Daniel Defoe
Defoe nasce a Londra nel 1660, l’anno della restaurazione della monarchia Stuart
sul trono inglese. Educato secondo i princìpi della setta dei Battisti (i cui seguaci
praticavano il battesimo da adulti e predicavano l’interpretazione diretta delle
Sacre Scritture), a cui apparteneva il padre, inizia la carriera di commerciante, ma
tra la politica e la passione per una vita fastosa e galante, bada male ai propri affari e, nel 1692, è costretto a dichiarare bancarotta. Ambisce a diventare portavoce
dei whigs (i liberali) e, grazie ad amici influenti, entra in contatto col governo e col
sovrano stesso. La sua attività politica non si limita alla stesura di opere come L’inglese autentico (1701), in cui confuta le obiezioni di coloro che criticano l’occupazione del trono inglese da parte dell’olandese Guglielmo d’Orange, ma addirittura lo
spinge a diventare informatore segreto. La morte del re orangista è un grave colpo
per la sua carriera politica; perseguitato per un libello, Il metodo più sbrigativo
per farla finita coi dissidenti (1702), in cui si scaglia contro l’atteggiamento dei
conservatori nei confronti, appunto, dei dissidenti (una setta protestante non
conformista), è arrestato e condannato alla gogna. Il ministro Robert Harley, un
conservatore moderato che intendeva servirsi di Defoe, ne ottiene la scarce­razione
nel 1704 e gli fornisce i fondi necessari per il giornale «The Review» (1704). Una
rubrica di tale periodico, con le sue discussioni di morale e di costume, servirà da
modello ai saggi dei giornali «Tatler» e «Spectator», dando un nuovo indirizzo al
giornalismo, fino ad allora rappresentato da scarne pubblicazioni di cronaca.
Entrato in una carriera d’intrigo politico e di servizio segreto, Defoe fa parecchi
viaggi in Inghilterra e in Scozia sotto le mentite spoglie di un commerciante, diventando una figura ambigua d’opportunista. Scrive diversi opuscoli, sostenendo
idee anche contraddittorie e badando soprattutto al lucro. Le sue condizioni
finanziarie, però, dovevano essere precarie se, perseguitato da un creditore e temendo la prigione, fugge a Londra, dove muore nel 1731, in una casa in affitto.
La sua carriera propriamente letteraria comincia a sessant’anni con la pubblicazione, nel 1719, del romanzo La vita e le strane, sorprendenti avventure di Robinson Crusoe di York, marinaio. Il successo è tale che, a pochi mesi di distanza,
Defoe ne pubblica il seguito, Ulteriori avventure di Ro­binson Crusoe, assai meno
interessante, però. Scoperta così una fonte di rapidi guadagni, si dedica alla composizione di romanzi d’avventura: nascono Moll Flanders (1722), autobiografia di
una ladra e prostituta; il Diario dell’anno della peste (1722), vivida descrizione
della peste di Londra nel 1665; Lady Roxana (1724), storia di una cortigiana d’alto
bordo.
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Defoe, D. - Simone per la scuola