COPIA OMAGGIO
NOTIZIARIO DELLA
P.A. CROCE VERDE RECCO
NUMERO 12
giugno 2006
R E CCO 6 5 4
UNICA SQUADRA CON LA SECONDA STELLA SULLA CALOTTINA
Pro Recco superstar
I
I rivali erano agguerriti e rappresentavano città importanti: Savona, Brescia e Napoli.
Ma il 31 maggio, al
termine del quarto incontro di finale nella
vasca amica di Punta
Sant’Anna, è stato un
tripudio biancoceleste. Nulla da fare questa volta per il pur fortissimo Posillipo, troppa la forza e la voglia
dei ragazzi che hanno
conquistato il ventesimo scudetto, consentendo alla Pro Recco
di fregiarsi (unico
team pallanuotistico
italiano) della seconda
stella.
Complimenti ad atleti
e tecnici che hanno
contribuito a questo
successo. Un grazie ai
dirigenti ed al presidente Gabriele Volpi
per aver riportato la
società Pro Recco
Nuoto e Pallanuoto ai
vertici nazionali. La
vittoria è stata dedicata dal capitano Alberto Angelini e da Eraldo Pizzo alla memoria
di diversi personaggi
che in passato hanno
contribuito a far grande la Pro Recco: Antonio Ferro, Marietto
Cevasco, Gianguerrino Giraldi, Franco Lavoratori e Jesus Rollan.
CROCE VERDE RECCO
Illustrazione di Gallieno Ferri
2
ADDIO ALL’AMICO FRANCO LAVORATORI, PLURIDECORATO PALLANUOTISTA RECCHESE
Un fortissimo centroboa
I
Notiziario della
P.A. Croce Verde Recco
affiliata ANPAS Liguria
Via Milite Ignoto, 17 - 16036 RECCO (GE)
tel. 0185.721037
[email protected]
www.croceverderecco.it
Aut. Trib. di Genova n.17 del 16.07.2004
Direttore editoriale: Giovanni Rainero
Direttore responsabile: Maria Iacovazzi
Stampa MeCa Recco
In redazione:
Maurizio Calì, Gallieno Ferri,
Massimo Mantelli, Maria Carla Morroni,
Silvia Tosi
Hanno collaborato:
Andrea Darussa, Salvatore Pecchia,
Giulio Valdenassi
Foto:
Archivio Croce Verde, Salvatore Pecchia,
Emilio Razeto, Pasquale Valente,
Maria Chiara Zanzi
Grafica Studio Helix Recco
l nostro notiziario di aprile era
appena stato distribuito, quando
siamo stati raggiunti dalla notizia della scomparsa di Franco Lavoratori.
Anche se in ritardo, a causa della
cadenza di pubblicazione, ci uniamo a quanti hanno voluto ricordare
Franco, l’atleta, il campione, l’insegnante, l’amico.
A diciott’anni il primo titolo italiano
vinto indossando la calottina della
Pro Recco. A diciannove l’oro olimpico a Roma 1960. I recchelini di
una certa età hanno ancora negli
occhi i festeggiamenti che Recco riservò a lui e ad Eraldo Pizzo al loro
ritorno con le medaglie.
Altre tre partecipazioni ai Giochi
Olimpici: Tokio (1964), Città del
Messico (1968), Monaco (1972).
Nel periodo dal 1960 al 1974 seguirono altre dodici vittorie nel Campionato Italiano (in cinque occasioni conquistò il titolo di miglior realizzatore) ed una Coppa dei Campioni (1964), ottenuta con una sua
rete decisiva.
Un centroboa fortissimo, al quale
gli avversari hanno sempre riconosciuto correttezza ed astuzia.
Al termine dell’attività agonistica,
si dedicò all’insegnamento. Moltissimi alunni del Liceo Scientifico di
Recco ricordano il suo modo assolutamente personale di fare lezione
e comunque la sua immancabile
simpatia. Non abbandonò del tutto
l’acqua clorata, dedicandosi per
anni ai corsi di nuoto e pallanuoto.
Sono tantissimi i ragazzi di Recco
che raccontano con orgoglio di essere stati “iniziati”al nuoto da
Franco nella mitica vasca di Punta
Sant’Anna.
Franco, l’amico, era un incredibile
appassionato di pesca. Chiunque
frequentava la spiaggia poteva ottenere suggerimenti e consigli da
lui. Amava tantissimo le lunghe
passeggiate sui monti alle spalle di
Recco. Conosceva ogni passo ed
ogni sentiero per averli percorsi
più volte e se quei sentieri conducevano a zone generose di funghi,
certo per lui non avevano segreti. E
che dire delle battute di caccia con
l’inseparabile amico Piero.
Improvvisamente la notizia della
malattia. Non vogliamo credere sia
vera. Analizziamo nella nostra
Due foto del campione Lavoratori
(Archivio Razeto)
mente tutti i casi che la vita ci ha
già fatto affrontare. Inconsciamente diamo precedenza a quelli che si
sono risolti positivamente e desideriamo che questo vada ad aggiungersi proprio a quest’ultimi.
Poi l’incontriamo, ci sembra che
stia bene e ne gioiamo, certo non
conosciamo tutte le sofferenze che
ha patito e lui non ne fa il minimo
accenno.
Purtroppo arriva la notizia della
sua scomparsa. Le agenzie ed Internet ci raggiungono veloci e rimaniamo impietriti. Ciao Franco, ci
piace ricordarti come ci è capitato
di vederti tante volte, allontanarti
al tramonto, solo sulla tua barca,
remando con vigore oltre Punta
Sant’Anna.
A Nenne, Valeria, Silvana, Claudia
e Chiara, un abbraccio affettuoso
da tutta la Croce Verde.
SALVATORE PECCHIA
3
SIN DAL 1992 L’ASSOCIAZIONE LAVORA ALL’ESTERO NEL CAMPO DELLA SOLIDARIETÀ
L
a Croce Verde Recco
ha partecipato al Convegno sulle attività internazionali organizzato
dall’Anpas, l’Associazione
Nazionale Pubbliche Assistenze, tenutosi a Bologna
alla fine di maggio e che
ha visto la confluenza di
oltre un centinaio di Pubbliche Assistenze provenienti da tutta Italia.
Chi è addentro alla nostra
realtà non sarà sorpreso
dal tema del convegno, in
quanto sin dal 1992 per
l’Anpas è l’evoluzione verso l’estero del tendere la
Anpas: una mano
tesa oltre i confini
mano oltre i nostri confini
e sempre nell’ottica della
solidarietà.
L’Anpas in questi anni ha
sviluppato iniziative impegnandosi in Sri Lanka, Palestina, Gambia, Algeria,
Armenia, Bielorussia, mentre parimenti in incremento
sono le adozioni internazionali verso Bulgaria, Costa Rica e Venezuela e che
vede istruite parecchie
adozioni, di cui diverse già
realizzate.
In questo articolo, in realtà, vorrei richiamare la riflessione su un’argomento
tra i tanti significativi che
hanno caratterizzato l’assemblea.
È stato affrontato su più
aspetti il tema dell’immigrazione dove, tra gli altri,
ha colpito il dato prodotto
dalle nascite del 2005
presso gli ospedali di Torino e che vede il 60% dei
lieti eventi ad opera di genitori stranieri.
In questo contesto il nostro Paese, interessato dagli anni ’90 da forti flussi
d’immigrazione previsti
per il futuro in costante
aumento, registra la assoluta non partecipazione
degli immigrati alle attività di solidarietà inerenti al
soccorso.
Al di là delle caratterizza-
Pronto Soccorso in azienda
La Croce Verde organizza i corsi previsti
dalla Legge 626
L’articolo 15 del D.Lgs. n° 626/94 (sulla sicurezza negli
ambienti di lavoro) dispone che il Datore di Lavoro:
- deve prendere i provvedimenti necessari in materia di
pronto soccorso e di assistenza medica di emergenza,
stabilendo i rapporti con i servizi esterni anche per il
trasporto dei lavoratori infortunati;
- deve designare uno o più lavoratori incaricati dell’attuazione del pronto soccorso.
Informazioni e/o prenotazioni: 0185.721037
zioni date dalle specifiche
culture di appartenenza,
non si può però evitare di
rilevare anche la carenza
di un nostro messaggio ed
opera di sensibilizzazione
sui temi del dovere civile
della solidarietà ove mi
sembra di intendere che
l’indifferenza sia dovuta,
oltre alla propensione all’evitare di proporsi, anche alla non conoscenza.
Qualche mese fa, durante
l’intervento di soccorso ad
una signora di Recco, mi
colpì l’osservazione fattami dalla badante straniera
in quanto, convinta che in
Croce fossimo tutti dipendenti ed appurato il nostro
volontariato gratuito, con
decisione mi esclamò:
«…non pagata, io non lo
farei mai…».
Non mi offese, perché capii che le era sconosciuta
quell’eccezionale risorsa
morale che integra e muove le 850 Pubbliche Assistenze e gli oltre centomila Soccorritori volontari
italiani.
Ed è così che mi sovvenne
una storiella che vede in
una buia strada un tizio
chino a cercare qualcosa
sotto la luce dell’unico
lampione. Si avvicina un
signore che, soffermandosi, chiede quale sia il motivo della ricerca. «Le chiavi, ho perso le chiavi» e fu
così che proseguirono la
ricerca in due. Ad un certo punto, vista l’infruttiva
opera, il secondo chiese
«Ma è sicuro di averle perse qui?». «Assolutamente
no» e fu così che iniziarono ad andare a cercare oltre, verso il buio.
Ecco, allora iniziamo ad
andare verso il buio, così
come fa l’Anpas da parecchi anni. Sinora il personale volontario delle Pubbliche è andato in quei
lontani Paesi per aiutare e
quindi istruire; quest’anno
per la prima volta saranno
in Italia referenti esteri
per essere qui istruiti e
quindi a loro volta insegnare nel loro Paesi.
E, quindi, nell’egida del
“do ut des” non dico che
l’aprirci all’immigrazione
sia il rimedio alla sempre
più grave mancanza di volontari, ma vale sicuramente la pena di non lasciare intentata anche
questa strada.
MAURIZIO CALÌ
Milite Soccorritore Volontario
4
INTERVISTA AL PROGETTISTA DELLA NUOVA INFRASTRUTTRA CHE C
Ecco il nuovo ponte
I
n questo numero abbiamo voluto
focalizzare l’attenzione su una
delle opere più significative in
corso di realizzazione a Recco e
che, per l’immediata vicinanza del
santuario così caro a tutti noi, ricopre un’importanza che và al di là
del semplice aspetto della viabilità:
il nuovo ponte prospiciente il santuario della Madonna del Suffragio.
Una costruzione tecnicamente
complessa che, per l’ubicazione,
meritava anche un’adeguata cura
architettonica rendendone piacevole l’impatto visivo.
Ci siamo così recati dall’ingegner
Giovanni Gabriele Canepa, dell’omonimo importante studio di ingegneria in Genova, che, nei lunghi
anni di fattiva attività di più generazioni, tante importanti opere ha realizzato sia in Italia che all’estero.
Persona di squisita gentilezza e
grande disponibilità ha illustrato
con dovizia di particolari la bellissima opera che, entro breve, potrà
essere da tutti ammirata.
Innanzitutto chiediamo delle difficoltà incontrate nella demolizione
del precedente ponte: «La prima
sorpresa è stata il rinvenimento del
vecchio muro d’argine spostato
verso il Santuario di circa due metri…» Questo significa che via Roma venne allargata con la costruzione direttamente di un secondo
Le differenze
> Ponte
vecchio
Largo 10 m di cui carreggiata 8,30 m più
due marciapiedi da 85 cm
Tre campate con luce media di 8,60 m
Due pile in alveo e spalle fuoriuscenti
da profilatura argini con restringimento
alveo torrente
Struttura portante in cemento armato
sostenuta da 5 travi e soletta per spessore
totale di ca 70÷80 cm
Sottostante posizionamento utenze
gas-acqua-Telecom
argine. «Una certa perdita di tempo è stata dovuta proprio al rinvenimento di numerose utenze pubbliche anche in disuso e la cui temporanea rimozione ha comportato
necessari accertamenti…».
Ma perché era preferibile demolire
la precedente struttura?
«Il ponte si presentava vetusto, con
due pilastrate disallineate rispetto
> Ponte
nuovo
Largo 14,50 m di cui carreggiata 11,20 m
per due corsie di marcia più due file di
parcheggio (circa 8 posti auto totali) più
due marciapiedi da 1,50 m
Campata unica, senza pile in alveo, con
luce di 26,50 m
Struttura portante in carpenteria metallica
formata da 14 travi alte 65 cm e
soprastante soletta in cemento armato
spessore 20 cm
Corsia di parcheggio leggermente rialzata
rispetto sede stradale
al flusso delle acque e che causavano rigurgiti. La conformazione allargata alla base rappresentava potenziale pericolo per l’ingombro
sull’alveo in caso di piena. Inoltre
dovevamo rispettare le attuali normative circa i piani di bacino relativi alla messa in sicurezza da
eventi alluvionali. Anche per questo motivo sarà adeguata l’attuale
Ringhiera con tubolare corrimano
Marciapiedi pavimentati in pietra
ricomposta grigia: quello lato mare ornato
con sette stendardi con nomi e colori dei
quartieri, quello lato monte con stemma
comunale a mosaico
Su lato monte edicola votiva in cristallo
ed alluminio con quadro di artista locale
Posizionamento utenze protette alla vista
con carenature laterali per conferire
leggerezza e slancio
Illuminazione con 4 globi su pali
Modifica aiuole lato piazzetta Via Trieste
5
OLLEGHERÀ VIA ROMA ALL’OSPEDALE E ALLA ZONA DELLE SCUOLE
davanti al Santuario
Il prospetto del nuovo ponte.
In basso, la sezione evidenzia la maggior
larghezza della nuova struttura.
Nella pagina a fronte, il cantiere nell’alveo
del torrente
rampa d’accesso all’alveo posta nei
pressi del ponte e utilizzata per i
periodici interventi manutentori».
Ma, ci dica, come sarà la nuova
opera?
«La nuova struttura, che ha un
“quasi” gemello nell’entroterra genovese, ha le fondamenta che poggiano su pali di grande diametro
immorsati alla base entro un robustissimo strato roccioso discendente dal lato del Santuario e per la cui
perforazione sono state adoperate
particolari frese. Il ponte sarà assemblato sul posto e le componenti
sono già depositate nel cantiere. Di
dimensioni maggiori (14,50 metri)
rispetto a quello preesistente, ha la
novità di disporre di due file di parcheggi auto leggermente rialzati rispetto al piano stradale, sul modello di Corso Italia a Genova. Anche i
marciapiedi sono stati allargati a
1,50 metri cadauno, per favorire la
migliore pedonalità. La struttura,
leggermente arcuata, sarà impreziosita nella pavimentazione dei
marciapiedi sul lato mare dagli
stemmi dei sette quartieri e sul la-
to monte da un mosaico con lo
stemma di Recco e da una edicola
votiva».
Parliamo di sicurezza: qualche caratteristica particolare?
«Un’opera particolarmente robusta
che peraltro recepisce le ultime
normative antisismiche e per la cui
realizzazione sono state edificate
due spalle di sostegno in cemento
armato, alte 6,20 metri e spesse da
1,60 a 0,90 metri. Le palificazioni
della struttura, come detto impiantate nella roccia, sono costituite da
otto pali da un metro cadauno e
della lunghezza totale tra i 9 ed i 12
metri, questo ovviamente per ciascuna sponda. Le due spalle si protendono “a sbalzo” verso l’alveo di
3,30 metri cadauna».
E, allora, crescendo in tutti noi l’attesa e per l’importanza che ricopre
per la Croce Verde il collegamento
verso l’ospedale e buona parte della città, quando vedremo completata l’opera?
«Durante le varie fasi della lavorazione sono stati impiegati una quindicina di addetti e, nonostante un
prolungarsi delle tempistiche per
circa due mesi, dovute soprattutto
alla allocazione delle nuove utenze,
i tempi di consegna saranno rispettati e quindi entro la festa patronale dell’8 Settembre».
E concludiamo con un’ultima chicca: “ad occhio” la struttura richiamerà una delle caratteristiche della
nostra tradizione ligure: il profilo,
soffuso, di uno scafo marino proteso ovviamente verso il futuro…
MASSIMO MANTELLI e MAURIZIO CALÌ
Militi Soccorritori
s.n.c. Tipolitografia
di Stefano Capponi & C.
Via del Parco, 25 - 16036 RECCO (GE)
Tel e Fax 0185.720140
e-mail [email protected]
6
INTERVISTA A LUCA COSSU, GENOVESE, VICEPRESIDENTE NAZIONALE DELL’ANPAS
Pubbliche assistenze:
crescere nel solco
della solidarietà
«La formazione è
L
essenziale …Militi
uca Cossu (nella foto),
trentacinque anni, è
uno dei due vicepresidenti nazionali dell’Anpas
(l’Associazione Nazionale
delle Pubbliche Assistenze), soggetto che raggruppa la stragrande maggioranza delle pubbliche assistenze sul territorio nazionale ed è articolata su
Comitati Regionali.
In Liguria sono centodieci
le associate, di cui cinquantaquattro nella provincia di Genova.
Compiti dell’Anpas sono il
coordinamento, la promozione e la rappresentanza. Si rapporta a livello
nazionale con il governo e
a livello locale con le Regioni e le Asl, sulle diverse
tematiche relative ai servizi delle pubbliche assistenze: tra queste, il servizio civile, la formazione,
le convenzioni per i servizi erogati, la stesura e
l’aggiornamento di leggi e
normative nazionali e regionali. Verifica inoltre
l’osservanza degli accordi
e dei regolamenti, affronta i problemi legati allo
svolgimento dei servizi in
relazione all’utenza e agli
altri enti sul territorio.
Cosa fa l’Anpas ligure?
«Il comitato ligure, di cui
faccio parte – dice Cossu –
ha portato a termine un
accordo regionale su trasporto e soccorso a cui si
devono attenere tutte le
pubbliche assistenze e
tutte le Asl della regione».
Come è il rapporto con la
pubblica amministrazione?
«Il dialogo non manca,
anzi è positivo. Non nego
che si incontrano dei problemi, ma il settore sanitario è un mondo estre-
preparati, sì, ma
sensibili ai problemi
dell’utenza»
mamente complesso e per
svolgere bene i servizi c’è
bisogno non solo di professionalità, ma anche di
tanta buona volontà da
parte di tutti».
Quali sono i risultati più significativi ottenuti dall’Anpas?
«L’Anpas è riuscita a far
abolire l’obbligo dell’ottenimento del “KE” per gli
autisti delle ambulanze:
era una spesa inutile –
spiega Cossu – e una perdita di tempo burocratica
e non assicurava certo
maggior professionalità o
più sicurezza. Inoltre si è
ottenuto per le pubbliche
assistenze un contributo
forfettario annuo per l’acquisto di nuovi mezzi di
soccorso. E, grazie all’interesse della società Autostrade, abbiamo avuto il
telepass gratuito per i nostri mezzi di soccorso».
E come comitato regionale?
«Abbiamo raggiunto un
accordo quadro con la Regione Liguria per il trasporto e il soccorso, che
deve essere osservato da
pubbliche assistenze e Asl
su tutto il territorio regionale».
E qual è il punto dolente,
secondo l’Anpas?
«Il servizio civile. – la risposta di Cossu è senza
esitazioni – Introdotto della legge 64 nel 2001 e
partito sperimentalmente
accanto agli obiettori di
coscienza, oggi, dopo l’abolizione del servizio militare, resta ancora lontano
da una applicazione ottimale. La gestione burocratica dell’ufficio di coordinamento (all’inizio dipendente addirittura dal
Consiglio dei Ministri) e la
scarsità di apposite risorse economiche hanno frenato lo sviluppo del servizio civile in Italia. Peccato,
perché rappresenta un’opportunità di crescita per i
giovani e un momento importante di aggregazione
sociale».
Quali sono le prospettive
al momento?
«Siamo in attesa degli indirizzi del nuovo governo.
La competenza dovrebbe
passare al ministero della
Solidarietà sociale e l’augurio è che l’impianto
creato venga semplificato
e che al servizio civile vengano destinati i fondi necessari. Le pubbliche assistenze profondono tempo
e impegno nel presentare
mille progetti, poi tutto
naufraga difronte alle ristrettezze di risorse messe
a disposizione dal governo. Basti pensare che, ultimamente, a fronte di centomila richieste, sono stati
collocati soltanto quarantacinquemila ragazzi».
Qual è la posizione dell’Anpas per quanto riguarda la
formazione?
«La formazione è naturalmente un punto fondamentale per la crescita
delle pubbliche assistenze. – dice Cossu – A me
piace intenderla non solo
come formazione tecnica,
ma anche come crescita
umana e sociale. La formazione non deve prescindere dal senso di solidarietà che è alla base
delle pubbliche assistenze. Quindi militi preparati,
sì, ma anche attenti e sensibili ai problemi legati al
servizio. Ecco perché sosteniamo la formazione
fatta all’interno, cioè da
personale
qualificato
“cresciuto” nella stessa
pubblica assistenza. Devo
dire – prosegue il vicepresidente nazionale – che
molto già si sta facendo in
tal senso e la vostra “Croce” è sulla strada giusta.»
Come si rapporta l’Anpas
con il resto del mondo del
volontariato?
«A Genova il comitato regionale Anpas è tra i soggetti che hanno costituito
e gestiscono il Celivo, centro di servizi che si rivolge
al modo del volontariato
fornendo aiuto e consulenza a centinaia di associazioni».
ANDREA DARUSSA
7
UN MOMENTO DI RIFLESSIONE DEDICATO SOPRATTUTTO AI GIOVANI
Un sabato sera “diverso”
M
Quell’attimo fatale
di distrazione
La notizia è di quelle che riempiono le cronache dei
fine settimana e che purtroppo non stupiscono più
nessuno: metà maggio, sulla tangenziale nord di Milano, un’auto che piomba su una vettura ferma che,
a sua volta, investe ed uccide un motociclista.
L’auto investita (nella foto) era un’automedica del
118 e l’equipaggio stava prestando le cure in soccorso al centauro, precedentemente caduto sull’asfalto. Al termine della carambola, oltre al motociclista deceduto, l’equipaggio dell’automedica è stato
ricoverato all’ospedale “Niguarda” in gravissime
condizioni.
La zona era in completa sicurezza in quanto vi era
la presenza di una pattuglia della Polstrada a lampeggianti accesi e con numerose torce di segnalazione disseminate prima del punto dell’incidente.
Tutto inutile, l’investitore non si è accorto di nulla,
ed anche questa non è certo una notizia destinata a
destare sensazione.
Nei nostri percorsi autostradali notiamo nei conducenti una costante distrazione, spesso determinata
anche dalla monotonia dei viaggi, sovente percorsi a
velocità costante senza riguardi per svincoli o cantieri. Ecco, prestiamo tutti più attenzione: per arrivare un breve tempo prima, si nega il diritto altrui
M.C.
di vivere il proprio tempo.
amma, sono uscita
con amici. Sono andata ad una festa e
mi sono ricordata di quello
che mi avevi detto: «Non bere
alcolici!».
Mi hai chiesto di non farlo visto che dovevo guidare, e così
ho bevuto una bibita.
Mi sono sentita orgogliosa di
me stessa anche per aver
ascoltato il modo in cui, dolcemente, me lo hai suggerito,
al contrario di quanto mi dicono alcuni amici.
Ho fatto una scelta sana ed il
tuo consiglio è stato giusto.
Quando la festa è finita, molti
hanno iniziato a guidare non
essendo in condizioni di farlo
ed io sono salita al volante
con la certezza di esser sobria.
Non potevo immaginare,
mamma, ciò che mi aspettava… ora sono qui sdraiata sull’asfalto… i soccorritori con le
rosse divise fluorescenti chini
su di me ed un poliziotto che
dice: «Il ragazzo che ha provocato l’incidente era ubriaco…».
Mamma, la sua voce sembra
così lontana… il mio sangue è
dappertutto e sto cercando,
con tutte le mie forze, di non
piangere.
Posso sentire il medico del
118 che sussurra «Non ce la
farà…».
Sono certa che il ragazzo alla
guida dell’altra macchina
neanche lo immaginava, mentre andava a tutta velocità. Ma
lui aveva deciso di bere ed io
adesso debbo morire… perché le persone fanno tutto
questo, mamma, sapendo che
distruggeranno delle vite?
Il dolore è come se mi pugnalasse contemporaneamente
con un centinaio di coltelli…dì
a mia sorella di non spaventarsi… dì a papà di essere forte.
Si doveva dire a quel ragazzo
che non si deve bere e guidare, forse, se i suoi glielo avessero detto, io adesso sarei viva… il mio respiro si fa sempre più debole ed inizio ad
avere paura… sono i miei ultimi momenti e mi sento così
disperata… mi piacerebbe poterti abbracciare mentre sono
qui sdraiata, qui morente… mi
piacerebbe dirti che ti voglio
bene per questo… ti voglio
bene e… addio…
Questo brano è tratto da
Internet e non ne possiamo garantire la veridicità;
il commento riferisce che
sull’incidente era presente un giornalista, che ha
riportato ogni fatto e parola, iniziando quindi una
campagna contro la guida
in stato d’ebbrezza.
Lo proponiamo per la riflessione personale che
può derivarne, nella certezza che, comunque,
quanto raccontato appartiene alle tragiche cronache di ogni sabato sera.
MASSIMO MANTELLI
Milite Soccorritore
8
SI CONCLUDE UN ANNO DAVVERO PROFICUO DI CORSI E INCONTRI CON GLI STUDENTI
I militi, gli alunni e la solidarietà
Primo soccorso:
trentacinque
incontri a scuola
a solidarietà è un valore che non si può insegnare: si può
trasmettere soltanto facendolo esercitare.
Tutti gli alunni della scuola elementare “G. Mameli” di Recco hanno proposto di devolvere alla Croce Verde di Recco il
frutto della loro creatività e fantasia ma anche della loro fatica e del loro impegno. Infatti, con il ricavato della distribuzione del libretto sull’educazione stradale “Pratolandia e le terrible cars”, elaborato nell’aula informatica della scuola, sono riusciti ad attrezzare l’ambulanza pediatrica con una barella
dotata di un dispositivo adatto per immobilizzare i bambini
infortunati.
I militi della Croce Verde, il 9 giugno 2006, ultimo giorno di
scuola, hanno portato l’ambulanza pediatrica a scuola, dando una dimostrazione reale dell’utilizzo di questo importante strumento donato dalla generosità dei piccoli.
L
ROBERTA PAGANO Maestra elementare
Si sono conclusi a maggio gli annuali corsi d’istruzione al Primo Soccorso indirizzati agli
alunni delle scuole elementari, medie e superiori di Recco.
È il terzo anno consecutivo di svolgimento ed
abbiamo notato il costante incremento sia
dell’entusiasmo che della professionalità e questo grazie anche all’esserci dotati di computer
e video proiettore, messi
a disposizione dalla Croce Verde, destinati a
rendere sempre più mirata la prevenzione e
formazione dei nostri
ragazzi Recchesi.
Pure per questo ciclo di
incontri l’attenzione è
stata viva ed il bilancio
finale è marcatamente
positivo e, questo, anche
a riguardo di un dato finale che riempie di meritata soddisfazione Giulio Valdenassi, Furio Tabacco e tutti gli altri docenti che hanno curato
le lezioni.
Tutti gli alunni di ogni
singola fascia d’istruzione hanno avuto la possibilità di usufruire di due
incontri con la Croce
Verde, avendo così la
possibilità di approfondire le singole materie e
nel contempo di chiarire
eventuali dubbi o rispondere a diversi quesiti.
Un dato su tutti non può
evitare di risaltare: sono
stati ben trentacinque
gli incontri effettuati e
questo a testimonianza
dell’impegno che è stato
richiesto nella preparazione e gestione degli
avvenimenti.
9
La filarmonica
in concerto
CONSIGLI UTILI IN VISTA DELL’ESTATE E DELLE VACANZE
E…state all’occhio
on l’inizio dell’estate è bene
ricordare alcune tutele personali antitruffa che, per i
tempi che corriamo, in realtà sarebbe meglio tenere presente tutto l’anno.
Poche ma essenziali precauzioni
contro la criminalità che, dettate
dalla Polizia di Stato e riprese da
un notiziario sindacale, possono
concretamente aiutare la popolazione con particolare riguardo alle fasce più esposte.
Leggiamole attentamente e facciamo nostri questi pochi ma essenziali consigli; spesso una reazione fredda e decisa è il migliore
destabilizzante verso il malintenzionato.
C
In casa
La Filarmonica Giacchino Rossini di Recco
ha programmato la sua attività estiva
2006 con alcuni concerti di rilievo, e siamo lieti di comunicare le date e gli orari.
Venerdì 14 luglio: ore 21 concerto gemellaggio con la Jeppo Ungdomsorkester
(Finlandia).
Sabato 26 agosto: ore 21 concerto gemellaggio con la “Glen Miller band” di Bedonia (PR).
Stiamo pianificando di effettuare i prossimi concerti estivi presso la nuovissima
darsena di Levante intitolata al comandante Luigi “Gitto“ Pendola: ci piacerebbe
tantissimo fare vedere il nostro mare ai
nostri graditissimi ospiti! Tutta la zona
sembra essere anche acusticamente “interessante” (mare permettendo).
La Jeppo Ungdomsorkester è una formazione musicale molto affermata a livello internazionale: quello di quest’anno sarà un graditissimo ritorno in quanto gli
amici Finlandesi erano stati ospitati a Recco nell’estate 2004.
Per la seconda formazione ospite, ossia la
Glen Miller Band, quello di quest’estate
sarà il primo concerto che eseguiranno a
Recco. Questo sarà uno scambio culturale
in quanto la banda di Recco eseguirà un
concerto, nel mese di luglio, proprio presso Bedonia.
Ovviamente non mancheremo di essere
presenti, sempre con maggiore vigore, a
tutte le belle feste patronali che stanno
per iniziare a Recco! Ci incontreremo presto.
FILARMONICA GIOACCHINO ROSSINI
• Non aprite la porta ad uno sconosciuto, anche se in uniforme o
se dice di appartenere ad un’azienda di servizi. Accertatene
l’identità chiedendo un documento e tesserino aziendale.
Senza rassicurazioni, non aprite
e chiamate il 113.
• Se volete aprire la porta, fatelo
lasciando inserita la catena di
sicurezza o il “ferro morto”: è
sufficiente anche per farvi passare telegrammi o ricevute da
firmare.
• Non mandate i bambini ad aprire la porta.
• Tenete presente che nessun ente o azienda di pubblica utilità
manda personale a casa per il
saldo delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente.
• Diffidate quindi sempre di chi
cerca di entrare in casa ed in
particolare se
si tratta di
due persone,
anche di sesso femminile,
indipendentemente da
come si qualifichi o da
chi sostenga
di essere stato mandato a
casa vostra.
• Se avete fissato un appuntamento,
cercate
di
garantirvi la presenza di un parente o un conoscente.
• Non lasciate mai in casa estranei da soli e, se proprio fosse
necessario, non perdeteli mai di
vista. State vicini al telefono;
può essere utile in caso di richiesta di aiuto.
Per strada
• Non fermatevi mai per prestare
ascolto a chi offre facili guadagni o chiede di controllare il vostro libretto della pensione o i
vostri soldi.
• Se effettuate operazioni di prelievo o versamento bancarie o
postali, fatevi accompagnare,
soprattutto nei giorni di pagamento delle pensioni o di scadenze generalizzate.
• Se all’interno di una banca o di
un ufficio postale vi sentiste osservati, parlatene con gli impiegati o con l’addetto alla vigilanza. Se aveste lo stesso dubbio per
strada, entrate in un negozio.
• Durante il tragitto di andata o
ritorno dalla banca o dall’ufficio
postale con dei soldi in tasca,
non fermatevi con sconosciuti e
non fatevi distrarre.
• Ricordate che nessun addetto di
banca o di ufficio postale vi insegue per strada per rilevare un
errore nel conteggio del denaro
che vi ha consegnato.
• Prudenza quando utilizzate il
bancomat: non operate se vi
sentiste osservati.
Per ogni problema o dubbio non esitate a chiamare il 113.
MAURIZIO CALÌ
Milite Soccorritore
10
Vita in Croce Verde
RICORRENZE
■ Sabato 10 giugno è stata organizzata una cena per i militi over
anni 50.
■ Auguri di buon compleanno alla nostra militessa Carla Capurro.
APPUNTAMENTI
■ Domenica 23 luglio si disputa
a Moneglia il terzo Palio Remiero delle Forze d’Emergenza e
secondo Palio Femminile. Partecipano ventisette equipaggi maschili e dodici equipaggi femminili. Partecipano alla formazione
degli equipaggi le Pubbliche Assistenze e Croci Rosse liguri,
118, Carabinieri e Capitaneria di
Porto, Guardia di Finanza e Polizia di Stato, Scuola di telecomunicazioni, Soccorso Alpino e Vigili del Fuoco. La manifestazione è
stata organizzata da P.A. Croce
Azzurra di Moneglia, P.A. Volon-
tari del Soccorso Sant’Anna Rapallo, Coordinamento PP.AA. del
Tigullio e Lega Navale Italiana.
La nostra Croce partecipa con un
equipaggio che si sta allenando
alla prova.
SERATE DELLA SALUTE
RINGRAZIAMENTI
■ Ringraziamo la Fondazione
Carige per il contributo di diecimila euro grazie al quale potremo completare la sostituzione di
tre autovetture di servizio ormai
obsolete.
SERVIZI
■ La nostra Pubblica Assistenza
ha effettuato servizi di assistenza
alle seguenti manifestazioni.
1) Gara di bici Calcinara-Avegno.
2) Sagra delle focaccette a Megli.
3) In piscina Punta Sant’Anna per
i playoff di pallanuoto.
4) Gara corsa Recco-Caravaggio.
5) Pro Recco Rugby.
6) Festa della focaccia.
I “BUIO PESTO” ALLA FESTA DELLA CROCE VERDE
Questo il programma della festa che si
terrà nei primi due giorni di luglio.
Sabato 1° luglio:
• alle 19 apertura stands gastronomici con focaccia col
formaggio e patatine fritte.
• alle 21 circa, concerto dei “Bluesmobile” (r&b, rock).
Domenica 2 luglio:
• alle 19 apertura stands gastronomici con focaccia col
formaggio e patatine fritte.
• alle 21 circa, concerto dei “Buio Pesto”.
IL DIABETE
L’iniziativa che ci ha visto realizzare l’anno scorso diverse serate
della salute, è ripresa il 26 maggio. In questa occasione, ci siamo
occupati di diabete.
Con il contributo dell’Aslidia (Associazione Ligure per la lotta contro il diabete) ed il consueto patrocinio del Comune, abbiamo ottenuto la preziosa collaborazione dei medici di base e dell’ospedale.
Presentati dal presidente della Croce Verde Giovanni Rainero, si
sono alternati relatori di grande competenza.
Al dottor Stefano Cappato, nostro responsabile sanitario il compito d’introdurre i caratteri generali dell’argomento.
Il signor Otto Cuccini, della sezione Aslidia di Camogli, ha illustrato quali sono le attività dell’associazione da lui presieduta e come
la stessa, retta dal solo contributo di volontari, sia radicata nel nostro territorio.
Il primario di Medicina dell’ospedale Sant’Antonio, dottor Gianmaria Zavarise, il dottor Italo Mannucci (in rappresentanza dei
medici di base) ed il responsabile del Centro diabetologico di Camogli, dottor Giovanni Careddu, con l’ausilio di diverse presentazioni audiovisive, hanno illustrato quali sono le cause dell’insorgenza del diabete, hanno suggerito ai presenti come cercare di
evitare di contrarlo, come curarlo e quali gravi complicazioni si
possono rischiare. In sala, citato da tutti i relatori, era presente anche il professor Antonio Pompei, fondatore del Centro diabetologico di Camogli.
Un dibattito col pubblico, anche stavolta numeroso e interessato,
ha concluso la serata.
11
L’ASSOCIAZIONE CHE AIUTA I BAMBINI DI CHERNOBYL COLPITI DALLE RADIAZIONI
Un mare d’amore
C
on questo numero, continuiamo ad informarvi riguardo all’associazione Liguria Mare
con la quale abbiamo piacere di
collaborare perché «è l’amore per i
più piccoli che ci farà sentire sempre più grandi, anzi di più».
Gomel (Bielorussia), maggio 2006 Le notizie confermano il perdurare
di una situazione socio-economica
particolarmente critica e l’inquinamento ambientale, da quel terribile
incidente alla centrale nucleare di
Chernobyl del 26 aprile 1986, rende ancora difficile la vita alle popolazioni residenti.
Noi cerchiamo di aiutare i moltissimi bambini orfani che vivono in
istituto sia nel loro Paese che, due
volte all’anno, nella nostra Provincia ospiti (una trentina) in casa dei
soci iscritti e per un’altra decina,
presso la parrocchia di don Tonino
a Sampierdicanne (Chiavari). Questi ultimi sono fatti conoscere ad altri soci tanto che provvedono la volta successiva ad ospitarli direttamente presso le rispettive abitazioni. Il tutto, ovviamente, con i rego-
lari permessi legislativi. Quest’anno, abbiamo anche lanciato un’altra iniziativa “Casa famiglia a Gomel”. Durante la visita del nostro
presidente Mauro Piglio, il governo
Bielorusso ed il direttore dell’Istituto si sono mostrati molto disponibili ed hanno messo a disposizione un
appartamento di circa 200 metri
quadrati. I locali sono da ristrutturare ed il costo si aggirerà su circa
40.000 euro. Abbiamo già stanziato
una cifra iniziale per la costruzione
dei cinque bagni occorrenti. Cercheremo di raggiungere, al più presto, la cifra complessiva dell’opera
e chi vuole contribuire può rivolgersi direttamente alla nostra associazione. Abbiamo ideato anche
una lotteria con ricchi premi come
viaggi, spese in negozi di Genova,
alla Coop Liguria, Parfums negozi,
ecc. I premi saranno sorteggiati il 5
agosto a Villa Rocca in Chiavari, in
occasione del concerto dei Radio
Gaga. I biglietti si possono acquistare presso la nostra sede di Via
Galata 39/4 a Genova oppure nei
negozi Europarfums Genova. Rin-
Una bimba bielorussa, sul rapporto Chernobyl
2006 di Greenpeace
graziamo anche l’Amt di Genova
che ci ha messo a disposizione, per
i nostri bimbi, biglietti ed abbonamenti gratuiti.
I bambini arriveranno in Italia il 29
giugno e resteranno con noi sino ai
primi di settembre. Questo soggiorno li aiuterà a sentirsi coccolati finalmente da qualcuno, ma in particolare migliorerà notevolmente il
loro stato di salute. Ne gioverà, soprattutto, la funzione tiroidea, riducendone, così, gli effetti della radioattività assorbita.
ASSOCIAZIONE LIGURIA MARE ONLUS
Via Galata 39/4 - Genova - Tel-fax 010.590110
e-mail [email protected]
Cancro mammario
medici a convegno
Guardia medica pediatrica estiva
da giugno a settembre
Sabato 1° luglio, presso la Sala del Comune di Recco, si terrà un importante convegno medico. Docenti di diverse specialità,
medici di famiglia e ospedalieri, tecnici di
radiologia dibatteranno circa le attuali linee guida sulla diagnosi e sul trattamento
del cancro alla mammella, il tumore femminile più frequente nei paesi industrializzati.
Inizia il servizio di Guardia medica pediatrica turistica per turisti e residenti dei Comuni del
Golfo Paradiso che hanno aderito all’iniziativa: Avegno, Bogliasco, Camogli, Pieve Ligure,
Recco ed Uscio.
Il servizio sarà attivo nei giorni festivi e prefestivi dalle ore 9,00 alle ore 21,00 da sabato
24 giugno a domenica 10 settembre. Per contattarci il nostro numero telefonico è
0185.721037.
Il servizio, come negli anni passati, è completamente gratuito, sia ambulatorialmente sia
a domicilio per quei pazienti per i quali sia sconsigliabile il trasporto.
Le urgenze saranno sempre gestite dal 118 - Genova Soccorso.
12
IN UNA TERRA LONTANA, A METÀ STRADA TRA SUDAFRICA ED ARGENTINA, M
T
ristan da Cunha… ai meglio informati ricorderà la grande
piazza di Camogli; altri si chiederanno a chi corrisponda questo
nome, ai più sfuggirà il suo più autentico significato, l’isola, l’isola
che non c’è…
Atlantico meridionale, metà strada
tra Sudafrica ed Argentina fra le
onde dell’oceano quasi sempre in
burrasca; landa remota immersa in
una solitudine senza tempo; l’isola
anche chiamata dei “sette cognomi”, perché tante sono le famiglie
che la abitano, discendenti di naufraghi di Camogli e soldati inglesi.
Isola anche chiamata “delle patate”
(quasi unica coltivazione possibile);
sino agli anni ‘70 non circolava denaro a Tristan, ma patate. I loro
francobolli portavano impresso il
prezzo: “quattro patate”.
Quando arrivò un proiettore (azionato da un motore a scoppio) e la
magia del cinema, l’ingresso costava “una carota”: per tre mesi, ogni
giorno, lo stesso film. Collegata con
il Sudafrica da un motopesca d’altura con un solo viaggio di sette
giorni ogni due mesi e a forte rischio per chi sbarcasse solo per la
visita di un giorno. Il battello resta
in rada ed effettua le operazioni
tramite una lancia, ma solo se il
tempo è buono.
Nel 1800 Augustus Earle, un pittore, sbarcò per rimanere qualche
ora e dipingere un quadro. Una
tempesta improvvisa obbligò il suo
veliero a ripartire e fu così che Earle restò sull’isola otto mesi, con addosso i soli vestiti che indossava.
Isola vulcanica quasi circolare con
diametro di dodici chilometri e perimetro di quaranta, trecento abitanti tra cui i discendenti di alcuni
marinai di Camogli, i Repetto ed i
Tristan da Cunha, l
L’unico pianoro abitabile dell’isola, a ridosso dell’imponente parete di roccia vulcanica
(immagini tratte dal libro “Tristan da Cunha” di Anna Lajolo e Guido Lombardi,
edito dal Museo Marinaro “Tommasino Andreatta” e “L’obiettivo” snc)
Lavarello; trecento persone che
formano probabilmente la comunità più straordinaria del mondo, un
po’ comunista nell’ordinamento, un
po’ protestante nell’atteggiamento
mentale e, soprattutto, felice di
starsene dov’è.
Una comunità dove tutti sono ricchi
e poveri, dove non esistono serrature in quanto tutto è di tutti e da dove comunque non si può fuggire col
“malloppo” in quanto non si può
andare da nessuna parte. E, soprattutto, dove tutti si vogliono bene.
La storia dice che, nel 1506, un
ammiraglio portoghese, appunto
Tristan da Cunha, transita vicino
all’isola e a causa della costante
forte risacca non può scendervi.
Prosegue la navigazione ma, intanto, tornato in patria annuncia la
scoperta e gli dà il suo nome. È solo nel 1816 che viene inviata una
guarnigione inglese col compito di
controllo su Sant’Elena, ove si trova Napoleone, distante ben milletrecento miglia. Nel 1817 la guarnigione se ne va, ma un caporale
decide di restare con la moglie che
gli darà ben sedici figli, iniziando
Panificatori in Recco
13
OLTE FAMIGLIE DISCENDONO DAI CAMOGLIESI CHE VI NAUFRAGARONO NEL 1892
’isola che non c’è
così la colonizzazione in aggiunta
ai naufraghi.
Nel 1892 il veliero “Italia” di Camogli, al comando del comandante
Rolando Perasso, proveniente dalla
Scozia e carico di carbone, prende
fuoco per autocombustione e va ad
arenarsi sugli scogli dell’isola ed è
per questo che numerosi abitanti
portano i cognomi di Repetto e Lavarello. Ancora oggi sono conservati il mortaio ed il pestello
dell’“Italia”. Su Tristan la vita non
è facile; si pesca e si coltiva la terra; vi è un piccolo approdo il cui accesso è limitato come detto dalla
forte risacca e fondamentale per i
rifornimenti. Vi è un medico, ma se
necessitano cure particolari viene
lanciato un allarme via radio e si
attende il transito di una nave per
il trasbordo del malato: nessun elicottero può avere tanta autonomia.
Nel 1961 il vulcano eruttò; la popolazione venne trasferita in Inghilterra, isola europea che dell’isola
non aveva più il sapore, ed i trecento si ammalarono quasi tutti:
non avevano anticorpi. Dopo un anno si imbarcarono e tornarono tutti a Tristan… Scrive Willie Repetto,
uno degli evacuati: «…eravamo
un’isola di naufraghi, siamo diventati noi stessi dei naufraghi. Tristan? Adesso abita nei capannoni
di Pendell Camp, tra i boschi del
Surrey… la notte non si dorme col
rumore delle auto ed il ricordo della risacca… sento il mare dentro le
orecchie, sento di possedere in testa tutto l’oceano pronto a sfociare
nelle campagne d’Inghilterra…».
Una tradizionale abitazione, con il tetto in “flax”, foglie di lino seccate
Private Banker
ORTORI FAUSTO
Via XX Settembre, 45
16036 Recco (GE)
tel 0185739620
Il brigantino “Italia“ di Camogli, che nel 1892
naufragò sugli scogli dell’isola
Nell’odierna realtà i trecento sono
naufraghi per scelta, e forse per
malia. Tristan offre una vita diversa, forse, una vita rara, e non si
può viverne lontano. Lo scrittore
Marco Ferrari ne ha riassunto lo
straordinario spirito: «Tristan è il
centro del mondo e solo i suoi abitanti se ne sono accorti, liberi da
tutto, da prepotenze, soprusi, ambizioni, consumismo. Nell’isola che
non ha nulla, nella povertà e nell’assenza che la definiscono così
piccola e sperduta, sono i sogni a
diventare ricchezza, a riempire di
sé una vita abitata da così pochi oggetti e gesti essenziali». Tristan è
una comunità andata per un’altra
strada, rispetto al resto del mondo,
e non si può sfuggire alla convinzione che sia uno di quei posti che
ti cambiano la testa. Una comunità
di sentimenti forti e puri, cui basta
scrivere – avendo la pazienza di attendere la risposta anche un anno –
per vedersi recapitare il loro regalo: un paio di calze di lana bianca
dell’isola con due strisce azzurre e
ricamato un “ti voglio bene”, delicato messaggio proveniente dall’isola che non c’è…
MAURIZIO CALÌ
Milite Soccorritore
14
IL COMUNE DI AVEGNO HA INTITOLATO UNA PIAZZA ALL’INDIMENTICABILE SINDACO
In ricordo di Giuseppe Calì
I
l giorno 28 maggio, Avegno ha
dedicato una piazza alla memoria di Giuseppe Calì, che per
venticinque anni ha retto il Comune in qualità di sindaco.
La figura di questo personaggio è
stata ricordata durante una cerimonia che ha visto la partecipazione di una nutrita rappresentanza
di coloro che lo avevano conosciuto ed apprezzato, durante il lungo
periodo di carica amministrativa.
È stata anche una magnifica occasione per la ratifica del gemellaggio con l’omonima cittadina del
Canton Ticino. Il sindaco ticinese
Ivo Lanzi e quello ligure Giuseppe
Tassi, hanno suggellato con la loro
firma uno scambio di relazioni
amichevoli avviate proprio dal sindaco Calì nel lontano 1962.
Molte le autorità intervenute, tra
cui i sindaci di tutte le località limitrofe.
Introdotti dal consigliere locale Roberta Gandolfo, sono intervenuti
l’onorevole Gabriella Mondello,
l’assessore regionale Giovanni Battista Pittaluga e provinciale Maria
Cristina Castellani.
Maurizio Calì ha ringraziato pubblicamente per l’apprezzamento
manifestato dagli intervenuti all’attività di suo padre e per l’onore
che il Comune di Avegno ha voluto
riconoscergli.
Maurizio, che è consigliere e milite
molto attivo della Croce Verde, ha
anche voluto ricordare il forte legame esistente fra la nostra Associazione e Avegno, che ha visto negli ultimi anni incrementare in maniera notevole il numero di residenti.
Sopra, un momento della cerimonia di intitolazione della piazza a Giuseppe Calì.
A sinistra, il “nostro” Maurizio mostra la targa
della Comunità Montana Fontanabuona
Franco Lagomarsino ha declamato
i versi di due poesie in dialetto genovese dedicate all’amico Giuseppe Calì.
Dopo l’intervento del vice presidente della Comunità Montana della Fontanabuona, Elio Ugolini, ha
preso la parola Tiziana Zagari, che
oltre ad essere stata l’ideatrice
dell’iniziativa, in qualità di madrina della cerimonia, ha scoperto la
targa che motiva la dedica di questa nuova piazza.
Al sindaco Giuseppe Tassi il compito di chiudere la cerimonia dedicata al suo illustre predecessore, che
tanto ha fatto per lo sviluppo ed i
miglioramento della vita di Avegno.
SALVATORE PECCHIA
15
TOPÒNIMI
LIBRI
San Giovanni Buono
Sotto l’ombrellone
A San Giovanni, detto il Buono per la sua vita esemplare, è dedicata la piazza su cui sorge la cointitiolata
parrocchiale dei Santi Giovanni Battista e Giovanni
Buono. Sui documenti giunti fino a noi si legge: «Vila
Camuli nascitur Joannes Valle Rechi»; a noi piace tradurre: «Nato nella Villa Camuli, situata in valle di Recco», mentre alcuni studiosi sostengono che bisogna
leggere «nel paese di Camogli».
Molto probabilmente la «Vila Camuli» citata corrisponde oggi alla zona situata nel territorio della parrocchia nella zona di via Romagneno, la strada di collegamento con Camogli.
A rafforzare la tesi recchese è la reliquia San Giovanni Buono conservata nella chiesa parrocchiale di Recco, precisamente un braccio d’argento, che fu donato
dall’Arcivescovo di Milano Ariberto intorno al 1021. II
dono in sé e le parole incise sopra il braccio («Valis de
Recho…») sono un segno manifesto che Recco si considerava la patria del Santo. E un secolo più tardi, nel
1288, a Recco venne effettuato un lascito per la costruzione di un altare nella chiesa parrocchiale, destinato a conservarvi degnamente le reliquie.
Ma perché il dono dell’arcivescovo? Giovanni, ancora
adolescente, fu
condotto a Milano e ascritto
al clero di quella città e fatto
chierico. Supponendo che il
Santo fosse condotto a Milano
verso il ‘600 e
che
all’epoca
dei fatti avesse
una quindicina
d’anni, si può
asserire che fu
eletto a vescovo
di Milano all’età
di sessant’anni
circa e che poi
morì dieci anni
dopo. Perché a
Milano? Perché
allora i Recchesi dipendevano
sia nell’eccleL’altare al Santo nella chiesa parrocchiale
siastico come
nel civile da Milano e addirittura si può pensare che
avessero maggiori relazioni con la città lombarda piuttosto che con Genova.
Nel 1582 San Carlo Borromeo fece traslare il corpo di
San Giovanni Buono dalla chiesa oggi scomparsa di
San Michele in Duomo alla cattedrale dove a tutt’oggi
riposa, collocato in un altare tra i più ricchi e sfarzosi
dell’intero edificio. I recchesi comunque lo considerarono sempre come loro concittadino; la città lo venera
da sempre come Patrono, in antitesi con i festeggiamenti civili in onore della Madonna del Suffragio. Ogni
anno, in occasione della Pasqua,una delegazione di fedeli recchesi si reca al duomo di Milano per il tradizionale dono delle palme benedette, raccolte e intrecA.DAR.
ciate per farne dono all’altare del santo.
Con l’arrivo della stagione estiva si ripropone ai nostri occhi la riposante immagine delle spiagge nuovamente popolate da adulti bambini e anziani; per
completare il godimento,suggeriamo una breve lista
di letture che potranno facilmente trovare posto nelle nostre borse per il mare.
A tutti l’augurio di una serena estate e soprattutto
buona lettura.
Rita Valentino Merletti
Bruno Tognolini
LEGGIMI FORTE
Accompagnare
i bambini nel grande
universo della lettura
Salani editori
Due autori di grande
esperienza ci raccontano come sia importante il libro e la sua
lettura, per unire intimamente adulti e
bambini. «La voce
dell’adulto che legge
ai piu piccoli, rappresenta la prima indimenticabile canzone
dell’ infanzia».
Ogni capitolo sviluppa un tema ed in ultimo ci offre
un’antologia di testi ed un elenco eccellente di libri
consigliati.
Antonio Caron
L’ANZIANO FICCANASO
Liguria in giallo
Fratelli Frilli editori
Un autore residente nella nostra riviera, a Bogliasco, per un garbato
e scorrevole “noir”, ambientato in una calda
estate a Pietra Ligure,
ideale per un rilassato
pomeriggio.
Piergiorgio Oddifreddi
INCONTRI CON MENTI
STRAORDINARIE
Longanesi editore
Entusiasmante viaggio
per il mondo dell’autore
che intervista le “cinquanta menti straordinarie” che hanno contribuito a cambiare le conoscenze scientifiche del nostro secolo.
M.C.MORRONI
16
CENTRO ANZIANI
L
o scorso 8 maggio, sotto una
cappa di nuvole bianche,
compagne di viaggio per l’intera giornata, attraverso un bellissimo itinerario che si snodava tra
boschi di castagneti e spaccati di
montagne marmifere candidi come la neve, i nostri nonni hanno
raggiunto l’ex stazione ferroviaria
di Tamona, nei pressi di Colonnata, prima meta della gita.
Qui, con grande gioia del loro colesterolo, è stata loro offerta una
serie di assaggi del famosissimo,
bianchissimo e burrosissimo lardo, talmente buono da costringerli poi a pazientare (o, meglio, a
scalpitare) a lungo in coda per poterne acquistare anche un solo
pezzetto.
La tappa successiva, il museo di
Gita alle cave di marmo
sulle Apuane
Fantiscritti, li ha invece visti attraversare varie cave all’aperto
(fra cui la cava Michelangelo, la
preferita dall’artista) ed il famoso
Ponte di Vara, costruito nel 1870
per il trasporto ferroviario del
marmo. Il museo, veramente piccolino, oltre ad ospitare alcune
statue e marmi dalle venature
multicolori espone anche gli attrezzi di lavoro utilizzati dai cavatori fin dai tempi più remoti (le cave di Carrara, infatti, erano già
sfruttate ai tempi degli antichi Romani) ed usati ancora fino a poco
tempo fa per il taglio ed il trasporto dei massi mediante una tecnica
manuale, molto pesante e pericolosa, chiamata “lizzatura”.
La gita si è poi conclusa in allegria
con l’ormai consueto lauto pasto
allo Yacht Club di Marina di Carrara e successiva passeggiatina
digestiva lungo litorale.
••••••••••••••••••••••••••••••••
28 maggio: Il Centro Anziani ha
avuto una sua piccola fetta di gloria anche alla Festa della Focaccia, con l’esposizione dei lavori a
maglia e di decoupage delle nostre nonne. Un vero successo!
••••••••••••••••••••••••••••••••
31 maggio: Inutile dire che pure
“La Festa di Primavera” è riuscitissima. Nonostante il gran numero di aderenti (più di una cinquantina), la si è voluta tenere comunque al Centro, dove tutto è filato
liscio come l’olio. Ottimo il menù,
ottimi i vini e ottimi i dolci. Cosa si
può volere di più dalla vita? Un
amaro, forse?
Abbiamo un interesse in comune:
la buona gestione del tuo Condominio.
Commerciale
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Pro Recco superstar