Strumenti e metodi utilizzabili in
ambito di educazione terapeutica
7 ottobre 2009
Chiara Boggio Gilot
metodo
Strategie e di tecniche
Conoscenza contesto
Assunti teorici
Valori di riferimento
Che cos’è l’educazione terapeutica?
È un processo educativo che si propone di
aiutare la persona malata (con la sua
famiglia e nell’ambiente che lo circonda) ad
acquisire e mantenere la capacità di
gestire in modo ottimale la propria vita
convivendo con la malattia. E’ un processo
che transitando attraverso i vissuti della
persona prevede un insieme di attività
organizzate
7 principi di Tavistock: 4°
principio
Collaborazione degli operatori della sanità tra loro
e con
il paziente, con il quale è indispensabile stabilire un
rapporto di partenariato:
“Nulla che mi riguardi senza di me”
è il motto del paziente che dobbiamo rispettare
Maureen Bisognano, Institute of Health Care Improvement, Boston).
EMPOWERMENT
"to empower" che in italiano viene
comunemente tradotto con "conferire
poteri", "mettere in grado di".
"accrescere la possibilità dei singoli e dei
gruppi di controllare attivamente la propria
vita".
Funzionamento ottimale
Funzionamento significa che il paziente è
capace di evitare i principali problemi e
complicanze della malattia, continuando
ad avere una vita che ha per lui un
significato piacevole
D’Ivernois, Gagnayre, 1998
metodo
Metodo= gruppo di strategie e di
tecniche basate su assunti teorici che si
combinano per formare un approccio
particolare alla realtà
Strategie e di tecniche
Conoscenza contesto
Assunti teorici
Valori di riferimento
Contesto relazionale
Contesto sociale
Delors J. Libro bianco
su istruzione e
formazione . Insegnare e apprendere. Verso
la
società
conoscitiva,
Bruxelles,
Commissione europea, 1995
Nella “società della conoscenza” la
formazione continua integra due
concetti
-lifelong learning
-lifewide learning
Lifelong learning
apprendimento per tutto l’arco della
vita, che non separa più il tempo
dell’infanzia e della giovinezza
dedicato
all’educazione
e
all’istruzione dal tempo dell’adultità,
dedicato
al
lavoro
e
alle
responsabilità famigliare e sociale
Lifewide learning
apprendimento in ogni luogo di vita, che non
confina più l’apprendimento nei luoghi
formali dell’istruzione (scuola, università,
ecc…), ma considera anche quelli non
formali (organizzazioni del lavoro..) e
informali (mass-media, Internet, fruizione
nel tempo libero di beni culturali e
artistici, ecc..)
adattamento da Conner Marcia L., Informal Learning: Developing a Value for Discovery, in Leading
Organizational Learning 2004. Sandy Ogg, Howard Morgan, and Marshall Goldsmith, editors Conner 2004
Strumento per ...
• È un accordo/impegno condiviso e
continuamente rinegoziabile sulla base di feed
back in merito agli obiettivi, ai metodi, ai tempi
e alle risorse, alle modalità di valutazione
riferite all’acquisizione di determinate
capacità
Contratto educativo: raccordo tra:
Storia e rappresentazioni: confronto tra due
mondi, quello individuale e quello
professionale
contesti
progettazioni
gestione
L’obiettivo è
“…rendere potenti” (empower) le persone
assegnando loro il controllo sulle
determinanti della loro salute, siano esse
comportamentali che ambientali”
(Zani, Cicognani, 2000)
Principi (Knowles)
L’adulto necessita di responsabilizzazione nella pianificazione
dei processi di apprendimento che lo riguardano
L’adulto porta in ogni esperienza il suo background culturale
che va valorizzato
L’adulto è più motivato ad apprendere ciò che comporta un
miglioramento nella sua condizione di vita
Ogni adulto ha una personalità ed uno stile di
apprendimento consolidati e unici, che vanno valorizzati in
piani individualizzati
Tipologie di contratto.
Il contratto educativo di sicurezza
Contratto per l’acquisizione delle capacità
necessarie per evitare pericoli alla vita della
persona
FOCUS: competenza professionale
vs qualità di vita
Tipologie di contratto.
Il contratto educativo specifico
Contratto per l’acquisizione delle capacità necessarie ad un livello
di “funzionamento ottimale”
FOCUS: PERSONA
vs competenza professionale
Per stendere un contratto
educativo è necessario
identificare i problemi
e formulare una diagnosi
educativa
Diagnosi educativa
Che cosa ha?
Stadio della malattia
Evoluzione
Che cosa fa?
Attività professionale
Contesto di vita familiare
Contesto di vita sociale
•
Che cosa sa?
Chi è?
Quali progetti ha?
Conoscenza sulla malattia
Grado di accettazione della
malattia
Concezioni di vita
Potenzialità di apprendimento
I problemi …. La diagnosi
educativa
Comprendere nella persona che ci sta di fronte,
con cui progettiamo un intervento di
educazione:”quali sono le direttrici di significato
che orientano la vita e i comportamenti attuali
così come la trama della sua storia”
(Maiocchi Riva 1996)
CONTRATTO
TRA OPERATORE E UTENTE
UTENTE:
UTENTE:
bisogni,
bisogni, potenzialità,
potenzialità,
resistenze
resistenze
INFERMIERE:
INFERMIERE:
Competenze
Competenze
professionali
professionali
DEFINIZIONE
BISOGNO EDUCATIVO
Integrazione
delle due prospettive
Definizione
Definizione degli
degli
obiettivi
obiettivi di
di apprendimento
apprendimento
Progettazione
Progettazione
Identificazione
Identificazione dei
dei contenuti
contenuti
Scelta
Scelta delle
delle metodologie
metodologie
Definizione
Definizione delle
delle
condizioni
condizioni operative
operative
obiettivi
Esito nel
quale si configura l’intenzione
Conclusione valutabile, risultato
intenzione
Partecipazione della volontà e
dell’intelligenza nel decidere
un’azione
Pertinente: appropriato al problema da
trattare
Raggiungibile: facile a conseguirsi
Osservabile: rilevabile o visibile mediante
osservazione
Misurabile: suscettibile di valutazione
quantitativa in rapporto ad una unità di misura
Obiettivo ……. criteri
le metodologie e gli strumenti idonei
per attuare progetti educativi
insieme organico di regole e di
principi in base al quale si svolge
un'attività teorica o pratica;
modo di procedere razionale per
raggiungere determinati obiettivi
… Metodologia
1° regola
LA SCELTA DELLE METODOLOGIE
AVVIENE DOPO LA DEFINIZIONE
DEGLI OBIETTIVI, SULLA BASE
DELLA DOMANDA ESPRESSA DAL
“SISTEMA UTENTE”: MALATO E
FAMILIARI.
FAMILIARI
2° regola
LA SCELTA CHE DEVE OPERARE IL
PROFESSIONISTA RIGUARDA LA
FORMULAZIONE DI UN PROGETTO
COERENTE CON L’ANALISI DEL
BISOGNO MA ANCHE CON LA
SITUAZIONE ORGANIZZATIVA
ESISTENTE E LE RISORSE
DISPONIBILI
3° regola
L’educazione del paziente esige una
pedagogia differenziata, centrata su colui
che apprende e sulle sue caratteristiche.
Non esiste un buon metodo pedagogico,
ma un insieme di metodi ciascuno
Indicato per un contesto o per un altro,
per una categoria di persone o per
un’altra.
Fattori che guidano la scelta di un
metodo
Destinatari
Capacità
Principi dell’apprendimento
Contesto di educazione
Comodità
I destinatari
I bambini apprendono attraverso il gioco, i
racconti, le marionette etc.
Gli adolescenti prediligono il teatro, le
videocassette, gli spettacoli, le gare
sportive, il tutto fuori dalle mura ospedaliere
I destinatari
Gli adulti cercano una risposta concreta al
loro problema ed attribuiscono molta
importanza all’esperienza personale,
preferiscono una
pedagogia attiva, basata sul lavoro in piccoli
gruppi, lo studio dei casi, le simulazioni, le
tavole rotonde, gli scambi di esperienze, gli
atelier di creazione.
Gli anziani si aspettano una relazione più
personale con l’educatore
Le capacità
la potenzialità di una persona a mettere in
atto un certo numero di saperi combinati in
maniera specifica, in funzione di un contesto
particolare
occorre prevedere situazioni di
apprendimento simili alla vita reale del
paziente.
paziente
L’apprendimento
E’ una funzione personale alimentata dalla
motivazione che fa scattare l’attenzione, ma
quest’ultima decade facilmente col tempo.
mettere sempre in risalto i
concetti essenziali
esplicitazione, riformulazione,
esempi, metafore, ripetizioni.
La motivazione e l’attenzione aumentano
effettuando esercizi, analizzando casi
concreti, simulando situazioni di vita.
La comodità del metodo
La comodità di un metodo
(praticabilità) è definita dal rapporto
tra la sua qualità pedagogica e
l’investimento in termini di tempo,
persone e mezzi materiali
Criteri di scelta di un metodo per un
educazione “su misura”
Rispetto della pertinenza
Rispetto dei principi
dell’apprendimento ovvero:
partecipazione attiva, diritto
all’errore, retro-informazione,
progressione ad un ritmo individuale,
stile di apprendimento
Praticità: applicazione agevole ed
impiego regolare
Classificazione dei metodi
Le classificazioni possono essere diverse:
in base ai destinatari, collettivi o
individuali o di auto-apprendimento ed
infine in base al principale campo
tassonomico di appartenenza:
Sfera del processo intellettivo
Sfera delle abilità tecnico gestuali
Sfeta dellacomunicazione
I METODI E LE TECNICHE
Sfera/metodi
obiettivo educativo
sfera del processo
intellettivo
apprendimento per programmi audiovisivi
problemi
sfera della
comunicazione
simulazioni
gioco di ruoli
sfera delle abilità
tecnico - gestuali
confronti in gruppo
esercitazioni
laboratorio
Aree di apprendimento e principali metodologie didattiche
Campo
intellettivo
Incontro
informativo
Lezione
partecipata
Lettura di
opuscoli
informativi
Campo dei gesti
Campo della
relazione
*
*
*
*
*
Addestramento
*
Counseling
*
Tecniche collettive degli adulti
(D’Ivernois 2006)
Campo delle capacità
intellettuali
Campo delle abilità
gestuali e tecniche
Campo delle attitudini
(relazione)
Lezione interattiva
Studio di casi
Tavola rotonda
Brainstorming
Tecnica delle parole
chiave
Simulazioni
Audio-visivi
Attività pratiche
Laboratorio
Simulazioni di gesti e
tecniche
Attività sportive
Tavola rotonda
Gioco dei ruoli
Sedute di rilassamento
Audio-visivi
Attività sportive
brainstorming
Sfera intellettiva
Incontro informativo/educativo
fattori per la qualità delle informazioni cliniche
Commission inglese (1993)
Tempo dedicato alla discussione (per una valida interazione
e comprensione)
Scegliere il momento giusto (le variabili di contesto ed
emozionali possono rappresentare una barriera
all’informazione)
Supporto: identificare persone (in base all’utente che
possono essere di aiuto durante il colloquio)
Evitare messaggi contraddittori: più professionisti possono
dare informazioni contrastanti
Essere consapevoli della vulnerabilità dell’utente in certe
circostanze
Lezione partecipata
Se organizzata secondo presupposti di
Coerenza:
con il singolo e con il gruppo che ascolta,
con gli obiettivi didattici
oltre a trasferire contenuti ed informazioni,
può rappresentare un veicolo di relazioni
positive e migliorative
Principi di una “lezione” nell’ambito dell’E.T
Le attese degli utenti determinano la proposta di
insegnamento (non vi è beneficio se non vi è alcun bisogno)
Ogni lezione è un evento unico che nasce dalla proposta
dell’operatore ma si sviluppa attraverso il coinvolgimento
degli utenti
La lezione non suscita interesse se è troppo “scontata o
distante”
La lezione si costruisce mediante la relazione fra i
partecipanti
A proposito Jean Piaget diceva….
Ciò che ci si auspica è che il maestro smetta di
non essere altro che un conferenziere, ma che
piuttosto stimoli la ricerca e lo sforzo al posto di
trasmettere soluzioni preconfezionate
In una lezione partecipata con i pazienti le domande
servono?
Si, però…
Favorire le domande aperte a quelle chiuse
Esempio: “Da quali segni capisce che il suo
organismo è carente di zucchero?”
Favorire le domande di comprensione a quelle di
conoscenza
Esempio: “Durante questo corso abbiamo parlato
del ruolo dell’attività fisica nel controllo del
diabete. Può dirmi, con degli esempi, cosa significa
per lei?”
Comprendere significa non solo “prendere in
sé”, ma essere capaci di stabilire un legame fra
le cose, tra gli avvenimenti e le situazioni.
In tutto ciò sta la posta in gioco
dell’insegnamento terapeutico
(Assal 2005)
Altri accorgimenti per una lezione con i pazienti
Fornire
spiegazioni logiche
piuttosto che interpretative e
descrittive
Utilizzare metafore e paragoni
Sfera delle abilità tecnico gestuali
“Sento e dimentico, vedo e ricordo,
faccio e capisco”
Proverbio cinese
Quindi…quali metodi?
La situazione –problema :
attività che deve essere svolta da coloro che
imparano.
Il comportamento desiderato può essere acquisito
solo attraverso la pratica.
Il desiderio di arrivarci gioca un ruolo importante
nel proseguimento dell’apprendimento.
Bisogna far corrispondere gli atti di insegnamento
a quelli che il paziente deve effettuare per
realizzare il suo apprendimento
Quindi…quali metodi?
Con le situazioni-problema i pazienti imparano a
riconoscere, decifrare, giudicare, decidere.
Usare esempi concreti piuttosto che concetti
astratti
Criteri delle situazioni -problema
Essere “attraente” per suscitare
l’interesse
Essere realistica
Da non trascurare lo stimolo alla verbalizzazione
del loro modo di procedere nella comprensione.
Stimolare le interazioni ed i confronti nel
gruppo.
Addestramento
Si intende la simulazione di situazione
pratiche, dove una o più persone sono
coinvolte per diventare autonome nel
compiere un’operazione concreta.
obiettivo dell’esercitazione pratica
acquisizione di autonomia, da
parte di un individuo, nello svolgere
un’operazione manuale
E’ necessaria la sequenzialità degli atti
Sequenza per l’addestramento ad abilità gestuali semplici
Spiegazione (utili supporti cartacei con
immagini)
Dimostrazione (commentare le varie
azioni, scomporre gli atti, feedback)
Esercitazione con supervisione
(identificare errori e discutere le
difficoltà incontrate)
Sequenza per l’addestramento ad abilità
gestuali complesse
Dimostrazione
Discussione (per verificare la
comprensione dei passaggi)
Sintesi/schema (per fissare i concetti
fondamentali)
Seconda dimostrazione (per
consolidare la traccia mentale)
Esercitazione con supervisione
Elaborazione di informazioni scritte
L’informazione scritta può supportare i
Momenti di addestramento ma occorre tenere
Presente alcuni principi
Titolo
Chiarezza e comprensibilità del linguaggio
Cura degli aspetti grafici e redazionali
Lunghezza dell’opuscolo
Uso di variazioni nelle parole e nel ritmo
Definizione del background della popolazione
bersaglio
Sfera della relazione
La simulazione
Si tratta di far acquisire al paziente le
competenze necessarie alla risoluzione
dei problemi a all’assunzione di decisioni
mediante la simulazione della realtà.
I metodi di simulazione possono essere
integrati sotto forma di immagine grazie a
programmi di insegnamento
computerizzato
Il gioco dei ruoli
far svolgere ai pazienti un ruolo a partire da uno scenario a
loro indicato. Possono essere impegnati nel gioco dei ruoli da
due a quattro attori.
Gli altri pazienti osservano e analizzano le interazioni.
Dibattito, i partecipanti sono invitati dall’animatore ad
esprimere i loro commenti.
Un esperto può prendere spunto dalla discussione per far
evolvere le opinioni del gruppo.
Obiettivo: realizzare un apprendimento sulla relazione
fra un paziente ed una terza persona.
favorire la verbalizzazione e l’espressione dei pazienti.
Tavole rotonde
E’ utilizzata per consentire ai pazienti
di riferire la loro esperienza e
confrontarla con quella di altri
partecipanti.
Sviluppa la capacità dei partecipanti ad
analizzare i problemi da differenti punti di
vista.
Fa scoprire ai discenti diverse modalità di
approccio, di esperienze, di modi di fare.
Fondata sugli obiettivi
Differenti tipi di strumenti adatti a ciò che si
vuole misurare: conoscenze, decisioni, gesti,
tecniche, atteggiamenti.
Sarà ripetuta periodicamente per verificare
anche il mantenimento delle competenze
La valutazione
indicatori
Biologici (oggettivi)
Qualità di vita
(soggettivi)
“Funzionamento ottimale”
il paziente è capace di evitare i principali
problemi e complicanze della malattia,
continuando ad avere una vita che ha
per lui un significato piacevole
Dovrete anche imparare che non
è decisivo quello che dite voi,
quello che fate voi; è decisivo
invece quello che capisce il
paziente, quello che fa il paziente
di Erikson, 1985 tratto da
L’educazione come terapia, Arco di Giano, 2001
mandato
Scegliete un problema di salute
Definite , se occorre, la fase della malattia
Sulla base delle vostre conoscenze (ENB, esperienza)
identificate i problemi che il paziente dovrà
prioritariamente gestire in proprio (o con l’aiuto del
care giver)
Costruite una bozza di contratto educativo di
sicurezza
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Che cos`è l`educazione terapeutica?