COPIA OMAGGIO NOTIZIARIO DELLA P.A. CROCE VERDE RECCO NUMERO 12 giugno 2006 R E CCO 6 5 4 UNICA SQUADRA CON LA SECONDA STELLA SULLA CALOTTINA Pro Recco superstar I I rivali erano agguerriti e rappresentavano città importanti: Savona, Brescia e Napoli. Ma il 31 maggio, al termine del quarto incontro di finale nella vasca amica di Punta Sant’Anna, è stato un tripudio biancoceleste. Nulla da fare questa volta per il pur fortissimo Posillipo, troppa la forza e la voglia dei ragazzi che hanno conquistato il ventesimo scudetto, consentendo alla Pro Recco di fregiarsi (unico team pallanuotistico italiano) della seconda stella. Complimenti ad atleti e tecnici che hanno contribuito a questo successo. Un grazie ai dirigenti ed al presidente Gabriele Volpi per aver riportato la società Pro Recco Nuoto e Pallanuoto ai vertici nazionali. La vittoria è stata dedicata dal capitano Alberto Angelini e da Eraldo Pizzo alla memoria di diversi personaggi che in passato hanno contribuito a far grande la Pro Recco: Antonio Ferro, Marietto Cevasco, Gianguerrino Giraldi, Franco Lavoratori e Jesus Rollan. CROCE VERDE RECCO Illustrazione di Gallieno Ferri 2 ADDIO ALL’AMICO FRANCO LAVORATORI, PLURIDECORATO PALLANUOTISTA RECCHESE Un fortissimo centroboa I Notiziario della P.A. Croce Verde Recco affiliata ANPAS Liguria Via Milite Ignoto, 17 - 16036 RECCO (GE) tel. 0185.721037 [email protected] www.croceverderecco.it Aut. Trib. di Genova n.17 del 16.07.2004 Direttore editoriale: Giovanni Rainero Direttore responsabile: Maria Iacovazzi Stampa MeCa Recco In redazione: Maurizio Calì, Gallieno Ferri, Massimo Mantelli, Maria Carla Morroni, Silvia Tosi Hanno collaborato: Andrea Darussa, Salvatore Pecchia, Giulio Valdenassi Foto: Archivio Croce Verde, Salvatore Pecchia, Emilio Razeto, Pasquale Valente, Maria Chiara Zanzi Grafica Studio Helix Recco l nostro notiziario di aprile era appena stato distribuito, quando siamo stati raggiunti dalla notizia della scomparsa di Franco Lavoratori. Anche se in ritardo, a causa della cadenza di pubblicazione, ci uniamo a quanti hanno voluto ricordare Franco, l’atleta, il campione, l’insegnante, l’amico. A diciott’anni il primo titolo italiano vinto indossando la calottina della Pro Recco. A diciannove l’oro olimpico a Roma 1960. I recchelini di una certa età hanno ancora negli occhi i festeggiamenti che Recco riservò a lui e ad Eraldo Pizzo al loro ritorno con le medaglie. Altre tre partecipazioni ai Giochi Olimpici: Tokio (1964), Città del Messico (1968), Monaco (1972). Nel periodo dal 1960 al 1974 seguirono altre dodici vittorie nel Campionato Italiano (in cinque occasioni conquistò il titolo di miglior realizzatore) ed una Coppa dei Campioni (1964), ottenuta con una sua rete decisiva. Un centroboa fortissimo, al quale gli avversari hanno sempre riconosciuto correttezza ed astuzia. Al termine dell’attività agonistica, si dedicò all’insegnamento. Moltissimi alunni del Liceo Scientifico di Recco ricordano il suo modo assolutamente personale di fare lezione e comunque la sua immancabile simpatia. Non abbandonò del tutto l’acqua clorata, dedicandosi per anni ai corsi di nuoto e pallanuoto. Sono tantissimi i ragazzi di Recco che raccontano con orgoglio di essere stati “iniziati”al nuoto da Franco nella mitica vasca di Punta Sant’Anna. Franco, l’amico, era un incredibile appassionato di pesca. Chiunque frequentava la spiaggia poteva ottenere suggerimenti e consigli da lui. Amava tantissimo le lunghe passeggiate sui monti alle spalle di Recco. Conosceva ogni passo ed ogni sentiero per averli percorsi più volte e se quei sentieri conducevano a zone generose di funghi, certo per lui non avevano segreti. E che dire delle battute di caccia con l’inseparabile amico Piero. Improvvisamente la notizia della malattia. Non vogliamo credere sia vera. Analizziamo nella nostra Due foto del campione Lavoratori (Archivio Razeto) mente tutti i casi che la vita ci ha già fatto affrontare. Inconsciamente diamo precedenza a quelli che si sono risolti positivamente e desideriamo che questo vada ad aggiungersi proprio a quest’ultimi. Poi l’incontriamo, ci sembra che stia bene e ne gioiamo, certo non conosciamo tutte le sofferenze che ha patito e lui non ne fa il minimo accenno. Purtroppo arriva la notizia della sua scomparsa. Le agenzie ed Internet ci raggiungono veloci e rimaniamo impietriti. Ciao Franco, ci piace ricordarti come ci è capitato di vederti tante volte, allontanarti al tramonto, solo sulla tua barca, remando con vigore oltre Punta Sant’Anna. A Nenne, Valeria, Silvana, Claudia e Chiara, un abbraccio affettuoso da tutta la Croce Verde. SALVATORE PECCHIA 3 SIN DAL 1992 L’ASSOCIAZIONE LAVORA ALL’ESTERO NEL CAMPO DELLA SOLIDARIETÀ L a Croce Verde Recco ha partecipato al Convegno sulle attività internazionali organizzato dall’Anpas, l’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, tenutosi a Bologna alla fine di maggio e che ha visto la confluenza di oltre un centinaio di Pubbliche Assistenze provenienti da tutta Italia. Chi è addentro alla nostra realtà non sarà sorpreso dal tema del convegno, in quanto sin dal 1992 per l’Anpas è l’evoluzione verso l’estero del tendere la Anpas: una mano tesa oltre i confini mano oltre i nostri confini e sempre nell’ottica della solidarietà. L’Anpas in questi anni ha sviluppato iniziative impegnandosi in Sri Lanka, Palestina, Gambia, Algeria, Armenia, Bielorussia, mentre parimenti in incremento sono le adozioni internazionali verso Bulgaria, Costa Rica e Venezuela e che vede istruite parecchie adozioni, di cui diverse già realizzate. In questo articolo, in realtà, vorrei richiamare la riflessione su un’argomento tra i tanti significativi che hanno caratterizzato l’assemblea. È stato affrontato su più aspetti il tema dell’immigrazione dove, tra gli altri, ha colpito il dato prodotto dalle nascite del 2005 presso gli ospedali di Torino e che vede il 60% dei lieti eventi ad opera di genitori stranieri. In questo contesto il nostro Paese, interessato dagli anni ’90 da forti flussi d’immigrazione previsti per il futuro in costante aumento, registra la assoluta non partecipazione degli immigrati alle attività di solidarietà inerenti al soccorso. Al di là delle caratterizza- Pronto Soccorso in azienda La Croce Verde organizza i corsi previsti dalla Legge 626 L’articolo 15 del D.Lgs. n° 626/94 (sulla sicurezza negli ambienti di lavoro) dispone che il Datore di Lavoro: - deve prendere i provvedimenti necessari in materia di pronto soccorso e di assistenza medica di emergenza, stabilendo i rapporti con i servizi esterni anche per il trasporto dei lavoratori infortunati; - deve designare uno o più lavoratori incaricati dell’attuazione del pronto soccorso. Informazioni e/o prenotazioni: 0185.721037 zioni date dalle specifiche culture di appartenenza, non si può però evitare di rilevare anche la carenza di un nostro messaggio ed opera di sensibilizzazione sui temi del dovere civile della solidarietà ove mi sembra di intendere che l’indifferenza sia dovuta, oltre alla propensione all’evitare di proporsi, anche alla non conoscenza. Qualche mese fa, durante l’intervento di soccorso ad una signora di Recco, mi colpì l’osservazione fattami dalla badante straniera in quanto, convinta che in Croce fossimo tutti dipendenti ed appurato il nostro volontariato gratuito, con decisione mi esclamò: «…non pagata, io non lo farei mai…». Non mi offese, perché capii che le era sconosciuta quell’eccezionale risorsa morale che integra e muove le 850 Pubbliche Assistenze e gli oltre centomila Soccorritori volontari italiani. Ed è così che mi sovvenne una storiella che vede in una buia strada un tizio chino a cercare qualcosa sotto la luce dell’unico lampione. Si avvicina un signore che, soffermandosi, chiede quale sia il motivo della ricerca. «Le chiavi, ho perso le chiavi» e fu così che proseguirono la ricerca in due. Ad un certo punto, vista l’infruttiva opera, il secondo chiese «Ma è sicuro di averle perse qui?». «Assolutamente no» e fu così che iniziarono ad andare a cercare oltre, verso il buio. Ecco, allora iniziamo ad andare verso il buio, così come fa l’Anpas da parecchi anni. Sinora il personale volontario delle Pubbliche è andato in quei lontani Paesi per aiutare e quindi istruire; quest’anno per la prima volta saranno in Italia referenti esteri per essere qui istruiti e quindi a loro volta insegnare nel loro Paesi. E, quindi, nell’egida del “do ut des” non dico che l’aprirci all’immigrazione sia il rimedio alla sempre più grave mancanza di volontari, ma vale sicuramente la pena di non lasciare intentata anche questa strada. MAURIZIO CALÌ Milite Soccorritore Volontario 4 INTERVISTA AL PROGETTISTA DELLA NUOVA INFRASTRUTTRA CHE C Ecco il nuovo ponte I n questo numero abbiamo voluto focalizzare l’attenzione su una delle opere più significative in corso di realizzazione a Recco e che, per l’immediata vicinanza del santuario così caro a tutti noi, ricopre un’importanza che và al di là del semplice aspetto della viabilità: il nuovo ponte prospiciente il santuario della Madonna del Suffragio. Una costruzione tecnicamente complessa che, per l’ubicazione, meritava anche un’adeguata cura architettonica rendendone piacevole l’impatto visivo. Ci siamo così recati dall’ingegner Giovanni Gabriele Canepa, dell’omonimo importante studio di ingegneria in Genova, che, nei lunghi anni di fattiva attività di più generazioni, tante importanti opere ha realizzato sia in Italia che all’estero. Persona di squisita gentilezza e grande disponibilità ha illustrato con dovizia di particolari la bellissima opera che, entro breve, potrà essere da tutti ammirata. Innanzitutto chiediamo delle difficoltà incontrate nella demolizione del precedente ponte: «La prima sorpresa è stata il rinvenimento del vecchio muro d’argine spostato verso il Santuario di circa due metri…» Questo significa che via Roma venne allargata con la costruzione direttamente di un secondo Le differenze > Ponte vecchio Largo 10 m di cui carreggiata 8,30 m più due marciapiedi da 85 cm Tre campate con luce media di 8,60 m Due pile in alveo e spalle fuoriuscenti da profilatura argini con restringimento alveo torrente Struttura portante in cemento armato sostenuta da 5 travi e soletta per spessore totale di ca 70÷80 cm Sottostante posizionamento utenze gas-acqua-Telecom argine. «Una certa perdita di tempo è stata dovuta proprio al rinvenimento di numerose utenze pubbliche anche in disuso e la cui temporanea rimozione ha comportato necessari accertamenti…». Ma perché era preferibile demolire la precedente struttura? «Il ponte si presentava vetusto, con due pilastrate disallineate rispetto > Ponte nuovo Largo 14,50 m di cui carreggiata 11,20 m per due corsie di marcia più due file di parcheggio (circa 8 posti auto totali) più due marciapiedi da 1,50 m Campata unica, senza pile in alveo, con luce di 26,50 m Struttura portante in carpenteria metallica formata da 14 travi alte 65 cm e soprastante soletta in cemento armato spessore 20 cm Corsia di parcheggio leggermente rialzata rispetto sede stradale al flusso delle acque e che causavano rigurgiti. La conformazione allargata alla base rappresentava potenziale pericolo per l’ingombro sull’alveo in caso di piena. Inoltre dovevamo rispettare le attuali normative circa i piani di bacino relativi alla messa in sicurezza da eventi alluvionali. Anche per questo motivo sarà adeguata l’attuale Ringhiera con tubolare corrimano Marciapiedi pavimentati in pietra ricomposta grigia: quello lato mare ornato con sette stendardi con nomi e colori dei quartieri, quello lato monte con stemma comunale a mosaico Su lato monte edicola votiva in cristallo ed alluminio con quadro di artista locale Posizionamento utenze protette alla vista con carenature laterali per conferire leggerezza e slancio Illuminazione con 4 globi su pali Modifica aiuole lato piazzetta Via Trieste 5 OLLEGHERÀ VIA ROMA ALL’OSPEDALE E ALLA ZONA DELLE SCUOLE davanti al Santuario Il prospetto del nuovo ponte. In basso, la sezione evidenzia la maggior larghezza della nuova struttura. Nella pagina a fronte, il cantiere nell’alveo del torrente rampa d’accesso all’alveo posta nei pressi del ponte e utilizzata per i periodici interventi manutentori». Ma, ci dica, come sarà la nuova opera? «La nuova struttura, che ha un “quasi” gemello nell’entroterra genovese, ha le fondamenta che poggiano su pali di grande diametro immorsati alla base entro un robustissimo strato roccioso discendente dal lato del Santuario e per la cui perforazione sono state adoperate particolari frese. Il ponte sarà assemblato sul posto e le componenti sono già depositate nel cantiere. Di dimensioni maggiori (14,50 metri) rispetto a quello preesistente, ha la novità di disporre di due file di parcheggi auto leggermente rialzati rispetto al piano stradale, sul modello di Corso Italia a Genova. Anche i marciapiedi sono stati allargati a 1,50 metri cadauno, per favorire la migliore pedonalità. La struttura, leggermente arcuata, sarà impreziosita nella pavimentazione dei marciapiedi sul lato mare dagli stemmi dei sette quartieri e sul la- to monte da un mosaico con lo stemma di Recco e da una edicola votiva». Parliamo di sicurezza: qualche caratteristica particolare? «Un’opera particolarmente robusta che peraltro recepisce le ultime normative antisismiche e per la cui realizzazione sono state edificate due spalle di sostegno in cemento armato, alte 6,20 metri e spesse da 1,60 a 0,90 metri. Le palificazioni della struttura, come detto impiantate nella roccia, sono costituite da otto pali da un metro cadauno e della lunghezza totale tra i 9 ed i 12 metri, questo ovviamente per ciascuna sponda. Le due spalle si protendono “a sbalzo” verso l’alveo di 3,30 metri cadauna». E, allora, crescendo in tutti noi l’attesa e per l’importanza che ricopre per la Croce Verde il collegamento verso l’ospedale e buona parte della città, quando vedremo completata l’opera? «Durante le varie fasi della lavorazione sono stati impiegati una quindicina di addetti e, nonostante un prolungarsi delle tempistiche per circa due mesi, dovute soprattutto alla allocazione delle nuove utenze, i tempi di consegna saranno rispettati e quindi entro la festa patronale dell’8 Settembre». E concludiamo con un’ultima chicca: “ad occhio” la struttura richiamerà una delle caratteristiche della nostra tradizione ligure: il profilo, soffuso, di uno scafo marino proteso ovviamente verso il futuro… MASSIMO MANTELLI e MAURIZIO CALÌ Militi Soccorritori s.n.c. Tipolitografia di Stefano Capponi & C. Via del Parco, 25 - 16036 RECCO (GE) Tel e Fax 0185.720140 e-mail [email protected] 6 INTERVISTA A LUCA COSSU, GENOVESE, VICEPRESIDENTE NAZIONALE DELL’ANPAS Pubbliche assistenze: crescere nel solco della solidarietà «La formazione è L essenziale …Militi uca Cossu (nella foto), trentacinque anni, è uno dei due vicepresidenti nazionali dell’Anpas (l’Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze), soggetto che raggruppa la stragrande maggioranza delle pubbliche assistenze sul territorio nazionale ed è articolata su Comitati Regionali. In Liguria sono centodieci le associate, di cui cinquantaquattro nella provincia di Genova. Compiti dell’Anpas sono il coordinamento, la promozione e la rappresentanza. Si rapporta a livello nazionale con il governo e a livello locale con le Regioni e le Asl, sulle diverse tematiche relative ai servizi delle pubbliche assistenze: tra queste, il servizio civile, la formazione, le convenzioni per i servizi erogati, la stesura e l’aggiornamento di leggi e normative nazionali e regionali. Verifica inoltre l’osservanza degli accordi e dei regolamenti, affronta i problemi legati allo svolgimento dei servizi in relazione all’utenza e agli altri enti sul territorio. Cosa fa l’Anpas ligure? «Il comitato ligure, di cui faccio parte – dice Cossu – ha portato a termine un accordo regionale su trasporto e soccorso a cui si devono attenere tutte le pubbliche assistenze e tutte le Asl della regione». Come è il rapporto con la pubblica amministrazione? «Il dialogo non manca, anzi è positivo. Non nego che si incontrano dei problemi, ma il settore sanitario è un mondo estre- preparati, sì, ma sensibili ai problemi dell’utenza» mamente complesso e per svolgere bene i servizi c’è bisogno non solo di professionalità, ma anche di tanta buona volontà da parte di tutti». Quali sono i risultati più significativi ottenuti dall’Anpas? «L’Anpas è riuscita a far abolire l’obbligo dell’ottenimento del “KE” per gli autisti delle ambulanze: era una spesa inutile – spiega Cossu – e una perdita di tempo burocratica e non assicurava certo maggior professionalità o più sicurezza. Inoltre si è ottenuto per le pubbliche assistenze un contributo forfettario annuo per l’acquisto di nuovi mezzi di soccorso. E, grazie all’interesse della società Autostrade, abbiamo avuto il telepass gratuito per i nostri mezzi di soccorso». E come comitato regionale? «Abbiamo raggiunto un accordo quadro con la Regione Liguria per il trasporto e il soccorso, che deve essere osservato da pubbliche assistenze e Asl su tutto il territorio regionale». E qual è il punto dolente, secondo l’Anpas? «Il servizio civile. – la risposta di Cossu è senza esitazioni – Introdotto della legge 64 nel 2001 e partito sperimentalmente accanto agli obiettori di coscienza, oggi, dopo l’abolizione del servizio militare, resta ancora lontano da una applicazione ottimale. La gestione burocratica dell’ufficio di coordinamento (all’inizio dipendente addirittura dal Consiglio dei Ministri) e la scarsità di apposite risorse economiche hanno frenato lo sviluppo del servizio civile in Italia. Peccato, perché rappresenta un’opportunità di crescita per i giovani e un momento importante di aggregazione sociale». Quali sono le prospettive al momento? «Siamo in attesa degli indirizzi del nuovo governo. La competenza dovrebbe passare al ministero della Solidarietà sociale e l’augurio è che l’impianto creato venga semplificato e che al servizio civile vengano destinati i fondi necessari. Le pubbliche assistenze profondono tempo e impegno nel presentare mille progetti, poi tutto naufraga difronte alle ristrettezze di risorse messe a disposizione dal governo. Basti pensare che, ultimamente, a fronte di centomila richieste, sono stati collocati soltanto quarantacinquemila ragazzi». Qual è la posizione dell’Anpas per quanto riguarda la formazione? «La formazione è naturalmente un punto fondamentale per la crescita delle pubbliche assistenze. – dice Cossu – A me piace intenderla non solo come formazione tecnica, ma anche come crescita umana e sociale. La formazione non deve prescindere dal senso di solidarietà che è alla base delle pubbliche assistenze. Quindi militi preparati, sì, ma anche attenti e sensibili ai problemi legati al servizio. Ecco perché sosteniamo la formazione fatta all’interno, cioè da personale qualificato “cresciuto” nella stessa pubblica assistenza. Devo dire – prosegue il vicepresidente nazionale – che molto già si sta facendo in tal senso e la vostra “Croce” è sulla strada giusta.» Come si rapporta l’Anpas con il resto del mondo del volontariato? «A Genova il comitato regionale Anpas è tra i soggetti che hanno costituito e gestiscono il Celivo, centro di servizi che si rivolge al modo del volontariato fornendo aiuto e consulenza a centinaia di associazioni». ANDREA DARUSSA 7 UN MOMENTO DI RIFLESSIONE DEDICATO SOPRATTUTTO AI GIOVANI Un sabato sera “diverso” M Quell’attimo fatale di distrazione La notizia è di quelle che riempiono le cronache dei fine settimana e che purtroppo non stupiscono più nessuno: metà maggio, sulla tangenziale nord di Milano, un’auto che piomba su una vettura ferma che, a sua volta, investe ed uccide un motociclista. L’auto investita (nella foto) era un’automedica del 118 e l’equipaggio stava prestando le cure in soccorso al centauro, precedentemente caduto sull’asfalto. Al termine della carambola, oltre al motociclista deceduto, l’equipaggio dell’automedica è stato ricoverato all’ospedale “Niguarda” in gravissime condizioni. La zona era in completa sicurezza in quanto vi era la presenza di una pattuglia della Polstrada a lampeggianti accesi e con numerose torce di segnalazione disseminate prima del punto dell’incidente. Tutto inutile, l’investitore non si è accorto di nulla, ed anche questa non è certo una notizia destinata a destare sensazione. Nei nostri percorsi autostradali notiamo nei conducenti una costante distrazione, spesso determinata anche dalla monotonia dei viaggi, sovente percorsi a velocità costante senza riguardi per svincoli o cantieri. Ecco, prestiamo tutti più attenzione: per arrivare un breve tempo prima, si nega il diritto altrui M.C. di vivere il proprio tempo. amma, sono uscita con amici. Sono andata ad una festa e mi sono ricordata di quello che mi avevi detto: «Non bere alcolici!». Mi hai chiesto di non farlo visto che dovevo guidare, e così ho bevuto una bibita. Mi sono sentita orgogliosa di me stessa anche per aver ascoltato il modo in cui, dolcemente, me lo hai suggerito, al contrario di quanto mi dicono alcuni amici. Ho fatto una scelta sana ed il tuo consiglio è stato giusto. Quando la festa è finita, molti hanno iniziato a guidare non essendo in condizioni di farlo ed io sono salita al volante con la certezza di esser sobria. Non potevo immaginare, mamma, ciò che mi aspettava… ora sono qui sdraiata sull’asfalto… i soccorritori con le rosse divise fluorescenti chini su di me ed un poliziotto che dice: «Il ragazzo che ha provocato l’incidente era ubriaco…». Mamma, la sua voce sembra così lontana… il mio sangue è dappertutto e sto cercando, con tutte le mie forze, di non piangere. Posso sentire il medico del 118 che sussurra «Non ce la farà…». Sono certa che il ragazzo alla guida dell’altra macchina neanche lo immaginava, mentre andava a tutta velocità. Ma lui aveva deciso di bere ed io adesso debbo morire… perché le persone fanno tutto questo, mamma, sapendo che distruggeranno delle vite? Il dolore è come se mi pugnalasse contemporaneamente con un centinaio di coltelli…dì a mia sorella di non spaventarsi… dì a papà di essere forte. Si doveva dire a quel ragazzo che non si deve bere e guidare, forse, se i suoi glielo avessero detto, io adesso sarei viva… il mio respiro si fa sempre più debole ed inizio ad avere paura… sono i miei ultimi momenti e mi sento così disperata… mi piacerebbe poterti abbracciare mentre sono qui sdraiata, qui morente… mi piacerebbe dirti che ti voglio bene per questo… ti voglio bene e… addio… Questo brano è tratto da Internet e non ne possiamo garantire la veridicità; il commento riferisce che sull’incidente era presente un giornalista, che ha riportato ogni fatto e parola, iniziando quindi una campagna contro la guida in stato d’ebbrezza. Lo proponiamo per la riflessione personale che può derivarne, nella certezza che, comunque, quanto raccontato appartiene alle tragiche cronache di ogni sabato sera. MASSIMO MANTELLI Milite Soccorritore 8 SI CONCLUDE UN ANNO DAVVERO PROFICUO DI CORSI E INCONTRI CON GLI STUDENTI I militi, gli alunni e la solidarietà Primo soccorso: trentacinque incontri a scuola a solidarietà è un valore che non si può insegnare: si può trasmettere soltanto facendolo esercitare. Tutti gli alunni della scuola elementare “G. Mameli” di Recco hanno proposto di devolvere alla Croce Verde di Recco il frutto della loro creatività e fantasia ma anche della loro fatica e del loro impegno. Infatti, con il ricavato della distribuzione del libretto sull’educazione stradale “Pratolandia e le terrible cars”, elaborato nell’aula informatica della scuola, sono riusciti ad attrezzare l’ambulanza pediatrica con una barella dotata di un dispositivo adatto per immobilizzare i bambini infortunati. I militi della Croce Verde, il 9 giugno 2006, ultimo giorno di scuola, hanno portato l’ambulanza pediatrica a scuola, dando una dimostrazione reale dell’utilizzo di questo importante strumento donato dalla generosità dei piccoli. L ROBERTA PAGANO Maestra elementare Si sono conclusi a maggio gli annuali corsi d’istruzione al Primo Soccorso indirizzati agli alunni delle scuole elementari, medie e superiori di Recco. È il terzo anno consecutivo di svolgimento ed abbiamo notato il costante incremento sia dell’entusiasmo che della professionalità e questo grazie anche all’esserci dotati di computer e video proiettore, messi a disposizione dalla Croce Verde, destinati a rendere sempre più mirata la prevenzione e formazione dei nostri ragazzi Recchesi. Pure per questo ciclo di incontri l’attenzione è stata viva ed il bilancio finale è marcatamente positivo e, questo, anche a riguardo di un dato finale che riempie di meritata soddisfazione Giulio Valdenassi, Furio Tabacco e tutti gli altri docenti che hanno curato le lezioni. Tutti gli alunni di ogni singola fascia d’istruzione hanno avuto la possibilità di usufruire di due incontri con la Croce Verde, avendo così la possibilità di approfondire le singole materie e nel contempo di chiarire eventuali dubbi o rispondere a diversi quesiti. Un dato su tutti non può evitare di risaltare: sono stati ben trentacinque gli incontri effettuati e questo a testimonianza dell’impegno che è stato richiesto nella preparazione e gestione degli avvenimenti. 9 La filarmonica in concerto CONSIGLI UTILI IN VISTA DELL’ESTATE E DELLE VACANZE E…state all’occhio on l’inizio dell’estate è bene ricordare alcune tutele personali antitruffa che, per i tempi che corriamo, in realtà sarebbe meglio tenere presente tutto l’anno. Poche ma essenziali precauzioni contro la criminalità che, dettate dalla Polizia di Stato e riprese da un notiziario sindacale, possono concretamente aiutare la popolazione con particolare riguardo alle fasce più esposte. Leggiamole attentamente e facciamo nostri questi pochi ma essenziali consigli; spesso una reazione fredda e decisa è il migliore destabilizzante verso il malintenzionato. C In casa La Filarmonica Giacchino Rossini di Recco ha programmato la sua attività estiva 2006 con alcuni concerti di rilievo, e siamo lieti di comunicare le date e gli orari. Venerdì 14 luglio: ore 21 concerto gemellaggio con la Jeppo Ungdomsorkester (Finlandia). Sabato 26 agosto: ore 21 concerto gemellaggio con la “Glen Miller band” di Bedonia (PR). Stiamo pianificando di effettuare i prossimi concerti estivi presso la nuovissima darsena di Levante intitolata al comandante Luigi “Gitto“ Pendola: ci piacerebbe tantissimo fare vedere il nostro mare ai nostri graditissimi ospiti! Tutta la zona sembra essere anche acusticamente “interessante” (mare permettendo). La Jeppo Ungdomsorkester è una formazione musicale molto affermata a livello internazionale: quello di quest’anno sarà un graditissimo ritorno in quanto gli amici Finlandesi erano stati ospitati a Recco nell’estate 2004. Per la seconda formazione ospite, ossia la Glen Miller Band, quello di quest’estate sarà il primo concerto che eseguiranno a Recco. Questo sarà uno scambio culturale in quanto la banda di Recco eseguirà un concerto, nel mese di luglio, proprio presso Bedonia. Ovviamente non mancheremo di essere presenti, sempre con maggiore vigore, a tutte le belle feste patronali che stanno per iniziare a Recco! Ci incontreremo presto. FILARMONICA GIOACCHINO ROSSINI • Non aprite la porta ad uno sconosciuto, anche se in uniforme o se dice di appartenere ad un’azienda di servizi. Accertatene l’identità chiedendo un documento e tesserino aziendale. Senza rassicurazioni, non aprite e chiamate il 113. • Se volete aprire la porta, fatelo lasciando inserita la catena di sicurezza o il “ferro morto”: è sufficiente anche per farvi passare telegrammi o ricevute da firmare. • Non mandate i bambini ad aprire la porta. • Tenete presente che nessun ente o azienda di pubblica utilità manda personale a casa per il saldo delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente. • Diffidate quindi sempre di chi cerca di entrare in casa ed in particolare se si tratta di due persone, anche di sesso femminile, indipendentemente da come si qualifichi o da chi sostenga di essere stato mandato a casa vostra. • Se avete fissato un appuntamento, cercate di garantirvi la presenza di un parente o un conoscente. • Non lasciate mai in casa estranei da soli e, se proprio fosse necessario, non perdeteli mai di vista. State vicini al telefono; può essere utile in caso di richiesta di aiuto. Per strada • Non fermatevi mai per prestare ascolto a chi offre facili guadagni o chiede di controllare il vostro libretto della pensione o i vostri soldi. • Se effettuate operazioni di prelievo o versamento bancarie o postali, fatevi accompagnare, soprattutto nei giorni di pagamento delle pensioni o di scadenze generalizzate. • Se all’interno di una banca o di un ufficio postale vi sentiste osservati, parlatene con gli impiegati o con l’addetto alla vigilanza. Se aveste lo stesso dubbio per strada, entrate in un negozio. • Durante il tragitto di andata o ritorno dalla banca o dall’ufficio postale con dei soldi in tasca, non fermatevi con sconosciuti e non fatevi distrarre. • Ricordate che nessun addetto di banca o di ufficio postale vi insegue per strada per rilevare un errore nel conteggio del denaro che vi ha consegnato. • Prudenza quando utilizzate il bancomat: non operate se vi sentiste osservati. Per ogni problema o dubbio non esitate a chiamare il 113. MAURIZIO CALÌ Milite Soccorritore 10 Vita in Croce Verde RICORRENZE ■ Sabato 10 giugno è stata organizzata una cena per i militi over anni 50. ■ Auguri di buon compleanno alla nostra militessa Carla Capurro. APPUNTAMENTI ■ Domenica 23 luglio si disputa a Moneglia il terzo Palio Remiero delle Forze d’Emergenza e secondo Palio Femminile. Partecipano ventisette equipaggi maschili e dodici equipaggi femminili. Partecipano alla formazione degli equipaggi le Pubbliche Assistenze e Croci Rosse liguri, 118, Carabinieri e Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza e Polizia di Stato, Scuola di telecomunicazioni, Soccorso Alpino e Vigili del Fuoco. La manifestazione è stata organizzata da P.A. Croce Azzurra di Moneglia, P.A. Volon- tari del Soccorso Sant’Anna Rapallo, Coordinamento PP.AA. del Tigullio e Lega Navale Italiana. La nostra Croce partecipa con un equipaggio che si sta allenando alla prova. SERATE DELLA SALUTE RINGRAZIAMENTI ■ Ringraziamo la Fondazione Carige per il contributo di diecimila euro grazie al quale potremo completare la sostituzione di tre autovetture di servizio ormai obsolete. SERVIZI ■ La nostra Pubblica Assistenza ha effettuato servizi di assistenza alle seguenti manifestazioni. 1) Gara di bici Calcinara-Avegno. 2) Sagra delle focaccette a Megli. 3) In piscina Punta Sant’Anna per i playoff di pallanuoto. 4) Gara corsa Recco-Caravaggio. 5) Pro Recco Rugby. 6) Festa della focaccia. I “BUIO PESTO” ALLA FESTA DELLA CROCE VERDE Questo il programma della festa che si terrà nei primi due giorni di luglio. Sabato 1° luglio: • alle 19 apertura stands gastronomici con focaccia col formaggio e patatine fritte. • alle 21 circa, concerto dei “Bluesmobile” (r&b, rock). Domenica 2 luglio: • alle 19 apertura stands gastronomici con focaccia col formaggio e patatine fritte. • alle 21 circa, concerto dei “Buio Pesto”. IL DIABETE L’iniziativa che ci ha visto realizzare l’anno scorso diverse serate della salute, è ripresa il 26 maggio. In questa occasione, ci siamo occupati di diabete. Con il contributo dell’Aslidia (Associazione Ligure per la lotta contro il diabete) ed il consueto patrocinio del Comune, abbiamo ottenuto la preziosa collaborazione dei medici di base e dell’ospedale. Presentati dal presidente della Croce Verde Giovanni Rainero, si sono alternati relatori di grande competenza. Al dottor Stefano Cappato, nostro responsabile sanitario il compito d’introdurre i caratteri generali dell’argomento. Il signor Otto Cuccini, della sezione Aslidia di Camogli, ha illustrato quali sono le attività dell’associazione da lui presieduta e come la stessa, retta dal solo contributo di volontari, sia radicata nel nostro territorio. Il primario di Medicina dell’ospedale Sant’Antonio, dottor Gianmaria Zavarise, il dottor Italo Mannucci (in rappresentanza dei medici di base) ed il responsabile del Centro diabetologico di Camogli, dottor Giovanni Careddu, con l’ausilio di diverse presentazioni audiovisive, hanno illustrato quali sono le cause dell’insorgenza del diabete, hanno suggerito ai presenti come cercare di evitare di contrarlo, come curarlo e quali gravi complicazioni si possono rischiare. In sala, citato da tutti i relatori, era presente anche il professor Antonio Pompei, fondatore del Centro diabetologico di Camogli. Un dibattito col pubblico, anche stavolta numeroso e interessato, ha concluso la serata. 11 L’ASSOCIAZIONE CHE AIUTA I BAMBINI DI CHERNOBYL COLPITI DALLE RADIAZIONI Un mare d’amore C on questo numero, continuiamo ad informarvi riguardo all’associazione Liguria Mare con la quale abbiamo piacere di collaborare perché «è l’amore per i più piccoli che ci farà sentire sempre più grandi, anzi di più». Gomel (Bielorussia), maggio 2006 Le notizie confermano il perdurare di una situazione socio-economica particolarmente critica e l’inquinamento ambientale, da quel terribile incidente alla centrale nucleare di Chernobyl del 26 aprile 1986, rende ancora difficile la vita alle popolazioni residenti. Noi cerchiamo di aiutare i moltissimi bambini orfani che vivono in istituto sia nel loro Paese che, due volte all’anno, nella nostra Provincia ospiti (una trentina) in casa dei soci iscritti e per un’altra decina, presso la parrocchia di don Tonino a Sampierdicanne (Chiavari). Questi ultimi sono fatti conoscere ad altri soci tanto che provvedono la volta successiva ad ospitarli direttamente presso le rispettive abitazioni. Il tutto, ovviamente, con i rego- lari permessi legislativi. Quest’anno, abbiamo anche lanciato un’altra iniziativa “Casa famiglia a Gomel”. Durante la visita del nostro presidente Mauro Piglio, il governo Bielorusso ed il direttore dell’Istituto si sono mostrati molto disponibili ed hanno messo a disposizione un appartamento di circa 200 metri quadrati. I locali sono da ristrutturare ed il costo si aggirerà su circa 40.000 euro. Abbiamo già stanziato una cifra iniziale per la costruzione dei cinque bagni occorrenti. Cercheremo di raggiungere, al più presto, la cifra complessiva dell’opera e chi vuole contribuire può rivolgersi direttamente alla nostra associazione. Abbiamo ideato anche una lotteria con ricchi premi come viaggi, spese in negozi di Genova, alla Coop Liguria, Parfums negozi, ecc. I premi saranno sorteggiati il 5 agosto a Villa Rocca in Chiavari, in occasione del concerto dei Radio Gaga. I biglietti si possono acquistare presso la nostra sede di Via Galata 39/4 a Genova oppure nei negozi Europarfums Genova. Rin- Una bimba bielorussa, sul rapporto Chernobyl 2006 di Greenpeace graziamo anche l’Amt di Genova che ci ha messo a disposizione, per i nostri bimbi, biglietti ed abbonamenti gratuiti. I bambini arriveranno in Italia il 29 giugno e resteranno con noi sino ai primi di settembre. Questo soggiorno li aiuterà a sentirsi coccolati finalmente da qualcuno, ma in particolare migliorerà notevolmente il loro stato di salute. Ne gioverà, soprattutto, la funzione tiroidea, riducendone, così, gli effetti della radioattività assorbita. ASSOCIAZIONE LIGURIA MARE ONLUS Via Galata 39/4 - Genova - Tel-fax 010.590110 e-mail [email protected] Cancro mammario medici a convegno Guardia medica pediatrica estiva da giugno a settembre Sabato 1° luglio, presso la Sala del Comune di Recco, si terrà un importante convegno medico. Docenti di diverse specialità, medici di famiglia e ospedalieri, tecnici di radiologia dibatteranno circa le attuali linee guida sulla diagnosi e sul trattamento del cancro alla mammella, il tumore femminile più frequente nei paesi industrializzati. Inizia il servizio di Guardia medica pediatrica turistica per turisti e residenti dei Comuni del Golfo Paradiso che hanno aderito all’iniziativa: Avegno, Bogliasco, Camogli, Pieve Ligure, Recco ed Uscio. Il servizio sarà attivo nei giorni festivi e prefestivi dalle ore 9,00 alle ore 21,00 da sabato 24 giugno a domenica 10 settembre. Per contattarci il nostro numero telefonico è 0185.721037. Il servizio, come negli anni passati, è completamente gratuito, sia ambulatorialmente sia a domicilio per quei pazienti per i quali sia sconsigliabile il trasporto. Le urgenze saranno sempre gestite dal 118 - Genova Soccorso. 12 IN UNA TERRA LONTANA, A METÀ STRADA TRA SUDAFRICA ED ARGENTINA, M T ristan da Cunha… ai meglio informati ricorderà la grande piazza di Camogli; altri si chiederanno a chi corrisponda questo nome, ai più sfuggirà il suo più autentico significato, l’isola, l’isola che non c’è… Atlantico meridionale, metà strada tra Sudafrica ed Argentina fra le onde dell’oceano quasi sempre in burrasca; landa remota immersa in una solitudine senza tempo; l’isola anche chiamata dei “sette cognomi”, perché tante sono le famiglie che la abitano, discendenti di naufraghi di Camogli e soldati inglesi. Isola anche chiamata “delle patate” (quasi unica coltivazione possibile); sino agli anni ‘70 non circolava denaro a Tristan, ma patate. I loro francobolli portavano impresso il prezzo: “quattro patate”. Quando arrivò un proiettore (azionato da un motore a scoppio) e la magia del cinema, l’ingresso costava “una carota”: per tre mesi, ogni giorno, lo stesso film. Collegata con il Sudafrica da un motopesca d’altura con un solo viaggio di sette giorni ogni due mesi e a forte rischio per chi sbarcasse solo per la visita di un giorno. Il battello resta in rada ed effettua le operazioni tramite una lancia, ma solo se il tempo è buono. Nel 1800 Augustus Earle, un pittore, sbarcò per rimanere qualche ora e dipingere un quadro. Una tempesta improvvisa obbligò il suo veliero a ripartire e fu così che Earle restò sull’isola otto mesi, con addosso i soli vestiti che indossava. Isola vulcanica quasi circolare con diametro di dodici chilometri e perimetro di quaranta, trecento abitanti tra cui i discendenti di alcuni marinai di Camogli, i Repetto ed i Tristan da Cunha, l L’unico pianoro abitabile dell’isola, a ridosso dell’imponente parete di roccia vulcanica (immagini tratte dal libro “Tristan da Cunha” di Anna Lajolo e Guido Lombardi, edito dal Museo Marinaro “Tommasino Andreatta” e “L’obiettivo” snc) Lavarello; trecento persone che formano probabilmente la comunità più straordinaria del mondo, un po’ comunista nell’ordinamento, un po’ protestante nell’atteggiamento mentale e, soprattutto, felice di starsene dov’è. Una comunità dove tutti sono ricchi e poveri, dove non esistono serrature in quanto tutto è di tutti e da dove comunque non si può fuggire col “malloppo” in quanto non si può andare da nessuna parte. E, soprattutto, dove tutti si vogliono bene. La storia dice che, nel 1506, un ammiraglio portoghese, appunto Tristan da Cunha, transita vicino all’isola e a causa della costante forte risacca non può scendervi. Prosegue la navigazione ma, intanto, tornato in patria annuncia la scoperta e gli dà il suo nome. È solo nel 1816 che viene inviata una guarnigione inglese col compito di controllo su Sant’Elena, ove si trova Napoleone, distante ben milletrecento miglia. Nel 1817 la guarnigione se ne va, ma un caporale decide di restare con la moglie che gli darà ben sedici figli, iniziando Panificatori in Recco 13 OLTE FAMIGLIE DISCENDONO DAI CAMOGLIESI CHE VI NAUFRAGARONO NEL 1892 ’isola che non c’è così la colonizzazione in aggiunta ai naufraghi. Nel 1892 il veliero “Italia” di Camogli, al comando del comandante Rolando Perasso, proveniente dalla Scozia e carico di carbone, prende fuoco per autocombustione e va ad arenarsi sugli scogli dell’isola ed è per questo che numerosi abitanti portano i cognomi di Repetto e Lavarello. Ancora oggi sono conservati il mortaio ed il pestello dell’“Italia”. Su Tristan la vita non è facile; si pesca e si coltiva la terra; vi è un piccolo approdo il cui accesso è limitato come detto dalla forte risacca e fondamentale per i rifornimenti. Vi è un medico, ma se necessitano cure particolari viene lanciato un allarme via radio e si attende il transito di una nave per il trasbordo del malato: nessun elicottero può avere tanta autonomia. Nel 1961 il vulcano eruttò; la popolazione venne trasferita in Inghilterra, isola europea che dell’isola non aveva più il sapore, ed i trecento si ammalarono quasi tutti: non avevano anticorpi. Dopo un anno si imbarcarono e tornarono tutti a Tristan… Scrive Willie Repetto, uno degli evacuati: «…eravamo un’isola di naufraghi, siamo diventati noi stessi dei naufraghi. Tristan? Adesso abita nei capannoni di Pendell Camp, tra i boschi del Surrey… la notte non si dorme col rumore delle auto ed il ricordo della risacca… sento il mare dentro le orecchie, sento di possedere in testa tutto l’oceano pronto a sfociare nelle campagne d’Inghilterra…». Una tradizionale abitazione, con il tetto in “flax”, foglie di lino seccate Private Banker ORTORI FAUSTO Via XX Settembre, 45 16036 Recco (GE) tel 0185739620 Il brigantino “Italia“ di Camogli, che nel 1892 naufragò sugli scogli dell’isola Nell’odierna realtà i trecento sono naufraghi per scelta, e forse per malia. Tristan offre una vita diversa, forse, una vita rara, e non si può viverne lontano. Lo scrittore Marco Ferrari ne ha riassunto lo straordinario spirito: «Tristan è il centro del mondo e solo i suoi abitanti se ne sono accorti, liberi da tutto, da prepotenze, soprusi, ambizioni, consumismo. Nell’isola che non ha nulla, nella povertà e nell’assenza che la definiscono così piccola e sperduta, sono i sogni a diventare ricchezza, a riempire di sé una vita abitata da così pochi oggetti e gesti essenziali». Tristan è una comunità andata per un’altra strada, rispetto al resto del mondo, e non si può sfuggire alla convinzione che sia uno di quei posti che ti cambiano la testa. Una comunità di sentimenti forti e puri, cui basta scrivere – avendo la pazienza di attendere la risposta anche un anno – per vedersi recapitare il loro regalo: un paio di calze di lana bianca dell’isola con due strisce azzurre e ricamato un “ti voglio bene”, delicato messaggio proveniente dall’isola che non c’è… MAURIZIO CALÌ Milite Soccorritore 14 IL COMUNE DI AVEGNO HA INTITOLATO UNA PIAZZA ALL’INDIMENTICABILE SINDACO In ricordo di Giuseppe Calì I l giorno 28 maggio, Avegno ha dedicato una piazza alla memoria di Giuseppe Calì, che per venticinque anni ha retto il Comune in qualità di sindaco. La figura di questo personaggio è stata ricordata durante una cerimonia che ha visto la partecipazione di una nutrita rappresentanza di coloro che lo avevano conosciuto ed apprezzato, durante il lungo periodo di carica amministrativa. È stata anche una magnifica occasione per la ratifica del gemellaggio con l’omonima cittadina del Canton Ticino. Il sindaco ticinese Ivo Lanzi e quello ligure Giuseppe Tassi, hanno suggellato con la loro firma uno scambio di relazioni amichevoli avviate proprio dal sindaco Calì nel lontano 1962. Molte le autorità intervenute, tra cui i sindaci di tutte le località limitrofe. Introdotti dal consigliere locale Roberta Gandolfo, sono intervenuti l’onorevole Gabriella Mondello, l’assessore regionale Giovanni Battista Pittaluga e provinciale Maria Cristina Castellani. Maurizio Calì ha ringraziato pubblicamente per l’apprezzamento manifestato dagli intervenuti all’attività di suo padre e per l’onore che il Comune di Avegno ha voluto riconoscergli. Maurizio, che è consigliere e milite molto attivo della Croce Verde, ha anche voluto ricordare il forte legame esistente fra la nostra Associazione e Avegno, che ha visto negli ultimi anni incrementare in maniera notevole il numero di residenti. Sopra, un momento della cerimonia di intitolazione della piazza a Giuseppe Calì. A sinistra, il “nostro” Maurizio mostra la targa della Comunità Montana Fontanabuona Franco Lagomarsino ha declamato i versi di due poesie in dialetto genovese dedicate all’amico Giuseppe Calì. Dopo l’intervento del vice presidente della Comunità Montana della Fontanabuona, Elio Ugolini, ha preso la parola Tiziana Zagari, che oltre ad essere stata l’ideatrice dell’iniziativa, in qualità di madrina della cerimonia, ha scoperto la targa che motiva la dedica di questa nuova piazza. Al sindaco Giuseppe Tassi il compito di chiudere la cerimonia dedicata al suo illustre predecessore, che tanto ha fatto per lo sviluppo ed i miglioramento della vita di Avegno. SALVATORE PECCHIA 15 TOPÒNIMI LIBRI San Giovanni Buono Sotto l’ombrellone A San Giovanni, detto il Buono per la sua vita esemplare, è dedicata la piazza su cui sorge la cointitiolata parrocchiale dei Santi Giovanni Battista e Giovanni Buono. Sui documenti giunti fino a noi si legge: «Vila Camuli nascitur Joannes Valle Rechi»; a noi piace tradurre: «Nato nella Villa Camuli, situata in valle di Recco», mentre alcuni studiosi sostengono che bisogna leggere «nel paese di Camogli». Molto probabilmente la «Vila Camuli» citata corrisponde oggi alla zona situata nel territorio della parrocchia nella zona di via Romagneno, la strada di collegamento con Camogli. A rafforzare la tesi recchese è la reliquia San Giovanni Buono conservata nella chiesa parrocchiale di Recco, precisamente un braccio d’argento, che fu donato dall’Arcivescovo di Milano Ariberto intorno al 1021. II dono in sé e le parole incise sopra il braccio («Valis de Recho…») sono un segno manifesto che Recco si considerava la patria del Santo. E un secolo più tardi, nel 1288, a Recco venne effettuato un lascito per la costruzione di un altare nella chiesa parrocchiale, destinato a conservarvi degnamente le reliquie. Ma perché il dono dell’arcivescovo? Giovanni, ancora adolescente, fu condotto a Milano e ascritto al clero di quella città e fatto chierico. Supponendo che il Santo fosse condotto a Milano verso il ‘600 e che all’epoca dei fatti avesse una quindicina d’anni, si può asserire che fu eletto a vescovo di Milano all’età di sessant’anni circa e che poi morì dieci anni dopo. Perché a Milano? Perché allora i Recchesi dipendevano sia nell’eccleL’altare al Santo nella chiesa parrocchiale siastico come nel civile da Milano e addirittura si può pensare che avessero maggiori relazioni con la città lombarda piuttosto che con Genova. Nel 1582 San Carlo Borromeo fece traslare il corpo di San Giovanni Buono dalla chiesa oggi scomparsa di San Michele in Duomo alla cattedrale dove a tutt’oggi riposa, collocato in un altare tra i più ricchi e sfarzosi dell’intero edificio. I recchesi comunque lo considerarono sempre come loro concittadino; la città lo venera da sempre come Patrono, in antitesi con i festeggiamenti civili in onore della Madonna del Suffragio. Ogni anno, in occasione della Pasqua,una delegazione di fedeli recchesi si reca al duomo di Milano per il tradizionale dono delle palme benedette, raccolte e intrecA.DAR. ciate per farne dono all’altare del santo. Con l’arrivo della stagione estiva si ripropone ai nostri occhi la riposante immagine delle spiagge nuovamente popolate da adulti bambini e anziani; per completare il godimento,suggeriamo una breve lista di letture che potranno facilmente trovare posto nelle nostre borse per il mare. A tutti l’augurio di una serena estate e soprattutto buona lettura. Rita Valentino Merletti Bruno Tognolini LEGGIMI FORTE Accompagnare i bambini nel grande universo della lettura Salani editori Due autori di grande esperienza ci raccontano come sia importante il libro e la sua lettura, per unire intimamente adulti e bambini. «La voce dell’adulto che legge ai piu piccoli, rappresenta la prima indimenticabile canzone dell’ infanzia». Ogni capitolo sviluppa un tema ed in ultimo ci offre un’antologia di testi ed un elenco eccellente di libri consigliati. Antonio Caron L’ANZIANO FICCANASO Liguria in giallo Fratelli Frilli editori Un autore residente nella nostra riviera, a Bogliasco, per un garbato e scorrevole “noir”, ambientato in una calda estate a Pietra Ligure, ideale per un rilassato pomeriggio. Piergiorgio Oddifreddi INCONTRI CON MENTI STRAORDINARIE Longanesi editore Entusiasmante viaggio per il mondo dell’autore che intervista le “cinquanta menti straordinarie” che hanno contribuito a cambiare le conoscenze scientifiche del nostro secolo. M.C.MORRONI 16 CENTRO ANZIANI L o scorso 8 maggio, sotto una cappa di nuvole bianche, compagne di viaggio per l’intera giornata, attraverso un bellissimo itinerario che si snodava tra boschi di castagneti e spaccati di montagne marmifere candidi come la neve, i nostri nonni hanno raggiunto l’ex stazione ferroviaria di Tamona, nei pressi di Colonnata, prima meta della gita. Qui, con grande gioia del loro colesterolo, è stata loro offerta una serie di assaggi del famosissimo, bianchissimo e burrosissimo lardo, talmente buono da costringerli poi a pazientare (o, meglio, a scalpitare) a lungo in coda per poterne acquistare anche un solo pezzetto. La tappa successiva, il museo di Gita alle cave di marmo sulle Apuane Fantiscritti, li ha invece visti attraversare varie cave all’aperto (fra cui la cava Michelangelo, la preferita dall’artista) ed il famoso Ponte di Vara, costruito nel 1870 per il trasporto ferroviario del marmo. Il museo, veramente piccolino, oltre ad ospitare alcune statue e marmi dalle venature multicolori espone anche gli attrezzi di lavoro utilizzati dai cavatori fin dai tempi più remoti (le cave di Carrara, infatti, erano già sfruttate ai tempi degli antichi Romani) ed usati ancora fino a poco tempo fa per il taglio ed il trasporto dei massi mediante una tecnica manuale, molto pesante e pericolosa, chiamata “lizzatura”. La gita si è poi conclusa in allegria con l’ormai consueto lauto pasto allo Yacht Club di Marina di Carrara e successiva passeggiatina digestiva lungo litorale. •••••••••••••••••••••••••••••••• 28 maggio: Il Centro Anziani ha avuto una sua piccola fetta di gloria anche alla Festa della Focaccia, con l’esposizione dei lavori a maglia e di decoupage delle nostre nonne. Un vero successo! •••••••••••••••••••••••••••••••• 31 maggio: Inutile dire che pure “La Festa di Primavera” è riuscitissima. Nonostante il gran numero di aderenti (più di una cinquantina), la si è voluta tenere comunque al Centro, dove tutto è filato liscio come l’olio. Ottimo il menù, ottimi i vini e ottimi i dolci. Cosa si può volere di più dalla vita? Un amaro, forse? Abbiamo un interesse in comune: la buona gestione del tuo Condominio. Commerciale