LINEA D’AZIONE 5) SCHEDA PROGETTO n. 5.2 PROGETTO DI RICERCA TITOLO DEL PROGETTO: MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLE PRODUZIONI E DELLE CAPACITA’ DI MERCATO DEL VIVAISMO VITICOLO SALENTINO Durata Progetto: 3 anni 2011-2013 1 PREMESSA Il vivaismo viticolo rappresenta lo strumento primario di orientamento e controllo della vitivinicoltura nazionale e si auspica possa diventare sempre più uno strumento di attuazione dei risultati innovativi della ricerca in termini di varietà, selezioni clonali e qualità dei materiali di propagazione della vite. Nuove interessanti prospettive per il vivaismo nazionale si aprono con la recente riforma dell’OCM Vitivinicolo; sia attraverso la conferma dei piani di riconversione e ristrutturazione dei vigneti come strumento di miglioramento delle produzioni europee, la liberalizzazione degli impianti a partire dal 2013 e l’eliminazione di misure di sostegno come alcune distillazioni potranno determinare la costituzione di numerosi nuovi impianti in nuove aree. Il vivaismo viticolo nazionale produce annualmente (dati 2000-2001) circa 115 milioni di barbatelle, di cui 80 milioni di barbatelle innestate (B.I.) e quasi 35 milioni di barbatelle franche (B.I.). Il vivaismo viticolo pugliese, geograficamente concentrato nel Salento ed in particolare nel distretto otrantino, produce annualmente circa 9,5 milioni di barbatelle (8% del totale), di cui 7 milioni di barbatelle franche ed appena 2,4 milioni di innestate (campagna vivaistica 20032004). Nel complesso, la produzione pugliese ha subito, nell’arco di un decennio, un incremento del 37 % passando da circa 7 milioni di pezzi del ‘90/91 a 9,5 milioni di unità del 2000/01. I dati più recenti, relativi all’annata 2004, hanno confermato una produzione complessiva che si attesta intorno a 9 milioni di pezzi ma hanno evidenziato un’ulteriore e apprezzabile incremento dell’innestato a discapito del franco. C’è però da dire che tale incremento potrebbe rivelarsi congiunturale e non strutturale, poiché influenzato dai finanziamenti europei dei piani di riconversione dei vigneti ad uva da vino che impongono al viticoltore l’acquisto di materiale di propagazione certificato di determinate varietà, quindi soprattutto materiale già innestato in vivaio. Nonostante tale incremento, il vivaismo viticolo pugliese resta sbilanciato verso la produzione di materiale non innestato (barbatelle franche), lontano e impreparato a soddisfare le tendenze del mercato globale. Tale ritardo può solo in parte essere giustificato dalla consuetudine dei produttori pugliesi di uva da tavola (circa 40.000 ettari investiti da uva da tavola in Puglia) ad impiantare materiale franco per poi innestarlo in campo con gemme provenienti da selezione massale. IL TERRITORIO DI PRODUZIONE E I SUOI PUNTI DI FORZA Otranto (Hydruntum dei Romani), situata tra la valle dell'Idro e l'Adriatico, fu per molti secoli il centro politico, culturale e commerciale del Salento, che tuttora continua a chiamarsi anche "Terra d'Otranto". Le sue origini e il suo nome risalgono alla prima colonizzazione magnogreca, che fece di questa città, la più orientale d'Italia, il ponte di unione tra l'Oriente e l'Occidente mediterraneo. Oltre ad un inestimabile patrimonio artistico legato a molteplici influenze e dominazioni (Bizantini, Goti, Longobardi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi), Otranto gode di un clima di eccezionale mitezza in quasi tutti i mesi dell'anno che favorisce lo sviluppo turistico nonché agricolo. Dagli inizi del 1900, dall’epoca definita, in gergo viticolo, post-fillosserica, si diffuse nel territorio intorno ad Otranto l’attività vivaistica viticola, supportata dalla presenza di bacini idrici naturali e da condizioni pedo-climatiche e sanitarie adatte a produzioni di qualità; in particolare la quasi totale assenza di eventi grandinigeni, un 2 clima che favorisce la maturazione del legno, l’assenza di coltivazioni commerciali per la produzione di uva e conseguentemente terreni privi di popolazioni di nematodi vettori di malattie virali, rappresentano i principali elementi vocazionali dell’area. Oggi Terra d’Otranto significa mare, natura ma anche vivaismo viticolo. Il distretto vivaistico comprende i Comuni di Otranto, Cannole, Carpignano Salentino, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico (BR). Nella campagna vivaistica ‘2000-01, nel distretto (province di Lecce e Brindisi), sul totale regionale di 129, erano attivi circa 110 (85% del totale) vivai viticoli autorizzati ai sensi della legge n. 987/31. Nel Salento, l’importanza socio-economica di questo settore è più che dimostrata. La presenza in loco di maestranze con consolidata esperienza, la quantità e la qualità delle produzioni fanno della Terra d’Otranto un simbolo del vivaismo nazionale ed internazionale nonché la sede geografica del polo vivaistico-viticolo pugliese. Non a caso gli organi istituzionali regionali hanno deliberato la creazione del “Comitato di concertazione per la valorizzazione del patrimonio viticolo Regionale” (di cui alla Deliberazione della Giunta Regionale N° 2254 del 23/12/2003) ed hanno previsto la presenza in loco della Sede Operativa del Centro Regionale di Premoltiplicazione, affidata al Centro Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura “Basile Caramia”. Trattandosi infine di un’attività a basso impatto ambientale, ormai parte integrante del contesto naturalistico degli Alimini, nonché caratterizzante il territorio idruntino, si accompagna felicemente all’attività turistica. PUNTI CRITICI - - - Eccessiva frammentazione della produzione: oggi, nel distretto otrantino, si contano più di 90 aziende impegnate nella produzione di barbatelle franche con produzioni aziendali che vanno da 40.000 a 400.000 pezzi per una produzione complessiva che supera i 7 milioni di barbatelle commercializzabili; difficoltà nella creazione di forme associative da cui derivano l’assenza di concentrazione dell’offerta e/o di una strategia commerciale coordinata, maggiori costi di produzione, isolamento culturale e tecnologico, difficoltà nella gestione tecnicoamministrativa, minor peso politico e decisionale. insufficienti ed inadeguati servizi per i controlli obbligatori previsti dalle normative comunitarie e nazionali; carenza di materiale di propagazione certificato di varietà autoctone (nel 2003 è stato finanziato un progetto triennale dalla Regione); assenza di campi di piante madri di vitigni ad uva da vino e da tavola; scarsa produzione di barbatelle innestate; scarsissima produzione di barbatelle innestate certificate; scarso livello di meccanizzazione; assenza di assistenza tecnica qualificata; assenza di strategie di valorizzazione e promozione delle produzioni. 3 OBIETTIVI Obiettivo prioritario del progetto è la valorizzazione della produzione vivaistica del comprensorio idruntino attraverso l’attuazione di una serie di interventi integrati nella: 1. Promozione della costituzione di forme associative. 2. Ampliamento dell’offerta vivaistica. 3. Miglioramento della produzione. 4. Miglioramento delle capacità commerciali. 5. Organizzazione di un sistema di controllo della qualità. 6. Definizione dei requisiti qualitativi e promozione della barbatella di Terra d’Otranto. 7. Formazione tecnica dei vivaisti. Nella conduzione delle attività di progetto si considera strategico l’investimento in potenziale umano attraverso la concessione di una borsa di studio per la formazione di un tecnico specialista nel settore che possa, anche al termine del progetto, fornire supporto ed accompagnare lo sviluppo del settore produttivo otrantino. Il potenziale candidato, con titoli di studio idonei, competenza specifica nel settore viticolo e ottima conoscenza di almeno una lingua straniera, si interfaccerà con le diverse istituzioni scientifiche coinvolte nel progetto rappresentando al contempo punto di contatto diretto tra vivaisti e ricercatori, braccio operativo per l’organizzazione delle diverse attività previste ad Otranto. Interfacciandosi direttamente con il mondo produttivo e le diverse istituzioni di ricerca il tecnico, primo destinatario del trasferimento di informazioni e conoscenze nei diversi ambiti disciplinari, potrà rappresentare la figura operativa di organizzatore della nascente struttura associativa. 1. PROMOZIONE DELLA COSTITUZIONE DI FORME ASSOCIATIVE L’auspicata creazione di forme associative è finalizzata ad ottenere un maggiore potere contrattuale in fase di commercializzazione del prodotto e contrattazione/acquisto dei fattori della produzione, un accesso facilitato e vantaggioso a servizi collettivi come la formazione dei soci, la pubblicità del prodotto, l’assistenza tecnica, amministrativa, fiscale, commerciale, ecc. In maggior dettaglio: - Commercializzazione La concentrazione dell’offerta mira ad ottenere un maggior controllo del mercato per garantire migliori redditi agli associati. Tra le attività da intraprendere per raggiungere tale obiettivo la struttura associativa potrebbe: a. Adottare un marchio comune registrato. b. Stipulare convenzioni e contratti, in rappresentanza dei propri associati, per l’immissione sul mercato dei prodotti. c. Svolgere in Italia ed all’estero, in collaborazione con i competenti servizi nazionali e regionali ed utilizzando esperti e centri di ricerca pubblici e privati, attività di rilevazione, monitoraggio dei dati di produzione e commercializzazione per il miglioramento delle condizioni di offerta. d. Acquistare ovvero condurre ad altro titolo strutture ed attrezzature per la lavorazione e conservazione del prodotto. e. Adattare la produzione alla domanda, orientando i programmi di impianto e riconversione varietale degli associati. 4 f. Partecipare alla elaborazione della programmazione pubblica, soprattutto regionale, del comparto, promuovendo ad es. programmi di riconversione varietale, ristrutturazione delle strutture di lavorazione e commercializzazione del prodotto. - Riduzione dei costi La struttura associativa può: a. Stipulare convenzioni e contratti di acquisto comuni, in rappresentanza dei soci, per i principali fattori della produzione come carburanti agricoli, fertilizzanti, prodotti antiparassitari, materiali e macchine per l’impianto e l’espianto, materiali per il confezionamento, mezzi e/o servizi di trasporto. b. Razionalizzare l’impiego dei fattori della produzione come l’acquisto e l’impiego comune di macchine ed attrezzature da impiegare nelle fasi di produzione, lavorazione e stoccaggio del prodotto. c. Stipulare accordi commerciali con titolari di nuove varietà brevettate e/o marchi registrati (es. ENTAV-INRA) per la produzione su licenza. d. Fornire servizi comuni di cui al punto successivo. - Assistenza tecnica, formazione, ricerca/sperimentazione e altri servizi comuni. La struttura associativa può fornire o avere accesso a: a. Assistenza tecnica nelle fasi di produzione (programmi di concimazione, gestione dell’irrigazione, monitoraggio di patogeni e parassiti, lavorazione e conservazione del prodotto); un adeguato supporto tecnico è in grado di elevare il livello qualitativo del prodotto, ridurre gli input energetici e quindi ridurre i costi di produzione, ottenere una maggiore uniformità ed omogeneità qualitativa del prodotto offerto, migliorare il prodotto in termini di immagine. b. Altri servizi come consulenza del lavoro, assistenza fiscale, legale, amministrativa, ecc. c. Iniziative e studi per il miglioramento delle tecniche di produzione, lavorazione, conservazione e commercializzazione del prodotto (promosse ed attuate sia direttamente che in collaborazione con Enti di ricerca e sperimentazione). 2. AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA VIVAISTICA Va inteso come adeguamento e ampliamento della gamma varietale di materiale franco e soprattutto innestato in funzione delle richieste del mercato regionale, nazionale ed internazionale. Un recente rapporto UE sul comparto vitivinicolo ha evidenziato l’esigenza di un aggiornamento rapido delle produzioni vitivinicole per adattarsi ai mutamenti dei mercati e dei gusti del consumatore; nasce quindi l’esigenza di essere in grado di modificare la base ampelografica dei vigneti sul territorio e conseguentemente adeguare l’organizzazione e l’offerta dei vivai viticoli. A livello regionale, con la prossima individuazione dei distretti agroalimentari di qualità, si và avviando una politica di governo e pianificazione della base produttiva viticola sempre più orientata verso varietà regionali tradizionali. Tale tendenza si è già manifesta a livello nazionale come testimoniato dall’aumento della domanda di materiale di propagazione certificato di vitigni autoctoni, cresciuta a dismisura soprattutto nelle regioni centro-meridionali grazie ai 5 finanziamenti europei riservati alle regioni dell’obiettivo 1 ed al ritorno alle tradizioni nel consumo del vino. Anche in Puglia l’incremento delle superfici viticole ha riguardato vitigni tradizionali come Primitivo, Negroamaro ed Uva di Troia. A fronte del fenomeno il vivaismo pugliese non ha mostrato altrettanta prontezza nell’adattare la produzione alle variazioni della domanda di mercato. I produttori vitivinicoli richiedono oggi materiale di propagazione sicuro, affidabile e sano per poter migliorare le produzioni di marchio, valorizzare i vitigni autoctoni in auge, riscoprire altri vitigni locali sviluppando nuove tipologie di prodotto. Fortunatamente le Istituzioni di ricerca pugliesi, coinvolte nel presente progetto, vantano esperienze decennali nel campo della selezione clonale e sanitaria delle regioni centromeridionali ed è pertanto opportuno che il vivaismo regionale inizi a sfruttare al meglio, con la costituzione di nuovi campi di piante madri, un patrimonio costituito dai numerosi cloni di vitigni locali certificati. A livello internazionale si ravvisa altresì la necessità di ampliare e completare la gamma di offerta aumentando la produzione di materiale innestato certificato delle varietà internazionali più diffuse o più promettenti; è opportuno pertanto individuare ed importare i migliori cloni disponibili avviando l’allestimento di campi di piante madri per poter affacciarsi e competere su nuovi interessanti mercati. In considerazione dei tempi necessari alle procedure per l’omologazione di nuovi cloni, le Istituzioni partecipanti al progetto (CRSA, DPPMA, IVV-CNR) potranno fornire materiale di propagazione sanitariamente migliorato (in corso di omologazione); in particolare, in collegamento ad altri programmi di ricerca e sperimentazione Nazionali ed Internazionali (ad es. Interreg con alcuni paesi tranfrontalieri), potrà essere fornito materiale di varietà di interesse locale (regionale) Italiane e di altri Paesi del bacino del mediterraneo (Albania, Croazia, Serbia) al fine di realizzare idonei campi di moltiplicazione di categoria certificato. L’ampliamento dell’offerta varietale richiederebbe comunque, oltre un adeguato supporto tecnico e di informazioni, l’organizzazione in strutture associative per la gestione di campi di piante madri comuni. 3. MIGLIORAMENTO DELLE CAPACITA’ DI PRODUZIONE E (MARCHIO) ORGANIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO DELLA QUALITÀ La qualità della barbatella, attraverso l’individuazione dei punti critici del processo produttivo, la messa a punto di un idoneo protocollo di produzione e l’individuazione di standard qualitativi di riferimento per ogni categoria di materiale, mostra ancora possibili ampi margini di miglioramento. L’organizzazione di un sistema indipendente di controllo della qualità appare inoltre l’unica strada percorribile per consentire una corretta e puntuale applicazione delle norme vigenti e delle tecniche più appropriate, a garanzia dei vivaisti e dei viticoltori, a tutela di un’immagine e di un eventuale marchio, a supporto delle esportazioni in ambito comunitario e verso i paesi terzi. In tal senso riveste un ruolo urgente anche la tutela delle condizioni fitosanitarie del “Distretto Vivaistico del comprensorio Jonico-Salentino” attuabile mediante un serio e sistematico monitoraggio delle aree di produzione nonché delle aree viticole limitrofe. Le informazioni acquisite potranno essere impiegate per valutare i rischi fitosanitari in atto ed intraprendere tutte le misure di intervento disponibili (strumenti legislativi ad es. per la creazione di un cordone sanitario) per eliminare le fonti di rischio e preservare la sicurezza delle produzioni vivaistiche viticole del comprensorio. 6 4. DEFINIZIONE DEI REQUISITI QUALITATIVI E PROMOZIONE DELLA BARBATELLA DI TERRA D’OTRANTO Tale obiettivo appare percorribile attraverso lo studio ed il potenziamento del legame con il territorio e la creazione di sinergie con l’attività turistica nel distretto. Fondamentale risulta definire e saper comunicare (attraverso materiale promozionale destinato ai possibili clienti) l’oggetto della promozione ovvero le caratteristiche qualitative differenziali della barbatella di Terra d’Otranto determinate sia dalle particolari condizioni di clima e terreni che dalle caratteristiche del processo produttivo. Accanto alla promozione del binomio vivaismo-territorio si dovranno delineare nuove ed adeguate strategie di marketing che facciano leva su una maggiore concentrazione dell’offerta e sulla creazione di un marchio riconoscibile, sicuro ed espressivo della tipicità del territorio. Prioritario, in tal senso, appare la realizzazione di strutture e l’attivazione di servizi per la promozione e la tutela delle produzioni vivaistiche viticole regionali o di un centro che gestisca le attività di promozione, studi e ricerche utili a qualificare e valorizzare il prodotto. Queste ipotesi potranno acquisire concretezza se supportate economicamente e logisticamente dagli Enti locali e/o da forme associative tra produttori. 5. FORMAZIONE TECNICA DEI VIVAISTI Insieme al miglioramento del processo produttivo attraverso la messa a punto di idonei disciplinari di produzione, la divulgazione dei risultati ed il trasferimento delle innovazioni tecnologiche nel comparto passano necessariamente attraverso un momento formativo degli operatori. La formazione sarà improntata con strumenti classici come seminari e corsi tecnici teorico-pratici nonché attraverso nuovi strumenti come uno specifico forum telematico di approfondimento e discussione da realizzare sul sito web del CRSA. Riguardo l’avviamento di un corso di formazione, il progetto si propone di elaborare e presentare una proposta tecnica (su modello dei corsi IFTS) richiedendo uno specifico finanziamento agli Enti preposti; tale approccio formativo essendo particolarmente rivolto ai giovani occupati nel settore potrà garantire il necessario ricambio generazionale nelle aziende esistenti nonché l’implementazione di nuove tecnologie e pratiche produttive nei vivai. ATTIVITA’ PREVISTE 1. PROMOZIONE DELLA COSTITUZIONE DI FORME ASSOCIATIVE - - - Organizzazione di incontri e riunioni con i vivaisti e la partecipazione di esperti nell’avviamento e la gestione di strutture associative al fine di determinare i reali fabbisogni e l’orientamento del comparto ed identificare la forma associativa attualmente più idonea (Associazione, Consorzio, Cooperativa, Organizzazione di Produttori, etc.) Analisi (Swot) dei possibili punti di forza/debolezza, opportunità/rischi e soluzioni per ciascuna delle forme associative proposte in relazione alla situazione attuale del comparto vivaistico pugliese nonché agli orientamenti del settore vitivinicolo regionale, nazionale ed internazionale. L’analisi sarà riassunta in un apposito documento realizzato nell’ambito del progetto e messo a disposizione dei vivaisti. Allestimento di una bozza di statuto della struttura associativa più idonea concordata con i vivaisti. 7 - Allestimento di un piano esecutivo per la realizzazione di strutture (locali e macchine per la lavorazione, campi di piante madri, ecc.) ed attività comuni (controllo della qualità delle produzioni, programmazione delle produzioni, ecc.) nell’ambito della struttura associativa individuata. 2. INDAGINI PER L’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA VIVAISTICA - - - Definizione, attraverso un’analisi sul territorio, della consistenza produttiva reale del comparto con particolare riferimento alle varietà, la tipologia e l’età dei campi di piante madri o comunque di approvvigionamento del materiale di propagazione. Individuazione delle fonti di informazione ed acquisizione di informazioni a livello nazionale ed internazionale relative alla consistenza dei vitigni coltivati, alle superfici di prossimo impianto (ad esempio nuovi paesi candidati dell’UE) ed alle tendenze varietali attuali più recenti. L’analisi dei dati raccolti sarà utilizzata per definire l’ampliamento della gamma varietale destinata alla penetrazione in nuovi mercati. Definizione dei fabbisogni di approviggionamento di materiale di propagazione (Cvs, CPMP e CPMM) e predisposizione di un piano per il reperimento del materiale che includa eventuali accordi per produzioni di materiale vivaistico su licenza. Fornitura di materiale di propagazione sanitariamente migliorato (in corso di omologazione) di varietà di interesse locale (regionale) Italiane e di altri Paesi del bacino del mediterraneo al fine di realizzare idonei campi di moltiplicazione di categoria standard. Preparazione di un opuscolo divulgativo sui vantaggi dell’impiego del materiale innestato per le varietà ad uva da tavola. Valutazione tecnica ed individuazione, per le varietà di interesse, dei migliori cloni disponibili a livello europeo. 3. MIGLIORAMENTO DELLA PRODUZIONE - Individuazione, attraverso un’analisi delle modalità di produzione, dei punti critici ed errori tecnici ricorrenti nel sistema produttivo e definizione delle possibili soluzioni. - Messa a punto di un disciplinare di produzione per l’ottenimento e la conservazione di materiale franco ed innestato di qualità. 4. MESSA A PUNTO DI STRATEGIE DI MARKETING A)-Fase di Analisi: Analisi delle tendenze di fondo che caratterizzano il sistema vivaistico viticolo esterno al contesto considerato e interno con valutazione delle minacce, opportunità, punti di forza e punti di debolezza (SWOT Analysis). Studio della domanda di barbatelle nei diversi contesti e mercati. B)- Fase di Programmazione: Programmazione individuando le strategie da adottare per conseguire gli obiettivi prefissati. C)- Fase di Attuazione: Realizzazione delle iniziative specifiche per concretizzare le strategie generali in specifiche azioni di differenziazione utilizzando le leve di marketing: · Prodotto: Scelta dell’offerta varietale in funzione dei mercati (regionale, nazionale ed 8 internazionale). Differenziazione rispetto ai concorrenti attraverso la scelta di varietà regionali tradizionali. Consolidamento dei rapporti di collaborazione con istituzioni di ricerca impegnate nella selezione clonale dei vitigni nonché nei diversi ambiti della filiera. Investimenti in strutture idonee per la produzione di materiale atto a soddisfare i segmenti di domanda individuati.. Realizzazione di opportune forme organizzative per la gestione di campi di piante madri comuni. Sviluppo di un unico marchio commerciale che identifichi i prodotti delle aziende vivaistiche riunite in forma associata Sviluppo e gestione di un’attività di assistenza tecnica sia contestuale alla vendita del prodotto sia volta a fornire prestazioni di servizio post-vendita. Sviluppo di servizi logistici alla clientela. · Promozione e comunicazione: Costruzione di una vera e propria immagine del marchio e del soggetto che lo propone, ossia delle imprese vivaistiche idruntine associate, immagine fondata sul trinomio: aziende-prodotto-territorio. Attuazione di attività mirate alla crescita della capacità commerciale e competitiva delle aziende attraverso i seguenti strumenti: pubblicità, promozione vendite, pubbliche relazioni, vendita personale, sponsorizzazioni, mailing, telemarketing, manifestazioni tecniche (fiere, seminari, ecc,), stampa specialistica, cataloghi, e-commerce. Inoltre altre iniziative promozionali operative possono essere rivolte a diverse tipologie di soggetti quali la forza vendita delle imprese associate e i rivenditori. Sviluppo di attività collaterali quali “sessioni di degustazione” legate alle microvinificazioni dei cloni a favore di clienti di altre regioni e altri Paesi, da inserire in contesti turistici e gastronomici locali.. Pianificazione e attuazione di strategie di integrazione “verticale” nella filiera in modo da gestire rapporti continuativi con i clienti e con i fornitori di mezzi tecnici · Distribuzione: Pianificazione e gestione di una efficiente ed efficace rete distributiva del materiale di propagazione in funzione dei mercati di destinazione e dei segmenti di domanda da soddisfare. La politica distributiva sarà gestita in forma associata dalle imprese · Prezzo: Politica di prezzo da gestire in funzione delle caratteristiche della domanda da soddisfare, delle diverse tipologie dei prodotti e dell’offerta complessiva (assistenza tecnica, ecc.), delle condizioni contrattuali con i clienti e di altre determinanti. 5. ORGANIZZAZIONE DI UN MARCHIO E DI UN SISTEMA DI CONTROLLO DELLA QUALITÀ - Definizione dei requisiti (standard) di qualità del prodotto, delle modalità di controllo (ispezioni ed analisi) e dell’organizzazione di un sistema indipendente di controllo della qualità delle produzioni. Monitoraggio dello stato sanitario dei vigneti commerciali, dei campi di piante madri e dei barbatellai nel comprensorio otrantino e nelle aree immediatamente confinanti attraverso analisi nematologiche e micologiche dei terreni, monitoraggio delle 9 popolazioni di insetti vettori (ad es. cicadellidi) di virus ed analisi virologiche del materiale vegetale. 6. DEFINIZIONE DEI REQUISITI QUALITATIVI BARBATELLA DI TERRA D’OTRANTO - E PROMOZIONE DELLA Individuazione dei requisiti qualitativi del prodotto nonché delle peculiarità pedoclimatiche e tecnologiche che contribuiscono ad ottenere la barbatella di Terra d’Otranto. Preparazione di un opuscolo illustrante i requisiti qualitativi del prodotto, l’organizzazione e le tecniche di produzione da utilizzare come materiale divulgativo per la promozione. Preparazione di un opuscolo illustrativo sulle varietà tipiche pugliesi contenente le schede dei cloni attualmente disponibili e moltiplicati nel comprensorio Otrantino. Definizione dello statuto e delle attività di un eventuale Consorzio di tutela e valorizzazione della barbatella di Terra d’Otranto. Individuazione di possibili strumenti di comunicazione e strategie di marketing per promuovere il prodotto. 7. FORMAZIONE TECNICA DEI VIVAISTI - Organizzazione di seminari su specifiche tematiche tecniche (produzione, lavorazione, aspetti fitosanitari). Norme e trattati internazionali relativi alla quarantena, biodiversità, diritti di proprietà sulle novità vegetali, marchi e brevetti, commercio internazionale (IPGRI, WTO, EPPO, etc.). Allestimento e presentazione di un progetto per il finanziamento di un corso di formazione tecnica (teorico-pratica) per vivaisti. Apertura di un forum di discussione sul sito web (www.crsa.it) del CRSA contenente una sezione tecnica “l’esperto risponde” (per porre quesiti a problematiche tecniche) nonché diversi argomenti di dibattito e discussione aperti al contributo dei vivaisti e dei viticoltori utenti. Essendo ascrivibile e trasversale a diverse attività già esposte si riporta e sottolinea un’ attività indispensabili alla internazionalizzazione. Le UR coinvolte, anche grazie ai rapporti istituzionali intessuti in progetti di ricerca internazionali (es. Interreg) intraprenderanno l’iniziativa di organizzare, in concerto con i vivaisti e le Istituzioni amministrative locali (Regione Puglia, Provincia, Comune) occasioni di incontro, scambio di informazioni, protocolli d’intesa e veri e propri accordi commerciali con alcuni paesi transfrontalieri. In particolare, proprio sulla base della disponibilità di materiale di propagazione sanitariamente miglioranto e controllato dei vitigni autoctoni si promuoveranno incontri in Albania ed altri paesi come Croazia e Serbia. 10 ISTITUZIONE PROPONENTE 1. Centro di Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura “Basile Caramia” (CRSA) Indirizzo: Via Cisternino 2181, 70010 Locorotondo (Bari) Responsabile del Progetto: Dott. Pierfederico La Notte Responsabile scientifico: Dott. Antonio Cardone Componenti: Dott.ssa Pamela Giannini, Dott. Nicola Trisciuzzi, Dott.ssa Maria Rosaria Silletti, Dott.ssa Enza Dongiovanni, Dott. Fabio Pastore, P.A. Leonardo Catucci, P.A. Donato Palmisano, Dott.ssa Antonia Lisi, Dott.ssa Mariagrazia Piepoli Telefono/fax: 080 4313071 – 080 4313071 e-mail: [email protected] ISTITUZIONI PARTECIPANTI 2. Dipartimento di Protezione delle Piante e Microbiologia applicata dell’Università degli Studi di Bari (DPPMA-UNIBA) Indirizzo: Via Amendola 165/A, 70126 Bari Responsabile scientifico: Prof. Vito Savino Componenti: Prof. Francesco Faretra, Dott.ssa Stefania Pollastro, Dott. Agostino Santomauro, Dott.ssa Monica Miazzi, Dott. Costantino Pirolo, Dott. Leonardo Susca, Dott.ssa Oriana Potere, Dott.ssa Milvia Angelini-De Miccolis, Dott.ssa Angela Abbatecola, Sig. Antonio Ceglie Telefono/fax: 080 5442911 - 080 5443069 e-mail: [email protected] 3. Istituto di Virologia Vegetale sez. Bari (IVV- BA-CNR) Indirizzo: Via G. Amendola, 165/A 70126 Bari Responsabile scientifico: Dott. Donato Boscia Componenti: Dott. Pierfederico La Notte, Dott. Angelantonio Minafra, Dott. Pasquale Saldarelli, Sig.ra Antonietta Campanale. Telefono/fax: 080 5443067 – 080 5442911 e-mail: [email protected] 4. Istituto di Virologia Vegetale sez. Torino (IVV- TO-CNR) Indirizzo: Via Leonardo da Vinci 44, 10095 Grugliasco (Torino) Responsabile scientifico: Dott. Franco Mannini Componenti: Dott.ssa Anna Schneider, Dott.ssa Ivana Gribaudo. Telefono/fax: 0114 117304 - 0116 708658 e-mail: [email protected] 11 5. Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Estimo e Pianificazione Rurale (DEPAR) Indirizzo: Via Amendola 165/A, 70125 Bari (BA) Responsabile scientifico: Prof. Antonio Seccia o Giuseppe De Blasi Componenti: Dott. Antonio Seccia, Dott.ssa Annalisa De Boni, Dott. Rocco Roma Telefono: 080/5442883- 5442889 e-mail: [email protected] [email protected] OPERATORI E/O IMPRESE PARTECIPANTI 6. 7. COMPETENZE DELLE ISTITUZIONI PARTECIPANTI Per l’attuazione del progetto è necessaria la partecipazione di diverse competenze e l’impegno di una unità di personale laureato a tempo pieno. Le principali competenze necessarie sono: - Fitopatologiche - Viticole - Mercato - Formazione Queste saranno fornite dalle Istituzioni di cui si propone la partecipazione al progetto, come in premessa, le quali metteranno a disposizione i laboratori e le attrezzature necessarie (laboratori di diagnostica fitopatologica, analisi genetica, coltura in vitro, analisi strumentale, etc.) nonché i propri ricercatori come specificato in dettaglio nella composizione delle unità di ricerca. Fondamentale contributo al successo del progetto risulteranno inoltre la conoscenza diretta di altre realtà produttive ed i consolidati rapporti nazionali ed internazionali con Istituzioni scientifiche operanti nel settore viticolo-enologico. L’unità di personale a tempo pieno potrebbe essere rappresentata da un tecnico con conoscenza delle problematiche fitosanitarie della vite e del vivaismo viticolo. Si sottolinea infine che la predetta unità di personale rappresenterebbe un sicuro punto di riferimento per tutti gli operatori del settore. L’auspicata collaborazione attiva di vivai commerciali potrà fornire il supporto logistico e l’esperienza per l’attuazione del progetto e garantirà soprattutto l’immediato trasferimento dei risultati sul territorio. 12 COMPOSIZIONE DELLE UNITA’ DI RICERCA Prof. V. Savino, Prof. F. Faretra, Dott.ssa S. Pollastro, Dott. A. Unità Santomauro, Dott.ssa M. Miazzi, Dott. C. Pirolo, Dott. L. Susca, Dott.ssa Fitopatologica: O. Potere, Dott.ssa M. De Miccolis-Angelini, Dott.ssa A. Abbatecola, Sig. Antonio Ceglie (DPPMA-UNIBA), Dott. P. La Notte Dott. D. Boscia, Dott. A. Minafra, Dott. P. Saldarelli, Sig.ra A. Campanale (IVV-CNR), Dott. N. Trisciuzzi, Dott.ssa M.R. Silletti, Dott.ssa E. Dongiovanni (CRSA) Unità Viticola: Dott. F. Mannini, Dott. I. Gribaudo, Dott.ssa A. Schneider (CTV-CNR), Dott. A. Cardone, Dott.ssa P. Giannini, Dott. A. Proscia, P.A. D. Palmisano (CRSA) Unità Mercato: Prof. G. De Blasi, Prof. A. Seccia, Dott.ssa A. De Boni, Dott. R. Roma (DiSSM-UNIBA), Dott.ssa A. Lisi, Dott.ssa M. Piepoli (CRSA) Unità Formazione Prof. V. Savino, Prof. F. Faretra, Dott.ssa S. Pollastro (DPPMAUNIBA), Dott. P. La Notte (IVV-BA-CNR), Dott. F. Mannini (IVV-TOCNR), Dott.ssa M. Piepoli (CRSA) Borsa di studio (lordo) Economia CNR-TO CNR-BA DPPMA CRSA Amministr. I anno II anno III anno Totale € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € 22.000 26.000 10.000 15.000 20.000 38.000 6.000 137.000 25.000 12.000 10.000 15.000 20.000 38.000 7.000 127.000 28.000 7.000 10.000 15.000 20.000 38.000 7.000 125.000 75.000 45.000 30.000 45.000 60.000 114.000 20.000 389.000 13