Periodico per i soci anno 7 dicembre 2013 Riflessioni sull’appartenenza Parlare di appartenenza o del senso di appartenenza inteso come sentimento non è la stessa cosa, ne ha lo stesso valore. Cerchiamo di fare un’analisi sul significato di appartenenza. Dal vocabolario Decoto Olii, fra le tre definizioni, quella che a noi interessa di più è: Partecipazione o dipendenza attiva nei confronti di una comunità. Sempre dalla ricerca emerge che per comunità s’intendere: 1) insieme di persone unite tra di loro da rapporti sociali, linguistici e morali, vincoli organizzativi, interessi e consuetudini comuni. 2) associazione di persone costituita nell’ambito della stessa confessione religiosa. Una prima riflessione su partecipazione o dipendenza attiva nei confronti di una comunità con l’insieme di persone unite tra di loro da rapporti sociali, linguistici e morali, vincoli organizzativi, ecc ecc, ci porta a pensare che l’appartenenza è tale solo per il fatto di fare parte di una comunità locale o territoriale, di partecipare e/o dipendere per i rapporti sociali, linguistici, organizzativi ecc ecc. Esempio: possiamo affermare di essere trevigliesi e italiani solo per il fatto di vivere nella una comunità trevigliese e quindi in quella italiana. Una seconda riflessione su partecipazione o dipendenza attiva nei confronti di una comunità con associazione di persone costituita nell’ambito della stessa confessione religiosa, ci porta a pensare che qui l’appartenenza è cercata mediante la volontà di far parte di una associazione per la sua organizzazione, la sua mission i rapporti interpersonali presenti ecc ecc. Nel primo caso l’appartenenza può essere definita passiva, perché comunque si fa parte di una comunità, nel secondo caso l’appartenenza è attiva proprio perché e cercata, quindi condivisa nei suoi aspetti organizzativi, nella missione nella consuetudine. Qui si apre una riflessione sul senso di appartenenza sul quale rifletteremo prossimamente. Alessandro Frecchiami L’appartenenza verso l’associazione viene vissuta anche nel partecipare a momenti istituzionale, creativi, ricreativi di svago e di cultura. Nella foto un momento del nostro congresso 2013 telefono 0363 303439 Fax 0363 597482 N.ro verde 800 99 59 88 [email protected] www.ausertreviglio.it Ciao Bruno Non eravamo ancora rassegnati al vuoto lasciato dalla Tua infaticabile attività di solidarietà, quando un altro vuoto, molto più grande e più difficile da accettare ci è stato annunciato per la tua dipartita. Tu eri per noi il primo volontario. Colui che anche nei tempi difficili ha saputo in silenzio fare le proprie scelte libere ed autonome. Ti abbiamo conosciuto come quella persona che ha saputo dare valore alle parole perché davi loro, peso e significato. Virtù non indifferente per chi è impegnato nel sociale e partecipe alla vita della città. Anche i tuoi silenzi, mai muti, prendevano significato preciso nelle varie situazioni con sguardi, gestualità e con alcune parole, sempre soppesate e mai sovraesposte. Hai sempre camminato in punta di piedi per non disturbare. Il Tuo incedere in silenzioso esprimeva valore anche nella capacità dell’ascolto. Hai rappresentato per noi l’esempio da imitare, per questo motivo l’averti conosciuto è stato per noi fonte di arricchimento personale. Ci lasci tutti un po’ più soli, ma soprattutto lasci sola la tua amatissima Angela, compagna di una vita che ha avuto la fortuna di averti al suo fianco. La presidenza e volontari Vademecum del volontario: nuova iniziativa di Auser Quando una persona si accosta ad un’associazione perché interessato a prestare la propria opera di volontariato, spesso non conosce a fondo l’associazione stessa , la sua struttura, le dinamiche interne, le relazioni ed i rapporti con l’esterno. Inoltre, spinto soprattutto da impulso di solidarietà e da voglia di adoperarsi per l’altro, non sempre sa con esattezza cosa comporta fare volontariato, quali impegni deve assumere e a quali obblighi deve sottostare, rischiando a volte di perdere passione per l’attività stessa. Per ovviare in parte a questo inconveniente, il Comitato Direttivo ha pensato di approntare un piccolo manuale che va sotto il nome di “Vademecum del volontario”, con cui fornire informazioni di base ed alcune regole di comportamento. L’opuscolo vuole essere un agile strumento di informazione e di consultazione ad uso del volontario stesso. Grazie a tutti coloro che vorranno prenderlo in considerazione ed utilizzarlo per il loro impegno personale. Impegni istituzionali Venerdì 6 dicembre riunione del C.D. OdG: Messa in opera rete PC Approvazione bilancio preventivo 2014 Vademecum del volontario Organizzazione per una riunione del Comitato Direttivo aperto Auguri di un buon Natale e felice anno nuovo a tutti i socie e volontari A dicembre facciamo gli auguri a: Alessio B, Piero. Valeria. Giosuè. Luigi. Renato, Cinzia Per un errore non di stampa, abbiamo dimenticato di segnalare il nominativo di Ester sul giornalino di settembre. Ce ne scusiamo. Capita anche alle persone distinte Riflessioni sui comportamenti I volontari dell’Auser sono persone con esigenze capacità, esperienze di vita diverse ma sempre da rispettare. E’ necessario, quindi, per un rapporto equilibrato tra i volontari , porsi in condizione di disponibilità , di apertura e di rispetto delle idee e delle persone. Propongo, di seguito, alcune riflessioni: 1) rispetto delle persone: - rispettare le idee, si al dialogo, no alla esasperazione non offendere soprattutto davanti ad altre persone e nel contesto del servizio - far valere le proprie ragioni con il dialogo e con l’ascolto. 2) rispetto dei luoghi: - non effettuare discussioni animate negli uffici in cui si sta operando ed in presenza di altre persone (anche utenti). Il più delle volte si presentano problemi o disaccordi personali pertanto è il caso che la discussione si debba fare in altra stanza. - evitare di accedere alla postazione della telefonia, ( soprattutto in modo un po’ troppo animato) in quanto si reca disturbo alle addette al telefono. Nel caso che si debba sostare per un preciso motivo nell’ ufficio, si chiede ai presenti se è possibile ( senza brontolare ). - quanto sopra vale anche per gli altri uffici e le altre attività in essere in quel momento. 3) rispetto dei ruoli: - in ogni attività esiste un coordinatore e un referente e anche responsabili di settore ai quali fare riferimento e rivolgersi per qualsiasi problema, pertanto nessuno deve intervenire direttamente con gli altri volontari (soprattutto con modi autoritari e di superiorità). 4) rispetto delle regole: - visto la complessità del servizio , per poter essere il più possibile funzionali, ci siamo dati delle regole. - darsi delle regole non vuol dire non tenerne conto, perchè chi viene dopo di voi pensa che le abbiate applicate e questo può creare disguidi, errori ed anche “ incazzature “( vedi rispetto delle persone ) - pertanto quelle regole che si sono date, vanno rispettate da tutti e, se ritenute poco funzionali, possono essere rimesse in discussione e nella sede appropriata e se è il caso modificate. 5) rispetto della privacy: - nel nostro operare, veniamo a conoscenza di fatti e problemi di persone che non possono essere divulgati all’esterno nè oggetto di chiacchiericcio tra di noi. 6) rispetto delle attrezzature (computer,stampanti,automezzi ecc.) - le attrezzature sono funzionali alla nostra attività e pertanto devono essere usate nei modi corretti - in caso di guasto o di problemi , avvisare i responsabili ed in caso di assenza, se l’intervento fosse urgente e viene effettuato, relazionare sempre il responsabile della manutenzione. Quanto sopra, come già detto, non è e non ritengo debba essere un “ decalogo del volontario “ ma argomento di riflessione, discussione e di confronto. Il Presidente