COPIA OMAGGIO NOTIZIARIO DELLA P.A. CROCE VERDE RECCO NUMERO 11 aprile 2006 R ECCO 6 5 4 CINQUE PER MILLE: UNA NUOVA OPPORTUNITÀ PER AIUTARE LA CROCE VERDE Come aiutarci senza spendere nulla G entile lettrice e gentile lettore, la Legge finanziaria di quest'anno consente ai contribuenti di destinare una quota pari al 5 per 1000 della loro imposta sul reddito a sostegno delle associazioni di volontariato tra cui la nostra Croce Verde. Non si tratta di un aumento, ma solo dell’opportunità di indirizzare una piccola aliquota della propria imposta a soggetti che operano gratuitamente nel sociale. Ringrazio per l’attenzione e per la cortese disponibilità. GIOVANNI RAINERO Presidente Classe IV C - Scuola Elementare Recco 2 SONO ARRIVATI IN AIUTO ALCUNI NUOVI VOLONTARI, ORA NE ASPETTIAMO ALTRI C’è nell’aria qualcosa di nuovo L’ appello pubblicato sul numero scorso di Recco654 ha stimolato alcuni lettori alla nostra realtà ed operato. Abbiamo colpito nel segno o nel cuore? Contenti dei nuovi rinforzi, “battiamo il chiodo finché è caldo…” Mi chiedo spesso cosa mi spinge a fare il milite in Croce Verde, ma non riesco a darmi una risposta. Ci sono capitato “per caso” facendo l’obiettore di coscienza; a quel tempo avevo anche diversi preconcetti sulle attività delle pubbliche assistenze. Pensavo, infatti, che l’attività principale fosse il servizio di urgenza; avevo paura di trovarmi in situazioni difficili ma soprattutto di non saper cosa fare in quelle circostanze. La cosa strana è che ho ancora quella paura, nonostante gli insegnamenti dei miei amici e i corsi seguiti e che continuo ancora a seguire. Paura, sì, e tanta; so benissimo che quando inizio a sentire una sirena e vedere una luce blu sopra la testa comincia una di quelle situazioni. Ma è proprio in quelle occasioni che provo delle sensazioni forti e appaganti: sentire che si è in Notiziario della P.A. Croce Verde Recco affiliata ANPAS Liguria Via Milite Ignoto, 17 - 16036 RECCO (GE) tel. 0185.721037 [email protected] www.croceverderecco.it Aut. Trib. di Genova n.17 del 16.07.2004 Direttore editoriale: Giovanni Rainero Direttore responsabile: Maria Iacovazzi Stampa MeCa Recco In redazione: Maurizio Calì, Gallieno Ferri, Massimo Mantelli, Maria Carla Morroni, Silvia Tosi Hanno collaborato: Federico Brizio, Marco Moretti, Giulio Valdenassi Foto: Archivio Croce Verde, Emilio Razeto, Furio Tabacco, Pasquale Valente, Maria Chiara Zanzi Grafica Studio Helix Recco sintonia coi tuoi compagni e sapere che affronterai insieme ogni situazione. La sensazione più bella, però, è quella di riuscire a dare un po’ di conforto alle persone che sono, loro malgrado, sulla lettiga di un’ambulanza; sembrano parole retoriche ma non posso qui descrivere tutte le espressioni, le situazioni e le parole che ricordo (io smemorato cronico…). Da un lato non mi basta nemmeno questa sensazione, perché vorrei dare molto di più; forse sottovaluto quanto le persone percepiscono il nostro aiuto, per me è una cosa normale e a volte meccanica, ma quando ti fanno notare con uno sguardo, con un sorriso o un semplice gesto che stai alleviando un po’ le loro sofferenze, allora sì che capisco. Ci sono cose che però mi fanno davvero infuriare (usando un educato eufemismo); una tra queste è l’ipocrisia del buonismo dilagante. Ci si preoccupa e ci si mobilita per la tragedia di “turno” che i media ingigantiscono con immagini e sottofondi strappalacrime. Questo, sia chiaro, non è un attacco di cinismo acuto ma piuttosto di un’analisi di quanto sia superficiale la nostra società. Siamo sempre in prima linea per sentirci buoni e altruisti e lavarci la coscienza con donazioni varie senza poi preoccuparci di dove andranno a finire. La nostra società ci impone, o meglio, ci facciamo imporre miti di bellezza e piacere eterni nascondendoci (o non volendo vedere) la realtà della vita quotidiana. Ci viene in mente ogni tanto che dall’altra parte del mondo la gente muore di fame perché c’è chi ce lo ricorda facendo a gara per gli ascolti e allora ci mobilitiamo in pompa magna facendo bella mostra dei nostri buoni propositi. Vista la necessità di una figura atta a ricordare cose che dovrebbero essere ovvie, mi calo nella figura volentieri: mancano militi in croce verde per aiutare il tuo prossimo che poi significa letteralmente la persona più vicina a te. Meditiamo insieme ma non fermiamoci troppo a meditare. MATTEO PARISI Milite Soccorritore E ti vengo a cercare E ti vengo a cercare … Anche solo per vederti o parlare… ho bisogno della tua presenza… per capire bene la mia essenza… e ti vengo a cercare… con la scusa di doverti parlare… perché mi piace ciò che pensi e che dici… perché in te vedo le mie radici… Questo secolo ormai è iniziato saturo di parassiti senza dignità… mi spinge solo ad essere migliore con più volontà… E ti vengo a cercare… perché sto bene con te… Franco Battiato Pronto Soccorso in azienda La Croce Verde organizza i corsi previsti dalla Legge 626 L’articolo 15 del D.Lgs. n° 626/94 (sulla sicurezza negli ambienti di lavoro) dispone che il Datore di Lavoro: - deve prendere i provvedimenti necessari in materia di pronto soccorso e di assistenza medica di emergenza, stabilendo i rapporti con i servizi esterni anche per il trasporto dei lavoratori infortunati; - deve designare uno o più lavoratori incaricati dell’attuazione del pronto soccorso. Informazioni e/o prenotazioni: 0185.721037 3 UN’INIZIATIVA È GIÀ IN ATTO ED È PRONTO A PARTIRE IL SECONDO PROGETTO D opo l’incontro con la “Gaslini band band”, l’attenzione sul mondo del Volontariato si sofferma ora su chi opera a favore delle disabilità gravi e gravissime, una condizione che coinvolge tante famiglie di cui diverse nel nostro comprensorio. Sono molti gli aspetti di questo delicato disagio che coinvolgono il pensiero e, spesso, le possibili soluzioni non ottengono l’attenzione e l’evidenza che meriterebbero. Ecco quindi una realtà particolare ed innovativa, la “Fa.Di.Vi. e… oltre”, Associazione di famiglie di disabili certificata a livello regionale ed impegnata nel creare una situazione di “indipendenza” tramite l’apertura di strutture case-famiglia. Il problema più angoscioso è difatti il creare un futuro tutelato per il congiunto disabile, nell’ottica di garantire valide e durature risposte alle necessità sociali, riabilitative, assistenziali e quindi un percorso di vita più sereno, consolidato e di miglioramento della qualità della vita. Proprio per realizzare questo pro- “FaDiVi”: le famiglie e il futuro del possibile In alto, a sinistra: a pesca a Busalla. A destra, Pasquetta a Manarola. In basso, la struttura Vidoni in viale Teano getto è nata l’Associazione, coordinata dal presidente Roberto Bottaro, che ne è fulcro ed autentico motore, tesa all’abbandono di una condizione sociale di mera garanzia di sopravvivenza, apatia e rassegnazione, sostituendola invece con la ricerca di vitalità ed entusiasmo, come attuato dai soggiorni nella casa di Pietra Ligure o alle uscite in mare sulle corvette della Capitaneria di Porto. E così, in collaborazione con il Comune di Genova, la Asl 3 ed alcuni soggetti privati, è iniziata l’“impresa” della completa ristrutturazione e gestione di una scuola dismessa di Quarto, la “D. Isola”, presso cui l’Associazione ha sede. Lì ha preso vita l’iniziativa: le famiglie, oltre a proporre il progetto ed i partners, reperiscono tutte le risorse economiche affidandole ad un ente pubblico che viene eletto titolare del Progetto. Così, con la collaborazione del Comune, che ha ceduto in comodato gratuito ventennale la struttura, e della Asl, che ne coordina le varie fasi progettuali, ecco che la struttura ha cambiato volto, trasformandosi in una casa-famiglia: stanze singole per il paziente ed un suo congiunto; ambulatori medici; sala di fisioterapia, locali d’incontro e, nell’ampio parco circostante, il centro acquatico riabilitativo e di aggregazione. Veramente una iniziativa unica nel suo genere che ha visto la partecipazione compatta, entusiastica e solidale di sedici famiglie che stanno per vedere coronato il loro sogno a febbraio del prossimo anno. Numerose sono state le richieste di partecipazione giunte da parte di nuove famiglie, tanto che l’Associazione si è già impegnata per la realizzazione di una seconda struttura, per ulteriori ventun famiglie. Il progetto è appena partito, nascerà in via Tonale a Cornigliano, e sarà un nuovo esempio che confermerà come la volontà e l’affetto possano concretamente realizzare la costruzione del futuro del possibile. MAURIZIO CALÌ Milite Soccorritore ASSOCIAZIONE FA.DI.VI. E… OLTRE Viale Teano, 12 - 16147 Genova Tel e Fax 010.3742301 E-mail [email protected] 4 MOLTI I REQUISITI RICHIESTI A UN BUON SOCCORRITORE Tre paia di occhi e dodici mani Q uando Dio stava creando il soccorritore, ed era al suo sesto giorno di lavoro straordinario, ecco che un angelo apparve e disse: «Ci stai mettendo un bel po’ intorno a questa creatura...!» Ed il Signore rispose: «Hai letto i requisiti per il soggetto? Un soccorritore deve essere in grado di recuperare una persona ferita nell’oscurità, in un dirupo ricoperto d’erba umida, entrare in case in cui un ispettore d’igiene nemmeno si avvicinerebbe e tornare senza neanche un filo fuori posto sulla divisa; deve essere in grado di sollevare tre volte il proprio peso, strisciare dentro auto accartocciate dove è presente a malapena lo spazio per respirare, consolare un familiare disperato mentre pratica manovre rianimatorie al suo caro, già sapendo che non respirerà più; deve essere al proprio massimo della condizione mentale in ogni momento, andando avanti a caffè, pasti consumati a metà e niente sonno; deve avere sei paia di mani.» L’angelo scosse la testa e disse: «Sei paia di mani? Non c’è modo di farcele stare!» «Non sono le mani a darmi problemi – rispose il Signore – ma le tre paia d’occhi». «Tre paia d’occhi sul modello standard?» chiese l’angelo. Il Signore annuì: «Un paio per controllare la presenza di ferite, un altro paio qui, sui lati della testa per controllare la sicurezza dei suoi colleghi, il terzo paio per guardare una vittima sanguinante dicendo “Tutto a posto, non si preoccupi”, pur pensando il contrario». «Signore – disse l’angelo con tono di voce che denotava ancor più rispetto – ora devi riposare, continuerai il lavoro domani». «Non posso – replicò il Signore – ho già un modello in grado di convincere un ubriaco di 120 chili ad uscire dall’auto senza provocare incidenti e collaborare con il personale di Pronto Soccorso non sempre molto gentile». L’angelo girò lentamente intorno al modello del soccorritore, poi chiese: «Posso pensarci io?». «Certo – disse il Signore – lo si de- ve rendere capace di indicare i sintomi di più di cento malattie; deve saper usare tutte le attrezzature, medicare ferite, continuare la rianimazione cardiopolmonare anche in condizioni ambientali che farebbero tremare qualsiasi medico, senza per questo perdere il buonumore; questo modello deve avere anche il controllo formidabile di se stesso; dovrà operare con traumatizzati gravi, convincere anziani spaventati a fidarsi di lui, confortare una famiglia ed infine leggere sul giornale, solo che i soccorritori non sono riusciti a raggiungere una casa in tempo per evitare la morte di una persona... una casa in una via senza cartello che ne indicasse il nome, senza numero civico e senza che il chiamante lasciasse un numero di telefono da ricontattare». Al termine l’angelo si piegò sul soccorritore e passò un dito sulla guancia: «C’è una perdita – esclamò – l’avevo detto che stavi mettendo troppe cose dentro a questo modello». «Non è una perdita…» – disse il Signore. «Ah, ho capito – ribatté l’angelo – è per emozioni sepolte, per le persone che hanno tentato invano di salvare, per l’impegno di credere di riuscire a fare la differenza nelle probabilità di sopravvivenza di una persona; è per la vita!» «Sei un genio», sussurrò l’angelo. Il Signore lo guardò serio e disse: «Non gliel’ho messa io...». Maurizio Calì ringrazia Linda della Croce Verde Pavese, per avere reso disponibile questo testo 5 VIVERE L’ESPERIENZA DEL VOLONTARIATO All’inizio del cammino C i siamo spesso soffermati sui volontari; si è detto chi siamo, cosa facciamo e soprattutto il perché lo facciamo, ma non sul “come” andrebbe affrontato e vissuto il volontariato. Bene, allora con queste poche “dritte”, dovute a delle considerazioni personali e quindi opinabili, si prova a dissipare qualche dubbio. La conoscenza approfondita della Croce Verde è senz’altro importante, ma altrettanto lo è il conoscere se stessi e, quindi, l’interpretare le aspettative che si ripongono nell’avvicinarsi a questa particolare realtà. Infatti, per far bene la propria scelta, non ci si deve limitare a guardare l’attività svolta, ma anche dimensioni e motivazioni che sono alla base dell’impegno e, quindi, soffermarsi sul reale significato del “fare del bene”; capire cioè la differenza che vi è tra il “dare” tramite la semplice donazione e l’essere parte attiva inserita all’interno della nostra organizzazione: è così che si coinvolgerà al meglio se stessi e gli altri, evitando errate aspettative od ancor peggio le delusioni. Datevi dei tempi lunghi per entrare in sintonia con l’ambiente e gli altri militi; siamo persone provenienti dalle più diverse esperienze e professionalità, di ogni fascia di età, naturalmente improntati al massimo rispetto. Nell’iniziare i servizi o i turni, non mettete da parte la vostra vita: fissate un tetto massimo di ore da dedicare al volontariato, ricordandovi sempre che importa la qualità e non la quantità. Altresì la vostra disponibilità deve essere sincera e gratuita per quanto andate a dare in questo delicato ed impegnativo servizio: lasciate a casa protagonismo, aggressività, iperattivismo… serve come sempre umiltà ed il saper ascoltare senza giudicare. Ogni persona e situazione è diversa dall’altra, e serve la prudenza per evitare di cadere nell’errore di pensare di sapere tutto dopo qualche intervento. E, soprattutto, non si pensi di iniziare questa esperienza per noia, solitudine, vuoto; non si deve aspettare nulla in cambio, a parte enormi soddisfazioni morali. Pochi i presupposti all’inizio del percorso, che vi porteranno ad essere un Milite. L’essere un “buon” Milite, invece, dovrà sempre venire dal giudizio altrui. Illustrazione di Gallieno Ferri MAURIZIO CALÌ Milite soccorritore s.n.c. Tipolitografia di Stefano Capponi & C. Via del Parco, 25 - 16036 RECCO (GE) Tel e Fax 0185.720140 e-mail [email protected] 6 DIVERSI INCONTRI FINALIZZATI ALLA PREPARAZIONE DEI SOCCORRITORI Formazione militi: nuovo corso H a preso il via anche quest’anno il corso della Croce Verde per la formazione del personale; una serie di incontri che vedranno l’approccio e l’intervento sui principali scenari di urgenza unitamente a incontri dedicati alla preparazione dei Volontari impegnati in ogni tipo di mansione, dalle più semplici alla media e complessa difficoltà. Rispetto ai precedenti corsi abbiamo ritenuto opportuno operare delle marcate modifiche indirizzandolo a insegnamento con esercitazioni a squadre che possano consentire di impostare e fare meglio comprendere quanto sia importante l’affiatamento tra gli equipaggi e tra il singolo Milite e la nostra organizzazione. Come sempre le sessioni saranno tenute da professionisti e personale qualificato, mentre la partecipazione è gratuita ed aperta alla cittadinanza. A destra, il programma completo. Informazioni al numero 0185. 721037. Celivo apre uno sportello a Recco I n occasione di un nuovo progetto lanciato da Celivo, la nostra Croce Verde ha avuto modo di essere capofila di un’interessante iniziativa. La Croce Verde, Le arcate, l’Avo, la Consulta del Volontariato, il Cif hanno unito le proprie forze ed insieme hanno dato la disponibilità per la gestione di uno sportello decentrato del Celivo a Recco. Particolarmente gradita è risultata la disponibilità di una sede idonea messa a disposizione dal signor Furio Tabacco, presidente del Centro Subacqueo Recco, che ringraziamo cordialmente. Il programma degli incontri 2006 OBIETTIVI DIDATTICI: Fornire le informazioni di base per una corretta valutazione del paziente a seguito di intervento su chiamata del 118 per consentire ai militi di trasferire al 118 stesso informazioni dettagliate e utili per inquadrare la situazione. Effettuare simulazioni pratiche, a livello di squadre precostituite, sulle principali tipologie di intervento in emergenza (rianimo, trauma, emostasi ed ossigenoterapia) sia su pazienti adulti che a livello pediatrico. Conoscere le dotazioni di ogni automezzo e la loro precisa ubicazione per un veloce reperimento di ogni componente necessario. Mettere a conoscenza i soccorritori delle eventuali responsabilità civili e penali nell'espletamento di ogni servizio, nonché della gestione degli eventuali pazienti infettivi. Ogni argomento sarà trattato con l'ausilio di slides; successivamente si avvieranno le prove pratiche su scenari predisposti dai docenti. INCONTRO ORARIO ARGOMENTO A CURA DI ________________________________________________________________________________________________________ Mer 12 aprile 20,45/21,00 21,00/21,30 21,30/22,00 Saluto di benvenuto Presidente Legge sulla privacy Pierangelo Figari Responsabilità penale e civile del soccorritore 22,00/22,30 Regole della circolazione stradale Valter Trovò 22,30/23.00 D.P.I. sanitari, disinfezione personale e dell’ambulanza Furio Tabacco ________________________________________________________________________________________________________ Gio 20 aprile 20,45/22,00 22,00/23.00 Valutazione del paziente Direttore Sanitario Prove pratiche inerenti la valutazione del paziente ________________________________________________________________________________________________________ Ven 5 maggio 20,45/21,30 21,30/23.00 Interfacciamento con il 118 BLS - Teoria e prova pratica a squadre precostituite (1° turno) Giorgio Picasso Giulio Valdenassi Michele Polimo ________________________________________________________________________________________________________ Ven 12 maggio 20,45/22,30 BLS - Prova pratica a squadre precostituite (2° turno) Giulio Valdenassi Michele Polimo ________________________________________________________________________________________________________ Ven 19 maggio 20,45/22,30 Trauma - Prova pratica a squadre precostituite (1° turno) Furio Tabacco Maria Chiara Zanzi ________________________________________________________________________________________________________ Ven 26 maggio 20,45/22,30 Trauma - Prova pratica a squadre precostituite (2° turno) Furio Tabacco Maria Chiara Zanzi ________________________________________________________________________________________________________ Ven 9 giugno 20,45/22,30 Emostasi e ossigenoterapia Prova pratica (stabilizzazione, ecc.) a squadre precostituite Federico Brizio ________________________________________________________________________________________________________ Ven 16 giugno 20,45/22,30 Il paziente pediatrico e valutazione dello stesso (rianimazione pediatrica a squadre) Roberta Bozzo 7 I BALLI E LA “CARNE IN SA’ CIAPPA” SULLE PIANE. UNA TRADIZIONE DA RILANCIARE ra un’antica tradizione, per venerare la Madonna di Caravaggio, una chiesetta sulle alture di Recco, a quota 615 metri d’altitudine. Si narra che sia stata edificata nel 1700, ma già dal 1645, una Croce sorgeva in loco, sul monte Orsena, ad intercessione delle intemperie atmosferiche. Poi, tutto ricominciò nel 1975, grazie all’entusiasmo del mitico “Mammi”, all’epoca Direttore dei servizi della Croce Verde. Egli, testimone, suo malgrado, del lento degrado a rudere di quel sito, un giorno, ci raccontò un aneddoto degno di cronaca. Nei pressi di tale località, insieme con alcuni cacciatori ed altri amici appassionati come lui di trekking, mise in fuga dei E La chiesetta di N.S. di Caravaggio Tutti a Caravaggio, per scherzo o sul serio? personaggi che stavano trafugando, addirittura, la pesantissima campana. I militi decisero, così, che la seconda Domenica di giugno, sarebbe diventata una “giornata speciale”, un appuntamento della Croce Verde con la popolazione e un motivo per contribuire al recupero, almeno morale, della chiesetta stessa. Il rifacimento vero e proprio decollò anni dopo, con i finanziamenti e l’interessamento della Comunità rapallina (parrocchia di Santa Maria del Campo) e di altri benefattori. Oggi, a lavori ultimati, tutto è tornato all’antico splendore meritando pellegrinaggio e devozione. Il nostro impegno, per così dire “profano”, era rappresentato dall’organizzare la festa campestre, con musica, giochi e preparazione dei fuochi per la “carne in sa’ ciappa” Si partiva anche giorni prima, in campeggio, “cammalando” tutto l’indispensabile, il bar campagnolo, l’albero della cuccagna, la tombola e le batterie d’automobile per far Nelle foto, scampagnate degli anni Settanta alle piane di Caravaggio sul monte Orsena funzionare un piccolo impianto radiofonico (magari, avessimo avuto un generatore di corrente…) e come pesavano le “ciappe” di ardesia! Oggi, di quella festa è rimasta solo la ricorrenza religiosa e alle “piane” sembra mancare proprio l’allegria di quei momenti. E se ci tornassimo, almeno per una scampagnata, una bella domenica? MASSIMO MANTELLI Milite soccorritore 8 I BIMBI DELL’ASILO SPERONI VISITANO LA NOSTRA SEDE SU NOSTRA INIZIATIVA La carica delle tartarughe Un premio a Pasqualina cagnetta davvero speciale V Carolina L’autista ci saluta col suono della sirena Arianna Tommaso V enerdì 10 marzo ore 9,50 partenza da scuola, destinazione Croce Verde di Recco. La sezione delle tartarughe, i “grandi” dello Speroni, con l’insegnante Deborah Scaranaro, hanno programmato questa visita nel contesto del progetto annuale incentrato sui mestieri e nel più ampio obiettivo di far conoscere la realtà sociale cittadina. È senza dubbio da valorizzare l’immenso lavoro che svolge la Pubblica Assistenza, anche in termini di attenzione all’infanzia. Cordialmente attesi, i piccoli ospiti sono stati accolti dai militi presenti nonché dal Presidente, Giovanni Rainero, per noi nonno della dolcissima Giulia, “speronina” del nido! Dal centralino alla lavanderia, ogni ambiente è stato mostrato e non poteva mancare un giro della città a bordo dell’ambulanza pediatrica, quella di “Nemo”! Seduti al bar per uno spuntino, i bimbi hanno dovuto salutare per fare rientro a scuola, non prima di agitare festosi i cappellini a loro donati. Che emozione quando sono state azionate le sirene dei mezzi per congedare i piccoli visitatori! Grazie di cuore e… arrivederci al prossimo anno. LE MAESTRE DELL’ASILO i ricordate il rocambolesco salvataggio della cagnetta Pasqualina che, in seguito alla caduta in una stretta buca profonda undici metri, venne riportata alla luce con una ardita operazione da parte del Soccorso Alpino di Sondrio? Ve ne avevamo raccontato la storia sul “Recco 654” dello scorso ottobre, rendendoci nel contempo promotori di una segnalazione alla Giuria del Premio Internazionale “Fedeltà del Cane”, manifestazione che si tiene ogni anno a cura della Associazione per la valorizzazione Turistica di San Rocco di Camogli. E fu così che prendemmo carta e penna, segnalando la storia a lieto fine vissuta dalla simpatica fox-terrier Pasqualina, ripromettendoci di aggiornarvi appena avessimo notizie. Dopo uno scambio di corrispondenze, pochi giorni fà è giunta la lettera che ha coronato la nostra iniziativa: il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino di Sondrio, unitamente a Pasqualina ed al suo proprietario, sono stati invitati a partecipare al Premio Fedeltà del Cane 2006, nel corso del quale ai soccorritori del Soccorso Alpino sarà consegnato un Premio Bontà. L’appuntamento è così fissato per il prossimo 16 agosto a San Rocco di Camogli; in quell'occasione anche la Croce Verde di Recco avrà il piacere di consegnare una targa ricordo, a profonda riconoscenza di chi opera in aiuto a chiunque si trovi in difficoltà. MAURIZIO CALÌ Milite Soccorritore 9 I FRATELLI LUIGI E MAURIZIO CI RACCONTANO LA STORIA DELLA DITTA FAMILIARE Tossini vuol dire focaccia R ecco, via Biagio Assereto, anni Sessanta-Settanta… mattina… Davanti al banco con la focaccia ed il pane, una serie di canestri pieni di caramelle e dolciumi… bambini che tirano la gonna alle mamme, che son lì per acquistare il pane, a richiamarne l’attenzione su quel ben di Dio… Stesso luogo anni Sessanta-Settanta-Ottanta… notte… Sul retro capannelli di ragazzi al rientro dalle discoteche aspettano l’uscita dai forni delle brioches o della focaccia… Stesso luogo, anni dal 1950 ad oggi… a tutte le ore… Schiere di turisti da ogni dove si “sbrodolano” i vestiti di crescenza calda, assaporando l’autentica “focaccia col formaggio”… Il comune denominatore di questi avvenimenti è il “panificio Tossini” da sempre un punto di riferimento per gli amanti della buona focaccia. Negli anni, da un semplice panificio la “ditta” si è allargata fino alla attuale struttura che conta numerosi negozi in riviera, circa novanta dipendenti e clienti in tutta Europa con la linea industriale… Incontro i fratelli Luigi e Maurizio Tossini nel loro ufficio, e parte la classica domanda di queste interviste: Avete mai fatto i militi? Maurizio: «Negli anni Settanta sono stato milite, ricordo con piacere la cosa, si passavano ore molto divertenti in attesa di una chiamata, sperando che non arrivasse mai…» Il vostro rapporto con la “Croce”? Luigi: «Purtroppo i nostri impegni non ci permettono di essere attivamente presenti, ci informano sulle vostre attività gli amici all’interno della “pubblica” e sappiamo che c’è una serietà sempre crescente, con i corsi per soccorritori e per i dipendenti». Maurizio: «Ricordatevi, però, che serietà non vuol dire togliere il divertimento: la “Croce” è sempre stata vista come un luogo di svago per i frequentatori». Come mai hai smesso di fare il milite? Maurizio: «Nel 1979 siamo entrati nel panificio, e Luigi ha dovuto lasciare gli studi di Medicina. Lavorando notte e giorno non ci era più possibile frequentare la sede, tra l’altro ci teniamo molto a dire che quando abbiamo affiancato nostra mamma Caterina nel panificio, noi eravamo due “sbarbati” che poco sapevano di farina e tutta la nostra gratitudine va a tre persone meravigliose che ci hanno dato molto: Carletto Caffarena, Berto Passalac- Panificatori in Recco qua e la Terre Rosaguta…» Avete consigli da darci? Luigi: «Ma no, so che avete una gestione che non ha certo bisogno di consigli.» Maurizio: «Non perdete mai l’aspetto giocoso dello stare insieme in sede, la vita va presa sempre con leggerezza, soprattutto per voi che vedete spesso del dolore…» E se lo dici tu che sei stato un nostro “affezionato cliente”… «Eh sì, lavoro ve ne ho dato, la Ve- spa qualche volta mi ha tradito…» Beh, è ora di salutare i fratelli Tossini e magari ricordargli che, se vogliono, da noi c’è sempre posto. Quando passeranno la mano ai giovani Stefano e Sabrina potranno tornare ad allietarsi con noi e a fare qualche servizio… MARCO MORETTI Milite soccorritore 10 Vita in Croce Verde INCIDENTI, COSA FARE Gli studenti della nostra Scuola Media hanno avuto l’opportunità di partecipare ad un corso sui comportamenti da adottare negli incidenti stradali organizzato dalla Croce Verde ed impreziosito dalla partecipazione di docenti di grande esperienza nel campo: gli agenti della Polizia Municipale di Recco. È stato così l’ispettore capo Alessandro Meucci, affiancato dai nostri Giulio Valdenassi e Fabio Clary, hanno illustrato le problematiche ed i comportamenti da tenere sia in caso di coinvolgimento che di arrivo Domenica 2 aprile i nostri militi hanno collaborato con l’Ail (Associazione Italiana Leucemia) nella vendita delle uova pasquali sulla piazza del Comune IN BREVE sulla scena di un incidente, elementi che concorreranno unitamente alla teoria ad accompagnare i ragazzi al conseguimento del patentino. L’esito dell’incontro è stato davvero soddisfacente, sia come partecipazione che per attenzione, tanto che è obiettivo comune il consolidare in futuro la collaborazione su tali tematiche. ■ Sabato 4 marzo, in occasione della cerimonia di scoprimento di una targa in onore del comandante Luigi “Gitto” Pendola, pluridecorato per azioni di salvataggio in mare durante l’ultima guerra, la Croce Verde era presente con il proprio gonfalone. ■ Per la festa della donna, la Croce Verde ha offerto una cena alle proprie militesse. ■ Domenica 26 marzo si è svolta l’Assemblea ordinaria della nostra Pubblica Assistenza. ■ Lunedì 27 marzo si sono svolte le elezioni per il rinnovo degli organi della Pro Loco. Eletti i nostri due militi Stefano Grassi e Stefano Caputa. Auguri di buon lavoro a tutto il nuovo consiglio direttivo. ■ Sabato 8 aprile, in occasione della celebrazione del funerale del piccolo Tommy, le Associazioni Croce Verde Recco, Croce Verde Camogliese, Volontari del Soccorso di Ruta, Croce Verde Festa di compleanno di Martina ed Erica organizzata da Claudia nel locale bar della nostra sede Sestri Levante e Croce Bianca Rapallo hanno formato un corteo di ambulanze (foto sotto) che si è snodato nelle vie dei Comuni di Avegno, Camogli e Recco, come segno di partecipazione di tutta la Comunità al lutto che ha colpito la famiglia. È stata inoltre aperta una sottoscrizione presso le sedi delle Pubbliche Assistenze, il cui ricavato verrà devoluto all’Istituto “G. Gaslini” in memoria del piccolo Tommy. APPUNTAMENTI ■ Stiamo predisponendo il necessario per la festa della Croce Verde, che è stata programmata per i giorni venerdì 30 giugno, sabato 1 e domenica 2 luglio sulla passeggiata a mare. Per il momento quello che possiamo anticipare è che si esibiranno i “Buio Pesto”. ■ Con la collaborazione dei medici di base, dei medici ospedalieri e dell’Associazione Aslidia, abbiamo in programma di effettuare la prima Serata della salute il 26 maggio nella sala Polivalente di Via Ippolito d’Aste, avente per tema “Il diabete”. EVENTI ■ Sabato 15 aprile è stata effettuata una raccolta straordinaria di sangue tramite l’autoemoteca della Fidas. In tale circostanza è stata benedetto da don Pasquale Revello il nuovo Fiat Doblò, opportunamente attrezzato per il 11 Vita in Croce Verde A marzo abbiamo collaborato con l’Associazione Sclerosi Multipla (Aism) nella vendita delle gardenie, con grande successo. Come di consueto, anche quest’anno si è svolta con grande partecipazione di bimbi la rottura delle due pentolacce, sotto la sapiente regia di Pino Badalini, coadiuvato da Marco Moretti e con l’applaudita partecipazione del clown “Banana”. DIALISI E VOLONTARI Le madrine tagliano il nastro del nuovo Doblò trasporto delle carrozzine. Il mezzo, particolarmente utile per la Il 12 marzo triplice compleanno di militi: Antonella Monte, Giorgio Santinelli e Albina Giulianotti, che hanno offerto torte e spumante a tutti. nostra “Croce”, è stato acquistato con un significativo contributo della famiglia Zerega, in memoria del loro compianto Tommaso. ■ Nei prossimi giorni, due dei cinque nostri militi che avevano superato il corso da istruttori sul “trauma”, Furio Tabacco e Matteo Parisi, inizieranno i necessari affancamenti per ottenere il brevetto. Questi si aggiungeranno ad altri due nostri militi che hanno già ottenuto tale specializzazione: Michele Polimo e Giulio Valdenassi. Private Banker ORTORI FAUSTO Via XX Settembre, 45 16036 Recco (GE) tel 0185739620 Più volte abbiamo sottolineato quanto siano importanti per la nostra Pubblica Assistenza i cosiddetti “servizi bianchi”, cioè quelli più tranquilli tra i tanti quotidianamente svolti dai nostri militi. Tra questi servizi grande rilevanza ha l’accompagnamento dei pazienti che devono recarsi ai poli ospedalieri genovesi per la dialisi. E ciò si rispecchia perfettamente nei numeri forniti dalla Asl3: nella sola provincia di Genova, in un anno, le Pubbliche Assistenze effettuano 150.000 trasporti di pazienti dializzati. Cifra impressionante, ma comprensibile quando veniamo a sapere che, nella nostra regione, le persone che soffrono di insufficienza renale terminale – cioè non curabile, e che quindi devono sottoporsi a dialisi – sono circa 1.300, di cui circa l’80% in trattamento. Gli stessi dati, su base nazionale, parlano di circa 65.000 pazienti, di cui 50.000 in dialisi e 15.000 portatori di trapianto. Queste informazioni sono state rese note al corso Il paziente in dialisi, organizzato dal Comitato misto consultivo della Asl3 Genovese e tenutosi sabato 8 aprile. Coordinato da Andrea Icardi, primario di Nefrologia e Dialisi alla “Colletta” di Arenzano, l’incontro ha trattato esaustivamente le tematiche mediche e ha creato l’occasione per confrontarsi, istituzioni sanitarie da una parte e volontari dall’altra, sulle istanze e i bisogni dei pazienti dializzati. Gli oltre centocinquanta militi presenti (tra cui un gruppetto della nostra “Croce”) hanno partecipato con attenzione e possono, da oggi, svolgere con più sicurezza il servizio di accompagnamento del paziente, aggiungendo alcune importanti nozioni tecniche al preeA.DAR. sistente bagaglio di impegno, dedizione e cortesia. 12 ECCO I SESSANTA IMPORTANTISSIMI MINUTI NEI QUALI MI HANNO SALVATO LA VITA «Quasi un miracolo» S tamane, catturata, mio malgrado, sul divano davanti alla tv, dall’ansia di notizie sulla sorte del piccolo Tommaso, sono stata attratta dal titolo di un servizio “Quasi un Miracolo”. Vi si raccontava la vicenda di una signora che, colpita nel mese di novembre da “ischemia cerebrale”, in seguito a interventi veloci ed all’utilizzo di elevata professionalità, era riuscita a rientrare a casa ed alla sua famiglia e soprattutto alla sua qualità di vita precedente, in tempi assai rapidi. Il cronista definiva tutto questo “quasi un miracolo”. Immediatamente mi si è presentato questo pensiero: «Ma allora anch’io sono una miracolata!». In effetti il 6 gennaio scorso, verso le 19,30 sono stata colpita da malore nella mia abitazione: forte dolore al capo, afasia, emiparesi della parte destra del viso, mancanza di forza. Immediato l’arrivo del medico curante che richiede con urgenza l’intervento della “Croce”; è un attimo, vengo con garbo, ma molta velocità caricata in ambulanza, con Diego e Antonella affronto il percorso verso San Martino, ero lucida ed avevo percezione di ciò che stava accadendo e non credo che dimenticherò mai l’ansia, la paura, le domande che mi affollavano la mente in quel viaggio, sono comunque certa che non potrò scordare quanto mi hanno fatto bene la stretta di mano di Antonella e la voce di Diego, che mi controllavano, tranquillizzavano e nel traffico della sera di festa, mi facevano giungere al pronto soccorso in un brevissimo lasso di tempo; a loro e, naturalmente, al- l’autista bravissimo, un enorme grazie mio e della mia famiglia. Ma dove è stato il miracolo? Il miracolo ha avuto inizio con il tempestivo arrivo in pronto soccorso, ove ha proseguito con la presa in carico del neurologo del Centro Ictus dell’Università che mi ha sottoposto rapidissimamente a tutti i test ed alla Tac, con la decisione di sottopormi al trattamento di “trombolisi” che già nel giro di un’ora rendeva possibile un tangibile miglioramento. La sensazione è stata veramente di: “miracolo”! Sessanta minuti supermonitorata ed assistita da tutta un’equipe che mi spiegava, tra l’altro, come il tempo fosse un elemento determinante in questo tipo di intervento. Infatti dal verificarsi dell’evento non possono trascorrere tassativamente più di centottanta minuti entro i quali somministrare il farmaco, “stabilizzata” vengo accompagnata da personale medico e paramedico presso il “Centro Ictus” della Clinica Neurologica di San Marti- no, reparto di vera eccellenza (purtroppo unico, con quello di Pietra Ligure, nella regione), in tutti i sensi, come struttura, ove accoglienza e professionalità e competenze ho visto esercitate con grande rispetto ed educazione sia nei miei confronti che in quelli di chi più anziano, impotente e meno autonomo di me era lì ricoverato, spesso anche con tenerezza. Mi fa piacere precisare: due delle infermiere addette, casualmente risiedono a Recco e spero di far arrivare loro ancora un grazie. Mio desiderio, con queste righe è portare a conoscenza dei lettori questa risorsa del nostro pianeta salute, e di quanto sia determinante in situazioni di questo tipo non perdere assolutamente tempo, non aspettare che passi il malore, non temere il ricorso all’ambulanza ed alla struttura, il prezzo da pagare potrebbe essere quello di lunghe degenze e impegnative riabilitazioni, senza calcolare la sofferenza personale di chi ci è vicino: ci sono tre ore di tempo per compiere il M.C.M. miracolo! ATTENZIONE: ALLARME TRUFFE Abbiamo avuto notizia che personaggi di pochi scrupoli si presentano alle porte delle case chiedendo denaro in nome della Croce Verde, accompagnando spesso la richiesta con stampati che nulla hanno a che fare con la nostra Associazione. Ricordiamo che il nostro personale non effettua raccolte di denaro alla porta e che comunque si presenta sempre in divisa. Cogliamo inoltre l’occasione per comunicare che entro breve ogni nostro operatore sarà dotato di tesserino individuale di riconoscimento, sempre visibile sulla divisa. 13 A RECCO UNO SPORTELLO INFORMATIVO UN PO’ DI IRONIA TALVOLTA NON GUASTA Servizio civile: dove informarsi A Zelig… un soccorso in diretta Il Tavolo Genovese degli Enti di Servizio Civile, collegato con la Clesc (Conferenza Ligure Enti di Servizio Civile), organismo che raggruppa le principali realtà del terzo settore impegnate in Liguria nella promozione e valorizzazione del Servizio Civile Nazionale, sta predisponendo in vista dell’uscita del prossimo bando una campagna di informazione rivolta ai/alle giovani di età compresa tra i 18 e i 28 anni. L’azione si colloca all’interno del progetto Giovani In-formazione. Il servizio Civile in Liguria, iniziativa finanziata dalla Regione Liguria (D.D. 2935 del 24/12/04). A tale scopo verranno stampati migliaia di opuscoli che saranno diffusi in modo mirato nei luoghi a frequenza giovanile (Università, scuole superiori, centri per l’impiego, locali, ecc) e saranno avviati alcuni sportelli informativi nel Comune e nella Provincia di Genova. Uno di questi sportelli, grazie alla collaborazione con l’amministrazione comunale e alla disponibilità dei locali della Festa del servizio Civile promossa dalla Clesc a Genova: Croce Verde aprirà a Recco. i guanti gonfiati simboleggiano Nei locali della Pubblica Assile mani da servizio civile, stenza (sita in via Milite Ignoto strumenti invisibili che operano 17) un operatore sarà a disposenza far rumore sizione tre pomeriggi alla settimana (lunedì, mercoledì e giovedì) dalle ore 15 alle ore 17 per dare informazioni sul servizio civile nazionale, sui progetti del bando 2006 e sulla modulistica necessaria per potervi partecipare. Il servizio civile nazionale è anzitutto un’esperienza umana di solidarietà e di “servizio alla comunità”, ma anche l’occasione per i/le giovani di poter acquisire conoscenze e competenze pratiche, di formazione e di crescita personale. SANDRA BETTIO Coordinatrice del tavolo genovese Enti servizio Civile T utto è successo durante una puntata del mitico programma televisivo in onda sulle frequenze Mediaset di Canale 5. È stata l’interpretazione di uno dei tanti comici del casting-tv più euforico e divertente di questi ultimi anni, condotto dalla bravissima Vanessa Incontrada e del vulcanico Claudio Bisio. E questa volta, la gag quotidiana è toccata a… noi soccorritori. Inesorabilmente e con esattezza si è raccontato di un intervento di emergenza, dalla chiamata telefonica al 118 all’arrivo dell’ambulanza sul posto. Il personale medico e paramedico, informato via radio della patologia dell’infortunato (una semplice contusione ad un ginocchio per una banale caduta), avrebbe adottato, invece, tutti i protocolli di massima gravità, dimenticandosi, persino, di domandare al malcapitato (cosciente) cosa fosse successo e di quale parte corporea lamentasse dolore. In successione, sono state messe in opera, così, tutte le attività ed attrezzature disponibili, dalle più elementari alle più sofisticate (ovviamente inopportune), come l’intubazione tracheale e l’uso del defibrillatore per la rianimazione cardiaca. Un vero susseguirsi di eventi incredibili, dove il malcapitato, sempre più flebilmente, ripeteva: «Mi fa male solo un ginocchio!». Ho sorriso veramente divertito, volutamente si è scherzato finalmente sul nostro mondo e questo non può che far bene, almeno quando si può. E meno male che il comico non ha concluso con quella barzelletta “genovese” dove, in un incidente stradale, nessuno dei coinvolti si era fatto male, ma un testimone “interessato” chiedeva ai soccorritori: «L’è sa passou l’asseguiasun?» («È già passata l’assicurazione?») Saputo di no, si buttava per terra, lamentando dolori inverosimili… Vanessa, succede anche in Spagna? MASSIMO MANTELLI Milite soccorritore 14 V i sono modi diversi di intendere la vita e la morte,diversi modi di vivere e di morire. Quest’anno vogliamo parlarne in modo diffuso, partendo dall’accoglienza per la vita, passando per la disabilità, soffermandoci sulle problematiche legate alla vita e alla famiglia (maggio e autunno 2006) per poi velocemente arrivare al 10 novembre, data dei principali bombardamenti aerei su Recco, che qualcuno ha suggerito unisca simbolicamente i due aspetti: la negazione della Vita, data la guerra e la speranza di Vita, con la lotta giornaliera per la sopravvivenza e la ricostruzione di sé e del proprio mondo. Abbiamo così deciso di proporre due incontri introduttivi e successivamente un vero e proprio corso per volontari sulla promozione e tutela della Vita, in collaborazione con il Centro di Servizi al Volontariato di Genova (Celivo). È stato il Cardinale Tarcisio Bertone a presiedere l’incontro con il professor Valerio Bellieni (nella foto), del Policlinico Universitario di Siena, che ci ha raccontato le sue toccanti esperienze con i nati prematuri: «Trattare con questo livello della vita umana è duro, perché vuol dire stare costantemente a contatto con la sofferenza e la morte. Ma è istruttivo. Perché ci si rende conto che ciò che caratterizza l’uomo già a quel livello è la capacità di desiderare… una presenza umana accanto. Il piccolo feto nato prematuro per tanti motivi, sta immediatamente meglio se messo a contatto della mamma, talora tra i seni stessi della mamma; non avverte il dolore se abbiamo l’attenzione di parlargli, rassicurarlo con delicatezza usando tutti e cinque i sensi… Il feto si comporta già come un Mille modi per comunicare la vita membro della famiglia interagendo con i genitori». All’incontro era presente la responsabile regionale dell’Associazione Medicina e Persona, Adriana Zigliara, che ringraziamo per la paziente conduzione della serata e per gli spunti che ci ha dato: ci ha fatto vedere alcune immagini tratte da una mostra fotografica nella quale sono gli artisti a cogliere il valore intrinseco della Vita umana. Don Matteo Gillerio, parroco di Avegno e Testana, ma anche responsabile per la Vita Sociale e il Mondo del Lavoro della Diocesi, ha introdotto un tema molto scottante: l’imprevedibilità della vita (e della morte). Esponendo così i punti salienti di alcune considerazioni che alcuni autori fanno nello splendido libro: Risorsa down. Uno sguardo positivo sulla disabilità. L’inatteso genera paura, vergogna, non ci fa sentire “in”, o al passo con i tempi… In Francia si parla di handicap-fobia: non è più solo il timore per la disabilità, ma una vera e propria patologia. Ed è una paura che ormai si estende ad ogni evento imprevisto, ben lontani da una elaborazione provvidenziale dell’accadere. Appena qualche giorno prima Don Oreste Benzi ci aveva annunciato che: «La sua vocazione è accogliere quelli che nessuno vuole. Un’accoglienza che si fa palpabile nelle sue case, vere e proprie unità familiari in cui due figure genitoriali di riferimento, madre e padre,che vivono stabilmente nella casa, formano un’unica famiglia con tutti gli altri anziani, adulti o bambini, che fanno parte integrante della famiglia. C’è un comprovato effetto terapeutico in questo sistema relazionale. La famiglia diventa realmente cuore di accoglienza, centro di irradiazione di un amore condiviso che ha come effetto il miglioramento delle condizioni psicologiche e la riduzione dello stato di disagio dei suoi membri». Anche la sala del consiglio del Comune, in quella sera, è diventata una grande casa nella quale bambini e grandi hanno tro- vato modo di giocare e di incontrarsi, per ridurre un po’ le paure e lo strapotere dell’“Io individualistico”. Sono stati due incontri molto partecipati, non solo dai cittadini di Recco e Camogli, ma da tutto il Golfo Paradiso, vallate comprese, dal Golfo del Tigullio e da Genova; ringraziamo Monsignor Pigollo, dell’Ufficio per la Vita e la Famiglia della Diocesi, la famiglia Veardo, don Fausto di Tele Pace e Prete Rinaldo. Il prossimo appuntamento è per le famiglie con bambini disabili: potranno essere parte attiva in un gruppo psicoeducazionale sulla disabilità, condotto dalla dottoressa Giorgia Natale, psicologa psicoterapeuta, il giovedì sera, alle 20,30, presso il Centro socioricreativo, a partire dal prossimo 4 maggio, in collaborazione con il Gruppo Auto Mutuo Aiuto Disabili di Recco, il Celivo e con il patrocinio del Comune di Recco. MARCELLA DI PIETRO coordinatrice del progetto 15 LIBRI TOPONIMI Questo è stato L’ammiraglio che catturò C due re: Biagio Assereto on questo numero del notiziario prende inizio, sperando di fare cosa lieta ai lettori, l’iniziativa di presentare un libro per ogni uscita, il cui titolo verrà ispirato di volta in volta :dalla cronaca, da persone o fatti possibilmente legati alla nostra regione. Iniziamo, data la ricorrenza del 25 aprile – festa della Liberazione – per portare alla vostra attenzione un diario, pubblicato da Il Saggiatore, dal titolo Questo è stato - una famiglia italiana nei lager - scritto da Piera Sonnino. Si narra la tragica fuga di una famiglia ebrea di otto persone, che ha inizio nel 1938 a Genova, con la proclamazione delle leggi razziali, e, dopo un disperato vagabondaggio nella provincia, si conclude drammaticamente nel fango di Auschwitz. Il racconto della Sonnino si snoda tra solidarietà e delazione, in un vortice di eventi, luoghi, emozioni, speranze e delusioni, per poi concludersi con eventi di morte da cui solo Piera, per qualche impensato motivo si salverà. Nel 1950, dopo cinque anni di intense cure mediche e struggenti rielaborazioni personali, Piera Sonnino fece ritorno a Genova, ripercorse le strade nelle quali il suo dolore aveva preso vita, e decise di affidare la sua storia ad un diario. Possiamo credere che sicuramente, attraverso la lettura di quelle pagine anche noi tutti possiamo trovare una grande forza: quella di non dimenticare! MARIA CARLA MORRONI Biagio Assereto, generale delle galee della Serenissima Repubblica di Genova, fece prigionieri due re, un Infante, trecento cavalieri. Questa iscrizione si trova sulla tomba di Biagio Assereto nella chiesa arcipresbiteriale di Serravalle Scrivia. L’anno di nascita fu probabilmente il 1383. Il tratto di via Aurelia che attraversa Recco è quindi dedicato a un grande ammiraglio. Biagio nacque a Recco da Costantino, agiato artigiano, e da Orietta Guisulfo. Il giovane fu presto preso a ben volere da uno dei “padroni” di Recco, il nobile Francesco Spinola, che lo chiamò in casa come paggio. Così Biagio completò la propria educazione e infine nominato notaio. La sua brillante carriera pubblica lo portò a essere nominato capo dei quattro Cancellieri del Comune di Genova nel 1425. Come molti uomini politici dell’epoca, anche Biagio, deposta la toga, sapeva indossare con la stessa facilità la corazza, maneggiando la penna e la spada a seconda del tempo e dei bisogni. Così ritroviamo Biagio Assereto capitano di una galea della Serenissima contro il ribelle Antonio Fregoso; poi comandante d’una galea nel 1427, nella flotta di Antonio Doria contro gli Aragonesi, infine al comando di una galea che costringe alla resa Ferruccio Verro fiorentino e lo porta prigioniero a Genova. Nel 1429 Biagio Assereto tratta a nome della Repubblica con i Lucchesi, fino a quando, nel 1450, dopo aver partecipato a molte altre campagne, riceve dal principe Francesco Sforza il titolo di cavaliere e nel 1451 viene nominato, dallo stesso, conte. Uno scorcio di Via Biagio Assereto La fama di Biagio Assereto si confermò quando vinse la battaglia navale di Ponza, nel 1435. Il presidio genovese di Gaeta era assediato dalla flotta spagnola. A capo di una flotta raccogliticcia, armata urgentemente, Assereto, in un caldo 3 agosto, al largo dell’isola di Ponza, sconfisse con le sue dodici galee trentun navi da guerra. Quindi prese prigionieri il re Alfonso d’Aragona, il re di Navarra, l’Infante di Aragona, il Gran Maestro di Alcantara, il vice re di Siviglia e una lunga schiera di gentiluomini. Dopo queste gesta, ricoprì diversi importanti incarichi: fu governatore di Milano al servizio di Filippo Maria Visconti, più tardi commissario ducale di Parma, quindi comandante dell’armata milanese nella guerra contro Venezia. Al termine di una importante e avventurosa vita pubblica, Biagio Assereto si ritirò nel suo castello di Serravalle Scrivia, ospitando amici, cacciando, dilettandosi di studi letterari. Morì il 25 aprile 1456. A.DAR. 16 Nuove attrezzature in dotazione L’ultimo acquisto della nostra Croce Verde è stato un nuovo monitor defibrillatore, modello “Schiller Defigard 5000” (nella foto), acquistato dalla ditta Esaote di Genova, in sostituzione di un altro modello ormai datato e non più sufficientemente affidabile. Il costo del nuovo apparecchio è stato di 5.600 euro; l’acquisto è stato interamente finanziato dalla Pubblica Assistenza. L’apparecchio è stato installato sull’ambulanza più nuova acquistata nel corso dello scorso anno, destinata principalmente al trasporto dei pazienti più critici, per i quali è fondamentale il monitoraggio costante, durante tutto il trasporto, dell’attività cardiaca. In Croce Verde è già disponibile un altro apparecchio analogo installato su un’altra ambulanza; siamo pertanto in grado di soddisfare sia le chiamate del 118 con intervento contemporaneo dell’auto medica che le richieste di trasferimento urgente, da parte dell’Ospedale di Recco, di pazienti particolarmente critici. Le caratteristiche ed il funzionamento del nuovo monitor-defibrillatore sono state illustrate, nei locali della Croce Verde, il giorno 4 aprile scorso dai tecnici della società Esaote, Franco Fisher e Massimo Aglietti, ad alcuni nostri militi che ne cureranno la manutenzione. A questa presentazione ha partecipato, in rappresentanza dei medici anestesisti della ASL 3 Ospedale di Recco, la dottoressa Barbara Spanio Cappa, che ha potuto testare e verificare il funzionamento della nuova apparecchiatura. L’Ospedale di Recco richiede infatti, periodicamente, l’ausilio di ambulanze attrezzate con queste apparecchiature per il trasferimento di pazienti critici verso altre strutture. Durante questi trasporti è sempre presente un medico anestesista rianimatore. FRANCO FERRARI Direttore dei Servizi Con vero piacere collaboriamo con l’Associazione Liguria Mare, che ci conferma l’arrivo di un gruppo di bambini, che soggiorneranno dal 27 giugno al 3 settembre. Avremo così modo di organizzare qualche bella iniziativa. Abbiamo un interesse in comune: la buona gestione del tuo Condominio. Commerciale