xxxxxxxx
speciale
di Autore
Il campione britannico James Toseland, due volte
iridato nella Superbike. un gesto atletico eccezionale,
troppo spesso “imitato” sulla strada. Con effetti letali
(foto dalla rete)
I
n seguito alla catena di gravissimi incidenti che hanno caratterizzato lʼestate, diversi giornali
nazionali hanno riportato le mie dichiarazioni su una situazione che definire allarmante può sembrare
un eufemismo. Il 20 agosto il QN (Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione) ha pubblicato una mia
intervista, nella quale evidenziavo la situazione di particolare allarme sul versante della sinistrosità dei
motociclisti e ciclomotoristi. ( www.asaps.it). Come potete leggere lʼintervista non aveva certamente
uno scopo persecutorio verso i motociclisti ma affrontava il quadro complessivo di una situazione ormai
ingovernabile: conducente, mezzo, strada.
Una frase non è stata riportata dal giornalista nel vero senso in cui lʼavevo pronunciata, o forse la colpa
è mia per non aver chiarito bene. Non ho la registrazione. La riporto:“La domenica è il giorno della
sfida, della gita sulla strada a curve. Allora si vedono le targhe inclinate, il fazzoletto legato vicino alla
targa, lʼelastico sopra i numeri... insomma, i trucchetti preventivi per correre e sfuggire allʼautovelox.
Cʼè unʼaccettazione della violazione della norma che fa parte del bagaglio del motociclista, fa parte di
una cultura...” Il sito Ting Avert (www.motoclub-tingavert.it/a1512s.html) ha aperto un blog su questa
frase dove sono stato letteralmente assalito dalla gran parte dei blogghisti, tutti motociclisti, molti con
toni anche violenti. Parliamo di un portale molto ben gestito, professionale, ricco di contenuti, insomma
a parte il nome un poʼ sospetto “Ting Avert”, Tengo aperto (riferito probabilmente alla manopola del gas
della moto), ci sembra uno dei più completi del mondo degli appassionati delle due ruote. Voglio allora qui
precisare che - ovviamente - quella frase non era riferita a tutti i 5 milioni di motociclisti, ma solo a quelli
(quanti sono??) che vanno con pieghe Valentinesche sui passi, sulle statali, con accelerazioni Misanesche
agli incroci degli abitati, grazie ai loro potenti bolidi che vanno a 300 e passa, che in prima fanno i 130,
che schizzano da 0 a 100 prima che in una preghiera si dica Amen. Io parlavo di quelli che rischiano e
fanno rischiare, parlavo di quelli che quando passano da Portico, Bocconi, San Benedetto sulla SS67 per
andare al Muraglione (ma potrei dire Futa, Calla, Furlo ecc.), fanno tremare i vetri delle finestre, quelli
che quando arrivano fanno correre le mamme a rinchiudere i bambini in casa. Mi riferivo a quei due che
alcune settimane fa mentre andavo sulla SS67 su un rettilineo li ho visti sbucare da dietro un pullman e,
uno alla volta, lanciarsi nel sorpasso dellʼautobus di linea con una prolungata impennata. Il secondo ha
fatto proprio tutto il sorpasso su una ruota mentre io con la mia macchina e con mia moglie venivo in
senso inverso. Non lʼho detto a lei, ma tremavo: “Quando butta giù la ruota davanti va a finire che sale
sul mio cofano. No, è andata bene. Eʼ stato onestamente in gamba quel motociclista. Però mia moglie al
Santuario di Monte Paolo di Dovadola il sabato e domenica non vuole venire più. I santi i miracoli li fanno,
ma non si deve abusarne. Questo non è giusto! Hai voglia Biserni a spiegare ai blogghisti che il problema
14
pag1-24.indd 14
23-09-2008 12:00:48
Incidenti ai motociclisti
Una precisazione.
Una
puntualizzazione
Dopo l’intervista
al QN del 20 agosto
ci hanno messo in croce
vero non era quella frase, ma la carneficina che dallʼinizio
dellʼanno è costata la vita a 378 motociclisti nei soli fine
settimana (al 20 agosto), con questa sequela di vittime nelle
ultime 10 settimane 23-21-13-14-16-19-18-10-14-17. Hai
voglia a spiegare a Capro, moderatore del blog e allʼing.
Vignali amministratore del sito, che qui si devono trovare
misure serie per evitare un massacro fatto di 1.400 morti e
oltre 40.000 feriti ogni anno fra i due ruotasti. Ne sono morti
quasi 15.000 negli ultimi 10 anni. Più delle truppe regolari
nella guerra in Iraq. Ho subito attacchi su attacchi. “Fareste
meglio a preoccuparvi delle strade”. Vagli a spiegare che
proprio io sono andato con la troupe di Tv7 della Rai sulla
E45 a far vedere le condizioni pietose di quella strada, ho
collaborato con Speciale Tg2 denunciando la situazione
pericolosissima della SS309 Romea, sono stato autore con
Quattroruote di unʼinchiesta sullo stato delle strade. “Fareste
meglio ad occuparvi di rotonde stradali per informare”,
incalzavano. Allora vagli a spiegare che lʼAsaps è stata la
prima associazione a predisporre un elegante e utile opuscolo
stampato in oltre 100.000 copie e distribuito attraverso i
nostri canali. Ancora il blog allʼattacco. “Biserni farebbe
meglio a fare qualcosa per lʼeducazione stradale”. Allora
vagli a spiegare che vado nelle scuole elementari (Progetto
percorsi sicuri casa scuola), alle superiori con altri colleghi
per parlare ai ragazzi, spiegargli che sono coautore di testi di
educazione stradale. Niente. Non serve. Insomma un attacco
feroce, mirato. Poi a furia di risposte argomentate alcuni
blogghisti (più saggi e riflessivi del moderatore e gestore del
portale) si sono resi conto che il nostro impegno sul versante
della sicurezza stradale è serio e finalmente hanno corretto
il tiro. Però Capro e lʼing. Vignali imperterriti, niente da
fare! Ogni due per uno: “lei deve precisare sul suo portale il
senso della sua frase.” Io il senso della frase lʼho precisato
sul loro sito e ora sul nostro. Anche se nessuno ha scritto
sul portale www.asaps.it per lamentarsi del contenuto di
quellʼintervista. Tuttʼaltro! Vado però oltre. Chiedo scusa a
tutti i motociclisti veri, sono tanti, sono i più, che rispettano
le regole della strada, che non esagerano con le pieghe, che
amano quel bellissimo mezzo che ci fa assaporare lʼaria, la
libertà, la vita. Per questo non chiederò mai scusa invece
agli altri (comunque numerosi) , quelli che accettano la
sfida, che taroccano la visibilità della targa, quelli che “il
problema non siamo noi, sono gli automobilisti”, quelli
che “la colpa è solo delle strade” (sic!) quelli che hanno
moto così potenti e sono incapaci di governarle, quelli che
“la colpa è sempre della polizia che farebbe meglio a…”,
quelli per i quali la vita conta poco, quasi niente. Ecco
questi - signor Capro e ing. Vignali - è ora che si decidano
a loro volta a chiedere scusa alla gente comune, magari
anche poco performante, fatta di ciclisti, pedoni e qualche
automobilista anche un poʼ imbranato. Dobbiamo campare
anche noi. Sorry e doppio lampo a tutti.
Giordano Biserni
Presidente Asaps
PS: alla fine dei tre giorni di guerriglia sul blog dove, da
solo, mi sono difeso come un gladiatore contro tutti, gli
organizzatori mi hanno invitato anche a partecipare ad
un loro raduno in provincia di Reggio Emilia per chiarire
molte posizioni. Li ringrazio. Ci penserò.
15
pag1-24.indd 15
23-09-2008 12:00:49
Scarica

Incidenti ai motociclisti