La venerazione di San Pancrazio ad ANCIGNANO Non sappiamo quando e come sia iniziata la devozione degli Ancignanesi verso San Pancrazio (cui è stata intitolata la chiesa parrocchiale, unica nella diocesi vicentina); probabilmente furono i monaci benedettini, che bonificarono questo territorio e che all’epoca custodivano la basilica del santo a Roma, a introdurne qui il culto. In occasione della festa del Martire, il 12 maggio, si celebra la ROGAZIONE (percorso agreste di preghiera caratterizzato dall’invocazione dei Santi); per il S. Natale viene distribuito un pane denominato “pàn-crazio” e, per la S. Pasqua, delle focacce benedette; in chiesa, un apposito quaderno rimane a disposizione dei devoti affinché vi possano scrivere le proprie preoccupazioni, dolori, le gioie e le speranze affidate alla sua intercessione PREGHIERA A SAN PANCRAZIO PARROCCHIA DI SAN PANCRAZIO IN ANCIGNANO Opuscoli per la formazione cristiana (n. 1) SAN PANCRAZIO IL RAGAZZO MARTIRE NOSTRO PATRONO O insigne testimone della fede, ragazzo forte e coraggioso, ti domando la virtù della coerenza e la forza per non tradire mai i patti e le promesse. Intercedi per me, per i miei cari, per la Chiesa, tutte le grazie necessarie alla vita presente e aiutami a conseguire il premio eterno in cielo. Affido a te, perché la presenti a Dio, anche la richiesta di una grazia particolare di cui in questo momento ho molto bisogno. (… si presenti al Signore la grazia di cui si avverte la necessità) GLORIA AL PADRE E AL FIGLIO E ALLO SPIRITO SANTO. COME ERA IN PRINCIPIO, E ORA E SEMPRE NEI SECOLI DEI SECOLI. AMEN Ancignano di Sandrigo (VI) I SANTI PANCRAZIO e MARCO PALA DELL’ALTARE MAGGIORE, OPERA DI ANTONIO DE’ PIERI (1671- 1751) BREVI NOTE BIOGRAFICHE Appartenente ad una nobile famiglia romana che si era stabilita nella città di Sinnada, in Frigia (regione interna dell’attuale Turchia), nacque intorno al 290 Sinnada, nella regione della Frigia (Turchia), la città nella quale, probabilmente, è nato San Pancrazio. e gli fu messo nome PANCRAZIO (= il lottatore). La madre, Ciriada, morì partorendolo e il padre, Cleonia, quando aveva solo otto anni. Con lo zio Dionisio venne allora ad abitare a Roma dove si avvicinò alla fede cristiana. Ricevette l’istruzione religiosa dal papa Marcellino II (296—304) e, dallo stesso pontefice, fu battezzato insieme allo zio Dionisio. Rinuncia a questa follia e ti assicuro che non solo avrai salva la vita, ma ti tratterò come un figlio”. La replica di Pancrazio fu questa:“Ho il corpo di un ragazzo, ma la volontà e le convinzioni di un uomo maturo: per questo non adorerò mai gli idoli davanti ai quali tu vorresti che io bruciassi l’incenso. Quegli dei sono falsi e bugiardi e hanno gli stessi difetti di noi umani. Preferisco adorare il vero e unico Dio, quello che Gesù Cristo ci ha fatto conoscere. Non mi vergogno di lui e voglio servirlo fino all’ultimo dei miei giorni” Di fronte al suo netto rifiuto, dunque, non resta che la pena capitale: la decapitazio- San Pancrazio davanne., avvenuta al tra- ti all’imperatore che lo accusa monto del 12 maggio 304. Dopo il martirio una illustre matrona romana, Ottavilla, raccoglie i resti del quattordicenne e li depone nel cimitero detto “di San Calepodio”, appena fuori la Porta Aurelia. San Pancrazio si rifiuta di offrire l’incenso agli idoli. Dipinto sul soffitto della chiesa parrocchiale di Ancignano Cominciò subito un grande movimento di pellegrini verso il venerato sepolcro e tutto ciò rese necessaria la costruzione di L’urna, posta sotto l’altare della Basilica di una vera e proSan Pancrazio a Ropria basilica, ma. realizzata al In essa sono custoditi i tempo del paresti del giovane martipa Simmaco re (498—514). Nei secoli successivi la chiesa venne progressivamente ingrandita e abbellita, fino a mostrarsi con il volto attuale. San Pancrazio è considerato il Patrono degli innocenti e dei ragazzi. E’ inoltre anche il “vendicatore degli spergiuri”, proprio perché egli è stato forte e coraggioso non venendo meno agli impegni assunti nel Battesimo che aveva ricevuto.; da questo fatto è nata la consuetudine di dar valore alla sincerità delle proprie affermazioni , giurando davanti alla sua tomba: egli, infatti, punisce severamente i bugiardi.