Policitemia vera Dr.ssa Elena Elli Ematologia San Gerardo Monza 28/4/2015 Introduzione • Malattia neoplastica derivante dall’espansione clonale della cellula staminale trasformata, caratterizzata soprattutto da un incremento della massa eritrocitaria (eritrocitosi primitiva) e quindi da una espansione prevalente della serie eritroide, ma con interessamento trifilare • Descritta per la prima volta nel 1892 da Vaquez, nel 1903 Osler ne delinea le principali caratteristiche cliniche e di laboratorio • L’espansione prevalente della serie eritroide è indipendente dal fattore di crescita fisiologico (Eritropoietina, EPO) Epidemiologia e clinica (1) - Malattia rara, (0.7 – 2.6 casi x 100.000 ps/aa), predilige sesso maschile - Età mediana alla diagnosi 60 aa Diagnosi casuale, ma più spesso esordio con “SINTOMI MINORI” legati a aumento viscosità e interessamento piccolo circolo (40% casi) - Cefalea - Acufeni - Vertigini - Disturbi visivi (scotomi, diplopia) - Aspetto fisico dei pazienti color rosso vinoso di volto, naso, labbra, orecchie - Iniezione congiuntivale - Prurito, tipicamente acquagenico (liberazione istamina PMN – 40-50% casi) - Ipertensione arteriosa di grado variabile (25% casi) - Splenomegalia (50% casi) - Epatomegalia (40% casi) Epidemiologia e clinica (2) Nel 20% dei casi l'esordio è legato ad un evento trombotico: - Più frequentemente evento vascolare trombotico minore: – Tromboflebiti – claudicatio intermittens – Acrocianosi – fenomeno di Raynaud-eritromelalgia - Più raro ma drammatico esordio con trombosi maggiore a livello encefalo, cuore, polmone, tratto gastroenterico TROMBOSI VENOSE E ARTERIOSE (INFARTO MIOCARDICO, ICTUS CEREBRALE, SINDROME DI BUDD-CHIARI o trombosi splancniche, trombosi seni venosi cerebrali ecc) - Possibili ma ancor più rare le manifestazioni emorragiche Spivak, NEJM 2004 Fasi di malattia Possono essere riconosciute tre fasi di malattia: 1) una fase iniziale, pre-policitemica, caratterizzata da eritrocitosi lieve o “borderline” 2) una fase policitemica, con incremento spiccato della massa eritrocitaria 3) una fase tardiva “spenta”, o post-policitemica, che si osserva in una minoranza di casi, in cui possono comparire anemia, leucopenia e piastrinopenia, incremento della splenomegalia e fibrosi midollare (MF post-PV) La storia naturale della malattia può comprendere inoltre una bassa incidenza di evoluzione mielodisplastica o in leucemia acuta Caratteristiche di laboratorio • MASSA ERITROCITARIA AUMENTATA (> 36 ml/kg nell’uomo e > 32 ml/Kg nella donna). • Hct, Hb, ERITROCITI AUMENTATI • PIASTRINE SPESSO AUMENTATE • MODERATA LEUCOCITOSI • Aumento fosfatasi alcalina leucocitaria - iperuricemia NORMALE PV Hb g / dl 15 20 PIASTRINE x 109/L 250 250-1000 LEUCOCITI x 109/L 6 8-12 GRANULOCITI NEUTROFILI 60% 80% JAK-2 NORMALE MUTATA EPO NORMALE RIDOTTA STRISCIO PERIFERICO INCREMENTO EMATOCRITO Esami di secondo livello Biopsia osteo-midollare iperplasia trilineare (panmielosi) cellularità aumentata per età Fibrosi scarsa/assente Assenza di depositi marziali Megacariociti in clusters lassi, taglia differente, aspetto polimorfo Cariotipo alterazioni non casuali in circa il 15% dei pazienti alla diagnosi anomalie citogenetiche aggiuntive durante il decorso della malattia (50% dei pazienti: aberrazioni cromosomiche, le più comuni delle quali sono la trisomia cr 8 e cr 9, la delezione del braccio lungo del cr 20 e la trisomia parziale del braccio lungo del cr 1) Conta CD34+ : inferiore a 15 cellule/µL. Ricerca mutazione JAK2V617F o esone 12 JAK2 (95%positiva) Biopsia ossea The bone marrow appears cellular, with pan hyperplasia. Megakaryocytes are prominent, even at low power. (Wright Giemsa, 40x) ERITROCITOSI e diagnosi differenziale RELATIVA o pseudopoliglobulia incremento del valore di ematocrito in assenza di aumento della massa eritrocitaria: massa eritrocitaria normale, riduzione del volume plasmatico ASSOLUTA incremento effettivo della massa eritrocitaria 2 meccanismi eritrocitosi assolute secondarie: 1. Diminuita ossigenazione tissutale (fisiologicamente appropriate) 2. Da iperproduzione primitiva di EPO (fisiologicamente inappropriate) Eritrocitosi: diagnosi differenziale PV Eritrocito Eritrocitosi si da da Iper EPO ipossia Pseudo poliglobulia Massa GRC +++ +++ Sat 02 arteria N B EPO siero N/B + Ht venoso +++ +/+++ GB +/++ N PLT +/++ N Splenomegalia frequente Assente Midollo osseo Iperplasia Iperplasia globale eritroide + FAL N ++ N ++ + N N Assente Iperplasia eritroide N N N N + N N Assente Iperplasia eritroide N Malattia primitiva presente assente assente presente 2 criteri maggiori + 1 minore o il primo maggiore e 2 minori 3 criteri maggiori o 2 maggiori e 1 minore JAK2 (V617F) nella POLICITEMIA VERA • La mutazione è presente nel 90% dei casi di PV; circa il 30% è in forma omozigote • La mutazione è assente nei casi di eritrocitosi secondaria e nei controlli sani • I pz con PV hanno una % di alleli mutati (PCR allele-specifica quantitativa) superiore ai pz con ET • Con l’incrementare della produzione di alleli mutati si ha una progressiva mobilizzazione di cellule CD34+ e una evoluzione in mielofibrosi secondaria (MF post-PV hanno la più alta espressione di alleli mutati) • Esistono casi di PV JAK2 (V617F) negativi clinicamente indistinguibili dai casi JAK2 positivi. Importanza altri criteri diagnostici WHO e ricerca alte mutazioni JAK2 (esone 12) Baxter, Lancet 2005 - Kralovics, NEJM 2005 - Levine, Cancer Cell 2005 - Tefferi, Cancer 2005 –-Passamonti Blood 2005 JAK2 (V617F) nella POLICITEMIA VERA: Correlazioni cliniche: • La presenza della mutazione V617F sembra associarsi a: – Sesso femminile – Maggior durata di malattia – Maggior incidenza di complicanze trombotiche e emorragiche (?) • I pz omozigoti, rispetto agli eterozigoti presentano: – – – – Più alti livelli di Hb alla diagnosi Maggior incidenza di prurito Maggior tasso di evoluzione in MF Iperespressione di PRV-1 mRNA nei granulociti neutrofili Kralovics, NEJM 2005 – Levine, Cancer Cell 2005 - Tefferi, Cancer 2005 – Vannucchi, Blood 2007 E le PV JAK2V617F negative? Mutazione esone12 JAk2 in PV • Occorre solo in pazienti con eritrocitosi clonale (non c’è in altre SMPc e nelle eritrocitosi II) • Caratteristiche alla diagnosi: – Pazienti più giovani – Livelli Hb più alti, GB e PLT più bassi – Alla BOM: pattern di iperplasia eritroide senza anomalie morfologiche a carico serie mieloide e megacariocitica Decorso della malattia (1) • La sopravvivenza mediana nella PV è di circa 15 anni • La mortalità globale è 1,7 volte quella della popolazione italiana con un numero di eventi pari a 3/100 pz/aa • Le principali complicanze cui un paziente può andare incontro sono di tipo trombotico (arterioso o venoso), o emorragico. Gli eventi trombotici (in particolare l'infarto del miocardio, e gli accidenti vascolari cerebrali) rappresentano le cause più frequenti di morbilità e mortalità. • L'età avanzata (> 60 anni) e l'aver già sofferto di eventi trombotici rappresentano i principali fattori di rischio per le complicanze trombo-emboliche. Stratificazione pz x rischio trombotico in PV Blood 2007 Implementation of Risk Stratification in PV • Leukocyte count >15 x109/L • Higher risk of myocardial infarction (vs. leukocyte counts <10 x109/L) • Higher risk of evolution to post-PV MF • Bone marrow fibrosis grade 1 (14%) • Higher risk of post-PV MF • The JAK2 allele burden does not predict thrombosis or leukemia, but an allele burden higher than 50% implies an higher risk of evolution to MF Landolfi et al. N Engl J Med. 2004;350(2):114-124. Passamonti et al. Blood. 2008 Apr 1;111(7):3383-7. Blood. 2012 Mar 8;119(10):2239-41.Passamonti et al, Leukemia Sep;24(9):1574-9. Decorso della malattia (2) • Le complicanze trombotiche costituiscono circa il 30% di tutte le cause di morte nella PV. • Particolare attenzione deve essere posta nella prevenzione di tale rischio. • È quindi consigliabile astenersi dal fumo e dall'uso di estroprogestinici, controllare il peso corporeo, effettuare indagini approfondite della coagulazione in caso di storia familiare di trombosi. • Gli eventi emorragici sono meno frequenti di quelli trombotici. Complicanze a lungo termine La trasformazione della PV in altre malattie ematologiche come la leucemia acuta è rara, più frequente ed evento in genere tardivo è la trasformazione in MF Mielofibrosi (5-10% a 15 aa) Leucemia mieloide acuta (5%) Cenni di terapia POLICITEMIA VERA - TERAPIA CONTROLLO MASSA ERITROCITARIA 1. SALASSI (SOTTRAZIONE ERITROCITI, SOTTRAZIONE FERRO) 2. FARMACI CITOTOSSICI (idrossiurea), INTERFERON CONTROLLO NUMERO PIASTRINE / LEUCOCITI 1. FARMACI CTTOTOSSICI, INTERFERON CONTROLLO AGGREGAZIONE PIASTRINICA 1. ASPIRINA, BASSA DOSE (100 MG) 2. ALTRI FARMACI ANTIAGGREGANTI CONTROLLO fdr COMUNI VASCOLARI (statine) NEJM 2013, 368:22-33 CONCLUSION HCT in the range of 45 to 50% was associated with 4-fold higher rate of cardiovascular death and major thrombosis Therefore, an HCT level <45% is the target of therapy in PV Paziente a BASSO RISCHIO VASCOLARE (presenza di tutti i seguenti fattori): • età minore di 60 anni • assenza di precedenti eventi trombotici o emorragici Terapia • salasso • aspirina a basse dosi se non controindicata Paziente ad ALTO RISCHIO VASCOLARE (presenza di almeno uno dei seguenti fattori): • età pari o superiore a 60 anni e/o • presenza di precedenti problemi trombotici o emorragici Terapia • idrossiurea (> 60 aa); inferferone (< 40 aa; gravidanza) • aspirina a basse dosi se non controindicata