di
famiglie si è deciso di realizzare
una nuova sede a Osimo, che consentirà migliori servizi e un notevole aumento dei posti disponibili
riducendo così di molto le liste
d’attesa oggi troppo lunghe. È un
impegno che richiede notevoli
risorse umane ed economiche, ma
noi siamo certi che i nostri sostenitori ci accompagneranno anche
in questa “avventura”.
Sono tanti gli amici sordociechi che
vogliamo aiutare a sentirsi meno
soli. Per loro anche quest’anno
abbiamo organizzato i “soggiorni
estivi”, storica e graditissima attività voluta da Sabina Santilli, la
nostra fondatrice, fin dal 1964
perché, diceva, sono momenti indimenticabili, che regalano “una
parentesi di serenità”, di socializzazione, di esperienze nuove, emozionanti e indimenticabili.
CONTINUA A PAG.
2
1997 IL NOSTRO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ISTITUIVA UN COMITATO
A SUPPORTO DELLE ATTIVITÀ, DEI PROGETTI E DELLE SCELTE DELL’ENTE
Il Comitato dei Familiari rappresenta i genitori,
i fratelli e le sorelle di tutti coloro che vogliamo aiutare
Quest’organo permanente ha funzioni propositive e consultive su problematiche e richieste
dei parenti delle persone sordocieche e sull’organizzazione dei servizi forniti dall’Ente
grado di raccogliere domande, richieste di informazioni,
idee e proposte provenienti da
tanti luoghi diversi. Si decise
perciò di istituire il Comitato
dei Familiari, formato da un
minimo di cinque a un massimo di nove componenti più
due supplenti in carica per tre
anni, e creare così un organo
permanente del Consiglio con
funzioni propositive e consultive.
Un coordinamento interno
Molti anni fa, quando la Lega
del Filo d’Oro cominciò ad
estendersi in diverse regioni
con l’avvio dei servizi territoriali, si avvertì la necessità di
creare contatti diretti con le
famiglie, sempre più numerose, delle tante persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali seguite dall’Associazione. Diventava fondamentale conoscere i problemi e le
necessità di tutti, per poter
migliorare i servizi offerti e
attivarne di nuovi. Il Consiglio
di Amministrazione si rese
conto, però, che non sarebbe
stato possibile ascoltare ogni
singola voce, rispondere a
ogni specifica richiesta senza
un coordinamento interno in
DAI CENTRI E DALLE SEDI
A PAG.
6
INSIEME PER CONQUISTARE LA VITA
“Pensate a
“vivere” tranquilli”
Si era alla fine degli anni ’90.
Da allora il cammino è stato
lungo, non sempre facile, ma
ricco di soddisfazioni e di traguardi raggiunti. A cominciare
da quell’inatteso telegramma
DALL’ASSOCIAZIONE
La Lega del Filo d’Oro racconta
tutto il suo 2011
Inserito in questo numero del nostro periodico i lettori trovano
l’estratto dell’annuale “Bilancio Sociale”,
che parla di tutte le attività svolte nell’arco dell’ultimo anno
e dei progetti per il futuro e che vuole offrire
chiarezza e trasparenza sull’operato e sull’impegno dell’Ente.
Il documento integrale è disponibile sul sito www.legadelfilodoro.it
o si può richiedere all’Ufficio Comunicazione e Raccolta Fondi
tel. 071/7231763.
S T O R I E D I V I TA
Sono innumerevoli le tappe che segnano il percorso riabilitativo delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali verso una migliore qualità di vita. Dall’attività
teatrale alle feste per socializzare; dalle gite culturali
all’esercizio fisico; dagli incontri con esperti stranieri alla
conoscenza delle leggi che regolano diritti e doveri di chi
non vede, non sente e ha altri gravi problemi. È, comunque, importante trascorrere significativi momenti insieme
per condividere, comunicare, uscire dall’isolamento.
SEGUE A PAG.
5
A Osimo giornate
di trattamento diurno
ricche di attività
«Alla nascita, avvenuta nel febbraio del
1998, era un bambino sano, ma a quattro anni e mezzo cominciò a manifestare nel giro di pochi giorni una serie di
patologie strane, come la perdita di
orientamento». Comincia così il ...
NESSUNO È AUTORIZZATO A RISCUOTERE CONTRIBUTI in nome o per conto della Lega del Filo d’Oro. Chi intende effettuare donazioni può farlo mediante il c/c postale 358606 intestato a: Lega del Filo d’Oro - Osimo (AN)
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AT T UA L I TÀ
SEGUE DA PAG.
1
giunto alla vigilia di Natale del
1998: “Capo Stato riceverà
Quirinale delegazione Comitato Familiari Lega del Filo
d’Oro martedì 19 gennaio
1999”. Oscar Luigi Scalfaro,
allora
Presidente
della
Repubblica, aveva visitato le
strutture di Osimo già nel
1994 e adesso voleva concretamente capire che cosa lo
Stato avrebbe potuto fare. Fu
un incontro memorabile,
durante il quale i rappresentanti del Comitato e dell’Ente
ebbero modo di esprimere
tutte le loro preoccupazioni
soprattutto sul “dopo di noi”.
Rosa Francioli, allora e per
molti anni presidente del Comitato, pone una domanda:
“Si può negare la speranza?
Tante famiglie arrivano a Osimo
dopo vani tentativi in altre strutture: è l’ultima speranza di dare
ai loro figli un futuro migliore.
Alla “Lega” trovano competenza,
professionalità, sicurezza, e possono guardare avanti con serenità. Ci aiuti, signor Presidente:
faccia in modo che questa
Associazione possa continuare
nel suo lavoro!”. E le preoccupazioni dei genitori sono sintetizzate nel saluto di un papà:
“Presidente, vorremmo morire
tranquilli”. Rassicurante la
risposta di Scalfaro: “Pensate a
“vivere” tranquilli!” che, da allora, è divenuta uno sprone
per tutti i Comitati che si sono
succeduti.
Le famiglie spesso lontane
L’impegno per coinvolgere le
famiglie è stato sempre grande
e spesso non facile: l’Italia è
vasta, le problematiche da
Nord a Sud sono molto diverse, i servizi a cui rivolgersi sul
territorio a volte sono insufficienti, a volte inesistenti,
quasi sempre non in grado di
aiutare persone sordocieche e
pluriminorate psicosensoriali.
In quegli anni la Lega del Filo
d’Oro cominciava a far conoscere la sua immagine e le sue
attività e le richieste a Osimo
diventavano sempre più
numerose. Accettarle voleva
dire costringere genitori e figli
a compiere viaggi spesso lunghi e faticosi per raggiungere
il Centro di Riabilitazione. Il
Comitato dei Familiari, raccogliendo pareri e informazioni dalle famiglie di tante
regioni, cominciò a proporre
l’apertura di nuovi servizi in
luoghi diversi del Paese.
Nuovi Centri, una necessità
Il Consiglio di Amministrazione accolse il suggerimento
e, sempre validamente supportato dal Comitato stesso,
assunse decisioni coraggiose
per venire incontro alle esigenze di tante famiglie. Nel 2004,
iniziò la sua attività il Centro
socio sanitario residenziale di
Lesmo, non lontano da
Milano, che accolse subito
ospiti locali, ma consentì
anche il trasferimento da
Osimo di altri ospiti lombardi
avvicinandoli alle loro famiglie. Due anni dopo si aprivano le porte del Centro di
Molfetta, in Puglia; ancora tre
anni e prende il via Termini
Imerese, dove i primi ospiti
provengono proprio da Osimo. Intanto si istituiscono
anche nuove sedi territoriali
in diverse regioni, per aiutare
e supportare sempre più persone sordocieche, genitori,
parenti. Il Comitato dei
Familiari ha saputo lavorare
bene, portando sul tavolo dei
dirigenti dell’Associazione i
problemi e le necessità di tutte
quelle famiglie che negli anni
era riuscito a raggiungere, a
conoscere, a incontrare.
Un appuntamento triennale
Altro grande impegno del
Comitato, sempre supportato
dall’Associazione, è l’organizzazione, ogni tre anni, dell’As-
semblea Nazionale delle
Famiglie, appuntamento importante quale occasione di
incontro e di confronto da cui
sono emersi nel tempo bisogni, istanze, preziose intuizioni. La necessità di conoscersi
da un capo all’altro del Paese,
di sapere che i problemi di un
nucleo familiare sono molto
simili a quelli di tutti gli altri,
di non sentirsi soli ma di
riuscire ad aiutarsi reciprocamente, di sapere di poter contare sulla Lega del Filo d’Oro
come punto di riferimento
hanno offerto, proprio durante
le Assemblee, sicurezza e serenità perché, come una volta è
stato detto “bisogna generare
comunità, essere insieme… In
questo spazio di vita nessuno è
ultimo: la reciprocità profonda è
la vera condizione per essere felici”. Parole di cui tanti hanno
saputo fare tesoro, a cominciare proprio dai componenti del
Comitato dei Familiari, che
stringono legami sempre più
profondi con i genitori e i
parenti di tutte le persone di
cui l’Associazione si occupa.
Non solo a Osimo
Da qualche tempo il Comitato
tiene le sue riunioni periodiche non solo a Osimo, ma
anche nelle altre sedi, per
incontrare un numero sempre
maggiore di famiglie e per
ascoltare anche la voce dei
figli disabili, che “parlano
attraverso” i genitori. Sono
tante le fasce d’età dei nostri
ospiti e delle persone che
seguiamo ed è giusto, perciò,
conoscere tante diverse esigenze, per portare al Consiglio
d’Amministrazione proposte
valide e costruttive. Il problema del “dopo di noi” rimane
quello più attuale e angosciante: la costruzione di
Centri residenziali per giovani
e adulti, la prevista realizzazione della nuova sede di
Osimo, che offrirà un numero
maggiore di posti, gli interventi precoci effettuati su tanti
bambini al Centro Diagnostico, i trattamenti a termine
che consentono la prosecuzione del programma riabilitativo
anche a casa garantiscono un
futuro sicuro e sereno a molte
persone. Ma c’è ancora molto
lavoro da fare e il Comitato
non si ferma. E, quale ulteriore supporto alle famiglie,
pubblica e invia gratuitamente il periodico “Non
solo leggi”, allo scopo di
Il Comitato dei Familiari
in carica
Presidente
Valentino Cavalca (Verona)
Vicepresidente
Daniele Orlandini (Monza-Mb)
Componenti
Giovanni Ambrosini (Fano-Pu)
Rosa Francioli (Molfetta-Ba)
Livio Marini (Mestre-Ve)
Carlo Mormile (Napoli)
Giacchino Palano (Pedara-Ct)
Angela Tomasso (Monte Porzio Catone-Rm)
Grazia Ugolini (Piacenza)
Supplenti
Rocco Fortugno (Osimo-An)
Michele Pallotta (Loreto-An)
fornire aggiornamenti legislativi e di favorire approfondimenti e scambi di esperienze fra coloro che usufruiscono in modi diversi dei
servizi dell’Associazione.
Le parole del presidente
Valentino Cavalca, papà di
Alessandro, seguito da molti
anni dall’Associazione, è il
presidente del Comitato attualmente in carica e spiega:
“Noi siamo, più che i rappresentanti, i portavoce dei familiari
di tutte le persone seguite o ospitate dalla Lega del Filo d’Oro,
che cerchiamo di incontrare e di
stimolare per conoscere le loro
esigenze. Le riunioni presso le
strutture periferiche hanno favorito molto e positivamente il
contatto con i genitori e anche
con fratelli e sorelle che, comunque, hanno i loro problemi.
Molte famiglie, adesso, cercano
di vivere una vita quanto più
possibile “normale”, anche se
l’esistenza di un figlio pluriminorato provoca molta ansia,
soprattutto pensando al futuro.
Se alcuni sono già riusciti a individuare parenti disponibili o
strutture locali adeguate, moltissimi non possono trovare
soluzioni sul territorio e sperano
che l’Associazione possa portare
la sua esperienza in molti altri
luoghi, per offrire sicurezza e
serenità, creando strutture periferiche a questo scopo, sia pure
con grande impegno umano ed
economico. Il Comitato farà la
sua parte, perchè dall’Ente ci
vengono richiesti pareri sulle
scelte strategiche, sui programmi, sui metodi di comunicazione. Il rapporto fra noi e
con i dirigenti della “Lega” è da
sempre molto franco e sereno:
tutti lavoriamo insieme per
costruire un futuro migliore per i
nostri figli, un cammino lento,
ma lungo il quale sono stati raggiunti molti positivi traguardi.
Ora ci stiamo già occupando
dell’organizzazione dell’8a Assemblea delle Famiglie, in
programma nel 2013. È un
appuntamento importante per
tutti, che coinvolge non solo i
familiari, sempre più numerosi,
ma tutta l’Associazione, dai
dirigenti agli operatori, ai
volontari e che speriamo rappresenterà, come sempre in passato, il momento più significativo di incontro e confronto”.
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AT T UA L I TÀ
SONO STATI DEFINITI I RAPPORTI CON L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE PER OTTENERE IL PERMESSO A COSTRUIRE
Un progetto che parte da tempi lontani
L’idea di riunire in un’unica sede tutte le strutture della Lega del Filo d’Oro a Osimo
nasce negli anni ‘80. Ora, finalmente, potrà diventare realtà
Era il 1989 quando il nostro Ente presentava, durante una pubblica cerimonia presso il Comune di
Osimo, il plastico e il progetto della nuova sede che
intendeva costruire su un
terreno avuto in donazione.
Per motivi diversi tale progetto non fu mai realizzato.
Lo sviluppo dell’Ente da
allora, però, ha spinto il
nostro Consiglio d’Amministrazione a riconsiderarlo e ad approvarlo e
adesso, espletate tutte le
necessarie formalità, possono partire i lavori, lunghi e
onerosi, che prevedono la
costruzione di un primo e
di un secondo lotto in successione.
La casa che diverrà museo
Perché una nuova sede
L’Ente ha avvertito da
tempo l’esigenza di riunire in un unico luogo tutti i
diversi servizi e gli uffici ora
sistemati in ambienti dislocati in punti diversi della
città. Si otterrà così una
Molfetta, Termini Imerese e
Modena e, soprattutto, di
incrementare considerevolmente il numero dei
posti letto per i ricoveri a
tempo pieno e i posti per la
degenza diurna, riducendo, come si è detto, i tempi
d’attesa e confermando
così l’Ente quale punto di
riferimento nazionale.
Il plastico che rappresenta la nuova sede di Osimo
maggiore efficienza organizzativa e una significativa riduzione dei costi
di gestione eliminando l’onere di tanti affitti.
I nuovi ambienti
Verranno realizzati nuovi
ambienti, più numerosi e
più idonei, per
l’accoglienza al
Centro
Diagnostico e per il
primo trattamento a termine.
Apposite foresterie ospiteranno i familiari in mini alloggi, mentre per i
lungodegenti è previsto un
appartamento ogni 4
ospiti, con spazi privati e
locali comuni. I locali per
l’idroterapia e la fisioterapia saranno dotati di
soluzioni tecniche all’avanguardia; gli spazi esterni
garantiranno l’accesso e
l’uso ad ogni ospite in condizioni di massima sicurezza e di utilità per la riabilitazione.
Verranno allestiti ambienti
per la formazione e l’aggiornamento del personale, che proviene da diverse
regioni; per le attività che
coinvolgono ospiti, famiglie, operatori; per l’organizzazione di eventi culturali e scientifici quali seminari, convegni, riunioni.
Il recupero della vecchia
casa colonica permetterà di
allestire un piccolo museo
della Lega del Filo d’Oro e
un punto attrezzato a disposizione di gruppi, scolaresche, professionisti in
visita alla struttura.
L’esigenza primaria
L’Ente nella sua globalità
avverte da tempo la necessità di adeguare le strutture e i servizi del Centro di
Riabilitazione a quelli dei
nuovi Centri di Lesmo,
Un impegno notevole
La costruzione della nuova sede, che comincia ora
con l’opera di recinzione di
tutto il complesso, richiederà alcuni anni e risorse
ingenti. Il nostro Ufficio
Comunicazione e Raccolta
Fondi, insieme a tutti noi, è
già da tempo impegnato, e
molto di più lo sarà in futuro, per individuare gli sponsor e i finanziatori da coinvolgere in questa “avventura” insieme a tutti
coloro - sostenitori, amici,
aziende - che ci sono stati
sempre vicini lungo tutto il
nostro cammino e che speriamo siano ancora più
numerosi in futuro.
È’ un compito difficile,
soprattutto in questo momento, ma necessario perché, se la nuova sede è
importante, ancora più
importante per noi è continuare a mantenere e a
potenziare il livello e la
qualità di tutti i servizi
già esistenti.
Aziende
e non profit,
un mondo
in evoluzione
Il 15 giugno a Roma, presso
l’Aula del Parlamentino, Ministero dello Sviluppo Economico, è stato presentato il "V
Rapporto Nazionale sull’impegno sociale delle aziende
in Italia", la rilevazione statistica, punto di riferimento nazionale, per conoscere i comportamenti delle imprese nell'ambito della responsabilità sociale e
dello sviluppo sostenibile.
L'iniziativa, che è stata promossa
dall'Osservatorio Socialis di
Errepi Comunicazione, in collaborazione con la Società di
Ricerche SWG, ha visto tra gli
altri la partecipazione del nostro
segretario generale Rossano
Bartoli, come rappresentante
delle ONP (Organizzazioni Non
Profit), di Andrea Bianchi,
Direttore Generale delle Politiche
Industriali presso il Ministero
dello Sviluppo Economico, di
Jean Leonard Touadì, della III
Commissione Affari Esteri e
Comunitari della Camera dei
Deputati, di alcuni Professori
Universitari e di importanti
aziende farmaceutiche.
Tra i dati emersi dal Rapporto,
un miliardo e settantaquattro
milioni di euro è la cifra record
che le imprese italiane, con
oltre 100 dipendenti, hanno
investito in responsabilità
sociale d'impresa nel 2011.
Aziende che chiedono allo
Stato maggiori riconoscimenti,
incentivi fiscali e un impegno
concreto per la diffusione di
una nuova cultura della CSR Corporate Social Responsibility, così fondamentale nei
rapporti tra profit e non profit,
che nell’ambito di un’economia
e di una società che stanno
cambiando ci vede fortemente
coinvolti.
Questa attività permette infatti
all’azienda profit che dimostra
un forte impegno sociale di
avere un ritorno di immagine
nei confronti dei propri dipendenti e del proprio mercato di
riferimento, mentre alla nostra
Associazione di realizzare iniziative per migliorare sempre
di più il servizio erogato alle
persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali ed alle
loro famiglie.
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DALL’ASSOCIAZIONE
LA REALIZZAZIONE DI QUESTA COMPLESSA INIZIATIVA RICHIEDE TEMPI LUNGHI E UN GRANDE IMPEGNO DA PARTE DEL NOSTRO ENTE
Soggiorni estivi, una tradizione
che dura ormai da quasi cinquant’anni
Come sempre sono stati molto numerosi gli amici sordociechi e i nostri volontari che hanno partecipato a queste vacanze,
vivendo tutti insieme indimenticabili momenti ricchi di serenità e di emozioni
Molto più di una vacanza
Sabina Santilli l’aveva intuito
prima ancora di fondare legalmente
l’Associazione, nel dicembre del
1964: un periodo di riposo e di
svago insieme avrebbe aiutato
molte persone che vivevano ancora
In visita a una cartiera
nell’isolamento a causa della sordocecità perché avrebbero potuto
incontrarsi conoscersi, confrontarsi, fare nuove esperienze. Così
quell’estate organizzò il primo soggiorno estivo a Frontignano, nei
pressi dei Monti Sibillini. Fu un
successo e, da allora, diventò un
appuntamento fisso per tanti amici
che vivono questi momenti con
entusiasmo. Molti di loro ritrovano
persone conosciute negli anni precedenti, altri creano nuovi legami
che dureranno nel tempo; tutti
vivono giornate ben diverse dal
loro quotidiano, visitano luoghi che
non conoscevano prima, trascorrono ore e ore insieme fra attività e
momenti di svago che rappresentano passi importanti sul percorso
della socializzazione e dell’acqui-
Un appuntamento
importante
I nostri volontari, provenienti da
molte regioni italiane, si ritroveranno a Modena dal 9 all’11
novembre 2012, per partecipare al
7° Forum dei Volontari, momento importante di incontro e di confronto. Chi desidera maggiori
informazioni sull’evento e sui corsi
di formazione può rivolgersi a
Ufficio Volontariato
tel. e fax 071/7134085;
email:
[email protected]
sizione di una maggiore autonomia. Confrontare le proprie esperienze, muoversi in ambienti accoglienti ma sconosciuti, trascorrere
momenti indimenticabili sulla riva
del mare o fra i boschi vuol dire
conquistare una migliore qualità di
vita ed è per questo che
i soggiorni estivi sono
davvero molto più di
una semplice vacanza.
Un commento fra i tanti
quello di Nadia, bolognese: “La prima volta
ero timorosa e a disagio,
ma tutti sono stati persone “speciali”, così ho rotto
il ghiaccio, ho relazionato
con tutti e mi sono divertita tanto. Insomma,
un’esperienza unica, che
ho deciso di ripetere!”.
I volontari, preziosi
e indispensabili
Senza di loro, affermano alla Lega
del Filo d’Oro, non sarebbe possibile dare vita a questa iniziativa.
Sono loro che, preparati da adegua-
Nel mare di Porto San Giorgio
Nel Suo
testamento
si ricordi
delle persone
sordocieche
ti corsi di formazione, guidano e accompagnano le persone sordocieche
negli
spostamenti, li aiutano
a comunicare e
a conoscere le
nuove situazioni
ambientali, li
coinvolgono
nelle
diverse
attività organizzate, diventano
amici “veri” e
sicuri ai quali
affidarsi, vivendo
loro stessi un’esperienza umana
intensa e coinvolgente, ricca di
emozioni che difficilmente potranno dimenticare. Silvio viene da
Roma e partecipa da tempo ai soggiorni: ”E’ necessario per noi avere
vicino una persona di massima fiducia
come, appunto, i nostri volontari, sempre attenti e pronti a venirci in aiuto in
ogni circostanza”.
Un’organizzazione
complessa
Più di 70 amici sordociechi, accompagnati
da altrettanti volontari, dagli interpreti e
dai
responsabili
dell’Associazione,
hanno partecipato ai
quattro appuntamenti di quest’estate, tre
sul mare marchigiano, a Porto San
Giorgio (Fm), fra
Il Suo testamento può diventare qualcosa di
molto importante. Infatti, con un lascito alla
Lega del Filo d’Oro Lei assicura un futuro
migliore a tante persone sordocieche che possono contare solo sul nostro aiuto. Anche grazie ai lasciti siamo riusciti a realizzare i Centri
di riabilitazione di Lesmo e di Molfetta e a far
proseguire i lavori a Termini Imerese e a
Modena. Ma tanti altri progetti aspettano
ancora le risorse necessarie.
Sulle colline marchigiane
giugno e luglio, e uno ad agosto a
Chianciano Terme (Si), sulle colline toscane. Francesco ed Erika,
che si occupano dell’organizzazione
dei soggiorni, sottolineano un volta
di più l’importanza dei volontari e
la complessità dell’organizzazione:
“E’ importante la scelta di località che
offrano attrattive e iniziative nelle
quali poter coinvolgere i partecipanti.
Vengono infatti studiate attività sportive e ricreative ed escursioni per far
vivere nuove esperienze e arricchire il
bagaglio culturale di ognuno.
Importantissima è anche la scelta
degli alloggi, che devono offrire accessibilità e sicurezza e risultare adeguati alle necessità di persone disabili”. Al
nostro Ente, dunque, i soggiorni
estivi richiedono un grande impegno, ampiamente però ripagato
dalla gioia e dalla soddisfazione di
tutti i partecipanti ai quali diciamo:
“Ciao, ragazzi: arrivederci all’anno prossimo!”.
Per avere più informazioni, richieda il
nostro opuscolo lasciti a:
Ufficio Comunicazione
e Raccolta Fondi
071 7231763
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STO R I E D I V I TA
Antonio, il “coccolone infinito”
Quattordici anni e tanta voglia di stringere gli altri in un abbraccio tenero e affettuoso
SEGUE DA PAG.
1
... racconto di papà Domenico (per una volta non è la
mamma a narrare la difficile
storia del figlio) a proposito
di Antonio, il quattordicenne
di Aversa protagonista di questa storia.
«Al Policlinico di Napoli una
Tac rivelò la presenza di un
tumore cerebrale, un medulloepitelioma maligno, situato nell’emisfero temporale sinistro.
Un colpo tremendo. Sul nostro
primogenito avevamo fatto tanti
progetti e nutrito tante belle
speranze, come tutti i genitori di
questo mondo (chi ha figli può
capirmi). Mai avremmo pensato di trasformarci in un’intera
“famiglia di disabili”. Tali alme-
no ci sentivamo. E mai avremmo potuto prevedere il nostro
primo incontro con la Lega del
Filo d’Oro. La massa tumorale,
premendo sul nervo ottico,
aveva compromesso la vista a
mio figlio e in seguito, dopo l’intervento chirurgico di asportazione, l’atrofia ottica lo aveva
reso completamente cieco.
All’inizio a casa stava abbastanza bene e riusciva a muoversi con una certa autonomia,
ma dopo la chemioterapia
Antonio perse anche l’udito con
conseguente compromissione
del linguaggio. Tentammo la via
dell’impianto cocleare, ma purtroppo non funzionò. E un bel
giorno arrivò la “Lega”...»
“Una decisione drastica”
Come è avvenuto il contatto?
«Avevamo serie difficoltà per
l’assenza di strutture territoriali adatte al trattamento di casi
come il nostro, per cui il bambino passava le sue giornate adagiato sul letto.
L’assoluto stato di inerzia gli
aveva procurato un notevole
aumento di peso. Infatti, a parte
i problemi sfinterici, crescendo
manifestava disturbi motori.
Anche adesso, poiché si muove
poco, riesce a camminare solo
per brevi distanze prima di
cedere. Ad ogni modo fu un’operatrice locale, che aveva seguito
un corso alla Lega del Filo
d’Oro, a raccomandarci di
prendere un primo appuntamento con Osimo. Nel
settembre del 2004 ci
presentammo per la
prima volta a Santo
Stefano. Non posso
dimenticare
l’impressione favorevolissima che quell’ambiente ci fece, soprattutto per via delle
metodologie operative
che si basavano sulle
capacità associative del bimbo.
Gesti ripetuti continuamente e
guidati con grande pazienza e
competenza dal personale della
“Lega”, come fargli toccare il
cucchiaio prima di mangiare, o
la carta igienica prima di andare in bagno, finalizzati all’acquisizione di un minimo di
autonomia...»
Antonio è stato preso subito e
poi accolto periodicamente
per i trattamenti a termine.
Un ricovero a tempo pieno
per quasi un anno, dal 2007
al 2008, e poi il diurno subito dopo.
«In seguito all’apertura del
Centro di Molfetta, si era liberato un posto a Osimo, per cui
accettammo la proposta di ricoverare il bambino. Purtroppo i
disagi nascevano dal fatto di
dover andarlo a trovare ogni
due settimane, tenendo anche
conto che abbiamo altre due
figlie, Santina, di 11 anni e Elisa
di appena sei. Si imponeva una
scelta drastica: trasferire a
Osimo domicilio e lavoro e così
abbiamo fatto, vendendo la
nostra abitazione di Aversa e
acquistandone una qui. Inutile
dire che le cose sono cambiate in
meglio.»
“Non più sedentario”
«La vicinanza della “Lega” non
è solo un fattore rassicurante
per noi, ma è utile soprattutto
ad Antonio, che attualmente
frequenta il diurno, entrando la
mattina e rientrando a casa
verso le 17.30. Non so in che
misura potranno avvenire in lui
dei miglioramenti significativi,
dato che le condizioni del ragazzo sono stazionarie e altro per il
momento non posso sperare, ma
so che oggi Antonio ha una giornata da vivere, impegnato in
alcune attività come la fisioterapia, la piscina una volta alla
settimana, le uscite e l’addestramento con i cani: anche noi gliene abbiamo procurato uno della
stessa razza di quello impiegato
dalla “Lega” perché continui a
casa quel particolare tipo di
terapia. Un notevole miglioramento si è avuto con il cibo, in
quanto Antonio mangiava solo
dolci, mentre ora assaggia di
tutto e riesce a portarsi alla
bocca da solo quello che gli
viene presentato sul piatto già
tagliato in piccoli bocconi. Un
problema non ancora risolto è
quello del pannolone, nonostante alla “Lega” stiano cercando di
abituarlo ad osservare orari
precisi per servirsi del bagno.
Ma lui non riesce ancora ad
associare le due cose. Un altro
problema sono gli urli che
Antonio emette quando vuole
attirare l’attenzione su di sé e
che ci procurano qualche imbarazzo quando ci troviamo in un
luogo pubblico. Per quanto
riguarda le sue sorelline,
Antonio passa con loro parte del
sabato e la domenica. Santina
ed Elisa mantengono con lui un
rapporto di tipo tattile...»
“Un abbraccio
per conoscersi”
«Antonio ha anche una caratteristica simpatica: quella di
abbracciare chiunque gli si avvicini perché è il suo modo di fare
la conoscenza di un’altra persona; perciò l’ho battezzato “il
coccolone infinito”. Il ragazzo
ama molto il contatto con il
suolo, perché lo rende più sicuro. Anche di notte scende dal
letto e gli abbiamo sistemato dei
tappeti tutt’intorno perché non
gli succeda di farsi male cadendo. Un altro guaio di Antonio
sono le crisi epilettiche che arrivano inaspettatamente e che ci
costringono a non perderlo un
attimo di vista: le prime volte
che ciò accadeva dovevamo portarlo in ospedale, ora invece lo
facciamo camminare solo in
mezzo a noi. Naturalmente,
cerchiamo di non far gravare la
disabilità di Antonio sulle bambine, e abbiamo deciso che,
quando non ci saremo più,
nostro figlio andrà a vivere alla
“Lega”. Mia moglie cura
Antonio come fosse un bambino
di un anno. Del resto nostro
figlio non ama la solitudine e le
coccole sono per lui un fattore
tranquillizzante. Coccole infinite. Oggi Antonio conduce una
vita più normale e non è più un
problema convincerlo ad uscire
con noi per una passeggiata. Sì,
è stata un’ottima idea quella di
trasferirci ad Osimo».
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DAI CENTRI E DALLE SEDI
Attività di Centri e Sedi, un ottimo bilancio
Feste di fine anno, visite, incontri sono occasioni importanti di confronto e socializzazione
Estate: in tutti i Centri e le
Sedi della nostra Associazione le feste di fine
anno segnano il momento
in cui è bello riunirsi, utenti, familiari, operatori e
volontari, per trarre il bilancio di quanto realizzato
durante i mesi precedenti.
Ci si confronta, si socializza, si mettono in cantiere
nuove idee, nascono nuove
proposte e i nostri ospiti
hanno modo di partecipare
attivamente, magari commentando quelle attività,
finalizzate alla riabilitazione
persino quando si tratta di
parentesi ludiche, alle quali
hanno preso parte con rinnovato entusiasmo. Come a
Osimo, dove la festa di fine
anno è stata degnamente
celebrata il 18 luglio con
una recita che ha visto in
azione il nostro gruppo teatrale. Al di là del suo significato ludico-artistico, l’attività teatrale si è dimostrata
un importante veicolo sulla
strada della riabilitazione,
coinvolgendo fisicamente
ed emotivamente i nostri
ospiti, coadiuvati da un’abile regia e soprattutto dalla
dedizione e dall’esperienza
dei nostri infaticabili operatori e volontari.
Il nostro Servizio socio
educativo territoriale osimano ha organizzato per
gli amici sordociechi che
segue un’interessante gita
al lago artificiale e all’Abbazia di San Ruffino, sui
Monti Sibillini. In riva al
lago sorgono le strutture
della Cooperativa “Dimensione Natura”, dedita alla
cultura biologica, alla valorizzazione del territorio e,
soprattutto, al reinserimento sociale di persone con
problemi. Proprio le guide
della Cooperativa hanno
accompagnato i nostri
ragazzi, con volontari e
interpreti, lungo il lago per
far loro conoscere, attraverso il tatto e l’olfatto, le
diverse varietà di piante.
Poi li hanno condotti
nel Museo Contadino,
che raccoglie antichi
strumenti rurali. Infine
la visita all’antica Abbazia, dove le guide
hanno illustrato la storia e le leggende del
luogo.
Lesmo
Sempre più numerosi e
proficui i contatti e gli
scambi della Lega del Filo
d’Oro con enti, organizzazioni e istituzioni straniere. Si colloca in quest’ambito la visita effettuata il 20 e
21 giugno scorso al nostro
Centro lombardo da quattro operatori del “Signo
Deafblindcenter”, Centro
di riabilitazione per sordociechi norvegese, che
hanno così conosciuto le
varie attività riabilitative e
di laboratorio messe in atto
dalla “Lega” e maturate
durante quasi cinquant’
anni di esperienza e di studi
che pongono le nostre
strutture all’avanguardia nel
campo della riabilitazione
delle persone sordocieche e
pluriminorate psicosensoriali. Tra le altre cose, i visitatori norvegesi hanno
potuto seguire da vicino i
sistemi di comunicazione
alternativa utilizzati dagli
ospiti del Centro.
Modena
L’incontro con le famiglie
dei nostri utenti presso la
nostra sede territoriale è
stato attualizzato da un
evento che ha interessato
un gruppo di otto persone
sordocieche: la relazione
svolta
da
Francesco
Mercurio, presidente del
nostro Comitato delle
Persone Sordicieche. Il
tema trattato era di sicuro
coinvolgimento: Francesco,
laureato in giurisprudenza,
ha presentato infatti un
opuscolo redatto da lui sui
diritti delle persone sordocieche, affrontando il
tema dal punto di vista
delle leggi che attualmente
regolano
tali
diritti.
Superfluo sottolineare l’estremo interesse riscosso
presso l’uditorio, così come
è avvenuto durante la successiva presentazione al
Centro di Lesmo. Sono previsti altri incontri presso i
Centri e le sedi territoriali
della “Lega”.
Roma
Gita a Orvieto e dintorni
per gli utenti della sede
romana, con visita ai luoghi
Un filo d’oro con i giovanissimi
Passione sportiva e generosità nel cuore
Più di 350 giovanissimi
ciclisti, marchigiani e non,
hanno gareggiato con
entusiasmo sul circuito “E.
Marconi” di Fano (Pu)
durante la manifestazione
organizzata dalla Società
Ciclistica Dilettantistica
“Alma Juventus Fano”: un
vivo successo dovuto al grande lavoro di molte persone,
che sanno bene quanto sia
importante fare qualcosa per i
più giovani, e ai generosi contributi degli sponsor, che credono nei progetti educativi
della Società. Due gare al mattino, dedicate agli “esordienti”,
due nel pomeriggio per i “giovanissimi”, tutti orgogliosi di
portare sulle loro magliette il
logo della nostra Associazione. E gli organizzatori ci
hanno scritto: “Chi, come noi,
dedica tutto il tempo libero a
veicolare i giovani verso la
passione sportive vera, dove
non conta tanto il risultato
quanto la sana crescita nel
rapporto con se stessi e con
gli altri, è ancora più solidale
verso l’associazionismo soprattutto se dedicato ai più bisognosi... Così si è cercato di sensibilizzare i tanti intervenuti per
raccogliere fondi da destinare
alla vostra Associazione a fine
stagione”. Grazie a tutti: con voi
i ragazzini diventeranno uomini davvero “belli dentro”.
di storia e d’arte e a Todi,
sulle alture umbre. Ma la
vera sorpresa riservata da
quest’uscita si è avuta a
Monte Castello di Vibio,
che ospita il Teatro più piccolo del mondo, una struttura davvero unica, un piccolo gioiello del patrimonio
artistico e culturale nazionale: solo 99 posti, racchiusi in un’area che riproduce
in scala ridotta e nei minimi
particolari le strutture di un
vero teatro, palchi compresi. C’era di che stupire ed
entusiasmare tutti i partecipanti.
Napoli.
La fuga dall’afa che opprimeva la città è stata occasione per una visita al monte
Tubenna, nell’ambito della
manifestazione “Radici”.
Ospiti dell’Associazione
“Impegno e Solidarietà”, i
nostri utenti hanno affron-
tato la “scalata” del
monte, dopo una breve
visita al paese di
Castiglione. I resoconti
dell’impresa riportano
che i nostri ragazzi, ben
protetti da caschi e
agganciati a corde di
sicurezza, sono volati
“come Tarzan” (espressione usata per esprimere il
loro immaginabile entusiasmo) da un albero all’altro.
Un impegno fisico che
dimostra come poco o
niente sia precluso ai nostri
utenti sulla via delle attività
conoscitive e riabilitative.
Una giornata indimenticabile, durante la quale è
stato grande il piacere di
stare insieme, di conoscere
nuove persone (erano presenti anche altre associazioni della provincia di Salerno), di vivere un’esperienza indimenticabile.
Termini Imerese
A Campofelice di Roccella
(Pa) c’è il Villaggio “Himera”, costruito su uno dei
terreni confiscati alla mafia
e riqualificati per
impieghi nell’ambito del sociale.
Vi sono stati accolti
(il Villaggio mette
gratuitamente a disposizione
delle
persone sordocieche seguite dalla
“Lega” i suoi spazi
tra giugno e luglio)
gli utenti del nostro
Centro residenziale siciliano, che hanno potuto trascorrere una vacanza tra la
piscina e un’area riservata a
pochi metri dalla spiaggia.
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DALL’ASSOCIAZIONE
VISTI DAL VICINO
Un “Marchese” per amico
Si chiama “Il Marchese del
Grillo”, dal nome del nobile
romano che ha ispirato un
celebre film con Alberto
Sordi, il prestigioso ristorante di Fabriano (An),
ben noto agli amanti della
buona tavola di tutta Italia,
con annesso hotel “4 stelle”
ricavato dalla dimora fatta
erigere dallo stesso marchese Onofrio. Da lungo
tempo il ristorante è legato
alla nostra Associazione da
una tradizione di ospitalità
e di profondo affetto. In che
modo ce lo spiega la titolare
Emanuela d’Alesio, madre
di Serena e Mario, originaria
di San Severino Marche.
«Una volta l’anno, all’inizio
dell’estate, abbiamo come ospiti a tavola i ragazzi di
Osimo - racconta - che arrivano in gita qui a Fabriano,
ovviamente insieme ai loro
accompagnatori. A loro riserviamo una saletta al primo
piano. L’idea mi era venuta
dieci anni fa, dopo aver conosciuto una sostenitrice della
“Lega” ed essere stata colpita
dalle condizioni particolarissime di questi ragazzi descritte dai messaggi promozionali. Ne parlai con mio
marito che fu subito d’accordo
e telefonammo alla “Lega”
proponendo questa nostra
iniziativa. Invece di donare
del denaro pensavo di regalare
e regalarci qualcosa di diverso, che permettesse di conoscere da vicino questi ragazzi
fuori dal loro ambiente ed
entrare nello spirito della Lega
del Filo d’Oro. Può essere considerato forse un appagamento egoistico, ma è certo che
dopo ogni appuntamento ci
sentiamo tutti migliori, più
disponibili nei confronti degli
altri. Mi sono innamorata
subito non solo dei ragazzi,
ma anche delle accompagnatrici per il loro modo di operare, con professionalità, ma
anche con grande cuore, doti
che non possono lasciare indifferenti chi le osserva al lavoro.
Dunque, ogni anno ci accordiamo con Osimo per una
giornata nel nostro ristorante
riservata ad una quarantina
di persone tra ospiti della
“Lega” e accompagnatori.
Quest’anno abbiamo proposto
un menu classico, tra timballi,
arrosto, verdure e frutta, già
tagliata in pezzetti o in purea
per agevolare i ragazzi, anche
perché ce n’erano alcuni che si
devono nutrire solo con frullati. È bello stare con loro e
rimango sconcertata quando
apprendo con dolore del rifiuto opposto ai portatori di disabilità da gestori di scarsa
sensibilità. Talvolta succede
anche questo. Pensi che un
anno abbiamo avuto i ragazzini in autunno inoltrato, nel
nostro albergo di Bolognola,
durante una nevicata ed era
commovente vederli impazzire di gioia, correndo sul prato
tra i fiocchi bianchi, in preda
a sensazioni indescrivibili. La
solidarietà è contagiosa:
un’altra volta, a ristorante
pieno, un cliente abituale,
diventato nonno da poco, dopo
avermi chiesto il permesso, se
n’è andato in giro per le sale
spiegando agli altri commensali che cos’era la “Lega” e
organizzando un’improvvisata raccolta fondi. I ragazzi
arrivano prima di mezzogiorno e si trattengono per
qualche minuto nello spazio
davanti il ristorante per
scherzare e giocare insieme
con noi e con il personale che
è stato coinvolto emotivamente fin dalla prima volta, al
punto tale che nella giornata
dedicata alla “Lega” anche
quelli che sono in riposo tornano al lavoro pur di vivere
con gioia quegli attimi. Poi i
ragazzi pranzano, mostrando
di apprezzare il menu e nel
pomeriggio tornano a casa.
Quando i miei figli Serena e
Mario frequentavano la terza
media e poi il liceo, facevano
venire a servire a tavola i loro
compagni di scuola che, anche
a detta dei loro genitori, tornavano a casa arricchiti dal
contatto con questi ospiti così
“speciali”. I miei figli continueranno senz’altro quest’iniziativa: anche dopo tanti anni,
in prossimità dell’appuntamento, fremono di impazienza e io penso proprio che la
struttura della “Lega” sia un
solido punto di riferimento
non solo per quanti hanno
bisogno di ricorrervi».
100 punti d’incontro con la solidarietà
Sono proprio 100 i “Punti
Campagna Amica”, cioè i
mercati della Coldiretti,
dove sarà ospitato un gazebo della Lega del Filo
d’Oro. Lì si potrà trovare,
durante tutto il mese di
ottobre, una confezione
composta da tre pacchi di
“Pasta della Bontà” che
contiene anche ricette firmate dal nostro testimonial,
Renzo Arbore, e da altri
noti personaggi.
Questa importante iniziativa parte il 27 settembre nell’ambito della manifestazione “Cibi d’Italia” al Circo
Massimo di Roma ed è
organizzata dal nostro Ente
in collaborazione con la
Fondazione “Campagna
Un “servizio” prezioso
Amica”, istituita da Coldiretti per sostenere e promuovere l’agricoltura italiana, il turismo e l’ecosostenibilità. L’elenco dei 100 mercati che ospiteranno i nostri
gazebo è pubblicato on line,
sulla stampa e sul nostro
sito www.legadelfilodoro.it.
È, questa, un’importante
occasione per raccogliere
fondi e per far conoscere a
tanti nuovi amici le attività, gli scopi, i progetti
dell’Associazione e il successo dipenderà soprattutto dai nostri sostenitori
che ci auguriamo verranno
molto numerosi a visitare
i nostri gazebo.
Il 3 settembre prendono servizio ventun volontari del Servizio Civile, che supporteranno le attività dei Centri
e dei Servizi territoriali (undici a Osimo, sei
a Molfetta, uno a
Lesmo, uno a Modena
e due a Napoli).
L’avvio del servizio è
stato ritardato dalla
riduzione dei finanziamenti anche in
questo settore: un
taglio che determina
ulteriori incertezze
per il futuro.
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AV V E N I M E N T I
La generosità
arriva danzando
Nella piccola città di
Sparanise (Ce) l’Associazione Sportiva Dilettantistica ADSCentro Studi Danza
“Mena di Maio” da
tempo promuove con
successo la tecnica e la
pratica della danza
concludendo ogni anno con uno spettacolo
di beneficenza. Lo
scorso giugno la rappresentazione si è
svolta presso l’Auditorium Diocesano
“Francesco Tommasiello” di Teano e gli
organizzatori hanno
devoluto a noi l’intero
incasso offrendoci così
un sostegno prezioso
per il quale ringraziamo di cuore.
Una tradizione
rinnovata
Ancora una volta la
signora Carmela Formisano Collaro ha
organizzato nella sua
casa di Torre del Greco
(Na) la tradizionale
vendita di beneficenza
a nostro favore. Come
sempre un grande
impegno di “zia Lella”
(così da tempo i nostri
ragazzi chiamano affettuosamente la signora
Carmela) e delle sue
amiche e, come sem-
Un regalo prezioso
È arrivato alla Comunità Kalorama ed è la
prima copia stampata del libro tattile “L’Isola”,
destinato a bambini ipo e non vedenti e realizzato dai detenuti del
carcere di Ivrea con
la tecnica del collage
meterico. La lettera
che ha accompagnato
questo dono così prezioso spiega: “Questa
attività ha comportato
un grande impegno sia nostro che dei volontari che
ci affiancano in quanto nessuno aveva mai visto un
“libro tattile” né, tanto meno, conosceva le tecniche
da usare per realizzarlo. Alla fine ci siamo riusciti
e siamo molto contenti di destinare proprio a voi
questa prima copia”. Grazie, carissimi amici:
auguriamo a tutti voi il grande successo che
merita la vostra bella iniziativa!
pre, un grande successo che di traduce in
aiuto importante per
noi. Grazie e… alla
prossima!
Le Luci di ComeTe
aiutano Modena
Il nostro nuovo Centro socio riabilitativo
residenziale di Modena ha ricevuto un
significativo aiuto dall’Associazione “Le
Luci di ComeTe”,
che da sempre lo
sostiene. Il presidente,
Bruno Iseppi, ha infatti organizzato un concerto tenuto da “I
Nomadi” presso il
campo sportivo di
Castelvetro (Mo) allo
scopo di raccogliere
fondi. Fra il folto pubblico erano presenti le
Autorità cittadine, il
direttore del nostro
Centro, numerosi amici sordociechi seguiti dalla sede territoriale emiliana con le
loro famiglie e tanti
volontari. È stata davvero una bellissima
serata di festa e di
grande generosità.
A teatro
pensando a noi
La Compagnia Teatrale
“La Fenice” di Fonte
Laurentina (Rm) ha
messo in scena per due
serate il divertente spettacolo “Il Papocchio” al
Teatro “Elsa Morante” di
Roma ottenendo un
vivo successo.
Applausi per gli attori,
tutti dilettanti e appartenenti alle Forze dell’Ordine, e per la regista, zia
di Marco, un ragazzo
seguito dalla nostra sede
territoriale romana. E
applausi anche da tutti
noi a “La Fenice”, che ha
generosamente deciso
di devolverci l’intero
incasso “con lo spirito di
solidarietà più vera che
anima e contraddistingue
il nostro essere compagnia!”.
Musica dell’anima
e solidarietà
“Rozzano Blues” era il
titolo della “tre giorni”
di concerti, iniziative,
mostre, mercatini organizzata dall’Associazione Culturale
Artistica “Kaleydos”
presso
il
Centro
Culturale
“Cascina
Grande” di Rozzano
(Mi) per raccogliere
fondi a favore delle
persone sordocieche
che aiutiamo. La mission di “Kaleydos”,
infatti, è quella di diffondere musica e arte
per incentivare lo
scambio di esperienze
fra artisti e per ottenere contributi da devolvere alla ricerca medica
rivolta soprattutto allo
studio di patologie
rare. Ora le somme
raccolte vengono destinate ai bambini seguiti dalla Lega del
Filo d’Oro affetti dalla
Sindrome di Charge,
Informarsi
ora è
più facile
Per ottenere maggiori
indicazioni su come
sostenere le attività
della Lega del Filo
d’Oro o effettuare
donazioni
con carta di credito
o periodiche
chiamate il nostro
CI HANNO AIUTATO
●
●
●
●
●
●
●
●
●
●
Ordine Cavalieri di Santa Teresa de Jesùs - Catania
Società di Mutuo Soccorso - Osimo (An)
Associazione Anziani Pensionati - Gussago (Bs)
Associazione Sportiva Dilettantistica Sportware - Numana (An)
Alidays Tour Operator - Milano
Contrada Montalbano di Valli - Chioggia (Ve)
Pro loco - Merate (Lc)
Motoclub Arese Bikers - Arese (Mi)
Pro loco - Comunanza (Ap)
Controvento Editrice - Loreto (An)...
... e tantissime altre persone che ci hanno devoluto i loro contributi
o hanno organizzato manifestazioni a nostro favore
Trilli nell’Azzurro
L A P O STA
Gentili Signori,
ho appena finito di leggere il
libro che mi avete spedito
dedicato a Sabina Santilli e
sono rimasta affascinata
dalla forza di volontà e
dalla capacità di questa
Signora nell’affrontare i
suoi problemi e nell’aiutare
gli altri.
Io sono un po’ anziana e
molti anni fa vidi sia il film
“Anna dei miracoli”, sia lo
sceneggiato, ma comprendo
ora che li vidi così, come
splendide interpretazioni,
ma non più di tanto.
Leggendo ora il libro mi
sono resa veramente conto
di quanta sofferenza e solitudine esistano nelle persone colpite da questo male e
di quanto aiuto voi date.
Sono quindi contenta di
contribuire, quale goccia nel
mare, a darvi una mano per
aiutare queste persone...
Farò leggere il libro a mia
di cui ha parlato un
nostro rappresentante
durante la serata inaugurale, spiegando anche chi siamo e cosa
facciamo.
A tutta “Kaleydos” il
nostro grazie!
sorella e ad amici.
Grazie per il gentile pensiero e cordiali saluti.
Maria Antonietta V.
Segrate (Mi)
Cara Signora,
grazie a Lei per le Sue gentili parole e per il contributo, che per noi è prezioso perché, come spesso
diciamo, “il grande mare è
fatto di tante piccole
gocce”!
Oltre ad aver fondato la
nostra Associazione, Sabina è stata una persona
straordinaria e ha saputo
fare e dare tanto. Il nostro
libro vuole far conoscere
lei e la realtà delle persone
sordocieche: siamo molto
contenti che Le sia piaciuto e che Lei abbia deciso
di farlo leggere anche ad
altri, perché abbiamo sempre bisogno di nuovi
amici.
El filu che nun se speza
'Nte la Cità dei Senza Testa
c'è 'n ragnu laburioso
c'ha 'ntreciato la sua tela
con un filu favuloso.
E 'stu filu nun se speza
perchè fatu de speranza
ed è questa la certeza
che po' premia la custanza
de chi a mesu tantu impegnu,
cume Renzo e tanta gente,
voluntari del suriso,
pe' duna' alacremente
'n bucò de Paradiso
a chi stà 'n dificultà.
Apre j'ochi, guarda a loro
con 'n po' de nubiltà,
questu è 'l filu tutu d'oro:
che da lustru a 'sta Cità!
Luciano G.
Recanati (Mc)
Caro amico,
Lei firma “Luciano con
simpatia”, una simpatia che
noi ricambiamo di cuore!
Abbiamo deciso di pubblicare i suoi versi in stretto
ma comprensibile dialetto
anconetano perché rappresentano il nostro forte
impegno per cercare di aiutare chi ha bisogno di noi e
sono un invito per chi
ancora ci conosce poco. Se
vorrà, venga a trovarci: l’aspettiamo.
(P.S. Forse non tutti sanno
che Osimo è chiamata “la
Città dei Senza Testa” perché alle statue che ornano
la sede del Comune la testa
è stata mozzata tanto
tempo fa!)
Egregio Segretario Generale,
La ringrazio molto per la
bella foto che mi ha gentilmente inviato a ricordo della
visita di maggio alla Vostra
struttura di Lesmo. Ho molto
apprezzato l’organizzazione
e la professionalità degli
addetti, ma mi ha soprattutto
colpito la serenità degli ospiti
che, nonostante il grave handicap, non rinunciano a una
vita normale. Fa piacere constatare che, in un momento
in cui tutto sembra non
andare bene, ci sono strutture come la Vostra, che rappresentano un’eccellenza. Un
cordiale saluto con tanti complimenti.
Roberto P.
Monza (Mb)
Tutti noi ringraziamo Lei
per essere venuto a trovarci in occasione della
“Giornata del Sostenitore”,
che organizziamo ormai da
quattro anni proprio per
mostrare a chi ci segue e ci
aiuta il nostro impegno e la
realtà in cui vivono i nostri
ospiti. Grazie per le Sue
parole: sono uno sprone a
proseguire e a migliorare il
lavoro che svolgiamo.
Notiziario ufficiale
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