Storia della chimica / 2
Lezione del corso di
Storia della Tecnologia
27/04/2007
Filippo Nieddu
L’industria chimica
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Le applicazioni industriali
della chimica diedero il via ad
una seconda grande fase
dell'industrializzazione, dopo
quella incentrata sulla
macchina a vapore e
sull'industria tessile. La novità
principale era costituita dal
fatto che si trattava, come per
l'elettricità, di un'industria
direttamente basata sulle
scoperte scientifiche.
Amedeo Avogadro
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Da questo punto di vista si
deve considerare
l'importanza, per gli sviluppi
scientifici e tecnici della
chimica, della legge formulata
nel 1811 dal fisico torinese
Amedeo Avogadro (17761856), che permetteva di
distinguere atomi e molecole
ed apriva la strada alla
determinazione dei pesi
atomici.
Francesco Giacomo Larderel
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Tra i pionieri in campo
industriale è da ricordare il
francese de Larderel che, a
partire dal 1818, inaugurò
l'utilizzo dei soffioni boraciferi
in Toscana. I soffioni
boraciferi verranno studiati
poi scientificamente a fine
Ottocento da Raffaello
Nasini, su sollecitazione di
Piero Ginori Conti,
interessato al loro
sfruttamento industriale.
Ascanio Sobrero
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Nel 1847 il chimico
piemontese Ascanio Sobrero
(1812-1888), aggiungendo
glicerina ad una miscela di
acido nitrico e solforico,
produsse per la prima volta la
nitroglicerina – l'invenzione
che avrebbe reso celebre
Alfred Nobel – di cui studiò
sia le proprietà
farmacologiche che
esplosive.
Stanislao Cannizzaro
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Figura centrale della chimica
italiana dell'Ottocento fu
Stanislao Cannizzaro (18261910), che fece conoscere e
sviluppò le teorie di
Avogadro, ponendo le basi
della classificazione periodica
degli elementi. Alla fine del
XIX secolo iniziò la
produzione di concimi
chimici: perfosfati, solfati di
ammonio, sali potassici. Fra
le aziende leader la Caffaro
di Brescia.
La Montecatini e Donegani
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La più importante azienda
chimica italiana è stata la
Montecatini: fondata nel
1888, assunse grande
sviluppo sotto la direzione di
Guido Donegani (1877-1947),
che ne fece l'azienda leader
nella chimica industriale.
Giacomo Fauser e l’ammoniaca
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Dopo la prima guerra
mondiale la Montecatini
sviluppò sul piano
industriale il processo,
messo a punto da
Giacomo Fauser (18921971), della fissazione
dell'azoto atmosferico
per produrre azoto
sintetico con
procedimento
elettrolitico (sintesi
dell'ammoniaca).
Campi di impiego dell’ammoniaca
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Come base per fertilizzanti agricoli
Reagente di partenza per la sintesi industriale dell'acido nitrico
(usato in metallurgia per la raffinazione dei metalli)
Come intermedio nella sintesi del bicarbonato di sodio
Come componente per vernici
Come refrigerante nell'industria del freddo
Per la produzione di esplosivi
Per la produzione di nylon e fibre sintetiche
Per la produzione di materie plastiche e polimeri
Come solvente
Nell'industria cartaria come sbiancante
Nell'industria della gomma
In metallurgia per ottenere atmosfere riducenti
Natta, Casali e le nuove aziende
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A partire dagli anni Venti
l'industria chimica italiana
attraversò una fase di forte
espansione.
Ricerca e produzione avevano
avuto un notevole incremento
per le necessità della guerra
mondiale. Di particolare rilievo fu
l'apporto di tecnici e scienziati
come Fauser, Luigi Casali, Giulio
Natta; le maggiori società si
dotarono di laboratori di ricerca,
dalla Montecatini alla Snia
Viscosa, dalla BPD all'Anic.
Torviscosa (UD), fondata nel 1940
L’industria dei coloranti
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Un settore in rapida
espansione fu quello dei
coloranti, strettamente
intrecciato agli esplosivi, ma
anche ricerche come quelle
sulla gomma sintetica
(Ferrara), daranno frutti
importanti nel secondo
dopoguerra.
La SNIA Viscosa
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Negli anni Trenta la
Montecatini e la Snia Viscosa
dominano la ricerca ed il
mercato della chimica: la
prima per le piriti, gli
anticrittogamici, l'acido
solforico e cloridrico, ecc., la
seconda per la cellulosa da
piante nazionali, la gomma
sintetica e le fibre artificiali e
per quelle derivate da prodotti
naturali, come il lanital,
ricavato dalla caseina ad
opera del tecnico bresciano
Antonio Ferretti.
Il petrolio
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Dopo la seconda guerra
mondiale si verifica il
passaggio dalla chimica del
carbone, egemone in
Germania, a quella dei
derivati del petrolio, in cui
dominano gli Stati Uniti.
In particolare si registra
un'enorme espansione nel
settore degli idrocarburi: la
scena è dominata dalla figura
di Enrico Mattei (1906-1962),
che dà nuovo slancio all'Agip,
fondata nel 1926.
L’ENI
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Attraverso l'Eni, Ente
Nazionale Idrocarburi,
fondato nell'anno 1953,
Mattei si inserisce nella
petrolchimica, insieme
all'Edison. Sorgono grandi
stabilimenti a Ravenna,
Brindisi, Porto Marghera,
Mantova, Priolo.
La gomma sintetica
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La Montecatini, prima della
fusione con la Edison (1966),
mette a frutto ricerche
risalenti alla politica
autarchica del fascismo,
quando il chimico russo
Maximoff e Giulio Natta
(1903-1979) avevano
studiato la produzione di
gomma sintetica, basata
sull'alcool derivato dallo
zucchero di barbabietola.
Il polipropilene
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Gli ulteriori sviluppi, sempre
dovuti a Natta, che nel 1954
ottenne la prima fibra di
polipropilene, consentirono la
produzione di diversi tipi di
plastiche e fibre. Le scoperte di
Giulio Natta, per cui ebbe nel
1963 il premio Nobel, basate
sulla possibilità di agire sulle
molecole per ottenere nuove
sostanze (polimeri), ebbero
rilevanti ricadute industriali e
commerciali.
Le nuove resine ad alta
resistenza trovarono impiego in
moltissimi settori come sostituti
dei metalli.
Riferimenti bibliografici essenziali
• http://www.minerva.unito.it/Storia/Storia_Indice.htm
• http://www.levity.com/alchemy/home.html
• http://www2.polito.it/strutture/cemed/sistemaperiodico/
index.html
• Antonio DI MEO, Storia della chimica, Milano :
Mondadori, 1996
• Isaac ASIMOV, Breve storia della chimica :
introduzione alle idee della chimica, Milano :
Zanichelli, 1979
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