Ambienti abitativi
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Radon, Contaminanti indoor
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Radon
Cos’è e da dove viene
Il radon è un gas radioattivo di origine naturale proveniente dal sottosuolo che si può infiltrare e accumulare nelle abitazioni quando le condizioni strutturali dell’abitazione e geologiche del sottosuolo lo
permettono.
Pericolo
Alte concentrazioni di radon possono provocare gravi danni alla salute: in Svizzera il radon, inalato con la
respirazione, è al secondo posto dopo il fumo tra le
cause di cancro ai polmoni.
Una casa differisce dall’altra.
Come misurare il radon
Il radon lo conosci se lo misuri: in modo semplice ed
economico mediante la posa di dosimetri (piccole
scatolette in materiale plastico) durante tre mesi
invernali. Nel caso di superamento del valore limite
occorre procedere ad un risanamento dell’abitazione.
Semplici accorgimenti come la sigillatura dei possibili punti di penetrazione del radon possono essere
eseguiti anche da soli. Lavori di risanamento più
impegnativi devono essere eseguita da specialisti.
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Aree ad elevata concentrazione di radon
Aree a concentrazione normale di radon
Aree a concentrazione di radon sconosciuta
Distribuzione sul territorio svizzero
Già dal 1992 ci si è occupati del problema del radon organizzando delle campagne volte alla ricerca delle aree ad elevata concentrazione di tale gas come stabilito dall’Ordinanza federale sulla
radioprotezione del 22 giugno 1994: il Ticino è risultato essere un’area ad elevata concentrazione
di radon (vedi cartina dell’UFSP, 1999).
2%
11%
Abitazioni < 400 Bq/m3
Abitazioni comprese fra 400 e 1'000 Bq/m3
Abitazioni > 1'000 Bq/m3
87%
Distribuzione sul territorio ticinese
A tutt’oggi sono state effettuate oltre 5'000 misure in altrettante abitazioni del Cantone. Da questi dati si evince che buona parte delle case controllate (87%) presentano una concentrazione di
radon inferiore al valore operativo di 400 Bq/m3 mentre circa il 2% supera il valore limite di
1'000 Bq/m3 (per gli uffici 3'000 Bq/m3). Per valore operativo si intende la concentrazione auspicabile, mentre il valore limite determina la soglia per interventi prescrittivi di risanamento.
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Per le case nuove fare riferimento alla specifica guida tecnica per progettisti (Ufficio tecnico
comunale) per prevenire il problema. Per le case vecchie misurare il radon per verificarne l’eventuale presenza. La misurazione va sempre fatta nei locali abitativi, se possibile al piano terreno. Per
ulteriori informazioni: www.ch-radon.ch
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Contaminanti “indoor”
L’uomo moderno si sofferma per oltre l’80% del suo tempo in locali chiusi. L’atmosfera artificiale
di questi locali può condizionare lo star bene e la capacità di concentrazione. Mal di testa, vertigini,
stanchezza, insonnia, bruciore agli occhi e alla gola e reazioni allergiche sono sintomi associati alla
cosiddetta “Sickbuilding Syndrome”. Oltre a sostanze chimiche come la formaldeide, solventi e
biocidi, anche l’umidità dell’aria, la luce, il livello dei rumori e i cattivi odori ricoprono un ruolo importante in questa sintomatologia. Il clima degli spazi interni influisce inoltre sul diffondersi di acari della polvere, di muffe e di batteri. Muffe e acari sono i responsabili principali di reazioni allergiche.
Molti di questi inconvenienti sono dovuti all’applicazione non corretta di misure per il risparmio
energetico, in particolare le isolazioni termiche a tenuta stagna. In assenza di ricambio d’aria queste misure promuovono un peggioramento della salubrità degli interni. Anche la presenza del gas
incolore e inodore radon rappresenta un potenziale pericolo per gli abitanti (vedi capitolo specifico).
Cause della "Sickbuilding Syndrome"
fattori fisici
fattori psicologici
fattori chimici
fattori strutturali
fattori biologici
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Direttive per un clima abitativo sano
Il clima abitativo è condizionato principalmente da questi 3 fattori:
• temperatura
• umidità dell’aria
• qualità dell’aria
Un esempio di come i valori di temperatura, umidità e concentrazione di anidride carbonica possono variare nell’arco della giornata. I valori compresi nella fascia gialla sono da considerarsi normali
Temperatura °C
30
28
26
24
22
20
18
Umidità relativa %
70
0.30
Anidride carbonica %
60
0.20
50
40
0.10
30
0:00
4:00
8:00 12:00 16:00 20:00 24:00
20
0:00
4:00
8:00 12:00 16:00 20:00 24:00
0.00
0:00
4:00
8:00 12:00 16:00 20:00 24:00
Di seguito sono elencati i valori e i provvedimenti da prendere per mantenere un clima abitativo
sano. Questi valori si basano principalmente su studi dell’ETH di Zurigo.
Temperatura ambientale
• nel soggiorno 20-21°C
• nella camera da letto 15-18 °C
• per lavori domestici (dipende dalle attività) 17-20 °C
Umidità dell’aria
L’umidità relativa deve trovarsi tra il 40 e il 60%. Valori inferiori al 30%, come ad esempio in locali
riscaldati senza umidificatore, portano ad un’irritazione delle mucose e ad una predisposizione alle
malattie influenzali. Con valori superiori al 60% possono svilupparsi le muffe.
Qualità dell’aria
Una regolare ventilazione è necessaria per un conveniente apporto di ossigeno e per l’eliminazione dell’anidride carbonica di provenienza umana. Una buona regola: aprire le finestre 3 volte al
giorno per 3-5 minuti.
Si consigliano i seguenti provvedimenti in caso di consumo di tabacco:
• fumare possibilmente solo all’aperto
• arieggiare almeno 6 volte al giorno per 3-5 minuti, se il consumo di tabacco avviene in un interno
Un’altra fonte di contaminanti è l’utilizzo di prodotti contenenti solventi, ad esempio per l’hobby, la
pulizia e per lavori di pittura. È raccomandabile una buona aerazione durante e dopo tali lavori. Una
camera da letto tinteggiata di fresco con colori ai solventi non deve essere usata per almeno 3 giorni.
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Un contaminante diffuso nell’aria di interni è il fumo di tabacco, per il quale l’effetto cancerogeno
sull’uomo è documentato scientificamente. L’incidenza di questo contaminante negli ambienti
abitativi fa del fumo la causa principale del cancro ai polmoni. La concentrazione di contaminanti
nel fumo di tabacco è così alta che altre fonti di contaminazione, come ad esempio tappeti, tavole di legno truciolato, colori e vernici, odori corporei ecc., diventano in confronto irrilevanti.
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Intossicazione da monossido
di carbonio
Descrizione del caso
Una famiglia valmaggese si rivolge ad un
medico descrivendo una sintomatologia che
coinvolge tutti i membri, specialmente i due
bambini di 8 e 10 anni: sonnolenza, cefalea,
nausea e vertigini. I sintomi si erano già presentati l’anno prima durante l’inverno, erano
però spariti con l’avvento della stagione calda.
Dopo gli accertamenti di routine il medico fa
intervenire il Laboratorio cantonale per effettuare delle misurazioni nell’abitazione.
L’agente tossicologico
Le misurazioni nell’abitazione danno rapidamente un riscontro positivo: presenza di monossido di
carbonio. Si tratta di un gas inodore, incolore e tossico per l’organismo a causa della sua proprietà di inibire il trasporto di ossigeno nel sangue da parte dell’emoglobina. Si forma in tutti i processi di combustione incompleta (che avvengono cioè in carenza di ossigeno o aria), situazione che si
verifica in diversa misura nei motori degli autoveicoli e negli impianti di riscaldamento.
Ad alte concentrazioni il monossido di carbonio può causare confusione mentale e perdita di
coscienza che porta l’intossicato alla cosiddetta “morte rosa” per asfissia.
Causa dell’intossicazione
La causa dell’intossicazione è stata individuata in una pigna malfunzionante. Dalla camera di combustione fuoriusciva infatti un quantitativo importante del gas tossico che si arricchiva nell’abitazione insufficientemente arieggiata. L’episodio si è verificato dopo il risanamento dell’edificio in
un’ottica di risparmio energetico. L’eliminazione degli “spifferi” associati ai serramenti ha avuto
come effetto l’aumento della concentrazione indoor dell’agente tossico.
Casistica locale
Le cause più comuni di questo tipo di intossicazione accidentale sono gli impianti di riscaldamento difettosi e i camini e le stufe a legna posti in locali non sufficientemente ventilati. Questo spiega l’aumento dei casi, comunque limitati, di intossicazione acuta nei mesi invernali.
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Misure di prevenzione
A titolo preventivo si consiglia di far verificare da uno specialista:
• l’accurato funzionamento degli impianti di riscaldamento
• il rispetto delle norme di sicurezza
• il sistema di areazione e del tiraggio dei camini
• L’areazione dei locali abitativi (almeno 3 volte al giorno per 3-5 minuti) permette di prevenire
anche l’accumulo di altri contaminanti indoor e di migliorare la salubrità dell’aria
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