notizie
Periodico d’informazione trimestrale
della Cooperativa Sociale Coopselios Società Cooperativa • Anno IX
• n. 30 • MARZO 2007 • Sped. in
A.P. / 70% Fil EPI di RE • Tassa
riscossa • Taxe percue
ventennale di Coopselios
la carta dei servizi
“badanti” a Piacenza
sommario
notizie dalla
cooperativa
p.3
p.4
al centro
la voce
di coopselios
per ricordare i nostri
primi vent’anni
p. 10 carta dei servizi
p. 18 pronti a partire a
soddisfazione lavorativa
in Coopselios: un’indagine
nel settore infanzia
p. 12 settore anziani
p. 19 la presentazione
p. 14 settore infanzia
p. 20 generosità per i
p. 16 settore diversamente
p. 20 la voce del corpo,
Cattolica
del progetto Teresa
p.6
centro prelievi a
Monticelli Terme
p.6
RSA in via Quarenghi a
Milano
p.7
nuove gestioni in
Trentino Alto Adige
p. 21 laboratorio sulla fiaba
p.7
inaugurazione del nido
“Cipollino”
p. 22 “badanti” a Piacenza
p.8
il centro “San Rocco”
p.9
intervista a Cigarini
abili
bambini rumeni
studio e professionalità
in dialogo
hanno collaborato a questo numero:
Sabrina Bonaccini
Fabio Ferrarini
Valter Mastropaolo
Claudia Lazzari Monti
Gaetano Mattioli
Manuela Lucchini
Roberta Prandi
Ester Schiaffonati
Periodico trimestrale diffuso gratuitamente
ai soci della Cooperativa
Aut. Trib. RE n. 972 del 29/9/1998
Sped in Abb. Post. Art. 2, comma 20/c
Legge 662/96 - RE
Tassa riscossa - Taxe percue
Proprietario: Ivano Grasselli
Cooperativa Sociale COOPSELIOS
Dina Bonicelli
Dino Terenziani
Giacomo Carrara
Monica Piras
Società Cooperativa
Via M.K. Gandhi, 3 - 42100 Reggio Emilia
Tel. 0522 323676 - Fax 0522 323658
www.coopselios.com
e-mail: [email protected]
Direttore Responsabile: Fabrizio Montanari
Comitato di Redazione:
Gianluigi Bellettini, Sabrina Bonaccini
Alcide Lambri
Elisa Soldani
Laura Bellan
Paolo Selva
Olindo Cervi, Gerardo De Filippo
Antonietta Serri, Ester Schiaffonati
Dino Terenziani - segretario di redazione
[email protected]
Progetto grafico: winston wolf srl - RE
Impaginazione: Comma-Compograf - RE
Stampa: Cooperativa Sociale L’Olmo Montecchio Emilia (RE)
notizie
dalla
cooperativa
per ricordare i
nostri primi
vent’anni
Quest’anno ricorre il ventennale di
Coopselios e in particolare per il settore educativo è un’occasione speciale
da ricordare: vent’anni fa e precisamente il 17 novembre del 1986 nasceva il nido Linus, il primo nido cooperativo in Italia.
Coopselios inaugurava la sua prima
gestione completa con la sperimentazione di una forma di convenzione con
l’Amministrazione Comunale di Reggio
Emilia, che era una novità assoluta nel
panorama nazionale.
Da allora tante altre gestioni si sono
aggiunte al Linus per arrivare alle attuali
dimensioni di Coopselios e in particolare allo sviluppo del settore, che
nell’ultimo anno ha visto una crescita
dell’attività del 60%.
Per celebrare in
una cornice significativa
questo importante compleanno abbiamo organizzato una serie di eventi che,
nei mesi di Aprile e Maggio, alterneranno incontri con personalità di rilievo
del panorama contemporaneo a momenti di presentazione di progetti per
preparare il momento conclusivo che
coinciderà con la festa del Linus il 26
maggio.
Saranno tutte occasioni importanti per
riflettere, da punti di vista diversi, sulla
nostra esperienza e per costruire ulteriori slanci per il futuro.
17 bre
m
nove 86
19
Sabrina Bonaccini
responsabile tecnico Settore Infanzia
3
notizie
dalla
cooperativa
La curiosità dell’ambiente accademico per Coopselios è certamente motivo di orgoglio, perché
dimostra che la nostra cooperativa, per il suo sviluppo e per le sue caratteristiche, merita qualificate
attenzioni esterne.
Il risultato della ricerca, promossa dal Prof. Federico Ricci, docente in psicologia del lavoro, facoltà
Scienze della Comunicazione e dell’Economia, Università di Modena e Reggio Emilia e realizzata
da Fabio Ferrarini, dottore in psicologia, indirizzo del lavoro e delle organizzazioni, offre esiti
gratificanti. Basti rilevare che il 70% degli intervistati dà un giudizio positivo sulla soddisfazione
lavorativa. Mentre anche coloro che segnalano motivi di insoddisfazione si collocano leggermente
sotto la sufficienza tanto che il ricercatore definisce questo come “insoddisfazione superficiale”.
E’ con piacere che presentiamo le seguenti note che danno conto in modo neutrale di alcuni
dati davvero interessanti ed anche stimolanti per chi in cooperativa vi opera.
soddisfazione
lavorativa in
Coopselios:
un’indagine nel
settore infanzia
Nei mesi di Settembre e Ottobre 2005
all’interno della cooperativa sociale
Coopselios è stata condotta un’indagine, nell’ambito di una tesi di laurea
in psicologia del lavoro poi discussa
presso la facoltà di psicologia
dell’Università di Parma, con l’obiettivo
dichiarato di rilevare il livello di soddisfazione lavorativa percepita dal
personale del settore infanzia.
Per l’indagine è stato utilizzato un questionario anonimo, la cui struttura preponderante è derivata dal “Questionario
de satisfacion laboral” dell’Università
di Valencia (1998), costituito da domande a scelta multipla relative ad
aspetti diversi dell’esperienza lavorativa,
classificate come 10 fattori determinanti della soddisfazione lavorativa:
1) i rapporti con i superiori;
2) i rapporti con i colleghi;
3) la retribuzione;
4
4) il diritto di rappresentanza;
5) la valutazione degli incentivi comportamentali;
6) le pari opportunità;
7) l’ambiente di lavoro;
8) la formazione;
9) la realizzazione personale;
10) i ritmi di lavoro.
All’indagine hanno preso parte
soci e dipendenti della struttura amministrativa e della
divisione infanzia della cooperativa. Sono stati distribuiti
in totale 111 questionari, dei
quali 98 sono stati riconsegnati alla scadenza concordata (di
cui 93 completi nelle risposte), con
un tasso di restituzione quindi decisamente elevato e conseguente al chiaro
interesse mostrato dalle persone per
la soddisfazione lavorativa propria e
altrui. Il campione si presenta composto
da una maggioranza di soggetti di sesso
femminile (93.8%) e da una minoranza
esigua di sesso maschile (6.2%), l’età
media è di 31.2 anni, il titolo di studio
più comune è il diploma di scuola media
superiore (67%), mentre l’anzianità
media di servizio presso la cooperativa
è di 5.7 anni. Una minima parte del
campione, pari al 7%, dichiara inoltre di
essere attualmente impegnato in un
corso di studi (universitario o di specializzazione). Dal punto di vista lavorativo
tutti i soggetti hanno un contratto a
tempo indeterminato, il 71.4% ha un
orario di lavoro a tempo pieno (basato
su 36 ore settimanali), mentre il 28.6%
lavora part-time.
Le risposte fornite dai lavoratori
hanno portato alla suddivisione del campione in 5
categorie omogenee,
ognuna classificata in base
al grado complessivo di
soddisfazione lavorativa
espressa, indipendentemente
dai singoli fattori determinanti,
riportato in tabella 1 come voto su
scala da 0 a 10.
E’ evidente come le prime 3 categorie
esprimano l’esperienza di persone chiaramente soddisfatte dal punto di vista
lavorativo, pur se in grado differente:
- il 28% da un voto di 9/10, ovvero
assegna una valutazione positiva per
tutte le determinanti della soddisfazione lavorativa;
- un 10% circa si attesta su un voto di
7,5/10, indicando come area di miglioramento quella della formazione
professionale continua;
- e ancora un 28% è sul voto di 6,5/10,
giustificato da una aspettativa di mag-
una
ricerca
universitaria
notizie
dalla
cooperativa
giore coinvolgimento diretto nelle decisioni relative all’attività affidata, nel
contesto comunque di una percezione
positiva.
Complessivamente quasi il 70% degli
intervistati giudica nettamente positiva la propria esperienza professionale in termini di soddisfazione lavorativa.
Il restante 30% esprime comunque un
grado complessivo di soddisfazione
lavorativa che varia dal 5/10 (è fatta
salva la soddisfazione legata al contenuto del lavoro in sé) al 5,5/10 (è fatta
salva la soddisfazione legata ai rapporti
con i colleghi), ovvero ravvicinato alla
soglia della sufficienza. Questo rafforza
le positive considerazioni in termini
di percezione della soddisfazione
lavorativa da parte degli intervistati.
Tabella 1 - Voto espresso e numerosit
delle categorie di soddisfazione lavorativa
Voto complessivo
N. intervistati
%
alla soddisfazione
(tot 98)
(tot. 100%)
lavorativa, da 0 a 10
9/10
7,5/10
6,5/10
5,5/10
5/10
26
9
26
5
27
28.0%
9.7%
28.0%
5.3%
29.0%
I dati contenuti nella tabella 2 indicano,
invece, il numero dei lavoratori che percepiscono motivo di insoddisfazione
per ciascuna dimensione del lavoro.
Nella prima colonna vengono presentate
le diverse dimensioni determinanti la
soddisfazione lavorativa; nella seconda
colonna compare il numero di soggetti
del campione che ha risposto attribuendo un valore inferiore al punteggio
intermedio 3 sulla scala da 1 a 5 (ovvero
il valore che identifica un grado sufficiente di soddisfazione per ogni dimensione); nella terza colonna viene
presentato il corrispondente dato percentuale; nella quarta colonna si indica
la sintetica interpretazione del dato percentuale. Questa rappresentazione evidenzia in modo esplicito, le determinanti per le quali è presente una
maggiore o minore insoddisfazione
nel campione di lavoratori.
In un quadro di complessiva soddisfazione espressa dai lavoratori inclusi nel
campione, la ricerca ha efficacemente
portato chiaramente l’emergere di aree
positive e di aree da migliorare in tema
di soddisfazione lavorativa, all’interno
del settore infanzia di Coopselios.
Una lettura sintetica dei dati, infatti, indica
come aree tematiche da migliorare “i
rapporti con i superiori” (rapporto diretto
di ogni lavoratore verso il proprio responsabile), “il diritto di rappresentanza” (partecipazione alle decisioni), “i ritmi di
lavoro” (possibilità di determinarli piuttosto
che subirli). Pur se chiaramente evidenti
(62,4% di insoddisfatti sul totale dei
rispondenti) i motivi di insoddisfazione
sono in realtà di natura ancora superficiale, infatti i punteggi medi sono solo
leggermente al di sotto di quel valore
3/5 che rappresenta la soglia della soddisfazione lavorativa. Al contrario, pun-
teggi medi molto elevati contraddistinguono tutte le altre dimensioni, quelle
che i lavoratori percepiscono, pur su
gradi diversi, come aree positive: ambiente (luogo fisico) di lavoro, realizzazione personale attraverso il lavoro (aree
ottimali); formazione professionale continua (area molto buona); rapporti (sociali) con i colleghi (area più che buona);
retribuzione (in termini di equità percepita), tutela delle pari opportunità, incentivi
comportamentali ovvero riconoscimento
e gratificazione dei comportamenti professionalmente adeguati (area abbastanza buona).
Tutto ciò consente di affermare, con
evidente sicurezza, che i lavoratori del
settore infanzia di Coopselios sono
coinvolti, interessati e si riconoscono
un livello positivo di soddisfazione
lavorativa, pur se con gradi e su aspetti
diversi da persona a persona.
Conclusione ovviamente ragionevole
e comprensibile per chiunque abbia
significativa esperienza di lavoro e di
ciò che determina la soddisfazione ed
il benessere di ognuno di noi nel proprio
lavoro.
Fabio Ferrarini
ricercatore
Tabella 2 - Determinanti della soddisfazione lavorativa in Coopselios
DIMENSIONI
NUMERO VALUTAZIONI PERCENTUALE
INTERPRETAZIONE
INFERIORE A 3/5
SUL TOTALE
SUL TOTALE
Rapporti con i superiori
58
62.4%
AREA DA MIGLIORARE
Diritto di rappresentanza
58
62.4%
AREA DA MIGLIORARE
Ritmi di lavoro
58
62.4%
AREA DA MIGLIORARE
Valutazione incentivi
32
34.4.%
AREA ABBASTANZA BUONA
Pari opportunità
32
34.4.%
AREA ABBASTANZA BUONA
Retribuzione
32
34.4%
AREA ABBASTANZA BUONA
Rapporti con i colleghi
27
28.0%
AREA PIU’ CHE BUONA
Formazione
14
14.1%
AREA MOLTO BUONA
Ambiente di lavoro
5
5.4%
AREA OTTIMALE
Realizzazione personale
5
5.4%
AREA OTTIMALE
5
notizie
dalla
cooperativa
integrazione
socio-sanitaria
a Monticelli
Terme
“Il Centro prelievi che inauguriamo oggi
è il primo di una serie di servizi sociosanitari che porteremo in questa zona”
con queste parole il Sindaco di Montechiarugolo, Fabrizio Bolzoni, ha aperto
il nuovo centro prelievi di Monticelli Terme, che è stato inserito nella struttura
”Residenza al Parco”, gestita da Coopselios.
All’inaugurazione, oltre al Sindaco, erano
presenti l’Assessore ai servizi sociali
Maurizio Olivieri, la direttrice dell’Azienda
Usl Rita Cavazzini e l’Assessore al commercio di Traversetolo Gianni Guido
Bellini. L’inaugurazione è avvenuta in un
clima festoso e ha visto la partecipazione
di numerosi ospiti della struttura, di tutto
il personale coinvolto nel servizio e di
parecchi cittadini. Per la cooperativa
erano inoltre presenti il presidente Ivano
Grasselli, il direttore d’area Fabrizio Montanari e la RTP di Reggio Emilia Silvia
Panini.
anteprima
In Via Quarenghi a Milano si è aperta in
anteprima la struttura polifunzionale, che
rappresenta il fiore all’occhiello di Coopselios nell’ambito della più moderna
tipologia di servizio di assistenza agli
anziani. Diamo la notizia in anteprima,
perché ci si prepari alla gran festa per
l’inaugurazione ufficiale di questa modernissima Residenza Sanitaria Assistenziale che prevede una accoglienza mas-
6
Il nuovo servizio, complesso e sperimentale, viene offerto ogni giovedì mattina
e prevede, oltre ai normali prelievi ematici,
anche i controlli TAO (terapia anticoagulante orale), mentre nel pomeriggio della
stessa giornata vengono distribuiti gli
esiti e possono essere effettuate le
prenotazioni al Cup.
Di fatto la struttura, per un giorno alla
settimana, si trasforma in un centro
polifunzionale, dimostrando grande versatilità e capacità di ripensare gli spazi
e le figure professionali e si integra così
maggiormente nel tessuto sociale del
territorio, diventando centrale non solo
rispetto ai servizi agli anziani. Nonostante
la complessità del percorso, come ha
spiegato durante il suo intervento il
presidente Grasselli, si è giunti ad un
ottimo risultato, confermato anche
dall’alto numero di persone che da subito
hanno risposto all’offerta del servizio.
Auspichiamo quindi che questa sia solo
una tappa per la centralità della cooperativa in un nuovo orizzonte di servizi alla
persona all’interno di un percorso di
integrazione territoriale.
sima fino a 140 ospiti, di cui 20 posti
letto sono riservati ad un nucleo particolarmente organizzato per l’assistenza
agli anziani affetti da Alzhaimer. E’ previsto
inoltre un Centro Diurno Integrato per
30 persone. Infine possono essere ospitati anziani autosufficienti in 18 mini
alloggi protetti. Dunque c’è davvero la
possibilità di una vasta gamma di prestazioni e servizi che vanno dalla residenza permanente, all’accoglienza diurna a sostegno della domiciliarità,
all’ospitalità per convalescenze post-
ricoveri ospedalieri, fino a soggiorni
temporanei in funzione di sollievo alle
famiglie. A corredo delle strutture specifiche sono state attrezzati: un vasto
terrazzo per iniziative all’aperto, una
biblioteca, una videoteca e una fonoteca, una ampia palestra di circa 150 mq
con relativi spogliatoi e un luogo di culto.
Non resta che vedere in piena attività
questo importante complesso. Presentato in anteprima!
Valter Mastropaolo e Claudia Lazzari Monti
Gaetano Mattioli
Direttore Area Lombardia Veneto
notizie
dalla
cooperativa
nuove gestioni in Trentino Alto Adige inaugurazione
Dal primo febbraio 2007 la nostra coobini, dai 12 ai 36 mesi ed è aperta dalle
del nido
perativa ha acquisito la gestione com7.45 alle 17,00, dal lunedì al venerdì.
“Cipollino”
pleta di tre servizi educativi: il Centro
Sempre nel mese di febbraio, si sono
bambini “Viva!” a Merano, il Centro bambini “Lilliput” a Bressanone e il nido di
via Goethe in Merano, completando
così una presenza iniziata in collaborazione col Consorzio 45.
I due Centri bambini sono servizi educativi aziendali rivolti ai figli dei dipendenti
delle aziende sanitarie di Bressanone e
di Merano: tali servizi si caratterizzano
per flessibilità sia nell’organizzazione sia
degli orari di apertura, nella logica di
conciliare i tempi di lavoro dei genitori
con i diritti dei bambini. Sono aperti
ininterrottamente tutto l’anno, dal lunedì
al venerdì dalle 6.00 alle 20.00.
Questi servizi sono in grado di ospitare
bambini dai 9 mesi fino ai 12 anni, con
progetti specifici per le diverse fasce
d’età. L’asilo nido di via Goethe è più
tradizionale rispetto alle altre due gestioni
e può ospitare un massimo di 32 bam-
I protagonisti in Alto Adige
svolti incontri di informazione e formazione con i gruppi di lavoro di tutte tre
le strutture. Gli incontri hanno generato
interesse e curiosità nel condividere un
progetto organizzativo e pedagogico
aperto a confronti e a scambi di esperienze. Riteniamo infatti che la formazione
e gli incontri di aggiornamento siano gli
aspetti che qualifichino maggiormente
la professionalità degli educatori e permettano di implementare qualità all’interno dei servizi. Queste nuove acquisizioni ci permetteranno di rafforzare
la nostra visibilità sul territorio, in particolare l’asilo nido di via Goethe, con la cui
gestione ci poniamo l’obiettivo di ottenere
maggiore fiducia e visibilità nei confronti
del Comune di Merano, per dare inizio
ad una nuova, proficua collaborazione.
Manuela Lucchini
responsabile tecnico di produzione
Dal 1 marzo 2007 in Liguria, a La Spezia,
abbiamo un nuovo nido.
La nostra cooperativa
gestisce un nido part
time, aperto dal lunedì al venerdì dalle
7.30 alle 14.00,
che accoglie 24
bambini, dai 12 ai 36
mesi, con un collettivo
formato da 4 educatrici, 1
ausiliaria, 1 coordinatore pedagogico.
Il nido è collocato al primo piano di un
edificio che ospita anche un servizio di
nido a tempo pieno e un centro bambini,
gestiti dalla Cooperativa “Il Girasole”.
Il Comune di La Spezia ha deciso di
investire sull’infanzia ristrutturando una
ex scuola elementare realizzando 3
diverse tipologie di servizi educativi per
accogliere le molteplici richieste delle
famiglie residenti nel territorio.
I tre servizi educativi sono stati dedicati
a Gianni Rodari, scegliendo tre personaggi delle sue opere: l’asilo nido a
tempo parziale è stato dedicato a
“Cipollino”, l’asilo nido a tempo pieno al
“Barone Lamberto”, il centro bambini a
“Mago Girò”.
Con la gestione di questo nido nasce
anche una collaborazione, in campo
educativo, con una cooperativa locale
“Il Girasole”, percorso educativo che si
costruirà attraverso la condivisione dello
stesso progetto educativo, momenti di
formazione comuni e realizzando progetti
trasversali ai tre servizi per promuovere
una cultura per l’infanzia fatta di confronti
e scambi.
dedicato
a
Rodari
Roberta Prandi
responsabile tecnico di produzione Settore Infanzia
7
notizie
dalla
cooperativa
il centro
“San Rocco”
Inaugurato a febbraio il nuovo Centro
Socio Riabilitativo Residenziale/R.S.A.
“San Rocco” sito nel Comune di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza). Una moderna
struttura a valenza provinciale che Coopselios ha contribuito a realizzare con
un investimento di circa 465.000,00
euro in seguito all’aggiudicazione di una
gara d’appalto per la costruzione e la
gestione della struttura stessa.
Coopselios ha partecipato in associazione temporanea d’impresa con la
Cooperativa di Costruzioni Edili Val
d’Arda di Fiorenzuola d’Arda (PC) e
gestirà la R.S.A. per i prossimi 21 anni.
La struttura ospiterà 20 utenti, di cui 10
residenti nei Comuni del Distretto della
Val d’Arda e 10 in altri Comuni del territorio piacentino. La differenziazione di
livello distrettuale e provinciale è parte
della nuova mappatura della disabilità
ultimata di recente da: Ausl, Servizi
sociali, mondo della cooperazione e del
privato sociale, Distretti e Provincia, che
ha portato a licenziare il Piano Provinciale
per la disabilità (approvato il 14 novembre 2006 dalla Conferenza Sanitaria).
E’ in questo quadro di lettura del bisogno
e differenziazione delle disabilità a seconda del livello di gravità che si colloca
l’utilizzo di questa nuova struttura.
I 20 ospiti saranno soprattutto soggetti
con disabilità acquisite di livello grave o
gravissimo. Saranno ospitati casi di
lesioni al cervello, patologie neurologiche
e degenerative, lesioni al midollo spinale,
ecc. La caratteristica importante è comunque la flessibilità della struttura, con
la possibilità per uno stesso ospite di
passare anche a diversi livelli di assistenza, se le sue esigenze si modificassero.
8
Dieci le stanze da letto con annesso il
bagno attrezzato (tre singole, le altre
doppie), due i mini appartamenti (dove
potrà essere ospitato il disabile accompagnato dall’eventuale familiare), ma
anche una sala da pranzo, una ricreativa
ed un’altra dedicata alla terapia occupazionale oltre ad una palestra attrezzata:
sono queste le parti che compongono
la struttura, al centro della quale si situa
un largo cortile in cui domina il verde
del prato.
Numerosi sono anche i locali a disposizione del personale che quotidianamente
sarà impegnato nella cura e nella riabilitazione degli ospiti. L’organico è composto da almeno 18 persone tra infermieri, fisioterapisti, educatori, medico di
struttura e personale dedicato ai servizi
alberghieri come ristorazione, lavanderia
e pulizie e potrebbe incrementarsi nella
prospettiva di attivare un progetto individuale per ogni utente, così come stabilito dai Piani Provinciali in materia di
disabilità.
Le attività che verranno svolte a favore
degli utenti all’interno e all’esterno della
struttura saranno di tipo assistenziale,
ricreativo e di integrazione con il territorio
e di tipo sanitario (medico, infermieristico
e fisioterapico). Entrambi affronteranno
la disabilità, cercando di favorire il man-
tenimento dello stato di autosufficienza
di ogni persona che intraprenderà
l’esperienza di una residenzialità piena
nel nuovo centro.
All’inaugurazione sono intervenuti il Presidente di Coopselios Ivano Grasselli, il
Direttore d’Area di Piacenza Ester Schiaffonati, il Sindaco del Comune di Fiorenzuola d’Arda Giovanni Compiani, il Presidente della Provincia di Piacenza Gianluigi
Boiardi, il Direttore Generale dell’Azienda
USL di Piacenza Francesco Ripa di Meana.
Alla cerimonia inoltre erano presenti anche
l’Assessore Provinciale alle Politiche Sociali Paola Gazzolo, il Direttore del distretto
sanitario della Val d’Arda Cirillo Carra, il
Presidente del consiglio comunale Santino Bravo, gli assessori comunali Angelo
Mussi, Tiziano Chiocchi, Nicoletta Barbieri
e Daniele Delbue, la Responsabile del
Settore Disabili Danila Bocelli, numerosi
operatori e coordinatori della Coopselios,
le massime autorità militari ed il parroco
don Gianni Vincini, che ha benedetto la
nuova struttura ricordando il compito che
hanno i più forti di “aiutare i deboli”.
La struttura accoglierà i primi ospiti nella
prima settimana di maggio.
Ester Schiaffonati
direttore Area di Piacenza
notizie
dalla
cooperativa
intervista al
presidente di
Legacoop
Reggio Emilia
Il Bilancio sociale delle cooperative
sociali è giunto alla quinta edizione,
cosa può dirci di questi anni di attività?
Le cooperative sociali vengono disciplinate dalla legge 381 del 1991 e quando
si iniziò a monitorarle avevano già un
po’ di storia alle spalle. Anzi l’idea di
produrre il Bilancio Sociale nel 1997
nasce proprio dalla necessità di comunicare l’avvenuta uscita dalla fase pionieristica e di far conoscere, in modo
ordinato e per così dire misurabile, una
realtà sociale e imprenditoriale innovativa.
Credo che il tratto saliente che percorre
questi anni di attività sia quello di aver
dimostrato che è possibile coniugare socialità e imprenditorialità, mutualità per
i soci e interesse generale
della comunità.
gestiti in proprio, consolidando così la
stabilità aziendale meno legata alla roulette degli appalti. Per le cooperative B
sono stati anni difficili, perché la crisi
economica e le restrizioni finanziarie
della Pubblica Amministrazione hanno
richiesto un grande sforzo per mantenere
ed aumentare, se pur di poco, i fatturati
e dunque continuare senza flessioni
l’inserimento lavorativo dei portatori di
handicap.
Qui si inserisce una valutazione sul
Bilancio Sociale di Coopselios che
è uscito contemporaneamente a
quello di settore. Un suo commento
in proposito.
Certamente il Bilancio Sociale del 2005
di Coopselios, così ben strutturato e
ricco di dati rilevanti è uno strumento
utile, sia per i soci della cooperativa, sia
per i vari portatori di interesse che con
essa interagiscono. Mi pare che le osservazioni prima riportate trovino conferma nel caso aziendale di Coopselios e
del resto non poteva essere altrimenti,
visto che questa cooperativa
rappresenta da sola attorno al
50% di tutto il settore A. Con
qualche connotazione specifica legata allo sforzo formativo particolarmente rilevante e al tentativo di mettere
in campo le varie modalità dl
ristorno cooperativo per migliorare
una situazione salariale non certo brillante. Due percorsi condivisibili.
bilanci
sociali
Seguendo il filo della sua
risposta, ci vuol parlare
della crescita economica delle
cooperative sociali?
Come è evidente, occorre tener separata l’esperienza delle cooperative di
servizio socio-assistenziale da quelle di
inserimento lavorativo. Per le prime
registriamo a Reggio Emilia uno sviluppo
costante, confermato anche nel biennio
2004-2005. Con due particolarità: il
fatturato aumenta più che proporzionalmente fuori della nostra provincia, tanto
che per la prima volta i soci reggiani
sono sotto il 50% e crescono i servizi
E sulle prospettive cosa ci può dire?
Posso dire che le cose non vanno benissimo soprattutto per qualche difficoltà
emersa nel rapporto con il Pubblico,
che rimane il nostro principale cliente.
Lo sviluppo fuori zona, che ormai non
solo per Coopselios è diventato rilevante,
si lega anche al fatto che nella nostra
regione non si è passati dalla gestione
Ildo Cigarini
diretta del Pubblico alla creazione di un
mercato di servizi alla persona governato
e controllato dal Pubblico. Sono ormai
quattro anni che le nostre cooperative
chiedono di poter co-progettare i servizi
nell’interesse dell’utente, forti delle competenze acquisite e dei vantaggi competitivi dimostrati. Ci pare questo il modo
appropriato di perseguire “l’interesse
generale della comunità” citato dalla
legge istitutiva e non vanno in tale direzione gli enti locali che, nella nostra
provincia, si riappropriano dei servizi
prima esternalizzati con discutibili e
improvvisate istituzioni assistenziali che
non riducono i costi, non garantiscono
maggiore qualità, non innovano
nell’offerta. La rinuncia alla gestione
diretta in nome della sussidiarietà é di
certo più predicata che attuata in questo
momento dai pubblici amministratori.
Le nostre cooperative sono molto cresciute, come si vede anche dal Bilancio
Sociale di Coopselios, e si sentono
competenti per contribuire a costruire
un sistema integrato di servizi e di interventi che migliori le prestazioni del Welfare. Consideriamo uno spreco insopportabile non essere ingaggiati in un
percorso che mira a dare risposte adeguate in qualità e in quantità ad esigenze
sempre in crescita e sempre in evoluzione.
9
al centro
La Carta dei Servizi come espressione di una azienda
La Carta dei Servizi è uno strumento messo a disposizione
del cittadino, utente di servizi per illustrargli preventivamente
le caratteristiche strutturali e funzionali del servizio così da
permettergli di esercitare concretamente il diritto di libera
scelta. E’ uno strumento di tutela dell’utente e della sua
famiglia, perché offre la possibilità di valutare e controllare
il servizio erogato e la sua qualità: la presentazione
del servizio acquista cioè il significato di verifica
e di controllo sulla corrispondenza di quanto
offerto con quello effettivamente erogato. Non
si tratta pertanto di una semplice guida al servizio,
poiché il suo significato va ben oltre, ma piuttosto
della formulazione ed esplicitazione di standard
facilmente verificabili o dal singolo utente/famiglia
o dalle rappresentanze istituzionali e sociali.
D’altra parte va sottolineato che la Carta dei Servizi rappresenta
anche un riferimento ufficiale per tutti gli operatori del servizio,
i quali trovano in essa principi e indirizzi di orientamento per
l’azione di servizio svolta, nonché parametri di valutazione
dell’attività resa.
Alcuni dei criteri orientativi per la redazione delle Carte sono
stati:
- il rispetto e il recepimento delle norme di legge: in particolare
del DPCM del 27-01-94 e delle normative regionali ove
opera Coopselios
- il fruitore finale ovvero l’utente e quindi l’adozione di un
linguaggio chiaro, comprensibile e diretto;
- l’economicità e quindi la necessità di creare uno
strumento che potesse applicarsi in modo omogeneo
in tutte le strutture di ogni settore.
La Carta realizzata, ha preso le forme di un libretto
colorato in modo diverso a seconda del settore di
appartenenza: rosso per gli anziani, verde per i
diversamente abili, lilla per infanzia. E’ uno strumento
applicabile in tutte le strutture gestite da Coopselios, ad
eccezione delle specifiche di servizio di ogni struttura che
vengono perciò definite in apposito allegato collocato nella
tasca finale predisposta per ogni opuscolo.
patti
chiari
La Carta dei Servizi di Coopselios
In Coopselios la realizzazione di un modello aziendale di Carta
dei Servizi è stata la conseguenza diretta di un obiettivo di
miglioramento, inserito dalla Direzione nel programma di
lavoro per l’anno 2006, relativamente:
- alla comunicazione nei confronti degli utenti delle nostre
strutture, dei loro familiari e della Committenza;
- alla trasparenza e alla qualità dei servizi offerti.
La Carta dei Servizi è stata predisposta in forma di prototipo
per ogni settore di intervento aziendale (anziani, infanzia,
diversamente abili) da un gruppo di lavoro intersettoriale
composto dai Responsabili Tecnici di Produzione e coordinato
dalla sottoscritta che si è incontrato stabilmente per alcuni
mesi.
10
Articolazione della Carta dei Servizi
Gli elementi che compongono il sistema della Carta di Coopselios in generale sono i seguenti:
- L’individuazione di una serie di principi fondamentali ai quali
deve essere progressivamente uniformata l’erogazione dei
servizi;
- La piena informazione degli utenti. L’informazione riguarda
i servizi offerti e le modalità di erogazione degli stessi.
- L’assunzione di impegni sulla qualità del servizio attraverso
l’adozione di standard di qualità che sono riferiti al complesso
delle prestazioni rese e/o anche specifici cioè direttamente
verificabili dal singolo utente.
- Il dovere di valutazione della qualità dei servizi per la verifica
degli impegni assunti e per il costante adeguamento degli
stessi. Gli strumenti di valutazione vanno dalle relazioni
annuali, a eventuali riunioni con i familiari, alle indagini sulla
soddisfazione degli utenti (es. questionari).
al centro
- L’applicazione di forme di tutela dei diritti degli utenti,
attraverso le procedure di reclamo.
La Carta dei Servizi è suddivisa in 4 parti:
1. Parte comune a tutti i settori: Coopselios si presenta
all’utente e alla sua famiglia dichiarando i propri fini istituzionali
nonché i principi fondamentali ai quali intende uniformare
la erogazione dei servizi;
2. Parte relativa al settore: vengono illustrate le caratteristiche
valide in tutte le strutture del settore di riferimento ad es.
gli orientamenti che sostengono le attività sull’utenza, le
modalità di lavoro con l’utente, le modalità di rapportarsi
con le famiglie, la scansione di una giornata all’interno
delle strutture.
Vengono inoltre dichiarati gli standard di qualità ovvero gli
“obiettivi di qualità” che Coopselios si assume nei confronti
degli utenti e gli strumenti di verifica adottati per controllarne
il rispetto. La descrizione dei meccanismi di tutela e verifica
(es. procedure di reclamo, modalità di verifica degli impegni
assunti nella Carta) chiude la parte relativa al settore di
intervento.
3. Parte specifica di ogni struttura: è l’allegato “Scheda
struttura” inserito nella tasca dell’ultima pagina del libretto
dove vengono descritte le singole strutture e i servizi forniti
nello specifico.
4. Allegati: come ad es. il modulo per i reclami, i questionari
di soddisfazione, la retta per l’anno in corso.
Implicazioni organizzative
L’adozione della Carta ha delle implicazioni organizzative e
gestionali che non devono essere sottovalutate.
Per Coopselios la Carta non sarà solo una forma di impegno
verso gli utenti, ma anche un potente strumento di gestione
interna e di coinvolgimento degli operatori professionali sugli
obiettivi di miglioramento delle prestazioni e del servizio. I tre
fattori critici a cui verrà prestata particolare attenzione per il
successo della Carta saranno:
• Misurazione dei risultati e degli indicatori applicati agli
standard definiti nella
Carta per non sollevare aspettative negli
utenti a cui poi si rischia di non poter
dare risposte.
• Definizione delle responsabilità per gli
standard.
Dina Bonicelli
Ogni struttura identificherà le persone a cui affidare le responsabilità di assicurazione della regolarità e continuità di rilevazione degli
indicatori e di segnalazione di scostamenti e imprevisti. Il
coinvolgimento delle professionalità tecniche è determinante
per l’attendibilità delle rilevazioni
• Gestione del processo di miglioramento. La rilevazione di
dati servirà a verificare il rispetto degli impegni assunti, ma
soprattutto ad individuare azioni di miglioramento del livello
di servizio che si potranno tradurre in miglioramenti periodici
degli standard. Anche sotto questo profilo il coinvolgimento
delle professionalità sarà essenziale.
Diffusione della Carta
La Carta verrà applicata in tutte le strutture dove Coopselios
stipula direttamente il contratto con l’utente in maniera graduale
attraverso una programmazione biennale. Particolare cura,
nella diffusione della Carta, verrà posta sia presso il personale,
che dovrà essere consapevole dei suoi contenuti, sia presso
la Committenza e, se possibile, presso tutte le organizzazioni
pubbliche interessate presenti sul territorio: ovviamente andrà
consegnata all’utente o ai suoi familiari prima dell’ingresso/accesso in struttura.
La Carta non è scritta una volta per tutte. Pertanto verrà
verificata dallo stesso gruppo di lavoro che la ha redatta
periodicamente, pensiamo con cadenza annuale, per
l’aggiornamento delle informazioni contenute e per migliorare
progressivamente gli standard sui livelli di qualità del servizio.
Dina Bonicelli
11
al centro
Riassumere in poche righe i contenuti della Carta dei Servizi è davvero
impossibile e pertanto cercheremo di cogliere lo spirito, per così dire la
filosofia, che sottostà a questa serie di obiettivi, di impegni, di attenzioni,
di controlli che andiamo a descrivere per ogni settore.
settore anziani
Il Settore Anziani rappresenta oltre il 70% dell’attività complessiva
di Coopselios.
La ricerca costante di metodologie di assistenza e cura
innovative, la individuazione di proposte di servizi diversificati
e flessibili, il miglioramento continuo della qualità dei servizi,
sono gli elementi caratteristici del Settore Anziani. Questi
elementi, unitamente alla capacità di analisi dei bisogni della
popolazione anziana e di collaborazione con le Istituzioni
Pubbliche, rendono il Settore Anziani di Coopselios un partner
affidabile e in grado di co-progettare servizi innovativi e strutture
complesse.
Nei servizi rivolti agli anziani Coopselios si ispira ai seguenti
orientamenti:
• l’umanizzazione e la personalizzazione dell’assistenza sulla
base dei bisogni e abitudini di ogni singolo individuo;
• il mantenimento e il recupero dell’autonomia individuale;
• la valorizzazione e il mantenimento di relazioni con le risorse
presenti nei servizi ed in modo particolare con i familiari;
• l’integrazione del servizio con il territorio nel quale è collocato;
• la valorizzazione degli interventi di socializzazione, relazione,
12
e animazione;
• la cura degli spazi nei quali vengono svolti i diversi servizi;
• l’integrazione fra le varie professionalità presenti nei servizi
e il lavoro d’équipe.
L’informazione e la trasparenza nei comportamenti sono
elementi fondamentali nel rapporto struttura, anziano, familiari
e pertanto fin dall’inizio, ove possibile e richiesto, vengono
organizzate visite guidate di preingresso con la finalità di fornire
informazioni dettagliate sul servizio offerto e di visitare i locali
della residenza.
Particolare attenzione è garantita al momento dell’ingresso
in struttura, sia dal punto di vista dell’accoglienza in un
passaggio di particolare fragilità, sia per la predisposizione di
un programma personalizzato per l’anziano. Le diverse professionalità dell’équipe di lavoro (medico, infermiere, addetti
all’assistenza, fisioterapista, assistente sociale) eseguono una
valutazione dei bisogni dell’anziano, utilizzando specifici
strumenti di lavoro come le Scale di Valutazione Multidimensionale. Tutto il personale viene informato degli esiti della
valutazione attraverso la compilazione di una apposita scheda
e con la stesura del programma di lavoro. Entro un mese
dall’ingresso si riunisce l’équipe per valutare i primi risultati e
adeguarli in base alle nuove conoscenze rilevate nel periodo.
Da qui nasce il Piano Assistenziale Individuale (PAI) che
accompagna in modo formalizzato la permanenza dell’anziano
in struttura. Coerentemente alle problematiche individuate a
seguito di questa valutazione, l’équipe determina gli obiettivi
che si intendono raggiungere, definendo contestualmente il
tipo di prestazioni da erogare e le figure incaricate allo
svolgimento delle stesse. Il PAI viene verificato almeno semestralmente, salvo mutamenti delle condizioni dell’anziano che
ne richiedono una immediata revisione.
La famiglia è considerata una risorsa nel processo di cura
e assistenza dell’anziano. Per tale ragione il familiare riceve
tutte le informazioni sanitarie e assistenziali sul proprio congiunto
e viene fortemente sollecitato ad una presenza costante e
continua in struttura facilitata anche dall’assenza di orari di
al centro
visita. L’obiettivo costantemente perseguito è quello di istaurare
rapporti tra i familiari ed il personale della struttura improntati
al reciproco rispetto e comprensione.
Il Coordinatore di struttura governa e organizza momenti
periodici con i familiari per valutare il grado di efficienza dei
servizi, il grado di soddisfazione e per raccogliere segnalazioni,
suggerimenti, osservazioni e reclami. Inoltre con cadenze
programmate nell’arco dell’anno vengono fissati incontri
individuali con gli anziani e i loro familiari con la finalità di
raccogliere informazioni sulle prestazioni erogate, per informarli
sull’ andamento in generale dei servizi della struttura e sulle
eventuali modifiche.
Annualmente, viene consegnato ai familiari un “Questionario
sul grado di soddisfazione dei familiari” che indaga sul
gradimento delle prestazioni sanitarie, assistenziali, riabilitative,
di animazione, alberghiere, dell’ambiente della struttura, della
comunicazione e informazione. I risultati del questionario
vengono resi noti tramite affissione nella bacheca della struttura
e vengono discussi in un apposito incontro con tutti i familiari.
E’ questa l’occasione per illustrare il programma annuale delle
attività.
La scansione della giornata è organizzata in modo da
ricercare, individuare e garantire parametri organizzativo /
gestionali innovativi, in linea con le normative del settore e
coerenti con i bisogni sempre en evoluzione della popolazione
anziana. Tutte le attività, dall’alzata che si svolge tra le ore
6.30 le 9.30, alla cena servita tra le ore 19.00 e le 20.00,
fino alla successiva messa a letto serale con le relative cure
igieniche, sono preventivate e descritte. Viene data la possibilità
a chi vuole rimanere alzato più a lungo a guardare la televisione
di essere coricato più tardi. Durante la notte gli operatori
sorvegliano regolarmente gli ospiti e provvedono, per chi ne
abbisogna, al cambio dei presidi per l’incontinenza,
all’idratazione e al cambio di postura. Sono comunque a
disposizione per qualsiasi necessità.
Le regole di vita comunitaria sono ben calibrate in base
alle esigenze dell’anziano e attengono alla: individuazione e
cambio del posto letto e del posto a tavola; alla personalizzazione delle camere; all’utilizzo di tv, radio ecc; all’uscite dalla
residenza. La camera e il posto a tavola sono individuati al
momento dell’ingresso dai responsabili della struttura, in base
alla disponibilità e alle esigenze della vita comunitaria, tenendo
presente il sesso, le caratteristiche e i bisogni psico - fisici
dell’anziano. In seguito potranno avvenire modifiche
nell’assegnazione della camera o del posto a tavola, previa
informazione allo stesso e ai familiari, per motivate ragioni
gestionali e/o relative alle esigenze di vita comunitaria e/o di
tutela dell’anziano.
Coopselios ritiene fondamentale definire gli impegni e gli
standard di servizio che si assume nei confronti degli ospiti
e delle loro famiglie in ordine a:
- SERVIZI EROGATI (ad esempio: impegno a realizzare almeno
n° 2 feste all’anno e n° 2 iniziative di integrazione con
l’esterno, a garantire il bagno igienico almeno ogni 8 giorni,
a programmare stabilmente e quotidianamente attività di
animazione)
- PROGRAMMI PERSONALIZZATI (ad es. garantire la verifica
del piano assistenziale individuale almeno due volte l’anno)
- PERSONALE (pianificazione e realizzazione di attività formative
in ogni struttura)
- COINVOLGIMENTO DEI FAMILIARI (realizzazione di almeno
una riunione annuale con i familiari)
- CONTROLLO DEI FORNITORI (controllo qualitativo e quantitativo sui prodotti e servizi forniti)
- CONTROLLO DEL SERVIZIO EROGATO (monitoraggio
mensile di alcuni indicatori di qualità).
Tali standard sono sottoposti a meccanismi di tutela e verifica
e valutati in base a parametri di conformità resi noti agli anziani
e ai loro famigliari.
Per gli impegni assunti con l’introduzione della Carta dei Servizi
è previsto esplicitamente che con periodicità almeno annuale,
ogni Responsabile Tecnico di Produzione d’area verifichi il
rispetto puntuale degli stessi mediante un controllo “sul
campo”.
13
al centro
settore infanzia
Un coerente progetto educativo, la
ricerca pedagogica, l’apertura al
confronto con altre realtà ed esperienze, una visione interdisciplinare della
ricerca, hanno permesso a Coopselios,
in vent’anni d’esperienza, di accumulare
un proprio know-how utilizzabile per
iniziative autonome o in collaborazione
con altri soggetti.
GLI ASILI NIDO
Il nido, in sintonia con le indicazioni
della attuale legislazione, si connota
come un servizio socio educativo,
come un diritto per i bambini e le
bambine, indipendentemente dalle
differenze di sesso, di cultura e dagli
svantaggi fisici o sociali, in una logica
di sostegno alla famiglia che lavora,
ma centrato sulle potenzialità dei
bambini e della famiglia e sulla valorizzazione delle loro risorse individuali.
Servizi erogati negli asili nido
Il periodo dell’ambientamento comincia dall’incontro con le
famiglie, dalla conoscenza del nido e dall’incontro tra nido e
bambini, è una esperienza complessa che si evolve nel corso
di tempi differenti a seconda delle singole individualità e che
non si esaurisce certo nelle tre giornate in cui il genitore
accompagna il bambino e può pertanto prevedere modifiche
a seconda di necessità particolari.
Il pranzo al nido costituisce un importante momento che va
a sostenere le autonomie dei bambini; a seconda delle diverse
necessità e dell’età dei bambini il pranzo viene organizzato
con modalità differenti: i bambini vengono accompagnati, nel
rispetto dei loro tempi, ad un passaggio dal pasto assistito
dall’adulto ad una maggiore autonomia nello stare a tavola
insieme agli altri.
14
Il momento del cambio al nido coinvolge fortemente la corporeità: è una
quotidianità che richiede una certa
intimità tra il bambino e l’adulto educatore. Il contatto corporeo è il primo
strumento di comunicazione umana,
soprattutto per i bambini è un modo
per comunicare sensazioni, pensieri
e sentimenti.
Le proposte didattiche che vengono proposte al nido accompagnano il naturale sviluppo fisico e
psicologico del bambino e pertanto
seguono, nel rispetto dell’individualità,
le sue esigenze ed i suoi rilanci e
pertanto sono scandite in attività per i
bambini dai tre ai dodici mesi e in attività
per bambini dai dodici ai trentasei mesi.
LE SCUOLE DELL’INFANZIA
La scuola dell’infanzia deve promuovere
la formazione di una personalità ricca
e armoniosa del bambino, favorendo
la curiosità verso la realtà che lo circonda, la motivazione
all’apprendere, la fiducia nelle proprie competenze, la capacità
di costruire in maniera collaborativa competenze e conoscenze
nuove e il rispetto delle norme sociali.
Si considera il bambino nella sua globalità e lo si pone al
centro del processo di insegnamento – apprendimento,
attivando quattro grandi dimensioni: la dimensione socio
affettiva morale; la dimensione psicomotoria; la dimensione
espressiva e la dimensione cognitiva.
La scuola della infanzia diventa il primo gradino, insieme al
nido, del sistema educativo pensato in continuità con la scuola
primaria.
Servizi erogati nella scuola per l’infanzia.
Il passaggio e quindi l’ambientamento alla scuola dell’infanzia
al centro
rappresentano per i bambini
una importante tappa nel
percorso di crescita, sia per
coloro che provengono
dall’esperienza del nido sia per
coloro che affrontano per la
prima volta un contesto educativo differente da quello
familiare.
La scuola dell’infanzia, dunque, sta dentro ad un processo evolutivo in cui il significato della crescita e del
“essere più grande” fa da
sfondo al progetto educativo
dei primi giorni di ambientamento.
Generalmente l’ambientamento alla scuola dell’infanzia viene
progettato in forma differente a seconda della provenienza
dei bambini: per i bambini che non sono mai stati scolarizzati
sono previsti tempi e strategie diverse da quelle dei bambini
che hanno frequentato il nido o servizi integrativi al nido.
Il pranzo alla scuola dell’infanzia costituisce un importante
momento che va a sostenere le autonomie dei bambini; i
bambini vengono accompagnati, nel rispetto dei loro tempi,
in una sempre maggiore autonomia nello stare a tavola insieme
agli altri.
Il momento del bagno alla scuola dell’infanzia viene gestito
quale scambio e condivisione educativa e di cura tra adulto
e bambino e nel contempo è un momento di relazione con
i coetanei dove il ruolo dell’adulto è quello di sostenere le
crescenti autonomie dei bambini.
Le proposte didattiche che prima avevano una valenza
prettamente individuale, cominciano a venire condivise con
gli amici.
Tali proposte sono molto ricche e adeguate alle varie fasce
di età; citiamo ad esempio: l’utilizzo del libro, lo sviluppo delle
competenze simboliche e metaforiche, l’angolo della costruttività, le attività espressive.
La qualità dell’esperienza ludica nella scuola dell’infanzia è
connessa a molti fattori di cui i più importanti sono: la varietà
e la continuità delle occasioni ludiche, la dimensione e la
stabilità dei gruppi di gioco, l’atteggiamento degli adulti.
L’adulto è invitato a creare un
contesto “ricco”, in cui le curiosità, le teorie e le ricerche
dei bambini possano sentirsi
legittimate e ascoltate, un
contesto in cui i bambini si
sentano a proprio agio, motivati e stimati nei loro percorsi
esistenziali e conoscitivi.
Coopselios favorisce in tutte
le sue strutture il diffondersi
del progetto di gestione
sociale, che garantisce sia
nella scuola dell’infanzia e che
del nido flessibilità e momenti
di incontro diversificati, a
piccolo e grande gruppo, per rispondere alle attese e ai
bisogni di tutte le famiglie.
I momenti di incontro proposti sono:
• gli incontri di sezione, in cui vengono condivise con le
famiglie le vicende del gruppo sezione, le linee progettuali,
le attività didattiche svolte;
• il comitato di gestione, organo rappresentativo e propulsore della partecipazione alla vita del nido, è costituito da
rappresentanti dei genitori, dal personale educativo e
ausiliario e dal pedagogista;
• incontri tematici di approfondimento su temi di interesse
comune;
• serate lavorative e laboratori con i genitori;
• momenti di festa in occasioni particolari, come ad esempio
il Natale e la fine dell’anno scolastico.
STANDARD DI QUALITA’, IMPEGNI E PROGRAMMI
La certificazione del Sistema Qualità, ottenuta nel 2002 da
Coopselios relativamente alla “Progettazione e l’erogazione
di Servizi Educativi nelle Strutture per la Prima Infanzia”,
garantisce lo svolgimento costante di attività di controllo sul
servizio erogato dai nidi e dalle scuole dell’infanzia: visite
ispettive annuali, applicazione di procedure, monitoraggio di
indicatori specifici.
A ciò va aggiunto il controllo effettuato sui processi trasversali
non attinenti allo specifico educativo, quali ad esempio gli
acquisti, il personale, le infrastrutture.
15
al centro
settore diversamente abili
Nel settore diversamente abili Coopselios gestisce: strutture
a carattere residenziale come Centri Socio Riabilitativi e
Residenze Sanitarie Assistite; Centri Socio Riabilitativi diurni
a carattere semi – residenziale; servizi territoriali svolti sia
all’interno delle scuole per l’integrazione scolastica degli
alunni/studenti diversamente abili, sia in stage aziendali guidati
e sia attraverso gli inserimenti lavorativi protetti all’interno di
normali contesti lavorativi oppure al domicilio dell’utente.
Ogni servizio è dotato di una équipe multiprofessionale
composta di norma da coordinatori, educatori, operatori socio
assistenziali, infermieri professionali, fisioterapisti, psicologi,
animatori, assistenti sociali, medici, logopedisti.
La filosofia di intervento e la conseguente prassi operativa di
Coopselios mira a favorire la massima espressione delle
opportunità di ogni persona disabile
nei vari ambiti di vita; persegue costantemente il raggiungimento del
benessere psico – fisico – relazionale;
punta al miglioramento della qualità
di vita; supporta le famiglie nel lavoro
di cura; favorisce l’integrazione tra
personale sanitario, assistenziale ed
educativo; coinvolge tutto il personale
nel perseguimento degli obiettivi del
servizio; garantisce una corretta e
trasparente informazione sul proprio
funzionamento; favorisce una reale
partecipazione dei soggetti interessati
alla scelta e alla programmazione della
propria attività.
Inoltre il Settore Diversamente Abili
persegue la qualità promossa in ogni
Struttura e/o Servizio e valutata in base
ad alcuni concetti complementari tra
loro, qui di seguito esposti.
La dimensione tecnico-organizzativa della qualità che concerne
16
le caratteristiche degli ambienti, degli strumenti e delle prestazioni erogate. Rientra in quest’ambito la ricerca di modalità
e di soluzioni che migliorano la qualità della vita, intesa come
possibilità di vivere in struttura un clima familiare, di muoversi
nell’ambiente circostante, di partecipare alle opportunità della
vita culturale, sportiva e sociale, di esercitare un lavoro o una
occupazione;
La dimensione relazionale, cioè il modo in cui il servizio
viene fornito, il clima che in esso si crea e l’immagine del
Servizio, che risponde al bisogno di appartenenza della
persona. La ricerca e la gestione della dimensione relazionale
viene definita come modalità di gestione globale che pone
costantemente al centro del Servizio la soddisfazione delle
persone cioè il benessere psico- fisico- relazionale di tutti i
protagonisti nella gestione del servizio.
Quindi non sono solo i disabili e le loro
famiglie, ma anche il personale: è assodato infatti che nei Servizi alla persona,
in cui la relazione è fondamentale, la
soddisfazione, salute, benessere di
ciascuno dei soggetti è interdipendente
con quella degli altri;
La dimensione ambientale della
qualità del Servizio, ovvero l’adeguatezza della sua collocazione nella
rete territoriale dei servizi, l’essere parte
di un tutto che ricerca la qualità, la
coscienza che il servizio può avere
qualità se tutto il sistema ricerca la qualità.
Qualità significa anche ricerca continua
di un cambiamento culturale nel tessuto
sociale.
Il lavoro con il disabile è scandito in
una serie di impegni che la Carta dei
Servizi dettaglia esplicitamente: accoglienza e presa in carico; osservazione
e rilevazione dei bisogni; predisposizione
al centro
del Piano Educativo Individuale (PEI); organizzazione delle
attivit .
Durante tutto il periodo di permanenza in struttura, il personale
ha il compito di monitorare e osservare le condizioni generali
del disabile e di registrarle negli appositi strumenti in dotazione
alla struttura (es. consegne, diario personale, diario infermieristico, ecc.) al fine di garantire un servizio sempre adeguato
ai bisogni.
Le strutture sono aperte alle visite di norma in orario diurno
e in circostanze particolari, concordate con il Coordinatore
della struttura, i parenti potranno trattenersi con gli ospiti,
anche in altri orari, compreso quello notturno, fatte salve le
comuni norme di correttezza e di riservatezza.
La famiglia è considerata una risorsa nel processo di cura
e assistenza al disabile. Per tale ragione il familiare riceve tutte
le informazioni riguardanti il proprio congiunto. Sono pertanto
previste riunioni individuali tenute dal coordinatore con le
singole famiglie per presentare e monitorare il PEI. Inoltre
vengono organizzati incontri periodici con tutti i familiari per
valutare il grado di efficienza dei servizi, l’indice di gradimento
e la soddisfazione dell’utenza e per raccogliere segnalazioni,
suggerimenti, osservazioni e reclami. In particolare una riunione
annuale è dedicata ad illustrare il programma delle attività e
i risultati del questionario soddisfazione utenti nel quale si
rileva il gradimento delle attività educative, sanitarie, assistenziali,
riabilitative, di animazione, alberghiere, dell’ambiente della
struttura, della comunicazione e informazione.
MECCANISMI DI TUTELA E VERIFICA
Con le procedure di reclamo l’ospite o i suoi familiari possono
segnalare formalmente eventuali disservizi e/o il mancato
rispetto dei propri diritti.
La risposta al reclamo viene garantita al massimo entro 8
giorni dalla data della presentazione.
I dati relativi ai reclami vengono elaborati statisticamente dal
Responsabile Sistema Qualità aziendale al fine di acquisire
informazioni sugli eventi più frequenti di insoddisfazione e
intraprendere le opportune azioni di miglioramento.
STANDARD DI QUALITA’
Coopselios ritiene fondamentale definire gli impegni e gli
standard di servizio che si assume nei confronti degli ospiti.
Coopselios garantisce all’interno delle residenze per disabili
la misurazione e la diffusione di alcuni standard di qualità
sotto elencati.
Attività educative, occupazionali, di animazione e di
socializzazione: Il servizio si impegna a garantire quotidianamente secondo apposito programma settimanale lo svolgimento delle attività previste.
Integrazione con il territorio: Il servizio si impegna a garantire
iniziative di integrazione con il territorio (es. uscite, iniziative
con le scuole, iniziative con associazioni, volontariato).
Procedure/protocolli/istruzioni sanitarie e assistenziali:
il servizio s’impegna ad utilizzare procedure/protocolli/istruzioni,
formalizzati in forma scritta e osservati da tutti gli operatori,
in grado di assicurare lo svolgimento di tutte le attività previste
secondo le migliori prassi e la massima efficacia.
Piani Educativi Individuali (PEI): le strutture si impegnano
a garantire al disabile la redazione di un PEI che viene verificato
almeno una volta all’anno e ogni volta che ce ne sia necessità.
17
la voce
di coopselios
pronti a partire a
Cattolica
Dopo anni di attesa, finalmente i cittadini
di Cattolica (e della provincia di Rimini)
avranno la possibilità di usufruire della
splendida struttura costruita dal Comune
per gli anziani del territorio: 30 posti di
Casa Protetta (vale a dire per non autosufficienti), 24 posti di Residenza Sanitaria Assistenziale (posti temporanei di
degenza post-ospedaliera e riabilitativa),
12 posti di centro diurno, tutti convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale.
Inoltre, nella parte più alta dell’edificio
sono a disposizione 8 mini-alloggi, di
circa 50 metri cadauno, che possono
ospitare fino a 16 inquilini più autosufficienti, ma che hanno comunque necessità di una tutela o di una supervisione
che un normale alloggio non garantisce,
con la possibilità di usufruire dei pasti
prodotti dalla cucina interna, del servizio
di lavanderia ed eventualmente anche
di prestazioni socio-sanitarie.
Da questa descrizione emerge che ci
troviamo di fronte ad una struttura
integrata in grado di venire incontro a tutta la gamma delle
esigenze della popolazione
anziana, dai casi più semplici
degli incontri diurni, fino a quelli
più complicati di degenza
temporanea ad alta valenza
sanitaria.
Coopselios si assumerà l’onere della
gestione derivata dalla gara vinta dal
Consorzio Quarantacinque, mentre la
maggior parte del personale sociosanitario sarà fornito dalla cooperativa
Il raggio Verde di Rimini.
L’avventura sulla riviera ha un valore
molteplice: significa entrare in un contesto socio-culturale, quello romagnolo,
per noi nuovo; significa scommettere in
base alla nostra ventennale esperienza
sulla capacità di coordinare risposte
integrate ad anziani con situazioni molto
differenti; significa metterci in gioco con
nuovi partner, ponendoci reciprocamente in una relazione collaborativa; vuol
dire mettere un altro mattoncino su
ciò che fu una capanna gestita
da pochi indigeni ed ora è
un grattacielo multi-etnico:
la Cooperativa Sociale
Coopselios.
La varietà dell’offerta e
l’estetica accogliente della
struttura che, come si vede
nella fotografia, è disegnata magnificamente tanto che qualcuno già la
chiama “la cattedrale”, è sicuramente
una risposta adeguata alla trasformazione che ha subito la popolazione anziana
negli ultimi decenni.
Ora dobbiamo darle un’anima, tutti insieme: chi lavora dentro e chi ne usufruisce da fuori, affinché non resti solo
bella, ma diventi anche un luogo di
“la
cattedrale”
18
buone relazioni. L’entusiasmo non manca, sia nel sancta sanctorum della cooperativa, sia negli apparati più prossimi
all’assistenza diretta.
Gli ingressi per i posti convenzionati con
il Servizio Sanitario Nazionale (30 di casa
protetta, 24 di RSA, 12 di centro diurno)
sono gestiti dal Servizio Assistenza Anziani il cui referente in zona è l’assistente
sociale, mentre i posti dei mini-alloggi
sono gestiti direttamente dalla direzione
interna di Coopselios, in collaborazione
con lo stesso servizio. Mi auguro di
poter accogliere i primi ospiti subito
dopo Pasqua e spero, insieme ai miei
collaboratori sul campo, di offrire una
testimonianza professionale e adeguata
alle direttive aziendali che negli ultimi
anni, grazie ad una filosofia sagace e
condivisa, si stanno configurando sempre meglio e sono, a mio giudizio, vestite
gi de raggi del pianeta che mena dritto
altrui per ogni call.
Giacomo Carrara
coordinatore di struttura
la voce
di coopselios
la presentazione
del progetto
Teresa
L’incontro di “animaeazione” per noi
animatori di Coopselios ha rappresentato
senz’altro un giorno particolare. Per la
prima volta infatti abbiamo avuto
l’opportunità di portare a conoscenza
di tutti il nostro operato e il nostro
impegno all’interno delle nostre strutture.
Per noi di Villa Imperiale, così lontani
dall’epicentro emiliano, ha significato
un’opportunità di farci ascoltare e di
condividere con gli altri soci della cooperativa i frutti della nostra professionalità
che mettiamo a disposizione del benessere dei nostri anziani e della cooperativa, affinchè emerga un costante impegno, anche nell’animazione, per raggiungere un sempre più alto livello di qualità
al servizio.
L’emozione di esporre il nostro “progetto
Teresa” davanti ad una platea di persone,
emozione alla quale non siamo abituati
nonostante la nostra predisposizione
al contatto con gli altri, è stata grandissima.
E credo sia stato diffuso il pensiero,
vedendo i progetti delle diverse strutture,
che il nostro lavoro vada oltre l’attività
di pura ricreazione e di intrattenimento,
senza nulla togliere all’importanza
che questi aspetti rivestono
nel benessere delle persone
di cui ci prendiamo cura.
Ma credo siamo andati
oltre: siamo stati capaci di
sperimentare e di sperimentarci.
Abbiamo fatto nascere strumenti nuovi, abbiamo lavorato per mesi
per qualcosa in cui crediamo, ossia
l’importanza che la nostra professionalità
riveste nel nostro contesto lavorativo.
Senza lasciarsi andare ad un anacronistico idealismo, sono convinta si possa
affermare che chi fa animazione ha poco
più della soddisfazione personale per
continuare a fare quel che fa e mi sembra che renderci conto noi per primi di
perseguire con professionalità il nostro
lavoro sia una gratificazione che dobbiamo a noi stessi.
I risultati statistici del “progettoTeresa”
non hanno assunto un’mportanza basilare, per me, né credo per tutto il nostro
gruppo di lavoro.
Per noi di Villa Imperiale ha rappresentato
il raggiungimento di un traguardo il
solo fatto di esserci.
Il nostro gruppo, composto
di varie figure professionali,
solitamente un po’ disarmonico e spesso diviso da tensioni, si è ritrovato coeso e
complice nel momento in cui i
riflettori si sono puntati su di noi,
procurandoci un po’ di tensione ma
anche un insolito protagonismo.
Per me, che amo il mio lavoro, è stata
una grande prova, innanzitutto la preparazione del progetto e il suo riadattamento per la presentazione al convegno,
per non parlare poi dell’esposizione
davanti al pubblico.
Eppure, chiamatela vanità, dopo anni
di lavoro in cui tutti ci si aspettano di
vederti circolare con in mano vinavil e
cartoncini, mi è piaciuto mostrare il lato
più complesso del nostro lavoro, dare
risalto all’aspetto riabilitativo del nostro
operato, quello per cui abbiamo trascorso anni sui libri e magari quello che ci
fa ancora credere che ciò che facciamo
non è solo ridere, ma anche qualcosa
di più……… magari ridendo!
Questa giornata per noi potrebbe rappresentare il primo passo verso un futuro
prossimo in cui la condivisione dei progetti di animazione sarà cosa ovvia e
non solo occasionale.
Mi piacerebbe sentire come hanno vissuto l’esperienza i miei colleghi di
“animaeazione”, mi piacerebbe che
iniziasse una comunicazione fruttuosa
fra gli animatori delle diverse strutture.
anima
&
azione
Monica Piras
animatrice di “Villa Imperiale”
19
la voce
di coopselios
generosità per i
bambini rumeni
A Braila, una località della Romania sud
orientale sulle rive del Danubio, da 10
anni è attiva una missione delle Suore
Clarisse Francescane Missionarie del
SS. Sacramento che opera a favore di
minori che si trovano in condizioni di
grave difficoltà. La missione ha il nome
di Surasul Marielei (Il Sorriso di Mariele)
ed è una struttura realizzata grazie all’aiuto
della 48a Edizione dello Zecchino d’Oro
che ne ha finanziato integralmente la
realizzazione. La missione è in grado di
ospitare 24 minori in difficoltà, che vivono
condizioni di abbandono o di
grave emarginazione (e che
conoscono purtroppo frequentemente drammatiche
esperienze personali) di età
compresa tra i 3 e 18 anni.
E’ di imminente attivazione
anche un Centro Diurno in
grado di accogliere quotidianamente un gruppo di 12 bambini, che al
termine della scuola possano trascorrere
alcune ore in un
ambiente protetto, in grado di
fornire un supporto alle famiglie
con problematiche garantendo ai
bambini stessi un
pasto e attività
educative, ricreative e di sostegno
scolastico.
Coopselios ha
deciso di effettuare una donazione di ¤ 1000 a
sostegno dell’opera della Missione che,
quotidianamente in una realtà
estremamente problematica e
complessa, pone tutte le proprie energie con costanza, forza
d’animo ed entusiasmo al
servizio dei più piccoli, in un
contesto dove i servizi sociali e
le istituzioni stanno faticosamente
muovendo i primi passi e sono dunque
ancora lontane dall’offrire valide risposte
“il Sorriso di
Mariele”
La voce del
corpo, studio e
professionalità in
dialogo
Esiste una relazione molto suggestiva
tra il linguaggio del corpo e le potenzialità
espressive che vengono accreditate ai
bambini; un corpo inscindibile dalla
mente, impregnato di cultura, multimediale, espressivo, emozionato ed emozionante.
Una ricerca/indagine sulle capacità dei
20
bambini di esprimersi ed entrare in contatto con il mondo e l’altro attraverso il
corpo, è stato il tema trattato nella mia
tesi di laurea in scienze della Formazione,
discussa da poco presso l’Università di
Bologna.
La mia esperienza di educatrice è iniziata
tre anni fa nel Nido d’Infanzia Haiku di
Reggio Emilia; quotidianamente ho avuto
la possibilità di osservare e comprendere
l’importanza che il corpo assume nei
bambini molto piccoli per conoscere e
farsi conoscere.
Poter sperimentare sul campo, nella
quotidiana relazione con i bambini, si è
rivelato essere valore aggiunto nel mio
ai gravi problemi sociali. Se qualcuno
fosse intenzionato ad effettuare donazioni
a favore dell’opera della Missione, è
possibile fare un versamento a: Suore
Clarisse Francescane del SS. Sacramento, Conto N° 1433095990/10 Banca
Intesa 4571 Bologna Fiera; ABI 03069;
CAB 02461, specificando la causale
“BIMBI BRAILA”.
Alcide Lambri e Marialidia Magnani
lavoro, permettendomi non solo di avvalorare tesi e teorie apprese attraverso
gli studi, ma anche di “aprirmi” a nuove
domande e possibilità.
Due mondi paralleli (quello dello studio
e del lavoro) che nel mio percorso, però,
hanno trovato molti punti d’incontro; un
percorso sicuramente impegnativo ma
nel contempo gratificante perché capace
di coniugare la mia esperienza professionale con quella universitaria e ritrovare,
in questo processo, un reciproco arricchimento ed un accreditamento accademico ad un fare quotidiano.
Elisa Soldani
Insegnante del nido d’infanzia Haiku
la voce
di coopselios
FEBBRAIO
Mese corto e birichino
porti neve e
porti vento e
poi scappi
in un momento
anche tu non mi vuoi male
porti sempre il carnevale
con coriandoli e
zecchini io ti batto
le manine!
I FIAMMIFERI
Siam dritti,
siam dritti,
piccini piccini
in una villetta
viviamo vicini,
il fuoco ci desta
abbiam nella testa
moriamo bruciati
perfin calpestati!
Intanto che il mulino macinava
Le mani dentro il seno lui metteva
Sta fermo mulinaio con le mani!
Sta fermo mulinaio
c io tengo sei fratelli
dagli occhi bianchi e neri
e ti fucileranno .
Io non ho paura di sei
e nemmeno di sette!
Io tengo la pistola
Dagli occhi bianchi e neri
E se sparo contro te
con due palline d oro
Faccio bersaglio! .
A Villa Tamerici e
alla RSA il GabFoto gruppo animatrici e protagonisti della fiaba.
biano il carnevale
di quest’anno ha portato una vena di nuova creatività.
Riportiamo una raccolta di poesie ricordate dagli ospiti di Villa
Tamerici e la descrizione della rappresentazione della fiaba di
Cappuccetto Rosso.
Ave Maria grazia plena
Fa che non suoni pi la sirena
Fa che non vengano gli aeroplani
Fammi dormire fino a domani
Se una bomba cadesse quaggi
O madonnina aiutami tu!
Se le case dovesse crollare
Fammi una grazia di tutti salvare
O buon Ges
Qua in Italia non si sta pi
O Santa Vergine i tuoi soldati
Son diventati tutti agnelli
Se l asino a Roma
Il bue a Berlino
Chi pu riscaldare Ges Bambino?
Per l insalata ci vuole l olio
Per vincere ci vuole Badoglio
Per vincere i confini ci vuol Mussolini
Il papa sempre sospira e prega
E Mussolini se ne frega!
laboratorio
sulla fiaba
come “attori” si prefiggeva altri importanti
La fiaba, mondo magico che fin da bambini ha favorito la nostra immaginazione,
trasportandoci in posti meravigliosi, facendo correre la nostra fantasia su binari
nuovi per dare libero sfogo alla creatività
e ai sogni… Perché non ricreare questa
magnifica sensazione anche tra i nostri
ospiti dell’RSA “Il Gabbiano”, mettendo
in scena una vera e propria commedia
sulla base di una delle fiabe più conosciute e amate in tutto il mondo?
Detto fatto. Psicologa, logopedista ed
educatrice hanno dato corpo ed anima
all’idea ed è partito così un nuovo progetto, un piccolo “laboratorio sperimentale” sulla storia di Cappuccetto
Rosso. Per esigenze di struttura e per
l’utenza a cui è indirizzato, il testo della
fiaba è stato semplificato e in parte avvicinato alla nostra realtà.
I protagonisti sono stati i nostri ospiti,
disabili adulti della struttura, che hanno
accolto di buon grado la proposta di
questa attività, che oltre a metterli in gioco
scopi come: l’integrazione e la relazione
con il gruppo, il rispetto dell’altro e dei
suoi tempi, il sapersi muovere nello spazio
oltre a stimolare le capacità mnemoniche
e di ascolto. Dopo dei primi incontri dove
è stata raccontata la storia e mimata la
scena, gli ospiti hanno iniziato la preparazione delle scenografie, dei costumi e
le vere e proprie prove della recita. In un
clima di divertimento, siamo arrivati al
pomeriggio della vera e propria rappresentazione davanti ad un pubblico, che
per l’occasione era composto dagli anziani di Villa Tamerici, struttura adiacente
all’RSA, e da alcuni familiari.
La proposta di questo laboratorio per
l’handicap, nato dall’esigenza di fornire
ai nostri ospiti nuovi stimoli, nuove esperienze oltre all’opportunità di mettersi in
gioco, socializzare e divertirsi ha centrato
l’obiettivo!
Laura Bellan
educatrice
21
la voce
di coopselios
Paolo Selva ci
racconta l’aiuto
alle “badanti”
a Piacenza
Da oltre tre anni Coopselios è particolarmente impegnata nella collaborazione, con il Comune di Piacenza, per la
gestione di progetti a sostegno delle
assistenti famigliari private straniere, le
cosiddette “badanti”.
La consapevolezza da parte dell’amministrazione comunale locale dell’espandersi di un fenomeno come quello del
badantato ha rappresentato lo stimolo
a conoscerne la natura ma anche ad
iniziare a mettersi in gioco, con
l’obiettivo che l’informalità, che caratterizza il ricorso alla badante, possa invece essere inclusa all’interno di un
ventaglio di servizi che il Pubblico mette
a disposizione della propria cittadinanza.
In tal senso il comune di Piacenza ha
trovato in Coopselios un partner qualificato nel sostenere questo tipo di
iniziative, progetti che la Regione stessa
promuove, allo scopo di qualificare
ulteriormente il lavoro di cura a sostegno
delle famiglie che ricorrono a questo
tipo di soluzione.
Numerose e variegate sono state le
iniziative messe in atto, segnaliamo le
principali:
- corsi di lingua italiana;
- corsi di formazione sull’assistenza
alla persona anziana;
- pacchetti formativi a domicilio;
- gruppi di auto aiuto gestiti da una
psicologa;
- attività di ricerca.
Complessivamente in questi tre anni
di attività, considerando le varie iniziative, abbiamo coinvolto circa un centinaio di assistenti famigliari straniere.
22
Consegna dei diplomi del corso di italiano
Coopselios, titolare del progetto, ha
avuto per i tre anni durante i quali si è
sviluppato l’intero percorso, la responsabilità del coordinamento operativo,
controllo, verifica dei processi ed esiti
delle varie azioni previste. Per lo svolgimento delle varie attività ci si è poi
avvalsi anche di collaboratori esterni
qualificati ed esperti nel settore.
CORSI DI LINGUA ITALIANA
I corsi sono stati organizzati e gestiti in
collaborazione con l’associazione onlus
“Mondo Aperto” che ha messo a disposizione la propria sede per le lezioni.
Ogni corso prevedeva 40 ore di lezione
tenute da insegnanti qualificate ed
esperte nella gestione di corsi di lingua
italiana rivolti a persone straniere.
I livelli previsti per i corsi sono stati
differenziati a seconda delle esigenze
delle partecipanti. Ad ogni corsista,
oltre all’attestato finale di partecipazione,
è stato distribuito materiale didattico
ed un testo specifico.
CORSI DI FORMAZIONE SULL’ASSISTENZA ALLA PERSONA ANZIANA
Molto semplicemente la possibilità di
offrire a queste assistenti un breve
percorso formativo centrato
sull’assistenza alla persona a domicilio,
con l’obiettivo di fornir loro qualche
nozione teorica e tecnica in più. Dobbiamo considerare si tratti spesso di
donne che iniziano qui in Italia questo
tipo di professione senza avere alcuna
formazione alle spalle.
Coopselios ha gestito direttamente
questo tipo di percorsi grazie alla disponibilità delle proprie operatrici resesi
disponibili a svolgere il ruolo di docenti.
PACCHETTI FORMATIVI A DOMICILIO
L’idea è stata quella di proporre percorsi
formativi sul “campo” a favore di quelle
assistenti familiari che, trovandosi
all’inizio della propria esperienza lavorativa, potessero avere lacune ed esigenze formative, soprattutto dal punto
di vista tecnico.
Il “cliente” della proposta non è stato
quindi, esclusivamente, la badante ma
anche l’anziano e la sua famiglia, vista
la possibilità offerta di poter usufruire
di pacchetti formativi qualificati e gratuiti.
Formatrici in questo caso sono state
le nostre assistenti domiciliari, operanti
nella città di Piacenza, che hanno quindi
svolto questo duplice ruolo di assistenti
per gli anziani ed anche di insegnanti
per le “badanti” che operavano presso
questi nuclei. L’attenzione è stata concentrata principalmente sulle pratiche
relative all’igiene e alla movimentazione
la voce
di coopselios
della persona, oppure sulla conoscenza
della rete di servizi esistenti sul territorio
a favore degli anziani.
GRUPPI DI AUTO AIUTO
Il ciclo di incontri di gruppo di auto aiuto
sono stati condotti da una psicologa
esperta in comunicazione e gestione
di gruppi per sostegno e mutuo aiuto.
Sono state previste complessivamente
30 ore all’anno, programmate con incontri a cadenza mensile previsti di
sabato.
Per tutto il percorso la psicologa è stata
affiancata da una mediatrice culturale
di lingua spagnola, essendo il gruppo
delle partecipanti costituito in ampia
misura da assistenti sudamericane.
Mediamente hanno partecipato ad ogni
incontro circa 15 persone.
Il lavoro svolto è stato orientato alla
costituzione di un gruppo esperienziale
il cui focus era costituito dalla condivisione di stati emotivi, pensieri e riflessioni delle partecipanti orientata alla
formulazione di strategie di fronteggiamento degli stati di stress. Considerata
la tipologia del gruppo, caratterizzata
dalla presenza di persone appartenenti
Un momento della festa di chiusura
a differenti culture, è emersa come
strategia funzionale dominante la capacità della persona di creare intorno a
se una rete sociale capace di sostenerla nei momenti difficili, promuovendo
il processo di integrazione culturale e
diminuendo le emozioni negative legate
all’estraneità.
RICERCA/PROGETTO
La parte più innovativa dell’intero progetto è stata indubbiamente questa
attività di ricerca condotta da una esperta in materia, collaboratrice dell’Università Cattolica del “Sacro Cuore” di
Piacenza.
La ricerca ha previsto diverse fasi finalizzate all’analisi e studio del fenomeno
badantato nella realtà piacentina ma
anche in altre realtà del panorama nazionale, in particolare nella regione
Emilia Romagna.
L’esito della ricerca ci ha poi consentito
di perseguire l’importante obiettivo di
elaborare una proposta di sistema di
accreditamento delle badanti che possa essere gestito dallo stesso comune
di Piacenza.
Tale proposta consiste nella possibilità
di creare uno sportello badanti che
possa gestire un registro di assistenti
famigliari straniere formate ed accreditate.
Quindi la possibilità di fornire alla cittadinanza un vero e proprio servizio di
incontro domanda e offerta, così da
poter concretamente affiancare le famiglie piacentine in un aspetto difficoltoso e delicato come quello dell’individuazione di una badante, ma anche
la sua gestione relativamente ad aspetti
problematici quali le prassi contrattuali,
la formazione dell’assistente, la sua
sostituzione nei giorni di riposo e nei
periodi di ferie.
Al di là degli aspetti tecnici del progetto
possiamo affermare si sia trattato di
un’esperienza assolutamente positiva,
che, come già detto, ha coinvolto numerose assistenti di etnie diverse,
prevalentemente provenienti dal sud
America (Ecuador e Perù in particolare)
ed anche dall’est Europa.
Oltre agli aspetti formativi e professionali
non sono certo mancate le occasioni
di incontro e socializzazione, se non
di vera e propria festa, i rapporti umani
che si sono allacciati sono stati e continuano ad essere assolutamente molto
significativi.
La consapevolezza, con questo tipo
di attività, è l’aver dato un importante
sostegno a queste persone che provengono da situazioni obbiettivamente
difficili e che vengono a trovarsi nel
nostro paese in condizioni tutt’altro che
agiate, lontane dalla propria famiglia,
dagli affetti, in un contesto culturale
radicalmente diverso dal loro, improvvisandosi infine in una professione che
magari neanche gli appartiene.
C’è anche la consapevolezza di aver,
indirettamente, dato un valido contributo
anche alle famiglie piacentine che a
questa risorsa, talvolta inevitabilmente,
devono affidarsi.
23
Scarica

notizie - Coopselios