La rivista per i clienti della Suva, n. 2 // maggio 2015
benefit
Combattivo
Un infortunio ha segnato la vita di Pascal
Berger. Ma lui non si è voluto arrendere al
suo destino e ha lottato.  Pagina 4
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Moderno
Lo smartphone ci aiuta a tenere lontane le
zecche. Grazie a un’apposita app è possibile prevenirne i morsi.  Pagina 11
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Esemplare
Anche in volo si può inciampare e finire a
gambe all’aria. Una compagnia aerea sensibilizza i collaboratori su questi rischi.
 Pagina 18
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Numero del trimestre
Lottare e non mollare mai
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Quindici anni fa un SMS divenne inaspettatamente famoso in Svizzera. Il testo
recitava più o meno così: «Credi nell’impossibile e l’impossibile diverrà possibile».
Con queste parole l’allora allenatore della Nazionale di hockey su ghiaccio incitò
la sua squadra che poco dopo, contro
ogni aspettativa, sconfisse la fortissima
squadra russa in un importante incontro
del Campionato mondiale.
Vi starete chiedendo perché vi racconto tutto questo. Perché anche Pascal
Berger, dopo un grave infortunio sul lavoro, ha creduto nell’impossibile. Avrebbe
dovuto arrendersi all’idea di vivere sulla
sedia a rotelle, e invece ha lottato, ha tenuto duro senza mai gettare la spugna. E
come nell’hockey anche per lui è stato
tutto gioco di squadra: grazie non solo
alla sua famiglia, ma anche al suo datore
di lavoro, oggi Berger è di nuovo in grado
di camminare e persino di sciare. Quello
che sembrava impossibile è diventato
possibile. In questa edizione di «benefit»
raccontiamo la sua storia. Non mi resta
che augurarvi buona lettura.
Pascal Mathis
caporedattore «benefit»
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18 750
franchi all’ora: è quanto la Suva risparmia grazie al
controllo accurato delle fatture. La verifica
permette di riconoscere ad esempio fatture con
prestazioni conteggiate due volte e quindi di
bloccarle. Il risparmio è di 450 000 franchi al giorno ossia di 160 milioni di franchi l’anno.
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// Suva – benefit 2/2015
Sommario
// 04
// 10
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ATTUALITÀ
04
Lottare per la vita, ma con il sorriso
Secondo i medici Pascal Berger avrebbe trascorso la vita
in carrozzina. Ma così non è stato. Grazie anche a una
buona dose di umorismo, alla volontà di ferro e al
sostegno del contesto familiare e sociale.
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E siamo a quota 1000!
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Meno infortunati grazie al test sul calcio
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Revisione LAINF: il punto della situazione
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ATTUALITÀ
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Aria pulita nelle centrali idroelettriche
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La app che previene i morsi di zecca
Oltre agli abiti adatti e alla vaccinazione adesso c’è anche
una app per proteggersi dalle zecche. La app determina il
rischio in base alla zona in cui ci si trova.
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Piccolo strumento, grande efficacia
Meno infortuni grazie all’attività fisica
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Bellikon ora con il label di Swiss Olympic
16 CONCORSO
18 COMPLIMENTI // NOTE A MARGINE
La compagnia aerea Swiss fa di tutto per prevenire le
cadute in piano tra i propri dipendenti. Il tema è trattato
anche nei corsi di formazione per il personale.
Nuovi simboli di pericolo
20 RITRATTO
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Novità: SunetLight
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17 IMPARARE DAGLI ERRORI
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Assistance: ora anche tramite app
22 NUOVE PUBBLICAZIONI
—
Suva – benefit 2/2015 //
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Reportage
Alla fine Pascal Berger ha avuto ragione: oggi cammina sulle proprie gambe.
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// Suva – benefit 2/2015
Reportage
Lottare per la vita,
ma con il sorriso
 www.suva.ch/reintegro
Paraplegia: questa è stata la diagnosi per Pascal Berger dopo un infortunio sul lavoro. «Io tornerò a
camminare» è stata la sua risposta. E così è stato. Il suo datore di lavoro ha svolto una funzione
fondamentale perché tornasse a vivere una vita normale. Testo: Daniel Schriber // Foto: Jonas Kuhn
«Non camminerai mai più». Una frase dura, sconvolgente, che ti lascia impietrito. Pascal Berger se l’è sentita
ripetere più volte, ma non ha mai voluto accettarla. Per
sua fortuna.
Flashback. Lunedì 27 giugno 2011. È una splendida
giornata di sole. Il modo migliore di cominciare la settimana, anche per Pascal Berger. Il capo montatore sta
lavorando vicino all’uscita dell’autostrada Berna-Bümpliz. Tra qualche mese verrà aperto lo svincolo «Propeller».
Berger fa il ponteggiatore, un mestiere che lo appassiona.
Insieme a due colleghi e un gruista, in mattinata Berger
movimenta delle travi d’acciaio. Colossi lunghi 14 metri
e pesanti 2 tonnellate. Che cosa sia successo esattamente, Berger non lo ricorda. Si presume che una trave d’acciaio si sia mossa per le vibrazioni provocate dal passaggio di un camion. All’improvviso uno schianto e l’urlo di
Berger. Quando avverte il dolore sordo alla schiena capisce subito che è successo qualcosa di grave.
Dopo la diagnosi un vuoto emotivo
In quel momento Berger non prova dolore. Solo molto
tempo dopo scoprirà di aver avuto molta fortuna a non
morire per la forte emorragia interna. «Ricordo soltanto
che mi si era addormentato il braccio… ». Qualche minuto più tardi: ambulanza, primi soccorsi, Inselspital di
Berna. E dopo, il buio assoluto. Quando riprende coscienza, oltre 24 ore più tardi, Berger ha già subìto un lungo
e complicato intervento alla schiena. È imbottito di antidolorifici che può autoiniettarsi premendo ogni dieci
minuti un piccolo pulsante. Al suo capezzale la moglie e
Non vedono l’ora di tornare
Dopo un infortunio molti sentono la mancanza del
proprio lavoro e della loro vita abituale. E noi possiamo
aiutarli standogli vicino, senza abbandonarli al loro
destino. Tutti possono dare una mano: familiari, amici,
conoscenti, colleghi di lavoro e medici.
Proprio su questo aspetto è incentrata la
nuova campagna che la Suva lancerà in questi giorni.
Spot televisivi, banner o inserzioni come quella riportata a pagina 24 sottolineano quanto sia importante il
sostegno e la solidarietà del contesto familiare e sociale
dell’infortunato. Mettetevi alla prova e risolvete il nostro
quiz su Facebook. Per saperne di più: www.suva.ch/
reintegro e www.facebook.com/suvasvizzera. // mpf
Suva – benefit 2/2015 //
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Reportage
L’unico segno lasciato dal grave infortunio: la cicatrice.
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// Suva – benefit 2/2015
Reportage
le bimbe di 7 e 3 anni. Non avevano mai visto il loro papà
così debole e inerme. Il corpo di Berger è paralizzato dai
fianchi in giù.
È proprio in questo ospedale che il ponteggiatore
si sente dire per la prima volta: «Non camminerai mai
più». Poi succede qualcosa che nessuno si sarebbe mai
aspettato: Berger precipita in un profondo vuoto emotivo. «Una simile diagnosi è un duro colpo, ti mette al
tappeto».
Fatica e gratificazione
Come tutti i paraplegici, anche Berger dopo la permanenza in ospedale deve andare al Centro di Nottwil. «Non
camminerai mai più». Ecco di nuovo quella frase maledetta! Ma Berger, il combattente, quello che «non molla
mai», non ci sta. Con caparbietà si ripete continuamente queste parole: «Non m’importa quanto tempo dovrò
restare qui dentro, ma una cosa è certa: io di qui me ne
vado con le mie gambe!». E da quel momento inizia a
lottare.
Dopo dieci giorni, con molta fatica e sudore, riesce
a piegare il ginocchio, seppur di poco. Prima il destro e
poi anche il sinistro. Più ci prova, più fa progressi. Dopo
tre settimane comincia a camminare tenendosi alle parallele. «Sembravo un robot, ma camminavo». Quasi ogni
giorno una nuova conquista. Berger, che di solito risponde in modo scanzonato, si fa serio. Parla di «momenti
indescrivibili».
Trascorre quattro mesi e mezzo a Nottwil dove
conosce tanti altri pazienti. «Molti erano messi molto
peggio di me». Ben presto Berger smette di lamentarsi
e, anzi, si ritiene fortunato. Il 7 ottobre 2011 torna a casa.
Sulle proprie gambe!
L’umorismo è il miglior antidoto
Marzo 2015. Pascal Berger siede in un caffè a Lyss, a pochi
minuti dal suo posto di lavoro alla xBau AG. Il viso illuminato dal sole. Gli chiedo se l’infortunio lo ha cambiato. «Sono rimasto quello di sempre» risponde con un
sorriso da monello. Le battute e la voglia di scherzare lo
hanno aiutato nei periodi difficili in ospedale, a Nottwil
e durante la riabilitazione. «Senza una buona dose di
umorismo non ce l’avrei fatta».
La parola all’esperto
Nell’intervista con «benefit», Peter Diermann, caposettore Prestazioni assicurative, spiega come la Suva aiuta
gli infortunati a reinserirsi nel mondo lavorativo.
Che cosa fa concretamente la Suva per il reinserimento
degli infortunati?
Chi ha subìto un infortunio grave viene assistito in
modo globale. La Suva mette in atto tempestivamente
le misure per la riabilitazione professionale a stretto
contatto con il datore di lavoro e l’assicurazione invalidità (AI). Assiste inoltre gli infortunati che non hanno
diritto alla riformazione professionale dell’AI cercando
aziende disposte a offrire loro un addestramento o una
formazione empirica per trovare un nuovo impiego.
Favorire il rientro in azienda in tempi rapidi non serve
solo a ridurre i costi?
È un’affermazione che sentiamo spesso. Occorre
considerare però che tanto più a lungo si resta lontani
dal lavoro, quanto più difficile diventa reinserirsi nella
quotidianità lavorativa. Anche l’azienda e i colleghi di
lavoro traggono benefici dal rientro in azienda della
persona infortunata. Certo, la Suva cerca di contenere
eventuali versamenti di rendite. Ma a beneficiare di
queste economie non è la Suva, bensì le aziende sotto
forma di premi più bassi.
Quale vantaggio traggono gli infortunati a ritornare a
lavorare il prima possibile?
Molti assicurati costretti ad assentarsi per lungo tempo
dal lavoro dicono che si «sentono in gabbia» a non
lavorare. Tornare in azienda offre loro nuove prospettive
e li aiuta a ritrovare i ritmi di vita quotidiani. Si sentono
apprezzati dal contesto professionale e questo aumenta la loro autostima. Tutti fattori che incidono positivamente sulla guarigione. // mpf
Suva – benefit 2/2015 //
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Reportage
Meglio riprendere a tempo parziale
Dopo un infortunio, i medici certificano spesso un’incapacità al lavoro pari al 100 per cento e l’assenza
termina quando il paziente si ristabilisce del tutto.
Eppure, molte persone sarebbero in grado di lavorare
parzialmente già durante la convalescenza. In molti casi
si adotta la politica del «tutto o niente» perché è difficile
definire con precisione come si svolge l’attività lavorativa quotidiana delle persone infortunate. Ad esempio,
occorre appurare se il lavoro vada svolto in piedi o seduti, se sia necessario sollevare carichi pesanti o se sia
possibile dedicarsi temporaneamente ad altre attività.
Spesso, tuttavia, il reinserimento graduale
sarebbe una soluzione migliore per gli infortunati. Il
rientro al lavoro risulta meno traumatico e il processo
di guarigione prosegue in maniera più piacevole se la
persona è integrata nel suo contesto abituale. Anche i
lavori poco faticosi offerti dall’azienda sono spesso una
buona alternativa per entrambe le parti. Per maggiori
informazioni: www.suva.ch/reintegro. // mpf
Oggi non solo riesce a camminare, ma persino a
sciare. Ovviamente con qualche limitazione. Ad esempio,
deve stare attento alla schiena. Sollevare pesi? Al massimo 5 chili. Ciò significa che a soli 44 anni non potrà mai
più lavorare come ponteggiatore. «Questo mi fa rabbia»
dice scrollando le spalle. Era il lavoro dei suoi sogni. «Ma
devo arrendermi alla realtà».
Berger continua a lavorare per il suo vecchio datore di lavoro. Ha seguito un corso di riqualificazione come
costruttore e responsabile degli apprendisti. In estate
frequenterà un corso per diventare assistente alla sicurezza e quindi sarà di nuovo sui cantieri. Berger è molto
grato al suo datore di lavoro. «L’azienda mi è sempre
stata vicino».
Sostegno da parte del datore di lavoro
Alexander Lehmann, membro della direzione della xBau
AG, definisce l’infortunio di Pascal Berger un evento
traumatico che lo ha toccato profondamente. Lehmann
ha sempre avuto rapporti amichevoli e non soltanto professionali con il suo collaboratore di lunga data.
Lehmann si ricorda perfettamente di quando è
andato a trovarlo la prima volta in ospedale. È stato pochi
giorni dopo l’infortunio. «Il primo impatto è stato di
paura» ammette. Che cosa era successo al capo montatore così forte, attivo e prestante? Berger giaceva immobile in un letto d’ospedale. Ma, al pari dell’infortunato,
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// Suva – benefit 2/2015
anche il superiore ha subito ritrovato l’ottimismo.
Lehmann ne era certo: «se c’è qualcuno in grado di lasciare questo posto sulle proprie gambe, questo è lui».
Anche gli altri membri della direzione della xBau
AG non hanno mai dubitato che Berger avrebbe fatto ritorno in azienda. «È nostro dovere essere vicini ai nostri
collaboratori quando si trovano ad attraversare situazioni difficili».
Tatto e sensibilità
Anche Brigitte Jaeggi loda la collaborazione con la xBau
AG. Jaeggi ha seguito il caso in qualità di case manager
della Suva. La sua funzione è quella di fare da tramite tra
l’assicurazione infortuni, l’AI, il datore di lavoro, l’infortunato e altre persone che svolgono un ruolo importante
nel caso. Il case management non si occupa in primis
della persona infortunata, ma di gestire la situazione
eccezionale in cui viene a trovarsi. Sembra un compito
molto impegnativo, ed in effetti lo è.
«Questo lavoro richiede molta sensibilità e tatto»
sottolinea Jaeggi. «Un simile evento rappresenta una
grandissima sfida per le persone coinvolte». La xBau AG
l’ha affrontata in modo eccellente. «Dal primo giorno
l’azienda ha fatto il possibile per aiutare Berger a far ritorno al suo posto di lavoro» afferma Jaeggi. A questo si
aggiungono la famiglia e gli amici che hanno sempre
sostenuto Berger. «E soprattutto Pascal ha avuto la volontà di farcela». Tutto questo ha fatto sì che il reinserimento professionale sia riuscito perfettamente.
Pascal Berger ritorna spesso con la mente all’infortunio, anche se ormai è passato qualche anno. «Soprattutto quando sento dolore alla schiena». Cerca di
vivere la sua vita come faceva prima dell’infortunio: con
dinamismo, energia e ottimismo. E non vuole assolutamente più sentire quella maledetta frase.
Reportage
Nonostante il grave infortunio non ha mai perso la voglia di sorridere: Pascal Berger.
Suva – benefit 2/2015 //
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Attualità
Aria pulita nelle centrali idroelettriche
 www.suva.ch/waswo/44097.i
Nelle centrali idroelettriche il radon accumulato può rappresentare un rischio per la salute dei lavoratori.
Per ridurre al minimo tale rischio bisogna limitare il tempo di permanenza nei locali e adottare alcune misure
di protezione, come nel caso di una centrale basilese.
Il radon è un gas nobile radioattivo presente in natura. La sua caratteristica è di
essere invisibile, insapore e inodore.
Questo gas nobile può penetrare nelle
centrali idroelettriche tramite l’acqua sorgiva e le falde freatiche. Una parte del
radon è disciolto nell’acqua che però si
può bere senza problemi. Il radon diventa
pericoloso per la salute se inalato. La
maggior parte delle centrali idroelettriche
sono a tenuta stagna e quindi il radon vi
rimane imprigionato.
E proprio qui sta il pericolo per i lavoratori che operano all’interno degli stabilimenti. Il problema è stato riconosciuto
dalla società basilese IWB che nella zona
«Lange Erlen» gestisce 13 pozzi freatici
e tratta l’acqua potabile. In fondo si sapeva che il radon era presente in questa
zona, tuttavia i responsabili volevano
sapere esattamente in quale concentrazione e per questo hanno incaricato il laboratorio cantonale di Basilea città di effettuare delle misurazioni.
Valori elevati di radon
Il laboratorio cantonale ha dotato tutti gli
impianti e il personale di dosimetri per misurare l’esposizione al radon. Ecco un
commento di Andreas Rickenbacher, responsabile della gestione e della manutenzione degli impianti: «In alcuni edifici
abbiamo riscontrato un elevato tenore di
radon. Dato che il personale rimane solo
poche ore alla settimana in quei locali, le
dosi annuali calcolate erano al di sotto
dei limiti attualmente consentiti».
Nonostante questo, la società ha comunque deciso di ridurre il tenore di radon nei locali, afferma Andreas Rickenbacher. L’IWB ha deciso di adottare una
misura di ventilazione permanente: i lavori di risanamento sono già iniziati al pozzo
8, quello con un tenore di radon particolarmente alto. Qui le condotte e la pompa
sono state sostituite e il pozzo sigillato
completamente.
Ora questo pozzo viene alimentato
da aria fresca tramite un sistema di tubi a
tenuta stagna dotati di un semplice filtro
per l’aria. «Il tubo per l’apporto di aria e
il tubo di sfiato saranno portati direttamente al di fuori del pozzo, così il radon
presente nell’aria del pozzo sarà evacuato all’esterno e non si accumulerà più
all’interno dei locali» spiega Andreas
Rickenbacher. Quest’anno altri pozzi freatici saranno sottoposti agli stessi lavori
di risanamento.
Tra l’altro, va anche detto che la Suva
è sensibile a questo problema e che per
avere un quadro generale della situazione
in Svizzera quest’anno intende avviare una
serie di misurazioni a livello nazionale. // dkf
Efficace: un sistema di tubi immette aria fresca nel pozzo freatico. // Dominik Wunderli
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// Suva – benefit 2/2015
Attualità
La app che previene i morsi di zecca
 www.itunes.com/apps/Zecke  www.suva.ch/waswo-i/44051  www.suva.ch/dossier-zecche
Farsi vaccinare e indossare indumenti adatti non sono più gli unici modi di prevenire i morsi di zecca. Adesso si
può utilizzare anche una app. Il nuovo programma interattivo utilizza varie fonti di dati per determinare il rischio
di zecche nel luogo in cui ci si trova. La app è anche utile in caso di morso di zecca.
Fatti e cifre
La Suva e altri assicuratori
LAINF registrano annualmente
9 700 casi di morsi di zecca
(media 2009 – 2013). I costi si
aggirano intorno ai 7,7 milioni di
franchi l’anno. I morsi di zecca
si verificano perlopiù nel tempo
libero, ad esempio durante le passeggiate, i viaggi oppure durante i
lavori di giardinaggio. I casi riscontrati sul lavoro sono relativamente
rari e rappresentano meno di un
decimo del totale. // mpf
Minuscola e perfida: una zecca ripresa al microscopio // zVg
Sono piccole e aspettano solo di poter
mordere le persone e succhiarne il sangue: parliamo delle zecche. Per loro è arrivata l’alta stagione. Quindi, tutti quelli che
si intrattengono volentieri nei boschi o ai
margini dei boschi devono prestare particolare attenzione. Il sottobosco è la zona
preferita da questi animaletti che raggiungono i 4 millimetri di grandezza.
Adesso è disponibile una app per
prevenire i morsi di zecca. L’applicazione
per smartphone della Scuola universitaria di scienze applicate di Zurigo (ZHAW)
utilizza diverse fonti d’informazione per
determinare il rischio di zecche.
Il video mostra come togliere una zecca
Il luogo in cui si trova l’utente dello smartphone influisce notevolmente sulla determinazione del rischio. Questa informazione abbinata ai dati statistici della Confederazione indica se la persona si trova
in una zona a rischio o no. «Inoltre, l’app
usa i dati meteorologici» spiega Werner
Tischhauser, collaboratore scientifico
della ZHAW. Anche questi dati fornisco-
no informazioni sulla presenza di zecche.
«Infatti, le temperature intorno ai 20 °C e i
luoghi con elevata umidità dell’aria offrono un biotopo ideale per questi insetti».
La app informa anche come proteggersi efficacemente dalle zecche, ossia
indossando pantaloni lunghi e indumenti
con maniche lunghe oppure infilando i
calzoni nei calzini. Inoltre sugli indumenti
chiari è più facile scoprire la presenza di
una zecca.
Indolore ma non sempre innocuo
Un breve video mostra come rimuovere
dalla pelle la zecca con una pinzetta. In
tale evenienza è utile usare il diario della
app. Qui si annota il giorno in cui si è stati morsi. In seguito la app chiede regolarmente all’utente se presenta sintomi di
una malattia. Anche se la zecca è stata
tolta, non significa che non si è stati infettati. «Se l’utente presenta un sintomo tra
quelli indicati dalla app, è opportuno consultare un medico» spiega Tischhauser.
I morsi di zecca sono pericolosi, perché sono indolori, ma talvolta hanno con-
seguenze insidiose. In Svizzera si può
contrarre soprattutto la meningoencefalite primaverile-estiva (TBE). Questa infezione virale, che si manifesta inizialmente
con sintomi simili all’influenza, può causare la meningite, contro la quale ci si può
però proteggere con una vaccinazione.
Per la borreliosi di Lyme non esiste invece
una vaccinazione profilattica. Questa affezione batterica causa infiammazioni
della pelle, delle articolazioni, del cuore e
del sistema nervoso. Fortunatamente
può essere trattata con antibiotici. // mpf
La app della ZHAW è gratuita e si
può scaricare al link indicato. Per
ora è disponibile solo in tedesco e
francese e solo per iPhone e iPad.
Suva – benefit 2/2015 //
11
Attualità
Piccolo strumento, grande efficacia
 www.suva.ch/minirullo
La Suva ha messo a punto un nuovo programma dedicato al movimento e incentrato su un piccolo rullo verde: il minirullo.
Uno strumento intelligente per rilassare e
rigenerare i muscoli, ma utile anche per
rinforzarli, allungarli e attivarli prima di
fare sport.
I nostri muscoli sono rivestiti e tenuti
insieme dalle fasce muscolari, un tessuto
connettivo molto sensibile al dolore che
può irrigidirsi e ispessirsi per mancanza
di movimento, lesioni, iperaffaticamento
e stress psichico. Massaggiare i muscoli
con il minirullo è un modo molto efficace
per prevenire l’irrigidimento muscolare e
sciogliere le aderenze fasciali. Questo
strumento è adatto sia per i professionisti
che per i profani dello sport. Il programma
di esercizi e il minirullo sono disponibili su
www.suva.ch/minirullo. // rmu
Meno infortuni grazie all’attività fisica
 www.suva.ch/corse
Svolgere attività fisica favorisce il benessere, fa bene alla salute, riduce il rischio
di infortunio e migliora la resistenza allo
stress. Per questo motivo la Suva propone varie misure con cui incoraggiare le
persone a muoversi in modo sano.
Anche quest’anno la Suva agisce
come partner per la prevenzione in diverse gare di podismo. Correre è una delle
discipline sportive più popolari in Svizzera
perché si può praticare dove e quando si
vuole e non comporta spese eccessive.
La Suva sponsorizza le manifestazioni
popolari dedicate alla corsa fino alla categoria semimaratona. Prima delle gare
più importanti, gli iscritti possono fare riscaldamento sotto la guida di un esperto
della Suva, così da affrontare la corsa nel
migliore dei modi.
Motivare gli «sportivi da poltrona»
La Suva presta un’attenzione particolare
alle corse aziendali. A questo scopo ha
organizzato dei corsi gratuiti di una giornata per formare dei coach, i quali a loro
volta si prestano ad allenare altre persone
in azienda in vista di una corsa.
12
// Suva – benefit 2/2015
La Suva cerca inoltre di spingere gli
«sportivi da poltrona» a mettere in pratica
i loro propositi di fare più attività fisica.
In giugno inizierà il coaching dedicato a
tutti coloro che si propongono di fare più
moto nella propria quotidianità. Durante
le quattro giornate di workshop, Thomas
Mullis della ditta Vikmotion mostrerà
come motivare sé stessi a fare più attività fisica nella vita quotidiana. Gli sportivi
interessati e tutti coloro che intendono diventarlo possono iscriversi all’indirizzo su
indicato. // rmu
Attualità
Nuovi simboli di pericolo
 www.suva.ch/ghs-i  www.infochim.ch
Conoscete già i nuovi simboli di pericolo
internazionali per i prodotti chimici? Se
non li conoscete, è tempo di informarsi:
il 1 ° giugno scadrà il periodo transitorio
per il passaggio dalla vecchia simbologia
su sfondo arancione alla nuova e a partire
da quella data tutti i prodotti immessi sul
mercato svizzero dovranno recare una
nuova simbologia su sfondo bianco.
Se la novità più evidente riguarda
proprio i simboli, non meno importanti
sono le indicazioni concrete riguardanti i
pericoli e le misure di sicurezza da rispettare. Ricordiamo che sia nella nuova che nella vecchia etichettatura (consentita fino al
2017) quello che bisogna leggere attentamente è il testo stampato in piccolo. // afe
Assistance: ora anche tramite app
 www.suva.ch/assistance-i
Le vacanze all’estero sono un’esperienza
entusiasmante: si conosce la cultura, il
paesaggio, la lingua locale e naturalmente si evade dalla routine quotidiana del
lavoro. Che fare però se questo sogno di
quiete e relax si trasforma in un incubo?
Come procedere in caso di infortunio
all’estero? Anche per chi parla la lingua
del posto, un infortunio è comunque fonte di stress.
In questi casi viene in soccorso degli
assicurati Assistance di SuvaCare, che
oggi integra la sua offerta anche con
un’app. Con un semplice clic si accede in
qualsiasi momento a informazioni e funzioni importanti. Un tasto SOS collega lo
smartphone direttamente con la hotline
Assistance o altri numeri d’emergenza.
Oltre a utili consigli su come comportarsi
nelle situazioni di difficoltà, l’app fornisce
anche varie informazioni sulle prestazioni
della Suva e consente di compilare e inviare una notifica d’infortunio. E se è passato un po’ di tempo dall’ultimo corso di
primo soccorso, con l’app si possono ripassare le misure immediate salvavita,
preferibilmente prima di un infortunio.
sulenza tramite una hotline telefonica disponibile 24 ore su 24. Assistance inoltre
anticipa le spese mediche e ospedaliere
e, all’occorrenza, organizza il trasferimento in un’altra clinica o il rientro a casa.
Basta una telefonata per ottenere l’aiuto
necessario. Per le spese di cura si applicano le stesse condizioni valide in Svizzera. Le spese supplementari, ad esempio per il trattamento in una costosa
clinica privata, sono infatti a carico della
persona assicurata.
La Suva si avvale della rete globale di
EuropAssistance, la nota azienda internazionale specializzata nell’immediata
organizzazione e realizzazione di misure
di pronto intervento. // p8n
Tanti servizi per gli assicurati Suva
Molti non sanno che chi si assicura in
Svizzera contro gli infortuni non professionali gode automaticamente della copertura assicurativa anche per brevi soggiorni all’estero. Gli assicurati della Suva
possono contare sul servizio Assistance
che offre assistenza medica, tutela e con-
Come contattare Assisstance:
Hotline 24h: +41 848 724 144
Scarica l’app:
www.suva.ch/assistance-i
Suva – benefit 2/2015 //
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Attualità
E siamo a quota 1000!
 www.charta-sicurezza.ch
Nei primi mesi del 2015 la Charta della
sicurezza ha battuto un record importante: la ditta Les Fils de Léon Sarrasin SA di
Martigny è stata la millesima azienda a
sottoscrivere questo documento. In segno di ringraziamento, i rappresentanti
della Suva le hanno consegnato, a titolo
simbolico, una copia della Charta in formato gigante.
I sostenitori della Charta si impegnano a garantire il rispetto delle regole di
sicurezza, a sospendere i lavori in caso di
pericolo e a riprenderli solo dopo aver ripristinato la sicurezza. La Charta è stata
ideata nel 2011 dalla Suva in collaborazione con le associazioni dei datori di lavoro, i progettisti e i sindacati, allo scopo
di ridurre gli infortuni gravi sul lavoro. Le
aziende interessate ad aderirvi possono
farlo all’indirizzo sopra indicato. // mpf
Meni infortunati grazie al test sul calcio
 www.suva.ch/test-sul-calcio
Che cosa se ne fa il Basilea di un attaccante, la nazionale femminile di un mediano di fascia o la squadra di quarta lega
di un difensore centrale fortissimi? Nulla,
se sono infortunati. Gli allenatori vogliono
avere in squadra giocatori in forma e, soprattutto, sani. Obiettivo condiviso anche
dall’Associazione Svizzera di Football
(ASF), che infatti ha deciso di integrare il
test sul calcio della Suva nella formazione
degli allenatori al posto del programma di
prevenzione Sport Basics.
Ad ogni allenatore una busta
«È ovvio che un allenatore voglia fare ricorso a ogni mezzo per ridurre al minimo
il rischio d’infortunio» afferma Yves
Débonnaire, responsabile della formazione allenatori dell’ASF. Perciò, a partire da
quest’anno, ciascun allenatore riceve
una busta con tutto il materiale informativo che spiega come svolgere al meglio il
test sul calcio e come impiegarlo per portare la squadra al successo.
Con il test sul calcio lanciato lo scorso anno, la Suva intende ridurre il numero
degli infortuni (ben 45 000) che ogni anno
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// Suva – benefit 2/2015
si verificano sui campi di calcio. Il test
comprende una cinquantina di domande
su diversi ambiti quali: allenamento, condizione fisica o stile di vita. Dal risultato si
può dedurre quanto è elevato è il rischio
d’infortunio del singolo giocatore.
Secondo le prime analisi, il 77 per
cento dei partecipanti presenta un rischio
elevato. Il motivo va cercato nel fatto che
molti trascurano gli elementi preventivi
nell’allenamento, come gli esercizi di rafforzamento o di flessibilità. «Gli allenatori
possono dare un contributo prezioso»
sottolinea Gassmann. «Affinché vi siano
meno infortuni sia tra i professionisti che
tra i dilettanti». // mpf
Attualità
Revisione LAINF: il punto
della situazione
Novità: SunetLight
 www.suva.ch/revisione-lainf
Per le piccole e medie aziende che notificano alla Suva solo pochi infortuni e malattie professionali è disponibile il nuovo
strumento SunetLight. Esso permette di
notificare gli infortuni in modo semplice e
rapido via Internet e di inviare alla Suva
anche documenti, ad esempio il certificato medico. SunetLight sostituisce SunetWeb che è stato da poco disattivato.
SunetPlus, il prodotto con più funzioni, non ha subito cambiamenti e rimane
come sempre disponibile. // mpf
Lo scorso settembre il Consiglio federale
ha licenziato e sottoposto al Parlamento
il messaggio aggiuntivo concernente la
revisione della LAINF. Le parti sociali,
l’Associazione Svizzera d’Assicurazioni e
la Suva sostengono il progetto. L’oggetto
è dapprima approdato alla commissione
del Consiglio nazionale.
Per la Suva la revisione assume particolare importanza poiché chiarisce diversi aspetti tecnici, fra cui ad esempio la
durata dell’assicurazione. I casi speciali,
come l’inizio del lavoro nel fine settimana,
hanno spesso creato problemi di interpretazione. La revisione prevede che l’assicurazione cominci il giorno in cui inizia il
rapporto di lavoro o sussiste per prima
volta il diritto al salario. Essa ridefinisce
inoltre il versamento delle rendite dell’assicurazione infortuni in età AVS.
Le modifiche non sono tuttavia limitate agli obblighi: la legge precisa infatti
anche le ulteriori attività accessorie che la
Suva è autorizzata a svolgere. Oltre ai
compiti che è tenuta ad assumere, la
Suva può operare in quattro ambiti ben
definiti: può gestire cliniche di riabilitazione, occuparsi della gestione di infortuni
per conto terzi, sviluppare e vendere prodotti per la sicurezza sul lavoro.
Le suddette attività accessorie non
sono nuove e sono strettamente correlate
ai compiti principali della Suva, come dimostra il fatto che l’azienda già oggi gestisce due cliniche di riabilitazione e sviluppa prodotti per la sicurezza sul lavoro.
La Suva può così allargare la propria attività di prevenzione e riabilitazione, rispondendo nel contempo a un’esigenza
ampiamente condivisa. Con il messaggio
aggiuntivo del Consiglio federale si vogliono ora sancire questi compiti per legge. // sug
 www.suva.ch/sunet
Impressum
Editore: Suva, casella postale, 6002 Lucerna
Tel. 041 419 51 11, fax 041 419 58 28
www.suva.ch/it; benefi[email protected]
Redazione: Pascal Mathis (mpf)
Produzione: Irma Steinmann
Hanno collaborato a questa edizione:
Karin Diodà (dkf), Alois Felber (afe), Nadia Gendre (gnc),
Robert Hartmann (hat), Cécile Hertling (her),
Stefan Kühnis (stk), Pedro Lenz, Regula Müller (rmu),
Nora Pfund (p8n), Daniel Schriber (scd),
Takashi Sugimoto (sug)
Traduzione: Claudia Cesetti, Francesco Di Lena,
Marco Guasso, Roland Koller, Silvia Trevisan
Fotografie: Keren Bisaz, Alma Johanns, Jonas Kuhn,
Dominik Wunderli
Bellikon ora con il label di
Swiss Olympic
 www.rehabellikon.ch
Da quasi un anno i pazienti della Rehaklinik Bellikon appassionati di sport possono rivolgersi al nuovo reparto di «Medicina sportiva e riabilitazione».
I programmi di terapia e allenamento personalizzati servono a migliorare la condizione fisica e le abilità del paziente che
incidono positivamente sulla guarigione,
sulla riabilitazione e sul reinserimento
socio-professionale. Swiss Olympic ha
conferito alla Rehaklinik Bellikon la certificazione di «Sport Medical Base». La Clinica riafferma così il suo valore di clinica
di riferimento per la medicina dello sport.
Anche la seconda clinica di riabilitazione Suva, la CRR di Sion, ha motivo di
essere orgogliosa: ha nuovamente ottenuto il label di «Swiss Olympic Medical
Center», il quale certifica che la Clinica
offre i propri servizi e le proprie competenze a livello sovraregionale. // p8n
Illustrazione: Barbara Hahn
Per ordinazioni o cambi di indirizzo:
Suva, Servizio clienti, casella postale, 6002 Lucerna
e-mail: [email protected]
www.suva.ch/waswo-i
Riproduzione autorizzata con citazione della fonte.
«benefit» è pubblicato quattro volte l’anno.
La rivista è prodotta a impatto zero sul clima:
www.myclimate.org.
Il modello Suva
I quattro pilastri della Suva
• La Suva è più che un’assicurazione perché
coniuga prevenzione, assicurazione e riabilitazione.
• La Suva è gestita dalle parti sociali: i rap-
presentanti dei datori di lavoro, dei lavoratori e della Confederazione siedono nel
Consiglio di amministrazione. Questa composizione paritetica permette di trovare
soluzioni condivise ed efficaci.
• Gli utili della Suva ritornano agli assicurati
sotto forma di riduzioni di premio.
• La Suva si autofinanzia e non gode di
sussidi.
Suva – benefit 2/2015 //
15
Concorso
Testate le vostre conoscenze
Il vostro grill a gas è ermetico e sicuro?
 www.suva.ch/concorso  www.suva.ch/waswo-i/55347  www.grillgaz.ch/it/sicuro
Risposta:
Domanda:
Cosa dovete fare prima della stagione delle grigliate per non compromettere la vostra sicurezza?
A
Acquistare bombole di gas ben piene per evitare che la festa finisca
in modo brusco.
1° premio: grill
«Montreux 570G» di Outdoorchef
B
Controllare il tubo del gas e sostituirlo se presenta crepe.
C
Pulire accuratamente il grill per
non rovinare il sapore della carne.
Con l’arrivo della bella stagione inizia anche il periodo delle grigliate all’aperto.
Negli ultimi anni è cresciuta la popolarità
dei grill a gas, i quali vanno tuttavia utilizzati con la dovuta prudenza.
Bisogna sapere che i grill a gas acquistati all’estero possono essere molto pericolosi: i regolatori di pressione in uso all’estero non sono infatti compatibili con le
bombole abitualmente impiegate in Svizzera, in quanto i diversi sistemi di guarnizione non consentono di stringere saldamente il raccordo. È pertanto possibile
che fuoriesca del gas e che una scintilla
anche piccolissima provochi un incendio.
Soluzione dell’ultima edizione
 www.suva.ch/prodotti-di-sicurezza
2° premio:
fotocamera Instax «mini black» di Fuji
A circa 10 000 articoli
B circa 20 000 articoli
C oltre 30 000 articoli
3° premio:
spazzolino a ultrasuoni di Oral-B
Termine di partecipazione: 26 giugno 2015
16
// Suva – benefit 2/2015
Quanti articoli sono disponibili complessivamente sul mercato virtuale Sapros?
4°–10° premio:
due buoni per il cinema
La risposta esatta è la C. Sapros, l’emporio virtuale per i prodotti legati alla sicurezza e alla salute, ospita più di 30 000
articoli di una sessantina di offerenti.
I prodotti in vendita devono soddisfare
i requisiti di legge in materia di sicurezza
e tutela della salute.
I vincitori sono stati informati
per iscritto. I loro nomi sono pubblicati
su www.suva.ch/concorso.
Imparare dagli errori
Autista colpito a morte da un pallet
 www.suva.ch/esempi-infortuni  www.suva.ch/regole
Durante un’operazione di scarico merci una catasta con sopra un pallet si ribalta, cade oltre la sponda del
camion e colpisce in pieno l’autista alla testa. Come è potuto succedere?
La parola all’esperto
Daniel von Allmen, specialista per la
sicurezza alla Suva, spiega la dinamica di
questo infortunio.
Quando si usano i carrelli elevatori quali sono
gli infortuni più ricorrenti?
Gli infortuni più frequenti e gravi sono quelli
in cui una terza persona è coinvolta, ad
esempio a causa del ribaltamento del carico.
Il carico, in posizione precaria, cade e colpisce l’autista.
Le cause principali di questi infortuni sono
riconducibili a una manovra errata del
carrellista e all’uso improprio del mezzo.
Un carrellista sta scaricando della merce da un camion. L’ultima catasta è però
troppo lontana dal bordo e quindi impossibile da sollevare completamente. Per
questo motivo il carrellista cerca di avvicinarla a sé con la punta delle forche.
Ma i vari spostamenti indotti dalle
forche sbilanciano la catasta, in cima alla
quale è posizionato un pallet, senza alcun
fissaggio, con sopra una tubatura metallica. Il pallet finisce per cadere oltre la
sponda del camion. L’autista, che si trova
proprio dietro al veicolo e non è visibile al
carrellista, viene colpito violentemente e
muore sul colpo.
un pallet di 200 kg, senza alcun fissaggio. Questo carico non era stato messo
in sicurezza.
Infine, l’autista del camion e il carrellista non si erano messi d’accordo su
come scaricare la merce. Se lo avessero
fatto, l’autista non si sarebbe messo dietro la sponda del camion e questa tragedia non sarebbe mai avvenuta. // dkf
Come si possono evitare questi infortuni?
La regola fondamentale è far manovrare i
carrelli elevatori solo da persone che hanno
acquisito una specifica formazione in
materia. Anche il datore di lavoro deve
conoscere le regole di sicurezza e garantire
che siano sempre rispettate in azienda. La
pubblicazione Suva «Nove regole vitali per
l’utilizzo di carrelli elevatori» può aiutare i
datori di lavoro a far rispettare le regole di
sicurezza.
Perché i lavoratori tendono a non rispettare
queste regole?
Far rispettare le regole
Si è soliti sottovalutare la pericolosità di
questi mezzi. Nella pratica quotidiana
Carico non agganciato correttamente
L’infortunio è avvenuto perché il carrello
elevatore non è stato manovrato correttamente. Il carrellista avrebbe dovuto avvicinare al bordo la catasta di merci con un
carrello portacarichi. Invece, ha sollevato
la catasta lateralmente, senza riuscire ad
agganciare correttamente il carico. Per di
più, in cima alla catasta era appoggiato
Molti degli infortuni occorsi con i
carrelli elevatori sono imputabili
al mancato rispetto delle norme di
sicurezza da parte dei carrellisti. Per
questo è importante che i superiori
impongano queste regole. Nel caso
in questione sono state violate due
regole vitali, ossia: «Utilizziamo i
carrelli elevatori conformemente alle
istruzioni».
subentra la routine e le regole da rispettare
passano quasi in secondo piano. Un altro
motivo è che i superiori non intervengono in
caso di trasgressione. Non vigilano sul
rispetto delle regole di sicurezza oppure
capita addirittura che non conoscano le
regole basilari.
Suva – benefit 2/2015 //
17
Complimenti
Per non finire a gambe in aria
 www.suva.ch/inciampare
A terra o in aria, durante il lavoro o nel tempo libero: gli oltre 8000 collaboratori di Swiss passano gran parte
della giornata in piedi. E per non finire a gambe all’aria, la compagnia di volo analizza i rischi di caduta in piano
per gli assistenti di volo, i piloti, il personale di terra e quello amministrativo.
Il personale di bordo di Swiss è il più esposto al rischio di caduta in piano.
Qualche giorno dopo la abbondante nevicata tra Natale
e Capodanno scorso, un tecnico della Swiss è scivolato e
si è fratturato la gamba in ben due punti. Per Oliver
Aegerter della Swiss è stato uno dei peggiori infortuni
mai visti. Anche a lui è già capitato di cadere: mentre
correva per prendere il bus in una giornata di pioggia
battente è scivolato sulle assi in un cantiere. «Mi sono
procurato una ferita lacero-contusa e avevo il viso insanguinato. Ma nella sfortuna sono stato fortunato perché
la ferita ha sfiorato l’occhio» racconta.
Aegerter è head of occcupational safety & health
presso le Swiss International Air Lines. Come in molte
altre aziende, anche alla Swiss le cadute in piano sono la
causa principale degli infortuni professionali e non.«Che
capiti sul lavoro o nel tempo libero, un dipendente che
si fa male è uno in meno sul lavoro» dice Aegerter. Perciò
Swiss ha lanciato una campagna di sensibilizzazione.
Ben presto si è reso conto che chi aveva già subito una
caduta in piano era più interessato all’argomento.
Le trappole
Le trappole che provocano cadute in piano sono diverse
a seconda che si tratti di assistenti di volo, di piloti, del
18
// Suva – benefit 2/2015
personale di terra o di quello amministrativo. Negli uffici si tratta soprattutto di pavimenti scivolosi o di cavi
lasciati in giro. Il personale di terra invece lavora spesso
all’aperto ed è esposto alle condizioni meteo. Prima di
salire a bordo, i piloti fanno un giro di ispezione intorno
al velivolo. Le scarpe che indossano non sempre sono
adatte alle condizioni invernali e spesso intorno all’aereo
c’è molto materiale in cui inciampare. Gli assistenti di
volo sono quelli più esposti a cadute: le scarpe a tacco, le
cabine oscurate, i piedi dei passeggeri o le riviste buttate
a terra. «Anche la scaletta per salire a bordo è pericolosa.
È molto ripida e se si afferra il bagaglio con entrambe le
mani non è possibile tenersi al corrimano. Una caduta
dalla scaletta può finire molto male» dice Aegerter.
La campagna
Aegerter sa che le persone sportive e con una buona condizione fisica sono meno soggette a cadute e, se capita
loro di cadere, si fanno comunque meno male. Quindi
cerca di motivare i dipendenti a fare sport tramite la
gestione della salute in azienda. «La maggior parte dei
nostri dipendenti ha un buon senso dell’equilibrio e
pratica attivamente dello sport» dice Aegerter.
Complimenti // Note a margine
Il monitore
Per preparare la campagna si è rivolto anche alla
Suva. «Abbiamo ricevuto supporto, know-how e materiale informativo. All’estero ci invidiano per questa collaborazione» dice Aegerter. Infine sono state attuate
molte iniziative, ad esempio: articoli nella rivista per i
dipendenti, poster, road show con omaggi, una esposizione nell’Operations Center e un concorso sulle cadute
in piano. «Poniamo l’attenzione sugli infortuni professionali», dice, «ma ci aspettiamo ripercussioni positive
anche sugli infortuni nel tempo libero».
Riuscire a raggiungere i 3600 assistenti di volo e i
1200 piloti è stata una vera impresa. Arrivano da casa, si
preparano al volo e poco dopo sono già decollati. Perciò
Aegerter ha sfruttato il poco tempo che la crew dedica ai
preparativi per spiegare loro lo scopo della campagna.
«Ci auguriamo che durante i lunghi voli notturni se ne
parli in cabina di pilotaggio e in quella passeggeri».
Qualche giorno fa ho scambiato due parole con un
muratore. Ha una piccola ditta che svolge lavori di
ristrutturazione, riparazioni e consulenza edile. Spesso
beviamo il caffè nello stesso bar. L’ultima volta che l’ho
incontrato stava leggendo un libro di esercizi ginnici. Per
provocarlo, gli ho chiesto se intendeva cominciare una
carriera come monitore. Senza rispondermi mi ha
mostrato alcune illustrazioni e spiegato che tutte le
mattine, prima di iniziare il lavoro, faceva degli esercizi
insieme ai suoi dipendenti. «Ginnastica prima di lavorare?
Ma sarete stanchi ancora prima di cominciare!» mi è
sfuggito di bocca.
«È vero il contrario» ha risposto. «Fare gli esercizi
prima di lavorare non ti stanca, ma ti rende più flessibile.
Tu continua a fare le tue battute. Erano in molti a
prendermi in giro perché faccio degli esercizi di ginnastica sul cantiere. Ma hanno smesso dopo avervi partecipato». Ha bevuto un sorso del suo cappuccino e ha
aggiunto: «Da quando facciamo ginnastica, non ci è più
Gli effetti
Finora le iniziative non hanno prodotto risultati tangibili. Anzi, il numero delle cadute in piano è leggermente aumentato. Per cambiare la cultura della sicurezza
serve del tempo. Aegerter si augura che a generare l’effetto maggiore sia l’integrazione del tema nei training
tecnici, nei welcome day per i nuovi dipendenti e nei
corsi di aggiornamento del personale di bordo, il gruppo
più numeroso e più difficile da contattare e che è anche
quello più esposto al rischio di caduta.
I corsi di aggiornamento sono iniziati solo in dicembre ed Aegerter si dice convinto che incideranno
moltissimo sui comportamenti. «Proiettiamo anche il
film sulle cadute della Suva che colpisce molto a livello
emotivo. Infatti, dopo averlo visto, la gente è diversa.
Evidentemente le emozioni riescono a smuovere qualcosa».
capitato di cadere. E in pratica nessuno ha più subito
dolorose slogature».
«Non ci credo» ho detto mentre con movimenti
un po’ impacciati mi alzavo dalla sedia per andare a
prendere una brioche al bar. «Da come ti muovi mi sembri
proprio un vecchio. Ti presto il mio libro di esercizi» mi ha
detto. «Vanno bene anche per chi non è muratore. Anzi,
un po’ di esercizi ti farebbero proprio bene, visto che non
ti muovi mai». Quindi ha posato i soldi del caffè sul
banco, ha salutato e se ne è andato.
L’ho guardato allontanarsi e ho pensato che un
giorno avrei messo a punto un programma di esercizi
personalizzato. Potrei intitolarlo “ginnastica mattutina per
scrittori imbranati”. E nel riflettere ho ordinato un altro
caffè e una seconda brioche.
Testo: Stefan Kühnis // Foto: zVg
Pedro Lenz è poeta, scrittore e
giornalista e vive a Berna. Da giovane ha
svolto un apprendistato come muratore.
Se anche la vostra azienda è interessata a prevenire
le cadute in piano, rimandiamo al sito:
www.suva.ch/moduliperlaprevenzione
Suva – benefit 2/2015 //
19
Ritratto
Un sostengo fondamentale nella sua vita: Sophie Egger e i suoi cani.
20
// Suva – benefit 2/2015
Ritratto
E alla fine spunta anche un sorriso...
Vittima di un grave infortunio nel 2009, Sophie Egger ha passato momenti bruttissimi. Bloccata per mesi in un
letto di ospedale, ha dovuto reimparare a camminare e cambiare lavoro. La sua storia suscita ammirazione e
rispetto.
Testo: Nadia Gendre // Foto: Keren Bisaz
«E alla fine spunta anche un sorriso… » afferma un paziente incrociando Sophie Egger nella hall della Clinique
romande de réadaptation (CRR) di Sion. Lei abbozza un
sorriso amichevole e gli sussurra all’orecchio che ha appena fatto un’ecografia. Incinta del suo primo figlio, la
futura mamma è raggiante. I suoi occhi chiari mostrano
una gioia incontenibile. Sì, ora va tutto bene!
Sophie possiede quell’energia tipica di chi ha superato una prova difficile e anche quel giusto grado di
empatia per i pazienti che abitualmente incontra nell’ufficio preposto alla pianificazione delle cure ambulatoriali alla CRR. Lei sa bene cosa stanno passando, perché
anche lei è stata in questa clinica. A questo punto della
sua vita, la volontà di uscirne è più forte della sofferenza.
Perché, a volte, il dolore resta. Bisogna saperci convivere,
come Sophie, che spesso ha dolori alle gambe.
«Non mi rendevo conto di quanto la
mia vita sarebbe cambiata»
Il suo equilibrio è precario e in inverno ha paura di
cadere. Sedersi con un tailleur o piegare le ginocchia
correttamente le è ormai impossibile. E se vuole restare
in piedi, Sophie deve muoversi. Ogni giorno va a lavorare in bici da Hérémence, dove abita con il marito Sebastian,
agricoltore, e suoi cani di razza Beauceron. La passione
per i cani l’ha spinta a mettere in piedi un allevamento
e a dare corsi di dressage. Il suo sogno? Comprare una
tenuta dove sistemarli assieme agli animali della sua
fattoria.
Una svolta tragica
Il 15 giungo 2009 Sophie Egger è nella sua auto e sta imboccando una strada secondaria a St-Triphon quando
un’altra vettura le viene addosso. L’impatto è violentissimo. Cosciente, non sente alcun dolore, ma si accorge
che la sua caviglia è disarticolata e che le dita dei piedi
sono girati in malo modo. Strano. Pensa subito che si
tratta di una cosa grave. Ma in quel momento la sua
unica preoccupazione è sapere chi darà da mangiare ai
cani, visto che è nubile. Viene trasportata in elicottero
al CHUV. Morale: otto interventi chirurgici in nove mesi
per recuperare l’uso delle gambe. «Il primo mese ricevevo visite ogni giorno. Non ho voluto vedere subito mia
madre, perché non volevo che piangesse davanti a me»
racconta la giovane donna ricordando quel periodo.
Un passo alla volta
Trasferita alla CRR, i suoi primi spostamenti sono in
carrozzina. Ma c’è un problema: il fissatore esterno sulla gamba destra e il gesso a sinistra le impediscono di
indossare la biancheria intima. Passa da una seduta
all’altra con un telo sulle gambe, fino al giorno in cui
una suora le confeziona uno slip su misura con una chiusura laterale in velcro. «Sentirsi vestita...che sensazione
stupenda! » sorride la giovane.
Nei primi mesi, Sophie si isola ed è arrabbiata con
il destino. Passa da una terapia all’altra e pedala più di
12 ore sulla sua bici Kinetec, sulla quale addirittura fa
colazione. Molto più dei farmaci, è la sua tenacia a farle
superare la sofferenza nel percorrere pochi metri con le
stampelle e nel piegare la gamba di un grado in più.
Cerca di aggrapparsi ai momenti di svago, come le uscite con i pazienti. «Ogni tanto dovevamo pur distrarci,
noi ossa rotte» dice sorridendo.
Ritorno alla vita attiva
Riprendere il lavoro come panettiera-pasticciera alla Jowa
è impossibile perché troppo faticoso. Sophie è costretta
a cambiare mestiere. «Non mi rendevo conto di quanto
la mia vita sarebbe cambiata» ci confida. Nicola Robertini, il suo case manager alla Suva, l’assiste nelle pratiche
amministrative. «Le sue telefonate e le sue visite mi
hanno aiutata tantissimo». È lui che convince Richard
Délétroz, responsabile della gestione dei pazienti alla
CRR, ad assumerla come impiegata di commercio. Sophie
impara a usare il computer, uno strumento che non
aveva mai utilizzato prima di allora, e nel 2014 ottiene
un certificato che le permette di avere un contratto di
lavoro al 60 %.
Oggi Sophie guida un’auto con cambio automatico e porta delle calzature adeguate al suo handicap. Non
può più camminare o montare a cavallo come prima.
Prima o poi le sue ginocchia avranno bisogno di una
protesi, ma per questo c’è ancora tempo. Pur covando un
sentimento di ingiustizia, cerca di godere al massimo
della vita sapendo che può cambiare in qualsiasi momento. «Qualsiasi cosa capiti, si rimane sempre gli stessi. In
tutto quello che facciamo possiamo trovare qualcosa che
ci piace e ci rende felici».
Suva – benefit 2/2015 //
21
Nuove pubblicazioni
Per ordinare direttamente su Internet
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contare su tempi di spedizione più rapidi.
Newsletter | e-paper
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Regole vitali per l’utilizzo di
carrelli elevatori
Imparare dagli errori
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Nove regole vitali
per l’utilizzo di carrelli
elevatori
Vi invitiamo ad iscrivervi alla nostra
newsletter che vi informa ogni mese su
argomenti d’attualità, campagne, nuove
offerte e servizi. Grazie alla versione
e-paper potrete ricevere direttamente
nella vostra casella di posta l’ultima
edizione di «benefit».
In che modo la Suva promuove
la sicurezza sul lavoro in
Svizzera?
La risposta si trova nel nuovo video di animazione «La prevenzione sul lavoro» che
spiega come la Suva rispetta il mandato
conferitole dalla legge per la prevenzione
degli infortuni e delle malattie professionali. Il video è suddiviso in tre parti: 1. comunicazione, 2. formazione, 3. controllo e
consulenza. Ogni singola parte dura 3
minuti, mentre il video completo dura 7
minuti.
La prevenzione sul lavoro:
www.suva.ch/podcast-i
22
// Suva – benefit 2/2015
Le statistiche parlano chiaro: negli ultimi
dieci anni 30 persone hanno perso la vita
a seguito di un infortunio con il carrello
elevatore. 247 sono rimaste invalide.
Questo è uno dei motivi per cui la Suva, in
collaborazione con le associazioni del
settore logistica e le scuole per carrellisti,
ha messo a punto le «Nove regole vitali
per l’utilizzo di carrelli elevatori». I superiori, sia che abbiano il ruolo di direttori di
stabilimento, capigruppo o addetti alla
sicurezza, sono i portavoce più credibili
delle regole di sicurezza e quindi anche le
persone più indicate per far conoscere le
«regole vitali» con l’aiuto del nuovo vademecum.
Volete rendere più efficaci i vostri corsi
di formazione sulla sicurezza? Abbiamo
quello che cercate: presentazioni con
esempi di infortunio ispirati a episodi reali. Il nuovo esempio realizzato dalla Suva
è perfetto in combinazione con le «Regole vitali per l’utilizzo di carrelli elevatori». I
punti cruciali sono sempre gli stessi: quale regola vitale non è stata rispettata?
Come si possono evitare episodi simili
nella nostra azienda?
Infortunio con il carrello elevatore: autista travolto
da un pallet //
www.suva.ch/waswo-i/13058
Altri esempi di infortunio: www.suva.ch/
esempi-infortuni
Nove regole vitali per l’utilizzo di carrelli elevatori //
Vademecum: codice 88830.i Pieghevole per i
lavoratori: codice 84067.i
Informazioni utili sull’amianto
per le imprese di riciclaggio
www.suva.ch/regole
Questa pagina web elenca tutte le regole
vitali pubblicate finora dalla Suva e dà la
possibilità di scaricarle, di ordinare la versione cartacea e di svolgere i programmi
didattici online.
Se una «regola vitale» non viene rispettata, bisogna dire STOP, sospendere i lavori e riprenderli solo dopo
aver eliminato il pericolo.
Nelle imprese di riciclaggio e presso i
punti di raccolta si può incorrere, durante
Nuove pubblicazioni
la presa in consegna e il trattamento di
rifiuti e prodotti usati, in materiali contenenti amianto. Il più delle volte sono materiali contaminati che vengono alla luce
durante lavori di ristrutturazione, riparazione e demolizione. Troppo spesso,
però, questi materiali finiscono per errore
nel processo di riciclaggio. L’opuscolo
della Suva si rivolge ai titolari delle aziende, ai superiori e agli addetti alla sicurezza e spiega in quali casi si corre il rischio
di entrare in contatto con le fibre di
amianto, quali misure di protezione adottare e quando è il caso di rivolgersi a uno
specialista per la bonifica.
Da appendere in azienda
STOP in caso di pericolo!
Se una regola vitale non viene rispettata, hai il diritto e il dovere
di sospendere i lavori e di riprenderli solo dopo aver eliminato il pericolo.
/regole
www.suva.ch
Suva, casella postale, 6002 Lucerna, tel. 041 419 58 51
Ordinazioni online: www.suva.ch/waswo-i
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speciale estate. Tel. 041 419 52 22. L’offerta è
valida sino al 31.8.2015 (fino a esaurimento
scorte).
Da anni la Suva è confrontata al problema
delle frodi assicurative e indaga sistematicamente su ogni sospetto di falsa dichiarazione o di riscossione indebita di
prestazioni. Le somme risparmiate vanno
a beneficio di tutti gli assicurati.
www.suva.ch/frode
Contrasto sistematico alle frodi
Esempio reale: una sofferenza difficile da
dimostrare // Scheda tematica, 2 pagine (solo in
pdf) // codice 3841.i
Esempio reale: un favore tra amici // Scheda
tematica, 1 pagina (solo in pdf) // codice 3842.i
Esempio reale: un incidente d’auto mai avvenuto
// Scheda tematica, 1 pagina (solo in pdf) //
codice 3843.i
Gestione dei casi
e riabilitazione globale
I provvedimenti adottati dalla Suva per contenere i costi d’infortunio: i fatti e i numeri 2014
La Suva si impegna costantemente per
offrire agli infortunati la migliore riabilitazione possibile. A trarne beneficio non
sono solo i lavoratori che possono contare su tempi di guarigione ridotti, ma anche i datori di lavoro che hanno meno
spese per assenza e meno lavoro burocratico. Quali risultati ha ottenuto la Suva lo
scorso anno lo rivela la nuova edizione
dell’opuscolo «Gestione dei casi e riabilitazione globale».
Gestione dei casi e riabilitazione globale //
Opuscolo 2934.i (aggiornato)
Suva – benefit 2/2015 //
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I tuoi colleghi infortunati non vedono l’ora di riprendere
il lavoro. Aiutali a tornare alla vita lavorativa.
Molti infortunati non vedono l’ora di ritornare a una vita normale. Noi li aiutiamo fornendo
consulenza, prestazioni assicurative, assistenza traumatologica e riabilitazione. Aiutali anche
tu a guarire prima, restando al loro fianco. Per maggiori informazioni: www.suva.ch/reintegro
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Combattivo Moderno Esemplare