notizie Periodico d’informazione trimestrale della Cooperativa Sociale Coopselios Società Cooperativa • Anno IX • n. 30 • MARZO 2007 • Sped. in A.P. / 70% Fil EPI di RE • Tassa riscossa • Taxe percue ventennale di Coopselios la carta dei servizi “badanti” a Piacenza sommario notizie dalla cooperativa p.3 p.4 al centro la voce di coopselios per ricordare i nostri primi vent’anni p. 10 carta dei servizi p. 18 pronti a partire a soddisfazione lavorativa in Coopselios: un’indagine nel settore infanzia p. 12 settore anziani p. 19 la presentazione p. 14 settore infanzia p. 20 generosità per i p. 16 settore diversamente p. 20 la voce del corpo, Cattolica del progetto Teresa p.6 centro prelievi a Monticelli Terme p.6 RSA in via Quarenghi a Milano p.7 nuove gestioni in Trentino Alto Adige p. 21 laboratorio sulla fiaba p.7 inaugurazione del nido “Cipollino” p. 22 “badanti” a Piacenza p.8 il centro “San Rocco” p.9 intervista a Cigarini abili bambini rumeni studio e professionalità in dialogo hanno collaborato a questo numero: Sabrina Bonaccini Fabio Ferrarini Valter Mastropaolo Claudia Lazzari Monti Gaetano Mattioli Manuela Lucchini Roberta Prandi Ester Schiaffonati Periodico trimestrale diffuso gratuitamente ai soci della Cooperativa Aut. Trib. RE n. 972 del 29/9/1998 Sped in Abb. Post. Art. 2, comma 20/c Legge 662/96 - RE Tassa riscossa - Taxe percue Proprietario: Ivano Grasselli Cooperativa Sociale COOPSELIOS Dina Bonicelli Dino Terenziani Giacomo Carrara Monica Piras Società Cooperativa Via M.K. Gandhi, 3 - 42100 Reggio Emilia Tel. 0522 323676 - Fax 0522 323658 www.coopselios.com e-mail: [email protected] Direttore Responsabile: Fabrizio Montanari Comitato di Redazione: Gianluigi Bellettini, Sabrina Bonaccini Alcide Lambri Elisa Soldani Laura Bellan Paolo Selva Olindo Cervi, Gerardo De Filippo Antonietta Serri, Ester Schiaffonati Dino Terenziani - segretario di redazione [email protected] Progetto grafico: winston wolf srl - RE Impaginazione: Comma-Compograf - RE Stampa: Cooperativa Sociale L’Olmo Montecchio Emilia (RE) notizie dalla cooperativa per ricordare i nostri primi vent’anni Quest’anno ricorre il ventennale di Coopselios e in particolare per il settore educativo è un’occasione speciale da ricordare: vent’anni fa e precisamente il 17 novembre del 1986 nasceva il nido Linus, il primo nido cooperativo in Italia. Coopselios inaugurava la sua prima gestione completa con la sperimentazione di una forma di convenzione con l’Amministrazione Comunale di Reggio Emilia, che era una novità assoluta nel panorama nazionale. Da allora tante altre gestioni si sono aggiunte al Linus per arrivare alle attuali dimensioni di Coopselios e in particolare allo sviluppo del settore, che nell’ultimo anno ha visto una crescita dell’attività del 60%. Per celebrare in una cornice significativa questo importante compleanno abbiamo organizzato una serie di eventi che, nei mesi di Aprile e Maggio, alterneranno incontri con personalità di rilievo del panorama contemporaneo a momenti di presentazione di progetti per preparare il momento conclusivo che coinciderà con la festa del Linus il 26 maggio. Saranno tutte occasioni importanti per riflettere, da punti di vista diversi, sulla nostra esperienza e per costruire ulteriori slanci per il futuro. 17 bre m nove 86 19 Sabrina Bonaccini responsabile tecnico Settore Infanzia 3 notizie dalla cooperativa La curiosità dell’ambiente accademico per Coopselios è certamente motivo di orgoglio, perché dimostra che la nostra cooperativa, per il suo sviluppo e per le sue caratteristiche, merita qualificate attenzioni esterne. Il risultato della ricerca, promossa dal Prof. Federico Ricci, docente in psicologia del lavoro, facoltà Scienze della Comunicazione e dell’Economia, Università di Modena e Reggio Emilia e realizzata da Fabio Ferrarini, dottore in psicologia, indirizzo del lavoro e delle organizzazioni, offre esiti gratificanti. Basti rilevare che il 70% degli intervistati dà un giudizio positivo sulla soddisfazione lavorativa. Mentre anche coloro che segnalano motivi di insoddisfazione si collocano leggermente sotto la sufficienza tanto che il ricercatore definisce questo come “insoddisfazione superficiale”. E’ con piacere che presentiamo le seguenti note che danno conto in modo neutrale di alcuni dati davvero interessanti ed anche stimolanti per chi in cooperativa vi opera. soddisfazione lavorativa in Coopselios: un’indagine nel settore infanzia Nei mesi di Settembre e Ottobre 2005 all’interno della cooperativa sociale Coopselios è stata condotta un’indagine, nell’ambito di una tesi di laurea in psicologia del lavoro poi discussa presso la facoltà di psicologia dell’Università di Parma, con l’obiettivo dichiarato di rilevare il livello di soddisfazione lavorativa percepita dal personale del settore infanzia. Per l’indagine è stato utilizzato un questionario anonimo, la cui struttura preponderante è derivata dal “Questionario de satisfacion laboral” dell’Università di Valencia (1998), costituito da domande a scelta multipla relative ad aspetti diversi dell’esperienza lavorativa, classificate come 10 fattori determinanti della soddisfazione lavorativa: 1) i rapporti con i superiori; 2) i rapporti con i colleghi; 3) la retribuzione; 4 4) il diritto di rappresentanza; 5) la valutazione degli incentivi comportamentali; 6) le pari opportunità; 7) l’ambiente di lavoro; 8) la formazione; 9) la realizzazione personale; 10) i ritmi di lavoro. All’indagine hanno preso parte soci e dipendenti della struttura amministrativa e della divisione infanzia della cooperativa. Sono stati distribuiti in totale 111 questionari, dei quali 98 sono stati riconsegnati alla scadenza concordata (di cui 93 completi nelle risposte), con un tasso di restituzione quindi decisamente elevato e conseguente al chiaro interesse mostrato dalle persone per la soddisfazione lavorativa propria e altrui. Il campione si presenta composto da una maggioranza di soggetti di sesso femminile (93.8%) e da una minoranza esigua di sesso maschile (6.2%), l’età media è di 31.2 anni, il titolo di studio più comune è il diploma di scuola media superiore (67%), mentre l’anzianità media di servizio presso la cooperativa è di 5.7 anni. Una minima parte del campione, pari al 7%, dichiara inoltre di essere attualmente impegnato in un corso di studi (universitario o di specializzazione). Dal punto di vista lavorativo tutti i soggetti hanno un contratto a tempo indeterminato, il 71.4% ha un orario di lavoro a tempo pieno (basato su 36 ore settimanali), mentre il 28.6% lavora part-time. Le risposte fornite dai lavoratori hanno portato alla suddivisione del campione in 5 categorie omogenee, ognuna classificata in base al grado complessivo di soddisfazione lavorativa espressa, indipendentemente dai singoli fattori determinanti, riportato in tabella 1 come voto su scala da 0 a 10. E’ evidente come le prime 3 categorie esprimano l’esperienza di persone chiaramente soddisfatte dal punto di vista lavorativo, pur se in grado differente: - il 28% da un voto di 9/10, ovvero assegna una valutazione positiva per tutte le determinanti della soddisfazione lavorativa; - un 10% circa si attesta su un voto di 7,5/10, indicando come area di miglioramento quella della formazione professionale continua; - e ancora un 28% è sul voto di 6,5/10, giustificato da una aspettativa di mag- una ricerca universitaria notizie dalla cooperativa giore coinvolgimento diretto nelle decisioni relative all’attività affidata, nel contesto comunque di una percezione positiva. Complessivamente quasi il 70% degli intervistati giudica nettamente positiva la propria esperienza professionale in termini di soddisfazione lavorativa. Il restante 30% esprime comunque un grado complessivo di soddisfazione lavorativa che varia dal 5/10 (è fatta salva la soddisfazione legata al contenuto del lavoro in sé) al 5,5/10 (è fatta salva la soddisfazione legata ai rapporti con i colleghi), ovvero ravvicinato alla soglia della sufficienza. Questo rafforza le positive considerazioni in termini di percezione della soddisfazione lavorativa da parte degli intervistati. Tabella 1 - Voto espresso e numerosit delle categorie di soddisfazione lavorativa Voto complessivo N. intervistati % alla soddisfazione (tot 98) (tot. 100%) lavorativa, da 0 a 10 9/10 7,5/10 6,5/10 5,5/10 5/10 26 9 26 5 27 28.0% 9.7% 28.0% 5.3% 29.0% I dati contenuti nella tabella 2 indicano, invece, il numero dei lavoratori che percepiscono motivo di insoddisfazione per ciascuna dimensione del lavoro. Nella prima colonna vengono presentate le diverse dimensioni determinanti la soddisfazione lavorativa; nella seconda colonna compare il numero di soggetti del campione che ha risposto attribuendo un valore inferiore al punteggio intermedio 3 sulla scala da 1 a 5 (ovvero il valore che identifica un grado sufficiente di soddisfazione per ogni dimensione); nella terza colonna viene presentato il corrispondente dato percentuale; nella quarta colonna si indica la sintetica interpretazione del dato percentuale. Questa rappresentazione evidenzia in modo esplicito, le determinanti per le quali è presente una maggiore o minore insoddisfazione nel campione di lavoratori. In un quadro di complessiva soddisfazione espressa dai lavoratori inclusi nel campione, la ricerca ha efficacemente portato chiaramente l’emergere di aree positive e di aree da migliorare in tema di soddisfazione lavorativa, all’interno del settore infanzia di Coopselios. Una lettura sintetica dei dati, infatti, indica come aree tematiche da migliorare “i rapporti con i superiori” (rapporto diretto di ogni lavoratore verso il proprio responsabile), “il diritto di rappresentanza” (partecipazione alle decisioni), “i ritmi di lavoro” (possibilità di determinarli piuttosto che subirli). Pur se chiaramente evidenti (62,4% di insoddisfatti sul totale dei rispondenti) i motivi di insoddisfazione sono in realtà di natura ancora superficiale, infatti i punteggi medi sono solo leggermente al di sotto di quel valore 3/5 che rappresenta la soglia della soddisfazione lavorativa. Al contrario, pun- teggi medi molto elevati contraddistinguono tutte le altre dimensioni, quelle che i lavoratori percepiscono, pur su gradi diversi, come aree positive: ambiente (luogo fisico) di lavoro, realizzazione personale attraverso il lavoro (aree ottimali); formazione professionale continua (area molto buona); rapporti (sociali) con i colleghi (area più che buona); retribuzione (in termini di equità percepita), tutela delle pari opportunità, incentivi comportamentali ovvero riconoscimento e gratificazione dei comportamenti professionalmente adeguati (area abbastanza buona). Tutto ciò consente di affermare, con evidente sicurezza, che i lavoratori del settore infanzia di Coopselios sono coinvolti, interessati e si riconoscono un livello positivo di soddisfazione lavorativa, pur se con gradi e su aspetti diversi da persona a persona. Conclusione ovviamente ragionevole e comprensibile per chiunque abbia significativa esperienza di lavoro e di ciò che determina la soddisfazione ed il benessere di ognuno di noi nel proprio lavoro. Fabio Ferrarini ricercatore Tabella 2 - Determinanti della soddisfazione lavorativa in Coopselios DIMENSIONI NUMERO VALUTAZIONI PERCENTUALE INTERPRETAZIONE INFERIORE A 3/5 SUL TOTALE SUL TOTALE Rapporti con i superiori 58 62.4% AREA DA MIGLIORARE Diritto di rappresentanza 58 62.4% AREA DA MIGLIORARE Ritmi di lavoro 58 62.4% AREA DA MIGLIORARE Valutazione incentivi 32 34.4.% AREA ABBASTANZA BUONA Pari opportunità 32 34.4.% AREA ABBASTANZA BUONA Retribuzione 32 34.4% AREA ABBASTANZA BUONA Rapporti con i colleghi 27 28.0% AREA PIU’ CHE BUONA Formazione 14 14.1% AREA MOLTO BUONA Ambiente di lavoro 5 5.4% AREA OTTIMALE Realizzazione personale 5 5.4% AREA OTTIMALE 5 notizie dalla cooperativa integrazione socio-sanitaria a Monticelli Terme “Il Centro prelievi che inauguriamo oggi è il primo di una serie di servizi sociosanitari che porteremo in questa zona” con queste parole il Sindaco di Montechiarugolo, Fabrizio Bolzoni, ha aperto il nuovo centro prelievi di Monticelli Terme, che è stato inserito nella struttura ”Residenza al Parco”, gestita da Coopselios. All’inaugurazione, oltre al Sindaco, erano presenti l’Assessore ai servizi sociali Maurizio Olivieri, la direttrice dell’Azienda Usl Rita Cavazzini e l’Assessore al commercio di Traversetolo Gianni Guido Bellini. L’inaugurazione è avvenuta in un clima festoso e ha visto la partecipazione di numerosi ospiti della struttura, di tutto il personale coinvolto nel servizio e di parecchi cittadini. Per la cooperativa erano inoltre presenti il presidente Ivano Grasselli, il direttore d’area Fabrizio Montanari e la RTP di Reggio Emilia Silvia Panini. anteprima In Via Quarenghi a Milano si è aperta in anteprima la struttura polifunzionale, che rappresenta il fiore all’occhiello di Coopselios nell’ambito della più moderna tipologia di servizio di assistenza agli anziani. Diamo la notizia in anteprima, perché ci si prepari alla gran festa per l’inaugurazione ufficiale di questa modernissima Residenza Sanitaria Assistenziale che prevede una accoglienza mas- 6 Il nuovo servizio, complesso e sperimentale, viene offerto ogni giovedì mattina e prevede, oltre ai normali prelievi ematici, anche i controlli TAO (terapia anticoagulante orale), mentre nel pomeriggio della stessa giornata vengono distribuiti gli esiti e possono essere effettuate le prenotazioni al Cup. Di fatto la struttura, per un giorno alla settimana, si trasforma in un centro polifunzionale, dimostrando grande versatilità e capacità di ripensare gli spazi e le figure professionali e si integra così maggiormente nel tessuto sociale del territorio, diventando centrale non solo rispetto ai servizi agli anziani. Nonostante la complessità del percorso, come ha spiegato durante il suo intervento il presidente Grasselli, si è giunti ad un ottimo risultato, confermato anche dall’alto numero di persone che da subito hanno risposto all’offerta del servizio. Auspichiamo quindi che questa sia solo una tappa per la centralità della cooperativa in un nuovo orizzonte di servizi alla persona all’interno di un percorso di integrazione territoriale. sima fino a 140 ospiti, di cui 20 posti letto sono riservati ad un nucleo particolarmente organizzato per l’assistenza agli anziani affetti da Alzhaimer. E’ previsto inoltre un Centro Diurno Integrato per 30 persone. Infine possono essere ospitati anziani autosufficienti in 18 mini alloggi protetti. Dunque c’è davvero la possibilità di una vasta gamma di prestazioni e servizi che vanno dalla residenza permanente, all’accoglienza diurna a sostegno della domiciliarità, all’ospitalità per convalescenze post- ricoveri ospedalieri, fino a soggiorni temporanei in funzione di sollievo alle famiglie. A corredo delle strutture specifiche sono state attrezzati: un vasto terrazzo per iniziative all’aperto, una biblioteca, una videoteca e una fonoteca, una ampia palestra di circa 150 mq con relativi spogliatoi e un luogo di culto. Non resta che vedere in piena attività questo importante complesso. Presentato in anteprima! Valter Mastropaolo e Claudia Lazzari Monti Gaetano Mattioli Direttore Area Lombardia Veneto notizie dalla cooperativa nuove gestioni in Trentino Alto Adige inaugurazione Dal primo febbraio 2007 la nostra coobini, dai 12 ai 36 mesi ed è aperta dalle del nido perativa ha acquisito la gestione com7.45 alle 17,00, dal lunedì al venerdì. “Cipollino” pleta di tre servizi educativi: il Centro Sempre nel mese di febbraio, si sono bambini “Viva!” a Merano, il Centro bambini “Lilliput” a Bressanone e il nido di via Goethe in Merano, completando così una presenza iniziata in collaborazione col Consorzio 45. I due Centri bambini sono servizi educativi aziendali rivolti ai figli dei dipendenti delle aziende sanitarie di Bressanone e di Merano: tali servizi si caratterizzano per flessibilità sia nell’organizzazione sia degli orari di apertura, nella logica di conciliare i tempi di lavoro dei genitori con i diritti dei bambini. Sono aperti ininterrottamente tutto l’anno, dal lunedì al venerdì dalle 6.00 alle 20.00. Questi servizi sono in grado di ospitare bambini dai 9 mesi fino ai 12 anni, con progetti specifici per le diverse fasce d’età. L’asilo nido di via Goethe è più tradizionale rispetto alle altre due gestioni e può ospitare un massimo di 32 bam- I protagonisti in Alto Adige svolti incontri di informazione e formazione con i gruppi di lavoro di tutte tre le strutture. Gli incontri hanno generato interesse e curiosità nel condividere un progetto organizzativo e pedagogico aperto a confronti e a scambi di esperienze. Riteniamo infatti che la formazione e gli incontri di aggiornamento siano gli aspetti che qualifichino maggiormente la professionalità degli educatori e permettano di implementare qualità all’interno dei servizi. Queste nuove acquisizioni ci permetteranno di rafforzare la nostra visibilità sul territorio, in particolare l’asilo nido di via Goethe, con la cui gestione ci poniamo l’obiettivo di ottenere maggiore fiducia e visibilità nei confronti del Comune di Merano, per dare inizio ad una nuova, proficua collaborazione. Manuela Lucchini responsabile tecnico di produzione Dal 1 marzo 2007 in Liguria, a La Spezia, abbiamo un nuovo nido. La nostra cooperativa gestisce un nido part time, aperto dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 14.00, che accoglie 24 bambini, dai 12 ai 36 mesi, con un collettivo formato da 4 educatrici, 1 ausiliaria, 1 coordinatore pedagogico. Il nido è collocato al primo piano di un edificio che ospita anche un servizio di nido a tempo pieno e un centro bambini, gestiti dalla Cooperativa “Il Girasole”. Il Comune di La Spezia ha deciso di investire sull’infanzia ristrutturando una ex scuola elementare realizzando 3 diverse tipologie di servizi educativi per accogliere le molteplici richieste delle famiglie residenti nel territorio. I tre servizi educativi sono stati dedicati a Gianni Rodari, scegliendo tre personaggi delle sue opere: l’asilo nido a tempo parziale è stato dedicato a “Cipollino”, l’asilo nido a tempo pieno al “Barone Lamberto”, il centro bambini a “Mago Girò”. Con la gestione di questo nido nasce anche una collaborazione, in campo educativo, con una cooperativa locale “Il Girasole”, percorso educativo che si costruirà attraverso la condivisione dello stesso progetto educativo, momenti di formazione comuni e realizzando progetti trasversali ai tre servizi per promuovere una cultura per l’infanzia fatta di confronti e scambi. dedicato a Rodari Roberta Prandi responsabile tecnico di produzione Settore Infanzia 7 notizie dalla cooperativa il centro “San Rocco” Inaugurato a febbraio il nuovo Centro Socio Riabilitativo Residenziale/R.S.A. “San Rocco” sito nel Comune di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza). Una moderna struttura a valenza provinciale che Coopselios ha contribuito a realizzare con un investimento di circa 465.000,00 euro in seguito all’aggiudicazione di una gara d’appalto per la costruzione e la gestione della struttura stessa. Coopselios ha partecipato in associazione temporanea d’impresa con la Cooperativa di Costruzioni Edili Val d’Arda di Fiorenzuola d’Arda (PC) e gestirà la R.S.A. per i prossimi 21 anni. La struttura ospiterà 20 utenti, di cui 10 residenti nei Comuni del Distretto della Val d’Arda e 10 in altri Comuni del territorio piacentino. La differenziazione di livello distrettuale e provinciale è parte della nuova mappatura della disabilità ultimata di recente da: Ausl, Servizi sociali, mondo della cooperazione e del privato sociale, Distretti e Provincia, che ha portato a licenziare il Piano Provinciale per la disabilità (approvato il 14 novembre 2006 dalla Conferenza Sanitaria). E’ in questo quadro di lettura del bisogno e differenziazione delle disabilità a seconda del livello di gravità che si colloca l’utilizzo di questa nuova struttura. I 20 ospiti saranno soprattutto soggetti con disabilità acquisite di livello grave o gravissimo. Saranno ospitati casi di lesioni al cervello, patologie neurologiche e degenerative, lesioni al midollo spinale, ecc. La caratteristica importante è comunque la flessibilità della struttura, con la possibilità per uno stesso ospite di passare anche a diversi livelli di assistenza, se le sue esigenze si modificassero. 8 Dieci le stanze da letto con annesso il bagno attrezzato (tre singole, le altre doppie), due i mini appartamenti (dove potrà essere ospitato il disabile accompagnato dall’eventuale familiare), ma anche una sala da pranzo, una ricreativa ed un’altra dedicata alla terapia occupazionale oltre ad una palestra attrezzata: sono queste le parti che compongono la struttura, al centro della quale si situa un largo cortile in cui domina il verde del prato. Numerosi sono anche i locali a disposizione del personale che quotidianamente sarà impegnato nella cura e nella riabilitazione degli ospiti. L’organico è composto da almeno 18 persone tra infermieri, fisioterapisti, educatori, medico di struttura e personale dedicato ai servizi alberghieri come ristorazione, lavanderia e pulizie e potrebbe incrementarsi nella prospettiva di attivare un progetto individuale per ogni utente, così come stabilito dai Piani Provinciali in materia di disabilità. Le attività che verranno svolte a favore degli utenti all’interno e all’esterno della struttura saranno di tipo assistenziale, ricreativo e di integrazione con il territorio e di tipo sanitario (medico, infermieristico e fisioterapico). Entrambi affronteranno la disabilità, cercando di favorire il man- tenimento dello stato di autosufficienza di ogni persona che intraprenderà l’esperienza di una residenzialità piena nel nuovo centro. All’inaugurazione sono intervenuti il Presidente di Coopselios Ivano Grasselli, il Direttore d’Area di Piacenza Ester Schiaffonati, il Sindaco del Comune di Fiorenzuola d’Arda Giovanni Compiani, il Presidente della Provincia di Piacenza Gianluigi Boiardi, il Direttore Generale dell’Azienda USL di Piacenza Francesco Ripa di Meana. Alla cerimonia inoltre erano presenti anche l’Assessore Provinciale alle Politiche Sociali Paola Gazzolo, il Direttore del distretto sanitario della Val d’Arda Cirillo Carra, il Presidente del consiglio comunale Santino Bravo, gli assessori comunali Angelo Mussi, Tiziano Chiocchi, Nicoletta Barbieri e Daniele Delbue, la Responsabile del Settore Disabili Danila Bocelli, numerosi operatori e coordinatori della Coopselios, le massime autorità militari ed il parroco don Gianni Vincini, che ha benedetto la nuova struttura ricordando il compito che hanno i più forti di “aiutare i deboli”. La struttura accoglierà i primi ospiti nella prima settimana di maggio. Ester Schiaffonati direttore Area di Piacenza notizie dalla cooperativa intervista al presidente di Legacoop Reggio Emilia Il Bilancio sociale delle cooperative sociali è giunto alla quinta edizione, cosa può dirci di questi anni di attività? Le cooperative sociali vengono disciplinate dalla legge 381 del 1991 e quando si iniziò a monitorarle avevano già un po’ di storia alle spalle. Anzi l’idea di produrre il Bilancio Sociale nel 1997 nasce proprio dalla necessità di comunicare l’avvenuta uscita dalla fase pionieristica e di far conoscere, in modo ordinato e per così dire misurabile, una realtà sociale e imprenditoriale innovativa. Credo che il tratto saliente che percorre questi anni di attività sia quello di aver dimostrato che è possibile coniugare socialità e imprenditorialità, mutualità per i soci e interesse generale della comunità. gestiti in proprio, consolidando così la stabilità aziendale meno legata alla roulette degli appalti. Per le cooperative B sono stati anni difficili, perché la crisi economica e le restrizioni finanziarie della Pubblica Amministrazione hanno richiesto un grande sforzo per mantenere ed aumentare, se pur di poco, i fatturati e dunque continuare senza flessioni l’inserimento lavorativo dei portatori di handicap. Qui si inserisce una valutazione sul Bilancio Sociale di Coopselios che è uscito contemporaneamente a quello di settore. Un suo commento in proposito. Certamente il Bilancio Sociale del 2005 di Coopselios, così ben strutturato e ricco di dati rilevanti è uno strumento utile, sia per i soci della cooperativa, sia per i vari portatori di interesse che con essa interagiscono. Mi pare che le osservazioni prima riportate trovino conferma nel caso aziendale di Coopselios e del resto non poteva essere altrimenti, visto che questa cooperativa rappresenta da sola attorno al 50% di tutto il settore A. Con qualche connotazione specifica legata allo sforzo formativo particolarmente rilevante e al tentativo di mettere in campo le varie modalità dl ristorno cooperativo per migliorare una situazione salariale non certo brillante. Due percorsi condivisibili. bilanci sociali Seguendo il filo della sua risposta, ci vuol parlare della crescita economica delle cooperative sociali? Come è evidente, occorre tener separata l’esperienza delle cooperative di servizio socio-assistenziale da quelle di inserimento lavorativo. Per le prime registriamo a Reggio Emilia uno sviluppo costante, confermato anche nel biennio 2004-2005. Con due particolarità: il fatturato aumenta più che proporzionalmente fuori della nostra provincia, tanto che per la prima volta i soci reggiani sono sotto il 50% e crescono i servizi E sulle prospettive cosa ci può dire? Posso dire che le cose non vanno benissimo soprattutto per qualche difficoltà emersa nel rapporto con il Pubblico, che rimane il nostro principale cliente. Lo sviluppo fuori zona, che ormai non solo per Coopselios è diventato rilevante, si lega anche al fatto che nella nostra regione non si è passati dalla gestione Ildo Cigarini diretta del Pubblico alla creazione di un mercato di servizi alla persona governato e controllato dal Pubblico. Sono ormai quattro anni che le nostre cooperative chiedono di poter co-progettare i servizi nell’interesse dell’utente, forti delle competenze acquisite e dei vantaggi competitivi dimostrati. Ci pare questo il modo appropriato di perseguire “l’interesse generale della comunità” citato dalla legge istitutiva e non vanno in tale direzione gli enti locali che, nella nostra provincia, si riappropriano dei servizi prima esternalizzati con discutibili e improvvisate istituzioni assistenziali che non riducono i costi, non garantiscono maggiore qualità, non innovano nell’offerta. La rinuncia alla gestione diretta in nome della sussidiarietà é di certo più predicata che attuata in questo momento dai pubblici amministratori. Le nostre cooperative sono molto cresciute, come si vede anche dal Bilancio Sociale di Coopselios, e si sentono competenti per contribuire a costruire un sistema integrato di servizi e di interventi che migliori le prestazioni del Welfare. Consideriamo uno spreco insopportabile non essere ingaggiati in un percorso che mira a dare risposte adeguate in qualità e in quantità ad esigenze sempre in crescita e sempre in evoluzione. 9 al centro La Carta dei Servizi come espressione di una azienda La Carta dei Servizi è uno strumento messo a disposizione del cittadino, utente di servizi per illustrargli preventivamente le caratteristiche strutturali e funzionali del servizio così da permettergli di esercitare concretamente il diritto di libera scelta. E’ uno strumento di tutela dell’utente e della sua famiglia, perché offre la possibilità di valutare e controllare il servizio erogato e la sua qualità: la presentazione del servizio acquista cioè il significato di verifica e di controllo sulla corrispondenza di quanto offerto con quello effettivamente erogato. Non si tratta pertanto di una semplice guida al servizio, poiché il suo significato va ben oltre, ma piuttosto della formulazione ed esplicitazione di standard facilmente verificabili o dal singolo utente/famiglia o dalle rappresentanze istituzionali e sociali. D’altra parte va sottolineato che la Carta dei Servizi rappresenta anche un riferimento ufficiale per tutti gli operatori del servizio, i quali trovano in essa principi e indirizzi di orientamento per l’azione di servizio svolta, nonché parametri di valutazione dell’attività resa. Alcuni dei criteri orientativi per la redazione delle Carte sono stati: - il rispetto e il recepimento delle norme di legge: in particolare del DPCM del 27-01-94 e delle normative regionali ove opera Coopselios - il fruitore finale ovvero l’utente e quindi l’adozione di un linguaggio chiaro, comprensibile e diretto; - l’economicità e quindi la necessità di creare uno strumento che potesse applicarsi in modo omogeneo in tutte le strutture di ogni settore. La Carta realizzata, ha preso le forme di un libretto colorato in modo diverso a seconda del settore di appartenenza: rosso per gli anziani, verde per i diversamente abili, lilla per infanzia. E’ uno strumento applicabile in tutte le strutture gestite da Coopselios, ad eccezione delle specifiche di servizio di ogni struttura che vengono perciò definite in apposito allegato collocato nella tasca finale predisposta per ogni opuscolo. patti chiari La Carta dei Servizi di Coopselios In Coopselios la realizzazione di un modello aziendale di Carta dei Servizi è stata la conseguenza diretta di un obiettivo di miglioramento, inserito dalla Direzione nel programma di lavoro per l’anno 2006, relativamente: - alla comunicazione nei confronti degli utenti delle nostre strutture, dei loro familiari e della Committenza; - alla trasparenza e alla qualità dei servizi offerti. La Carta dei Servizi è stata predisposta in forma di prototipo per ogni settore di intervento aziendale (anziani, infanzia, diversamente abili) da un gruppo di lavoro intersettoriale composto dai Responsabili Tecnici di Produzione e coordinato dalla sottoscritta che si è incontrato stabilmente per alcuni mesi. 10 Articolazione della Carta dei Servizi Gli elementi che compongono il sistema della Carta di Coopselios in generale sono i seguenti: - L’individuazione di una serie di principi fondamentali ai quali deve essere progressivamente uniformata l’erogazione dei servizi; - La piena informazione degli utenti. L’informazione riguarda i servizi offerti e le modalità di erogazione degli stessi. - L’assunzione di impegni sulla qualità del servizio attraverso l’adozione di standard di qualità che sono riferiti al complesso delle prestazioni rese e/o anche specifici cioè direttamente verificabili dal singolo utente. - Il dovere di valutazione della qualità dei servizi per la verifica degli impegni assunti e per il costante adeguamento degli stessi. Gli strumenti di valutazione vanno dalle relazioni annuali, a eventuali riunioni con i familiari, alle indagini sulla soddisfazione degli utenti (es. questionari). al centro - L’applicazione di forme di tutela dei diritti degli utenti, attraverso le procedure di reclamo. La Carta dei Servizi è suddivisa in 4 parti: 1. Parte comune a tutti i settori: Coopselios si presenta all’utente e alla sua famiglia dichiarando i propri fini istituzionali nonché i principi fondamentali ai quali intende uniformare la erogazione dei servizi; 2. Parte relativa al settore: vengono illustrate le caratteristiche valide in tutte le strutture del settore di riferimento ad es. gli orientamenti che sostengono le attività sull’utenza, le modalità di lavoro con l’utente, le modalità di rapportarsi con le famiglie, la scansione di una giornata all’interno delle strutture. Vengono inoltre dichiarati gli standard di qualità ovvero gli “obiettivi di qualità” che Coopselios si assume nei confronti degli utenti e gli strumenti di verifica adottati per controllarne il rispetto. La descrizione dei meccanismi di tutela e verifica (es. procedure di reclamo, modalità di verifica degli impegni assunti nella Carta) chiude la parte relativa al settore di intervento. 3. Parte specifica di ogni struttura: è l’allegato “Scheda struttura” inserito nella tasca dell’ultima pagina del libretto dove vengono descritte le singole strutture e i servizi forniti nello specifico. 4. Allegati: come ad es. il modulo per i reclami, i questionari di soddisfazione, la retta per l’anno in corso. Implicazioni organizzative L’adozione della Carta ha delle implicazioni organizzative e gestionali che non devono essere sottovalutate. Per Coopselios la Carta non sarà solo una forma di impegno verso gli utenti, ma anche un potente strumento di gestione interna e di coinvolgimento degli operatori professionali sugli obiettivi di miglioramento delle prestazioni e del servizio. I tre fattori critici a cui verrà prestata particolare attenzione per il successo della Carta saranno: • Misurazione dei risultati e degli indicatori applicati agli standard definiti nella Carta per non sollevare aspettative negli utenti a cui poi si rischia di non poter dare risposte. • Definizione delle responsabilità per gli standard. Dina Bonicelli Ogni struttura identificherà le persone a cui affidare le responsabilità di assicurazione della regolarità e continuità di rilevazione degli indicatori e di segnalazione di scostamenti e imprevisti. Il coinvolgimento delle professionalità tecniche è determinante per l’attendibilità delle rilevazioni • Gestione del processo di miglioramento. La rilevazione di dati servirà a verificare il rispetto degli impegni assunti, ma soprattutto ad individuare azioni di miglioramento del livello di servizio che si potranno tradurre in miglioramenti periodici degli standard. Anche sotto questo profilo il coinvolgimento delle professionalità sarà essenziale. Diffusione della Carta La Carta verrà applicata in tutte le strutture dove Coopselios stipula direttamente il contratto con l’utente in maniera graduale attraverso una programmazione biennale. Particolare cura, nella diffusione della Carta, verrà posta sia presso il personale, che dovrà essere consapevole dei suoi contenuti, sia presso la Committenza e, se possibile, presso tutte le organizzazioni pubbliche interessate presenti sul territorio: ovviamente andrà consegnata all’utente o ai suoi familiari prima dell’ingresso/accesso in struttura. La Carta non è scritta una volta per tutte. Pertanto verrà verificata dallo stesso gruppo di lavoro che la ha redatta periodicamente, pensiamo con cadenza annuale, per l’aggiornamento delle informazioni contenute e per migliorare progressivamente gli standard sui livelli di qualità del servizio. Dina Bonicelli 11 al centro Riassumere in poche righe i contenuti della Carta dei Servizi è davvero impossibile e pertanto cercheremo di cogliere lo spirito, per così dire la filosofia, che sottostà a questa serie di obiettivi, di impegni, di attenzioni, di controlli che andiamo a descrivere per ogni settore. settore anziani Il Settore Anziani rappresenta oltre il 70% dell’attività complessiva di Coopselios. La ricerca costante di metodologie di assistenza e cura innovative, la individuazione di proposte di servizi diversificati e flessibili, il miglioramento continuo della qualità dei servizi, sono gli elementi caratteristici del Settore Anziani. Questi elementi, unitamente alla capacità di analisi dei bisogni della popolazione anziana e di collaborazione con le Istituzioni Pubbliche, rendono il Settore Anziani di Coopselios un partner affidabile e in grado di co-progettare servizi innovativi e strutture complesse. Nei servizi rivolti agli anziani Coopselios si ispira ai seguenti orientamenti: • l’umanizzazione e la personalizzazione dell’assistenza sulla base dei bisogni e abitudini di ogni singolo individuo; • il mantenimento e il recupero dell’autonomia individuale; • la valorizzazione e il mantenimento di relazioni con le risorse presenti nei servizi ed in modo particolare con i familiari; • l’integrazione del servizio con il territorio nel quale è collocato; • la valorizzazione degli interventi di socializzazione, relazione, 12 e animazione; • la cura degli spazi nei quali vengono svolti i diversi servizi; • l’integrazione fra le varie professionalità presenti nei servizi e il lavoro d’équipe. L’informazione e la trasparenza nei comportamenti sono elementi fondamentali nel rapporto struttura, anziano, familiari e pertanto fin dall’inizio, ove possibile e richiesto, vengono organizzate visite guidate di preingresso con la finalità di fornire informazioni dettagliate sul servizio offerto e di visitare i locali della residenza. Particolare attenzione è garantita al momento dell’ingresso in struttura, sia dal punto di vista dell’accoglienza in un passaggio di particolare fragilità, sia per la predisposizione di un programma personalizzato per l’anziano. Le diverse professionalità dell’équipe di lavoro (medico, infermiere, addetti all’assistenza, fisioterapista, assistente sociale) eseguono una valutazione dei bisogni dell’anziano, utilizzando specifici strumenti di lavoro come le Scale di Valutazione Multidimensionale. Tutto il personale viene informato degli esiti della valutazione attraverso la compilazione di una apposita scheda e con la stesura del programma di lavoro. Entro un mese dall’ingresso si riunisce l’équipe per valutare i primi risultati e adeguarli in base alle nuove conoscenze rilevate nel periodo. Da qui nasce il Piano Assistenziale Individuale (PAI) che accompagna in modo formalizzato la permanenza dell’anziano in struttura. Coerentemente alle problematiche individuate a seguito di questa valutazione, l’équipe determina gli obiettivi che si intendono raggiungere, definendo contestualmente il tipo di prestazioni da erogare e le figure incaricate allo svolgimento delle stesse. Il PAI viene verificato almeno semestralmente, salvo mutamenti delle condizioni dell’anziano che ne richiedono una immediata revisione. La famiglia è considerata una risorsa nel processo di cura e assistenza dell’anziano. Per tale ragione il familiare riceve tutte le informazioni sanitarie e assistenziali sul proprio congiunto e viene fortemente sollecitato ad una presenza costante e continua in struttura facilitata anche dall’assenza di orari di al centro visita. L’obiettivo costantemente perseguito è quello di istaurare rapporti tra i familiari ed il personale della struttura improntati al reciproco rispetto e comprensione. Il Coordinatore di struttura governa e organizza momenti periodici con i familiari per valutare il grado di efficienza dei servizi, il grado di soddisfazione e per raccogliere segnalazioni, suggerimenti, osservazioni e reclami. Inoltre con cadenze programmate nell’arco dell’anno vengono fissati incontri individuali con gli anziani e i loro familiari con la finalità di raccogliere informazioni sulle prestazioni erogate, per informarli sull’ andamento in generale dei servizi della struttura e sulle eventuali modifiche. Annualmente, viene consegnato ai familiari un “Questionario sul grado di soddisfazione dei familiari” che indaga sul gradimento delle prestazioni sanitarie, assistenziali, riabilitative, di animazione, alberghiere, dell’ambiente della struttura, della comunicazione e informazione. I risultati del questionario vengono resi noti tramite affissione nella bacheca della struttura e vengono discussi in un apposito incontro con tutti i familiari. E’ questa l’occasione per illustrare il programma annuale delle attività. La scansione della giornata è organizzata in modo da ricercare, individuare e garantire parametri organizzativo / gestionali innovativi, in linea con le normative del settore e coerenti con i bisogni sempre en evoluzione della popolazione anziana. Tutte le attività, dall’alzata che si svolge tra le ore 6.30 le 9.30, alla cena servita tra le ore 19.00 e le 20.00, fino alla successiva messa a letto serale con le relative cure igieniche, sono preventivate e descritte. Viene data la possibilità a chi vuole rimanere alzato più a lungo a guardare la televisione di essere coricato più tardi. Durante la notte gli operatori sorvegliano regolarmente gli ospiti e provvedono, per chi ne abbisogna, al cambio dei presidi per l’incontinenza, all’idratazione e al cambio di postura. Sono comunque a disposizione per qualsiasi necessità. Le regole di vita comunitaria sono ben calibrate in base alle esigenze dell’anziano e attengono alla: individuazione e cambio del posto letto e del posto a tavola; alla personalizzazione delle camere; all’utilizzo di tv, radio ecc; all’uscite dalla residenza. La camera e il posto a tavola sono individuati al momento dell’ingresso dai responsabili della struttura, in base alla disponibilità e alle esigenze della vita comunitaria, tenendo presente il sesso, le caratteristiche e i bisogni psico - fisici dell’anziano. In seguito potranno avvenire modifiche nell’assegnazione della camera o del posto a tavola, previa informazione allo stesso e ai familiari, per motivate ragioni gestionali e/o relative alle esigenze di vita comunitaria e/o di tutela dell’anziano. Coopselios ritiene fondamentale definire gli impegni e gli standard di servizio che si assume nei confronti degli ospiti e delle loro famiglie in ordine a: - SERVIZI EROGATI (ad esempio: impegno a realizzare almeno n° 2 feste all’anno e n° 2 iniziative di integrazione con l’esterno, a garantire il bagno igienico almeno ogni 8 giorni, a programmare stabilmente e quotidianamente attività di animazione) - PROGRAMMI PERSONALIZZATI (ad es. garantire la verifica del piano assistenziale individuale almeno due volte l’anno) - PERSONALE (pianificazione e realizzazione di attività formative in ogni struttura) - COINVOLGIMENTO DEI FAMILIARI (realizzazione di almeno una riunione annuale con i familiari) - CONTROLLO DEI FORNITORI (controllo qualitativo e quantitativo sui prodotti e servizi forniti) - CONTROLLO DEL SERVIZIO EROGATO (monitoraggio mensile di alcuni indicatori di qualità). Tali standard sono sottoposti a meccanismi di tutela e verifica e valutati in base a parametri di conformità resi noti agli anziani e ai loro famigliari. Per gli impegni assunti con l’introduzione della Carta dei Servizi è previsto esplicitamente che con periodicità almeno annuale, ogni Responsabile Tecnico di Produzione d’area verifichi il rispetto puntuale degli stessi mediante un controllo “sul campo”. 13 al centro settore infanzia Un coerente progetto educativo, la ricerca pedagogica, l’apertura al confronto con altre realtà ed esperienze, una visione interdisciplinare della ricerca, hanno permesso a Coopselios, in vent’anni d’esperienza, di accumulare un proprio know-how utilizzabile per iniziative autonome o in collaborazione con altri soggetti. GLI ASILI NIDO Il nido, in sintonia con le indicazioni della attuale legislazione, si connota come un servizio socio educativo, come un diritto per i bambini e le bambine, indipendentemente dalle differenze di sesso, di cultura e dagli svantaggi fisici o sociali, in una logica di sostegno alla famiglia che lavora, ma centrato sulle potenzialità dei bambini e della famiglia e sulla valorizzazione delle loro risorse individuali. Servizi erogati negli asili nido Il periodo dell’ambientamento comincia dall’incontro con le famiglie, dalla conoscenza del nido e dall’incontro tra nido e bambini, è una esperienza complessa che si evolve nel corso di tempi differenti a seconda delle singole individualità e che non si esaurisce certo nelle tre giornate in cui il genitore accompagna il bambino e può pertanto prevedere modifiche a seconda di necessità particolari. Il pranzo al nido costituisce un importante momento che va a sostenere le autonomie dei bambini; a seconda delle diverse necessità e dell’età dei bambini il pranzo viene organizzato con modalità differenti: i bambini vengono accompagnati, nel rispetto dei loro tempi, ad un passaggio dal pasto assistito dall’adulto ad una maggiore autonomia nello stare a tavola insieme agli altri. 14 Il momento del cambio al nido coinvolge fortemente la corporeità: è una quotidianità che richiede una certa intimità tra il bambino e l’adulto educatore. Il contatto corporeo è il primo strumento di comunicazione umana, soprattutto per i bambini è un modo per comunicare sensazioni, pensieri e sentimenti. Le proposte didattiche che vengono proposte al nido accompagnano il naturale sviluppo fisico e psicologico del bambino e pertanto seguono, nel rispetto dell’individualità, le sue esigenze ed i suoi rilanci e pertanto sono scandite in attività per i bambini dai tre ai dodici mesi e in attività per bambini dai dodici ai trentasei mesi. LE SCUOLE DELL’INFANZIA La scuola dell’infanzia deve promuovere la formazione di una personalità ricca e armoniosa del bambino, favorendo la curiosità verso la realtà che lo circonda, la motivazione all’apprendere, la fiducia nelle proprie competenze, la capacità di costruire in maniera collaborativa competenze e conoscenze nuove e il rispetto delle norme sociali. Si considera il bambino nella sua globalità e lo si pone al centro del processo di insegnamento – apprendimento, attivando quattro grandi dimensioni: la dimensione socio affettiva morale; la dimensione psicomotoria; la dimensione espressiva e la dimensione cognitiva. La scuola della infanzia diventa il primo gradino, insieme al nido, del sistema educativo pensato in continuità con la scuola primaria. Servizi erogati nella scuola per l’infanzia. Il passaggio e quindi l’ambientamento alla scuola dell’infanzia al centro rappresentano per i bambini una importante tappa nel percorso di crescita, sia per coloro che provengono dall’esperienza del nido sia per coloro che affrontano per la prima volta un contesto educativo differente da quello familiare. La scuola dell’infanzia, dunque, sta dentro ad un processo evolutivo in cui il significato della crescita e del “essere più grande” fa da sfondo al progetto educativo dei primi giorni di ambientamento. Generalmente l’ambientamento alla scuola dell’infanzia viene progettato in forma differente a seconda della provenienza dei bambini: per i bambini che non sono mai stati scolarizzati sono previsti tempi e strategie diverse da quelle dei bambini che hanno frequentato il nido o servizi integrativi al nido. Il pranzo alla scuola dell’infanzia costituisce un importante momento che va a sostenere le autonomie dei bambini; i bambini vengono accompagnati, nel rispetto dei loro tempi, in una sempre maggiore autonomia nello stare a tavola insieme agli altri. Il momento del bagno alla scuola dell’infanzia viene gestito quale scambio e condivisione educativa e di cura tra adulto e bambino e nel contempo è un momento di relazione con i coetanei dove il ruolo dell’adulto è quello di sostenere le crescenti autonomie dei bambini. Le proposte didattiche che prima avevano una valenza prettamente individuale, cominciano a venire condivise con gli amici. Tali proposte sono molto ricche e adeguate alle varie fasce di età; citiamo ad esempio: l’utilizzo del libro, lo sviluppo delle competenze simboliche e metaforiche, l’angolo della costruttività, le attività espressive. La qualità dell’esperienza ludica nella scuola dell’infanzia è connessa a molti fattori di cui i più importanti sono: la varietà e la continuità delle occasioni ludiche, la dimensione e la stabilità dei gruppi di gioco, l’atteggiamento degli adulti. L’adulto è invitato a creare un contesto “ricco”, in cui le curiosità, le teorie e le ricerche dei bambini possano sentirsi legittimate e ascoltate, un contesto in cui i bambini si sentano a proprio agio, motivati e stimati nei loro percorsi esistenziali e conoscitivi. Coopselios favorisce in tutte le sue strutture il diffondersi del progetto di gestione sociale, che garantisce sia nella scuola dell’infanzia e che del nido flessibilità e momenti di incontro diversificati, a piccolo e grande gruppo, per rispondere alle attese e ai bisogni di tutte le famiglie. I momenti di incontro proposti sono: • gli incontri di sezione, in cui vengono condivise con le famiglie le vicende del gruppo sezione, le linee progettuali, le attività didattiche svolte; • il comitato di gestione, organo rappresentativo e propulsore della partecipazione alla vita del nido, è costituito da rappresentanti dei genitori, dal personale educativo e ausiliario e dal pedagogista; • incontri tematici di approfondimento su temi di interesse comune; • serate lavorative e laboratori con i genitori; • momenti di festa in occasioni particolari, come ad esempio il Natale e la fine dell’anno scolastico. STANDARD DI QUALITA’, IMPEGNI E PROGRAMMI La certificazione del Sistema Qualità, ottenuta nel 2002 da Coopselios relativamente alla “Progettazione e l’erogazione di Servizi Educativi nelle Strutture per la Prima Infanzia”, garantisce lo svolgimento costante di attività di controllo sul servizio erogato dai nidi e dalle scuole dell’infanzia: visite ispettive annuali, applicazione di procedure, monitoraggio di indicatori specifici. A ciò va aggiunto il controllo effettuato sui processi trasversali non attinenti allo specifico educativo, quali ad esempio gli acquisti, il personale, le infrastrutture. 15 al centro settore diversamente abili Nel settore diversamente abili Coopselios gestisce: strutture a carattere residenziale come Centri Socio Riabilitativi e Residenze Sanitarie Assistite; Centri Socio Riabilitativi diurni a carattere semi – residenziale; servizi territoriali svolti sia all’interno delle scuole per l’integrazione scolastica degli alunni/studenti diversamente abili, sia in stage aziendali guidati e sia attraverso gli inserimenti lavorativi protetti all’interno di normali contesti lavorativi oppure al domicilio dell’utente. Ogni servizio è dotato di una équipe multiprofessionale composta di norma da coordinatori, educatori, operatori socio assistenziali, infermieri professionali, fisioterapisti, psicologi, animatori, assistenti sociali, medici, logopedisti. La filosofia di intervento e la conseguente prassi operativa di Coopselios mira a favorire la massima espressione delle opportunità di ogni persona disabile nei vari ambiti di vita; persegue costantemente il raggiungimento del benessere psico – fisico – relazionale; punta al miglioramento della qualità di vita; supporta le famiglie nel lavoro di cura; favorisce l’integrazione tra personale sanitario, assistenziale ed educativo; coinvolge tutto il personale nel perseguimento degli obiettivi del servizio; garantisce una corretta e trasparente informazione sul proprio funzionamento; favorisce una reale partecipazione dei soggetti interessati alla scelta e alla programmazione della propria attività. Inoltre il Settore Diversamente Abili persegue la qualità promossa in ogni Struttura e/o Servizio e valutata in base ad alcuni concetti complementari tra loro, qui di seguito esposti. La dimensione tecnico-organizzativa della qualità che concerne 16 le caratteristiche degli ambienti, degli strumenti e delle prestazioni erogate. Rientra in quest’ambito la ricerca di modalità e di soluzioni che migliorano la qualità della vita, intesa come possibilità di vivere in struttura un clima familiare, di muoversi nell’ambiente circostante, di partecipare alle opportunità della vita culturale, sportiva e sociale, di esercitare un lavoro o una occupazione; La dimensione relazionale, cioè il modo in cui il servizio viene fornito, il clima che in esso si crea e l’immagine del Servizio, che risponde al bisogno di appartenenza della persona. La ricerca e la gestione della dimensione relazionale viene definita come modalità di gestione globale che pone costantemente al centro del Servizio la soddisfazione delle persone cioè il benessere psico- fisico- relazionale di tutti i protagonisti nella gestione del servizio. Quindi non sono solo i disabili e le loro famiglie, ma anche il personale: è assodato infatti che nei Servizi alla persona, in cui la relazione è fondamentale, la soddisfazione, salute, benessere di ciascuno dei soggetti è interdipendente con quella degli altri; La dimensione ambientale della qualità del Servizio, ovvero l’adeguatezza della sua collocazione nella rete territoriale dei servizi, l’essere parte di un tutto che ricerca la qualità, la coscienza che il servizio può avere qualità se tutto il sistema ricerca la qualità. Qualità significa anche ricerca continua di un cambiamento culturale nel tessuto sociale. Il lavoro con il disabile è scandito in una serie di impegni che la Carta dei Servizi dettaglia esplicitamente: accoglienza e presa in carico; osservazione e rilevazione dei bisogni; predisposizione al centro del Piano Educativo Individuale (PEI); organizzazione delle attivit . Durante tutto il periodo di permanenza in struttura, il personale ha il compito di monitorare e osservare le condizioni generali del disabile e di registrarle negli appositi strumenti in dotazione alla struttura (es. consegne, diario personale, diario infermieristico, ecc.) al fine di garantire un servizio sempre adeguato ai bisogni. Le strutture sono aperte alle visite di norma in orario diurno e in circostanze particolari, concordate con il Coordinatore della struttura, i parenti potranno trattenersi con gli ospiti, anche in altri orari, compreso quello notturno, fatte salve le comuni norme di correttezza e di riservatezza. La famiglia è considerata una risorsa nel processo di cura e assistenza al disabile. Per tale ragione il familiare riceve tutte le informazioni riguardanti il proprio congiunto. Sono pertanto previste riunioni individuali tenute dal coordinatore con le singole famiglie per presentare e monitorare il PEI. Inoltre vengono organizzati incontri periodici con tutti i familiari per valutare il grado di efficienza dei servizi, l’indice di gradimento e la soddisfazione dell’utenza e per raccogliere segnalazioni, suggerimenti, osservazioni e reclami. In particolare una riunione annuale è dedicata ad illustrare il programma delle attività e i risultati del questionario soddisfazione utenti nel quale si rileva il gradimento delle attività educative, sanitarie, assistenziali, riabilitative, di animazione, alberghiere, dell’ambiente della struttura, della comunicazione e informazione. MECCANISMI DI TUTELA E VERIFICA Con le procedure di reclamo l’ospite o i suoi familiari possono segnalare formalmente eventuali disservizi e/o il mancato rispetto dei propri diritti. La risposta al reclamo viene garantita al massimo entro 8 giorni dalla data della presentazione. I dati relativi ai reclami vengono elaborati statisticamente dal Responsabile Sistema Qualità aziendale al fine di acquisire informazioni sugli eventi più frequenti di insoddisfazione e intraprendere le opportune azioni di miglioramento. STANDARD DI QUALITA’ Coopselios ritiene fondamentale definire gli impegni e gli standard di servizio che si assume nei confronti degli ospiti. Coopselios garantisce all’interno delle residenze per disabili la misurazione e la diffusione di alcuni standard di qualità sotto elencati. Attività educative, occupazionali, di animazione e di socializzazione: Il servizio si impegna a garantire quotidianamente secondo apposito programma settimanale lo svolgimento delle attività previste. Integrazione con il territorio: Il servizio si impegna a garantire iniziative di integrazione con il territorio (es. uscite, iniziative con le scuole, iniziative con associazioni, volontariato). Procedure/protocolli/istruzioni sanitarie e assistenziali: il servizio s’impegna ad utilizzare procedure/protocolli/istruzioni, formalizzati in forma scritta e osservati da tutti gli operatori, in grado di assicurare lo svolgimento di tutte le attività previste secondo le migliori prassi e la massima efficacia. Piani Educativi Individuali (PEI): le strutture si impegnano a garantire al disabile la redazione di un PEI che viene verificato almeno una volta all’anno e ogni volta che ce ne sia necessità. 17 la voce di coopselios pronti a partire a Cattolica Dopo anni di attesa, finalmente i cittadini di Cattolica (e della provincia di Rimini) avranno la possibilità di usufruire della splendida struttura costruita dal Comune per gli anziani del territorio: 30 posti di Casa Protetta (vale a dire per non autosufficienti), 24 posti di Residenza Sanitaria Assistenziale (posti temporanei di degenza post-ospedaliera e riabilitativa), 12 posti di centro diurno, tutti convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre, nella parte più alta dell’edificio sono a disposizione 8 mini-alloggi, di circa 50 metri cadauno, che possono ospitare fino a 16 inquilini più autosufficienti, ma che hanno comunque necessità di una tutela o di una supervisione che un normale alloggio non garantisce, con la possibilità di usufruire dei pasti prodotti dalla cucina interna, del servizio di lavanderia ed eventualmente anche di prestazioni socio-sanitarie. Da questa descrizione emerge che ci troviamo di fronte ad una struttura integrata in grado di venire incontro a tutta la gamma delle esigenze della popolazione anziana, dai casi più semplici degli incontri diurni, fino a quelli più complicati di degenza temporanea ad alta valenza sanitaria. Coopselios si assumerà l’onere della gestione derivata dalla gara vinta dal Consorzio Quarantacinque, mentre la maggior parte del personale sociosanitario sarà fornito dalla cooperativa Il raggio Verde di Rimini. L’avventura sulla riviera ha un valore molteplice: significa entrare in un contesto socio-culturale, quello romagnolo, per noi nuovo; significa scommettere in base alla nostra ventennale esperienza sulla capacità di coordinare risposte integrate ad anziani con situazioni molto differenti; significa metterci in gioco con nuovi partner, ponendoci reciprocamente in una relazione collaborativa; vuol dire mettere un altro mattoncino su ciò che fu una capanna gestita da pochi indigeni ed ora è un grattacielo multi-etnico: la Cooperativa Sociale Coopselios. La varietà dell’offerta e l’estetica accogliente della struttura che, come si vede nella fotografia, è disegnata magnificamente tanto che qualcuno già la chiama “la cattedrale”, è sicuramente una risposta adeguata alla trasformazione che ha subito la popolazione anziana negli ultimi decenni. Ora dobbiamo darle un’anima, tutti insieme: chi lavora dentro e chi ne usufruisce da fuori, affinché non resti solo bella, ma diventi anche un luogo di “la cattedrale” 18 buone relazioni. L’entusiasmo non manca, sia nel sancta sanctorum della cooperativa, sia negli apparati più prossimi all’assistenza diretta. Gli ingressi per i posti convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale (30 di casa protetta, 24 di RSA, 12 di centro diurno) sono gestiti dal Servizio Assistenza Anziani il cui referente in zona è l’assistente sociale, mentre i posti dei mini-alloggi sono gestiti direttamente dalla direzione interna di Coopselios, in collaborazione con lo stesso servizio. Mi auguro di poter accogliere i primi ospiti subito dopo Pasqua e spero, insieme ai miei collaboratori sul campo, di offrire una testimonianza professionale e adeguata alle direttive aziendali che negli ultimi anni, grazie ad una filosofia sagace e condivisa, si stanno configurando sempre meglio e sono, a mio giudizio, vestite gi de raggi del pianeta che mena dritto altrui per ogni call. Giacomo Carrara coordinatore di struttura la voce di coopselios la presentazione del progetto Teresa L’incontro di “animaeazione” per noi animatori di Coopselios ha rappresentato senz’altro un giorno particolare. Per la prima volta infatti abbiamo avuto l’opportunità di portare a conoscenza di tutti il nostro operato e il nostro impegno all’interno delle nostre strutture. Per noi di Villa Imperiale, così lontani dall’epicentro emiliano, ha significato un’opportunità di farci ascoltare e di condividere con gli altri soci della cooperativa i frutti della nostra professionalità che mettiamo a disposizione del benessere dei nostri anziani e della cooperativa, affinchè emerga un costante impegno, anche nell’animazione, per raggiungere un sempre più alto livello di qualità al servizio. L’emozione di esporre il nostro “progetto Teresa” davanti ad una platea di persone, emozione alla quale non siamo abituati nonostante la nostra predisposizione al contatto con gli altri, è stata grandissima. E credo sia stato diffuso il pensiero, vedendo i progetti delle diverse strutture, che il nostro lavoro vada oltre l’attività di pura ricreazione e di intrattenimento, senza nulla togliere all’importanza che questi aspetti rivestono nel benessere delle persone di cui ci prendiamo cura. Ma credo siamo andati oltre: siamo stati capaci di sperimentare e di sperimentarci. Abbiamo fatto nascere strumenti nuovi, abbiamo lavorato per mesi per qualcosa in cui crediamo, ossia l’importanza che la nostra professionalità riveste nel nostro contesto lavorativo. Senza lasciarsi andare ad un anacronistico idealismo, sono convinta si possa affermare che chi fa animazione ha poco più della soddisfazione personale per continuare a fare quel che fa e mi sembra che renderci conto noi per primi di perseguire con professionalità il nostro lavoro sia una gratificazione che dobbiamo a noi stessi. I risultati statistici del “progettoTeresa” non hanno assunto un’mportanza basilare, per me, né credo per tutto il nostro gruppo di lavoro. Per noi di Villa Imperiale ha rappresentato il raggiungimento di un traguardo il solo fatto di esserci. Il nostro gruppo, composto di varie figure professionali, solitamente un po’ disarmonico e spesso diviso da tensioni, si è ritrovato coeso e complice nel momento in cui i riflettori si sono puntati su di noi, procurandoci un po’ di tensione ma anche un insolito protagonismo. Per me, che amo il mio lavoro, è stata una grande prova, innanzitutto la preparazione del progetto e il suo riadattamento per la presentazione al convegno, per non parlare poi dell’esposizione davanti al pubblico. Eppure, chiamatela vanità, dopo anni di lavoro in cui tutti ci si aspettano di vederti circolare con in mano vinavil e cartoncini, mi è piaciuto mostrare il lato più complesso del nostro lavoro, dare risalto all’aspetto riabilitativo del nostro operato, quello per cui abbiamo trascorso anni sui libri e magari quello che ci fa ancora credere che ciò che facciamo non è solo ridere, ma anche qualcosa di più……… magari ridendo! Questa giornata per noi potrebbe rappresentare il primo passo verso un futuro prossimo in cui la condivisione dei progetti di animazione sarà cosa ovvia e non solo occasionale. Mi piacerebbe sentire come hanno vissuto l’esperienza i miei colleghi di “animaeazione”, mi piacerebbe che iniziasse una comunicazione fruttuosa fra gli animatori delle diverse strutture. anima & azione Monica Piras animatrice di “Villa Imperiale” 19 la voce di coopselios generosità per i bambini rumeni A Braila, una località della Romania sud orientale sulle rive del Danubio, da 10 anni è attiva una missione delle Suore Clarisse Francescane Missionarie del SS. Sacramento che opera a favore di minori che si trovano in condizioni di grave difficoltà. La missione ha il nome di Surasul Marielei (Il Sorriso di Mariele) ed è una struttura realizzata grazie all’aiuto della 48a Edizione dello Zecchino d’Oro che ne ha finanziato integralmente la realizzazione. La missione è in grado di ospitare 24 minori in difficoltà, che vivono condizioni di abbandono o di grave emarginazione (e che conoscono purtroppo frequentemente drammatiche esperienze personali) di età compresa tra i 3 e 18 anni. E’ di imminente attivazione anche un Centro Diurno in grado di accogliere quotidianamente un gruppo di 12 bambini, che al termine della scuola possano trascorrere alcune ore in un ambiente protetto, in grado di fornire un supporto alle famiglie con problematiche garantendo ai bambini stessi un pasto e attività educative, ricreative e di sostegno scolastico. Coopselios ha deciso di effettuare una donazione di ¤ 1000 a sostegno dell’opera della Missione che, quotidianamente in una realtà estremamente problematica e complessa, pone tutte le proprie energie con costanza, forza d’animo ed entusiasmo al servizio dei più piccoli, in un contesto dove i servizi sociali e le istituzioni stanno faticosamente muovendo i primi passi e sono dunque ancora lontane dall’offrire valide risposte “il Sorriso di Mariele” La voce del corpo, studio e professionalità in dialogo Esiste una relazione molto suggestiva tra il linguaggio del corpo e le potenzialità espressive che vengono accreditate ai bambini; un corpo inscindibile dalla mente, impregnato di cultura, multimediale, espressivo, emozionato ed emozionante. Una ricerca/indagine sulle capacità dei 20 bambini di esprimersi ed entrare in contatto con il mondo e l’altro attraverso il corpo, è stato il tema trattato nella mia tesi di laurea in scienze della Formazione, discussa da poco presso l’Università di Bologna. La mia esperienza di educatrice è iniziata tre anni fa nel Nido d’Infanzia Haiku di Reggio Emilia; quotidianamente ho avuto la possibilità di osservare e comprendere l’importanza che il corpo assume nei bambini molto piccoli per conoscere e farsi conoscere. Poter sperimentare sul campo, nella quotidiana relazione con i bambini, si è rivelato essere valore aggiunto nel mio ai gravi problemi sociali. Se qualcuno fosse intenzionato ad effettuare donazioni a favore dell’opera della Missione, è possibile fare un versamento a: Suore Clarisse Francescane del SS. Sacramento, Conto N° 1433095990/10 Banca Intesa 4571 Bologna Fiera; ABI 03069; CAB 02461, specificando la causale “BIMBI BRAILA”. Alcide Lambri e Marialidia Magnani lavoro, permettendomi non solo di avvalorare tesi e teorie apprese attraverso gli studi, ma anche di “aprirmi” a nuove domande e possibilità. Due mondi paralleli (quello dello studio e del lavoro) che nel mio percorso, però, hanno trovato molti punti d’incontro; un percorso sicuramente impegnativo ma nel contempo gratificante perché capace di coniugare la mia esperienza professionale con quella universitaria e ritrovare, in questo processo, un reciproco arricchimento ed un accreditamento accademico ad un fare quotidiano. Elisa Soldani Insegnante del nido d’infanzia Haiku la voce di coopselios FEBBRAIO Mese corto e birichino porti neve e porti vento e poi scappi in un momento anche tu non mi vuoi male porti sempre il carnevale con coriandoli e zecchini io ti batto le manine! I FIAMMIFERI Siam dritti, siam dritti, piccini piccini in una villetta viviamo vicini, il fuoco ci desta abbiam nella testa moriamo bruciati perfin calpestati! Intanto che il mulino macinava Le mani dentro il seno lui metteva Sta fermo mulinaio con le mani! Sta fermo mulinaio c io tengo sei fratelli dagli occhi bianchi e neri e ti fucileranno . Io non ho paura di sei e nemmeno di sette! Io tengo la pistola Dagli occhi bianchi e neri E se sparo contro te con due palline d oro Faccio bersaglio! . A Villa Tamerici e alla RSA il GabFoto gruppo animatrici e protagonisti della fiaba. biano il carnevale di quest’anno ha portato una vena di nuova creatività. Riportiamo una raccolta di poesie ricordate dagli ospiti di Villa Tamerici e la descrizione della rappresentazione della fiaba di Cappuccetto Rosso. Ave Maria grazia plena Fa che non suoni pi la sirena Fa che non vengano gli aeroplani Fammi dormire fino a domani Se una bomba cadesse quaggi O madonnina aiutami tu! Se le case dovesse crollare Fammi una grazia di tutti salvare O buon Ges Qua in Italia non si sta pi O Santa Vergine i tuoi soldati Son diventati tutti agnelli Se l asino a Roma Il bue a Berlino Chi pu riscaldare Ges Bambino? Per l insalata ci vuole l olio Per vincere ci vuole Badoglio Per vincere i confini ci vuol Mussolini Il papa sempre sospira e prega E Mussolini se ne frega! laboratorio sulla fiaba come “attori” si prefiggeva altri importanti La fiaba, mondo magico che fin da bambini ha favorito la nostra immaginazione, trasportandoci in posti meravigliosi, facendo correre la nostra fantasia su binari nuovi per dare libero sfogo alla creatività e ai sogni… Perché non ricreare questa magnifica sensazione anche tra i nostri ospiti dell’RSA “Il Gabbiano”, mettendo in scena una vera e propria commedia sulla base di una delle fiabe più conosciute e amate in tutto il mondo? Detto fatto. Psicologa, logopedista ed educatrice hanno dato corpo ed anima all’idea ed è partito così un nuovo progetto, un piccolo “laboratorio sperimentale” sulla storia di Cappuccetto Rosso. Per esigenze di struttura e per l’utenza a cui è indirizzato, il testo della fiaba è stato semplificato e in parte avvicinato alla nostra realtà. I protagonisti sono stati i nostri ospiti, disabili adulti della struttura, che hanno accolto di buon grado la proposta di questa attività, che oltre a metterli in gioco scopi come: l’integrazione e la relazione con il gruppo, il rispetto dell’altro e dei suoi tempi, il sapersi muovere nello spazio oltre a stimolare le capacità mnemoniche e di ascolto. Dopo dei primi incontri dove è stata raccontata la storia e mimata la scena, gli ospiti hanno iniziato la preparazione delle scenografie, dei costumi e le vere e proprie prove della recita. In un clima di divertimento, siamo arrivati al pomeriggio della vera e propria rappresentazione davanti ad un pubblico, che per l’occasione era composto dagli anziani di Villa Tamerici, struttura adiacente all’RSA, e da alcuni familiari. La proposta di questo laboratorio per l’handicap, nato dall’esigenza di fornire ai nostri ospiti nuovi stimoli, nuove esperienze oltre all’opportunità di mettersi in gioco, socializzare e divertirsi ha centrato l’obiettivo! Laura Bellan educatrice 21 la voce di coopselios Paolo Selva ci racconta l’aiuto alle “badanti” a Piacenza Da oltre tre anni Coopselios è particolarmente impegnata nella collaborazione, con il Comune di Piacenza, per la gestione di progetti a sostegno delle assistenti famigliari private straniere, le cosiddette “badanti”. La consapevolezza da parte dell’amministrazione comunale locale dell’espandersi di un fenomeno come quello del badantato ha rappresentato lo stimolo a conoscerne la natura ma anche ad iniziare a mettersi in gioco, con l’obiettivo che l’informalità, che caratterizza il ricorso alla badante, possa invece essere inclusa all’interno di un ventaglio di servizi che il Pubblico mette a disposizione della propria cittadinanza. In tal senso il comune di Piacenza ha trovato in Coopselios un partner qualificato nel sostenere questo tipo di iniziative, progetti che la Regione stessa promuove, allo scopo di qualificare ulteriormente il lavoro di cura a sostegno delle famiglie che ricorrono a questo tipo di soluzione. Numerose e variegate sono state le iniziative messe in atto, segnaliamo le principali: - corsi di lingua italiana; - corsi di formazione sull’assistenza alla persona anziana; - pacchetti formativi a domicilio; - gruppi di auto aiuto gestiti da una psicologa; - attività di ricerca. Complessivamente in questi tre anni di attività, considerando le varie iniziative, abbiamo coinvolto circa un centinaio di assistenti famigliari straniere. 22 Consegna dei diplomi del corso di italiano Coopselios, titolare del progetto, ha avuto per i tre anni durante i quali si è sviluppato l’intero percorso, la responsabilità del coordinamento operativo, controllo, verifica dei processi ed esiti delle varie azioni previste. Per lo svolgimento delle varie attività ci si è poi avvalsi anche di collaboratori esterni qualificati ed esperti nel settore. CORSI DI LINGUA ITALIANA I corsi sono stati organizzati e gestiti in collaborazione con l’associazione onlus “Mondo Aperto” che ha messo a disposizione la propria sede per le lezioni. Ogni corso prevedeva 40 ore di lezione tenute da insegnanti qualificate ed esperte nella gestione di corsi di lingua italiana rivolti a persone straniere. I livelli previsti per i corsi sono stati differenziati a seconda delle esigenze delle partecipanti. Ad ogni corsista, oltre all’attestato finale di partecipazione, è stato distribuito materiale didattico ed un testo specifico. CORSI DI FORMAZIONE SULL’ASSISTENZA ALLA PERSONA ANZIANA Molto semplicemente la possibilità di offrire a queste assistenti un breve percorso formativo centrato sull’assistenza alla persona a domicilio, con l’obiettivo di fornir loro qualche nozione teorica e tecnica in più. Dobbiamo considerare si tratti spesso di donne che iniziano qui in Italia questo tipo di professione senza avere alcuna formazione alle spalle. Coopselios ha gestito direttamente questo tipo di percorsi grazie alla disponibilità delle proprie operatrici resesi disponibili a svolgere il ruolo di docenti. PACCHETTI FORMATIVI A DOMICILIO L’idea è stata quella di proporre percorsi formativi sul “campo” a favore di quelle assistenti familiari che, trovandosi all’inizio della propria esperienza lavorativa, potessero avere lacune ed esigenze formative, soprattutto dal punto di vista tecnico. Il “cliente” della proposta non è stato quindi, esclusivamente, la badante ma anche l’anziano e la sua famiglia, vista la possibilità offerta di poter usufruire di pacchetti formativi qualificati e gratuiti. Formatrici in questo caso sono state le nostre assistenti domiciliari, operanti nella città di Piacenza, che hanno quindi svolto questo duplice ruolo di assistenti per gli anziani ed anche di insegnanti per le “badanti” che operavano presso questi nuclei. L’attenzione è stata concentrata principalmente sulle pratiche relative all’igiene e alla movimentazione la voce di coopselios della persona, oppure sulla conoscenza della rete di servizi esistenti sul territorio a favore degli anziani. GRUPPI DI AUTO AIUTO Il ciclo di incontri di gruppo di auto aiuto sono stati condotti da una psicologa esperta in comunicazione e gestione di gruppi per sostegno e mutuo aiuto. Sono state previste complessivamente 30 ore all’anno, programmate con incontri a cadenza mensile previsti di sabato. Per tutto il percorso la psicologa è stata affiancata da una mediatrice culturale di lingua spagnola, essendo il gruppo delle partecipanti costituito in ampia misura da assistenti sudamericane. Mediamente hanno partecipato ad ogni incontro circa 15 persone. Il lavoro svolto è stato orientato alla costituzione di un gruppo esperienziale il cui focus era costituito dalla condivisione di stati emotivi, pensieri e riflessioni delle partecipanti orientata alla formulazione di strategie di fronteggiamento degli stati di stress. Considerata la tipologia del gruppo, caratterizzata dalla presenza di persone appartenenti Un momento della festa di chiusura a differenti culture, è emersa come strategia funzionale dominante la capacità della persona di creare intorno a se una rete sociale capace di sostenerla nei momenti difficili, promuovendo il processo di integrazione culturale e diminuendo le emozioni negative legate all’estraneità. RICERCA/PROGETTO La parte più innovativa dell’intero progetto è stata indubbiamente questa attività di ricerca condotta da una esperta in materia, collaboratrice dell’Università Cattolica del “Sacro Cuore” di Piacenza. La ricerca ha previsto diverse fasi finalizzate all’analisi e studio del fenomeno badantato nella realtà piacentina ma anche in altre realtà del panorama nazionale, in particolare nella regione Emilia Romagna. L’esito della ricerca ci ha poi consentito di perseguire l’importante obiettivo di elaborare una proposta di sistema di accreditamento delle badanti che possa essere gestito dallo stesso comune di Piacenza. Tale proposta consiste nella possibilità di creare uno sportello badanti che possa gestire un registro di assistenti famigliari straniere formate ed accreditate. Quindi la possibilità di fornire alla cittadinanza un vero e proprio servizio di incontro domanda e offerta, così da poter concretamente affiancare le famiglie piacentine in un aspetto difficoltoso e delicato come quello dell’individuazione di una badante, ma anche la sua gestione relativamente ad aspetti problematici quali le prassi contrattuali, la formazione dell’assistente, la sua sostituzione nei giorni di riposo e nei periodi di ferie. Al di là degli aspetti tecnici del progetto possiamo affermare si sia trattato di un’esperienza assolutamente positiva, che, come già detto, ha coinvolto numerose assistenti di etnie diverse, prevalentemente provenienti dal sud America (Ecuador e Perù in particolare) ed anche dall’est Europa. Oltre agli aspetti formativi e professionali non sono certo mancate le occasioni di incontro e socializzazione, se non di vera e propria festa, i rapporti umani che si sono allacciati sono stati e continuano ad essere assolutamente molto significativi. La consapevolezza, con questo tipo di attività, è l’aver dato un importante sostegno a queste persone che provengono da situazioni obbiettivamente difficili e che vengono a trovarsi nel nostro paese in condizioni tutt’altro che agiate, lontane dalla propria famiglia, dagli affetti, in un contesto culturale radicalmente diverso dal loro, improvvisandosi infine in una professione che magari neanche gli appartiene. C’è anche la consapevolezza di aver, indirettamente, dato un valido contributo anche alle famiglie piacentine che a questa risorsa, talvolta inevitabilmente, devono affidarsi. 23