OSTEOMIELITE Processo infiammatorio da piogeni in tre momenti successivi: 1) Focolaio primario o porta d’entrata del germe . 2) Diffusione del germe con manifestazioni generali. 3) Fissazione del germe nell’osso e sviluppo focolaio osteomielitico. . CLASSIFICAZIONE Acuta: - Ematogena - Post-traumatica Cronica: - Ascesso di Brodie - Osteomielite sclerosante di Garré Vie di contaminazione dell’osso • EMATOGENA • CONTIGUITA’ • TRAUMATICA • CHIRURGICA Vie di contaminazione delle articolazioni EMATOGENA CONTIGUITA’ TRAUMATICA (ferite) CHIRURGICA Vie di contaminazione delle articolazioni EMATOGENA CONTIGUITA’ TRAUMATICA (ferite) CHIRURGICA Vie di contaminazione nel rachide Età, sesso e localizzazioni dell'osteomielite ematogena acuta. Sede di predilezione dell’osteomielite ematogena acuta nelle varie età OSTEOMIELITE EMATOGENA ACUTA Circolazione ematica nelle differenti età Osteomielite acuta ematogena nell’osso in accrescimento SINTOMATOLOGIA • INIZIALMENTE •Esordio violento: febbre e compromissione stato generale •Dolore vivo metafisario, esacerbato dalla minima pressione •Localmente termotatto + e iperemia cutanea • Limitazione funzionale dell’arto (posizione antalgica) •Alterazione quadro ematologico Leucocitosi con neutrofilia PCR + Emocoltura + VES + • SUCCESSIVAMENTE, 15-20 GIORNI •Remissione della sintomatologia oppure •Ascessualizzazione del focolaio con: •Temperatura a carattere suppurativo •Persistenza del dolore •Adenopatia satellite •Tumefazione fino al drenaggio •Spontaneo (fistolizzazione) o •Chirurgico DIAGNOSI Clinica e di laboratorio. I reperti radiografici compaiono tardivamente Diagnosi Differenziale • Sarcoma di Ewing • Traumi ostetrici • Flemmoni e ascessi delle parti molli. ANATOMIA PATOLOGICA FASE INIZIALE: la spongiosa metafisaria presenta zone di intensa iperemia con piccoli focolai emorragici, che si alternano regolarmente con zone di iniziale suppurazione DOPO 7-10 GIORNI DALL’INIZIO: -La metafisi è occupata da ascessi che distruggono la spongiosa, arrestandosi a livello della cartilagine di coniugazione; -Il pus ha superato la corticale, scollando il periostio con formazione di un ascesso sottoperiosteo DAL 15° AL 20° GIORNO DI MALATTIA: Quadro anatomo-patologico grave -Il processo suppurativo, erosa la cartilagine coniugale, invade la spongiosa epifisaria; - La corticale è erosa e il pus perforato il periostio fuoriesce all’esterno attraverso uno o più fistole - Reazione ossea periostale DAL 15° AL 20° GIORNO DI MALATTIA: EVOLUZIONE VERSO LA GUARIGIONE: • Processo più rapido nei più giovani • Progressiva scomparsa della suppurazione. • Comparsa tessuto di granulazione che colma le cavità ascessuali • Il sequestro è compenetrato da gettate vascolo-connettivali e lentamente riassorbito e sostituito da osso neoformato. COMPLICANZE •Propagazione del pus all’ articolazione (artrite acuta purulenta frequente nel lattante in cui la metafisi è intra-capsulare) • Colliquazione e lacerazione della capsula articolare. Lussazione patologica (anca) • Distacco epifisario • Fratture patologiche. Frequenza e sede delle artriti secondarie, delle lussazioni e delle fratture patologiche. Segni radiografici •Inizialmente mancano alterazioni apprezzabili. •Verso la terza settimana, se persiste il processo •Piccole zone di osteolisi, in corrispondenza della metafisi •Iniziale reazione periostale. • Successivamente, nella fase di cronicizzazione,si ha: • Addensamento di isole (sequestri), corticali o endostali. • Ingrandimento della zona di osteolisi che circonda i sequestri • Ispessimento periostale • Ingrossamento globale del segmento scheletrico. L’ANCA NELL’OSTEOMIELITE C. E., m. 5 mesi 2 anni OSTEOMIELITI CRONICIZZATE -cronicizzazione clinica e radiografica delle forme acute -Radiograficamente: - irregolare ingrossamento dell’osso - alternanza zone di osteolisi con zone di sclerosi ,sequestri - obliterazione canale midollare -Trattamento: - resezione ampia del tessuto osseo sclerotico - toilette con apertura del canale midollare, dei tramiti fistolosi, - lavaggio antisettico previo esame colturale ed antibiogramma OSTEOMIELITE EMATOGENA • • • • INFANZIA POCO FREQUENTE SEDE prevalentemente METAFISARIA SPESSO LESIVA della CARTILAGINE di ACCRESCIMENTO OSTEOMIELITE EMATOGENA dell’ INFANZIA • IN URGENZA PULIZIA CHIRURGICA con RISPETTO della CARTILAGINE di ACCRESCIMENTO • LAVAGGIO CONTINUO (significato meccanico) • ESAME COLTURALE E ANTIBIOGRAMMA T.M. mesi 2, m. T. M. mesi 2, m. Postop. T.M. 8 anni, m. DANNI CARTILAGINE di ACCRESCIMENTO IPOMETRIE DEVIAZIONI ASSIALI ALTERAZIONI dei CAPI ARTICOLARI C.E., m. 12 anni Dopo 1 mese 3 cm. . C.E., m , 12 anni Dopo 2 mesi 6 cm. Dopo 6 mesi OSTEOMIELITI dell’ADULTO “OSTEITI” • SECONDARIE a FRATTURE ESPOSTE • INSORGENZA MENO BRUSCA DELLA FORMA EMATOGENA • IATROGENE OSTEOMIELITI dell’ ADULTO “OSTEITI” • FREQUENTI • SEDE a prevalenza DIAFISARIA TRATTAMENTO ASPORTAZIONE TESSUTO INFETTO ANTIBIOTICOTERAPIA MIRATA (6 settimane) Stabilizzazione dopo pulizia TRATTAMENTO CHIRURGICO • PAPINEAU (1973) • ILIZAROV Papineau 1° tempo Papineau PULIZIA CHIRURGICA RIGOROSAMENTE ONCOLOGICA • “messa a piatto “ (Lord 1935) • radicale come per un tumore (R.Judet) • Se insufficiente, gli innesti di spongiosa non attecchiscono con insuccesso dell’intervento Il tessuto di granulazione ha un’azione batteriostat (Prigge SK, 1946) L’innesto di spongiosa resiste all’infezione e all’ambiente ester (Matti, 1936) G.L.,m,25 a. 1° tempo G.L. 10 mesi dopo il 2° tempo M.G., 47a., m. 1° tempo M.G. 6 mesi dopo il 2° tempo 3 anni dopo S.A., 29a., m. 1° tempo S.A. 2° tempo 1,5 anni dopo M.M., 16a., m. 1° tempo M.M. 2° tempo 4 anni dopo G.D., 15a., m. 1° tempo G.D. 6 mesi dopo il 2° tempo 5 anni dopo LIMITI del PAPINEAU • DIMENSIONI della RESEZIONE ( < 5-7 cm.) • ETA’ ( 15 - 50 anni ) Il TRASPORTO OSSEO UTILIZZATO SPECIALMENTE NEL TRATTAMENTO DELLE OSTEOMIELITI E PSEUDOARTROSI INFETTE TIPOLOGIE DEI TRASPORTI 10/90 casi 4/90 casi 9/90 casi 51/90 casi Accorciamento + Allungamento + x cm. - x cm. Accorciamento + Allungamento + x cm. - x cm. TEMPI del TRATTAMENTO 1. Pulizia, ev. rimozione mezzi di s., Resezione chirurgica 2. Stabilizzazione 3. Terapia antibiotica dopo esame colturale e antibiogramma 4. Trasporto 5. Revisione chirurgica a fine trasporto LA RESEZIONE OSSEA • Asportazione del tessuto infetto e necrotico Diffusione antibiotici Messa a piatto dei monconi Con sega oscillante • Sutura del solo piano cutaneo, qualora possibile TERAPIA ANTIBIOTICA Pre- op.: Antibioticoterapia mirata dopo antibiogramma Intraop.: Prelievi multipli per es. colturale e antibiogramma Post-op.: Terapia antibiotica mirata per almeno 6 settimane. Continuazione della terapia fino a normalizzazione degli indici di laboratorio (Leucociti, PCR, V.E.S., Hb) VELOCITA’ INIZIALE del TRASPORTO Lunghezza del segmento osseo trasportato < 6 cm. ogni 12 ore : ¼ > 6 cm. ogni 8 ore : ¼ mm. mm. + ¼ mm. + 2/4 mm. Ecografia 1a ecografia (10 giorni post-op.) /// 2-4 ecografie (ogni 20 gg. post-op.) Trasporti ossei 2° TEMPO : al termine del trasporto • Revisione chirurgica del punto di contatto fra i monconi • Asportazione dei tessuti molli interposti • Riduzione • Applicazione (eventuale) di innesti di osso spongioso autopl. nei punti in cui non vi è perfetto contatto FOCOLAIO di INCONTRO e PSEUDOARTROSI Applicazione (eventuale) di innesti di osso spongioso autoplastica nei punti in cui non vi è perfetto contatto INCONVENIENTI • Periodo di cura prolungato • Necessità di controlli ripetuti LIMITI • Necessaria la collaborazione del paziente e/o dei suoi familiari CONTROINDICAZIONI • Demenza, Tossicodipendenza, Alcolismo, Depressione in persone senza supporto familiare • Pazienti di età superiore a 50 anni, con paralisi del piede