scorso qualche pagina constatando i vantaggi che la Federazione offre ai suoi federati, lo scopo veramente alto a cui tende e la praticità del suo funzionamento. Mostrerò l'opuscolo al signor Zolotarew [sic] e dopo decideremo sul da farsi. Per il momento cerchiamo il locale ma incontriamo ostacoli ed io ho molte ragioni per credere che non dobbiamo sperare niente dagli Enti locali. Si è scettici, non si ha fiducia nell'esito, ma soprattutto non si ha fiducia nei Russi: questa è una mia impressione che ha però ragion d'essere, data la grande diffidenza che i Russi ispirano ovunque, a torto però, e confermata in seguito da uno scambio d'idee avuto con persone italiane. Oggi mi sono recata dal Sindaco per invitarlo ad essere un membro della nuova biblioteca, e pregarlo per un appoggio materiale e morale, tanto necessario in questi primi tempi, a favore dell'istituzione. Mi ha risposto che come sindaco non può prendere parte alla nostra società (non capisco il perché), che per un sussidio non dobbiamo rivolgerci a lui ma alla giunta, che questo sussidio, inoltre, non verrà accordato se non ad una società assolutamente Italiana, anzi Caprese, senza alcuna frammittenza di Russi o d'altri e quando la Biblioteca sia solo italiana, perché, ha aggiunto, noi non possiamo sapere di che trattano i libri Russi e non voghamo quindi fastidi. Abbiamo parlato anche con un dottore, ma, Le ripeto, c'è molta diffidenza. Noi però non ci scoraggiamo, siamo pochi italiani, è vero, solo il Caracciolo ed io, ma troveremo ancora qualche altra buona volontà e lavoreremo fraternamente con i Russi, fino a quando la nostra idea sarà un fatto compiuto. In quanto al libro da tradurre, Lei sa bene che non me ne intendo di compensi: perché questo sarà il mio primo lavoro. Persona che se ne intende m'ha detto di chiedere non meno di trecento lire, ma io non so se questo sia troppo o poco. Io mi rivolgo a Lei pregandola di volersene incaricare; Lei quasi sicuramente ne sa di queste cose ed io me Le affido per questo affare. Il signor Zolotarew forse si recherà con Lei in Basilicata ma non è ancora ben sicuro, credo che Le abbia scritto in proposito. La saluto ringraziandola. Dev.ma G.R. sonaggio di spicco nella colonia russa di Capri, cfr. pure infra, V I , nota 4 5 . Per la biblioteca caprense, di cui era stato con Zanotti il massimo ispiratore, cfr. la lettera dello stesso in data 9 aprile 1913, Carteggio I, pp. 249-250; e ancora TAMBORRA, Esuli russi in Italia, pp. 92-101. Astroff è forse da identificarsi con Nikolaj Ivanovic Astrov, 1868-1934, che avrebbe poi militato nell'armata di Denikin, per emigrare successivamente in Francia.