NL US IT OR I O Intervista ai Chirurghi: G EN per un’alleanza chirurghi, genitori e pazienti LPS TE Cognome Pepe EN Nome Ernesto M Ente di appartenenza Ospedale Infantile Regina Margherita - Torino ER SA Specializzazione: Chirurgia pediatrica, dottore di ricerca chirurgia generale IV Da quanti anni svolge la sua attività? 30 (al Regina Margherita dal 1997, in passato ' D Università di Palermo) I M AG U Da quanti anni, nello specifico, si occupa di chirurgia in LPS? Dal 1990 1. Ci può fornire una sua breve presentazione? I D Mi occupo da oltre 15 anni prevalentemente di chirurgia plastica pediatrica e in particolare di chirurgia AM IC delle malformazioni del distretto testa collo. Sono professore a contratto all’Università di Torino. Ho eseguito, come primo operatore, oltre 1000 interventi chirurgici di correzione dei vari problemi ZI ON E legati alle labiopalatoschisi. IA 2. Cosa l’ha spinta a dedicarsi a questa malformazione? affascinato per la sua raffinatissima arte chirurgica e per la sua passione nel trattamento di queste malformazioni. Così dopo vari periodi trascorsi a Zurigo e a Parigi ( Malek e Vazquez) ho iniziato. AS S OC Durante un soggiorno di specializzazione a Zurigo ho conosciuto il Prof. Perko, che mi ha 3. Esistono diversi protocolli per il trattamento chirurgico delle LABIOPALATOSCHISI: quale è il protocollo da Lei prevalentemente usato? Sostanzialmente è quello della scuola tedesca, che prevede l’ortodonzia prechirurgica e gli interventi NL US stadiati per il rispetto dei momenti di crescita delle strutture craniofacciali. I O 4. Quanti nuovi casi all’anno sono stati presi in carico dal Suo Centro (anni di riferimento 2009 e IT OR 2010; definiamo come caso di LPS il primo ricovero, nell’anno di riferimento, di un soggetto che, sulla base del tracciato nazionale della scheda di dimissione ospedaliera (SDO), presenti nel campo EN “Diagnosi principale” o nel campo “Diagnosi secondaria” un codice diagnosi compreso tra G 749.0-749.2 e, congiuntamente, nei campi “Intervento chirurgico principale” e/o TE “Intervento chirurgico secondario” uno dei seguenti codici: 2762-correzione di EN palatoschisi; 2759-altra riparazione plastica della bocca; 2754-riparazione di schisi del M labbro; 2769-altra riparazione plastica del palato; 2757-impianto di innesto peduncolato o a Nessuno 0-10 10-20 20-30 30-40 o Più di 40 X I D I M AG U o o o o o IC Anno 2010 Nessuno 0-10 10-20 20-30 30-40 o Più di 40 X AS S OC IA ZI ON E AM o o o o o Anno 2011 Nessuno 0-10 10-20 20-30 o 30-40 X o Più di 40 o o o o ' D Anno 2009 IV ER SA lembo su labbro e bocca ?: 5. Tipologia di labiopalatoschisi/labioschisi/palatoschisi primarie trattate chirurgicamente all’anno 2010 2011 LABIOPALATOSCHISI [ 18 ] [ 15 ] [ 12 ] LABIOSCHISI [ 10 ] [ 8 ] [ PALATOSCHISI PRIMARIA [ 23 ] [ 20 ] Altro (specificare) [ [ IT OR 7] [ 18 ] [ EN ] ] TE G ] I O 2009 NL US (INDICARE IL NUMERO) EN 6. Labiopalatoschisi/palatoschisi secondarie 2010 2011 [ 12 ] [ 9] [ 11 ] [ 2 [ - M 2009 ER SA LABIOPALATOSCHISI ] ] [ 3 ] ' D IV PALATOSCHISI SECONDARIA AG U 7. Innesti ossei 2009 [ 3 ] I M 2010 [ 2 ] Altro ( specificare) ON E AM IC 8. I D 2011 [ 3 ] ZI 9. L'importanza del timing chirurgico: intervenire precocemente contribuisce a ridurre il trattamento IA logopedico ma aumenta il rischio per la terza classe scheletrica (inversione del morso)? Quale è il Potete leggere l’opuscolo che si trova sul sito dell’ospedale. In generale labbro 3-6 mesi (anche nei bilaterali) palato molle entro il 1 anno, palato duro 4 anni. Innesto quando serve tra 8 e 12 anni. AS S OC timing giusto per lei. 10. Nel vostro reparto è presente un team multi-specialistico? Sì X NL US No Anestesista: tutti gli anestesisti del servizio o Auxologo-Sindromologo: Prof. Silengo, dott. ferrero Foniatra: dott. Piumetto o Genetista: Prof. Silengo. o Logopedista: dott. Vernero ER SA o Ortodontista: Prof. De Fabianis AG U o Pediatra: dott. ' D Otorino: dott. Tavormina IV o Odontoiatra: dott. o M EN TE G o EN o IT OR I O 11. Se sì quali esperti sono presenti nel team? I M o Psicologo: dott. IC I D o Altro: dott. AM 12. Se nel vostro reparto non è presente un team multispecialistico, collaborate con professionisti di ZI ON E altre aziende sanitarie o liberi professionisti? Sì x No IA 13. I casi seguiti presso il vostro Centro fanno parte routinariamente di dati forniti ad un Registro di AS S OC patologia (ad es., Registro Malformazioni Congenite, etc.) o di studi epidemiologici continuativi ? Sì (se si, fornirci la referenza……………………………………………..) No non sempre 14. Il vostro centro è disponibile ad effettuare studi multicentrici con altre realtà ospedaliere che trattano la stessa malformazione, sia a livello nazionale che internazionale? NL US Sì x I O No IT OR Dipende dalle finalità dello studio 15. I chirurghi del vostro centro hanno effettuato percorsi di formazione presso altri centri che trattano x G Sì EN la stessa malformazione, sia a livello nazionale che internazionale? TE No EN 16. Il vostro centro produce/ha recentemente prodotto (ultimi due anni max) percorsi di formazione ER SA M su questa malformazione, sia a livello nazionale che internazionale? Sì IV No x ' D 17. Ha mai pubblicato studi riguardanti i risultati a medio e/o lungo termine sui suoi pazienti? AG U Sì I D I M No x AM IC 18. Se sì, potrebbe indicarci le referenze dei più recenti (ultimi 3 anni max)? E 19. Spesso nei forum e nei social-network si parla di fistole e/o riaperture del palato a seguito di un ON intervento: ci può spiegare bene la differenza? ZI Una delle complicanze degli interventi di palatoplastica è la persistenza di una comunicazione, un IA piccolo foro, tra bocca e naso che si chiama fistola. La “riapertura” del palato detta deiscenza è molto OC più rara e consiste in una massiva comunicazione come se l’intervento non fosse praticamente stato AS S eseguito. 20. Può dipendere da: difetti di tecnica, scelta erronea del tempo dell’intervento, eventi traumatici o flogosi locali postoperatorie di una certa gravità (streptococco emolitico) NL US 21. Con quale frequenza ha riscontrato tale evenienza tra i casi da Lei operati? I O <5% X IT OR 5-10% EN >10% G 22. Con quale frequenza ha riscontrato tale evidenza tra i casi (sul totale dei casi in trattamento) che TE sono pervenuti da altri centri? EN I miei pazienti secondari sono di solito bambini adottati da paesi stranieri i più disparati, operati con M tecniche diverse e in maniera qualitativamente non eccelsa, dunque non è possibile schematizzare ER SA con delle percentuali IV <5% ' D 5-10% I M AG U >10% 23. Per quanto a Sua conoscenza, è mai successo che qualche famiglia di piccoli pazienti, pur avendo I D già intrapreso con Lei il percorso chirurgico, decidesse poi di rivolgersi ad altri centri per la Sì X AM o IC prosecuzione della cura? ON E o No AS S OC IA ZI 24. Ha idea dei motivi che possono spingere a compiere tale scelta? o Sì (se si, descrivere sinteticamente ) E’ più difficile accettare un protocollo che prevede degli interventi differiti per rispettare la crescita delle strutture cranio-facciali, quando su internet si legge che in altri centri si ripara tutto con unico intervento, senza ortodonzia etc. etc. In generale rispetto molto la volontà delle famiglie . o No NL US 25. Con quale frequenza i pazienti in carico vengono inviati per terapia logopedia? <5% I O 5-10% IT OR >10% x EN 26. Quali sono le problematiche più rilevanti? EN TE G Non abbiamo praticamente mai seri problemi di linguaggio. Faccio pochissime faringoplastiche. M 27. Con quale frequenza i pazienti in carico vengono inviati per trattamento odontoiatrico? ER SA <5% 5-10% IV X AG U ' D >10% 28. Quali sono le problematiche più rilevanti? I D I M Problemi ortodontici seri nelle labiopalatoschisi bilaterali complete AM IC 29. Questa intervista verrà letta da molti genitori: avrebbe consigli, dubbi e perplessità da condividere con loro? ON E Non è possibile fornire consigli attraverso poche parole in un ambito così complesso da tutti i punti di vista. Ciò che più conta è instaurare un rapporto di fiducia con i componenti del team di OC IA ZI trattamento. AS S 30. Questa intervista verrà letta da molti pazienti adolescenti o ormai adulti: cosa vuole dire loro? Nei casi più difficili i problemi sono tanti e spesso non vengono risolti pienamente, come ben sanno i pazienti più adolescenti e/o adulti. Tante volte l’impegno che mettiamo nella nostra professione può non bastare, dovrebbe essere meglio supportato da precisi provvedimenti di tipo assistenziale da parte delle Regioni. NL US 31. Avrebbe qualche suggerimento da fornire alle Associazioni o Gruppi indipendenti di genitori? Possono essere uno strumento utile di supporto, sebbene la complessità delle malformazioni labiopalatine e i problemi ad essi legati (anche e soprattutto nel corso della crescita) rendono difficile I O una visione complessiva del fenomeno. Credo che le associazioni dovrebbero sensibilizzare la classe EN IT OR politica per migliorare l’assetto normativo relativo alla tutela dei pazienti e delle loro famiglie. TE ulteriormente la vita dei piccoli colpiti da questa malformazione? G 32. In futuro, secondo Lei, si svilupperanno altre tecniche o interventi che porteranno a migliorare EN Non credo sia un problema di tecniche, è importante concentrare i pazienti in pochi e selezionati centri che devono essere forniti di tutti gli strumenti necessari, in termini di mezzi e professionisti ER SA M dedicati. IV 33. Quali sono i requisiti indispensabili, a Suo parere, per poter definire un centro come Centro di AG U ' D Eccellenza? Possono andar bene i criteri fissati dallo studio EUROCLEFT. I M 34. A Suo avviso, tali requisiti dovrebbero tradursi in atti normativi istituzionali e/o simili (delibere regionali/nazionali di istituzione con definizione formale di requisiti di accreditamento, I D certificazioni di qualità rilasciati da Enti indipendenti –Joint Commission, o atti simili)? IC Certamente un maggior rigore organizzativo a livello nazionale sarebbe utile. Il miglior criterio da AM seguire resta la necessità che i bambini siano seguiti e operati negli ospedali dedicati ai bambini, è IA ZI ON E inaccettabile che molti pazienti, poco più che neonati, siano trattati in ospedali per adulti. AS S OC Grazie per la gentile collaborazione. Associazione Amici di Magù – Diversamente Genitori onlus I O NL US Ai sensi del d.lgs 196/2003 La informiamo che: a) titolare del trattamento è l’Associazione Amici di Magù – Diversamente Genitori onlus Via di Monte Albano, 28 – 40135 BOLOGNA; b) il responsabile del trattamento è la Dott.ssa Piazzi Raffaella, Presidente dell’Associazione; c) i Suoi dati saranno trattati anche elettronicamente soltanto dai membri dell’Associazione allo scopo della pubblicazione del presente Questionario da Lei compilato d) i dati emergenti dall’analisi statistica dei questionari saranno resi pubblici. IT OR Data AS S OC IA ZI ON E AM IC I D I M AG U ' D IV ER SA M EN TE G EN Firma