I s t i t u t o Antropologico della R. U n i v e r s i t à di Roma
STUDIO SUL PALATO DSL CRANIO UMANO
DEL
Dott. ARNALDO BIANCHINI
(TESI
DI
LAUREA
IN
SCIENZE
NATURALI)
Metodo e classificazione dei palati.
Del palato duro nessuno de' nostrani antropologi si è seriamente occupato. Solamente il prof. Luigi Calori ci ha lasciato
importanti appunti anatomici che egli lesse alla K. Accademia
delle Scienze dell' Istituto di Bologna nella Sessione del 20 Novembre 1892 e che furono di poi raccolti in un breve opuscolo
dal titolo : « Sull'Anatomia del palato duro ».
Broca e Virchow, primi si occuparono del palato dal punto
di vista antropologico e studiarono sopra tutto il rapporto tra
la massima larghezza e la massima lunghezza palatina.
Virchow misurò la prima nel margine interno dell' arcata
alveolare in corrispondenza del primo molare; misurò la seconda
dal punto alveolare interno tra i due primi incisivi destro e sinistro,
all' estremità dell' apofisi palatina.
Dal rapporto suddetto egli detrasse l ' i n d i c e palatino ed a
seconda della maggiore o minore altezza di esso, classificò i
palati in tre categorie:
Leptostafilini indice sino ad 80
Mesostafilini
»
da
80-85
Brachistafilini
»
da
85 in su.
Il Flower che pure s'interessò di questo genere di studio
estese il campo della sua osservazione; ed alla regione pala-
STUDIO SUL PALATO DEL CRANIO UMANO
95
tina aggiunse l'arcata alveolare, chiamando palato-mascellare,
l'insieme di questi due elementi.
E studiando anch' egli il rapporto tra la massima larghezza
e la massima lunghezza, chiamò: larghezza massima palato-mascellare, la più grande distanza tra i lati dell' arcata alveolare
esterna; lunghezza massima palato-mascellare,
la distanza misurata dal punto alveolare esterno dell' arcata al punto mediano
del piano alveolo pterigoideo, il quale passa nelle due scanalature formate dal punto d'incontro della parte posteriore dell ' a r c a t a colle apofisi pterigoidee.
Oltre il Flower anche il Turner studiò la regione palatina
unita all' arcata alveolare e chiamò a ragione col nome di
palato-alveolare l'insieme di questi due elementi che il Flower
aveva già denominato palato-mascellare. E siccome prima del
Turner non esistevano vocaboli di classificazione per questo
doppio elemento facciale, egli coniò tre nuovi vocaboli di
classificazione, dalla lingua greca.
E chiamò:
lepto-uranici con indice sino a 110
meso-uranici
»
» a 115
brachi-uranici
»
da
115 in su,
e ciò, considerando il palato e più propriamente la concavità
di questo ad una volta (ουρανός).
Del resto, come osservasi, il sistema ed il criterio di misu­
razioni del Turner, è sostanzialmente identico a quello del
Flower, e perciò gli studi fatti da questi due antropologi possono considerarsi quale opera d ' u n solo.
Ricordi anatomici ed embriologici del palato.
Il palato è quella parte dello scheletro facciale, che forma
la divisione tra la cavità orale e le cavità nasali, ed è limitato
lateralmente ed in avanti dai processi alveolari dei mascellari
superiori, all'indietro presenta un margine libero. Il palato si
compone di quattro elementi, cioè: le due apofisi palatine dei
mascellari che si articolano tra loro sulla linea mediana; e le
due ossa palatine che si articolano tra loro sulla linea mediana
96
ARNALDO
BIANCHINI
e in avanti colle apofisi palatine dei mascellari superiori ; lateralmente s ' i n c u r v a n o tra il margine posteriore dei mascellari
e le apofisi pterigoidee, posteriormente poi formano il margine
libero dello scheletro palatino.
Le ossa mascellari superiori risultano nell'uomo ed in genere
nei mammiferi adulti dalla fusione dei mascellari propriamente
detti e dei premascellari (intermascellari), i quali si conservano
separati per tutta la vita dai mascellari negli animali inferiori
formando l'osso unico premascellare.
Questo che risulta adunque della fusione sulla linea mediana
dei due premascellari è detto anche osso incisivo, perchè vi
sboccano i canali incisivi, che fanno comunicare colla bocca
l ' o r g a n o olfattorio di Jacobson molto sviluppato nei vertebrati
inferiori e ridottissimo nell' uomo. Conserva però il suo sviluppo ancora nei maiali, nei rosicchianti, negli insettivori,
negli sdentati, cioè in una serie di mammiferi.
Giova inoltre ricordare che a cominciare dai rettili in cui
si ha lo sviluppo completo di un secondo piano o piano nasale
colla formazione del palato, concorrono anche le ossa pterigoidee. Nell' uomo invece e nei mammiferi in genere abbiamo
questa disposizione singolare, che le ossa pterigoidee vengono
a fondersi con un' apofisi speciale delle grandi ali dello sfenoide e non costituiscono quindi due ossa separate, ma formano i processi pterigoidei dello sfenoide. Negli sdentati però
le ossa pterigoidee fanno ancora parte del palato.
Aggiungerò inoltre che il Goette, in uno studio sul palato,
ha voluto trovare una certa relazione tra lo sviluppo dell' osso
premascellare e l ' a n d a m e n t o dell' arcate alveolari, concludendo
che nei palati nei quali è sviluppato l'osso premascellare le
arcate sono parallele, se ridotto, allora queste hanno un andamento divergente.
Però con tutta 1' autorità che si deve a quest' illustre cultore di Anatomia, debbo confessare che l'opinione del Goette
è molto discutibile per non dire quasi errata; dappoiché non
ho potuto riscontrare almeno u n a conferma in un numero
bastantemente rilevante di crani osservati nell' istituto Antropologico di Roma, ove il presente lavoro condussi a termine.
Ed a questo proposito è doveroso che io pubblicamente
porga i miei più sentiti ringraziamenti al prof. Sergi dell'ospi-
STUDIO SUL PALATO DEL CRANIO UMANO
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talità accordatami nell' Istituto Antropologico e della squisita
cortesia di cui mi fu largo, mettendo a mia disposizione tutto
il materiale occorrente per il presente lavoro. Offro inoltre i
sensi della mia gratitudine al suo assistente D.r Ugo Vram
per i consigli che mi furono da lui con singolare premura
suggeriti.
Metodo adoperato.
Il metodo del quale io mi son servito ha base pratica e
naturale. Ho considerato i palati sotto l'aspetto della forma,
come già fece per i crani il prof. Sergi, il quale col suo metodo
ha importato nel campo della scienza antropologica una importante, radicale riforma.
Però io non trascurai le misure del Virchow per il palato e
quelle del Flower per il palato - mascellare, e di queste cercai
valermi per creare due indici diversi da quelli stabiliti dagli
autori delle misure.
Però siccome i sistemi di misurazione dei due antropologi
non ottemperavano a t u t t e . le esigenze del mio metodo pratico di classificazione, aggiunsi un nuovo indice che chiamai
di divergenza.
Questo indice è il rapporto centesimale della larghezza presa hi
corrispondenza del 1.° molare destro e sinistro con la larghezza
misurata tra il 3.° molare destro e sinistro:
.
,.
,.
indice di divergenza:
largh. 1." molare destro e sin. x 100
. .
destro e sinistro
l a r g h
3
0
raolare
Palato.
Il metodo pratico da me adoperato fu quello di collocare
una per volta, sopra u n a tavola, le serie de' crani senza mandibole, di quei popoli da me studiati, ponendoli in posizione
capovolta colla base in alto.
Guardando e riguardando, dopo attente osservazioni e continue comparazioni formai gruppi di palati, che mostravano
avere caratteri comuni di forma.
1900. 7.
98
ARNALDO BIANCHINI
Formati i gruppi, prescelsi un palato tipico per ciascuno di
essi. Veramente i tipi da me riscontrati furono due solamente,
l' ipsiloide ed il paraboloide, ma credei conveniente aggiungere
un 3.°: l'ellissoide che secondo il Broca è uno dei più frequenti.
Sicché i tipi della mia classificazione sono:
I.
ipsiloide
(hypsiloides).
IL paraboloide (paraboloides)
ITI. ellissoide
(ellipsoides).
I. — IPSILOIDE (hypsiloides) fig. 1.
Chiamo ipsiloide quel palato, che nella forma presenta
nella parte interna dell' arcata
alveolare i lati rettilinei e
paralleli, in modo che la distanza tra i due denti della
saggezza è uguale a quella
esistente tra il 1.° molare destro e sinistro.
Ma tale forma subisce variazioni in lunghezza e larghezza; quindi può essere un
ipsiloide corto e largo brachipsiloide ( brachypsiloides )
o lungo e stretto dolicoipsiloide (dolichypsiloides).
IL — PARABOLOIDE (paraboloides) fig. 2.
Chiamo paraboloide quel palato che nella forma interna
deli' arcata alveolare presenta i lati rettilinei e divergenti, in
STUDIO SUL PALATO D E L CRANIO UMANO
99
modo che la distanza tra i due denti della saggezza è m affgiore di quella esistente tra il 1 . ° m o k r e destro e sinistro.
Tale forma subisce
variazioni in larghezza ed
in lunghezza; ma siccome
solamente la prima può
influire sulla forma rendendo il palato più o meno
divergente, di questa sola
mi sono essenzialmente
occupato. Quindi si avrà
un palato molto divergente e u r i p a r a b o l o i d e
(euryparaboloides) oppure
un palato poco divergente
stenoparaboloide ( Stenoparaboloides ).
Fig.
2. -
Paraboloide.
III. — ELLISSOIDE (ellipsoïdes) fig. 3.
Chiamo ellissoide quel
palato che presenta i lati
interni dell'arcata alveolare
curvilinei e convergenti in
modo che la distanza tra i
due denti della saggezza è
minore di quella esistente
tra il primo molare destro
e sinistro.
Tale forma subisce variazioni in lunghezza ed in larghezza, quindi può essere
u n ' ellissoide corto e largo
brachiellissoide ( brachyellipsoides) o lungo e stretto
dolicoellissoide ( dolichoellypsoides).
100
ARNALDO
BIANCHINI
Sistema di misure pel palato.
Come già sopra dissi, mi son servito degl'indici per completare il concetto della forma.
Per quella epsiloide e la ellissoide, le quali subiscono variazioni nel senso della lunghezza e della larghezza, mi son
servito delle misure di Virchow, istituendo un nuovo indice.
Così si a v r à :
doUcliipsiloide con indice sino ad 80
hrachipsiloide
»
da
80 in su,
dolicoellissoide con indice sino ad 80
brachielìissoide
»
da
80 in su.
Per la forma paraboloide poi, nella quale e importantissima
solamente la variazione nel senso della larghezza, ho introdotto
l' indice di divergenza cui già sopra accennai e secondo la
maggiore o minore altezza di esso ho diviso i palati i n :
stenoparaboloidi con indice sino ad 80
euriparàboloidi
»
da
80 in su.
Ctassificazione del palato.
dolicoipsiloide
a 80 (lungo
brachipsiloide
in su (corto
ipsiloide
(hypsiloides)
Ì
PALATO
ellissoide
(elliDSoidesì
(dolichypsiloides) indice sino
e stretto)
(brachypsiloides) indice da 80
e largo)
stenoparaboloide ( stenoparaboloides ) indice
sino a 80 (stretto)
euriparaboloide (euryparaboloides) indice da
80 in su (largo)
l dolichellissoide (dolichiellipsoides) indice sino
\
a 80 (lungo e stretto)
ì brachiellissoide (brachyellipsiodes) indice da
\
80 in su (corto e largo)
Palato-mascellare
o alveolare.
Il palato-mascellare è delineato dal lembo esterno d e l l ' a r cata alveolare. E siccome in questa gli alveoli mostrano il loro
sviluppo in modo più appariscente nel lato esterno, che in
STUDIO SUL PALATO DEL CRANIO UMANO
101
quello interno, così il palato mascellare, a differenza del palato,
non ha un andamento lineare regolare; mostra bensì delle gibbosità e delle insenature che ne alterano la forma.
E ciò per questo che il vocabolo adottato nella classificazione d' un palato, non risponde nella maggioranza de' casi
alla forma del palato-mascellare, in quanto che, se il primo ha
sempre un andamento rettilineo regolare e costante, il secondo
è spessissimo irregolare ed incostante.
Infatti in palati ipsiloidi riscontrai palati-mascellari ellissoipsiloidi od anco paraboloidi.
Però mentre nei palati ipsiloidi si ha un andamento il più
svariato nel lato esterno dell' arcata, nel caso invece di palati
paraboloidi, il palato-mascellare segue sempre la divergenza
del palato.
Riepilogando adunque si ha:
In palati
ipsiloidi:
variabilità di forma del
palato-mascellare.
In palati paraboloidi :
costante divergenza del
palato-mascellare.
Alla forma ellissoidale — non essendomisi offerto alcun caso
di tal genere di conformazione di palato — non ho avuto campo
di estendere le mie osservazioni.
Ammessa adunque la poca armonia tra la forma del palato e
quella del palato-mascellare, avrei dovuto adoperare per quest'ultimo altri vocaboli di classificazione, che non quelli del palato,
però e perchè lo studio di quest' ultimo richiede maggior
considerazione ed anche perchè ho desiderato conservare la
massima chiarezza, ho- mantenuto il nome di ipsiloidi, paraboloidi, ellissoidi a quei palato - mascellari che comprendevano
palati di tale conformazione.
Sistema di misure pel palato
mascellare.
Per la forma ipsiloide ed ellissoide mi son servito delle
misure di Turner istituendo un nuovo indice ed ho chiamato
pillato mascellare:
dolicoipsiloide con indice sino a 115
brachipsiloide
»
da
115 in su,
102
ARNALDO BIANCHINI
dolicoellissoide con indice sino ¿1 115
brachiellisoide
»
da
115 in su.
Per la forma paraboloide ho conservato l' indice di divergenza già da me antecedentemente usato pel palato ed ho
chiamato-pillato:
stenoparaboloide con indice sino a 115
eur ¿paraboloide
»
da
115 in su.
Il sistema di classificazione adunque è identico a quello del
pillato. Esiste solamente la differenza numerica dell'indice.
Strumenti
usati per le misure.
Tanto per il palato come per il palato mascellare, mi son
servito d' un compasso ordinario, diremo a glissière, e di un
nastrino metallico per segnare la direzione del piano alveolopterigoideo nella misura della lunghezza dei palati e dei palatomascellari ipsiloidi.
Applicazione del metodo.
Oggetto del mio studio furono 180 crani dei quali 60 melanesiani, 60 slavi e 60 romani.
Dall' esame fatto sui palati di questi tre popoli, riscontrai
in maggiore o minore prevalenza solamente due tipi di forme:
l' ipsiloide e il paraboloide, come potrà rilevarsi dal quadro
seguente:
PALATO
'o
1
Popoli
PALATO MASCELLARE
%
Ipsiloidi
Paraboloidi
Ipsiloidi
Paraboloidi
B &
dolico brachi S t e n o euri dolico brachi Steno euri
&
9
Melanesi
60
54
2
0
4
50
6
0
4
Slavi
60
38
0
4
18
24
14
4
18
Komani
60
28
2
0
30
12
18
0
30
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