Gli enti locali attori della cooperazione internazionale Nel mondo interdipendente la dimensione locale assume un nuovo ruolo nei processi internazionali (concetto di “glocale” - sociologo Zygmunt Bauman) Nell’ambito della cooperazione internazionale, a partire dagli anni 2000, le Regioni e gli Enti locali acquisiscono maggiore peso, valorizzando: il coinvolgimento della società civile e del tessuto economico e sociale dei rispettivi territori il territorio e la propria storia nel determinare i processi di sviluppo il partenariato (territoriale, transfrontaliero, di prossimità ecc.) Gli enti locali attori della cooperazione internazionale Base normativa nazionale Legge 68/1993 Gli Enti Locali possono destinare l´8 per mille del proprio bilancio per sostenere programmi di cooperazione allo sviluppo ed interventi di solidarietà internazionale. Legge 49/1987 “…la realizzazione di iniziative ed interventi di cooperazione può essere affidata, mediante convenzione…ad altre amministrazioni dello Stato, od enti pubblici…, nonché ad organizzazioni non governative riconosciute idonee.” Legge 84/2001 regola la partecipazione italiana alla stabilizzazione, alla ricostruzione e allo sviluppo dei Balcani. APQ , una rete di enti locali per la cooperazione decentrata nei Balcani APQ : è una rete di Enti locali emiliano- romagnoli per sviluppare le attività di cooperazione decentrata nei Balcani APQ: un obiettivo di qualificazione della cooperazione decentrata in Emilia-Romagna L’obiettivo della Regione Emilia-Romagna: promuovere un sistema integrato di Cooperazione Decentrata in Albania, Serbia e Bosnia-Erzegovina qualificare la presenza del nostro territorio emiliano-romagnolo nei Paesi PAO favorire la sostenibilità degli interventi di cooperazione APQ , una rete di enti locali per la cooperazione decentrata nei Balcani La rete è composta da: Regione Emilia Romagna A.N.C.I. Emilia-Romagna Comuni di : Forlì, Modena, Reggio Emilia, Ravenna, Guastalla, Bazzano, Cesena Province di: Forlì-Cesena, Ravenna, Modena, Parma, Rimini Il Comune di Forlì è soggetto di coordinamento della rete in stretto rapporto con la Regione Emilia-Romagna e referente per le politiche di welfare APQ , una rete di enti locali per la cooperazione decentrata nei Balcani I partner dei Paesi in allargamento sono: Tuzla (Bosnia- Herzegovina) Scutari, Elbasan e Valona (Albania) Kragujevac, Novi Sad, Loznica e Pancevo (Serbia) Podgorica (Montenegro) ll valore aggiunto della cooperazione internazionale realizzata dagli Enti Locali Comuni e Province mettono in campo il proprio knowhow specifico nelle materie di propria competenza per l’empowerment delle comunità partner ll valore aggiunto della cooperazione internazionale realizzata dagli Enti Locali Il “partenariato locale” diventa uno strumento di “good governance” attraverso: scambio di buone pratiche approccio di institutional building APQ , una rete di enti locali per la cooperazione decentrata nei Balcani La Regione EmiliaRomagna ha garantito nel triennio 2007-2009, € 1.000.000 di risorse finanziate direttamente con la L.R.12/2002, per la progettazione integrata concertata fra i partner Italiani e balcanici per un importo totale di €. 1.679.000 APQ , una rete di enti locali per la cooperazione decentrata nei Balcani L’accordo prevede tre ambiti tematici, in capo a tre diversi Enti: Welfare: Comune di Forlì Ambiente: Provincia di Ravenna Cultura: Comune di Modena I risultati acquisiti della rete APQ Consolidati i rapporti di twinning fino a creare una collaborazione organica e strutturata fra i Comuni partner delle due sponde Adriatico; Agevolato il percorso di decentramento istituzionale in atto nei Paesi Balcanici partner; Messa in rete delle singole progettazioni e dell’insieme delle risorse. Il nuovo scenario: l’Europa e i Paesi in allargamento le modifiche di contesto socio-economico nei Paesi Partner (Albania, Montenegro, Kosovo, Serbia, BosniaHerzegovina), sottolineano la necessità di passare dall’aiuto allo sviluppo ad azioni basate sulla reciprocità e sul co-sviluppo la programmazione finanziaria UE 2007- 2013 rivolta ai paesi candidati potenziali : ha riconosciuto la necessità di rafforzare i processi di integrazione europea ha individuato nuove priorità di cooperazione (rafforzamento istituzionale, crescita della società civile, stabilizzazione democratica dell’area) Le Regioni Europee e gli enti locali nel processo di allargamento UE. Gli Enti Regionali e Locali: rivestono una cruciale importanza nel "preparare" ciascun paese ad aderire all'UE perché regioni ed Enti Locali attuano in larga parte la normativa comunitaria possono apportare un valore aggiunto specifico al processo di allargamento sul rafforzamento istituzionale/decentramento e sui punti di eccellenza di ogni realtà territoriale Dalla cooperazione decentrata alla cooperazione territoriale Il salto di qualità nell’accordo ( discussione in atto): dalle singole tematiche ad un asse unitario dei contenuti e delle progettazioni : qualità dello sviluppo e coesione sociale integrazione fra le vocazioni territoriali degli Enti Locali partner transfrontalieri , in coerenza con la strategia regionale (DUP), quella nazionale (QSN) e la programmazione Europea) politiche d’area condivise fra tutti i Partner adriatici, coerenti con la programmazione Europea 2007/13 integrazione di azioni e risorse finanziarie governance multilivello (per un'azione coordinata degli enti regionali e locali fondata sul partenariato verticale e orizzontale). Una strategia per la regione adriatica I nuovi obiettivi dell’accordo APQ promuovere lo sviluppo dell’area adriatica con una logica di co-sviluppo dei territori fra le due sponde. individuare priorità utili per costruire e condividere una Strategia adriatica unitaria. cooperare con piena reciprocità delle progettazioni e delle attività realizzate. rafforzare l’Euroregione Adriatica (EA) comprensiva dei Paesi Candidati all’Adesione UE e Potenziali Candidati;